Tolkien all’IMC di Leeds 2019

International Medieval Congress LeedsConfermato anche per il 2019 uno dei più importanti appuntamenti accademici del mondo tolkieniano: si tratta dell’International Medieval Congress di Leeds, che per il quinto anno consecutivo propone, grazie all’operato della dottoressa Dimitra Fimi, una serie di interventi incentrati sul Professore. Il congresso, ad oggi il più grande convegno dedicato agli studi medievali in Europa, avrà luogo presso il campus principale dell’università di Leeds dal 1 al 4 di luglio ed il tema generale di quest’anno sono le materialità.
Leeds: Dimitra FimiL’anno precedente, incentrato sul tema della memoria, anche il vice presidente AIST Claudio Antonio Testi ha presentato uno dei suoi studi, André Breton e J.R.R. Tolkien: Surrealism, Subcreation and Frodo’s Dreams, disponibile sul sito Journal of Tolkien Research, una rivista online ad accesso libero, il cui contenuto è a disposizione dei lettori gratuitamente. Testi ci ha inoltre permesso di pubblicare il suo resoconto delle altre conferenze tolkieniane tenutesi nel 2018, di cui potete leggere qui la prima parte e qui la seconda. Potete trovare sul nostro sito anche il resoconto dell’IMC del 2017, redatto da Testi e dal nostro presidente Roberto Arduini.

Le conferenze in programma

Riportiamo di seguito l’elenco degli interventi incentrati su Tolkien, ma chi fosse interessato all’intero ciclo di conferenze, può scaricare il programma completo qui.

Session 130: Materiality in Tolkien’s Medievalism, I (Materialità nel medievalismo di Tolkien, I)
Lunedì 1 luglio 11:15 – 12:45

Organizza: Dimitra Fimi
Modera: Sara Brown (studiosa indipendente)

  • Kristine Larsen, Medieval Automata and J.R.R. Tolkien’s The Fall of Gondolin
  • Deidre Dawson, Tolkien as Letter-Writer (Tolkien come scrittore di lettere)
  • Andrew Higgins, I glin grandin a Dol Erethrin Airi: An Exploration of Tolkien’s ‘Heraldic Devices of Tol-Erethrin’
  • Victoria Holtz-Wodzak, Walking in Legend and on the Green Earth: Building the Verisimilitude of Tolkien’s Secondary World (Camminando nella Leggenda e sulla Verde Terra: costruire la verosimiglianza del mondo secondario di Tolkien)

Session 230: Materiality in Tolkien’s Medievalism, II (Materialità nel medievalismo di Tolkien, II)
Lunedì 1 luglio 14:15 – 15:45

Organizza: Dimitra Fimi
Modera: Kristine Larsen

  • Sara Brown, From Mushrooms to Man-Flesh: The Cultural Significance of Food in the Material World of J.R.R. Tolkien’s Middle-Earth (Dai funghi alla carne umana: il significato culturale del cibo nel mondo materiale della Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien)
  • Gaëlle Abaléa, Corpses, Tomb, and Barrows: The Materiality of Death in Tolkien (Cadaveri, tombe e tumuli: la materialità della morte in Tolkien)
  • Aurélie Brémont, ‘Cleaving the undead flesh’: Solid Blades and Invisible Foes in Middle-Earth (‘Fendere la carne non-morta’: lame solide e nemici invisibili nella Terra di Mezzo)
  • Aslı Bülbül Candaş, Be Careful What You Bring for Your Journey: The Fate of the Fellowship Beaconed by Their Provisions (Attento a cosa porti per il tuo viaggio: il destino della Compagnia indicato dalle loro provviste)

Session 330: Materiality in Tolkien’s Medievalism, III (Materialità nel medievalismo di Tolkien, III)
Lunedì 1 luglio 16:30 – 18:00

Organizza: Dimitra Fimi
Modera: Andrew Higgins

  • Erik Mueller-Harder, Tolkien’s Elvish and Archaic First Map of Middle-Earth: Lost Connections in Space and Time (L’antica ed elfica mappa della Terra di Mezzo di Tolkien: connessioni nello spazio e nel tempo perdute)
  • Brad Eden, The Production of Secondary Manuscript Traditions (La produzione di una tradizione manoscritta secondaria)
  • Sultana Raza, Alan Lee’s Exploration of Tolkien’s Works: The Fall of Gondolin (L’esplorazione di Alan Lee delle opere di Tolkien: The Fall of Gondolin)
  • Joel Merriner, From Finwë’s Winged Sun to the ‘Wheel of Fire’: Tolkien’s Heraldic Emblems as Signifiers in the Works of Sergei Iukhimov (Dal sole alato di Finwë alla ‘ruota di fuoco’: gli emblemi araldici di Tolkien come significanti nelle opere di Sergei Iukhimov)

Session 1046: J.R.R. Tolkien: Medieval Roots and Modern Branches (J.R.R. Tolkien: radici medievali e rami moderni)
Mercoledì 3 luglio 09:00 – 10:30

Organizza: Dimitra Fimi
Modera: Deidre Dawson

  • Andrzej Wicher, How Christian is The Lord of the Rings?: Tolkien’s Work Seen in the Context of the Biblical and Theological Tradition (Quant’è cristiano Il Signore degli Anelli?: l’opera di Tolkien vista nel contesto della tradizione biblica e teologica)
  • Hamish Williams, Tolkien’s Númenoreans and the Phaeacians: An Homeric Source before Plato’s Atlantis? (I Númenóreani di Tolkien e i Fenici: una fonte omerica prima dell’Atlantide di Platone?)
  • Dennis Wilson Wise, A Straussian Approach to Tolkien’s Medievalism: Or, Reading Tolkien’s Literary Adaptations in Light of the Conflict between Ancient and Modern (Un approccio straussiano al medievalismo di Tolkien: o leggere gli adattamenti letterari di Tolkien alla luce del conflitto tra Antico e Moderno)
  • William James Sherwood, The Medieval Faërie from Keats through Morris to Tolkien (La Faërie medievale da Keats, tramite Morris, a Tolkien)

Session 1146: New Voices and New Topics in Tolkien Scholarship: A Round Table Discussion (Nuove Voci e Nuovi Argomenti negli Studi Tolkieniani: una tavola rotonda per discuterne)
Mercoledì 3 luglio 11:15 – 12:45

Organizza: Dimitra Fimi
Modera: Dimitra Fimi
Partecipanti:Anahit Behrooz, Michael Flowers, Dennis Wilson Wise.
La tavola rotonda sarà un’occasione per i nuovi studiosi di Tolkien per condividere approcci innovativi, nuove idee, e aree di ricerca ancora non esplorare: Dennis Wilson Wise proporrà la prospettiva della filosofia politica, Anahit Behruz si focalizzerà sui testi politici e politicizzati di Tolkien, con letture femministe, queer, postcoloniali e di critica ecologica. Michael Flowers discuterà delle ricerche biografiche e d’archivio su Tolkien, sia negli archivi online che in prima persona nelle biblioteche.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tolkien all’IMC 2018, il resoconto – parte 2
– Leggi l’articolo Tolkien all’IMC 2018, il resoconto – parte 1
– Leggi l’articolo Tolkien all’IMC di Leeds 2018
– Leggi l’articolo A Leeds un seminario e 4 conferenze su Tolkien
– Leggi l’articolo Sulle orme di Tolkien 1: l’AIST a Oxford e Leeds
– Leggi l’articolo Sulle orme di Tolkien 3: a Leeds per il seminario
– Leggi l’articolo Sulle orme di Tolkien 4: il convegno medievale

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Dimitra Fimi
– Vai al sito dell’Università di Leeds
– Vai al sito Journal of Tolkien Research

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Sulle orme di Tolkien 4: il convegno medievale

Leeds International Medieval CongressEssere a Leeds in questi giorni, ci dà la possibilità di partecipare al Congresso Internazionale Medievale (IMC), che lo splendido quadrante universitario di Leeds ospita dal 3 al 6 luglio. Organizzato dall’Istituto per gli Studi Medievali, sin dal suo inizio nel 1994, il congresso si è affermato come un evento annuale con una presenza di oltre 2.200 medievalisti provenienti da tutto il mondo. Quest’anno intervengono medievalisti provenienti da oltre 50 Paesi, con ben 2.000 interventi individuali e 600 sessioni accademiche, oltre a una vasta gamma di spettacoli, letture, tavole rotonde, escursioni e laboratori: l’IMC è la più grande riunione annuale d’Europa. In questo è molto simile all’International Congress on Medieval Studies che si svolge ogni a Kalamazoo, nel Michigan (Usa), ma che riunisce oltre tremila studiosi interessati agli Studi Medievali. Al suo interno, prevede il «Tolkien at Kalamazoo», la sezione dedicata a Tolkien, che ormai comprende 6 sessioni di conferenze, 2 sessioni sull’influenza sugli scrittori successivi, un conferenza filologica, due spettacoli, un dramma recitato e anche un incontro commerciale, tutti dedicati a J.R.R. Tolkien… Tra l’altro, quest’anno tutto l’evento è cresciuto moltissimo dando largo spazio a laboratori di calligrafia, lezioni di spada medievale e spettacoli dal vivo.
Leeds International Medieval Congress: Trono di SpadeIn occasione con l’inizio della nuova stagione di Game of Thrones il 16 luglio in Inghilterra (da noi in Italia in contemporanea con gli Usa alle 3 di notte del 17), i visitatori del campus possono farsi fotografare su una replica del Trono di Spade di Westeros, firmato dai membri del cast della serie della HBO. La cosa che però mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta è stata la Book Fair, la sezione dedicata agli editori specializzati sul Medioevo e il medievalismo: due ali dell’istituto completamente dedicate ai libri, con pubblicazioni mai viste. Saranno stati più di un centinaio di editori e oltre ventimila titoli: una cosa mai vista! Quando abbiamo fatto la pausa tutto l’edificio era peino di gente a comprare libri…

Una madrina d’eccezione

Leeds: Dimitra FimiQuest’anno il Congresso Internazionale Medievale di Leeds ospita ben 4 sessioni su Tolkien. Tutto questo si deve a Dimitra Fimi, che lavora da anni all’obiettivo di rendere permanente la presenza dello scrittore inglese negli studi di medievalismo e di aumentare ancor di più il numero delle sessioni. Invitata come ospite nel 2007, dal 2015 in poi ha organizzato sempre due sessioni sull’autore, che quest’anno sono appunto raddoppiate. È merito suo se la comunità degli studiosi ha un altro appuntamento fisso di alto livello in cui incontrarsi. In tre anni è praticamente un record!
Essendo appassionati e studiosi di Tolkien non potevamo non essere presenti, così dopo un carteggio di mesi, abbiamo deciso di declinare l’invito di essere ospiti, Leeds: International Medieval Congressma di essere presenti lo stesso a queste importanti sessioni. Il livello di prestigio di queste sessioni è molto alto. Basti pensare che molti degli interventi tenuti qui a Leeds sono poi stati pubblicati in una forma o nell’altra, cioè nei Tolkien Studies vol. 5 (quello di Carl Phelpstead), vol. 6 (di Ármann Jakobsson) o sono divenuti parte di un libro (come è successo a quello di Dimitra Fimi, pubblicato in Tolkien, Race and Cultural History: From Fairies to Hobbits).

Le sessioni e gli interventi

Leeds: Victoria Holtz-Wodzak, Aurélie Brémont, Yvette Kisor e Anahit BehroozLa prima sessione è iniziata nel pomeriggio, era intitolata J.R.R. Tolkien: Medieval Roots and Modern Branches (J.R.R. Tolkien: radici medievali e rami moderni) e vedeva per così dire le “nuove leve” impegnate nelle diverse relazioni. La caratteristica di questi incontri è che sono dedicati a specialisti e non si può venire a sostenere tesi poco fondate. Lo dimostra il trattamento riservato alle relatrici di questa sessione!
Yvette Kisor docente di letteratura inglese al Ramapo College del New Jersey (Usa) in Tolkien’s Beowulf: Translating Knights (Il Beowulf di Tolkien: tradurre i cavalieri) è stato un intervento molto tecnico in cui si evidenziava come Tolkien avesse tradotto la parola anglosassone per cavalieri in moltissimi modi diversi a seconda del contesto. Del resto, anche la parola per “uomo” in anglosassone poteva essere espressa in almeno dieci modi diversi che salivano a 22 se si specificava un determinato aspetto e caratteristica degli individui in questione.
Anahit Behrooz, dottoranda all’università di Edinburgo in Mappa Mundi to Mappa Middle-Earth: Positioning J.R.R. Tolkien’s Cartography between Medieval and Modern Practices (Dalla Mappa Mundi alla Mappa della Terra di Mezzo: collocare la cartografia di J.R.R. Tolkien tra gli usi medievali e quelli moderni) ha cercato di dimostrare come ci fosse stato un passaggio da un modello medievale di mappa creato da J.R.R. Tolkien a uno moderno con Christopher, che subentrò al padre soprattutto nella creazione delle mappe. Sull’intervento sono stati espressi diversi dubbi, soprattutto al momento delle domande legate alla nettezza delle affermazioni e alle poche fonti disponibili.
Aurélie Brémont dell’Université Paris IV – Sorbonne, in Tales of the Corrigan: From Folklore to Nationalist Reinvention (Racconti della Corrigan: dalla tradizione popolare alla reinvenzione nazionalista) ha messo in luce un aspetto interessante: i corrigan in Bretagna sono i folletti o i nani non le donne fatate! Lei ha mostrato come alcuni folcloristi bretoni (e tra questi la fonte diretta di Tolkien: Theodore Claude Henri Hersart de la Villemarque del 1846 con un testo che divenne uno standard) Leeds International Medieval Congressfossero così desiderosi di partecipare al movimento di rinascita celtica che già in Irlanda, Scozia e Galles aveva solide basi, da applicare l’archetipo celtico al folclore locale, modificando le poche ma fondamentali differenze, come l’assenza di una donna fatata nei racconti.
Victoria Holtz-Wodzak della Viterbo University a La Crosse, in Wisconsin (istituto privato di educazione cattolica e francescana), in Treebeard’s Priesthood and the Franciscan Sanctity of Tolkien’s Natural World (Il sacerdozio di Barbalbero e la santità francescana del Mondo Naturale di Tolkien) ha cercato di dimostrare come gli Ent fosse sacerdoti e pastori del loro gregge e come Barbalbero fosse ispirato alla santità francescana. Direi che il suo tentativo è fallito.

International Medieval Congress: Brad Eden, Kristen Larsen e Andrew HigginsLa successiva sessione era intitolata “New” Tolkien: Expanding the Canon (“Nuovo” Tolkien: espandere il canone) e ha visto tre splendidi interventi di noti studiosi.
Brad Eden, in Mirkwood as Otherness: ‘New’ Tolkien and the Liminal Forest (Bosco Atro come Alterità: il “nuovo” Tolkien e la Foresta liminale) ha messo a confronto i recenti studi medievali sulla cultura anglosassone rispetto all’uso della natura e l’uso che Tolkien fa dell’archetipo medievale della foresta come luogo «altro». Molto interessante!
Kristine Larsen in Magic, Matrimony, and the Moon: Medieval Lunar Symbolism in J. R. R. Tolkien’s “The Lay of Aotrou and Itroun” and “The Fall of Arthur” (Magia, Matrimonio, e la Luna: simbolismo lunare medievale nel Lai di Aotrou e Itroun e ne La caduta di Artù di J.R.R. Tolkien) ha mostrato come Tolkien fosse sempre attento alle rappresentazioni astronomiche anche nei poemi di ispirazione medievale, con in questo caso il rispetto dell’archetipo medievale legato al matrimonio della Luna e del Sole. Bellissimo!
Andrew Higgins, con A Secret Vice, the 1930s, and the Growth of Tolkien’s ‘Tree of Tongues’ (Un Vizio Segreto, gli Anni Trenta, e lo sviluppo dell’“Albero delle Lingue” di Tolkien) ha mostrato come lo sviluppo delle lingue inventate da Tolkien segua il modello della linguistica storica e in particolare gli studi di August Schleicher (1821-1868) e i suoi studi sulle lingue indoeuropee e la loro diversificazione nel tempo.
International Medieval Congress: Michael Wodzak, Brad Eden, Thomas Honegger e Dimitra FimiL’ultima sessione, la tavola rotonda dal titolo The Road Goes Ever On: The Future of Tolkien Scholarship (La via prosegue senza fine: tavola rotonda sul futuro degli studi tolkieniani), organizzata sempre da Dimitra Fimi e moderata da Carl L. Phelpstead, ha ospitato Brad Eden, Thomas Honegger, Michael Wodzak della Viterbo University del Wisconsin e la stessa Dimitra Fimi. Anche se si è discusso per poco più di un’ora, il tempo non è bastato ad affrontare tutti gli argomenti in questione. Posso citare l’amico Honegger che ha giustamente ricordato come i medieval studies non abbiamo ancora terminato il loro lavoro di critica delle opere tolkieniane, perché c’è bisogno ancora di molte edizioni critiche dei saggi e dei racconti di Tolkien, come quelle che Verlyn Flieger, Michael Drout, Dimitra Fimi e Andrew Higgins hanno fatto, ma per cui le competenze si stanno perdendo. I giovani studiosi di filologia germanica, infatti, non sono più in grado di leggere i manoscritti e conoscere bene le lingue germaniche cui Tolkien sempre faceva riferimento. Brad Eden e soprattutto Michael Wodzak hanno evidenziato come per parlare con competenza delle tematiche filosofiche bisogna conoscere bene le convinzioni religiose dello studioso, che vanno contestualizzate nel periodo storico. L’importanza del contesto storico è un altro elemento importante che uno studioso deve tener presente, perché molte idee erano per così dire nell’aria, tematiche calde in quegli anni, e non si può prescindere da esse. «Siamo nell’era della post-History of the Middle-earth… i documenti ci sono e vanno studiati alla luce delle pubblicazioni», ha detto Fimi, ricordando come è una cosa imprescindibile lo studio dei manoscritti. Sono, infine, moltissime le possibili linee di sviluppo della critica e molti i campi in cui c’è necessità di nuovi studi originali: Worldbuilding, linguistic, comparative analysis, invented languages, philosophical e persino critica letteraria. Leeds International Medieval Congress: al pubMa la Fimi ha voluto concludere con un segno di ottimismo: negli Usa, Inghilterra, Germania e persino Francia, il numero dei dottorati su Tolkien sta lentamente aumentando, da essi emergeranno sempre più studiosi che vorranno affrontare Tolkien in maniera seria e corretta. Perciò anche se lentamente, l’aria sta cambiando…
La serata è terminata in un battello trasformato in pub in un parco, con tanto di sbronza finale di alcuni dei relatori (non dico chi, solo che è un’americana esperta di astronomia!) e con un saluto a tutti i partecipanti. È finito così il nostro viaggio in Inghilterra, con tante soddisfazioni, tante novità e molti spunti di riflessione. Speriamo anche per i nostri lettori!

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ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo A Leeds un seminario e 4 conferenze su Tolkien
– Leggi l’articolo Sulle orme di Tolkien 1: l’AIST a Oxford e Leeds
– Leggi l’articolo Sulle orme di Tolkien 2: lo studio alla Bodleian
– Leggi l’articolo Sulle orme di Tolkien 3: a Leeds per il seminario