Il Signore degli Anelli di Bakshi anche in Blu-ray

Ralph Bakshi: Concilio di ElrondIl Signore degli Anelli di Ralph Bakshi sfiora la soglia dei 50 anni, eppure continua a far parlare di sé. Un cult che, infatti, con Amazon sarà ridistribuito in Blu-ray in un edizione rimasterizzata deluxe, accompagnata da un’intervista esclusiva al suo stesso autore. Si tratta di un grande passo in avanti, soprattutto per l’edizione italiana che non ha ancora visto una ristampa home video, se non quella in DVD del 2010. Non male, insomma, considerando che fin dalla sua uscita nelle sale il film è stato ritenuto un mezzo flop.
Il Signore degli Anelli nella versione animata dal regista originario di Brooklyn è infatti un sogno mai realizzato, almeno non per intero; un capolavoro di sperimentazione tecnica e di avanguardia visiva, che ha sfidato i tempi immaturi della produzione statunitense. Questo perché, anche se il pubblico era pronto per una grande trasposizione su grande schermo, quelli che non osavano fare il grande passo erano proprio coloro che a Hollywood si scervellavano su come rendere realtà un progetto di simile portata. Risultato? Un film a metà, tagliato di netto dopo la battaglia del Fosso di Helm, con un finale sospeso in attesa di un seguito che non arriverà mai.

Il viaggio travagliato di un racconto “infilmabile”

Asettica, indigesta, la “prima parte” si conclude infatti con le parole quasi profetiche del narratore: «Le forze dell’Oscurità vennero ricacciate per sempre dalla faccia della Terra di Mezzo. E con la fine della loro vittoriosa battaglia, finisce anche il primo grande favoloso racconto del Signore degli Anelli». Quel «Per sempre», che allora suonava più come un “Non è finita qua”, è diventato poi di fatto la lapide tombale del progetto.
Eppure le premesse sembravano buone, tanto che la Tolkien Estate (al tempo rappresentata dai figli del Professore) aveva dato il proprio benestare. Dopo 20 anni dall’uscita della Compagnia dell’Anello, contatti continui, spesso a vuoto, tra Oxford e Los Angeles, un progetto fallito con il regista e sceneggiatore John Boorman e un altro – si vocifera – ideato e interpretato dai Beatles (ma castrato sul nascere da Tolkien in persona), si stava producendo il primo vero adattamento cinematografico in assoluto del romanzo. Non una novità per i racconti di Tolkien in generale (prima di tutto arrivò Lo Hobbit della coppia Rankin/Bass), ma di sicuro una novità per quello che era considerato come un libro “infilmabile”, un viaggio ritenuto impraticabile e intricato tanto quanto quello di Frodo e Sam lungo la strada per Mordor.
Troppe erano le incognite, e altrettanti i conflitti con la United Artists, che aveva acquisito i diritti e che curò anche le prime fasi della sceneggiatura di Boorman. I produttori infatti spingevano per raccogliere la storia in un film solo, proprio come nei piani dello sceneggiatore statunitense. Alla fine Bakshi riuscì ad accordarsi per due capitoli. I tanti problemi di produzione continuarono però anche durante la produzione: Bakshi inizialmente pensò, ad esempio, ai Led Zeppelin per la colonna sonora, ma la produzione insistette per chiamare invece un compositore Usa, Leonard Rosenman, che diede alle musiche un’aria tanto epica quanto distaccata dal profilo estetico del film, risultando quasi aliena.

Ralph Bakshi

Ralph BakshiNonostante le critiche e il flop commerciale di pubblico e di critica (anche attuale), l’opera di Bakshi rappresenta tuttavia ancora oggi un’avanguardistica quanto leggendaria trasposizione del Signore degli Anelli: coraggiosa, sperimentale ed evocativa, in una misura cui nemmeno lo stesso Ralph Bakshi era abituato. Il suo fantasy si mischia alla satira politica e alla slapstick cartoonesca, con quel sapore critico sprezzante contro la società contemporanea (Fritz the Cat, Heavy Traffic, Coonskin) che viene dipinta e catturata nel suo essere più basso e nascosto, e quindi autentico. Bakshi era perfetto: riusciva a dare al romanzo quel gusto pop e postmoderno che interessava specialmente ai produttori, mantenendo tuttavia quella stessa fedeltà e attaccamento all’opera originale. Non sorprende dunque l’amore che sbocciò tra lui e il fantasy, e infatti, proprio come John Boorman, che riciclò alcune intuizioni dalla sua sceneggiatura di 700 pagine del Signore degli Anelli per girare Excalibur, anche Bakshi si innamora del fantasy. Durante la lavorazione a intermittenza, tra un’interruzione produttiva e l’altra, girerà Wizards, film animato in rotoscopio che il regista unisce al found footage, dove viene rappresentato un pianeta terra distrutto da una guerra nucleare in cui l’unica eredità rimasta dell’essere umano è la propaganda nazista.
Ma per tornare al romanzo di Tolkien: Bakshi lavora con l’high fantasy e porta avanti un tipo di operazione diversa, scendendo nei bassifondi, mettendosi in comunicazione con i reietti, proiettando (soprattutto con lo stile e la forma) una propria idea di racconto e critica al blocco occidentale della Guerra Fredda, mantenendo allo stesso tempo intatto il sostrato mitico e reale del messaggio tolkieniano. A metà tra la citazione creativa e gli elementi iconografici del XX secolo, Ralph Bakshi è diventato, forse, uno dei primi autori in assoluto a proporre un genere fantastico diverso, meno aulico ma sicuramente pregnante, autentico e contemporaneo. Un anello di congiunzione tra l’uomo del primo Novecento di Tolkien e la generazione postmoderna che si è innamorata dei film di Peter Jackson (non a caso, un grande ammiratore dell’autore newyorkese). Il Signore degli Anelli del 1978 rappresenta così la pura passione tolkieniana, giustamente imperfetta, canonicamente immortale, che entra di petto nel suo stesso Legendarium.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Bologna, torna al cinema il film di Ralph Bakshi
– Leggi l’articolo Tolkien a Hollywood prima di Peter Jackson
– Leggi l’articolo Scompare Saul Zaentz: portò Tolkien al cinema

LINK ESTERNI:
– Vai al sito web di Ralph Bakshi
– Vai al sito della Middle-earth Enterprises, divisione della Saul Zaentz Company

.

Hunt for Gollum: ci saranno Gandalf e Frodo

Manifestazione-For-the-Love-of-FantasyDurante il fine settimana, all’evento londinese per i fan “For the Love of Fantasy”, Ian McKellen ha aggiornato il pubblico sul nuovo film del Signore degli Anelli, diretto da Andy Serkis. «Le riprese inizieranno a maggio. Sarà diretto da Gollum, e sarà tutto incentrato su Gollum», ha anticipato McKellen. La Warner Bros. ha annunciato “Caccia a Gollum” lo scorso anno, con Serkis alla regia e protagonista, e Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens come produttori. L’uscita era prevista per il 2026, poi  è stata posticipata a dicembre 2027.

L’annuncio a sorpresa

Ian McKellenL’annuncio è arrivato durante l’evento For the love of fantasy, uno spettacolo rivolto agli appassionati di fantasy tenutosi questo fine settimana a Londra, che ha ospitato un incontro tra alcuni attori de Il Signore degli Anelli, da Ian McKellen a Elijah Wood, passando per Sean Astin (Sam Gamgee), Dominic Monaghan (Merry), Billy Boyd (Pippin) e John Rhys-Davies (Gimli). A un certo punto della serata, McKellen ha preso il microfono e si è alzato: «Sembra che ci sarà un altro film basato sulla Terra di Mezzo e le riprese inizieranno a maggio. Sarà diretto da Gollum e parlerà di lui», ha spiegato l’attore. «Vi svelerò due segreti: c’è un personaggio nel film chiamato Frodo, Ian McKellene c’è un personaggio nel film chiamato Gandalf. A parte questo, le mie labbra sono sigillate!». Mentre il pubblico impazziva, Elijah Wood ha guardato McKellen con un sorriso complice. Naturalmente, la Warner Bros. sta di nuovo prendendo spunto da Tolkien. Il CEO David Zaslav ha già accomunato “Caccia a Gollum” alle altre «priorità massime» dello studio: Batman e Superman. La scommessa da un miliardo di dollari di Amazon con “The Rings of Power” non ha avuto molto successo, quindi WB intravede un’opportunità. E, a differenza della serie di Amazon, questa arriva con il sigillo di approvazione di Jackson/Serkis. È su questo che puntano: nostalgia, riconoscimento, il ritorno di personaggi e volti familiari. Non si sa ancora se Viggo Mortensen prenderà parte a “Caccia a Gollum”. Boyens aveva precedentemente affermato che Mortensen era stato l’unico che aveva mostrato esitazione a tornare, e che se si fosse rifiutato di recitare nel nuovo film della serie avrebbe dovuto “cedere” il personaggio a un altro attore.

Negli scritti di Tolkien

Tim Kirk: "Bilbo and Gollum"Negli scritti di Tolkien, la celebrazione del 111° compleanno di Bilbo si svolge nell’anno 3001 della Terza Era e, nello stesso anno, Gandalf recluta Aragorn per rintracciare e scoprire dove si trovi Gollum, dopo che i due si erano incrociati per la prima volta quasi mezzo secolo prima. Gollum aveva lasciato le sue caverne nelle Montagne Nebbiose nel 2944 per cercare lo hobbit che gli aveva rubato l’anello e viene catturato nel 3009 da Aragorn. Dopo essere stato portato nei regni di Boscuro per essere interrogato, Gollum fugge dal regno elfico quando questo viene attaccato dalle forze di Mordor quasi un decennio dopo, nel 3018, un anno dopo che Gandalf, come visto ne La Compagnia dell’Anello, aveva cavalcato fino alla capitale di Gondor, Minas Tirith, e aveva scoperto informazioni che lo portano a credere che l’anello magico di Bilbo sia davvero l’Unico Anello del Potere. Il Concilio di Elrond, in cui Gandalf racconta nel romanzo la sua storia sulle tracce di Gollum, si svolge nell’ottobre di quell’anno, il 3018 della Terza Era.
Gandalf legge manoscrittiCiò significa che la cattura di Gollum da parte delle forze di Sauron e la tortura che alla fine lo porterà a condividere la sua conoscenza della posizione dell’anello si verificano in un momento imprecisato dei quasi 70 anni trascorsi tra l’abbandono delle caverne e la sua cattura da parte di Aragorn. E ciò che nell’adattamento cinematografico de La Compagnia dell’Anello viene trasmesso come settimane o mesi al massimo, in realtà è un periodo di diciassette anni. L’unica vera conferma che si sia verificato un significativo passaggio di tempo è l’invecchiamento di Bilbo, sebbene ciò possa essere in parte attribuito al fatto che la sua vitalità non è più sostenuta dall’Unico Anello.

Cosa faceva Frodo in quegli anni?

Frodo in Ithilien - Donato GiancolaLa risposta è che semplicemente non lo sappiamo, a parte il fatto che continuò a rimanere a Casa Baggins dopo la partenza di Bilbo dalla Contea e che tenne nascosto l’anello su richiesta di Gandalf. Sappiamo che, su richiesta di Gandalf quando andò da Aragorn per discutere della ricerca di Gollum, i Ranger Dúnedain sorvegliarono la Contea, il che probabilmente significa che Frodo non stava esattamente scorrazzando per la Terra di Mezzo per divertimento in quel periodo; quindi, presumibilmente, continuò a vivere la stessa vita che aveva fatto fin da quando era sotto la tutela di Bilbo. Frodo non deve essere un personaggio così coinvolto, indipendentemente da come il film ritrae il passaggio del tempo nei libri e negli scritti di Tolkien. La trilogia cinematografica di Peter Jackson si è già dimostrata piuttosto libera nel raccontare, per la maggior parte, gli anni che trascorrono tra gli eventi de La Compagnia dell’AnelloLe Due Torri e Il Ritorno del Re, e non sappiamo ancora abbastanza su quale arco temporale si svolgerà la Caccia a Gollum.
Ma a prescindere da ciò, Frodo è presente almeno in tre punti ampiamente vaghi della trama generale: l’inizio, ambientato con Gandalf che lascia la Contea e recluta Aragorn dopo il gruppo di Bilbo; il finale, che presumibilmente culmina con il ritorno di Gandalf nella Contea per confermare la sua convinzione che l’Unico Anello sia stato trovato; e poi letteralmente in qualsiasi punto tra questi due, mentre è in attesa di notizie da Gandalf e vive la sua vita normale da hobbit. Qualsiasi ruolo Frodo possa avere in Caccia a Gollum potrebbe essere quindi incredibilmente marginale.
Bilbo che scriveIl film potrebbe anche adottare l’approccio usato per la trilogia de Lo Hobbit. Frodo appare, infatti, solo nella cornice che apre Un viaggio inaspettato accanto al compianto Ian Holm, che interpreta ancora una volta il vecchio Bilbo, mentre i due hobbit discutono di come Bilbo stia scrivendo la storia delle sue avventure. Caccia a Gollum potrebbe, ad esempio, tramite un flashback, iniziare con Frodo che scrive le sue avventure nell’epilogo de Il ritorno del Re, e magari si chiede cosa abbia fatto Gandalf dopo aver lasciato di nuovo la Contea, per poi tornare indietro nel tempo a quando iniziano effettivamente gli eventi e le azioni di Gandalf.

GUARDA IL VIDEO

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Vai alla SEZIONE CINEMA del nostro sito web
– Vai alla SEZIONE FILM

– Leggi l’articolo The Hunt for Gollum ha una data: il 17/12/2027
– Leggi l’articolo The Hunt for Gollum: le novità sul nuovo film
– Leggi l’articolo Warner: Serkis nel 2026 in Caccia a Gollum
– Leggi l’articolo Warner Bros rinnova i diritti di LOTR: altri film in arrivo
– Leggi l’articolo Film: Hunt for Gollum

LINK ESTERNI:
– Vai al sito web della Middle-earth Enterprises
– Vai al sito web della Independent Online Cinema

 

.

Fellowship: Tolkien & Lewis, film per cristiani

Fellowship: Tolkien & Lewis film«Anche i narratori hanno un inizio…». È la promessa con cui si apre Fellowship: Tolkien & Lewis, cortometraggio di 12 minuti e 36 secondi che mette in scena l’incontro e il legame tra due giganti della letteratura: C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien. Diretta da Paul Syrstad, regista di Testament: The Parables Retold, la pellicola è un viaggio in quelli che il regista considera i tre pilastri che hanno definito le vite e i capolavori dei due scrittori: amicizia, fantasia e fede. Nato in Spagna da madre inglese e padre norvegese, Syrstad si è formato come attore alla Central School of Speech and Drama di Londra, prima di fondare la propria casa di produzione, “Roarlight”, dedicandosi alla regia e alla scrittura.
Paul Syrstrad«L’idea di questo progetto è nata quando sono andato ad Angel per l’evento Illuminate; era la prima volta che portavamo il nostro film, Testament: The Parables Retold. Durante l’evento un produttore mi ha detto: “Abbiamo qualcosa che vorremmo proporvi”. E io ho risposto: “Okay”. Così mi hanno portato di sopra e mi hanno detto: “Quindi vogliamo raccontare la storia della fede, della fantasia e dell’amicizia di…” E io ho completato la frase dicendo semplicemente: “… C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien”. Da lì, il passo verso il set è stato inevitabile!».

Dal pilot al film completo

Locandina Fellowship cortometraggioIl cortometraggio, girato nel Regno Unito con un budget di 99.000 dollari, è stato concepito come episodio pilota, destinato a evolvere in un lungometraggio. Pietro Moreton, già interprete di Barnaba nella serie Testament, interpreta un intenso C.S. Lewis, mentre Riccardo Laing veste i panni di J.R.R. Tolkien. La lavorazione ha visto un’ottima accoglienza nell’Angel Guild, superando le selezioni e conquistando un premio come progetto più rilevante dell’anno all’evento Illuminate. Secondo Syrstad, il passo successivo sarà raccogliere i fondi e completare il casting per trasformare il pilot in un film vero e proprio, con l’auspicio di iniziare le riprese entro la fine dell’anno. Nelle parole di chi lo ha già visto, Fellowship offre “uno sguardo dietro le menti dei grandi classici”, mostrando gli anni in cui Lewis e Tolkien stavano scrivendo Le Cronache di Narnia e Il Signore degli Anelli, due opere destinate a diventare pilastri della narrativa fantasy. Il film esplorerà l’amicizia profonda e creativa tra Tolkien e Lewis, evidenziando quanto si siano influenzati a vicenda nella fede e nel completamento delle loro opere più celebri. «Senza l’uno o l’altro, i loro capolavori non sarebbero mai esistiti», ha dichiarato Syrstad.
 Il film è atteso per il 2026, anche se la data ufficiale non è ancora confermata.

Tra mercato globale e proselitismo religioso

Paul SyrstradPaul Syrstad è divenuto famoso per la serie Testament, scritta insieme a Faith Syrstad e Kenneth Omole, che ha riscosso un’accoglienza positiva tra i cristiani grazie alla sua reinterpretazione moderna degli Atti degli Apostoli. Testament: Season One segna il lancio di un’ambiziosa serie multi-stagione, prodotta con Angel Studios per la distribuzione e rilasciata per la Pentecoste del 2025. Syrstad ha parlato delle sfide di girare in modo indipendente, citando budget ridotti, il metodo “scrappy” di girare dove capita, e la costruzione di ambienti suggestivi usando l’architettura brutalista e art déco di Londra. Secondo Syrstad, il set di Testament è stato «un’esperienza incredibilmente liberatoria», e la risposta del pubblico finora è stata «davvero meravigliosa e sorprendente».
Il progetto sul film Fellowship è sostenuto da Angel Studios, realtà statunitense con sede nello Utah che negli ultimi anni ha scosso il mercato con titoli come Sound of Freedom e King of Kings. Fondata dai fratelli Neal, Daniel e Jordan Harmon e dal cugino Benton Crane nel 2023, Angel Studios unisce crowdfunding e marketing digitale a una strategia di distribuzione calibrata sui mercati locali. Cuore pulsante del modello è l’Angel Guild: una comunità di oltre 1,2 milioni di membri in 155 paesi che votano e finanziano i progetti, garantendo un rapporto diretto tra creatori e pubblico. Angel Studios si definisce una piattaforma “family-friendly con un lato religioso” e rivendica una missione apertamente proselitistica, in contrasto con l’industria hollywoodiana. Angel StudiosLa strategia di distribuzione è infatti calibrata sul mercato locale: in Europa, continente più secolare, i titoli vengono promossi diversamente rispetto a Paesi come il Brasile, dove il pubblico è più ricettivo ai temi di fede. Angel Studios si presenta non solo come piattaforma commerciale, ma anche come mezzo di evangelizzazione globale, mirando a colmare il vuoto lasciato da un’industria hollywoodiana percepita come “allergica alla fede” e offrendo una percentuale degli utili ai registi invece di un acquisto diretto dei diritti, in netta differenza dai modelli dominanti dello streaming.
 «È un fenomeno mondiale – dice Harmon parlando del pubblico religioso. «Guardate King of Kings, che ha incassato 67 milioni di dollari al botteghino a livello mondiale. Guardate la serie tv biblica House of David, che è stata la serie numero uno su Amazon Prime. Il mercato religioso è un mercato enorme ed è per questo che siamo uno studio attento alla fede».

I numerosi precedenti

Tolkien Lewis 2017 documentarioPiccola nota: il film non va confuso con un’altra produzione molto simile. Tolkien & Lewis: Myth, Imagination & the Quest for Meaning è infatti un film per la tv completo del 2017 della durata di quasi un’ora. Diretto e sceneggiato dal regista Chip Duncan, è una sorta di documentario in cui appaiono anche alcuni studiosi celebri di Tolkien (Verlyn Flieger e Colin Duriez). Anch’esso racconta la storia del viaggio intellettuale di C.S. Lewis nel regno della fede, iniziato durante un incontro con il collega scrittore Tolkien.
Infine, i tentativi di realizzare un film biografico congiunto su Lewis e Tolkien, hanno avuto sempre poco successo. Jack & Tollers è stato annunciato da Third Dart Studio nel 2013, mentre Simon West, regista di Tomb Raider, avrebbe dovuto dirigere Tolkien & Lewis nel 2014 (di tutti questi progetti ne abbiamo scritto qui e qui). Entrambi non hanno mai visto la luce. Anche un adattamento della serie fantasy Here There Be Dragons con una versione romanzata della storia di Lewis e Tolkien è stato opzionato nel 2010, ma alla fine non se ne è fatto più nulla.

CREDITI DEL CORTOMETRAGGIO
Locandina Fellowship cortometraggioTitolo: Fellowship – Tolkien & Lewis
Direttore: Paul Syrstad
Scrittore: Tim Slover
Produttore: Paul Syrstad, Shelley Ruddock
Cast principale: Pietro Moreton “C.S. Lewis”, Riccardo Laing “J.R.R. Tolkien”
Genere: Drama, Fantasy, Historical
Durata: 12 minutes 36 seconds
Uscita: 5 settembre 2023
Costo: 99.000 dollari
Paese d’origine: Stati Uniti
Riprese: Regno Unito
Lingua: inglese

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Vai alla SEZIONE CINEMA del nostro sito web
– Vai alla SEZIONE FILM

– Leggi l’articolo Il fumetto Mythmakers diverrà un film al cinema
– Leggi l’articolo Freud, l’ultima analisi
– Leggi l’articolo Biopic, Cavini: «È un Tolkien che emoziona»
– Leggi l’articolo Tolkien, a Taormina l’anteprima esclusiva
– Leggi l’articolo Biopic, la Tolkien Estate prende le distanze
– Leggi l’articolo Il biopic su Tolkien e la Prima Guerra Mondiale
– Leggi l’articolo Il biopic Tolkien ci aspetta a maggio
– Leggi l’articolo Il film su Tolkien avrà la musica di Tom Newman
– Leggi l’articolo Terminate le riprese del biopic Tolkien
– Leggi l’articolo Iniziate le riprese del film biografico Tolkien
– Leggi l’articolo La vita di Tolkien: un film a lungo atteso?
– Leggi l’articolo  Dopo Lo Hobbit tre biografie su Tolkien
– Leggi l’articolo  Fan film: Tolkien’s Road sulla vita di Tolkien

LINK ESTERNI
– Vai al sito web di Fellowship: Tolkien & Lewis
– Vai al sito web di Angel Studios

.

Il fumetto Mythmakers diverrà un film al cinema

Titolo: The MythmakersSecondo un nuovo rapporto del sito web cinematografico Collider, la recente graphic novel di John Hendrix che racconta l’amicizia tra C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien riceverà il trattamento per il grande schermo come film d’animazione. Il volume era da noi già stato recensito qui. The Mythmakers racconta la storia di come Lewis e Tolkien diventarono amici e di come la loro amicizia contribuì a dare forma ai rispettivi capolavori fantasy: Le Cronache di Narnia e Il Signore degli Anelli. I due professori si sarebbero incrociati per la prima volta nel 1926 durante una riunione di facoltà al Merton College; poco più tardi fondarono il gruppo letterario informale che sarebbe divenuto noto col nome di Inklings. La loro amicizia e influenza reciproca, non solo come scrittori, continuò però per decenni fino alla morte di Lewis nel 1963. Come scritto nella recensione al volume, all’interno del libro sono presenti alcuni elementi esplicitamente speculativi, che però risultano sempre plausibili, non contraddicono quanto noto sulla vita dei due protagonisti e rendono la narrazione più fluida.

Un film d’animazione

The MythmakersIl prossimo lungometraggio d’animazione sarà scritto e diretto da Justin Strawhand (Birthright Outlaw) per Aaron Burns, con Angela Galgani Sullivan a bordo come produttrice. «Sono entusiasta che Burns & Co. stiano adattando The Mythmakers in un lungometraggio d’animazione. Fin dalla nostra prima conversazione ho capito che il loro team ha davvero capito il libro e condivideva il mio amore per la mitologia di Lewis, Tolkien, gli Inklings e i mondi che hanno costruito insieme», ha detto l’autore John Hendrix, che ha poi continuato dicendo: «Il libro Mythmakers in sé è stato un progetto quinquennale, ma per molti versi la storia è iniziata nel mio cuore quando ho letto per la prima volta Lo Hobbit, a 10 anni. Non vedo l’ora di vedere come il fantastico team guidato da Aaron Burns trasmetterà quella nostalgia che molti di noi condividono a un nuovo pubblico, in un nuovo medium. Come ci hanno insegnato Lewis e Tolkien, l’arte migliora in comunità, e non vedo l’ora di condividere questa storia con un pubblico più ampio sul grande schermo». Anche Angela Galgani Sullivan ha affermato: «Le opere di C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien mi hanno ispirato fin da quando ero piccola. John HendrixQuando ho letto “The Mythmakers” di John Hendrix ho capito subito che Burns & Co. dovevano adattarlo in un film d’animazione speciale quanto il libro. Le parole e le immagini di John saltano letteralmente fuori dalla pagina, quindi non vedo l’ora di catturare la sua creatività e creare un film senza tempo che le famiglie possano apprezzare negli anni a venire». La notizia arriva proprio nei giorni in cui il libro è in lizza per l’Eisner Award per la migliore opera basata sulla realtà al Comic-Con di San Diego di quest’anno, previsto fino a domenica. Al momento non è prevista una data di uscita né un distributore per il progetto The Mythmakers.

I precedenti

Film: Viaggio in InghilterraC.S. Lewis è un autore molto amato da cinema e letteratura. Ricordando che in Italia Lewis è uno dei protagonisti del romanzo storico di Wu Ming 4 Stella del mattino (2008), si può ricordare come Lewis sia stato oggetto di numerose biografie, alcune delle quali scritte da amici intimi, come Roger Lancelyn Green e George Sayer, alcune anche molto romanzate. Nel 1985 la sceneggiatura Shadowlands di William Nicholson romanzò la vita di Lewis e la sua relazione con Joy Davidman Gresham. Fu trasmessa sulla televisione britannica con Joss Ackland e Claire Bloom. Fu anche messa in scena come opera teatrale con Nigel Hawthorne nel 1989 e trasformata nel film del 1993 Shadowlands con Anthony Hopkins e Debra Winger, in Italia conosciuto col titolo Viaggio in Inghilterra. Più recentemente lo scrittore è stato interpretato da Max McLean nel docu-film del 2021 The Most Reluctant Convert e, con maggior successo, da Matthew Goode nell’adattamento del 2024 di Freud’s Last Session (Freud, l’ultima analisi), film da noi recensito qui.
Locandina Tolkien e LewisDa parte sua, anche J.R.R. Tolkien ha ricevuto la sua parte di attenzione: il maggior risultato è stato il film biografico del 2019 Tolkien, in cui è interpretato da Nicholas Hoult. I tentativi di realizzare un film biografico congiunto su Lewis e Tolkien, tuttavia, hanno avuto meno successo. Jack & Tollers è stato annunciato da Third Dart Studio nel 2013, mentre Simon West, regista di Tomb Raider, avrebbe dovuto dirigere Tolkien & Lewis nel 2014 (di tutti questi progetti ne abbiamo scritto qui e qui).
Angel Studios, nel frattempo, ha recentemente rilanciato il suo progetto di realizzare un film con tema simile: Fellowship è in fase di scrittura e sarà diretto da Paul Syrstad. Infine, un adattamento della serie fantasy Here There Be Dragons con una versione romanzata di Lewis e Tolkien è stato opzionato nel 2010, ma alla fine non se ne è fatto più nulla.

ARTICOLI PRECEDENTI:

– Leggi l’articolo Biopic, Cavini: «È un Tolkien che emoziona»
– Leggi l’articolo Tolkien, a Taormina l’anteprima esclusiva
– Leggi l’articolo Biopic, la Tolkien Estate prende le distanze
– Leggi l’articolo Il biopic su Tolkien e la Prima Guerra Mondiale
– Leggi l’articolo Il biopic Tolkien ci aspetta a maggio
– Leggi l’articolo Il film su Tolkien avrà la musica di Tom Newman
– Leggi l’articolo Terminate le riprese del biopic Tolkien
– Leggi l’articolo Iniziate le riprese del film biografico Tolkien
– Leggi l’articolo La vita di Tolkien: un film a lungo atteso?
– Leggi l’articolo  Dopo Lo Hobbit tre biografie su Tolkien
– Leggi l’articolo  Fan film: Tolkien’s Road sulla vita di Tolkien

LINK ESTERNI
– Val al canale youtube di Tolkien’s Road
.

 

The Hunt for Gollum ha una data: il 17/12/2027

Warner BrosC’è finalmente una data per l’uscita del nuovo film sulla Terra di Mezzo, intitolato Il Signore degli Anelli: Caccia a Gollum. L’annuncio, atteso con trepidazione, conferma che il ritorno nel mondo creato da J.R.R. Tolkien è previsto per il 17 dicembre 2027. Il periodo di uscita, come riportato da Variety, non stupirà gli appassionati delle precedenti trilogie dirette da Peter Jackson, perché abituati ai lanci nel periodo prenatalizio.

La notizia

The Hunt For GollumLa notizia giunge a circa un mese dall’ultimo aggiornamento significativo sullo stato di avanzamento del progetto. Pam Abdy, Co-presidente e CEO di Warner Bros., aveva infatti recentemente rivelato che il regista e protagonista Andy Serkis, che tornerà a interpretare l’iconico Gollum, era già attivamente immerso nella fase di pre-produzione. Si prevede inoltre che la sceneggiatura definitiva sarà pronta entro maggio 2025. Mancano poche settimane ormai e Il Signore degli Anelli avrà finalmente una nuova storia da raccontare sul grande schermo. Questo permetterà anche di scoprire qualcosa in più sulla trama e le nuove avventure che dovranno affrontare i vari protagonisti.

I ritardi

Andy SerkisInizialmente, quando Warner Bros. aveva annunciato il progetto la scorsa estate, si ipotizzava un’uscita nelle sale cinematografiche nel corso del 2026. Tuttavia, è stato lo stesso Serkis a confermare, alcuni mesi fa, uno slittamento di un anno. Il regista aveva spiegato in un’intervista che il progetto avrebbe richiesto più tempo del previsto per la sua realizzazione. «Siamo proprio all’inizio del processo di scrittura», aveva dichiarato Serkis, «Ci prepareremo entro la fine dell’anno. La preparazione richiede un bel po’ di tempo, sei o sette mesi, e poi inizieremo le riprese l’anno prossimo. Quindi, la data di uscita è fissata a dicembre 2027».
La situazione quindi è stata evidentemente più complessa del previsto, riuscire a creare qualcosa che potesse essere effettivamente credibile per garantire il ritorno sul grande schermo del Signore degli Anelli.
Come accennato in precedenza, non ci sono molti dettagli che riguardano la trama, ma qualcosa è stato svelato, con la narrazione che si concentrerà sulla missione intrapresa da Gandalf e Aragorn per rintracciare Gollum. Infatti, all’inizio del Signore degli Anelli dopo aver lasciato l’Anello, Bilbo parte per una nuova vita con gli Elfi. E Gandalf inizia a indagare sull’origine dell’anello. Tra le pagine di Tolkien trascorrrono ben diciassette anni tra la partenza di Gandalf e il suo ritorno nella Contea. In queste fasi cruciali, la storia di “Caccia a Gollum” si intreccia, approfondendo ciò che accade in quel lasso di tempo poco raccontato.
Al momento, rimane incerta la partecipazione di altri attori storici della saga, come Ian McKellen (Gandalf) e Viggo Mortensen (Aragorn) e non è stato ancora annunciato se riprenderanno i loro amati ruoli in questo nuovo capitolo. L’attesa, comunque, è già altissima per questo nuovo tassello dell’epopea tolkieniana.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo The Hunt for Gollum: le novità sul nuovo film
– Leggi l’articolo Warner: Serkis nel 2026 in Caccia a Gollum
– Leggi l’articolo Warner Bros rinnova i diritti di LOTR: altri film in arrivo
– Leggi l’articolo Film: Hunt for Gollum

 

LINK ESTERNI:
– Vai al sito web della Middle-earth Enterprises
– Vai al sito web della Independent Online Cinema

 

.

The Hunt for Gollum: le novità sul nuovo film

Peter Jackson by FlickrPrima il divieto sul fan-film The Hunt for Gollum (ritirato subito dopo), poi la foto girata sui social che mostrava Andy Serkis insieme a una presunta troupe della produzione a Hobbiton in Nuova Zelanda, poi ancora gli storici attori del cast originale che avrebbero preso parte al nuovo avvincente capitolo della saga. Ora anche il rinvio di un anno dell’uscita: dal 2026, come annunciato dalla Warner Bros lo scorso maggio, alla fine del 2027, come specificato invece da Andy Serkis in persona durante il Fan Expo Vancouver di febbraio. Insomma, Lord of the Rings: Hunt for Gollum non è neppure stato scritto e ha già fatto parlare di sé più di qualsiasi altra produzione fantasy dell’ultimo anno. L’hype dei fan non è alle stelle: di più, e ciò significa che a questo giro, a differenza de Gli Anelli del Potere e de La Guerra dei Rohirrim, è vietato sbagliare. In gioco c’è la potenziale credibilità dei futuri film sul Legendarium, che rischierebbe così di sprofondare, cinematograficamente parlando, in un baratro paragonabile solo a quello che ci fu fino agli anni ’90, periodo antecedente al capolavoro (e quindi a questo punto miracolo?) della trilogia di casa New Line Cinema.

Tra indiscrezioni e fake news

Andy SerkisL’annuncio dello spostamento della data di uscita non a caso ha lasciato increduli praticamente tutti; anche perché, secondo le indiscrezioni girate sui social – che poi si sono rivelate false – Andy Serkis era già in Nuova Zelanda l’estate scorsa per il film. Tra tutti i rumors spicca una foto su Instagram, scattata a Hobbiton sui set ora divenuti attrazione turistica in Nuova Zelanda, della fantomatica troupe con cui Serkis stava apparentemente lavorando a The Hunt for Gollum e condivisa anche su Facebook nei vari gruppi tolkieniani (tra cui uno da 600mila e passa membri), che ovviamente ha aiutato ad alimentare l’hype esagerato legato alla produzione del nuovo capitolo.
In realtà, quella foto è stata ricondivisa originariamente da Arty Papageorgiou, sceneggiatore al lavoro con Serkis nella foto ma anche sceneggiatore de La Guerra dei Rohirrim, e insieme a loro ci sarebbero poi anche altre figure che hanno lavorato al film d’animazione. Andy Serkis HobbitonChe si sia parlato del nuovo progetto di Warner Bros. non è ovviamente fuori discussione, ma c’è anche da ricordare che in quel momento (estate 2024) c’era in corso il tour di anteprime del film d’animazione in giro per il mondo. Insomma, è più plausibile pensare che Serkis e compagni di avventure si fossero ritrovati in quel contesto per tutt’altri motivi, e infatti, venendo ad oggi, Andy Serkis intervistato da The Direct ha smentito tutto, ed è bastata una frase per far crollare il castello di carte. «Siamo proprio all’inizio della fase di scrittura», ha dichiarato Serkis, spiegando che era necessario più tempo per perfezionare la sceneggiatura e gli effetti visivi prima dell’inizio delle riprese nel 2026: «Inizieremo a prepararci per il set alla fine di quest’anno, dato che prenderà molto tempo, sei o sette mesi, dopodiché inizieremo a girare dall’anno prossimo. Dunque, l’uscita è prevista a dicembre 2027». Un ulteriore conferma è giunta dall’intervista ai co-presidenti/CEO della Warner Bros. Pictures, Mike De Luca e Pam Abdy, che hanno detto: «Abbiamo appena avuto un incontro ravvicinato con Philippa Boyens su Gollum , e credo che riceveremo la sceneggiatura a maggio».

Un’operazione nostalgia?

Philippa BoyensWarner Bros. ha riunito un team impressionante di veterani della Terra di Mezzo per guidare questa nuova avventura. La produzione beneficerà della supervisione creativa di figure chiave della trilogia cinematografica originale. Fanno, infatti, parte del team creativo principale: Peter Jackson (produttore), Fran Walsh (Produttrice/Sceneggiatrice e moglie di Jackson), Philippa Boyens (sceneggiatrice), Arty Papageorgiou (sceneggiatore) e Phoebe Gittins (sceneggiatrice e figlia della Boyens). Gli ultimi tre sono stati anche sceneggiatori de La Guerra dei Rohirrim. Questo mix di talenti creativi affermati e emergenti mira a mantenere la continuità con i film precedenti, apportando al contempo nuove prospettive alla storia. La sceneggiatura si concentra, a quanto pare, sul periodo compreso tra la perdita dell’Anello da parte di Gollum e la sua cattura da parte delle forze di Sauron. La Warner Bros sta investendo molto in tecnologie all’avanguardia per soddisfare i requisiti di effetti visivi del film. Andy SerkisNaturalmente, Andy Serkis è al centro di questa produzione, assumendo la doppia responsabilità di regista e protagonista. Questo segna il suo ritorno al ruolo di Gollum/Sméagol che lo ha reso famoso nella trilogia originale. Un preciso obiettivo è quello di riunire i vecchi personaggi, quelli ormai entrati a buon diritto nella cultura di massa, per narrare un capitolo apparentemente minore ma che, grazie soprattutto a The Hunt for Gollum (fan-film di fama internazionale costato appena 5mila dollari, disponibile gratuitamente su YouTube anche doppiato in italiano grazie alla direzione di Riccardo Ricobello) è diventato il fondamento di una parte della community tolkieniana.
Secondo la trama, Gandalf, appena incontrato Frodo e scoperta la natura dell’Unico, manda Aragorn a cercare Gollum per poter sapere di più sull’Anello trovato da Bilbo anni prima. La posta in gioco? Impedire alla creatura di cadere nelle mani di Sauron e rivelare la posizione dell’Unico Anello. Questa narrazione è liberamente ispirata ad Appendici del Signore degli Anelli, dando ai registi la possibilità di espandersi pur rimanendo fedeli alla fonte. Non è solo la storia di un inseguimento: è una storia di ossessione, segretezza e compromesso morale. Per molti versi, è il filo mancante che lega i sospetti di Gandalf e l’evoluzione di Aragorn nel ranger che incontriamo a Brea.
La storia si colloca, quindi, sempre nella Terza Era; i personaggi sono sempre gli stessi, così come quell’aria di high fantasy che solo una location come la Nuova Zelanda può donare (mancata ne La Guerra dei Rohirrim, perché animato, e soprattutto nel giocattolo di Prime Video). Ian McKellen e Peter Jackson sul set de Lo HobbitOperazione nostalgia o nuovo avvincente capitolo? Di certo l’andazzo degli ultimi anni non fa mai ben sperare (e le pressioni mosse da Warner Bros. nemmeno), quindi non ci resta che attendere il 2027 considerando, inoltre, che quell’anno si parlerà anche di quarta stagione de Gli Anelli del Potere. Ne viene fuori potenzialmente una guerra tra compagnie di marketing che poco o nulla c’entra con il racconto secondario (tolkienianamente parlando). Ma chi ci perde da questa campagna è sempre solo il pubblico: ormai disabituato alla qualità e piuttosto nutrito di opere fasulle, meramente con fini commerciali, film “finiti” già ancora prima di uscire. E invece, come già dimostrato da Jackson, il cinema è sempre stato un ottimo veicolo di divulgazione tolkieniana, anche in chiave pop, ribelle forse, ma pur sempre devota e profondamente legata al lavoro del professore.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Warner: Serkis nel 2026 in Caccia a Gollum
– Leggi l’articolo Warner Bros rinnova i diritti di LOTR: altri film in arrivo
– Leggi l’articolo Film: Hunt for Gollum

 

LINK ESTERNI:
– Vai al sito web della Middle-earth Enterprises
– Vai al sito web della Independent Online Cinema

 

.

The War of the Rohirrim, se Tolkien guarda a Est

War of RohirrimDopo essere uscito nelle sale a dicembre, il nuovo film anime The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim approda in streaming, unendosi al resto della saga sul servizio di streaming HBO Max. La notizia è stata confermata nel video promozionale più recente di Max, che annuncia la programmazione di febbraio 2025. Il film è presentato nel video, anche se The War of the Rohirrim non è elencato nella lista delle novità di Warner Bros. Discovery. Il film arriverà su Max a febbraio insieme ad altri titoli, ma una data esatta deve ancora essere rivelata. L’anime sul mondo della Terra di Mezzo si adatterà perfettamente al catalogo streaming di Max, dato che il servizio ospita già la trilogia di Peter Jackson, la trilogia prequel su The Hobbit e il film animato del 1978 Il Signore degli Anelli di Ralph Bakshi. Invece, la serie live-action Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è trasmessa in streaming solo su Amazon Prime Video.

Una fredda accoglienza

Locandina RohirrimThe Lord of the Rings: The War of the Rohirrim ha incassato 9,2 milioni di dollari negli Stati Uniti e in Canada, e 11,3 milioni di dollari negli altri territori, per un totale mondiale di 20,5 milioni di dollari a fronte dei 30 spesi per produrlo. In questo conto, però, non sono ancora sommati gli incassi relativi ad alcuni Paesi dell’Asia, come Giappone e Corea, né tantomeno gli introiti generati dallo streaming sulle piattaforme, considerando che negli USA è già disponibile dal 27 dicembre scorso.
Il fallimento di The War of the Rohirrim è stato attribuito a diversi fattori, ma uno dei più importanti e controversi è stato il suo mezzo. Sebbene si svolga nello stesso universo di The Lord of the Rings e The Hobbit, le trilogie cinematografiche live-action di Peter Jackson, The War of the Rohirrim è un lungometraggio animato (anime) prodotto da Sola Entertainment. Ciò lo ha reso più di nicchia rispetto agli altri film sulla Terra di Mezzo diretti da Jackson o persino alla serie tv The Lord of the Rings: The Rings of Power di Prime Video.
War of RohirrimSfortunatamente, non tutti sono stati così ricettivi al nuovo spin-off come la Warner Bros. aveva sperato. C’è ancora una sorprendente idea comune che i film animati siano intrinsecamente inferiori alle loro controparti live-action o che siano solo per bambini. Anche coloro che amano i film animati potrebbero aver sollevato problemi circa l’estetica scelta o lo stile d’animazione di The War of the Rohirrim. Ci sono stati, tuttavia, alcuni vantaggi pratici nel rendere The War of the Rohirrim un film d’animazione. Innanzitutto, è stato significativamente più economico rispetto a un film live-action: persino la puntata meno costosa della trilogia del Signore degli Anelli di Jackson aveva un budget di produzione che superava di tre volte quello di The War of the Rohirrim. La scelta del mezzo avrebbe poi potuto attirare anche i fan degli anime che altrimenti non avrebbero mostrato interesse per Il Signore degli Anelli, anche se, a conti fatti, il risultato è stato quello di allontanare il pubblico generalista: l’anime ha finito per alienare il suo pubblico di riferimento. Anche la durata nelle sale cinematografiche è in linea con tutti gli altri film anime.
War of RohirrimNonostante le grandi aspettative dei fan del Signore degli Anelli, The War of the Rohirrim ha fatto quindi fatica a trovare il suo pubblico, a causa dell’animazione in stile anime, della mancanza di personaggi familiari e del marketing limitato che hanno contribuito alla sua breve e deludente distribuzione nelle sale. Alla fine, la scelta ha creato un ibrido che era rivolto agli adulti, ma è stato probabilmente visto e capito poco dai minorenni e i loro genitori, perché è stata questa la fetta maggioritaria di pubblico, più degli appassionati, più degli amanti di anime. Questo in Occidente.

In Asia qualche risultato positivo

The War of the RohirrimA ben guardare, infatti, se si rivolge lo sguardo all’Estremo Oriente, è avvenuto qualcosa di diverso dal quadro appena delineato. Meglio partire però dal Regno Unito, dove il film ha avuto una seconda giovinezza, dal 23 gennaio, uscendo nei cinema di tutto il Paese con la versione giapponese con sottotitoli in inglese. La versione in giapponese è distribuita e proiettata anche in altri nove Paesi: Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Italia, Svezia, Emirati Arabi Uniti, Hong Kong, Singapore e Taiwan. È chiaro che una scelta del genere è in linea con la concezione di questo progetto, considerato adatto soprattutto per gli amanti degli anime, abituati ormai da anni ad andare al cinema o ad aprire le piattaforme di streaming per vedere i propri cartoni animati giapponesi preferiti. È una fetta di mercato in continua crescita e sembra che l’operazione sia stata positiva.
The War of the RohirrimSe in Occidente si tratta di una nicchia, in Oriente ci si trova di fronte a un fenomeno consolidato. In Cina, il film ha debuttato nel weekend del 13-15 dicembre al terzo posto in classifica generale ed è rimasto nelle sale per quasi due mesi. Inoltre, l’uscita è stata lo spunto per l’apertura di un dibattito sullo sviluppo del settore nella regione del Guizhou. Un’azienda locale ha infatti contribuito al film lavorando all’animazione dei fotogrammi chiave, alla colorazione e alla cinematografia di The War of the Rohirrim. «Nell’animazione, i big data offrono una ricchezza di risorse di immagini, audio e video che servono come preziosi riferimenti per la produzione», ha affermato Xu Chenyin, responsabile della Junzi Qianxing Technology Media. Un esempio chiave è il rendering, il processo di conversione di scene 3D in immagini 2D. Questa fase di animazione ad alta intensità di risorse richiede spesso hardware costoso. «Le risorse di cloud computing sviluppate attraverso il settore dei dati offrono una soluzione conveniente. Le piattaforme di rendering cloud riducono i cicli di produzione e i costi», ha spiegato Xu. «Il Guizhou ha il potenziale per attrarre progetti di outsourcing di alto valore come servizi digitali e design creativo. Con la crescente specializzazione della manodopera internazionale, i Paesi sviluppati stanno esternalizzando servizi non essenziali a regioni con costi inferiori e maggiore efficienza», ha concluso.
In quest’ottica, è interessante vedere come The War of the Rohirrim sia stato distribuito molto più in IMAX, un formato cinematografico e uno standard di proiezione. Le telecamere e le pellicole IMAX sono raramente utilizzate per i film mainstream; le telecamere sono pesanti e le pellicole sono costose. Tuttavia, dal 2002, soprattutto gli anime al cinema hanno usufruito dell’elaborazione IMAX Digital Media Remastering (DMR) per la proiezione sia nei cinema IMAX da 70 mm che nei cinema IMAX Digital. È una sorta di standard che si è imposto per questo genere di film d’animazione.
Il film è stato distribuito in Corea del Sud il 28 gennaio 2025, con la pubblicazione del poster principale che ha suscitato interesse tra gli appassionati. Nel primo week-end il film si è piazzato tra i 35 con i maggiori incassi della settimana (33 e 34 nella versione giapponese con sottotitoli in inglese) e ha guadagnato 120.766 dollari.
War of RohirrimMa è per l’uscita in Giappone che si sono fatte le cose in grande. Si è tenuta un’anteprima per i fan in cui erano presenti il regista Kamiyama Kenji, il produttore esecutivo Peter Jackson, la produttrice e sceneggiatrice Philippa Boyens, nonché i doppiatori Brian Cox e Gaia Wise e Miranda Otto. Si è molto puntato sul fatto che si trattasse di una coproduzione tra Usa e Giappone. Inoltre, suscitava molta curiosità il fatto che il film fosse stato diretto da Kenji Kamiyama, noto per il suo lavoro su Ghost in the Shell: Stand Alone Complex, e presentasse uno stile anime che rappresenta una novità per l’universo di Tolkien.
Le celebrità di ogni ceto sociale che hanno visto il film in Giappone hanno inviato recensioni entusiastiche, come «Kamiyama Kenji ha messo tutto il suo impegno nel realizzare un film che ci ha mostrato la vera essenza dell’animazione giapponese. Spero che altre persone lo sperimentino e lo portino sul grande schermo», ha detto il regista Aramaki Shinji. «È raro che faccia qualcosa di così onesto. È stato grandioso», ha detto il regista Oshii Mamoru. «Gli effetti visivi, i dipinti di sfondo, i disegni architettonici, sono tutti spettacolari! Il Signore degli Anelli è nell’animazione. Anche il mio Sam era lì», ha detto Tanida Shingo, doppiatore di Sam Gamgee nella trilogia live-action. Mitsuru Hongo, direttore dell’animazione, ha fatto una considerazione importante: «Da bambino ho letto il libro originale, me ne sono innamorato e poi sono rimasto ossessionato dalla versione live-action. Chi avrebbe mai pensato che nel 2024 avremmo potuto imbatterci in una nuova storia della Terra di Mezzo sotto forma di film d’animazione realizzato in Giappone! AnnecyC’era molto da vedere e, come risultato di tutti i nuovi tentativi, sono rimasto sopraffatto da come gli anime giapponesi stiano passando alla fase successiva». Dello stesso tenore l’opinione di Maki Watanabe, sceneggiatore cinematografico: «Il Signore degli Anelli ha cambiato gli standard dei film fantasy. È stato ora riportato in vita sul grande schermo come “anime” giapponese, che è diventato un nuovo standard per l’animazione. Si tratta di un prequel drammatico e autentico che eredita magnificamente la visione del mondo, la storia e le emozioni! All’inizio, non c’è sicuramente nessun fan che non rimarrebbe elettrizzato dalle montagne della Terra di Mezzo, che sembrano così reali da poter essere definite reali». La stessa Fūka Koshiba che dà la voce a Héra ha detto con entusiasmo: «Le immagini sono così belle che sembrano live action. Le immagini sono così belle che ti fanno sentire immerso nel film, il che rende le battaglie più emozionanti e potenti». In risposta alla teoria secondo cui gli sfondi sono live action, Kamiyama ha ribadito: «È stato detto molte volte all’estero, ma questa volta è tutto disegnato a mano!».
AnnecyCerto, in generale l’accoglienza è stata tiepida, con recensioni che evidenziano sia aspetti positivi che negativi del film. Ad esempio, The Japan Times ha elogiato le impressionanti immagini che richiamano la trilogia live-action di Peter Jackson, ma ha criticato la narrazione definendola insipida e meno coinvolgente. Il pubblico si è dimostrato molto più ricettivo nei confronti di The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim, assegnando al film una valutazione positiva dell’82% sul Popcornmeter di RT, basata su oltre 1.000 valutazioni verificate degli utenti.

Un punto forte: l’animazione

War of RohirrimDa quanto finora scritto emerge come in Estremo Oriente ci sia stata un’operazione riuscita, quella cioè di raccontare la Terra di Mezzo con il linguaggio degli “anime” giapponesi, che sono il nuovo standard per l’animazione contemporanea. Ed è su questo che si è principalmente concentrato il regista Kenji Kamiyama, come ha detto in più di un’occasione.
Se si analizza questo aspetto, si può capire come il film non sia un’opera d’animazione realizzata con la computer grafica, ma un’animazione disegnata a mano, con un totale di ben 130.000 disegni!!! La motion capture è stata utilizzata per le riprese, i personaggi e i movimenti dei cavalli. Ogni scena del film di due ore è stata prima filmata, con attori che interpretavano i loro ruoli e poi i movimenti dei cavalieri nel film. Questi ultimi sono stati effettivamente filmati con particolare attenzione al modo in cui i loro corpi ondeggiano mentre cavalcano. I personaggi 3D sono stati quindi filmati come se fossero in live action, e questo è stato utilizzato come base per l’animazione disegnata a mano. Il processo di produzione è stato quindi in tre fasi.
Informative ImageIl compito dato a Kamiyama era che realizzasse un film d’animazione disegnato a mano con un periodo di produzione di due anni, inclusa la pre-produzione e la post-produzione. Al giorno d’oggi, è comune che i film anime giapponesi richiedano tre o quattro anni per essere realizzati, quindi il doppio del tempo. Inoltre, attualmente ci sono pochissimi animatori che sanno o vogliono disegnare cavalli, e il numero di animatori è estremamente basso indipendentemente dal fatto che siano animatori specializzati nel disegno di cavalli o meno. Di conseguenza, è diventata una pratica comune nell’industria degli anime giapponese adattare gradualmente i programmi degli animatori per partecipare al processo di produzione. Per accorciare i tempi, Kamiyama ha pensato di utilizzare le competenze acquisite durante la realizzazione di animazioni 3D per creare infine un’animazione disegnata a mano.
Negli anime, il processo che va dalla decisione del layout alla prima animazione chiave è quello che richiede più tempo, ma può essere realizzato utilizzando la motion capture per creare quella che può essere definita una «prima animazione chiave CG» per l’animazione 3D. Il regista ha quindi chiesto agli animatori di «trovare il layout esatto e i primi disegni di animazione in un anno, e poi finire i disegni nell’anno rimanente (e tenersi liberi per questo lavoro)».
Kamiyama si è rivolto alla Telecom Animation chiedendo se conoscessero qualcuno adatto al ruolo, ed è stato raccomandato il character designer Takasu Minoko. L’opera ha una sola giovane eroina e gli altri personaggi sono dei “vecchi” piuttosto corpulenti. Kamiyama ha affermato che Takasu è riuscito a disegnare sia l’eroina sia il vecchio corpulento allo stesso tempo, e che sia riuscito a disegnare tutti i personaggi personalmente e con lo stesso tono. Takasu è stato anche direttore capo dell’animazione e questo ha conferito all’opera un senso di unità nel suo insieme.
Infine, l’Unreal Engine, utilizzato nei videogiochi, è stato utilizzato per adattare le proporzioni dei personaggi, dei cavalli, degli edifici e di altri oggetti in modo che corrispondessero alle dimensioni reali degli esseri umani, e la recitazione umana è stata filmata utilizzando la motion capture su un set creato all’interno di uno spazio virtuale 3D, con luci e riprese della telecamera che sembravano riprese dal vivo, rendendo il layout dell’opera il più realistico possibile.

Parla il regista Kamiyama

Intervista Boyens Chou KamayamaConsiderando la grandiosità della versione live-action, ha detto in un’intervista Kenji Kamiyama: «Opere fantasy come The Lord of the Rings e l’animazione sono intrinsecamente compatibili. La cosa grandiosa dell’animazione è che personaggi e creature possono esistere nello stesso mondo senza alcun senso di incongruenza. Questo film è un ritorno a quella sensazione. Mi sono concentrato sul trasmettere attraverso l’animazione la magnificenza che ho provato nella versione live-action. Quando lo fai con l’animazione CG, è difficile per il pubblico comprendere il duro lavoro e la straordinarietà del tutto». D’altro canto, rifletteva ancora il regista, «Quando è disegnato a mano, puoi vedere il duro lavoro degli animatori. Ecco cosa c’è di così grandioso nell’animazione giapponese disegnata a mano. Questa volta, Hollywood voleva l’animazione giapponese, quindi ho pensato di realizzare una produzione che ne avrebbe sfruttato al meglio gli aspetti migliori».
The War of the RohirrimQuesta sensazione è trasmessa dall’enorme numero di disegni, che come scritto ammontano in totale a 130.000. « In questo caso, ciò su cui stavamo cercando di concentrarci era come possiamo utilizzare ciò in cui gli anime sono bravi per raccontare la storia. Quindi, ad esempio, ciò che abbiamo fatto è qualcosa che normalmente non facciamo negli anime. Ci siamo sfidati a farlo. Come, ad esempio, duemila cavalieri che si scontrano contro l’esercito dei Dunlandiani, quel tipo di sequenza di battaglia epica. È qualcosa che normalmente non facciamo, perché non è [uno dei] punti di forza degli anime, ma siamo riusciti a realizzarlo». «Ho fatto questo film mettendomi nei panni dei fan. L’ho fatto con lo staff con il solo desiderio di fare qualcosa che facesse piacere ai fan, quindi spero che andrete tutti a vederlo al cinema».
Il lato negativo è che il film ha avuto una produzione notevolmente affrettata (per evitare che la New Line Cinema perdesse i diritti sulle opere di Tolkien), il che potrebbe spiegare perché l’animazione del film può sembrare incoerente. Ci sono momenti di vera bellezza animata, specialmente negli sfondi, un’area in cui gli anime spesso eccellono (un momento in particolare, in cui vediamo un’inquadratura a 360 gradi dell’ambiente attraverso la prospettiva di Héra mentre si guarda intorno in una foresta, è particolarmente impressionante). I character design per i personaggi umani fanno tutti un ottimo lavoro. Anche la maggior parte delle scene di battaglia, in cui molti personaggi appaiono sullo schermo contemporaneamente, sono ben animate.
Il punto debole del film dal punto di vista visivo è rappresentato dalle creature non umane che compaiono (il che potrebbe spiegare perché questo è il primo film della Terra di Mezzo che fa di tutto per non presentare Elfi, Nani o Hobbit, nemmeno come personaggi di sfondo). I mûmakil simili a elefanti sembrano un po’ goffi mentre calpestano, mentre gli orchi sopra menzionati sembrano insipidi e molto meno spaventosi di quelli dei film di Peter Jackson. Anche una creatura che vive nell’acqua e un troll delle nevi sembrano fuori posto nella loro animazione. Non sono solo le creature, però, con persino alcuni dei momenti d’azione che subiscono un calo nella qualità dell’animazione, assomigliando più a qualcosa uscito da un episodio di Naruto che a un film d’animazione su larga scala.
The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim è un’interessante nuova interpretazione della Terra di Mezzo. Una che funziona per lo più. L’animazione incoerente la frena, e bisogna dire che il film perde un po’ del suo fascino man mano che procede (il film dura quasi due ore e mezza, il che allunga le cose considerando che si tratta di un adattamento di un racconto più breve nel mondo di Tolkien). È un peccato che non abbia avuto più successo al botteghino. Tolkien e gli anime si fondono bene, però. Spero che col tempo The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim riceva più attenzione. Penso che sia stato sottovalutato nel ruolo di apripista che ha svolto.

ARTICOLI PRECEDENTI
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: la recensione
– Leggi l’articolo War of the Rohirrim, su piattaforma dopo 14 giorni
– Leggi l’articolo Al cinema The War of the Rohirrim ma non in Italia
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim, ci sarà Christopher Lee
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim al ComicCon di New York
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim posticipato a fine 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: un’eroina al comando
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: tornerà Miranda Otto
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim ha una data: il 12 aprile 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: Tolkien ritorna animato
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: esce il primo trailer

LINK ESTERNI
– Vai al sito di Warner Bros sul film
– Vedi il trailer italiano su Youtube

.

La guerra dei Rohirrim: La recensione del film

Informative ImageDopo esser passato nella seconda parte di Dicembre nel resto del mondo, Il Signore degli Anelli – La guerra dei Rohirrim arriva finalmente al cinema anche da noi. È approdato infatti in sala il 1° gennaio 2025, dopo una lunghissima attesa più che giustificata, dato che il film diretto da Kenji Kamiyama si porta dietro alcune interessanti e inedite premesse. Innanzitutto, si tratta di un’opera in stile anime, una tecnica finora mai utilizzata per un adattamento del Legendarium, ma, ancora più importante, è il fatto che il film rappresenta un prequel della trilogia di Peter Jackson, diventando così un capitolo ufficiale della saga del Signore degli Anelli, iniziata 25 anni fa e continuata qualche decennio successivo con Lo Hobbit.

Di cosa tratta il film?

Functional imageLa trama si concentra sulla storia di Helm Mandimartello e dell’assedio di Borgocorno, quel forte che verrà poi denominato Fosso di Helm dopo che il leggendario re di Rohan perì nel tentativo di difenderlo da un attacco dei Dunlandiani durante il Lungo Inverno. La fonte è la stessa che Prime Video ha sfruttato per le due attuali stagioni de Gli Anelli del Potere, ovvero le fantomatiche Appendici del Signore degli Anelli delle quali, anche in questo caso, viene sfruttata la sintesi per ampliare storie a volte appena abbozzate da Tolkien. Infatti, la vera novità che introduce il film, e che invece le appendici non specificano, è il personaggio di Hèra, l’unica figlia di Helm che il Professore ha nominato solo una volta senza indicarne il nome né raccontarne la storia. La Guerra dei Rohirrim è appunto raccontata proprio dal punto di vista di Hèra, valorosa guerriera della Casa di Eorl, eroina del film in salsa éowyniana, il tutto condito però da un’ambientazione, da musiche e in generale da un’atmosfera che rimanda direttamente ai film di Jackson. Alla produzione e alla sceneggiatura c’è non a caso quella stessa Philippa Boyens che già adattò Il Signore degli Anelli insieme alla coppia Jackson-Walsh.

Functional ImageTuttavia, sebbene non ci siano dubbi sul talento di Boyens, ciò non basta per rendere The War of the Rohirrim, un concentrato inventivo che ha le stesse premesse de Gli Anelli del Potere, un buon prodotto. Il risultato è difatti una grande operazione nostalgia in cui ad essere valorizzato è più l’intento commerciale che quello narrativo. Se c’è una cosa che viene spesso accreditata al team di Jackson è aver reso “pop” e accessibile il mondo di Tolkien anche a chi non lo ha mai letto (e non è intenzionato a farlo). La trilogia filmica del Signore degli Anelli assolve, tra le altre tantissime cose, anche a questo scopo, e lo fa proponendo film che “semplificano” l’epopea poetica, concentrando l’essenza del romanzo e allo stesso tempo offrendo lo show a quelle bocche affamate di battaglie in stile low fantasy. La Guerra dei Rohirrim intende riportare quindi quegli ormai gioiosi trentenni nell’epica visiva della Terra di Mezzo, con uno stile nuovo, più adatto ai tempi (e soprattutto alle mode), ma allo stesso tempo con ambizioni tecniche e narrative mai viste, e purtroppo nemmeno troppo rispettate, con il grande schermo che riesce a mostrare più i difetti che l’efficacia visiva dell’animazione. Questo fa da contorno a una storia che di per sé è fin troppo citazionista, riciclata in certi casi, uno scatolone nostalgico dove poter inserire veri e propri pezzi ripresi dalla trilogia. Per citarne alcuni: l’assedio del Fosso di Helm, con la cavalcata eucatastrofica di Gandalf nel finale delle Due Torri, e i continui riferimenti, come già detto, a Éowyn (che fa pure una comparsata). Tutto è buttato sostanzialmente nel calderone di una storia epica che sa però più di minestra riscaldata al microonde, di cui certamente non ci verrà la tentazione di scoprire gli ossi con cui è stata preparata.

Conclusioni

Functional ImageSe però c’è una cosa che ci insegna La guerra dei Rohirrim, al di là degli azzardi registici e ambizioni nipponiche di casa Warner Bros, resta tuttavia quell’estetica, tipicamente jacksoniana, che dimostra ancora una volta di più quanto sia impossibile staccarsi da quell’immaginario. Oggi, a 25 anni dalla Trilogia, siamo ancora inondati da un immaginario del quale è impossibile scollarsi. Viene veramente da chiedersi: si riuscirà mai a creare qualcosa di innovativo? Ma può essere anche una pretesa egoistica, se non addirittura utopica, pensare che un mondo così vasto come il Legendarium possa assumere nuove forme artistiche dopo Jackson. L’opera è una sola, così in letteratura come al cinema, riportarla fedelmente non è un reato.

ARTICOLI PRECEDENTI
War of the Rohirrim, su piattaforma dopo 14 gg
Al cinema The War of the Rohirrim ma non in Italia
The War of the Rohirrim, ci sarà Christopher Lee
The War of the Rohirrim al ComicCon di New York
The War of the Rohirrim: esce il primo trailer
The War of the Rohirrim: «Rimasti fedeli a Tolkien»
LINK ESTERNI
-Vai al sito di Warner Bros sul film
-Vedi il trailer italiano su Youtube

War of the Rohirrim, su piattaforma dopo 14 gg

War of RohirrimBeh, è ​​stato veloce. Il film anime della New Line Cinema The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim, uscito negli Stati Uniti e molti altri Paesi il 13 dicembre sarà disponibile in digitale a casa già dal 27 dicembre prossimo, avendo avuto così un passaggio nelle sale cinematografiche di appena 14 giorni. In Italia uscirà il primo gennaio. La competizione natalizia ha danneggiato, infatti, il botteghino del cartone animato ambientato nella Terra di Mezzo, con competitor del calibro di Oceania 2 (717 milioni di dollari in tutto il mondo), Wicked (525 milioni di dollari), Mufasa, Pushpa 2 e il deludente Kraven il cacciatore, oltre ai nuovi arrivati Nosferatu e A Complete Unknown. Ma su tutti spicca soprattutto un film come Sonic The Hedgehog 3, che ha superato i 70 milioni di dollari in quattro giorni.

Due settimane al cinema

Locandina RohirrimIl film è uscito nelle sale cinematografiche statunitensi il 13 dicembre e a livello internazionale a partire dall’11 dicembre. Ha incassato 2 milioni di dollari nelle sue proiezioni in anteprima in 3.410 sale cinematografiche in 31 territori al di fuori degli Stati Uniti. Le proiezioni nei suddetti 31 territori sono iniziate il 5 dicembre. I territori con i maggiori guadagni per il film sono stati la Spagna con 347.000 dollari, seguita dal Messico con 239.000 dollari e dalla Thailandia con 146.000 dollari, per un totale nel mondo di 5,932 milioni di dollari. Nel primo weekend nelle sale negli Usa, la produzione animata da 30 milioni di dollari ha avuto un incasso molto basso di 4,5 milioni di dollari, mentre nel secondo l’incasso è sceso del 72% con 1,25 milioni di dollari, per un totale di 7,38 milioni di dollari negli Usa.
War of the Rohirrim sarà disponibile già da venerdì su tutte le piattaforme digitali partecipanti, tra cui Amazon Prime Video, AppleTV, Fandango at Home e altre ancora. I contenuti speciali in formato digitale per War of the Rohirrim includono: Ritorno al Fosso di Helm: la storia diventa leggenda, La Terra di Mezzo e gli anime: un matrimonio di creatività, Héra: un nuovo eroe per la Terra di Mezzo. Da notare che, anche se il film sarà disponibile nelle case statunitensi, questo non significa che non continuerà a essere proiettato nei cinema.

Il retroscena

Pamela Abdy, Michael de Luca (MGM)Philippa Boyens, che ha fatto parte del team di sceneggiatori delle trilogie cinematografiche Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit ed è consulente per War of the Rohirrimha rivelato che il film utilizza la voce del defunto Sir Christopher Lee per il suo personaggio Saruman, traendolo dai film live-action originali. Il film è stato realizzato piuttosto velocemente per garantire che la New Line Cinema non perdesse i diritti di adattamento cinematografico dei romanzi di Tolkien. Secondo gli accordi con il detentore dei diritti, la Embracer Group, deve essere realizzato un film sul mondo del Signore degli Anelli ogni 10 anni massimo e l’ultimo era stato diffuso proprio nel 2014, con la terza parte di Lo Hobbit, La Battaglia delle Cinque Armate. Così facendo, la New line Cinema può estendere i diritti per altri 10 anni e realizzare con calma i suoi progetti, che prevedono un ritorno nelle sale cinematografiche con almeno due film live-action. In particolare, il primo di quei film, intitolato provvisoriamente The Hunt for Gollum, sarà diretto e interpretato da Andy Serkis e uscirà al cinema il primo gennaio 2026, come da poco annunciato.
Questo quarto film della serie si concentrerà sull’iconico personaggio Gollum. La storia si svolgerà tra gli eventi di The Hobbit e La Compagnia dell’Anello, ma prima dell’avventura della Compagnia a Moria.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:

– Leggi l’articolo Al cinema The War of the Rohirrim ma non in Italia
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim, ci sarà Christopher Lee
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim al ComicCon di New York
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim posticipato a fine 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: un’eroina al comando
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: tornerà Miranda Otto
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim ha una data: il 12 aprile 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: Tolkien ritorna animato
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: esce il primo trailer

LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Warner Bros

.

 

Al cinema The War of the Rohirrim ma non in Italia

War of RohirrimAlla fine hanno ceduto tutti alla tentazione dell’Anello. A poco meno di un quarto di secolo dalla prima trilogia del Signore degli Anelli, Peter Jackson e compagni tornano nella Terra di Mezzo con un nuovo film d’animazione, Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim (The War of the Rohirrim). Quest’ultimo – dopo la premiere mondiale del 5 dicembra a Londra – esce nelle sale di tutto il mondo il 13 dicembre 2024, tramite New Line Cinema, mentre in Italia uscirà solo l’1 di gennaio 2025, per non dar fastidio ai cinepanettoni che altrimenti andrebbero deserti…
War of RohirrimIn realtà Jackson è “solo” produttore esecutivo del film, ma “si è tirato indietro” dal coinvolgimento quotidiano incoraggiando il regista Kenji Kamiyama a mettere il suo timbro sul film. Quest’ultimo è un prequel della prima trilogia, che si assume il gravoso compito di adattare La Casa di Eorl, un paragrafo sepolto nelle Appendici del capolavoro di J.R.R. Tolkien, in cui si racconta del popolo dei Rohirrim, appunto. Il tutto in stile anime, cioè come cartone animato giapponese, una novità assoluta per Tolkien, ma che richiama alcune produzioni degli anni Settanta, dall’incompiuto di Ralph Bakshi ai due film Rankin/Bass.

Il lungometraggio animato

War of RohirrimNon ci sono elfi, nani o hobbit in vista. Il nuovo film in stile anime giapponese si concentra solo sugli uomini in guerra dell’universo immaginario di Tolkien. È un prequel che si svolge quasi due secoli prima dei film originali di Jackson. Ma a differenza dei film precedenti, questa volta non ci sono nemmeno anelli magici o Signori Oscuri onnipotenti. «Guardando la trilogia originale, si parla di hobbit, elfi, nani e mostri», ha detto Kamiyama nella conferenza stampa di presentazione. Il nuovo film è invece «radicato nel dramma e nelle emozioni umane: avidità e potere», ha detto il regista giapponese.
Warner Bros. aveva annunciato già nel 2021 che il prossimo film sarebbe stato un anime, uno stile visivo e un genere tipicamente giapponese che è esploso in popolarità in Occidente negli ultimi anni. Gli sceneggiatori hanno scandagliato le vaste storie inventate che Tolkien ha scritto nelle Appendici e nelle note a piè di pagina per i suoi romanzi. War of RohirrimSi sono subito concentrati su una breve descrizione di una guerra civile tra un re e un nobile ribelle. «Non si è trattato di avere una storia pronta, ma di scegliere quella più adatta al momento», ha detto la Boyens. «In realtà è stato il contrario. C’era qualcosa in questa storia in particolare… che sembrava intrinsecamente giusta per quella grande tradizione cinematografica giapponese che è l’anime». Quella tradizione significa temi come onore, lealtà, arroganza e una temibile protagonista femminile, sullo stile della famosa Principessa Mononoke dello Studio Ghibli.

La trama

War of RohirrimL’anime The War of the Rohirrim è ambientato a Rohan, il regno del popolo dei guerrieri a cavallo che hanno avuto un ruolo di primo piano nella Guerra dell’Anello narrata da Tolkien. Il film d’animazione rivisita luoghi chiave del film Le Due Torri, come l’epica fortezza del campo di battaglia del Fosso di Helm, e ha come narratrice Miranda Otto, che ha interpretato Éowyn nella trilogia di Jackson. È ambientato 183 anni prima degli eventi della trilogia originale e racconta la storia del leggendario Re di Rohan, Helm Hammerhand, e della sua lotta per difendere Hornburg, in seguito noto come Fosso di Helm. La trama inizia con l’ambizioso signore dunlandiano Lord Freca che progetta di far sposare suo figlio con Héra, la figlia del re di Rohan. Quando l’offerta viene respinta con disprezzo dall’orgoglioso monarca, Freca lancia una sfida ribelle al trono, ma viene colpito a morte. Mandato in esilio, suo figlio Wulf coltiva una massiccia ribellione che scatenerà una guerra catastrofica sull’intero regno. A questo punto Héra deve farsi avanti per guidare l’ultima resistenza contro il potente nemico deciso a distruggerli. War of RohirrimHéra è un nome di fantasia: anche se ha un ruolo importante, c’è solo una sua menzione nella storia di Tolkien, che è: «sua figlia». Tolkien non ha dato un nome alla principessa; lo hanno fatto gli sceneggiatori, come racconta Boyens: «avevamo già Helm e i suoi figli, Háma e Haleth, e sapevamo che il suo nome doveva iniziare con la “H”». Boyens era affascinata dall’idea di espandere questo misterioso personaggio, che assiste e collega i vari eroi e cattivi e unisce le battaglie del nuovo film. «Non volevamo che fosse una principessa guerriera, una supereroina, una “boss girl”», ha detto Boyens. «Volevamo che sembrasse reale. È piena di curiosità, commette errori». Aveva bisogno anche di un look sorprendente, con i capelli rossi, che ha molto deliziato la sua interprete nella versione originale, Gaia Wise: «Quando ho visto uno schizzo di Héra nella sua armatura da guerriera, ero felicissima perché anch’io provengo da una famiglia di capelli rossi». Come per la serie Gli Anelli del Potere, La Guerra dei Rohirrim non si basa quindi su un libro di Tolkien, ma su un passaggio delle Appendici del Signore degli Anelli, in questo caso alcune pagine. «Dato che sono lunghe solo poche pagine, abbiamo dovuto inventare cosa poteva esser successo tra due frasi». War of RohirrimNella storia, «elementi dei film live-action si insinuano nel mondo», ha continuato. Ma «si sono insinuati in modo molto bello attorno al bordo». «Dal punto di vista della storia, ovviamente volevamo rimanere fedeli all’universo di Tolkien… ma allo stesso tempo rimanere fedeli a ciò che sappiamo fare meglio, ovvero realizzare anime», ha concordato Kamiyama. Il regista ha anche condiviso la difficoltà di ricreare l’universo di Tolkien e la magia unica dell’animazione disegnata a mano, spesso suscitando apprezzamento da parte degli spettatori.

War of RohirrimCosa ne pensa Jackson? Qualche giorno fa durante la première mondiale del film, il regista neozelandese ha risposto a una breve intervista. Perché è importante raccontare questa storia? «Beh, tutte le storie di Tolkien sono fantastiche e quindi vale la pena esplorarle e col genere anime è qualcosa di molto interessante da fare». Perché gli anime? Sono così diversi da quel che hai fatto prima? «Un anime non è qualcosa che mi coinvolge, non sono un esperto di anime, ma Kamayama ha fatto un lavoro incredibile e sai, come ho detto, quando mi sono seduto a guardare il primo montaggio, mi è sembrato di essere tornato in un mondo familiare. Questa sensazione, considerando che stavo guardando un anime, mi ha molto colpito perché di solito non capita neanche con tutti i film in live action». Pensi che Kamayama sia stato la persona migliore per raccontare questa storia? «Philippa è sempre una brava persona per raccontare la storia. Lei è stata la nostra arma segreta di Tolkien per decenni e lei ha scelto Kamayama. Kenji è uno dei più grandi artisti di anime del Giappone, quindi ho pensato: “Ok, siamo in buone mani”». Cosa pensi del film? «Fin dai primi minuti del film è stato magnifico. Siamo completamente assorbiti dall’escalation della posta in gioco e seguiamo tutto col fiato sospeso fino al climax finale. War of RohirrimNaturalmente, chiunque abbia visto Il Signore degli Anelli: Le Due Torri 20 anni fa conosce il Fosso di Helm. Quest’opera non racconta solo la storia di Re Helm Hammerhand, ma spiega anche il motivo per cui il Fosso di Helm si chiama così. È davvero straordinario essere riusciti a sviluppare un momento così importante del Signore degli Anelli in questo lungometraggio».
Sembra di capire che The War of the Rohirrim  abbia l’ambizione di comunicare i temi di Tolkien in modo molto chiaro. Forse perché gli stessi appassionati di Tolkien apprezzano la fedeltà all’opera. È una questione di adesione al “nucleo” dell’originale, che era l’idea di fedeltà di Tolkien, come ha affermato in una lettera: «Non si tratta di una possibilità sgradevole», scrisse a Stanley Unwin, «Penso che dovrei trovare la volgarizzazione meno dolorosa rispetto alla banalizzazione compiuta dal radiodramma della BBC». The War of the Rohirrim incarna ciò che era fondamentale per lui nel testo. L’Appendice A, “The House of Eorl” funziona come un documento storico, esponendo i miti di Rohan che sono stati tramandati di generazione in generazione. Helm Hammerhand è un personaggio tutto incentrato sulla propria moralità. Kate BlanchettQuesto emerge già nella lunga clip del film. Nell’Appendice, Helm è un mostro e un mito, piuttosto che un uomo. Helm non è un leader chiaramente dettagliato psicologicamente; è un demone terrificante, omicida e vendicativo, guidato da una giustificazione dubbia. È uno dei personaggi più sfumati delle Appendici del Signore degli Anelli e la clip sembra voler catturare quest’aspetto. Il regno di Rohan è basato sulla cultura anglosassone e i Rohirrim raccontano la storia dei primi inglesi nel Signore degli Anelli. Tolkien ha incanalato il suo amore per questa cultura, la sua poesia e la sua stessa cultura nei Rohirrim, sottolineando quanto fossero profondamente umani rispetto ad altre civiltà o specie. Théoden, Éowyn ed Helm sono tutti eroi imperfetti e migliori per questo. La rabbia omicida di Helm nella sua guerra dunlandiana era al limite della malvagità, cosa che il film è destinato a catturare. Le prime reazioni sono già arrivate e tendono verso giudizi positivi con qualche critica solo per la durata del film. Nell’attesa di poterlo vedere al cinema, scoprite i primi 8 minuti del film.

I progetti futuri

War-of-RohirrimIn una recente intervista, Philippa Boyens ha affermato che The War of the Rohirrim era in un certo senso un “tastare il terreno” per decidere se tornare o meno nella Terra di Mezzo. Era assolutamente entusiasta di tornare alla storia e al mondo, ammettendo di essersene “innamorata di nuovo”, in particolare della riscoperta della profondità del genio creativo di Tolkien. Boyens ha anche discusso in termini generali la portata più ampia dell’opera di Tolkien quando ha detto che non ha scritto solo libri, ma un intero mito. Ha aggiunto che dipenderà dal desiderio del pubblico di vedere più opere di Tolkien che saranno adattate per essere trasposte su pellicola. Oltre a The War of the Rohirrim, Boyens, Walsh e Jackson sono anche impegnati nella produzione di un altro film che si intitolerà The Lord of the Rings: The Hunt for Gollum. Il film sarà diretto da Andy Serkis, lo stesso attore che ha interpretato Gollum nella trilogia del Signore degli Anelli. «È incredibilmente emozionante tornare», ha detto Boyens circa il lavoro su questo progetto, affermando, ancora una volta, che Tolkien ha dato un contributo enorme ai film di genere fantasy e che il suo lavoro ha molto di più da offrire.
War-of-RohirrimÈ uscito anche un video documentario di due minuti che presenta il regista Kenji Kamiyama (Ghost in the Shell: Stand Alone Complex, Blade Runner: Black Lotus), i produttori Philippa Boyens (trilogia Il Signore degli Anelli), Jason DeMarco (SVP Anime & Action, Warner Bros. Animation/Cartoon Network Studios) e Joseph Chou (CEO dello studio di animazione Sola Entertainment), le voci delle star Gaia Wise (Héra) e Laurence Ubong Williams (Fréaláf), che discutono delle sfide creative e delle ricompense dell’adattamento della Terra di Mezzo di Tolkien in un lungometraggio anime. Il documentario include anche un filmato in cui Peter Jackson fa visita alla troupe e addirittura dona una vera e propria spada a Kamiyama.

 

youtube placeholder image
 

ARTICOLI PRECEDENTI:

– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim, ci sarà Christopher Lee
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim al ComicCon di New York
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim posticipato a fine 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: un’eroina al comando
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: tornerà Miranda Otto
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim ha una data: il 12 aprile 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: Tolkien ritorna animato
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: esce il primo trailer

LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Warner Bros

.

Freud, l’ultima analisi: un film tolkieniano

Gli appassionati tolkieniani potrebbero andare a vedere il film di Matt Brown Freud, l’ultima analisi – basato sull’incontro immaginario tra un Sigmund Freud morente e il professor C.S. Lewis, nel 1939 – anche solo per vedere riassunto il rapporto tra Tolkien e l’amico e collega Lewis nei flash-back della vita di uno dei due protagonisti. Soprattutto potrebbero gustarsi la celebre passeggiata sull’Addison’s Walk, nel parco del Magdalen College di Oxford, durante la quale Tolkien, con i suoi ragionamenti sul mito pagano e sul mito incarnato cristiano, diede avvio al processo di conversione di Lewis; ma anche lo scampolo di riunione degli Inklings all’Eagle and Child, con la bonaria insofferenza per le lunghe letture di Tolkien. Certo risulta piuttosto implausibile che Freud avesse sentito nominare gli Inklings e in particolare conoscesse Tolkien al punto da considerarlo “brillante”, come lo definisce in un dialogo iniziale, visto che a quella data era noto soltanto come autore dello Hobbit e non pare che il padre della psicanalisi si interessasse di narrativa fantastica, né tanto meno di filologia germanica. Tuttavia è l’unica strizzata d’occhio che il film si concede quando viene tirato in ballo il padre degli Hobbit.

locandina freud ultima analisiPer il resto si tratta né più e né meno che del confronto tra un ateo razionalista e un credente cristiano sul problema di Dio, una delle più classiche diatribe dell’età contemporanea (o “post-cristiana”, avrebbe detto lo stesso Lewis). Da una parte c’è forse il più grande avversario teorico della fede, dall’altra un cristiano convertito, ovvero un personaggio che è approdato alla fede attraverso un percorso intellettuale, oltre che spirituale, partendo appunto da quella pulce introdottagli nell’orecchio da Tolkien.

Lo spunto interessante è che la richiesta del confronto, nella finzione narrativa, parte proprio da Freud, ormai condannato a morte dal cancro. Benché non sia in alcun modo disposto a muoversi di una virgola dalle proprie posizioni oltranziste, Freud è interessato ad affrontare un’ultima discussione, e proprio con Lewis, che diventa anche un’ultima seduta psicanalitica, nella quale i due si analizzano a vicenda, scambiandosi spesso i ruoli. Delle vite dei due personaggi vengono rievocati i punti nodali, dall’infanzia all’età adulta, i rapporti con le figure genitoriali, con i loro surrogati, con la figlia Anna, nel caso di Freud, afflitta dal “complesso di Elettra”, e con la fantomatica quanto realissima “Signora Moore”, per C.S. Lewis, con la quale convisse per decenni, sostituendosi al figlio di lei, suo commilitone morto in guerra. [Piccolo inciso autoreferenziale: il film avalla la tesi di alcuni biografi di Lewis, che chi scrive riprese nel romanzo Stella del Mattino (2008) dove Lewis compariva come personaggio insieme a Tolkien, secondo la quale il rapporto con la signora Moore, una volta che Lewis divenne uomo adulto, si trasformò in qualcosa di molto più simile a una convivenza more uxorio].

Mentre la discussione si dipana, in toni cordiali ma netti e senza esclusione di colpi, e i lati oscuri delle due personalità emergono insieme alle rispettive umane debolezze, dalla radio giungono le notizie dell’imminente scoppio della seconda guerra mondiale. Frammenti di discorsi di Hitler contro il giudeo-bolscevismo che minaccia l’Europa; quelli del primo ministro britannico Chamberlain (mentre quello celeberrimo di re Giorgio VI ci viene risparmiato, perché la radio viene accesa quando è appena finito: e questa forse è una seconda mezza strizzata d’occhio allo spettatore, visto che rimanda a un bellissimo e pluripremiato film di una dozzina d’anni fa); e i rapporti sui bombardamenti della Polonia da parte della Luftwaffe, già attesa anche sui cieli di Londra. Il tutto intervallato da musica sinfonica, snobbata come un tedioso riempitivo, ma in realtà importante nel finale, almeno quanto l’ultimo gesto di Freud (no spoiler).

Freud è morente proprio mentre il mondo inaugura un nuovo grande massacro, dopo quello da cui Lewis è uscito con una ferita, un trauma da esplosione, e una promessa all’amico morto che gli condizionerà la vita. Ma perché, nell’ora più buia dell’Europa, cercare il confronto proprio con quest’uomo più giovane e tanto diverso? Perché pretendere di confutare Dio per morire ancora più convinto delle proprie convinzioni? Per tutto il film è questa la domanda che aleggia sulla vicenda e che gli stessi personaggi si fanno. Ovviamente la risposta non è fornita dai dialoghi bensì dalla trama stessa, o proprio dalla situazione che racconta. Un momento estremo, per la storia mondiale e per un uomo che ha fatto la storia del pensiero occidentale, il quale sa benissimo che dentro ogni essere umano c’è un potenziale tiranno, un piccolo Hitler irrazionale da tenere a bada e da sconfiggere. Dall’altra parte c’è uno che, senza rinnegare la ragione né la necessità di difendersi, ma rigettando il meccanicismo del “Dottor Sesso”, ribadisce il paradossale messaggio evangelico, l’amore per il prossimo, nonostante e anzi forse soprattutto perché il prossimo è tutt’altro che amabile e la storia sembra sprofondare di nuovo in un baratro senza fine. I due non hanno niente in comune, se non l’essere umani, due esseri umani che si trovano nel frangente estremo: la fine della vita individuale per uno di loro, che di lì a tre settimane praticherà su di sé l’eutanasia per porre fine alla propria sofferenza, e la guerra che mette a repentaglio la vita di tutti. Quei due non saranno mai d’accordo sull’esistenza di Dio, eppure potranno continuare a parlarne fino all’ultimo istante, perfino sotto le bombe, perfino a un passo dalla morte, perché farlo è continuare a porsi la questione del senso dell’esistenza e della storia, la questione cui l’umanità non può sottrarsi, quella con la Q maiuscola. E perché domandarsi significa precisamente essere umani.

Cosa c’entra tutto questo con Tolkien? Be’, c’entra, se è vero quello che ricordava Verlyn Flieger nel suo imprescindibile Schegge di luce (Marietti, 2024), rispondendo alla domanda sul perché si dovrebbe prendere sul serio l’opera di Tolkien:

“Perché affronta in modo diretto, anche se in maniera assai creativa, i due argomenti spinosi, imbarazzanti e persino tabù che il nostro tempo tende a evitare quanto più possibile: la morte e il rapporto tra l’umanità e Dio”.

 

Si potrebbe aggiungere che li affronta senza avere la pretesa di risolverli in maniera dottrinale, ovvero tenendosi alla larga da qualsivoglia intento catechistico o apologetico. Ecco, il film di Brown in effetti racconta un immaginario quanto realistico confronto sugli stessi temi universali. Ed è per questo che allo spettatore tolkieniano è parso che il Professore aleggiasse sul film ben oltre il breve cameo che gli viene dedicato.

Una nota finale sulle prove attoriali. Oltre al solito gigantesco Anthony Hopkins nei panni di Sigmund Freud, nella parte di C.S. Lewis c’è un bravissimo Matthew Goode, un attore troppo spesso sottoutilizzato nella cinematografia britannica o relegato a ruoli secondari. Ma bravissima è anche la giovane attrice tedesca Liv Lisa Fries nel ruolo di Anna Freud, che è di fatto la terza protagonista del film. Film che, per altro, è l’adattamento cinematografico dell’omonimo dramma di Mark St. Germain, a sua volta tratto dal saggio The Question of God di Armand Nicholi.

Insomma, Freud, l’ultima analisi è qualcosa di più dell’ennesimo film biografico su Freud, e anche per questo facilmente sparirà in fretta dalle poche sale. E però sempre meglio in sala, se si può. Alla peggio, presto o tardi approderà sulle piattaforme.

ARTICOLI PRECEDENTI:

– Vai alla SEZIONE CINEMA del nostro sito web
– Leggi l’articolo Oggi arriva in Italia il biopic Tolkien
– Leggi l’articolo Biopic, Cavini: «È un Tolkien che emoziona»
– Leggi l’articolo Il biopic Tolkien: nostra anteprima al Giffoni Film Festival
– Leggi l’articolo Tolkien, a Taormina l’anteprima esclusiva
– Leggi l’articolo Biopic, la Tolkien Estate prende le distanze
– Leggi l’articolo Il biopic su Tolkien e la Prima Guerra Mondiale
– Leggi l’articolo Il biopic Tolkien ci aspetta a maggio
– Leggi l’articolo Il film su Tolkien avrà la musica di Tom Newman
– Leggi l’articolo Terminate le riprese del biopic Tolkien
– Leggi l’articolo Iniziate le riprese del film biografico Tolkien
– Leggi l’articolo La vita di Tolkien: un film a lungo atteso?

LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Giffoni Film Festival
– Vai al sito di Universo Fantasy

.

The War of the Rohirrim, ci sarà Christopher Lee

Panel-NYCC-War-RohirrimNo, non è una resurrezione e nemmeno una negromanzia. Christopher Lee è mancato nel 2015 e le sue ceneri riposano ancora sulle colline del Surrey, in Gran Bretagna, eppure l’attore britannico avrà comunque un ruolo nel lungometraggio animato The War of the Rohirrim, in uscita in tutte le sale cinematografiche del mondo il prossimo 13 dicembre 2024. Al New York Comic Con 2024, infatti, Philippa Boyens ha rivelato un ulteriore dettaglio riguardo al Saruman che apparirà nell’anime. Ci eravamo chiesti chi avrebbe dato la voce al mago: ora tutto è chiaro.

Una guerra tra i Rohirrim e i Dunlandiani

cop war rohirrimLa storia accade, si trasmette di generazione in generazione, a volte è idealizzata, altre volte diventa leggenda. Come una storia, Éowyn narra gli eventi di un’antica guerra condotta dal suo popolo, il regno umano di Rohan. Miranda Otto, la stessa attrice che ha interpretato la guerriera nella trilogia di Peter Jackson, riprende il suo ruolo in The War of the Rohirrim, film d’animazione diretto da Kenji Kamiyama (il regista di Ghost in the Shell). Tutto inizia con un matrimonio politico: Hera, la figlia di Re Helm, sta per sposare Wulf, il figlio del signore dei Dunlandiani. Tuttavia, il matrimonio fallisce e il conflitto si intensifica. A causa del fallimento del fidanzamento, Re Helm “Mano di Maglio” insegue i Dunlandiani e la guerra inizia. Come si vede nel trailer, la violenza prenderà il sopravvento sui campi e raggiungerà il Fosso di Helm, un luogo che ne Il Signore degli Anelli appartiene a Rohan, anche se prima non era di sua proprietà.

Saruman in The War of the Rohirrim

Saruman War of the RohirrimAnche se non appare nella versione occidentale del trailer, Saruman il Bianco fa un’apparizione nella versione giapponese. E sì, assomiglia alla versione del personaggio di Christopher Lee. Quasi due secoli prima della Guerra dell’Anello, Saruman non era ancora caduto nelle grinfie del male. Il saggio stregone, un Maia a capo dell’ordine degli Istari, sfoggia la sua caratteristica barba bianca. I capelli cadono dritti ben sotto le spalle. Indossa la sua caratteristica tunica bianca e porta con sé il bastone magico che tutti riconoscono, lo stesso che si spezza in due alla fine dell’Extended Edition del Ritorno del Re di Peter Jackson. In pratica, il suo aspetto è identico a quello della versione cinematografica, e ci si domandava chi lo avrebbe interpretato in questo film anime (più precisamente chi avrebbe prestato la propria voce per le sequenze animate).
Saruman War of the RohirrimChristopher Lee è infatti scomparso nel 2015, ed aveva fatto appena in tempo a tornare a essere Saruman nella trilogia de Lo Hobbit. «È stato emozionante vederlo sullo schermo…», ha raccontato Philippa Boyens a margine del NYC ComciCon. Poi la rivelazione sulla sua nuova partecipazione al prossimo film in uscita: «Abbiamo una lettera davvero bella di Chris che ci ha scritto, uh, non è stata in realtà alla fine di nessuno dei film, è stata all’improvviso, era a Londra e voleva scriverci. Penso che gli mancasse un po’ la Nuova Zelanda. Così, ho questa lettera, appesa alla parete del mio ufficio, ed è una delle poche volte che l’ho messa senza cornice. Sai, quando lo abbiamo contattato per ringraziarlo, ci hanno detto che Lee purtroppo non era più con noi… Philippa Boyens NYCC2024La cosa che penso, e con Peter lo abbiamo sentito, è che Chris nel suo cuore era in realtà contento. Sir Christopher lo avrebbe voluto, avrebbe voluto essere parte di questo progetto. Così siamo andati negli archivi e abbiamo cercato nelle registrazioni in cui c’era lui. Sono tornata indietro e ho sentito la sua voce non solo recitare le battute, ma parlare con noi mentre le registravamo, e abbiamo scoperto che c’era una frase esatta che potevamo usare al meglio. L’abbiamo basata su una battuta dello Hobbit, che è, um, uh, uh: “Hai bisogno di assistenza, mia signora?”. Ci serviva una cosa molto simile a una versione di quella battuta e abbiamo pensato: ok, questa è una battuta che possiamo usare. Poi, possiamo vedere quante riprese ha fatto, possiamo usarla, possiamo trovare una nuova interpretazione e cambiarla un po’ sempre prendendo la sua voce originale. I nostri tecnici brillanti l’hanno fatto, sono riusciti a isolarla e a usarla per il nostro anime. Ma è un pezzo autentico della performance di Christopher Lee che si basa su quella battuta. Sì, è incredibile, quindi è un’emozione per tutti noi… Christopher LeePosso, scusa, posso solo raccontare un’altra curiosità su questo? Ad essere onesti, non sapevamo se saremmo riusciti a trovarla e quindi, per avere un’alternativa valida, abbiamo voluto vedere se ci fosse qualcuno che aveva una voce simile alla sua per poterla imitare. Lo abbiamo anche cercato. Ora, so che internet dirà: “Ovviamente, ci sono un milione di persone che avrebbero potuto fare la voce di Chris Lee!”. Ma sai cosa? Non credo, quindi sono così contenta che abbiamo usato la sua voce. Ed è stato fantastico!».

The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim debutterà il prossimo 13 dicembre solo nei cinema. È l’inizio di una rinascita della saga, poiché il team di Peter Jackson sta preparando due film live-action. Il primo è provvisoriamente intitolato Il Signore degli Anelli: La Caccia a Gollum, mentre l’altro è in progettazione e dovrebbe essere incentrato su Gandalf. Se poi l’anime dovesse andar bene al cinema, ci potrebbe essere un secondo lungometraggio animato, sempre secondo quanto rivelato da Philippa Boyens al NYCC 2024.

 

youtube placeholder image

 

ARTICOLI PRECEDENTI:

– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim al ComicCon di New York
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim posticipato a fine 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: un’eroina al comando
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: tornerà Miranda Otto
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim ha una data: il 12 aprile 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: Tolkien ritorna animato
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: esce il primo trailer

LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Warner Bros

.

The War of the Rohirrim al ComicCon di New York

RohirrimAltri film del Signore degli Anelli sono in arrivo dalla Warner Bros, con Peter Jackson e il suo team come produttori, e si prevede che anche volti noti torneranno davanti alla telecamera. Queste notizie sono state diffuse all’inizio del 2023, ma solo da poco ci sono maggiori dettagli e ora giungono delle precisazioni. Intanto, venerdì 18 ottobre 2024 si è tenuto al Comic-Con di New York un evento dedicato al film di animazione The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim. Il panel è stato condotto da Stephen Colbert e ha visto protagonisti i produttori Philippa Boyens, Jason DeMarco e Joseph Chou, il regista Kenji Kamiyama, gli sceneggiatori Phoebe Gittins e Arty Papageorgiou e gli attori Brian Cox, Gaia Wise e Luke Pasqualino, che prestano la voce rispettivamente a Helm Hammerhand (Manodimaglio/Mandimartello), alla figlia Hera, la protagonista di questo lungometraggio animato, e a Wulf, l’amico di infanzia di Hera che, a causa dell’uccisione del padre da parte di Helm, diventa il principale antagonista della vicenda. Della trama di questo film abbiamo già parlato in occasione dell’uscita del trailer. Riportiamo qui di seguito alcune delle dichiarazioni più interessanti emerse durante il panel.

Il panel di New York

All’inizio del panel Stephen Colbert, rivolgendosi a  Philippa Boyens, ha dichiarato: «Ho già visto [il film] e penso che sia molto bello. Mi sono commosso nel tornare a Rohan: è molto familiare, coerente e fedele al Legendarium, secondo me; sembra veramente integrato nel mondo di Tolkien».
Rispondendo al conduttore riguardo alla scelta di realizzare un anime sulla storia di Helm la produttrice ha detto:«Questa storia mi è venuta subito in mente: avevo la sensazione viscerale che in qualche modo i Rohirrim avrebbero funzionato con il mondo degli Anime, all’interno della grande tradizione del cinema giapponese, con i temi annidati di lealtà e onore, ma dove c’è sempre il tema di fondo per cui nessuno è veramente buono, nessuno è completamente malvagio, così centrale per Tolkien. Abbiamo cercato di essere fedeli, non abbiamo mai cambiato nulla alla leggera e, quando abbiamo aggiunto, abbiamo cercato di attingere da fonti che sembrassero autentiche per quel mondo. È sempre un privilegio poter tornare a immergersi nell’incredibile immaginazione del Professor Tolkien».
L’intervista è poi passata a Kenji Kamiyama, al quale Colbert ha chiesto cosa lo avesse attratto di questa storia. A questo il regista ha reagito dicendo:«Ho pensato che la storia di Helm Hammerhand, in cui una figura leggendaria provoca una serie di eventi che conducono alla fine della sua dinastia, fosse molto tragica. C’è una storia per un film in questo. Inoltre ho trovato molto interessante che ci fosse una linea guida su cosa fosse accaduto, ma non sul come: il personaggio che abbiamo creato, Hera, è un gran personaggio; attraverso i suoi occhi è possibile vedere praticamente l’intero film. Il fatto che [nei libri di Tolkien] non abbia un nome ci ha dato la libertà di creare la storia di un “osservatore”, di qualcuno che sperimenta tutto, ed è anche un eroe.
Continuando sulla figura di Hera, il conduttore ha quindi chiesto agli sceneggiatori qualche dettaglio in più sulle scelte fatte per ampliare la storia scritta da Tolkien, che, ricordiamolo, si basa sostanzialmente su tre capoversi riportati nell’Appendice A del Signore degli Anelli. Su questo punto è intervenuta Phoebe Gittins, dichiarando: «Penso che Philippa abbia avuto l’idea iniziale di usare la figlia senza nome [di Helm] come personaggio centrale, e quando Arty e io ci siamo avvicinati alla sceneggiatura abbiamo capito immediatamente che era un’idea davvero buona perché, se guardi il testo, il destino di Helm Hammerhand è noto ed è epico e iconico, ed è una delle mie scene preferite del film, ma non può essere la fine di quella storia, non quando i Rohirrim sono ancora assediati dietro le mura di Hornburg [Borgocorno/Trombatorrione]. Quindi, chi può farci vedere questa storia? Conosciamo il destino di Haleth e di Hama [i figli di Helm entrambi morti nella guerra contro i Landumbriani/Dunlandiani] e sappiamo che Fréaláf ha un ruolo significativo da svolgere, ma c’è anche qualcun’altra, e Tolkien non le ha dato un  nome ma l’ha messa al centro di questo conflitto. Questa guerra, in gran parte, riguarda lei, e quindi una volta che abbiamo capito questo è stato davvero emozionante capire cosa potevamo mettere sul tavolo per aiutare a dar forma a questo personaggio.»
Colbert ha quindi posto una seconda domanda al regista, per poi chiedere a Joseph Chou quanto i concept art della trilogia originale di Peter Jackson abbiano influenzato le scelte artistiche di questo nuovo film animato. Il produttore ha così rivelato quanto sia stato fondamentale per tutto il team creativo poter accedere al lavoro svolto in precedenza per le trilogie del Signore degli Anelli e dello Hobbit. Il team creativo di The War of the Rohirrim ha infatti potuto attingere a piene mani sia al lavoro svolto da John Howe e Alan Lee, dal quale gli artisti giapponesi hanno potuto ripartire per realizzare le ambientazioni del nuovo film, sia alle musiche originali realizzate per i sei film di Peter Jackson. A questo si sommano i numerosi feedback che il regista neozeolandese e la moglie Fran Walsh hanno fornito. Dopo un breve intervento di Jason DeMarco, che ha spiegato come questa nuova storia si relaziona con gli eventi narrati nello Hobbit e nel Signore degli Anelli, la parola è quindi passata agli attori, di cui riportiamo alcune dichiarazioni:

Phoebe Gittins: «Io sono la figlia, l’unica figlia del suddetto Hammerhand e lui si riferisce amorevolmente a me come la sua bambina dai capelli lunghi, il che penso sia una descrizione fantastica. Lei è tenace, è quello che definirei una “horse girl” … ha questa anima stupenda che in un certo senso la porta avanti per tutto il film anche di fronte a grandi avversità».
Luke Pasqualino: «Interpreto Wulf, figlio di Freca e amico d’infanzia di Hera, che, dopo una tragedia familiare, cerca di distruggere Helm Hammerhand e la sua casata».
Brian Cox: «Penso che l’unica luce della sua [di Helm] vita sia sua figlia, e quindi lei sia molto vicina a lui. Penso che sia anche importante ricordare alla gente che Helm è un re eletto, non proviene da nessun tipo di diritto divino dei re, è un re eletto, probabilmente è stato un guerriero per molto tempo prima di diventare re, e questa è una parte molto speciale della sua vita … L’idea di far sposare sua figlia con il figlio di questo Freca, questo individuo orribile, è totalmente contro il suo essere».
Dopo le interviste agli attori il panel è continuato con alcune domande del pubblico e si è concluso con l’intervento finale di Peter Jackson, volto chiaramente a rimarcare come questo progetto, se non fosse ancora chiaro, voglia presentarsi in diretta continuità con quanto fatto dal regista neozelandese.

Boyens: tra anime e live action, fino a 4 nuovi film

Philippa BoyensPhilippa Boyens è stata anche intervistata dalla rivista Empire per chiarire alcune voci e resoconti di ogni genere che si sono diffuse, inclusa l’idea che The Hunt For Gollum sarà diviso in due film, a causa di un’intervista con l’attore di Gandalf, Sir Ian McKellen. La sceneggiatrice del Signore degli Anelli ha chiarito quanti saranno, oltre a The War of the Rohirrim, i film dedicati a Gollum. «Posso dirti con certezza che non sono due film!», ha detto. «Quello è stato un vero e proprio malinteso che si è verificato perché abbiamo iniziato a lavorare, concettualmente, su due diversi film live-action. Il primo è The Hunt For Gollum, il secondo deve ancora essere confermato». Boyens ha promesso una storia avvincente da raccontare nel lungometraggio di Serkis. «Il film si concentrerà su Gollum, questo personaggio iconico e travagliato, offrendo una nuova prospettiva su questo periodo inesplorato della storia. È una storia piuttosto intensa, con eventi che cadono dopo la festa di compleanno di Bilbo e prima delle Miniere di Moria», ha spiegato. «È un pezzo specifico di una storia incredibile mai raccontata, narrata attraverso la prospettiva di questa piccola creatura». Questo progetto è già previsto per il 2026 e sarà l’opportunità di esplorare parti inedite delle opere di Tolkien, tratte dalle Appendici e dai Racconti Incompiuti. E tutto con Peter Jackson, sempre coinvolto ad ogni passo del progetto.
Per quanto riguarda il motivo per cui McKellen potrebbe aver pensato che The Hunt For Gollum sarebbe stato un film in due parti, c’è una buona ragione. «Stiamo ragionando con un certo numero di idee e la maggior parte di esse include Gandalf», ha spiegato Boyens. «Quindi Gandalf potrebbe potenzialmente tornare per due film live-action». Inoltre, se il lungometraggio anime The War Of The Rohirrim, di cui Boyens è come scritto sceneggiatrice e produttrice, si rivelasse un successo questo dicembre, potrebbero esserci anche altre storie animate della Terra di Mezzo. «Abbiamo un secondo film assolutamente fantastico che sarebbe semplicemente incredibile come anime», ha anticipato. «Ma vediamo se ci sarà spazio anche per questo progetto!».
Per chi volesse ascoltare l’intero panel in inglese è disponibile qui:

youtube placeholder image

Durante il panel è stato mostrato anche il making of di un “arazzo” digitale:

youtube placeholder image

ARTICOLI PRECEDENTI:

– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim posticipato a fine 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: un’eroina al comando
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: tornerà Miranda Otto
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim ha una data: il 12 aprile 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: Tolkien ritorna animato
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: esce il primo trailer

LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Warner Bros

 

.

The War of the Rohirrim: esce il primo trailer

RohirrimÈ uscito il primo trailer dell’attesissimo film The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim. Si torna così nella Terra di Mezzo al cinema con il film di animazione previsto per il prossimo dicembre anche in Italia. Ma, soprattutto, torna nella Terra di Mezzo Peter Jackson, che ha curato ben due trilogie di successo tratte dalle opere di J.R.R. Tolkien. Ecco cosa dice il comunicato stampa ufficiale che lo annuncia.

Il comunicato

The War of the RohirrimIl lungometraggio anime originale di New Line Cinema The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim riporta il pubblico nell’epico mondo riportato in vita nella trilogia “Il Signore degli Anelli”, basata sui venerati libri di J.R.R. Tolkien.  Sotto la direzione del pluripremiato regista Kenji Kamiyama (le serie tv “Blade Runner: Black Lotus” e “Ghost in the Shell: Stand Alone Complex”), il cast vocale è guidato da Brian Cox (“Succession”) nel ruolo di Helm Hammerhand, il Re di Rohan; Gaia Wise (“A Walk in the Woods”) nel ruolo di sua figlia Héra; e Luke Pasqualino (“Snowpiercer”) nel ruolo di Wulf. Miranda Otto, già all’opera nella trilogia “Il Signore degli Anelli”, riprende il suo ruolo di Éowyn, “Shieldmaiden” di Rohan, che funge da narratrice del racconto. Il cast vocale comprende anche Lorraine Ashbourne (“Bridgerton” di Netflix), Yazdan Qafouri (“I Came By”), Benjamin Wainwright (“World on Fire”), Laurence Ubong Williams (“Gateway”), Shaun Dooley (“The Witcher”), Michael Wildman (“Fast and Furious Presents: Hobbs & Shaw”), Jude Akuwudike (“Beasts of No Nation”), Bilal Hasna (“Sparks”) e Janine Duvitski (“Benidorm”). Con Kamiyama al timone, il film originale è prodotto dalla Intervista Boyens Chou Kamayamavincitrice dell’Oscar Philippa Boyens, del team di sceneggiatori dietro le trilogie “Il Signore degli Anelli” e “Lo Hobbit”, insieme a Jason DeMarco e Joseph Chou, che, oltre ai loro numerosi progetti di animazione separati, hanno collaborato alla serie “Blade Runner: Black Lotus”. I produttori esecutivi sono Fran Walsh, Peter Jackson, Sam Register, Carolyn Blackwood e Toby Emmerich. La sceneggiatura è di Jeffrey Addiss e Will Matthews e Phoebe Gittins e Arty Papageorgiou, la storia è di Addiss e Matthews e Boyens, basata sui personaggi creati da Tolkien. Il team di collaboratori creativi di ritorno dalla trilogia “Il Signore degli Anelli” include anche i vincitori dell’Oscar Alan Lee e Richard Taylor, insieme allo stimato illustratore di Tolkien John Howe.

La trama

AnnecyAmbientato 183 anni prima degli eventi narrati nella trilogia originale di film, The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim racconta il destino della Casa di Helm Mano di Maglio (Mandimartello), il leggendario Re di Rohan. Un attacco improvviso di Wulf, un signore dunlandiano intelligente e spietato che cerca vendetta per la morte del padre, costringe Helm e il suo popolo a un’ultima, audace resistenza nell’antica roccaforte di Borgocorno (Trombatorrione), una possente fortezza che in seguito diventerà nota come Fosso di Helm. Trovandosi in una situazione sempre più disperata, Héra, la figlia di Helm, deve trovare la volontà di guidare la resistenza contro un nemico mortale intenzionato a distruggerli completamente.
Una presentazione New Line Cinema, una produzione Warner Bros, The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim sarà distribuito nelle sale cinematografiche di tutto il mondo l’11 dicembre 2024 e il 13 dicembre 2024 in Italia.

GUARDA IL TRAILER:

youtube placeholder image

ARTICOLI PRECEDENTI:

– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: «Rimasti fedeli a Tolkien»
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim posticipato a fine 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: un’eroina al comando
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: tornerà Miranda Otto
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim ha una data: il 12 aprile 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: Tolkien ritorna animato

 

LINK ESTERNI:

– Vai al sito del Warner Bros

.

The War of the Rohirrim: «Rimasti fedeli a Tolkien»

The War of the RohirrimLa Warner Bros. Pictures ha rivelato le prime immagini del prequel animato del Signore degli Anelli. In occasione della presentazione in anteprima di 20 minuti di The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim al Festival Internazionale del Cinema d’Animazione di Annecy, la casa di produzione statunitense ha condiviso le prime immagini ufficiali della protagonista e del villain del film prequel in veste animata della prima trilogia cinematografica di Peter Jackson.
Ma le rivelazioni sono state molte di più, soprattutto grazie al panel moderato dall’ospite speciale Andy Serkis che ha intervistato il regista e fatto un’analisi approfondita dell’attesissimo lungometraggio anime originale. AnnecyThe Lord of the Rings: The War of the Rohirrim dovrebbe arrivare nei cinema americani a dicembre di quest’anno, precisamente il 13 dicembre 2024. Così, il mondo della celebre trilogia ideata e scritta da J.R.R. Tolkien si arricchisce ancora: dopo i film e la serie TV – The Lord of the Rings: The Rings of Power, di recente produzione Amazon MGM Studios basata sui romanzi – un nuovo adattamento è pronto a far discutere gli amanti delle opere dello scrittore inglese.

La Produzione e il cast

AnnecyThe War of the Rohirrim è diretto da Kenji Kamiyama (Blade Runner: Black Lotus); il film racconta la storia di Helm Mandimartello (Manodimaglio nella nuova traduzione), antico re di Rohan dal quale la fortezza del Fosso di Helm prende il nome. La storia di Helm è raccontata brevemente nelle Appendici del Signore degli Anelli, e i particolari epici hanno spinto Kamiyama ad accettare la sfida di adattarla in un lungometraggio. Già era noto che il progetto vede coinvolta come produttore esecutivo Philippa Boyens, co-sceneggiatrice di entrambe le trilogie di Peter Jackson. La novità è stata la conferma che Peter Jackson e Fran Walsh l’affiancheranno, anch’essi come produttori esecutivi. Coinvolti anche gli illustratori Alan Lee e John Howe, e Richard Taylor, anch’essi precedentemente coinvolti nella produzione delle pellicole cinematografiche del Signore degli Anelli e dello Hobbit. A prestare la voce a Hèra Hammerhand sarà Gaia Wise (A Walk in the Woods), mentre Re Helm avrà la voce di Brian Cox (Succession). Per Wulf si cimenterà Luke Pasqualino (Snowpiercer). Altre sono le voci interessate: Lorraine Ashbourne (Bridgerton), Yazdan Qafouri (I Came By), Benjamin Wainwright (World on Fire), Laurence Ubong Williams (Gateway), Shaun Dooley (The Witcher), Michael Wildman (Fast and Furious Presents: Hobbs & Shaw), Jude Akuwudike (Bestie senza nazione), Bilal Hasna (Sparks) e Janine Duvitski (Benidorm).Annecy Miranda Otto riprenderà, invece, il ruolo di Éowyn che aveva già interpretato nei film di Peter Jackson, ma solo sotto forma di narratore esterno: non è infatti ancora confermata la presenza fisica del suo personaggio nel lungometraggio, che potrebbe manifestarsi solo tramite espedienti narrativi come prologhi o storie cornice, visto il periodo diverso in cui il personaggio vive.

Tutte le novità dell’anteprima

Andy SerkisAd Annecy sono stati presentati 20 minuti di filmati di The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim. La proiezione, secondo quanto riportato da Variety, è stata accolta da «applausi scroscianti» durante l’affollata première. Peter Jackson non era presente ad Annecy, ma ha inviato un breve video nel quale  viene “interrotto” da Gollum fuori campo, doppiato come sempre da Andy Serkis (che dirigerà il primo dei due nuovi film live action annunciati qualche settimana fa), che lo aggredisce verbalmente e fisicamente. Una clip molto divertente che ha fatto scappare diverse risate al pubblico. Dal palco Serkis ha presentato venti minuti della pellicola, ancora in lavorazione, che debutterà in tutto il mondo a dicembre. La clip si apre con una piantina del mondo del Signore degli Anelli, la telecamera si sposta sul regno di Rohan e le montagne stilizzate prendono forma sullo schermo. Due Grandi Aquile si librano nel cielo mentre Hèra le segue a cavallo per poi lanciare in aria un pezzo di carne per loro. La giovane torna poi a Rohan, dove nelle scuderie trova uno dei suoi fratelli che l’avverte dell’arrivo di Lord Freca, un arrivo inaspettato e non particolarmente gradito. Nella sala del Consiglio Freca (Shaun Dooley) chiede che Hèra venga data in sposa al figlio Wulf (Luke Pasqualino) invece di essere promessa a Gondor. Hèra non sa nulla della proposta di Gondor e chiede invano a Wulf di non procedere con la proposta. Helm rifiuta e infastidito dal comportamento grezzo di Freca accetta la sua provocazione e decide di buttarlo fuori dalla stanza del Consiglio, dove sono rimasti solo Hera e Wulf. Scopriamo che i due erano amici in passato ma qualcosa è cambiato: Wulf vuole una risposta alla sua richiesta e rivela a Hera di amarla. AnnecyLa ragazza spiega che non vuole accettare nessuna richiesta da parte di un uomo e rifiuta così Wulf. I due si aggiungono poi al resto degli spettatori, pronti ad assistere allo scontro tra Helm e Freca. Questi assesta due pugni contro Helm, ma a quest’ultimo ne basta solo uno per sconfiggere il Lord che, con gran sorpresa, muore. Un Wulf in lacrime per la morte del padre chiede vendetta e sguaina la spada, ma Helm lo prende per il collo e lo alza da terra con una sola mano. La situazione sta per degenerare in modo irreparabile, ma grazie alle parole di Hera suo padre si ferma e lascia vivere Wulf ma lo avverte: se entrerà nuovamente nelle sue terre, verrà ucciso. Seguono alcune brevi scene della battaglia dei Rohirrim e di Hèra contro Wulf. Nell’ultimissima scena vediamo una mano mettere un anello in una piccola borsa sul fianco, chi sarà?

Il panel con Philippa Boyens e Kenji Kamiyama

Andy SerkisSono poi saliti sul palco la produttrice e sceneggiatrice del film Philippa Boyens, Kenji Kamiyama, il produttore Joseph Chou e il Vice Presidente Action & Anime di Warner Discovery Jason DeMarco. È stato inoltre rivelato che Mark Willsher, che ha lavorato alle musiche del Signore degli Anelli, è a bordo anche di questo film, mentre Miranda Otto, come scritto, riprende i panni di Éowyn, la narratrice del film. La Boyens ha inoltre rivelato che Peter Jackson e Fran Walsh rivestono il ruolo di produttori esecutivi. «Sono dei miei collaboratori creativi di lunga data e i creatori di molte visuali del mondo de Il Signore degli Anelli. Sono stati dei forti sostenitori del film fin dall’inizio; sono stati un po’ in secondo piano ma sono orgogliosa di rivelare che sono sempre stati con noi e che sono i produttori esecutivi». È stato proprio Peter a volere che Kamiyama trovasse il suo spazio nella produzione della pellicola: «Sono voluti rimanere in disparte perché Peter in particolare voleva dare a Kenji lo spazio per trovare la sua strada con il film». Boyens ha spiegato che l’idea del film sulla guerra dei Rohirrim non è nata dal voler adattare questa storia, ma dal voler realizzare un lungometraggio animato giapponese, un anime. Solo in seguito ha pensato alla storia. «Quando hanno suggerito l’anime, è stato allora che il mio cervello ha iniziato a ronzare davvero», ha raccontato Boyens. «Immediatamente, mi è venuta l’idea di raccontare questa storia. Ne avevano diverse che mi avrebbero proposto, ma ero piuttosto autoritaria e ho detto, “No, so esattamente di cosa ho bisogno”». La produttrice ha spiegato poi di aver «subito pensato che avrebbe funzionato per gli anime perché è basato principalmente sui personaggi e sul loro punto di vista personale. Parla di certe cose che funzionano davvero bene con la narrazione giapponese». Ha scelto questa storia perché è relativamente compiuta ed ambientata in un mondo di Uomini.
RohirrimIl regista a sua volta ha confessato di amare i libri di Tolkien e di essere andato alla première di tutti i film, e ha detto che la trilogia di Jackson ha avuto un grande impatto su di lui. La storia originale è molto breve, solo una pagina nelle Appendici del Signore degli Anelli dove Hèra non ha un nome ed è conosciuta solo come la figlia di Helm. Per questo motivo hanno usato la loro immaginazione per creare i personaggi e la loro storia, ad esempio come Wulf ha avuto quella cicatrice (come potete vedere nelle immagini). Nel film torniamo indietro nel tempo 183 anni dagli eventi della prima trilogia. «Questa è la storia del re più potente nella storia di Rohan, qualcuno che ha sconfitto i suoi nemici a mani nude», racconta Kamiyama nel panel. «Perché la sua stirpe doveva finire con lui? Penso che sia una lezione sull’arroganza e anche sulla necessità di responsabilità e consapevolezza del proprio potere. Viviamo in un’epoca in cui, in tutto il mondo, affrontiamo di nuovo la realtà della guerra. Che cos’è dunque il potere? Qual è la responsabilità di chi lo detiene? È qualcosa su cui bisogna riflettere insieme a coloro che non lo possiedono».
Annecy RohirrimChou ha detto che il film è nato da una telefonata di DeMarco, in cui gli ha chiesto se era interessato a fare un film sul Signore degli Anelli. Naturalmente ha ricevuto una risposta positiva. Quando hanno iniziato a lavorare c’era ancora la pandemia. Il progetto iniziale era per un film da 90 minuti, ma si sono ritrovati con una pellicola di due ore e mezza. Ha aggiunto che stanno ancora lavorando al montaggio e che volevano creare un prodotto che fosse fedele alle opere di Tolkien. Chou ha aggiunto che la presenza di Sam Register è stata importante e che hanno lavorato con più di 60 compagnie per completare la pellicola, non solo giapponesi ma anche francesi e spagnole, un po’ da tutto il mondo ha aggiunto. E per questo motivo la lavorazione non è stata facile. Lavorano al film da 7 anni. L’animazione finale è una combinazione di animazione tradizionale a mano, motion capture e animazione 3D. Quando hanno effettuato la prima registrazione di doppiaggio a Londra non avevano nulla. DeMarco è stato un mediatore tra il mondo del Signore degli Anelli e quello della creazione degli anime, due cose di cui è particolarmente appassionato. Inoltre ha voluto far comprendere a New Line e a Warner Bros cosa significa fare un lungometraggio anime, dal punto di vista produttivo, come tempistiche e a livello tecnico. Infine, ha sottolineato che non hanno voluto fare un film animato di Peter Jackson, ma un anime diretto da Kamiyama ambientato nel mondo del Signore degli Anelli.
In merito alla storia la Boyens ha spiegato di aver voluto raccontare dei danni della guerra, e d’altronde una delle più grandi battaglie si conclude nel primo atto. A quel punto Boyens si è chiesta come avrebbero continuato e Kamiyama ha trovato la soluzione: passare a una storia sul dolore e sul lutto in cui compaiono dei fantasmi. Un altro punto che ha sottolineato la Boyens è stata la volontà di raccontare di eroi che hanno una personalità con molte sfumature. Boyens ha aggiunto che il film racconta una storia che è una «lotta molto umana e politica». Ha poi aggiunto che il film «non riguarda l’Anello, non riguarda il Signore Oscuro. Tutto questo è molto marginale nella storia». Sia lei che Kamiyama si sono trovati d’accordo nel decidere che questa sarebbe stata la storia di Hèra, e di conseguenza la pellicola è diventata il primo titolo del franchise con una protagonista femminile. Ha delegato la sceneggiatura del film a sua figlia e un suo amico, Phoebe Gittins e Arty Papageorgiou, perché voleva delle voci più giovani per quest’opera.
Boyens e la sceneggiatrice Gittins hanno ampliato la storia originale di Tolkien. In particolare, volevano dare a un certo personaggio un nome tutto suo. «Nelle Appendici da cui è tratta la storia, abbiamo questi personaggi maschili disegnati in modo piuttosto interessante, e poi abbiamo questo giovane personaggio femminile che non viene mai nominato, e questo è stato davvero interessante per me», dice Boyens. «Sappiamo che Helm ha una figlia e sappiamo che è stata centrale nel conflitto che è accaduto. Ma io, e in particolare Phoebe, ne siamo stati attratti. Potevamo sentire il peso che deve aver sopportato questo personaggio: essere quella figlia senza nome… il che ha immediatamente stuzzicato il nostro interesse. Chi era? Come viveva?».
Nel lungometraggio animato, come scritto, la figlia di Helm si chiama Hèra ed è doppiata da Gaia Wise. L’attrice ha aggiunto che il suo personaggio assomiglia più alle eroine dei film di Hayao Miyazaki come Nausicaä della Valle del Vento che alle classiche eroine del Signore degli Anelli come Arwen ed Éowyn. «Darebbe la vita per il suo popolo», dice Wise. «Paragonandola ad Arwen ed Éowyn, sono donne già completamente formate. Ciò che ho amato di Hèra è che è feroce, complessa, ribelle». Hèra dovrebbe avere il suo avversario, però, nell’antagonista del film: Wulf, alla guida dell’esercito dei Dunlandiani contro il regno di Helm. «Abbiamo un antagonista eccezionalmente bravo in questa storia», ha detto Boyens. «È stato uno dei miei antagonisti preferiti tra tutti i film su cui ho lavorato». La forza di Wulf come personaggio, secondo Boyens, è proprio il fatto che non è un mago malvagio o un Signore Oscuro come i più famosi cattivi del Signore degli Anelli. È solo un uomo mortale, e in un certo senso, questo lo rende ancora più pericoloso. «Parla in modo così diretto di molte delle crisi che stiamo affrontando oggi», ha evidenziato Boyens. «È un personaggio davvero affascinante ed emozionante. Non sai cosa farà, e alcune delle scelte che fa sono semplicemente mozzafiato in senso positivo». Chou ha rivelato che le donne del team hanno insistito per il bell’aspetto di Wulf: «Se è crudele e commette atrocità, tanto vale che sia bello!».
Uno degli aspetti che l’hanno attratta della storia è stato l’esame dell’onore, della vendetta e dei legami familiari, da entrambe le parti. «Per Helm, c’è la follia nata dal dolore per la perdita del figlio. Per Wulf, c’è il rapporto con il padre e con Hèra». La storia includerà anche le rivendicazioni storiche dei Dunlendings, secondo cui i Signori di Gondor avrebbero ceduto ai Rohirrim quelle che i Dunlendings ritenevano essere le loro terre. Boyens ha poi anticipato un momento chiave del film, dicendo: «C’è un momento nel film, incredibilmente straziante e potente, in cui Wulf si impegna a intraprendere una linea d’azione alla quale non può più rinunciare. E quando lo fa, la storia si oscura».
Parlando di questa esperienza Kamiyama ha ammesso che lavorare a questo film è stato come fare un viaggio nell’ignoto. Ha sottolineato che questa non è la solita pellicola anime per famiglie ma un film per il pubblico generalista e per gli adulti. The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim, hanno ammesso Kamiyama e Chou, è stata la cosa più difficile della loro vita. Ancora non credono che fra qualche mese arriveranno alla fine di questa esperienza. Mentre la Boyens ha chiuso dicendo che in questo momento la forma d’arte più eccitante è l’animazione. Il filmato deve ancora essere ufficialmente condiviso per tutti, ma sembra che The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim abbia tutti gli ingredienti giusti per diventare un successo.

ARTICOLI PRECEDENTI:

– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim posticipato a fine 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: un’eroina al comando
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: tornerà Miranda Otto
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim ha una data: il 12 aprile 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: Tolkien ritorna animato

 

LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Warner Bros

.

Warner: Serkis nel 2026 in Caccia a Gollum

Warner BrosOrmai in quasi in tutto ciò che riguarda la trasposizione cinematografica e videoludica delle opere di JRR Tolkien si sfiora il ridicolo. A oltre 20 anni dalla trilogia del Signore degli Anelli di Peter Jackson e a oltre 10 da quella dello Hobbit, Hollywood guarda ancora lì, è fissata e non riesce a concepire un film originale che non sia legato a quella produzione. Per non parlare delle tematiche, che devono per forza essere esattamente quelle. Siamo lontanissimi dalla sperimentazione, dalla spericolatezza, dalla voglia di stupire che hanno caratterizzato tutti gli adattamenti del capolavoro di Tolkien dagli anni ’50 a Jackson compreso… qui la parola d’ordine è: fare tanti soldi col minimo sforzo, soprattutto intellettuale. Ma andiamo con ordine e diamo la notizia: nel 2026 uscirà al cinema un film su Gollum prodotto da Jackson, scritto da Fran Walsh e Philippa Boyens, diretto e interpretato da Andy Serkins. La notizia finisce qui. Ma c’è tanto altro da dire.

L’annuncio di Warner

David Zaslav CEO Warner Bros DiscoveryÈ chiaro che Warner Bros. vuole spremere fino all’ultimo centesimo dalle proprietà intellettuali che ha al suo attivo – il che è del tutto comprensibile – e il suo approccio all’universo del Signore degli Anelli ne è un chiaro esempio. David Zaslav di Warner Bros. Discovery ha confessato che la proprietà intellettuale è stata «sprecata» finora e che stanno «lavorando duramente per risolvere questo problema». Warner Bros. aveva annunciato a febbraio 2023 l’intenzione di realizzare più film basati sull’universo creato da Tolkien, e questa è un ulteriore conferma. I progetti saranno sviluppati da New Line Cinema, etichetta di Warner Bros. I diritti di adattamento per Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit sono stati acquisiti da Freemode di Embracer, che recentemente si è divisa in tre sezioni separate proprio per seguire da vicino i propri gioielli di famiglia. «Comprendiamo quanto siano apprezzati questi lavori e lavorando insieme ai nostri partner di New Line Cinema e Warner Bros. Pictures, intendiamo onorare il passato, guardare al futuro e aderire al più alto livello di qualità e valori di produzione», ha dichiarato Lee Guinchard, CEO di Freemode.
Andy SerkisL’annuncio è stato fatto giovedì mattina, durante una conferenza sui risultati finanziari della Warner Bros. Discovery e in un comunicato stampa della major. La notizia è stata poi riportata dalla rivista Variety. David Zaslav, presidente e amministratore delegato della società ha spiegato che il progetto è stato affidato alla controllata Warner, la New Line Cinema: «Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens saranno coinvolti in ogni fase del progetto». Zaslav ha rivelato che il titolo provvisorio del film è “Il Signore degli Anelli: La Caccia a Gollum” e sarà diretto e interpretato da Serkis. Il film sarà prodotto da Ken Kamins, con Serkis e Jonathan Cavendish di The Imaginarium. I nuovi film esploreranno “intrighi mai raccontati prima”, come ha detto Zaslav. Il progetto è ancora nelle prime fasi di sviluppo della sceneggiatura, e genererà nuove trame da raccontare. Non si tratta della prima volta alla regia di Serkis perché aveva già precedentemente lavorato come regista di seconda unità nei film Lo Hobbit e ha diretto Venom: Let There Be Carnage. Michael De Luca e Pamela Abdy, due dirigenti di Warner Bros, affermano che i titoli in arrivo sono addirittura due: «Per oltre vent’anni, gli spettatori hanno amato la trilogia de ‘Il Signore degli Anelli’ grazie all’innegabile devozione che Peter, Fran e Philippa hanno dimostrato nel proteggere l’eredità dell’opera di Tolkien e nel consentire al pubblico di sperimentare l’incredibile mondo da lui creato in un modo che ne onora la visione letteraria. Sceneggiatori "lo Hobbit": Peter Jackson, Philippa Boyens e Fran WalshSiamo onorati che abbiano accettato di essere nostri partner in questi due nuovi film».
Jackson, Walsh e Boyens hanno aggiunto: «È un onore e un privilegio tornare nella Terra di Mezzo con il nostro buon amico e collaboratore, Andy Serkis, che ha dei conti in sospeso con quel Puzzolente: Gollum! Come appassionati da sempre della vasta mitologia del professor Tolkien, siamo orgogliosi di lavorare con Mike De Luca, Pam Abdy e l’intero team della Warner Bros. su un’altra avventura epica!». «Sììì, tesoro», ha detto Serkis. «È giunto ancora una volta il momento di avventurarsi nell’ignoto con i miei cari amici, gli straordinari e incomparabili guardiani della Terra di Mezzo Peter, Fran e Philippa. Con Mike e Pam e anche il team della Warner Bros. alla ricerca, insieme alla WETA e alla nostra famiglia di cineasti in Nuova Zelanda, è semplicemente tutto delizioso…».

Il titolo copiato da un fan film

Locandina "Hunt for Gollum"«The Hunt for Gollum» è quasi identico a quello di un mediometraggio fan film indipendente uscito nel 2009 con solo 5.000 dollari circa di budget, dal titolo «Hunt of Gollum». Il film, diretto da Chris Bouchard, si concentra su una parte della trilogia di Tolkien non raccontata da Jackson. Aragorn (Adrian Webster) va alla ricerca di Gollum su richiesta di Gandalf (Patrick O’Connor). Lo stregone desidera avere maggiori informazioni sull’anello trovato a casa di Bilbo e manda il futuro re di Gondor a cercare la creatura, che poi sarà catturata dagli elfi di Bosco Atro e interrogata da Gandalf stesso. Il Gollum in CGI di Bouchard, doppiato da Gareth Brough, assomiglia molto al Gollum di Andy Serkis. Il fanfilm dice già tutto quel che c’è da dire sulla vicenda della Caccia a Gollum. L’annuncio di un nuovo blockbuster dedicato a questo personaggio, quindi, non poteva che portare a strane conseguenze…
Chris BouchardCome riportato anche da Variety, in seguito all’annuncio, la Warner Bros. ha bloccato la visione del cortometraggio su YouTube. Chi voleva vedere il video si è ritrovato invece con questo messaggio visualizzato: «Questo video contiene materiale di proprietà della Warner Bros. Entertainment che ha quindi sospeso questo video per motivi di copyright». Tuttavia, all’inizio del film, un messaggio di “disclaimer” ricorda lo scopo senza scopo di lucro di questo contenuto, non approvato o sponsorizzato da Middle-Earth Enterprise o da qualsiasi altro studio affiliato alla saga, e riservato all’uso personale per la felicità degli appassionati. Alla fine, il video è stato ripubblicato il giorno dopo e ora ha oltre tredici milioni di visualizzazioni. Nei commenti del canale Youtube, il proprietario Independent Online Cinema ha detto: «Siamo tornati. Grazie alla Warner Bros per essere comprensiva con noi come fan e artisti. Siamo emozionati ed emozionati di vedere come sarà il nuovo film Caccia a Gollum».

GUARDA IL FAN FILM

youtube placeholder image

GUARDA IL FAN FILM in italiano

youtube placeholder image


ARTICOLI PRECEDENTI:

– Leggi l’articolo Warner Bros rinnova i diritti di LOTR: altri film in arrivo
– Leggi l’articolo Diritti al cinema, Warner e Zaentz in trattative
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim ha una data: il 12/4/2024
– Leggi l’articolo The War of The Rohirrim: Tolkien ritorna animato
– Leggi l’articolo Zaentz mette in vendita i diritti del Signore degli Anelli
– Leggi l’articolo Amazon compra MGM… e i diritti su Lo Hobbit
– Leggi l’articolo Film: Hunt for Gollum

.

LINK ESTERNI:
– Vai al sito web della Middle-earth Enterprises
– Vai al sito web della Independent Online Cinema

 

.

Scompare Bernard Hill, il Théoden di Peter Jackson

TheodenE così anche re Théoden ci ha lasciati. Nel 2020 era toccato a Sir Ian Holm, l’interprete di Bilbo nella trilogia del Signore degli Anelli; pochi giorni fa è scomparso Bernard Hill, attore iconico di due di quei film, che tutti i tolkieniani ricordano nei panni del re dei Rohirrim mentre arringa i suoi cavalieri prima dell’ultima carica di cavalleria.
Ci sono attori che diventano talmente famosi da sopravvivere a qualunque personaggio possano avere interpretato in carriera. Hill non era tra questi, aveva recitato in molti film importanti, ma mai da protagonista e il suo viso è associato a quello di alcuni celebri ruoli.

La carriera

Prima di impersonare Théoden il suo ruolo più noto era stato quello del capitano Edward Smith del Titanic nell’omonimo film di James Cameron (1997); ancora un comprimario, per quanto importante. Ma nella sua lunga carriera aveva recitato in Gandhi, di Richard Attenborough (1982), nel ruolo di un sergente britannico, o ne Le Montagne della luna, di Bob Rafelson (1990), con un cameo in cui interpretava il celebre esploratore David Livingstone, e in altre pellicole ad alto budget come Il re scorpione di Chuck Russell (2002), prima di entrare nel cast del Signore degli Anelli. Successivamente aveva partecipato a molti altri film, ma nessuno l’aveva reso famoso come quelli di Peter Jackson.
Classe 1944, Hill aveva iniziato a recitare per la BBC negli anni Settanta, ottenendo ruoli in diverse produzioni televisive, ma quella che lo aveva lanciato era la parte di Jimmy “Yosser” Hughes, prima nel film per la tv The Black Stuff (1980) poi nel seguito, la miniserie in cinque episodi della BBC Boys from the Blackstuff, di Alan Bleasdale (1982). Per interpretare un operaio di Liverpool, neodisoccupato in seguito alla crisi industriale, Hill aveva attinto alle proprie origini mancuniane e working class (veniva da una famiglia di minatori di Manchester) per dare vita a un personaggio che entrò nell’immaginario collettivo degli anni Ottanta britannici. Soprattutto il suo tormentone in slang “gizza job”, cioè “give us a job”, divenne una citazione comune durante i primi anni del governo Thatcher, quando la disoccupazione nel Regno Unito salì alle stelle, sopratutto nel settore industriale.

La scena iconica

Possiamo star certi che saranno senz’altro i panni di re Théoden quelli per cui Bernard Hill verrà ricordato nella storia del cinema. Un personaggio secondario ma importantissimo, al quale la sceneggiatura assegna alcuni monologhi di grande livello. Oltre al già citato discorso agli Eorlingas davanti a Minas Tirith, bisogna ricordare anche la scena della vestizione del re prima della battaglia del Fosso di Helm. Hill tocca lì un apice interpretativo, con la telecamera a una spanna dal viso e la luce alle spalle, mentre dialoga con il fido Gamling, ma in realtà con se stesso, assalito dai dubbi sull’essere all’altezza del proprio ruolo e sulla decadenza del proprio popolo:

– Who am I, Gamling?
– You are our king, Sire.
– And do you trust your king?
– Your men, my lord, will follow you to whatever end.
– To whatever end… Where is the horse and the rider? Where is the horn that was blowing? They have passed like rain on the mountains. Like wind in the meadow. The days have gone down in the West. Behind the hills, into shadow. How did it come to this?

Un personaggio la cui fine eroica – ancorché stigmatizzata nel romanzo, ma non nel film – regala un altro momento di grande pathos, quello in cui Théoden accomiatandosi per l’ultima volta da Éowyn, pronuncia la celebre frase: «I go to my fathers, in whose mighty company I shall not now be ashamed».
Tuttavia il contributo creativo di Hill al film di Jackson è un altro, vale a dire la celeberrima scena in cui Théoden tocca con la spada le lance dei Rohirrim prima di guidarli alla carica. Un’idea di Hill stesso, che il regista assecondò volentieri. Un piccolo colpo di genio – come se la spada del re potesse infondere forza alla lancia di ogni cavaliere – che dimostra quanto Hill fosse entrato nel personaggio e avesse saputo leggerlo e farlo proprio.

RIP.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo La trilogia di Jackson torna al cinema
– Leggi l’articolo Brescia, si parla di Jackson e Tolkien il 31/7
– Leggi l’articolo A Verona il confronto tra Tolkien e Jackson

SPECIALE IL SIGNORE DEGLI ANELLI
– Vai alla pagina sul Signore degli Anelli di Peter Jackson
– Vai alla recensione de La Compagnia dell’Anello
– Vai alla recensione de Le due Torri
– Vai alla recensione de Il ritorno del Re

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Weta Workshop
.

The War of the Rohirrim posticipato a fine 2024

Gli effetti dello sciopero promosso dagli sceneggiatori di Hollywood si fa sentire anche nella Terra di Mezzo: The War of the Rohirrim, la cui uscita era prevista per il 12 aprile 2024, sarà trasmesso nelle sale cinematografiche a partire dal 13 dicembre 2024. La produzione, diretta dal regista giapponese Kenjy Kamiyama, è stata coinvolta in un domino iniziato con il posticipo di Dune: Parte Due, la seconda pellicola di Denis Villeneuve ambientata sul pianeta di Arrakis, che ha causato un rimescolamento del calendario delle uscite cinematografiche del 2024. Lo spostamento di Dune ha determinato il rinvio di Godzilla X Kong, che a cascata ha obbligato New Line Cinema e Warner Bros a ritardare l’uscita di The War of the Rohirrim. Gli sceneggiatori di Hollywood sono in sciopero da maggio e sono sostenuti dagli attori, che si sono uniti alla protesta nel mese di luglio: le richieste principali prevedono una maggiore tutela per le condizioni di lavoro, più trasparenza in materia di diritto d’autore e la salvaguardia degli autori dalle minacce dell’intelligenza artificiale.

Sciopero degli sceneggiatori e lavoro degli animatori

War RohirrimMa lo sciopero degli sceneggiatori potrebbe non essere l’unica causa del ritardo di The War of the Rohirrim. Di recente, durante l’Annecy Film Festival, Kamiyama e Joseph Chou, il CEO di Sola Entertainment, lo studio di animazione coinvolto nella produzione del film, hanno ammesso che c’è ancora tanto lavoro da fare. In particolare, Kamiyama ha dichiarato che si tratta del più grande progetto a cui abbia mai lavorato e che ancora non sa in che modo riuscirà a portarlo a termine. Non è un mistero che negli ultimi anni tantissime produzioni animate abbiano subito ritardi. Si tratta di una tendenza dovuta all’immenso lavoro cui sono sottoposti produttori e animatori, alla quale non è sfuggito nemmeno The War of the Rohirrim.

Produzione e cast

Philippa BoyensThe War of the Rohirrim vede coinvolta come produttore esecutivo Philippa Boyens, co-sceneggiatrice di entrambe le trilogie di Peter Jackson. Al suo fianco hanno lavorato anche gli illustratori Alan Lee e John Howe, e Richard Taylor, anch’essi precedentemente coinvolti nella produzione delle pellicole cinematografiche del Signore degli Anelli e dello Hobbit. Il cast delle voci vede invece la presenza di Miranda Otto, l’attrice che ha impersonato Éowyn, Brian Cox (Succession) e Luke Pasqualino (The Muskeeters).
Dovremo aspettare qualche mese in più per goderci l’uscita di questo attesissimo film di animazione. Speriamo che l’attesa consenta a Kamiyama e al suo team di proporci una pellicola godibile e soprattutto… davvero tolkieniana!

ARTICOLI PRECEDENTI:

– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: Tolkien ritorna animato
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim ha una data: il 12 aprile 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: tornerà Miranda Otto
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: un’eroina al comando

 

LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Warner Bros

.

The War of the Rohirrim: un’eroina al comando

War Rohirrim «Peter Jackson e Fran Walsh mi hanno chiesto di portarvi i loro saluti». È stata sufficiente questa frase per far scrosciare di applausi la sala del centro Bonlieu ad Annecy, nel sud-est della Francia, mercoledì 13 giugno, in occasione della presentazione delle prime immagini del film The Lord Of The Rings: The War Of Rohirrim (Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim) durante l’edizione 2023 del Festival Internazionale dell’Animazione. Sebbene Jackson non sia coinvolto nella produzione di questo film, la co-sceneggiatrice delle trilogie del Signore degli Anelli e Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien, Philippa Boyens, è produttrice esecutiva del progetto. Sono stati mostrati due estratti (l’inizio e una scena di dialogo) di pochi minuti oltre a un breve teaser. Ecco un resoconto della tavola rotonda.

Dalle Appendici di Tolkien

Philippa BoyensI produttori esecutivi Jason DeMarco e appunto Philippa Boyens, così come il regista Kenji Kamiyama (che ha firmato in passato Ghost in the Shell: Stand Alone Complex, Eden of the East e soprattutto ha partecipato alla realizzazione di Akira nel 1988) e il produttore Joseph Chou, sono saliti sul palco, con Boyens che ha parlato di come l’idea di un film d’animazione del Signore degli Anelli è in trattative da anni. Il lungometraggio durerà 2 ore e 20, è co-prodotto da New Line Cinema e Warner Bros e uscirà nelle sale cinematografiche il prossimo 24 maggio 2024. Per Boyens, trovare il giusto stile visivo era fondamentale, dal momento che il film richiedeva qualcosa di realistico che non risultasse inquietante rispetto ai film live-action. «C’era la necessità di un livello di realismo, per colmare il divario tra live action e animazione.». Alla fine, l’idea di un film anime è rimasta. Dopodiché, si trattava solo di trovare la storia giusta, una che fosse più di una semplice storia secondaria tra i film. «Il fascino di questo progetto era quello di voler raccontare una storia completa che fosse separata da entrambe le trilogie e una storia senza l’influenza diretta dell’Anello né quella dell’ombra di Sauron, anche se sono cose che esistono davvero in questo mondo», ha detto Boyens, scherzando sul fatto che La guerra dei Rohirrim non ignorerà la parte centrale della Terza Era della Terra di Mezzo. La storia, quindi, attinge (come gran parte dei recenti adattamenti di Tolkien) dalle Appendici, in particolare tre paragrafi chiave nell’Appendice A, che raccontano la storia della casa reale di Eorl che governava Rohan. «Non si tratta solo una storia di guerra, ma anche sulle rovine che causa una guerra», ha scherzato Boyens e ha aggiunto: «si adatta perfettamente agli anime».
Intervista Boyens Chou KamayamaKamiyama è anche uno scrittore, quindi Philippa ha scoperto che sarebbe stata una collaborazione facile: «È davvero bravo a tenere insieme la storia, capire il luogo e la scala e mantenere tutto sulla buona strada quando gli altri stavano deviando». Il processo di scrittura è iniziato con Will Matthews e Jeffrey Addiss (che hanno recentemente vinto un Emmy per la serie Netflix The Dark Crystal: Age of Resistance) che hanno doti comiche ma non erano esperti nella tradizione della Terra di Mezzo. E Philippa non ha voluto scrivere la sceneggiatura (come invece aveva fatto nei film precedenti insieme a Jackson e sua moglie Walsh): «Mi sentivo troppo vecchia, onestamente» per scrivere un prequel che mescolasse l’universo degli anime giapponesi con la mitologia di Tolkien. Il testimone è quindi passato a sua figlia Phoebe Gittins e al suo partner Arty Papageorgiou. Phoebe è letteralmente cresciuta dalla madre sul set delle due trilogie di Jackson e, soprattutto, comprende il ritmo del linguaggio di Tolkien: «Quando sei cresciuto a Rohan, è più facile scrivere un film su Rohan», riassume.

«Tutti gli altri muoiono!»

War Rohirrim Il prequel animato, quindi, è ambientato 260 anni prima del Signore degli Anelli ed è tratto dalle Appendici scritte da Tolkien (Appendice A, Capitolo II: La Casa di Eorl). In esse si apprende di Helm Hammerhand e dei suoi figli, Háma e Haleth, e di sua figlia, che in realtà è senza nome negli scritti di Tolkien. Quella figlia, qui chiamata Hèra, è la protagonista de La guerra dei Rohirrim. Quando gli è stato chiesto perché l’hanno scelta come narratrice della storia, Boyens ha risposto in maniera geniale: «Perché tutti gli altri muoiono! Chi avrebbe poi potuto tramandare questa storia? E prima che iniziate a lamentarvi, questo è già nel testo di Tolkien, e anche la storia si svolge secoli prima dei film». «Era più interessante seguire il punto di vista di un personaggio femminile» che non è lo stereotipo della “principessa guerriera”, ha assicurato.
War Rohirrim Chi è Hèra? Per prima cosa, Boyens si è affrettato a sottolineare che non volevano che fosse solo una principessa guerriera, sul modello di Éowyn: «Hèra non è né una principessa in pericolo né una guerriera», ma la figlia del re Helm la cui mano è ambita da Wulf, lui stesso figlio di Freca, il capo del clan degli uomini selvaggi. In questo, hanno preso ispirazione dalla storia reale, come faceva spesso Tolkien, con Æthelflæd, Signora dei Merciani e figlia del re del Wessex Alfredo il Grande. Æthelflæd governò la Mercia durante il periodo delle invasioni vichinghe dell’Inghilterra e svolse un ruolo chiave nella conquista del territorio del Danelaw detenuto dai danesi. Il regista Kamiyama ha descritto Hèra come un maschiaccio, una giovane donna selvaggia e vulnerabile, con un arco del personaggio che la vede crescere in tempo di guerra, perché non puoi davvero avere una storia della Terra di Mezzo senza una guerra. Il conflitto principale qui è tra Re Helm (doppiato da Brian Cox, il patriarca della serie Succession) e – come detto – un dunlandiano con sangue rohirric di nome Freca, che afferma di avere diritto al trono. Secondo Boyens, entrambi gli uomini pensano con i loro muscoli, e la proposta di Freca di sposare suo figlio Wulf con la figlia di Helm è la scintilla all’incidente che dà inizio alla guerra del titolo. Incentrare il film su Hèra è intelligente, a causa di quanto poco sappiamo di lei. Come si è potuto sentire nella narrazione di apertura: «Non cercarla nelle vecchie canzoni, perché non ce ne sono».

Avanti, Eorlingas!

War Rohirrim Kamiyama ha esordito scherzando sul «nervosismo» rappresentato da questo progetto iniziato durante la pandemia, «probabilmente il più grande» della sua carriera. Poi, ha enfatizzato il lavoro svolto nella progettazione dei personaggi, con l’obiettivo di ottenere il massimo realismo possibile pur essendo riconoscibilmente un anime. Un personaggio chiave è Wulf, appunto uno dei principali antagonisti. Secondo Kamiyama, la prima risposta unanime da parte dello staff femminile riguardo a Wulf è stata quella di renderlo seducente: «Sta per fare cose piuttosto brutte, quindi è meglio che sia una persona bella». Il risultato, basato su concept art e due brevi scene mostrate durante il panel non ricorda Record of Lodoss War o il film di Ralph Bakshi, ma naturalmente i film di Peter Jackson, seppur in forma di anime. Questo vale per i personaggi, che sembrano molto dettagliati e realistici, pur rimanendo abbastanza fumettistici da sospendere l’incredulità, e anche per i numerosi luoghi noti agli fan delle trilogie cinematografiche. In effetti, questo film sembra essere tagliato dalla stessa stoffa della trilogia originale del Signore degli Anelli, dai disegni di John Howe e di alcuni artisti chiave della Weta, fino all’utilizzo di vecchi modelli dagli archivi della Weta come ispirazione, a Stephen Gallagher (che ha lavorato a Lo Hobbit) e alle musiche di Howard Shore (ci sono molti fiati e cori minacciosi e il tema principale di Rohan ha un effetto entusiasmante). Tra i concept art mostrati, si possono vedere luoghi familiari come Edoras, Hornburg e Isengard, che è apparentemente un campo di battaglia dei dunlandiani: a Isengard non succede mai niente di buono!!!

Pura magia della Terra di Mezzo

cop war rohirrimNella prima clip mostrata, si vedeva l’inizio del film, che include un classico prologo della Terra di Mezzo, questa volta di Éowyn, con la voce dell’attrice Miranda Otto. Si osserva Hèra cavalcare in cima a una collina e dare da mangiare a un’aquila gigante. Successivamente, un’altra clip ha mostrato la politica in gioco a Edoras, con un signore di Rohan che vuole cancellare la storia di un gruppo di donne guerriere e donne alfiere del re, preludio delle cose a venire. Anche se non sono state mostrate molte scene di battaglia, un’ultima anticipazione (il teaser) alla fine del panel ha fornito una rapida panoramica di cosa c’e da aspettarsi, con battaglie che includono Olifanti, un sacco di armi mozzate e tanti, tanti cavalli. Quest’ultima parte si è rapidamente rivelata una delle maggiori sfide per il team d’animazione. Come direbbe qualsiasi animatore, disegnare un cavallo, figuriamoci animarne uno, è incredibilmente difficile, e Rohan è tutto incentrato sui cavalli. La troupe dell’animazione è stata mandata nelle stalle dei cavalli per filmarli, e cavalcarli anche, e naturalmente «molti di loro avevano paura». Per gli appassionati dell’animazione sembra essere stato un momento fantastico, con Kamiyama e Chou che hanno spiegato che sebbene il film sia animato in 2D, molte tecniche e stili diversi sono stati impiegati nella realizzazione de La guerra dei Rohirrim. Per prima cosa, il team ha chiesto agli attori di eseguire performance di motion capture dei personaggi per l’intero film, prima di creare modelli delle scene in programmi di gioco in tempo reale come Unreal per elaborare angoli di ripresa e movimenti da diverse angolazione per creare poi l’animazione 2D. Kamiyama è stato chiaro che la sua intenzione non è stata quella di usare il rotoscope (la tecnica usata nel film di Bakshi) e invece ha datoistruzioni ai suoi animatori per interpretare e tradurre il motion capture come riferimento per l’animazione 2D. Il risultato sembra fluido, ma non inquietante, con movimenti realistici e una vera recitazione dei personaggi, ma chiaramente frutto del lavoro degli animatori.

GUARDA L’INTERVISTA

youtube placeholder image

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo War of the Rohirrim: tornerà Miranda Otto
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim ha una data: il 12/4/2024
– Leggi l’articolo The War of The Rohirrim: Tolkien ritorna animato

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Deadline

.

Warner Bros rinnova i diritti di LOTR: altri film in arrivo

Warner BrosDopo una trattativa durata più di un anno per rinnovare i diritti sui film, i giochi e il merchandising de Il Signore degli Anelli, Warner Bros Discovery conferma che è stato raggiunto un accordo a lungo termine con i nuovi proprietari Embracer Group che vedrà in futuro più film cinematografici della Terra di Mezzo. Così durante la chiamata sugli utili trimestrali della Warner Bros Discovery (WBD), il Ceo David Zaslav ha annunciato che è stato firmato un nuovo accordo di licenza per consentire a New Line Cinema di produrre più film del Signore degli Anelli.

I dettagli dell’accordo

Embracer GroupL’accordo pluriennale con i detentori dei diritti Embracer Group AB consente a Warners di sviluppare nuovi progetti basati sui libri di Tolkien del Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Embracer Group, la società di giochi svedese che ha acquistato l’anno scorso, insieme a tutta la Middle-earth Enterprises da The Saul Zaentz Company, anche tutti i diritti su film, giochi, merchandising, parchi a tema e produzioni live del Signore degli Anelli. L’accordo viene considerato una sorta di ritorno non solo a casa per Il Signore degli Anelli, ma anche una riunione per Michael De Luca. Il dirigente era il presidente della produzione per New Line quando il primo film, Compagnia dell’Anello, iniziò la produzione. C’erano state voci nelle ultime settimane secondo cui Amazon Studios, che detiene solo i diritti per realizzare una serie tv del Signore degli Anelli, offrisse fino a 1 miliardo di dollari per garantire i diritti cinematografici insieme ai diritti dello Hobbit che Amazon ha ottenuto con l’acquisto di 8 miliardi di dollari degli studi MGM. Ma quell’offerta è ora in discussione: l’eredità cinematografica della Terra di Mezzo continuerà con New Line Cinema e Warner Bros.

I progetti futuri

Pamela Abdy, Michael de Luca (MGM)I responsabili dello studio di Warner Bros confermano che non rifaranno mai la trilogia annunciata, ma continueranno ad espandere il Legendarium: «Ma nonostante tutta la portata e i dettagli amorevolmente racchiusi nelle due trilogie, l’universo vasto, complesso e abbagliante immaginato da J.R.R. Tolkien rimane nel film in gran parte inesplorato. L’opportunità di far conoscere agli appassionati in maniera più profonda il mondo cinematografico della Terra di Mezzo è un onore e siamo entusiasti di collaborare con Middle-earth Enterprises e Embracer in questa avventura», hanno fatto sapere Michael De Luca e Pamela Abdy. «Comprendiamo quanto siano apprezzati questi lavori e lavorando insieme ai nostri partner di New Line Cinema e Warner Bros. Pictures, intendiamo onorare il passato, guardare al futuro e aderire al più alto livello di qualità e valori di produzione», ha dichiarato Lee Guinchard, CEO di Freemode di Embracer. Gli appassionati possono aspettarsi quindi non solo il lungometraggio animato The War of the Rohirrim il prossimo anno nel 2024, che è già a metà della produzione, ma anche altre nuove storie non raccontate.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Diritti al cinema, Warner e Zaentz in trattative
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim ha una data: il 12/4/2024
– Leggi l’articolo The War of The Rohirrim: Tolkien ritorna animato
– Leggi l’articolo Zaentz mette in vendita i diritti del Signore degli Anelli
– Leggi l’articolo Amazon compra MGM… e i diritti su Lo Hobbit

.

LINK ESTERNI:
– Vai al sito web della Middle-earth Enterprises

.

 

 

Arriva a Natale in tv Il Signore degli Anelli

Compagnia degli AnelliLa Compagnia dell’Anello, Le Due Torri e Il Ritorno del Re sono usciti nel mondo in successione a fine dicembre durante i primi anni 2000 e quindi restano indelebilmente legati a questa stagione. Forse sarà questo il motivo per cui a più di venti anni dalla sua uscita al cinema, la saga cinematografica di Peter Jackson – adattamento dal celebre romanzo di J.R.R. Tolkien – torna in tv in tempo per Natale. Diretta dal regista neozelandese e basata sull’omonimo romanzo di Tolkien, su Canale 20 arriva in prima serata la trilogia completa, in versione extended de “Il Signore degli Anelli”. Jackson è riuscito a portare sullo schermo un’opera che si riteneva impossibile. Con La Compagnia dell’Anello il regista neozelandese dava inizio a una trilogia che si sarebbe conclusa tre anni dopo. In mezzo incassi stratosferici, critiche esaltanti e un bottino di premi Oscar. Tra miti e leggende, progetti grandiosi e nuovi effetti speciali, il percorso di Peter Jackson, cineasta neozelandese è divenuto punto di riferimento per gli appassionati di cinema e di Tolkien di tutto il mondo. La sua trilogia si è dimostrato anche un vero e proprio record di incassi al botteghino, facendo anche il pieno di premi: ben 17, di cui ben 11 a “Il ritorno del Re”. Notevole è anche il cast radunato per il kolossal, proprio come il libro fonte d’ispirazione per altre pellicole di genere fantastico: Elijah Wood, Ian McKellen, Orlando Bloom, Viggo Mortensen, Liv Tyler, Christopher Lee, Sean Astin e Andy Serkis nei panni del celeberrimo Gollum.

Tre giorni di festa

compagniaIl primo appuntamento è fissato per sabato 24 dicembre 2022 alle 21 con il primo film della trilogia: Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, che ci riaccompagnerà nell’avventura di Frodo (Elijah Wood) e i suoi compagni per disfarsi dell’Anello di Sauron e mettere fine ai suoi poteri oscuri.
Il secondo film della saga, Il Signore degli Anelli – Le Due Torri si potrà vedere il giorno successivo sempre in prima serata. Questa volta, Frodo e Sam continuano il loro viaggio verso il Monte Fato. In parallelo, si svolgono le vicende che coinvolgono gli altri grandi protagonisti dei film, Aragorn (Viggo Mortensen), Boromir (Sean Bean), Merry (Dominic Monaghan), Gandalf (Ian McKellen), Legolas (Orlando Bloom), Gimli (John Rhys-Davies) e Pipino (Billy Boyd).
A Santo Stefano il terzo film della trilogia chiude la maratona del Signore degli Anelli sul canale 20. Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re mostra la battaglia finale fra le forze di Sauron e quelle dei Popoli liberi della Terra di Mezzo.

IL SIGNORE DEGLI ANELLI: LA PROGRAMMAZIONE

– Sabato 24 dicembre ore 21.10 circa: Il Signore degli Anelli – La compagnia dell’Anello
– Domenica 25 dicembre ore 21.10 circa: Il Signore degli Anelli – Le due Torri
– Lunedì 26 dicembre ore 21.10 circa: Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re

 

ARTICOLI PRECEDENTI:

– Leggi l’articolo Il Signore degli Anelli torna in tv per Natale
– Vai alla recensione di Alberto Crespi: «Che furore il drago!»
– Leggi l’articolo Jackson e il Silmarillion: perché non lo farà?
– Leggi l’articolo Esce Lo Hobbit 2! Le scelte di Jackson
– Leggi l’articolo Cosa avrebbe pensato Tolkien dei film di Jackson

SPECIALE LO HOBBIT – UN VIAGGIO INASPETTATO
– Recensione positiva dei soci dell’ArsT
– Recensione negativa dei soci dell’ArsT
– Il film di Jackson, secondo Tom Shippey
– Il film di Jackson, secondo Franco Manni
– Vai a Lo Hobbit di Jackson: la rassegna dal mondo

SPECIALE IL SIGNORE DEGLI ANELLI
– Vai alla pagina sul Signore degli Anelli di Peter Jackson
– Vai alla recensione de La Compagnia dell’Anello
– Vai alla recensione de Le due Torri
– Vai alla recensione de Il ritorno del Re

.

Il Signore degli Anelli, i diritti vanno a Embracer

Due loghi Middle-earth Enterprises e Tolkien EnterprisesLa società svedese di videogiochi e media Embracer Group ha annunciato l’acquisto della Middle-earth Enterprises (MEE) da The Saul Zaentz Company, acquisendo nel frattempo tutti i diritti di sfruttamento commerciale per Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Uno degli aspetti più interessanti di questo annuncio per gli appassionati di J.R.R. Tolkien è la possibilità ventilata di eventuali «film aggiuntivi basati su personaggi iconici come Gandalf, Aragorn, Gollum, Galadriel, Eowyn e altri personaggi delle opere letterarie di Tolkien».

Quarantacinque anni di diritti

Middle-earth EnterprisesNel febbraio di quest’anno, The Saul Zaentz Company aveva messo in vendita i vari diritti che deteneva per le opere di Tolkien. La Middle-earth Enterprises era originariamente una divisione di The Saul Zaentz Company, uno studio di produzione di Hollywood. Nel 1976 acquistarono tutti i diritti associati all’opera letteraria di Tolkien, a parte la pubblicazione dei libri che rimase a Harper Collins. L’acquisizione rese possibile la realizzazione della versione cinematografica d’animazione del 1978 de Il Signore degli Anelli, diretta dall’animatore Ralph Bakshi. L’acquisto iniziale dei diritti includeva anche la sceneggiatura dell’adattamento live action proposto da John Boorman del capolavoro di Tolkien, che poi però sfociò nel film Excalibur. Da allora e per ben quarantacinque anni, qualsiasi impresa commerciale che cercasse di utilizzare la proprietà intellettuale di Tolkien è stata subordinata a un accordo di licenza con la Middle-earth Enterprises. Finora questo ha incluso film, videogiochi, giochi da tavolo, parchi a tema, produzioni teatrali e merchandising in generale. Tuttavia, non coprono la televisione che non rientra nell’ambito dei diritti. La storia complicata dei diritti era stata descritta qui.

Un acquisto da record

Embracer GroupNel comunicato stampa il costo per l’acquisto dei diritti sull’opera di Tolkien è di £ 653.000.000 ($ 786.000.000), in pratica quasi 8 milioni di euro. L’acquisto è stato annunciato insieme ad altre cinque acquisizioni minori per un totale di 6 miliardi di corone svedesi (circa 563 milioni di euro) e rientra nell’ambito di una strategia di acquisizione di diversi marchi, come spiegato in una nota finanziaria. Embracer Group è una società focalizzata sui giochi e sull’intrattenimento con una capitalizzazione di mercato di 87,5 miliardi di corone svedesi (circa 8,21 miliardi di euro). La holding svedese di videogiochi e media possiede 85 franchise e ha anche acquistato il portafoglio di Limited Run Games, Tripwire Interactive. Di recente ha acquisito titoli premium come Tomb Raider, Deus Ex e Thief, Borderlands, Duke Nukem e Hellboy. Gli ultimi dati condivisi confermano che il colosso ha in produzione oltre 220 giochi programmati da qui fino al 2025 – 2026, di cui 25 tripla A. Il gruppo Embracer possiede attualmente 125 società, quasi tutti sviluppatori ed editori di videogiochi – tra cui quelli di sviluppo Borderlands Gearbox, Saber Interactive e THQ Nordic – e solo di recente ha acquisito la casa editrice di fumetti Dark Horse. L’Arabia Saudita ha recentemente acquistato una quota di partecipazione di 1 miliardo di dollari in Embracer, che rappresenta circa l’8% delle azioni totali della società. La recente ondata di acquisti di Embracer arriva mesi dopo l’acquisizione dei tre principali studi di giochi occidentali di Square Enix. Una delle filiali di Embracer, Asmodee Group (acquisita nel dicembre 2021 per 2,75 miliardi di dollari USA), è già licenziataria di grande successo con numerosi giochi da tavolo e giochi di carte de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Ha pubblicato oltre una dozzina di giochi con più di 100 espansioni dall’uscita del gioco da tavolo Il Signore degli Anelli oltre 20 anni fa, inclusi classici come Il Signore degli Anelli: Il gioco di carte eEmbracer Group Il Signore degli Anelli: Viaggi nella Terra di Mezzo. La Middle-earth Enterprises farà parte del nuovo gruppo operativo Embracer Freemode. La società continuerà a operare in maniera indipendente sotto l’attuale team dirigenziale della Terra di Mezzo, lavorando a stretto contatto con il management di Embracer Freemode e altri gruppi operativi di Embracer per promuovere opportunità, crescita e sinergie all’interno del Gruppo per continuare a costruire ed espandere il franchise.

Conseguenze e contese legali

warner brosOgni volta che c’è un cambio di proprietà dei diritti, questo comporta un’ondata di preoccupazione tra le società che attualmente detengono le licenze, come successo in primavera con Warner Bros, che reagì negativamente. I nuovi detentori della proprietà intellettuale intendono apportare modifiche radicali allo status quo. Vale la pena notare che durante la sua vita Saul Zaentz, che possedeva la Middle-earth Enterprises, era in qualche modo un purista di Tolkien. Quindi, a parte due trilogie cinematografiche e una manciata di videogiochi, i prodotti e il marketing relativo alla Terra di Mezzo, le licenze concesse non sono diventate un’infinità di oggetti, onnipresente come Star Wars o Marvel. Tuttavia, dopo la morte di Saul Zaentz nel 2014 e le dimissioni di Christopher Tolkien dalla Tolkien Estate nel 2017, sembra esserci un cambiamento epocale nelle posizioni dei vari titolari dei diritti. Quindi Amazon Prime si è assicurata i diritti per una serie televisiva basata sulle “sole” Appendici de Il Signore degli Anelli e tutto ciò che veniva detto nelle due opere principali.
Il comunicato stampa di Embracer Group indica che alcuni progetti in corso rimarranno inalterati dal cambio di proprietà. Tuttavia, i nuovi proprietari suggeriscono anche di avere piani più ampi per la proprietà intellettuale che hanno acquisito. «Le opere chiave in arrivo ambientate nella Terra di Mezzo, in cui la Middle-earth Enterprises ha interessi finanziari, includono la tanto annunciata serie tv Amazon Il Signore degli Anelli: gli Anelli del Potere in uscita il 2 settembre 2022; il film d’animazione della Warner Bros Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim, in uscita nel 2024, e il videogioco per cellulare di Electronic Arts The Lord of the Rings: Heroes of Middle-earth. Altre opportunità includono esplorare ulteriori film basati su personaggi iconici come Gandalf, Aragorn, Gollum, Galadriel, Eowyn e altri personaggi delle opere letterarie di J.R.R. Tolkien, e continuano a fornire nuove opportunità ai fan di esplorare questo mondo immaginario attraverso il merchandising e altre esperienze». Altri progetti importanti non sono stati menzionati, come il videogioco su Gollum, o la licenza per The Lord of the Rings Online, che presto vedrà nuove espansioni.
In ogni caso, i diritti di pubblicazione dei libri stessi non sono inclusi; rimangono alla Tolkien Estate e all’editore HarperCollins. Anche i diritti di licenza per le altre opere di Tolkien sulla Terra di Mezzo, Il Silmarillion e I Racconti Incompiuti di Numenor e La Terra di Mezzo, sono ancora controllati dalla Tolkien Estate e da HarperCollins, sebbene Embracer affermi di possedere ora i “diritti di corrispondenza” su queste opere – il che significa ha il diritto di rispondere a qualsiasi offerta che i proprietari possano ricevere da altrove, insomma una prelazione.
FIlm: Lo Hobbit - La battaglia delle Cinque ArmateI diritti tv sono un’altra importante esclusione. Infatti, i diritti televisivi per Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli NON sono stati venduti quando J.R.R. Tolkien ha venduto i diritti cinematografici nel 1969. Quei diritti erano solo per i film. Per questo motivo la Middle-earth Enterprises non ha fatto parte del grande accordo tra Tolkien Estate e Trust, HarperCollins e New Line Cinema, una divisione di Warner Bros. Entertainment quando Amazon ha acquistato quei diritti nel 2017 per produrre una serie tv. Tuttavia, Embracer afferma che la Middle-earth Enterprises ha «interessi finanziari» nella serie tv The Rings of Power, così come nel film d’animazione in uscita The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim dellaWarner Bros e nel gioco per cellulare The Lord of the Rings: Heroes of Middle-earth in sviluppo da parte di EA.
Warner BrosUlteriore contenzioso è dato da una questione legale tra Zaentz e Warner Bros, che ora giunge in eredità a Embracer. Da una parte, la Warner Bros, che attraverso New Line Cinema che ha prodotto i film di Jackson, che – come scritto – porterà nelle sale il cartone animato, e che ha rilasciato un comunicato lo scorso febbraio in cui si dice  «sia irremovibile dall’idea di aver continuamente soddisfatto i requisiti per mantenere i propri diritti mantenendo uno sviluppo attivo sulla proprietà, esercitando le opzioni in modo tempestivo ed effettuando pagamenti periodici a Zaentz Co.». Questa sicurezza deriva dal fatto che «New Line Cinema ha mantenuto i diritti dei film al cinema, sia live-action che animati, per oltre due decenni», ha dichiarato il portavoce. Dall’altra, invece, la Zaentz che ritiene di aveva recuperato il controllo sui diritti cinematografici perché la Warner non aveva dato seguito allo sviluppo di nuovi film con personaggi in carne e ossa entro dieci anni: una posizione al centro di dispute infinite che sono in mano agli avvocati. In particolare, non ci sono notizie certe sugli sviluppi nella disputa legale con la Warner Bros, ma è sicuro che questo ha fatto sembrare i diritti per i film meno sicuri, e questo fatto avrebbe scoraggiato molti acquirenti di Hollywood e abbassato il prezzo richiesto per la Terra di Mezzo Enterprises, che inizialmente erano valutati di almeno 2 miliardi di dollari.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim ha una data: il 12/4/2024
– Leggi l’articolo The War of The Rohirrim: Tolkien ritorna animato
– Leggi l’articolo Zaentz mette in vendita i diritti del Signore degli Anelli
– Leggi l’articolo L’eredità di Christopher Tolkien quasi 3 milioni
– Leggi l’articolo Amazon compra MGM… e i diritti su Lo Hobbit
– Leggi l’articolo Prima del Signore degli Anelli: ci sarà la serie tv
– Leggi l’articolo Christopher Tolkien si dimette dalla Tolkien Estate
– Leggi l’articolo Tolkien Estate e Warner Bros trovano l’accordo
– Leggi l’articolo Scompare Saul Zaentz: portò Tolkien al cinema
– Leggi l’articolo J.R.R. Tolkien e il gioco di ruolo: un approfondimento
– Leggi l’articolo Torna al cinema il film di Ralph Bakshi

.

LINK ESTERNI:

– Vai al sito web della Embracer Group
– Vai al sito web della Middle-earth Enterprises

.

War of the Rohirrim: tornerà Miranda Otto

cop war rohirrimMentre si attende il trailer ufficiale di The Rings of Power, sempre più vicino, ecco che vengono diffuse notizie ufficiali riguardo all’altro progetto audiovisivo sulla Terra di Mezzo, The War of the Rohirrim, il film animato prodotto dalla New Line Cinema e dalla Warner Bros e con la produzione di animazione di Sola Entertainment. Il film vede come produttrice esecutiva Philippa Boyens, già sceneggiatrice delle trilogie jacksoniane, oltre a Alan Lee, John Howe e Richard Taylor nel team creativo. La produzione del progetto della Boyens, con la produzione di Joseph Chou (Blade Runner: Black Lotus). Alla sceneggiatura del progetto troviamo Phoebe Gittins, la figlia di Boyens, e dal suo partner Arty Papageorgiou. La storia è basata su quella scritta da Jeffrey Addiss e Will Matthews, Rohirrim Oliphantautori della serie The Dark Crystal: L’era della Resistenza, che hanno basato il copione su Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re. Alla regia c’è Kenji Kamiyama, noto un regista di anime giapponese. Il film ha già una data confermata: il 12 aprile 2024, secondo Deadline. Ebbene, è stata annunciata la sinossi, ma non solo: abbiamo anche gli attori che daranno voce ai personaggi.

La storia di Helm

Helm RohirrimLa storia inizia 183 anni prima del Signore degli Anelli, come si può leggere nell’Appendice A: Helm Mandimartello, re di Rohan, si trova ad affrontare Wulf, leader dei Dunlandiani, il quale cerca vendetta per la morte del padre Frèca, ucciso proprio da Helm. Wulf costringe Helm e il suo popolo sulla difensiva, e i Rohirrim troveranno rifugio nella fortezza di Hornburg, che diventerà famosa come, appunto, il Fosso di Helm. Nel film animato, viene dato un nome alla figlia di Helm, che fu “il pretesto” per la guerra: Oliphant RohirrimHelm aveva rifiutato di darla in sposa proprio a Wulf, con le parole che possiamo leggere nell’Appendice A: «Sei diventato grosso dall’ultima volta che sei stato qui ma, secondo me, è quasi tutto grasso». Nel film la figlia di Helm si chiamerà Hera e, secondo la sinossi, «dovrà trovare la volontà di condurre la resistenza contro un nemico mortale intento alla loro distruzione»: Wulf, appunto.

Le voci: Brian Cox, Luke Pasqualino… e Miranda Otto!

Miranda OttoTra le voci che daranno vita a The War of The Rohirrim spiccano Luke Pasqualino (The Muskeeters) nei panni di Wulf, Brian Cox, la star di Succession, che darà voce a Helm, e soprattutto un grande ritorno: Miranda Otto! L’attrice australiana, che ha recitato nei film Il Signore degli Anelli di Peter Jackson, riprenderà il ruolo di Éowyn, la Shieldmaiden di Rohan, e sarà la voce narrante del racconto. L’ensemble vocale comprende anche Lorraine Ashbourne (Bridgerton di Netflix), Yazdan Qafouri (I Came By), Benjamin Wainwright (World on Fire di BBC One), Laurence Ubong Williams (Gateway), Shaun Dooley (The Witcher di Netflix), Michael Wildman (Fast and Furious Presents: Hobbs & Shaw), Jude Akuwudike (Beasts of No Nation), Bilal Hasna (Sparks della BBC) e Janine Duvitski (Benidorm di ITV). Tuttavia, il progetto è ancora relativamente all’inizio della produzione, con il lavoro di animazione in corso da parte di Sola Entertainment, lo studio di animazione cui spetta di realizzare la storia in 2D.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim ha una data: il 12/4/2024
– Leggi l’articolo The War of The Rohirrim: Tolkien ritorna animato

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Deadline

.

The War of the Rohirrim ha una data: il 12/4/2024

cop war rohirrimMentre cresce l’attesa per la serie Amazon Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, arriva l’annuncio che il lungometraggio animato Lord of the Rings: The War of the Rohirrim ha una data d’uscita: il 12 aprile 2024, come svelato in esclusiva dal noto portale Variety. Della produzione non si sa molto, seppur ci sia già un primo screen ad anticipare le vicende, come potete vedere di seguito.
Warner Bros, che si trova al lavoro sulla nuova produzione potenzialmente dalla qualità davvero eccelsa, stando a questa prima foto, avrà tutto il tempo di approfondire il progetto, visto che oltre due anni ci separano dal debutto della produzione, che di sicuro continuerà a essere sviluppata e approfondita anche dopo aver analizzato il successo degli altri progetti legati al mondo di Tolkien.

La produzione

Sceneggiatori "lo Hobbit": Peter Jackson, Philippa Boyens e Fran WalshLa Guerra dei Rohirrim è stata annunciata per la prima volta la scorsa estate. New Line Cinema e Warner Bros. Animation stanno producendo il progetto, che sarà diretto da Kenji Kamiyama (Blade Runner: Black Lotus). Ambientato 250 anni prima del Signore degli Anelli, The War of the Rohirrim si concentrerà sulla storia mai raccontata del Fosso di Helm, la formidabile fortezza vista in Le Due Torri. Esplorerà anche le avventure di Helm Hammerhand, il re di Rohan. Il lavoro su The War of the Rohirrim è appena iniziato, ma New Line e Warner Bros. Animation hanno ufficialmente rivelato anche una prima immagine del film. Il concept art rivela una drammatica battaglia che sta facendo breccia nelle mura di Edoras, la capitale di Rohan. Philippa Boyens, che ha fatto parte del team di sceneggiatori vincitori dell’Oscar per la trilogia “Il Signore degli Anelli” e “Lo Hobbit”, sta producendo il film. Phoebe Gittens, figlia di Boyens, e la co-sceneggiatrice Artie Papagorgiou scrivono la sceneggiatura basata sul testo di Jeffrey Addis e Will Matthews. Il team creativo comprende Richard Taylor, che ha vinto un Oscar per il trucco e gli effetti visivi per “Il Signore degli Anelli”, e l’illustratore di Tolkien John Howe. Si tratta di un prequel animato dei film di Peter Jackson e in qualche modo sarà coerente con i sei film del regista neozelandese.

 

Il Signore degli Anelli torna in tv per Natale

Compagnia degli AnelliA venti anni dalla sua uscita al cinema, la saga cinematografica di Peter Jackson – adattamento dal celebre romanzo di J.R.R. Tolkien – torna in tv in tempo per Natale. Diretta dal regista neozelandese e basata sull’omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien, su Canale 20 arriva in prima serata la trilogia completa, in versione extended de “Il Signore degli Anelli”. Un appuntamento speciale, che arriva proprio per festeggiare l’anniversario dei 20 anni del primo capitolo, “La compagnia dell’Anello”, uscito nei cinema statunitensi il 19 dicembre 2001. Jackson è riuscito a portare sullo schermo un’opera che si riteneva impossibile. Con La Compagnia dell’Anello il regista neozelandese dava inizio a una trilogia che si sarebbe conclusa tre anni dopo. In mezzo incassi stratosferici, critiche esaltanti e un bottino di premi Oscar. Tra miti e leggende, progetti grandiosi e nuovi effetti speciali, il percorso di Peter Jackson, cineasta neozelandese è divenuto punto di riferimento per gli appassionati di cinema e di Tolkien di tutto il mondo. La sua trilogia si è dimostrato anche un vero e proprio record di incassi al botteghino, facendo anche il pieno di premi: ben 17, di cui ben 11 a “Il ritorno del Re”. Notevole è anche il cast radunato per il kolossal, proprio come il libro fonte d’ispirazione per altre pellicole di genere fantastico: Elijah Wood, Ian McKellen, Orlando Bloom, Viggo Mortensen, Liv Tyler, Christopher Lee, Sean Astin e Andy Serkis nei panni del celeberrimo Gollum.

IL SIGNORE DEGLI ANELLI: LA PROGRAMMAZIONE

venerdì 24 dicembre ore 21.10 circa: Il Signore degli Anelli – La compagnia dell’Anello
sabato 25 dicembre ore 21.10 circa: Il Signore degli Anelli – Le due Torri
domenica 26 dicembre ore 21.10 circa: Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re

 

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Vai alla recensione di Alberto Crespi: «Che furore il drago!»
– Vai all’articolo Jackson e il Silmarillion: perché non lo farà?
– Vai all’articolo Esce Lo Hobbit 2! Le scelte di Jackson
– Vai all’articolo Cosa avrebbe pensato Tolkien dei film di Jackson

SPECIALE LO HOBBIT – UN VIAGGIO INASPETTATO
– Recensione positiva dei soci dell’ArsT
– Recensione negativa dei soci dell’ArsT
– Il film di Jackson, secondo Tom Shippey
– Il film di Jackson, secondo Franco Manni
– Vai a Lo Hobbit di Jackson: la rassegna dal mondo

SPECIALE IL SIGNORE DEGLI ANELLI
– Vai alla pagina sul Signore degli Anelli di Peter Jackson
– Vai alla recensione de La Compagnia dell’Anello
– Vai alla recensione de Le due Torri
– Vai alla recensione de Il ritorno del Re

.