The Hobbit Graphic Novel (Revised and Expanded), la Recensione

Poco meno di un anno fa abbiamo riportato la notizia (qui) che David Thorne Wenzel era al lavoro su una versione rivista ed estesa dell’adattamento a fumetti de Lo Hobbit. Lo scorso 11 settembre questa nuova versione, pubblicata in lingua inglese per i tipi di HarperCollins con il titolo The Hobbit. A Graphic Novel – Revised and Expanded [ISBN: ‎ 9780008694401], è finalmente giunta sugli scaffali delle librerie.

Il 15 Ottobre è uscita anche in italia una nuova edizione, per la prima volta anche in digitale, de Lo Hobbit a fumetti. Per l’occasione il titolo è stato cambiato da Bompiani in Lo Hobbit. Graphic Novel [ISBN: 9788830153806]. Curiosamente, però, la nuova edizione italiana non adotta le nuove tavole di Wenzel, ma risulta essere la traduzione italiana del fumetto originale del 1989.

La graphic novel originale

La prima pubblicazione, in inglese, dello Hobbit a fumetti risale al 1989, quando l’ormai scomparsa casa editrice americana Eclipse Comics fece uscire i tre volumi sceneggiati da Chuck Dixon e Sean Deming e illustrati da David T. Wenzel. Si è dovuto aspettare fino al 2006 per avere una prima revisione nella quale l’illustratore ha modificato 32 tavole [ISBN: 9780063388468]. Una seconda revisione risale invece al 2012 quando, in vista dell’uscita nelle sale cinematografiche del film Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato, sono state aggiunte 6 illustrazioni.

La graphic novel ha il grande pregio di fornire uno sguardo sulla Terra di Mezzo, e in particolare su Lo Hobbit, ancora scevro di qualsivoglia influenza Jacksoniana. Le tavole di Wenzel sono molto dettagliate e seguono fedelmente le descrizioni dei personaggi fornite da Tolkien; il suo stile, anche grazie all’uso dell’acquerello, ai toni caldi e ai colori accesi, ben si adatta all’atmosfera fiabesca del romanzo.

L’edizione originale di The Hobbit. A graphic novel consta di 144 pagine nelle quali Dixon e Deming adattano il testo originale di Tolkien senza alterarne la trama. L’adattamento dei dialoghi è efficace, ma la maggior parte del testo consiste in descrizioni fin troppo lunghe. Ne consegue che le tavole sono a volte troppo dense, rallentando di fatto la scorrevolezza della lettura.

La nuova edizione rivista ed estesa

La nuova edizione è rilegata e presenta in copertina un’illustrazione dello stesso Wenzel. Il titolo leggermente in rilievo conferisce al volume un tocco deluxe. Come promesso nel titolo, le pagine del libro sono state aumentate a 192. Di queste, 30 sono dedicate a una lunga postfazione nella quale il disegnatore, attraverso parole e immagini, racconta la genesi dell’opera e illustra il processo con cui ha lavorato alle illustrazioni.

Il lavoro svolto da Wenzel per quest’edizione è senz’altro notevole: l’illustratore canadese ha infatti selezionato le tavole più dense di testo e le ha sostituite con un numero maggiore. In totale per quest’edizione sono state realizzate ben 40 illustrazioni nuove; queste sono andate a sostituire 18 delle vecchie tavole, allungando in questo modo la storia di 22 pagine. Questo permette al testo, che risulta invariato, di respirare meglio e rende quindi la storia, nel suo complesso, più scorrevole.

Un enorme difetto di quest’edizione, che si auspica venga risolto nella prossima ristampa, è stato però commesso in fase editoriale: le pagine 77 e 78 della vecchia edizione, che in questa avrebbero dovuto corrispondere alla 84 e 85, sono state, infatti, dimenticate. Questo porterà inevitabilmente molti lettori a restiuire le loro copie e ad attendere la ristampa che risolva il problema.

 

Si rimanda all’articolo precedente per le anteprime del work in progress delle nuove illustrazioni, condivise dal disegnatore.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Hobbit a Fumetti, in arrivo le nuove tavole
– Leggi l’articolo Pordenone, la Hobbiton il 27-29 settembre
– Leggi l’articolo Messina, l’AIST con Fumettomania Factory
– Leggi l’articolo Tolkien e i fumetti, un amore mai sbocciato
– Leggi l’articolo L’AIST a Fumetto e Arte, dal 9 febbraio
– Leggi l’articolo A Rimini c’è Tolkien tra fumetti e cartoon
– Leggi l’articolo I Lords for the Ring a WOW Spazio Fumetto
– Leggi l’articolo La Magia dell’Anello, non solo mostra a Milano
– Leggi l’articolo La magia dell’Anello: a Cartoomics 2013 omaggio a Tolkien
– Leggi l’articolo Lo Hobbit a fumetti: ecco le nuove immagini di Wenzel
– Leggi anche la sezione Fumetti di questo sito

LINK ESTERNI:
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– Vai al sito ufficiale di David T. Wenzel
– Vai al sito di HarperCollins
– Vai al sito di Bompiani

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Tolkien Studies 21,
ecco il nuovo numero

Cop-Tolkien Studies 2Recentemente David Bratman ha annunciato, come di consueto sul suo blog Kalimac’s corner, l’arrivo del numero 21 di Tolkien Studies: An Annual Scholarly Review. La prestigiosa rivista, pubblicata dalla West Virginia University Press, è diretta dallo stesso Bratman insieme a Michael D.C. Drout e Yvette Kisor, che con questo numero subentra ufficialmente nel ruolo che per anni era stato ricoperto da Verlyn Flieger (che comunque è sempre in attività, nonostante stia diradando gli impegni).

Claudio TestiIl nuovo numero sarà presto disponibile sia in formato cartaceo con copertina flessibile sia in pdf sul sito Project MUSE.

Fra i numerosi contributi siamo orgogliosi di sottolineare quello di Claudio Antonio Testi, socio fondatore dell’AIST, che con l’articolo “From ‘The Tree’ to ‘Leaf by Niggle’: Up to the Mountains and Beyond” viene pubblicato per la seconda volta su questa importante rivista.

Indice dei Tolkien Studies 21

Articoli:

  • Alexandra Bolintineanu, “Tolkien’s Elegiac Trees: Enta Geweorc and the Ents Across Time
  • Patrick J. Murphy, “The Riddles of The Hobbit, the Academic History of the Exeter Book, and the Invention of Tolkien’s Ring
  • Anika Jensen, “‘I Wonder If Any Song Will Ever Mention It’: Locating Precarious Time in The Lord of the Rings”
  • Eduardo Boheme Kumamoto, “The Allegiant Translator: J.R.R. Tolkien, Burton Raffel, and Verse Translation
  • John Garth and Peter Gilliver, “The Wanderer’s Return: New Findings on Tolkien in Oxford 1918-19
  • Claudio A. Testi, “From ‘The Tree‘ to ‘Leaf by Niggle‘: Up to the Mountains and Beyond
  • Peizhen Wu and Michael D.C. Drout, “‘The Course of Actual Composition’: Analysis of some aspects of the revision history of The Lord of the Rings using ‘Lexomic’ digital methods

Note e Documenti:

  • Łukasz Neubauer, “The ‘Origin of Gandalf’: Josef Madlener’s Der Berggeist and the Transboundary Mountain Spirit Rübezahl as Purported Sources of Inspiration for Tolkien’s Wizard
  • Matthew Thompson-Handell, “Reconsidering the Early Critical Response to The Lord of the Rings”

Recensioni:

  • Tolkien, Race, and Racism in Middle-earth, by Robert Stuart, reviewed by Yvette Kisor
  • Representing Midle-earth: Tolkien, Form, and Ideology, by Robert T. Tally, Jr., reviewed by Douglas C. Kane
  • Pity, Power, and Tolkien’s Ring: To Rule the Fate of Many, by Thomas P. Hillman, reviewed by Clare Moore
  • Theology and Tolkien: Practical Theology, ed. Douglas Estes, reviewed by Nick Polk
  • How to Misunderstand Tolkien: The Critics and the Fantasy Master, by Bruno Bacelli, reviewed by Lori Campbell-Tanner

Varie:

  • Cami D. Agan, David Bratman, The Rev. Tom Emanuel, Jonathan Evans, Jason Fisher, and John Magoun, “The Year’s Work in Tolkien Studies 2021
  • David Bratman, “Bibliography (in English) for 2022
  • Errata: TS 18

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi gli altri articoli dedicati alla rivista Tolkien Studies

LINK ESTERNI:
– Vai al sito della West Virginia University Press

 

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Gorizia, c’è la Hobbiton
dal 12 al 14 settembre

Dopo l’edizione del 2024 di Pordenone (ne abbiamo parlato qui), torna anche quest’anno, con la sua XXIX edizione, la Hobbiton. L’evento tradizionale organizzato dalla Società Tolkieniana Italiana (STI) in collaborazione con il Circolo Culturale Eureka si terrà quest’anno a Gorizia fra il 12 (serata introduttiva) e il 14 settembre.

Le precedenti edizioni

La Hobbiton è probabilmente la manifestazione tolkieniana più longeva. È nata nel 1994 con la nascita della Società Tolkieniana Italiana e da allora si è svolta quasi continuativamente per arrivare quest’anno alla XXIX edizione. A differenza di altri festival, quello della STI storicamente non ha avuto una sede fissa, ma è stato organizzato in differenti location nel corso degli anni. Negli ultimi 15 anni la Hobbiton è stata infatti organizzata: a Pordenone nel 2022 e nel 2024, a Monopoli e a Manerba del Garda nel 2019, al Castello di Cellammare nel 2018, al Castello di Bisceglie nel 2016, al Castello di Trani nel 2015, a Barletta nel 2014, a Montefiorino nel 2013 e a Palombara Sabina nel 2011 e nel 2012.

Il programma del 2025

L’evento si aprirà con un’anteprima venerdì 12 e proseguirà nel fine settimana con conferenze dedicate a J.R.R. Tolkien e alla Terra di Mezzo, musica dal vivo, animazioni, spettacoli e stand tematici.

Il programma completo è disponibile qui. Nel seguito le conferenze ed eventi principali:

VENERDÌ 12 SETTEMBRE – ANTEPRIMA

Kulturni Dom – Ridotto, Via I. Brass 20

  • Ore 18:00 – Conferenza dedicata a Tom Bombadil
    Relatori: Paolo Gulisano, Matteo Sarcinelli, Giulio Leone
  • Ore 20:45 – Prima dell’opera lirica “TOM
    Sala Grande del Kulturni Dom

SABATO 13 SETTEMBRE – GIORNATA CENTRALE

Sala del Caminetto – UGG, Via G. Rismondo 2

  • Ore 10:00 – Saluti istituzionali
  • Ore 10:30 – Il mito nordico in Tolkien: Arda e Midgard all’ultimo confine
    Relatore: Manuel Massimiliano La Placa
  • Ore 11:30 – Le lingue di Tolkien attraverso i suoi scritti
    Relatore: Gianluca Comastri
  • Ore 12:30 – Gli alberi ne Il Signore degli Anelli
    Relatore: Andrea Cosma
  • Ore 15:30 – La caduta di Númenor e la violazione del patto con la Natura
    Relatrice: Luisa Rainer Chiap
  • Ore 16:45 – Le origini nascoste della Terra di Mezzo: Tolkien e l’inconscio
    Relatori: Claudia Giordani e Luigi Zumbo
  • Ore 18:00 – Intervento di Shaun Gunner (Tolkien Society UK) e Mina Lukić (Società Tolkieniana Serba)

DOMENICA 14 SETTEMBRE – CONCLUSIONE

Sala del Caminetto – UGG

  • Ore 10:00 – La traduzione italiana del Signore degli Anelli e il suo impatto culturale
    Relatore: Marco Leonardi
  • Ore 11:15 – Creature magiche europee e le loro omologhe in Tolkien
    Relatrice: Nataša Cvijanović
  • Ore 12:30 – Tolkien-economics: il mercato di Tolkien nel mondo
    Intervista a Alessandro Stanchi, condotta da Manuel M. La Placa
  • Ore 15:00 – Tolkien e il mos maiorum: valori e tradizioni universali
    Relatore: Mario Polia
  • Ore 16:30 – Tavola rotonda con i presidenti delle società tolkieniane presenti

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Pordenone, la Hobbiton il 27-29 settembre
– Leggi l’articolo 22-23 giugno, a Monopoli la Hobbiton numero XXV
– Leggi l’articolo Hobbiton XXVI – I Regni del Nord a Manerba del Garda
– Leggi l’articolo A Barletta va in scena la Hobbiton
– Leggi l’articolo La Hobbiton va al sud: sarà nel castello di Barletta
– Leggi l’articolo Hobbiton XX in Emilia: il programma definitivo

LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Società Tolkieniana Italiana
– Vai al sito di Hobbiton Folk
– Vai al sito del Circolo Culturare Eureka

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A Mirandola torna il Tolkien Music Festival

Logo del Tolkien Music Festival del 2025Due anni fa – tra il 30 agosto e il 1° settembre del 2023 – nasceva a Mirandola (MO) il Tolkien Music Festival, a detta degli organizzatori, molto probabilmente a ragion veduta, il “primo festival musicale in Italia interamente dedicato a J.R.R. Tolkien”. La manifestazione, organizzata dall’Associazione Culturale Amici della Musica di Mirandola e concepita sin dagli esordi come un evento di carattere biennale, torna quest’anno con la sua seconda edizione a occupare gli spazi del parco La Favorita tra il 30 e il 31 Agosto.

L’Associazione

L’Associazione Culturale Amici della Musica di Mirandola è attiva sul territorio da oltre 40 anni e si occupa di organizzare concerti nel comune del modenese con l’obiettivo di sensibilizzare i più giovani alla grande musica classica e lirica. Sulla base di quanto dichiarato da Lucio Carpani, direttore artistico dell’associazione, gli amici della musica contano al loro interno anche molti amici della Terra di Mezzo. Per questo motivo, in occasione del cinquantenario della scomparsa dell’autore del Signore degli Anelli, è stata organizzata la prima edizione del Tolkien Music Festival.

Nonostante il carattere biennale dell’evento, anche lo scorso anno l’associazione non è stata con le mani in mano; sono stati infatti organizzati due eventi musicali all’interno del Chiostro di San Francesco di Mirandola:

  • il racconto scenico e musicale La Storia di Beren e Lúthien, il cui resoconto è disponibile qui;
  • il concerto degli AinurTales from Ancient Times.

Il Tolkien Music Festival 2025

Tolkien Music FestivalIl formato dell’evento è lo stesso seguito nel 2023: il parco La Favorita sarà diviso in aree tematiche nelle quali ai moltissimi concerti musicali si alterneranno le attività più disparate: ristorazione presso la Taverna del Drago Verde, mercatini tematici, mindfulness e yoga a tema Terra di Mezzo, animazioni in costume, equitazione e falconeria, addestramenti con le armi, tiro con l’arco e lancio della scure, laboratori di lingua elfica, recitazione e falegnameria.

I concerti previsti sono i seguenti:

Sabato 30 Agosto

  1. The road goes ever on
    • Concerto con il Giovanni D’Aquilla, Carlo Torlontano (corno delle Alpi), Quintetto d’Archi dell’Ensemble Augusta con esibizione del Grande Corno di Helm
  2. Tolkien aedo e musico
    • Concerto-conferenza con il M° Edoardo Volpi Kellerman (compositore e pianista)
  3. Suoni dalla Terra di Mezzo
    • Concerto con Federica Torbidoni (flauto) e Arturo Stàlteri (pianoforte)
  4. Il canto funebre di Boromir
    • Concerto con il gruppo musicale Aposa

Domenica 31 Agosto

  1. Il canto della Terra di Mezzo
    • Concerto con il gruppo Glimmer All Stars
  2. The Trial of Fates – Parte due della Storia di Beren e Lúthien
    • Concerto narrativo con Edoardo Siravo, Gabriella Casali, Ensemble Augusta, quintetto d’archi, arpa e percussioni

Il programma completo dell’evento è disponibile qui.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Beren e Lúthien a Mirandola: il resoconto
– Leggi l’articolo A Messina, Modena e Roma omaggi a Tolkien

LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Tolkien Music Festival
– Vai al sito dell’Associazione Culturale Amici della Musica di Mirandola

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Sarzana, Tolkien Studies Day dal 23 al 27 luglio

Nell’ambito della storica rassegna letteraria Libri per Strada, che giunge quest’anno alla sua XXXIII edizione, torna, per la quarta volta a Sarzana, il Tolkien Studies Day. L’evento, dedicato a studiosi e appassionati di J.R.R. Tolkien e della Terra di Mezzo, gode del patrocinio del Comune di Sarzana e dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. Libri per Strada si terrà fra il 23 e il 27 luglio 2025, come di consueto, in piazza Luni che per l’occasione si trasformerà in un salotto letterario a cielo aperto circondato dalle storiche bancarelle.

Gli ospiti e il programma

La locandina del Tolkien Studies Day 2025 è stata disegnata da Valerio Barchi, fumettista giramondo che esporrà le sue opere e sarà disponbile per dediche per tutta la durata del festival. Fra gli ospiti che parteciperanno alla manifestazione di quest’anno e in particolare agli incontri a tema tolkieniano ci saranno svariati soci AIST:

  • Stefano Giorgianni (presidente)
  • Valentino Giannini
  • Cecilia Barella
  • Roberto Arduini
  • Ivan Cavini

Di seguito il programma del Tolkien Studies Day 2025:

  • Venerdì 25 Luglio ore 18.00 – Helughèa Il Guardiano Alato

Valentino Giannini e Cecilia Barella, socia AIST e direttrice per Eterea edizioni della collana Tolkien & Dintorni dialogono con Arthuan Rebis, compositore, polistrumentista, arpista, e autore di Helughèa.

Il mondo degli umani e quello degli Heludin sembrano irrimediabilmente scissi, e la catastrofe appare imminente. Solo un viaggio nel tempo e nello spirito riuscirà a guarire e salvare i due mondi.

  • Domenica 27 Luglio ore 21.15 – Le Cronache di Arda

Valentino Giannini presenta Le Cronache di Arda, parodia a fumetti del Signore degli Anelli pubblicata da Mirage Comics, conversando con lo sceneggiatore Roberto Arduini e i disegnatori Fabio Celoni, Donald Soffritti e Umberto Sacchelli.

Un team creativo stellare di artisti Disney per celebrare i 50 anni dalla morte di J.R.R. Tolkien, e regalarci una serie a fumetti ambientata nella Terra di Mezzo! E a presentarla, il Re degli Elfi e due rappresentanti degli Antichi Alberi Parlanti!

  • Domenica 27 Luglio ore 22.45 – Ballate Mitomagiche

Concerto di Arthuan Rebis (arpa celtica, voce e altri strumenti), Nicola Caleo (sintetizzatore e percussioni) e Alice Petrin (voce e nyckelharpa)

Torna il “fantasy mystic folk” di Arthuan Rebis, dal vivo a LPS 2025 con i brani del nuovo album e due eccezionali polistrumentisti. Tra ballate alchemiche, ritmi ipnotici e atmosfere elfiche, un magico e musicale “arrivederci al 2026” dai Libri Per Strada!

Ecco il programma completo di Libri per Strada 2025:

ARTICOLI PRECEDENTI:

– Vai alla pagina del Tolkien Study Day per informazioni sulle edizioni precedenti

LINK ESTERNI:

– Vai al sito di Eterea Edizioni
– Vai al sito di Arthuan Rebis

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Rocca di Luna 2025 – L’Uovo del Drago

Banner del festival Rocca di Luna 2025, con l'illustrazione di Ivan Cavin che raffigura la Rocca e Drago.L’opera del professore di Oxford ha contagiato il festival romagnolo Rocca di Luna. La XXXII edizione di quest’evento, che si svolgerà alla Rocca Malatestiana di Montefiore Conca fra il 12 e il 13 luglio, si intitola infatti L’Uovo del Drago e propone conferenze a tema fantasy, desk di illustratori del fantastico e la mostra Il Crepuscolo del Fantasy di Ivan Cavini, illustratore tolkieniano e autore del manifesto 2025.

La Mostra e gli Artisti

La mostra sarà inaugurata venerdì 11 luglio alle 18.30 alla presenza dell’artista Ivan Cavini e di Ivan Sgandurra, autore della saga letteraria Le Cronache del Crepuscolo. I due dialogheranno con Pasquale D’Alessio e Lorenzo Pierangeli.

Lo stesso Cavini descrive la mostra con queste parole:

In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale sta ridefinendo i confini della creatività, questa mostra esplora un terreno ambivalente e affascinante: l’incontro – e il confronto – tra l’arte umana e quella generata da macchina.
Nel cuore dell’illustrazione fantastica, dove l’immaginazione è la prima materia, le IA entrano in scena imitando stili, evocando maestri, traducendo parole in immagini con sorprendente precisione. Locandina dell'evento con le foto dei 4 IllustraoriE mentre gli algoritmi imparano a disegnare come gli umani, molti artisti rispondono recuperando tecniche manuali, tratti imperfetti, texture materiche – creando opere che sul web, paradossalmente, vengono scambiate per prompt generativi.
Il Crepuscolo del Fantasy nasce proprio da questo cortocircuito: disegni tradizionali che sembrano creati da macchine, immagini digitali che imitano il gesto umano, in un gioco continuo di specchi tra ciò che è creato e ciò che è simulato.
Questa mostra non offre una risposta definitiva, ma invita a osservare, a interrogarsi e forse anche a smarrirsi un po’ tra i confini sempre più sottili tra autore e algoritmo, tra mano e codice, tra realtà e finzione.

In entrambe le giornate del 12 e del 13, inoltre, i noti illustratori del Fantastico Davide Romanini,  Antonello Venditti e Giacomo Galligani disegneranno dal vivo nei loro artist desk, proponendo al pubblico stampe autografe, sketch e illustrazioni originali.

Le Conferenze

Il festival prevede anche svariati panel sempre a tema fantasy. Tra i relatori presenti ci saranno anche i soci AIST Ferruccio CortesiCarla Iacono Isidoro che proporranno una conferenza dal titolo L’uomo nella luna, mito e letteratura cui seguirà quella di Paolo Nardi e Davide Jacopo Verga su Memoria e luce, le stelle in Tolkien.

Oltre alle conferenze, il festival offre svariate attività sia per gli adulti che per i più piccoli tra cui:

  • presentazioni letterarie,
  • spettacoli musicali itineranti e di teatrodanza,
  • laboratori creativi,
  • mercatini tematici,
  • reading poetici,
  • musica dal vivo.

Scarica il programma completo di Rocca di Luna 2025

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo FantastikA 2024: ecco la forma del fantastico

LINK ESTERNI:
– Vai al sito ufficiale di Rocca di Luna
– Vai al sito di Ivan Cavini

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Pubblicato il n. 28 della rivista Other Minds

Immagine di copertina del sito Other MindsLo scorso 17 maggio è uscito, disponibile gratuitamente online in formato pdf, il numero 28 di Other Minds.  Questa rivista online, dedicata ai giochi di ruolo ambientati nella Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien ed edita da Thomas Morwinsky e Hawke Robinson è nata nel lontano 2007 dalle ceneri di Other Hands e da allora continua a fornire contenuti – saggi, mappe, illustrazioni, moduli per giochi di ruolo specifici, etc. – grazie ad una solida community di appassionati.
Come si è scritto in un precedente articolo (qui), mentre Other Hands era prevalentemente dedicata al MERP (Middle-earth Role Playing), Other Minds fornisce sia approfondimenti e strumenti utilizzabili indipendentemente dal sistema di gioco, sia moduli dedicati anche ad altri sistemi come l’Unico Anello (TOR) o Avventure nella Terra di mezzo. Occorre inoltre sottolineare che i contenuti di questa e-zine non sono unicamente a beneficio dei giocatori di ruolo; la rivista presenta infatti anche molti saggi che approfondiscono i più disparati aspetti della lore della Terra di Mezzo dal punto di vista interno del Legendarium. Uno strumento particolarmente utile per navigare all’interno dell’ormai considerevole mole di articoli prodotti negli anni è il comodo spreadsheet filtrabile disponibile qui, una sorta di indice analitico per argomenti.

Il numero 28
Cover nel numero 28 di Other Minds

Il nuovo numero di Other Minds consta di ben 110 pagine e si avvale di un’illustrazione di copertina di Angus McBride, già utilizzata dalla Iron Crown Enterprises per l’avventura di MERP Thieves of Tharbad. Se si escludono le prime tre sezioni “standard”, il numero è dedicato quasi nella sua interezza a materiali pensati per il sistema TOR (cioè per il gioco L’Unico Anello).

I contenuti di questo numero sono i seguenti:

1. Editoriale
Alcune divagazioni del curatore sull’attuale numero e argomenti correlati.
2. The Road Goes Ever On
Cosa c’è là fuori di interessante nel mondo dei giochi di ruolo legati a Tolkien e alla Terra di Mezzo.
3. Informazioni Privilegiate
Alcune informazioni (recenti e non) sulla rivista.
4. Riguardo al Ferro delle Stelle (TOR) – Jens Peters
Saggio che analizza le caratteristiche del “ferro delle stelle”, il metallo meteoritico con cui furono forgiate Anglachel e Anguirel, fornendo spunti su come utilizzarlo in TOR.
5. Riflessioni sul potere delle menti elfiche (TOR) – Gabriele Quaglia
Saggio che approfondisce la comunicazione degli Elfi attraverso la mente e propone delle regole su come incorporare questa tematica all’interno del sistema TOR.
6. Sulle rive del Pienagrigia (Unico Anello) – Rafael Perez
Avventura ambientata nella decadente città di Tharbad e ispirata all’espansione Rovine del Reame Scomparso
7. Recensione di Moria – Oltre le Porte di Durin (Unico Anello) – Thomas Morwinsky
Recensione dell’espansione di TOR che esplora uno dei luoghi più iconici della Terra di Mezzo.
8. Harondor a colori (MERP)
Resoconto del processo di colorazione e aggiornamento da parte di Cirdànn de Felrive della vecchia mappa dell’Harondor per MERP di Thomas Morwinsky
9. Recensione: Regni dei Tre Anelli (Unico Anello)
Recensione dell’espansione di TOR dedicata ai tre anelli elfici

ARTICOLI PRECEDENTI

Riviste, un nuovo numero per Other Minds
– Other Minds n. 15 è pubblicato online
– Other Minds n. 14 è ora pubblicato online
– Other Minds, other hands: il gioco di ruolo e J.R.R. Tolkien
– Gioco di ruolo, ecco le Avventure a Cuiviénen

LINK ESTERNI

– Scarica qui i numeri passati della rivista Other Minds

 

 

 

 

L’adattamento musicale del Signore degli Anelli

Immagine di copertina di Musical Chapters from the Lord of the RingsDopo il successo del precedente Epic Scenes from the Silmarillion, di cui abbiamo parlato qui, Paul Corfield Godfrey e il suo trust Zarathustra hanno ripreso in mano gli episodi, i frammenti e le bozze musicali su cui il compositore inglese ha lavorato sin dagli anni ’60 per realizzare Musical Chapters from the Lord of the Rings, un adattamento operistico del Signore degli Anelli. Volante Opera Productions ha completato le registrazioni della demo dell’intero ciclo che sarà disponibile in un cofanetto dal 5 settembre 2025.

I contenuti

Musical Chapters from the Lord of the Rings, già disponibile in pre-ordine sul sito di Volante, è composto da quindici CD e un libretto di 64 pagine che include il testo messo in musica nella registrazione. Ad impreziosire ulteriormente l’opera sono le copertine di Ted Nasmith, incluse sia nel libretto che nelle partiture vocali e complete (ordinabili separatamente rispetto al cofanetto).

Il ciclo musicale consta di trenta capitoli e sei appendici, per un totale di oltre quindici ore di musicaMusical Chapters from the Lord of the Rings - Indice pensate per essere messe in scena nell’arco di sei serate. Il testo del romanzo di J.R.R. Tolkien è stato naturalmente ridotto e leggermente modificato per essere trasposto in musica, ma resta aderente alle parole originali dell’autore senza alterazioni alla trama del Signore degli Anelli; l’opera è il primo adattamento ad includere alcuni episodi, come gli incontri con Tom Bombadil e con lo Spettro dei Tumuli.

Il permesso concesso all’opera dagli eredi di Tolkien è di per sè una notizia molto importante; per la prima volta la Tolkien Estate ha permesso un adattamento musicale del Signore degli Anelli che facesse uso esplicito delle parole scritte dal professore oxoniense. Questo dipende, probabilmente, dal grande apprezzamento mostrato da Christopher Tolkien e Rayner Unwin per il precedente ciclo dedicato al Silmarillion ad opera del musicista britannico.

Il Cast

I 35 cantanti professionisti che compongono il cast, molti dei quali hanno già partecipato al precedente progetto sul Silmarillion, provengono principalmente dalla Welsh National Opera. Fra tutti ricordiamo gli interpreti dei personaggi principali:

  • Frodo: Simon Crosby Buttle
  • Sam: Julian Boyce
  • Merry: Dyfed Wyn Evans
  • Pippin: David Fortey
  • Gandalf: Philip Lloyd-Evans
  • Aragorn: Stephen Wells
  • Legolas: Rhodri Prys Jones
  • Gimli: Gareth Long
  • Boromir e Denethor: Laurence Cole
  • Faramir e Elrond: James Schouten
  • Galadriel: Angharad Morgan
  • Gollum: Michael Clifton-Thompson
  • Théoden: Gavin Davies
  • Éowyn: Helen Jarmany
  • Éomer e Bilbo: Huw Llywelyn

Un’anteprima del ciclo è disponible sul canale YouTube di Volante Opera Productions:

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ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tolkien e l’Opera di Paul Corfield Godfrey
– Leggi l’articolo Tolkien e la musica, il TolkienLab l’11 aprile
– Leggi l’articolo l film su Tolkien avrà la musica di Tom Newman
– Leggi l’articolo Milano, Tolkien e la musica a Serate Musicali
– Leggi l’articolo Stàlteri e Torbidoni: la musica in Tolkien è magia
– Leggi l’articolo Il 25 marzo a Roma Tolkien in musica
– Leggi l’articolo Due sabati tolkieniani: musica e arte a Verona
– Leggi l’articolo A Rimini il 25 luglio Il Silmarillion in musica
– Leggi l’articolo «La musica e Tolkien? È un intero universo»

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Paul Corfield Godfrey – Zarathustra
– Vai al sito di Volante Opera Productions
Vai al sito di Ted Nasmith
Vai al sito della Tolkien Estate
Vai al sito della Welsh National Opera

Ecco la parodia dello Hobbit: L’Anello dei Ratti

Fra le migliori parodie del Signore degli Anelli sia per riuscita, sia per apprezzamento del pubblico figura senza alcun dubbio Il Signore dei Ratti di Leo Ortolani. A testimonianza di questo successo ci sono le numerose edizioni che Panini ha dedicato a questo fumetto, alle quali si aggiungerà, nel corso del mese di maggio 2025, una nuova Special Edition. Le novità non sono però tutte qui, perché a questa nuova edizione si affiancherà un’avventura inedita: L’Anello dei Ratti, una miniserie in 6 spillati mensili anch’essa pubblicata a partire da maggio.

Il Signore dei Ratti

Le 64 pagine dell’albo originale furono realizzate da Ortolani in meno di un mese. La prima edizione del Signore dei Ratti (Special Events # 45) è stata pubblicata da Panini ormai più di venti anni fa, per la precisione nel novembre 2004, quando le 900 copie della prima tiratura, distribuite in anteprima al Lucca Comics and Games, andarono esaurite in un solo giorno. Il curatore delle serie di Ortolani, Andrea Plazzi, dichiarò che in quell’occasione era stato fatto un’enorme errore di valutazione e che si sarebbe dovuto prevedere una tiratura maggiore per un progetto così atteso dai fan. In seguito Panini ne realizzò due nuove edizioni con i numeri # 56 e #71 di Special Events, pubblicati rispettivamente nel febbraio 2007 e nell’ottobre 2010. La prima aveva una copertina con il titolo stampato in oro a caldo, mentre la seconda fu riproposta con la dicitura Platinum Edition perché aveva 16 pagine in più Leo Ortolani(per un totale di 80), tra cui figuravano due scarni articoli e Gli anelli mancanti, cioè tutte le scene tagliate dalla prima edizione. Entrambe le ripubblicazioni risultarono l’albo più venduto della Panini Comics nel mese di uscita. Per un’ulteriore edizione si dovette attendere fino all’agosto 2013, quando fu pubblicata la cosiddetta Diamond Edition, caratterizzata dal titolo rosso metallizzato e da alcune pagine in più. Dopo un’altra ristampa nel settembre 2016, il salto di qualità si avrà nel novembre 2018 con la prima edizione Deluxe in copertina rigida, colori e cambio di formato (Isbn #9788891242761) e un prezzo che dai 4,50 euro passava a 16,90. La Special Edition, dotata per l’occasione una nuova copertina realizzata da Ortolani, sarà in vendita dal primo maggio, in cartonato a colori in 72 pp. a € 20,00, con lo stesso formato del precedente: 19,8×28,8 cm.

L’Anello dei Ratti

Anello dei Ratti Leo OrtolaniCuriosamente, proprio il titolo della nuova parodia era stato scelto inizialmente per la precedente, Il Signore dei Ratti (Leo Ortolani, Uomini e topi, su Rat-Man Collection n. 36, maggio 2003, pp. 60-63). Dell’Anello dei Ratti non sappiamo ancora molto, se non che avrà un numero di pagine molto più elevato del suo predecessore: ben 192 contro 64, se consideriamo che ogni spillato ha 32 pagine. A questo si aggiungono la descrizione dell’opera fornita su Anteprima da Panini e la copertina, che ci mostra, oltre a Gandalf, i 13 nani de Lo Hobbit. Potrete trovarla presso lo stand Panini Comics durante il Napoli Comicon dall’1 al 4 maggio nonché, sempre dal 1° maggio, in fumetteria e libreria. Ricordiamo inoltre che Ortolani sarà presente dal 23 al 25 maggio 2025 all’edizione del Trapani Comix, di cui il fumettista ha creato il manifesto collegato proprio all’Anello dei Ratti (con i colori di Lorenzo “Larry” Ortolani, storico collaboratore del fratello su Rat-Man). La miniserie di 6 numeri sarà pubblicata da Panini Comics, in vendita dall’1 maggio, formato 18×26, spillato con 32 pagine in bianco e nero a un prezzo di € 3,50. Anello dei Ratti Leo OrtolaniUna variant cover del primo numero di questa miniserie sarà inoltre disponibile in esclusiva al COMICON di Napoli. La trama sembra una parodia dello Hobbit, ma rivista da Ortolani e mischiata a molti temi di calda attualità (social network, Gaza, ecc.) mentre l’annuncio recita: «Cosa ci disturba di più di un ospite inatteso, mentre siamo lì che scrolliamo le immagini di Pittogram? Peccato che non possiamo fingere di essere morti, come facciamo quando arrivano le raccomandate da firmare. E se l’ospite inatteso ci proponesse un’avventura incredibile, alla riconquista di un enorme tesoro? Si chiama phishing, ma per una volta, uno dei Ratti della contea ha scelto di fingersi vivo. Ha scelto l’avventura». Lo stesso Ortolani ha fatto sapere ai suoi lettori: «Promesso nel numero 100 di Ratman, nel 2014, alla fine sta arrivando. Scusate il ritardo, ma prima ho dovuto trovare la forza di riguardarmi i film dello Hobbit, so che mi capirete…».

 

Edizioni de Il Signore dei Ratti

Signore-dei-Ratti_edizioni1) Il Signore dei Ratti (Special Events 45): 01 novembre 2004 9771127198000 – 9771127198901 – 2,50 € – Copertina morbida 18 x 26 cm [b/n] pp: 64
2) Il Signore dei Ratti – Nuova Edizione (Special Events 56): 01 marzo 2007 9771127198000 – 9771127198901 – 4,00 € – Copertina morbida 18 x 26 cm [b/n] pp: 64
3) Il Signore dei Ratti – Platinum edition (Special Events 71): 07 ottobre 2010 9771127198000 – 9771127198901 – 4,00 € – Copertina morbida 18 x 26 cm [b/n] pp: 80 – titolo color argento
4) Il Signore dei Ratti –  Diamond Editon
29 agosto 2013 9788891219114 – 9788865890394 – 4,50 € – Copertina morbida 18 x 26 cm [b/n] pp: 80 – titolo color rosso metallizzato

5) Il Signore dei Ratti – ristampa
30 settembre 2016 9788891219114 – 9788865890394 – 4,50 € – Copertina morbida 18 x 26 cm [b/n] pp: 80 – titolo color rosso
5) Il Signore dei Ratti – Edizione deluxe
08 novembre 2018 9788891242761 – 16,90 € – Copertina rigida pp: 80 Dim: 19,8 × 28,8 cm [colori]
6) Il Signore dei Ratti – Special Edition
01 maggio 2025 9791221916980 – 20,00 € – Copertina rigida pp: 80 Dim: 19,8 x 28,8 cm

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LINK ESTERNI:
– Vai al sito web di Panini
– Vai al sito web del Trapani Comix
– Vai al sito web di Lucca Comics and Games
– Vai al sito web di Rat-Man

 

 

Graphic novel: recensione a The Mythmakers

Sono molte le opere di carattere biografico dedicate a J.R.R. Tolkien e agli Inklings che popolano gli scaffali delle librerie di tutto il mondo. Su tutte spiccano sicuramente per notorietà e qualità J.R.R. Tolkien, La biografia Gli Inklings, entrambe di Humphrey Carpenter, Tolkien e la grande guerra, La soglia della Terra di Mezzo di John Garth e la più recente Tolkien, la biografia definitiva di Raymond Edwards. The Mythmakers: The Remarkable Fellowship of C.S. Lewis & J.R.R. Tolkien di John Hendrix, pubblicata  dall’editore americano Abrams Fanfare nel settembre dello scorso anno, si colloca in quest’ambito, ma presenta al lettore le vite di J.R.R. Tolkien e dell’amico C.S. Lewis sotto una veste nuova e, per molti aspetti, innovativa.
Quando ne annunciammo l’imminente pubblicazione, se ne parlò come di un’opera essenzialmente a fumetti da ascriversi allo stesso filone di Tolkien, Rischiarare le tenebre e J.R.R. Tolkien et la bataille de la Somme: Dans un trou sous la terre. The Mythmakers si differenzia però da queste pubblicazioni perchè non è una produzione interamente a fumetti, ma piuttosto un’opera nella quale le pagine a fumetti si alternano a quelle in prosa senza un confine ben preciso: spesso le illustrazioni invadono le sezioni in prosa e viceversa, rendendolo un prodotto unico nel suo genere.

Struttura e contenuto

The Mythmakers si presenta come un volume di 224 pagine con copertina rigida e sovraccoperta illustrata. Il libro si apre con una sezione introduttiva chiamata The Library of Doors nella quale vengono presentati al lettore i due personaggi che poi lo accompagneranno per tutta la storia: un mago con le fattezze di J.R.R Tolkien e un leone antropomorfo con quelle dell’amico C.S. Lewis. Dalla “libreria delle porte” i due si incamminano in un viaggio biografico suddiviso in sette sezioni e quattro “portali“. Ogni sezione è caratterizzata da un’alternanza di pagine a fumetti e prosa illustrata. I “portali” sono sostanzialmente appendici di approfondimento collocate in fondo al libro, che possono essere lette sia subito, seguendo le indicazioni di rimando fornite nel testo, sia dopo averne letto il corpo principale. Questo accorgimento permette al lettore di scegliere autonomamente quando affrontare questi approfondimenti. Dopo un lungo viaggio attraverso i miti che hanno influenzato entrambi gli scrittori inglesi, il mago e il leone arrivano a una porta che li conduce alla prima sezione, The Tale Begins, dove vengono illustrati prima l’infanzia e poi gli anni di formazione di Tolkien e Lewis. La seconda sezione, Dead Marchesaffronta invece l’esperienza vissuta da entrambi gli autori durante la Grande Guerra. Si passa quindi alla terza e quarta sezione, Stab of the North The Horns of Elfland, che narrano dell’incontro fra i due professori, della nascita della loro amicizia e di come questa sia stata fondamentale nel percorso di conversione al cristianesimo di C.S. Lewis. La quinta sezione, Mere Inklings, è incentrata sullo straordinario gruppo informale di letterati nato a Oxford nei primi anni ’30 proprio grazie all’amicizia fra i due “creatori di miti”. Nella sesta sezione, The Breaking of the Fellowshipsi parla sia del completamento delle opere più note dei due scrittori (Il Signore degli Anelli Le Cronache di Narnia), sia del progressivo raffreddamento dei rapporti fra Tolkien e Lewis. La settima e ultima sezione, Shadowlands and Grey Havensaffronta dapprima l’ulteriore distanziamento fra i due amici, causato principalmente dal matrimonio di Lewis con una donna divorziata (Helen Joy Davidman), e quindi l’ultima parte delle loro vite.

Pregi e difetti

Nonostante la mole, The Mythmakers scorre veloce e riesce ad essere divulgativo senza mai annoiare il lettore. Come già scritto, ci troviamo di fronte a un’opera molto particolare: una biografia romanzata, illustrata e arricchita da intere sezioni a fumetti.  Fra i pregi del volume c’è senz’altro quello di fornire una panoramica abbastanza completa sulla vita dei due autori inglesi, spiegando alcuni concetti relativamente complessi in modo chiaro e semplice. Proprio per questo il target principale del volume non è l’esperto di Tolkien e Lewis interessato a conoscere i dettagli delle loro biografie, ma piuttosto il lettore appassionato che voglia saperne di più sulle loro vite e su come, nella seconda metà degli anni ’20 del ‘900, queste si siano incrociate e influenzate a vicenda. All’interno del libro sono presenti alcuni elementi esplicitamente speculativi, che però risultano sempre plausibili, non contraddicono quanto noto sulla vita dei due protagonisti e rendono la narrazione più fluida. Un difetto evidente, che comunque non impedisce al lettore di godersi la storia, è costituito dalle dimensioni ridotte del carattere utilizzato nelle sezioni narrative (i.e. non a fumetti). Nel complesso The Mythmakers è una lettura interessante e piacevole, presentata in una veste grafica ed editoriale accattivante; l’acquisto del volume è dunque consigliato a tutti gli appassionati di Tolkien che non si fanno spaventare dalla lingua inglese.

 

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LINK ESTERNI:

– Vai al sito web della sito web della Tolkien Society inglesecasa editrice Abrams Books

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Recensione ai Mondi di Christopher Tolkien

Charles NoadQuest’anno (ne abbiamo parlato qui) la comunità tolkieniana ha celebrato il centenario della nascita di Christopher Tolkien (21-11-1924 – 16-1-2020) con una serie di iniziative che hanno visto come protagonisti alcuni fra i maggiori studiosi dell’opera del professore, che negli anni hanno collaborato con lo stesso Christopher o hanno contribuito a portare avanti il meticoloso lavoro di riordino e pubblicazione delle opere di J.R.R. Tolkien. Una di queste iniziative è nata in Francia proprio lo scorso 21 Novembre, con l’arrivo sugli scaffali (per il momento elettronici) della raccolta di saggi Les Mondes de Christopher Tolkien. Hommage pour son centenaire, curata da Vincent Ferrè e pubblicata dalla casa editrice francese Adar. Il volume si inserisce in un nuovo filone di studi tolkieniani: quello dedicato al ruolo svolto da Christopher Tolkien nella curatela delle opere del padre, inagurato nel 2022 con il volume The Great Tales Never End: Essays in Memory of Christopher Tolkien.

Struttura e contenuto

Baillie Tolkien a AubussonLa raccolta curata da Ferrè si apre con la prefazione di Baillie Tolkien, la seconda moglie di Christopher, che racconta con un linguaggio asciutto e familiare la seconda parte della vita del marito, quella vissuta a partire dall’incontro con lei a Oxford nel 1964, passando per la decisione di abbandonare la carriera universitaria e trasferirsi in Provenza per occuparsi degli scritti del padre e soffermandosi sui numerosi “mondi” che lo appassionavano: la natura che amava immortalare attraverso la fotografia, la letteratura medio-inglese e anglosassone, l’amore per i viaggi, etc. L’obiettivo dell’intera raccolta è proprio quello di far luce su queste passioni e quindi sulle molte sfaccettature del lavoro svolto da Christopher Tolkien. L’introduzione di Ferrè ha proprio lo scopo di guidare il lettore nella scoperta di questi “mondi” attraverso una breve disamina di tutti i saggi raccolti nel volume. A valle della prefazione e dell’introduzione, il libro è strutturato in tre parti: la prima dedicata al rapporto fra Tolkien padre e figlio, la seconda al Christopher artista e scrittore, e la terza che raccoglie alcune testimonianze dirette di persone che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui.

Parte Prima – Padre e figlio

La prima parte, Père & Fils: Christopher et J.R.R, è aperta da un saggio di Thomas Honegger, che analizza come l’archetipo “padre-figlio” rappresentato all’interno del mondo secondario si relazioni con il vissuto di Tolkien nel mondo primario. Il secondo saggio si concentra invece sull’antico inglese, una passione condivisa da John Ronald e Christopher; Leo Carruthers approfondisce il legame fra Théoden e Beorhtnoth, entrambi vittime del loro “Ofermod”, il soverchiante orgoglio che spinge il primo ad addentrarsi troppo all’interno delle schiere nemiche e il secondo a rinunciare, per preservare il proprio onore, al vantaggio tattico che avrebbe garantito agli inglesi una facile vittoria. Il terzo e ultimo scritto della prima parte è affidato a Jean-Philippe Qadri che mette in evidenza il ruolo fondamentale svolto da Christopher come guida per il lettore che voglia inoltrarsi nella «foresta di testi interconnessi, note, riscritture e aggiunte» che costituivano i testi del padre. A tale scopo, Qadri analizza lo scambio epistolare avvenuto fra Tolkien padre e figlio durante la seconda guerra mondiale, che sottolinea, oltre al forte legame affettivo, anche la loro particolare affinità letteraria.

Parte Seconda – Christopher artista e scrittore

La seconda parte della raccolta, Christopher Tolkien artist et écrivan, è la più corposa del volume e consta di ben 6 saggi. Si apre con un saggio di Laurence Lebourg incentrato sul lato artistico di Christopher e in particolare sullo stile da lui adottato nella creazione delle svariate mappe della Terra di mezzo, rapportato a quello del padre. Vivien Stocker, si concentra invece su un capitolo specifico del Silmarillion, quello relativo alla caduta del Doriath, dove l’intervento del curatore, a causa dell’assenza di una versione della storia revisionata da Tolkien, è stato più calcato. Il saggio mostra come il ritrovamento del manoscritto Concerning… The Hoard (ne abbiamo parlato qui) avrebbe potuto risolvere i dubbi di Christopher sulla stesura di quest’importate capitolo del Legendarium. Con il saggio di Lukas Zembruski si passa invece ai Racconti Incompiuti e a come questi siano stati, per il curatore, l’occasione di sperimentare differenti modalità di presentazione degli scritti del padre. Damien Bador, con il suo scritto, ci parla dei testi dedicati alle lingue create da Tolkien, pubblicati nella Storia della Terra di mezzo e nelle riviste specializzate Vyniar Tengwar e Parma Eldalamberon. L’ultimo intervento di questa sezione, quello di Isabelle Pantin, analizza invece il tema del viaggio nel tempo ne La Strada Perduta e ne I Notion Club Papers, mettendo in evidenza come uno dei temi principali di tali opere incompiute sia la relazione che intercorre fra mito e storia.

Parte Terza – Testimonianze

La terza parte della raccolta propone una serie di testimonianze dirette di persone che hanno collaborato direttamente con Christopher Tolkien: un illustratore, una traduttrice, un editore e un bibliotecario. Ci vengono qui proposte le testimonianze di Alan Lee, Christine Laferrière (traduttrice per le edizioni Christian Bourgois), Chris Smith (editore per HarperCollins) e Richard Overden (bibliotecario della Bodleian Library).

Pregi e difetti

Les Mondes de Christopher TolkienLa collaborazione fra John Ronald e Christopher rappresenta qualcosa di unico in ambito letterario: è sufficiente confrontare il numero di opere pubblicate dal professore durante la sua vita con quelle postume per comprendere il ruolo fondamentale svolto da un figlio che, sia per dedizione che per affinità letteraria, ha dedicato più di metà della sua vita all’opera del padre. Indagare su questa collaborazione, oltre a essere un interessante soggetto di studio, è anche un giusto riconoscimento per la figura di Christopher Tolkien. Nonostante nessuno dei saggi presentati all’interno del volume possa definirsi particolarmente innovativo nel campo degli studi Tolkieniani, il libro curato da Ferrè ha senz’altro il pregio di fornire una panoramica pressoché completa sui “mondi” di Christopher e sul suo coinvolgimento nella pubblicazione delle opere del padre, sia come curatore, sia come supervisore per gli altri editor che si sono cimentati con le pubblicazioni di Tolkien. Un altro importantissimo pregio del volume è senz’altro quello di aver attinto, per la prima volta, dagli archivi del Christopher Tolkien Estate (in particolare Laurence Lebourg ha potuto visionare in prima persona tutte le mappe preliminari realizzate da Christopher).  Les Mondes de Christopher Tolkien è al momento disponibile solo in francese e in formato elettronico, ma, a detta del curatore, dovrebbe presto esserne pubblicata una versione cartacea e non dovrebbero tardare le traduzioni in inglese, tedesco e italiano.

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LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Tolkien Estate
– Vai al sito web del Tolkien Trust

Hobbit a Fumetti, in arrivo le nuove tavole

A poco più di una settimana dalla fine della mostra allestita da Davide Martini al PAFF! di Pordenone, dove i visitatori del museo del fumetto hanno potuto ripercorrere Il Viaggio di Bilbo, attraverso 56 tavole in bianco e nero originali de Lo Hobbit a Fumetti – ne abbiamo parlato recentemente qui arriva la notizia, comunicata da David Thorne Wenzel sul suo canale Instagram, che una nuova revisione del fumetto è attualmente in preparazione. Lo Hobbit a Fumetti, oltre a essere una delle purtroppo ancora troppo poche graphic novel ambientate nella Terra di mezzo di Tolkien, è sicuramente uno degli adattamenti più riusciti di un libro per ragazzi. La prima pubblicazione, in inglese, di questo fumetto risale al lontano 1989, quando l’ormai scomparsa casa editrice americana Eclipse Comics fece uscire i tre volumi sceneggiati da Chuck Dixon e Sean Deming e illustrati da David T. Wenzel. Da allora questo adattamento è stato pubblicato in svariate lingue (catalano, francese, greco, indonesiano, italiano, olandese, polacco, portoghese, russo, serbo, slovacco, spagnolo, svedese, tedesco, turco, etc.) e arricchito in diverse occasioni: nel 2006 con 32 tavole riviste e migliorate dallo stesso Wenzel e nel 2012, in vista dell’uscita nelle sale cinematografiche del film Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato, con sei pagine aggiuntive. Anche la nuova edizione, la cui data di pubblicazione non è stata ancora resa nota, includerà nuove illustrazioni sulle quali l’artista statunitense è attualmente al lavoro.

Le principali edizioni in lingua inglese e italiana

Dopo la citata prima edizione in tre volumi del 1989, fu pubblicata nel 1990 la prima edizione in volume unico, negli Stati Uniti per la Eclipse Comics e nel Regno Unito per la Unwin Paperbacks. Con la chiusura per bancarotta della Eclipse nel 1995 e il successivo passaggio dei diritti alla Del Rey Books, Lo Hobbit a fumetti venne ripubblicato nel 2001 con una cover (oggi la definiremmo una variant) di Donato Giancola, che, nonostante fosse in completo contrasto stilistico con le illustrazioni all’interno del volume, ricevette nel 2002 dalla Association of Science Fiction Artists il Premio per la migliore illustrazione di copertina. Come scritto in precedenza, nel 2006 fu poi pubblicata da HarperCollins una nuova edizione revisionata da Wenzel, che ne disegnò anche la cover. L’ultimo aggiornamento risale invece al 2012, quando venne introdotta – insieme alle sei nuove pagine di illustrazioni – l’immagine di copertina di Didier Graffert.
La storia editoriale italiana di quest’opera non è altrettanto complessa. La prima edizione del fumetto fu pubblicata nel 1998 da Rusconi e si avvaleva della traduzione di Caterina Ciuferri, che curiosamente precedeva quella del romanzo, risalente al 2012. A questa seguì l’edizione Bompiani del 2000, disponibile ancora oggi a catalogo. Stando alle indicazioni di copyright nessuna edizione italiana sembrerebbe includere le modifiche apportate a quelle inglesi del 2006 e del 2012; è auspicabile quindi che la pubblicazione della nuova edizione inglese sia l’occasione giusta per poter vedere pubblicata anche in Italia la versione ampliata.

Nella galleria qui sotto si possono vedere in anteprima le nuove immagini su cui l’artista è al lavoro, insieme alle cover di alcune edizioni italiane e internazionali:

 

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LINK ESTERNI:
– Vai al sito del PAFF!
– Vai al canale Instagram di David T. Wenzel 
– Vai al sito ufficiale di David T. Wenzel
– Vai al sito ufficiale di Donato Giancola
– Vai al sito ufficiale di Didier Graffert

 

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The War of the Rohirrim al ComicCon di New York

RohirrimAltri film del Signore degli Anelli sono in arrivo dalla Warner Bros, con Peter Jackson e il suo team come produttori, e si prevede che anche volti noti torneranno davanti alla telecamera. Queste notizie sono state diffuse all’inizio del 2023, ma solo da poco ci sono maggiori dettagli e ora giungono delle precisazioni. Intanto, venerdì 18 ottobre 2024 si è tenuto al Comic-Con di New York un evento dedicato al film di animazione The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim. Il panel è stato condotto da Stephen Colbert e ha visto protagonisti i produttori Philippa Boyens, Jason DeMarco e Joseph Chou, il regista Kenji Kamiyama, gli sceneggiatori Phoebe Gittins e Arty Papageorgiou e gli attori Brian Cox, Gaia Wise e Luke Pasqualino, che prestano la voce rispettivamente a Helm Hammerhand (Manodimaglio/Mandimartello), alla figlia Hera, la protagonista di questo lungometraggio animato, e a Wulf, l’amico di infanzia di Hera che, a causa dell’uccisione del padre da parte di Helm, diventa il principale antagonista della vicenda. Della trama di questo film abbiamo già parlato in occasione dell’uscita del trailer. Riportiamo qui di seguito alcune delle dichiarazioni più interessanti emerse durante il panel.

Il panel di New York

All’inizio del panel Stephen Colbert, rivolgendosi a  Philippa Boyens, ha dichiarato: «Ho già visto [il film] e penso che sia molto bello. Mi sono commosso nel tornare a Rohan: è molto familiare, coerente e fedele al Legendarium, secondo me; sembra veramente integrato nel mondo di Tolkien».
Rispondendo al conduttore riguardo alla scelta di realizzare un anime sulla storia di Helm la produttrice ha detto:«Questa storia mi è venuta subito in mente: avevo la sensazione viscerale che in qualche modo i Rohirrim avrebbero funzionato con il mondo degli Anime, all’interno della grande tradizione del cinema giapponese, con i temi annidati di lealtà e onore, ma dove c’è sempre il tema di fondo per cui nessuno è veramente buono, nessuno è completamente malvagio, così centrale per Tolkien. Abbiamo cercato di essere fedeli, non abbiamo mai cambiato nulla alla leggera e, quando abbiamo aggiunto, abbiamo cercato di attingere da fonti che sembrassero autentiche per quel mondo. È sempre un privilegio poter tornare a immergersi nell’incredibile immaginazione del Professor Tolkien».
L’intervista è poi passata a Kenji Kamiyama, al quale Colbert ha chiesto cosa lo avesse attratto di questa storia. A questo il regista ha reagito dicendo:«Ho pensato che la storia di Helm Hammerhand, in cui una figura leggendaria provoca una serie di eventi che conducono alla fine della sua dinastia, fosse molto tragica. C’è una storia per un film in questo. Inoltre ho trovato molto interessante che ci fosse una linea guida su cosa fosse accaduto, ma non sul come: il personaggio che abbiamo creato, Hera, è un gran personaggio; attraverso i suoi occhi è possibile vedere praticamente l’intero film. Il fatto che [nei libri di Tolkien] non abbia un nome ci ha dato la libertà di creare la storia di un “osservatore”, di qualcuno che sperimenta tutto, ed è anche un eroe.
Continuando sulla figura di Hera, il conduttore ha quindi chiesto agli sceneggiatori qualche dettaglio in più sulle scelte fatte per ampliare la storia scritta da Tolkien, che, ricordiamolo, si basa sostanzialmente su tre capoversi riportati nell’Appendice A del Signore degli Anelli. Su questo punto è intervenuta Phoebe Gittins, dichiarando: «Penso che Philippa abbia avuto l’idea iniziale di usare la figlia senza nome [di Helm] come personaggio centrale, e quando Arty e io ci siamo avvicinati alla sceneggiatura abbiamo capito immediatamente che era un’idea davvero buona perché, se guardi il testo, il destino di Helm Hammerhand è noto ed è epico e iconico, ed è una delle mie scene preferite del film, ma non può essere la fine di quella storia, non quando i Rohirrim sono ancora assediati dietro le mura di Hornburg [Borgocorno/Trombatorrione]. Quindi, chi può farci vedere questa storia? Conosciamo il destino di Haleth e di Hama [i figli di Helm entrambi morti nella guerra contro i Landumbriani/Dunlandiani] e sappiamo che Fréaláf ha un ruolo significativo da svolgere, ma c’è anche qualcun’altra, e Tolkien non le ha dato un  nome ma l’ha messa al centro di questo conflitto. Questa guerra, in gran parte, riguarda lei, e quindi una volta che abbiamo capito questo è stato davvero emozionante capire cosa potevamo mettere sul tavolo per aiutare a dar forma a questo personaggio.»
Colbert ha quindi posto una seconda domanda al regista, per poi chiedere a Joseph Chou quanto i concept art della trilogia originale di Peter Jackson abbiano influenzato le scelte artistiche di questo nuovo film animato. Il produttore ha così rivelato quanto sia stato fondamentale per tutto il team creativo poter accedere al lavoro svolto in precedenza per le trilogie del Signore degli Anelli e dello Hobbit. Il team creativo di The War of the Rohirrim ha infatti potuto attingere a piene mani sia al lavoro svolto da John Howe e Alan Lee, dal quale gli artisti giapponesi hanno potuto ripartire per realizzare le ambientazioni del nuovo film, sia alle musiche originali realizzate per i sei film di Peter Jackson. A questo si sommano i numerosi feedback che il regista neozeolandese e la moglie Fran Walsh hanno fornito. Dopo un breve intervento di Jason DeMarco, che ha spiegato come questa nuova storia si relaziona con gli eventi narrati nello Hobbit e nel Signore degli Anelli, la parola è quindi passata agli attori, di cui riportiamo alcune dichiarazioni:

Phoebe Gittins: «Io sono la figlia, l’unica figlia del suddetto Hammerhand e lui si riferisce amorevolmente a me come la sua bambina dai capelli lunghi, il che penso sia una descrizione fantastica. Lei è tenace, è quello che definirei una “horse girl” … ha questa anima stupenda che in un certo senso la porta avanti per tutto il film anche di fronte a grandi avversità».
Luke Pasqualino: «Interpreto Wulf, figlio di Freca e amico d’infanzia di Hera, che, dopo una tragedia familiare, cerca di distruggere Helm Hammerhand e la sua casata».
Brian Cox: «Penso che l’unica luce della sua [di Helm] vita sia sua figlia, e quindi lei sia molto vicina a lui. Penso che sia anche importante ricordare alla gente che Helm è un re eletto, non proviene da nessun tipo di diritto divino dei re, è un re eletto, probabilmente è stato un guerriero per molto tempo prima di diventare re, e questa è una parte molto speciale della sua vita … L’idea di far sposare sua figlia con il figlio di questo Freca, questo individuo orribile, è totalmente contro il suo essere».
Dopo le interviste agli attori il panel è continuato con alcune domande del pubblico e si è concluso con l’intervento finale di Peter Jackson, volto chiaramente a rimarcare come questo progetto, se non fosse ancora chiaro, voglia presentarsi in diretta continuità con quanto fatto dal regista neozelandese.

Boyens: tra anime e live action, fino a 4 nuovi film

Philippa BoyensPhilippa Boyens è stata anche intervistata dalla rivista Empire per chiarire alcune voci e resoconti di ogni genere che si sono diffuse, inclusa l’idea che The Hunt For Gollum sarà diviso in due film, a causa di un’intervista con l’attore di Gandalf, Sir Ian McKellen. La sceneggiatrice del Signore degli Anelli ha chiarito quanti saranno, oltre a The War of the Rohirrim, i film dedicati a Gollum. «Posso dirti con certezza che non sono due film!», ha detto. «Quello è stato un vero e proprio malinteso che si è verificato perché abbiamo iniziato a lavorare, concettualmente, su due diversi film live-action. Il primo è The Hunt For Gollum, il secondo deve ancora essere confermato». Boyens ha promesso una storia avvincente da raccontare nel lungometraggio di Serkis. «Il film si concentrerà su Gollum, questo personaggio iconico e travagliato, offrendo una nuova prospettiva su questo periodo inesplorato della storia. È una storia piuttosto intensa, con eventi che cadono dopo la festa di compleanno di Bilbo e prima delle Miniere di Moria», ha spiegato. «È un pezzo specifico di una storia incredibile mai raccontata, narrata attraverso la prospettiva di questa piccola creatura». Questo progetto è già previsto per il 2026 e sarà l’opportunità di esplorare parti inedite delle opere di Tolkien, tratte dalle Appendici e dai Racconti Incompiuti. E tutto con Peter Jackson, sempre coinvolto ad ogni passo del progetto.
Per quanto riguarda il motivo per cui McKellen potrebbe aver pensato che The Hunt For Gollum sarebbe stato un film in due parti, c’è una buona ragione. «Stiamo ragionando con un certo numero di idee e la maggior parte di esse include Gandalf», ha spiegato Boyens. «Quindi Gandalf potrebbe potenzialmente tornare per due film live-action». Inoltre, se il lungometraggio anime The War Of The Rohirrim, di cui Boyens è come scritto sceneggiatrice e produttrice, si rivelasse un successo questo dicembre, potrebbero esserci anche altre storie animate della Terra di Mezzo. «Abbiamo un secondo film assolutamente fantastico che sarebbe semplicemente incredibile come anime», ha anticipato. «Ma vediamo se ci sarà spazio anche per questo progetto!».
Per chi volesse ascoltare l’intero panel in inglese è disponibile qui:

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Durante il panel è stato mostrato anche il making of di un “arazzo” digitale:

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ARTICOLI PRECEDENTI:

– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim posticipato a fine 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: un’eroina al comando
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: tornerà Miranda Otto
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim ha una data: il 12 aprile 2024
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: Tolkien ritorna animato
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim: esce il primo trailer

LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Warner Bros

 

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Pordenone, la Hobbiton il 27-29 settembre

Torna a distanza di 2 anni l’appuntamento tradizionale della Società Tolkieniana Italiana (STI), che in questa occasione festeggia i suoi 30 anni di attività. Questa manifestazione, che ha accompagnato la storia della STI sin dalla sua nascita, nel 1994,  ha viaggiato per tutta Italia, da San Daniele del Friuli a Barletta, cambiando numerose volte location. La ventottesima edizione della Hobbiton, organizzata in collaborazione con il Circolo Culturale Eureka, si svolgerà all’interno del Parco Galvani di Pordenone tra il 27 e il 29 Settembre 2024. Per l’occasione sono previste una mostra, una serie di conferenze e svariate altre attività.

La Mostra

Venerdì 27 Settembre alle ore 18:00 verrà inaugurata, all’interno delle sale del PAFF! – il museo internazionale del fumetto di PordenoneAuto-portrait di David Wenzel – la mostra Il Viaggio di Bilbo: Lo Hobbit a fumetti di David Thorn Wenzel, nell’ambito della quale saranno esposte, per la prima volta in Italia, le tavole preparatorie del fumetto Lo Hobbit di D. Wenzel. La mostra  offre ai visitatori un’opportunità unica per riscoprire il capolavoro di Tolkien attraverso una lettura inedita e sorprendente. In esposizione, 56 disegni preliminari delle tavole del fumetto, accompagnati da 4 “prove d’artista” di grandi dimensioni nonché opere originali di artisti iconici dell’arte tolkieniana, come Alan Lee, Donato Giancola, i fratelli Hildebrandt, Ted Nasmith, Tim Kirk e Luis Bermejo oltre a due sculture di Anton Spazzapan, in una sezione allestita da Davide Martini. Completano la mostra i costumi di Veronica Stima – già presenti alla mostra di Roma dedicata al professore -, diverse traduzioni del fumetto, libri illustrati e una selezione di oggetti, tra cui spade, elmi e altri cimeli, per rendere questa originale presentazione del romanzo di Tolkien, ancora più coinvolgente e immersiva. La mostra sarà visitabile dal 27 settembre al 10 novembre 2024.

Le conferenze

Oltre ad una fitta serie di conferenze, riportate nel seguito, questa edizione della Hobbiton proporrà diverse attività, fra le quali esibizioni di armigeri, sessioni di gioco di ruolo, esibizioni di danza medioevale e la gara “Costumi di Arda” (Sabato alle 15.30). Inoltre, entrambe le giornate saranno chiuse da concerti; la sera del sabato si terrà il concerto del gruppo di musica celtica The Shire (alle 18:00), seguito da quello dei Corte di Lunas (alle 20:00), mentre la domenica la manifestazione si chiuderà con l’esibizione dei Lingalad “Voci dalla Terra di Mezzo – Viaggio in musica nel mondo di Tolkien” (alle 17.15). Il programma completo è disponbile sul sito degli organizzatori.

Per maggiori informazioni sulla mostra visitate la pagina dedicata.

 

 

GUARDA IL VIDEO

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SABATO 28 SETTEMBRE

  • Ore 10.00 Adriano Monti Buzzetti, intervistato da Manuel La Placa“Tolkien e Lovecraft – alle origini del fantastico”
  • Ore 10.45 Franco Forte intervistato da Manuel La Placa“Giulio Cesare fra storia, mito e leggenda – come un antico re della Terra di Mezzo”.
  • Ore 11.30 Alberto Conforti intervistato da Paolo Paron“Rusconi e la Società Tolkieniana: una produttiva collaborazione”.
  • Ore 12.15 Saluto del Presidente della Tolkien Society Inglese, Shaun Gunner intervistato da Manuel La Placa con traduzione di Caterina Ciuferri.

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  • Ore 15.00 Eleonora Matarrese intervistata da Paolo Paron“Tra piante, lingue e campane: svelare il mistero”.
  • Ore 15.45 Gianluca Comastri“Albero delle lingue della Terra di Mezzo, una rivisitazione”.
  • Ore 16.30 Luigi Pruneti intervistato da Alessandro Stanchi“Le ragioni di Sauron – Il regno delle Tenebre secondo Tolkien”.
  • Ore 17.15 Greta Bertani“Kilby, Tolkien e il Silmarillion: un’esperienza unica”.
  • Ore 18.00 Igor Baglioni “Dal suono del caos all’armonia del cosmo”.

DOMENICA 29 SETTEMBRE

  • Ore 10.00 Mario Polia“Mitologia tolkieniana. Fantasia e Tradizione”.
  • Ore 11.15 Roberta Schembri intervistata da Paolo Paron“La Chiamata del Daimon: cos’è che ci spinge a lasciare la Contea. Pericoli, Scelte e Attraversamenti di Soglia con le Erbe del Coraggio e della Viandanza”.
  • Ore 12.00 Caterina Ciuferri“Lo Hobbit – Un viaggio per crescere”.

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  • Ore 14.30 Paolo Gulisano“Dalla parte di “Ciò che cresce – Tolkien, la natura e la tecnologia”.
  • Ore 15.15 Invito all’edizione 2025 di Hobbiton a Gorizia!

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo 22-23 giugno, a Monopoli la Hobbiton numero XXV
– Leggi l’articolo A Barletta va in scena la Hobbiton
– Leggi l’articolo La Hobbiton va al sud: sarà nel castello di Barletta
– Leggi l’articolo Hobbiton XX in Emilia: il programma definitivo

LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Società Tolkieniana Italiana
– Vai al sito di Hobbiton Folk
– Vai al sito del Circolo Culturare Eureka
– Vai al sito del PAFF!

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Le lingue di Tolkien al Michaelmas Club

Exeter CollegeUn articolo del Telegraph dello scorso 24 giugno riporta una sorprendente scoperta effettuata dal professor Simon Horobin mentre svolgeva alcune ricerche negli archivi del Magdalen College di Oxford per il suo libro C.S. Lewis’s Oxford, uscito a maggio per le edizioni della Bodleian Library. Fra i documenti ospitati dagli archivi del college, dove  C.S. Lewis insegnò fra il 1925 e il 1954, si trovano anche i verbali del Michaelmas Club, fondato nel 1928 e composto da studenti e da alcuni professori, fra cui lo stesso Lewis. L’analisi di questi documenti ha rivelato che, nel giugno del 1930, Tolkien fu invitato, probabilmente dall’amico C.S. Lewis, a parlare di Lingue di propria invenzione. L’importanza di ciò sta nel fatto che, finora, si pensava che Tolkien avesse parlato pubblicamente delle lingue da lui create solo l’anno successivo, quando presentò il suo saggio A Secret Vice (Un Vizio Segreto), presso un club letterario del Pembroke College.

I Verbali del Michaelmas Club

Del contenuto del discorso tenuto da Tolkien al momento si conosce solo quanto riportato nei verbali del Michaelmas Club: «All’ultima riunione del Trinity Term, 1930, le seguenti attività extra-didattiche sono state trattate:

(iii) Il professor Tolkien ha letto un paper sulle lingue di propria invenzione. Percorrendo l’evoluzione di queste attraverso varie forme elementari come “l’Animalico” o il “Nevbosch” (“Nuovo Nonsenso”), ha fornito due filologie altamente sviluppate da lui stesso e ha letto poemi in questo linguaggio. Era un linguaggio dalle caratteristiche labiali parecchio fluide e particolarmente adatto alla poesia. È impossibile riassumere o elencare il contenuto e lo spirito di questo saggio. A chi leggesse questo resoconto potrebbe sembrare solo un brillante passatempo intellettuale, un ulteriore sviluppo dell’odioso cruciverba. Tale impressione non potrebbe essere più sbagliata. Queste filologie complete da lui create si collocano in modo naturale in un sistema mitologico personale. Sfortunatamente molti membri, incluso il segretario, sono stati costretti dalla pressione degli esami ad andarsene prima della discussione, così che non posso scrivere dell’ulteriore approfondimento di questi argomenti sconosciuti che certamente ha avuto luogo».

Questi verbali sono esposti alla mostra C.S. Lewis Words & Worlds fino al 16 settembre 2024 presso l’Old Library del Magdalen College di Oxford. Purtroppo non sappiamo se il saggio presentato da Tolkien al Michaelmas Club sia stato preservato e quanto differisca dal successivo Un Vizio Segreto.

Le parole del Prof. Horobin

È interessante analizzare alcune delle dichiarazioni fatte da Horobin al Telegraph relativamente a questa scoperta; in particolare, sulla possibilità che Lewis e i suoi studenti non esprimessero ammirazione per le invenzioni linguistiche di Tolkien, il professore sostiene: «…penso che l’avrebbe presa molto sul personale. Questo avrebbe potuto rafforzare la sua opinione che esse fossero solo qualcosa di personale. Traeva molto piacere individuale dal suo lavoro e penso che avrebbe continuato a rielaborare le sue lingue. Ma avrebbe potuto non condividerle mai».
“Quest’affermazione, per quanto congetturale, è condivisibile. Lo stesso Tolkien, nella lettera 163 scrive: «Se avessi tenuto conto del mio diletto più che degli stomaci dei potenziali lettori, nel libro ci sarebbe stato molto più elfico».
Horobin afferma inoltre: «…è assolutamente comprensibile che la prima volta che Tolkien scelse di presentare questo saggio profondamente personale fosse di fronte alla persona [N.d.T. Lewis] con cui aveva già iniziato ad aprirsi e a condividere il suo lavoro e il cui incoraggiamento fu determinante per i suoi scritti mitologici».
«Come Tolkien in seguito disse dell’influenza di Lewis sui suoi scritti: ‘Il debito impossibile da ripagare che ho nei suoi confronti non è perché abbia avuto su di me “influenza”, come generalmente la si considera, ma per il puro e semplice incoraggiamento.’ [N.d.T. Lettera 276]».
Pembroke College Oxford«La risposta entusiastica che il saggio di Tolkien ricevette, come scritto nel libro dei verbali del Michaelmas Club, dev’essere stata un fattore importante nell’incoraggiarlo a perseverare nel suo lavoro, del cui valore era molto incerto».
L’importanza di C.S. Lewis nel sostenere Tolkien nella sua attività letteraria è indubbia; ciò nonostante sembra quantomeno azzardato affermare che Tolkien non fosse certo del valore del proprio passatempo linguistico. Piuttosto, come si evince da molte sue lettere (come la precedentemente citata 163), sospettava che il suo vizio segreto potesse non interessare ad altre persone.
L’intervento di Tolkien al Michaelmas Club conferma ancora una volta l’importanza del ruolo giocato dai club letterari nella realizzazione di molte sue opere. Numerosi suoi scritti, infatti, furono letti in quei contesti prima di essere pubblicati; basti pensare alla Caduta di Gondolin, letto nel 1920 all’Exeter College’s Essay Club, al Cacciatore di Draghi che, nel 1938, aveva intrattenuto e divertito i membri della Lovelace Society, o allo stesso Signore degli Anelli, i cui capitoli furono letti agli Inklings da Tolkien e dal figlio Christopher durante la stesura del romanzo.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo A Oxford c’è un nuovo professor Tolkien
– Leggi l’articolo Oxford, piantato l’erede del pino amato da Tolkien

LINK ESTERNI
– Vai al sito della Facoltà di Inglese di Oxford

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A San Marino torna Il Raduno 2024

Torna anche quest’anno, per il suo decimo anniversario, il festival Tolkieniano “Il Raduno”. Dal 26 al 28 Luglio, nella bucolica cornice del Podere Lesignano di San Marino, gli appassionati tolkieniani potranno immergersi, dalla mattina presto fino a tarda sera, nelle atmosfere della Contea, partecipando a conferenze e laboratori tematici legati alla natura e al fantastico, visitando numerosi stand enogastronomici e artigianali, intrattendosi con i giochi dell’area games e, infine, al calar del sole, ascoltando musica folk all’interno di una vera e propria festa hobbit.

L’Associazione “Il Raduno – Tolkien Fest”

Il festival è organizzato dall’Associazione Culturale Il Raduno – Tolkien Fest, denominata inizialmente “Titania” e nata nel 2014con l’intento di replicare l’esperienza delle storiche manifestazioni ItalCon, S.A.G.A e Hobbiton. Dalla sua fondazione, l’Associzione è riuscita a organizzare con continuità questo festival — durante gli anni della pandemia, nel 2021 e 2022, si è tenuto online — che tocca dunque quest’anno il suo decimo anniversario. Il Raduno vede la partecipazione di molti studiosi e appassionati provenienti dalle più disparate realtà tolkieniane italiane, fra cui figurano anche soci AIST. Ferruccio Cortesi e Carla Iacono Isidoro (soci AIST), entrambi laureati in archeologia e studiosi di Tolkien di lunga data, terranno una conferenza intitolata Di tumuli, fantasmi e altre storiePierluigi Cuccito (già socio AIST) e membro di Sentieri Tolkieniani sarà presente in tre conferenze, la prima con Adolfo Morganti (fondatore della casa editrice Il Cerchio, nota agli appassionati del Professore per la pubblicazione di alcune opere di saggistica su J.R.R. Tolkien e le sue opere e, più recentemente, per essere divenuta la casa editrice del generale Vannacci), la seconda con lo stesso Morganti, Ivano Sassanelli (autore di Tolkien e il Vangelo di Gollum e di Il Professore e il poeta) e Marco Rubboli (autore di Guerra nella Terra di Mezzo) e la terza nuovamente con Sassanelli. Altri oratori presenti alla manifestazione saranno: Davide Ranocchini (autore della locandina di quest’anno del Raduno) e Niccolò Tonelli (autore della locandina del 2022 del Raduno), Luca Arrighini dell’associazione Sentieri Tolkieniani, Paolo Gulisano, Luisa Paglieri e Chiara Nejrotti (membri del gruppo Inkiostri), Arianna Parrissi (autrice di La dama, il re, il ritorno), Gianluca Comastri (autore de Le lingue degli elfi della Terra di Mezzo e affiliato alla STI), Edoardo Stoppacciaro (doppiatore di Ori nella trilogia cinematografica de Lo Hobbit e scrittore fantasy), Nicolas Gentile (fondatore della Contea Gentile), Armando Corridore (già organizzatore di diverse edizioni dell’ItalCon) e Helios Pu (fondatore di Helios Games).

Il Programma, per giornata:

VENERDÌ 26 Luglio | 15:00-19:00

  • 15:00 – Presentazione e Apertura del Raduno
  • 15:30 – La Storia della Terra di Mezzo: un invito alla lettura — P.Cuccitto, A.Morganti
  • 17:25 – Pausa Caffé – Area Expo
  • 17:35 – Nuove Pagine Tolkieniane — M.Rubboli, I.Sassanelli, A.Morganti, P.Cuccitto
  • 19:00 – Fine Giornata

SABATO 27 Luglio | 10:00-13:00/15:00-19:00

  • 10:00 – Il Mondo di Tolkien tra Educazione e Fantasia — I.Sassanelli, P.Cuccitto
  • 11:55 – Pausa Caffè – Area Expo
  • 12:05 – Tolkien: illustratore di mondi — D.Ranocchini, N.Tonelli
  • 14:00 – Pausa Pranzo
  • 15:00 – Gli Anelli del Potere: un’analisi — Synergo, M.Gentili
  • 16:55 – Pausa Caffè – Area Expo
  • 17:05 – Di tumuli, fantasmi e altre storie — F.Cortesi, C.Iacono Isidoro
  • 19:00 – Fine Giornata

DOMENICA 28 Luglio | 10:00-13:00/15:00-19:00

  • 10:00 – Tolkien e Lewis: storia di un’amicizia straordinaria — P.Gulisano, L.Arrighini
  • 10:55 – Pausa Caffè – Area Expo
  • 11:05 – “Ἡ Δακτυλίου Ἑταιρία” – La Compagnia dell’Anello — A.Parissi
  • 11:55 – Pausa Caffè – Area Expo
  • 12:05 – Come parlavano e scrivevano gli Elfi — G.L.Comastri
  • 14:00 – Pausa Pranzo
  • 15:00 – La Casetta del Gioco Perduto Vol.III — N.Gentile, H.Pu, L.Arrighini, E.Stoppacciaro
  • 16:55 – Pausa Caffè – Area Expo
  • 17:05 – Euterpe e il Professore: la musica di Arda secondo J.R.R. Tolkien — A.Corridore
  • 17:55 – Pausa Caffè – Area Expo
  • 18:05 – La Compagnia giunge a Lorien: Risanamento e Doni — L.Paglieri, C.Nejrotti
  • 19:00 – Chiusura del Raduno

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Ritorno alla Contea, il Raduno 2019 a San Marino
– Leggi l’articolo Ritorno alla Contea, il Raduno 2018 a San Marino
– Leggi l’articolo Tolkien a San Marino: ecco il programma 2017!
– Leggi l’articolo Tolkien a San Marino: un omaggio allo Hobbit (2013)

LINK ESTERNI:
– Vai alla pagina facebook Il Raduno – San Marino Tolkien Fest
– Vai alla pagina dell’Associazione Il Raduno – Tolkien Fest

Tolkien e l’Opera di Paul Corfield Godfrey

Paul GodfreyFra i molti talenti di J.R.R. Tolkien sicuramente non c’era quello per la musica:

Io amo la musica, ma non ho inclinazione; e gli sforzi sprecati per imparare a suonare il violino in gioventù mi hanno solo lasciato un timore quasi reverenziale quando mi trovo in presenza di violinisti.
Lettera 142
La musica mi dà grande piacere e a volte ispirazione, ma rimango nella posizione rovesciata di uno che ami leggere o sentire recitare la poesia, ma sappia poco della sua tecnica o tradizione, o della struttura linguistica.

Lettera 260

Ciò nonostante è innegabile come la musica permei le opere del professore: Eä – l’universo da lui sub-creato – prende vita, sia letteralmente che letterariamente, dall’Ainulindalë – La Musica degli Ainur, la prima parte del Silmarillion e, secondo un recente studio di John Garth – vedi The Lost Tales Never End, The Chronology of Creation: How J.R.R. Tolkien Misremembered the Beginnings of his Mythology –  una delle prime storie dei Racconti Perduti a essere stata scritta fra il 1916 e il 1917. Inoltre, in quella che forse era la storia a lui più cara, Beren e Lúthien, è proprio la canzone della principessa elfica a commuovere perfino Mandos e a permettere il ritorno in vita del suo sposo mortale. Ad esclusione di alcuni primi adattamenti per la radio, furono relativamente poche le collaborazioni che, durante la vita dell’autore, The Road Goes Ever Onpermisero ad altre menti e altre mani di cimentarsi con la Terra di mezzo. Fra queste, figura quella con Donald Swann. Nel 1965, infatti, il compositore britannico, per il suo personale diletto, decise di mettere in musica sei poesie di Tolkien, nello stile della folk music tradizionale inglese. In seguito Swann contattò Tolkien e il suo editore, per ottenere il permesso di pubblicare ed eseguire queste canzoni in pubblico. Il professore apprezzò molto queste musiche, ma disse a Swann che per Namárië avrebbe preferito uno stile più simile al canto gregoriano. Questo commento portò alla realizzazione di una seconda versione di Namárië in quello stile e alla conseguente pubblicazione del libro/album The Road Goes Ever On: A Song Cycle (proprio in questi giorni abbiamo dato la notizia di un’asta incentrata sulla corrispondenza fra Tolkien e Swann).
Naturalmente, come ben illustrano i molti articoli pubblicati su questo sito dedicati all’argomento, a 50 anni dalla scomparsa del professore sono ormai innumerevoli le opere musicali di tutti i generi ispirate alle creazioni letterarie del professore oxoniense. Pochi però sono gli adattamenti e le sub-creazioni ad aver ricevuto l’approvazione del Tolkien Estate e il pieno appoggio di Christopher Tolkien. Fra questi figurano le opere del Ciclo di Tolkien di Paul Corfield Godfrey, che nel 2023 ha finalmente ultimato e pubblicato il suo Epic Scenes from the Silmarillion, in 5 parti, e recentemente ha annunciato la prossima pubblicazione di The Hobbit e di The Lord of the Rings.

L’Autore

Il rapporto di Paul Corfield Godfrey con l’opera di Tolkien è di lunga data; all’inizio degli anni 70 il compositore ebbe per la prima volta l’idea di adattare Lo HobbitIl Signore degli Anelli in un’opera suddivisa in ben 13 parti. Quest’idea iniziale, che portò alla realizzazione di alcune composizioni, poi confluite in lavori successivi, fu abbandonata in seguito al netto rifiuto da parte della United Artists, che aveva recentemente acquisito i diritti per le versioni cinematografiche dei due romanzi, di organizzare alcuni concerti sulla parte del ciclo basata sullo Hobbit. Fu con la pubblicazione del Silmarillion, nel 1977, e di Unfinished Tales, nel 1980, però, che il compositore inglese intuì per la prima volta le potenzialità di adattare in forma operistica il Silmarillion e in particolare I Figli di Húrin – come sappiamo la più lunga e indipendente fra le storie della prima era –  e decise di inviarne una prima registrazione a Rayner Unwin e Christopher Tolkien. Con sua grande sorpresa entrambi apprezzarono questo primo tentativo e fornirono al musicista non solo il loro sostegno, ma anche la possibilità di utilizzare materiale allora inedito (per la maggior parte pubblicato più tardi nella Storia della Terra di Mezzo) per la realizzazione di un primo libretto completo di The Children of Húrin. Nel 2023, circa 50 anni dopo l’inizio di quest’epopea, il ciclo operistico dedicato al Silmarillion ha finalmente visto il suo completamento con la pubblicazione da parte della Volante Opera Productions delle registrazioni di Epic Scenes from the Silmarillion. Sul sito dell’autore si possono trovare molte informazioni su questa produzione e svariati aneddoti; fra questi ci fa piacere ricordare che, in occasione dell’Oxonmoot del 1982, la versione operistica di The Children of Húrin è stata messa in scena nella casa di Priscilla Tolkien a Oxford, usando il pianoforte di Edith Tolkien con Priscilla parte del coro. Un altro elemento importante che fa di Epic Scenes from the Silmarllion un’opera unica nel suo genere è che il suo autore, grazie al rapporto che è riuscito ad instaurare con Christopher Tolkien, è una delle poche persone ad aver avuto accesso a manoscritti, ad oggi ancora inediti, fra i quali, per esempio, la versione in prosa di Beren e Lúthien della quale alla maggior parte degli appassionati del professore è noto unicamente quanto scritto da Christopher Tolkien:

al tempo in cui si volse nuovamente al Lai del Leithian, con Il Signore degli Anelli terminato ma la sua pubblicazione molto dubbia, si imbarcò ancora una volta anche in una “saga” di Beren e Lúthien in prosa. Si tratta di un testo consistente, nonostante la storia non superi la rivelazione di Dairon a Thingol riguardo alla presenza di Beren nel Doriath, ed è basato così da vicino sulla versione riscritta del Lai da leggersi in alcuni punti quasi come una parafrasi in prosa dei versi.

La Storia della Terra di Mezzo Vol. 5 – La Strada Perduta

A proposito di questo testo lo stesso Paul Corfield racconta:

Christopher Tolkien mi inviò una lettera contenente alcuni estratti dalla versione in prosa del Beren, che è  in generale molto vicina alla versione riveduta del Lai del Leithian – a tal punto che, molti passaggi della mia personale redazione in prosa del Lai e di quella dello stesso Tolkien sono pressocchè identici. In questa fase avanzata non riesco a ricordare con precisione quali parole nella mia ambientazione musicale provenissero dalla mia versione e quali da quella di Tolkien, dal momento che la lettera completa era nella mia valigetta che fu rubata nel 1995 o giù di lì. È un peccato che Christopher Tolkien non abbia pubblicato la versione in prosa di suo padre come parte del suo successivo compendio su Beren e Lúthien; ma, certamente sulla base degli estratti che ho letto, le differenze rispetto alla versione successiva del Lai sono in gran parte una questione di formulazione piuttosto che di contenuto.

La valigetta cui si riferisce il compositore gli fu effettivamente rubata intorno al 1995 e conteneva gran parte della sua corrispondenza con Christopher e Priscilla Tolkien.

L’adattamento del Silmarillion

Epic Scenes from the Silmarillion è, come si è scritto, un ciclo operistico in cinque parti e copre l’interezza del Legendarium tolkieniano incentrato sulla prima era della Terra di mezzo. Le cinque parti sono ciascuna divisa in un prologo, nove scene e un epilogo. Le scene sono intervallate da interludi corali ai quali viene affidato l’avanzamento della narrazione e il commento. La prima parte, Fëanor, narra gli eventi che vanno dalla creazione di Eä alla morte del più dotato fra i Noldor.  Coprendo questo primo ciclo un arco narrativo molto vasto, il ruolo del coro è sicuramente preponderante rispetto a quanto lo sarà nelle parti successive. La seconda parte si concentra invece sul primo dei Grandi Racconti, e narra quindi le vicende di Beren e Lúthien. Il testo usato per questa parte si basa sul racconto pubblicato nel Silmarillion, sul Lai del Leithian e, come si è detto, sull’inedita versione in prosa. La terza parte, incentrata sulle vicende dei Figli di Húrin, è la meno recente, essendo stata composta già nel 1982. Il testo è tratto dai Racconti Incompiuti e, per la parte mancante, dal Silmarillion, dato che il romanzo I Figli di Húrin, risale al 2007. Ai primi due Grandi Racconti segue naturalmente il terzo, La Caduta di Gondolin. Il testo utilizzato per questo adattamento utilizza molteplici fonti: non solo il Silmarillion e la parziale riscrittura della storia che troviamo nei Racconti Incompiuti, ma anche svariate poesie come The Bidding of the Minstrel, The Horns of Ulmo o The Song of Ælfwine. La quinta e ultima parte è anche la più recente in termini di composizione; intitolata The War of Wrath essa include anche la rovina del Doriath, il viaggio di Eärendil e un epilogo sugli anelli del potere. A quest’opera in cinque parti si affianca inoltre l’opera indipendente Akallabêth and other Tolkien works che include, appunto, la storia della caduta di Númenor e altre musiche ispirate alla Terra di mezzo. Le opere di Paul Corfield Godfrey sono distribuite in Europa da Propermusic e sono quindi disponibili in tutti i negozi di dischi; ogni parte è composta da 2 CD e 1 opuscolo contente un riassunto della storia; del ciclo sul Silmarillion esiste anche una raccolta che include tutte le cinque parti (10 CD) e il libretto completo di ben 120 pagine.

Gli adattamenti dello Hobbit e del Signore degli Anelli

Il completamento del ciclo sul Silmarillion ha generato nuova linfa creativa in Paul Corfield e nei suoi collaboratori, tanto da spingere il compositore a riprendere il lavoro iniziato nei primi anni ’70 su Lo Hobbit e su Il Signore degli Anelli, e a completare un nuovo ciclo di opere incentrate su questi. Lo Hobbit, che dovrebbe vedere la luce nel corso del 2026, sarà diviso in due parti ciascuna composta di tre capitoli, e includerà anche un’appendice sulla Cerca di Erebor. Il Signore degli Anelli sarà diviso nelle storiche tre parti: La compagnia dell’Anello, Le due Torri e Il Ritorno del Re, e in quattro Appendici: Il Lai di Lúthien, Il Lai di Eärendil, Il Lai di Durin e un epilogo su Aragorn e Arwen.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tolkien e la musica, il TolkienLab l’11 aprile
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– Leggi l’articolo Due sabati tolkieniani: musica e arte a Verona
– Leggi l’articolo A Rimini il 25 luglio Il Silmarillion in musica
– Leggi l’articolo «La musica e Tolkien? È un intero universo»

 

LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Volante Opera Productions
– Vai al sito di Paul Corfield Godfrey

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Beren e Lúthien a Mirandola: il resoconto

Sabato 22 giugno, nel Chiostro dell’antico convento di San Francesco D’Assisi a Mirandola è stato messo in scena lo spettacolo serale “Lords of the Rings in concerto – La Storia di Beren e Lúthien – parte prima: La gemma e il giuramento“, definito dagli organizzatori un «racconto scenico e musicale di una delle più affascinanti vicende della Terra di Mezzo». Già nel 2023, e precisamente il 30 settembre e 1 ottobre presso il parco de La Favorita di Mirandola (Modena) si era svolta la prima edizione del Tolkien Music Festival, nel cui ambito nasce La Storia di Beren e Lúthien.

Il Tolkien Music Festival

Questa manifestazione ha visto la luce solo recentemente — più precisamente lo scorso autunno — ed è organizzata dall’Associazione Culturale Amici della Musica di Mirandola, che quest’anno festeggia 40 anni di attività. L’Associazione, che, secondo il direttore artistico Lucio Carpani, conta al suo interno «molti appassionati di Tolkien e del Signore degli Anelli» ha voluto dar vita a questo evento in occasione del cinquantenario della scomparsa dell’autore oxoniense (ne abbiamo parlato qui). Durante l’ultima edizione del festival, che avrà una cadenza biennale, all’interno del parco La Favorita di Mirandola, sono stati organizzati concerti, un mercatino con stand gastronomici e non solo, laboratori e attività per adulti e bambini, il tutto con al centro Tolkien e la musica.

La gemma e il giuramento

La Storia di Beren e Lúthien è un progetto molto ambizioso che sarà messo in scena in più parti (probabilmente quattro) nel corso dei prossimi anni. Questa è una delle Grandi Storie, quelle che nell’intento dell’autore avrebbero dovuto costituire il nucleo principale del Silmarillion. Tolkien teneva molto a questo racconto e ne parla alcune volte nelle sue lettere:

“La principale fra le storie del Silmarillion, e anche una delle più sviluppate, è la Storia di Beren e della fanciulla elfica Lúthien. Qui incontriamo, fra le altre cose, il primo esempio del tema (che diventerà fondamentale con gli Hobbit) che le grandi linee della storia del mondo, “le ruote del mondo”, sono spesso girate non dai Signori o dai governanti, e nemmeno dagli dèi, ma da quelli che sono apparentemente sconosciuti e deboli, e questo a causa della vita segreta nella creazione, e della parte inconoscibile a ogni saggezza tranne Una, che consiste nell’intrusione dei Figli di Dio nel Dramma. È Beren il mortale fuorilegge a riuscire (con l’aiuto di Lúthien, una semplice fanciulla anche se di sangue elfico reale) dove tutti gli eserciti e i guerrieri avevano fallito: egli penetra nella fortezza del Nemico e strappa uno dei Silmarilli dalla Corona di Ferro. Così egli ottiene la mano di Lúthien e si realizza il primo matrimonio fra un mortale e un’immortale.  Di per sé la storia è una fantasia eroico-fiabesca (secondo me bella e potente), apprezzabile anche con solo una conoscenza vaga e molto generale degli antefatti.”

Lettera 133 a Milton Waldman del 1951

Ma la mitologia (con le lingue associate) ha iniziato a prendere forma durante la guerra del 1914-18. “La Caduta di Gondolin (e la nascita di Eärendil) fu scritta in ospedale nel 1916 mentre ero in licenza per malattia dopo essere sopravvissuto alla battaglia della Somme. Il cuore della mitologia, la vicenda di Lúthien Tinúviel e Beren, scaturì da una piccola radura in mezzo a un bosco piena di “cicuta” (o qualche altra ombrellifera bianca) vicino a Roos sulla penisola di Holderness, dove andavo saltuariamente quando ero libero dai doveri reggimentali mentre ero assegnato al presidio sullo Humber nel 1918.”

Lettera 165 alla Houghton Mifflin Co. del 1955

La prima parte di questo spettacolo musicale in più atti, La gemma e il giuramento, inizia con un dispositivo molto caro al Professore, quello della cornice: la scena si apre infatti su un accampamento di soldati di Rohan, in viaggio verso Minas Tirith con il compito di recuperare la salma del loro defunto re, perito durante la battaglia del Pelennor. Nell’accampamento sopraggiungono due cantastorie, anch’essi in viaggio verso la capitale di Gondor. I due sono stati ingaggiati da Re Elessar per narrare la vicenda di Beren e Lúthien, tanto cara ad Aragorn e alla sua sposa Arwen, in cui le vicende dei loro antichi antenati, anch’essi un uomo e un’elfa, in un certo senso, rivive. Così, in cambio dell’ospitalità offerta dai Rohirrim, i due cantastorie iniziano a narrare la prima parte della cerca del Silmaril, dalle vicende di Beren il fuorilegge nel Dorthonion al suo incontro con Lúthien nei boschi del Doriath. La gemma e il giuramento copre infatti i primi quattro canti del Lai del Leithian, toccando tutti i punti principali della vicenda: di come un tempo Re Thingol regnasse sul reame elfico del Doriath, nel Beleriand, e di sua figlia, la più bella fra gli Elfi; di come Beren sopravvisse allo sterminio del padre Barahir e dei suoi compagni grazie all’avvertimento del fantasma di Gorlim il traditore; della sua fama di fuorilegge nel Dorthonion e del suo viaggio verso sud dopo il recupero dell’anello di Barahir, e di come giunto nelle foreste del Doriath incontri la fanciulla elfica Lúthien e se ne innamori; e infine del confronto fra re Thingol e Beren e della promessa di quest’ultimo di strappare un Silmaril dalla corona di ferro in cambio della mano di Lúthien.

Lo spettacolo si compone di una parte narrativa, nella quale le vicende di Beren e Lúthien vengono raccontate attraverso una selezione di testi, in italiano, estratti dal Silmarillion e dal Lai del Leithian e da una parte musicale in cui gli stessi episodi vengono messi in risalto ed espansi da un coro, che in questo caso canta in inglese, accompagnato da un quartetto d’archi, arpa e percussioni. La narrazione è affidata alle voci esperte di Edoardo Siravo e Gabriella Casali, che interpretano il ruolo dei due cantastorie. Le voci del coro sono quelle dei giovani cantanti dell’Ensemble Augusta, un gruppo specializzato in narrazioni musicali dove il racconto di storie si miscela alla musica. Le musiche e i testi affidati al coro sono del maestro Lucio Carpani, che per questi ultimi compie una rielaborazione del Lai del Leithian. Le scenografie, fornite dai cosplayer del gruppo Éored of East Mark, alcuni dei quali si sono prestati anche a interpretare il gruppo di guerrieri del Mark, sono minimali, ma ben si sposano con il contesto del chiostro di San Francesco, le cui colonne, grazie alle luci e alla musica, richiamano alla mente quelle delle mille caverne di Menegroth.

La messinscena, che dura meno di due ore, scorre veloce e risulta apprezzabile anche a un pubblico (in presenza) non composto esclusivamente da appassionati del Signore degli Anelli. La parte recitata e soprattutto le musiche e i cori contribuiscono a trasportare lo spettatore all’interno della vicenda, rendendo perfettamente le atmosfere di ciascuna scena: i boschi del Dorthonion infestati dagli orchi, la potenza di Re Thingol e quella ancor più grande e minacciosa di Morgoth, le foreste del Doriath. Nel complesso lo spettacolo dimostra quello che possono ottenere “altre menti e mani, che praticassero il disegno, la musica e il teatro” quando applicate al Legendarium. A proposito di disegno, la locandina dello spettacolo è stata realizzata da Samuele Gabbanini, giovane illustratore che ha partecipato al concorso artistico bandito in occasione del Tolkien Music Festival nel 2023 e che ha realizzato anche le altre sei illustrazioni incluse in questo articolo. Chi non avesse potuto vedere la rappresentazione, può trovarne una registrazione on-line sul canale Valinor.

 

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– Leggi l’articolo A Messina, Modena e Roma omaggi a Tolkien

LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Tolkien Music Festival

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Signore degli Anelli: finalmente l’audiolibro

Fra l’annuncio del nuovo film The Hunt for Gollum prodotto da Jackson e diretto da Andy Serkis (ne abbiamo parlato qui) e l’uscita del teaser della seconda stagione degli Anelli del Potere la notizia della pubblicazione del primo audiolibro (ufficiale) in italiano, dedicato al Signore degli Anelli potrebbe essere passata un po’ in sordina. L’annuncio è in realtà molto importante, in quanto, se le vendite andranno come previsto dall’editore Bompiani, il pubblico italiano nei prossimi anni avrà presumibilmente la possibilità di ascoltare anche altre opere di Tolkien in questo formato. Secondo il comunicato pubblicato recentemente dall’Associazione Italiana Editori nel 2023 gli abbonamenti per l’ascolto di audiolibri sono cresciuti di un solido 12%! Sempre più italiani, evidentemente, prediligono o affiancano questa forma di fruizione della letteratura alla classica lettura. In questo scenario, la presenza delle opere del professore anche su canali come Audible e Storytel è fondamentale per la loro diffusione a un pubblico sempre più vasto e variegato. La prima parte del Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello è disponibile sulle principali piattaforme di diffusione di audiolibri a partire dal 7 maggio di quest’anno; nei prossimi mesi saranno invece pubblicate le altre 2 parti: Le Due Torri Il Ritorno del Re.

L’interprete

Bompiani per la realizzazione di questa versione si è affidata alla voce di Massimo Popolizio, noto attore, regista teatrale e doppiatore di origini genovesi, con alle spalle più di 40 anni di carriera. Popolizio, dopo aver concluso la registrazione della prima parte del romanzo, è stato protagonista, con Vanni Santoni, dell’evento Un viaggio nella Terra di Mezzo al Salone del Libro di Torino (lo scorso 12 maggio) e ha già rilasciato svariate interviste dalle quali riportiamo alcune dichiarazioni:

«Il compito per chi interpreta audiolibri è regalare a chi ascolta delle immagini da custodire nella propria fantasia. Un film sonoro che renda i personaggi credibili e i colori delle scene vividi. In poche parole, far scoprire all’ascoltatore elementi inediti. La voce, naturalmente, diventa un elemento fondamentale in questo processo immaginifico» (Lega Nerd – 29.04.2024)

«Con un libro come questo non puoi fare neanche le prove, perché sono 600 pagine la prima parte, e 1100 la seconda, dovresti provare per un anno. Invece ti metti lì con un assistente, sperando di sbagliare e correggerti il meno possibile, e vai. Ne esci stremato. È una prestazione atletica, una specie di kamasutra. C’è chi teorizza che nella lettura devi essere il più neutro possibile, ma io non sono d’accordo. Quando leggi per gli altri è diverso che farlo per te stesso. Non sei tu che elabori delle immagini mentali, a quel punto, sono io che  le devo creare per te. Dunque devo ideare dei primi piani, dei campi lunghi, tutto». (Il Foglio – 14.05.2024)

«Soprattutto mi piaceva il fatto che entravo in un viaggio; non soltanto in quello che era scritto, ma anche nella testa di Tolkien, in quello che lui ha immaginato: il suo mondo». (Audible -13.05.2024)

«Ho cambiato idea su Tolkien: sembrava una cosa per ragazzi, ma è qualcosa di violento, viscerale, del profondo di noi. Rende organiche delle emozioni: parla molto più di noi di quanto non credessi».
(La Lanterna – 17.05.2024)

Audiolibri in lingua originale

Mentre in Italia fino a oggi non erano state realizzate, quantomeno in via ufficiale, trasposizioni audio dei libri di Tolkien, in lingua originale si possono trovare svariati adattamenti sia nella classica modalità dell’audiolibro che in quella del radiodramma. Chi già apprezza questi formati, ma anche chi, una volta ascoltata questa versione in italiano, volesse cimentarsi con l’ascolto delle opere del Professore in inglese non avrà che l’imbarazzo della scelta. Riportiamo nel seguito una breve lista dei titoli disponibili: sia di The Hobbit che di The Lord of the Rings esistono almeno 3 versioni: Il primo radiodramma dello Hobbit, realizzato dalla BBC quando Tolkien era ancora in vita, risale al 1964. Ben più noto e apprezzato dal pubblico inglese è però l’adattamento per la radio del Signore degli Anelli scritto, sempre per la BBC, da Michael Bakewell e Brian Sibley. Non si tratta di una lettura, ma, appunto, di un adattamento per la radio a più voci in cui recitano alcuni attori inglesi molto noti fra cui Ian Holm, conosciuto dai più per aver interpretato Bilbo Baggins nella trilogia cinematografica di Peter Jackson, che qui interpreta, invece, Frodo. A questi seguono temporalmente le versioni integrali in audiolibro di Rob Inglis, pubblicate rispettivamente nel 1990 (The Lord of the Rings) e nel 1991 (The Hobbit), quando l’attore britannico, dopo essersi cimentato, fra gli anni ’70 e ’80 con la drammatizzazione teatrale e interpretazione in solitaria di questi due romanzi, fu scelto da Recorded Books come voce narrante.  Le versioni di Inglis sono ritenute da molti dei capolavori e senza dubbio riescono a rendere perfettamente l’atmosfera della Terra di mezzo, anche grazie ad un’eccellente interpretazione delle canzoni e delle poesie. Recentemente, a valle del successo dei film di Peter Jackson, Harper Collins ha deciso di realizzare nuove versioni di questi libri puntando sulle incredibili capacità vocali di Andy Serkis. La versione di Serkis di The Hobbit e di The Lord of the Rings è eccellente, soprattutto perché l’attore riesce a trovare in sé una voce distinta per ognuno degli innumerevoli personaggi che emergono dalla fantasia di Tolkien. L’interpretazione di Serkis dei personaggi, deve molto, all’esperienza passata sul set dei film di Peter Jackson e se il suo Gollum, è, per interpretazione vocale, indistinguibile da quello cinematografico, il suo Gandalf per certi versi ricorda l’interpretazione di Ian Mckellen. Finiti questi due primi Audiolibri, Serkis si è cimentato anche con The Silmarillion. Nonostante questo romanzo, per la natura del testo, esalti meno le abilità vocali dell’attore inglese, anche in questo caso il risultato è, senza ombra di dubbio, superlativo. Sia The Silmarillion che The Hobbit sono stati pubblicati in precedenza in un’altra versione integrale: quella letta da Martin Shaw. Il Silmarillion di Shaw, nonostante sia senza dubbio ben realizzato, presenta alcuni errori sulla pronuncia dei nomi che potrebbero, almeno inizialmente, far storcere il naso ai fan più integerrimi.

Terminato Il Silmarillion non si potrà fare a meno di passare ai Racconti Incompiuti e ai 3 Grandi Racconti : The Children of Húrin ci viene letto da un magistrale Christopher Lee, mentre ai bravissimi Timothy West Samuel West è stata affidata la lettura di Beren and Lúthien, The Fall of Gondolin, Unfinished Tales. In questi testi, come sappiamo, gli scritti di J.R.R. Tolkien vengono intervallati dai lunghi commenti del figlio Christopher. Così negli audiolibri la voce di Tolkien figlio viene affidata al West padre), mentre quella di Tolkien padre al West figlio (Samuel). Lo stesso schema viene utilizzato per The Letters of J. R. R. Tolkien e The Fall of Númenor dove la voce di Tolkien viene nuovamente affidata a Samuel West e quella dell’editore rispettivamente a Mike Grady e allo stesso Brian Sibley. Questo schema è molto efficace perché, naturalmente, permette di distinguere in modo chiaro i testi del professore dai commenti del curatore. Sempre in audiolibro si possono trovare: The Adventures of Tom Bombadil, Farmer Giles of Ham, Leaf by Niggle, Letters from Father Christmas, Mr Bliss, Roverandom e Smith of Wootton Major tutti affidati alla voce di Derek Jacobi, Tales from the Perilous Realm realizzato per la BBC e Sir Gawain and the Green Knight, letto da Terry Jones.

La menzione d’onore è riservata a J.R.R. Tolkien e Christopher Tolkien che interpretano direttamente The Homecoming of Beorhtnoth. Questo testo, pubblicato per la prima volta nel 1953 nel sesto volume di Essays and Studies, è stato pensato dall’autore per la lettura ad alta voce. Tolkien ne fece una registrazione all’interno del proprio garage, con tanto di effetti speciali ottenuti tramite il movimento degli oggetti che aveva a disposizione, per testarne la qualità performativa. A questa registrazione, Christopher Tolkien aggiunse una sua lettura della parte introduttiva, The Death of Beorhtnoth, e del saggio conclusivo Ofermod. Christopher, lui stesso un discreto lettore, nel 1977 ha pubblicato in vinile tre capitoli del Silmarillion: Of Beren and Lúthien e Of The Darkening of Valinor and Of the Flight of the Noldor.

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– Leggi l’articolo Ebook e audiolibri: cosa trovare su Tolkien
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Tolkien e i fumetti, un amore mai sbocciato

Lo HobbitIl rapporto fra Tolkien e l’illustrazione è stato lungo e prolifico; fra calendari, artbook, edizioni illustrate di libri e giochi, sono innumerevoli le creazioni artistiche dedicate alle opere del professore che hanno contribuito a formare l’immaginario della Terra di mezzo. Lo stesso, però, non si può dire per la Nona Arte. Sono, infatti, ancora relativamente pochi i fumetti ispirati alle opere o alla vita di Tolkien. Approfittiamo, dunque, della prossima uscita di The Mythmakers: The Remarkable Fellowship of C.S. Lewis & J.R.R. Tolkien, una graphic novel di impronta biografica incentrata sul rapporto fra i due Inklings, per proporre una panoramica sui fumetti tolkieniani. Lo scorso novembre, a Lucca, la mostra Other Minds and Hands: JRRT50 – nella sezione curata da Oronzo Cilli – ripercorreva questo rapporto dividendolo in quattro categorie, che coincidono in parte con le seguenti qui riportate.

Adattamenti

La storia degli adattamenti a fumetti delle opere del professore può essere fatta risalire al 1964, quando la casa editrice inglese Fleetway Publications (poi acquisita nel 2016 dalla Rebellion Developments) contattò la Allen & Unwin con l’intento di pubblicare un adattamento a puntate dello Hobbit. L’idea iniziale, che prevedeva un insieme di immagini accompagnate da brevi didascalie estratte dal romanzo, fu però abbandonata per una versione ridotta e a puntate, con 83 illustrazioni in bianco e nero di Fergusson Dewar. Il cosiddetto Princess Hobbit fu così pubblicato in 15 episodi su (The New) Princess (and Girl) – una rivista a fumetti per giovani ragazze – fra l’ottobre del 1964 e il gennaio del 1965 e costituisce, allo stesso tempo, la prima edizione illustrata (da un altro artista) dello Hobbit in inglese e l’unica versione ridotta del romanzo approvata dall’autore. Dopo questo avvicinamento al mondo del fumetto, occorre aspettare il 1979 per avere l’unico vero e proprio adattamento a fumetti del Signore degli Anelli. Sulla scia del film di Bakshi, uscito l’anno precedente, vengono infatti pubblicati 3 volumi sceneggiati dall’americano Nicola “Nick” Cuti, con i disegni dell’artista spagnolo Luis Bermejo Rojo. Questi sono usciti sotto la licenza Middle-earth Enterprises fra il 1979 e il 1981, in svariati paesi europei (Danimarca, Finlandia, Germania, Islanda, Italia, Jugoslavia, Norvegia, Olanda, Spagna e Svezia), ma, sorprendentemente mai, nei paesi anglofoni. L’edizione jugoslava, curiosamente, è l’unica ad essere stata pubblicata in bianco e nero. Anche se i disegni sono quelli distintivi del tratto di Luis Bermejo, il fumetto segue da vicino la trama e le scelte del film di Bakshi : È Legolas (e non Glorfindel) a incontrare Aragorn e i 4 Hobbit in viaggio verso Rivendell, Boromir è rappresentato come uno pseudo-vichingo degli anni 80 e la storia resta incompiuta dopo la vittoria del Fosso di Helm. Nonostante questi limiti, il fumetto resta gradevole e i disegni, specialmente in alcuni casi, apprezzabili. In Italia i 3 volumi, editi da Rizzoli, si trovano tuttora sul mercato dell’usato. Libro: copertina italiana de "Lo Hobbit a fumetti"Si possono, invece, definire quantomeno particolari gli adattamenti de Lo Hobbit e de Il Signore degli Anelli, realizzati, senza alcuna autorizzazione da parte della Tolkien Estate, sulla rivista a fumetti Bulgara Duga. Lo Hobbit è stato pubblicato fra il 1986 e il 1989 (numeri 25, 27, 28, 29, 31, 32, 33, 34 e 35). Il Signore degli Anelli fra il 1989 e il 1992 (numeri 36, 38, 39, 40, 41, 42) e si interrompe con Lo Scioglimento della Compagnia, quando con la transizione del paese verso la democrazia, la rivista fu cancellata. Le scelte stilistiche sono decisamente diverse dalle classiche rappresentazioni della Terra di mezzo e dei suoi abitanti a cui siamo abituati. Allo Hobbit bulgaro segue il ben più famoso adattamento del 1989 con i testi di Chuck Dixon e i disegni di David T. Wenzel. Le illustrazioni fiabesche di Wenzel trovano la loro collocazione ideale ne Lo Hobbit a fumetti, che, oltre ad essere probabilmente il più noto è senz’altro quello meglio riuscito. Il fumetto ha avuto un’edizione rivista nel 2006, con l’aggiunta di 30 illustrazioni di Wenzel e nel 2012 in vista dell’uscita dell’adattamento cinematografico. Quest’adattamento, inoltre, ha avuto, in un certo senso, sia un prequel, che un sequel: è del 1977 infatti Middle-earth – The World of Tolkien Illustrated, dove un giovane Wenzel illustra alcune scene dello Hobbit, scelte e descritte da Lin Carter; due anni dopo la pubblicazione de Lo Hobbit a fumetti, invece, le illustrazioni di David Wenzel accompagneranno il testo il Robb Walsh che prova a re-inventare il passato pseudo-storico del popolo dei nani con The Kingdom of the Dwarfs.  Nonostante non si possa definire un vero e proprio adattamento, ma si tratti piuttosto un’opera derivata, merita di essere quantomeno menzionato il fumetto del 2011, sceneggiato da Brian Wood e disegnato da Simon Coleby, realizzato nel 2011 come tie-in del gioco The Lord of the Rings: War in the North. Intitolato Agandaûr – il nome del principale antagonista del gioco – il fumetto, di 16 pagine in totale, sarebbe stato pubblicato in formato unicamente digitale e distribuito agli acquirenti del gioco in pre-ordine, via Amazon e Toys ‘R’ Us. Parliamo al condizionale in quanto non sono reperibili online informazioni ulteriori sull’effettiva distribuzione di questo tie-in, anche se Brian Wood, ha confermato di averlo sceneggiato e, a suo dire, è stato distribuito.

Biografie

Anche le graphic novel di carattere biografico si contano, per ora, sulle dita di una mano. La prima biografia a fumetti, a noi nota, risale al 2017 ed è stata realizzata sia in inglese che in spagnolo: J.R.R. Tolkien: The True Lord of the Rings. Sceneggiata da Brian McCathy e Michael Lent e illustrata da Luis Chichon, è edita da Bluewater Productions e, nelle sue 25 pagine, si sofferma sui punti salienti della vita del professore e su alcune delle fonti di ispirazione delle sue opere. Le altre due biografie a fumetti ad oggi note sono state pubblicate oltralpe nel 2019, entrambe probabilmente sulla scia del film Tolkien, uscito poco prima nelle sale. Si tratta di Tolkien. Rischiarare le tenebre, scritta da Willy Duraffourg e illustrata da Giancarlo Caracuzzo, uscita in Italia per Renoir Comics e J.R.R. Tolkien et la bataille de la Somme: Dans un trou sous la terre, sceneggiata da Emmanuel Beaudry con i disegni di Corentin Lecorsier, inedita in Italia e pubblicata in Francia da À Contresens Éditions. Come nel caso del film, entrambe le biografie si concentrano sugli anni della guerra, sicuramente la parte della vita dello scrittore inglese più movimentata ed evocativa. < Proprio di questi giorni è invece l’annuncio di un nuova pubblicazione a fumetti di stampo biografico. Si tratta di The Mythmakers: The Remarkable Fellowship of C.S. Lewis & J.R.R. Tolkien una creazione dell’artista John Hendrix dedicata all’amicizia e all’influenza reciproca fra i due noti scrittori inglesi. Questa pubblicazione, la cui uscita in inglese per la casa editrice Abrams Fanfare è prevista nel settembre di quest’anno, dovrebbe alternare, nello stile dell’autore elementi puramente narrativi, a tavole a fumetti.
A questa notizia si aggiunge quella del crowdfunding lanciato da Voyage Comics per finanziare una nuova biografia a fumetti probabilmente incentrata sulla fede cattolica dello scrittore di Oxford. Voyage Comics aveva già pubblicato Jonah’s Voyage to Atlantis ispirato alla traduzione fatta da Tolkien del Libro di Giona.

Parodie e altre curiosità

Probabilmente perché per realizzarle non occorre acquistare costosi diritti, sono invece molte le parodie delle opere di Tolkien. La prima, ispirata al Signore degli Anelli e a  Lo Hobbit, è stata pubblicata sul numero 23 di Plop! del Dicembre 1976, dalla DC Comics. Si tratta di The King of the Ring di Wallace Wood. Dopo questa, occorrerà aspettare gli anni 2000 e i film di Peter Jackson per vederne realizzate di nuove; fra queste sono famose negli Stati Uniti quelle uscite sulla rivista MAD fra il 2002 e il 2004. Venendo all’Italia, fra le migliori figura senz’altro Il Signore dei Ratti di Leo Ortolani pubblicato per la prima volta in Italia nel 2004 da Panini Comics e ristampato successivamente 4 volte. Dell’anno precedente è Il Signore dei Porcelli, autoprodotto da Barbara Barbieri e Stefano Bonfanti nel 2003 e poi ristampato in una nuova veste a colori nel 2014. Del 2016 è, invece, L’Anello dei Signori di Carlo Lauro e Roberto Megna, il cui nome d’arte, Dick & Cok, è tutto un programma. Si inserisce in questo panorama la recente iniziativa editoriale di Mirage Comics, che l’anno scorso ha proposto al pubblico la serie Cronache di Arda, il cui primo volume Le avventure di Sottocolle vanta le matite di Mirko Babboni Umberto Sacchelli e la sceneggiatura del nostro Roberto Arduini. Delle Cronache di Arda è già stato annunciato un secondo volume dal titolo I Cacciatori di FrodoNaturalmente anche i nostri cugini d’oltralpe non hanno potuto esimersi dal realizzare parodie del capolavoro di Tolkien; fra queste è a noi noto L’Essayeur des anneaux che vede ben 22 artisti d’oltralpe rendere omaggio all’unico anello.
Fra le parodie, o quantomeno fra le storie fortemente ispirate al Signore degli Anelli, si possono annoverare anche alcuni adattamenti disneyani molto cari al pubblico italiano Topolino e La Spada di Ghiaccio di Massimo De Vita, del 1982, e Paperino e il Signore del Padello che, scritta da Giorgio Pezzin e disegnata da Franco Valussi, apparsa per la prima volta del 1995.
Concludiamo questa panoramica sugli adattamenti Tolkieniani a fumetti con un paio di curiosità: esiste un altro adattamento a fumetti del Signore degli Anelli, è italiano ed limitato ad un solo capitolo. Nel Dicembre del 1985, infatti, la rivista a fumetti Il Giornalino (numero 49), pubblica l’adattamento in 3 pagine dell’Assalto al Guado di Gran Burrone con i testi di Renata Gelardini e i disegni di Paolo Piffarerio. Vi figura un Aragorn che assomiglia più a Chuck Norris in Walker Texas Ranger che al Viggo Mortensen dei film di Peter Jackson. Un’altra curiosità si trova nel numero 1 del 1998 di Lanciostory Più, dove viene pubblicata la storia Dietro lo Specchio. In questa, i giovani Gabriel e Alice si trovano in un mondo fantastico dopo aver attraversato uno strano specchio. Qui vengono aiutati dal professor Tolkien a sconfiggere alcune creature che provengono da suoi romanzi. Molte, naturalmente, sono le citazioni e gli omaggi alle storie create da Tolkien, nei fumetti, ma elencarle qui in modo esaustivo sarebbe probabilmente impossibile. Se conoscete però altri fumetti tolkieniani non esitate a segnalarcelo nei commenti.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo A Rimini c’è Tolkien tra fumetti e cartoon
– Leggi l’articolo La Magia dell’Anello, non solo mostra a Milano
– Leggi l’articolo La magia dell’Anello: a Cartoomics 2013 omaggio a Tolkien

 

LINK ESTERNI:
– Vai al sito web di Abrams Books
– Vai al sito web del museo WOW di Milano
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Unquendor, l’Olanda riflette sul male in Eä

Waterstones AmsterdamVenerdì 12 e Sabato 13 Aprile, la Società Tolkieniana Olandese  Unquendor organizza a Leida (Leiden) il suo secondo Tolkien Seminar. Il tema scelto quest’anno è “Il male in Eä”. Fondata nel 1981 da Renée Vink e Theo de Feber su ispirazione dalla Tolkien Society inglese, la Unquendor, la società tolkieniana dei Paesi Bassi, (Nederlands Tolkien Genootschap), è molto attiva durante tutto l’anno con una serie di eventi in tutti i Paesi Bassi con partecipanti da tutto il paese (e anche dalle Fiandre e dalla Germania): a dicembre il “Joelfeest” ( festa di Yule) e lo Hobbit Day in cui si tiene anche l’assemblea generale annuale; il 3 gennaio con la “3-januari-diner” (Cena di compleanno di Tolkien); lo “Slotfeest” (festa del castello) di fine giugno; il Seminario Tolkieniano, in collaborazione con l’Università di Leiden, che ha una data variabile. Anche il “Tolkien Leesdag” (Tolkien Reading Day) ha una data che gira introno al 25 marzo, mentre ogni 5 anni anni si tiene il “Lustrum”, l’ultimo dei quali si è svolto nel 2021.
Il taglio di questa manifestazione è più internazionale e di solito nel programma sono incluse conferenze di noti studiosi e artisti di Tolkien: Dimitra Fimi (2021), Thomas Honegger / Paul Smith (2016), Cor Blok (2006), Tom Shippey (2011), Rayner Unwin (1997) , Arne Zettersten (2006). Unquendor offre anche incontri più regolari organizzati dai suoi membri in tutti i Paesi Bassi, chiamati Herbergen (Locande) in analogia agli smial della Tolkien Society. La società è cresciuta di anno in anno fino al numero attuale di membri di circa 225 persone provenienti da tutto il mondo di lingua olandese, sebbene le Fiandre abbiano una propria società, Elanor, e il Sud Africa, che aveva il suo ormai defunto Haradrim, era solitamente considerato sotto l’influenza della Tolkien Society inglese. Negli ultimi anni Unquendor ed Elanor hanno collaborato strettamente agli eventi. Occasionalmente si è unita anche la Società Tolkieniana Tedesca (DTG).

Il programma

Il programma dell’evento, organizzato in collaborazione con l’Università di Leiden, è molto fitto e prevede ben 6 sessioni di circa 1 ora ciascuna suddivise equamente fra le due giornate. Al seminario sarà presente anche l’AIST grazie alla presenza del nostro Claudio Testi.

Il Programma dettagliato dell’evento è il seguente:

Venerdì 12 aprile
Ore 11.00 Apertura porte. Caffè e tè

Sessione 1
11.30 Renée Vink: ‘I diavoli di Tolkien, il Satana biblico e la caduta’
12:00 David Dodds: ‘Non è suo adorare il grande artefatto: amare e disamare la creatura, creare e cadere tra gli Ainur, in Eä e per tutta la vita dell’Uomo, Sub-creatore’
12.30 – 14.00 Pranzo

Sessione 2
14.00 Chiara Marchetti: ‘Cibo e male. Dalla descrizione del cibo alle considerazioni morali dei personaggi malvagi
14.30 Jonne Steen Redeker: ‘La natura del male e la natura del male’
15.00 Suzanne Klare: ‘Doppia identità: l’ibridità Beowulfiana di Beorn ne Lo Hobbit’
15.30 – 16.00 Pausa. Caffè e tè

Sessione 3
16.00 Sanne Dekker: ‘Esplorare il bene e il male nella fantasia di Tolkien: un’analisi basata sui corpora’
16.30 Markus Davidsen: ‘Archetipicità narrativa nel Signore degli Anelli, con particolare attenzione alla natura (malvagia?) degli Orchi’
17.00 Lucas Gahrmann: ‘Fenomeni oscuri: espressioni del male ne Il Signore degli Anelli e I figli di Húrin’

Fine del primo giorno. Cena (per coloro che si sono registrati)

Sabato 13 aprile
Ore 10.30 Apertura porte. Caffè e tè

Sessione 4
11.00 Jan van Breda: ‘Le peregrinazioni di Húrin: come l’Ombra cadde sul Brethil”
11.30 Stas Vugts: ‘Il mio, il mio prezioso, la mia scelta?” In che misura la scelta dei 5 hobbit portatori dell’anello di raccogliere l’unico anello è stata una scelta autonoma?’
12:00 Yoeri Emmaneel: ‘Il male e la giustizia nella Terra di Mezzo’
12.30 – 14.00 Pranzo

Sessione 5
Ore 14.00 Lezione magistrale di Claudio Testi: ‘La logica del male in Tolkien: Melkor, Sauron e gli Orchi’
15.00 Pausa. Caffè e tè

Sessione 6
ore 15.30 Anastasia Dalcolmo: ‘Dame temute e fanciulle dotate: tracciare la figura della strega nella narrativa di J.R.R. Tolkien’
16.00 Renée Vink: ‘Tolkien e lo zoroastrismo: dualismo ed “eterodossia” nell’Ainulindalë’
16.30 – 17.30 Tavola rotonda

Fine del secondo giorno. Cena (per coloro che si sono registrati)

 

LINK ESTERNI
– Vai al sito di Unquendor, la Società Tolkieniana Olandese

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– Leggi l’articolo  Scompare Cor Blok: suo l’Arazzo di Tolkien
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La recensione: Tolkien. Artista e Illustratore

IUn’importante lacuna nella bibliografia italiana tolkieniana si è colmata il 10 gennaio 2024 con la pubblicazione di J.R.R. Tolkien. Artista e illustratore, traduzione di Alberto Gallo del volume inglese J.R.R Tolkien. Artist and Illustrator.
Curato dai noti studiosi Wayne G. Hammond e Christina Scull e pubblicato originariamente nel 1995 – il testo è stato rivisto nel 2004 in occasione dell’uscita di una seconda edizione – da Harper Collins, questo testo si inserisce nell’ormai cospicuo numero di scritti dedicati al Tolkien illustratore.
Fra questi ricordiamo: Immagini, mai più ripubblicato in Italia dopo l’edizione Bompiani del 2002; L’Arte dello Hobbit e L’Arte del Signore degli Anelli, recentemente ristampati da Bompiani; Tolkien – Il Creatore della Terra di Mezzo, traduzione italiana del catalogo dell’omonima mostra di Oxford del 2018 e Tolkien: Voyage en Terre du Milieu, catalogo – purtroppo mai tradotto in italiano – dell’esposizione tenutasi alla BnF di Parigi nel 2019.
Se queste mostre sono state fondamentali nel rendere noto al pubblico il talento artistico del professore oxoniense, J.R.R. Tolkien. Artista e illustratore è stato una dei primi libri interamente dedicati al Tolkien illustratore. Con le sue 208 pagine, nelle quali vengono riprodotte 200 opere – fra dipinti, disegni e schizzi – alternate a lunghe descrizioni e digressioni biografiche, questa pubblicazione non può mancare nelle librerie degli appassionati  e degli studiosi interessati alla produzione artistica del professore di Oxford.

Un volume da sfogliare

Il libro è suddiviso in sezioni tematiche: nella prima – I primi lavori – dedicata alla formazione del Tolkien artista, troviamo principalmente schizzi, ma anche disegni e dipinti che riproducono i luoghi da lui visitati principalmente durante i periodi di vacanza. Nella seconda sezione – Visioni, miti e leggende – emerge l’elemento fantastico, con i primi disegni del Libro degli Ismi (Book of Ishness) – lo sketchbook iniziato da Tolkien nel 1914, dedicato alle sue illustrazioni a soggetto immaginario – e con gli splendidi acquarelli che accompagnarono i primi poemi dedicati alla Terra di mezzo e il Libro dei Racconti Perduti, prima, e Il Silmarillion, poi. La terza sezione – Illustrazioni per bambini – è incentrata invece sulle opere che accompagnano i libri di Tolkien dedicati ai più piccoli: Roverandom, Le Lettere di Babbo Natale e Mr. Bliss. La quarta e la quinta – Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli – riguardano le illustrazioni concepite per le due opere più famose dell’autore. La (quasi) totalità delle riproduzioni incluse in queste due sezioni è già stata pubblicata in L’Arte dello Hobbit e L’Arte del Signore degli Anelli; i testi di accompagnamento inclusi in questa nuova pubblicazione sono però molto più lunghi e dettagliati. L’ultima sezione – Motivi e stemmi – fornisce una panoramica sulla produzione di Tolkien dedicata all’araldica e alla decorazione.
Tolkien, Artista e Illustratore mostra, dunque, l’evoluzione dai primi schizzi dal carattere realistico ai coloratissimi acquarelli che accompagnano Lo Hobbit, fornendo una panoramica esaustiva sulla produzione artistica di J.R.R. Tolkien.
Finalmente, dopo tanti anni, è giunta un’edizione tutta italiana che è allineata al formato di quella originale in inglese: il volume infatti è rilegato con tanto sovraccoperta. La copertina mostra uno degli acquarelli più suggestivi: la montagna di Taniquetil, sulla cui cima si intravedono la aule di Ilmarin. Sul retro alcune delle riproduzioni che si trovano all’interno del volume.
Chi fosse interessato a capire quali fra le illustrazioni dedicate alla Terra di mezzo e incluse in J.R.R. Tolkien. Artista e illustratore siano presenti in altre pubblicazioni può consultare il sito Tolkien Art Index.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Vai alla recensione di: Creatore della Terra di Mezzo

LINK ESTERNI:
– Vai alla pagina di Bompiani dedicata a questo libro: J.R.R. Tolkien. Artista e illustratore 
– Vai alla pagina di Bompiani dedicata all’autore: La Casa dei Grandi Autori: J.R.R. Tolkien

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Il Tolkien Reading Day in Italia: quante letture!

"Tolkien Reading Day"Qualche giorno fa abbiamo pubblicato il programma delle attività che la nostra associazione ha organizzato per il Tolkien Reading Day 2024, che si svolgeranno a Dozza, il 24 marzo, e online, il 25. Siamo lieti che, anche quest’anno, altre realtà associative e smial, in tutta la penisola, aderiscano a questa consuetudine che da ormai oltre 20 anni, vede gli appassionati del professore oxioniense radunarsi per commemorare la sua opera. Riportiamo quindi di seguito gli eventi di cui abbiamo notizia, nella speranza che quanti più di voi possibile possano partecipare per unirsi a noi, simbolicamente, nel celebrare il professore. Seguiremo un ordine geografico, da sud a nord, per facilitare la ricerca dell’evento più vicino alle vostre dimore. Qualora foste a conoscenza di altri eventi in giro per l’Italia non esitate a informarci nei commenti!

Messina e Cagliari: letture su Tolkien nelle isole

Ormai in Sicilia la capitale tolkieniana è Messina, che da mesi ha iniziato un’intensa attività di conferenze, seminari e incontri in libreria, grazie a un gruppo molto affiatato e alla bravura del coordinamento di un’associazione “storica” tolkieniana, che da poco si è rinominata Eriador. Il 23 marzo alle ore 18.00, in occasione del Tolkien Reading Day, proprio l’associazione Eriador con la collaborazione dell’AIST e dell’Officina del Sole, nei locali di Via Giacomo Venezian, Marco Boncoddo e Paolo Pizzimento, insieme al padrone di casa Lelio Bonaccorso, ci catapulteranno all’interno del mondo tolkieniano. Dopo aver affrontato il personaggio di Galadriel ne “Il Silmarillion” e ne “Il Signore degli Anelli”, la letteratura inglese tra le due guerre mondiali, il potere e le sue ipostasi, il saggio Sulle fiabe, ora sarà la volta di un confronto tra Aragorn II e Turin Turambar, nella più ampia tematica dell’eroe letterario.
Seguendo il confine del Mar Tirreno puntando verso Capo Teulada, si sbarca a Cagliari, città dalla forte tradizione tolkieniana. Qui è, infatti, presente da anni gli Araldi di Alqualonde, lo smial sardo affiliato a S‘Arda – Tolkien Sardegna, la società tolkieniana che si propone di riunire gli appassionati, gli artisti e coloro che desiderano approfondire lo studio delle opere di Tolkien in Sardegna e in lingua sarda, che ha realizzato grandi incontri molto partecipati e di valore letterario. Il 26 marzo, alle ore 18,00, lo smial  si riunirà presso la libreria Ubik di Cagliari (via Sidney Sonnino 186/A) per leggere brani e discutere insieme delle opere, dei mondi e del pensiero di J.R.R. Tolkien.

In Liguria ed Emilia in viaggio con Tolkien

Salendo lungo la penisola, si può partire dalla Liguria. Qui, in provincia di Savona, il borgo medievale di Laigueglia, famoso per il corallo, ha avviato da alcuni mesi un percorso culturale tutto dedicato a JRR Tolkien, In Viaggio con Tolkien. Domenica 24 marzo, al termine delle giornate di primavera del FAI, alle 17.45 al centro civico “Semur en auxois” in piazza San Matteo, si terrà l’evento laiguegliese del Tolkien Reading Day, giornata celebrata in tutto il mondo, con letture, commenti, visione di scene cinematografiche e dibattiti sulla saga del Signore degli Anelli. In questa terza tappa della nostra rassegna sul padre della letteratura fantasy verranno mostrate e commentate scene e i dialoghi più iconici e famosi della saga cinematografica e si terrà una lettura teatrale di alcuni brani centrali nello sviluppo della storia, analizzandone i temi con l’aiuto di alcuni esperti, registi e attori, e ci sarà anche un collegamento web a sorpresa.
Non è da meno l’Emilia, dove ormai Pieve di Cento (BO) è il centro di molte attività tolkieniane. Già in occasione della Fiera di Pieve di Cento, che annualmente riempie le strade del paese con tanti ragazzi giovani e tanta musica, la parrocchia locale aveva organizzato una serata culturale dedicata a J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis, con la presenza di due relatori: Claudio Antonio Testi ed Annalisa Teggi. Ora sarà il turno della biblioteca “Le scuole”, in collaborazione con la Fumetteria Geco e nell’ambito del Patto per la lettura – Pieve di Cento città che legge, in occasione del Tolkien Reading Day, organizza una serata di letture coordinata da Stefano Tassinari. Così lunedì 25 marzo, alle ore 18.00 si terrà l’incontro. Il tema di quest’anno è, naturalmente, quello scelto dalla Tolkien Society Inglese e quindi “Servizio e Sacrificio”.

A Pinerolo con il gruppo Inkiostri

Molto strutturato l’incontro del 24 marzo, dalle ore 14.30 a Pinerolo (TO) presso il salone parrocchiale San Maurizio, dove il gruppo letterario Inkiostri in collaborazione con l’Associazione Culturale Sentieri Tolkieniani ha previsto un fitto programma di conferenze e letture, tutti incentrati sul tema “Servizio e Sacrificio”: la prima conferenza vedrà Chiara Bertoglio (musicista e teologa ) e Davide Gorga (scrittore e studioso) affrontare il tema “Servizio e sacrificio in Dante e Tolkien: l’Autorità e il pericolo del Potere“; a seguire Luisa Paglieri (germanista e scrittrice) si concentrerà sul tema del servizio con “Sam: servizio e fedeltà”. Maria Finello (insegnante) analizzarà, invece, il tema del sacrificio dell’eroe nel Silmarillion con il suo “Dare la vita per tramandare vita. La morte dell’eroe nel Silmarillion”. A queste conferenze seguirà una lettura teatrale incentrata sul “Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm”. La lettura è il frutto dell’adattamento da parte Adriana Comaschi (scrittrice fantasy) dell’omonimo testo di Tolkien. A valle della piece teatrale, Mauro Toninelli (insegnante e saggista) dialogherà con il pubblico a proposito del suo libro “Al Drago verde”. A chiudere la serata, sono previste letture libere e una Tavola Rotonda moderata da Chiara Nejrotti (insegnante e saggista).

Tolkien nel Triveneto: Vicenza e Spilimbergo

Il 25/03, alle ore 20.30 a Vincenza presso il centro culturale Porto Burci, grazie all’associazione culturale La Loggia del Crepuscolo si svolgerà un incontro con lo scrittore e socio fondatore dell’AIST Wu Ming 4, autore di alcuni saggi importanti come l’Eroe Imperfetto, Difendere la Terra di mezzo e Il Fabbro di Oxford e Francesco Nepitello, notissimo autore del gioco di ruolo, di cui L’Unico Anello e soltanto l’ultimo grande esempio.
Di Difendere la Terra di mezzo è recentemente uscita una nuova edizione, rivista dall’autore 10 anni dopo la pubblicazione originale – ne abbiamo parlato qui. La seconda edizione del gioco di ruolo l’Unico Anello, nella sua versione inglese, è stata oggetto di kickstarted di grandissimo successo nel 2021 – ne abbiamo parlato qui – e vedrà a breve la pubblicazione di un’espansione molto attesa sulle miniere di Moria (Moria – through the Doors of Durin).
Chiudiamo questa bella carrellata di incontri culturali con un incontro che si terrà in Friuli. Sempre domenica 24 marzo alle 17.30 presso il Molino di Mezzo a Spilimbergo (PN), interverrà Nicolò Del Grande, saggista dell’Associazione Il Raduno – Tolkien Fest in una conferenza dal titolo J.R.R. Tolkien – Mito. Epica. Tradizione. Nicolò Dal Grande (Montecchio Maggiore, Vicenza, 1983), laureato in Storia Moderna e Contemporanea presso l’Università degli Studi di Padova (2010), ha successivamente conseguito il diploma nel Corso di Alta Formazione in Dialogo Interreligioso e Relazioni Internazionali presso L’ISSR Marvelli di Rimini (2021). Saggista, collabora con la rivista online Domus Europa, apparendo in alcuni documentari di natura storica. Segretario Nazionale dell’Associazione Culturale Identità Europea dal 2014, per i tipi del Cerchio ha pubblicato Il Risorgimento Italiano (2011); è fra gli autori con Franco Cardini, Francesco Mario Agnoli, Luigi Pedrone del testo Grande Guerra: le radici e gli sconfitti (2014) e Veneto 1866 (2016). Già in passato, Dal Grande si è occupato dello scrittore inglese, con approfondimenti su George MacDonald e JRR Tolkien.

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mappa TRD 2024

 

ARTICOLI PRECEDENTI:

– Leggi l’articolo Tolkien Reading Day 2024: ecco il programma
– Leggi l’articolo Difendere la Terra di Mezzo: l’intervista
– Leggi l’articolo Kickstarter, successo per L’Unico Anello 2a edizione
– Leggi l’articolo L’AIST raddoppia il Tolkien Reading Day
– Leggi l’articolo Il 25 marzo unisciti al Tolkien Reading Day!
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– Leggi l’articolo Il Tolkien Reading Day 2019: a Dozza e in Italia
– Leggi l’articolo L’AIST raddoppia: il Tolkien Day a Formello
– Leggi l’articolo Tolkien Day 2017, un successo a Roma!
– Leggi l’articolo Il 25 marzo partecipa al Tolkien Day a Roma

LINK ESTERNI:

– Leggi l’articolo Pinerolo. domenica 24 marzo il “Tolkien Reading Day” targato Inkiostri

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Nuovo libro a settembre le Poesie di Tolkien

Tolkien è noto a tutti per i  suoi romanzi Lo Hobbit Il Signore degli Anelli ed è ormai considerato un indiscusso maestro del Fantasy, se non il padre di questo genere. Non tutti però si sono soffermati a considerare le sue indubbie abilità come poeta. A questo cercheranno di porre rimedio i noti studiosi Wayne Hammond e Cristina Scull che, dopo aver mostrato agli appassionati del professore l’artista, con pubblicazioni come Tolkien: Artista e Illustratore, L’Arte dello Hobbit e L’Arte del Signore degli Anelli, approfondiranno il poeta con una nuova raccolta di poesie intitolata The Collected Poems of J. R. R. Tolkien in arrivo per Harper Collins a Settembre.

Tolkien e la poesia

Goblin FeetPer molto tempo, se non per tutta la sua carriera, Tolkien si è considerato (anche) un poeta. Come scrive John Garth in Tolkien e la Grande Guerra “fu con lo studio dei classici (…) che il gusto di Tolkien per la poesia fu risvegliato”, durante gli anni passati alla King Edward’s School di Birmingham. Molte tra le sue prime poesie, si pensi a Tinfang Warble del 1914 o a  dell’anno successivo, sono già a tema fantastico, ma gli elfi e le fate che vi sono rappresentati sono ancora quelli tipici dell’epoca vittoriana. Ben presto però, l’influenza del Nord e ancor più l’incombere della guerra sulle vite di Tolkien e dei suoi amici, spazzeranno via le fatine vittoriane per dare vita a una poesia più matura con la quale inizia a prendere vita la Terra di mezzo: Eärendil, la città di Kor (i.e. la futura Tirion), l’isola di Tol Eressëa prendono vita per la prima volta fra il 1915 e il 1916, in forma poetica. Il professore cercò di pubblicare, senza successo, alcune fra queste poesie nella raccolta The Trumpets of Faerie dapprima nel 1916 e in seguito sia durante la sua permanenza a Leeds, nei primi anni 20, sia ad Oxford, nel 1926. La maggior parte di queste è stata pubblicata postuma da Christopher Tolkien nei primi due volumi della monumentale Storia della Terra di Mezzo, insieme alle storie del Libro dei Racconti Perduti che a queste sono legati strettamente.

Dopo la fine della guerra, per tutti gli anni 20 e 30, Tolkien abbandonò I Racconti Perduti per dedicarsi al Silmarillion, il progetto che porterà avanti per tutta la vita. Questo periodo fu anche molto prolifico per la sua produzione poetica anche se solo una piccola parte di essa fu inizialmente pubblicata. Ricordiamo, per esempio, le raccolte Northern Venture del 1923 – che contiene 23 poesie di 10 autori dell’Università di Leeds, 3 delle quali di Tolkien – e Songs for the Philologists, stampata privatamente nel 1936, che contiene versi – alcuni dei quali di Tolkien e di E.V. Gordon – in numerose lingue: Inglese, Medio Inglese, Antico Inglese, Antico Islandese, Latino e Gotico. Questi anni però furono sopratutto quelli dei Lai. Il professore scrisse infatti svariati poemi narrativi, la maggior parte dei quali incompiuti, sia in versi allitterativi che in distici rimati: Il Lai dei Figli di Húrin (fra il ’20 e il ’25), Il Lai di Leithian (fra il ’25 e il ’31), Il Lai di Aotrou e Itroun (nel ’30), La Caduta di Artù (negli anni ’30) e Il Nuovo Lai dei Volsunghi Il nuovo Lai di Gudrún (negli anni ’30). Nessuno di questi poemi è stato pubblicato quando l’autore era ancora in vita, ma con il successo planetario di Tolkien, ormai tutti sono stati pubblicati o come parte della Storia della Terra di Mezzo o come opere indipendenti.

Gli anni dello Hobbit e del Signore degli Anelli, furono, naturalmente altrettanto prolifici, ma in questo caso la maggior parte della produzione poetica del professore ha trovato la giusta collocazione all’interno dei romanzi stessi. Fra le eccezioni, figura il poema drammaturgico in versi allitterativi Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm inspirato al poema in antico inglese La Battaglia di Maldon, che ha avuto una recente riedizione inglese nel Marzo dello scorso anno.

Con gli anni ’60 vediamo una riduzione progressiva della produzione poetica del professore, forse dovuta a un aumento di interesse di Tolkien per gli aspetti filosofici del Legendarium, o perché tutti i suoi sforzi erano profusi verso il completamento del Silmarillion. Risale però proprio a questi anni la pubblicazione di due importanti raccolte di poesie: Le Avventure di Tom Bombadil nel 1962 e The Road Goes Ever On nel 1967.

La nuova raccolta

In questo contesto si inserisce la nuova raccolta curata da Cristina Scull e Wayne Hammond. Secondo quanto riportato sul blog dei due studiosi il progetto è in cantiere dal 2016 ed è stato discusso con Christopher Tolkien svariate volte fino a Marzo 2019, data del suo ultimo messaggio con il quale approvava l’idea e le proposte fatte fino a quel momento. Il progetto iniziale di Christopher era quello di pubblicare unicamente le poesie scritte prima degli anni 30, ma i curatori col tempo lo hanno convinto a “raccogliere quante più poesie di suo padre possibile, indipendentemente dalla loro data di composizione, dalla lingua e dalle circostanze e di seguire per questa collezione il modello della Storia della Terra di mezzo, combinando i testi originali con note editoriali e commenti.

La collezione di poesie avrà la forma di un cofanetto di 3 volumi rilegati per un totale di più di 1500 pagine e includerà “la maggior parte delle poesie note scritte da Tolkien e per molte di queste multiple varianti che ne mostrano l’evoluzione”. I Collected Poems conterranno 195 titoli, considerando che ogni titolo può corrispondere a più varianti della stessa poesia, almeno 240 poesie e 5 appendici. Fra questi 77 sono completamente inediti (i.e. non sono stati pubblicati in alcuna forma in precedenza a meno di alcuni versi) mentre di altri sono state pubblicate delle varianti. I lunghi poemi citati in precedenza e già oggetto di pubblicazioni dedicate non saranno naturalmente citati per intero, ma ne verranno forniti estratti significativi al fine di “mostrare lo sviluppo di Tolkien come poeta o forme metriche non utilizzate da lui altrove”. La collezione inoltre non contiene tutti i poemi inclusi ne Lo Hobbit o ne Il Signore degli Anelli ma solo una selezione rappresentativa. “Il libro includerà un lunga introduzione su Tolkien come poeta, una breve cronologia delle sue poesie e un glossario dei termini arcaici, inusuali e poco noti utilizzati nei suoi versi”

LINK ESTERNI:
– Vai al blog di Wayne Hammod e Christina Scull : Too Many Books and Never Enough
– Vai al sito ufficiale di Harper Collins: The Collected Poems of J. R. R. Tolkien

ARTICOLI PRECEDENTI:

– Leggi l’articolo Come ascoltare il suono delle poesie in Tolkien
– Leggi l’articolo All’asta libro raro con tre poesie di Tolkien
– Leggi l’articolo Non sono perdute le due poesie «ritrovate» a Oxford
– Leggi l’articolo Scoperta una poesia di Tolkien sconosciuta

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A febbraio il numero 26 della rivista Endòre

Fra qualche giorno uscirà, unicamente in formato elettronico, il numero 26 della rivista Endòre, diretta da Franco Manni, con instancabile dedizione, da più di 30 anni: sotto la sua curatela sono, infatti, usciti almeno 37 numeri, in varie vesti editoriali: Terra di Mezzo – Rivista interamente dedicata a Tolkien [4 numeri], Terra di Mezzo – Rivista della Società Tolkieniana Italiana [7 i numeri diretti da Manni], Endòre – La Rivista della Terra di Mezzo [26 numeri].

Un po’ di storia

La storia di questa fanzine è strettamente legata a quella del fandom e degli studi tolkieniani italiani: Terra di Mezzo – Rivista interamente dedicata a Tolkien, infatti, ha visto la luce nel lontano 1992 come prima pubblicazione autonoma dedicata a Tolkien in Italia. Nel 1995 la rivista è stata rinominata in Terra di Mezzo – Rivista della Società Tolkieniana Italiana, e, con una nuova numerazione, è diventata una pubblicazione ufficiale della STI (anch’essa fondata nel 1992). Questa collaborazione è continuata fino al 1999, quando è stato pubblicato il primo numero di Endòre, mentre Terra di Mezzo, come pubblicazione della STI, ha continuato un percorso distinto sotto una nuova direzione editoriale. Endòre, invece, è rimasta indipendente sino al 2015, quando la rivista si è affiliata all’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. La collaborazione con l’AIST è stata mutualmente proficua sino al 2021, quando la nostra associazione e la fanzine hanno preso percorsi diversi. Endòre è quindi figlia diretta di Terra di Mezzo e nonostante nel corso del tempo siano mutati il numero di pagine, la varietà degli argomenti, le affiliazioni e, naturalmente, i collaboratori che vi hanno contribuito, la linea editoriale è rimasta quella originaria. Tutti i numeri di Endòre sono disponibili online qui. I primi 8 numeri della rivista sono stati pubblicati sia in formato elettronico – in italiano e in inglese – sia cartaceo – le copie fisiche sono attualmente acquistabili unicamente sul mercato dell’usato.

Il nuovo numero

Nonostante la collaborazione ufficiale fra Endòre e l’AIST sia terminata da tempo, sono molti i soci, gli ex-soci e gli amici dell’associazione che, a titolo personale, hanno deciso di collaborare all’uscita di questo numero.

La fanzine, come di consueto, è strutturata nelle seguenti sezioni:

  1. Editoriale
  2. Articoli
  3. Forum
  4. Fiction
  5. Recensioni
  6. Rubriche

Editoriale

L’editoriale di questo numero si concentra sul rapporto di Tolkien con Politica e Cultura e in particolare chiarisce la posizione della redazione, non tanto sulla mostra Tolkien, Uomo, Professore, Autore che tanto ha fatto discutere il pubblico tolkieniano – e non solo – italiano in questi ultimi mesi, quanto sulla strumentalizzazione politica di questo evento.

Articoli

La seconda sezione contiene 4 articoli:

  1. Da Morgoth a Gollum (passando per Frodo) di Vincenzo Gatti esamina la natura del male nel Legendarium analizzandone le manifestazioni nelle creature e nei personaggi che lo popolano.
  2. Continua invece il suo studio Alberto Quagliaroli, iniziato nel numero 25, sulla Spiritualità di Tolkien e nel suo Legendarium secondo il metodo di Domenico Sorrentino, applicando quindi all’opera di Tolkien il metodo di analisi storica e sistematica del vissuto cristiano proposto dal vescovo di Assisi.
  3. La Caccia alla Compagnia di Valerio Merenda analizza i movimenti e le azioni delle fazioni nemiche durante il viaggio della Compagnia da Imladris a Lórien dal punto di vista di Fingedil, uno studioso di Gondor durante la Quarta Era. Lo studio ha l’obiettivo di capire quali siano gli obiettivi di queste fazioni e se queste siano o meno coordinati da un’unica volontà.
  4. In La Geografia di Tol Eressëa Gianluca Meluzzi propone un’affascinante ricostruzione filologica della geografia dell’isola degli Elfi, utilizzando in modo sincretico, ma ragionato, tutte le fonti disponibili per creare una mappa e una descrizione geografica il più possibile coerente con l’idea dell’isola che poteva avere Tolkien.

Forum

La terza sezione propone le seguenti tematiche:

  1. Nell’articolo In ricordo di Charles Noad, Franco Manni scrive il necrologio dello studioso, scomparso nel luglio dello scorso anno e che aveva conosciuto durante le sue frequentazioni dello smial “Northfarthing” di Londra.
  2. L’Opera di Tolkien trascende la”wokeness” è la traduzione di un articolo di Bradley J. Birzer del giugno 2021 in cui lo storico americano esprime la sua opinione sull’approccio della Tolkien Society inglese alla “diversità” nelle opere del Professore e nei loro adattamenti.
  3. Il terzo testo di questa sezione presenta i risultati della Tavola Rotonda su Sessualità nelle opere di Tolkien svolta dalla redazione della rivista (Adriano Bernasconi, Simone Bonechi, Elena Grecchi, Franco Manni, Alberto Quagliaroli e Filippo Rossi)
  4. In Una nuova tendenza negli studi Tolkieniani, Claudio Antonio Testi fa una carrellata sugli studi tolkieniani che negli ultimi anni sono stati dedicati a questo tema ed esprime a sua volta la sua opinione su tale approccio, concentrandosi in particolare sull’articolo “On Love” di Molly Ostertag – articolo già pubblicato nel 2022 su questo sito come Il “Queer Approach” nei Tolkien Studies.
  5. La sezione si chiude con il resoconto dell’evento Omaggio a Tolkien a Civitanova Marche che fornisce “una cronaca delle gesta compiute” il 2 settembre 2023 in occasione dei 50 anni dalla morte di J.R.R. Tolkien.

Fiction

La quarta sezione presenta un misto di racconti in prosa, di varia lunghezza, e poesie:

  1. Le poesie Il Bianco Cavaliere e Il Re del Palazzo d’Oro di Enrico Imperatori
  2. Le poesie Un Capitano di Rohan e Profezia sul Ritorno del Re di Daniela Giledhel
  3. I racconti Boromir il Giovane, La morte di Halbarad e Partenza di Legolas e Gimli di Locigenius

Recensioni

La quarta sezione è dedicata alla recensioni:

  1. Il Lai di Aotrou e Itroun per la prima volta in italiano di Emilio Patavini introduce in modo chiaro ed esaustivo il lettore italiano a questo testo di Tolkien finora inedito in Italia, fornendo gli elementi chiave che sono necessari per mettere in relazione quest’opera con gli altri scritti di Tolkien, siano essi parte del Legendarium o meno.
  2. L’articolo di Roberto Arduini, Ottavio Fatica traduce “Bagshot Row” – già pubblicato nel 2020 su questo sito come Quante storie dietro il vico Scarcasacco! – approfitta della nuova traduzione di Fatica per raccontare l’interessante etimologia del termine “Bagshot Row”, tradotto da O. Fatica con vico Scarcasacco e da V. Alliata con via Saccoforino. L’articolo mostra come la presenza di molteplici traduzioni permetta di scoprire nuove storie, spingendo il lettore a interrogarsi sui meriti dell’una piuttosto che dell’altra soluzione.
  3. Anche la recensione di Claudio Antonio Testi  Il contributo della traduzione di Fatica è già stata pubblicata su questo sito  – questa volta nel 2019 con il titolo La versione di Fatica: contributo per una messa a fuoco. Lo studioso, oltre a esprimere il suo personale giudizio sulla traduzione di Fatica, fa chiarezza su molti aspetti: (a) le molteplici traduzioni della Compagnia dell’Anello ad oggi pubblicate in Italia, (b) il ruolo dell’AIST in questa pubblicazione e (c) il rapporto di Tolkien con le traduzioni italiane.
  4. Juxhin Deliu recensisce approfonditamente il libro di Mauro Toninelli Colui che Raccontò la Grazia. Una Rilettura de «Il Signore degli Anelli» di J.R.R. Tolkien sottolineando come «questa rilettura consigliata sia agli appassionati di Tolkien che gli studiosi di teologia, riempa entrambi di rivelazioni che fanno scorgere una “Buona Novella” in tutto il Legendarium di Arda».

Rubriche:

Chiude la rivista la sezione dedicata alle rubriche dove troviamo:

  1. La Biblioteca di Hobbivillle, appuntamento ricorrente con la rubrica a carattere bibliografico curata da Enrico Imperatori.
  2. Un altro appuntamento ricorrente è quello con Mathom di Riccardo Moretti, dove Miniature Tolkieniane: Un anno in chiaro scuro parla di miniature in Mithrill nel 2022.
  3. L’ultima rubrica è invece una traduzione della Cronologia della Tolkien Society e delle riviste collegate a cura di Charles Noad.

 

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LINK ESTERNI:
– Vai al sito web di Endòre – La Rivista della Terra di Mezzo

 

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