Lingue e fotografia, dal 15/10 a Dozza 2 mostre

Tana del Drago a DozzaCon l’arrivo dell’autunno tornano anche le mostre a Dozza, in provincia di Bologna. Ad ospitare la mostra sarà proprio il Centro Studi – la Tana del Drago, nella sua galleria d’arte allestita al primo piano del civico 2 in via xx settembre, che da anni ormai è un attivo centro culturale tutto dedicato a J.R.R. Tolkien. L’appuntamento è per il 15 ottobre alle ore 16:30 e le opere resteranno in esposizione fino alla prossima primavera. Gli autori saranno presenti al Centro Studi di Dozza da venerdì 15 a domenica 17, per offrire visite guidate (visite contingentate e obbligo di Green Pass). Vediamo nel dettaglio le esposizioni artistiche.

Il Libro di Mazarbul

Crowdfunding libro di MazarbulGrazie alla collaborazione con la WELA, la World Elvish Language Association, sarà possibile presentare al pubblico per la prima volta i frutti dello studio pluriennale di Edouard Kloczko sui manoscritti di Tolkien conservati alla Markette University, negli Stati Uniti. Dal 2018, anno della sua fondazione, ad oggi la WELA è cresciuta gradualmente e ora sbarca in Italia. La mostra è intitolata Mazarbul – svelati i segreti dei Nani dedicata proprio al libro rinvenuto dalla Compagnia dell’Anello a Moria ed è realizzata da Kloczko e Beatrice Mazzoleni. Verrà esposta la trascrizione completa delle pagine di Mazarbul (di cui sono state decifrate frasi finora inedite che Tolkien ha cercato di rendere illeggibili antichizzando il manoscritto), la loro traslitterazione in caratteri latini e la traduzione italiana. Cop Book of MazarbulAnche se il Libro di Mazarbul rinvenuto dalla Compagnia dell’Anello a Moria è noto a tutti i lettori del Signore degli Anelli, è comunque un argomento abbastanza di nicchia. Perché dunque dedicarvi un’intera mostra? Innanzitutto, perché uno degli scopi è coinvolgere i lettori in quello che era il progetto originale di Tolkien stesso: rendere partecipe ognuno in prima persona della scoperta di ciò che si cela nelle pagine di Mazarbul e così scoprire qualcosa in più sulla vicenda della Compagnia di Balin. Più di quanto Gandalf stesso abbia letto alla Compagnia nelle miniere di Moria. Libro di Mazarbul - Folio 03Si tratta di un gioco filologico col lettore che Tolkien non poté portare avanti nella sua vita, poiché questi manoscritti furono pubblicati solo postumi. Il Libro di Mazarbul è scritto in cirth (rune) e tengwar (sistemi di scrittura veri e propri, non semplici giochi di sostituzione tra lettere latine e simboli), inoltre le parole non sono scritte secondo l’orografia tradizionale. Questo, e le cancellature intenzionali, rendono certo non facile leggere le pagine di Mazarbul, ma nemmeno impossibile. Tolkien voleva davvero che fossero lette e non ha spinto la sua sperimentazione linguistica all’estremo: ha messo in atto un gioco a beneficio del lettore, che certamente al termine conoscerà di più i Nani, ma probabilmente anche Tolkien, i suoi sistemi di scrittura e la lingua in generale. Libro di Mazarbul - Folio 02La lingua è sempre stata infatti al centro dell’opera di Tolkien, sia per quanto riguarda le sue lingue costruite che quelle naturali. Il visitatore sarà accompagnato alla scoperta di tutti questi aspetti nel corso di visite guidate che si terranno nel primo week-end dell’inaugurazione –il 16 e 17 ottobre – e successivamente una volta al mese fino alla chiusura della mostra in primavera.

Istanti dalla Terra di Mezzo

Locandina mostra IstantiCosa succederebbe se chiedessimo a un fotografo di fare un reportage fotografico della Terra di Mezzo? Come si fa ad andare ad esplorare i luoghi e i personaggi narrati nei libri di J.R.R.Tolkien? E se riuscissimo a teletrasportarlo aldilà del tempo e dello spazio e si ritrovasse improvvisamente catapultato nella Contea o a Mordor, senza alcuna apparecchiatura digitale o altra strumentazione fotografica: come potrebbe documentare il suo viaggio? Probabilmente sarebbe un uomo come altri e non sapremmo nulla del suo destino, ma si da il caso che questo fotoreporter è Alessio Vissani, uno dei pochi che si costruisce le macchine fotografiche con le proprie mani, che ha vissuto con i nativi americani e che sa trovare Tolkien nei viaggi più inaspettati! L’inaugurazione di metà di ottobre, infatti, sarà anche l’occasione di ammirare la personale Istanti dalla Terra di Mezzo di Alessio Vissani, ospitata in una sala della galleria d’arte. Noto fotografo, ha al suo attivo due libri di reportage fotografici, ha pubblicato su quotidiani nazionali (l’Unità, Avvenire, La Repubblica), è fotografo ufficiale del Greisinger museum (primo museo in Europa su Tolkien) di Jenins in Svizzera. scheda Alessio VissaniVissani ha tenuto mostre fotografiche, ha partecipato al carnevale di Venezia, esposto a Roma e nelle più importanti città dell’Umbria con progetti reportagistici o fantasiosi (a scopo didattico come un progetto sulle fiabe o sui miti dell’antica Grecia). Per quanto riguarda l’argomento tolkieniano nel 2014 ha esposto a Viterbo sempre insieme a Ivan Cavini per la manifestazione Ludika, e la mostra a Fantastika Sotto la Montagna – Scatti dall’Olimpo nel 2015. La Terra di Mezzo dal punto di vista fotografico rimane sempre molto difficile in quanto i film di Peter Jackson hanno dato una connotazione precisa, purtroppo, di questo mondo immaginario. E Vissani vuol ora presentare la propria visione, qualcosa in chiave personale, per proporre una atmosfera nuova della Terra di Mezzo.

 

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LINK ESTERNI
– Vai al sito web della World Elvish Language Association
– Vai al sito di Alessio Vissani

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