Quest’anno la proclamazione dei premi Hugo, che si terrà il 18 agosto 2019, è un evento che i tolkieniani attendono con particolare trepidazione: infatti, tra i candidati come migliore artbook figura anche il catalogo della mostra Tolkien: Maker of Middle-earth, a cura di Catherine McIlwaine, pubblicato il primo giugno 2018 dalla Bodleian Library Publishing. È la prima volta che questa categoria viene premiata agli Hugo (è infatti consuetudine che ogni anno sia possibile aggiungere una categoria, per quell’anno soltanto) e il poderoso volume compete, tra gli altri, con l’artbook The Books of Earthsea: The Complete Illustrated Edition, illustrato da Charles Vess, e con l’artbook del film vincitore del premio Oscar come Miglior film d’animazione del 2019, Spider-Man: Into the Spider-Verse. Nati nel 1953 e diventati un appuntamento annuale due anni dopo, nel 1955, i premi Hugo sono considerati tra i più prestigiosi premi legati alla science fiction. Tra gennaio e marzo i membri del Worldcon (World Science Fiction Award) nominano ciascuno fino a cinque candidati nelle quindici categorie previste e ad aprile cinque finalisti per ogni categoria vengono annunciati.
Vi abbiamo già parlato della mostra (che ha esordito alla Weston Library di Oxford, si è poi spostata alla Morgan Library di New York e verrà presto trasferita alla Bibliothèque nationale de France di Parigi); ma vediamo nel dettaglio le caratteristiche d’eccellenza che hanno portato lo straordinario catalogo ad essere nominato per il premio Hugo – e ad aver già vinto i Tolkien Society Awards 2019 come miglior libro.
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Tolkien Archive con Catherine McIlwaine
Curatrice della mostra inglese Tolkien: Maker of Middle-earth (di cui potete leggere il nostro resoconto qui), nonché Tolkien Archivist presso le Bodleian Libraries di Oxford da ben 16 anni, Catherine McIlwaine sta per arrivare in Italia: il 18 e 19 maggio a Barletta, per un weekend in cui scoprire il Tolkien Archive, i manoscritti che conserva, come sia giunto alla Bodleian ed altro ancora. L’evento, intitolato Tolkien Archive: Un arazzo dalle filature mitiche e intarsi elfici, è organizzato dal collezionista e studioso Oronzo Cilli, con il patrocinio della Città di Barletta ed il supporto dell’Archivio di Stato – Sezione di Barletta, della Biblioteca Comunale di Barletta “S. Loffredo”, dell’Associazione del Centro di Studi Normanno-Svevi e di varie associazioni tolkieniane quali la Tolkien Society, la Società Tolkieniana Italiana, Eldalie, Tolkien Italia e lo Smial Cavalieri del Mark.
Tolkien Society Awards 2019: ecco i vincitori
La Tolkien Society ha finalmente annunciato i vincitori dei suoi Awards 2019! Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, ecco una breve spiegazione: ogni anno la Society seleziona le eccellenze nel campo degli studi tolkieniani, ma anche del semplice fandom. Le nominations vengono raccolte dal pubblico che segue le iniziative dell’associazione, per poi venire scremate ed infine sottoposte ad un voto online.
I vincitori di quest’anno sono stati annunciati durante la cena annuale della Tolkien Society, tenutasi a Londra il 6 aprile.
La mostra a Oxford: ci siamo stati per voi!
Sulla mostra evento dedicata all’arte di Tolkien,
Tolkien: Maker of Middle-earth e inaugurata soltanto pochi giorni fa, il 1 giugno, sono già state spese molte parole, articoli e approfondimenti (noi ne abbiamo scritto qui). Quello però che non è stato raccontato è l’emozione, per chi non ha avuto ancora la fortuna di andarci, di arrivare a Oxford: la città in cui Tolkien ha insegnato e vissuto. per gran parte della sua vita.
Attraversare le vie dove lui è stesso passato, incontrare per strada i professori che insegnano agli atenei e che indossano ancora le toghe che troviamo nelle sue fotografie, vedere i college e il giardino botanico e magari fare anche una pausa, tra fish and chips e club sandwich, a The Eagle and Child, il pub rinomato per i ritrovi degli Inklings, non rappresenta una gita come un’altra.
Perché a Oxford, in qualche modo, ci si sente più vicini al Professore, come se lo avessimo appena visto uscire dalla porta del pub, con la pipa in mano, pronto per incamminarsi verso casa e riprendere i suoi scritti, da dove li aveva lasciati, o per tornare verso la Bodleian Library, ad approfondire qualche dettaglio linguistico. Il solo lasciarsi coinvolgere da tutto questo, rende lo studioso o il fan di Tolkien quasi pronto per fare poi il suo ingresso nell’imponente Weston Library, di Broad Street, dove una grande insegna indica che quello è il posto giusto: oggi si può incontrare davvero J.R.R. Tolkien, attraverso la testimonianza del suo lavoro, del suo pensiero, della sua arte. Noi l’abbiamo fatto per voi, con l’auspicio che possa diventare un incentivo per andarci di persona.
