Ritornano i Saggi Hobbit!
Si tratta di saggi brevi così nominati per via della loro lunghezza volutamente contenuta (ma non trascurabile) e perché redatti secondo quelli che Tolkien descrive essere i gusti hobbit: nella Prefazione al Signore degli Anelli è infatti scritto che gli hobbit “si dilettavano a riempire meticolosamente libri interi di cose che già sapevano, in termini chiari e senza contraddizioni.”.
Il proposito di questa rubrica è di fornire basi solide e affidabili su cui poter costruire altri ragionamenti e ci auguriamo che i nostri lettori vorranno aggiungere nei commenti le loro riflessioni ed opinioni.
I tre saggi apparsi finora sono incentrati sugli Anelli del Potere, gli Orchi e la sorte di Frodo. Il saggio di oggi è dedicato proprio della Gente Piccola: un saggio Hobbit sugli Hobbit!
Tag: Hobbit
Yule, la festività invernale degli Hobbit
Buon Natale! O meglio, dovremmo dire «Buon Yule», come scrive J.R.R. Tolkien in una lettera (n. 347). L’equivalenza tra Natale e Yule è una delle lezioni trasmesse dalle sue opere, ma in realtà, come spesso accade, si tratta solo di un errore della traduzione italiana. Nello Hobbit pubblicato da Adelphi e tradotto da Elena Jeronimidis Conte, il termine “Yule-tide” appare infatti tradotto in italiano come “periodo natalizio”. Intervistato dall’Oxford Times (il 22 dicembre 1972), l’autore separava nettamente i due termini spiegando che «non c’è niente che non mi piace nel Natale, in particolare; io l’ho soltanto diviso in due. C’è “Yule”, che significa la parte dei regali, dell’albero di Natale e di queste cose; e poi c’è il “Natale”, che è la festa religiosa e della pace». Per capire meglio, passiamo in rassegna l’uso del termine nelle opere di Tolkien.
I film e la desolazione dello Smaug mutante
È passato un anno dalla proiezione de Lo Hobbit – La Desolazione di Smaug, ma in internet non si è ancora esaurita la discussione su come Peter Jackson abbia deciso di rappresentare il drago Smaug, cioè in forma di viverna (creatura a due zampe) anziché con quattro zampe. Ma in pochi sanno che anche Peter Jackson a cambiato idea più volte in merito…
Battaglia delle 5 armate diffuso il nuovo trailer
Dopo l’abbuffata della Comicon di San Diego dove tra le varie risposte degli attori e del regista Peter Jackson intervenuti c’è anche il lancio di un contest per i fan e l’idea di creare un museo con tutti i costumi ed accessori utilizzati nei tre film dello Hobbit è stato finalmente presentato il teaser trailer del terzo film. Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate, capitolo finale dell’epica avventura intrapresa da Bilbo Baggins, insieme allo stregone Gandalf, per riconquistare il perduto Regno di Erebor strappato ai Nani dal Drago Smaug. Peter Jackson, già autore della trilogia del Signore degli Anelli, firma la regia anche di questa pellicola liberamente tratta dal romanzo di J.R.R. Tolkien.
Scompare Saul Zaentz: portò Tolkien al cinema
Era famigeratamente noto agli appassionati di J.R.R. Tolkien. Era il grande vecchio dietro tutte le versioni cinematografiche delle opere dello scrittore inglese, ma anche di porcate come gli hambuger alla Bilbo e le slot machine di Aragorn. Saul Zaentz, produttore cinematografico, si è spento a San Francisco all’età di 92 anni, per le complicazioni dovute al morbo di Alzheimer, di cui soffriva da tempo. Vincitore per tre premi Oscar (Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo, Amadeus e Il Paziente Inglese) fu un personaggio leggendario e singolare, entrato a pieno diritto nella storia del cinema, a cui i fan della trilogia di Peter Jackson devono sicuramente qualcosa.
Sì saranno tre i film sullo Hobbit
L’avevamo già detto, ma sembra che solo adesso sia ufficiale. Ci sarà un terzo film sullo Hobbit di J.R.R. Tolkien, sempre firmato da Peter Jackson. I primi due film usciranno rispettivamente il prossimo 14 dicembre 2012, il 13 dicembre 2013, mentre il terzo è atteso per l’estate del 2014. Saranno anche in 3d. A dare la notizia oggi dell’arrivo del terzo capitolo sono state la New Line cinema, Metro-Goldwyn Mayer Studios e Warner Bros Pictures.
Proprio Peter Jackson, che aveva fatto un piccolo accenno alla Comic-con di San Diego! ha spiegato che “dopo aver rivisto il materiale tagliato nel montaggio del primo film, e quello che era rimasto fuori dal secondo, con le sceneggiatrici Fran Walsh e Philippa Boyens ci siamo resi conto che la storia funzionava. La ricchezza della vicenda dello Hobbit, così come le Appendici al Signore degli Anelli, era tale che poneva una semplice questione: racconta di più del racconto? E la risposta dalla nostra prospettiva di sceneggiatori e fan è stata un Sì senza riserva”. “Sappiamo quanta parte della storia di Bilbo Baggins, di Gandalf, dei Nani di Erebor, dell’ascesa del Negromante, della Battaglia di Dol Guldur non verrebbero alla luce se non cogliessimo questa occasione. A nome della New Line Cinema, Warner Bros. Pictures, Metro-Goldwyn-Mayer, Wingnut Films, e l’intero cast e troupe dello Hobbit , vorrei dunque annunciarvi che i due film diventeranno tre”.
Tra i protagonisti della trilogia dello Hobbit ci sarà Ian McKellen come Gandalf, personaggio già interpretato nella trilogia precedente sul Signore degli Anelli. Martin Freeman avrà il ruolo centrale di Bilbo Baggins e Richard Armitage vestirà i panni di Thorin Oakenshield. Ritornano nel cast attori della precedente trilogia, come Cate Blanchett, Orlando Bloom, Ian Holm, Cristopher Lee, Hugo Weaving, Elaja Wood a Andy Serkis come Gollum. La sceneggiatura è di Fran Walsh, Philippa Boyens, Peter Jackson e Guillermo del Toro.
Le Appendici nella trama
Il sito di informazione cinematografica Deadline ha intervistato Peter Jackson riguardo alle sue frasi durante la Comic Con. Ne riportiamo uno stralcio importante: «[…] Nel romanzo, Gandalf scompare più volte. Nel 1936, quando Tolkien scrisse il romanzo, non aveva in mente cosa stesse facendo Gandalf. Ma successivamente, quando scrisse Il Signore degli Anelli, ripensò a quei momenti e scrisse una serie di note sui motivi per cui Gandalf sparisce: indaga sulla possibilità che Sauron stia tornando. Sauron non compare nello Hobbit. Tolkien stava inserendo Lo Hobbit nella complessità della sua mitologia. Anche se non scrisse mai Il Silmarillion (fu poi pubblicato dal figlio Christopher), ci sono 125 pagine di appunti pubblicati alla fine del Ritorno del Re. Sono Le Appendici e sono sostanzialmente i suoi appunti estesi sullo Hobbit. Avevamo i diritti di quel materiale e ci hanno permesso di utilizzarlo. Ecco, quindi, che non abbiamo adattato solo Lo Hobbit, abbiamo adattato quel romanzo più una serie di spezzoni delle appendici. Il film spiega nel dettaglio dove è andato Gandalf, cosa che il libro da solo non fa. Abbiamo spiegato tutto questo utilizzando gli appunti di Tolkien. Questo permette di definire maggiormente l’atmosfera del film, perché abbiamo inserito materiale del Signore degli Anelli nello Hobbit. C’è ancora l’aria della fiaba, in particolare nello sviluppo dei personaggi dei Nani e di Bilbo, che ha un certo umorismo. Il Signore degli Anelli era più serio e così il film prende un’atmosfera più simile a quella della
trilogia. Così chi vuole può vedersi tutti i film di seguito…».
Abbiamo già parlato del film Lo Hobbit di Peter Jackson qui:
– Lo Hobbit, l’anteprima il 28/11 in Nuova Zelanda
– Lo Hobbit di Jackson in anteprima al cinema e sul blog
– Lo Hobbit, ecco il primo trailer ufficiale
Nell’attesa non ci resta che goderci il trailer in italiano:
.
In giro per il mondo con Frodo e Bilbo
Uno degli “effetti collaterali” del successo planetario della trilogia cinematografica di Peter Jackson è quello di aver fatto diventare reale la Terra-di-mezzo. In senso letterale. Dal 2001 è, infatti, possibile visitare in Nuova Zelanda i set per Gran Burrone, Minas Tirith, la foresta di Fangorn e molte altre location celebri della saga. Tra le zone più belle spiccano le verdi colline di Matamata, nell’Isola del Nord, il set usato per ricreare Hobbiton e la Contea degli Hobbit, da dove tutto ebbe inizio. Tra le varie costruzioni spicca la fattoria privata messa a disposizione dai proprietari (la Alexander family) per essere usata come casa Baggins, dimora di Bilbo e Frodo. Alla visita dei set dei film è seguita la creazione di un vero e proprio parco giochi, la Pequena Tierra Media, una sorta di Disneyland della Terra-di-mezzo costruita nel 2003 nella Sierra Norte in Spagna, a due passi da Madrid. Ma il fenomeno più recente è lo spuntare in varie parti del globo di diverse case Hobbit, in cui si può pernottare «per vivere una vera “vita Hobbit”», come recita uno dei loro slogan. Qualcuna merita però di essere segnalata.
