Per la Tolkien Estate un sito con 12 foto e disegni inediti

Sito web Tolkien EstateA quasi 50 anni dalla morte spuntano ancora nuove fotografie e dipinti inediti di J.R.R. Tolkien. Ma stavolta l’operazione è per così dire “ufficiale” perché tutto avviene in famiglia. La Tolkien Estate, ente che tutela la memoria e le opere dell’autore de Il Signore degli Anelli ha rinnovato il suo sito web ufficiale, aggiungendovi per l’occasione tanto nuovo materiale, incluse bozze di manoscritti e lettere e sezioni sulla calligrafia di Tolkien e una linea temporale della sua vita. Tra il nuovo materiale ci sono anche registrazioni audio e videoclip con Tolkien e Christopher, il figlio terzogenito ed erede letterario delle sue opere.

Criptovalute, la Tolkien Estate blocca JRR token

SloganLa Tolkien Estate è riuscita a bloccare una criptovaluta che si era autodefinita «l’unico token che li governa tutti», sfruttando la notorietà mondiale di J.R.R. Tolkien e dei suoi libri. L’ultimo capitolo di questa vicenda è di martedì 23 novembre, quando la società che tutela i diritti di molte delle opere dello scrittore e la sua eredità intellettuale ha raggiunto un accordo con Matthew Jensen, lo sviluppatore con sede in Florida, per il ritiro del suo token JRR. Ma andiamo con ordine.

Biopic, la Tolkien Estate prende le distanze

Biopic TolkienA pochi giorni dall’anteprima mondiale del 29 aprile di Tolkien, il film biografico che si concentra sugli anni in cui lo scrittore inglese frequentò l’università di Oxford, conobbe Edith Bratt, la sua futura sposa e fu soldato nella Grande Guerra, gli eredi prendono le distanze della pellicola. Il film, che uscirà il 3 maggio nelle sale cinematografiche in Gran Bretagna, il 10 maggio negli Stati Uniti e soltanto il 26 settembre in Italia, è diretto da Dome Karukoski e vede due giovani attori britannici come protagonisti: Nicolas Hoult e Lily Collins.

Continua l’attesa della serie TV tolkieniana

Amazon VideoDa novembre 2017 è cominciata una nuova attesa per gli appassionati tolkieniani di tutto il mondo, quando Amazon ha annunciato di aver acquisito i diritti televisivi globali del Signore degli Anelli. Molte sono state le ipotesi formulate su quali sentieri narrativi i produttori avrebbero intrapreso (potete leggere qui le nostre riflessioni in merito) e mentre siamo ancora tremendamente lontani anche solo dalla visione di alcuni secondi di trailer o dallo scorgere nomi o volti del cast che si formerà, cerchiamo di riassumere le informazioni rivelate che lentamente, goccia dopo goccia, consumano la distanza che ci separa da questo nuovo viaggio nella Terra di Mezzo.

Prima del Signore degli Anelli: ci sarà la serie tv

Libri BompianiDopo giorni di indiscrezioni, il 13 novembre, Amazon ha annunciato di aver acquisito i diritti televisivi globali del Signore degli Anelli, basato sui romanzi di J.R.R. Tolkien, con un impegno previsto per più stagioni. L’imminente Amazon Prime Original sarà prodotto da Amazon Studios in collaborazione con Tolkien Estate and Trust, HarperCollins e New Line Cinema, una divisione di Warner Bros. Entertainment. Il lancio è previsto per il 2020, su Prime Video e le indiscrezioni riportano di un affare da 200-250 milioni di dollari per i soli diritti e di costi di produzione di 120 milioni di dollari a stagione. A pochi anni dalla fine della trilogia cinematografica dello Hobbit di Peter Jackson, quindi, Tolkien tornerà sugli schermi con diverse stagione legate al suo capolavoro e le storie a esso collegate. Ma per capire bene la notizia e avere qualche indizio su quali saranno le storie narrate, si deve partire dal comunicato stampa ufficiale, che qualche dettaglio sui contenuti lo fornisce. Con tutto il peso della sua immensa disponibilità di fondi, quindi, Amazon entra a pieno nel business delle serie televisive, facendo tremare Hbo e Netflix. Amazon VideoLa divisione Amazon Prime Video è già attiva sul mercato con prodotti originali, come The Grand Tour e American Gods, che ha ricevuto però un’accoglienza inferiore alle aspettative. Per questo motivo l’azienda di Jeff Bezos punta ora a quello che si preannuncia come un kolossal tale da mettere al tappeto la concorrenza, soprattutto se riuscirà nell’obiettivo di intercettare il pubblico che resterà orfano di Game of Thrones, che finirà nel 2019.

Christopher si dimette dalla Tolkien Estate

Christopher TolkienChristopher, terzogenito di J.R.R. Tolkien, presidente di fatto della Tolkien Estate, si è dimesso da membro della compagnia, come riportato dal sito web della Tolkien Society. Secondo la “Companies House”, il registro delle compagnie nel Regno Unito, le dimissioni risalgono al 31 Agosto 2017, ma l’atto avrebbe avuto corso effettivo solo in questi giorni per via dei tempi tecnici di notifica e la notizia si è diffusa il 15 novembre. All’interno della Tolkien Estate non cambia molto, visto che Baillie, la moglie di Christopher, e il nipote Michael George (figlio di Michael, fratello di Christopher) rimangono al loro posto di executor all’interno dell’ente giuridico che gestisce e cura i diritti di pubblicazione e sfruttamento degli scritti di Tolkien.

Bompiani: "Beren e Luthien"Non si tratta di una sorpresa, secondo la Tolkien Society. Nella prefazione dell’ultima sua fatica, Beren e Lúthien scrisse: «Nel mio 93esimo anno questo sarà (presumibilmente) il mio ultimo libro in una lunga serie di pubblicazioni degli scritti di mio padre, in gran parte inediti». In effetti, anche se Christopher ha tenuto aperta la possibilità di continuare a dedicarsi alla pubblicazione delle opere del padre, la sua attività in questo senso è stata veramente notevole. In quanto esecutore del patrimonio letterario paterno, dalla morte del padre ha pubblicato 24 opere postume del padre, tra cui una serie di studi accademici e, soprattutto, quelli legati alla Terra di Mezzo Il Silmarillion (1977), I Racconti Incompiuti (1980), i 12 volumi della History of Middle Earth (la HOME 1983-96), I Figli di Hùrin (2007) e Beren e Lùthien (2017).

Logo della "Tolkien Estate"Le dimissioni di Christopher giungono dopo il 29 giugno, giorno in cui si è conclusa ufficialmente la causa legale con la Middle-earth Enterprises e la Warner Bros che, tramite la controllata New Line, avevano prodotto le due trilogie di Peter Jackson e non riconosciuto alcun diritto agli eredi dello scrittore inglese.
Questa risoluzione della causa ha permesso così agli eredi di Tolkien e all’editore inglese di essere coinvolti totalmente nel progetto di Amazon di una serie tv basato sui romanzi di J.R.R. Tolkien, con un impegno previsto per più stagioni. L’annuncio è stato dato il 13 novembre da Amazon che ha acquisito i diritti televisivi globali del Signore degli Anelli e l’imminente serie tv, che verrà trasmessa su Amazon Prime Original, sarà prodotto da Amazon Studios in collaborazione con Tolkien Estate and Trust, HarperCollins e Amazon VideoNew Line Cinema, una divisione di Warner Bros. Entertainment. Il lancio è previsto per il 2020, su Prime Video. Si chiude così un difficile percorso durato ben 50 anni che ha riportato il controllo dell’eredità tolkieniana in mano alla Tolkien Estate, che da ora in avanti avrà un diritto di veto su tutti i progetti legati alla Terra di Mezzo. È il momento migliore per lasciare, quindi. Grazie Christopher.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tolkien Estate e Warner Bros trovano l’accordo
– Leggi l’articolo Ora le slot machine: la denuncia della Tolkien Estate
– Leggi l’articolo Primo round a Warner sulla Tolkien Estate

LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Tolkien Society
– Vai al sito della Tolkien Estate
– Vai al sito della Middle-earth Enterprises

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Tolkien Estate e Warner Bros trovano l’accordo

Slot machine online del Signore degli AnelliNel 2012, poco prima dell’uscita nelle sale cinematografiche del primo capitolo della trilogia jacksoniana tratta da Lo Hobbit, la Tolkien Estate, assieme alla HarperCollins Publishers aveva citato in tribunale la Warner Bros, la famosa casa di produzione cinematografica statunitense che gestisce La società sussidiaria New Line Cinema e la Saul Zaentz Co., ovvero la casa di produzione indipendente che detiene i diritti d’autore (il cinematografo Saul Zaentz acquistò tali diritti nel 1976 e oggi, attraverso la Middle-earth Enterprises possiede in tutto il mondo i diritti di sfruttamento di Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli nelle versioni per il cinema, il teatro e i diritti di merchandising). La Tolkien Estate aveva intrapreso le vie legali a seguito della creazione di giochi d’azzardo online quali Lord of the Rings Casino Game, di cui era venuta a conoscenza in maniera alquanto peculiare: una e-mail di spam era arrivata al suo avvocato nel settembre 2010.
Quando la Tolkien Estate aveva mosso i primi passi nel 2012 l’AIST aveva riportato la notizia (leggi l’articolo Ora le slot machine: la denuncia della Tolkien Estate) e ne aveva seguito gli sviluppi l’anno successivo (con l’articolo Primo round a Warner sulla Tolkien Estate): non potevamo quindi mancare di riportare la risoluzione della vicenda.

La Tolkien Estate blocca Storm over Gondolin

Cop_Storm-over-Gondolin2L’avventura tolkieniana finisce ancor prima di inziare effettivamente… Dobbiamo riportare la brutta notizia che la Tolkien Estate ha deciso di bloccare le riprese del fan film Storm over Gondolin… che sarà successo? Molte voci girano in internet sul fatto che si tratti di un problema di diritti, ma per riportare la notizia correttamente, come è nostra usanza, abbiamo contattato i diretti interessati. Comunque la pagina ufficiale della produzione non esiste più su internet e i produttori francesi hanno fatto sapere che continueranno sulla loro strada raccontando una storia con orchi ed elfi. Cerchiamo di capirne di più.

Primo round a Warner sulla Tolkien Estate

Logo della La Warner Bros. ha vinto il primo round nella battaglia legale in corso con la Tolkien Estate, la casa degli eredi di di J.R.R. Tolkien, in relazione allo sfruttamento dei profitti accessorie del Signore degli Anelli e Lo Hobbit (ne avevamo parlato qui). La Tolkien Estate e l’editore HarperCollins hanno infatti citato in giudizio (qui si può leggere la versione completa) per 80 milioni di dollari la major, la sua sussidiaria New Line e il detentore dei diritti sulle due saghe, la Saul Zaentz Co., con l’accusa di aver oltrepassato i confini della loro licenza di sfruttamento delle opere dell’autore inglese, ottenuta nel ’69 e, secondo l’accusa, limitata ai soli beni di consumo materiali, come figurine, gadget, collezionismo ecc. I diritti sul merchandising concessi non erano invece concessi per prodotti come videogame scaricabili o giochi d’azzardo, come i giochi di slot machine online dal titolo Lord of the Rings Casino Game, che hanno recato un danno irreparabile all’eredità dell’autore e alla sua reputazione. Lo studio ha inoltre dichiarato che aveva già stipulato dei piani con la compagnia WMS Gaming, per la realizzazione delle slot machine con il tema di Lo Hobbit, ma non ha potuto procedere a causa della querela, perdendo così milioni di dollari in licenze. Nella controquerela, Warner e Zaentz sostengono che l’Estate ha precedentemente ripudiato delle sovvenzioni, in violazione del contratto. L’Estate ha risposto a sua volta che non avrebbe potuto ripudiare questi accordi, in quanto tali diritti non sono mai stati assegnati.

Slot machine online del Signore degli AnelliGiovedì scorso un giudice federale ha respinto la richiesta della Estate di non accogliere la controquerela della Saul Zaentz Co. che ha detto di aver perso milioni di dollari in spese di autorizzazione e di merchandising, perché a causa delle denuncia ricevuta, molti produttori hanno smesso di utilizzare i filmati dei personaggi di Tolkien nelle slot machine e nei giochi online. «Queste affermazioni nascono da “un’interpretazione divergente da parte di Warner Bros” e dei diritti di Zaentz sul Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Sono, reclami e querele di routine sul copyright», ha scritto il giudice distrettuale Audrey Collins nella sua sentenza. La Zaentz potrà così andare avanti. Questa decisione è una vittoria per lo studio, ma non pone fine alla disputa tra le due parti, sul non rispetto degli accordi per la creazione di merchandise lucrativo. Come si può immaginare, la disputa legale andrà avanti ancora per lungo tempo. Si può leggere la sentenza qui. La Tolkien Estate non ha ancora deciso se presentare appello contro la decisione emessa la scorsa settimana dal giudice.

La Tolkien Estate cede a una studiosa gallese

Bodleian LibraryUna cosa più unica che rara, tanto da far notizia. Come detto in più occasioni, non tutti i manoscritti di J.R.R. Tolkien sono accessibili. Esiste una sezione riservata di quelli contenuti alla Bodleian Library che conserva le carte private della vita dello scrittore. Gli eredi, in primis Priscilla e Christopher, unici figli ancora in vita di Tolkien, non concedono l’accesso a nessuno, nemmeno dagli studiosi, se non in casi veramente eccezionali e per argomenti molto specifici. Gli ultimi accademici che avevano avuto accesso erano stati Michael D.C. Drout e Verlyn Flieger, entrambi per questioni legate alla pubblicazione delle edizioni critiche di opere di Tolkien: i saggi Beowulf: i mostri e i critici e Sulle Fiabe. Ebbene, da questo discorso si può intuire come faccia notizia ogni studioso che riesca a ottenere il permesso di vedere i manoscritti privati di Tolkien. Ed è proprio questo il caso.

“Giù le mani dal copyright!”, per J.R.R. Tolkien la malattia cresce

Logo della Ci risiamo. Si avvicina un nuovo periodo di vacche grasse, con la prossima uscita dei due film di Peter Jackson su Lo Hobbit, e subito schizza alle stelle la bramosia per i milioni di euro che verranno sborsati dagli appassionati di J.R.R. Tolkien. La Tolkien Estate e la Middle-earth Enterprises sono già partite alla carica. La prima è la società che gestisce i diritti degli scritti di Tolkien per conto degli eredi dello scrittore inglese, sempre più impegnata in battaglie legali contro fan e autori, per lo più sconosciuti, che producono opere ispirate al “Legendarium” tolkieniano o che contemplano la presenza del professore stesso come protagonista. Il caso più eclatante riguarda la novella Mirkwood, scritta dall’americano Steve Hilliard, facendogli guadagnare però molta notorietà e moltissimi dollari. Nel 1968, Tolkien aveva venduto i diritti di commercializzazione de Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli alla United Artists, che a sua volta li vendette a Saul Zaentz nel 1976. La Middle-earth Enterprises (che prima si chiamava Tolkien Enterprises) è, così, la divisione della Saul Zaentz Company, che detiene, in esclusiva mondiale, Due loghi Middle-earth Enterprises e Tolkien Enterprisestutti i diritti dei titoli dei due capolavori di Tolkien, dei nomi dei personaggi e dei luoghi, degli oggetti e degli eventi narrati nei romanzi. Negli anni la compagnia ha ceduto a destra e manca le licenze di sfruttamento per la realizzazione di film, di videogiochi e di tutto il vasto indotto che si è creato dalla trilogia di Peter Jackson. Così, ecco che si moltiplicano le azioni legali contro chiunque nel mondo osi utilizzare il nome Tolkien a fini commerciali.