Le opere di Montanini al museo in Svizzera

Greisinger museumA settembre avevamo già parlato della nascita di una nuova Società Tolkieniana in Svizzera chiamata Seryn Ennor (in sindarin significa «Amici della Terra di Mezzo» oppure «amanti» o «fan»). Avevamo annunciato la loro prima assemblea, e i nomi del presidente, del tesoriere e del segretario (rispettivamente Bernd GreisingerTanja Pfiffner e Thomas Honegger). La Società era nata con l’intenzione di essere un centro di interesse per gli appassionati tolkieniani delle zone limitrofe a Jenins in Svizzera, sede del Greisinger museum; ed ecco infatti che si annuncia il primo evento artistico organizzato da Seryn Ennor.
Bernd GreisingerIl titolo sarà Hud Maeryn Minui («Prima assemblea degli artisti» in lingua Sindarin) e sarà una conferenza sugli artisti e illustratori della Terra di Mezzo. Dopo un posticipo rispetto all’iniziale data di fine aprile, si terrà a giugno. Tra gli artisti che saranno presenti ci sono Roger Garland, primo illustratore inglese dei libri di Tolkien, Philippe Munch, illustratore dell’edizione del Signore degli Anelli in Francia e l’illustratore tedesco Poul Dohle, nuovo volto tedesco nella scena della Terra di Mezzo. Altri artisti hanno confermato la loro partecipazione anche per la seconda data. La conferenza avrà luogo dal 19 al 21 giugno 2015 a Jenins, sede della Seryn Ennor. Il programma è disponibile qui sotto e sul sito della Società Tolkieniana Svizzera e l’iscrizione al convegno potrà essere effettuata, seguendo il link, sempre sul sito di Seryn Ennor. Ne avevamo già dato notizia qui, ma riassumiamo per comodità di lettura. Roger Garland illustra Tolkien da quasi 20 anni (qui un approfondimento): ha illustrato le copertine per i Racconti incompiutiIl Cacciatore di DraghiLe avventure di Tom Bombadil e Il Fabbro di Wootton Major e ha realizzato un calendario su Tolkien sia 1984 sia nel 1989. Philippe Munch Locandina Jenins(qui un approfondimento) è autore dell’edizione per ragazzi della casa editrice francese Folio Junior: le sue immagini hanno un’ottica diversa dal solito (ad esempio con i Nazgûl con i mantelli rossi) e molti giovani francesi ne furono influenzati. Helmut Dohle (“Poul” per gli amici), è un pittore e illustratore tedesco che ha firmato numerose opere per ragazzi. Fate, maghi, nani, folletti, piccoli draghi e streghe sono i suoi soggetti preferiti. Tutti i ritratti da lui realizzati sulle opere di Tolkien sono datati a partire dal 2012 (qui la fotogallery) e sono state “ispirati” (per non dire “pressate”!) da Bernd e Wolfgang Greisinger. Ma a impreziosire questo già nutrire parterre de rois, si sono aggiunti due pezzi da novanta dell’arte tolkieniana.

Un romanzo «per immagini»

Artisti: Cor BlokCinquant’anni fa, poco dopo la prima edizione del Signore degli Anelli, Cor Blok lesse il romanzo e venne totalmente rapito dalla sua originalità e dall’andamento epico della narrazione. La forza visiva del libro ispirò l’allora giovane artista olandese, infondendogli una scintilla di entusiasmo che si unì al desiderio di creare un’opera d’arte inedita. Nacquero così oltre cento tele. In occasione di una mostra di queste opere tenutasi a L’Aia nel 1961, l’editore di J.R.R. Tolkien, Rayner Unwin, inviò allo scrittore cinque immagini. Tolkien ne rimase così colpito che volle incontrare l’artista, iniziando con lui una corrispondenza e acquistando per sé alcune delle opere (tre più altre due regalate dallo stesso artista). Le immagini di Cor Blok sono paragonabili all’arazzo di Bayeux: ciascuna racconta con uno stile semplice Arazzo-di-Tolkiene immediato una vicenda epica, ma sotto questa semplicità si cela un linguaggio incisivo e potente che diventa sempre più efficace man mano che la storia procede. Come avviene con i Classici (la Bibbia, l’Odissea…), anche il Signore degli Anelli può diventare una storia per immagini: una sequenza di illustrazioni che ci raccontano gli episodi salienti di una delle saghe eterne dell’Occidente. Il risultato è un nuovo racconto, fatto di brevi citazioni narrative dal romanzo e da una sequenza di circa oltre 100 immagini: è nato così un libro veramente interessante, l’Arazzo di Tolkien, pubblicato anche in Italia. Anche Cor Blok parteciperà all’evento: l’artista ha abbellito due degli ultimi calendari della Tolkien Society.

Montanini e la sua opera

Artisti: Angelo MontaniniLa novità rispetto alla notizia scritta a marzo sull’evento in Svizzera sarà, però, la presenza di Angelo Montanini, l’artista più famoso dell’arte tolkieniana in Italia: «padrino di Fantastika», è docente di anatomia dell’immagine figurativa presso lo Ied moda Lab di Milano e docente d’illustrazione all’Accademia delle Belle Arti “Galli” di Como. Ma per gli appassionati di Tolkien, Montanini ha fatto la storia dell’illustrazione fantastica in Italia, avendo annoverato collaborazioni con case editrici come Rusconi, Mondadori, Longanesi, Editrice Nord e la Società Tolkieniana Italiana, per cui ha realizzato diversi calendari.
L’artista italiano aveva declinato in un primo momento l’invito a partecipare all’evento in Svizzera. GuerrieroSolo una telefonata dello stesso Bernd Greisinger è riuscita a fargli accettare di essere presente! Ma proprio perché sarà l’unico artista italiano presente, lasciamo a lui la parola: «Oltre ad essere onorato per essere stato invitato mi fa particolarmente piacere poter rappresentare l’Italia in questo importante meeting. Spesso, noi italiani ci consideriamo non all’altezza e deleghiamo ad altri il nostro diritto e talento che deriva da una cultura millenaria e che noi per primi sottovalutiamo. Dico questo con grandissimo rispetto per altri artisti non italiani che nel mondo rappresentano giustamente l’eccellenza della rappresentazione pittorica delle opera di Tolkien, ma verifico ogni giorno che anche da noi giovani talenti avrebbero bisogno di una valorizzazione che all’estero sarebbe normale». Ci può fare qualche esempio? «Ne basta uno: i nostri editori hanno spesso paura ad affidare a nomi nostrani le copertine di libri o pubblicazioni inerenti al mondo tolkieniano, preferendo non rischiare utilizzando i nomi più celebrati all’estero». Ultimamente si sta occupando un po’ più di tematiche fantastiche? «Sì, un’altro motivo che mi porta ad essere presente a manifestazioni come quella in Svizzera è il contatto diretto con gli appassionati e in genere con gli appassionati di illustrazione fantasy. Artisti: Angelo MontaniniGli occhi dei bambini che ti guardano disegnare, affascinati dal tuo segno come tu fossi un mago, sono la cosa che più mi gratifica. A Milano durante la mostra sulla Magia dell’Anello e a Dozza durante Fantastika le esperienze personali più belle sono state poter comunicare e magari trasmettere a giovanissimi appassionati, la magia del disegno…». Porterà qualche novità a Jenins? «In Svizzera ho deciso di portarmi cavalletto e colori per continuare a comunicare con il pubblico non usando le parole ma con il sistema che credo di saper utilizzare meglio… matita, foglio, colori e tela!».

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Ad aprile Munch, Dohle e Garland al museo in Svizzera
Nuova Tolkien Society a settembre in Svizzera

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Ad aprile Munch, Dohle e Garland al museo in Svizzera

Greisinger museumA settembre avevamo già parlato della nascita di una nuova Società Tolkieniana in Svizzera chiamata Seryn Ennor (in sindarin significa «Amici della Terra di Mezzo» oppure «amanti» o «fan»). Avevamo annunciato la loro prima assemblea, e i nomi del presidente, del tesoriere e del segretario (rispettivamente Bernd Greisinger, Tanja Pfiffner e Thomas Honegger). La Società era nata con l’intenzione di essere un centro di interesse per gli appassionati tolkieniani delle zone limitrofe a Jenins in Svizzera, sede del Greisinger museum; ed ecco infatti che si annuncia il primo evento artistico organizzato da Seryn Ennor.
Bernd GreisingerIl titolo sarà Hud Maeryn Minui («Prima assemblea degli artisti» in lingua Sindarin) e sarà una conferenza sugli artisti e illustratori della Terra di Mezzo. Tra gli artisti che saranno presenti ci sono Roger Garland, primo illustratore inglese dei libri di Tolkien, Philippe Munch, illustratore dell’edizione del Signore degli Anelli in Francia e l’illustratore tedesco Poul Dohle, nuovo volto tedesco nella scena della Terra di Mezzo. Altri artisti stanno per dare conferma della loro partecipazione ma siamo comunque già in fibrillazione per i nomi dei partecipanti. La conferenza avrà luogo dal 24 al 26 aprile 2015 a Jenins, sede della Seryn Ennor. Il programma sarà disponibile a breve sul sito della Società Tolkieniana Svizzera e l’iscrizione al convegno potrà essere effettuata, seguendo il link, sempre sul sito di Seryn Ennor.

Tre artisti per un autore

Artisti: Roger GarlandRoger Garland illustra Tolkien da quasi 20 anni. È un illustratore inglese molto noto, venuto recentemente in Italia alla mostra organizzata nel settembre 2014 alla XXI edizione della Hobbiton al Castello di Barletta. Il suo stile è spesso molto “fantasy”, con colori forti e linee definite. «Sono contento di aver illustrato il mondo di Tolkien prima dei film di Peter Jackson, perché sono sicuro che da ollora in poi tutti sono influenzati da quell’interpretazione», ha raccontato Garland. Gestisce anche una galleria che presenta una grande collezione di Tolkien arte. Dal suo sito web: «Permanentemente in mostra è la raccolta Tolkien, oltre 70 dipinti e disegni commissionati dagli editori originali per molti dei libri di J.R.R. Tolkien». Nato nel 1950, dopo aver frequentato i College di Arte e Design di Plymouth e Wolverhampton, dove ha conseguito la laurea in Graphic Design. Ha insegnato arte per dieci anni in Cornovaglia e durante quel periodo inizia la carriera come illustratore. Nel 1989 ha aperto con la moglie una galleria a Lakeside in Cornovaglia, nel 1991 si è ampliato per includere la pubblicazione di libri d’arte e un sito web per gli acquisti dall’estero. Oggi possiedono una seconda galleria in riva al lago a Plymouth. Roger Garland: "The Lord of the Nazgul"Garland ha illustrato le copertine per i Racconti incompiuti, Il Cacciatore di Draghi, Le avventure di Tom Bombadil e Il Fabbro di Wootton Major e ha realizzato un calendario su Tolkien sia 1984 sia nel 1989. Quando ha iniziato a illustrare Tolkien, Garland si sentiva abbastanza sicuro come artista per disegnare immagini che vedeva nella sua mente, ma è avvenuto dopo anni di studio vecchi maestri. Le sue principali influenze come artista sono i preraffaelliti e simbolisti francesi. Garland si è ispirato anche dalla sua vita in campagna: «Vivere in Cornovaglia vicino a Tintagel, sede di Re Artù, e in una regione così ricca di mitologia fa letteralmente infiammare la mia immaginazione».

Il Signore degli Anelli per i giovani francesi

Artisti: Philippe MunchNato a Colmar nel 1959, Philippe Munch vive a Strasburgo. Da sempre appassionato di disegno e di libri, che naturalmente lo ha portato ai fumetti. Dopo le prime esperienze lavorative nello studio di Claude Lapointe e il debutto professionale nel mondo dei fumetti, si rivolge alle illustrazioni a partire dal 1984. Ha pubblicato con i maggiori editori d’oltralpe: Gallimard, Casterman, Nathan, Hachette, Albin Michel. Munch ha illustrato le opere di Jules Verne, H.G. Wells, Conan Doyle, Jack London e Hector Malot. Nel campo della fantascienza e del fantasy – il suo genere preferito – ha illustrato Il Signore degli Anelli di Tolkien (Gallimard), Les aventures de Kerri et Megane di Kim Aldany (Nathan) Le Maître de Juventa di Robert Belfiore (Hachette Jeunesse), le cycle de La Moïra di Henry Loevenbruck (Bragelonne) e Rougemuraille di Brian Jacques (Mango), le cui sontuose copertine hanno ampiamente contribuito al successo della serie. Artisti: Philippe MunchLe sue illustrazioni sulle opere di Tolkien non sono molto numerose, ma includono sei disegni a china del Signore degli Anelli, le prime in stile realistico sul volume. È l’illustratore cui la Folio Junior commissionò le copertine dei tre volumi pubblicati dalla casa editrice francese. Le tre immagini hanno un’ottica diversa dal solito, ad esempio includendo con i Nazgûl con i mantelli rossi. Molti lettori giovani francesi conobbero l’autore inglese con queste edizioni per ragazzi e ne furono influenzati. «Ma se i mondi immaginari mi affascinano – dice Philippe Munch – sono comunque appassionato di un pianeta in particolare, la Terra, che sto cercando di scoprire nei molti viaggi che ho fatto con mia moglie e mio figlio».

Poul Dohle: un “nuovo” volto dalla Germania

Artisti: Helmut Dohle (Poul Dohle)Helmut Dohle (“Poul” per gli amici), nato nel 1961, è un pittore e illustratore. Dopo la scuola, il tirocinio e vari impieghi, ha lavorato per anni come corniciaio in una galleria d’arte. Durante questo periodo ha sviluppato da autodidatta varie tecniche per l’llustrazione. Dal 2005 lavora come illustratore freelance, avendo firmato molte opere per ragazzi, come Pirati! Il giornale di bordo di Francesco Basilio Willcox e moltissime altre. Ora vive con la famiglia a Münster (Renania Settentrionale-Vestfalia) in Germania. Dohle illustra e dipinge tematiche legate al folclore e al mondo fantastico. Fate, maghi, nani, folletti, piccoli draghi e streghe sono i suoi soggetti preferiti. Le sue tecniche variano dalla matita alla pittura ad olio, con una predilezione per la pittura illustrativo sono le sue principali motivazioni dell’uomo e del suo volto. Artisti: Helmut Dohle (Poul Dohle)Il mondo di creature fantastiche e delle creature mitiche ha particolare presa su di lui. «È come se mi guardassero negli occhi direttamente dalla tela e facessero appello per raccontare la loro storia», spiega l’artista. Molte sue opere presentano degli autoritratti immaginari, anche della propria anima, sempre con tematiche fiabesche. «Mi piacciono i corvi anche a causa del mio [Dohle in tedesco significa anche “Taccola”, un uccello appartenente al gruppo dei corvidi diffuso in Europa, Asia e Africe del nord] e mi sento molto vicino a loro». È impegnato a tempo perso in una grande «Historae Animalium» che si ispira alle opere di Tony DiTerlizzi; anche se non è detto che la finirà mai! Helmut Dohle: Gandalf and Frodo Colour StudyQuasi tutti i ritratti da lui realizzati sulle opere di Tolkien sono state “ispirate” (per non dire “pressate”!) da Bernd e Wolfgang Greisinger. Particolarmente, affezionato al suo Saruman, che descrive come «nella mia interpretazione, Saruman è un uomo molto seducente e, infine, distrutto nel suo animo profondo. Dopo le prime frasi che lo descrivono, potevo già immaginare questo grande stregone con gli occhi della mia mente e continuando a leggere non l’ho più dimenticato». Tra i suoi tanti ritratti a tema tolkieniano, tutti datati a partire dal 2012, figurano Tom Bombadil e Baccador, Saruman, Radagast, Barbalbero, Gandalf e Frodo, Grima Vermilinguo, diversi Nazgûl, Spettri dei Tumuli e Orchi della Mano Bianca. Qui sotto una galleria d’immagini a lui dedicata.

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– Fondata una nuova Società Tolkieniana, Seryn Ennor
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– Vai al sito di Poul Dohle
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– Vai al sito della XXI edizione della Hobbiton

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Nuova Tolkien Society a settembre in Svizzera

Greisinger museumDopo un anno di gestazione nasce una nuova società tolkieniana. Ma dal futuro di tutto rispetto. Il primo fine settimana di settembre nascerà ufficialmente la Società tolkieniana svizzera. Promotore dell’iniziativa è Bernd Greisinger (nella foto sotto con il direttore creativo del museo Ivan Cavini e il fotografo ufficiale Alessio Vissani), che nel primo anniversario dell’apertura del Greisinger museum di Jenins, ha voluto festeggiare l’evento con questo nuovo soggetto che si pone come obiettivo quello di riunire gli smial tolkieniani sparsi per tutta la Svizzera e patrocinare eventi e manifestazioni per gli amanti di J.R.R. Tolkien. Una riunione preliminare si era svolta già l’8 settembre 2013, a conclusione della festa a Jenins.

Un nome, un programma

Vissani-Cavin-Greisinger Copyright: Alessio VissaniIn realtà il nome ufficiale della nuova associazione è Seryn Ennor, che in sindarin significa «Amici della Terra di Mezzo» (oppure “amanti” o “fan”). Questo è dovuto al fatto che una Società tolkieniana svizzera esiste già. La Eredain, o Schweizerische Gesellschaft Tolkien, era stata fondata il 25 marzo 1986 e si è sciolta nell’estate del 2006. Nel 1996, alcuni suoi membri fondarono la casa editrice Walking Tree, che esiste ancora ed è una delle case editrici più importanti al mondo per la saggistica tolkieniana. La società è stata costituita in Smial secondo i principi della Tolkien Society inglese. Nella sua forma attuale sembra rimasto attivo solo lo Smial del Canton Ticino (di lingua italiana), gemellato da anni con l’associazione Eldalie, ma il cui sito non è più aggiornato dal 2009. Il suo segretario di allora, Federico Iseppi, è tra gli aderenti al nuovo progetto. È quindi possibile ipotizzare che anche i membri dell smial del Canton Ticino vorranno partecipare alla nuova società. Seryn Ennor è intesa come una società per gli appassionati di Tolkien in Svizzera, nei paesi vicini e quelli che vogliono avere un collegamento dal resto del mondo. L’obiettivo è quello di organizzare eventi in tutta la Svizzera, ma l’epicentro è basato sul Greisinger museum in Jenins, nel canton Grigioni. Aderendo all’associazione si avrà la possibilità di ricevere aggiornamenti regolari tramite una newsletter, avere tariffe ridotte per la partecipazione agli eventi della Seryn Ennor e avere l’ingresso ridotto al Greisinger Museum.

L’evento annuale

Bernd GreisingerProprio per festeggiare un anno dalla nascita del museo e la fondazione della nuova società svizzera il 6 e 7 settembre 2014 si terrà la riunione inaugurale, dal titolo Hûd Minui, che in sindarin significa «Prima assemblea». I membri di Seryn Ennor si incontreranno per la prima volta e avranno diverse questioni da affrontare: presentare il Comitato organizzatore e la sede di Jenins; istituire i diversi gruppi locali (cioè gli smials) e determinare gli organizzatori di ognuno di essi; presentare proposte per conferenze, presentazioni e workshop: A questo si aggiunge naturalmente la conoscenza reciproca. Al momento, il presidente è Bernd Greisinger, il vicepresidente Wolfgang Greisinger, la tesoriere Tanja Pfiffner e il segretario Thomas Honegger. Ogni partecipante sarà responsabile del proprio alloggio (ci sono molte di opportunità in zona). Per partecipare ai pasti del sabato (pranzo, merenda e cena) Società Tolkieniana svizzera: Seryn Ennorè previsto un biglietto di 40 franchi svizzeri, 25 per i bambini sotto i 12 anni (rispettivamente circa 33 e 20 euro). Le bevande analcoliche (acqua minerale, bibite, caffè, tè, ecc.) e bevande alcoliche saranno forniti a buon mercato. I partecipanti possono anche portare da sé cibo e bevande. Ecco il programma dell’evento:

Sabato 6 settembre 2014
10:00-12:00: Benvenuto e apertura ufficiale da parte del Comitato; Informazioni, idee, progetti, organizzazione della società
12:00 Pranzo
14:00. alle 19:00: conferenze, presentazioni, workshop (in varie lingue)
Nel pomeriggio, saranno offerti dolci e bevande (merenda)
19.00 Cena
21:00 – tarda serata: socializzazione tra i membri

Domenica 7 settembre 2014
10:00-12:00: conferenze, presentazioni, workshop
12:00-13:00: Conclusione, resoconti e interventi finali

– Vai al sito di Seryn Ennor
– Vai al sito della casa editrice Walking Tree

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Prima gita al museo: ecco il resoconto

Artisti: Alessio Vissani e Ivan e CaviniDicembre: l’Associazione Romana Studi Tolkieniani in collaborazione con l’Istituto Filosofico Studi Tomistici di Modena decidono di organizzare una serata sul Greisinger Museum: la sua storia, i particolari della collezione, aneddoti vari. I relatori sono Ivan Cavini (direttore creativo del museo, nonché ideatore degli allestimenti scenografici) e il sottoscritto, Alessio Vissani, come fotoreporter e compagno di viaggio. La serata trascorre piacevolmente, con il pubblico rapito dalle immagini e dal racconto del «dietro le quinte». Una bella serata tra persone che condividono una passione. Passa qualche mese e Ivan pensa di organizzare una gita, con qualche amico alla volta del museo, ma quel seme che avevamo piantato durante la conferenza comincia a dare i suoi frutti e la notizia arriva alle orecchie di Claudio Testi.

Il viaggio

foto di Alessio VissaniIl 26 Aprile, un autobus turistico con ventisette persone a bordo, parte da Toscanella di Dozza (BO) direzione Jenins, Svizzera. Un gruppo eterogeneo, formato da «tolkieniani Doc» saliti a Modena e compaesani di Ivan: tutti curiosi di vedere il museo. Ci sono anche tre soci dell’ArsT tra l’equipaggio di questa bella avventura. Durante il viaggio Ivan racconta aneddoti curiosi, difficoltà, conquiste. Io racconto il mio reportage durato quasi due anni, fotografando ogni momento degno di nota fino all’inaugurazione al pubblico. E mi accorgo che è proprio il pubblico, la vera cartina tornasole del museo. Per gli appassionati di Tolkien, entrare in quella porticina rotonda, rappresenta la chiusura di un cerchio e vedere i loro occhi stupefatti davanti all’ingresso del Greisinger Museum, mi ha fatto realizzare quanto di grande è stato fatto in questi anni.

La visita

foto di Alessio VissaniOltre a me e Ivan, anche lo stesso Greisinger vuole essere presente alla visita del primo tour italiano, insieme alla guida ufficiale Enza Donatsch Sava e a Simone Gallotti: molti di noi vestono un costume a tema, così da accompagnare i visitatori nel loro viaggio nel miglior modo possibile. L’occasione del primo tour organizzato, é veramente un evento importante e la prima giornata calda di primavera contribuisce a renderla ancora più memorabile. Il gruppo è rimane nel museo un intero pomeriggio, tanta è la curiosità di conoscere i dettagli delle opere esposte, i dipinti, i pezzi rari da collezione, le opere e le scenografie. Alla sera una cena in stile hobbit in un localino vicino al museo, con risate birra e vino, poi dritti in Hotel a dormire. Il giorno seguente, una sosta è stata fatta al Giger Bar di Coira (realizzato dal compianto padre dei tre film di Alien, Hans Ruedi Giger, progettista e creatore dello Xenomorfo e di tutto l’universo alieno) e una seconda tappa per la visita al Castel Grande di Bellinzona, nonostante la pioggia, mettono la firma a questo incredibile viaggio nella Terra di Mezzo. Una scommessa riuscita? Un esperimento da rifare? Penso proprio di si… Eravamo titubanti e preoccupati per le difficoltà organizzative e l’eterogeneità del gruppo, ma la realtà ha superato le aspettative. Ci ritorneremo? Sicuramente si… Andata e Ritorno… (dall’Italia)

Logo nuovo dell'ArstE tu cosa vuoi fare? Vorresti partecipare a una delle prossime gite al museo sulla Terra di Mezzo a Jenins in Svizzera? Puoi scriverci al nostro indirizzo mail. In linea di massina ogni gita durerà due giorni, perlopiù di sabato e domenica, con partenza da Roma e/o Foligno e possibilità di incontrarsi per partire da altre grandi città (Firenze, Bologna, Milano). Il costo verrà fatto in base ai partecipanti e servirà soltanto a pagare pullman, autista, pernottamento in albergo e ingresso al museo e visita guidata. Nessun lucro verrà dalla possibile organizzazione della gita e tutti i soci presteranno gratuitamente il lavoro che verrà svolto.

GUARDA LE FOTOGRAFIE DI ALESSIO VISSANI:

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Al museo di Jenins è arrivato Gollum!
Aperto in Svizzera sul museo sulla Terra di mezzo
Reportage dell’inaugurazione del museo di Tolkien
Aprirà a settembre il museo su Tolkien
Un museo in Svizzera tutto per J.R.R. Tolkien

LINK
– Vai al sito ufficiale di Greisinger Museum
– Vai al sito ufficiale di Alessio Vissani
– Vai all’intervista a Ivan Cavini

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Aperto in Svizzera il museo sulla Terra di mezzo

Bambini dell'asilo di Jenins in visita al museo GreisingerDopo tanta attesa ha aperto le sue porte al pubblico il museo Greisinger! Abbiamo seguito fin dall’inizio la sua costruzione, l’allestimento, abbiamo intervistato il suo direttore creativo Ivan Cavini (che potete leggere qui) e poi siamo stati all’inaaugurazione facendo il reportage. Così, ora non possiamo che annunciare che da oggi è finalmente aperto l’unico museo al mondo dedicato alle opere di J.R.R. Tolkien e a chi ne è stato ispirato. Ecco tutti i dettagli per chi volesse fare una visita. L’Associazione romana studi Tolkieniani ha in programma una visita guidata speciale in primavera 2014, riservata ai proprio soci. Chiunque volesse avere maggiori informazioni può scrivere al nostro indirizzo mail.

Il museo di Jenins

Staff museo Greisinger (foto di Alessio Vissani)Nel museo c’è la più grande collezione di opere pittoriche, disegni, libri, armi, merchandising e tutto quel che è stato realizzato o ispirato dalle opere del professor di Oxford. Il museo deve il suo nome a uno dei più importanti collezionisti del mondo di Tolkien, Bernd Greisinger, che è riuscito a realizzare il sogno di molti appassionati di Tolkien: una vera e propria casa hobbit nel proprio cortile. Ma ad accogliere i visitatori ci saranno altri 300 metri quadrati di ambienti a tema, 6 sculture alte fino a sette metri (le cosiddette «big-ature lifesize»), ben 600 dipinti originali di oltre 100 artisti (tra cui Alan Lee, Ted Nasmith, Roger Garland, i fratelli Hildebrandt e molti altri), 3000 libri, un cinema con schermo ad alta definizione, e molto altro ancora sul mondo immaginario dell’autore del Signore degli Anelli. Un luogo a metà tra la cultura e l’intrattenimento, voluta e creata da appassionati della Terra di Mezzo per gli appassionati della Terra di Mezzo. Insieme al Creative Director Ivan Cavini e all’Art Director Davide Martini, oltre ovviamente al sostegno di suo padre Wolfgang, Bernd Greisinger e la guida Enza Donatsch accoglieranno gli appassionati nelle diverse «experience rooms», con creature enormi in spazi espositivi tematizzati, per vivere l’esperienza di un viaggio nella Terra-di-mezzo. Nel momento in cui scriviamo, gli organizzatori ci hanno comunicato che già 125 italiani visiteranno il museo nei primi due fine settimana e ci fanno sapere che è meglio prenotare con almeno due settimane di anticipo!

Informazioni per la visita

Visita Greisinger Museum«Il museo Greisinger si trova nella Svizzera orientale, a Jenins, uno dei 4 comuni che caratterizzano la “regione del vino” del Cantone dei Grigioni», recita la presentazione sul sito web ufficiale. Il museo Greisinger non ha orari di apertura ufficiali. Per visitarlo, è necessario acquistare un biglietto attraverso il sistema di prenotazione presente qui. Le visite guidate si svolgono in gruppi di massimo 20 persone. Ogni visita guidata consiste di 2 ore all’interno del museo, e sono previsti altri 15 minuti prima e dopo il tour. Le visite guidate sono condotte in tedesco, inglese, francese o italiano. Un biglietto costa 50 franchi svizzeri a persona (circa 40 euro), ma sono previste riduzioni per gruppi, studenti, famiglie e membri delle società tolkieniane. Coppia di sposi in visita al museo GreisingerEcco il dettaglio: l’ingresso per i gruppi costa 40 franchi svizzeri a persona (circa 32 euro). Gli studenti hanno uno sconto ancora superiore (30 franchi svizzeri, circa 24 euro), ma devono organizzare un gruppo a parte. Con gruppi misti si paga comunque 40 franchi svizzeri a persona. Le società tolkieniane hanno diritto allo sconto (40 franchi svizzeri a persona, circa 32 euro). Il costo è comprensivo dell’ingresso al museo e della visita guidata in italiano o altra lingua, se necessario.

Le guide divise per lingua:
1 – Bernd Greisinger: tedesco e inglese
2 – Wolfgang Greisinger: tedesco
3 – Enza Donatsch: inglese, francese e italiano

Orari delle visite guidate:
A – mattina: dalle 9:30 alle 11:30
B – primo pomeriggio: dalle 13:45 alle 15:45
C – tardo pomeriggio: dalle 16:00 alle 18:00
D – sera: dalle 19:30 alle 21:30

Riduzioni sul biglietto:
110 – studente, tirocinante: 30,00 CHF
120 – membro di una società tolkieniana: 40,00 CHF
130 – membro della Società svizzera della Terra-di-mezzo (MeV): 30,00 CHF
140 – visitatore di ritorno al museo: 30,00 CHF

Riduzioni per i gruppi
210 – famiglia (minimo 1 adulto e 1 bambino): 30,00 CHF a persona
220 – gruppo di adulti (4-7 persone): 45,00 CHF a persona
230 – gruppo di adulti (8-20 persone): 40,00 CHF a persona
240 – gruppo misto con minori / tirocinanti / alunni / studenti (compresi max 2 adulti accompagnatori, per un minimo di 8 persone..): 30,00 CHF a persona

Si prega di notare che al momento dell’ingresso i visitatori dovranno mostrare i documenti attestanti l’età, oppure le tessere delle università, istituto o società tolkieniana di appartenenza per beneficiare delle detrazioni sopra elencate. Chi non soddisfa le condizioni per le riduzioni o non può mostrare i documenti, dovrà pagare il prezzo normale d’ ingresso di 50,00 CHF (circa 40 euro). Le eventuali somme già versate online in precedenza, saranno accreditate sul conto da cui sono state emesse.
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Reportage dell’inaugurazione del museo di Tolkien
Un museo in Svizzera tutto per J.R.R. Tolkien
Aprirà a settembre il museo su Tolkien

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– Vai al sito ufficiale di Greisinger Museum
– Vai al sito ufficiale di Ivan Cavini
– Vai all’intervista a Ivan Cavini
– Vai al sito ufficiale di Tolkien Library
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Jenins, museo di Tolkien: l’ArsT all’inaugurazione

Inaugurazione Greisinger MuseumQuasi duecento persone, ben undici nazioni presenti, rappresentanti di molte società tolkieniane, artisti, pittori e persino un nutrito gruppetto di Goblin musicanti. Sono questi i testimoni della cerimonia di apertura del Greisinger museum a Jenins, in Svizzera. Gli invitati in questo angolo del cantone dei Grigioni hanno avuto modo di visitare in anteprima assoluta il primo museo al mondo interamente dedicato alla Terra di Mezzo. È la più grande collezione di opere pittoriche, disegni, libri, armi, merchandising e tutto quel che è stato realizzato o ispirato alle opere di J.R.R. Tolkien. Dopo circa 7 anni di lavori, il Greisinger Museum è stato inaugurato e verrà aperto al pubblico il prossimo 1 ottobre 2013. C’era anche l’Arst e questo è il nostro resoconto.

La cerimonia d’apertura

Museo Jenins: inaugurazione«Dopo Heidi, questa è ora anche la casa di Tolkien». Così al taglio del nastro ha esordito Baseli Werth, il sindaco di Jenins e presidente della comunità montana, ricordando con orgoglio come Meienfeld sia il paese dove la scrittrice Johanna Spyri aveva la casa di vacanza dei nonni che poi è diventata la casa museo di Heidi. E l’auspicio che Jenins segua l’esempio del suo paese vicino è ben fondata, vista la partecipazione alla cerimonia. Da tutto il mondo vengono a visitare la casa di Heidi, lo stesso probabilmente accadrà per questa ricostruzione a grandezza naturale della casa di Bilbo Baggins, costruita in molti suoi dettagli, perfino nella pendenza del terreno. Prima di aprire la porta rotonda che dà accesso al museo, tutti i visitatori hannoVisita museo Jenins: Ivan Cavini dovuto infilare delle pattine trasparenti per proteggere il pavimento non ancora finito. L’aria di opera incompleta è stata palpabile, ma questo ha aggiunto alla visita un valore aggiunto visto che c’è ancora un mese all’apertura ufficiale e i dettagli da sistemare sono pochi. Per godere meglio della visita, i partecipanti sono stati divisi in numerosi gruppi: la comunità più numerosa (circa 30 presenze) erano proprio gli italiani, che hanno avuto due gruppi.

La visita al museo

Museo Jenins: visita«Il museo avrà rilevanza internazionale, non c’è nulla di simile in tutto il mondo», ha detto il fondatore Bernd Greisinger. E i numeri parlano già da soli: circa 400 metri quadrati di esposizione, oltre 600 dipinti originali di più di 100 artisti (tra cui Roger Garland, i fratelli Hildebrandt, Alan Lee, Ted Nasmith), 3000 libri, 7 anni di lavori e un costo di 2 milioni di euro. Tutto è iniziato da una semplice collezione. A un certo punto, Greisinger si è accorto che la sua passione aveva assunto proporzioni più grandi: «So che quando mi metto a raccogliere qualcosa, lo faccio in maniera completa. Poi mi sono accorto di avere oltre
400 scatole di oggetti, quadri o libri!». Così, l’ex imprenditore tedesco ha deciso di realizzare il suo sogno. «Sette anni fa, ho conosciuto Davide e Ivan, gli ho mostrato il giardino dietro casa e gli ho detto: “Qui verrà un museo per Tolkien”. Loro mi hanno guardato e mi hanno detto: “È una pazzia!”. Oggi gli posso dire che avevo ragione io!». Il direttore artistico Davide Martini e quello creativo Ivan Cavini sono state le due guide del gruppone italiano: la visita è così stata molto più ricca di dettagli, ricordi personali e curiosità sulla realizzazione. Museo Jenins: visita«Le prime tre stanze vogliono rappresentare una casa hobbit della Contea», racconta Cavini, «io sono subentrato dopo e ho potuto far poco qui. Ci sono ancora alcune cose da sistemare: il camino, le porte, c’è anche una cucina!». Alla quarta sala la scena cambia radicalmente: «Volevo dar l’idea che gli hobbit vivono felici, ma sono inconsapevoli del pericolo che incombe su di loro», spiega. È questa la funzione della stanza con la porta di Moria, un trono per il Re Stregone e gli Orchi che spuntano dalle rocce. Il blu e il nero spiccano nettamente, con dipinti a tema, come il famoso “quadro nero” di Angelo Montanini, che in base al tipo di illuminazione usata può far sparire dettagli o mostrarne altri. Uno stretto passaggio con gradini che scendono, porta direttamente a un ambiente ancor più cupo: nelle viscere della collina, la quinta sala è dominata dall’impressionante Balrog, che sbuca letteralmente fuori da un muro, con la frusta di fuoco e una posa plastica: «Qui vedete il Balrog al buio, ma una luce fluorescente lo colpirà. Si noterà così soltanto l’ombra e il fuoco che divampa dall’interno». Questa è la stanza di Moria e dei Nani. In un lato, le rune scolpite fanno da guida: «Si può leggere tutta la prima parte del Silmarillion. È in inglese, la lingua di Tolkien. Ci abbiamo messo due mesi per realizzarle», racconta Cavini. La sesta sala è contigua e ospita un Troll di caverna che distrugge una porta, contrastato da un guerriero dei Nani. «Avevo fatto il Troll per un progetto scolastico, ma per inserirlo abbiamo scelto una scena dinamica, con i detriti e i dettagli. Visita museo Jenins Devo ancora finire il taglio dell’occhio che non mi convince». Si passa così alla settima sala: siamo a Rivendell! Una stanza molto ampia, piena di luce e di respiro: «Siamo al centro del museo, dopo le stanze buie, serviva per forza un po’ di ristoro! Non è così chiaro, ma l’idea era di avere un ambiente Galadriel e Lorien sulla destra e uno Elrond e Rivendell sulla sinistra». In effetti, la scenografia e i quadri aiutano molto a differenziare. Attraverso i due enormi Argonath e risalendo il fiume, si passa al ballatoio di Rohan, tutto dominato dal legno, da sculture di cavalli e dalle teche dei libri più importanti. Ottava sala: sempre a Rivendell, ma in un porticato pieno zeppo di quadri, con un balcone e una stretta scala che scende al piano inferiore. «A Minas Tirith il bianco domina. Le colonne a semicerchio creano una finta prospettiva per rendere l’idea che la stanza sia molto più grande». Ci sono anche due teste di leoni in pietra che vengono direttamente dal caminetto di casa Tolkien. Dietro una porta la nona sala deve essere ancora allestita. Sarà lo studio di uno stregone a Gondor: «Pensavo a quello di Pallando, di cui non si sa nulla», rivela Cavini. Tramite un cunicolo buio, lunghissimo e zeppo di
dipinti originali si arriva infine alla decima sala, quella della “wilderness” in cui tutto è sotto il controllo di un enorme e spettacolare Barbalbero. Visita Greisinger Museum«Volevo che il pubblico potesse toccare fisicamente l’Ent e rendersi conto che è imponente. Tutto il busto è attaccato al soffitto, solo le gambe giungono fino a terra, così rimane moltissimo spazio. I rami sono dappertutto e in alcuni sono posizionate le luci». L’ultima sala è quella del cinema, ma la sala ha un elemento letteralmente fantastico. Un drago Smaug volteggia sugli spettatori, ma non tocca il soffitto. «L’ho fatto vicino casa, in un capannone per le galline. È stato il primo che ho fatto da solo: mi avevano detto che sarebbe stato impossibile non farlo in loco. Io ho creato in 11 pezzi e gli ho dato la sensazione della rotazione…»

La festa della Contea

Greisinger museum: collezione libri«Spero di non essere etichettato come quello che fa i mostri giganti!», scherza Cavini. «Nel museo ci sono anche 6 o 7 opere con la mia firma. Inoltre, oltre a illustratore e scenografo, sono anche un fumettista, scultore e tanto altro», è lo sfogo. Dopo gli applausi doverosi, tutta la compagnia si è sciolta in una festa collettiva nella migliore tradizione hobbit. Tanto cibo, soprattutto gli immancabili wurst, tante bevande, un liquore al ribes, e il famoso vino locale, il Maienfelder prodotto appunto sui pendii circostanti. La serata è stata impegnata dai ringraziamenti gli annunci, i molti regali a Greisinger, i folletti mangiafuoco, la lotteria per vincere un bozzetto di Donato Giancola e gli spettacolari fuochi d’artificio che a notte fonda hanno riempito il cielo sopra le nostre teste. «Siamo una grande famiglia», ha concluso Greisinger, «ma dobbiamo essere molto più uniti. Questo museo è l’inizio e il futuro sarà riuscire a realizzare una grande International Tolkien Fellowship». Se il buongiorno si vede dal mattino…

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Un museo in Svizzera tutto per J.R.R. Tolkien
Aprirà a settembre il museo su Tolkien

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– Vai al sito ufficiale di Ivan Cavini
– Vai all’intervista a Ivan Cavini
– Vai al sito ufficiale di Tolkien Library

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Aprirà a settembre il museo su Tolkien

Bernd GreisingerDopo circa 7 anni di lavori, a fine settembre verrà inaugurato il Greisinger Museum, ovvero il primo museo al mondo interamente dedicato alla Terra di Mezzo. È la più grande collezione di opere pittoriche, disegni, libri, armi, merchandising e tutto quel che è stato realizzato o ispirato dalle opere del professor Tolkien. Ci eravamo già occupati del museo, con un’intervista a Ivan Cavini, che potete leggere qui. Il museo deve il suo nome a uno dei più importanti collezionisti del mondo di Tolkien, che è riuscito a realizzare il sogno di molti appassionati di Tolkien: una vera e propria casa hobbit nel proprio cortile. Ma ad accogliere i visitatori ci saranno altri 300 metri quadrati di ambienti a tema, 6 sculture alte fino a sette metri (le cosiddette «big-ature lifesize»), quadri, libri, un cinema con schermo ad alta definizione, e molto altro ancora sul mondo immaginario dell’autore del Signore degli Anelli. Un luogo a metà tra la cultura e l’intrattenimento, voluta e creata da appassionati della Terra di Mezzo per gli appassionati della Terra di Mezzo.

Una passione per il professore

Padre e figlio GreisingerAnche se è originario di Magonza (Mainz), Bernd Greisinger vive da tempo in questo angolo di Svizzera. Dopo una carriera come gestore di fondi di grande successo, ora si dedica interamente alla sua passione per le opere di Tolkien e il suo sogno rendere reale la Terra di Mezzo sta lentamente prendendo forma. Ha scelto il villaggio di Jenins, paesino nel Cantone dei Grigioni di appena 847 abitanti al confine con il Liechtenstein. Greisinger ha deciso di costruire il museo dopo aver messo insieme nel giro di pochi anni una collezione di dimensioni notevoli. Nella biblioteca, sarà infatti, possibile ammirare oltre tremila libri, tra cui tutte le prime edizioni in lingua inglese del Signore degli Anelli e una copia di tutte le edizioni in inglese dello Hobbit dal 1937 al 1999. Il pezzo forte però della collezione sono i libri autografati dallo stesso Tolkien, tra cui la prima edizione dello Hobbit per cui Greisinger ha staccato un assegno a sei zeri (in franchi svizzeri). Vi è, inoltre, una prima edizione del Signore degli Anelli con una dedica in Quenya. Sul primo dei tre volumi è riportata la dedica autografa in elfico «Elainen tarin Periandion ar meldenya anyaran» («a Elaine, regina degli Hobbit e mia cara vecchia amica»). Mary Elaine Griffiths (1909 -1996), ex studentessa e amica di famiglia di Tolkien, era stata fra le pochissime persone che avevano letto il manoscritto dello Hobbit e fu determinante per la sua pubblicazione: lo consigliò caldamente a una sua amica (Susan Dagnall) che lavorava alla Allen&Unwin, la casa editrice di Londra che poi lo pubblicò. Il suo valore attuale è di 104mila dollari Usa (circa 73.800 euro) ed è il libro tolkieniano più costoso al mondo. In confronto, gli altri libri della collezione sembrano quasi banali: una prima edizione Usa (1955) del Signore degli Anelli, che Tolkien firmò per Deirdre Levinson e una prima edizione della traduzione italiana del Signore degli Anelli (1970), che lo scrittore dedicò al suo amico professor
Talbot D’Alessandro. Davide Martini Art DirectorPer non parlare di tutti gli altri libri di Tolkien autografati: Il cacciatore di draghi, Le avventure di Tom Bombadil, Fabbro di Wootton Major e altri ancora. Ognuno di questi libri, da solo, sarebbe probabilmente il pezzo più importante di qualsiasi altra collezione. Per Greisinger, però, il libro più prezioso è una copia molto rara del Red Book of Westmarch, scritto a mano e rilegato in pelle rossa (composto dallo Hobbit e Signore degli Anelli) dall’ungherese Istvan Hari. A seguire l’acquisizione dei libri per la biblioteca, è un consulente prezioso il belga Pieter Collier, mente e braccio dell’autorevolissimo sito Tolkien Library e recente curatore dell’Arazzo di Tolkien (Bompiani, 2011), che da molti anni studia il patrimonio letterario del professore.

I lavori a Jenins

Gmec: QuadriSolo uno dei 600 quadri è appeso. Per i restanti, imballati con cura, bisogna ancora trovare posto al museo. È la più grande raccolta di dipinti sulla Terra di Mezzo che si possa trovare: ben 600 dipinti originali di oltre 100 artisti, tra cui Alan Lee, Ted Nasmith, Roger Garland, i fratelli Hildebrandt e molti altri. «Ora siamo nella fase più emozionante», racconta Greisinger. Insieme al Creative Director Ivan Cavini e all’Art Director Davide Martini, oltre ovviamente al sostegno di suo padre Wolfgang, Bernd Greisinger sta costruendo delle «experience rooms», con creature enormi in spazi espositivi tematizzati. È convinto che i lavori finiranno in tempo. «Siamo in dirittura d’arrivo», dice con un sorriso compiaciuto. Greisinger non crede che la più grande collezione al mondo sulla Terra di Mezzo porterà un aumento di traffico a Jenins. «Non è nemmeno nelle mie intenzioni», dice. Fatta eccezione per uno o due eventi all’anno, solo piccoli gruppi si fermano a Jenins. I visitatori dovrebbero parcheggiare fuori dal paese e raggiungere il museo a piedi. Greisinger se la immagina come una breve escursione: «Dovrete guadagnarvi la visita», ride. E la visita merita davvero: nella sala Moria, ad esempio, un Balrog a grandezza “naturale” attende i visitatori, il passaggio dalla Sala Rohan alla Sala Gondor è custodito dagli Argonath, mentre nella Sala Fangorn, un Barbalbero alto sette metri si slancia sotto al soffitto. E nel cinema del museo un enorme Smaug vola sotto un cielo pieno di stelle sulle teste degli spettatori.

Cerimonia d’apertura privata

Gmec: Ivan Cavini e il BalrogTra il 6 e l’8 settembre si terrà la cerimonia d’apertura. Tuttavia potranno partecipare solo ospiti già invitati: le autorità locali, gli addetti ai lavori, giornalisti, artisti e dirigenti delle società tolkieniane. «Ne prevedo un centinaio», afferma Greisinger. Sono stati invitati anche alcuni artisti e autori conosciuti nell’ambiente. Si sta allestendo anche una “Locanda del puledro impennato” per
la festa serale. Greisinger spera che quel giorno non arrivino curiosi indesiderati. L’apertura al pubblico avverrà il primo ottobre 2013: «Ci saranno sufficienti possibilità di visita per tutti, ma solo su prenotazione». E aggiunge: «Non ci saranno orari precisi». Greisinger stesso è disposto a guidare gruppi attraverso il museo: farà visite guidate a gruppi di circa 20 persone per volta. Naturalmente anche i profani saranno i benvenuti: Gmec: Porta di Moria«È un museo per immergersi in un altro mondo… non solo per gli appassionati». L’interesse per la collezione è già ampio, persino all’estero si è molto parlato di lui e del suo museo. Pare che due gruppi si siano già prenotati. I dettagli sull’imminente cerimonia d’apertura sono discussi in questi giorni con il Comune. Greisinger ha invitato il sindaco di Jenins, Baseli Werth, ma anche quelli dei vicini Malans, Fläsch e Maienfeld, perché visitino il museo prima dell’apertura. Il sindaco Werth è lieto della nuova attrazione: «È una buona cosa per Jenins». E se un giorno il “lavoro” di guida comincerà a diventare noioso? «Non c’è problema», conclude Greisinger, «ho un’idea per un nuovo progetto: un Silmarillion Museum!».

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(Gran parte dell’articolo è frutto delle preziose traduzioni di Elena Sanna, che ringraziamo per il lavoro)

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