Il 3 gennaio è una data importante per gli appassionati J.R.R. Tolkien perché si festeggia appunto il Tolkien toast il brindisi in onore del Professore che nacque proprio il 3 gennaio del 1892. Quest’anno però sarà un momento importante per i lettori italiani: fuori catalogo da molti anni, proprio in quel giorno torneranno le Lettere! La fantastica novità è stata annunciata durante l’intervento Camminare tra gli Elfi: le difficoltà di tradurre J. R. R. Tolkien con Roberto Arduini (presidente AIST), Giampaolo Canzonieri (saggista e traduttore AIST) e Lorenzo Gammarelli (traduttore AIST), tenutosi alla Bologna Children’s Book Fair il 4 aprile scorso. Ora però c’è anche l’ufficialità degli operatori di settore: sugli store online – da Amazon.it a Feltrinelli.it – il libro è segnalato in uscita nel giorno più amato dai lettori.
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Tolkien sotto l’albero: le strenne di natale
Manca meno di un mese a Natale, ed è ora di iniziare a pensare ai regali! Per fare un regalo a un appassionato tolkieniano, le possibilità che si aprono sono infinite: ad esempio, Amazon ha da poco aperto la sezione “geek store”, dove c’è la sezione dedicata allo Hobbit, dove potrete trovare di tutto, dai gadget, alle magliette, ai dvd dei film di Jackson, ma soprattutto, ai libri! Niente di meglio di un libro potrà accompagnarci infatti alla scoperta del mondo immaginato dal Professore: i titoli disponibili sono davvero tantissimi, a partire dalle opere primarie per passare poi ai testi di critica. Per iniziare, sempre valida rimane la nostra bibliografia consigliata; se invece preferite optare per i titoli più recenti, ecco a voi le mini-recensioni delle uscite di quest’anno.
A Lucca 2016, Tolkien il Signore del Metallo
Lucca Comics & Games 2016 si prospetta ricco di eventi per gli appassionati tolkieniani: oltre al calendario Lords for the Ring 2017 finalmente in vendita con la relativa mostra dei Maestri del fantasy italiano si terranno i Tolkien Seminar con i relatori AIST e non solo (ai quali potete iscrivervi qui). Il Tolkien Seminar Tolkien, Il signore del metallo. L’immaginario dello scrittore inglese nel panorama heavy metal, dal black al power prevederà la presentazione in anteprima del libro J. R. R. Tolkien. Il Signore del Metallo, che sarà disponibile nelle librerie da inizio novembre (tempi di distribuzione permettendo). Stefano Giorgianni, l’autore, ha rilasciano in via esclusiva un’intervista per il nostro sito: eccovela!
Quando e come ti è venuta l’idea di scrivere questo libro?
«Posso dire che non è stata un’idea nata in una frazione di secondo, partorita invece nel lungo periodo. Se dovessi dire il momento in cui ho veramente deciso di affrontare quest’impresa, sceglierei l’inizio della collaborazione con l’allora ArsT (oggi AIST) e la conseguente serie di telefonate con il presidente Roberto Arduini, siamo a qualche anno fa. Questo per il “quando”, il “come” è più semplice. Dopo aver accumulato un numero impressionante di canzoni e band che s’ispiravano a Tolkien, mi resi conto che dovevo farne qualcosa. Molti dei lettori di questo sito si ricorderanno degli articoli (ancora presenti in archivio) sulla relazione fra la letteratura tolkieniana e il Metal, quello è stato il vero punto di partenza del lungo percorso che mi ha portato alla stesura del libro.»
Quali sono le maggiori difficoltà che si sono presentate nella realizzazione del volume?
«Una su tutte la selezione delle band che potevano (non dovevano) entrarvi. Come tutti i critici o saggisti musicali che si cimentano in un così funesto compito, anch’io ho dovuto sottostare alla dura e spietata “legge della scelta”, tentando di essere il più imparziale possibile; ogni persona tende a privilegiare i propri gruppi preferiti, io ho provato a non farlo. Il materiale era comunque tantissimo, ce ne sarebbe da scrivere almeno un altro volume, soprattutto per quanto concerne il metal underground.»
Da quali autori di antologie musicali hai preso spunto, ce ne sono a cui sei debitore?
«Diversi, ho sempre cercato di mantenere un metodo di ricerca accademico, con l’indicazione delle fonti da cui proveniva la base di ciò che ho scritto, di modo che si potesse verificare la maggior parte delle informazioni. Se dovessi dirvi qualche titolo non prescinderei dal tanto discusso Lords Of Chaos di Michael Moynihan e Didrik Søderlind, una vera bibbia sui fatti legati al black metal norvegese degli anni ’90, Come Lupi Tra le Pecore di Davide Maspero e Max Ribaric, compendio fondamentale sul black nazionalsocialista, le varie biografie di Joel McIver e alcuni volumi sulla storia dell’Haight-Ashbury di San Francisco.»
Le band si sono dimostrate tutte collaborative?
«Con gli editori abbiamo deciso di realizzare interviste integrali ai gruppi che rappresentano il cosiddetto Tolkien Metal, e ci vuole veramente poca fantasia a pensare quali siano. Ho invece inserito singole dichiarazioni di band per così dire marginali, dove ce ne fosse stato il bisogno; in alcuni casi ho contattato gruppi per delle spiegazioni che non ho incluso nel volume, ma che mi hanno aiutato a capire le loro scelte e di conseguenza a operare le mie. Tutti si sono dimostrati meravigliosi ed entusiasti del progetto. Se vi devo dire con chi ho parlato di più non ci sono dubbi, Hansi Kürsch dei Blind Guardian.»
Hai faticato a trovare una casa editrice che appoggiasse questo tuo progetto?
«Domanda che mi aspettavo e che fai bene a pormi, Valérie. Quando ho deciso di scrivere il libro non ho avuto dubbi, mi sono rivolto subito alla Tsunami, la casa che oggi reputo più qualificata per la realizzazione di libri legati alla scena rock/metal. In precedenza avevo discusso della mia idea con alcuni amici, che mi avevano indirizzato a case editrici sia più “piccole” che più “grandi”, ma non ho mai preso in considerazione altre ipotesi. Ho pertanto contattato la persona con cui, fino a quel momento, avevo avuto più a che fare: Alex Pietrogiacomi, ufficio stampa e comunicazione della casa editrice. A quel punto Alex ha girato la mia proposta a Eugenio e Massimo, le due menti della Tsunami, e si è fissata una riunione nel loro ufficio milanese, da lì è partito tutto.»
A quale band hai pensato per prima quando hai deciso di scrivere questo libro o c’è stata una band che ti ha fatto venire in mente di scrivere questo libro?
«Devo ammettere di aver riso, e so che tutti abbozzerete un sorriso. Questo perché quando si pensa a Tolkien e al metal, l’immagine che si concretizza nella mente è quella dei Bardi di Krefeld. È una sorta di debito che noi metaller abbiamo nei confronti dei Blind Guardian e di Nightfall In Middle-Earth, quando uscì quel disco cambiò per sempre il rapporto fra il Professore e la musica dura. In realtà sono stati i gruppi più piccoli e meno conosciuti a spingermi a scrivere il libro, per tentare di far conoscere anche dei dischi o canzoni poco diffusi ma di grande valore. Non voglio però rovinarvi la sorpresa.»
Ricordi qual è stato il primo riferimento tolkieniano che notasti in una canzone?
«Al di là di aver assistito all’uscita di Nightfall In Middle-Earth nel 1998, ti direi senza dubbio Battle At Helm’s Deep degli Attacker.»
Mentre scrivevi questo libro hai scoperto nuovi punti di vista su Tolkien, magari poco noti anche tra gli studiosi o gli appassionati?
«Posso dirti di aver trovato delle conferme. Ho incontrato la strumentalizzazione delle opere tolkieniane soprattutto nel metal estremo, con il lampante esempio del black nazionalsocialista che mi ha ricordato spropositate “accezioni” politiche assegnate in maniera forzata a Tolkien, che noi tutti ben conosciamo. Mi ha fatto sorridere anche l’uso delle parole del Professore come mezzo di conversione cristiana che si poteva riscontrare in alcune band aderenti al Jesus Movement statunitense. La querelle sul Tolkien cristiano o pagano credo sia ancora viva, nonostante l’imprescindibile libro di Claudio Testi sull’argomento.»
Oltre ai riferimenti testuali, diretti o rielaborati, hai trovato anche delle riprese delle colonne sonore dei film ispirati ai libri di Tolkien? Ti sei imbattuto in testi tolkieniani accompagnati da musiche che riprendevano grandi compositori classici?
«Sì, ho trovato gruppi che hanno rielaborato i motivi delle colonne sonore di Shore, e, per la maggior parte, non li ho presi in considerazione. Mi sono attenuto ai riferimenti letterari. Per quanto riguarda i compositori classici, c’è sempre quel legame fra Tolkien e Wagner che aleggia, ma che in realtà non si concretizza mai fino in fondo.»
Quali sono i testi di Tolkien ripresi più spesso?
«Il Silmarillion e Il Signore degli Anelli sono le due opere di Tolkien più citate o a cui le band si sono in maggior misura ispirate. A seguire Lo Hobbit e sezioni della History Of Middle-Earth, in particolare i primi due volumi.»
Quali sono le scene che più sembrano ispirare i musicisti?
«Per Il Signore degli Anelli la Battaglia del Fosso di Helm e quella ai Campi del Pelennor. Per Il Silmarillion invece l’Oscuramento di Valinor, il Fratricidio di Alqualondë, la storia di Beren e Lúthien.»
A chi ti sei rivolto per la copertina?
««L’illustrazione di copertina è di Ivan Cavini, ormai un punto di riferimento per le cover dei libri tolkieniani. Devo dire che, come per la casa editrice, mi sono rivolto a lui senza particolari indecisioni e si è arrivati abbastanza in fretta a una versione definitiva. Ivan si è dimostrato un grande professionista.»
Se l’intervista ha stuzzicato la vostra curiosità e non potete attendere fino al 30 ottobre (data del Tolkien Seminar dedicato a questo tema), visitate il sito della Tsunami Edizioni, dove potrete scaricare un’anteprima del libro in pdf e prenotare la vostra copia del volume.
ARTICOLI PRECEDENTI
– A Lucca C&G una mostra i seminari e il calendario
– Tolkien e il Metal – Gli anni ’70: i precursori
– Tolkien e il Metal – 1: un’introduzione
– Tolkien e il Metal 3 – Gli anni ’80 e ’90
– Tolkien e il Metal parte 4 Ecco il Power Metal (1)
– Tolkien e il Metal 5: il Power Metal (2)
– Tolkien e il Metal 6: il Power Metal (3)
– Intervista esclusiva ai Blind Guardian
LINK ESTERNI
– Vai al sito della Tsunami Edizioni
– Vai alla pagina del Programma degli incontri
– Vai alla pagina del seminario AIST 1 a Lucca Comics and Games
– Vai alla pagina del seminario AIST 2 a Lucca Comics and Games
– Vai alla pagina del seminario AIST 3 a Lucca Comics and Games
– Vai alla pagina del seminario AIST 4 a Lucca Comics and Games
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A Roma caffè, dolci… e i libri di J.R.R. Tolkien!
A Roma, nel cuore di San Paolo, a pochi passi dalla Garbatella, c’è la Pasticceria Caffetteria Pulcinella & Rugantino di Riccardo Taddei. Attiva dal 2010 , si distingue nel quartiere, e in città, per le sue specialità tipiche delle tradizioni pasticcere romana, napoletana e vegana, ma soprattutto per la lavorazione artigianale. Non parleremmo di questa pasticceria se non si trattasse di un luogo speciale. Due volte al mese, infatti, da aprile a ottobre, svolge da qualche un anno progetto culturale intitolato La Compagnia dei Libri. E in questo spazio, sabato 9 luglio dalle 17 alle 19 si parlerà di J.R.R. Tolkien.
Tolkien l’esperantista: la prefazione di Garth
È disponibile da oggi sul sito dell’editore il volume Tolkien l’esperantista, – Prima dell’arrivo di Bilbo Baggins, (Cafagna editore, 160 pp., 15 euro) collectanea di saggi che ricostruisce, grazie al lavoro di Oronzo Cilli, Arden R. Smith, e Patrick H. Wynne, il rapporto J.R.R. Tolkien e l’Esperanto, la lingua pianificata da Ludwik L. Zamenhof, la più conosciuta tra le lingue ausiliarie internazionali e oggi parlata da più di due milioni di persone.
Il libro illustra le esperienze dello scrittore inglese con i linguaggi inventati e analizza approfonditamente il primo approccio con l’Esperanto a partire da un suo taccuino del 1909 da lui titolato Book of the Foxrook, per passare a riflessioni più accademiche nel suo saggio A Secret Vice, pubblicato postumo, fino a giungere al suo impegno attivo negli anni Trenta a favore della lingua inventata da Zamehof e la sua partecipazione ai convegni esperantisti organizzati a Oxford. In occasione di questa uscita riportiamo la prefazione del libro, affidata a John Garth. Si tratta di uno dei più importanti studiosi di Tolkien, autore di Tolkien e la Grande Guerra. La soglia della Terra di Mezzo (Marietti 1820, 2007) e Tolkien at Exeter College (Exeter College, 2014), oltre a essere socio onorario della nostra Associazione.
A Secret Vice, nel 2016 una nuova edizione
Una ghiotta novità editoriale sarà disponibile il prossimo anno per gli studiosi e gli appassionati tolkieniani interessati ad approfondire il rapporto del Professore con la creazione delle lingue. Il volume sarà un’edizione ampliata e rivista del saggio di Tolkien conosciuto come A Secret Vice, basato su una lezione tenuta da Tolkien ad Oxford sembra nell’agosto del 1930 o nel 1931 (altri studiosi propongono il 1926), nell’ambito di un congresso dedicato all’Esperanto. Una ventina d’anni più tardi, Tolkien rivide il manoscritto per una seconda presentazione, ma la sua pubblicazione fu solo postuma.
J.R.R. Tolkien a Rimini letto da Michela Murgia
Torna a Rimini anche quest’anno il festival letterario dedicato agli adolescenti. Dal 13 al 15 giugno 2014 il centro storico della città romagnola sarà invaso da Mare di Libri – Festival dei ragazzi che leggono. Tanti ragazzi provenienti da tutta Italia si incontreranno in questa manifestazione letteraria per palrare e discutere delle loro passioni. Il festival nasce da un’idea delle libraie della libreria dei ragazzi Viale dei Ciliegi 17 di Rimini. Appassionate frequentatrici di festival ed eventi letterari, sognavano da tempo di realizzare un festival che fosse dedicato specificatamente ai ragazzi più grandi; hanno così ideato “Mare di Libri” e presentato il loro progetto alla casa editrice Rizzoli, che ha condiviso l’entusiasmo. Dalla collaborazione “Mare di Libri” è diventata realtà. Nel marzo 2008 è stata fondata l’Associazione Culturale Mare di Libri che gestisce completamente il Festival. Ospite d’onore dell’edizione di quest’anno sarà Lemony Sniket, ggià autore de Una serie di sfortunati eventi, a Rimini per presentare la sua nuova uscita italiana. A lui si aggiungono tanti nomi italiani e stranieri, a partire dall’inglese Kevin Brooks, ospite con L’Estate del Coniglio Nero, una storia incisiva e coinvolgente di adolescenza, crescita, paura e scoperta.
Ritorna a grande richiesta Aidan Chambers, tra gli autori per ragazzi più premiati, già ospite in passato. Torneranno anche gli incontri intitolati Classici come nuovi, una serie di eventi in cui autori affermati che esploreranno con il pubblico un classico della letteratura a cui sono particolarmente legati. E in questo caso si tratta del Signore degli Anelli di J.R.R Tolkien, che sarà raccontato dalla prospettiva di Michela Murgia.
Difendere la Terra di Mezzo: il nuovo libro di Wu Ming 4
Sul sito di Giap è apparsa la prima presentazione dell’imminente ultima fatica dello scrittore Wu Ming 4. La riportiamo anche qui. Si intitolerà Difendere la Terra di Mezzo e uscirà per i tipi della casa editrice bolognese Odoya, in autunno. È un libro che fa tesoro del lavoro e del dibattito prodotto su Giap nel corso degli ultimi tre anni. Wu Ming 4 ha raccolto i suoi scritti su Tolkien pubblicati sul blog, li ha rielaborati, allungati, rivisti, e ne ha aggiunti altri completamente nuovi. Ne è uscito un saggio diviso in due parti: la prima riguarda il fenomeno letterario; la seconda tratta invece la poetica di Tolkien, entrando nel merito dei testi, con particolare attenzione per gli Hobbit (ma non solo).
Possiamo già anticipare che non si tratta di un libro per specialisti, bensì di un testo divulgativo, che si propone di fare un buon servizio al lavoro dei più ferrati studiosi anglosassoni e italiani, cercando comunque il confronto diretto con le pagine tolkieniane.
In anteprima ecco l’Indice del volume:
PREMESSA: dove il sole non tramonta mai
PRIMA PARTE: Spettri di Tolkien
– Cap. I. Nascita e destino di un fenomeno letterario (1937-1973).
– Cap. II. L’eredità impossibile: Tolkien dopo Tolkien.
– Cap. III. Il grande gioco, il mito, il linguaggio: una teoria non letteraria della letteratura.
INTERMEZZO: Made in Italy
– Cap. IV. Tradizioni, traduzioni e tradimenti: i simbolisti all’opera.
SECONDA PARTE: Le pagine e il paesaggio
– Cap. V. Hobbit e habitat: il giardiniere costante.
– Cap. VI. Hobbit ed ethos: il perfetto gentilhobbit.
– Cap. VII. Un dialogo nel Riddermark: mitopoiesi, etica, rinnovamento.
POST SCRIPTUM: lacrime e sorrisi
– Vai all’articolo sulle pubblicazioni di questo autunno
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È il momento giusto per leggere Lo Hobbit
È il momento giusto. Manca un mese all’uscita del primo dei tre film che Peter Jackson ha dedicato allo Hobbit di J.R.R. Tolkien, e c’è tutto il tempo per leggere il libro dello scrittore inglese. Se non avete mai letto Lo Hobbit, o ancor di più se lo avete fatto tempo fa, il nostro più vivo consiglio è utilizzare questo mese per leggere il volume. Si tratta di un libro che merita veramente per il suo stile, ma soprattutto perché leggerlo ora vi permetterà di vedere la storia attraverso la vostra immaginazione, in modo da potervi fare un’idea personale dei personaggi e del paesaggio descritto nei dettagli prima che il film lo faccia per voi. Dopo aver visto il film e per lungo tempo sarà impossibile leggere la storia di Bilbo Baggins senza pensare immediatamente a Martin Freeman!
Per introdurvi nel mondo dello Hobbit, ecco le parole dello stesso Tolkien: «Se vi piacciono i viaggi fuori del confortevole e accogliente mondo occidentale, oltre il Confine delle Terre Selvagge, per poi tornare a casa, e pensate di poter provare un certo interesse per un umile eroe, ecco la storia di questo viaggio e di questo viaggiatore. Il periodo e il tempo antico fra l’Età Fatata e il dominio degli Uomini, quando la famosa foresta di Bosco Atro esisteva ancora e le montagne erano piene di pericoli. Nel percorso verrete a imparare molte cose (come è capitato a lui) su Troll, Orchi, Nani ed Elfi e potrete dare uno sguardo alla storia e alla politica di un’epoca trascurata ma molto importante. Infatti il signor Bilbo Baggins andò in visita a vari personaggi di rilievo; ebbe una conversazione con il drago Smaug; fu presente alla Battaglia dei Cinque eserciti. Tutto ciò è tanto più singolare in quanto egli era uno Hobbit. Finora gli Hobbit sono stati trascurati nella storia e nella leggenda, forse perché — in genere — preferivano le comodità alle emozioni. Questo resoconto, fondato sui ricordi di un anno elettrizzante nella vita solitamente tranquilla del signor Baggins, vi darà un’idea abbastanza chiara di questo rispettabile popolo che adesso (a quanto si dice) sta diventando piuttosto raro. Non amano il rumore».
Allora, prendete il libro, meglio ancora un’edizione Adelphi o comunque senza le annotazioni di Douglas A. Anderson (se avete solo Lo Hobbit Annotato, lasciate stare tutte le note e gli apparati critici) e immergetevi nella storia. Gustatevi una decina di pagine a sera, prima di andare a letto, vivendo nella vostra mente l’avventura fantastica di Bilbo, Gandalf e dei nani. Piano, piano vi farete un’idea precisa di diversi personaggi e della Terra di Mezzo. Soprattutto sarà la vostra idea della storia. Se farete questo, vedrete che la visione del film di Peter Jackson sarà per voi ancor più godibile. Potrete sapere esattamente dove il regista cambia la storia, potrete cogliere tutti gli accenni e i dettagli, e soprattutto potrete stupire tutti i vostri amici con una conoscenza più fresca e puntuale dell’opera di Tolkien. Insomma, il tempo c’è ed è il tempo giusto. Noi
abbiamo messo Lo Hobbit sul comodino.
E voi, cosa leggerete stasera?
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