Sarà un viaggio deluxe, nello stile di uno dei più grandi tour operator italiani qual è Boscolo viaggi, in joint venture con le Librerie Feltrinelli (a questo link i dettagli tecnici del viaggio). Sarà un viaggio nell’Inghilterra profonda, seguendo le tracce di Tolkien. Non soltanto quelle biografiche, ma anche quelle paesaggistiche e letterarie.
Ma sarà anche molto di più. Sarà un vero e proprio seminario itinerante, che sfrutterà i luoghi per raccontare la vita e l’opera del padre della narrativa fantasy contemporanea, con due guide-relatori d’eccezione: Roberto Arduini (presidente dell’AIST) e Wu Ming 4 (autore de Il Fabbro di Oxford e Difendere la Terra di Mezzo).
Per sei giorni, dal 9 al 14 settembre, gli accompagnatori condurranno i viaggiatori in un percorso a tappe, a ciascuna delle quali corrisponderà un intervento o un lettura legata al luogo in questione. In questo modo si ripercorrerà la formazione e la vita letteraria di Tolkien attraverso ciò che i luoghi e il paesaggio evocano. Un’esperienza che si colloca all’intersezione tra letteratura e psicogeografia, una quest tra luoghi noti e meno noti al grande pubblico, alla ricerca di uno dei grandi autori del Novecento.
È proprio il dato esperienziale quello su cui questo viaggio scommette. È l’idea che studiare un autore attraverso i luoghi della sua vita o della sua ispirazione, farlo con un esperto della materia e uno scrittore come compagni di viaggio, possa essere qualcosa di unico e di straniante, all’insegna delle vicinanze creative e della condivisione.
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Il crowdfunding per il mulino di Tolkien
La raccolta fondi tramite internet è un mezzo che sta contribuendo a realizzare sempre più progetti, permettendo a tante iniziative l’accesso ad un pubblico sempre più ampio in grado di supportare tante meravigliose idee che, con le sole forze dei volontari in loco, a volte non potrebbero mai diventare realtà: è grazie ai crowdfunding, e a tutti coloro che vi hanno preso parte, che siamo riusciti a far nascere il Centro Studi – la Tana del Drago, e a dar corpo per tre anni consecutivi al Lords for the Ring – Tolkien Art Calendar: si tratta di uno strumento che può davvero fare la differenza!
Dal 28 gennaio un’altra raccolta fondi tolkieniana è stata lanciata, e si tratta di una proposta di grande importanza: “Get Sarehole Mill milling again!”, ovvero riportare in attività il mulino di Sarehole, dopo un allagamento avvenuto nel maggio del 2018 e che ha causato gravi danni. Il fiume Cole ha esondato, e il livello dell’acqua che ha inondato il mulino divenuto simbolo dell’infanzia felice di J.R.R. Tolkien ha superato il mezzo metro. L’edificio, che proprio nel 2019 celebra i 50 anni come museo (il mulino di Sarehole è infatti parte dei Birmingham Museums), necessita di una nuova ruota idraulica, oltre ai lavori necessari per rimuovere i detriti portati dalle acque del fiume. Tra i progetti dei volontari che gestiscono il sito storico, c’è anche quello di iniziare nuovamente a produrre in loco farina e di rimettere in funzione il panificio del diciottesimo secolo, riportando il mulino alla vita nella sua totalità, ed offrendo così ai visitatori un maggiore senso di autenticità.
Si allarga a Birmingham il paradiso di Tolkien
Una riserva naturale che fu fonte di ispirazione per J.R.R. Tolkien sarà ingrandita per includere un’area erbosa finora dimenticata. Il Wildlife Trust for Birmingham and the Black Country ha stanziato più di 40.000 sterline per proseguire il proprio sforzo di trasformare il sito di Moseley Bog e Joy’s Wood in una delle riserve naturali più accessibili dell’area. La zona «dimenticata» collegherà il sito al Mulino di Sarehole e al resto dello Shire Country Park, dove Tolkien giocava da ragazzino.
Un fine settimana con Tolkien a Sarehole
Avevamo già parlato in un articolo precedente dell’ormai consueto fine settimana nella Terra-di-Mezzo di Birmingham. Ogni anno a maggio il mulino di Sarehole si trasforma nel mondo inventato da J.R.R. Tolkien. Quest’anno la celebrazione ha avuto luogo pochi giorni fa, durante il fine settimana del 19 e 20 maggio. E se, come la maggior parte di noi, non hai avuto la possibilità di partecipare, il video che inseriamo qui sotto, della durata di più di 10 minuti, può darti un assaggio dell’atmosfera che si è respirata!
In genereale, la piccola manifestazione sembra assomigliare a molti eventi del genere, ma questa gode di un carattere speciale perché sono proprio i luoghi in cui J.R.R. Tolkien visse la sua infanzia. Tra l’altro, il luogo è molto migliorato. Mentre fino a poco tempo fa il famoso mulino di Sarehole, nel sobborgo di Hall Green, era semi-abbandonato, ora è aperto un nuovo museo, mettendo così in evidenza il forte legame dell’autore con la città: sarà possibile visitare una serie di mostre e assistere alla visione di un cortometraggio sulla sua vita. E una nuova strategia per il turismo da parte del municipio spera di poter attrarre pubblico con più pubblicità, un sito web dedicato, finanziamenti per la conservazione del patrimonio dei siti ed edifici legati a Tolkien.
Per maggiori dettagli e approfondimenti.
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Il video è di Ian Fish, la fotografia di Ellie Gibbons, audio e produzione di Sam Coley.
– Vai al Museo del mulino di Sarehole
– Vai al sito per le informazioni sul fine settimana dedicato alla Birmingham legata a Tolkien
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“Giù le mani dal copyright!”, per J.R.R. Tolkien la malattia cresce
Ci risiamo. Si avvicina un nuovo periodo di vacche grasse, con la prossima uscita dei due film di Peter Jackson su Lo Hobbit, e subito schizza alle stelle la bramosia per i milioni di euro che verranno sborsati dagli appassionati di J.R.R. Tolkien. La Tolkien Estate e la Middle-earth Enterprises sono già partite alla carica. La prima è la società che gestisce i diritti degli scritti di Tolkien per conto degli eredi dello scrittore inglese, sempre più impegnata in battaglie legali contro fan e autori, per lo più sconosciuti, che producono opere ispirate al “Legendarium” tolkieniano o che contemplano la presenza del professore stesso come protagonista. Il caso più eclatante riguarda la novella Mirkwood, scritta dall’americano Steve Hilliard, facendogli guadagnare però molta notorietà e moltissimi dollari. Nel 1968, Tolkien aveva venduto i diritti di commercializzazione de Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli alla United Artists, che a sua volta li vendette a Saul Zaentz nel 1976. La Middle-earth Enterprises (che prima si chiamava Tolkien Enterprises) è, così, la divisione della Saul Zaentz Company, che detiene, in esclusiva mondiale,
tutti i diritti dei titoli dei due capolavori di Tolkien, dei nomi dei personaggi e dei luoghi, degli oggetti e degli eventi narrati nei romanzi. Negli anni la compagnia ha ceduto a destra e manca le licenze di sfruttamento per la realizzazione di film, di videogiochi e di tutto il vasto indotto che si è creato dalla trilogia di Peter Jackson. Così, ecco che si moltiplicano le azioni legali contro chiunque nel mondo osi utilizzare il nome Tolkien a fini commerciali.
Moseley Bog, il paradiso di J.R.R. Tolkien
«Il suono selvaggio della sega elettrica continua a farsi sentire dove gli alberi crescono», scriveva J.R.R. Tolkien. Per fortuna non è sempre così, anzi a volte buone notizie giungono proprio dove gli alberi crescono. Se poi si tratta proprio di quelli in cui lo scrittore visse parte della sua infanzia, allora la buona notizia è doppia! Nuovi sentieri, un teatro all’aperto e il ripristino delle siepi, sono le novità introdotti nella riserva naturale nota come la Moseley Bog a Birmingham. Di proprietà del comune e gestita dagli Amici di Moseley Bog e dal Wwf locale, la riserva ha messo a frutto uno stanziamento di oltre 280mila euro per preservare l’area dall’urbanizzazione. «Abbiamo fatto ogni sforzo per assicurarci che che il bosco e il fiume rimassero nel loro stato naturale», ha detto alla Bbc News Neil Wyatt, capo del Wildlife Trust a Birmingham. «Lo abbiamo reso più accessibile e fruibile al pubblico». Il miglioramento è notevole se si pensa che una parte della riserva naturale una volta era utilizzata come discarica, mentre ora è un parco nazionale per la conservazione della natura. Wyatt ha raccontato che molti visitatori fanno lunghi viaggi pur di vedere i luoghi in cui Tolkien è vissuto da bambino: «Alcuni vengono anche dal Giappone!».
