Borgo della poesia 2013: Tolkien a casa Pascoli

Festa al borgo della poesiaIl 13 ottobre torna a casa Pascoli a Castelvecchio, nel Comune di Barga (Lucca), la festa del Borgo della Poesia con una manifestazione culturale e gastronomica nel giardino della casa dove visse il poeta. Il programma della mattinata prevede alle 10 l’inizio della visite guidate nell’abitazione che ospitò il celebre poeta e alle 11 l’inaugurazione della manifestazione alla presenza delle autorità, tra cui una delegazione del Comune di Montignoso e degli Amici di Pascoli di Massa, durante la cerimonia verranno messe a dimora alcune rose antiche provenienti dalla villa Giorgini di Montignoso, testimonianza di un connubio culturale, di amicizia e di passione botanica tra Giovanni Pascoli e il senatore Giovan Battista Giorgini e sua figlia Matilde. Perché ne parliamo qui? Ma perché quest’anno l’ospite d’onore sarà a sorpresa J.R.R. Tolkien!

Il programma

locandina "Borgo della Poesia"La festa sarà una vera e propria «degustazione di antichi sapori», come hanno spiegato all’ArsT gli organizzatori. Le porte del Giardino di casa Pascoli e della casa-museo saranno però aperte fin dal mattino, a disposizione per visite guidate gratuite, e ospiteranno, all’ora di pranzo, quello che tra gli addetti ai lavori viene chiamato “convivio”: un pranzo itinerante a base di prodotti tipici della Garfagnana e Valle del Serchio: salumi, formaggi, farro i.g.p. della Garfagnana, trippa, frittelle con farina di grano e di neccio, dolci e le immancabili caldarroste. Il tutto annaffiato dai vini d.o.c. delle Colline Lucchesi e di Montecarlo. Se il pranzo è a misura di hobbit, il programma del pomeriggio sarà più culturale. Graziella Cosimini dell’Istituto storico lucchese, autrice Giovanni Pascoli “Fotografo” (Barga 1996) leggerà le liriche di Pascoli. Alla manifestazione sarà presente anche ilPresentazione libro Borgo della Poesia gruppo di ottoni Brass Band che eseguirà brani di famose composizioni musicali. Per l’evento l’associazione culturale Smaskerando proporrà rappresentazioni di antichi mestieri. Ma il clou della giornata sarà la presentazione del libro di Simonetta Bartolini, Il fanciullino nel bosco di Tolkien. Pascoli: la fiaba, l’epica, la lingua (casa editrice Polistampa, 80 pp., 8 euro), ad opera della stessa autrice.

Due autori a confronto

Studiosi: Simonetta BartoliniLa novità di questa pubblicazione, di cui abbiamo già parlato in passato. L’autrice, Simonetta Bartolini, insegna Letteratura italiana e Letterature comparate all’Università San Pio V di Roma e quest’anno, nel corso accademico La costruzione dell’epica contemporanea nel genere fantasy, si sta occupando anche delle opere di Tolkien.
La novità è l’accostamento del poeta italiano di fine Ottocento con il professore di Oxford. Già nel primo decennio del Novecento, Pascoli con la poetica del fanciullino, aveva posto le basi per una rilettura del mondo attraverso gli occhi ingenui e non condizionati dalle sovrastrutture culturali di un bambino, che, come un nuovo Adamo, «mette il nome a tutto ciò che vede e sente». Ora si cerca di leggere Pascoli in controluce a Tolkien, analizzare il significato del saggio sul fanciullino comparandolo con il saggio Sulle fiabe del padre degli Hobbit e scoprire che, seppure i due scrittori appartengano a culture, luoghi e tempi diversi, si impegnano in un medesimo progetto: riformulare la scrittura epica in chiave moderna partendo dalla lingua, ricreata, in una parola resuscitata alla vita. Una lingua antica (eppure attualissima) ripescata dal passato (il latino e gli antichi idiomi rurali per Pascoli, il sistema runico per Tolkien) per allestire una sintassi e un lessico contemporanei, affinché anche il balbettio della modernità possa trasformarsi in grandezza alla maniera antica, senza abdicare a se stessa. Il volume guida il lettore alla riscoperta del poeta attraverso la lente teorica del professore inglese e ipotizza che l’autobiografismo funebre del poeta, fino a oggi considerato elemento fondante della poesia pascoliana, sia solo un pretesto per alludere ad altro. Giovanni PascoliI cari defunti che popolano, con il loro seguito di simboli, le raccolte poetiche maggiori: Myricae, I canti di Castelvecchio, i Poemetti, altro non sono che l’antropomorfizzazione delle parole morte, e delle lingue morte in generale, per l’estinzione delle quali, come scriveva il critico Gianfranco Contini, Pascoli provava altrettanta inquietudine e dolore che per i lutti domestici. La sua poetica del fanciullino, espressa per la prima volta in Myricae, ci pone di fronte a una riflessione amara quanto attualissima. Secondo il Pascoli, dentro ogni uomo si nasconde un bimbo che vede ogni cosa con stupore. Solo il poeta sa dare voce a questo fanciullo e usa le sue qualità per il bene degli uomini. Costo del menù completo: 15 euro. Informazioni e prenotazioni: 348/7505767.

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Libro: "Il fanciullino nel bosco di Tolkien" di Simonetta BartoliniDATI EDITORIALI
Titolo: Il “fanciullino” nel bosco di Tolkien – Pascoli: la fiaba, l’epica e la lingua
Autore: Simonetta Bartolini
Casa editrice: Polistampa, 2013
Pagine: 80
Formato: brossurato, 14 x 21 cm
ISBN: 9788859612445
Prezzo: 8,00 euro
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nARTICOLI PRECEDENTI:
Se il fanciullino si perde a Bosco Atro

LINK:
– Vai al sito della casa di Pascoli
– Vai al sito della casa editrice Polistampa

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Tolkien e i Classici: ecco il Call for papers

Libri classiciIn occasione del 40° anniversario della morte di J.R.R. Tolkien, il Gruppo italiano di Studi Tolkieniani e la casa editrice Effatà di Torino aprono i lavori per la realizzazione di un libro intitolato Tolkien e i Classici, pubblicazione prevista per dicembre 2014. Ecco il testo del Call for papers: «I classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: “Sto rileggendo…” e mai “Sto leggendo…”», scriveva Italo Calvino nel suo testo Perché leggere i classici. Lo scrittore elenca ben 14 punti per definire un classico, e alla fine conclude: «non si creda che i classici vanno letti perché “servono” a qualcosa». Non ci sono buone ragioni per leggerli, essi vengono semplicemente letti ripetutamente.

Ebbene, J.R.R. Tolkien è ormai un classico e a quarant’anni dalla morte le sue opere maggiori sono state lette da circa 200 milioni di persone. La stima è per difetto, mentre è certo che ormai critici, studiosi e semplici lettori in tutto il mondo riconoscono la grandezza di un autore per lungo tempo definito “di genere” e lasciato ai margini della letteratura cosiddetta “mainstream”.
Negli ultimi anni, sono in numero crescente gli omaggi e i riconoscimenti a Tolkien come autore tra i grandi del Novecento.
Anche in Italia, dopo aver varcato la soglia delle aule accademiche, Tolkien viene sempre più spesso chiamato in causa anche nelle aule scolastiche, anche per percorsi interdisciplinari.
Per stimolare lo studio dell’autore inglese e il suo rapporto con il suo tempo, viene varato ora il progetto dal titolo “Tolkien e i Classici”. Nel confronto con gli altri classici si vuol fare emergere le caratteristiche comuni ai classici che Calvino aveva già evidenziato nel suo saggio, e che si applicano perfettamente all’autore del Signore degli Anelli.
Per giungere alla composizione di un volume dedicato a questo tema, si vuol aprire un confronto più ampio possibile unendo il lavoro di studiosi già noti nel campo degli studi tolkieniani italiani al contributo di coloro che vorranno aggiungere le proprie riflessioni.

Il Gruppo italiano di Studi Tolkieniani, coordinato dall’Associazione Romana Studi Tolkieniani e dall’Istituto filosofico di studi Tomistici di Modena, è composto da saggisti, scrittori, giornalisti e traduttori che da molti anni dedicano attività di ricerca e divulgazione a Tolkien e alle sue opere. Collettivamente e singolarmente hanno pubblicato articoli e saggi, in particolare per le case editrici EffatàMarietti 1820, di cui costituiscono il comitato scientifico della collana Tolkien e dintorni.

Sono già previsti i seguenti saggi:
Tolkien e G. Guareschi;
Tolkien e A. Manzoni;
Tolkien e S.T. Coleridge;
Tolkien e G. Orwell;
Tolkien e San Tommaso;
Tolkien e G. Chaucer.

Il
libro Tolkien e i Classici sarà pubblicato in italiano, in formato eBook e print-on-demand.

Call for Papers

Il Gruppo italiano di Studi Tolkieniani e la casa editrice Effatà invitano gli studiosi in Italia e all’estero che vogliano partecipare al progetto ad inviare una proposta. I candidati possono liberamente proporre la loro linea di ricerca nel campo tematico “Tolkien e i Classici”, tuttavia saranno privilegiati saggi sui seguenti autori: Omero, Virgilio, Chrétien de Troyes, Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Ludovico Ariosto, Torquato Tasso, Matteo Maria Boiardo, William Shakespeare, Charles Dickens, Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli, Fëdor Dostojevski, Italo Calvino, Carlo Collodi, Walter Scott, Louis Stevenson, Rudyard Kipling, Joseph Conrad.

Saranno accettati saggi scritti in italiano o in inglese, di una lunghezza massima di 15.000 battute (spazi compresi). Le proposte di pubblicazione, che non dovranno superare le 300 parole e saranno accompagnate da un breve CV, dovranno pervenire entro e non oltre il 31 dicembre 2013 al seguente indirizzo email: info@jrrtolkien.it.

Sotto responsabilità degli autori, i saggi devono essere inediti e non devono essere stati proposti a altri editori/riviste/siti web.

Gli abstract saranno vagliati dal Comitato Scientifico del Gruppo di Studio, composto da: Claudio Antonio Testi, Cecilia Barella, Giampaolo Canzonieri e Roberto Arduini.
Il Comitato comunicherà agli interessati l’esito della loro proposta. Il testo definitivo del saggio dovrà pervenire entro il 30 giugno 2014, e dovrà essere completo di eventuali note e bibliografia delle opere citate.

Qui si può trovare la versione in inglese

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– I libri su Tolkien pubblicati dalla casa editrice Effatà
– Il libro La biblioteca di Bilbo
– La collana “Tolkien d dintorni” della casa editrice Marietti

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Se il fanciullino si perde a Bosco Atro

Giovanni PascoliPiccoli passi e lenti. Inesorabilmente anche l’accademia si sta occupando di J.R.R. Tolkien. Lo avevamo già scritto, ma gli esempi si moltiplicano ed è giusto darne conto. Tra pochi giorni la casa editrice Polistampa farà uscire un libro dal titolo: Il fanciullino nel bosco di Tolkien. Pascoli: la fiaba, l’epica e la lingua (80 pagine, 8 euro). La novità stavolta è la prospettiva, l’accostamento del poeta italiano di fine Ottocento con il professore di Oxford. Già nel primo decennio del Novecento, Pascoli con la poetica del fanciullino, aveva posto le basi per una rilettura del mondo attraverso gli occhi ingenui e non condizionati dalle sovrastrutture culturali di un bambino, che, come un nuovo Adamo, «mette il nome a tutto ciò che vede e sente». Ora si cerca di leggere Pascoli in controluce a Tolkien, analizzare il significato del saggio sul fanciullino comparandolo con il saggio Sulle fiabe del padre degli Hobbit e scoprire che, seppure i due scrittori appartengano a culture, luoghi e tempi diversi, si impegnano in un medesimo progetto: riformulare la scrittura epica in chiave moderna partendo dalla lingua, ricreata, in una parola resuscitata alla vita. Una lingua antica (eppure attualissima) ripescata dal passato (il latino e gli antichi idiomi rurali per Pascoli, il sistema runico per Tolkien) per allestire una sintassi e un lessico contemporanei, affinché anche il balbettio della modernità possa trasformarsi in grandezza alla maniera antica, senza abdicare a se stessa.

Due autori a confronto

Libri: "Il fanciullino nel bosco di Tolkien"Lo scorso 6 aprile si è celebrato il centenario della morte di Giovanni Pascoli. Per ricordare adeguatamente il poeta del fanciullino e per inserirlo in un costesto più ampio, ecco l’uscita di questo saggio, “eretico” rispetto alla critica tradizionale, che guida il lettore alla riscoperta del poeta attraverso la lente teorica del professore inglese (e in parte anche alla scoperta del Tolkien più profondo), e scopre che l’autobiografismo funebre fino a oggi considerato elemento fondante della poesia pascoliana è solo un pretesto per alludere ad altro. I cari defunti che popolano, con il loro seguito di simboli, le raccolte poetiche maggiori: Myricae, I canti di Castelvecchio, i Poemetti, altro non sono che l’antropomorfizzazione delle parole morte, e delle lingue morte in generale, per l’estinzione delle quali, come scriveva Contini, Pascoli provava altrettanta inquietudine e dolore che per i lutti domestici. La sua poetica del fanciullino, espressa per la prima volta in Myricae, ci pone di fronte a una riflessione amara quanto attualissima. Secondo il Pascoli, dentro ogni uomo si nasconde un bimbo che vede ogni cosa con stupore. Solo il poeta sa dare voce a questo fanciullo e usa le sue qualità per il bene degli uomini.

Un progetto accademico

Studiosi: Simonetta BartoliniL’autrice, Simonetta Bartolini, insegna Letteratura italiana e Letterature comparate all’Università San Pio V di Roma e, nel corso del prossimo anno
accademico, si occuperà anche delle opere di Tolkien. Già nel 2010-2011 la docente tenne un corso dal titolo “La fiaba italiana fra ‘800 e ‘900: Emma Perodi, Carlo Collodi e le riletture di Italo Calvino”, in cui si proponeva di condurre gli studenti in una ricognizione nella letteratura della fiaba italiana studiandone motivi temi e strutture nel panorama di studi europei sull’argomento da Propp a Tolkien. E quest’ultimo era inserito nella bibliografia, soprattutto per il suo saggio Sulle fiabe. Proprio questo sarà fondamentale stavolta per concentrarsi sulle poesie di Pascoli. La poesia così attraverso la fiaba, che partecipa del mito, si propone come epos e offre al lettore Ristoro e Consolazione, diviene grande epica della contemporaneità di cui Myricae è il paradigma esemplare e le altre raccolte verticali di un’estetica assolutamente inedita. Giovanni PascoliCuriosamente, proprio in questa raccolta, il poeta italiano dedicò una poesia all’anello, oggetto centrale nel Signore degli Anelli di Tolkien, in cui dice: «Nella mano sua benedicente l’anello brillava lontano. Egli alzò quella mano, morente: di caldo s’empì quella mano.. O mio padre, di sangue! L’anello lo tenne sul cuore mia madre… O mia madre! Poi l’ebbe il fratello mio grande… o mio piccolo padre! Nel suo gracile dito il tesoro raggiò di benedizione. Una macchia avea preso quell’oro, di ruggine, presso il castone… O mio padre, di sangue! Una sera, la macchia volevi lavare, o fratello? Che pianto fu! T’era caduto l’anello nel mare. E nel mare è rimasto; nel fondo del mare che grave sospira; una stella dal cielo profondo nel mare profondo lo mira. Quella macchia! S’adopra a lavarla il mare infinito; ma in vano. E la stella che vede, ne parla al cielo infinito; Ah! In vano».
DATI EDITORIALI
Titolo: Il “fanciullino” nel bosco di Tolkien – Pascoli: la fiaba, l’epica e la lingua
Autore: Simonetta Bartolini
Casa editrice: Polistampa, 2013
Pagine: 80
Formato: brossurato, 14 x 21 cm
ISBN: 9788859612445
Prezzo: 8,00 euro

– Vai al sito della casa editrice Polistampa
– Vai al corso accademico del 2010-2011

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