1987: ecco la Compagnia del Tolkien Calendar

Quinta puntata della storia dell’illustrazione tolkieniana a cura di Sergio Lombardi, grande esperto e collezionista dei Tolkien Calendars, che raccoglie da oltre 30 anni. Nelle prime quattro puntate (qui la primaqui la seconda puntataqui la terza puntata e qui la quarta puntata), Lombardi ha descritto i primi passi di una delle pubblicazioni di maggior successo nel mondo tolkieniano, i Calendari di Tolkien, la loro Prima Era (1973-1983) e la prima parte della Seconda Era (1984-1989). Prima ancora del lungometraggio animato di Ralph Bakshi (1978) e delle due trilogie cinematografiche di Peter Jackson (2001-2003 e 2012-2014), i calendari sono stati l’espressione visuale della Terra di Mezzo e la bottega dell’arte dei grandi illustratori, facendo sognare milioni di appassionati e diventando in breve un oggetto di
Sergio Lombardiculto molto collezionato, di cui raccoglie l’eredità oggi anche il  Lords for the Ring – 2021 Art Calendar. Dopo il primo periodo e il suo boom creativo e commerciale – prima con le illustrazioni dello stesso Tolkien poi con quelle di grandi artisti -, il progetto aveva iniziato a perdere colpi, fino a interrompersi del tutto nel 1983. Nella precedente puntata abbiamo visto il prepotente ritorno della creatività nel Calendario di Tolkien, attraverso Garland e altri artisti.

1987: la Compagnia del Calendario

COVER CALENDARIO 1987 UKÈ ora il momento di narrare le circostanze prodigiose che hanno portato i tre più grandi illustratori di Tolkien della storia a iniziare nello stesso momento e proprio in un calendario la loro carriera tolkieniana. A differenza degli altri illustratori degli anni ’70 e ’80, come Kirk, gli Hildebrandt, Garland, Ingefeldt e Hague, che dopo alcune copertine di libri venivano “promossi” al calendario, nessuno fra quei tre artisti aveva fino a quel momento illustrato alcun volume di Tolkien. A partire dal 1987, vero e proprio anno zero dell’illustrazione tolkieniana, John Howe, Alan Lee e Ted Nasmith hanno illustrato ben 24 dei successivi COVER CALENDARIO 1987 USA35 calendari di Tolkien, oltre a decine di copertine e centinaia di illustrazioni di libri di Tolkien, grafiche di videogiochi, giochi di ruolo, board games e giochi di carte collezionabili. Partirono da strade diverse e per veder pubblicati i propri lavori impiegarono quattordici anni dal 1973, anno di pubblicazione del primo calendario di Tolkien, ma per convergenza e sincronicità, i tre artisti iniziarono tutti dal 1987 e dal loro calendario collettivo: ecco le (splendide) copertine del calendario 1987, nelle due versioni britannica e statunitense.

Dal ritaglio alla serie Amazon: John Howe

Artisti: John HowePer entrambe le copertine, furono scelte illustrazioni del canadese John Howe. Per il calendario britannico, The Witch King, disegnata nel 1979 ai tempi della art school, ritrovata, ritagliata e incollata da Howe sulla cover del calendario. Lo stesso soggetto fu utilizzato per il celebre videogioco War in Middle Earth, ma all’insaputa di Howe, che apprese della cosa solo leggendo una rivista. L’artista si rammarica di non aver mai ricevuto una confezione del gioco per il suo archivio artistico. Per il calendario statunitense, fu selezionata The Black Rider. Il dipinto, spiega Howe, era ispirato alla celebre scena del film di Ralph Bakshi, tratta dal capitolo “In tre si è in compagnia”, con gli Hobbit nascosti fra le radici vicino Terminalbosco. Peter Jackson, che ha riconosciuto l’influenza di Bakshi, rese la scena molto efficacemente ne La Compagnia dell’Anello, il primo film del 2001. Immagine 3 HobbitMettendo a confronto le tre diverse versioni della scena, si può notare che la versione cinematografica del 2001 assomiglia molto di più all’opera di John Howe che al frame di Bakshi, anche perché Howe è stato lead concept artist della trilogia di Peter Jackson insieme ad Alan Lee. Un’altra conferma della grande importanza della visione degli artisti dei calendari nel tradurre gli scritti di Tolkien in immagini. Il paesaggio boscoso che ha ispirato l’immagine fu notato da John Howe durante una passeggiata sulla West Coast Trail di Vancouver Island, da lui fotografato, dipinto, aggiungendo poi gli Hobbit e il Cavaliere Nero. L’originale della terza illustrazione di Howe per il calendario 1987, The Uruk-hai, faceva parte del lotto delle sue undici opere rubate nel 1997 in Francia, di cui solo otto ritrovate purtroppo in pessime condizioni (qui tutta la storia). Oltre che il suo trampolino di lancio, i calendari di Tolkien furono anche ispirazione per John Howe, che adolescente scopiazzava i disegni degli Hildebrandt sul calendario 1976 (qui la puntata dedicata a quel periodo). Ma i risultati dei primi tentativi di rendere in forma grafica la Terra di Mezzo furono disastrosi, ricorda Howe, che ancora sorride pensando alla sua versione di Eowyn and the Witch King del ’76. Ciò nonostante, Howe continuò a proporre le sue opere agli editori di Tolkien NUMENOR JOHN HOWEfinché non furono accettate per il calendario, nel 1987 appunto. Attualmente, John Howe collabora come conceptual artist con Amazon per la nuova mega-serie tv su Prime ambientata nella Seconda Era di Arda (a questo link il nostro aggiornamento) e, fra gli altri concept, ha disegnato per la serie anche la mappa della Terra di Mezzo e di Númenor, che è apparsa sui social network di Amazon e ha già fatto sognare tutti gli appassionati di Tolkien, in fervente attesa per la serie.

Dai castelli all’Oscar: Alan Lee

Alan LeeDa parte sua anche Alan Lee, cittadino britannico, deve ai calendari di Tolkien il decollo della sua folgorante carriera di illustratore, che lo ha portato a vincere il premio Oscar 2004 per la miglior scenografia in The Return of the King, al culmine della collaborazione con John Howe e Peter Jackson sull’esalogia cinematografica. I due artisti vennero chiamati da Jackson a trasferirsi in Nuova Zelanda e lavorare come lead concept artist per più di dieci anni ai film (sei anni per la trilogia de Il Signore degli Anelli e oltre quattro per la trilogia de Lo Hobbit). Insieme a loro, il regista neozelandese avrebbe voluto Ted Nasmith, a riprova del grande impatto visivo dei calendari sull’immaginario tolkieniano, ma Nasmith non accettò l’offerta, per impegni personali. Dopo che Lee aveva disegnato il libro Castles per la Unwin Hyman, ad incaricarlo per il calendario 1987 fu l’editor della casa editrice inglese di Tolkien, che aveva appena cambiato denominazione, dopo una fusione. BATTLE OF PELENNOR FIELDSTuttavia, le due opere di Alan selezionate per il calendario 1987 non gli rendono onore: sia Minas Tirith (aprile), che Barad-dûr (luglio), non sono adeguatamente rappresentative della sua arte. Ciò, sia per la difficoltà di fotografare e far rendere adeguatamente fotografie di acquerelli, che per l’enorme crescita degli skills artistici di Lee negli anni successivi. Solo quattro anni dopo, Lee dimostrò la sua grande abilità con l’edizione illustrata di Il Signore degli Anelli. Di grandissimo valore artistico è il suo Il Signore degli Anelli Sketchbook successivo. Proprio dall’edizione illustrata della trilogia, abbiamo selezionato The Battle of Pelennor Fields.
Insieme ai tre outsider, per il calendario 1987 fu coinvolto l’illustratore di riferimento per il mondo di Tolkien in quel momento e in tutta la decade degli ’80, con i suoi due calendari “personali” 1984 e 1989 e le numerose copertine dei libri di Tolkien: Roger Garland, di lui si parla nella quarta puntata della nostra storia.

Lettere al Professore: Ted Nasmith

Ted NasmithNell’anno 1972, Ted Nasmith, un giovane canadese di sedici anni avviato alla professione di fotografo, ma fortemente ispirato dalle opere di J.R.R. Tolkien, si decise ad inviare al Professor Tolkien le foto delle sue creazioni pittoriche, The Unexpected Party e probabilmente anche la sua prima versione di Rivendell del 1971. Poche settimane dopo, arrivò una lettera da Oxford, con cui Tolkien si complimentava col giovane Ted per Unexpected Party, giudicando però Bilbo troppo infantile nell’aspetto. La risposta di Tolkien non scoraggiò Nasmith, generando in lui ancora maggior passione e ambizione nello studiare ed esercitarsi per migliorare il suo stile pittorico (si veda per esempio la differenza fra la Rivendell 1971 e quella del 1990). Dopo aver tentato per oltre dieci anni senza successo di proporsi come disegnatore per libri e calendari di Tolkien già dagli anni ’70, e dopo alcuni cortesi rifiuti degli editori, fra cui quello di Allen&Unwin che gli comunicava The Unexpected Party by Ted Nasmithche «non sono previste prossime pubblicazioni di versioni illustrate del Signore degli Anelli» (la prima edizione illustrata fu poi quella del 1992), Ted Nasmith si iscrisse alla Tolkien Society e a luglio 1985, mentre stava partecipando alla convention Worldcon ad Ottawa, fu contattato per un incontro con gli editori di Tolkien per una quotazione per le sue opere, portandolo ad essere fra gli artisti del Tolkien Calendar 1987.

 

Il Calendario del 1988

COVERS 1988 UK & USAAnche il calendario 1988 ebbe due copertine differenti: in UK “Smaug Destroys Lake Town” di John Howe, e in USA “Smaug the Magnificent” di Roger Garland, già copertina del libro Lo Hobbit per il cinquantenario del 1987. Tre le opere di John Howe selezionate per il calendario 1988: Roac, Son of Carc (ottobre 1988) faceva originariamente parte dei lavori presentati nel 1979 da Howe alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, ma scartati dall’organizzazione. A quei tempi, John frequentava ancora l’art school e ha partecipato regolarmente alla fiera di Bologna per anni, per le opportunità artistiche e per il suo amore per l’Italia. Le altre due opere, The Great Goblin (febbraio 1988) e The Death of Smaug (settembre 1988), furono dipinte per il calendario da John Howe, che sul suo sito web racconta le difficoltà nel realizzarle e le commenta oggi con occhio critico.
Nel calendario 1988 furono inserite anche quattro illustrazioni di J.R.R. Tolkien (Rivendell, Huts of the Raft Elves, Conversation with Smaug e The Hill). Tolkien ha illustrato in totale dieci calendari, di cui nove “personali” e questo “collettivo”, portandosi al secondo posto assoluto fra i calendaristi più pubblicati, dietro solo a Ted Nasmith. Tutti i dettagli su Tolkien illustratore di calendari nella nostra terza puntata.
Infine, Smaug the Magnificent, copertina del calendario USA, che corrispondeva anche al mese di agosto 1988, fu l’unica opera di Roger Garland per questo calendario.

Reazioni e critiche

riviste: MythloreI calendari di Tolkien hanno sempre avuto un seguito di appassionati lettori del Professore, ma anche una piccola pattuglia di severi giudici, che non risparmiarono le proprie critiche a ogni edizione. Il Tolkien Calendar 1987 ebbe il gradimento del pubblico e ottime vendite, ma sorprendentemente fu stroncato da due recensioni negative su Mythlore. La posizione conservatrice della rivista della Mythopoeic Society sui calendari sarebbe poi stata espressa anche contro Roger Garland per il suo calendario 1989, come già raccontato nella scorsa puntata. Ted Nasmith rispose con educazione e ironia con una lettera scritta a Mythlore e pubblicata nel numero 49 della rivista. L’unico punto su cui Nasmith era idealmente d’accordo con Paula DiSante, autrice della recensione negativa e anch’essa artista visuale tolkieniana, era di creare da parte dell’editore un miglior coinvolgimento degli artisti per il calendario. Come scritto nella seconda puntata, dal 1980 in poi la Ballantine Books aveva cambiato metodo, rinunciando a commissionare calendari completi con nuove opere a un solo artista, perché la commissione era costosa e rischiosa. La casa editrice si limitò così ad acquisire singole opere già pronte di differenti artisti fantasy, per raccoglierle ogni anno nel calendario, e così fu anche per il calendario 1987, che presentava opere disegnate attraverso gli anni da Nasmith, Lee, Howe e Garland. Ebbene, il successo dei due calendari collettivi 1987-1988 stava per cambiare anche il processo creativo della pubblicazione, che dal 1989 ritornò alla commissione. Nel giro di pochi anni, a tutti e quattro i disegnatori del calendario 1987 sarebbero stati commissionati calendari “solisti”: Garland (1989), Nasmith (1990), Howe (1991), Lee (1993).
Le critiche non risparmiarono anche il successivo calendario: il solito Glen GoodKnight, su Mythlore n. 51, recensiva negativamente anche il calendario 1988, con degli eccessi che diventano quasi gaffes, quando pretende da Tolkien nel 1988 «nuove illustrazioni» o considera giunta al termine in quello stesso anno l’operazione calendari di Tolkien, che invece ancora oggi vengono pubblicati.
Non è una sorpresa leggere reazioni così ostili al calendario e ai nuovi artisti, se pensiamo che all’inizio della storia dei calendari, molti appassionati, legati alla figura di Tolkien anche come illustratore, reagirono malissimo al primo calendario Ballantine del 1975 disegnato da Tim Kirk. Perfino Priscilla e Michael Tolkien giudicarono l’operazione fuorviante, perché a loro avviso induceva a credere che il calendario fosse disegnato da J.R.R. Tolkien stesso, invece che da un altro artista. Ma il Professor Tolkien aveva invece una visione molto aperta e moderna sulle sue opere, quasi open source come si direbbe oggi: «Alcuni dei racconti più vasti li avrei raccontati interamente, e ne avrei lasciati altri solo abbozzati e sistemati nello schema d’insieme. I cicli sarebbero stati legati in un grande insieme, e tuttavia sarebbe rimasto lo spazio per altre menti e altre mani che inserissero pittura e musica e dramma». (Lettera 131, autunno 1951)

Digressione: Tolkien goes virtual

Videogioco War in Middle-earthAllora come oggi, gli illustratori dei calendari erano anche coinvolti in progetti multimediali, come i videogiochi. John Howe fu forse il primo fra i calendaristi di Tolkien a diventare virtuale, con il suo The Witch King dal calendario 1987 per la copertina e la grafica di War in Middle Earth, videogioco del 1988. L’illustrazione di Howe era stata ceduta, legittimamente ma a sua insaputa dalla Grafton Books, suo vecchio editore, alla Melbourne House, software house australiana che aveva già pubblicato nel 1982 The Hobbit, fantasy adventure amatissimo e imitatissimo. In quegli anni, altri produttori di software cercarono inutilmente di soppiantare The Hobbit fra i videogiochi più amati, alcune volte anche con campagne pubblicitarie molto aggressive. Lo slogan della campagna del videogioco Twin Kingdom Valley, rilasciato nel 1983, fu: «Bilbo, eat your heart out!» (letteralmente sarebbe “Bilbo, mangiati il cuore!”, un po’ come il nostro “roditi il fegato!”) che in inglese si usa per confrontarsi, in modo scherzoso, con una sorta di mito, quando il confronto in realtà è impari. E, infatti, pochi ricordano quest’ultimo titolo, che non è mai entrato nella storia dei videogiochi!
Proprio in corrispondenza di questa Seconda Era dei Calendari (1984-1989), i due videogiochi tolkieniani accrebbero ulteriormente la popolarità di Tolkien, avvicinando milioni di giocatori di tutte le età ai suoi personaggi e romanzi.

Digressione: personale o collettiva?

Calendario 2021In campo artistico, con mostra personale si intende una mostra dedicata esclusivamente a un artista. Una collettiva è invece una mostra che si compone di quadri di più autori. Nella storia del calendario di Tolkien, oltre ai due calendari di cui abbiamo scritto sopra, ce ne sono stati altri cinque collettivi. Non sempre gli abbinamenti fra diversi artisti per il calendario sono stati felici, come abbiamo scritto per il 1980-81 nella seconda puntata della nostra storia. La formula collettiva è appena tornata di moda nella Terra di Mezzo, perché dopo 34 anni, per il 2021 si riunirà nuovamente la Compagnia del Calendario, con le nuove opere dei tre grandi illustratori lanciati dal calendario 1987: John Howe, Alan Lee e Ted Nasmith che presenteranno per il calendario 2021 dodici illustrazioni dedicate ai Racconti Incompiuti di Tolkien e selezionate fra le diciotto totali della nuova edizione deluxe del libro, pubblicata il 1° ottobre da HarperCollins.

Ecco gli anni e gli artisti coinvolti in tutti i calendari collettivi di Tolkien:
– 1980: Darrell Sweet, George Zeil, Robert Chronister, Peter Caras, Michael Herring, The Brothers Gentile, Douglas Beekman, Lundgren, Robert Chronister, Howard Koslow, Michael Whelan.
– 1981: Douglas Beekman, Michael Herring, Rowena Morrill, Judy King Rieniets, Darrell Sweet.
– 1987: Roger Garland, John Howe, Alan Lee, Ted Nasmith.
– 1988: J.R.R. Tolkien, Roger Garland, John Howe, Ted Nasmith.
– 1998: Stephen Hickman, Capucine Mazille, Lode Claes, Inger Edelfeldt, Carol Emery Phenix, Timothy Ide, Luca Michelucci, Gerd Renshof&Ron Ploeg, Cor Blok, Fletcher.
– 2013: John Howe, Alan Lee.
– 2021: John Howe, Alan Lee, Ted Nasmith.

Nelle prossime puntate scriveremo ancora di questi tre grandi disegnatori e li conosceremo ancora meglio, con un’approfondimento speciale dedicato a ognuno di loro per i successivi calendari, che come scritto, da questo anno in poi hanno illustrato ben 24 dei 35 Tolkien calendar successivi fino all’ultimo, quello del 2021, in cui figurano appunto nuovamente tutti e tre insieme.

Sergio Lombardi

 

LA SERIE SUI CALENDARI DI TOLKIEN CONTINUA CON UN ALTRO ARTICOLO
CHE VERRÀ PUBBLICATO FRA DUE SETTIMANE

GUARDA LA FOTOGALLERY

 

ALLE ORIGINI DEL TOLKIEN CALENDAR
– Vai alla prima puntata: Alle origini dei Tolkien Calendar: la Prima Era (1)
– Vai alla seconda puntata: Alle origini dei Tolkien Calendar: la Prima Era (2)
– Vai alla terza puntata: Tolkien Calendar, ritorno ad Oxford (3)
– Vai alla quarta puntata: Alle origini dei Tolkien Calendar: La Seconda Era (1)

IMMAGINI COMPLETA DEI CALENDARI:
– Vai al Tolkien Calendar 1987 UK (Garland, Lee, Howe & Nasmith)
– Vai al Tolkien Calendar 1988 USA (Tolkien, Garland, Lee & Nasmith)

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo 2021, ecco il calendario Lords for the Ring!
– Leggi l’articolo Lords for the Ring 2019: la tavola di maggio
– Leggi l’articolo Lords for the Ring 2019: la Tavola di aprile
– Leggi l’articolo Lords for the Rings: la Tavola di marzo
– Leggi l’articolo Lords for the Ring 2019: la tavola di febbraio
– Leggi l’articolo Lords for the Ring 2019: la tavola di gennaio
– Leggi l’articolo Lords for the Ring 2019 da oggi su Kickstarter!
– Leggi l’articolo Lords for the Ring 2018: 10.000 volte grazie!
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– Leggi l’articolo I Lords for the Ring per il calendario AIST
– Leggi l’articolo Ecco il crowfunding per il calendario AIST!

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di John Howe – Portfolio
– Vai al sito di Ted Nasmith – sezione Tolkien
– Vai al sito della Lakeside Gallery (Roger & Linda Garland)
– Vai alla pagina facebook Lords for the Ring – Tolkien Art Calendar
– Vai alla pagina facebook di Eterea Edizioni

 

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