Un nuovo videogioco de Il Signore degli Anelli in arrivo?

miscellanea videogiochiIndiscrezioni diffuse da Insider Gaming riportano lo sviluppo di una nuova esperienza videoludica ambientata nella Terra di Mezzo. Dopo gli insuccessi di prodotti come The Lord of the Rings: Gollum e Tales of the Shire: A The Lord of the Rings Game i fan di tutto il mondo dell’opera tolkieniana e delle sue trasposizioni videoludiche aspettano con trepidazione l’uscita di un gioco AAA ambientato negli scenari della Terra di Mezzo.

Drago videogioco LOTRUn videogioco AAA

Secondo le informazioni riportate da Mike Straw di Insider Gaming, il videogioco sarà parzialmente finanziato da ADIO, l’Abu Dhabi Investment Office, con un investimento che si avvicinerebbe alla cifra di 100 milioni di dollari. Nello sviluppo del videogioco saranno coinvolte diverse entità tra cui Embracer che detiene i diritti di proprietà intellettuale per le trasposizioni video e videoludiche (ottenuti con l’acquisizione di Middle-earth Enterprises dalla Saul Zaentz Company nell’Agosto 2022 per circa 400 milioni di dollari) e i Revenge Studios, che si occupano della fase di sviluppo di videogiochi. La rivista Insider Gaming ha provato a contattare le compagnie coinvolte, le quali hanno tuttavia rifiutato di emettere comunicati in quanto gli accordi non sono ancora conclusi tra le varie aziende coinvolte, ma l’ufficialità potrebbe arrivare nelle prossime settimane. Embracer, in particolare, alla domanda sull’uscita del videogioco ha detto che non è nella loro politica aziendale commentare indiscrezioni e speculazioni. Si potrebbe anche trattare di una mossa cautelativa dell’azienda dopo le alterne fortune degli ultimi titoli videoludici basati sulla Terra di Mezzo (i già citati The Lord of the Rings: Gollum e Tales of the Shire: A The Lord of the Rings Game). Conferme sulla realizzazione del videogioco potrebbero venire dalle dichiarazioni di Embracer ormai risalenti a più di un anno fa, nelle quali è stato affermato come l’azienda stesse realizzando prototipi per diversi videogiochi, che vanno a sommarsi alle affermazioni ancora antecedenti del CEO dell’azienda, Lee Guinchard, nelle quali era espressa la volontà di una rinascita dei giochi basati su Il Signore degli Anelli.
Il gioco, che sarebbe in fase di sviluppo già dal 2024, dovrebbe essere un gioco d’azione in terza persona ideato per entrare in concorrenza con Hogwarts Legacy, il fortunato videogioco open world ispirato al Wizarding World della scrittrice J.K. Rowling, uscito nel 2023 e divenuto il gioco più venduto dell’anno negli Stati Uniti. Ciò fa pensare che non si tratti di un’esperienza videoludica free-to-play online, bensì di un videogioco premium classico e single player.
Nel corso degli anni abbiamo assistito alla realizzazione di molti titoli iconici ambientati nella Terra di Mezzo, dai tie-in legati all’uscita delle trasposizioni cinematografiche di Peter Jackson, che hanno goduto di una buona ricezione, fino ai molto apprezzati Shadow of Mordor e Shadow of War (il cui sviluppatore, Monolith, ha però terminato le sue attività). Da ricordare sono poi i video Lego Lord of the Rings e Lego The Hobbit, che non hanno la pretesa di essere presi troppo sul serio ma che comunque si rivelano decisamente godibili.

Videogiochi LOTR mixConclusioni

La realizzazione di un gioco open world di tale investimento e portata potrebbe rivelarsi un grande successo, anche economico, qualora si riveli essere di buona qualità, vista la fanbase veramente estesa degli appassionati delle trasposizioni videoludiche delle opere tolkieniane. Bisogna solo aspettare e prepararsi a godere di questo nuovo viaggio nelle ambientazioni magiche della Terra di Mezzo.

ARTICOLI PRECEDENTI
– Vai alla sezione Videogiochi del sito
– Leggi l’articolo Esce oggi il videogioco Tales of the Shire
– Leggi l’articolo Gollum, dopo un mese il gioco va in pensione
– Leggi l’articolo Tanti nuovi videogiochi, ma nessun capolavoro

LINK ESTERNI
Link all’articolo su Insider Gaming

.

Bompiani: esce oggi il settimo volume della History

Copertine nuove HistoryEsce oggi per Bompiani Il Tradimento di Isengard, l’atteso settimo volume della History of Middle-earth. Si tratta anche in questo caso di un ineditomai pubblicato prima in italiano, che vede confermato alla traduzione Stefano Giorgianni, presidente dell’AIST. Come possiamo leggere dalla sinossi fornitaci dalla casa editrice: “Il settimo volume dell’opera magistrale di Tolkien, La storia della Terra di Mezzo, ripercorre la grande espansione del racconto che raggiunge nuove terre a sud e a est delle Montagne Nebbiose, in un susseguirsi di meraviglie: l’emergere di Lothlórien, degli Ent, dei Cavalieri di Rohan e di Saruman il Bianco nella fortezza di Isengard. In abbozzi vergati a penna da Tolkien su ritagli di carta fanno così la loro prima comparsa Galadriel, gli albori della storia di Gondor e l’originale incontro tra Aragorn ed Éowyn, molto diverso dalla versione finale. Il tutto arricchito da un brogliaccio della mappa originale che doveva diventare la base della geografia della Terra di Mezzo, oltre a un’appendice sugli alfabeti runici e un’analisi delle rune utilizzate nel Libro di Mazarbul trovato accanto alla tomba di Balin a Moria.”

I contenuti del volume

Con Il Tradimento di Isengard, pubblicato in lingua inglese nel 1989 con il titolo The Treason of Isengard , continua la sezione della History of Middle-earth che documenta il processo ideativo de Il Signore degli Anelli. Tale sezione, che consta di quattro volumi, inizia con Il Ritorno dell’Ombra, edito in italiano dal maggio 2023, e prosegue con la prossima pubblicazione, contenendo anche i titoli The War of the Ring e Sauron Defeated (entrambi inediti in Italia).
Nelle prime pagine del libro, come per ognuno dei volumi della History of Middle-earth, troviamo una scritta in rune Tengwar di Christopher Tolkien che descrive il contenuto dell’opera. In particolare per il settimo volume possiamo leggere: “In The Treason of Isengard the story of the Fellowship of the Ring is traced from Rivendell through Moria and the Land of Lothlórien to the time of its ending at Salembel beside Anduin the Great River then is told of the return of Gandalf Mithrandir, of the meeting of the hobbits with Fangorn, and of the war upon the Riders of Rohan by the traitor Saruman.”
Il Tradimento di Isengard era il titolo originale scelto da J.R.R. Tolkien per il terzo libro de Il Signore degli Anelli, in seguito non più utilizzato. Questo libro, come descritto anche nell’introduzione di Christopher, copre parte de La Compagnia dell’Anello e de Le Due Torri. Troveremo al suo interno alcuni dei personaggi più amati dal pubblico tolkieniano come Saruman il Bianco, Théoden, re di Rohan, e potremo assistere all’invenzione ed evoluzione di Lothlórien e Galadriel. Nel frattempo continua il viaggio di Frodo e Sam verso Mordor. Molto interessante è la sezione dedicata alla scrittura di uno dei personaggi più profondi dell’intero legendarium, Barbalbero. Sempre qui vedremo le iconiche descrizioni degli Ent e di Fangorn.
La seconda parte de The History of the Lord of the Rings presenta anche i primi germogli della storia di Gondor e la versione iniziale dell’incontro fra Aragorn ed Éowyn, il cui significato sarà poi destinato a una completa revisione. Al suo interno è contenuto anche un resoconto completo della mappa originaria della Terra di Mezzo alla fine della Terza Era, che rappresenta il nucleo dal quale evolverà poi tutta la geografia delle terre nelle quali si sviluppano le storie de Il Signore degli Anelli.

All’interno del volume anche una perla per gli appassionati delle lingue secondarie

Da menzionare, infine, l’appendice dedicata all’evoluzione delle Cirth, un antico sistema di scrittura runico (cirth significa infatti “rune” in Sindarin). Il sistema si basa sull’utilizzo di un alfabeto runico chiamato Certhas ed è l’antico metodo di scrittura degli Elfi che, sebbene in seguito abbandonato in favore delle Tengwar fëanoriane (inventate da Fëanor sulla base dell’alfabeto Sarati elaborato dal loremaster elfico Rúmil), viene ripreso dai Nani in quanto le linee dritte che lo compongono si adattano maggiormente all’incisione su pietra rispetto alle linee più sinuose dell’alfabeto fëanoriano.
Il sistema delle Cirth, che vede la sua definitiva codificazione nel certhas elaborato dal loremaster elfico Daeron, non copre l’ampia gamma di suoni del later Sindarin (in particolare i fonemi rh, lh, mh, v, y ed œ), in quanto essendo utilizzato per una sua versione antica è lecito supporre un’assenza in quest’ultimo delle articolazioni alfabetiche successive. E’ importante sottolineare che anche i suoni w e a, di ampio utilizzo anche nel Sindarin antico, non trovano spazio nell’alfabeto elaborato da Daeron. Ciò fa supporre come probabilmente alcune delle cirth siano andate perdute nel corso del tempo, e quindi non vi sia stata la possibilità di codificarle nel Certhas né sarà possibile disporre di una tabella più completa in futuro (a meno di inattesi ritrovamenti).
Per quanto riguarda le vocali, è lecito supporre come la certh che identifica il suono u venisse utilizzata anche per il suono w. Non disponiamo nemmeno della certh per a, ciò potrebbe significare che tale suono venisse sottinteso, si tratterebbe dunque di una vocale intrinseca (tipica delle scritture abugide del Mondo Primario) come in alcuni sistemi Tengwar del Quenya. Un’altra possibilità è che tale certh fosse una delle due rune il cui valore non può essere determinato oppure ancora una di quelle cirth che non sono sopravvissute a codificazioni successive. Nella tabella a destra viene riportato l’Angerthas Moria, il Certhas adattato alla lingua nanica Khuzdul elaborato ad Erebor, che mostra alcune rune aggiuntive rispetto a quello iniziale di diretta derivazione dal Certhas Daeron. Qui, a differenza del sistema sviluppato da Daeron, troviamo la runa che identifica la vocale a, che nelle forme più evolute del Khuzdul non aveva valenza di vocale intrinseca e quindi doveva essere sempre espressa.
Queste ed analoghe considerazioni mostrano come le lingue foggiate da Tolkien siano molto complesse. Esse evolvono (parallelamente agli alfabeti) con l’evolvere della storia, sono influenzate dal divenire storico e lo influenzano (come vediamo per esempio nel famoso caso di The Shibbolet of Fëanor) e alcune conoscenze legate ad esse sono andate perdute nel corso delle Ere. Ciò conferisce una dimensione estremamente realistica al Mondo Secondario tolkieniano, ad oggi ancora impareggiata nel quadro dell’intera letteratura occidentale.
Dopo la lettura del volume e dell’analisi delle rune utilizzate nel Libro di Mazarbul, non resta quindi che recarsi alla Tana del Drago di Dozza, sede dell’AIST, per visitare la mostra realizzata in collaborazione con Edouard Kloczko, noto studioso di lingue secondarie tolkieniane, sulle rune naniche.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:

– Vai alla pagina dedicata alla Cronologia delle pubblicazioni Tolkieniane
– Leggi l’articolo Storia della Terra di Mezzo: esce il sesto volume
– Leggi l’articolo Recensione: La Strada perduta e altri scritti
– Leggi l’articolo Bompiani: il 10 Maggio il 4° libro della History
– Leggi l’articolo I Lai del Beleriand, la presentazione a Lucca
– Leggi l’articolo La strenna di Bompiani: Mr. Bliss in cartonato
– Leggi l’articolo La History in libreria: il 22 l’incontro al Salone
– Leggi l’articolo L’AIST: sarà tradotta la History of Middle-earth
– Leggi l’articolo La History di Tolkien: Bompiani e la traduzione
– Leggi l’articolo Bompiani pubblicherà la History of Middle-earth?

 

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Bompiani

.

Anche a Malta nasce
la Tolkien Society

Dal 22 al 24 Agosto presso il Teatru Salesjan di Sliema si è tenuto il primo Tolkien Fest” dell’isola di Malta. Scopo dichiarato dell’evento è stato quello di radunare gli appassionati del mondo tolkieniano di ogni genere ed età, dai lettori più tranquilli ai fanatici dei quiz. Organizzato dal Rev. Robert Falzon, SDB, il raduno è stato promotore della prima sezione della Tolkien Society maltese.

Il Festival

Nell’atmosfera tranquilla ed accogliente del teatro salesiano hanno trovato spazio letture, giochi e attività per bambini ma anche conferenze tenute dagli studiosi e appassionati tolkieniani maltesi. Nel corso del festival si sono tenuti una sessione di silent reading (denominata “Fantasy Realms: A Reading Gathering”), un giorno di “Table Top Game Fellowship”, dedicato ai giochi da tavolo tolkieniani e una serata di quiz tolkieniani chiamata “Riddle in the Dark: Tolkien Quiz Night”. All’intrattenimento di bambini e famiglie è stato dedicato un momento definito “Little Hobbit’s Hour” mentre i fan più adulti hanno potuto partecipare all’“Evening at the Prancing Pony”, un cocktail party a tema tolkieniano con interventi open mic. Il festival si è infine concluso con un barbecue comunitario dal nome evocativo, “A Much Expected Party”.
Nel corso della serata dedicata al pubblico adulto non sono mancati gli interventi di divulgazione tenuti da appassionati e studiosi maltesi tra i quali lo stesso organizzatore Rev. Robert Falzon (che si è concentrato sull’analisi del personaggio di Sauron come villain moderno, manipolatorio e ossessionato dall’ordine), David Zammit (dell’Associazione degli studenti di Inglese dell’Università di Malta), François Zammit (studente di dottorato e lecturer presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Malta), prof. Krista Rutter Bonello Giappone (Professoressa Associata dell’Università di Malta), Myron Ellul (scrittore ed attore), Tamara Mallia (Vice Presidente dell’Associazione degli studenti di Inglese all’Università di Malta) e Dr. Joseph St John (i cui studi si sono focalizzati sulla poetica in Old English).

Eventi come questo, dedicati a un pubblico eterogeneo, possono essere viatico per il consolidamento di una nascente comunità tolkieniana fatta non solo di appassionati ma anche di studiosi in grado di contribuire alla diffusione in ambito accademico dell’opera del Professore. Con l’augurio che lo spirito di condivisione, che permea la letteratura tolkieniana, si conservi in futuro e sia il faro per l’organizzazione di altre manifestazioni e per uno studio scevro da sterili personalismi.

 

ARTICOLI PRECEDENTI
– Leggi l’articolo Trieste, dal 19 Settembre apre la mostra su Tolkien
– Leggi l’articolo A Tradate (VA), Tolkien tra pineta e planetario
– Leggi l’articolo Rings70: a Dozza i 70 anni del Signore degli Anelli
– Leggi l’articolo Gorizia, c’è la Hobbiton dal 12 al 14 Settembre

LINK ESTERNI
– Vai alla pagina Facebook dell’evento

.

The One Ring, 3 premi agli ENnie 2025

L’espansione del gioco da tavolo The One Ring™ dal titolo Moria™ – Through the Doors of Durin (nella versione italiana Moria: Oltre le Porte di Durin) ha riscosso grande successo all’annuale edizione degli ENnie Awards. Disponibile per la seconda edizione del celebre boardgame che basa la sua lore sugli scritti tolkieniani, l’espansione di Moria ha ottenuto premi per diverse categorie, confermandosi uno dei giochi di ruolo da tavolo di recente uscita più apprezzati.

Il Gioco e l’espansione

The One Ring™ (L’Unico Anello™ nell’edizione italiana) nasce nel 2011 dalla mente di Francesco Nepitello e negli anni si afferma come uno dei principali giochi di ruolo basati sul mondo secondario tolkieniano. Le dinamiche di gioco possono essere facilmente comprensibili per utenti abituati ad altri celebri tabletop role-playing games e il setting risulta particolarmente aderente al Legendarium, permettendo un’esperienza immersiva all’interno della Terra di Mezzo. L’Unico Anello™ è stato concepito con l’esplicito intento di rievocare le atmosfere della Terza Era nella Terra di Mezzo, seguendo in particolare le narrazioni de Lo Hobbit e de Il Signore degli Anelli. Per iniziare l’esperienza ludica i giocatori devono creare il loro Eroe Giocante, scegliendone la Cultura Eroica e la Vocazione in modo tale da poterne definire l’identità. Tra le popolazioni di provenienza dell’eroe troviamo i Bardiani, gli Elfi del Lindon, gli Hobbit della Contea, i Nani di Moria, i Ranger del Nord e gli Uomini di Brea. Ogni popolazione presenta virtù culturali peculiari grazie alle quali si può plasmare il personaggio. Segue la Fase di Avventura vera e propria, nella quale gli Eroi affrontano gli assalti di nemici in combattimento, l’approccio scelto per la meccanica di gioco con tiro di dado lascia il giusto spazio alla narrazione. Vi è poi la possibilità di ottenere udienza presso un Consiglio che permette di ricevere aiuto nelle situazioni più complicate, con il rischio però di poterne attirare le ire e ottenere un effetto contrario rispetto al sostegno sperato.
Per poter riposare, gli Eroi devono tornare al loro rifugio sicuro; tale momento è definito Fase della Compagnia. Durante il riposo gli eroi possono dedicarsi ad attività quali la ricerca e l’addestramento, acquisendo competenze che possono poi essere spese nella Fase di Avventura. Per ulteriori informazioni sulla prima edizione potete consultare questo articolo.

Anche grazie all’apprezzamento e alle recensioni positive degli utenti, nel 2021 abbiamo assistito alla nascita della seconda edizione del gioco di ruolo, pubblicata da Free League Publishing. Questa nuova edizione presenta regole revisionate ed aggiornate, con uno stile grafico rivoluzionato e un focus particolare sulla regione dell’Eriador. Nonostante questo lavoro di revisione, i moduli della prima edizione risultano compatibili ed ancora utilizzabili con aggiustamenti lievi. La nuova edizione si è imposta come gioco di ruolo di maggior successo di sempre su Kickstarter (come già riportato in questo articolo), superando i due milioni di dollari in preordini. Dopo l’uscita delle avventure contenute in Rovine del Reame Scomparso (primo supplemento di cui abbiamo parlato qui) e in Racconti dalle Terre Solitarie (ideale prosecuzione al primo supplemento, sempre ambientato nelle distese desolate della Terra di Mezzo nord-occidentale intorno all’anno 2965 della Terza Era), Moria: Oltre le Porte di Durin rappresenta il titolo del terzo supplemento alla seconda edizione. Di seguito riportiamo il prologo all’avventura:

“Per secoli, la grande città del Nanosterro fu la sede dei Re dei Nani.
Essi scavarono a fondo tra le radici delle montagne in cerca di Mithril, il favoloso argento di Moria, e là, alla luce di lampade di cristallo, essi crearono meraviglie.
Ma mille anni fa, il Flagello di Durin si svegliò e cacciò i Nani dalle loro aule: la città sprofondò nell’oscurità, divenendo tana di Orchi, Goblin e creature persino peggiori.
Ma ora, la speranza divampa!
Innumerevoli Orchi sono morti nella Battaglia dei Cinque Eserciti, e le Aule di Durin potrebbero essere di nuovo vuote, aspettando di essere reclamate da coloro che abbiano il coraggio di sfidare la lunga oscurità sotto la montagna.
Forse, qui giacciono mucchi di tesori, in attesa di essere recuperati; forse il Mithril brilla ancora nelle miniere sotto il Caradhras. Avventurieri, varcate la terrificante soglia, e scavate profondo!”

Questa espansione trova dunque la sua ambientazione nelle profondità di Khazad-dûm negli anni antecedenti alla spedizione di Balin. All’interno del manuale è possibile trovare nuovi patroni, luoghi storici, avversari, incontri e tesori che il Maestro del Sapere (il LoreMaster, figura analoga a quella del Dungeon Master nel più celebre tra i giochi di ruolo, Dungeons and Dragons) può utilizzare per creare le sue avventure nelle profondità di Moria.
Il profilo artistico di questa nuova espansione resta in linea con quello delle precedenti avventure della seconda edizione, con bordi stilizzati, utilizzo di inchiostro rosso, nero e marrone e illustrazioni colorate che introducono i singoli capitoli. Troviamo inoltre una notevole cartina di due pagine di quello che un tempo fu il mitico reame nanico di Khazad-dûm, ormai in rovina.
Anche questa espansione si avvale della dinamica di gioco che si concentra sull’attività dei patroni (tratto distintivo dei vari volumi de l’Unico Anello) i quali aiutano il giocatore nelle diverse missioni all’interno delle campagne. Così anche questa espansione continua nella tradizione del gioco di presentare Personaggi giocabili che non possono essere del tutto autonomi nell’esplorazione di Moria. Nel manuale dell’espansione sono dunque dettagliati un gran numero di patroni che possono aiutare gli Eroi nelle loro avventure. La maggior parte di questi personaggi sono Nani con scopi personali ben precisi e qualora non vengano adottati come patroni dagli Eroi possono diventare dei rivali. Oltre ai Nani ci sono altri potenziali patroni, come un mago molto interessato ad apprendere nozioni sull’Anello e sui segreti del Nemico al fine di realizzare i suoi scopi. I personaggi non vengono introdotti ex abrupto nel reame di Moria al fine di reclamarlo; essi devono far riferimento a dei patroni i quali hanno scopi ed obiettivi specifici e ai giocatori può essere dunque richiesto di compiere una serie di attività per ottenere la possibilità di entrare nelle rovine. Per esempio può essere richiesto di salvare persone catturate dagli orchi e schiavizzate nelle miniere, di recuperare specifici tesori, di trovare librerie nascoste, di riportare in superficie un certo quantitativo di Mithril, di ritrovare un sito ormai perduto o di ottenere informazioni su fazioni e luoghi utili ai piani specifici del patrono. Si percepisce, dunque, come reclamare Moria sia un progetto a lungo termine lontano e che non può essere ottenuto completando poche missioni. In sottofondo regna il terrore rappresentato dalla minaccia del Balrog; prima di trovarlo i giocatori sono chiamati a trovare indizi del suo passaggio e a testimoniare la devastazione causata da questo.
All’interno del gioco Moria non è presentata come un Dungeon esteso. Non ci sono mappe che mostrano la totalità di Moria da un’estremità all’altra, mentre sono invece dettagliati molti siti principali specifici divisi da grandi distanze che hanno richiesto di modificare le regole di viaggio del gioco. Al fine di giungere da un luogo all’altro, i giocatori devono ottenere informazioni sul sito da raggiungere e la sua posizione in relazione ad altri luoghi già noti. I personaggi che attraggono l’Occhio durante l’esplorazione possono ricevere rivelazioni e visioni legate agli episodi chiave della storia di Moria. Durante la ricerca di specifiche località perdute, i personaggi possono trovarsi in sale inaspettate (per la definizione delle quali sono presenti diverse tavole all’interno del manuale).
Già l’ingresso a Moria risulta problematico; ci sono un gran numero di vie per addentrarvisi e all’interno del manuale è presente una tavola che mostra dove si trovano tali percorsi d’accesso e quali personaggi possono essere incontrati dai giocatori all’entrata. Diversi ingressi posizioneranno i giocatori nei dintorni di luoghi particolari, come un posto di guardia degli orchi o un sito abbandonato da molto tempo.
Oltre a Moria, in questa espansione sono descritte molte altre località e ambientazioni limitrofe. Si passa da siti atti alle spedizioni di materiale ricavato dalle miniere ai luoghi di incontro dove i giocatori possono reperire informazioni. È possibile esplorare, per esempio, uno scorcio della Valle dei Rivi Tenebrosi (nei pressi dei Cancelli Orientali di Khazad-dûm) con i Tumuli di Azanulbizar posti a seguito della Battaglia di Nanduhirion (l’ultimo scontro della Guerra tra Nani ed Orchi), la Scala dei Rivi Tenebrosi e lo Speculago (il lago incantato che può rivelare il destino della persona che scruta attraverso le sue acque). Troviamo ambientazioni anche appartenenti alle montagne sopra ed oltre Moria come Barazinbar, una cittadina ora controllata dagli orchi ma che in passato è servita come avamposto in superficie dei Nani e che è stata utilizzata per l’evacuazione delle Aule dopo l’attacco del Balrog.
In questa espansione vengono introdotte anche un gran numero di personalità e fazioni. Gli orchi sono divisi in tre fazioni manipolate da una matriarca che le porta a scontrarsi tra di loro. La fazione di Moria conta tra i suoi ranghi anche un nano traditore il cui piano è reclamare Moria come sua proprietà dopo aver aiutato Sauron a conquistare la Terra di Mezzo.
Ci sono anche umani che sono riusciti a conquistare un piccolo territorio all’interno di Moria. Si tratta di commercianti di dubbia moralità disponibili a fornire informazioni e notizie che possono rivelarsi indizi importanti per i giocatori. Tra questi umani c’è un anziano spazzino che conosce molte vie per entrare ed uscire da Moria ed il figlio del Signore di Tharbad che cerca di saccheggiare tesori.
Tra le creature fantastiche che si possono incontrare sono da ricordare un Corvo dalle dimensione umane che si comporta da spia e può fornire utili informazioni che aiutano di volta in volta una fazione diversa a prevalere sui loro avversari. Questo Corvo è preoccupato dalla possibile apparizione di Thoradel, il capo delle Grandi Aquile che controllano Moria dai tempi della Battaglia dei Cinque Eserciti.
L’espansione di Moria è ambientata, come le due precedenti espansioni della seconda edizione de l’Unico Anello, intorno all’anno 2965 della Terza Era, dunque circa 24 anni prima della spedizione di Balin e 54 anni prima del passaggio della Compagnia dell’Anello. Come è possibile ricordare, il Re Dáin aveva proibito ogni impresa volta a reclamare Moria; ciò significa che nel corso dell’avventura non andremo incontro a sforzi dei Nani in tal senso.
Esplorando Moria i giocatori possono ottenere informazioni sull’attacco del Flagello di Durin. I Nani cercarono di difendersi dal Balrog che accrebbe progressivamente il vigore dei suoi assalti, avvelenando intere sezioni delle miniere per eliminare i superstiti che si erano barricati.
Ci sono delle variazioni di trama che sono a disposizione del Master, il quale può decidere se utilizzarle o meno. Alcune coinvolgono la possibilità che il Flagello di Durin sia qualcosa di diverso e superiore rispetto a un Balrog, altre affermano come lo stesso sia stato sconfitto e rimpiazzato da un’entità diversa. Le motivazioni del Flagello di Durin possono essere inoltre diverse, includendo anche la possibilità che il Balrog di Moria non sia un luogotenente di Sauron ma veda ancora in Morgoth il suo vero Signore, ordendo trame per il suo ritorno dal Vuoto atemporale nel quale è recluso.
Le Appendici al Manuale espandono la narrazione tolkieniana addentrandosi a fondo nell’impresa di Balin (lo iato rispetto alle vicende raccontate ne Il Signore degli Anelli si avvale dell’espediente narrativo per cui ciò che è accaduto nelle profondità di Moria potrebbe differire rispetto a quanto è stato raccontato in superficie), concentrandosi su ciò che Aragorn e Gandalf avrebbero potuto incontrare nei loro viaggi nelle profondità di Moria e creando uno scenario in cui i giocatori possono partecipare a una missione di salvataggio del futuro sovrano dei Reami unificati di Arnor e Gondor.
L’espansione di Moria prevede alcune nuove regole, una nuova popolazione di Nani rispetto a quelle presenti nelle espansioni precedenti, i Nani che non fanno parte della stirpe di Durin. Vengono introdotte delle regole specifiche per il Mithril riguardanti il suo peso e valore ma anche ciò che esso garantisce quando viene utilizzato per la realizzazione di elmi, scudi, maglie ed armi. Sono presentati anche molti nuovi tesori con poteri magici tra i quali gemme, anelli, corni da battaglia e gioielli ornamentali. Tra le minacce troviamo gli Orchi di Udun, spettri di cenere, pipistrelli necrofagi, spettri degli anelli (non-morti la cui corruzione è dovuta agli anelli donati da Sauron ai Nani), rospi di pietra e mangiatori di midollo (creature che hanno seguito il Balrog dalle profondità, anche questi possibile riferimento agli essere senza nome ricordati nel romanzo).
Free League Publishing ha pubblicato un supplemento chiamato Strider Mode, permettendo ai giocatori di utilizzare le regole del gioco per esplorare la Terra di Mezzo utilizzando varie tavole parzialmente ideate dal creatore di Ironsworn. Nell’espansione di Moria c’è un’ampia sezione per il gioco solitario simile a quella ideata per lo Strider Mode. Qui il Solo-play non rappresenta solo un modo per utilizzare un solo personaggio giocabile come spesso accade in molti giochi di ruolo. L’assunto delle regole per l’esperienza di gioco individuale è che il giocatore stia rappresentando un nano che ha prestato giuramento a Balin nella suo tentativo di reclamare Moria. Il giocatore inizialmente crea il suo personaggio principale, ma subito dopo si unisce a un team di esploratori che deve controllare. L’obiettivo è quello di reclutare un party di 12 alleati con talenti specifici, affidare mansioni ai membri della spedizione, pianificare la missione, esplorare, sopportare le sconfitte e gestire la fatica. Per permettere questo tipo di esperienza nel manuale sono presenti tavole di fortuna e sfortuna per la gestione degli eventi randomici e lo sviluppo degli eventi. L’esperienza di gioco individuale prevede anche battaglie, duelli, eventi per il viaggio solitario e dinamiche specifiche per la Fase della Compagnia. I membri della spedizione non tengono traccia delle statistiche singolarmente come il personaggio principale. Molte statistiche saranno condivise dal gruppo come unicum, piuttosto che individualmente. Alla fine dell’esperienza ludica, dopo aver aiutato Balin a stabilire il suo avamposto nelle miniere di Moria, tutti, sia il personaggio principale che gli altri membri del team, saranno sterminati. Ciò aiuta a immergersi realisticamente nella storia della spedizione di Balin, un’impresa che non può conoscere vittoria.
In Italia l’espansione è acquistabile al prezzo di 44,90€ con la possibilità anche di optare per una versione limitata da collezione a 89,90€.

Successo agli ENnie Awards 2025

Free League Publishing è riuscita a trionfare anche nell’edizione 2025 degli ENnie Awards (EN World RPG Awards), appuntamento annuale che premia i migliori giochi di ruolo gestito da EN World, sito internet che diffonde costantemente notizie riguardati i giochi basati sul d20 System. Nel corso dell’edizione di quest’anno la casa editrice svedese ha ottenuto il titolo di Fan Favourite Publisher che premia il Miglior Editore per i fan.
Per quanto concerne lo svolgimento delle votazioni dei premi, la giuria, composta da cinque giudici eletti tramite voto pubblico, si esprime sui prodotti proposti da editori e creatori di giochi nell’anno che precede l’edizione dell’evento. I giudici esaminano tutti i prodotti presentati e il loro compito è quello di selezionare i migliori prodotti per ogni categoria, creando una lista di nomination. I giudici devono raggiungere un consenso sulle nomination finali dei titoli che rivaleggeranno per l’ottenimento dei premi di categoria. Segue quindi una votazione pubblica di tutte le nomination annunciate, cui chiunque può partecipare online per sostenere i propri prodotti preferiti. Il sistema informatico controlla l’indirizzo IP per evitare votazioni multiple da una singola postazione. Il voto pubblico determina i vincitori finali per ogni categoria. Infine i vincitori degli ENnie Awards vengono proclamati durante una cerimonia che si tiene a Gen Con, una delle più importanti convention di giochi da tavolo al mondo fondata da Gary Gygax.
Il gioco The One Ring™: Moria™ – Through the Doors of Durin ha vinto il primo premio nelle categorie Product of the Year (Prodotto dell’Anno) e Best Cartography (Miglior Cartografia), mentre si è classificato secondo nella categoria Best Supplement (Miglior Espansione). Questo risultato ha posto l’espansione tra i capisaldi della community di giochi di ruolo da tavolo, riconfermando la qualità dell’intero progetto. Questo successo conferma il ruolo determinante che ha avuto e ricopre tuttora l’universo tolkieniano quale punto di partenza per la realizzazione di creazioni ludiche e videoludiche. Le storie narrate nel Legendarium e il lavoro di worldbuilding tolkieniano rappresentano ancora oggi una pietra d’inciampo con la quale misurarsi per la realizzazione di prodotti di qualità che affascinino un pubblico esigente e diversificato come quello che frequenta gli ambienti del gioco di ruolo da tavolo.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo The One Ring, dal 25 Ottobre il supplemento
Leggi l’articolo The One Ring, ecco Ruins of the North
Leggi l’articolo Esce oggi il Manuale riveduto di The One Ring
Leggi l’articolo The One Ring
– Leggi l’articolo The One Ring, L’Unico Anello in un nuovo gioco di ruolo
– Leggi l’articolo L’Unico Anello parte dalla Contea e da Moria!
– Leggi l’articolo Trovato l’accordo, tornerà l’Unico Anello
– Leggi l’articolo L’Unico Anello: un annuncio inaspettato
– Leggi la recensione: Le Miniere di Moria per l’Unico Anello

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Free League, editore del gioco
– Vai alla pagina dell’espansione sul sito dell’editore
– Vai al sito di Need Games, editore italiano di Avventure nella Terra di Mezzo
– Vai alla newsletter del gioco

.

The Rings of Power, cosa sappiamo sulla terza stagione?

gli anelli del potereDopo la chiusura della seconda stagione, che ha ricevuto un solo premio BAFTA (Migliori effetti speciali, visivi e grafici), una nomination ai Primetime Emmy Awards nella categoria Outstanding Special Visual Effects in a Season or a Movie, e con un ottavo episodio, andato in onda il 3 ottobre 2024, in cui molti segreti sono stati rivelati, cresce l’attesa per il nuovo capitolo della serie Amazon ambientata nell’immaginifico Mondo Secondario creato dalla penna di J.R.R. Tolkien. Ma cosa possiamo aspettarci ora?

Rinnovo e direzione creativa

L’ufficialità del rinnovo della serie, arrivata nello scorso febbraio (ne abbiamo già parlato qui), non è una sorpresa visti gli innumerevoli cliffhangers dell’ultimo episodio andato in onda lo scorso autunno che rendono inevitabile la realizzazione di una terza stagione per poter essere dipanati. Attualmente il nuovo capitolo è in fase di produzione presso gli Shepperton Studios, nel Surrey inglese, non lontano da Londra. Amazon ha confermato che la fase di fotografia è partita in primavera, mentre il lavoro per le riprese è iniziato il 30 Aprile (data verificabile qui), e che nuovi attori si uniranno al cast. Andrew Richardson e Jamie Campbell Bower (noto per la sua rappresentazione di Vecna nella fortunata serie Netflix Stranger Things e di un giovane Gellert Grindelwald in Harry Potter e i Doni della Morte, Parte 1) sono stati scritturati come series regulars mentre Eddie Marsan, Zubin Varla e Adam Young ricopriranno ruoli ricorrenti. Come d’abitudine, non sono stati rivelati molti dettagli sui personaggi che i nuovi membri del cast interpreteranno. Da indiscrezioni riportate sul sito Deadline in questo articolo, il personaggio interpretato da Bower, indicato con il nome in codice Arlen, è descritto di bell’aspetto, come un cavaliere di alto lignaggio, e speculazioni suggeriscono che possa diventare un nuovo interessamento amoroso per Galadriel. L’annuncio di Richardson, Varla e Young è arrivato a giugno, a riprese già iniziate, in seguito ad alcuni report circa la ricerca di un attore per il ruolo di un capitano marittimo (ruolo probabilmente affidato a Richardson, visto che dovrebbe trattarsi di un personaggio presente per tutta la durata della nuova stagione). Zubin Varla aveva già lavorato alla serie in tre episodi della seconda stagione in sede di doppiaggio, ma non è chiaro se il suo ruolo nella terza sarà legato a questa sua precedente partecipazione. Per quanto concerne il cast principale è atteso il ritorno, tra gli altri, di Cynthia Addai-Robinson (Míriel), Robert Aramayo (Elrond), Morfydd Clark (Galadriel), Charlie Vickers (Sauron), Benjamin Walker (Gil-galad) e Daniel Weyman (Gandalf).
showrunner Rings of powerLa dirigenza Amazon ha espresso sostegno alla direzione creativa del progetto, nonostante le numerose critiche e i dati sugli ascolti non certo incoraggianti (come è stato analizzato qui). Charlotte Brändström, già co-executive producer della seconda stagione e alla quale si è dovuta la direzione di svariati episodi delle Stagioni 1 e 2, sarà la direttrice dell’intera terza stagione. Tornerà alla direzione anche Sanaa Hamri, con il veterano Stefan Schwartz che si unirà per alcuni episodi del nuovo capitolo della serie. Nonostante alcuni rumours suggerissero il contrario, sono confermati J.D. Payne e Patrick McKay come showrunner. Ad affiancare la Brändström nel ruolo di executive producer ci saranno Lindsey Weber, Justin Doble e Kate Hazell. Troveremo Matthew Penry-Davey nelle vesti di producer e Ally O’Leay, Tim Keene e Andrew Lee come co-produttori. Alla scrittura della terza stagione (uno dei punti dolenti delle prime due su cui si è soffermata gran parte della critica), oltre ai due showrunner, hanno contribuito il già citato Justin Doble, Ben Tagoe, Ava Wong Davies, Constance Cheng, Jonathan Wilson, Griff Jones e Sarah Anson.

Storyline, ambientazione e colonna sonora

Per quanto riguarda la trama del terzo capitolo di The Rings of Power, a seguito degli eventi narrati nel finale della seconda stagione, ci sarà nel racconto un salto temporale notevole (come rivelato in questo articolo di The Hollywood Reporter), con la nuova stagione che probabilmente si soffermerà maggiormente sulla guerra tra Elfi e Sauron e sulla forgiatura da parte di quest’ultimo dell’Unico Anello.  Le vere intenzioni di Sauron quindi diventeranno chiare, e la manipolazione degli anelli e i loro poteri dovrebbero avere un focus maggiore rispetto a quanto visto in precedenza. Il personaggio di Sauron assumerà probabilmente ancor più rilevanza, mentre la sua vera natura emergerà senza più alcun dubbio con la forgiatura dell’Unico Anello. La storyline permetterà dunque alla serie di connettersi direttamente agli eventi de Lo Hobbit e de Il Signore degli Anelli, noti al grande pubblico grazie alle trasposizioni cinematografiche di Peter Jackson. L’evolversi della storia si avvicinerà, dunque, alla metà della Seconda Era, progredendo significativamente rispetto all’arco progressivo generale pensato per l’intera serie. Gli showrunner, alla richiesta di indiscrezioni sugli eventi futuri rappresentati nei nuovi episodi, hanno affermato che la terza stagione presenterà battaglie su larga scala e intrighi politici più intricati, promettendo una grande espansione della portata delle vicende narrate (forse già un riferimento alla Battaglia dell’Ultima Alleanza?).
Per quanto concerne, invece, le ambientazioni tolkieniane che verranno rappresentate nella serie, è possibile che Rivendell (la città elfica già richiamata nel finale della seconda stagione) riceverà uno screen time importante. È probabile, inoltre, che il reame nanico di Khazad-dûm sarà implementato con la realizzazione di set più dettagliati per mostrare la sua grandezza antecedente alla rovina. Gli Amazon MGM Studios hanno aumentato il budget per la ripresa delle location, suggerendo che il pubblico potrà osservare ancora più paesaggi rispetto a quelli precedentemente esplorati. La colonna sonora sarà affidata nuovamente a Bear McCreary. Come riportato sempre dal sito Deadline (qui), il compositore, intervistato dopo aver eseguito un brano tratto dalla colonna sonora della seconda stagione all’evento Sound & Screen Television presso la UCLA’s Royce Hall il 7 Maggio scorso, ha commentato “Come si fa a non divertirsi a comporre musica per la Terra di Mezzo? […]. È una tavolozza infinita. Lavoro con l’orchestra più grande con cui abbia mai lavorato, ma anche il coro più numeroso. […] Il mondo è così vasto che, finché riesco a farlo entrare ne Il Signore degli Anelli, gli showrunner mi lasciano sperimentare”. In questo contesto ha affermato di aver già iniziato a lavorare per la colonna sonora del terzo capitolo della serie e di esserne entusiasta. “Ci saranno dei nuovi suoni”, ha aggiunto, “È tutto quello che posso dire al momento, ma sono molto emozionato di riprendere la trama della seconda stagione e continuare a spingermi oltre i limiti”.
Ma quando sarà possibile vedere la nuova stagione? Al momento attuale non abbiamo una data né sono stati rilasciati teaser ufficiali. Il gap tra prima e seconda stagione è stato di circa due anni e se la terza stagione seguirà una timeline simile ciò porterebbe a pensare che potrebbe essere rilasciata su Amazon Prime Video nel 2026 (verosimilmente tra agosto e settembre). Quindi ai fan che hanno apprezzato i capitoli precedenti non resta che pazientare ancora qualche mese.

ARTICOLI PRECEDENTI

Gli Anelli del Potere, Jennifer Salke se ne va
Gli Anelli del Potere, la terza stagione è confermata
Gli Anelli del Potere: alla fine gli ascolti totali sono calati
Gli Anelli del Potere: il finale di stagione
Vedi anche la sezione “Film e Serie TV” per tutti gli articoli su questo tema

LINK ESTERNI

 

Esce oggi il videogioco Tales of the Shire

Dopo più di un anno di attesa è finalmente possibile sperimentare il prodotto videoludico legato alle atmosfere conteali tanto care al fandom tolkieniano. Il videogioco, la cui release era inizialmente prevista per la seconda metà del 2024 (per informazioni sulle possibili motivazioni del ritardo leggere qui), nasce da un’idea dei creatori della Wētā Workshop ed è pubblicata da Private Division, l’etichetta editoriale di Take-Two Interactive Software che si occuperà della diffusione del videogioco disponibile su PlayStation 5, Nintendo Switch, Xbox Series X/S e PC.

Tales of the Shire propone un’esperienza videoludica di vita da Hobbit della Contea. Nella descrizione del videogioco infatti leggiamo: «Goditi il calore della cucina e sfoggia le tue abilità culinarie con le ricette per qualsiasi pasto. Organizza una cena con gli altri amici hobbit, condividi i piatti con gli ospiti per creare nuovi rapporti, oppure esplora gli spazi aperti per scoprire le radure segrete e i tesori perduti della Contea». L’idea è quella di «offrire ai giocatori l’opportunità di realizzare la loro fantasia di vivere la propria vita tranquilla da Hobbit della Contea», come affermato da Kelly Tyson, responsabile del prodotto presso Wētā Workshop. Per ulteriori dettagli rispetto al videogioco si rimanda a questo articolo.

Non resta quindi che provare il videogioco nella speranza che il ritardo nella pubblicazione sia stato utile agli sviluppatori per implementare il livello di immersività videoludica all’interno della Contea. Con l’auspicio che non si tratti dell’ennesima versione stereotipata di un paradiso bucolico in cui i personaggi vivono in armonia con la natura dedicandosi agli ozi e ai vizi; prospettiva che, invero, svilisce la complessità della dimensione conteale evidenziata dagli studi di critica tolkieniana (anche italiana).

Buon divertimento!

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tales of the Shire, gli Hobbit in un videogame
– Leggi l’articolo Tales of the Shire: vivere come un Hobbit!
– Leggi l’articolo Tales of the Shire, uscita posticipata al 2025
– Leggi l’articolo Tales of the Shire, un omaggio a Tolkien
– Leggi l’articolo Tales of the Shire posticipato a Luglio

LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Private Division
– Vai al sito della Tales of the Shire

.

Dite amici ed entrate: lo smial Sackville

Sackville, Aprile 2024Tra le iniziative sul territorio volte a promuovere localmente l’opera tolkieniana si annovera la ormai più che ventennale esperienza dei Sackville di Bergamo. Ma che cosa rappresentano? Sicuramente si tratta di un gruppo di appassionati del Legendarium tolkieniano, ma soprattutto un gruppo di amici che amano condividere le proprie prospettive, i punti di vista personali e le esperienze di vita, perché, sì, le nostre passioni definiscono chi siamo e informano, più o meno consapevolmente, le nostre esistenze.
La Famiglia Sackville, come viene identificata dai membri, rientra nel novero degli smial tolkieniani formatisi a inizio anni Duemila grazie anche alla promozione, alla visibilità e alla diffusione di cui l’opera di Tolkien ha goduto nell’ambito della cultura popolare a seguito delle trasposizioni cinematografiche de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson. Queste ultime, sebbene non immuni da critiche da parte di alcuni appassionati tolkieniani storici e di certa critica paludata, hanno contribuito a rendere l’immaginario di J.R.R. Tolkien un vero e proprio fenomeno pop con la conseguente definizione di un nutrito fandom che ha portato a nuove forme di socializzazione tra gli appassionati. Si è assistito così alla nascita di comunità sia reali che virtuali, locali ma anche più estese, che periodicamente si riuniscono in raduni ed incontri.

L’ESPERIENZA DEGLI SMIAL IN ITALIA

Incontro Sackville Tolkien Reading Day

Ma da dove vengono i Sackville? Per rispondere a tale interrogativo è utile definire il significato che gli smial hanno assunto nel nostro Paese e tratteggiare brevemente un riassunto della diffusione in ambito popolare (senza addentrarsi nelle tristi e spinose questioni dell’appropriazione politica) dell’opera tolkieniana in Italia.
Gli smial, che derivano il loro nome dalle tipiche abitazioni Hobbit scavate nel fianco delle colline, indicano i gruppi locali di appassionati delle opere di J.R.R. Tolkien che si radunano regolarmente organizzando incontri in cui si discute delle opere, ci si scambia opinioni, si legge insieme e sovente si mangia e beve in compagnia, ricreando un’atmosfera simile a quella hobbit. Gli smial, spesso organizzati come associazioni volontarie, programmano anche eventi a tema tolkieniano e partecipano ai raduni a tema fantastico, alle convention e alle fiere, rappresentando dunque un punto di riferimento per chi desidera condividere la propria passione con la creazione di legami e amicizie. La loro natura è quella di associazioni volontarie, con un referente e un nome (spesso preso dal Mondo Secondario tolkieniano).
Sackville BergamoIl fenomeno degli smial ha radici profonde e si è sviluppato, come si è detto, parallelamente alla crescente popolarità della letteratura tolkieniana in Italia. Le opere di Tolkien iniziano a diffondersi nel nostro Paese a partire dagli anni Sessanta e Settanta (la prima traduzione de Il Signore degli Anelli risale, infatti, al 1967 mentre quella de Lo Hobbit al 1973) e a quegli anni risalgono i primi contatti informali fra i lettori. Nel gennaio 1980 si tiene la prima edizione del Premio J.R.R. Tolkien di narrativa fantastica che durerà fino al 1992, anno in cui uscirà il primo numero di Terra di Mezzo, fanzine dedicata completamente all’opera dell’autore. Sull’onda del centenario tolkieniano del 1992 nasce poi a Basaldella (in provincia di Udine) nel gennaio 1994 la Società Tolkieniana Italiana (acronimo, STI), che organizzerà a settembre dello stesso anno la prima Hobbiton, ovvero il primo raduno organizzato dei fan tolkieniani. Essa rappresenta la prima grande associazione tolkieniana nazionale che si prefigge l’obiettivo di promuovere lo studio e la diffusione del Legendarium tolkieniano, e ha fornito uno struttura e un punto di riferimento per la diffusione di gruppi locali. Dall’aprile 1995 Terra di Mezzo diventa la rivista della STI. Tra le riviste nate negli anni Novanta ricordiamo anche Minas Tirith, il cui primo numero risale al 1996, e Endóre, la cui diffusione inizia nella primavera del 1999. Dalla fusione dell’Italian Tolkien Page e di Ardalambion nasce, invece, nel 2000 il sito eldalie.it, che nel corso degli anni diventa un’importante comunità elettronica. È proprio con l’avvento del nuovo Millennio che si assiste alla proliferazione degli smial, favorita anche, come precedentemente ricordato, dall’esplosione pop successiva alla proiezione della trilogia cinematografica di Peter Jackson (il cui primo film, La Compagnia dell’Anello, è uscito nelle sale in Italia a gennaio 2002).

I SACKVILLE A BERGAMO

Sackville GonfaloneIl Gruppo Sackville Bergamo, o Famiglia Sackville, nasce il 23 aprile 2003 come insieme di appassionati ed amici che entra a far parte del contesto promosso dalla Società Tolkieninana Italiana per la creazione di gruppi associativi locali. I Sackville diventano a tutti gli effetti un’Associazione Culturale il 4 marzo del 2005, con lo scopo di avere un substrato sempre più autorevole per le proprie iniziative. L’obiettivo dichiarato dello smial è quello di approfondire e divulgare con sempre maggior professionalità e passione l’universo ma soprattutto gli ideali che traspaiono dagli scritti di Tolkien.
Il nome è evocativo; i Sackville, infatti, sono uno dei rami della famiglia Baggins. Nelle vicende della nota famiglia Hobbit, i Sackville sono i responsabili del furto dell’argenteria di Bilbo, gesto che sarà vendicato dallo stesso con il regalo a Lobelia Sackville di un set di cucchiaini d’argento. Il gonfalone dell’associazione richiama questo particolare avvenimento, mostrando il nome dell’associazione, un fungo e tre cucchiaini. Un episodio che unisce, anche goliardicamente, i membri dei Sackville, come riconosciuto dalle parole di commiato espresse in un post sui social dall’ex presidentessa Valentina Zenoni al termine del suo mandato: «Ora posso tornare a fare quello che, da brava Sackville, so fare meglio: rubare l’argenteria!». L’attuale Presidentessa dell’associazione è Federica Ferri, giovane tolkieniana ma frequentatrice assidua da anni dello smial, conosciuto grazie a Daniele Gaiti. Tra i membri fondatori dello smial ricordiamo anche Simone Bettini e Giovanna Fidone.
Sackville 2025I Sackville dalla data della loro fondazione si riuniscono mensilmente, attualmente presso i locali di Gioc’onda Bergamo, uno spazio ricreativo dotato di una ricca libreria che raccoglie volumi a tema fantasy e fantascientifico ma anche giochi da tavolo e di ruolo, di proprietà di Oscar Biffi, uno dei membri dello smial. Ma non mancano riunioni anche in altre location come il Ritual Pub, sempre a Bergamo, o il locale tolkieniano La Caverna di Treviolo. Ogni anno, in concomitanza con l’incontro natalizio, la riunione si trasforma in una vera e propria Adunanza Conteale nella quale ogni membro dell’associazione porta con sé delle pietanze prelibate e dolci da consumare in un clima di convivialità e condivisione anche con amici esterni all’associazione ma appartenenti alla più ampia comunità tolkieniana. Anche in questo trovano compimento le parole pronunciate da Thorin a Bilbo ne Lo Hobbit: «Se un maggior numero di noi apprezzasse il cibo, l’allegria e il canto più dell’accumulare oro, questo sarebbe un mondo più felice». Sono da ricordare anche gli incontri annuali più sentiti dagli appassionati tolkieniani di tutto il mondo, quello di gennaio che celebra il Tolkien Toast e quello di marzo che coincide con il Tolkien Reading Day, durante il quale i membri propongono delle letture seguendo il tema dell’anno proposto dalla Tolkien Society inglese.
Nel gruppo sono ammessi tutti gli appassionati dell’opera tolkieniana, senza distinzione di sesso, etnia, età, convinzioni politiche e religiose, occupazione e cultura. Al gruppo partecipano, infatti, persone facenti parti di associazioni tolkieniane che a livello nazionale si pongono anche in competizione, mentre a livello locale rimane lo spirito di comunità e famiglia, un rifugio sicuro per chi vuole semplicemente condividere momenti di convivialità e di approfondimento delle rispettive passioni, non necessariamente solo quella tolkieniana. Le porte sono aperte non solo a chi ama studiare e approfondire l’opera tolkieniana nei suoi molteplici aspetti, ma anche anche ai semplici appassionati di letteratura fantasy e fantascientifica (che magari hanno fruito dell’esperienza del Mondo Secondario solo attraverso la visione delle sue trasposizioni cinematografiche e seriali). Agli incontri partecipano membri le cui posizioni tolkieniane possono apparire inconciliabili ma che riescono a superare le differenze di vedute per far prevalere un clima di amicizia, ben descritta dal motto: «Dite amici ed entrate».
Sackville Evento War of The RohirrimCome sottolinea in un’intervista a L’Eco di Bergamo Marco Grazioli, memoria storica del gruppo, «Con il passare degli anni gli iscritti sono aumentati, così abbiamo cominciato a “strutturarci” e a organizzare diverse manifestazioni. Per tre anni, fino al 2006, abbiamo curato “I Borghi dell’Anello”, una due giorni dedicata all’incontro con artisti e in generale esponenti del mondo tolkieniano italiano che aveva come cornice alcuni borghi della Val Brembana».
Con il passare del tempo, dunque, le esperienze si sono moltiplicate, ricordiamo ad esempio le Merende Hobbit organizzate nel 2007, la partecipazione all’organizzazione del Raduno del Nord nel 2008 tra le associazioni dedicate a Tolkien (Bolgeri, Testadura, Faggiorosso, Proudneck e Rohirrim), il ciclo di conferenze presso i licei Lussana e Mascheroni di Bergamo nel 2005 fino alla recente organizzazione di un evento legato alla proiezione del film The War of the Rohirrim il 3 Gennaio 2025 presso il Cinema Arcadia di Stezzano, alla presenza anche dello smial cremonese dei Raminghi del Nord.

CONCLUSIONE

Sackville old ladsL’esperienza dei Sackville Bergamo rappresenta una delle ultime realtà di questo genere ancora vive in ambito nazionale tra quelle nate nei primi anni Duemila. Durante le riunioni del gruppo è possibile essere partecipi di quello spirito di amicizia e condivisione che spesso viene dimenticato nel dibattito tolkieniano nazionale ed internazionale. I Sackville rappresentano una famiglia, un rifugio sicuro dove poter esprimere se stessi. condividere le passioni e confrontare le idee. Per citare le parole di Haldir nel capitolo “Lothlórien” de Il Signore degli Anelli: «Il mondo è senz’altro pieno di pericoli e molti sono i luoghi oscuri; ma ci sono ancora tante cose belle e pur se in tutti i paesi l’amore ora si mescola al dolore, forse cresce più forte». Per chi fosse interessato a partecipare a questa piccola, grande famiglia gli incontri sono aperti a tutti, basta seguire gli aggiornamenti sulla pagina Facebook dei Sackville Bergamo e presentarsi alla riunione mensile (the more, the merrier!).

ARTICOLI PRECEDENTI

– Leggi l’articolo Campobasso, ecco lo smial Contea Molisana
– Leggi l’articolo A Cremona un nuovo smial: il 9/11 l’incontro
– Leggi l’articolo Sardegna, nasce lo smial S’Arda
– Leggi l’articolo Trentino Alto Adige: nasce un nuovo smial
– Leggi l’articolo Uno smial a Pesaro: La Compagnia del Mallorn

LINK ESTERNI

– Vai alla pagina Facebook dei Sackville Bergamo

Sentieri Tolkieniani torna a Macello

Associazione sentieri tolkieniani 2024Presso la suggestiva cornice del castello di Macello si terrà dal 14 al 15 Giugno Sentieri Tolkieniani 2025. La manifestazione prevede un ricco programma che si svolgerà sia all’interno che nell’ampio parco prospiciente il castello. Sentieri Tolkieniani, l’omonima associazione che organizza l’evento, ha come prima finalità quella di promuovere e diffondere le opere e il pensiero di J.R.R. Tolkien. Come possiamo leggere dal sito web associativo, per raggiungere tale scopo “l’Associazione Culturale Sentieri Tolkieniani libera la fantasia dei soci nell’ambito della cultura, in particolare del genere letterario denominato Fantasy, della teologia, dell’arte, dello spettacolo, ma anche della storia attingendo a piene mani al mondo medievale”.

IL PROGRAMMA: GLI OSPITI E GLI EVENTI

Eregion a Sentieri 2024L’edizione 2025 di Sentieri Tolkieniani presenta un programma nel quale non trovano spazio solo conferenze ed incontri con autori (per la maggior parte svolti nelle sale interne del castello) ma anche numerose attività all’aperto con workshop e attività adatti a un pubblico di qualsiasi età. Il parco e i grandi spazi all’aperto consentono infatti l’organizzazione di varie esperienze quali il tiro con l’arco, il “battesimo della sella”, il gioco di ruolo e da tavolo (nell’Area Games), il matrimonio elfico (officiato da Mastro Underhill) e il corso di calligrafia elfica di Roberto Fontana (anche socio AIST). Durante la due giorni sarà, quindi, possibile assistere a esibizioni di musica, di danza, di combattimento e di scherma storica, agli accampamenti storici e a un concorso di cosplay (con categorie per adulti e bambini). Si potrà inoltre partecipare a laboratori per bambini ed adulti comprendenti la cianotipia e l’erboristeria per arrivare sino al punto croce tolkieniano. I concerti previsti vedranno l’esibizione di gruppi quali gli Eregion, i Barad Guldur e i Mystiknot. Sempre nel parco trova spazio anche un percorso tematico nella Terra di Mezzo, con tour guidati (a cura di Pierluigi Cuccitto, Renzo Caimotto e Sir Percival) che permetteranno ai visitatori di esplorare aree del Mondo Secondario tolkieniano attraverso il supporto di pannelli ed illustrazioni.
Sempre all’interno del parco troveranno spazio un’area mercato (dove i visitatori potranno effettuare acquisti da artigiani e creativi fantasy selezionati), un bar e un’area food con presenza di tavoli per pranzare e cenare in compagnia.
Oronzo CilliPer quanto riguarda la sezione delle conferenze e degli incontri tolkieniani, il programma prevede l’intervento di soci e ospiti dell’associazione che tratteranno tematiche tolkieniane presentando diverse prospettive. Nel quadro suggestivo delle sale Leone e Azzurra sarà possibile ascoltare volti noti e meno del mondo degli studi tolkieniani. Ricordiamo la presenza di Adriano Monti Buzzetti che, moderato da Oronzo Cilli, presenterà una lecture sul tema della guerra tra realtà e fantasia. Saranno presentati inoltre nuovi libri di tema tolkieniano quali “The Gospel of Gollum” di Ivano Sassanelli, “E’ tutto freddo e vuoto. Gli orfani della Terra di Mezzo” di Pierluigi Cuccitto e “Tolkien and the Mistery of Literary Creation” di Giuseppe Pezzini.

Mostra Galadriel Manfredi, libro Etera, SanguinetiAll’interno del castello non si svolgeranno solo le conferenze: tra i corridoi e le sale troverà infatti posto anche l’artist alley. Oltre alla mostra in esclusiva per la manifestazione del gioco di ruolo “The One Ring”, ricordiamo anche “Galadriel. Da Valinor ai Porti Grigi”, che esporrà opere di artiste sulla Dama elfica. Quest’ultimo progetto, ideato da Emanuele Manfredi, ha portato alla realizzazione di un volume per Eterea Edizioni con il contributo della socia AIST Barbara Sanguineti (di cui possiamo trovare qui una testimonianza).
Per poter conoscere la totalità delle iniziative e degli eventi che si svolgeranno nel corso della manifestazione, e che qui non trovano spazio nella loro totalità, si invita a consultare le pagine del sito dell’Associazione Culturale Sentieri Tolkieniani create per l’evento.

CONCLUSIONI

Concorso Cosplay Sentieri 2025Il programma presenta molte attività che possono accogliere ed interessare un pubblico variegato, non necessariamente appassionato all’opera tolkieniana. Tale ricchezza è garantita anche dal fatto che l’accesso ai visitatori è a pagamento. La presenza di attività ludico-ricreative anche per bambini rende la manifestazione adatta non solo a gruppi di amici ma anche a famiglie. Per varietà di proposte e ricchezza di programma Sentieri Tolkieniani si conferma, anche nell’edizione 2025, uno dei più importanti eventi tolkieniani in Italia. Se i risultati di affluenza si confermeranno a livello delle edizioni passate, la missione dell’Associazione Sentieri Tolkieniani potrà essere pienamente soddisfatta.

Ulteriori informazioni circa gli orari, l’acquisto dei biglietti e l’accessibilità sono fornite qui.

LINK AGLI ARTICOLI PRECEDENTI

A Osasco 10 anni di Sentieri Tolkieniani
Sentieri Tolkieniani, una festa che crescerà tanto
A Osasco i Sentieri Tolkieniani il 2 e 3 giugno
Sentieri Tolkieniani 2017 a Osasco

LINK ESTERNI

Link alla pagina web dell’Associazione Culturale Sentieri Tolkieniani 2025
Link al programma di Sentieri Tolkieniani 2025
Link alla pagina Facebook di Sentieri Tolkieniani

Tolkien Society Awards 2025: ecco i vincitori

Tolkien Society EventDomenica 27 Aprile 2025 la Tolkien Society inglese ha annunciato i vincitori annuali degli ambiti Tolkien Society Awards 2025 assegnati a contributi eccezionali nell’ambito della ricerca accademica e nella divulgazione dell’opera tolkieniana. I premi riconoscono l’eccellenza non solo nel campo degli studi tolkieniani ma anche nel più ampio concetto di creazione di una comunità tolkieniana e della promozione dell’opera dell’autore. Lo scopo è quello di valorizzare quei contributi che, in linea con gli obiettivi della Società tolkieniana inglese, cercano di diffondere la conoscenza nel pubblico degli scritti del Professore e di promuovere la ricerca sulla vita e le opere di J.R.R. Tolkien.
I vincitori sono stati annunciati ufficialmente durante la Cena Annuale del Meeting Generale della Tolkien Society, nell’ambito delle celebrazioni per lo Springmoot che quest’anno si è tenuto presso il Leonardo Hotel di Cardiff.

La Votazione e le Categorie Premiate

Collected Poems
La candidatura per i premi è stata aperta a Gennaio e i finalisti, selezionati da un comitato interno, sono stati votati online dai membri della Società inglese.
Le categorie premiate quest’anno sono state: Best ArtworkBest ArticleBest BookBest Online Content e Outstanding Contribution Award.
Per quanto concerne la Migliore Opera d’Arte, il premio è stato conferito a Ted Nasmith, artista noto al mondo tolkieniano, per l’illustrazione “Arrival in the Shire” che rappresenta l’arrivo nella Contea di Gandalf. Nella shortlist dei candidati al premio compaiono anche Matěj Čadil con “Niggle’s Wet Bicycle Ride”, Yifan Jia con “The Hobbit” e Jay Johnstone con “Helm’s Deep”.

Nella categoria Miglior Articolo, la cui unica restrizione in fase di candidatura, come per i libri, è rappresentata dalla lingua di destinazione (vengono infatti presi in considerazione solo gli elaborati in lingua inglese), sono risultati vincitori Andoni Cossio e Dimitra Fimi per il loro saggio “Sir Gawain and the Green Knight”, J. R. R. Tolkien’s 1953 W. P. Ker Memorial Lecture: An Update Chronology and Related Findings, pubblicato su English Studies. Tra i finalisti di questa categoria ricordiamo anche il saggio “The Ghostly Language of the Ancient Earth”: Tolkien, Geology, and Romantic Lithology di Nick Groom (contenuto nel volume The Romantic Spirit in the Works of J.R.R. Tolkien edito da W. Sherwood e J. Eilmann), l’articolo di Yvette Kisor “The Horror of the Unnarrated in The Lord of the Rings: Implications for Tolkien’s Reader” (pubblicato su Mallorn 65), l’articolo “Beyond the Circles of the World”: The Meaning of Death and Immortality as Reflected in Tolkien’s ‘Incarnate’ Beings di Siobán Maloney Latar (pubblicato su Journal of Inkling Studies 14) e l’articolo Tolkien, “The Battle of Maldon”, and “The Homecoming of Beorhtnoth”: Poetic Allusions and the Experience of Time di Anna Smol (pubblicato su Journal of Tolkien Research 20).

Il premio per il Miglior Libro è stato assegnato a “The Collected Poems of J.R.R. Tolkien”, curato da Christina Scull e Wayne Hammond (di cui possiamo trovare qui una recensione ad opera del socio AIST Paolo Pizzimento). Tra i libri finalisti figurano Cities and Strongholds of Middle-earth: Essays on the Habitations of Tolkien’s Legendarium di Cami D. Agan, Mapping Middle-earth: Environmental and Political Narratives in J.R.R. Tolkien’s Cartographies di Anahit Behrooz, The Romantic Spirit in the Works of J.R.R. Tolkien di Will Sherwood e Julian Eilmann e Tolkien and the Kalevala di Jyrki Korpua e J.R.R. Tolkien: A Very Short Introduction di Matthew Townend.

Il Digital Tolkien Project ha, invece, vinto il premio per il Miglior Contenuto Online. Il progetto, realizzato grazie all’impegno di una numerosa coorte di studiosi ed appassionati tolkieniani tra i quali ricordiamo James Tauber e Chiara Palladino, rappresenta una risorsa online che ha ormai assunto un’importante rilevanza nell’esplorazione del Mondo Secondario di J.R.R. Tolkien, impegnandosi nel renderlo accessibile a un pubblico globale. Il progetto sta sviluppando una notevole quantità di risorse che spaziano dalla cronologia degli eventi di Arda (funzionalità di prossima attivazione), alla possibilità di trovare paragrafi nell’opera a partire dall’interrogazione di una singola parola (attraverso lo strumento “Search Tolkien“). La funzionalità “Cite Tolkien” inoltre identifica un riferimento univoco per ogni paragrafo delle opere di Tolkien, il “Tolkien Glossary” fornisce l’occorrenza nei testi di un determinato termine e la sezione “Poetry indicizza i poemi di Tolkien e ne identifica la struttura ritmica. Ogni dettaglio è controllato sistematicamente dai curatori del sito con rigore scientifico, al fine di conferire al progetto una credibilità che riesca a collocarsi al di sopra delle varie correnti di pensiero nella lettura e nella critica tolkieniana. Il Digital Tolkien Project è riuscito ad assicurarsi il premio di Migliore Contenuto Online 2025 superando il progetto Ardacraft, l’Athrabeth Podcast, il sito Tea With Tolkien e il progetto An Unexpected Soundscape – The Hobbit.

L’Outstanding Contribution Award è stato, infine, assegnato a Douglas A. Anderson. La motivazione che accompagna il conferimento del premio sottolinea gli eccellenti contributi accademici forniti nei decenni del noto scrittore e studioso tolkieniano statunitense, ricordando l’impegno profuso nella realizzazione de Lo Hobbit Annotato, di Tales Before Tolkien: The Roots of Modern Fantasy e di J.R.R. Tolkien: A Descriptive Bibliography e nella redazione dei fondamentali Tolkien Studies: An Annual Scholarly Review.

 

Considerazioni finali

"Arrival in The Shire" by Ted Nasmith

Anche questa edizione dei Tolkien Society Award dimostra come il panorama tolkieniano sia particolarmente vivo, non solo per quanto concerne il continuo fiorire di studi e pubblicazioni accademiche che gettano nuova luce sulla comprensione dell’opera tolkieniana, ma anche per la realizzazione di progetti digitali che sono fondamentali in un mondo nel quale l’accesso al sapere è sempre più mediato dalle piattaforme e dai siti online. Iniziative come il Tolkien Digital Project sono emblematiche in tal senso; esse permettono l’accesso all’opera tolkieniana a un pubblico sempre più indirizzato alla fruizione di contenuti mediati dallo strumento del web. Così facendo si elicita la fruizione di un mondo letterario anche alle generazioni native digitali, che tramite questi progetti possono esperire la meraviglia della creazione artistica, il potere dell’immaginazione che permea il Legendarium.

 

LINK AGLI ARTICOLI PRECEDENTI
– Link agli articoli sulle edizioni passate dei Tolkien Society Awards (2020, 2019, 2018, 2017)
Recensione de The Collected Poems of J.R.R. Tolkien di Paolo Pizzimento

LINK ESTERNI
Link al sito della Tolkien Society con annuncio dei vincitori
Link al sito di Ted Naismith per l’illustrazione “Arrival in The Shire”
Link per consultare l’articolo “Sir Gawain and the Green Knight”, J. R. R. Tolkien’s 1953 W. P. Ker Memorial Lecture: An Updated Chronology and Related Findings
Link al sito del Digital Tolkien Project

Su Lotro regali, cambi di server e aggiornamenti

LOTROGli aggiornamenti 43 e 44 di The Lord of the Rings Online (spesso abbreviato in Lotro), intitolati rispettivamente Secrets of Utug-bûr e Crown of Hamât, sono stati rilasciati negli ultimi due mesi e hanno portato un’ampia gamma di novità e miglioramenti al gioco, ampliando l’esperienza per i giocatori e introducendo nuove avventure nel mondo di Arda.
Le novità si inseriscono in un’annata fondamentale per i giocatori e fan di Lotro in quanto il 2025 sarà l’anno della migrazione ai server 64-bit. Annunciati a gennaio 2025, sono stati lanciati due mondi per il gioco classico (Glamdring, per il Nord America, e Orcrist per l’Europa) e due per il role-play (Peregrin, per il Nord America, e Meriadoc, per l’Europa). E una settimana fa, SSG ha aperto un regno aggiuntivo per far fronte all’elevata domanda di nuovi personaggi e trasferimenti: Grond è stato lanciato per i giocatori dell’Ue e finora il team ha affermato: «Finora le cose sul server Grond sembrano funzionare bene, senza problemi relativi a trasferimenti o housing». Subito dopo è giunta l’apertura del server Sting che dovrebbe aiutare ad alleviare la congestione per i giocatori statunitensi. Così, oltre ai server VIP a 64 bit Angmar e Mordor, i giocatori hanno ora a disposizione un totale di otto server a 64 bit, su un totale di 12 server attivi (suddivisi tra server 64-bit di nuova generazione, server leggendari e server classici a 32-bit). I trasferimenti gratuiti dai vecchi server ai nuovi saranno disponibili fino al 31 agosto, mentre i trasferimenti gratuiti tra quelli nuovi saranno attivi settimanalmente fino al 30 aprile. Questi nuovi server offriranno (in teoria) un ambiente server più stabile, privo di lag e problemi di rubber banding che hanno afflitto i server a 32 bit per tanti anni. Quando i server a 64 bit sono stati lanciati per la prima volta, gran parte dei problemi iniziali dei giocatori nel trasferimento si è dovuta alla corsa ai terreni per le abitazioni, sia per i quartieri premium che per quelli classici. Di conseguenza, Standing Stone Games ha chiuso la distribuzione di alloggi sui nuovi server nel tentativo di raffreddare parte della domanda. Circa tre settimane dopo le case popolari sono state riaperte a partire dal 31 marzo e il servizio viene ora distribuito in più fasi. SSG ha annunciato un codice coupon gratuito per tutti per ricevere un regalo speciale nel gioco. Il regalo in questione è un ringraziamento ai giocatori per la loro pazienza e il loro feedback positivo. «C‘è ancora del lavoro da fare, come l’apertura del trasferimento dai mondi precedentemente chiusi (Dark World) ai nuovi server a 64 bit, l’apertura dei trasferimenti settimanali a rotazione tra i diversi mondi e l’apertura di un quarto server a 64 bit negli Stati Uniti».

Il sistema di gioco

LotroPer chi non è a conoscenza del titolo, Il Signore degli Anelli Online, sviluppato originariamente dalla Turbine, è un MMORPG (massively multiplayer online role-playing game) ambientato nella Terra di Mezzo basato sulle opere di J.R.R. Tolkien, la cui prima edizione risale all’ormai lontano 2007 negli Stati Uniti e in Europa. Similmente ad altri MMORPGs, i giocatori controllano un personaggio nel mondo di gioco, interagendo con oggetti, personaggi non giocabili e altri giocatori. I personaggi guadagnano livelli ottenendo punti esperienza, acquisendo sia nuove abilità che punteggi caratteristica, i quali possono essere assegnati in varie configurazioni per personalizzare lo stile di gioco personale. I personaggi attraversano il mondo di Lotro a piedi, utilizzando cavalcature o attraverso opzioni di viaggio istantanee. I giocatori migliorano le loro caratteristiche implementando il loro equipaggiamento e possono personalizzare il loro aspetto attraverso il Cosmetic System, il quale può permettere l’utilizzo di armature e armi supplementari. I personaggi guadagnano anche reputazione presso le varie fazioni del gioco completando diverse missioni e raggiungendo livelli che sbloccano svariati premi di qualità sempre superiori.
Il sistema di potenziamento permette a ogni personaggio di padroneggiare più di quattro professioni, che si dividono tra la raccolta di materie prime e la fabbricazione di oggetti. A causa della caratterizzazione degli Hobbit negli scritti di Tolkien, un’enfasi significativa è posta sulla cucina, su agricoltura ed allevamento. Ogni personaggio ha un portafoglio con monete d’oro, d’argento e di bronzo, che si possono guadagnare grazie alle attività che si svolgono nel gioco e che sono utilizzate per la compravendita. Molte regioni del mondo, gruppi etnici e festival stagionali presentano una specifica valuta. Il negozio interno al videogioco utilizza i punti Lotro, che possono essere comprati sia con denaro reale sia guadagnati all’interno del gioco. I giocatori possono possedere case di proprietà che possono essere decorate e garantiscono l’accesso a servizi e possono fungere anche da magazzino per conservare equipaggiamento ed oggetti. Quattro quartieri con alloggi sono ubicati nelle zone di partenza di Uomini, Elfi, Nani e Hobbit e sono accessibili gratuitamente a ogni giocatore appartenente alla specifica razza. Quartieri con case più spaziose e più opzioni di decorazione sono situati in località come Gondor, Rohan ed Erebor. Ogni espansione ed aggiornamento ha introdotto nuovi sistemi all’interno del gioco. Per esempio, l’espansione Mines of Moria ha introdotto gli Oggetti Leggendari; ogni personaggio possiede un’arma leggendaria specifica rispetto alla sua classe d’origine e un oggetto supplementare, i quali crescono in potere parallelamente alla crescita del livello del personaggio e possono essere potenziati per mezzo di modificatori addizionali. L’espansione Riders of Rohan ha, invece, introdotto il combattimento a cavallo; le cavalcature presentano delle statistiche analoghe a quelle dei personaggi e possono essere personalizzate. Con l’espansione Gondor abbiamo assistito, inoltre, all’introduzione del meccanismo degli slot per l’essenza che permettono ai giocatori un’ulteriore personalizzazione dell’armatura più consona al loro stile di gioco.

Secrets of Utug-bûr

Molte sono le novità di queste release: oltre alle nuove aree giocabili vi sono importanti aggiornamenti per quanto concerne la caratterizzazione dei personaggi, sia in termini di definizione della stirpe di appartenenza che delle abilità e talenti di ciascuna delle classi di appartenenza. L’obiettivo è quello di assicurare che tutte le classi siano parimenti competitive e divertenti da giocare, mantenendo un occhio di riguardo per la fluidità delle meccaniche di gioco e l’esperienza di combattimento. Per questo motivo sono state apportate delle ottimizzazioni alle prestazioni generali del gioco, con l’intento di migliorare la stabilità, ridurre i tempi di caricamento e rendere, così facendo, l’esperienza di gioco più coinvolgente.
Sono state introdotte anche alcune modifiche alle ambientazioni, nelle quali sono stati corretti alcuni bug precedentemente presenti. Una delle caratteristiche principali di questo aggiornamento è l’introduzione della nuova area di Utug-bûr, posta nelle terre dell’Haradwaith. In seguito alla conclusione della Dagor Carlanthir, la Battaglia della Cascata Rossa, alcuni esploratori alla ricerca del numenoreano nero Azagath Sea-Shadow hanno scoperto un passaggio nascosto verso il santuario nascosto di Utug-bûr ormai in rovina. A livello del Vestibolo della struttura essi hanno stabilito un piccolo avamposto, aspettando l’arrivo di alleati per affrontare un male fuori dal tempo. Come afferma il claim di questa release: «Il santuario nascosto di Utug-bûr apre i suoi cancelli, le forze oscure si radunano e un rituale si avvicina al completamento – uno di quelli che potrebbe cambiare la Terra di Mezzo per sempre. Solo i coraggiosi possono opporsi ad Azagath e a ciò che è in agguato oltre. Riuscirai ad affrontare la sfida prima che sia troppo tardi?».
Questa nuova zona è stata progettata per offrire un’esperienza di esplorazione unica, ricca di segreti da scoprire e sfide da affrontare. I giocatori possono aspettarsi di imbattersi in nuove creature e nemici, ognuno dei quali è legato alla storia di Utug-bûr. Le quest nella nuova area presentano una combinazione di missioni di storia, missioni per gruppi e sfide giornaliere. Questo approccio permette ai giocatori di immergersi in una narrativa avvincente mentre guadagnano ricompense esclusive e oggetti rari, mentre i raid offrono esperienze di combattimento epiche che richiedono un lavoro di squadra coordinato.
Per quanto concerne la creazione dei personaggi, sono state aggiunte tre nuove stirpi umane: Harad/Ordâkh, Rhûn e Umbar. I personaggi possono ora selezionare un retaggio appropriato alla loro stirpe parlando con un notaio e completando la rispettiva quest. Per far ciò i Nani dovranno visitare Wárr Ink-sleeve in Thorin’s Hall, gli Hobbit dovranno incontrare Wistan Whitfoot nell’insediamento di Michel Delving, gli Umani dovranno parlare con Bonnie Milkweed a Bree mentre gli Elfi dovranno recarsi da Lubathred a Duillond o da uno dei notai di Rivendell.
È altresì possibile ravvisare cambiamenti per quanto riguarda le missioni e le esplorazioni. A partire da questo aggiornamento, infatti, tutti i nemici all’interno di una missione (eccezion fatta per quelli soggetti a re-spawn e quelli evocati) una volta sconfitti rilasceranno trofei. Inoltre, saranno disponibili due nuovi animali da esplorazione: il criceto bianco e il verme della sabbia rubino.
I giocatori potranno inoltre osservare alcune modifiche a livello artistico delle rappresentazioni di personaggi e ambientazione. In particolare sono state introdotte delle importanti migliorie visive agli Alti Elfi, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto dei capelli, del volto e della bocca. I giocatori che vorranno risistemare il look del personaggio potranno comunque recarsi da un barbiere, situato nei principali insediamenti tra cui Bree, Thorin’s Hall, Dale-Lands, Erebor, Minas Tirith e Rivendell.
Per gli amanti del bird-watching sono stati inoltre creati più di cento nuovi esemplari di uccelli da trovare in luoghi come le foreste di Fangorn e Mirkwood, i boschi di Lorien, la Marca Occidentale ed Orientale e il corso del Grande Fiume. Un titolo viene rilasciato al giocatore che riesce ad avvistare l’uccello più raro in ciascuna delle nuove regioni. In conclusione, Secrets of Utug-bûr presenta una grande quantità di novità per gli appassionati videogiocatori di The Lord of The Rings Online. In esso i giocatori potranno dedicarsi alle missioni del nuovo aggiornamento e continuare con il role-playing. La speranza è che queste nuove release possano offrire agli utenti un’esperienza sempre più ricca ed immersiva, continuando ad espandere l’universo di Lotro e le sue storie. Anche grazie a queste trasposizioni videoludiche le parole di Tolkien espresse nella lettera 131 a Milton Waldman possono trovare accoglimento e il Mondo Secondario può essere esplorato e continuato da altre menti ed altre mani.

Crown of Hamât

LotroL’aggiornamento 44 presenta un pacchetto di contenuti con nuove missioni, missioni e un’istanza per 6 giocatori. Il pacchetto di contenuti è rivolto ai giocatori di livello 150 e prosegue la storia del popolo di Shagâna. Purtroppo, il rilascio del Tempio di Utug-bûr ha richiesto più tempo del previsto e sicuramente ci sarà un nuovo raid nell’espansione più avanti quest’anno. L’aggiornamento 44 aggiunge anche il potenziamento VIP “Favorite Standing”, esteso a quasi tutte le Reputazioni del gioco. Introdotta come funzionalità accessibile solo ai giocatori VIP che hanno acquistato l’espansione “L’Eredità di Morgoth”, questa funzionalità sarà presto accessibile a partire dalle prime reputazioni nella Contea, negli Ered Luin o nella Terra di Brea, per poi estendersi a tutta l’espansione “L’Eredità di Morgoth”. Questo potenziamento accelerato, a condizione che uno dei loro personaggi abbia una reputazione maggiore con la fazione. Quest’anno, festival ed eventi riceveranno un trattamento più mirato e completo. L’evento Anniversario, disponibile gratuitamente per tutti i giocatori con l’uscita dell’Aggiornamento 44, rappresenta la prima revisione e inclusione significativa di questo trattamento. L’evento del 18° Anniversario offrirà nuove missioni, con un numero di giocatori che va da 20 a 150, con nuove ricompense e la possibilità di affrontarle come Esplorazioni. In seguito, il Festival di Mezza Estate aggiungerà una nuova isola del festival con nuove missioni, esperienze e ricompense.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Lotro: fino a Umbar la nuova espansione
– Leggi l’articolo Lotro, un trailer per Before the Shadow
– Leggi l’articolo Lotro, nasce il classico ma viola il copyright
– Leggi l’articolo Lotro, missioni gratuite fino a dicembre
– Leggi l’articolo Weatherstock, ecco perché Lotro è migliore
– Leggi l’articolo Aragorn e Arwen si sposano anche online
– Leggi l’articolo Lord of the Rings Online: più di 10 anni online
– Leggi l’articolo Lord of the Rings Online compie 5 anni e fa regali ai giocatori

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Lord of the Rings online
– Vai alla sezione di Secrets of Utug-bûr
– Vai alla sezione per il passaggio ai nuovi server 64-bit
– Vai al sito della Standing Stone Games

La mostra Writers Revealed in Australia

Dal 12 Aprile al 3 Agosto 2025, nella cittadina di Surfers Paradise in Australia sarà ospitata la mostra Writers Revealed, un’occasione unica per avvicinarsi a manoscritti rari, prime edizioni e ritratti di alcuni degli autori più influenti della letteratura inglese. Nel percorso espositivo i visitatori sono invitati a scoprire il processo di scrittura e le menti creative che hanno ideato alcune delle opere letterarie più amate di sempre.  L’intento è quello di esplorare le connessioni tra letteratura e arti visuali, ma anche quello di dare un volto all’autore, attraverso l’esposizione di ritratti suggestivi. Si tratta, dunque, di un viaggio a cavallo tra l’analisi dei manoscritti delle opere letterarie e dei relativi commenti autoriali e la ricerca del dato biografico, dell’esperienza di vita che sta dietro al componimento artistico.
Tom Tate, sindaco della City of Gold Coast, l’area governativa che comprende l’intera Gold Coast del Queensland australiano, ha sottolineato il grande privilegio accordato alla cittadina «di ospitare questa eccezionale esposizione», affermando anche: «Questi maestri della parola hanno ispirato la nostra immaginazione collettiva per secoli. Ora abbiamo un’incredibile opportunità per approfondire la loro arte letteraria, i loro manoscritti e le loro vite private».

Una collaborazione tra due istituzioni londinesi

La cornice è quella della Home of the Arts (HOTA), uno dei centri culturali più vivaci della Goald Coast australiana. Parliamo del fulcro dell’arte e dell’intrattenimento regionale, che offre una vasta gamma di esperienze culturali, dalle arti visive alle performance dal vivo. Il complesso ospita teatri, cinema, gallerie d’arte e spazi all’aperto, creando un ambiente dove l’arte e la cultura sono accessibili a tutti.
La mostra, nata dalla collaborazione tra la British Library e la National Portrait Gallery di Londra, coprirà un arco temporale di sei secoli, presentando autori dal XVI secolo fino ad oggi. Tra i protagonisti figurano William Shakespeare, Jane Austen, le sorelle Brontë, Lord Byron, Lewis Carroll, Charles Dickens, Sir Arthur Conan Doyle, James Joyce, Rudyard Kipling, J.R.R. Tolkien, J.K. Rowling, John Keats e Virginia Woolf. La collezione sarà allestita nella Galleria 1 del centro culturale, e trasformerà lo spazio in un viaggio immersivo nella storia della letteratura inglese, offrendo uno sguardo intimo e approfondito sulle vite e le opere dei più grandi scrittori inglesi.
Come spiegato da Alexandra Ault, Capo curatrice degli Archivi Moderni e dei Manoscritti della British Library e ideatrice della mostra, «i visitatori potranno ammirare prime edizioni rare e splendidi manoscritti accanto a celebri ritratti degli scrittori che li hanno creati. L’esibizione presenta più di settanta autori provenienti da contesti diversi, coprendo cinquecento anni di letteratura inglese». L’altra mente dietro a Writers Revealed, Catherine MacLeod, Curatrice Senior delle collezioni del XVII secolo presso la National Portrait Gallery, ha aggiunto che «osservando queste esposizioni, i visitatori scopriranno ciò che viene rivelato e ciò che rimane nascosto quando vita, scrittura e ritrattistica si intrecciano».

Il Contenuto della mostra

All’interno della mostra i visitatori potranno trovare alcuni manoscritti e lettere illustrate di J.R.R. Tolkien ai nipoti, che trattano dei temi de Il Signore degli Anelli, una pagina del diario di Lewis Carroll in cui questi riflette sulla creazione di Alice nel Paese delle Meraviglie, il manoscritto autografo di Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, il tavolino da scrittura di Jane Austen e l’unico ritratto di William Shakespeare che si ritiene sia stato dipinto durante la sua vita. Questa collettanea di oggettistica strizza l’occhio ai sostenitori del biografismo letterario, per cui il significato di un’opera dovrebbe essere compreso alla luce della vita e delle idee del suo scrittore. Anche se questo approccio offre interessanti punti di riflessione, qualora venga considerato come univoco, può risultare limitante nella misura in cui un’opera non può essere circoscritta al solo pensiero dell’autore ma si arricchisce dei significati che il lettore gli attribuisce, che le permettono di mantenere il suo messaggio vivo e vibrante.

Il rischio è quello di cadere nel feticismo biografico che anima certe mostre di carattere letterario ma che, in realtà, poco trasmettono al visitatore riguardo alle opere, collezionando invece reliquie di una vita privata che possono contribuire in maniera del tutto residuale allo studio letterario.

ARTICOLI PRECEDENTI
Belgio: tre mesi di mostra su JRR Tolkien
Parigi, a marzo gli arazzi di Aubusson in mostra
Torino, la mostra su Tolkien apre a Venaria

LINK ESTERNI
Vai al sito della mostra
Link al catalogo della mostra sul sito di Tolkien Collector’s Guide

“Fuori e Dentro Tolkien”: il dossier di Alphaville

Tra divulgazione ed intrattenimento il filone dei podcast tolkieniani offre contenuti che si adattano a un pubblico variegato, dal neofita all’appassionato, finanche all’accademico. Tra i più rilevanti in ambito internazionale sono da annoverare i popolari The Tolkien Professor di Corey Olsen e The Prancing Pony di Alan Sisto e Shawn E. Marchese, ma anche The Fantasy Literature, un podcast dell’Università di Oxford con interventi, tra gli altri, di Simon Horobin, Caroline Batten, Stuart Lee, Grace Khuri e Giuseppe Pezzini. In ambito nazionale sono invece sicuramente da menzionare John R.R. Tolkien, Un viaggio inaspettato, una serie del 2017 registrata per il programma radiofonico Pantheon di Rai Radio 3 da Arturo Stalteri e Loredana Lipperini, e Cronache dalla Terra di Mezzo di Frank Moretti.
In questo florido panorama si inscrive Fuori e Dentro Tolkien, un dossier del redattore e corrispondente audio Yari Bernasconi per il programma Alphaville della Radiotelevisione svizzera, le cui registrazioni sono poi confluite in un podcast. Realizzata in occasione dei 70 anni dall’uscita de Il Signore degli Anelli, la serie di episodi è andata in onda da lunedì 10 a venerdì 14 marzo 2025 alle ore 12:05 sulla Rete 2 della radioemittente svizzera. Come è possibile leggere nella descrizione del programma, essa è stata l’occasione «per fare un passo indietro e interrogarci su cosa rappresenti e abbia rappresentato Tolkien per la letteratura, cercando di ritornare dentro ai suoi libri e alle sue carte, e scavando in quell’inesauribile immaginario letterario e visivo che continua ad affascinare lettrici e lettori (e oltre)».

Gli episodi

Il dossier, in cinque episodi, ha visto la presenza di un ospite diverso per ciascuna delle registrazioni. Il prezioso contributo di ognuna delle personalità tolkieniane coinvolte permette all’ascoltatore di addentrarsi nel mondo creato da J.R.R. Tolkien attraverso un originale punto di vista, mostrando, ancora una volta, come vi siano diverse vie per entrare nella Terra di Mezzo.
Il primo episodio dal titolo “J.R.R. Tolkien e il fantasy“, con ospite Anne Besson, analizza il ruolo di Tolkien all’interno delle coordinate letterarie del genere fantasy. Specialista di fantascienza, letteratura dell’immaginario e fantasy, la ricercatrice francese ha descritto nel corso della puntata l’evoluzione della letteratura che ha nell’immaginazione il suo cuore pulsante a partire dal romanzo gotico per approdare al fantastico, al meraviglioso scientifico e al fantasy (il regno del meraviglioso magico, ovvero del sovrannaturale naturalizzato).
Il secondo episodio, “In una buca nel terreno viveva uno hobbit“, ha visto la presenza di Wu Ming 4 e si è incentrato sul romanzo Lo Hobbit e sulla sua nuova traduzione ad opera dello scrittore bolognese. Nel corso dell’intervento si è parlato della natura di questo peculiare romanzo “per ragazzi” nato dalle storie che Tolkien raccontava ai suoi figli al tepore del focolare, e dell’esperienza traduttiva che ha visto come protagonista l’ospite.
Tradurre il Signore degli Anelli“, terzo episodio della serie, ha invece ospitato Ottavio Fatica, che si è cimentato nell’impresa tanto discussa (spesso a sproposito) della traduzione italiana de Il Signore degli Anelli. Il noto traduttore, partendo dal suo lavoro su Il Signore degli Anelli, ha mostrato uno scorcio del suo approccio alla traduzione e della sfida di veicolare in una lingua di destinazione diversa da quella originale la stratificazione di significati di un’opera. In particolare per quanto concerne il romanzo tolkieniano, si è soffermato sulla difficoltà di rendere la varietà dei registri linguistici presenti al suo interno.
Il quarto episodio ha visto la presenza di John Howe, celebre illustratore dell’opera tolkieniana. Il titolo, “L’immaginario visivo della Terra di Mezzo“, rende il senso dell’intervento dell’artista che ha l’arduo compito di cristallizzare una materia addiveniente e fluida come la scrittura in immagini che riescano a coglierne le policrome sfumature.
Il quinto ed ultimo episodio ha infine ospitato Stefano Giorgianni, linguista, traduttore e presidente AIST. Il tema toccato è stato quello delle “Opere Postume“, che vede l’invitato coinvolto in prima persona in quanto traduttore per Bompiani dei volumi della Storia della Terra di Mezzo. Affrontare il colossale corpo letterario realizzato da Tolkien è un’impresa ardua che però non ha scoraggiato in primis il figlio Christopher. Grazie al lavoro di revisione di quest’ultimo sono stati pubblicati volumi di vitale importanza per la comprensione della complessa stratificazione del Mondo Secondario dal quale originano i racconti del padre.

Podcast, prospettive future

Tolkien fuma la pipaIl dossier Fuori e Dentro Tolkien si presenta nella sua totalità come un contenuto godibile che offre degli spunti all’ascoltatore per approfondire alcuni dei numerosi approcci alla Terra di Mezzo. Nonostante la natura introduttiva al Legendarium esso offre, grazie alla competenza degli ospiti coinvolti, spunti di riflessione che possono essere utili nell’orientarsi all’interno del mare magnum dell’opera tolkieniana. Il mezzo del podcast permette una fruizione agile dei contenuti e una diffusione anche a un pubblico che può essere più ampio rispetto a quello del fandom tolkieniano classico. Si tratta di una possibilità probabilmente poco sfruttata nell’ambito tolkieniano italiano, che offre potenzialità in larga parte non esplorate. L’auspicio è dunque che vengano in futuro realizzate più iniziative di questo genere anche a livello divulgativo, nell’ottica di portare ad una maggiore comprensione dell’opera di Tolkien anche per quanto concerne il superamento di alcuni pregiudizi ancora duri da eradicare, soprattutto in Italia.

ARTICOLI PRECEDENTI
– Leggi l’articolo Lo Hobbit, confessioni di un traduttore
– Leggi l’articolo La versione di Fatica: contributo per una messa a fuoco
– Leggi l’articolo Colloquio con John Howe: il resoconto
– Leggi l’articolo La Caduta di Númenor esce oggi in libreria

LINK ESTERNI
– Vai al sito web Il dossier “Fuori e Dentro Tolkien”, link al sito della RSI
– Vai al sito web Link Spotify al podcast “The Tolkien Professor”
– Vai al sito web Sito del podcast “The Prancing Pony”
– Vai al sito web Pagina del podcast “Fantasy Literature” della University of Oxford
– Vai al sito web Link a RaiPlaySound del Podcast “John R. R. Tolkien. Un viaggio inaspettato”
– Vai al sito web Link Spotify al podcast “Cronache dalla Terra di Mezzo”

.

Tales of The Shire posticipato a luglio

Tales of the Shire 03I videogiocatori amanti della Terra di Mezzo dovranno pazientare ancora per la loro prossima avventura.
Con un annuncio risalente a febbraio, la Wētā Workshop ha posticipato l’uscita del videogioco Tales of the Shire: A The Lord of the Rings Game al 29 Luglio 2025. Si tratta di un ulteriore rinvio per questo videogioco, la cui pubblicazione, inizialmente prevista per la seconda metà del 2024, era già stata spostata alla primavera di quest’anno. Salta dunque anche la possibilità, precedentemente ventilata, di pubblicazione per il 25 Marzo, data del Tolkien Reading Day.

Vivere come gli Hobbit

Tales of the Shire

Come già descritto dettagliatamente in questo articolo, Tales of the Shire propone un’esperienza videoludica di vita da Hobbit nella Contea. L’obiettivo non è quello di riproporre le vicende epiche della Guerra contro l’Oscuro Signore, ma di permettere al videogiocatore di sperimentare la vita bucolica della Contea nella sua quiete, stringendo amicizia con altri Hobbit, pescando, cucinando, praticando il giardinaggio e rifacendo persino il letto. Nella descrizione del videogioco infatti leggiamo: «Goditi il calore della cucina e sfoggia le tue abilità culinarie con le ricette per qualsiasi pasto. Organizza una cena con gli altri amici Hobbit, condividi i piatti con gli ospiti per creare nuovi rapporti, oppure esplora gli spazi aperti per scoprire le radure segrete e i tesori perduti della Contea». L’idea dalla quale è nato il progetto è, dunque, quella di «[…] offrire ai giocatori l’opportunità di realizzare la loro fantasia di vivere la propria vita tranquilla da Hobbit nella Contea», come affermato da Kelly Tyson, responsabile del prodotto presso Wētā Workshop. La volontà degli sviluppatori è quella di creare intorno al videogioco una community virtuale che porti alla realizzazione della più grande festa Hobbit mai vista nella Contea.

Un videogioco atteso a lungo

r/lotr - Tales of the Shire delayed to July 29, 2025.

Come riportato, dunque, dovranno passare ancora più di quattro mesi prima del rilascio di Tales of the Shire. Ma quali possono essere i motivi dietro a tale decisione? Weta Workshop, in concerto con Private Division (l’etichetta editoriale di Take-Two Interactive Software che si occuperà della diffusione del videogioco), ha affermato nel comunicato accompagnatorio al rinvio della pubblicazione che tale decisione è stata presa per soddisfare gli standard di qualità richiesti da videogiocatori esigenti quali sono i fan delle trasposizioni videoludiche del Legendarium tolkieniano. Nonostante non siano stati forniti ulteriori dettagli, gli sviluppatori hanno riconosciuto che i ritardi, per quanto possano creare malcontento, sono a volte inevitabili per poter raggiungere l’obiettivo di garantire la miglior esperienza videoludica possibile. La dichiarazione ufficiale dell’ulteriore rinvio riporta: «Cari compagni Hobbit, una buona festa Hobbit richiede tempo, e così ne richiede anche Tales of the Shire! Ci stiamo prendendo ancora un po’ di tempo per assicurarci che ogni Hobbit, su ogni piattaforma, possa godere della stessa esperienza accogliente. Il gioco quindi sarà lanciato il 29 Luglio 2025. Vogliamo che questo gioco sia come un caldo abbraccio dalla Terra di Mezzo, e stiamo facendo in modo che su qualsiasi piattaforma voi lo proviate, vi possiate sentire a casa nella Contea. Dalla foggia dei peli dei piedi alle torte più soffici, ogni dettaglio dovrà essere quello giusto. Apprezziamo la vostra pazienza e non vediamo l’ora che voi possiate sperimentare la vita nella Contea quest’estate! Nel frattempo preparate la tavola, lucidate l’argenteria e preparatevi per un banchetto degno degli Hobbit! Siamo in attesa di darvi il benvenuto ad Acquariva. Dagli amici del Weta Game Studio».
Tales of the Shire 02Agli appassionati non resta dunque che rimanere in attesa dell’uscita fra qualche mese, magari riscoprendo videogiochi come Lord of the Rings Online, che si presta anche ad un utilizzo life-sim, oppure riprendendo in mano i libri e viaggiando con l’immaginazione nelle atmosfere che questo videogioco vorrebbe proporre – pur tenendo a mente forse che questa prospettiva bucolica della Contea potrebbe risultare riduttiva rispetto alle riflessioni di J.R.R. Tolkien.

ARTICOLI PRECEDENTI
Tales of the Shire, un omaggio a Tolkien
Tales of the Shire, uscita posticipata al 2025
Tales of the Shire: vivere come un Hobbit!
Tales of the Shire: gli Hobbit in un videogame

LINK ESTERNI
Vai al sito di Tales of the Shire
Vai al sito di Private Division

 

.

 

Battute all’asta due cartoline di Tolkien

Il 16 Gennaio 2025 nell’ambito della due giorni di aste per Antichità e Decorazioni d’interni tenute da Fielding Auctioneers sono state battute due cartoline postali di J.R.R. Tolkien. La casa banditrice con sede a Stourbridge (West Midlands) tiene mensilmente aste per antichità e collezionabili e offre settimanalmente la valutazione di materiale d’incanto includendo ceramiche, oggettistica da collezione, arredamento, vetro, gioielleria, oggettistica marina, scientifica e militare, materiale in argento e opere riguardanti le belle arti (prevalentemente quadri e sculture).

Le due cartoline del Professore

I due lotti riguardanti il materiale tolkieniano erano contrassegnati dai numeri 31 e 32. Partendo da una stima di valore compresa per entrambi tra le 500 e le 800 sterline, sono stati battuti rispettivamente per 3.528 e 5.292 sterline (tasse incluse). Il lotto 31 consta di una cartolina postale del Merton College firmata da J.R.R. Tolkien ed indirizzata ad Allen & Unwin Ltd. Il testo della cartolina (TCG Letter #2422), datata 10 Ottobre 1957, riporta:

«Would it be possible for us to collect “Rocket” on Saturday morning (October 12th)? If I manage to come at all, this would be about 11.45 a.m. & this may be inconvenient or impossibile».

«Sarebbe possibile per noi ritirare “Rocket” Sabato Mattina (12 Ottobre)? Se mai riuscissi a venire, sarebbe per le 11:45 circa e questo potrebbe essere scomodo o impossibile».

Il “Rocket” menzionato dovrebbe riferirsi alla Rocket Statuette dell’International Fantasy Award, premio conferito al Professore nell’ambito della 15ma edizione del World Science Fiction Convention (WorldCon) del 1957. Tolkien, premiato in quanto autore de Il Signore degli Anelli, descrisse come “assurda” la statuetta mentre definì “molto più intelligenti” i discorsi che si tennero durante la Convention, motivo per il quale conservò il premio che è tutt’ora in possesso della famiglia.

Il lotto 32 consta, invece, di una cartolina postale del Merton College firmata da J.R.R. Tolkien ed indirizzata a Mr. Leslie Smith (capo responsabile della Sezione Advertising & Publicity per Allen & Unwin Ltd.). La cartolina (TCG Letter #2423), datata 27 Ottobre 1957, riporta:

«Thank you for your specimen facsimile, and for your kindness in thinking of me. I should indeed find these specimens of considerable use in Class-Work and should be very grateful if you would let me have them».

«La ringrazio per il suo campione facsimile e per la gentilezza nel pensare a me. Dovrei davvero trovare questi campioni di considerevole utilità nel lavoro in classe e le sarei molto grato se me li facesse avere».

Questa cartolina è stata ritrovata da Simon Smith nella corrispondenza conservata dal padre nella sua dimora a Malvern (Worcestershire), insieme ad altre missive tra le quali quelle che A.A. Milne, autore di Winnie the Pooh, scambiava con il suo illustratore ed il suo editor.

Il collezionismo tolkieniano

Il prezzo a cui sono state battute le due cartoline mostra quanto sia ancora vivo l’interesse per il collezionismo tolkieniano. Esso spazia dalla raccolta di edizioni rare e pregiate delle opere e della corrispondenza dell’autore, al collezionismo delle opere derivatePrima edizione Lord of the Rings 1954 legate alla trasposizione nel Mondo Primario di elementi provenienti dalla creazione immaginifica del Professore (si pensi per esempio alle collezioni di spade ed anelli), per arrivare all’oggettistica posseduta da Tolkien e dalla sua famiglia – qui il confine tra passione e feticismo morboso si fa sempre più sfumato. Altre importanti vendite di Tolkien includono il manoscritto dell’autore di poesie calligrafiche con note in elfico (Sotheby’s, 2024, £ 228.000), una prima edizione de Lo Hobbit dedicata da Tolkien a uno dei suoi ex studenti (Sotheby’s, 2015, £ 137.000) e quella che Christie’s ha descritto come la lettera “Stele di Rosetta della Terra di Mezzo” in cui Tolkien spiegava lo sviluppo delle rune e dei linguaggi utilizzati ne Lo Hobbit (1943, $ 107.100). Se il dato biografico è sicuramente d’interesse per la comprensione dell’autore e, in misura minore, della sua opera, forse certe posizioni rischiano di sfociare in forme di fanatismo ed idolatria dello scrittore. Esse chiaramente non possono professarsi come depositarie di un valore accademico di studio del Legendarium tolkieniano e del suo autore (né, spesso, hanno tale ambizione) ma sono da inscrivere nella più ampia concezione di fandom che caratterizza universi come quelli creati dal Professore di Oxford.

ARTICOLI PRECEDENTI:

– Leggi l’articolo Lo Hobbit per la Folio: 1000 copie in 10 minuti
– Leggi l’articolo 36mila euro per la prima edizione dello Hobbit
– Leggi l’articolo Il Signore degli Anelli, asta record per la prima edizione
– Leggi l’articolo In vendita lettere e prime edizioni di Tolkien
– Leggi l’articolo Ancora nuove lettere di Tolkien all’asta
– Leggi l’articolo Quante novità dalle aste tolkieniane
– Leggi l’articolo Asta: 8000 sterline per una lettera di Tolkien
– Leggi l’articolo All’asta libro raro con tre poesie di Tolkien
– Leggi l’articolo A Fantastika una mostra e l’asta dei collezionisti

LINK ESTERNI:
– Vai al sito della casa d’aste Tennants Auctioneers

– Vai al sito della Link alla prima cartolina
– Vai al sito della Link alla seconda cartolina
– Vai al sito della Link al sito della BBC con la notizia dei ritrovamenti di Simon Smith

.

 

 

Ardacraft, il mondo di Tolkien compie 10 anni

Risale a novembre 2024, ma è bene parlarne, il decimo anniversario del progetto ArdaCraft, il più grande e dettagliato tentativo di rappresentazione della Terra di Mezzo realizzato completamente con Minecraft. Tale impresa ha coinvolto centinaia di persone con un variegato background tecnico-professionale, tra cui esperti costruttori, paesaggisti, artisti, sviluppatori e ricercatori, che si sono alleate per realizzare digitalmente le fantastiche ambientazioni uscite dalla penna di J.R.R. Tolkien.

Il Progetto

Argonath - ArdacraftPer poter realizzare questa versione digitale della Terra di Mezzo i costruttori si sono avvalsi di Minecraft un videogioco sandbox (un gioco dal gameplay non lineare che lascia libertà di movimento e che offre più soluzioni al completamento degli obiettivi) sviluppato nel 2011 per Mojang Studios dal creatore Markus Persson. La modalità Creativa permette di realizzare i paesaggi che costituiscono l’ambientazione smarcandosi dalle logiche competitive del videogioco per concentrarsi sull’espressione della creatività artistica dei costruttori. Grazie alla modalità Spettatore è poi possibile osservare “a volo d’uccello” i mondi creati. Si tratta dunque di una declinazione di worldbuilding che, considerando il progetto Ardacraft, realizza un Mondo Secondario digitale a partire dalla subcreazione tolkieniana. Il progetto è iniziato il 15 novembre 2014 e ad agosto 2024 ha completato circa un terzo della Terra di Mezzo in scala 1:58. La dimensione finale della mappa è stimata in circa 2.300 chilometri quadrati (~890 miglia quadrate), rendendola la più grande ricreazione della Terra di Mezzo mai tentata prima. Nonostante sia stato costruito nell’ambiente a blocchi di Minecraft, ArdaCraft si concentra sulla ricerca geologica, botanica e storica per rendere il suo mondo il più credibile possibile. Ciò include la ricerca di tecniche agricole storiche, la comprensione del probabile clima di varie aree per prevedere i tipi di specie vegetali che dovrebbero trovarsi lì e l’esame di culture storiche analoghe per varie regioni, ad esempio i Celti dell’età del ferro per Dunland, gli Anglosassoni per Rohan o varie antiche culture mediterranee (in particolare l’Impero Romano d’Oriente) per Gondor. Inoltre, viene posta una forte enfasi su un’accurata fedeltà ai testi di Tolkien. Il legendarium, le lettere e gli schizzi dello scrittore inglese vengono tutti analizzati per creare una rappresentazione del suo mondo il più possibile buona, dati i limiti del gioco. Altri dettagli vengono aggiunti al mondo per aiutare gli esploratori a sentirsi più immersi. Ad esempio, il progetto ha una sua colonna sonora, composta da volontari. L’angolazione del sole cambia nel cielo man mano che il giocatore si sposta verso sud, in corrispondenza delle linee di latitudine indicate da Tolkien. Le costellazioni del mondo reale che si trovano sotto l’orizzonte a nord, vengono rivelate quando si scende a sud.
Nel corso degli anni i costruttori si sono cimentati nella realizzazione di diverse ambientazioni della Terra di Mezzo; alcune di esse sono rappresentazioni digitali degli scenari e luoghi immaginati dal Professore come Bree, Valforra, Fosso di Helm, Minas Tirith, Hobbiton, Tharbad ed Edoras ma anche di ambientazioni ideate de novo dai partecipanti al progetto e liberamente ispirate all’opera di Tolkien come Lisclorn, cittadina fittizia centro del commercio tessile tra Rohan e Gondor, e Macheldun, una fortezza dunlandiana situata nella zona sud-orientale della Marca Occidentale. Per il futuro sono previste regioni come Boscuro ed Erebor.
HobbitonIl fondatore e attuale amministratore di ArdaCraft, Jack Ashbridge (meglio conosciuto con il suo alias online Fornad), gestisce un team di circa 35-40 appassionati e artisti di Tolkien provenienti da oltre 15 paesi. È anche il responsabile principale del progetto e nella sua vita non legata a Tolkien, è un ex ufficiale della Royal Navy che lavora per un’azienda di energia rinnovabile in Scozia ed è un appassionato escursionista. Come afferma Ashbridge nel video celebrativo dei dieci anni che trovate qui, è interessante notare la resilienza della community che si è creata. Nella realizzazione dei vari scenari i costruttori hanno infatti dovuto affrontare sfide complesse che sono state superate grazie al lavoro di gruppo il quale ha permesso ad ogni membro di apprendere nuove competenze ed abilità mediante lo scambio con gli altri partecipanti, portando la comunità di creatori ad essere oggi molto coesa e convinta della bontà del progetto.

Obiettivi presenti e futuri

Isengard - ArdacraftA partire dal 2021 sono iniziati i lavori per una nuova mappa della Terra di Mezzo con l’obiettivo di farla diventare il più grande Mondo mai concepito e realizzato su Minecraft. Ashbridge ha anche presentato alla Tolkien Society durante l’Oxonmoot 2024 un nuovo progetto per la creazione di una mappa altimetrica più dettagliata della Terra di Mezzo mai realizzata prima. È stata creata già una mappa altimetrica che è nelle prime fasi di utilizzo per il Digital Tolkien Project. Mira all’accuratezza con i testi prima di tutto, con le varie mappe – spesso contraddittorie – della Terra di Mezzo pubblicate da JRR Tolkien e Christopher Tolkien che fungono da fonte secondaria. Poiché si tratta di una mappa tridimensionale, sono state prese in considerazione anche le linee di vista descritte nel testo per garantire un’accuratezza completa. Mappa - Ardacraft«Un progetto folle!», ha commentato Ashbridge, che richiederà decenni di ricerca, studio e lavoro.
L’auspicio è quello di raggiungere milioni di fan tolkieniani, dando loro l‘opportunità di esplorare la Terra di Mezzo in un modo precedentemente impossibile. Un tentativo encomiabile di realizzare il concetto di Credenza Secondaria del Professore, per la quale il Mondo Secondario esiste ad un livello superiore di immaginazione. Così, Ardacraft esiste a livello del Mondo Secondario Digitale e chi si immerge in esso ha la possibilità di avventurarsi negli scenari e nelle ambientazioni dell’opera tolkieniana.

 

GUARDA IL VIDEO

youtube placeholder image

 ARTICOLI PRECEDENTI:

– Leggi l’articolo War of the Rohirrim, su piattaforma dopo 14 gg
– Leggi l’articolo Parigi, a marzo gli arazzi di Aubusson in mostra
– Leggi l’articolo Un documentario sulla vita di Tolkien su Arte

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di ArdaCraft

 

Lo Hobbit per la Folio: 1000 copie in 10 minuti

Sono bastati dieci minuti dal lancio per esaurire le 1,000 copie de Lo Hobbit illustrato da Alan Lee nella nuova edizione limitata della Folio Society. La casa editrice, fondata a Londra nel 1947, è nota per la cura nella realizzazione delle sue edizioni di pregio di titoli provenienti da una miscellanea di generi quali il fantasy, la fantascienza, la narrativa moderna e la saggistica. Questa edizione de Lo Hobbit, che ha fatto la gioia di molti collezionisti, è stata commercializzata a fine Novembre al costo di 690 sterline.

Aspetto del volume

Immagine funzionaleL’edizione è rilegata in quarti e realizzata in cuoio e seta artistica; la  prima di copertina presenta un’opera realizzata dal noto illustratore tolkieniano Alan Lee, cui si devono anche tutte le altre illustrazioni presenti nel libro. Il volume, di dimensioni 297 x 194 mm, è composto da 344 pagine stampate in due colori, con molte illustrazioni in bianco e nero e 28 illustrazioni a colori; esso presenta due inserti – uno con le mappe di Selvalanda e quella di Thror, l’altro con un’ulteriore illustrazione realizzata dall’artista britannico. Per ulteriori immagini dell’edizione si rimanda al link esterno della casa editrice inglese presente in calce all’articolo.

Lo Hobbit Folio SocietyIl caporedattore della Folio Society, James Rose, ha dichiarato: «Il lavoro di Alan Lee è diventato sinonimo di Terra di Mezzo e le sue illustrazioni per Lo Hobbit non rappresentano un’eccezione. In questo volume, che presenta immagini già introdotte in edizioni precedenti [de Lo Hobbit illustrato da Alan Lee, NdT], abbiamo inserito una nuova illustrazione esclusiva – includendo la rilegatura a quarti in pelle e un cofanetto, nuove immagini a colori, bordi in bianco e nero e una stampa glicée speciale – e abbiamo presentato le mappe in un loro contenitore separato. Fatto estremamente interessante è che questa edizione limitata è stata personalmente firmata da Alan Lee in ogni sua singola copia. Come accompagnamento alla nostra edizione limitata, anch’essa esaurita, de Il Signore degli Anelli, o come punto d’ingresso al mondo di Bilbo Baggins e di Gandalf, questa rappresenta l’edizione perfetta del primo romanzo di Tolkien, uno dei libri per bambini più amati di tutti i tempi».
La speranza è, dunque, quella di avere in futuro anche qui in Italia edizioni di pregio dell’opera tolkieniana, giacché le pur interessanti versioni Deluxe di diversi scritti del Professore realizzate da Bompiani non riescono a raggiungere i livelli di questi tipi di edizione. È da segnalare come il mercato del collezionismo delle opere di Tolkien in Italia sia particolarmente florido, anche se spesso preda di numerose speculazioni. Forse il segno di una nuova strada intrapresa dall’editore italiano è rappresentata dall’edizione de Lo Hobbit con nuova traduzione di Wu Ming 4.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
Lo Hobbit, confessioni di un traduttore
Tradotto Lo Hobbit in gallese.. ed è boom!
Lo Hobbit tradotto e pubblicato in romancio
36mila euro per la prima edizione dello Hobbit
Lucca, laboratorio sullo Hobbit: il report

LINK ESTERNO:
Link all’edizione de Lo Hobbit della Folio Society

La recensione: Guardare Verso Occidente

Tra i volumi di alta divulgazione tolkieniana pubblicati nell’anno in corso è da annoverare il libro Guardare Verso Occidente edito da Fede & Cultura. Il testo, scritto dai soci AIST Paolo Nardi e Nicola Nannerini, si pone lo scopo di analizzare i temi del tempo, della trascendenza e del destino all’interno del Legendarium tolkieniano.

Premessa Metodologica: un Mondo Secondario reale

Il lavoro, nato dall’interesse dei due autori per la dimensione metafisica che soggiace alle vicende narrate nell’opera del Professore di Oxford, si basa su un’analisi in-universe del Mondo Secondario subcreato e della cosmogonia di Arda, scevra quindi di riferimenti culturali provenienti dal Mondo Primario, sicuramente utili ma limitanti.
Gli autori sottolineano come la subcreazione tolkieniana sia in sé creatrice di un mondo reale quanto lo è quello da cui origina la subcreazione stessa, risultando dunque essere altro rispetto al Mondo Primario dal quale nasce, ma con la sua stessa dignità ontologica. È importante qui ricordare ciò che lo stesso Tolkien riporta nel saggio Sulle Fiabe:

«L’inventore di fiabe si rivela un felice “subcreatore”, il quale costruisce un Mondo Secondario in cui la mente del fruitore può entrare. All’interno di tale mondo, ciò che egli riferisce è “vero”, nel senso che concorda con le leggi che vi vigono. Di conseguenza ci si crede, mentre vi si è, per così dire, dentro».

Viene dunque definito il concetto di Credenza Secondaria, per la quale ciò che viene subcreato è un Mondo Reale basato su regole che lo definiscono e nelle quali il fruitore crede. Ciò è nettamente in contrasto con la Sospensione dell’Incredulità, proposta da autori come Samuel Taylor Coleridge (cfr. Biographia literaria, cap. XIV), secondo cui il lettore accetta il verificarsi di eventi impossibili senza credere in questi ultimi.Guardare Verso Occidente In questa prospettiva l’ignoto, il particolare non spiegato, il problema irrisolto danno conferma della realtà di un Mondo in contrapposizione con la lettura propria del positivismo scientifico, che vorrebbe dirimere ogni aspetto del Reale dandone una spiegazione meccanicistica. Nel Mondo Secondario le dimensioni che non si piegano «a ogni tentativo di scientificazione» (cfr. Lettera 210) sono, invece, territorio dell’ultramondano, dell’irriducibile trascendenza che i due autori del libro riscontrano nel Legendarium tolkieniano.
In altre parole, la dimensione sensibile del Mondo Secondario non è risolvibile all’interno dei confini del mondo, ma si sostanzia nella dimensione metafisica trascendente che conferisce significato alle regole che realizzano l’esistenza della subcreazione tolkieniana. Queste regole metafisiche hanno valenza epistemologica nella dimensione temporale, che quindi assume significato anch’essa in una prospettiva ultramondana per la quale, sempre secondo gli autori, è possibile discernere il significato di destinazione del sub-creato e, quindi, il concetto di Destino. Se non vi può essere, dunque, piena comprensione del Destino, ciò non toglie che esso abbia un significato e che quest’ultimo sia dato al di là dei confini del mondo.

Contenuto del Testo

Il testo inizia considerando la cornice narrativa del Silmarillion nelle sue varie stesure riportate all’interno della Storia della Terra di Mezzo. I due autori sottolineano come si tratti di un testo scritto da Tolkien per tutta la sua vita senza giungere a una forma definitiva. La versione data alle stampe da Christopher Tolkien nel 1977 si basa in massima parte sulla versione del 1950-51 e rappresenta una visione sintetica del Legendarium. Essa è composta da cinque parti: l’Ainulindalë (basato su un manoscritto del 1951), il Valaquenta (redatto a partire da un manoscritto del 1959), il Quenta Silmarillion (composto da materiale di varia provenienza), l’Akallabêth (risalente al 1951) e Degli Anelli del Potere e della Terza Era (composto nel 1948). Com’è possibile riscontrare nel volume Arda Reconstructed, The Creation of the Published Silmarillion di  Douglas Charles Kane, il testo del Silmarillion pubblicato da Christopher consta di una selezione personale attuata dal curatore delle diverse redazioni dell’opera realizzata dopo la morte del padre. Da un’analisi di Christopher dei punti di debolezza riscontrabili nel Silmarillion del 1977 nasce la volontà dello stesso di dare alle stampe l’edizione critica delle versioni inedite vergate da J.R.R. Tolkien, che porterà alla realizzazione dei dodici volumi della Storia della Terra di Mezzo (pubblicati in un arco di tempo che va dal 1983 al 1996). Grazie alla pubblicazione di questa opera estesa è possibile osservare la presenza di una cornice narrativa che lega le varie storie raccontate nel Silmarillion e che esprime la volontà di Tolkien di creare una mitologia per l’Inghilterra. Tali pubblicazioni rendono giustizia alla polifonia che è data dalla presenza di diversi punti di vista rispetto alle storie narrate, alcune delle quali verranno riscritte per tutta la vita dal Professore, mentre altre verranno affrontate per poi essere abbandonate nel corso degli anni.
Segue una corposa sezione di analisi di alcuni personaggi femminili presenti all’interno del Legendarium. Queste trattazioni rendono giustizia alla variegata descrizione che Tolkien fa del femminino all’interno del Legendarium, non relegato a figura di sfondo in un contesto di mascolinità guerriera. L’agire dei personaggi femminili va al di là del loro genere e risponde ai principi che regolano il Mondo Secondario rispetto al libero arbitrio e alla capacità e possibilità decisionali che caratterizzano l’individuo. Tra le varie figure trattate, molto interessante è l’analisi di Nienna e di Aredhel.
Si passa quindi all’analisi delle differenze tra Elfi e Uomini, considerando anche le peculiari prospettive rispetto al concetto di Morte, tematica analizzata anche nel fondamentale volume La Falce Spezzata. Morte e Immortalità in J.R.R. Tolkien edito da Marietti 1820. In questa sezione è da menzionare l’analisi che i due autori fanno dell’Athrabeth Finrod ah Andreth, testo dialogico-narrativo scritto intorno al 1959 e presente in Morgoth’s Ring, decimo volume della Storia della Terra di Mezzo, già anticipata dalla trattazione de Il racconto di Adanel presente nel capitolo sul Silmarillion.
Fato e Libero Arbitrio è il tema del capitolo successivo del testo. In questa sezione Nardi e Nannerini affrontano l’annosa questione del libero arbitrio per Elfi e Uomini, prendendo il passo dal breve testo del 1968 Fate and Free Will contenuto all’interno di The Nature of Middle-earth, volume a cura di Carl F. Hostetter pubblicato nel 2021. Sempre in questa sezione troviamo affrontato il problema della Provvidenza. Viene sottolineato il ruolo fondamentale della morte nelle scelte dei personaggi: è essa che conferisce senso e valore a questi ultimi, e dunque la possibilità di un’opzione etica è data solo nella relazione con il tempo, che definisce la finitezza della vita. Qui è facile riscontrare gli echi delle idee esposte nel fondamentale testo di critica Difendere la Terra di Mezzo di Wu Ming 4. I due autori, sottolineando l’importanza del libero arbitrio, evidenziano come la Provvidenza sia espressione di una volontà superiore. Analizzando la vicenda di Beren e Lúthien, ci si sofferma sull’intreccio tra fato e libero arbitrio per cui sembra che il fato, ovvero il volere di Eru, sia ciò che predispone le condizioni che poi le libere decisioni dell’uomo e dell’elfa realizzano. Anche la storia di Túrin Turambar viene utilizzata per analizzare il complesso problema del Destino e del Libero Arbitrio. Tale trattazione è anche oggetto del libro Maledizione e Orgoglio – La storia di Túrin Turambar nei Figli di Húrin di J.R.R. Tolkien, sempre di Paolo Nardi per Eterea Edizioni. Da ricordare è anche la trattazione del Consiglio di Elrond, che cita Santi Pagani nella Terra di Mezzo di Claudio Antonio Testi.
Entriamo quindi in uno dei capitoli che danno il titolo al libro, quello riguardante la questione del tempo. Anche qui viene sottolineato come questo concetto venga analizzato all’interno del Legendarium secondo diversi punti di vista, in particolare quello di Uomini ed Elfi. È in questo capitolo che troviamo l’osservazione sul trascorrere del tempo nei reami elfici, che gli Uomini percepiscono in modo peculiare. A Lothlórien, il Reame di Galadriel, gli Hobbit perdono le coordinate temporali in quanto ivi si perde la naturale successione delle stagioni e, come nota acutamente Verlyn Flieger in A Question of Time, è Sam a notarlo in quanto molto legato al ciclo stagionale per via del suo mestiere di giardiniere. Da contraltare a questa percezione del tempo fa invece la stagionalità della Contea, nella quale il tempo è scandito dai meccanismi degli orologi, che non esistono altrove nella Terra di Mezzo. Qui gli Hobbit passano le loro esistenze seguendo i cicli naturali di giorno e notte, di sonno e veglia – condizione che si perde invece nella sopraccitata Lothlórien che, in virtù di questo, presenta una spiccata dimensione onirica –, di semina e raccolto.
Il tempo viene analizzato anche come strumento di potere, come registrazione della successione di regni e popoli; tale concezione del tempo è stata approfondita da Thomas Honegger in Time and Tide – Medieval Patterns of Interpreting the Passing of Time in Tolkien’s Work. Sempre riguardante la questione del tempo è poi l’affascinante quanto incompiuto La Strada Perduta, che sarebbe dovuto essere la parte iniziale del romanzo di Númenor. Esso affronta la tematica del viaggio nel tempo tra le varie epoche del Mondo Primario e la leggenda della caduta di Atlantide.
Il capitolo Antichità e Modernità a Confronto si sofferma sulla critica del Professore verso il culto del passato, spesso espressa anche da alcuni estimatori dell’opera tolkieniana, e in particolare sul ruolo ricoperto dai Noldor di “imbalsamatori” e su certi aspetti della cultura dei Rohirrim in cui s’odono gli echi dei poemi anglosassoni studiati e riscritti da Tolkien, come il Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorthelm. Vengono qui considerati anche i siti dei Poggitumuli, come luogo del ricordo, e di Città del Lago ne Lo Hobbit, come simbolo sia di modernità che di antichità.
Segue il capitolo delle questione irrisolte le quali, come osservato in apertura, essendo problematiche e problematizzanti conferiscono realtà al Mondo Secondario. In questi particolari si esplicita la volontà di Tolkien non di educare e sensibilizzare rispetto a tematiche a lui affini bensì di far addentrare il lettore nella Terra di Mezzo, avvincendolo attraverso la narrazione delle vicende dei suoi popoli. Viene dunque affrontato il problema del male, tematica affrontata da eminenti esponenti della critica tolkieniana in modo divergente. Il lettore potrà soffermarsi inoltre sulla riflessione in merito alla fine dei Maiar dopo la morte, sull’architettura di Barad-dûr, sull’ignoto regno delle ombre, sui mannari e vampiri nella Terra di Mezzo, sulla natura di Ungoliant, etc. La ricchezza di questa sezione e la mancanza di soluzione rispetto a varie tematiche proposte mostrano la profondità della potenza immaginativa e subcreativa di Tolkien e del suo intento di cesellare un mondo, dai tratti variopinti, multiformi e cangianti ai quali il Professore conferisce dignità ontologica: ogni dettaglio invera la realtà del Mondo Secondario e rinforza la Credenza Secondaria nel fruitore dell’opera.
Si passa quindi a un capitolo che tratta la questione dei colori. In questa sezione Nardi e Nannerini riflettono sull’aspetto dei personaggi e sul significato ad esso sotteso, anche in risposta alla critica mossa ai detrattori della serie televisiva Rings of Power secondo la quale questi ultimi vengono additati come razzisti. Gli autori mostrano come le caratteristiche fenotipiche dei personaggi, dagli Elfi agli Uomini, dai Nani agli Hobbit, abbiano semplicemente una funzione narrativa.
Il capitolo sulla geografia rientra anch’esso nelle considerazioni fatte in precedenza sulla volontà di Tolkien di arricchire di dettagli realistici il Mondo Secondario. Gli scenari che fanno da sfondo alle vicende non si limitano a una presenza passiva, ma sono parte integrante delle vicende narrate e spesso intervengono su di esse portando ad evoluzioni inaspettate (si pensi ad esempio alla volontà del Caradhras che si oppone alla marcia della Compagnia dell’Anello).
Chiude il libro il capitolo sulla Natura e sull’Ambiente. Esso tratta del rapporto di vari personaggi e popolazioni con lo scenario nel quale sono inseriti. Vengono dunque presi in considerazione l’amore per gli alberi e per i boschi e il rapporto simbiotico degli Elfi – recuperato, sovente in modo malaccorto, per campagne ecologiste contemporanee –, il ruolo di Fangorn e dei suoi abitanti, gli ambienti di Mordor e la visione di alcuni personaggi come Tom Bombadil, gli Ent, gli Hobbit (e il fattore Maggot) e gli Istari. Interessante notare come gli autori sottolineino come l’ecocentrismo imperfetto di Radagast porti quest’ultimo a disinteressarsi del compito affidatogli dai Valar per il troppo amore nei confronti della Natura, implicando dunque come anche un eccesso di cura rispetto alla componente ambientale possa portare a conseguenze non positive.

Conclusioni: Pregi e Difetti

Questo libro si pone come un testo dall’alto profilo divulgativo, ricco di riflessioni e spunti che coprono una gran varietà di temi e attraversano l’intero Legendarium tolkieniano. Grazie alla loro profonda conoscenza dell’opera e della critica accademica recente i due autori presentano le tematiche da un punto di vista prettamente narrativo coerente con l’universo di riferimento e, quindi, scevro di intromissioni politiche o, comunque, esterne all’opera tolkieniana, che troppo spesso hanno caratterizzato la critica italiana specialmente nel nostro Paese. Il testo è dunque da inscrivere nella contemporanea analisi del corpus tolkieniano che viene portata avanti negli ultimi anni, non senza resistenze da parte di chi si è fatto sostenitore di letture di fatto parziali. Le sezioni che si addentrano nella metafisica del Mondo Secondario potrebbero risultare in una certa misura respingenti per il neofita – a cui comunque questo testo non è prioritariamente diretto – ma possono essere di facile comprensione per un pubblico di riferimento che conosca l’opera tolkieniana e la sua critica recente. Anche queste considerazioni, nella loro complessità, sono presentate seguendo lo stile caratterizzato da una prosa semplice e chiara che ritroviamo in altre opere soliste di Paolo Nardi, autore che ha l’indubbio pregio di rendere con semplici significanti anche i significati di più ardua decifrazione. In complesso si tratta di un testo godibile in grado aprire la mente del lettore verso chiavi di lettura originali, che si avvale di un’importante e rigorosa ricerca bibliografica e può essere utile come solida base in vista di un approfondimento di tipo accademico.

Bibliografia citata

Tolkien, J.R.R. 2000. Sulle Fiabe in Albero e Foglia. trad. di Francesco Saba Sardi e Fabrizio Dubosc. Ed. da Bompiani.
Coleridge, S.T. 1975. Biographia Literaria. Ed. by George Watson. Phoenix ed.
Tolkien, J.R.R. 2018. Lettere (1914-1973). A cura di Lorenzo Gammarelli. Ed. da Bompiani.
Tolkien, J.R.R. 2013.  Silmarillion. A cura di Christopher Tolkien. Trad. di Francesco Saba Sardi rev. di Marco Respinti. Ed. da Bompiani.
Kane, D.C. 2011. Arda Reconstructed. The Creation of the Published Silmarillion. Ed. by University Press Copublishing Division.
Tolkien, J.R.R. 2011. The History Of Middle-earth. A cura di Christopher Tolkien. London: HarperCollins.
Arduini, R. Testi, C.A. 2009. La Falce Spezzata. Morte e Immortalità in J.R.R. Tolkien. Torino: Marietti editore.
Tolkien, J.R.R. 2021. The Nature Of Middle-earth. A cura di Carl F. Hostetter. London: HarperCollins.
Wu Ming 4. 2023. Difendere la Terra di Mezzo. Ed. da Bompiani.
Nardi, P. 2024. Maledizione e Orgoglio – La storia di Túrin Turambar nei Figli di Húrin di J. R. R. Tolkien. Eterea Edizioni.
Testi, C.A. 2014. Santi Pagani nella Terra di Mezzo di Tolkien. Edizioni Studio Domenicano.
Honegger, T. 2011. Time And Tide – Medieval Patterns of Interpreting The Passing of Time in Tolkien’s Work. Hither Shore, 8, pp. 86-99.
Tolkien, J.R.R. 2010. Il Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm. A cura di Wu Ming 4. Trad. di Frencesco Saba Sardi re. Roberto Arduini. Ed. da Bompiani.
Tolkien, J.R.R. Lo Hobbit. 2024. Trad. di Wu Ming 4. Ed. da Bompiani.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo I Collected Poems di Tolkien: la recensione
– Leggi l’articolo Freud, l’ultima analisi: Un film tolkieniano
– Leggi l’articolo La recensione: Tolkien. Artista e Illustratore

LINK ESTERNI:
– Vai al sito della casa editrice Fede & Cultura

.