Torino, il 9/7 apre la Locanda della Contea!

Locanda della Contea - MontalengheDomenica 9 luglio la Locanda della Contea apre al pubblico con l’evento Contea in Festa: una giornata per immergersi nel mondo del fantastico, circondati da prati verdi, in una locanda da sogno. L’evento avrà luogo dalle 10:00 alle 19:00, presso la Locanda della Contea, SP53 Caluso-Ozegna 17, 10090 Montalenghe (TO). Abbiamo intervistato per voi Roberta Malerba, ideatrice assieme al marito Luca Catalano, per scoprire la storia di questo progetto, come nasce e si realizza un sogno dal sapore tolkieniano dove natura, musica e buon cibo si incontrano, e tanto ricordano le parole del Professore: “If more of us valued food and cheer and song above hoarded gold, it would be a merrier world.” (The Hobbit, J. R. R. Tolkien).
Buona lettura!

Com’è nata l’idea di aprire la Locanda della Contea?
Roberta MalerbaIo e mio marito abbiamo una gran passione per la letteratura fantasy in generale e per Tolkien in particolare, tanto che, essendo entrambe musicisti, facciamo parte del gruppo Ainur. Come viaggio di nozze abbiamo fatto il giro del mondo e quando siamo arrivati in Nuova Zelanda volevamo visitare le location del Signore degli Anelli girato da Peter Jackson. Sfortunatamente in quel periodo erano in corso le riprese de Lo Hobbit, ma abbiamo comunque potuto vedere i paesaggi circostanti e ce ne siamo innamorati a tal punto di pensare di trasferirci. Si trattava però di un cambiamento enorme, saremmo stati davvero troppo lontani dalle nostre famiglie, a cui siamo molto legati, quindi abbiamo pensato che, se non potevamo trasferirci noi nella “Contea”, potevamo portarla a casa con noi. Così è nata l’idea di una locanda che richiamasse quel mondo fantastico. Le locande sono un elemento presente in vari mondi fantastici: anche nell’universo di Star Wars o nella saga di Harry Potter ricorrono queste locande ombrose, luoghi un po’ oscuri che fanno sognare.

Dall’idea alla realizzazione: che realtà è la Locanda della Contea?
La Locanda della Contea nasce come azienda agricola, ed ha come base i nostri principi etici.
Volevamo costruire un lavoro attorno a noi, invece di seguire certe abitudini della società attuale: essa spesso porta a dare priorità a oggetti e mode piuttosto che alla vita che stai conducendo, a ciò che vivi. Noi volevamo altro. Volevamo un lavoro che fosse attorno a noi, che seguisse i ritmi della natura, mangiare ciò che noi stessi coltiviamo. Volevamo costruire un posto in cui poter fare la nostra musica e regalare alle persone che avrebbero frequentato la nostra locanda un luogo in cui fantasia e realtà si mescolassero.
Lo scopo non è arricchirsi, è vivere in questo modo. Si agisce per etica, non per denaro.
Concretizzare questo sogno è stato possibile perché nel progetto sono coinvolti diversi nuclei familiari: io e mio marito abbiamo avuto l’idea, ma la realizzazione è stata possibile perché siamo un gruppo forte, numeroso e volenteroso. Siamo tutti dei creativi. Da soli sarebbe stato impossibile. Se a costruire la locanda fosse stato qualcun’altro per conto nostro, non sarebbe stata la stessa cosa. Persino in questo momento, ho le mani sporche di vernice! La locanda è stata costruita seguendo i criteri della bioedilizia, con legno e paglia compressa intonacati con calce naturale. Non si è mai usato il cemento, tanto che persino il cantiere aveva un odore diverso dal solito. È una tipologia costruttiva che permette molta creatività, non c’è un muro uguale all’altro, ognuno ha una forma particolare.
Tutto questo comporta l’assenza di molti oggetti ritenuti parte della vita ordinaria (non abbiamo la televisione, per esempio), ma impari, riesci a fare a meno di certe dipendenze.
Ci sono anche lati meno positivi: con un lavoro in cui puoi essere te stesso, non smetti mai di lavorare.

Come avete scelto il nome per la vostra locanda?
È stata una scelta molto delicata, per via di varie problematiche e considerazioni. Usare un nome ideato da un autore può dare numerose difficoltà, dai problemi di copyright al rischio che il locale sia percepito come troppo settoriale e quindi non riesca a sostentarsi. Volevamo un nome che potesse ricordare un mondo fantastico senza che fosse stato coniato da un autore: il termine “contea” si trova in vari toponimi, è generico, ma allo stesso tempo fa viaggiare la mente. Inoltre, la locanda è immersa nel verde, tra prati che sembrano davvero quelli della Contea tolkieniana.

Come ha scoperto Tolkien?
Ainur - The Lost TalesMio marito mi ha fatto conoscere Tolkien: quando ci siamo sposati Luca suonava col gruppo Ainur già da anni. Lui si era avvicinato alle opere di Tolkien molto prima, su consiglio di un amico prete. Io ho sempre amato leggere, e scoprendo Tolkien mi sono resa conto di avere in me una parte “elfica”: una parte che c’era sempre stata, fatta di certe sensibilità, tendenze, interessi, solo che prima non avrei sapevo come definirla, con che nome poter riassumere queste caratteristiche.

Quale opera tolkieniana l’ha appassionata di più?
La storia dei Due Alberi di Valinor, Laurelin e Telperion, è quella che mi ha più colpita. La sofferenza alla loro distruzione, il ruolo dell’invidia in ciò che accade e il modo in cui Tolkien trova una risoluzione per quell’episodio del Silmarillion, con l’essenza di questi alberi che rimane nel sole e nella luna, mi ha affascinata moltissimo.
Come accennato prima, sono affascinata da tutto il mondo elfico, dal loro modo di ragionare, dal loro non dire mai di sì né di no, che porta a ragionare a fondo sulle cose invece che dire ad altri cosa fare.

Parlando di alberi, il logo della Locanda della Contea è proprio un albero…
Locanda della Contea logoSì, il nostro simbolo è un albero. Gli alberi sono presenti in quasi tutti i libri fantasy, hanno un fascino, una maestosità e una potenza che li rendono un elemento ricorrente.
Il nostro albero è stato disegnato dall’amico Dino Olivieri, illustratore fantasy. Già la prima bozza che fece era perfetta, aveva capito quello su cui si basa il nostro progetto: le radici, queste spesse radici raffigurate nel logo rappresentano la forza che esse possiedono, sono le nostre radici, le nostre famiglie grazie alle quali abbiamo potuto intraprendere questo sentiero.

Il 9 luglio ci sarà l’inaugurazione della Locanda della Contea: cosa attende gli avventori quel giorno?
Più che un’inaugurazione, la Contea in Festa è un vero e proprio evento: ci presentiamo ai visitatori, presentiamo le nostre potenzialità. Il cantiere è in opera da due anni (da luglio 2015), avevamo bisogno di mettere un paletto, segnare un inizio, perché essendo perfezionisti non definiremmo mai i lavori terminati.
L’evento si terrà dalle 10 alle 19 e saranno presenti tantissime sfaccettature del fantastico: artistiche, ludiche e non solo!
FolhasSuonerà il nostro gruppo, gli Ainur, e un trio femminile di musica folk, le Folhas.
Ci sarà un’esposizione di quadri a tema, del pittore Lorenzo Daniele che racconterà anche della sua esperienza coi figli di Tolkien, che lo invitarono perché il suo tratto ricordava loro quello del padre.
Tengwar - Roberto FontanaRoberto Fontana terrà un corso di scrittura elfica e Sara Gianotto terrà la conferenza “Tolkien e i Classici. Gli Elfi e l’amore stilnovistico”, con un particolare approfondimento su Beren e Lúthien in occasione della recente uscita dell’ultima opera tolkieniana.
Ci saranno inoltre dimostrazioni di tiro con l’arco e di scherma medievale, birre artigianali e un pranzo degno delle migliori tavole hobbit!

Per partecipare all’evento potete trovare i biglietti in vendita qui: ridotto a 5 euro per bambini dai 6 ai 12 anni, intero a 10 euro dai 12 anni. Ai cosplayer vestiti a tema fantasy verrà resa parte del biglietto.
I biglietti sono limitati, quindi affrettatevi!

In caso di pioggia la festa sarà rinviata al giorno 16 luglio.

LINK ESTERNI:
– Vai all’evento facebook Contea in Festa
– Vai al sito dove ordinare i biglietti per la Contea in festa
– Vai alla pagina facebook della Locanda della Contea
– Vai al sito della Locanda della Contea
– Vai al sito del gruppo musicale Ainur
– Vai alla pagina facebook del gruppo musicale Folhas
– Vai al sito di Dino Olivieri
– Vai alla pagina facebook di Roberto Fontana

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Compie gli anni la figlia di Tolkien Priscilla

Ieri, 18 giugno 2017, si celebrava il compleanno di Priscilla, unica figlia femmina di Tolkien, e l’AIST lo festeggia proponendovi la traduzione della biografia (attualmente parziale) proposta dal sito tolkienbrasil.com negli articoli A vida de Priscilla Tolkien – Parte 1 e A vida de Priscilla Tolkien – Parte 2. Ringraziando l’autore, Eduardo Stark, che ci ha accordato il permesso di tradurlo e proporlo anche agli appassionati in Italia, vi auguriamo una buona lettura!

Priscilla TolkienQuando ci si occupa dei discendenti di Tolkien l’attenzione è sempre rivolta a Christopher Tolkien, per essere l’erede letterario di suo padre, per aver editato le opere postume e averne commentato la maggior parte. Ma molte volte viene trascurata la vita della figlia di Tolkien, che altresì svolse un ruolo importante nelle attività sociali e nella diffusione delle opere di suo padre.
Priscilla Tolkien visse a fianco di suo padre per molti anni e ciò deve aver comportato una serie di contributi nella produzione delle opere. È risaputo che i suoi figli furono importanti per l’ispirazione iniziale delle sue prime storie infantili che culminarono con la pubblicazione de Lo Hobbit. Pertanto, conoscere un poco su Priscilla implica altresì comprendere di più il professor Tolkien.
La settimana scorsa Priscilla Tolkien, il 18 giugno 2014, ha festeggiato il suo 85° compleanno. Questo articolo ha lo scopo di prestare un modesto omaggio e mostrare ai lettori un poco della vita della cara figlia del professor J. R. R. Tolkien.
Ė importante sottolineare che non si tratta di una biografia completa, che questo articolo è stato scritto solo basandosi su informazioni comuni e già pubblicate precedentemente in libri, siti, giornali e altre fonti di informazioni. L’intenzione è di dare una prospettiva della vita di Priscilla Tolkien nella miglior forma e con una certa completezza.
Per la migliore fruizione dell’articolo è utile che il lettore abbia una ragionevole conoscenza della vita del professor Tolkien, dato che la vita di Priscilla era intimamente correlata alla vita di suo padre negli anni dal 1929 al 1973. Si deve considerare il testo come una sorta di complemento alla biografia di Tolkien.

L’AIST al Roma Cartoon Festival 2017!

Roma Cartoon Festival 1Dopo il successo del Tolkien Day 2017 e le fortunate partecipazioni al Romics, ad Amarte con Tolkien Music e al 4Geek Festival col Tolkien Week-end, Roma torna ad offrire agli appassionati tolkieniani un’altra occasione di ritrovo: l’AIST prenderà parte al Roma Cartoon Festival, per la prima edizione del festival incentrato sui fumetti, sul mondo dell’animazione, sul cinema e sulla sfera ludica (ma non solo!). Il Roma Cartoon Festival si terrà dal 23 al 25 giugno presso il Guido Reni District (in Via Guido Reni 7).

Giunti, la rivoluzione degli ebook su Tolkien

GiuntiLa scarsa cura di Bompiani per le opere di J.R.R. Tolkien era una cosa ben nota. Con un nome che in pratica «vendeva da solo», dopo il 2003 la casa editrice milanese si era limitata a ripubblicare le opere dell’autore nelle edizioni più diffuse, curando sempre meno il contenuto dei suoi libri. Per fare l’esempio più lampante, ci sono voluti più di 10 anni ad reintegrare un paragrafo di 20 righe alla fine di un capitolo del Signore degli Anelli, che erano state misteriosamente eliminate nel 2003. Dopo una lunga permanenza nel gruppo Rcs e una breve parentesi di circa un anno nel gruppo Mondadori, nel dicembre 2016 Bompiani è entrata a far parte del gruppo editoriale Giunti. E così la cura per le opere del Professore di Oxford è migliorata notevolmente. Come dimostra l’attenzione verso le pubblicazioni digitali.

Annunciati i finalisti dei Mythopoeic Awards 2017

Come ogni anno, la Mythopoeic Society ha annunciato i finalisti delle quattro categorie dei suoi Mythopoeic Awards. L’organizzazione statunitense nata nel 1967, promuove lo studio, la discussione e la condivisione della letteratura mitologica e del Fantastico, con una particolare attenzione per J. R. R. Tolkien, C. S. Lewis e Charles Williams. Le categorie dei suoi Mythopoeic Awards, che premiano le eccellenze in questo campo, sono le seguenti:

  • il Mythopoeic Fantasy Award for Adult Literature, assegnato al romanzo fantasy, in più volumi o singolo, ancora a raccolte di racconti per adulti di un singolo autore pubblicati durante l’anno passato o quello precedente (se non selezionati come finalisti durante il primo anno di eleggibilità) che meglio esemplificano lo spirito degli Inklings. I libri tratti da una serie sono idonei se leggibili indipendentemente, altrimenti la serie diventa nominabile l’anno successivo alla pubblicazione del volume finale.
    In questa categoria sono stati premiati libri quali i Racconti Incompiutidi J.R.R. Tolkien nel 1981, Tempesta di mezza estate di Poul Anderson, Il settimo figlio di Orson Scott Card, Il genio nell’occhio d’usignolo di Antonia S. Byatt,Stardust e I ragazzi di Anansi di Neil Gaiman, L’ombra della maledizione di Lois McMaster Bujold, Jonathan Strange e il signor Norrell di Susanna ClarkeUn cappello pieno di stelle di Terry Pratchett e la Trilogia di Bartimeus di Jonathan Stroud. Nel 2016 questo premio è stato assegnato al volume Uprooted di Naomi Novik.
  • il Mythopoeic Fantasy Award for Children’s Literature destinato ai libri per i lettori più giovani (dai «giovani adulti» ai libri illustrati per lettori principianti), nella tradizione dello Hobbit e Le Cronache di Narnia (le regole d’ammissione sono le stesse del Mythopoeic Fantasy Award for Adult Literature). La questione riguardante le opere borderline fra un premio e l’altro sarà discussa con il consenso dei comitati.
    Tra i vincitori di questa categoria figurano The Crown of Dalemark e Dark Lord of Derkholm di Diana Wynne Jones, Un cappello pieno di stelle di Terry Pratchett, la saga di Harry Potter di J.K. Rowling e Graceling di Kristin Cashore. Nel 2016 questo premio è stato assegnato al volume Castle Hangnail di Ursula Vernon.
  • il Mythopoeic Scholarship Award in Inklings Studies, il quale premia i saggi su J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis e Charles Williams che forniscono contributi significativi allo studio degli Inklings. Per questo riconoscimento sono validi i libri pubblicati durante gli ultimi tre anni, inclusi i passati finalisti.
    Questo premio è stato assegnato a saggi quali Gli Inklings di Humphrey Carpenter, La via per la Terra di Mezzo di Thomas A. Shippey, A Question of Time: J. R. R. Tolkien’s Road to Faërie di Verlyn Flieger e The Return of the Shadow di J. R. R. Tolkien, edito dal figlio Christopher. Nel 2016 questo premio è stato assegnato al volume Charles Williams: The Third Inkling di Grevel Lindop.
  • il Mythopoeic Scholarship Award in Myth and Fantasy Studies, il quale premia libri accademici su altri autori specifici della tradizione degli Inklings, o a lavori più generali nei generi del mito e della fantasia. Anche per questo premio il periodo di eleggibilità è di tre anni.
    Tra gli studi premiati si annoverano libri quali Strategies of Fantasy di Brian Attebery e The Encyclopedia of Fantasy curata da John Clute and John Grant. Nel 2016 questo premio è stato assegnato al volume The Evolution of Modern Fantasy: From Antiquarianism to the Ballantine Adult Fantasy Series di Jamie Williamson.

Conoscere Tolkien al pub Lannister di Roma!

Pub LannisterInizia domenica 11 giugno, un ciclo di incontri incentrati sui libri più noti di Tolkien presso il pub Lannister, Via Borgo Ticino 31-33, a Roma.
Sono “incontri” e non “conferenze” perché l’idea è proprio quella di sedersi in un pub, come al Drago Verde, al Persico d’oro o al Puledro Impennato, tra amici discutendo amabilmente tutti assieme della storia degli hobbit, dei viaggi alla Montagna Solitaria, al Monte Fato, degli Elfi, dei Silmaril e di molto altro ancora. Saranno proposti degli spunti per iniziare le riflessioni che coinvolgeranno anche il pubblico. Leggere il libro “titolo” della serata è consigliato.
Questa formula più simile a una tavola rotonda che a una conferenza classica è già stata utilizzata dall’AIST, riscuotendo l’approvazione dei presenti, sia degli appassionati sia di coloro che di Tolkien hanno solo sentito parlare.

Ecco svelata l’arte di scrivere in Tengwar

Elfo che scrive - Simona CavalettaA lungo i Primogeniti dimorarono nella loro prima casa accanto all’acqua sotto le stelle, e percorsero la Terra pieni di ammirazione; e presero a formare discorsi e a dar nome a tutte le cose che scorgevano. Chiamarono se stessi Quendi, che significa “coloro che parlano con voci”.
Come tutti sappiamo, il germe che sta alla base del legendarium di J.R.R. Tolkien è il suo amore per le lingue: fu per dare vita alle lingue elfiche che il Professore decise di creare un popolo che le parlasse, e un mondo nel quale questi potessero vivere e dare origine a storie e leggende. Le lingue elfiche hanno quindi un lessico, una grammatica, un proprio sistema di scrittura, una storia e un’evoluzione legate ai popoli che le parlano, proprio come succede per le lingue naturali.
Si tratta quindi di un argomento che da sempre suscita curiosità e affascina i lettori: per questo motivo l’AIST ha deciso di dedicare proprio alle tengwar il primo volume di una nuova collana dedicata alle lingue della Terra di Mezzo.

Milano, Tolkien e la musica a Serate Musicali

Sala-del-GrechettoCome tutti i lettori tolkieniani sanno bene, la musica ha un ruolo molto importante nelle opere del professore, tanto che si trova ad essere il mezzo con il quale Eru Iluvatar, coadiuvato dagli Ainur, crea l’intero mondo di Arda. Non solo: assai di frequente si incontrano nelle storie della Terra di Mezzo canti e poesie, che vanno dalle allegre canzoni da taverna degli hobbit agli eleganti e malinconici canti elfici per Elbereth, fino alla storia di Beren e Luthien cantata da Aragorn intorno al fuoco. La musica dunque serve per raccontare storie e suscitare emozioni e per questo Tolkien è stato di ispirazione a molti gruppi rock di tutta Europa.
locandinaIn occasione del 125° anniversario della nascita di J.R.R. Tolkien che si è svolto il 3 gennaio scorso, giovedì 25 maggio, alle ore 18 presso la Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani, in via Francesco Sforza 7 a Milano, Il mondo musicale de Il Signore degli anelli e i suoi influssi sul rock. Organizzato da Biblioteca Sormani e Serate Musicali, sarà tenuto da Maurizio Principato, mentre Maddalena Scagnelli (voce – violino e salterio ad arco) e Sara Pavesi (arpa anglica di piccola taglia) faranno rivivere le atmosfere leggendarie eseguendo alcuni brani celeberrimi del repertorio medievale anglosassone e alcune ballate tradizionali nate tra Scozia, Islanda e Irlanda.

Sentieri Tolkieniani 2017 a Osasco: il programma!

Castello di OsascoL’associazione culturale Sentieri Tolkieniani
organizza l’ottava edizione del suo festival dedicato al fantastico e al medievale, che si terrà questo weekend, il 27 e 28 maggio nel parco del castello di Osasco, in via al Castello di Osasco 10, Osasco (TO). L’evento dedicato al Professore e alle sue opere offrirà un programma che spazierà dal raduno dei cosplayer alle conferenze, dai giochi di ruolo alle danze occitane, e poi cavalieri, arceri, falconieri e mostre, senza dimenticare il ristoro, offrendo prelibatezze degne di una festa hobbit come birra artigianale e carne alla griglia.

Tolkien al Salone: ascolta Wu Ming 4

Stand AISTLa presenza dell’AIST al Salone Internazionale del Libro di Torino è stata un bellissimo successo. Lo stand dell’associazione ha ricevuto la visita di migliaia appassionati, interessati sia alle pubblicazioni e ai gadget, sia alle iniziative targate AIST. Il concerto di Arturo Stàlteri e Federica Torbidoni ha fatto il pienone. E la mostra Lords for the Ring è stata ancora una volta apprezzatissima e la giornata al museo MuFant ha riscosso molto interesse, grazie al lavoro di Emanuele Manfredi.

La conferenza di Wu Ming 4, con l’introduzione di Roberto Arduini, si è tenuta davanti a una sala piena di persone (350 posti a sedere) che hanno retto per un’ora e mezza con grande attenzione. Soltanto un anno
fa non sarebbe stato pensabile che Tolkien avesse questo spazio al Salone del Libro (lo stesso dicasi per Stephen King, a cui è stato dedicato un evento monografico il giorno prima). È un segno che si sta lavorando nella direzione giusta.
A proposito della conferenza ci è stato fatto giustamente notare che Wu Ming 4 ha detto una cosa inesatta circa la triste sorte di Arwen, la cui Loredana Lipperinimorte per struggimento non avviene dopo un tempo lunghissimo bensì l’anno successivo alla morte di Aragorn (vedi finale del capitolo I dell’Appendice A del Signore degli Anelli).
L’equivoco è stato dovuto a un’interpretazione errata del passaggio succitato e Wu Ming 4 non può che scusarsene. Ringraziamo per la segnalazione, che tornerà utile per l’eventuale pubblicazione del testo della conferenza. Buon ascolto.

ASCOLTA L’AUDIO DELLA CONFERENZA

Aspettando “Beren e Luthien”. Donne, dame ed eroine nel mondo di J.R.R. Tolkien. Nell’attesa di “Beren e Luthien”, che uscirà a giugno in tutto il mondo (per Bompiani in Italia), un viaggio fra le figure femminili di J.R.R. Tolkien.

Guarda il percorso su J.R.R. Tolkien realizzato dalla Biblioteca del Salone.

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ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tolkien al Salone del Libro di Torino: ecco il programma!
– Leggi l’articolo La primavera AIST: i nostri eventi!
– Leggi l’articolo Tolkien al Salone del Libro di Torino 2017!
– Leggi l’articolo Stàltieri e Torbidoni: la musica in Tolkien è magia

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Tolkien al Salone: ecco il programma!

AIST al Salone Internazionale del LibroSiamo ormai giunti all’apertura del Salone Internazionale del Libro, che si terrà dal 18 al 22 maggio e al quale, come annunciato nell’articolo Tolkien al Salone del Libro di Torino 2017!, l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani prenderà parte. Ci troverete nel padiglione 2, allo stand N17 con le nostre pubblicazioni, nonché impegnati in conferenze e mostre dedicate al Professore ed alle sue opere.

Restate aggiornati sulle ultime novità sulla pagina facebook dell’AIST al Salone Internazionale del Libro.

Stàlteri e Torbidoni: la musica in Tolkien è magia

Arturo Staltieri e Federica TorbidoniCome già annunciato nell’articolo Tolkien al Salone del Libro di Torino 2017!, l’AIST parteciperà al 30° edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, dove Tolkien e il fantastico saranno sotto i riflettori come non mai: la mostra di illustratori italiani Lords for the Ring, la lectio magistralis di Wu Ming 4 sabato 20 e la sera dello stesso giorno, il concerto di musiche ispirate al Signore degli Anelli di Arturo Stàlteri al piano e Federica Torbidoni al flauto, alle ore 20.00 al Borgo Medievale, in Viale Virgilio 107 Parco del Valentino.
L’AIST ha intervistato per i suoi lettori i due musicisti, indagando il loro rapporto con la musica e con Tolkien.

Arturo Stàlteri 01Pianista e compositore romano dalla originale cifra stilistica, Arturo Stàlteri (a destra, nella foto di Dino Ignani) è noto per essere il conduttore di importanti programmi radiofonici come “Primo Movimento” e “Il Concerto del Mattino” in onda su Radio3; di pari prestigio è anche il suo percorso artistico che si è sviluppato attraverso una lunga e importante carriera: dai primi esperimenti nell’ambito del progressive italiano con i Pierrote Lunaire negli anni ’70, per giungere alle collaborazioni con Rino Gaetano e nel recente passato anche con Franco Battiato, inseriti nel lavoro In Sete Altère, e nei due imperdibili volumi di Flowers fino alle riletture di Philip Glass e di Brian Eno.
Sono moltissime le opere di Stàlteri ispirate a Tolkien: del 2004 è Rings – Il Decimo Anello, pubblicato dalla Materiali Sonori e dedicato alla saga dell’Anello. Il suo interesse per le figure femminili del fantasy e delle science-fiction lo ha poi portato a incidere nel 2009 Half Angels, album dedicato a personaggi come Galadriel, Trinity, Æon Flux e Fiordiluna. Anche nel suo ultimo album Préludes, pubblicato lo scorso 9 settembre, che contiene ventidue brani, tutti preludi inediti ispirato a scritti di grandi autori classici, è presente Èowyn nella cui trama pianistica si ritrova il sempre amatissimo Tolkien. Con questa nuova produzione discografica Stàlteri propone un lavoro di grande spessore artistico-musicale, trasportando chi lo ascolta nel suo mondo fantastico, grazie ad una scrittura immediata e coinvolgente.

Hai sempre suonato o è una passione nata in età adulta?
A sei anni decisi che avrei suonato il pianoforte. Iniziai subito a studiarlo e non ho mai smesso…

Quando si pensa a un compositore e pianista come te, lo si immagina sepolto tra spartiti e note, immerso nella scrittura davanti al pianoforte. Come lavori davvero?
Quando studio composizioni di altri, effettivamente divento tutt’uno con lo spartito. Quando compongo la mia musica (tranne rare eccezioni in cui improvvisamente una melodia nasce nella mia mente), semplicemente comincio a improvvisare sulla tastiera, senza pensare troppo: di solito accade qualcosa…

Si può dire esista una musica classica tolkieniana?
Direi di sì, anche se Tolkien ha ispirato artisti in ogni campo della musica, dal folk, alla classica, al rock, al jazz… però personalmente trovo che le atmosfere dei suoi libri evochino un mondo musicale di ambientazione nordica, lontano nel tempo. Quindi penso a suggestioni sonore che raccontino il mistero e l’inconoscibile. Credo che la musica celtica possa essere un buon punto di partenza.

Cosa ti ha portato a occuparti di musica tolkieniana?
Era inevitabile! Una volta iniziato a leggere la Trilogia, nel lontano 1974, ho pensato subito che avrei dovuto creare delle musiche che ne divenissero la “mia” colonna sonora, e mi sono messo immediatamente in cerca di altri artisti che avessero fatto la stessa cosa!

Se dovessi definire il ritmo nella musica tolkieniana, cosa diresti?
Non so, è difficile spiegarlo… è un autore che si muove in molte direzioni. La sua scrittura, e le sue vicende, possono ispirare frasi musicali incantate, dilatate e oniriche, oppure melodie molto intense, con ritmi ossessivi e di grande potenza drammatica.

La musica tolkieniana è una forma d’arte o semplice intrattenimento?
Dipende da chi la compone! Comunque è arte, assolutamente…

Nel contesto internazionale lo studio della musica classica tolkieniana è particolarmente vivace?
Nel contesto internazionale è viva più che mai… continuamente appaiono nuovi contributi. Personalmente continuo a prediligere il lavoro dell’indimenticabile Bo Hansson. Anche il Tolkien Ensemble ha realizzato delle belle incisioni, e trovo molto convincente l’omaggio dei Mostly Autumn.

Che spazio trova la musica tolkieniana in Italia?
In Italia lo spazio non è enorme. Mi sembra, ad esempio, che nel sud i musicisti lo ignorino quasi completamente. Ma potrei sbagliare…

Se dovessi consigliare 3 opere ispirate a Tolkien, su cosa punteresti?
Sicuramente, come dicevo, Music Inspired by Lord of the Rings di Bo Hansson. Poi A Night in Rivendell, del Tolkien Ensemble e, per concludere, Music Inspired by the Lord of the Rings, dei Mostly Autumn.

Federica TorbidoniFederica Torbidoni (a sinistra nella foto di Giovanni Matarazzo), diplomata in flauto al Conservatorio “G. Briccialdi “ di Terni con il massimo dei voti, ha suonato come primo flauto e solista nell’Orchestra da Camera di Ancona da quando aveva solo 15 anni. Dopo aver seguito corsi di perfezionamento, nel 1991 è stata primo flauto nell’Orchestre Acadèmie Internationale de Pontarlier e successivamente ha collaborato con L’Orchestra “G. Briccialdi” di Terni, L’Orchestra Filarmonica Marchigiana, L’Orchestra Giovanile della Marsica, Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Di Roma. Dal 1990 fa parte dell’Ensemble Nino Rota con il quale svolge un’intensa attività concertistica in tutta Europa e non solo, suonando nei teatri di importanti città quali ad esempio Roma, Milano, Stoccolma, Lisbona, Lione, Zagabria. Sempre con l’Ensemble Nino Rota ha inciso numerosi CD ed effettuato registrazioni per la Rai e per la Televisione Nazionale Portoghese.

Hai sempre suonato o è una passione nata in età adulta?
Ho iniziato da bambina per volontà di mia madre di continuare la tradizione della sua famiglia che contava diversi musicisti. Ma qualche anno di studi dopo c’è stata come una illuminazione, una rivelazione, all’improvviso ho sentito che quella non solo era l’unica passione della mia vita, ma che sarebbe stata la mia unica attività futura.

Quale è stato il motore che ha innescato in te la passione per il flauto in particolare?
L’oggettivizzazione di questa passione si è verificata nel momento in cui ho cominciato a suonare con gli altri. Ho sentito che avevo trovato un modo più naturale e bello di esprimermi (sono una persona timida e riservata se non introversa) e comunicare, con un linguaggio e degli argomenti (la musica appunto) di una oggettiva bellezza, lontano dalla banalità, l’insensibilità e la crudeltà del mondo comune.

Cosa significa per te suonare il flauto? Quale è la storia che accompagna questo tipo di strumento e quali tipologie di flauto suoni?
È attraverso il flauto che ho fatto le esperienze più belle: per esempio i viaggi in tutto il mondo grazie soprattutto al gruppo dove suono dal 1995, il Nino Rota Ensemble, tra i primi gruppi in Italia a proporre in versione di musica da camera le più belle colonne sonore dei film che hanno fatto la storia del cinema, scritte da autori del calibro di Rota, Morricone, Cipriani, Piovani a anche stranieri. Ma non solo esperienze esterne quanto soprattutto all’interno di me; la continua sfida a migliorarsi sempre, il raggiungimento di obiettivi l’avvicinarsi all’idea di perfezione e contemporaneamente vivere in un mondo leggermente “sopraelevato“ da quello reale in un mondo quasi fiabesco e qui entra in gioco l’aspetto Tolkeniano: per me il flauto è una specie di oggetto magico per il suo aspetto, per il suo metallo pregiato e per la sua fattura complessa, tanto che nei laboratori dove è prodotto viene forgiato al pari di una spada quale poteva essere Anduril; e anche il suo suono, che è un respiro che parte da dentro e tagliando sapientemente la fredda imboccatura di metallo, crea melodie il cui timbro fa pensare a ere passate.

Quali sono stati i musicisti che hanno influito sulla tua formazione?
La mia formazione musicale è classica : studi in Conservatorio e perfezionamento in Accademie in Italia e all’estero. Amo tutta la musica classica dal Barocco fino alle avanguardie contemporanee, amo tutti gli autori classici con assoluta devozione per Mozart gli impressionisti francesi la scuola russa e Nino Rota.

Come è il tuo rapporto con lo strumento nella vita di tutti i giorni?
Come ho già detto la mia vita è quotidianamente legata allo studio ma trovare tempo per esercitarmi, fare le prove, ascoltare, non rappresenta mai un problema anzi è vitale; suono sempre, il suonare mi aiuta quando non sono in condizioni fisiche perfette, o psicologiche forse perché è una attività collegata alla respirazione profonda e quindi una sorta di pratica ascetica e meditativa.

Che tipo di repertorio affronti con Arturo?
Ho conosciuto Arturo grazie alla comune passione per il mondo nordico, Islanda in particolare e tutta l’iconografia le leggende e la musica ad essa collegata (voglio citare il gruppo post rock Sigur Ros del quale siamo entrambi fan ). Questo incontro e successiva collaborazione con lui è stato per me un regalo inaspettato e prezioso perché finalmente ho potuto suonare tutta quella musica che fino a quel momento avevo solo ascoltato e amato.

Ci saranno dei vostri brani inediti in futuro?
Ho provato a rivolgere questa domanda ad Arturo ma poi mi è venuta in mente la frase de Il Signore degli Anelli detta da Frodo a Gilmor : “non rivolgerti agli Elfi per un consiglio, perché ti diranno sia no che sì ….”. Comunque mi auguro di sì.

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Il 14 la Terra di Mezzo a Galliate: parla il FAI!

Il Fai Giovani di NovaraCome già annunciato precedentemente, questo weekend si terrà la seconda edizione di Un viaggio nella Terra di Mezzo: il 14 maggio, dalle 10 alle 19, il Castello Sforzesco di Galliate (NO) ospiterà l’evento organizzato dal FAI Giovani di Novara assieme all’AIST e alla associazione di rievocazione tolkieniana Quarta Era. Con un programma ricco e vario, che comprende tanto gli aspetti più culturali (conferenze su Tolkien e la mitologia, visite guidate ed un concerto conclusivo) quanto quelli più ludici (cosplayers, numerosi espositori e un gruppo di danze medievali), l’attesa per la domenica che ci attende non può che essere trepidante. Abbiamo intervistato il presidente del FAI giovani di Novara, Matteo Caporusso, per farci raccontare la genesi di questa iniziativa ed i suoi retroscena: a lui la parola!

Questo è il secondo anno per l’evento “Un viaggio nella Terra di Mezzo”: qual’è stato il percorso che ha portato alla realizzazione dell’edizione precedente nel 2016?
“Un viaggio nella Terra di Mezzo” nasce dall’interesse personale per Tolkien di alcuni membri del FAI Giovani di Novara e dal desiderio di far conoscere le sue opere in Italia, dove purtroppo ancora spesso lo si sente definire come letteratura di secondo o addirittura terz’ordine. Desideravamo dar vita ad un evento che raccontasse quello che oggi è considerato il padre della letteratura fantasy.
Il nucleo centrale dell’evento tenutosi il 1° maggio era quindi culturale: abbiamo avuto come ospite Roberto Fontana, che tenne una conferenza sulla mitologia in Tolkien. Era presente anche l’associazione di rievocazione tolkieniana La Quarta Era, che proponeva dei quiz sulle opere del Professore. A conclusione della giornata la Corale Universitaria di Torino, diretta dal maestro Paolo Zaltron dell’Associazione dei Cori Piemontesi, ha proposto il repertorio “Fantastici suoni-miti, racconti e fantasie britanniche dal XV al XX secolo”.
Un viaggio nella Terra di Mezzo - FAI - 2017La missione del FAI è di valorizzare i beni culturali ed è stata quindi scelta una location di rilievo sotto tale aspetto: il Broletto medievale di Novara. Il Broletto di Novara presenta quattro edifici medievali appartenenti a quattro secoli diversi: era un meraviglioso scenario, in cui la gente poteva imbattersi nell’evento anche semplicemente passeggiando.
Nonostante la pioggia, che è stata una penalità notevole dato il luogo in cui si è svolto l’evento, abbiamo avuto ben 1600 visitatori: un successo! Siamo rimasti sconcertati, credevamo ne avrebbe attirati un terzo. Il risultato ottenuto in termini di partecipanti ci ha fatto comprendere che la tematica che avevamo scelto di trattare esercita grande fascino sul pubblico, piace e incuriosisce: così abbiamo deciso di stanziare i fondi per la seconda edizione.

Novara - BrolettoL’edizione di quest’anno ha una location differente, come mai questo cambiamento?
Sì, abbiamo deciso di realizzare l’evento in una differente sede a causa di esigenze legate all’affluenza di visitatori. Quest’anno il bene culturale che apriamo al pubblico è il Castello Sforzesco di Galliate (NO), un edificio molto più spazioso. Io e la vice-presidentessa terremo delle visite guidate gratuite al castello, su prenotazione, permettendo così ai partecipanti di scoprire la storia di questo .

Castello Sforzesco di GalliateQuanti visitatori ritenete che attirerà l’evento, quest’anno?
È difficile fornire una stima precisa, in questo genere di eventi spesso le iscrizioni vengono fatte gli ultimi tre giorni, per cui la cifra è ancora molto soggetta a variazione. Per ora aspettiamo un pullman di visitatori da Lecce, uno dal Veneto e abbiamo 400 persone iscritte alle visite guidate, per cui supereremo quasi sicuramente i 500/600 partecipanti.
Per quanto riguarda le conferenze, non è necessaria la prenotazione, per cui non possiamo fornire stime degli interessati. In ogni caso il numero non sarà un problema: se i partecipanti si dovessero rivelare più di quanto le sale interne possano ospitare, possiamo spostare le conferenze nel cortile ed arrivare ad accogliere anche più di 1000 persone contemporaneamente.
Le previsioni meteo quest’anno, fortunatamente, sembrano favorirci.

Tengwar - Roberto FontanaAl “viaggio nella Terra di Mezzo” partecipano numerose associazioni, può illustrarci quali?
Oltre all’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, i cui soci Roberto Fontana e Barbara Sanguineti terranno rispettivamente il laboratorio di calligrafia intitolato Tengwar, come scrivevano gli Elfi e la conferenza I Signori della Paura: i Non-morti nelle opere di Tolkien, saranno presenti varie associazioni culturali, anch’esso un aspetto in crescita rispetto all’edizione precedente.

Associazione Sentieri tolkienianiUn’altra associazione dedicata alle opere di Tolkien coinvolta è l’associazione Sentieri Tolkieniani, nata nel 2008 e che si occupa della promozione e della diffusione del pensiero di Tolkien, in particolare la sua visione antropologica, la sua spiritualità e dei suoi valori. Dalla fondazione l’associazione organizza annualmente l’omonima manifestazione nel parco del Castello di Osasco, in provincia di Torino, proponendo percorsi tematici sempre nuovi per presentare ed analizzare alcune delle tematiche esposte dal professore di Oxford nelle sue opere. L’associazione Sentieri Tolkieniani è inoltre dotata di un canale innovativo per l’approfondimento di alcuni temi letterari e musicali relativi al mondo del Signore degli Anelli: Radio Brea, La WebRadio di Sentieri Tolkieniani.

Drago, dal "Bestiario MMW", 10 B 25, Folio 39r, 1450 ca., Museum Meermanno, l’AjaL’Associazione Culturale I Doni delle Muse, che si occupa di svelare le origini mitologiche di molti filoni letterari attuali, proporrà la conferenza Il drago nel Medioevo. Alla riscoperta delle fonti mitologiche di Tolkien. L’intervento sarà tenuto da Serena Fiandro e Andrea Tuffanelli presso la sala consiliare del castello che proporranno un viaggio attraverso la simbologia e le leggende dedicate ai draghi, partendo dalle origini mitiche antiche per approdare, attraverso la lettura di testi medievali d’area germanica, all’elaborazione della narrativa fantastica contemporanea e in particolare a Tolkien, per restituire spessore e complessità a una delle creature fantastiche più amate di tutti i tempi.

I cosplayers della Quarta Era arricchiranno con gli splendidi costumi l’atmosfera e proporranno ai visitatori quiz sulle opere di Tolkien.

L’Associazione Musicale Vox Aurae eseguirà a fine giornata il concerto “Sinfonia n.1 – Il Signore degli Anelli”, ispirato all’opera di Johan De Meij, compositore e direttore d’orchestra olandese che tra il 1984 e il 1988 compose l’opera ” Simphony No. 1- The Lord of the Rings”, con cui si aggiudicò il prestigioso Premio di Composizione Sudler. Vox Aurae proporrà i seguenti movimenti sinfonici, preceduti da una lettura dei passi tratti dal Signore degli Anelli a cui i brani sono ispirati: Gandalf, Lothlórien e Hobbits.

Il 14 maggio si potrà dunque godere di ampio sguardo sulle sfaccettature culturali legate a Tolkien. Può parlarci della realtà culturale che permetterà tutto ciò, il FAI Giovani Novara?
Giornate FAI Primavera 2017Sono presidente del FAI Giovani della provincia di Novara da 8 anni, dal 2009. Nella provincia di Novara, le due delegazioni del FAI, FAI Senior e FAI Giovani (che comprende membri fino ai 40 anni) si occupano di diversi aspetti culturali. La delegazione FAI Senior si occupa di quelli che potremmo definire eventi più sedentari: la presentazione di libri, conferenze. La delegazione FAI Giovani, la età media dei membri è tra i 25 e i 28 anni, organizza eventi culturali a 360 gradi, includendo anche concerti, rievocazioni medievali e l’evento su Tolkien che ci attende questa domenica. FAI Giovani è una fondazione culturale che mantiene contatti anche con l’istruzione pubblica e organizza con vari licei periodi di alternanza lavoro-studio, garantendo agli studenti che partecipano crediti scolatici, anche a livelli universitari.
Le Giornate FAI di Primavera, che si tengono nel mese di marzo, occupano entrambe le delegazioni e sono il maggiore evento FAI.
Il più grande degli eventi culturali organizzati dal FAI Giovani è la FAI Marathon, che si tiene ad ottobre e conta in media 5000-6000 persone.

Il Signore degli Anelli (edizione Rusconi)Un’ultima domanda, più personale: come nasce il suo amore per Tolkien?
Quando iniziai a leggere da piccolo tra i primi libri ci furono i romanzi di Guareschi dedicati a Don Camillo e Il Signore degli Anelli: capii poco ed ammetto che saltai anche alcune parti leggendo per la prima volta Tolkien. Essendo un bambino, apprezzavo soprattutto la storia, la trama. Ho riletto Il Signore degli Anelli una volta adulto e ho realizzato che nell’opera di Tolkien non c’è solo una bella storia, ma c’è dietro un intero mondo (sebbene Tolkien per me sia una passione e non materia di studi accademici). Vorrei che Tolkien venisse apprezzato per questo, che questa profondità fosse resa nota al grande pubblico: Il Signore degli Anelli non è solo la storia (bellissima) che Peter Jackson ha portato sul grande schermo. C’è di più.
Per questo l’ingresso a questo evento è gratuito. Spero che i partecipanti comprendano l’opportunità di arricchimento culturale che rappresenta.

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LINK ESTERNI:
– Vai alla pagina facebook del FAI Giovani di Novara
– Vai all’evento facebook Un Viaggio nella Terra di Mezzo
– Vai al sito della Quarta Era
– Vai al sito della Associazione Culturale I Doni delle Muse
– Vai al sito di Kalenda Maya Danze
– Vai al sito dell’Associazione Musicale Vox Aurae
– Vai al sito dell’associazione Sentieri Tolkieniani
– Vai al sito di Radio Brea, La WebRadio di Sentieri Tolkieniani

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Saggi Hobbit: gli Anelli del Potere

Disegno di J.R.R. Tolkien: Inauguriamo oggi una nuova rubrica del nostro sito: i Saggi Hobbit!
Si tratta di saggi brevi così nominati per via della loro lunghezza volutamente contenuta (ma non trascurabile) e perché redatti secondo quelli che Tolkien descrive essere i gusti hobbit: nella Prefazione al Signore degli Anelli è infatti scritto che gli hobbit “si dilettavano a riempire meticolosamente libri interi di cose che già sapevano, in termini chiari e senza contraddizioni.”

Il proposito di questa rubrica è di fornire basi solide e affidabili su cui poter costruire altri ragionamenti e ci auguriamo che i nostri lettori vorranno aggiungere nei commenti le loro riflessioni ed opinioni.

I saggi dell’AIST: La Contea di Saruman

Elisabetta MarchiIl saggio di Elisabetta Marchi che viene proposto qui è un testo importante. Già in passato questa socia dell’AIST ha dato prova di sapere applicare mirabilmente la propria formazione sociologica alla lettura dell’opera di Tolkien. Suo è il saggio Bilbo Baggins e la Contea: una carriera deviante, pubblicato su questo stesso sito web e che ha dato vita a una bella discussione.
Questa sua ultima prova, invece, analizza con gli strumenti dell’indagine sociologica la Contea di Saruman, cioè il nuovo ordine imposto da Saruman al paese degli Hobbit, per come viene descritto da Tolkien nel capitolo “Percorrendo la Contea” del Signore degli Anelli.
L’importanza del saggio consiste nel fatto che coglie un’evidenza paradossalmente poco considerata nell’annoso dibattito su quel capitolo.
Tolkien compassFin dalle letture allegoriche degli anni Cinquanta, che vedevano nella Contea di Saruman una critica ai governi laburisti del decennio 1945-55, rigettate da Tolkien stesso (vedi lettera n.181); passando per quelle diametralmente opposte degli anni Settanta, con il saggio di Robert Plank “Tolkien’s View of Fascism” in Tolkien Compass (1975); fino alle più recenti letture anarcocapitaliste di Carlo Stagnaro e Alberto Mingardi in Tolkien politico (2003), i critici non hanno mai smesso di tirare quel capitolo da una parte o dall’altra.
Elisabetta Marchi non ignora questo pregresso e parte quindi da una constatazione necessaria: «Si tratta di avere ben chiara l’idea che ogni spiegazione causale è soltanto una visione frammentaria e parziale della realtà indagata. Il postulato fondante di una lettura mirata sta quindi nella precisa consapevolezza che il punto di vista da cui si legge è inscindibile dai valori del ricercatore, la cui onestà sta unicamente nel leggere le affinità che ritrova nel testo senza inventarle».

Ogni lettura è parziale. Ma solo le letture che non inventano ciò che non c’è – o, si potrebbe aggiungere, che non ignorano ciò che c’è – possono dirsi intellettualmente oneste.
Helmut Dohle: SarumanElisabetta Marchi si limita a leggere ciò che c’è nella storia di Tolkien, l’essenziale, e fa cadere in un attimo molti castelli di carta. Innanzi tutto quelli di chi ha voluto leggere nel celebre capitolo un’allegoria del cosiddetto totalitarismo novecentesco.
Il potere secolare di Saruman nella Contea infatti non assomiglia né ai regimi nazifascisti né a quelli comunisti, dato che è privo delle due leve principali che hanno sorretto quei sistemi: l’ideologia fondativa e la propaganda che la diffonde e crea consenso. Non c’è alcun piano retorico-ideologico nel dominio che Saruman instaura subdolamente nella Contea. Saruman avrà pure una voce suadente, ma gli serve per insinuarsi gradualmente nel paese degli Hobbit, senza chiasso e senza rivoluzioni (vere o presunte), sfruttando piuttosto delle teste di legno (Lotho Sackville-Baggins).

Che tipo di regime instaura Saruman? Si tratta di un sistema che prevede l’avvio dell’industria, la pianificazione delle attività produttive, l’organizzazione del commercio, l’aumento della burocrazia e del controllo poliziesco. Questi sono tutti aspetti che la storia europea ha conosciuto bene, ma in tempi precedenti e con risultati assai più duraturi di quelli dei cosiddetti regimi totalitari. Corrispondono infatti alla grande trasformazione che ha traghettato l’Europa dalle società tradizionali a quelle moderne.
Ciò che Tolkien racconta con l’avvento del potere di Saruman è qualcosa di molto simile alla nascita dello stato moderno. Lo stato che ha bisogno di omologare i comportamenti e di renderli funzionali: «L’influenza livellatrice dell’organizzazione, infatti, non può che ostacolare le decisioni indipendenti, finendo così per soffocare e controllare l’individuo».

Disegni: "The Hill: Hobbiton across the Water" di J.R.R. TolkienL’autrice però è attenta a non cascare in facili semplificazioni, ed entra piuttosto nel merito di questo passaggio, constatando come la Contea che subisce la violenta trasformazione non sia già più una società tradizionale. All’arrivo di Saruman, infatti, è un luogo già in parte moderno, dove l’aristocrazia è un vago retaggio, le differenze di censo prevalgono sulle differenze di status, l’etica della common people prevale su quella gentilizia, ecc.
Ciò che Saruman imporrà alla Contea è la razionalizzazione della legislazione, della produzione, del commercio, dell’uso del territorio. La razionalizzazione – che non è sinonimo di razionalità – è il processo innescato dallo stato moderno, appunto, che smantella i vecchi schemi sociali e le appartenenze tradizionali, per rendere la società più controllabile e più efficiente. E può attuarsi nella Contea – al contrario che in altre società della Terra di Mezzo – proprio perché gli Hobbit sono già oltre il feudalesimo, sono già approdati a una visione del mondo protoborghese.

Razionalizzare e modernizzare significa anche migliorare il rapporto tra costi e benefici, laddove i benefici sono intesi come maggiore margine di profitto: il mulino industriale soppianta il mulino ad acqua, gli alberi vengono abbattuti per farne legname e fare spazio a nuovi edifici utili a immagazzinare il surplus di prodotto da esportare.
Nell’economia capitalistica la frazione chiave è quantità di prodotto su unità di tempo. Poiché il tempo è denaro, risparmiare tempo equivale a risparmiare denaro e aumentare il margine di profitto. La fretta è il tratto distintivo della moderna società capitalistica, ma è anche il grande difetto di Saruman, secondo quanto sostengono Barbalbero e Gandalf.

«Attraverso l’affermarsi della razionalità in molti degli ambiti della vita sociale e l’aumento dell’utilizzo della tecnologia, la Contea si trasforma in una società spersonalizzata, la cui legittimità poggia sull’autorità burocratica codificata da procedure certe, verificabili e socialmente condivise».
Questo punto – fa notare ancora l’autrice del saggio – segna anche la differenza qualitativa tra il regime di Saruman e quello di Sauron. Se, come dice Frodo, attraverso Saruman lo spirito di Mordor è arrivato nella Contea, è pur vero che il potere di Sauron a Mordor non è affatto un potere “moderno”. In quel caso si tratta infatti di una dittatura monocratica e schiavistica, basata sul carisma e sul terrore incusso direttamente dal tiranno. Insomma tutto il contrario della razionalizzazione e spersonalizzazione che sta alla base del moderno potere sarumaniano.

Illustrazione: dettaglio di "The Scouring of the Shire" dei fratelli HildebrandtC’è infine un ultimo elemento di riflessione, forse il più spinoso del saggio, e riguarda un aspetto caro a Tolkien: l’esercizio del libero arbitrio rispetto alle imposizioni delle circostanze. Libero arbitrio significa esercizio della libertà di scelta, dunque assunzione di responsabilità. La passività e l’inerzia della società Hobbit sotto il dominio di Saruman deve lasciare il posto al ripristino della libertà e della responsabilità in un modello sociale che però – lo si è visto – non è né statico né specchio di un ordine eterno.
Se è vero che Tolkien stesso manifesta la più antimoderna sfiducia per la formalizzazione dei princìpi in quanto premessa “costituzionale” dello stato moderno (vedi lettera n.186), è altrettanto vero che, da cattolico, confida nella possibilità che l’essere umano usi da sé la ragione per fare la cosa giusta, cioè per praticare e affermare quei princìpi e quelle virtù. Ma questo implica anche la possibilità che la ragione individuale entri in conflitto con la storia, ribellandosi all’imposizione e non già affidandosi remissivamente alla provvidenza (Tolkien non è Manzoni). Da questo punto di vista, se da un lato la moderna società pianificata si basa sulla delega delle decisioni alla casta dei pianificatori produttivisti, dall’altro lato nemmeno la società di tipo organicistico può garantire l’esercizio del libero arbitrio. Dunque – volente o nolente – Tolkien rimane, come chiunque, un uomo del proprio tempo, un moderno post-illuminista:

«A un modello economico e sociale basato sui principi della razionalità formale in cui l’influenza livellatrice dell’organizzazione burocratica finisce per soffocare e controllare l’individuo privandolo della libertà di scelta, Tolkien contrappone così il libero arbitrio e la ragione illuministica, vale a dire la capacità dell’individuo di avvalersi del proprio intelletto come guida nelle scelte da compiere».

Inutile dire che un tasto come questo, anche solo sfiorato, potrebbe far nascere un bel dibattito.
Buona lettura.

Scarica il saggio di Elisabetta Marchi:
La Contea di Saruman – Elisabetta Marchi

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Torna Amarte a Roma con Tolkien Music

Villa De Sanctis - RomaTorna a Roma dal 22 al 30 aprile 2017 AmArte, giunta alla quarta edizione, che si terrà a Roma nel V Municipio, presso la Casa della Cultura di Villa De Sanctis, in via dei Gordiani 5. Nata come risposta a una fame di cultura e creatività che pervade le periferie di Roma, AmArte è il grido di orgoglio delle periferie, sempre più abbandonate a se stesse, da una politica sempre più virtuale e lontana dai problemi concreti, che non fa che riempirsi la bocca di slogan e vaghe promesse. AmArte è una sfida, è l’orgoglio di voler continuare ad essere umani.
Amarte programmaIl tema di quest’anno sarà “Arte e Terremoto” e il festival è in contatto diretto con la regione Marche e con l’Università di Camerino, per affiancare alle mostre, agli eventi artistici e ai convegni delle iniziative benefiche per raccogliere fondi per la ricostruzione. L’evento si apre con la conferenza “Creatività e Libertà d’Espressione” subito dopo aperitivo artistico e degustazione di birre artigianali. Domenica, le maestre della scuola offrono dimostrazioni di alcune delle tecniche che più usiamo e nel tardo pomeriggio l’opera più votata dal pubblico riceve il premio Amarte. Sabato dalle ore 18:00 alle ore 20:00, Mauro Valentini presenterà il libro “Marta Russo Il Mistero della Sapienza”, con le musiche di Marco Abbondanzieri e Rodolfo Cubeta un’orazione civile sul caso Marta Russo.

Il 14 maggio a Galliate: un viaggio nella Terra di Mezzo

Castello Sforzesco di GalliateDomenica 14 maggio torna l’iniziativa Un Viaggio nella Terra di Mezzo, organizzata dal FAI Giovani di Novara assieme all’Associazione Italiana Studi Tolkieniani e alla associazione di rievocazione tolkieniana Quarta Era (troverete qui la pagina facebook dell’evento). Giunto alla sua seconda edizione, l’evento si svolgerà al Castello Sforzesco di Galliate (NO), dalle 10 alle 19.
La manifestazione ospiterà scrittori e studiosi, artisti e cosplayers, con un programma intenso e vario adatto a tutti gli appassionati di Tolkien, del fantastico e del medioevo, quale che sia l’approccio prediletto.
Scoprite insieme a noi cosa vi attende in questo nuovo, meraviglioso, viaggio nella Terra di Mezzo!

La reincarnazione degli Elfi a Tempo di Libri!

Studiosi: Claudio TestiL’elenco delle iniziative culturali a cui l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani prende parte si arricchisce di un nuovo intervento: Claudio Testi, vice-presidente AIST, saggista, filosofo, nonché organizzatore del Tolkien-Lab (frutto della collaborazione tra l’AIST e l’ Istituto Filosofico di Studi Tomistici), presenterà La reincarnazione degli Elfi a Tempo di Libri, il 19 aprile.
Se ancora non avete potuto assistere ad una delle presentazioni del volume, non perdete questa occasione!

Tolkien Studies, rivelati i contenuti del num. 14

Tolkien Studies 13 - 2016David Bratman ha annunciato sul suo sito il contenuto del prossimo volume della rivista Tolkien Studies: A Scholarly Annual Review. Il quattordicesimo numero del periodico, edito dalla West Virginia University Press, verrà pubblicato entro la fine dell’anno, nel duplice formato: cartaceo con copertina flessibile e sul sito Project MUSE.
Già nel volume dello scorso anno era stata recensita la traduzione in inglese del volume Tolkien e la filosofia, a cura di Roberto Arduini e Claudio Testi (casa editrice Marietti 1820, tradotta per la serie Cormarë della Walking Tree Publishers) da parte di Andrew Higgins: quest’anno è il turno di un altro intervento italiano, “Stolen Pears, Unripe Apples: The Misuse of Fruits as a Symbol of Original Sin in Tolkien’s The New Shadow and Augustine of Hippo’s Confessions” di Giovanni Costabile.
Tra i volumi recensiti appaiono anche le due edizioni di The Lay of Aotrou and Itroun (quella curata da Verlyn Flieger e l’edizione serba, bilingue, curata da Aleksandar Mikić), da Dimitra Fimi, e A Secret Vice, edito dalla stessa Fimi, ma recensito da Arden R. Smith.
Eccovi in anteprima l’elenco dei contenuti!

Annunciata una nuova traduzione per le Lettere di Tolkien!

AIST alla Bologna Children's Book FairUna meravigliosa notizia per gli appassionati di Tolkien italiani: fuori catalogo da molti anni, torna l’epistolario del Professore! La fantastica novità è stata annunciata durante l’intervento Camminare tra gli Elfi: le difficoltà di tradurre J. R. R. Tolkien con Roberto Arduini (presidente AIST), Giampaolo Canzonieri (saggista e traduttore AIST) e Lorenzo Gammarelli (traduttore AIST), tenutosi alla Bologna Children’s Book Fair martedì 4 aprile.
Sul canale YouTube dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani è possibile vedere il filmato realizzato durante l’intervento, in cui si annuncia l’uscita della nuova traduzione delle Lettere.

Tolkien Day 2017, un successo a Roma!

Locandina Tolkien Day 2017Dopo settimane di attesa, il 25 marzo finalmente è arrivato e con lui il Tolkien Day. Un giorno per celebrare Tolkien, le sue opere e la grande influenza che esse hanno avuto sull’arte, sulla musica, sul cinema e sul mondo del gioco.
Il cinema è stato il primo argomento ad essere trattato: nella Sala Cinema MACRO, sono state proiettate una selezione di scene dal capolavoro di animazione di Ralph Bakshi, realizzato facendo ricorso a tecniche molto innovative (all’epoca della realizzazione), come il Rotoscope, e dal lungometraggio realizzato per la BBC di Jules Bass e Arthur Rankin (tuttora tra i meno conosciuti).
È stato poi il turno dei fanfilm: The Hunt for Gollum di Chris Bouchard, Tolkien’s Road di Nye Green, Diari dalla Terza Era di Claudio Ripalti e Born of Hope di Kate Madison, commentati da Stefano Mangusta.

Andrea Piparo skatching - Tolkien Day 2017L’arte è stata la seconda tematica approfondita, con le interviste ad Andrea Piparo e a Simona Calavetta, che durante tutto il pomeriggio sono stati presenti con i loro artist desk, realizzando meravigliose opere a tema fantastico dal vivo, entrambe col proprio peculiare stile a contraddistinguerli.
Ma non si è parlato solo degli artisti presenti in prima persona: si è tenuta una conferenza sull’influenza delle opere di Ted Nasmith sulla trasposizione cinematografica del Signore degli Anelli, con Stefano Mangusta e Sergio Lombardi come relatori. Altri artisti ancora sono stati esplorati, con la proiezione delle migliori opere tratte dai Tolkien Calendars dal 1973, col commento di Sergio Lombardi e Alessandro Bottero.
Infine, si è tenuta la Presentazione Calendario 2018 AIST Lords for the Ring, con il presidente dell’AIST Roberto Arduini e i soci Sara Gianotto e Stefano Mangusta, discutendo anche del grande successo dell’edizione del 2017.

La letteratura non poteva certo mancare in un simile contesto: è stato presentato il romanzo di Roberta Tosi, che ha anche tenuto una conferenza dal titolo Esiste un’arte Elfica? Tolkien e la creazione letteraria nella Terra di Mezzo.
Claudio Testi, Lorenzo Gammarelli, Giampaolo Canzonieri e Alberto Ladavas hanno presentato l’ultima uscita della collana Tolkien e dintorni della casa editrice Marietti 1820, il volume La reincarnazione degli Elfi.

Holy Martyr al Tolkien Day 2017La musica, da cui nasce l’intero Creato secondo il legendarium tolkieniano, ha avuto a sua volta ampio spazio. È stato presentato il libro J.R.R. Tolkien, il Signore del Metallo di Stefano Giorgianni, dedicato al rapporto della musica metal con gli scritti del Professore. Rimanendo in ambiente metal, gli Holy Martyr hanno presentato il loro nuovo concept album: Darkness Shall Prevail, anch’esso di ispirazione tolkieniana.
Dopo la rassegna di illustrazioni, Sergio Lombardi e Alessandro Bottero hanno presentato anche una selezione commentata di brani delle principali band che hanno reso omaggio a Tolkien.

Tolkien e il gioco - Tolkien DayDurante l’intero evento una mostra interattiva di giochi storici e rari ispirati a Tolkien è stata aperta ai visitatori, con esperti disponibili ad illustrarli agli interessati.
Il gioco è stato al centro anche di due conferenze: L’influenza di Tolkien nel gioco, tenuta da Luca Giuliano e Andrea Angiolino, massimi esperti del gioco in Italia, che hanno trattato dei role-playing e dei boardgame ispirati al mondo tolkieniano, e E’ possibile un gioco fantasy non ispirato a Tolkien? di Massimo Senzacqua, creativo e creatore del più antico gioco fantasy mediterraneo.

Leggere Tolkien - Tolkien Day 2017Considerando la data scelta, non poteva certo mancare uno spazio dedicato alla lettura di Tolkien: il 25 marzo, data della distruzione dell’Unico Anello nella subcreazione tolkieniana, cade il Tolkien Reading Day stabilito dalla Tolkien Society. Tra i brani letti, sia dai volontari AIST che dagli appassionati venuti a farci visita, ci sono stati la lettera di Gil Galad a Tar-Meneldur, l’Ainulindalë, l’incontro tra Thingol and Melian ed altri ancora.

Terra di Mezzo Cosplayers - Tolkien Day 2017È stata quindi una giornata davvero ricca, allietata dalla presenza dei membri del gruppo Terra di Mezzo Cosplayers, che nei panni dei loro personaggi tolkieniani preferiti hanno assisto all’intero evento e coi quali i visitatori hanno potuto farsi ritrarre davanti al photo set approntato, raffigurante casa Baggins.
Classici AIST come la Pesca dell’Anello o la selezione di pubblicazioni critiche sugli scritti del Professore hanno avuto il loro immancabile posto, suscitando la curiosità di tanti partecipanti.
Staff Tolkien Day 2017Si è trattato di una giornata che ha regalato agli organizzatori un’enorme soddisfazione, nonostante le difficoltà legate manifestazioni di protesta previste per lo stesso giorno a Roma. Gli appassionati tolkieniani che hanno preso parte alla nostra iniziativa sono stati molti, quasi 500, e anche un sole beniamino ha scelto di illuminare la terrazza del MACRO (dove si sono svolti molti degli interventi) a dispetto delle previsioni meteo. Anche il Banchetto Hobbit ha stuzzicato la curiosità dei visitatori: ben 150 amanti della buona tavola hanno deciso di fermarsi a cena con noi.
Ringraziamo il MACRO che ci ha ospitati, Ludomaniacs e Gabriele Luccioni senza i quali nulla sarebbe stato possibile, i relatori per i loro preziosi interventi, gli ospiti che hanno arricchito il nostro programma e soprattutto i visitatori che hanno dato ai nostri sforzi un senso, permettendoci così di vivere una bellissima giornata dedicata al nostro autore preferito, J. R. R. Tolkien.

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– Leggi l’articolo Il 25 marzo partecipa al Tolkien Day a Roma!
– Leggi l’articolo Tolkien Day, ci sono anche gli Holy Martyr
– Leggi l’articolo Tolkien Day, intervista agli Holy Martyr
– Leggi l’articolo Tolkien Day: il Tolkien Reading Day e la poesia
– Leggi l’articolo Tolkien Day, parla la scrittrice Roberta Tosi
– Leggi l’articolo Tolkien Day, un trofeo per il padre dei giochi

LINK ESTERNI:
– Vai alla pagina facebook di LudoManiacs
– Vai al sito di Andrea Piparo
– Vai al blog di Simona Calavetta
– Vai al sito della Tsunami Edizioni
– Vai al sito della Tolkien Society

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L’AIST al Romics 2017, ecco il programma!

Romics 2017Dal 6 al 9 aprile si terrà la ventunesima edizione del Romics, presso la Fiera di Roma. Il Romics, festival internazionale del fumetto, dell’animazione, del cinema e dei games, offrirà ai suoi visitatori quattro giorni di eventi, attività ludiche e tanto divertimento (potete trovare il programma generale qui).
L’AIST, già presente dall’edizione primaverile del 2016, non mancherà a questo fantastico appuntamento, ormai tappa fissa della nostra associazione. Molte sono le sorprese in serbo, vi proporremo le nostre novità così come le attività che i visitatori hanno tanto apprezzato le scorse edizioni: vi aspettiamo numerosi, allo stand F17 del padiglione 5!

Tolkien alla Bologna Children’s Book Fair

Bologna Children's Book Fair 2017Come già annunciato nell’articolo La primavera AIST: ecco i nostri eventi!, l’AIST porta Tolkien anche in una delle fiere culturali più importanti d’Italia, la Bologna Children’s Book Fair, la Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, che si terrà a BolognaFiere dal 3 al 6 aprile. Tolkien è infine entrato nelle scuole e nelle università anche in Italia e l’AIST si è sempre impegnata perché le opere del Professore avessero il loro giusto posto nello studio della letteratura: approdare alla Bologna Children’s Book Fair è un’importante tappa del percorso della valorizzazione delle opere tolkieniane.