Fin dalla sua première nel settembre 2022, la serie tv di Amazon Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è stata al centro delle discussioni. Con un budget record e obiettivi ambiziosi, Amazon mirava a far diventare la serie un fiore all’occhiello di Prime Video. Tuttavia, il basso numero di spettatori e un’accoglienza contrastante hanno messo in discussione il futuro della serie. Un recente rapporto, tuttavia, suggerisce che il contratto di Amazon con la famiglia Tolkien potrebbe svolgere un ruolo chiave nel determinare se la serie verrà continuata o cancellata.
Categoria: Cinema
La colonna sonora del Signore degli Anelli di Howard Shore arriva in vinile
Rhino Records ha annunciato una nuova edizione della colonna sonora del Signore degli Anelli, composta da Howard Shore. In uscita il 3 ottobre 2025, sarà composta da tre doppi dischi.
Germania, Rings of Power finisce gratis in tv
Una grande sorpresa, e forse anche un cattivo presagio, l’emittente pubblica tedesca ZDF ha annunciato la messa in onda della serie tv di Amazon Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, precedentemente disponibile esclusivamente su Prime Video. A partire dal 30 ottobre alle 10:00, i 16 episodi delle prime due stagioni saranno disponibili in streaming su ZDF per 30 giorni. La trasmissione nel palinsesto lineare, invece, inizierà lunedì 3 novembre su ZDF: tre episodi saranno trasmessi ogni giorno dal lunedì al venerdì in prima serata a partire dalle 20:15 (quattro il venerdì).
Il Signore degli Anelli di Bakshi anche in Blu-ray
Il Signore degli Anelli di Ralph Bakshi sfiora la soglia dei 50 anni, eppure continua a far parlare di sé. Un cult che, infatti, con Amazon sarà ridistribuito in Blu-ray in un edizione rimasterizzata deluxe, accompagnata da un’intervista esclusiva al suo stesso autore. Si tratta di un grande passo in avanti, soprattutto per l’edizione italiana che non ha ancora visto una ristampa home video, se non quella in DVD del 2010. Non male, insomma, considerando che fin dalla sua uscita nelle sale il film è stato ritenuto un mezzo flop.
Il Signore degli Anelli nella versione animata dal regista originario di Brooklyn è infatti un sogno mai realizzato, almeno non per intero; un capolavoro di sperimentazione tecnica e di avanguardia visiva, che ha sfidato i tempi immaturi della produzione statunitense. Questo perché, anche se il pubblico era pronto per una grande trasposizione su grande schermo, quelli che non osavano fare il grande passo erano proprio coloro che a Hollywood si scervellavano su come rendere realtà un progetto di simile portata. Risultato? Un film a metà, tagliato di netto dopo la battaglia del Fosso di Helm, con un finale sospeso in attesa di un seguito che non arriverà mai.
Hunt for Gollum: ci saranno Gandalf e Frodo
Durante il fine settimana, all’evento londinese per i fan “For the Love of Fantasy”, Ian McKellen ha aggiornato il pubblico sul nuovo film del Signore degli Anelli, diretto da Andy Serkis. «Le riprese inizieranno a maggio. Sarà diretto da Gollum, e sarà tutto incentrato su Gollum», ha anticipato McKellen. La Warner Bros. ha annunciato “Caccia a Gollum” lo scorso anno, con Serkis alla regia e protagonista, e Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens come produttori. L’uscita era prevista per il 2026, poi è stata posticipata a dicembre 2027.
Fellowship: Tolkien & Lewis, film per cristiani
«Anche i narratori hanno un inizio…». È la promessa con cui si apre Fellowship: Tolkien & Lewis, cortometraggio di 12 minuti e 36 secondi che mette in scena l’incontro e il legame tra due giganti della letteratura: C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien. Diretta da Paul Syrstad, regista di Testament: The Parables Retold, la pellicola è un viaggio in quelli che il regista considera i tre pilastri che hanno definito le vite e i capolavori dei due scrittori: amicizia, fantasia e fede. Nato in Spagna da madre inglese e padre norvegese, Syrstad si è formato come attore alla Central School of Speech and Drama di Londra, prima di fondare la propria casa di produzione, “Roarlight”, dedicandosi alla regia e alla scrittura.
«L’idea di questo progetto è nata quando sono andato ad Angel per l’evento Illuminate; era la prima volta che portavamo il nostro film, Testament: The Parables Retold. Durante l’evento un produttore mi ha detto: “Abbiamo qualcosa che vorremmo proporvi”. E io ho risposto: “Okay”. Così mi hanno portato di sopra e mi hanno detto: “Quindi vogliamo raccontare la storia della fede, della fantasia e dell’amicizia di…” E io ho completato la frase dicendo semplicemente: “… C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien”. Da lì, il passo verso il set è stato inevitabile!».
The Rings of Power, cosa sappiamo sulla terza stagione?
Dopo la chiusura della seconda stagione, che ha ricevuto un solo premio BAFTA (Migliori effetti speciali, visivi e grafici), una nomination ai Primetime Emmy Awards nella categoria Outstanding Special Visual Effects in a Season or a Movie, e con un ottavo episodio, andato in onda il 3 ottobre 2024, in cui molti segreti sono stati rivelati, cresce l’attesa per il nuovo capitolo della serie Amazon ambientata nell’immaginifico Mondo Secondario creato dalla penna di J.R.R. Tolkien. Ma cosa possiamo aspettarci ora?
Il fumetto Mythmakers diverrà un film al cinema
Secondo un nuovo rapporto del sito web cinematografico Collider, la recente graphic novel di John Hendrix che racconta l’amicizia tra C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien riceverà il trattamento per il grande schermo come film d’animazione. Il volume era da noi già stato recensito qui. The Mythmakers racconta la storia di come Lewis e Tolkien diventarono amici e di come la loro amicizia contribuì a dare forma ai rispettivi capolavori fantasy: Le Cronache di Narnia e Il Signore degli Anelli. I due professori si sarebbero incrociati per la prima volta nel 1926 durante una riunione di facoltà al Merton College; poco più tardi fondarono il gruppo letterario informale che sarebbe divenuto noto col nome di Inklings. La loro amicizia e influenza reciproca, non solo come scrittori, continuò però per decenni fino alla morte di Lewis nel 1963. Come scritto nella recensione al volume, all’interno del libro sono presenti alcuni elementi esplicitamente speculativi, che però risultano sempre plausibili, non contraddicono quanto noto sulla vita dei due protagonisti e rendono la narrazione più fluida.
Il fan film che ha creato una nuova Hobbiton
A volte per tornare nella Terra di Mezzo non servono milioni di dollari. Possono bastare due amici, una videocamera, tanta passione, sei anni di lavoro nei boschi… e una buca hobbit, ovviamente. È quel che è successo proprio a due giovani studenti nei Monti Orlické, cioè i “Monti dell’Aquila”, una catena montuosa nei Sudeti Centrali, nella Repubblica Ceca; il risultato è stato un nuovo fan film dal titolo Shadows of the Shire e addirittura la costruzione di un vero e proprio villaggio hobbit. Ma andiamo con ordine.
The Hunt for Gollum ha una data: il 17/12/2027
C’è finalmente una data per l’uscita del nuovo film sulla Terra di Mezzo, intitolato Il Signore degli Anelli: Caccia a Gollum. L’annuncio, atteso con trepidazione, conferma che il ritorno nel mondo creato da J.R.R. Tolkien è previsto per il 17 dicembre 2027. Il periodo di uscita, come riportato da Variety, non stupirà gli appassionati delle precedenti trilogie dirette da Peter Jackson, perché abituati ai lanci nel periodo prenatalizio.
The Hunt for Gollum: le novità sul nuovo film
Prima il divieto sul fan-film The Hunt for Gollum (ritirato subito dopo), poi la foto girata sui social che mostrava Andy Serkis insieme a una presunta troupe della produzione a Hobbiton in Nuova Zelanda, poi ancora gli storici attori del cast originale che avrebbero preso parte al nuovo avvincente capitolo della saga. Ora anche il rinvio di un anno dell’uscita: dal 2026, come annunciato dalla Warner Bros lo scorso maggio, alla fine del 2027, come specificato invece da Andy Serkis in persona durante il Fan Expo Vancouver di febbraio. Insomma, Lord of the Rings: Hunt for Gollum non è neppure stato scritto e ha già fatto parlare di sé più di qualsiasi altra produzione fantasy dell’ultimo anno. L’hype dei fan non è alle stelle: di più, e ciò significa che a questo giro, a differenza de Gli Anelli del Potere e de La Guerra dei Rohirrim, è vietato sbagliare. In gioco c’è la potenziale credibilità dei futuri film sul Legendarium, che rischierebbe così di sprofondare, cinematograficamente parlando, in un baratro paragonabile solo a quello che ci fu fino agli anni ’90, periodo antecedente al capolavoro (e quindi a questo punto miracolo?) della trilogia di casa New Line Cinema.
Gli Anelli del Potere, Jennifer Salke se ne va
Con “Rings of Power” si è scavata la fossa, con “The Citadel” si è costruita la bara, e con il nuovo film di “James Bond” ha messo una bella lapide sulla sua carriera. È questo il tono della maggior parte dei commenti alla notizia che Jennifer Salke si è dimessa dalla carica di responsabile di Amazon MGM Studios, una mossa che potrebbe indicare un forte livello di insoddisfazione nei confronti della strategia di streaming adottata dall’azienda negli ultimi anni. Il capo della Salke, Mike Hopkins (responsabile di Amazon MGM Studios e Prime Video) ha elogiato il suo lavoro in un’e-mail ai dipendenti e ha descritto la sua partenza come quella che consente all’azienda di «accorciare un po’ la nostra struttura di leadership», un tema ricorrente nei recenti licenziamenti nelle aziende tecnologiche. In altre parole, il ruolo di Salke verrà eliminato da Amazon e i responsabili degli studi cinematografici e quelli degli studi televisivi riferiranno direttamente a Hopkins. A prescindere dal linguaggio diplomatico, i principali motivi di questo licenziamento (perché di questo si tratta) sono proprio il flop della serie tv Citadel, la cattiva gestione del rapporto con i proprietari dei diritti di James Bond, ma anche l’alto costo e gli ascolti non altrettanto alti come sperato per la serie tv Il Signore degli Anelli: gli Anelli del Potere.
Russia, premiato il fan film Visions of Storm
Un elfo e un uomo attraversano una foresta infestata dagli orchi per consegnare un messaggio importante alla città di Erebor. La missione si complica quando vengono attaccati da un’intera squadra di orchi. Questa è la trama di Predvestniki Buri («Предвестники Бури») che si può tradurre come I Precursori della Tempesta (in inglese tradotto Visions of Storm), un nuovo fan film realizzato in Russia, che ha richiesto ben cinque anni di lavoro, il coinvolgimento di quasi 100 persone e un crowdfunding per raccogliere le ultime risorse per finirlo. In compenso, il fan film ha appena vinto il Premio Miglior Film 2025 a San Pietroburgo.
The War of the Rohirrim, se Tolkien guarda a Est
Dopo essere uscito nelle sale a dicembre, il nuovo film anime The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim approda in streaming, unendosi al resto della saga sul servizio di streaming HBO Max. La notizia è stata confermata nel video promozionale più recente di Max, che annuncia la programmazione di febbraio 2025. Il film è presentato nel video, anche se The War of the Rohirrim non è elencato nella lista delle novità di Warner Bros. Discovery. Il film arriverà su Max a febbraio insieme ad altri titoli, ma una data esatta deve ancora essere rivelata. L’anime sul mondo della Terra di Mezzo si adatterà perfettamente al catalogo streaming di Max, dato che il servizio ospita già la trilogia di Peter Jackson, la trilogia prequel su The Hobbit e il film animato del 1978 Il Signore degli Anelli di Ralph Bakshi. Invece, la serie live-action Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è trasmessa in streaming solo su Amazon Prime Video.
Gli Anelli del Potere, la terza stagione è confermata
Prime Video ha confermato che la terza stagione di The Lord of the Rings: The Rings of Power è in fase di pre-produzione e le riprese inizieranno questa primavera nella nuova sede di produzione della serie, gli Shepperton Studios nel Regno Unito. Inoltre, sono svelati i nomi dei tre registi, di cui due di ritorno e uno nuovo: Charlotte Brändström, Sanaa Hamri e Stefan Schwartz faranno parte di questa stagione. La serie tv liberamente ispirata alle opere di JRR Tolkien, ha suscitato reazioni contrastanti nel pubblico e nella critica, ma continua a essere uno dei principali motori di Amazon per le nuove iscrizioni al servizio di Amazon Prime.
Gli Anelli del Potere: alla fine gli ascolti totali sono calati
Giungono finalmente nuovi dati sugli ascolti de Gli Anelli del Potere e, a dire il vero, non sembrano molto positivi. Infatti, secondo ScreenRant – un rapporto della società di analisi dello streaming di terze parti Luminate –, la seconda stagione dello show diretto da Patrick McKay e J.D. Payne avrebbe registrato un notevole calo dell’audience rispetto alla precedente. Più precisamente, il numero di spettatori della Stagione 2, nelle sue prime 12 settimane di disponibilità, sarebbe diminuito del 60% rispetto alla Stagione 1 in termini di minuti totali guardati. Questo dato appare in netto contrasto con i feedback estremamente entusiastici rilasciati da Jennifer Salke, capo degli Amazon-MGM Studios, secondo la quale ben 55 milioni di persone avrebbero “interagito” con la serie dal lancio della seconda stagione il 29 agosto scorso.
La guerra dei Rohirrim: La recensione del film
Dopo esser passato nella seconda parte di Dicembre nel resto del mondo, Il Signore degli Anelli – La guerra dei Rohirrim arriva finalmente al cinema anche da noi. È approdato infatti in sala il 1° gennaio 2025, dopo una lunghissima attesa più che giustificata, dato che il film diretto da Kenji Kamiyama si porta dietro alcune interessanti e inedite premesse. Innanzitutto, si tratta di un’opera in stile anime, una tecnica finora mai utilizzata per un adattamento del Legendarium, ma, ancora più importante, è il fatto che il film rappresenta un prequel della trilogia di Peter Jackson, diventando così un capitolo ufficiale della saga del Signore degli Anelli, iniziata 25 anni fa e continuata qualche decennio successivo con Lo Hobbit.
War of the Rohirrim, su piattaforma dopo 14 gg
Beh, è stato veloce. Il film anime della New Line Cinema The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim, uscito negli Stati Uniti e molti altri Paesi il 13 dicembre sarà disponibile in digitale a casa già dal 27 dicembre prossimo, avendo avuto così un passaggio nelle sale cinematografiche di appena 14 giorni. In Italia uscirà il primo gennaio. La competizione natalizia ha danneggiato, infatti, il botteghino del cartone animato ambientato nella Terra di Mezzo, con competitor del calibro di Oceania 2 (717 milioni di dollari in tutto il mondo), Wicked (525 milioni di dollari), Mufasa, Pushpa 2 e il deludente Kraven il cacciatore, oltre ai nuovi arrivati Nosferatu e A Complete Unknown. Ma su tutti spicca soprattutto un film come Sonic The Hedgehog 3, che ha superato i 70 milioni di dollari in quattro giorni.
Al cinema The War of the Rohirrim ma non in Italia
Alla fine hanno ceduto tutti alla tentazione dell’Anello. A poco meno di un quarto di secolo dalla prima trilogia del Signore degli Anelli, Peter Jackson e compagni tornano nella Terra di Mezzo con un nuovo film d’animazione, Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim (The War of the Rohirrim). Quest’ultimo – dopo la premiere mondiale del 5 dicembra a Londra – esce nelle sale di tutto il mondo il 13 dicembre 2024, tramite New Line Cinema, mentre in Italia uscirà solo l’1 di gennaio 2025, per non dar fastidio ai cinepanettoni che altrimenti andrebbero deserti…
In realtà Jackson è “solo” produttore esecutivo del film, ma “si è tirato indietro” dal coinvolgimento quotidiano incoraggiando il regista Kenji Kamiyama a mettere il suo timbro sul film. Quest’ultimo è un prequel della prima trilogia, che si assume il gravoso compito di adattare La Casa di Eorl, un paragrafo sepolto nelle Appendici del capolavoro di J.R.R. Tolkien, in cui si racconta del popolo dei Rohirrim, appunto. Il tutto in stile anime, cioè come cartone animato giapponese, una novità assoluta per Tolkien, ma che richiama alcune produzioni degli anni Settanta, dall’incompiuto di Ralph Bakshi ai due film Rankin/Bass.
Freud, l’ultima analisi: un film tolkieniano
Gli appassionati tolkieniani potrebbero andare a vedere il film di Matt Brown Freud, l’ultima analisi – basato sull’incontro immaginario tra un Sigmund Freud morente e il professor C.S. Lewis, nel 1939 – anche solo per vedere riassunto il rapporto tra Tolkien e l’amico e collega Lewis nei flash-back della vita di uno dei due protagonisti. Soprattutto potrebbero gustarsi la celebre passeggiata sull’Addison’s Walk, nel parco del Magdalen College di Oxford, durante la quale Tolkien, con i suoi ragionamenti sul mito pagano e sul mito incarnato cristiano, diede avvio al processo di conversione di Lewis; ma anche lo scampolo di riunione degli Inklings all’Eagle and Child, con la bonaria insofferenza per le lunghe letture di Tolkien. Certo risulta piuttosto implausibile che Freud avesse sentito nominare gli Inklings e in particolare conoscesse Tolkien al punto da considerarlo “brillante”, come lo definisce in un dialogo iniziale, visto che a quella data era noto soltanto come autore dello Hobbit e non pare che il padre della psicanalisi si interessasse di narrativa fantastica, né tanto meno di filologia germanica. Tuttavia è l’unica strizzata d’occhio che il film si concede quando viene tirato in ballo il padre degli Hobbit.
Per il resto si tratta né più e né meno che del confronto tra un ateo razionalista e un credente cristiano sul problema di Dio, una delle più classiche diatribe dell’età contemporanea (o “post-cristiana”, avrebbe detto lo stesso Lewis). Da una parte c’è forse il più grande avversario teorico della fede, dall’altra un cristiano convertito, ovvero un personaggio che è approdato alla fede attraverso un percorso intellettuale, oltre che spirituale, partendo appunto da quella pulce introdottagli nell’orecchio da Tolkien.
Lo spunto interessante è che la richiesta del confronto, nella finzione narrativa, parte proprio da Freud, ormai condannato a morte dal cancro. Benché non sia in alcun modo disposto a muoversi di una virgola dalle proprie posizioni oltranziste, Freud è interessato ad affrontare un’ultima discussione, e proprio con Lewis, che diventa anche un’ultima seduta psicanalitica, nella quale i due si analizzano a vicenda, scambiandosi spesso i ruoli. Delle vite dei due personaggi vengono rievocati i punti nodali, dall’infanzia all’età adulta, i rapporti con le figure genitoriali, con i loro surrogati, con la figlia Anna, nel caso di Freud, afflitta dal “complesso di Elettra”, e con la fantomatica quanto realissima “Signora Moore”, per C.S. Lewis, con la quale convisse per decenni, sostituendosi al figlio di lei, suo commilitone morto in guerra. [Piccolo inciso autoreferenziale: il film avalla la tesi di alcuni biografi di Lewis, che chi scrive riprese nel romanzo Stella del Mattino (2008) dove Lewis compariva come personaggio insieme a Tolkien, secondo la quale il rapporto con la signora Moore, una volta che Lewis divenne uomo adulto, si trasformò in qualcosa di molto più simile a una convivenza more uxorio].
Mentre la discussione si dipana, in toni cordiali ma netti e senza esclusione di colpi, e i lati oscuri delle due personalità emergono insieme alle rispettive umane debolezze, dalla radio giungono le notizie dell’imminente scoppio della seconda guerra mondiale. Frammenti di discorsi di Hitler contro il giudeo-bolscevismo che minaccia l’Europa; quelli del primo ministro britannico Chamberlain (mentre quello celeberrimo di re Giorgio VI ci viene risparmiato, perché la radio viene accesa quando è appena finito: e questa forse è una seconda mezza strizzata d’occhio allo spettatore, visto che rimanda a un bellissimo e pluripremiato film di una dozzina d’anni fa); e i rapporti sui bombardamenti della Polonia da parte della Luftwaffe, già attesa anche sui cieli di Londra. Il tutto intervallato da musica sinfonica, snobbata come un tedioso riempitivo, ma in realtà importante nel finale, almeno quanto l’ultimo gesto di Freud (no spoiler).
Freud è morente proprio mentre il mondo inaugura un nuovo grande massacro, dopo quello da cui Lewis è uscito con una ferita, un trauma da esplosione, e una promessa all’amico morto che gli condizionerà la vita. Ma perché, nell’ora più buia dell’Europa, cercare il confronto proprio con quest’uomo più giovane e tanto diverso? Perché pretendere di confutare Dio per morire ancora più convinto delle proprie convinzioni? Per tutto il film è questa la domanda che aleggia sulla vicenda e che gli stessi personaggi si fanno. Ovviamente la risposta non è fornita dai dialoghi bensì dalla trama stessa, o proprio dalla situazione che racconta. Un momento estremo, per la storia mondiale e per un uomo che ha fatto la storia del pensiero occidentale, il quale sa benissimo che dentro ogni essere umano c’è un potenziale tiranno, un piccolo Hitler irrazionale da tenere a bada e da sconfiggere. Dall’altra parte c’è uno che, senza rinnegare la ragione né la necessità di difendersi, ma rigettando il meccanicismo del “Dottor Sesso”, ribadisce il paradossale messaggio evangelico, l’amore per il prossimo, nonostante e anzi forse soprattutto perché il prossimo è tutt’altro che amabile e la storia sembra sprofondare di nuovo in un baratro senza fine. I due non hanno niente in comune, se non l’essere umani, due esseri umani che si trovano nel frangente estremo: la fine della vita individuale per uno di loro, che di lì a tre settimane praticherà su di sé l’eutanasia per porre fine alla propria sofferenza, e la guerra che mette a repentaglio la vita di tutti. Quei due non saranno mai d’accordo sull’esistenza di Dio, eppure potranno continuare a parlarne fino all’ultimo istante, perfino sotto le bombe, perfino a un passo dalla morte, perché farlo è continuare a porsi la questione del senso dell’esistenza e della storia, la questione cui l’umanità non può sottrarsi, quella con la Q maiuscola. E perché domandarsi significa precisamente essere umani.
Cosa c’entra tutto questo con Tolkien? Be’, c’entra, se è vero quello che ricordava Verlyn Flieger nel suo imprescindibile Schegge di luce (Marietti, 2024), rispondendo alla domanda sul perché si dovrebbe prendere sul serio l’opera di Tolkien:

“Perché affronta in modo diretto, anche se in maniera assai creativa, i due argomenti spinosi, imbarazzanti e persino tabù che il nostro tempo tende a evitare quanto più possibile: la morte e il rapporto tra l’umanità e Dio”.
Si potrebbe aggiungere che li affronta senza avere la pretesa di risolverli in maniera dottrinale, ovvero tenendosi alla larga da qualsivoglia intento catechistico o apologetico. Ecco, il film di Brown in effetti racconta un immaginario quanto realistico confronto sugli stessi temi universali. Ed è per questo che allo spettatore tolkieniano è parso che il Professore aleggiasse sul film ben oltre il breve cameo che gli viene dedicato.
Una nota finale sulle prove attoriali. Oltre al solito gigantesco Anthony Hopkins nei panni di Sigmund Freud, nella parte di C.S. Lewis c’è un bravissimo Matthew Goode, un attore troppo spesso sottoutilizzato nella cinematografia britannica o relegato a ruoli secondari. Ma bravissima è anche la giovane attrice tedesca Liv Lisa Fries nel ruolo di Anna Freud, che è di fatto la terza protagonista del film. Film che, per altro, è l’adattamento cinematografico dell’omonimo dramma di Mark St. Germain, a sua volta tratto dal saggio The Question of God di Armand Nicholi.
Insomma, Freud, l’ultima analisi è qualcosa di più dell’ennesimo film biografico su Freud, e anche per questo facilmente sparirà in fretta dalle poche sale. E però sempre meglio in sala, se si può. Alla peggio, presto o tardi approderà sulle piattaforme.
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The War of the Rohirrim, ci sarà Christopher Lee
No, non è una resurrezione e nemmeno una negromanzia. Christopher Lee è mancato nel 2015 e le sue ceneri riposano ancora sulle colline del Surrey, in Gran Bretagna, eppure l’attore britannico avrà comunque un ruolo nel lungometraggio animato The War of the Rohirrim, in uscita in tutte le sale cinematografiche del mondo il prossimo 13 dicembre 2024. Al New York Comic Con 2024, infatti, Philippa Boyens ha rivelato un ulteriore dettaglio riguardo al Saruman che apparirà nell’anime. Ci eravamo chiesti chi avrebbe dato la voce al mago: ora tutto è chiaro.
The War of the Rohirrim al ComicCon di New York
Altri film del Signore degli Anelli sono in arrivo dalla Warner Bros, con Peter Jackson e il suo team come produttori, e si prevede che anche volti noti torneranno davanti alla telecamera. Queste notizie sono state diffuse all’inizio del 2023, ma solo da poco ci sono maggiori dettagli e ora giungono delle precisazioni. Intanto, venerdì 18 ottobre 2024 si è tenuto al Comic-Con di New York un evento dedicato al film di animazione The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim. Il panel è stato condotto da Stephen Colbert e ha visto protagonisti i produttori Philippa Boyens, Jason DeMarco e Joseph Chou, il regista Kenji Kamiyama, gli sceneggiatori Phoebe Gittins e Arty Papageorgiou e gli attori Brian Cox, Gaia Wise e Luke Pasqualino, che prestano la voce rispettivamente a Helm Hammerhand (Manodimaglio/Mandimartello), alla figlia Hera, la protagonista di questo lungometraggio animato, e a Wulf, l’amico di infanzia di Hera che, a causa dell’uccisione del padre da parte di Helm, diventa il principale antagonista della vicenda. Della trama di questo film abbiamo già parlato in occasione dell’uscita del trailer. Riportiamo qui di seguito alcune delle dichiarazioni più interessanti emerse durante il panel.
Gli Anelli del Potere: il finale di stagione
Eccoci giunti al tanto atteso finale di questa seconda stagione de Gli Anelli del Potere: un episodio che raccoglie le linee narrative e prepara la strada per una terza stagione sulla quale, al momento, Amazon MGM Studios mantiene il più stretto riserbo. La narrazione è a tratti incalzante, i bei momenti non mancano ma alcune scelte di scrittura restano fin troppo approssimative.
…Gli Anelli del Potere: il settimo episodio
Il settimo episodio dello show targato Amazon ci ha finalmente mostrato un po’ d’azione, offrendo scene di battaglia e duelli che, pur non esaltanti, appaiono quantomeno godibili. La narrazione si svolge quasi per intero in una stretta unità di tempo, di luogo e di azione e forse per questo motivo appare più coesa che nelle precedenti puntate. E tuttavia, i difetti tecnici e i problemi di consistenza non mancano nemmeno adesso.
…Gli Anelli del Potere: il sesto episodio
Gli Anelli del Potere giunge al sesto episodio, che inaugura la fase conclusiva di questa seconda stagione dello show targato Amazon. Come il precedente (ne abbiamo parlato qui), anche questo offre uno spettacolo a tratti persino piacevole ma paga il fio di tanti problemi di trama che si sono accumulati nel corso dello show.
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