Il Signore degli Anelli di Ralph Bakshi sfiora la soglia dei 50 anni, eppure continua a far parlare di sé. Un cult che, infatti, con Amazon sarà ridistribuito in Blu-ray in un edizione rimasterizzata deluxe, accompagnata da un’intervista esclusiva al suo stesso autore. Si tratta di un grande passo in avanti, soprattutto per l’edizione italiana che non ha ancora visto una ristampa home video, se non quella in DVD del 2010. Non male, insomma, considerando che fin dalla sua uscita nelle sale il film è stato ritenuto un mezzo flop.
Il Signore degli Anelli nella versione animata dal regista originario di Brooklyn è infatti un sogno mai realizzato, almeno non per intero; un capolavoro di sperimentazione tecnica e di avanguardia visiva, che ha sfidato i tempi immaturi della produzione statunitense. Questo perché, anche se il pubblico era pronto per una grande trasposizione su grande schermo, quelli che non osavano fare il grande passo erano proprio coloro che a Hollywood si scervellavano su come rendere realtà un progetto di simile portata. Risultato? Un film a metà, tagliato di netto dopo la battaglia del Fosso di Helm, con un finale sospeso in attesa di un seguito che non arriverà mai.
Categoria: Film
Hunt for Gollum: ci saranno Gandalf e Frodo
Durante il fine settimana, all’evento londinese per i fan “For the Love of Fantasy”, Ian McKellen ha aggiornato il pubblico sul nuovo film del Signore degli Anelli, diretto da Andy Serkis. «Le riprese inizieranno a maggio. Sarà diretto da Gollum, e sarà tutto incentrato su Gollum», ha anticipato McKellen. La Warner Bros. ha annunciato “Caccia a Gollum” lo scorso anno, con Serkis alla regia e protagonista, e Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens come produttori. L’uscita era prevista per il 2026, poi è stata posticipata a dicembre 2027.
Fellowship: Tolkien & Lewis, film per cristiani
«Anche i narratori hanno un inizio…». È la promessa con cui si apre Fellowship: Tolkien & Lewis, cortometraggio di 12 minuti e 36 secondi che mette in scena l’incontro e il legame tra due giganti della letteratura: C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien. Diretta da Paul Syrstad, regista di Testament: The Parables Retold, la pellicola è un viaggio in quelli che il regista considera i tre pilastri che hanno definito le vite e i capolavori dei due scrittori: amicizia, fantasia e fede. Nato in Spagna da madre inglese e padre norvegese, Syrstad si è formato come attore alla Central School of Speech and Drama di Londra, prima di fondare la propria casa di produzione, “Roarlight”, dedicandosi alla regia e alla scrittura.
«L’idea di questo progetto è nata quando sono andato ad Angel per l’evento Illuminate; era la prima volta che portavamo il nostro film, Testament: The Parables Retold. Durante l’evento un produttore mi ha detto: “Abbiamo qualcosa che vorremmo proporvi”. E io ho risposto: “Okay”. Così mi hanno portato di sopra e mi hanno detto: “Quindi vogliamo raccontare la storia della fede, della fantasia e dell’amicizia di…” E io ho completato la frase dicendo semplicemente: “… C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien”. Da lì, il passo verso il set è stato inevitabile!».
Il fumetto Mythmakers diverrà un film al cinema
Secondo un nuovo rapporto del sito web cinematografico Collider, la recente graphic novel di John Hendrix che racconta l’amicizia tra C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien riceverà il trattamento per il grande schermo come film d’animazione. Il volume era da noi già stato recensito qui. The Mythmakers racconta la storia di come Lewis e Tolkien diventarono amici e di come la loro amicizia contribuì a dare forma ai rispettivi capolavori fantasy: Le Cronache di Narnia e Il Signore degli Anelli. I due professori si sarebbero incrociati per la prima volta nel 1926 durante una riunione di facoltà al Merton College; poco più tardi fondarono il gruppo letterario informale che sarebbe divenuto noto col nome di Inklings. La loro amicizia e influenza reciproca, non solo come scrittori, continuò però per decenni fino alla morte di Lewis nel 1963. Come scritto nella recensione al volume, all’interno del libro sono presenti alcuni elementi esplicitamente speculativi, che però risultano sempre plausibili, non contraddicono quanto noto sulla vita dei due protagonisti e rendono la narrazione più fluida.
The Hunt for Gollum ha una data: il 17/12/2027
C’è finalmente una data per l’uscita del nuovo film sulla Terra di Mezzo, intitolato Il Signore degli Anelli: Caccia a Gollum. L’annuncio, atteso con trepidazione, conferma che il ritorno nel mondo creato da J.R.R. Tolkien è previsto per il 17 dicembre 2027. Il periodo di uscita, come riportato da Variety, non stupirà gli appassionati delle precedenti trilogie dirette da Peter Jackson, perché abituati ai lanci nel periodo prenatalizio.
The Hunt for Gollum: le novità sul nuovo film
Prima il divieto sul fan-film The Hunt for Gollum (ritirato subito dopo), poi la foto girata sui social che mostrava Andy Serkis insieme a una presunta troupe della produzione a Hobbiton in Nuova Zelanda, poi ancora gli storici attori del cast originale che avrebbero preso parte al nuovo avvincente capitolo della saga. Ora anche il rinvio di un anno dell’uscita: dal 2026, come annunciato dalla Warner Bros lo scorso maggio, alla fine del 2027, come specificato invece da Andy Serkis in persona durante il Fan Expo Vancouver di febbraio. Insomma, Lord of the Rings: Hunt for Gollum non è neppure stato scritto e ha già fatto parlare di sé più di qualsiasi altra produzione fantasy dell’ultimo anno. L’hype dei fan non è alle stelle: di più, e ciò significa che a questo giro, a differenza de Gli Anelli del Potere e de La Guerra dei Rohirrim, è vietato sbagliare. In gioco c’è la potenziale credibilità dei futuri film sul Legendarium, che rischierebbe così di sprofondare, cinematograficamente parlando, in un baratro paragonabile solo a quello che ci fu fino agli anni ’90, periodo antecedente al capolavoro (e quindi a questo punto miracolo?) della trilogia di casa New Line Cinema.
The War of the Rohirrim, se Tolkien guarda a Est
Dopo essere uscito nelle sale a dicembre, il nuovo film anime The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim approda in streaming, unendosi al resto della saga sul servizio di streaming HBO Max. La notizia è stata confermata nel video promozionale più recente di Max, che annuncia la programmazione di febbraio 2025. Il film è presentato nel video, anche se The War of the Rohirrim non è elencato nella lista delle novità di Warner Bros. Discovery. Il film arriverà su Max a febbraio insieme ad altri titoli, ma una data esatta deve ancora essere rivelata. L’anime sul mondo della Terra di Mezzo si adatterà perfettamente al catalogo streaming di Max, dato che il servizio ospita già la trilogia di Peter Jackson, la trilogia prequel su The Hobbit e il film animato del 1978 Il Signore degli Anelli di Ralph Bakshi. Invece, la serie live-action Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è trasmessa in streaming solo su Amazon Prime Video.
La guerra dei Rohirrim: La recensione del film
Dopo esser passato nella seconda parte di Dicembre nel resto del mondo, Il Signore degli Anelli – La guerra dei Rohirrim arriva finalmente al cinema anche da noi. È approdato infatti in sala il 1° gennaio 2025, dopo una lunghissima attesa più che giustificata, dato che il film diretto da Kenji Kamiyama si porta dietro alcune interessanti e inedite premesse. Innanzitutto, si tratta di un’opera in stile anime, una tecnica finora mai utilizzata per un adattamento del Legendarium, ma, ancora più importante, è il fatto che il film rappresenta un prequel della trilogia di Peter Jackson, diventando così un capitolo ufficiale della saga del Signore degli Anelli, iniziata 25 anni fa e continuata qualche decennio successivo con Lo Hobbit.
War of the Rohirrim, su piattaforma dopo 14 gg
Beh, è stato veloce. Il film anime della New Line Cinema The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim, uscito negli Stati Uniti e molti altri Paesi il 13 dicembre sarà disponibile in digitale a casa già dal 27 dicembre prossimo, avendo avuto così un passaggio nelle sale cinematografiche di appena 14 giorni. In Italia uscirà il primo gennaio. La competizione natalizia ha danneggiato, infatti, il botteghino del cartone animato ambientato nella Terra di Mezzo, con competitor del calibro di Oceania 2 (717 milioni di dollari in tutto il mondo), Wicked (525 milioni di dollari), Mufasa, Pushpa 2 e il deludente Kraven il cacciatore, oltre ai nuovi arrivati Nosferatu e A Complete Unknown. Ma su tutti spicca soprattutto un film come Sonic The Hedgehog 3, che ha superato i 70 milioni di dollari in quattro giorni.
Al cinema The War of the Rohirrim ma non in Italia
Alla fine hanno ceduto tutti alla tentazione dell’Anello. A poco meno di un quarto di secolo dalla prima trilogia del Signore degli Anelli, Peter Jackson e compagni tornano nella Terra di Mezzo con un nuovo film d’animazione, Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim (The War of the Rohirrim). Quest’ultimo – dopo la premiere mondiale del 5 dicembra a Londra – esce nelle sale di tutto il mondo il 13 dicembre 2024, tramite New Line Cinema, mentre in Italia uscirà solo l’1 di gennaio 2025, per non dar fastidio ai cinepanettoni che altrimenti andrebbero deserti…
In realtà Jackson è “solo” produttore esecutivo del film, ma “si è tirato indietro” dal coinvolgimento quotidiano incoraggiando il regista Kenji Kamiyama a mettere il suo timbro sul film. Quest’ultimo è un prequel della prima trilogia, che si assume il gravoso compito di adattare La Casa di Eorl, un paragrafo sepolto nelle Appendici del capolavoro di J.R.R. Tolkien, in cui si racconta del popolo dei Rohirrim, appunto. Il tutto in stile anime, cioè come cartone animato giapponese, una novità assoluta per Tolkien, ma che richiama alcune produzioni degli anni Settanta, dall’incompiuto di Ralph Bakshi ai due film Rankin/Bass.
Freud, l’ultima analisi: un film tolkieniano
Gli appassionati tolkieniani potrebbero andare a vedere il film di Matt Brown Freud, l’ultima analisi – basato sull’incontro immaginario tra un Sigmund Freud morente e il professor C.S. Lewis, nel 1939 – anche solo per vedere riassunto il rapporto tra Tolkien e l’amico e collega Lewis nei flash-back della vita di uno dei due protagonisti. Soprattutto potrebbero gustarsi la celebre passeggiata sull’Addison’s Walk, nel parco del Magdalen College di Oxford, durante la quale Tolkien, con i suoi ragionamenti sul mito pagano e sul mito incarnato cristiano, diede avvio al processo di conversione di Lewis; ma anche lo scampolo di riunione degli Inklings all’Eagle and Child, con la bonaria insofferenza per le lunghe letture di Tolkien. Certo risulta piuttosto implausibile che Freud avesse sentito nominare gli Inklings e in particolare conoscesse Tolkien al punto da considerarlo “brillante”, come lo definisce in un dialogo iniziale, visto che a quella data era noto soltanto come autore dello Hobbit e non pare che il padre della psicanalisi si interessasse di narrativa fantastica, né tanto meno di filologia germanica. Tuttavia è l’unica strizzata d’occhio che il film si concede quando viene tirato in ballo il padre degli Hobbit.
Per il resto si tratta né più e né meno che del confronto tra un ateo razionalista e un credente cristiano sul problema di Dio, una delle più classiche diatribe dell’età contemporanea (o “post-cristiana”, avrebbe detto lo stesso Lewis). Da una parte c’è forse il più grande avversario teorico della fede, dall’altra un cristiano convertito, ovvero un personaggio che è approdato alla fede attraverso un percorso intellettuale, oltre che spirituale, partendo appunto da quella pulce introdottagli nell’orecchio da Tolkien.
Lo spunto interessante è che la richiesta del confronto, nella finzione narrativa, parte proprio da Freud, ormai condannato a morte dal cancro. Benché non sia in alcun modo disposto a muoversi di una virgola dalle proprie posizioni oltranziste, Freud è interessato ad affrontare un’ultima discussione, e proprio con Lewis, che diventa anche un’ultima seduta psicanalitica, nella quale i due si analizzano a vicenda, scambiandosi spesso i ruoli. Delle vite dei due personaggi vengono rievocati i punti nodali, dall’infanzia all’età adulta, i rapporti con le figure genitoriali, con i loro surrogati, con la figlia Anna, nel caso di Freud, afflitta dal “complesso di Elettra”, e con la fantomatica quanto realissima “Signora Moore”, per C.S. Lewis, con la quale convisse per decenni, sostituendosi al figlio di lei, suo commilitone morto in guerra. [Piccolo inciso autoreferenziale: il film avalla la tesi di alcuni biografi di Lewis, che chi scrive riprese nel romanzo Stella del Mattino (2008) dove Lewis compariva come personaggio insieme a Tolkien, secondo la quale il rapporto con la signora Moore, una volta che Lewis divenne uomo adulto, si trasformò in qualcosa di molto più simile a una convivenza more uxorio].
Mentre la discussione si dipana, in toni cordiali ma netti e senza esclusione di colpi, e i lati oscuri delle due personalità emergono insieme alle rispettive umane debolezze, dalla radio giungono le notizie dell’imminente scoppio della seconda guerra mondiale. Frammenti di discorsi di Hitler contro il giudeo-bolscevismo che minaccia l’Europa; quelli del primo ministro britannico Chamberlain (mentre quello celeberrimo di re Giorgio VI ci viene risparmiato, perché la radio viene accesa quando è appena finito: e questa forse è una seconda mezza strizzata d’occhio allo spettatore, visto che rimanda a un bellissimo e pluripremiato film di una dozzina d’anni fa); e i rapporti sui bombardamenti della Polonia da parte della Luftwaffe, già attesa anche sui cieli di Londra. Il tutto intervallato da musica sinfonica, snobbata come un tedioso riempitivo, ma in realtà importante nel finale, almeno quanto l’ultimo gesto di Freud (no spoiler).
Freud è morente proprio mentre il mondo inaugura un nuovo grande massacro, dopo quello da cui Lewis è uscito con una ferita, un trauma da esplosione, e una promessa all’amico morto che gli condizionerà la vita. Ma perché, nell’ora più buia dell’Europa, cercare il confronto proprio con quest’uomo più giovane e tanto diverso? Perché pretendere di confutare Dio per morire ancora più convinto delle proprie convinzioni? Per tutto il film è questa la domanda che aleggia sulla vicenda e che gli stessi personaggi si fanno. Ovviamente la risposta non è fornita dai dialoghi bensì dalla trama stessa, o proprio dalla situazione che racconta. Un momento estremo, per la storia mondiale e per un uomo che ha fatto la storia del pensiero occidentale, il quale sa benissimo che dentro ogni essere umano c’è un potenziale tiranno, un piccolo Hitler irrazionale da tenere a bada e da sconfiggere. Dall’altra parte c’è uno che, senza rinnegare la ragione né la necessità di difendersi, ma rigettando il meccanicismo del “Dottor Sesso”, ribadisce il paradossale messaggio evangelico, l’amore per il prossimo, nonostante e anzi forse soprattutto perché il prossimo è tutt’altro che amabile e la storia sembra sprofondare di nuovo in un baratro senza fine. I due non hanno niente in comune, se non l’essere umani, due esseri umani che si trovano nel frangente estremo: la fine della vita individuale per uno di loro, che di lì a tre settimane praticherà su di sé l’eutanasia per porre fine alla propria sofferenza, e la guerra che mette a repentaglio la vita di tutti. Quei due non saranno mai d’accordo sull’esistenza di Dio, eppure potranno continuare a parlarne fino all’ultimo istante, perfino sotto le bombe, perfino a un passo dalla morte, perché farlo è continuare a porsi la questione del senso dell’esistenza e della storia, la questione cui l’umanità non può sottrarsi, quella con la Q maiuscola. E perché domandarsi significa precisamente essere umani.
Cosa c’entra tutto questo con Tolkien? Be’, c’entra, se è vero quello che ricordava Verlyn Flieger nel suo imprescindibile Schegge di luce (Marietti, 2024), rispondendo alla domanda sul perché si dovrebbe prendere sul serio l’opera di Tolkien:

“Perché affronta in modo diretto, anche se in maniera assai creativa, i due argomenti spinosi, imbarazzanti e persino tabù che il nostro tempo tende a evitare quanto più possibile: la morte e il rapporto tra l’umanità e Dio”.
Si potrebbe aggiungere che li affronta senza avere la pretesa di risolverli in maniera dottrinale, ovvero tenendosi alla larga da qualsivoglia intento catechistico o apologetico. Ecco, il film di Brown in effetti racconta un immaginario quanto realistico confronto sugli stessi temi universali. Ed è per questo che allo spettatore tolkieniano è parso che il Professore aleggiasse sul film ben oltre il breve cameo che gli viene dedicato.
Una nota finale sulle prove attoriali. Oltre al solito gigantesco Anthony Hopkins nei panni di Sigmund Freud, nella parte di C.S. Lewis c’è un bravissimo Matthew Goode, un attore troppo spesso sottoutilizzato nella cinematografia britannica o relegato a ruoli secondari. Ma bravissima è anche la giovane attrice tedesca Liv Lisa Fries nel ruolo di Anna Freud, che è di fatto la terza protagonista del film. Film che, per altro, è l’adattamento cinematografico dell’omonimo dramma di Mark St. Germain, a sua volta tratto dal saggio The Question of God di Armand Nicholi.
Insomma, Freud, l’ultima analisi è qualcosa di più dell’ennesimo film biografico su Freud, e anche per questo facilmente sparirà in fretta dalle poche sale. E però sempre meglio in sala, se si può. Alla peggio, presto o tardi approderà sulle piattaforme.
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The War of the Rohirrim, ci sarà Christopher Lee
No, non è una resurrezione e nemmeno una negromanzia. Christopher Lee è mancato nel 2015 e le sue ceneri riposano ancora sulle colline del Surrey, in Gran Bretagna, eppure l’attore britannico avrà comunque un ruolo nel lungometraggio animato The War of the Rohirrim, in uscita in tutte le sale cinematografiche del mondo il prossimo 13 dicembre 2024. Al New York Comic Con 2024, infatti, Philippa Boyens ha rivelato un ulteriore dettaglio riguardo al Saruman che apparirà nell’anime. Ci eravamo chiesti chi avrebbe dato la voce al mago: ora tutto è chiaro.
The War of the Rohirrim al ComicCon di New York
Altri film del Signore degli Anelli sono in arrivo dalla Warner Bros, con Peter Jackson e il suo team come produttori, e si prevede che anche volti noti torneranno davanti alla telecamera. Queste notizie sono state diffuse all’inizio del 2023, ma solo da poco ci sono maggiori dettagli e ora giungono delle precisazioni. Intanto, venerdì 18 ottobre 2024 si è tenuto al Comic-Con di New York un evento dedicato al film di animazione The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim. Il panel è stato condotto da Stephen Colbert e ha visto protagonisti i produttori Philippa Boyens, Jason DeMarco e Joseph Chou, il regista Kenji Kamiyama, gli sceneggiatori Phoebe Gittins e Arty Papageorgiou e gli attori Brian Cox, Gaia Wise e Luke Pasqualino, che prestano la voce rispettivamente a Helm Hammerhand (Manodimaglio/Mandimartello), alla figlia Hera, la protagonista di questo lungometraggio animato, e a Wulf, l’amico di infanzia di Hera che, a causa dell’uccisione del padre da parte di Helm, diventa il principale antagonista della vicenda. Della trama di questo film abbiamo già parlato in occasione dell’uscita del trailer. Riportiamo qui di seguito alcune delle dichiarazioni più interessanti emerse durante il panel.
The War of the Rohirrim: esce il primo trailer
È uscito il primo trailer dell’attesissimo film The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim. Si torna così nella Terra di Mezzo al cinema con il film di animazione previsto per il prossimo dicembre anche in Italia. Ma, soprattutto, torna nella Terra di Mezzo Peter Jackson, che ha curato ben due trilogie di successo tratte dalle opere di J.R.R. Tolkien. Ecco cosa dice il comunicato stampa ufficiale che lo annuncia.
The War of the Rohirrim: «Rimasti fedeli a Tolkien»
La Warner Bros. Pictures ha rivelato le prime immagini del prequel animato del Signore degli Anelli. In occasione della presentazione in anteprima di 20 minuti di The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim al Festival Internazionale del Cinema d’Animazione di Annecy, la casa di produzione statunitense ha condiviso le prime immagini ufficiali della protagonista e del villain del film prequel in veste animata della prima trilogia cinematografica di Peter Jackson.
Ma le rivelazioni sono state molte di più, soprattutto grazie al panel moderato dall’ospite speciale Andy Serkis che ha intervistato il regista e fatto un’analisi approfondita dell’attesissimo lungometraggio anime originale.
The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim dovrebbe arrivare nei cinema americani a dicembre di quest’anno, precisamente il 13 dicembre 2024. Così, il mondo della celebre trilogia ideata e scritta da J.R.R. Tolkien si arricchisce ancora: dopo i film e la serie TV – The Lord of the Rings: The Rings of Power, di recente produzione Amazon MGM Studios basata sui romanzi – un nuovo adattamento è pronto a far discutere gli amanti delle opere dello scrittore inglese.
Warner: Serkis nel 2026 in Caccia a Gollum
Ormai in quasi in tutto ciò che riguarda la trasposizione cinematografica e videoludica delle opere di JRR Tolkien si sfiora il ridicolo. A oltre 20 anni dalla trilogia del Signore degli Anelli di Peter Jackson e a oltre 10 da quella dello Hobbit, Hollywood guarda ancora lì, è fissata e non riesce a concepire un film originale che non sia legato a quella produzione. Per non parlare delle tematiche, che devono per forza essere esattamente quelle. Siamo lontanissimi dalla sperimentazione, dalla spericolatezza, dalla voglia di stupire che hanno caratterizzato tutti gli adattamenti del capolavoro di Tolkien dagli anni ’50 a Jackson compreso… qui la parola d’ordine è: fare tanti soldi col minimo sforzo, soprattutto intellettuale. Ma andiamo con ordine e diamo la notizia: nel 2026 uscirà al cinema un film su Gollum prodotto da Jackson, scritto da Fran Walsh e Philippa Boyens, diretto e interpretato da Andy Serkins. La notizia finisce qui. Ma c’è tanto altro da dire.
Scompare Bernard Hill, il Théoden di Peter Jackson
E così anche re Théoden ci ha lasciati. Nel 2020 era toccato a Sir Ian Holm, l’interprete di Bilbo nella trilogia del Signore degli Anelli; pochi giorni fa è scomparso Bernard Hill, attore iconico di due di quei film, che tutti i tolkieniani ricordano nei panni del re dei Rohirrim mentre arringa i suoi cavalieri prima dell’ultima carica di cavalleria.
Ci sono attori che diventano talmente famosi da sopravvivere a qualunque personaggio possano avere interpretato in carriera. Hill non era tra questi, aveva recitato in molti film importanti, ma mai da protagonista e il suo viso è associato a quello di alcuni celebri ruoli.
The War of the Rohirrim posticipato a fine 2024
Gli effetti dello sciopero promosso dagli sceneggiatori di Hollywood si fa sentire anche nella Terra di Mezzo: The War of the Rohirrim, la cui uscita era prevista per il 12 aprile 2024, sarà trasmesso nelle sale cinematografiche a partire dal 13 dicembre 2024. La produzione, diretta dal regista giapponese Kenjy Kamiyama, è stata coinvolta in un domino iniziato con il posticipo di Dune: Parte Due, la seconda pellicola di Denis Villeneuve ambientata sul pianeta di Arrakis, che ha causato un rimescolamento del calendario delle uscite cinematografiche del 2024. Lo spostamento di Dune ha determinato il rinvio di Godzilla X Kong, che a cascata ha obbligato New Line Cinema e Warner Bros a ritardare l’uscita di The War of the Rohirrim. Gli sceneggiatori di Hollywood sono in sciopero da maggio e sono sostenuti dagli attori, che si sono uniti alla protesta nel mese di luglio: le richieste principali prevedono una maggiore tutela per le condizioni di lavoro, più trasparenza in materia di diritto d’autore e la salvaguardia degli autori dalle minacce dell’intelligenza artificiale.
The War of the Rohirrim: un’eroina al comando
«Peter Jackson e Fran Walsh mi hanno chiesto di portarvi i loro saluti». È stata sufficiente questa frase per far scrosciare di applausi la sala del centro Bonlieu ad Annecy, nel sud-est della Francia, mercoledì 13 giugno, in occasione della presentazione delle prime immagini del film The Lord Of The Rings: The War Of Rohirrim (Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim) durante l’edizione 2023 del Festival Internazionale dell’Animazione. Sebbene Jackson non sia coinvolto nella produzione di questo film, la co-sceneggiatrice delle trilogie del Signore degli Anelli e Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien, Philippa Boyens, è produttrice esecutiva del progetto. Sono stati mostrati due estratti (l’inizio e una scena di dialogo) di pochi minuti oltre a un breve teaser. Ecco un resoconto della tavola rotonda.
Warner Bros rinnova i diritti di LOTR: altri film in arrivo
Dopo una trattativa durata più di un anno per rinnovare i diritti sui film, i giochi e il merchandising de Il Signore degli Anelli, Warner Bros Discovery conferma che è stato raggiunto un accordo a lungo termine con i nuovi proprietari Embracer Group che vedrà in futuro più film cinematografici della Terra di Mezzo. Così durante la chiamata sugli utili trimestrali della Warner Bros Discovery (WBD), il Ceo David Zaslav ha annunciato che è stato firmato un nuovo accordo di licenza per consentire a New Line Cinema di produrre più film del Signore degli Anelli.
Arriva a Natale in tv Il Signore degli Anelli
La Compagnia dell’Anello, Le Due Torri e Il Ritorno del Re sono usciti nel mondo in successione a fine dicembre durante i primi anni 2000 e quindi restano indelebilmente legati a questa stagione. Forse sarà questo il motivo per cui a più di venti anni dalla sua uscita al cinema, la saga cinematografica di Peter Jackson – adattamento dal celebre romanzo di J.R.R. Tolkien – torna in tv in tempo per Natale. Diretta dal regista neozelandese e basata sull’omonimo romanzo di Tolkien, su Canale 20 arriva in prima serata la trilogia completa, in versione extended de “Il Signore degli Anelli”. Jackson è riuscito a portare sullo schermo un’opera che si riteneva impossibile. Con La Compagnia dell’Anello il regista neozelandese dava inizio a una trilogia che si sarebbe conclusa tre anni dopo. In mezzo incassi stratosferici, critiche esaltanti e un bottino di premi Oscar. Tra miti e leggende, progetti grandiosi e nuovi effetti speciali, il percorso di Peter Jackson, cineasta neozelandese è divenuto punto di riferimento per gli appassionati di cinema e di Tolkien di tutto il mondo. La sua trilogia si è dimostrato anche un vero e proprio record di incassi al botteghino, facendo anche il pieno di premi: ben 17, di cui ben 11 a “Il ritorno del Re”. Notevole è anche il cast radunato per il kolossal, proprio come il libro fonte d’ispirazione per altre pellicole di genere fantastico: Elijah Wood, Ian McKellen, Orlando Bloom, Viggo Mortensen, Liv Tyler, Christopher Lee, Sean Astin e Andy Serkis nei panni del celeberrimo Gollum.
Il Signore degli Anelli, i diritti vanno a Embracer
La società svedese di videogiochi e media Embracer Group ha annunciato l’acquisto della Middle-earth Enterprises (MEE) da The Saul Zaentz Company, acquisendo nel frattempo tutti i diritti di sfruttamento commerciale per Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Uno degli aspetti più interessanti di questo annuncio per gli appassionati di J.R.R. Tolkien è la possibilità ventilata di eventuali «film aggiuntivi basati su personaggi iconici come Gandalf, Aragorn, Gollum, Galadriel, Eowyn e altri personaggi delle opere letterarie di Tolkien».
War of the Rohirrim: tornerà Miranda Otto
Mentre si attende il trailer ufficiale di The Rings of Power, sempre più vicino, ecco che vengono diffuse notizie ufficiali riguardo all’altro progetto audiovisivo sulla Terra di Mezzo, The War of the Rohirrim, il film animato prodotto dalla New Line Cinema e dalla Warner Bros e con la produzione di animazione di Sola Entertainment. Il film vede come produttrice esecutiva Philippa Boyens, già sceneggiatrice delle trilogie jacksoniane, oltre a Alan Lee, John Howe e Richard Taylor nel team creativo. La produzione del progetto della Boyens, con la produzione di Joseph Chou (Blade Runner: Black Lotus). Alla sceneggiatura del progetto troviamo Phoebe Gittins, la figlia di Boyens, e dal suo partner Arty Papageorgiou. La storia è basata su quella scritta da Jeffrey Addiss e Will Matthews,
autori della serie The Dark Crystal: L’era della Resistenza, che hanno basato il copione su Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re. Alla regia c’è Kenji Kamiyama, noto un regista di anime giapponese. Il film ha già una data confermata: il 12 aprile 2024, secondo Deadline. Ebbene, è stata annunciata la sinossi, ma non solo: abbiamo anche gli attori che daranno voce ai personaggi.
The War of the Rohirrim ha una data: il 12/4/2024
Mentre cresce l’attesa per la serie Amazon Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, arriva l’annuncio che il lungometraggio animato Lord of the Rings: The War of the Rohirrim ha una data d’uscita: il 12 aprile 2024, come svelato in esclusiva dal noto portale Variety. Della produzione non si sa molto, seppur ci sia già un primo screen ad anticipare le vicende, come potete vedere di seguito.
Warner Bros, che si trova al lavoro sulla nuova produzione potenzialmente dalla qualità davvero eccelsa, stando a questa prima foto, avrà tutto il tempo di approfondire il progetto, visto che oltre due anni ci separano dal debutto della produzione, che di sicuro continuerà a essere sviluppata e approfondita anche dopo aver analizzato il successo degli altri progetti legati al mondo di Tolkien.
Il Signore degli Anelli torna in tv per Natale
A venti anni dalla sua uscita al cinema, la saga cinematografica di Peter Jackson – adattamento dal celebre romanzo di J.R.R. Tolkien – torna in tv in tempo per Natale. Diretta dal regista neozelandese e basata sull’omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien, su Canale 20 arriva in prima serata la trilogia completa, in versione extended de “Il Signore degli Anelli”. Un appuntamento speciale, che arriva proprio per festeggiare l’anniversario dei 20 anni del primo capitolo, “La compagnia dell’Anello”, uscito nei cinema statunitensi il 19 dicembre 2001. Jackson è riuscito a portare sullo schermo un’opera che si riteneva impossibile. Con La Compagnia dell’Anello il regista neozelandese dava inizio a una trilogia che si sarebbe conclusa tre anni dopo. In mezzo incassi stratosferici, critiche esaltanti e un bottino di premi Oscar. Tra miti e leggende, progetti grandiosi e nuovi effetti speciali, il percorso di Peter Jackson, cineasta neozelandese è divenuto punto di riferimento per gli appassionati di cinema e di Tolkien di tutto il mondo. La sua trilogia si è dimostrato anche un vero e proprio record di incassi al botteghino, facendo anche il pieno di premi: ben 17, di cui ben 11 a “Il ritorno del Re”. Notevole è anche il cast radunato per il kolossal, proprio come il libro fonte d’ispirazione per altre pellicole di genere fantastico: Elijah Wood, Ian McKellen, Orlando Bloom, Viggo Mortensen, Liv Tyler, Christopher Lee, Sean Astin e Andy Serkis nei panni del celeberrimo Gollum.
IL SIGNORE DEGLI ANELLI: LA PROGRAMMAZIONE
venerdì 24 dicembre ore 21.10 circa: Il Signore degli Anelli – La compagnia dell’Anello
sabato 25 dicembre ore 21.10 circa: Il Signore degli Anelli – Le due Torri
domenica 26 dicembre ore 21.10 circa: Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re
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– Vai all’articolo Esce Lo Hobbit 2! Le scelte di Jackson
– Vai all’articolo Cosa avrebbe pensato Tolkien dei film di Jackson
SPECIALE LO HOBBIT – UN VIAGGIO INASPETTATO
– Recensione positiva dei soci dell’ArsT
– Recensione negativa dei soci dell’ArsT
– Il film di Jackson, secondo Tom Shippey
– Il film di Jackson, secondo Franco Manni
– Vai a Lo Hobbit di Jackson: la rassegna dal mondo
SPECIALE IL SIGNORE DEGLI ANELLI
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– Vai alla recensione de La Compagnia dell’Anello
– Vai alla recensione de Le due Torri
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