Al teatro Verde di Roma in scena sabato 3, giovedì 7 e sabato 9 febbraio 2013, “L’ultimo cacciatore di draghi”, spettacolo per bambini dai 4 ai 10 anni. Giovedì 7 e sabato 9, si svolgerà anche una festa di carnevale dopo lo spettacolo. Con un testo scritto da Roberto Marafante, che firma anche la regia, vede salire sul palcoscenico tre attori tuttofare, Andrea Calabretta, Gabriele Tuccimei e Andrea Maurizi della Compagnia Teatro Verde di Roma.
Ecco la trama: «Mai sottovalutare la perfidia dei draghi! Essi sono infidi, crudeli, spietati, ma soprattutto astuti. Eppure non sono invincibili». Ispirato a un racconto di J.R.R. Tolkien, questa favola originale racconta di come, casualmente, un uomo qualunque viene in possesso di una spada magica e diventa un abile e infallibile Cacciatore di Draghi. Ma, per affrontare l’ultimo Drago, scoprirà che i poteri della sua spada non sono sufficienti senza saggezza, coraggio e intuizione. In una giostra di colpi di scena, effetti speciali, musiche e canzoni gli spettatori vivranno un’avventura avvincente e spiritosa, come succede nei grandi film d’animazione.
ETA’ CONSIGLIATA: 4 – 10 anni
TECNICA: teatro d’attore – burattini
ORARI SPETTACOLI: dal lun al ven ore 10.00 – sab e dom ore 17:00. Giovedì 7 febbraio ore 10.00 e ore 17.00 .
Domani a Modena, all’interno del corso Con Lo Hobbit alla scoperta di Tolkien, da qui a fine febbraio prevede una lezione ogni martedì sera alle ore 21, presso la sede dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici (in via san Cataldo 97, Modena – tel: 059/821811), si volgerà un intervento dal tema: Le lingue nella Terra di Mezzo, con relatori Roberto Fontana e Gianluca Comastri, rispettivamente consigliere e presidente di Eldalie, un’associazione tolkieniana particolarmente dedita allo studio delle lingue elfiche. Sarà anche l’occasione per approfondire un aspetto poco noto delle lingue inventate dallo scrittore inglese: la creazione e lo sviluppo anche di una serie di alfabeti, anche se tecnicamente si tratta di un sistema di trascrizione dei principali Linguaggi della Terra di Mezzo! Proprio per capire meglio di cosa si tratta presentiamo un’intervista in esclusiva a uno dei relatori.
Dopo il successo delle recensioni dell’Arst al film di Peter Jackson, abbiamo ricevuto un’altra recensione al film firmata da un nome prestigioso: Franco Manni, presidente dell’Associazione Endòre e direttore della rivista omonima. Ben consapevoli della condivisione di tutte le opinioni (come fatto con una recensione positiva e una recensione negativa) la pubblichiamo, quindi, per gentile concessione di Endòre.
È uscito il film di Peter Jackson. E tutti noi lo abbiamo visto. Come nelle migliori famiglie, ci siamo seduti intorno a un tavolo, tra una pinta di birra e una fumata di pipa, ognuno ha detto la sua opinione. Come i Nani con le stoviglia nella casa di Bilbo Baggins, gli entusiasti si sono contrapposti ai contrari per tutto il tempo, dandosele di santa ragione! Come è giusto che sia, riportiamo alcuni dei pareri della serata. Non leggete il resto di quest’articolo se non avete ancora visto il film!
È uscito il film di Peter Jackson. E tutti noi lo abbiamo visto. Come nelle migliori famiglie, ci siamo seduti intorno a un tavolo, tra una pinta di birra e una fumata di pipa, ognuno ha detto la sua opinione. Come i Nani con le stoviglia nella casa di Bilbo Baggins, gli entusiasti si sono contrapposti ai contrari per tutto il tempo, dandosele di santa ragione! Come è giusto che sia, riportiamo alcuni dei pareri della serata. Se cercate una recensione ragionata, serena e obiettiva del film di PJ avete sbagliato posto. Qui mi tolgo tutti i sassolini che mi ha messo nella scarpa il film. Se avete fretta, in fondo, sotto le note, c’è il giudizio sintetico. Se volete leggere i giudizi positivi sul film, andate qui. Non leggete il resto di quest’articolo se non avete ancora visto il film!
È il momento giusto. Manca un mese all’uscita del primo dei tre film che Peter Jackson ha dedicato allo Hobbit di J.R.R. Tolkien, e c’è tutto il tempo per leggere il libro dello scrittore inglese. Se non avete mai letto Lo Hobbit, o ancor di più se lo avete fatto tempo fa, il nostro più vivo consiglio è utilizzare questo mese per leggere il volume. Si tratta di un libro che merita veramente per il suo stile, ma soprattutto perché leggerlo ora vi permetterà di vedere la storia attraverso la vostra immaginazione, in modo da potervi fare un’idea personale dei personaggi e del paesaggio descritto nei dettagli prima che il film lo faccia per voi. Dopo aver visto il film e per lungo tempo sarà impossibile leggere la storia di Bilbo Baggins senza pensare immediatamente a Martin Freeman!
Per introdurvi nel mondo dello Hobbit, ecco le parole dello stesso Tolkien: «Se vi piacciono i viaggi fuori del confortevole e accogliente mondo occidentale, oltre il Confine delle Terre Selvagge, per poi tornare a casa, e pensate di poter provare un certo interesse per un umile eroe, ecco la storia di questo viaggio e di questo viaggiatore. Il periodo e il tempo antico fra l’Età Fatata e il dominio degli Uomini, quando la famosa foresta di Bosco Atro esisteva ancora e le montagne erano piene di pericoli. Nel percorso verrete a imparare molte cose (come è capitato a lui) su Troll, Orchi, Nani ed Elfi e potrete dare uno sguardo alla storia e alla politica di un’epoca trascurata ma molto importante. Infatti il signor Bilbo Baggins andò in visita a vari personaggi di rilievo; ebbe una conversazione con il drago Smaug; fu presente alla Battaglia dei Cinque eserciti. Tutto ciò è tanto più singolare in quanto egli era uno Hobbit. Finora gli Hobbit sono stati trascurati nella storia e nella leggenda, forse perché — in genere — preferivano le comodità alle emozioni. Questo resoconto, fondato sui ricordi di un anno elettrizzante nella vita solitamente tranquilla del signor Baggins, vi darà un’idea abbastanza chiara di questo rispettabile popolo che adesso (a quanto si dice) sta diventando piuttosto raro. Non amano il rumore».
Allora, prendete il libro, meglio ancora un’edizione Adelphi o comunque senza le annotazioni di Douglas A. Anderson (se avete solo Lo Hobbit Annotato, lasciate stare tutte le note e gli apparati critici) e immergetevi nella storia. Gustatevi una decina di pagine a sera, prima di andare a letto, vivendo nella vostra mente l’avventura fantastica di Bilbo, Gandalf e dei nani. Piano, piano vi farete un’idea precisa di diversi personaggi e della Terra di Mezzo. Soprattutto sarà la vostra idea della storia. Se farete questo, vedrete che la visione del film di Peter Jackson sarà per voi ancor più godibile. Potrete sapere esattamente dove il regista cambia la storia, potrete cogliere tutti gli accenni e i dettagli, e soprattutto potrete stupire tutti i vostri amici con una conoscenza più fresca e puntuale dell’opera di Tolkien. Insomma, il tempo c’è ed è il tempo giusto. Noi
abbiamo messo Lo Hobbit sul comodino.
E voi, cosa leggerete stasera?
È già febbre da Terra di Mezzo in Nuova Zelanda, con l’avvicinarsi della premiere mondiale il 28 novembre nella capitale Wellington di Lo Hobbit: un viaggio inaspettato (“The Hobbit: An Unexpected Journey”), primo dei tre film diretti da Peter Jackson e antefatto della trilogia del Signore degli Anelli, diventata negli scorsi anni un cult in tutto il mondo.
Inutile dire che vien subito voglia di mollare tutto e partire per la Nuova Zelanda. Magari prendendo un volo targato Air New Zealand, che vi porterà direttamente nella Terra di Mezzo prima ancora di sbarcare agli antipodi. Non ci credete? Guardate allora qui il video che la compagnia aerea ha preparato in occasione dell’uscita del film. Negli avvisi di sicurezza ai passeggeri, sui voli della Air New Zealand, alle hostess si sostituiscono ora Bilbo e i suoi compagni, insieme con elfi, maghi e altri personaggi, compreso Gollum. Nel video di 4 minuti compare lo stesso Jackson, a cui cade di mano un anello e rischia di perderlo, tanto da chiamarlo: «Il mio tesoro!».
Il grado zero. Lo abbiamo raggiunto. Abbiamo toccato il fondo e proprio per questo vogliamo parlarne. Del resto, era facile prevederlo, con tre film di Peter Jackson alle porte per il libro Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien. Nell’intervista a Le Monde di quest’estate il figlio Christopher, erede letterario dello scrittore, lo aveva detto: «Sarà un circo Barnum». Ecco, prepariamoci allo tsunami… Siete pronti? Turatevi il naso e buttattevi nell’articolo, ma dovete sorbirvelo fino in fondo!!!
Sbarca online un nuovo spot tv destinato al mercato internazionale di Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato. Le due major Usa produttrici, New Line Cinema e MGM, lo hanno diffuso via web. L’attesissimo primo capitolo diretto da Peter Jackson e ispirato al romanzo Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien, arriverà a dicembre nelle sale di tutto il mondo e ormai non c’è una settimana in cui non giunga una novità dalla Nuova Zelanda. Il video non contiene scene inedite, ma tutta una serie di nuove sequenze, che permette di dare un’occhiata ai protagonisti di questa storia, tra cui Bilbo (Martin Freeman), Gandalf il Grigio (Ian McKellen) e Gollum (interpretato da Andy Serkis con l’ausilio della motion capture). Sono presenti anche Thorin Scudodiquercia (Richard Armitage) e i nani Nori (Jed Brophy), Fili (Dean O’Gorman), Dori (Mark Hadlow), Bofur (James Nesbitt), Gloin (Peter Hambleton), Dwalin (Graham McTavish), Balin (Ken Stott), Oin (John Callen), Bombur (Stephen Hunter), Bifur (William Kircher), Ori (Adam Brown) e Kili (Aidan Turner). Se vi siete persi il recente (e impressionante) secondo trailer cinematografico dello Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato lo potete vedere in fondo all’articolo, insieme al primo trailer ufficiale.
Che avessero il sangue alla testa lo sapevamo. Vivendo a testa in giù è anche normale! Ora giunge dagli antipodi una notizia a dir poco sorprendente: Wellington, capitale della Nuova Zelanda cambierà nome. Per festeggiare l’uscita dello Hobbit, in occasione dell’anteprima mondiale del 28 novembre, si chiamerà “The Middle of Middle-earth”, il Centro della Terra-di-mezzo…
Continua così l’operazione un po’ stramba di trasformare la Nuova Zelanda in una reale Terra di Mezzo. Secondo il sindaco, Celia Wade-Brown, la città spenderà oltre un milione di dollari neozelandesi (700mila euro) per allestire la cerimonia del tappeto rosso al Teatro Embassy, nel centro della città, per il primo dei tre film dedicati allo Hobbit, l’altro romanzo dello scrittore J.R.R. Tolkien: Lo Hobbit: un viaggio inaspettato (“The Hobbit: An Unexpected Journey”). La festa coinvolgerà, però, tutta la città, ove saranno esposte opere e si svolgeranno manifestazioni a tema hobbit. Inoltre, Stuff.co.nz ha rivelato che: «La centrale piazza Courtenay Place sarà coperta da oltre 500 metri di tappeto rosso, che si estende da Taranaki Street fino al teatro Embassy. I protagonisti del film dovranno percorrerli tutti a piedi. Il Comune installarà grandi schermi a Waitangi Park per mandare in diretta la cerimonia del tappeto rosso». Tutto questo, nella speranza che l’anteprima del film possa attrarre più pubblico possibile, molte di più della precedente trilogia (quella per il Ritorno del re ebbe più di centomila persone). Ma c’è di più!
Il ricercatore dell’Università di Otago, il dottor Paul Tankard, ha attirato l’attenzione dei media internazionali dopo aver rintracciato una serie di illustrazioni perdute per Il Signore degli Anelli, che erano state molto apprezzate dall’autore JRR Tolkien ma mai pubblicate.
Le illustrazioni, di un’artista inglese precedentemente poco conosciuta, Mary Fairburn, ora di 78 anni, vedova e residente a Victoria, in Australia, e la ricerca del dottor Tankard è state appena diffusa grazie a un articolo in prima pagina su The Times Literary Supplement.
Peter Jackson ha annunciato sul suo blog, sulle pagine di Youtube e Facebook che mercoledì, il 19 settembre, avrebbe rilasciato il nuovo trailer dello Hobbit– Un Viaggio Inaspettato in occasione della Tolkien Week. E così ha fatto! Potete guardare il nuovo trailer a fondo pagina. Si tratta della settimana in cui cadono contemporaneamente il 75° anniversario della pubblicazione del romanzo di J.R.R. Tolkien The Hobbit e i compleanni immaginari di Bilbo e Frodo Baggins, la cui festa è descritta nel primo capitolo del Signore degli Anelli, “Una festa a lunga attesa”. Così il regista neozelandese ha deciso di festeggiare la settimana regalando ai suoi fan un nuovo trailer con immagini inedite, ma Jackson ha promesso anche altro materiale…
«In un buco nel terreno viveva un hobbit». La storia racconta che questa frase fu scritta da J.R.R. Tolkien senza pensarci mentre correggeva gli esami dei suoi studenti, segnando così l’inizio del suo primo romanzo: Lo Hobbit. Le opere del professore di Oxford ha da allora raccolto generazioni di fedeli appassionati, che si sono immersi nella sua fantasia, diventando la base di qualsiasi libreria si rivolgesse a loro. Il 20 settembre ricorre il 75 ° anniversario della pubblicazione dello Hobbit. Come “casa” dei manoscritti di alcune delle opere principali dell’autore – tra cui lo stesso Hobbit e Il Signore degli Anelli, la Marquette University (a Milwaukee in Wisconsin – Usa) festeggia l’occasione, offrendo un corso su Tolkien e ospitando una serie di lezioni e una mostra sull’autore. La notizia, appena difussa, ha già provocato i gorgoglii “alla Gollum” (“Sì, il mio tessoro!”) degli appassionati studenti locali di Tolkien!
Un professore del dipartimento di inglese, Tim Machan, sarà il primo membro a tempo pieno della facoltà a tenere un corso su Tolkien. Machan è ben preparato per capire il famoso autore inglese: «Il mio insegnamento e le mie ricerche si concentrano sulla letteratura medievale inglese e sulla linguistica. Sono particolarmente interessato alle istanze sociali connessi che producono cambiamenti nella lingua inglese. Sono interessato al modo in cui il linguaggio usato in letteratura e quello della vita di tutti i giorni sono in relazione tra loro e anche al rapporto tra la linguistica e gli studi letterari». Machan tiene regolarmente corsi su Chaucer, letteratura medievale, l’inglese antico, il norreno e la storia della lingua inglese: tutti argomenti che Tolkien stesso insegnò a Oxford nel corso della sua carriera accademica. «Nel corso si discuterà di come Tolkien dalle lezioni sul Beowulf, durante il giorno, potesse andare a casa per scrivere la sera di Frodo e della creazione di un nuovo universo», ha detto Machan.
La Warner Bros e la MGM Pictures hanno ufficializzato la data di uscita del terzo film della saga sullo Hobbit di J.R.R. Tolkien e ha fornito i titoli definitivi dei tre film. «Il capitolo finale della trilogia di Peter Jackson dell’adattamento cinematografico del libro di J.R.R. Tolkien si chiamerà The Hobbit: There and Back Again (Lo Hobbit: andata e ritorno). La data di uscita del film, in tutto il mondo, è prevista per il 18 luglio del 2014». Il terzo lungometraggio prende, quindi, il titolo originariamente destinato al secondo capitolo. Quale sarà il nuovo titolo di quest’ultimo? The Hobbit: Desolation di Smaug (“Lo Hobbit: la Desolazione di Smaug”).
Così, The Hobbit: An Unexpected Journey (Lo Hobbit: un viaggio inaspettato) uscirà in Italia il 13 dicembre 2012, The Hobbit: Desolation of Smaug (“Lo Hobbit: la Desolazione di Smaug”). il 13 dicembre 2013 e, infine, The Hobbit: There and Back Again (Lo Hobbit: andata e ritorno) uscirà il 18 luglio 2014 e, come i precedenti, sarà nelle sale un giorno prima del debutto negli Stati Uniti. Anche il formato sarà doppio, da 24 e 48 fotogrammi al secondo. Girata in 3D, infine, la trilogia verrà distribuita in High Frame Rate (HFR) 3D, altri formati 3D, IMAX e 2D. Tutti e tre i film della trilogia sono una produzione della New Line Cinema e della Metro-Goldwin-Mayer Pictures.
La scelta di avere una pausa di tempo minore tra il secondo e il terzo film è stata spiegata dai vertici della Warner Bros. Dan Fellman, responsabile della distribuzione nazionale, ha affermato: «Volevamo un tempo di attesa minore tra il secondo e il terzo film della trilogia dello Hobbit. Uscire in luglio ci permetterà non solo di avere un perfetto kolossal estivo, ma anche di dare un tempo d’attesa inferiore ai fan per il finale di questa epica avventura». Veronika Kwan Vandenberg, responsabile della distribuzione internazionale della Warner Bros ha aggiunto: «L’uscita in estate di The Hobbit: There and Back Again farà aumentare le possibilità del film di essere visto e gli permetterà di essere un evento senza rivali per i fan in tutto il mondo».
Per gli impazienti, è disponibile una nuova immagine del padre di Legolas, il re degli Elfi Thranduil, interpretato da Lee Pace (Pushing Daisies). Qui sotto una nuova galleria di immagini.
L’avevamo già detto, ma sembra che solo adesso sia ufficiale. Ci sarà un terzo film sullo Hobbit di J.R.R. Tolkien, sempre firmato da Peter Jackson. I primi due film usciranno rispettivamente il prossimo 14 dicembre 2012, il 13 dicembre 2013, mentre il terzo è atteso per l’estate del 2014. Saranno anche in 3d. A dare la notizia oggi dell’arrivo del terzo capitolo sono state la New Line cinema, Metro-Goldwyn Mayer Studios e Warner Bros Pictures.
Proprio Peter Jackson, che aveva fatto un piccolo accenno alla Comic-con di San Diego! ha spiegato che “dopo aver rivisto il materiale tagliato nel montaggio del primo film, e quello che era rimasto fuori dal secondo, con le sceneggiatrici Fran Walsh e Philippa Boyens ci siamo resi conto che la storia funzionava. La ricchezza della vicenda dello Hobbit, così come le Appendici al Signore degli Anelli, era tale che poneva una semplice questione: racconta di più del racconto? E la risposta dalla nostra prospettiva di sceneggiatori e fan è stata un Sì senza riserva”. “Sappiamo quanta parte della storia di Bilbo Baggins, di Gandalf, dei Nani di Erebor, dell’ascesa del Negromante, della Battaglia di Dol Guldur non verrebbero alla luce se non cogliessimo questa occasione. A nome della New Line Cinema, Warner Bros. Pictures, Metro-Goldwyn-Mayer, Wingnut Films, e l’intero cast e troupe dello Hobbit , vorrei dunque annunciarvi che i due film diventeranno tre”.
Tra i protagonisti della trilogia dello Hobbit ci sarà Ian McKellen come Gandalf, personaggio già interpretato nella trilogia precedente sul Signore degli Anelli. Martin Freeman avrà il ruolo centrale di Bilbo Baggins e Richard Armitage vestirà i panni di Thorin Oakenshield. Ritornano nel cast attori della precedente trilogia, come Cate Blanchett, Orlando Bloom, Ian Holm, Cristopher Lee, Hugo Weaving, Elaja Wood a Andy Serkis come Gollum. La sceneggiatura è di Fran Walsh, Philippa Boyens, Peter Jackson e Guillermo del Toro.
Le Appendici nella trama
Il sito di informazione cinematografica Deadline ha intervistato Peter Jackson riguardo alle sue frasi durante la Comic Con. Ne riportiamo uno stralcio importante: «[…] Nel romanzo, Gandalf scompare più volte. Nel 1936, quando Tolkien scrisse il romanzo, non aveva in mente cosa stesse facendo Gandalf. Ma successivamente, quando scrisse Il Signore degli Anelli, ripensò a quei momenti e scrisse una serie di note sui motivi per cui Gandalf sparisce: indaga sulla possibilità che Sauron stia tornando. Sauron non compare nello Hobbit. Tolkien stava inserendo Lo Hobbit nella complessità della sua mitologia. Anche se non scrisse mai Il Silmarillion (fu poi pubblicato dal figlio Christopher), ci sono 125 pagine di appunti pubblicati alla fine del Ritorno del Re. Sono Le Appendici e sono sostanzialmente i suoi appunti estesi sullo Hobbit. Avevamo i diritti di quel materiale e ci hanno permesso di utilizzarlo. Ecco, quindi, che non abbiamo adattato solo Lo Hobbit, abbiamo adattato quel romanzo più una serie di spezzoni delle appendici. Il film spiega nel dettaglio dove è andato Gandalf, cosa che il libro da solo non fa. Abbiamo spiegato tutto questo utilizzando gli appunti di Tolkien. Questo permette di definire maggiormente l’atmosfera del film, perché abbiamo inserito materiale del Signore degli Anelli nello Hobbit. C’è ancora l’aria della fiaba, in particolare nello sviluppo dei personaggi dei Nani e di Bilbo, che ha un certo umorismo. Il Signore degli Anelli era più serio e così il film prende un’atmosfera più simile a quella della
trilogia. Così chi vuole può vedersi tutti i film di seguito…».
Abbiamo già parlato del film Lo Hobbit di Peter Jackson qui:
È il titolo più atteso dell’anno, anche se arriverà nelle sale italiane soltanto a Natale (precisamente il 14 dicembre 2012). È “Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato” di Peter Jackson. Il regista neozelandese proprio questa domenica si è presentato al Comic-con di San Diego per parlare del primo dei due film dedicati all’antefatto del “Signore degli Anelli”. La folla presente ha potuto vedere l’anteprima di 12 minuti del film: si è potuto vedere uno scambio di battute tra Bilbo e Gollum, un dialogo tra Gandalf e Cate Blanchett, che torna a essere la regina degli elfi Galadriel, e il momento cruciale in cui Bilbo trova l’anello. Insieme a Jackson e a Martin Freeman (Bilbo Baggins), alla presentazione erano presenti amche Ian McKellen (Gandalf) e Andy Serkis (Gollum). Un ospite a sorpresa è stato Elijah Wood, che nella trilogia ha interpreta Frodo Baggins, che avrà un cameo nel film.
La notizia più ghiotta è però un’altra: il regista starebbe trattando con gli Studios per una terza puntata della saga (la seconda, “Lo Hobbit – Andata e ritorno”, è già in lavorazione avanzata e sarà nei cinema dal 13 dicembre 2013). «Siamo parlando con i produttori su alcuni dei materiali che non possiamo inserire nei film. E abbiamo chiesto se potremo fare un po’ più di riprese il prossimo anno. Non so cosa ne verrà fuori, cioè se queste scene estese verranno poi aggiunte o meno. Ne stiamo ancora parlando […] Mi piacerebbe girare un mucchio di materiale in più che non possiamo inserire. C’è così tanto roba buona nelle Appendici che non siamo stati in grado di infilarla in questi film».
La notizia era talmente avvincente che non c’è voluto molto perché l’argomento riemergesse durante la conferenza stampa del film, in cui il fan-regista ha avuto più tempo per chiarire la sua frase precedente. Rispondendo alla domanda diretta sull’ipotesi di un terzo film aggiuntivo, Jackson ha detto: «È troppo presto per parlarne – ha detto Jackson – Abbiamo del materiale di partenza incredibile nelle Appendici [del Signore degli Anelli]. Possediamo i diritti delle 125 pagine di note aggiuntive in cui Tolkien espande il mondo dello Hobbit, pubblicate alla fine del “Ritorno del re”, e finora ne abbiamo usata una parte. Nelle ultime settimane di riprese abbiamo iniziato a parlare con lo Studio delle cose che non siamo riusciti a inserire, per capire se saremmo riusciti a persuaderli a lasciarci girare per qualche altra settimana l’anno prossimo, alla fine delle riprese. Ci vorrà più di qulache altra settimana, in realtà. Riguardo a quale forma queste riprese potrebbero prendere, siamo ancora in una fase di discussione. È ancora troppo presto. Quindi non c’è davvero nulla da riferire, ma ci sono altre parti della storia che ci piacerebbe raccontare che non siamo stati in grado finora di farlo».
Il Silmarillion
A Jackson viene chiesto se farà un film basato sul Silmarillion: «Credo che le possibilità che io viva fino ad avere 110 anni siano molto remote», ha risposto il regista, in quanto i diritti per Il Silmarillion, a differenza di quelli del Signore degli Anelli e dello Hobbit, sono detenuti dalla famiglia Tolkien, a cui i film di Jackson non piacciono per nulla.
«Non credo che la Tolkien Estate ami i miei film», ha detto il regista in riferimento
alla trilogia del Signore degli Anelli. Per occuparmi del Silmarillion dovrei aspettare che scadano i diritti che loro detengono, ma si tratta di un periodo piuttosto lungo!».
Le Appendici nella trama
Il sito di informazione cinematografica Deadline ha intervistato Peter Jackson riguardo alle sue frasi durante la Comic Con. Ne riportiamo uno stralcio importante: «[…] Nel romanzo, Gandalf scompare più volte. Nel 1936, quando Tolkien scrisse il romanzo, non aveva in mente cosa stesse facendo Gandalf. Ma successivamente, quando scrisse Il Signore degli Anelli, ripensò a quei momenti e scrisse una serie di note sui motivi per cui Gandalf sparisce: indaga sulla possibilità che Sauron stia tornando. Sauron non compare nello Hobbit. Tolkien stava inserendo Lo Hobbit nella complessità della sua mitologia. Anche se non scrisse mai Il Silmarillion (fu poi pubblicato dal figlio Christopher), ci sono 125 pagine di appunti pubblicati alla fine del Ritorno del Re. Sono Le Appendici e sono sostanzialmente i suoi appunti estesi sullo Hobbit. Avevamo i diritti di quel materiale e ci hanno permesso di utilizzarlo. Ecco, quindi, che non abbiamo adattato solo Lo Hobbit, abbiamo adattato quel romanzo più una serie di spezzoni delle appendici. Il film spiega nel dettaglio dove è andato Gandalf, cosa che il libro da solo non fa. Abbiamo spiegato tutto questo utilizzando gli appunti di Tolkien. Questo permette di definire maggiormente l’atmosfera del film, perché abbiamo inserito materiale del Signore degli Anelli nello Hobbit. C’è ancora l’aria della fiaba, in particolare nello sviluppo dei personaggi dei Nani e di Bilbo, che ha un certo umorismo. Il Signore degli Anelli era più serio e così il film prende un’atmosfera più simile a quella della trilogia, Così chi vuole può vedersi tutti i film di seguito…».
Dopo 266 giorni di riprese il lavoro sul set è praticamente terminato e si avvicina quindi la realizzazione definitiva de Lo Hobbit, nuova attesissima fatica cinematografica di Peter Jackson. Lo ha rivelato lo stesso regista, pubblicando sulla sua pagina Facebook un messaggio, quasi un urlo di gioia (“We made it!”), e la foto che vi proponiamo. Proprio questa mattina, infatti, Jackson è intervenuto sul celebre social network per annunciare la lieta notizia: «Ce l’abbiamo fatta! Giorno 266 e fine delle riprese principali de Lo Hobbit. Grazie al nostro fantastico cast, alla troupe e a tutti voi per il vostro supporto! Prossima fermata la sala di montaggio. Oh, e il Comic Con!».
La storia narrata da J.R.R. Tolkien è stata divisa in due pellicole, girate senza soluzione di continuità, dal marzo 2011 a oggi. Il primo lungometraggio, Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato (titolo originale The Hobbit: An Unexpected Journey), di cui vi abbiamo anticipato il trailer italiano lo scorso gennaio, arriverà nei cinema il 14 dicembre 2012. La seconda parte, The Hobbit: There and Back Again sarà lanciata sugli schermi di tutto il mondo esattamente un anno dopo, nel dicembre 2013.
Abbiamo già parlato del film Lo Hobbit di Peter Jackson qui:
Il regista Peter Jackson ha rivelato, in un’intervista a Variety, la data e il luogo della prima mondiale di Lo Hobbit: un viaggio inaspettato, primo dei due film dedicati al romanzo Lo Hobbit di J.R.R Tolkien, nonché prequel de Il Signore degli Anelli. Sarà possibile vedere la prima mondiale di uno dei film più attesi dell’anno il prossimo 28 novembre nella città di Wellington, in Nuova Zelanda. “Non posso immaginare un modo migliore di lanciare Lo Hobbit che con una grande festa a Wellington, dove il viaggio è cominciato”, ha detto Jakson durante l’intervista.
Il film seguirà le avventure di Bilbo Baggins (Martin Freeman), coinvolto da Gandalf il Grigio (Ian McKellen) in un’avventura che lo porterà, insieme a tredici nani guerrieri, a reclamare il regno perduto di Erebor, conquistato dal drago Smaug. Durante l’avventura Bilbo incontrerà Gollum (Andy Serkis), al quale prenderà l’anello cui è legato il destino della Terra di Mezzo.
I due film, intitolati “Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato” e “Lo Hobbit: Andata e ritorno“, usciranno rispettivamente il 14 Dicembre 2012 e il 13 Dicembre 2013. Verranno riprodotti a 48fps, il doppio del frame rate standard, per una qualità visiva che si annuncia sorprendente.
Abbiamo già parlato del film Lo Hobbit di Peter Jackson qui:
Il New York Times lo ha ricordato come «l’autore di libri per bambini più importante del ventesimo secolo», e il presidente Barack Obama si è dichiarato un suo grande fan. Scomparso a 83 anni, Maurice Sendak, era conosciuto soprattutto per il libro “Where the Wild Things Are” (Nel paese dei mostri selvaggi), pubblicato nel 1963 e diventato in breve tempo un cult, letto da milioni di bambini e adulti, tradotto in una trentina di lingue (in italiano da Babalibri), per il quale nel 1964 ha ottenuto la prestigiosa Caldecott Medal come il miglior libro illustrato americano. La storia è stata poi trasformata in film nel 2009 da Spike Jonze con il titolo “Nel paese delle creature selvagge” (all’adattamento per il grande schermo ha partecipato anche Dave Eggers). Nato il 10 giugno 1928 a Brooklyn (New York) da genitori ebrei polacchi, fin da piccolo Sendak ebbe problemi al cuore e crebbe in un periodo storico seminato funestato da tragedie personali: la famiglia fu colpita dalla depressione del 1929, la Seconda Guerra Mondiale e l’Olocausto, perdendo moltissimi parenti in Europa. Per questo, dichiarò al quotidiano Usa nel 2008 di aver sempre avuto sentimenti di «ansietà, paura e inadeguatezza» nei confronti del suo lavoro. Molti critici sostengono che non sarebbe possibile immaginare una letteratura per l’infanzia senza Sendak. Anche se quello del 1963 resta il suo lavoro più conosciuto, durante sessant’anni di carriera Sendak ha scritto e illustrato con i suoi disegni meticolosi e fantastici quasi 50 libri, tra cui autori come Hans Christian Andersen, Leo Tolstoy, Herman Melville, William Blake, oltre alla nota serie di “Little Bear”. L’autore ha vinto il prestigioso premio Caldecott per la letteratura per bambini, la medaglia del Newbery, il premio internazionale Hans Christian Andersen Award, il premio Astrid Lindgren Memorial Award e una National Medal of Arts.
David Wenzel lesse per la prima volta Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien mentre era al college. Cosa c’è di diverso dall’esperienza di molti altri studenti? «Mi coinvolse fino al punto che mi misi a fare schizzi di tutti quegli eventi meravigliosi. Alla fine, dedicai tutto il mio ultimo anno di college a illustrare Lo Hobbit», ha rilevato Wenzel in una recente intervista. Fu quasi un’ossessione che permise così a Wenzel di emergere dalla massa degli appassionati di Tolkien che frequentavano l’università fino a farne una professione. La manifestazione che si è tenuta a Worcester (Inghilterra), That’s Entertainment, tutta dedicata al mondo del fumetto, è stata l’occasione per avvicinare Wenzel e rievocare quei momenti e annunciare una novità.
Ha scritto le musiche dei film della trilogia del Signore degli Anelli vincendo il premio Oscar nel 2002 per la colonna sonora del primo capitolo, Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, e nel 2004 per la colonna sonora del terzo, Il Signore degli Anelli: il ritorno del Re, oltre che per la canzone “Into the West”, interpretata da Annie Lennox. Poi, dopo quattro anni di lavoro, la colonna sonora del Signore degli Anelli è divenuata un’opera sinfonica. Howard Shore, nato nel 1946 a Toronto, è un compositore ormai noto e riconosciuto a livello mondiale: ha all’attivo le musiche di numerosi film famosissimi, come Il silenzio degli innocenti e Philadelphia (diretti da Jonathan Demme), Ed Wood (diretto dal regista Tim Burton), La mosca (di David Cronenberg), Seven (di David Fincher), Per Martin Scorsese ha scritto le colonne sonore di Gangs of New York e The Aviator (con cui ha ottentuto un Golden Globe) e Hugo Cabret, con cui ha ottenuto nel 2012 una nomination agli Oscar. Non si può dire che l’opera di Howard Shore non abbia avuto successo!
Circa 40 appassionati di J.R.R. Tolkien da tutta la Germania sono al lavoro per realizzare il progetto ambizioso di dar vita a un fan film dedicato alla storia della creazione di Arda , il mondo inventato dall’autore inglese. Presentato nella scorsa edizione della RingCon, la più grande manifestazione tedesca sul mondo del fantastico. Sostenuto dalla Tolkien Deutsche Gesellschaft (la Tolkien Society tedesca) e dal sito amatoriale HerrDerRinge-Film, il fan film è a basso budget, finanziato dagli stessi realizzatori e tramite donazioni, e ovviamente non è realizzato a scopo di lucro. La regia è affidata a Stefanie Mutzel e Tina Kupferschmidt, le due donne che sono anche a capo dell’intero progetto, mentre 16 persone sono state coinvolte nella produzione del primo trailer.
Alla vigilia di Natale è uscito su internet il teaser trailer ufficiale dell’attesissimo film fantasy «The Hobbit – An Unexpected Journey», il primo dei due film in 3d da 500 milioni di dollari tratti dal romanzo di J.R.R. Tolkien e diretti da Peter Jackson, in uscita a dicembre 2012 negli Usa e in Italia. Fan in delirio – riporta l’Agicos – avevano atteso per anni queste primissime immagini del capitolo antecedente al Signore degli Anelli. Anche i bookmaker esteri non hanno resistito all’idea di aprire una scommessa sul film-evento: il film batterà il record di Peter Jackson al box office? Il record è detenuto proprio da «Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re», attualmente al quinto posto nella classifica dei film che hanno incassato di più nella storia del cinema. Il film ha ottenuto un incasso globale di circa un miliardo e 120 milioni di dollari, classificandosi al primo posto nella classifica dei film più visti nel 2003. Negli Stati Uniti il film ha incassato oltre 377 milioni dollari mentre in Italia il film ha incassato quasi 23 milioni di euro (oltre 30 milioni di dollari). Il superamento del record è dato praticamente per certa, così la scommessa è quotata appena a 1.50.
Il regista neozelandese ha appena pubblicato sul suo blog il sesto video (lo trovate in fondo all’articolo), ancora dedicato alle riprese in esterni e che segue gli spostamenti della troupe principale e della seconda unità guidata da Andy Serkis/Gollum. Ai volti amati nella trilogia uscita fra il 2011 e il 2003 (composta da Il Signore degli Anelli, Le due Torri e Il ritorno del Re), come Ian McKellen, Cate Blanchett, Orlando Bloom, Ian Holm, Christopher Lee, Elijah Wood, Andy Serkis, si aggiunge come protagonista Martin Freeman, nei panni dell’hobbit Bilbo Baggins (lo zio di Frodo, interpretato nella versione più anziana da Ian Holm), che insieme a Gandalf e a 13 Nani parte per andare a riconquistare Erebor, l’antico regno e il tesoro, tolti ai Nani dal drago Smaug. «Si gira per frammenti, sono come pezzi di un puzzle. Poi al montaggio i frammenti iniziano a prendere di nuovo la forma di ciò che avevi nella tua immaginazione – ha spiegato Jackson dopo l’uscita del primo trailer – Sto girando la versione de Lo Hobbit che mi divertirei a vedere». Il regista si è soffermato sulle differenze tra i due libri di Tolkien: «Lo Hobbit è più un classico per ragazzi, mentre il Signore degli Anelli è qualcosa di diverso; non è proprio rivolto ai bambini. Ho capito che la differenza è dettata dalla presenza dei nani. La loro energia e il loro disprezzo per tutto ciò che è politicamente corretto riescono a donare al racconto uno spirito nuovo. È per questo che ho pensato che potrebbe essere stato divertente. […] Volevo fare in modo che si sentisse questo ritorno nella Terra-di-mezzo, che questi due film fossero collegati con l’inizio degli altri tre. Siamo le stesse persone che tornano nello stesso mondo».
I due film, intitolati “Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato” e “Lo Hobbit: Andata e ritorno“, usciranno rispettivamente il 14 Dicembre 2012 e il 13 Dicembre 2013. La grossa novità per il pubblico italiano è che l’anteprima sarà proiettata prima della visione del film “Viaggio nell’isola misteriosa” in uscita nelle sale italiane da oggi. L’anteprima sarà presente prima delle versioni in 2D e 3D del film, ma si tratta solo di una proposta che la Warner fa ai gestori italiani. Ciascun cinema sceglierà quindi se proiettarlo o meno. Per gli appassionati dei film di Peter Jackson sarà la prima occasione di vedere il trailer in versione 3D sul grande schermo: i due film dedicati allo Hobbit sono stati infatti girati in stereoscopia, ma con tecniche tutte nuove. Jackson ha girato a 48 fotogrammi al secondo anziché ai tradizionali 24.
Ecco il SESTO VIDEOBLOG DI PETER JACKSON:
Nell’attesa non ci resta che goderci il trailer in italiano:
Enrica Paresce, nostra artista e socia della nostra Associazione, è spirata due mesi fa, martedì 13 dicembre, dopo una lunga lotta contro un tumore che l’ha vista impegnata per ben quattro anni. Il vuoto che lascia va ben oltre le parole, perché un’associazione piccola come la nostra non è fatta solo di appassionati di J.R.R. Tolkien, ma soprattutto di amici. E gli amici si aiutano e si supportano a vicenda.
L’animatore Gene Deitch, inventore di Tom e Jerry, collaborò con l’illustratore ceco Adolf Born alla creazione del primo vero adattamento cinematografico dello Hobbit. Tale versione, caratterizzata da varie e significative libertà creative rispetto alla storia originale di J.R.R. Tolkien, non raggiunse però mai il mondo esterno. Cosa mai sarà accaduto?
Nel suo libro How To Succeed in Animation, pubblicato anche online , Deitch racconta la sua versione: la storia ebbe inizio quando il suo produttore, William Snyder, acquisì brevemente i diritti dello Hobbit nel 1964. Deitch voleva realizzare Lo Hobbit animando i personaggi con la cel animation su sfondi modellati in 3D, tecnica per i tempi piuttosto ambiziosa.
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