Tom Shippey a Modena. E un corso su Tolkien!

Alcuni membri del gruppo degli InklingsIn occasione dell’uscita del film di Peter Jackson Lo Hobbit, l’Istituto filosofico di Studi Tomistici di Modena ha organizza una serie di iniziative volte ad appronfondire la conoscenza di J.R.R. Tolkien e delle sue opere. Una conferenza pubblica e un corso tutti dedicati all’autore del Signore degli Anelli. Non solo si potrà assistere a una lectio magistralis di uno degli studiosi di Tolkien più famosi al mondo, ma si potrà partecipare al primo corso di questo genere in Italia sullo scrittore.

Anche a Oxford da marzo si insegna Tolkien

Facoltà-IngleseJ.R.R. Tolkien è uno degli scrittori più noti del XX secolo e i suoi libri Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit hanno intrattenuto e, al tempo stesso, incuriosito i lettori per decenni, diventando tra i libri più popolari di tutti i tempi. Molte persone hanno letto questi romanzi, o visto gli adattamenti cinematografici, ma hanno avuto poche opportunità di approfondire maggiormente il loro interesse. Per soddisfare quest’esigenza la Facoltà di inglese dell’università di oxford (dove Tolkien ha insegnato per la maggior parte della sua carriera) ha organizzato la “Oxford Tolkien Spring School”, rivolta a coloro che hanno letto i romanzi dello scrittore inglese e vogliono scoprire di più. Sono previste una serie di lezioni introduttive tenute dai maggiori studiosi di Tolkien a livello mondiale, che si terranno presso la Facoltà dal 21 al 23 Marzo 2013. La facoltà di inglese dell’università di Oxford è la più grande in Gran Bretagna, e una delle più illustri scuole di inglese in tutto il mondo. Fondata nel 1894, ha annoverato tra i suoi membri alcuni dei più importanti critici e studiosi del settore, tra cui J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis, Edmund Blunden, Nevill Coghill, Helen Gardner, Richard Ellmann, Terry Eagleton e molti altri.

I seminari dell’Arst: Wu Ming e i gentilhobbit

Lucca Comics and Games 2012Un regalo prezioso, un vero tesoro. Non sarà un Silmaril, ma il seminario intitolato Aspettando Lo Hobbit: l’eroe e il perfetto gentilhobbit, tenuto da Wu Ming 4 è quasi altrettanto prezioso per chi sa leggere con attenzione. Scrittore, traduttore e saggista, membro del collettivo che ha scritto capolavori come Q, Manituana e Altaj, autore in solitario di Stella del mattino, in cui compaiono J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis, con il suo intervento Wu Ming 4 ha letteralemente incantato il pubblico lo scorso 2 novembre a Lucca Comics and Games2012. Dopo quei giorni, abbiamo ricevuto un numero talmente alto di richieste, che non potevamo deludere i nostri lettori. Così, insieme a lui, ci siamo messi di buzzo buono e in un tempo accettabile possiamo ora presentare il testo rielaborato di quell’intervento. Sperando di accontentare chi non presente, ancora una volta cogliamo l’occasione per ringraziare dell’impegno e del lavoro l’autore, che una volta di più dimostra di saper leggere Tolkien da un punto di vista meramente letterario, come meritano solo i grandi classici della letteratura. Sul sito del collettivo Wu Ming potete, invece, trovare l’audio originale del seminario, che è possibile ascoltare andando qui.

Disegni: "Mr Bilbo Baggins of Bag End"Gli Hobbit sono l’invenzione originale che Tolkien introduce nell’immaginario letterario contemporaneo, nonché l’elemento più fortemente anacronistico nel mondo arcaico della Terra di Mezzo. La loro peculiarità è quella di rappresentare una critica pratica all’eroismo tradizionale e di essere portatori di un nuovo modello d’eroe. Tale modello si struttura non già ideologicamente, ma attraverso l’attrito tra l’habitat di partenza – la Contea – e il mondo esterno. La dialettica interno/esterno è fondamentale per capire l’universalità di queste figure. Meta- letterariamente parlando, si può dire che il viaggio degli hobbit assume la valenza di metafora del rapporto di noi lettori moderni con la letteratura epico-avventurosa. Per indagare dunque il segreto che sta alla base del successo di queste figure letterarie, bisogna considerare tanto gli elementi contestuali e paesaggistici in cui Tolkien li colloca, quanto il contesto letterario di riferimento. Procedendo in questo modo si potrà forse realizzare che l’invenzione tolkieniana non solo non nasce dal nulla, ma è anche debitrice di una tradizione letteraria che trova le sue radici assai più nella narrativa del XIX secolo che nel Medioevo.

– Scarica il saggio di Wu Ming 4: “Messer Holbytla: l’eroe, il giardiniere e il perfetto gentilhobbit
– Vai al sito del collettivo Wu Ming e scarica l’audio andando qui.

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Lo Hobbit reading day A Roma il 7 dicembre

Letture al "Tolkien Reading Day" a Roma«Sono felice di avere condiviso i tuoi pericoli: questo è stato più di quanto un Baggins possa meritare». A dirlo è Bilbo Baggins quasi alla fine della sua avventura nello Hobbit. Leggere Tolkien, riscoprire il fascino del libro e assaporare lo stile di un autore tanto nominato quanto poco frequentato nei testi. È questo lo spirito con cui l’Associazione romana studi Tolkieniani organizza la lettura di brani da uno dei libri più famosi dello scrittore inglese venerdì 7 dicembre dalle ore 18 presso la libreria Tra le Righe di viale Gorizia, 29 a Roma. Sarà l’occasione di aspettare l’uscita del primo film di Peter Jackson tratto dallo Hobbit tra appassionati di Tolkien, potendo così parlare e organizzarsi per il 13 dicembre, data dell’anteprima italiana. Come per il Tolkien Reading Day ci saranno letture di brani dello Hobbit, sorseggiando una birra o un tè o una tisana e discorrendo con altri appassionati delle opere di Tolkien. Chiunque potrà intervenire e leggere un brano dallo Hobbit e, nella seconda parte della serata, da altri testi dell’autore.

Evento AsrT alla Biblioteca Cornelia di Roma (2005/12/20)Ma la serata sarà anche un’occasione speciale per i soci dell’ArsT. Un momento particolare sarà dedicato al ricordo di Enrica Paresce, una amica e una tolkieniana che non c’è più esattamente da un anno e che probabilmente starà leggendo Lo Hobbit parlandone direttamente con Tolkien. Enrica era un membro attivo dell’Associazione e un motore di idee e iniziative. Era anche una poetessa e una pittrice. Per questo, vogliamo ricordarla leggendo stralci dei suoi testi, per far conoscere una persona che nell’arte ha sempre messo tutta se stessa e che non faceva mistero dei suoi sentimenti. La stessa Enrica citava spesso i libri di Tolkien: «Oggi sono triste…», scrive in una mail nella lista dell’Associazione, «quindi mi vado a rifugiare in un bel romanzo… in un altro mondo, una saga di mille e più pagine sarebbe la cosa migliore… anche già letta va bene uguale. Indovinate quale?».

Libreria "Tra le righe" a RomaAll’evento parteciperanno anche i Proudneck, smial romano della Tolkien society inglese, che hanno appositamente posticipato uno dei loro raduni per farlo coincidere con questo Hobbit reading day. Così, magari senza fretta, sfogliando un libro e facendo due chiacchiere, oppure gustando un tè, una cioccolata calda o un bicchiere di vino, prendendosi un giusto e meritato riposo tra i libri,
come accaduto in passato, sarà un festa di pubblico e cultura, in cui fare nuove amicizie e conoscere chi condivide la stessa passione per lo scrittore inglese. Tutti i tolkieniani di ogni ordine e grado sono benvenuti. Nell’attesa del’evento del 7 dicembre, eccovi un bel video delle precedenti letture, fatte proprio quest’anno, in occasione del Tolkien Reading Day alla libreria Tra Le Righe di Roma. Sperando vi piaccia, venite a dicembre per passare insieme a noi un pomeriggio tolkieniano!

GUARDA IL VIDEO:
 

– vai alla pagina Facebook dello Hobbit Reading Day
– vai al canale Youtube dell’Arst
– vai al sito della libreria Tra le Righe
– vai al sito della Tolkien Society inglese

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Da Verona a Milano. Due eventi per Tolkien

Lo-Hobbit-Thorin-ScudodiquerciaAbbiamo unito due eventi in questa copertina perché, insieme alla manifestazione tenuta a Castellanza, testimoniano una piccola rinascita delle iniziative legate a J.R.R. Tolkien nel nord Italia, rimasta sguarnita dopo il trasferimento nel Lazio della Hobbiton. Continuano, infatti, vicino Verona gli incontri dedicati allo scrittore inglese. Sabato, 10 novembre 2012, alle 18.00 si terrà “Alla Scoperta del Fantasy : J.R.R.Tolkien e il suo Capolavoro. Il Medioevo e il Fantastico“. L’intervento si svolgerà alla Biblioteca Comunale, in via Segni 2, a Grezzana (Verona). L’evento è inserito in un ciclo di conferenze dedicate al Signore degli Anelli che si è tenuto ogni due mesi circa, dal marzo scorso. Ne avevamo parlato qui. Ad intervenire sarà Roberta Tosi, critico d’arte e giornalista, ma anche presidente della Compagnia degli Argonath. Le date in cui si è svolto sono state: 3 marzo, 5 maggio, 8 settembre e 10 novembre (si può scaricare il programma qui). Il ciclo di incontri è nato grazie alla collaborazione con la Biblioteca Civica del Comune di Grezzana, in provincia di Verona che ha deciso di ospitare tutti gli incontri della Compagnia. Il primo ha avuto un carattere introduttivo all’opera di Tolkien e sul significato (e valore) stesso del fantasy. Il tutto in vista del film di Peter Jackson sullo Hobbit che uscirà a dicembre.

Roberta TosiDi tutto questo avevamo parlato con Roberta Tosi, che ci ha descritto come si svolgono i vari incontri: «Solitamente gli incontri li “conduco” io, in un dialogo aperto con chi è presente, tutti sono liberi di intervenire con ulteriori riflessioni o suggerimenti». «Al momento sono io la principale relatrice – ha concluso Tosi -, ma poi interverranno anche i vari membri della Compagnia. Abbiamo anche organizzato alcuni incontri con amici come Roberto Fontana». Per avere ulteriori informazioni sulla Compagnia degli Argonath e sulle sue attività si può visitare il sito Minas Mal (Torre d’Oro – Diventa ciò che sei nato per essere), la loro pagina Facebook oppure si può scrivere una mail qui
o qui.

L’ArsT a Lucca Comics: Aspettando Lo Hobbit

Lucca Comics and Games: manifesto 2012Ci risiamo. Gli hobbit e le cronache della Terra di Mezzo stanno tornando, con il nuovo film Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato, tratto dal famosissimo romanzo di John Ronald Reuel Tolkien, primo capitolo della nuova trilogia cinematografica firmata dal regista neozelandese Peter Jackson, già al timone della celebre saga del Signore degli Anelli. Dopo i film il nome di J.R.R. Tolkien è conosciuto in tutto il mondo. Ma lo era anche prima, visto che Il Signore degli Anelli è uno dei libri più venduti con oltre 160 milioni di copie distribuite. E in cima alle vendite c’è anche Lo Hobbit, che di copie ne ha vendute oltre 50 milioni. Quanti vorrebbero approfondire in maniera seria alcuni dei temi trattati da Tolkien?

Nell’anno del 75esimo anniversario della pubblicazione dello Hobbit, l’Associazione romana studi Tolkieniani torna a Lucca Comics and Games 2012 portando i suoi seminari quest’anno tutti dedicati al libro di Tolkien, il primo della sua carriera di narratore delle vicende della Terra di Mezzo. Aspettando Lo Hobbit studiosi e scrittori approfondiranno alcuni aspetti delle opere del Professore di Oxford, anche su tematiche meno conosciute, per introdurre a Tolkien anche quei lettori che si avvicinano per la prima volta. Gli autori hanno partecipato all’antologia “C’era una volta… Lo Hobbit – Alle origini del Signore degli Anelli”, pubblicato in questi giorni dalla casa editrice Marietti 1820, in concomitanza con il film di Peter Jackson, che sarà nelle sale italiane il 13 dicembre prossimo.

Hobbiton a Palombara: si lavora al programma

Manifesto Hobbiton 2012La Società Tolkieniana Italiana sta ultimando il programma della Hobbiton 2012 (è la XIX per numero di edizioni edizione) che si terrà tra quasi dieci giorni, dal 28 al 30 settembre. Anche quest’anno la manifestazione si svolgerà nel centro Italia, nel bel borgo medievale di Palombara Sabina, in provincia di Roma, a circa 37 km dalla capitale. La manifestazione verrà ospitata all’interno delle sale e nel cortile del castello Savelli (XI secolo), che domina il centro storico della cittadina sabina. La grossa novità rispetto all’edizione scorsa e a quelle passate è il cambio di data, dallo ormai consueto primo all’ultimo fine settimana di settembre. Questo spostamento, dovuto come riferisce il presidente STI, Ninni Dimichino, all’indisponibilità della location, fa coincidere purtroppo la manifestazione tolkieniana con Romics, festival internazionale del fumetto, che si svolge alla Nuova Fiera di Roma.

Il compleanno di Bilbo da Dublino a Oxford

Compleanno di Bilbo BagginsA settembre ricomincia un po’ tutto: la scuola, il lavoro, il traffico e lo stress… Ma quest’anno è un mese particolare, almeno dal punta di vista tolkieniano. Mai come quest’anno, settembre vedrà lo svolgersi di molte ricorrenze e manifestazioni, sia straniere che estere. Visto che alle nostrane dedichiamo sempre molto spazio, ci occuperemo del mondo anglosassone. Dove sono molte le cose che accadono.

Frodo vive! Alla Marquette University

Biblioteca Raynor, Marquette University: collezione J.R.R. Tolkien«In un buco nel terreno viveva un hobbit». La storia racconta che questa frase fu scritta da J.R.R. Tolkien senza pensarci mentre correggeva gli esami dei suoi studenti, segnando così l’inizio del suo primo romanzo: Lo Hobbit. Le opere del professore di Oxford ha da allora raccolto generazioni di fedeli appassionati, che si sono immersi nella sua fantasia, diventando la base di qualsiasi libreria si rivolgesse a loro. Il 20 settembre ricorre il 75 ° anniversario della pubblicazione dello Hobbit. Come “casa” dei manoscritti di alcune delle opere principali dell’autore – tra cui lo stesso Hobbit e Il Signore degli Anelli, la Marquette University (a Milwaukee in Wisconsin – Usa) festeggia l’occasione, offrendo un corso su Tolkien e ospitando una serie di lezioni e una mostra sull’autore. La notizia, appena difussa, ha già provocato i gorgoglii “alla Gollum” (“Sì, il mio tessoro!”) degli appassionati studenti locali di Tolkien!
Un professore del dipartimento di inglese, Tim Machan, sarà il primo membro a tempo pieno della facoltà a tenere un corso su Tolkien. Machan è ben preparato per capire il famoso autore inglese: Raynor Library alla Marquette University«Il mio insegnamento e le mie ricerche si concentrano sulla letteratura medievale inglese e sulla linguistica. Sono particolarmente interessato alle istanze sociali connessi che producono cambiamenti nella lingua inglese. Sono interessato al modo in cui il linguaggio usato in letteratura e quello della vita di tutti i giorni sono in relazione tra loro e anche al rapporto tra la linguistica e gli studi letterari». Machan tiene regolarmente corsi su Chaucer, letteratura medievale, l’inglese antico, il norreno e la storia della lingua inglese: tutti argomenti che Tolkien stesso insegnò a Oxford nel corso della sua carriera accademica. «Nel corso si discuterà di come Tolkien dalle lezioni sul Beowulf, durante il giorno, potesse andare a casa per scrivere la sera di Frodo e della creazione di un nuovo universo», ha detto Machan.

A Castellanza il festival dei tolkieniani italiani

Manifesto del Castellanza festivalSi preannuncia come l’evento tolkieniano dell’anno in Italia, naturalmente dopo l’uscita del primo dei tre film di Peter Jackson sullo Hobbit di J.R.R. Tolkien. La terza edizione del festival Tolkieniana.net si trasferisce a nord di Milano, in una posizione invidiabile, a due passi dalla metropoli e dall’aeroporto di Malpensa. Per la prima volta a Castellanza, in provincia di Varese, nella bella sede di Villa Pomini, l’8 e il 9 settembre 2012 si svolgerà la grande riunione degli appasionati dei libri dello scrittore inglese. Dopo le due edizioni svoltesi nel 2005 e 2006 a Buccinasco (Milano), cui partecipò anche l’Associazione romana studi Tolkieniana, quest’anno gli organizzatori hanno voluto pensare in grande. Nuova location, più raggiungibile, nuove energie e soprattutto, grandi prospettive di crescita per un evento che aspira a divenire nazionale, ma che già guarda oltre le Alpi…
Il festival è organizzato dall’Assessorato alla Cultura di Castellanza e dalle associazioni Tolkeniana Net, Eldalië e Granburrone. Grazie al gran lavoro di Edoardo Volpi Kellermann e Gianluca Comastri, c’è una forte volontà di collegare presente e passato. Come nel 2006, infatti, la manifestazione si svilupperà su due filoni paralleli, che si articoleranno in altrettanti eventi: “Aspettando lo Hobbit” e “Ritorno a Númenor”. «Vogliamo puntare allo spirito originario del progetto Tolkieniana.net», ci dice Volpi Kellermann, «le parole d’ordine sono: “condivisione”, “passione per Tolkien” e “aspirazione interzionale”. Per questo abbiamo accolto la collaborazione di molti gruppi locali e abbiamo contattato scrittori e artisti italiani e stranieri». La forte caratterizzazione del festival è confermata anche dalle istituzioni. «Obiettivo del festival è avvicinare Tolkien al grande pubblico con interventi e iniziative che vanno dalla fascia basso-divulgativa a un livello culturale medio-alto», spiega Fabrizio Giachi, assessore alla Cultura di Castellanza, «legandolo a una parte della letteratura a lui correlata (epica, fiaba, fantasy e fantascienza) e a una tematica d’attualità: il valore intellettuale della letteratura di fantasia e i modi in cui le sue visioni possono contribuire al dibattito sullo sviluppo socioculturale sostenibile».

È a Portacomaro d’Asti la Terra di Mezzo

Locandina del concerto degli AinurAppuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di Tolkien oggi, venerdì 31 agosto, dalle 16 fino a tarda notte a Portacomaro. A curare la manifestazione sarà la Biblioteca Civica (coordinatrice Monica Parola) con la direzione artistica di Rosanna Masoero in collaborazione con la pro loco e l’associazione ‘Gente &Paesi’, coreografie dei Sentieri Tolkieniani di Osasco. Su John Ronald Reutel Tolkien, nato in Sudafrica nel 1892, ma traferitosi subito in Inghilterra, a Birmingham, molto si è scritto e si è discusso sino a voler appropriarsi delle intenzioni letterarie dello scrittore per tentare di stravolgerle in un’ideologia politica. «Tolkien è piaciuto e piace a molti, per cui etichettarlo di destra o di sinistra, è incongruo e superfluo, come incongruo sarebbe identificare Paperino o Topolino in una corrente politica. – ricordano gli organizzatori dell’evento – Certamente all’interno del suo poema troviamo temi che suscitano assonanze con le grandi saghe del nord Europa e con la religione cattolica, ma lette in una forma particolarissima e personale, tenendo saldo il punto di vista degli Hobbit, semplice e pratico che s’inoltra insieme al lettore, in un mondo fantastico ed eroico e ne vive gli stupori, le grandezze e gli orrori di quest’altra vivissima realtà».
Portacomaro d'AstiL’opera più nota di Tolkien è il Signore degli Anelli, composta in 14 anni e pubblicata in tre volumi nel 1954-55, ricrea l’atmosfera del poema cavalleresco medievale, con evidenti influenze romantiche, ed è ambientato in una terra fantastica e reale nello stesso tempo. Gli Elfi, i Nani, gli Uomini che abitano questo mondo sono ispirati alle lettura delle saghe norrene e al folclore inglese, ma con una forte vena originale. Gli Hobbit sono invece un popolo inventato da Tolkien, che in parte si ispirò alla popolazione rurale della campagna inglese che lo scrittore amava tanto. Ogni popolo ha una propria storia, una propria mitologia e un proprio linguaggio.

Celebrare J.R.R. Tolkien a Loughborough (GB)

Video di Peter Jackson a La Tolkien Society inglese lo stava preparando a ben quattro anni. L’occasione da cogliere era celebrare i 75 anni dall’uscita dello Hobbit. Il 2012 sarà però anche l’anno in cui uscirà il primo degli ormai certi tre film sul libro, diretti da Peter Jackson. Sono così stati all’altezza i 5 giorni (16-20 agosto) del “Return of the Ring”, evento che si è svolto presso l’Università di Loughborough, tra Nottingham e Birmingham in Inghilterra. Ecco il resoconto dei membri dell’Associazione romana studi Tolkieniana.
Il programma
Nel programmarlo, gli organizzatori si proponevano di riunire insieme gli studi accademici su Tolkien, le attività di fan e appassionati, quelle ludiche e quelle artistiche, oltre ai vari adattamenti delle opere del “Professore”, a partire da quella di Brian Sibley, presente anch’egli alla manifestazione. Con ben sette diverse aree separate e le attività in concorrenza tra loro in alcune fasce orarie, c’è stato sempre qualcosa per tutti i vari interessi e chi partecipava doveva sempre fare decisioni difficili su cosa seguire e cosa perdere. Così, le conferenze degli studiosi si sono svolte mentre si tenevano laboratori e lezioni dedicate alle lingue, alle Tengwar, ai costumi e ad altre discipline artistiche della Terra-di-mezzo. Non poteva mancare un gruppo di ospiti: il gruppo francese della Compagnie du Dragon Vert (La Compagnia del Drago Verde). Questi giovani hanno piantato le loro tende bianche proprio fuori uno dei due edifici principali in cui l’evento si teneva e hanno seguito lo stile di vita del periodo medievale, rivivendo mestieri, costumi armi, armature e cibo. Ogni giorno c’erano dimostrazioni di tiro con l’arco, cucina medievale, combattimenti con la spada e intrattenimenti con la musica. C’era anche un’area dedicata al ricamo e alla preparazione delle candele di cera d’api.

L’evento dell’anno della Tolkien Society inglese

Locandina di "The Return of the Rings" della Tolkien SocietyDa giovedì prossimo fino al lunedì, cioè dal 16 al 20 agosto, si svolgerà “The Return of the Ring” alla Loughborough University (Inghilterra). È l’evento più importante organizzato dalla Tolkien Society inglese dal 2005. Si tratta di ben cinque giorni di conferenze, workshop, lezioni accademiche, con tavole rotonde e molti altri eventi dedicati al fandom, tra cui un ceilidh, una sfilata in costume, oltre a un mercatino dei rivenditori, una mostra d’arte e tantissimi spettacoli teatrali e anteprime cinematografiche.

"One man Lotr" di Charlie RossIl programma è molto fitto e, come nel 2005, saranno diversi gli interventi in simultanea. La caratteristica di quest’anno sembra però essere la forte presenza dei registi dei film amatoriali dedicati alle opere del Professore. Praticamente ci saranno tutti quelli che ne hanno realizzato uno! Del resto ce ne siamo occupati anche noi, durante l’anno: da Born of Hope a The Hunt for Gollum, realizzati dai registi rispettivamente Kate Madison e Chris Bouchard, fino al Niënor Níniel di Michal Kára. Largo spazio anche alle attività teatrali (ci sarà One Man LOTR di Charles Ross) e alle sfilate in costume, che quest’anno avranno addirittura due momenti diversi (le serate di venerdì 17 e sabato 18). Folta anche la presenza degli artisti (tra cui Ted NasmithCor Blok e Anke Eissmann), con la gradita presenza di Michael Tolkien, figlio di Michael Tolkien (figlio maggiore di JRR Tolkien) e quindi nipote dello scrittore. Anche di lui ci siamo già occupati in passato, perché oltre ad avere scritto quattro libri di poesie vedrà la pubblicazione, entro la fine dell’anno, di Wish e
Rainbow, due libri basati sui romanzi per bambini di Florence Bone. Potete leggere tutto qui.

Michael Tolkien, poeta e nipote di J.R.R. TolkienConseguenza diretta di questo maggior spazio dato a tutte queste attività è la riduzione del numero delle conferenze. E, soprattutto, la loro sovrapposizione. Gli interventi sono, infatti, compressi tra le 9 e le 17 di ogni giornata, mentre nell’evento precedente erano distribuiti fino alla sera inoltrata. Bisogna inoltre dire che, nonostante l’enorme numero di interventi, il programma di Loughborough sembra non all’altezza dell’evento del 2005, e anche rispetto alle forze messe in campo. Ci sono solo 7 autori di rilievo (i famosi keynote scholars): Janet Brennan Croft (con Tolkien’s Faerian Drama: Origins and Valedictions), Dimitra Fimi (con Elves, Goblins and Other ‘Fairy’ Things in The Hobbit: Tolkien’s Victorian and Edwardian Inspiration), Verlyn Flieger (con Tolkien’s French Connection), John Garth (con Robert Quilter Gilson, TCBS: A brief life in letters), Peter Gilliver (uno degli autori di “The Ring of Words”, con Making the Music, a possible source for the Ainulindalë), Thomas Honegger (con Riddles, enigmas, brain-teasers and puzzles) e Tom Shippey (con Tolkien on Leadership). Presenti anche autori meno quotati, ma interessanti come Colin Duriez (con The origins of the Inklings) e Corey Olsen (che coordinerà diverse tavole rotonde). A seguire, ci sono Bob Blackham (autore di libri sui luoghi legati alla vita di Tolkien, da Birmingham a Oxford), Ronald Hutton (autore che propone un approccio paganeggiante alle opere) e Mark Walker (che ha tradotto Lo Hobbit in latino). Ci saranno poi tantissimi dottorandi e studenti con le loro dissertazioni.

Gli interventi italiani
Nutrita infine anche la piccola pattuglia italiana, che riguarda l’Associazione romana studi tolkieniani da vicino: Roberto Arduini e Lorenzo Gammarelli con Death and Immortality in the Works of J.R.R. Tolkien avranno modo di presentare il lavoro del Gruppo di Studio, coordinato dall’Arst e dell’Istituto filosofico di studi tomistici di Modena, che ha portato alla pubblicazione del volume La Falce Spezzata – Morte e immortalità nelle opere di J.R.R. Tolkien per l’editore Marietti 1820, tradotto da poco in inglese dalla Walking Tree come The Broken Scythe: Death and Immortality in the Works of J.R.R. Tolkien. Anche gli altri due interventi italiani sono tenuti da parte di membri del Gruppo di Studio coordinato dall’ArsT. Franco Manni, presidente di Endòre, con Tolkien versus the History of Philosophy, toccherà lo stesso tema da lui affrontato nel volume, mentre Claudio Testi, segretario dell’Istituto tomistico e direttore della collana Tolkien e dintorni per la Marietti 1820, con Tolkien: Christian or Pagan? A proposal for a new critical approach, svilupperà il tema che è partito proprio da suo saggio presente nell’antologia. Così, facendo le dovute
proporzioni, il programma è di tutto rispetto e ricco di spunti interessanti!

 

ECCO UN’ANTEPRIMA DEL ONE MAN LOTR:

VAI AL SITO UFFICIALE DI THE RETURN OF THE RING

VAI AL SITO DI ONE MAN LORD OF THE RINGS

VAI AL SITO DI MICHAEL TOLKIEN

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Montelago: ecco il resoconto del festival

Montelago Celtic Festival: le conferenze 1Trenta ore di musica no stop, 17 concerti, 2 palchi, 70 espositori del mercato celtico, 55 ettari a disposizione per campeggio, parcheggi e festa, 12mila contatti su Facebook, 150mila presenze in 9 edizioni da 87 province italiane, 22 paesi europei, 18 extraeuropei. Sono questi i numeri del Montelago Celtic Festival che si è svolto il 3 e 4 agosto sull’altopiano di Colfiorito, a Taverne di Serravalle di Chienti. Quest’anno le presenze hanno superato ogni aspettativa, superando abbondantemente le 20mila persone. Ne avevamo dato il programma, ora ecco il resoconto.

Il Montelago Celtic Festival è nato 10 anni fa da un’idea di due musicisti viaggiatori, con il vizio di fantasticare, Maurizio Serafini e Luciano Monceri, per far rivivere le atmosfere di una cultura che manifesta il meglio sotto le stelle. È infatti la festa di musica celtica sull’Appennino umbro-marchigiano. Musica, cultura, tradizioni, storia, ambiente, sport e progetti sociali, il tutto in uno scenario suggestivo. Al festival, sostenuto anche dalla Regione Marche, hanno partecipano non solo gli appassionati della musica e delle tradizioni celtiche, ma anche i turisti della montagna, i motociclisti in tour per l’Italia, famiglie con bambini, campeggiatori e amanti della vacanza alternativa.

Tra il suono di una cornamusa, le tende da campeggio e il vento che mitigava il clima ardente, si sono tenute anche le conferenze nella Tenda Tolkien, che ha ospitato le due sessioni di studio su “Visioni dalla Contea: Tolkien e la tradizione fantasy irlandese”. Da segnalare nel primo giorno l’intervento di Vito Carassi (Il Fairy-Tale: un ponte tra mondi paralleli, dal folklore alla letteratura) e nel secondo Cesare Catà (Fairy Stories e Fairy Tales: la scrittura e gli esseri fatati in J.R.R. Tolkien e W.B. Yeats) e Luisa Paglieri (Shakespeare e la tradizione celtica), coordinati dalla scrittrice e giornalista di Radio Rai 3 Loredana Lipperini.

Montelago Celtic Festival: la conferenza di Cesare CatàI tre seminari hanno permesso di inquadrare il forte legame tra Irlanda e fairy tale, cioè i racconti di fate, molto presenti anche nelle opere di Tolkien e Shakespeare. Il taglio complessivo era però qui incentrato su alcuni aspetti salienti della ricca e multiforme tradizione narrativa irlandese, con al centro poeti e scrittori moderni come Yeats e Joyce. Si è ben capito come il racconto di fate operi come una sorta di zona franca, di area di transizione in cui convergono credenze popolari e creatività individuale, tradizione orale ed elaborazione letteraria, vicende storiche e ricostruzioni fantastiche, visioni del mondo che di volta in volta si scontrano o si fondono, in ogni caso offrendo un’immagine della realtà più profonda e complessa. Anche l’intervento su Shakespeare ha mostrato come alla base di alcune opere tra le più famose del Bardo, ci siano radici celtiche (soprattutto in Macbeth, Cimbelino e Re Lear, ma anche in Sogno di una notte di mezza estate e addirittura in Amleto) perché moltissime delle tradizioni popolari inglese sono debitrici del loro sostrato britannico.
Interessante è stato anche l’intervento di Chiara Nejrotti su Tolkien e l’immaginario celtico: un rapporto contraddittorio.

L’arsT al Montelago Celtic Festival

Oggi e domani sull’altopiano di Colfiorito, tra Umbria e Marche, si terrà per il decimo anno il Montelago Celtic Festival. L’Associazione romana studi Tolkieniani sarà presente con le conferenze di Roberto Arduini e Beatrice Luzzatti oggi alle 15 e con quella di Lorenzo Gammarelli domani alle 15.
Questo il programma completo delle conferenze:
Venerdì 3 agosto
15:00

  • Roberto Arduini – Tolkien e le antiche cose celtiche
  • Vito Carassi  – Il Fairy-Tale: un ponte tra mondi paralleli, dal folklore alla letteratura
  • Beatrice Luzzatti -Il magico e il meraviglioso in Tolkien: Gandalf e i druidi

17:00

  • beer break

17:30

  • Chiara Nejrotti (Tolkien e l’immaginario celtico: un rapporto contraddittorio), coordinati dal saggista Adolfo Morganti, presidente di Identità Europea.

18:00

  • Dibattito

Sabato 4 agosto – Introduce e  coordina: Loredana Lipperini, scrittrice, giornalista Radio 3
15:00

  • Cesare Catà – Fairy Stories e Fairy Tales: la scrittura e gli esseri fatati in J.R.R. Tolkien e W.B. Yeats
  • Luisa Paglieri – Shakespeare e la tradizione celtica
  • Lorenzo Gammarelli – Tolkien, gli Elfi e l’Irlanda

17:00

  • beer break

17:30

  • Paolo Gulisano – Tolkien, l’Irlanda e l’assalto delle forze oscure
  • Claudio Bonvecchio – La magia ne Il Signore degli Anelli

18:30

  •  Conclusioni: Adolfo Morganti e Loredana Lipperini

Questa decima edizione del festival, che l’anno scorso ha avuto 20 mila presenze, si prospetta ricca di molti eventi che spaziano dalla musica alle conferenze, passando per storia, sport, artigianato e molto altro ancora. L’ingresso costa € 20,00, è valido per entrambi i giorni e comprende l’uso dell’area camping.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del Festival

Tolkien e gli Inklings: Diario dalla Francia – 5

Lieux-CerisyUltimo reportage del convegno francese! Meno male, perché i redattori sono provati dalla baraonda di nozioni, spunti, discussioni e resoconti, per non parlare degli ottimi contatti intessuti, con un piccolo particolare forse sfuggito a molti… tutto accade in francese!!!

Gli interventi
Essendo l’ultimo giorno, un bel tour de force per far spazio a tutti ci sta proprio bene. Si comincia prima stamattina e si finisce dopo. Non è malaccio, se si pensa che il gruppo dei bachelardiani di solito fa le undici di sera!
Roger BOZZETTO: Bilbo un hobbit original[Bilbo, un hobbit originale]. Professore emerito di Letteratura generale e comparata presso l’Università della Provenza, oltre che autore di decine di studi sul fantastico oltre che organizzatore di numerosi convegni qui a Cerisy, Bozzetto si è concentrato sulla figura di Bilbo. Il suo ruolo è stato spesso ridotto a quello di predecessore, nel “periodo di prova” che Tolkien avrebbe passato prima di cimentarsi con l’epica del Signore degli Anelli. Questa posizione nasce da una prospettiva sbagliata. Lo Hobbit, quando viene scritto, è il culmine di un processo che ha richiesto molto tempo prima di iniziare, e in generi in cui di solito non si trova Tolkien. Bozzetto ha esaminato questi territori inesplorati, ma molto istruttivi: le storie brevi, le poesie, racconti per ragazzi. E non ha dimenticato neppure il concetto teorico di mondo immaginario, con molte citazioni da “Sulle Fiabe”.

Dramma totale al secondo intervento. La tizia va come un treno! Diciamo solo che gli stessi francesi fanno fatica a seguirla e chiedono più volte di rallentare. Per noi è troppo… Ecco quel che abbiamo capito, tanto ci è piaciuto nemmeno un po’. Anne Isabelle FRANÇOIS: “A Club of the Other Sort”. Coteries, cercles, cliques et autres sociétés: théories et pratiques des groupes (masculins) chez C.S. Lewis [“Un Club di un altro tipo”. Combriccole, circoli altre associazioni: teorie e pratiche di gruppo (maschili) intorno a C. S. Lewis]. Praticamente la Francois, docente di letteratura comparata alla Université Sorbonne Nouvelle – Paris 3, ha esposto una tesi di genere. Il suo scopo era dimostrare quanto di analizzare le rappresentazioni, i modelli e i discorsi di socializzazione (solo maschile) nelle opere di C.S. Lewis, il più importante membro degli Inklings. Francois ha posto particolare attenzione al processo di mitizzazione del proprio lavoro da parte di Lewis, vale a dire la creazione di una sorta di lignaggio socio-culturale fantastico, incarnato soprattutto nella narrativa, ma anche negli scritti teorici e nelle relazioni con gli altri membri del gruppo. Lo studio è stato condotto con un approccio di genere, attraversando tematiche di classe e di razza. Questo tipo di socializzazione, secondo Francois, ha incluso il tema per eccellenza comune a tutti i membri del gruppo: la “inglesità” come ideale di educazione e cultura.

Colpo di scena, subito dopo pranzo: Adam Tolkien non parlerà! Lo
sostituisce la sua compagna, Nadia CRIDI, insegnante di inglese a Marsiglia, che ha svolto un dottorato sul Professore di Oxford. In L’Etrange histoire du peintre Niggle [Il curioso caso del pittore Niggle], Cridi ha colto l’occasione per dare una lettura in parallelo tra la vita di Tolkien, le sue preoccupazioni e le sue illustrazioni. Queste ultime hanno fatto da filo conduttore a riflessioni sull’allegoria, sulla paura di Tolkien di non riuscire a concludere Il Signore degli Anelli, sulla natura delle fiabe e il concetto di immaginario. Interessantissima, infine, la posizione politica maturata da Tolkien ed espressa nelle lettere: «Le mie opinioni politiche inclinano sempre più verso l’anarchia (intesa filosoficamente come abolizione di ogni controllo, non come uomini barbuti che lanciano bombe) – oppure verso una monarchia non costituzionale. Arresterei chiunque usi la parola Stato (intendendo qualsiasi cosa che non sia la terra inglese e i suoi abitanti, cioè qualcosa che non ha poteri né diritti né intelligenza). E giustizierei coloro che si ostinano!». La discussione che ne è nata ha esaurito tutto il tempo a disposizione!

Vincent FERRÉ: Traduire et éditer Tolkien [Tradurre e curare i testi di Tolkien]. Ferré è il vero motore di tutto il convegno. È stato lui ha chiamare e coinvolgere tutti. Dal 2001 a oggi, ha riunito prima intorno a sé un nutrito gruppetto di professori e studiosi, poi ha allevato studenti e dottorandi, ora collega questo mono accademico con quello dei fan e del web da un lato, e con editori e critici dall’altro. Praticamente, grazie a lui, tutti quelli che si occupano di Tolkien in Francia erano al convegno o ci dovevano venire (ci sono state un paio di defezioni). L’operazione è riuscita, con gli accademici che hanno apprezzato molto il rigore con cui alcuni appassionati (soprattutto i “wikipediani”) trattano la materia. Ancor di più, proprio questo intervento è stato l’occasione per annunciare la pubblicazione del Dictionnaire Tolkien, in uscita a ottobre, ma già in pre-ordine dall’editore. È il frutto del lavoro di due anni da parte del team qui riunito, naturalmente misto tra accademici e fan, con questi ultimi molto agguerriti e professionali nello scrivere i vari articoli che compongono le quasi mille pagine del dizionario. È un po’ la risposta francese alla Tolkien Encyclopedia di Michael Drout. Altra novità annunciata è la nuova traduzione dello Hobbit, che uscirà anch’essa a ottobre, e ha scatenato i mugugni per il cambio dei molti dei nomi conosciuti. Bilbo Baggins dovrebbe diventare da Bilbo Saccon a Bilbo Bessac…

In conclusione, l’esperienza è stata molto positiva e ci ha fatto scoprire un mondo pieno di bei tesori da leggere e studiare. Ora, non ci resta che prendere la via del ritorno, tanto, tra treni, coincidenze e pause forzate, sono solo 10 ore di viaggio!!!

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Tolkien e gli Inklings: Diario dalla Francia – 4

Gli Inklings: C.S. Lewis, J.R.R. Tolkien, Charles WilliamsOrmai non si riesce a non seguire il convegno anche su internet. Viste le numerose mail di ringraziamento di voi lettori, che ci chiedono sempre dettagli e aggiornamenti, eccovi la quarta giornata! Mentre le giornate tendono al brutto tempo, pur senza pioggia e la sera di tengono anche laboratori di danze tribali (ma sono i bacheleriani a organizzarle!), il giorno passa come un treno tra colazione-conferenza1-conferenza2-pranzo-conferenza3-conferenza4-cena senza soluzione di continuità. Per fortuna, i due poveri redattori (Barbara ed io) hanno almeno scoperto che in paese servono il caffè italiano…

Gli interventi

Isabelle PANTIN: Les Inklings et les “sciences occultes” – [Gli Inklings e le scienze occulte]. L’autrice è professore di letteratura francese del XVI secolo all’Ecole Normale Supérieure di Parigi e ricercatore associato all’Observatoire de Paris (CNRS, Syrte), nell’équipe di Storia e Astronomia. Precedentemente, ha insegnato all’università Paris III e professore alle università di Mans e di Paris 10 – Nanterre. Infine è direttrice della biblioteca di Jourdan (à l’ENS). Le sue competenze, articolate e orientate in diversi campi della conoscenza, le hanno consentito un approccio abbastanza inconsueto, ma molto fondato, con l’opera di Tolkien,
alimentato da una riflessione metodologica nei differenti ambiti della ricerca e della storia del Rinascimento. Il gruppo a volte ha ceduto allo spirito dei tempi, a volte ha reagito contro queste tendenze esoteriche. Naturalmente, nessuno di loro avevano una ambizione esoterica, ma la magia è più di un un’immagine che indica gli effetti del loro lavoro formale. Gli Inklings mostrarono un gusto per la magia (termine polisemico) senza divenire un gruppo esoterico. Non c’è alcuna dimostrazione di un carattere specifico della “magia” secondo gli Inklings. È stato ben evidenziato come influisse su di loro il contesto degli anni ’20 e ’30 (l’età d’oro dell’esoterismo), il periodo in cui gli Inklings divennero scrittori. È il momento delle società segrete (anche Wiston Churchill e il principe ereditario inglese ne fecero parte). Del resto, non c’era ancora una netta divisione tra scienze e para-scienze, Popper verrà solo più tardi. Pantin ha evidenziato quali elementi nella produzione degli Inklings appartengono alla tradizione esoterica. Soprattutto Williams e Barfield, ma anche Lewis e Tolkien mostrano un interesse. Barfield si unì intorno al 1924 alla Società antroposofica fondata da Rudolf Steiner, Williams aveva fatto parte della Golden Dawn. Ma dai loro scritti compare un’influenza in tutti loro. Un esempio eclatante è la moda dei continenti scomparsi (Atlantide e Mu). Tolkien fu il più scettico e distante da queste idee, ma il mito di Atlantide è presente anche nei suoi scritti. L’intervento è stato molto più approfondito con citazioni dai testi di tutti gli Inklings, molto fondato sui testi e ha destato molto interesse negli ascoltatori. Le domande finali sono state veramente tante.

Jean-Philippe QADRI: L’Epitre aux Ephésiens chez Lewis et Tolkien [L’epistola agli Efesini presso Lewis e Tolkien]. Qadri, professore di fisica che si occupa di elettromagnetismo,
insegna al Liceo Gustave Eiffel a Bordeaux. Ha effettuato un’esegesi puntuale e approfondita tra le opere di Tolkien e Lewis e l’Epistola agli Efesini, un testo assai breve tratto dal Nuovo Testamento.

Anca MUNTEAN: La cohabitation innovatrice des genres littéraires chez J.R.R . Tolkien – [La coabitazione innovatrice dei generi letterari in Tolkien]. Dottoressa presso l’università di Parigi 13, allieva di Ferré, di origine romene, Muntean ha mostrato un rigore teorico invidiabile, trattando un tema difficile. “Il Signore degli Anelli”, che non ha mai smesso di affascinare, è troppo facilmente accostato a quello che noi chiamiamo il genere della “letteratura fantasy”. Ma le cose sono molto più sfumate, perché il fascino del libro è dovuto proprio al miscuglio insolito di diversi generi letterari (fiaba, romanzo storico, epica, romanticismo, letteratura fantasy) che Tolkien utilizza e sviluppa in tutta la sua storia, rendendo flessibili le caratteristiche di un genere specifico a volte considerato (erroneamente) come “congelato” . L’opera di Tolkien ha reso evidente l’anelito nel nostro mondo verso l’immaginario. La sua influenza sulla letteratura fantastica, il successo di tale genere (agli occhi dei suoi lettori, piuttosto che nelle antologie letterarie) si spiega con l’influenza diretta di altri generi che contribuiscono a creare un’opera originale. Secondo Jean-Marie Schaeffer e contrariamente ad alcune concezioni diffuse, i generi si evolvono continuamente ridefinendosi costantemente. Più concretamente, la presenza di questi generi nel testo favorisce l’evoluzione interna di ogni genere che contribuisce alla costruzione del Signore degli Anelli. Infine, la moltitudine delle influenze dei diversi generi, mentre è una caratteristica dell’opera di Tolkien, ci pone di fronte a un romanzo inclassificabile, che naturalmente non appartiene a un genere particolare. Ciò porta a concludere che Tolkien ha creato un mondo davvero unico nel suo genere, una “singolarità estrema” che rappresenta “una provincia della letteratura” che celebra l’evoluzione dei generi letterari, inserendoli in un lavoro dinamico, che esclude l’assunto di un loro congelamento ne tempo.

Fanfan CHEN: La faërie et l’iconoclasme: l’imagination narrative chez Tolkien et Barfield – [Il racconto di fate e l’iconoclastia : immaginazione narrativa in Tolkien e Barfield]. Professoressa di letteratura europea (!) a Taipei, a Taiwan, specializzata in letteratura inglese, Chen si è occupata di letteratura fantastica e di letteratura dell’Ottocento. “Faery” è una parola che è quasi del tutto scomparsa verso la fine del Rinascimento, per essere poi ripresa nel XIX secolo. Essa designa allora un regno di magia in relazione a tutti gli elementi soprannaturali presenti nel romance cavalleresco. Il genere “fiaba”, secondo la definizione di Tolkien, dipende dalla natura della Faerie e l’origine delle fiabe risale all’origini delle lingue. Anche il mito è all’origine del linguaggio, ma Tolkien critica la lingua moderna europea è per lui è una malattia del mito. Barfield, un altro membro degli Inklings, esprime un parere quasi simile. Si presuppone che il linguaggio e la coscienza si evolvano, da una unità semantica di partecipazione originaria verso l’astrazione. Chen ha poi presentato il fenomeno dell’evoluzione come una sorta di idolatria della scrittura e offerto come dizione poetica raggiungere iconoclastia. Nel frattempo, Tolkien offre la fantasia e la narrativa fantastica/poetica come rimedio contro la malattia del linguaggio. Utilizzando la teoria narrativa di Ricoeur, Chen ha confrontato Tolkien e Barfield, iconoclastia e Faerie. Ragione e natura sono così state esaminate nei testi dei due autori: La Rosa sul cespuglio, La tromba d’argento, Foglia di Niggle, Fabbro di Wootton Major. Chen ha notato, infine, che il linguaggio ha perso la sua unità originaria e deve ritrovare la sua capacità di aprirsi a un nuovo mondo.

La tavola rotonda finale è praticamente
irriportabile, ma ci proviamo: Les Inklings et l’histoire de la Fantasy [Gli Inklings e la storia del Fantasy] moderato da Anne BESSON, con la presenza di Alain NÉVANT. Quest’ultimo è in Francia autore di moltissimi libri di genere fantasy, traduttore di alcuni scrittori inglesi famosi (uno per tutti David Gemmel), fondatore e membro della prima casa editrice indipendente nel mercato francese, Milady edizioni, specializzata nel genere fantasy. La discussione, molto intensa e molto lunga, ha trattato tutte le problematiche legate al mercato editoriale in Francia, con i grandi gruppi (Hachette, Gallimard…) che stanno schiacciando i piccoli, con la distribuzione monopolistica di Fnac (che ha il 50% del mercato), tanto che loro si sono affidati a un distributore di musica classica!!! Si è parlato della storia del genere fantasy dopo Tolkien, molto di Terry Brooks e delle sue porcate, di tutti gli scrittori che hanno copiato, di una serie di scrittori di alto livello, tra cui Ursula Le Guin, Michael Moorcock, Stephen King, Feist, Farmer, Goodking, ecc. Poi si è passati alla Francia e ad autori come Pierre Grimbert, Erik l’Homme, Michel Pagel, si è parlato molto di un certo Bodory che ha spopolato. Interessante è stato l’apporto dei giochi di ruolo alla fantasy, che è divenuto un laboratorio interessante per far crescere scrittori: un gruppo di tre di loro, insieme, hanno sfornato centinaia di volumi, regole, manuali di gdr negli anni ’80 e ’90 e, se avessero voluto, sarebbero divenuti degli scrittori grandissimi. Purtroppo, non ricordo i loro nomi! Si è anche parlato di crisi economica, di ebook e di come il mercato si stia evolvendo. Insomma, un bel po’ di roba!!!

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Tolkien e gli Inklings: Diario dalla Francia – 2

Cerisy: Anne Besson e Vincent FerrèGiorno 2
Mattina coperta, con nuvole, ma niente pioggia. Temperatura calda, ma migliore di quella italiana. Il mare è solo a venti chilometri e questo aiuta, perché il vento c’è sempre. Un programma molto fitto oggi ha permesso di avere ben cinque interventi, con i momenti di dibattito che durano quasi quanto i rispettivi interventi!

1) Irène FERNANDEZ: Une lecture sceptique de Narnia – [Una lettura scettica di Narnia].
Fernandez è un po’ la decana degli studi di letteratura fantastica in Francia. Diplomata alla “Scuola Normale Superiore” di Parigi, docente associata di filosofia, esperta soprattutto di C.S. Lewis (sono suoi i maggiori studi critici in lingua francese), è autrice di articoli di teologia e bioetica. In Italia è stato pubblicato il suo “La spiritualità del Signore degli Anelli” (Et si on parlait… du Seigneur des Anneaux – Ellenici 2003, pp. 96, 8 euro). L’intervento è stato purtroppo noioso, un po’ per lo stile, un po’ per l’argomento, un po’ per l’esposizione poco lineare. In estrema sintesi, Fernandez ha cercato di convincere il pubblico in sala che il mondo descritto nelle Cronache di Narnia è “l’espressione letteraria del desiderio di Lewis di un posto perfetto”. Citando Lévi-Strauss e il saggio “Sulle Fiabe” di Tolkien, ha spiegato come il desiderio di comprendere la natura, che può funzionare solo nei mondi pre-industriali (la maggioranza di quelli della letteratura fantastica) è un anelito dell’umanità. Lewis amava Spenser. Narnia non è solo l’attuazione di un topos letterario: è una esperienza sensoriale , una “sospensione involontaria dell’incredulità”, come scriveva Tolkien. Narnia è “il sogno universale di giardino felice”, per citare Lewis, un mondo Altro che non non è religioso, ma di fantasia. Per questo una lettura scettica del ciclo è l’unico modo per apprezzare l’opera come una poema, come letteratura, che le conferisce la sua forza teologica.

2) Marguerite MOUTON: J.R.R. Tolkien et la création d’une “Langue Commune” [Tolkien e la creazione di una « Lingua Comune »]. Mouton è dottoranda all’Università di Parigi XIII, sotto la supervisione di Vincent Ferrè. Il suo intervento è stato caratterizzato dal rigore teorico, quasi “desaussuriano” (cioè della fedeltà all’inventore della linguistica De Saussure) dell’approccio linguistico alla “Lingua Comune” nelle opere di Tolkien. Le lingue partecipano pienamente alla creazione de mondo immaginario di Tolkien. Anzi, ne sono l’origine, come spiega bene lo stesso autore in più occasioni nelle lettere. Ma il dibattito critico su di lui è dominato da una mitizzazione della scrittura dell’autore. Non ci sono studi sul funzionamento lessicale dell’inglese usato nel Signore degli Anelli. Una critica comune è che il suo lavoro sarebbe anacronistico o acronico. Non è così: la percentuale di brani di linguaggi inventati in SdA è in realtà molto bassa. Gli Hobbit non hanno una lingua e questo giustifica il fatto di scrivere SdA in inglese. Lo studio è basato sul lessico della lingua usata da Tolkien, che rende un specifica un’opera letteraria. Ad esempio, il termine “song” (“canzone”) in SdA ha molti usi a seconda dei diversi contesti. “Song” a volte è applicato a una poesia recitata nella tradizione medievale, altre semplicemente per una musica… Queste parole polisemiche con differenti connotazioni culturali sono problematiche nella traduzione.
L’immagine dell’Uomo sulla luna nelle avventure di Tom Bombadil è ispirata a una tradizione medievale. Ma il termine “song” per la canzone dell’Uomo sulla luna fatta al Puledro Impennato
non è tradizionale. Nel mondo immaginario, come parte della storia c’è l’autore della canzone, Bilbo, e anche la dimenticanza di alcune parole. Viene citata M.A. Paveau e la teoria del discorso aperto: l’accumulo dei diversi contesti in cui appare il termine “song”. Il discorso è stato ancora più lungo, interessante e approfondito, con tanto di schema linguistico finale, che ha messo in evidenza un paradosso: la continua revisione e riscrittura del romanzo da parte dell’autore, ha pregiudicato la realizzazione di una “lingua comune” dello scrittore. Unica nota dolente dell’intervento: non è stato esaminato l’apporto su Tolkien delle teorie linguistiche di Owen Barfield.

3) Nicole GUÉDENEY: Le Seigneur des Anneaux ou comment survivre au désespoir et à la peur: une lecture par la théorie de l’attachement [Il Signore degli Anelli, o come sopravvivere alla disperazione e alla paura : una lettura attraverso la teoria dell’attaccamento]. Nicole Guedeney è una neuropsichiatra infantile, lavora in un ospedale ed è dottoressa in scienze presso l’Institut Mutualiste Montsouris di Parigi, Francia. È autrice di numerosi libri e articoli di psicologia. Esperta soprattutto di teoria dell’attaccamento, sviluppata dallo psichiatra inglese John Bowlby, che in questo caso ha voluto applicare al Signore degli Anelli. Stati d’animo come paura e disperazione si verificano quando qualcuno si trova ad affrontare situazioni d’isolamento e pericolo. Tutti i personaggi in SdA provano la paura, e ci sono diverse situazioni: isolamento, minaccia di separazione, luoghi sconosciuti… sono tutte emozioni associate a un malessere, la vulnerabilità è provata anche dal più forte. Contenere la paura è un compito centrale del bambino umano, che ha bisogno di adulti che lo aiutino. È una regolazione dei rapporti interpersonali. Quali personaggi agiscono come figure paterne di attaccamento in SdA? Gandalf, Galadriel, Aragorn, Faramir… La loro semplice menzione può rivelare questo ruolo, come accade quando Merry catturato dagli Orchi invoca il nome di Strider. Non ci sono solo relazioni adulto/bambino, ma anche relazioni paritetiche, a coppie: Merry/Pipino, Frodo/Sam, Gimli/Legolas… tutti gli eroi nell’opera si trovano in difficoltà in alcuni momenti e chiedono l’aiuto di chi è più forte o più saggio che rispetto. E chiedono aiuto in modo esplicito. Nel suo incontro con Saruman Gandalf pensa anche a Frodo e Sam; nella tana di Shelob Sam si prende letteralmente cura di Frodo, fisicamente. È un sistema tipico del dare assistenza da parte del “soccorritore”: nel libro, i personaggi che offrono assistenza sono molto attenti a coloro che proteggono, soprattutto se c’è un legame di parentela o amicizia. Il discorso è stato ancor più lungo e ha toccato molti altri punti. Il dibattito finale è stato serrato e una quasi spontanea “standing ovation” ha concluso l’incontro.

4) Chloé DOTTOR: L’intertexte médiéval de Tolkien, autour de la sagesse et de la folie [L’intertesto medievale di Tolkien, autore di saggezza e di follia]. Dottor è dottoranda all’Università di Parigi XIII, sotto la supervisione di Vincent Ferrè. Nel Medioevo, la pazzia non si oppone alla ragione, ma per saggezza. Nelle opere di Chétien de Troyes, nella leggenda di Tristano e Isotta, gli archetipi della follia e della saggezza sono speculari, ma si completano a vicenda. Nell’intervento sono stati presentati diversi episodi in cui follia e saggezza tipica dei testi medievali sono presenti nelle opere di Tolkien, in particolare del Signore degli Anelli. La follia è differenziata per gradi, da una semplice incoerenza, ad eccesso, fino al caso della demenza.

5) Michaël DEVAUX: Lire Le Seigneur des Anneaux avec C.S. Lewis [Leggere il Signore degli Anelli con C.S. Lewis]. Michaël Devaux insegna filosofia dell’educazione presso la IUFM di Alençon e insegna le opere di Tolkien collegio des Bernardins a Parigi. Presiede l’associazione  “La Compagnia
della Contea” e dirige la rivista amatoriale “La Feuille de la Compagnie”. Ha curato due volumi: “Tolkien, les racines du légendaire” (2003) e co-editato “Tolkien aujourd’hui” (2011). Vecchio marpione, ha cambiato il tema della conferenza all’ultimo momento (doveva tenere “Tolkien et la philosophie”), riciclando un intervento che ho già letto da qualche parte… Comunque, dopo la pubblicazione del Signore degli Anelli nel 1954, Lewis scrisse che il libro era già paragonabile ad Ariosto. Deveaux ha proposto di studiare le possibili letture del libro in base ai criteri definiti in “Una esperienza nella critica letteraria” (1961). In che modo Il Signore degli Anelli è buona letteratura per Lewis? Deveaux ha ripreso uno per uno gli elementi cruciali della sua teoria della critica per considerare i diversi tipi di lettura che si possono fare del volume,  evidenziando anche tutti i livelli in cui ci si può identificare.

Dopo oggi, due giorni di pausa: domani si va a Mont Saint Michel e domenica al museo di Bayeux per vedere il famoso arazzo!

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Tolkien e gli Inklings: Diario dalla Francia – 1

Il castello di Cerisy la Salle (Bassa Normandia - Francia)Avevamo già annunciato il Convegno di Cerisy-sur-Salle, in Normandia, organizzato con la collaborazione dell’Université Paris 13-Paris Nord).

Un’intera settimana dedicata alle opere di J.R.R. Tolkien (1892-1973) e agli altri membri degli Inklings (tra i quali C.S. Lewis, Charles Williams, Owen Barfield). Ora siamo in Francia per partecipare all’evento e iniziamo un diario giornaliero per trasmettere l’atmosfera e permettere ai lettori di sapere di quali temi si parla. Il convegno si sta svolgendo nel centro culturale di Cerisy-la-Salle, nel bellissimo castello omonimo. La primissima impressione è che la Francia voglia fare sul serio! Il suo biglietto da visita è invidiabile: 7 giorni di convegno, 26 interventi, quasi tutti tenuti da professori universitari!!!

Il convegno è organizzato da Roger Bozzetto e Vincent Ferré: il primo è professore emerito di Letteratura generale e comparata presso l’Università della Provenza, oltre che autore di molti studi sul fantastico; il secondo è ordinario di Letterature comparate all’università Paris13, medievista e studioso del romanzo del XX secolo, è la personalità di maggior rilievo riguardo a Tolkien in Francia, ha pubblicato due saggi, numerosi articoli e ha organizzato diversi seminari ed esposizioni di illustrazioni a tema. E’ inoltre il traduttore ufficiale di Tolkien in francese per l’editore Christian Bourgois e il fondatore dell’associazione Modernités médiévales.

Giorno 1

L’inaugurazione del convegno ha visto Bozzetto, ma soprattutto Ferrè, hanno spiegato come si svolgono le giornate: due interventi al mattino, due la sera. Le Regole del castello sono feree! Una campana annuncia l’ora dei pasti, la castellana ha obbligato tutti alla visita del maniero, che essendo del Seicento, ha ben poco da raccontare: roccaforte protestante poi convertita a
forza, è passata tra le mani di tre famiglie nobili, che nel frattempo sono divenute marchesi, molti fallimenti, una fuga in Canada e la salvezza economica grazie alla creazione di un’associazione culturale (dietro cui ci dovrebbe però essere lo Stato), che organizza convegni da mezzo secolo. Moltissimi intellettuali son passati di qui (tra gli altri: Bachelard, Curtius, Gide, Groethuysen, Koyré, Malraux, Martin du Gard, Oppenheimer, Sartre, Valéry, Wells). C’è anche un altro convegno insieme al nostro, dedicato a Bachelard, filosofo della scienza, con presenza di persona che lo hanno conosciuto. Tutti insieme, si cena alle 19.30, prestissimo per chi vive a Roma!

Interventi

L’ambiente è molto cordiale, il cibo è buono e si beve cidro. Ma il piatto forte sono le conferenze. Ecco quelle di oggi:

1) Leo CARRUTHERS: Dans quel Age du monde sommes-nous? Le Quatrième Age de la Terre du milieu… et la suite – [In che Era del mondo siamo ? La quarta era della Terra di Mezzo… e oltre]. Professore di Letteratura Inglese alla Sorbona di Parigi, si è occupato soprattutto di Beowulf, di cui ha curato l’edizione. Intervento molto interessante sulle diverse Ere della Terra-di-mezzo, molto documentato, con citazioni dalle lettere e dalle opere di Tolkien, con spunti da Owen Barfield e molte citazioni da Verlyn Flieger. Ha basato l’intervento anche su un articolo di Tony Steele su Mallorn, che lui stesso ha criticato, ma che è poi stato l’oggetto di molte critiche dall’attento e preparato pubblico. Nel complesso, proprio un bell’intervento!

2) Thomas HONEGGER: Arthur – Aragorn – Ransom: Concepts of Kingship in the Works of Three Inklings [Artù – Aragorn – Ransom: i concetti di regalità nelle opere di tre Inklings]. Honegger è docente di Studi Medievali presso la Friedrich-Schiller-Universität di Jena, in Germania. Redattore della Casa Editrice svizzera specializzata in studi tolkieniani Walking Tree Publishers, ha curato numerosi volumi su Tolkien, le lingue e le letterature medievali, e scritto articoli su Chaucer, Shakespeare e i romanzi cavallereschi del Medioevo. L’intervento è stato qui un poco divulgativo, un confronto tra i tre autori del titolo e la loro concezione della regalità, con
molte citazioni dalle diverse opere, una magnifica mappa dell’Europa in veste metaforica al femminile e richiami a Frazer e Kantorowicz. In estrema sintesi, in C.S.Lewis il re è un semplice “bellator”, difensore dei suoi sudditi, il tipico re delle fiabe; in Charles Williams il re è solo un guerriero secolare che mira a restaurare l’unità dell’Impero, come preludio per il secondo avvento di Cristo; in Tolkien la regalità riassume e amplia i due concetti, trova la sua migliore descrizione nelle frasi di Faramir nel momento dell’incoronazione di Aragorn (Lotr III.5, p. 967) ed è erede di una tradizione storica che dal Medioevo giuntge fino ai giorni nostri. Nel dibattito finale, ha tenuto banco molto la questione della regalità femminile, al centro di molte domande, e ha suscitato curiosità lo schema della linea genealogica di Aragorn, con riportate tutte le percentuali di sangue umano, elfico e Maiar!!!

3) Anne BESSON: La Terre du Milieu, monde-modèle – [La Terra di Mezzo, mondo-modello]. Besson è docente di LGC all’Università di Artois, cofondatrice di «Modernités Médiévales», membro del CERLI, Centre d’Etudes et de recherches sur les Littératures de l’Imaginaire. Il suo intervento è stato molto divulgativo, con interessantissimi spunti sulle diverse teorie dell’immaginario che in questi ultimi decenni si sono diffuse in campo umanistico. La Terra-di-mezzo, a differenza di altri mondi immaginari (quelli di Beatrix Potter, C.S.Lewis, Rowling), presenta una coerenza e un dettaglio inarrivabili. La pulsione enciclopedica di Tolkien lo spingeva a curare molti dettagli e una visione interiore unificatrice lo portava a ricondurre tutto al suo mondo secondario. Il desiderio di vedere realizzato il suo “Silmarillion ideale” è una presenza fissa nelle lettere. Ma la Terra-di-mezzo ha poi preso vita come atto d’amore dei lettori producendo Gdr, film, figurine e vestiti. È stato come gettare un sasso in uno stagno: le onde si sono propagate in tutte le direzioni. Non si tratta di una “appropriazione illegittima”. Anzi, alcune delle moderne teorie sull’immaginario rendono solide Le basi di queste scelte. “Se il mondo è finzione, allora la finzione può essere realtà”… Dialettico il dibattito finale con tematiche che spaziano dal saggio Sulle Fiabe al binomio storia-mondo, fino allo scottante tema della banalità della narrativa di Tolkien, opinione superficiale molto contestata.

4) Charles DELATTRE: Tolkien et le comparatisme mythologique – [Tolkien e la mitologia comparata]. Direttore del dipartimento di Greco e docente di Greco Antico presso l’Université Paris-Ouest Nanterre La Défense, è autore di moltissime pubblicazioni, tra cui una dedicata a Tolkien: Le cycle de l’anneau, de Minos à Tolkien. È stato la rivelazione della giornata, col suo studio serrato (ben trenta citazioni da diversi autori, fortuna che c’era la dispensa!) di cosa sia una mitologia, quali scuole di pensiero hanno dibattuto il tema, analisi di come le varie versioni di alcune scene del Signore degli Anelli presentino importanti indizi di come lavorava Tolkien, come le modifiche siano state tutte motivate dalla ricerca di una coerenza interna di tutto l’universo tolkieniano, di come siano stati importanti concetti come spazialità e verticalità nell’opera, e infine di come non tutto sia spiegabile, anzi qualcosa è volutamente incompleto. E due importanti note finali: quella di Tolkien non può chiamarsi una mitologia (!) e che molto spesso le interpretazioni dei critici aggiungono molto a testi cui Tolkien non aveva voluto dare significati particolari. È seguito dibattito serrato, ma interessante e solo l’intervento della campana che annunciava la cena ha potuto fermare le domande dal pubblico!!!

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L’ArsT a Viterbo Lo Hobbit a Ludika 2012

LUDIKA 2012Il quartiere San Pellegrino, il più antico della città di Viterbo, ospita a fine giugno un appuntamento ormai fisso per l’estate della Tuscia, LUDIKA 1243, manifestazione che ha la sua peculiarità nella capacità di legare ad un’attenta ricostruzione storica, numerose attività culturali e ludicheche coinvolgono i visitatori rendendoli più che spettatori veri protagonisti. Nobildonne e semplici dame, principi e mendicanti, uomini in arme ed inquisitori, “mastri” artigiani e saltimbanchi accoglieranno il pubblico coinvolgendolo nella suggestiva atmosfera del XIII secolo con giochi di piazza, spettacoli teatrali, schermaglie tra contendenti, sfilate ed altre attività che trasformeranno il quartiere San Pellegrino in uno splendido “archeoparco” medievale in cui ognuno potrà sperimentare il “proprio medioevo”.

Sarà possibile così partecipare ad un torneo di spada o cimentarsi nella disciplina del tiro con l’arco, assaporare gli antichi sapori nella locanda all’aperto che propone ricette tipiche del 1200, apprendere le arti del giullare e quelle di mestieri artigianali ormai persi nelle pagine dei libri di storia, ma soprattutto, si potrà partecipare in prima persona all’evento principale della manifestazione: la battaglia campale tra l’esercito guelfo alla difesa della città e l’esercito ghibellino agli ordini di Federico II.

Anche l’Associazione romana studi Tolkieniani partecipa all’evento. Sabato 23 giugno, alle ore 20.00, in via Fattungheri, in collaborazione con TeatroYgramul, l’ArsT presenta lo spettacolo Le avventure di Bilbo lo scassinatore. Seguirà una conferenza e in anteprima il trailer del film di Peter Jackson che uscirà in autunno.

GUARDA IL VIDEO:

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– VAI AL SITO DEL TEATRO YGRAMUL
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L’Unico Anello, gdr su Tolkien a RovigoComics

Gioco di ruolo: l'Unico AnelloGrosse novità nell’Area Games: Rovigo Comics ospiterà la presentazione del GdR L’Unico Anello e del gioco da tavolo di La Guerra dell’Anello con la presenza degli autori, Marco Maggi e Francesco Nepitello. Tra i giochi di ruolo dedicati al mondo di Tolkien, L’Unico Anello è l’ultimo arrivato, pubblicato a fine agosto 2011. Il primo fu M.E.R.P della IronCrown, adattamento del noto sistema Rolemaster e uscito in versione italiana come Girsa. Con il successo dei film di Jackson è stato pubblicato “Il gioco di ruolo del Signore degli Anelli”, un gioco di ruolo della Decipher basato su un regolamento “generico” concepito per il gioco di ruolo di Star Trek. Anche l’Associazione romana studi Tolkieniani si è occupata di The One Ring con un’intervista a Napitello: trovate tutto qui. Mentre per la storia dei giochi di ruolo dedicati a Tolkien, si può leggere il nostro dossier qui.

 

Guarda l’intervista a Francesco Nepitello
Lo speciale sul canale youtube di Cubicle 7: 1) Il Focus | 2) Gli inizi | 3) I personaggi | 4) Le influenze grafiche | 5) La Compagnia | 6) I Goblin delle Montagne Nebbiose | 7) Dipingere i Nani | 8 ) Troll e ragni | 9) Gli Hobbit e le custodie | 10) Ferite e il futuro | 11) i temi | 12) strumenti inconsueti
– La prima recensione di una sessione di gioco di ruolo a The One Ring: sintesi | versione lunga (la prima di una campagna di gdr)
– La pagina ufficiale con le meccaniche di gioco
– Scarica la Scheda del Personaggio da qui

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Tolkien al Kalamazoo, quest’anno si fa il pieno

Kalamazoo conferenzaKalamazoo è il nome di una città nel bel mezzo del Michigan, sede di un’università e del cosiddetto K-College, prestigiosa scuola d’arte. Al suo interno ogni anno si tiene l’International Congress on Medieval Studies, incontro che riunisce oltre tremila studiosi interessati agli Studi Medievali: è suddiviso in oltre 600 sessioni di lavoro, 3000 tra conferenze, tavole rotonde, workshop e spettacoli. Ci sono anche più di 90 ricevimenti curati da società scientifiche, associazioni e istituzioni pubbliche. La sala mostre vanta quasi 70 espositori, tra editori, rivenditori di libri usati, e fornitori di articoli vari in stile medievale. La manifestazione dura tre giorni e mezzo, nel secondo fine settimana di maggio. In mezzo a tutto questo ormai da diversi anni una sessione è completamente dedicata a Tolkien e a quel che viene chiamato il “New Medievalism”.

L’influenza di J.R.R. Tolkien sul Fantasy

Poster del Tolkien Seminar di Jena 2012Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien non è, ovviamente, la prima né l’unica opera che ha esercitato un’influenza sullo sviluppo del Fantasy. Eppure è stata probabilmente una delle fonti più importanti per molti dei testi chiave del genere ed è usato molto spesso come parametro di riferimento (XY autore è “il nuovo Tolkien”, “il Tolkien di XY”, ecc ). La sua enorme popolarità ha reso quasi impossibile ignorare o addirittura evitare il contatto con i suoi personaggi e con i suoi elementi chiave, come mappe, anelli magici, elfi, nani, maghi, ecc. Essi sono stati riadattati ed interpretati da numerosi scrittori e artisti successivi e sono diventati icone familiari della cultura popolare. Per lungo tempo, scrivere Fantasy sembrava offrire soltanto due scelte: scrivere seguendo la tradizione consolidata da Tolkien, o scrivere contro di essa. Gli autori più recenti, tuttavia, si sono avvicinati alla “tradizione consolidata da Tolkien” con maggiore libertà e, pur riconoscendo il loro debito con Tolkien, non si sentono più vincolati dalla “autorità” del maestro. Questo sviluppo è stato favorito da una tendenza generale verso la trasgressione dei confini di genere e la pubblicazione postuma di gran parte del materiale di riferimento relativo alla “sub-creazione” della Terra-di-mezzo, che ha aperto nuove prospettive e ha fornito ampie opportunità per “sub -creazioni” indipendenti.

Tolkien e gli Inklings si celebrano in Francia

Il castello di Cerisy la Salle (Bassa Normandia - Francia)Anche in Francia si fa sul serio. Il centro culturale di Cerisy-la-Salle, in Bassa Normandia, con la collaborazione dell’Université Paris 13-Paris Nord (Cenel), dedica dopo lungo tempo un posto di rilievo anche alla letteratura fantastica, alla cosiddetta letteratura “di genere” e lo fa, naturalmente, ospitando un convegno in un luogo simbolico per la riflessione sulla letteratura. Un’intera settimana sarà dedicata, dal 25 luglio al primo agosto, le opere di J.R.R. Tolkien (1892-1973) e agli altri membri degli Inklings (tra i quali C.S. Lewis, Charles Williams, Owen Barfield). L’opera di Tolkien rende possibile imbattersi in questioni che hanno un valore esemplare per gli studi letterari, in particolare il rapporto tra letteratura e immaginazione, il processo di riconoscimento dalla critica, un autore, l’interazione tra l’accoglienza del pubblico e l’interpretazione critica.
Ed è un bene che i lavori su questo autore e gli Inklings si siano recentemente moltiplicati, evidenziando l’importanza che hanno raggiunto i “racconti fantastici”, sulle riflessioni di Tolkien, con una sguardo verso la finzione narrativa e la sua influenza attuale. Rimanendo al fervido mercato transalpino, negli ultimi anni si possono citare: “Tolkien et le Moyen Age” [Tolkien e il Medioevo] a cura di Leo Carruthers, 2007; “Tolkien et ses légendes. Une expérience en fiction” [Tolkien e le sue leggende. Un esperimento narrativo] di Isabelle Pantin, 2009; “D’Asimov à Tolkien, cycles et séries en littérature de genreMappa di Cerisy La Salle (Bassa Normandia - Francia) [Da Asimov a Tolkien, cicli e serie della letteratura di genere] di Anne Besson, 2004; “Tolkien. Le Chant du monde” [Tolkien. Il Canto del mondo] di Charles Ridoux, 2004; “La Feuille de la compagnie – Parte 1” [La foglia della Compagnia] (2001) e Parte 2 (2003), un bollettino diretto di Michaël Devaux, fino a “Tolkien 30 ans après” [Tolkien, 30 anni dopo], a cura di Vincent Ferré, 2004, che che ha anche pubblicato “Sur les rivages de la Terre du Milieu” [Sulle rive della Terra-di-mezzo] (nel 2001). Questa serie di studi è stata arricchita da una nuova pubblicazione: “Tolkien aujourd’hui” [Tolkien, oggi], curato da Michael Devaux, Vincent Ferré e Charles Ridoux (2011).

Vicent FerrèGuardare in prospettiva questi lavori è necessario per capire come l’opera di Tolkien possiede una ricchezza e una densità che non riconducono solo al mondo del Signore degli Anelli. Il convegno è organizzato da Roger Bozzetto e Vincent Ferré: il primo è professore emerito di Letteratura generale e comparata presso l’Università della Provenza, oltre che autore di molti studi sul fantastico; il secondo è ordinario di
Letterature comparate all’università Paris13, medievista e studioso del romanzo del XX secolo, è la personalità di maggior rilievo riguardo a Tolkien in Francia, ha pubblicato due saggi, numerosi articoli e ha organizzato diversi seminari ed esposizioni di illustrazioni a tema. E’ inoltre il traduttore ufficiale di Tolkien in francese per l’editore Christian Bourgois e il fondatore dell’associazione Modernités médiévales. Al convegno parteciperanno numerosi professori universitari e studiosi francesi, e ci sarà anche Adam Tolkien, nipote del Professore di Oxford che ha tradotto in francese alcune opere del nonno: Immagini di J.R.R. Tolkien (1994), Il Libro dei Racconti Perduti – Prima Parte (1995) e Il libro dei Racconti Perduti – Seconda Parte (1998). L’evento ha, inoltre, come obiettivo quello di ridurre lo scarto che si è prodotto tra l’immagine di cui gode Tolkien presso il grande pubblico – che lo percepisce come l’autore di questa unica opera (anche se si comincia a riparlare dello Hobbit) – Adam Tolkien, figlio di Christopher e nipote di John Ronald Reuele quella che possiede il lettore curioso del resto della sua opera, o lo studioso, che possono costituirsi sulla base delle traduzioni pubblicate di recente in francese sulla History of the Middle-earth. A questo proposito, tra gli interventi, figurano specialisti di letteratura che non dedicano primariamente i loro lavori a Tolkien, ma i cui contributi permetteranno di legarli ad altri scrittori, ad altre tradizioni e ad altri generi. Per maggiori informazioni si può scrivere qui oppure visitare il sito Cerisy-la-salle. Qui di seguito gli interventi, che saranno conclusi da alcune tavole rotonde. Sul sito del convengo si possono trovare gli abstract di alcuni degli interventi.

INTERVENTI (seguite da dibattito):
* Gil Bartoleyns : Tolkien et l’histoire [Tolkien e la storia]
* Hervé AUBRON: Les adaptations de Tolkien par Peter Jackson et de C.S. Lewis par Andrew Adamson (2005) – [Gli adattamenti di Tolkien di Peter Jackson e di C. S. Lewis di Andrew Adamson]
* Anne BESSON: La Terre du Milieu, monde-modèle – [La Terra di Mezzo, mondo-modello]
* Roger BOZZETTO: Bilbo un hobbit original – [Bilbo, un hobbit originale]
* Leo CARRUTHERS: Dans quel Age du monde sommes-nous? Le Quatrième Age de la Terre du milieu… et la suite – [In che Era del mondo siamo ? La quarta era della Terra di Mezzo… e oltre]
* Fanfan CHEN: La faërie et l’iconoclasme: l’imagination narrative chez Tolkien et Barfield – [Il racconto di fate e l’iconoclastia : immaginazione narrativa in Tolkien e Barfield]
* Charles DELATTRE: Tolkien et le comparatisme mythologique – [Tolkien e la mitologia comparata]
* Michaël DEVAUX: Tolkien et la philosophie – [Tolkien e la filosofia]
* Chloé DOTTOR: L’intertexte médiéval de Tolkien, autour de la sagesse et de la folie [L’intertesto medievale di Tolkien, autore di saggezza e di follia]
* Irène FERNANDEZ: Une lecture sceptique de Narnia – [Una lettura scettica di Narnia]
* Vincent FERRÉ: Traduire et éditer Tolkien [Tradurre ed editare Tolkien]
* Anne Isabelle FRANÇOIS: “A Club
of the Other Sort”. Coteries, cercles, cliques et autres sociétés: théories et pratiques des groupes (masculins) chez C.S. Lewis [“Un Club di un altro tipo”. Combriccole, circoli altre associazioni: teorie e pratiche di gruppo (maschili) intorno a C. S. Lewis]
* Nicole GUÉDENEY: Le Seigneur des Anneaux ou comment survivre au désespoir et à la peur: une lecture par la théorie de l’attachement [Il Signore degli Anelli, o come sopravvivere alla disperazione e alla paura : una lettura attraverso la teoria dell’affettività]
* Thomas HONEGGER: Arthur – Aragorn – Ransom: Concepts of Kingship in the Works of Three Inklings [Artù – Aragorn – Ransom: i concetti di regalità nelle opere di tre Inklings]
* Christine LAFERRIÈRE: Traduire Les monstres & critiques, et Sigurd et Gudrún [Tradurre I mostri e i critici e Sigurd et Gudrún]
* Sébastien MARLAIR: L’art romanesque de J.R.R. Tolkien – [L’arte del romanzo in J. R. R. Tolkien]
* Gilles MÉNÉGALDO: Adaptez Le Seigneur des Anneaux: mission impossible [Adattare Il Singnore degli Anelli: missione impossibile]
* Marguerite MOUTON: J.R.R. Tolkien et la création d’une “Langue Commune” [Tolkien e la creazione di una « Lingua Comune »]
* Anca MUNTEAN: La cohabitation innovatrice des genres littéraires chez J.R.R . Tolkien – [La coabitazione innovatrice dei generi letterari in Tolkien]
* Isabelle PANTIN: Les Inklings et les “sciences occultes” – [Gli Inklings e le scienze occulte]
* Jean-Philippe QADRI: L’Epitre aux Ephésiens chez Lewis et Tolkien [L’epistola agli Efesini presso Lewis e Tolkien]
* Daniel TRON: Tolkien… du Dickens avec des pieds poilus? – [Tolkien… un Dickens con i piedi pelosi?]

TAVOLE ROTONDE (seguite da dibattito) :
* Autour de la traduction, [Sulla traduzione] con Adam TOLKIEN.
* Promouvoir Tolkien sur internet, [Promuovere Tolkien su internet] moderato da Vincent FERRÉ, con Andrey MORELLE e Dominique VIGOT.
* Les Inklings et l’histoire de la Fantasy, [Gli Inklings e la storia del Fantasy] moderato da Anne BESSON, con Stéphane MARSAN e Alain NÉVANT.

– Vai al sito dell’Université Paris 13-Paris Nord (Cenel)
– Vai al sito del convegno Tolkien e gli Inklings

Una nuova moda su Youtube: leggere J.R.R. Tolkien

J.R.R. Tolkien leggeNon c’è cosa migliore di leggere ad alta voce i propri libri preferiti, se poi si tratta dei libri di J.R.R. Tolkien si può star certi di avere un folto pubblico. Chi non ama la lettura o l’ascolto degli “Indovinelli nell’oscurità” dello Hobbit? E le scene dal Signore degli Anelli piacevoli da ascoltare sono talmente tante, che elencarle ci porterebbe già alla fine di quest’articolo! Ad alcuni piace interpretare i diversi personaggi, facendo le diverse voci. Non era mai capitato di trovare piacere nel vedere una lettura di questo genere in video su youtube, ma è quanto sta accadendo quest’anno e, visti i dati ottenuti, sembra che ci siano moltissime persone a cui piace ascoltare queste letture. Da un paio di settimane a questa parte una nuova tendenza è iniziata su YouTube: leggere libri di Tolkien. In una sola settimana, sono apparsi numerosi videoclip in cui appassionati dell’autore, da diverse parti del mondo, leggono brani delle opere di Tolkien. Alcuni si dedicano perlopiù allo Hobbit, forse in attesa dell’uscita a dicembre del film Lo Hobbit di Peter Jackson, forse per la vicinanza del Tolkien reading Day, che si festeggerà il 25 marzo, che per il 2012 è dedicato ai 75 anni dalla pubblicazione dello Hobbit, come si può leggere in questa pagina espressamente dedicata. Anche l’Associazione romana studi Tolkieniani festeggerà l’evento: il 24 marzo insieme alla famiglia dei Proudneck, lo smial degli appassionati di Tolkien a Roma, si incontrerà per leggere brani alla libreria Tra le righe in Via Gorizia 29; il 25 marzo alle 18 nella Sala Manzù della biblioteca Civica (Piazza Guglielmo Marconi) sarà ospite di Arte e Incontro ad Aprilia (Rm) per tenere la conferenza “Aspettando Lo Hobbit: introduzione a J.R.R. Tolkien”.