Aprile è alle porte e, assieme a maggio, si preannunciano mesi ricchi di eventi dedicati al Professore e alle sue opere. Fiere del fumetto, conferenze, mostre, fiere del libro, i toni delle manifestazioni sono vari e complementari, così da non trascurare nessun aspetto dell’influenza tolkieniana né nessun approccio ai suoi scritti.
Questo anno tolkieniano si preannuncia sempre più ricco di sorprese, continuate a seguirci per non perdervi gli eventi più interessanti!
Autore: Roberto Arduini
TolkienLab: Tolkien, Il Signore del Metallo
Mercoledì 29 marzo torna il Tolkien-Lab, appuntamento mensile organizzato dalla Associazione Italiana Studi Tolkieniani e dall’Istituto Filosofico di Studi Tomistici. Dopo aver affrontato a gennaio il tema della non-morte con l’intervento di Barbara Sanguineti, il secondo incontro dell’anno sarà incentrato sul rapporto tra le opere del Professore e la musica metal. Il relatore Stefano Giorgianni, socio fondatore AIST nonché caporedattore di Metal Hammer Italia, presenterà il suo libro J. R. R. Tolkien, Il Signore del Metallo (vedi l’evento facebook del TolkienLab: Tolkien e l’Heavy Metal).
L’appuntamento si terrà alle ore 20,45 nella sede dell’istituto tomistico, in Strada San Cataldo 97 a Modena. L’ingresso è gratuito.
Tolkien Day, un trofeo per il padre dei giochi
Il Tolkien Day 2017 sarà anche l’occasione per assegnare la prima edizione del Trofeo Agostino Carocci, che verrà consegnato al vincitore del torneo di Hobbit Tales, durante la Tolkien Games Night che si terrà allo Spazio Macro 138, di via Nizza 138 a Roma dalle 20 alle 24.
Ma chi era Carocci e perché intitolare un premio a suo nome?
Eccovi tutte le risposte!
Tolkien Day, parla la scrittrice Roberta Tosi
Il Tolkien Day 2017 si sta avvicinando in maniera inesorabile. Come ogni giorno continuiamo a proporvi dei contenuti esclusivi per accompagnarvi fino al giorno dell’evento, il 25 marzo, giorno in cui si terrà la manifestazione organizzata dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani in collaborazione con LudoManiacs. Il programma è stato oramai comunicato da qualche giorno e, in precedenza, vi abbiamo presentato alcuni degli ospiti e dei temi che occuperanno la giornata, tra cui la poesia, la musica, con special guest gli Holy Martyr. Oggi è la volta di Roberta Tosi, critica e curatrice d’arte oltre che presidente della Compagnia degli Argonath di Verona, che terrà una conferenza intitolata Esiste un’arte Elfica? Tolkien e la creazione letteraria nella Terra di Mezzo alle 16.15 presso il Macro Cafè. Nell’intervista che segue si parlerà di Elfi, di arte e del nuovo romanzo fantasy dell’autrice Nicolas Kee e il Viaggiatore del Domòn (Delmiglio editore).
L’intervista
Benvenuta Roberta nel sito dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. Siamo felici di averti qui e grazie del tempo. Iniziamo questa discussione parlando ovviamente di come hai scoperto J.R.R. Tolkien.
Mi sento onorata di essere qui, grazie a voi. Venendo invece subito alla prima domanda, posso dire di aver scoperto Tolkien per caso. Quando frequentavo il liceo (ormai un bel po’ di tempo fa) nessuno dei miei amici sapeva chi fosse quest’autore, all’epoca non erano ancora usciti i film. Io sono sempre stata una grande lettrice, da ragazzina divoravo letteralmente i libri e più erano voluminosi, più ci andavo a nozze. Quando vidi per la prima volta sul bancone di una libreria di Verona, Il Signore degli anelli, fu amore a prima vista. Non avevo idea di cosa fosse, né di cosa parlasse ma quel libro stava chiamando me! Non potei comprarlo subito, perché per le mie finanze era un po’ costoso ma alla prima occasione me lo feci regalare.
Qual è stata la tua prima impressione quando hai finito il primo libro di Tolkien?
Credo di aver pianto alla fine, per il distacco, la separazione nella storia e perché io stessa ormai l’avevo finito. Tuttavia, avevo anche chiara la sensazione di aver letto qualcosa di grandioso, di
epico, che facevo fatica a lasciare andare.
Assieme alla tua attività con la Compagnia degli Argonath hai sempre portato avanti la passione per l’arte, che poi è diventata il tuo lavoro. Come sappiamo J.R.R. Tolkien era anche un buon illustratore, tu in che modo lo definiresti?
Tolkien è sorprendente, anche in questo. La stessa accuratezza con la quale crea le sue storie potremmo dire che viene riportata anche nel disegno, nell’illustrazione, nell’acquerello, che era la tecnica da lui più utilizzata. Non lascia niente al caso, neppure qui. Non era un professionista ma per la cura che riservava alle sue illustrazioni, si comportava come tale.
Se dovessi avvicinare Tolkien a un grande della pittura, chi sceglieresti e perché?
Se ci riferiamo alla sua espressività narrativa, all’infinità di particolari e dettagli che arrichiscono l’affresco delle sue storie, lo avvicinerei a un artista fiammingo, di quelli vissuti tra 4-500. Un Jan Van Eyck per intendersi, oppure un Hans Memling, anche se quest’ultimo era di origine tedesca, dove non mancano gli elementi soprannaturali, in certi casi potremmo dire quasi fantastici, ma sono resi con una precisione molto realistica così come ogni singolo particolare, ogni stelo d’erba è rappresentato con una cura infinita.
Al Tolkien Day terrai una conferenza sugli Elfi e l’arte. È, secondo te, questa razza a rendere maggiormente l’armonia della pittura? Se sì, in che modo?
Io credo che più che l’armonia della pittura, gli elfi incarnino proprio una sensibilità particolare nei confronti della realtà, che è tipica degli artisti. Ci sono vari indizi in cui Tolkien ci mostra questa loro specificità. Nel SDA, per esempio, vi è quel dialogo molto bello tra il concreto Gimli e l’acuto Legolas riguardo alle azioni degli uomini in cui il primo ne vede solo l’aspetto fallimentare “ed essi non portano a compimento la loro promessa”. L’altro invece ha uno sguardo che va oltre, anche se non ha tutte le risposte:
“Eppure è raro che i loro semi non germoglino”. Questo è l’atteggiamento tipico dell’artista che dà vita alla propria opera perchè sente che quella è la strada da percorrere, che i frutti del suo lavoro sono sempre davanti a lui, non alle spalle.
Gli Elfi sono sicuramente la razza che più affascina gli amanti del fantasy, anche al di là del mondo tolkieniano. Qual è il motivo, secondo te?
Secondo me, nell’immaginario collettivo, gli elfi rappresentano il meglio di un’umanità redenta: l’uomo come avrebbe potuto essere. Sono tutti belli, saggi, vivono in armonia con la natura e mantengono un giusto equilibrio con la realtà circostante. Si occupano di poesie e canti, di arte in generale. In più sono i custodi della bellezza sulla terra (almeno sulla Terra di Mezzo). Non ultimo, sono immortali, sempre che non vengano uccisi.
In realtà Tolkien ci dice anche che “non tutto quel ch’è oro brilla”. Gli elfi non sono solo così, intoccabili e splendenti. Anche loro si lasciano sedurre e ingannare. Melkor, ne Il Silmarillon, riuscirà a rubare infatti le preziose pietre, i Silmaril, causando proprio l’esodo degli elfi e le lunghe lotte che ne seguirono. Ne Lo Hobbit gli Elfi Silvani non si presentano proprio così ospitali come la loro razza vorrebbe. E perfino nel SDA sono molto cauti nel dare il loro aiuto nel momento del bisogno.
Insomma una bella razza sì, ma meglio andarci piano con l’entusiasmo.
Sono stati pubblicati diversi libri sull’arte di Tolkien, da “L’arte de Lo Hobbit” a quella de “Il Signore degli Anelli”. Come giudichi queste opere?
Sono pubblicazioni molto interessanti che raccontano l’evoluzione del pensiero di Tolkien anche nella sua rappresentazione figurativa. Sono un tassello ulteriore nella conoscenza dell’opera del Professore che ci rivelano quanto fosse preciso, come dicevo prima, nella narrazione, di quanto avesse pensato, immaginato ma anche raffigurato le parti salienti della sua opera. Si può apprezzare, passo dopo passo, lo studio stesso di particolari come la caverna di Bilbo, o la montagna di Smaug, o l’elaborazione della mappa della Terra di Mezzo e così via… Diciamo che parlano molto della sua arte in riferimento però alle opere letterarie, non tanto come fine a se stessa
C’è qualche autore fantasy contemporaneo che ritieni in grado di eguagliare o di avvicinarsi al modo di dipingere (per iscritto) i luoghi e i personaggi di Tolkien?
Di eguagliare sinceramente no. Almeno a me non viene in mente nessuno. L’unico che forse un po’ si è avvicinato è Michael Ende, con la Storia Infinita. Non a caso Ende era figlio del pittore surrealista Edgar… Un altro artista appunto.
Per quanto riguarda te, invece, hai qualche altro scrittore fantasy di riferimento oltre a Tolkien?
La risposta sembra quasi banale ma chi, in questi ultimi anni mi ha davvero entusiasmato è stata J.K. Rowling con, ovviamente, la saga di Harry Potter.
Dopo diversi saggi scritti e mostre curate hai deciso di buttarti nel mondo della narrativa fantasy. Puoi raccontarci com’è accaduto?
Devo dire che, in questo caso, vi ha contribuito molto la mia frequentazione degli artisti. Quando parlo con loro, in libertà e mi faccio raccontare la nascita della loro opera spesso ricorre questa frase “Quando creo, mi isolo nel mio mondo”.
Quale mondo? Mi è venuto spontaneo chiedermi. In che mondo vanno gli artisti quando creano? I pittori, gli scultori, ma anche i musicisti, gli scrittori?
Questo è stato lo spunto per iniziare il mio racconto.
Il tuo primo romanzo Nicolas Kee e il Viaggiatore del Domòn sarà pubblicato a breve. Da dove viene l’idea di base?
L’idea nasce proprio da quanto detto prima e dal fatto che in molte delle vite documentate degli artisti del passato sembra sempre che ci sia un vuoto temporale in cui questi “spariscono” dalle cronache del loro tempo per ricomparire soltanto con la loro prima opera accertata. Un vuoto che mi ha consentito di rendere più concreta la mia idea di partenza.
Cos’è il Domòn e cosa ti ha ispirato nella scelta? 
Il Domòn è proprio questo mondo delle idee e dell’arte, della creatività e della visione. In fondo è una sorta di mondo, come il nostro, in cui vi è qualcosa in più o qualcosa di meno a seconda del punto di vista. Mi ha ispirato la vita di un artista, in particolare, che faceva proprio al caso mio.
Molti romanzi fantasy hanno alla base qualche tratto autobiografico. Il tuo ne ha qualcuno?
Sicuramente sparsi qua e là ci sono degli elementi che si ricollegano al mio vissuto. Il protagonista, per esempio, è un ragazzo che legge molto, come ho sempre fatto io anche alla sua età e, allo stesso tempo, disegna e riempie album e quaderni di schizzi e disegni. Io, fino alle medie, facevo esattamente così. Ho ancora i miei quaderni pieni delle storie che inventavo, disegnando a fumetti…
Nel tuo libro occupa un posto importante la figura di Tintoretto. Come prima cosa ti direi se vedi qualcosa in comune tra Tintoretto e Tolkien…
Non vedo molte affinità tra i due perché se il primo era molto frenetico in tutto ciò che faceva, l’altro era invece molto più metodico anche se un po’ disorganizzato. Però una cosa li accomuna senz’altro: entrambi sono stati dei “visionari”, per il tempo in cui vivevano, anche se in modi totalmente diversi.
Perché proprio Tintoretto?
Non ricordo molto della storia dell’arte studiata alle superiori, per non dire quasi niente. Solo un’opera mi rimase impressa nella mente, in quel periodo, un’opera proprio di Tintoretto. Si trattava del “Ritrovamento del corpo di San Marco”. Quell’opera, non so perché, mi colpì e mi accompagnò per molto tempo fino a quando non iniziai a studiare sul serio. Tintoretto poi l’ho trovato perfetto per il mio racconto per via della sua arte, così anticonformistica nel XVI secolo, ma non tanto per i soggetti rappresentati ma per la frenesia della sua creatività, per l’impulsività della sua pennellata e il desiderio di esserci, sempre, seppur tra luci e ombre. E poi sicuramente anche per le sue vicende personali, la sua vita ma non voglio rivelare troppo…
Il Domòn è descritto proprio come fosse il paesaggio di un quadro. Avevi qualche particolare opera in mente quando lo mettevi su carta?
Beh, questo è un bellissimo complimento e me lo tengo stretto, grazie. In realtà no, non avevo un riferimento in particolare ma vivendo in mezzo alle opere d’arte, ai dipinti, credo che questi, nel procedere con la descrizione dei luoghi, mi venissero in soccorso per poterli descrivere e raccontare meglio.
Quanto hai lavorato sull’idea e sulla stesura prima di arrivare a una forma definitiva?
L’idea, una volta focalizzato il punto di partenza, in realtà è venuta da sé. Avevo chiaro l’impianto narrativo ma non sapevo ancora che forma avrebbe preso. Credo di aver lavorato quasi un anno al racconto. Poi, la stesura definitiva, ha visto mie continue riprese, correzioni, cambiamenti, accorciamenti. Un po’ come la famosa tela di Penelope… mi sembrava non potesse essere mai finito e questo si è protratto per molto, molto tempo.
Da critica d’arte ti sei affidata a un noto artista per la realizzazione della copertina. Com’è nata la tua collaborazione con Friba?
Friba è un artista straordinario, umanamente e professionalmente. Mi contattò lui stesso quasi due anni fa. Friba è originario di Rimini e aveva saputo che avevo portato al Meeting di Rimini la mostra che avevo curato dal titolo “In te c’è più di quanto tu creda”, dedicata a Lo Hobbit. Lui non aveva fatto in tempo a vederla ma mi comunicò subito la sua grande passione per Tolkien. Iniziammo così a confrontarci su tanti aspetti sia letterari che artistici, trovando molti punti in comune. In entrambi vi era il desiderio di poter realizzare qualcosa di bello insieme, che avesse a che fare col fantasy. Lo scorso anno gli parlai allora di questo mio romanzo… Io speravo davvero che l’idea gli piacesse perchè, secondo me, sarebbe stato in grado di realizzare una copertina e delle immagini favolose con un soggetto così. Volle leggere il libro, anche se non definitivamente corretto, e, devo dire, si entusiasmò. Mentre lo leggeva infatti iniziava già a realizzare dei bozzetti per delle future illustrazioni. Da lì poi il passo fu breve e oggi il frutto di questa collaborazione e della sua maestria si può apprezzare vedendo la copertina del mio libro, con l’augurio che questo sia solo il primo…
Hai già in mente se e come continuare la storia di Nicolas?
Non posso anticipare troppo ma penso proprio che Nicolas non abbia concluso del tutto la sua storia e quindi sì… andrò sicuramente avanti. Se ne vedranno delle belle…
Se dovessi convincere una persona a leggere il tuo libro, su cosa punteresti per differenziarti dai molti fantasy in commercio?
Che bella domanda! Forse bisognerebbe farla ai futuri lettori però io potrei dire questo: Se ti piace leggere il fantasy ma sei stufo di elfi e draghi, se ami l’avventura e l’arte, se credi che questo mondo abbia ancora bisogno di eroi, anche se i più impensati, e, nonostante ti dicano il contrario, pensi che che la letteratura fantastica sia un modo meraviglioso per guardare alla realtà da un’altra angolatura, beh… allora sei sul libro giusto.
Questo è Nicolas Kee e il Viaggiatore del Domòn.
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tolkien Day: il Tolkien Reading Day e la poesia
– Leggi l’articolo Il 25 marzo partecipa al Tolkien Day a Roma!
– Leggi l’articolo Tolkien Day, ci sono anche gli Holy Martyr
– Leggi l’articolo Tolkien Day, intervista agli Holy Martyr
LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Delmiglio editore
– Vai all’evento facebook del Tolkien Day
– Vai al sito dell”UNESCO
– Vai alla pagina facebook di LudoManiacs
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Tolkien Day: il Tolkien Reading Day e la poesia
Il Tolkien Day del 25 marzo si avvicina: si ultimano i preparativi e già ci si pregusta una giornata piena di arte, musica, gioco, libri e tanto altro ancora. L’evento interamente dedicato al professore oxoniense sarà ospitato dal MACRO 128, lo spazio presso il Museo di Arte Contemporanea di Roma (Via Nizza 138, 00198 Roma), ed è organizzato dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani in collaborazione con LudoManiacs. L’accesso all’evento è gratuito e troverete in calce il programma dettagliato del Tolkien Day!
Tolkien Day, intervista agli Holy Martyr
Pochi giorni fa è stata annunciata la presenza degli Holy Martyr al Tolkien Day 2017, evento che si terrà al MACRO 128, lo spazio presso il Museo di Arte Contemporanea di Roma (Via Nizza 138, 00198 Roma), organizzato dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani in collaborazione con Ludomaniacs. La partecipazione del gruppo Epic metal italiano è dovuta alla recente pubblicazione dell’album Darkness Shall Prevail, disco interamente ispirato dalle opere di J.R.R. Tolkien. Abbiamo quindi incontrato la mente del gruppo, Ivano Spiga, per discutere della genesi e dello sviluppo del quarto full-length degli Holy Martyr. L’intervista è pubblicata in collaborazione con Metal Hammer Italia ed è stata realizzata dal caporedattore Stefano Giorgianni, autore del libro J.R.R. Tolkien Il Signore del Metallo (Tsunami edizioni, 2016), opera che sarà presentata anch’essa durante il Tolkien Day.
Sabato 18 marzo, Wu Ming 4 a Verona
La scrittura fantastica sarà al centro dell’incontro con Stefano Giorgianni e Wu Ming 4, entrambi soci fondatori dell’AIST, organizzato presso la Biblioteca Civica di Verona il 18 di questo mese. Wu Ming 4 (al secolo Federico Guglielmi), studioso di Tolkien da oltre un decennio, è l’autore dei saggi Difendere la Terra di Mezzo (Odoya, 2013) e L’eroe imperfetto (Bompiani, 2010), nonché curatore dell’edizione critica del Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm (Bompiani, 2010), ha al suo attivo numerose pubblicazioni, conferenze ed interventi dedicati alle opere di Tolkien, tra cui la partecipazione al programma radiofonico Tolkien: un viaggio inaspettato all’interno di Pantheon, su Rai Radio3.
Tolkien al Salone del Libro di Torino 2017!
In linea con un anno pieno di eventi ed attività, l’AIST prenderà parte alla 30° edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, manifestazione che si svolgerà dal 18 al 22 maggio.
Il Salone, promosso dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, con più di 125.000 visitatori e con ben 1.000 espositori annuali è un festival culturale di notevole prestigio che si presenta come punto di riferimento per gli operatori professionali del libro a livello internazionale. Evento che è anche la più grande libreria italiana al mondo e la fiera editoriale più ricca dell’area culturale mediterranea, il Salone Internazionale del Libro ospita tanto grandi editori quanto case editrici più piccole, permettendo anche all’editoria locale di presentarsi ad un pubblico più ampio. Il Salone Internazionale del Libro è inoltre un importante progetto educational dedicato alla promozione del libro e della lettura tra i giovani.
Tolkien Day, ci sono anche gli Holy Martyr
Come avrete notato da un precedente articolo e dai diversi annunci sui social network, il 25 marzo avrà luogo nella capitale il Tolkien Day, evento organizzato dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani in collaborazione con Ludomaniacs. La giornata, che si svolgerà a MACRO 128, lo spazio presso il Museo di Arte Contemporanea di Roma (Via Nizza 138, 00198 Roma), comprenderà diverse iniziative legate alle diverse arti, da quella visuale, con gli artist desk con Simona Calavetta, Andrea Piparo e Ivan Cavini, al cinema, con Stefano Mangusta che curerà una conferenza legata ai fan film, passando per i giochi di ruolo, fino al Reading Day. Ci sarà però anche la musica a occupare il suo considerevole spazio alla manifestazione. Ed è proprio a questo proposito che annunciamo la presenza degli Holy Martyr, gruppo Epic Metal italiano, al Tolkien Day.
Il Tolkien Seminar DTG 2017 è sulla subcrezione
In occasione del quattordicesimo Tolkien Seminar della Deutsche Tolkien Gesellschaft e.V., che si terrà dal 27 al 29 ottobre 2017 all’Università di Augsburg (Augusta), la Società Tolkieniana Tedesca ha indetto un call for papers: il tema sarà la creazione di mondi, o per usare termini più tolkieniani, la subcreazione. Si tratta di una magnifica occasione per gli studiosi tolkieniani di presentare le proprie ricerche, ma anche per gli amanti della Terra di Mezzo che desiderano compiere i primi passi per diventarlo.
Il 25 marzo partecipa al Tolkien Day a Roma!
Il 25 marzo a Roma arriva il Tolkien Day, organizzato dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani in collaborazione con LudoManiacs: una giornata interamente dedicata al professore oxoniense in occasione del Tolkien Reading Day. Molte sono le attività in programma, ospitate dal MACRO 128, lo spazio presso il Museo di Arte Contemporanea di Roma (Via Nizza 138, 00198 Roma), e molti sono gli ospiti che contribuiranno a rendere questa giornata indimenticabile. Cominciate ad organizzarvi, perché sarà un sabato davvero imperdibile!
Il Signore del Metallo a Cartoomics di Milano
Manca meno di una settimana all’inizio della ventiquattresima edizione della Cartoomics Movies Comics and Games, rassegna milanese dedicata a fumetti, giochi e film che si terrà alla Fiera Milano RHO, padiglioni 16/20, dal 3 al 5 marzo. Per tre giorni la fiera ospiterà stand, interventi e novità legate al mondo del fumetto e alle sue declinazioni: gadgets e cosplayers coloreranno i padiglioni e si potrà sperimentare questo mondo creativo nel suo aspetto più ludico, con videogiochi e giochi da tavolo, nonché scoprirne i meccanismi, i retroscena e la complessità grazie alle conferenze di esperti dei vari settori toccati dalla manifestazione. Tra queste conferenze figura quella di uno dei soci fondatori dell’AIST, Stefano Giorgianni, che presenterà il suo libro J. R. R. Tolkien. Il Signore del Metallo domenica 5.
Un nuova rubrica: le pillole di Claudio Testi
Diciamo subito che parlare di nuova rubrica è un po’ inesatto. Sarebbe più corretto parlare di sdoppiamento di una delle nostre rubriche, quella più propriamente dedicata ai libri. Da anni Letto e commentato è lo spazio del sito web dedicato alle recensioni che da ottobre scorso è divenuto mensile e che, sempre da ottobre, recensisce tutti i libri che escono in italiano su J.R.R. Tolkien. Lo studio delle opere dello scrittore inglese, infatti, non può prescindere dalla letteratura secondaria. Libri, saggi, conferenze, sono argomento di moltissimi dei nostri articoli. Commentarli viene anche naturale. L’Associazione Italiana Studi Tolkieniani da tempo cerca di segnalare e recensire i volumi di indiscusso valore, e dalla metà del 2016 – come già scritto – si è iniziata ad occupare di tutte le pubblicazioni che escono in Italia, cercando di dare un giudizio obiettivo, positivo o negativo che sia, proprio per offrire agli appassionati di Tolkien una bussola in cui potersi orientare in questo vasto oceano pieno di scogli e secche, ma ricco di splendide perle da leggere se si sa dove cercale.
Visto il proliferare negli ultimi anni delle pubblicazioni dedicate alle opere di Tolkien abbiamo deciso di affiancare la rubrica Letto e commentato, che rimane mensile e si occuperà soprattutto dei libri in italiano e Le pillole, aperiodiche ma al tempo stesso in continuo aggiornamento, dedicata soprattutto ai libri in lingua inglese, che sono sempre più in aumento e che per questo possono disorientare chi si avvicina per la prima volta. L’esigenza nasce, come detto, proprio per fornire una bussola agli appassionati e agli studiosi: la rubrica fornirà sempre l’elenco di tutti i libri recensiti, in poche righe ma sempre in maniera puntuale, per farne capire il valore e le novità nell’ambito della ricerca. Per una maggiore facilità di lettura, viene fornita anche una scala di valutazione (da 1 a 5) che mostra come ogni studio in esame si ponga rispetto a tutti gli altri volumi. Tutte le recensioni sono firmate da Claudio Antonio Testi, filosofo, segretario dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici e vicepresidente dell’AIST (qui il suo curriculum). Una bibliografia ragionata: questo vuole essere la nuova rubrica Le pillole di Claudio Testi. Seguite il link e buona lettura.
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Radio3, la 8a puntata: il Signore del Fandom
Sabato 25 siamo giunti al termine del programma Tolkien: un viaggio inaspettato, un approfondimento di ampio spettro dedicato al professore oxoniense all’interno di Pantheon, condotto da Loredana Lipperini e Arturo Stàltieri, curate da Federica Barozzi con la regia di Diego Marras.
Per quest’ultima puntata il tema è il fandom, il mondo degli appassionati di Tolkien, e come questa passione a volte porti a voler partecipare in maniera sempre più attiva alle vicende della Terra di Mezzo fino a inventarne di proprie, cercando di ampliarne la storia, spesso sfruttando gli spazi d’ombra. L’argomento è stato affrontato con lo speciale intervento degli scrittori Alessandro D’Avenia e Michela Murgia.
Il momento musicale vede la partecipazione di Giandil, il cui album Andata e Ritorno è uscito nel 2015, e l’ascolto del brano The Greatest Adventure interpretato da Glenn Yarbrough, tratto dalla colonna sonora del cartone animato The Hobbit del 1977.
La sinfonia di Shore torna a Firenze e a Roma
L’iniziativa sinfonica itinerante Lord of the Rings in Concert è tornata nelle sale da concerto italiane: l’esecuzione dal vivo delle musiche di Howard Shore per Il Signore degli Anelli di Peter Jackson (accompagnate dalla proiezione sincrona del film) fa tappa a Firenze a marzo e a Roma in giugno. Non è la prima volta, e non stupirebbe se non fosse nemmeno l’ultima, dato il successo mondiale di questa meravigliosa iniziativa che continua ad affascinare ed incantare gli spettatori.
La creazione della colonna sonora per la trilogia jacksoniana ha valso a Shore due premi Oscar (per La Compagnia dell’Anello e per Il Ritorno del Re) e l’Oscar per la migliore canzone Into the West. L’intera colonna sonora è poi confluita in una sinfonia e in una proiezione musicata dal vivo, con un posto importante lasciato al coro e agli ottoni. La musica è stata composta per il film e quindi ispirata da quest’ultimo, un legame mantenuto nella proiezione che accompagna l’esecuzione musicale.
Compositore e direttore d’orchestra, Howard Shore è vincitore di tre Oscar, altrettanti Golden Globes e quattro Grammy. Canadese di nascita, ha firmato le colonne sonore oggi considerate pietre miliari della storia del cinema come Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme o Seven di David Fincher, Ed Wood di Tim Burton e molti film per David Cronenberg e Martin Scorsese.
Radio3, la 7a puntata: gli epigoni di Tolkien
Prosegue l’appuntamento radiofonico con la trasmissione Pantheon e la serie di otto puntate monografiche “Tolkien: un viaggio inaspettato”, condotte da Loredana Lipperini e Arturo Stàltieri, curate da Federica Barozzi con la regia di Diego Marras.
Sabato 18 è stata trasmessa la settima puntata, la quale ha visto intervistato Roberto Arduini, presidente AIST: l’argomento principale dell’intervento è l’influsso delle opere del Professore sull’immaginario, dalla letteratura fantasy, ai giochi da tavolo e i videogiochi.
Il momento musicale vede la partecipazione di Edoardo Volpi Kellermann, compositore e creatore del sito Tolkieniana Net.
J.R.R. Tolkien, maestro anche di management
Molti appassionati di Tolkien portano il proprio interesse anche in facoltà quando frequentano l’università e non mancano di dedicargli tesi su tesi che indagano i più disparati aspetti delle opere del professore. Com’è facile aspettarsi, la maggior parte di queste tesi trattano materie umanistiche: letteratura inglese, filologia germanica, filologia ugro-finnica, letterature comparate, glottologia solo per citarne alcune. Eppure Tolkien riesce ad apparire anche in campi in cui difficilmente si penserebbe di incontrarlo, come il management: un testo assai particolare è la tesi presentata da Harri Viljami Hietikko col titolo Valta, johtajuus, tuho ja toivo J. R. R. Tolkienin teoksessa Taru Sormusten Herrasta eli “Management by Sauron”, Potere, leadership, rovina e speranza nell’opera Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, ovvero “Management by Sauron”.
La tesi di dottorato in scienze amministrative è stata discussa nel 2008 all’università di Tampere, in Finlandia, considerato da molti uno dei paesi col sistema scolastico più evoluto al mondo, nonché terra cara al professore oxoniense per la sua cultura e la sua lingua.
Radio3, la 6a puntata: la Natura e il jazz
Prosegue l’appuntamento radiofonico con la trasmissione Pantheon e la serie di otto puntate monografiche “Tolkien: un viaggio inaspettato”, condotte da Loredana Lipperini e Arturo Stàltieri, curate da Federica Barozzi con la regia di Diego Marras.
Sabato 11 è stata trasmessa la sesta puntata, la quale ha visto intervistato Roberto Arduini, presidente AIST: gli aspetti dell’opera tolkieniana toccati sono vari, tra cui spicca soprattutto l’attenzione per la natura del Professore.
Il momento musicale vede la partecipazione di Andrea Pellegrini, nel cui album Middle Earth Tolkien e il jazz si incontrano, e l’ascolto del brano The Old Forest di Bo Hansson.
Le “venti righe” anche nell’ebook di ISdA
Dopo molti anni, tornano le famigerate «venti righe» in tutte le edizioni del Signore degli Anelli. Sono state ripristinate, infatti, nell’edizione ebook in vendita su tutti i negozi online e aggiornabili gratuitamente anche dal sito della casa editrice Giunti. Ma l’editore delle opere di J.R.R. Tolkien non era Bompiani? Per capirlo bisogna fare un passo indietro e ripercorre le vicende che riguardano i testi pubblicati da Bompiani e le sue vicende societarie.
Tolkien a Marsala, “L’amore nella TdM”
La serie di eventi tolkieniani del 2017 continua ad arricchirsi e questa settimana c’è una nuova data da segnare sul calendario, con Tolkien che entra anche nelle piccole realtà in crescita. Questa volta vi portiamo in Sicilia, in provincia di Trapani, a Marsala.
…Radio3, 5a: Murgia e Simonelli sulle donne
Prosegue l’appuntamento radiofonico con la trasmissione Pantheon e la serie di otto puntate monografiche “Tolkien: un viaggio inaspettato”, condotte da Loredana Lipperini e Arturo Stàltieri, curate da Federica Barozzi con la regia di Diego Marras.
Sabato 4 febbraio è stata trasmessa la quinta puntata, dedicata alla donna nel Signore degli Anelli, dove sono intervenuti Michela Murgia e Saverio Simonelli.
Quando Tolkien e il cosplay si incontrano 4
Questo venerdì ci porta alla conclusione della nostra breve parentesi sul connubio tra Tolkien e cosplay: certo non una panoramica a 360 gradi, ma piccoli scorci che mostrano quanta passione possa esserci dietro un costume che non è solamente una maschera, come possa accendere la curiosità ed esserne allo stesso tempo il frutto, quanto possa dare in termini umani. Dopotutto, “If more of us valued food and cheer and song above hoarded gold, it would be a merrier world.” (The Hobbit, J. R. R. Tolkien).
Ringraziamo i ragazzi che hanno condiviso con noi le loro esperienze e i nostri lettori che hanno seguito questa piccola rubrica.
Ecco la nostra ultima intervista, dove prende parola la cosplayer tolkieniana Marianna Maggi.
1) Quando e come hai conosciuto il mondo del cosplay?
Ho conosciuto questo mondo ormai parecchi anni fa, nel 2009, tramite ricerche su internet che mi hanno ricondotta ad alcuni famosi cosplayer dell’epoca.
2) Per quale motivo sei diventata una cosplayer?
Prima di tutto per ricreare i costumi che mi ispirano di più, e più avanti ho imparato anche il piacere di interpretare i personaggi di cui vesto i panni.
3) Qual’è stato il tuo primo cosplay?
Suiseiseki dall’anime Rozen Maiden (anime tratto dall’omonimo manga delle autrici PEACH-PIT, pubblicato dalla Flashbook Edizioni dal 2006 – n.d.r.).
4) Quando e come hai conosciuto Tolkien?
Ho conosciuto il maestro grazie all’uscita del primo film, La Compagnia dell’Anello. Ero alle medie all’epoca e in classe non si parlava d’altro!
5) Quali opere hai letto di Tolkien e qual è la tua preferita?
Purtroppo non molte, oltre Il Signore degli Anelli ho letto Lo Hobbit, Il Silmarillion, Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm, e ho preso da poco I figli di Húrin. Per lo più mi sono concentrata sulla lettura di saggi e opere su Tolkien, quali Paganesimo e Cristianesimo in Tolkien (di Enrico Passaro e Marco Respinti, casa editrice Il Minotauro, 2004 – n. d. r.), Santi pagani nella Terra di Mezzo di Tolkien (di Claudio Antonio Testi, Edizioni Studio Domenicano, 2014 – n. d. r.), Tolkien e i classici (a cura di Roberto Arduini, Cecilia Barella, Giampaolo Canzonieri, Claudio Antonio Testi, casa editrice Effatà, 2015 – n. d. r.), un paio di biografie e diversi saggi sulle figure femminili nelle sue opere.
6) Qual’è il tuo personaggio tolkieniano preferito?
Non posso dire di averne uno soltanto, ma sicuramente Re Théoden ed Éowyn mi hanno emozionata più di qualunque altro personaggio.
7) Tolkien e cosplay: queste due passioni hanno influenzato la tua vita? In che modo?
Senza dubbio ora la mia vita sarebbe incredibilmente diversa se non fossi entrata in questo mondo! Prima di tutto ho conosciuto alcuni dei miei migliori amici grazie a queste due passioni, e in particolare ho incontrato il mio ragazzo! Inoltre ormai gran parte dei miei costumi, anche non prettamente tolkieniani, si ispirano inevitabilmente al suo stile e al suo immaginario.
8) Quali personaggi tolkieniani interpreti e per quale motivo? Quali caratteristiche ti hanno colpito di più di loro?
Il mio cosplay di punta è Éowyn: ho ricreato diverse sue versioni cinematografiche e questo perché è un modello di donna che seguo fin da piccola e che mi influenza ancora oggi, indossandone i panni. Inoltre, anche se estremamente di nicchia, ho interpretato Estë La Gentile, Valië del Riposo, insieme ad un gruppo completo di Valar, e Lúthien Tinúviel insieme al mio ragazzo che ha interpretato Beren. Quello che mi ha colpito di più di loro, e che le accomuna tutte, è la grande gentilezza e bellezza che ispirano e, allo stesso tempo, la forza e il coraggio che le contraddistingue.
In più ho interpretato, anche se per poco, Bofur della compagnia di Thorin, a cui sono super affezionata, ma che purtroppo fisicamente non mi si addice per niente.
9) Hai realizzato tu il costume?
Per la parte sartoriale li realizzo da sola poiché ho frequentato un corso di sartoria, ma spesso commissiono o mi faccio aiutare per gli accessori.
10) Qual’è la cosa che preferisci dell’indossare le vesti di un personaggio tolkieniano?
La cosa più bella, in particolare nell’indossare le vesti di Éowyn, è sicuramente vedere le reazioni dei visitatori che vengono a trovarci durante i vari eventi, dal semplice ragazzo che punta il dito alla mamma che spiega alla figlioletta che da grande, se sarà abbastanza coraggiosa, anche lei potrà sconfiggere un drago come me. Sono ricordi preziosissimi che senza l’universo tolkieniano non avrei mai vissuto.
11) Futuri progetti cosplay tolkieniani? Nuovi personaggi?
Di sicuro ho intenzione di preparare altre versioni di Éowyn! Inoltre sto preparando una mia versione di Lothíriel di Dol Amroth. Per quest’anno ho deciso di concentrarmi più sui personaggi tratti da Il Silmarillion e mi piacerebbe creare qualcosa per interpretare Melian, madre di Lúthien, Fingolfin, e una tra Aredhel e Haleth.
12) C’è stata un’influenza da parte dei film di Peter Jackson?
Assolutamente sì, poiché la versione cinematografica delle opere di Tolkien è fondamentale per noi cosplayer. Tutti i costumi che ho realizzato sono (più o meno) copie di quelle dei film, a esclusione di quelli tratti dal Silmarillion ovviamente. Per di più, anche i costumi che realizzo per me stessa, come precedentemente accennato, si ispirano in parte anche a quelli dei film.
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Radio3, 4a puntata: WM4 e il “pagano convertito”
Prosegue l’appuntamento radiofonico con la trasmissione Pantheon e la serie di otto puntate monografiche “Tolkien: un viaggio inaspettato”, condotte da Loredana Lipperini e Arturo Stàltieri, curate da Federica Barozzi con la regia di Diego Marras. Sabato 28 è stata trasmessa la quarta puntata, che come già la terza, ha visto intervistato Wu Ming 4. Se l’altra volta si era parlato dell’eroe tolkieniano, questa volta l’argomento è stato l’immagine del male, in particolare nel Signore degli Anelli, e il tema della morte.
Ne approfittiamo per segnalare ai nostri lettori che la trasmissione sta ottenendo un ottimo riscontro di ascolti, e che i podcast delle puntate trasmesse hanno già avuto circa quattromila download.
Quando Tolkien e il cosplay si incontrano 3
Siamo arrivati a venerdì e come nelle ultime due settimane vi proponiamo un’intervista ad uno dei tanti cosplayers che si sono avvicinati al mondo tolkienano e che scelgono di impersonare i personaggi che hanno affascinato tutti noi amanti delle opere del Professore. Finora abbiamo visto interpretati orchi, Elfi, ma soprattutto Hobbit: popolo caro a Tolkien e a cui egli si sentiva vicino tanto da dichiarare nella lettera n.213 “I am in fact a Hobbit (in all but size). I like gardens, trees and unmechanized farmlands; I smoke a pipe, and like good plain food (unrefrigerated), but detest French cooking; I like, and even dare to wear in these dull days, ornamental waistcoats. I am fond of mushrooms (out of a field); have a very simple sense of humour (which even my appreciative critics find tiresome); I go to bed late and get up late (when possible). I do not travel much.”.
Ma il nostro percorso non è ancora terminato e nella terza tappa del nostro viaggio incontriamo Luca Mario Piccoli.
1) Quando e come hai conosciuto il mondo del cosplay?
Diciamo che l’ho conosciuto nel 2012 tramite una mia carissima amica, Lucia Ghidetti, ma fin da piccolo mi piaceva mascherarmi da i miei eroi d’infanzia non solo a carnevale.
2) Per quale motivo sei diventato un cosplayer?
Beh, ovviamente per diventare io stesso il personaggio o l’eroe a cui mi ispiro.
3) Qual’è stato il tuo primo cosplay?
Ufficialmente Elrond da Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato.
4) Quando e come hai conosciuto Tolkien?
Molti anni fa quando vidi per la prima volta
La Compagnia dell’Anello al cinema, per poi finire la trilogia cinematografica e passare alla lettura del libro e non solo.
5) Quali opere hai letto di Tolkien e qual’è la tua preferita?
Oltre a Lo Hobbit, Il Signore degli Anelli e il Silmarillion ho anche letto Racconti Ritrovati, Perduti e Incompiuti, Le Avventure di Tom Bombadil, Albero e Foglia, Sir Gawain e il Cavaliere Verde ed I figli di Húrin, che è la mia opera preferita.
6) Qual’è il tuo personaggio tolkieniano preferito?
Non ne ho uno solo, i miei preferiti sono Túrin Turambar, Éomer e Tom Bombadil.
7) Tolkien e cosplay: queste due passioni hanno influenzato la tua vita? In che modo?
Sì, prima di tutto è grazie a Tolkien e al cosplay se oggi sto insieme alla mia ragazza (cosplayer anche lei e fan di Éomer), inoltre ho fatto tantissime nuove amicizie.
8) Quali personaggi tolkieniani interpreti e per quale motivo? Quali caratteristiche ti hanno colpito di più di loro?
Ne interpreto e ne ho interpretati tanti, in primis Éomer perché dicono che gli somiglio e mi piacciono i suoi valori, le sue idee e l’amore verso la famiglia; Faramir più che altro per una scelta estetica, ovvero ho gli stessi capelli e la stessa barba, inoltre l’ho portato insieme alla mia ragazza che fa Éowyn. Dwalin perché sì, è un nano forzuto e un po’ burbero, ma comunque leale verso il suo re. Tom Bombadil è uno dei misteri di Tolkien, ma ho scelto di interpretarlo soprattutto perché canta e balla sempre.
Aulë, il creatore dei Nani e il padre della terra, ho scelto di impersonarlo perché assieme ad altri membri della Quarta Era abbiamo fatto il gruppo dei Valar: li abbiamo portati alla Festa dell’Unicorno l’anno scorso e abbiamo vinto il premio Miglior Gruppo Fantasy.
Io e la mia ragazza abbiamo portato una versione di Beren e Lúthien. Inoltre ho interpretato anche un ranger dell’Ithilien e un Nazgûl.
9) Hai realizzato tu il costume?
La maggior parte dei costumi li commissiono ad altri poiché tra lavoro e tante altre cose ho poco tempo per crearli, ma qualche costume e accessorio riesco a farli da solo.
10) Qual’è la cosa che preferisci dell’indossare le vesti di un personaggio tolkieniano?
Ovviamente quando entro nell’armatura di Éomer ogni volta che vedo un Uruk-hai o un Haradrim sguaino la spada e li attacco: diciamo che questa basta e avanza.
11) Futuri progetti cosplay tolkieniani? Nuovi personaggi?
Tolkieniani no, sicuramente migliorerò qualche costume che ho già.
12) C’è stata un’influenza da parte dei film di Peter Jackson?
Ovviamente sì, per Éomer soprattutto, per noi cosplayer i personaggi dei film sono stati di grande aiuto per realizzare i nostri costumi anche se per altri personaggi da interpretare (vedi Tom Bombadil) abbiamo avuto più libertà nel creare i costumi.
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Aubusson, gli arazzi della Terra di Mezzo
Abbiamo imparato a conoscere Tolkien come artista dell’immagine attraverso opere minori come le Lettere di Babbo Natale e grazie a volumi quali L’arte dello Hobbit (Bompiani, 2012) e The Art of the Lord of the Rings (HarperCollins Publishers, 2015) curati da Wayne G. Hammond e da Christina Scull, che ci hanno permesso di comprendere maggiormente l’immaginazione dell’autore e ci hanno offerto uno spunto per pensare ad una Terra di Mezzo dall’aspetto differente rispetto a quella portata sul grande schermo da Peter Jackson, più vicina alla visione dell’autore, ma ora questa rappresentazione del mondo tolkieniano si presta ad assumere una nuova, affascinante veste. La Cité internationale de la tapisserie di Aubusson (Francia), dopo aver sottoscritto un accordo con niente meno che la Tolkien Estate, ha dato inizio ad un progetto senza precedenti: “Aubusson tisse Tolkien” (Aubusson tesse Tolkien).

