Come già annunciato precedentemente, questo weekend si terrà la seconda edizione di Un viaggio nella Terra di Mezzo: il 14 maggio, dalle 10 alle 19, il Castello Sforzesco di Galliate (NO) ospiterà l’evento organizzato dal FAI Giovani di Novara assieme all’AIST e alla associazione di rievocazione tolkieniana Quarta Era. Con un programma ricco e vario, che comprende tanto gli aspetti più culturali (conferenze su Tolkien e la mitologia, visite guidate ed un concerto conclusivo) quanto quelli più ludici (cosplayers, numerosi espositori e un gruppo di danze medievali), l’attesa per la domenica che ci attende non può che essere trepidante. Abbiamo intervistato il presidente del FAI giovani di Novara, Matteo Caporusso, per farci raccontare la genesi di questa iniziativa ed i suoi retroscena: a lui la parola!
Questo è il secondo anno per l’evento “Un viaggio nella Terra di Mezzo”: qual’è stato il percorso che ha portato alla realizzazione dell’edizione precedente nel 2016?
“Un viaggio nella Terra di Mezzo” nasce dall’interesse personale per Tolkien di alcuni membri del FAI Giovani di Novara e dal desiderio di far conoscere le sue opere in Italia, dove purtroppo ancora spesso lo si sente definire come letteratura di secondo o addirittura terz’ordine. Desideravamo dar vita ad un evento che raccontasse quello che oggi è considerato il padre della letteratura fantasy.
Il nucleo centrale dell’evento tenutosi il 1° maggio era quindi culturale: abbiamo avuto come ospite Roberto Fontana, che tenne una conferenza sulla mitologia in Tolkien. Era presente anche l’associazione di rievocazione tolkieniana La Quarta Era, che proponeva dei quiz sulle opere del Professore. A conclusione della giornata la Corale Universitaria di Torino, diretta dal maestro Paolo Zaltron dell’Associazione dei Cori Piemontesi, ha proposto il repertorio “Fantastici suoni-miti, racconti e fantasie britanniche dal XV al XX secolo”.
La missione del FAI è di valorizzare i beni culturali ed è stata quindi scelta una location di rilievo sotto tale aspetto: il Broletto medievale di Novara. Il Broletto di Novara presenta quattro edifici medievali appartenenti a quattro secoli diversi: era un meraviglioso scenario, in cui la gente poteva imbattersi nell’evento anche semplicemente passeggiando.
Nonostante la pioggia, che è stata una penalità notevole dato il luogo in cui si è svolto l’evento, abbiamo avuto ben 1600 visitatori: un successo! Siamo rimasti sconcertati, credevamo ne avrebbe attirati un terzo. Il risultato ottenuto in termini di partecipanti ci ha fatto comprendere che la tematica che avevamo scelto di trattare esercita grande fascino sul pubblico, piace e incuriosisce: così abbiamo deciso di stanziare i fondi per la seconda edizione.
L’edizione di quest’anno ha una location differente, come mai questo cambiamento?
Sì, abbiamo deciso di realizzare l’evento in una differente sede a causa di esigenze legate all’affluenza di visitatori. Quest’anno il bene culturale che apriamo al pubblico è il Castello Sforzesco di Galliate (NO), un edificio molto più spazioso. Io e la vice-presidentessa terremo delle visite guidate gratuite al castello, su prenotazione, permettendo così ai partecipanti di scoprire la storia di questo .
Quanti visitatori ritenete che attirerà l’evento, quest’anno?
È difficile fornire una stima precisa, in questo genere di eventi spesso le iscrizioni vengono fatte gli ultimi tre giorni, per cui la cifra è ancora molto soggetta a variazione. Per ora aspettiamo un pullman di visitatori da Lecce, uno dal Veneto e abbiamo 400 persone iscritte alle visite guidate, per cui supereremo quasi sicuramente i 500/600 partecipanti.
Per quanto riguarda le conferenze, non è necessaria la prenotazione, per cui non possiamo fornire stime degli interessati. In ogni caso il numero non sarà un problema: se i partecipanti si dovessero rivelare più di quanto le sale interne possano ospitare, possiamo spostare le conferenze nel cortile ed arrivare ad accogliere anche più di 1000 persone contemporaneamente.
Le previsioni meteo quest’anno, fortunatamente, sembrano favorirci.
Al “viaggio nella Terra di Mezzo” partecipano numerose associazioni, può illustrarci quali?
Oltre all’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, i cui soci Roberto Fontana e Barbara Sanguineti terranno rispettivamente il laboratorio di calligrafia intitolato Tengwar, come scrivevano gli Elfi e la conferenza I Signori della Paura: i Non-morti nelle opere di Tolkien, saranno presenti varie associazioni culturali, anch’esso un aspetto in crescita rispetto all’edizione precedente.
Un’altra associazione dedicata alle opere di Tolkien coinvolta è l’associazione Sentieri Tolkieniani, nata nel 2008 e che si occupa della promozione e della diffusione del pensiero di Tolkien, in particolare la sua visione antropologica, la sua spiritualità e dei suoi valori. Dalla fondazione l’associazione organizza annualmente l’omonima manifestazione nel parco del Castello di Osasco, in provincia di Torino, proponendo percorsi tematici sempre nuovi per presentare ed analizzare alcune delle tematiche esposte dal professore di Oxford nelle sue opere. L’associazione Sentieri Tolkieniani è inoltre dotata di un canale innovativo per l’approfondimento di alcuni temi letterari e musicali relativi al mondo del Signore degli Anelli: Radio Brea, La WebRadio di Sentieri Tolkieniani.
L’Associazione Culturale I Doni delle Muse, che si occupa di svelare le origini mitologiche di molti filoni letterari attuali, proporrà la conferenza Il drago nel Medioevo. Alla riscoperta delle fonti mitologiche di Tolkien. L’intervento sarà tenuto da Serena Fiandro e Andrea Tuffanelli presso la sala consiliare del castello che proporranno un viaggio attraverso la simbologia e le leggende dedicate ai draghi, partendo dalle origini mitiche antiche per approdare, attraverso la lettura di testi medievali d’area germanica, all’elaborazione della narrativa fantastica contemporanea e in particolare a Tolkien, per restituire spessore e complessità a una delle creature fantastiche più amate di tutti i tempi.
I cosplayers della Quarta Era arricchiranno con gli splendidi costumi l’atmosfera e proporranno ai visitatori quiz sulle opere di Tolkien.
L’Associazione Musicale Vox Aurae eseguirà a fine giornata il concerto “Sinfonia n.1 – Il Signore degli Anelli”, ispirato all’opera di Johan De Meij, compositore e direttore d’orchestra olandese che tra il 1984 e il 1988 compose l’opera ” Simphony No. 1- The Lord of the Rings”, con cui si aggiudicò il prestigioso Premio di Composizione Sudler. Vox Aurae proporrà i seguenti movimenti sinfonici, preceduti da una lettura dei passi tratti dal Signore degli Anelli a cui i brani sono ispirati: Gandalf, Lothlórien e Hobbits.
Il 14 maggio si potrà dunque godere di ampio sguardo sulle sfaccettature culturali legate a Tolkien. Può parlarci della realtà culturale che permetterà tutto ciò, il FAI Giovani Novara?
Sono presidente del FAI Giovani della provincia di Novara da 8 anni, dal 2009. Nella provincia di Novara, le due delegazioni del FAI, FAI Senior e FAI Giovani (che comprende membri fino ai 40 anni) si occupano di diversi aspetti culturali. La delegazione FAI Senior si occupa di quelli che potremmo definire eventi più sedentari: la presentazione di libri, conferenze. La delegazione FAI Giovani, la età media dei membri è tra i 25 e i 28 anni, organizza eventi culturali a 360 gradi, includendo anche concerti, rievocazioni medievali e l’evento su Tolkien che ci attende questa domenica. FAI Giovani è una fondazione culturale che mantiene contatti anche con l’istruzione pubblica e organizza con vari licei periodi di alternanza lavoro-studio, garantendo agli studenti che partecipano crediti scolatici, anche a livelli universitari.
Le Giornate FAI di Primavera, che si tengono nel mese di marzo, occupano entrambe le delegazioni e sono il maggiore evento FAI.
Il più grande degli eventi culturali organizzati dal FAI Giovani è la FAI Marathon, che si tiene ad ottobre e conta in media 5000-6000 persone.
Un’ultima domanda, più personale: come nasce il suo amore per Tolkien?
Quando iniziai a leggere da piccolo tra i primi libri ci furono i romanzi di Guareschi dedicati a Don Camillo e Il Signore degli Anelli: capii poco ed ammetto che saltai anche alcune parti leggendo per la prima volta Tolkien. Essendo un bambino, apprezzavo soprattutto la storia, la trama. Ho riletto Il Signore degli Anelli una volta adulto e ho realizzato che nell’opera di Tolkien non c’è solo una bella storia, ma c’è dietro un intero mondo (sebbene Tolkien per me sia una passione e non materia di studi accademici). Vorrei che Tolkien venisse apprezzato per questo, che questa profondità fosse resa nota al grande pubblico: Il Signore degli Anelli non è solo la storia (bellissima) che Peter Jackson ha portato sul grande schermo. C’è di più.
Per questo l’ingresso a questo evento è gratuito. Spero che i partecipanti comprendano l’opportunità di arricchimento culturale che rappresenta.
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo La primavera AIST: i nostri eventi!
– Leggi l’articolo Il 14 maggio a Galliate Un viaggio nella Terra di Mezzo
– Leggi l’articolo Al Tolkien Lab di Modena i Signori della Paura
LINK ESTERNI:
– Vai alla pagina facebook del FAI Giovani di Novara
– Vai all’evento facebook Un Viaggio nella Terra di Mezzo
– Vai al sito della Quarta Era
– Vai al sito della Associazione Culturale I Doni delle Muse
– Vai al sito di Kalenda Maya Danze
– Vai al sito dell’Associazione Musicale Vox Aurae
– Vai al sito dell’associazione Sentieri Tolkieniani
– Vai al sito di Radio Brea, La WebRadio di Sentieri Tolkieniani
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La seconda è redatta John Wm. Houghton ed esamina l’articolo “Tolkien’s work: is it Christian or Pagan? A Syntetic Approach” di Claudio A. Testi (che recentemente è entrato del Board of Advisor della rivista internazionale Hither Shore), pubblicato in Tolkien Studies X-2013: Janet Brennan Croft aveva già elogiato il saggio come un “invaluable lead article” (si veda
Inauguriamo oggi una nuova rubrica del nostro sito: i Saggi Hobbit!
Il saggio di Elisabetta Marchi che viene proposto qui è un testo importante. Già in passato questa socia dell’AIST ha dato prova di sapere applicare mirabilmente la propria formazione sociologica alla lettura dell’opera di Tolkien. Suo è il saggio
Fin dalle letture allegoriche degli anni Cinquanta, che vedevano nella Contea di Saruman una critica ai governi laburisti del decennio 1945-55, rigettate da Tolkien stesso (vedi lettera n.181); passando per quelle diametralmente opposte degli anni Settanta, con il saggio di Robert Plank “Tolkien’s View of Fascism” in Tolkien Compass (1975); fino alle più recenti letture anarcocapitaliste di Carlo Stagnaro e Alberto Mingardi in Tolkien politico (2003), i critici non hanno mai smesso di tirare quel capitolo da una parte o dall’altra.
Elisabetta Marchi si limita a leggere ciò che c’è nella storia di Tolkien, l’essenziale, e fa cadere in un attimo molti castelli di carta. Innanzi tutto quelli di chi ha voluto leggere nel celebre capitolo un’allegoria del cosiddetto totalitarismo novecentesco.
L’autrice però è attenta a non cascare in facili semplificazioni, ed entra piuttosto nel merito di questo passaggio, constatando come la Contea che subisce la violenta trasformazione non sia già più una società tradizionale. All’arrivo di Saruman, infatti, è un luogo già in parte moderno, dove l’aristocrazia è un vago retaggio, le differenze di censo prevalgono sulle differenze di status, l’etica della common people prevale su quella gentilizia, ecc.
C’è infine un ultimo elemento di riflessione, forse il più spinoso del saggio, e riguarda un aspetto caro a Tolkien: l’esercizio del libero arbitrio rispetto alle imposizioni delle circostanze. Libero arbitrio significa esercizio della libertà di scelta, dunque assunzione di responsabilità. La passività e l’inerzia della società Hobbit sotto il dominio di Saruman deve lasciare il posto al ripristino della libertà e della responsabilità in un modello sociale che però – lo si è visto – non è né statico né specchio di un ordine eterno.


Abbiamo già trattato il tema di Tolkien e l’Esperanto, l’ultima volta in occasione della lezione
Il suo obiettivo fu quello di elaborare qualcosa che fosse semplice da imparare, non legato ad una nazione o a una cultura, e che potesse unire anziché dividere l’umanità.
Domenica 14 maggio torna l’iniziativa
L’elenco delle iniziative culturali a cui l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani prende parte si arricchisce di un nuovo intervento: Claudio Testi, vice-presidente AIST, saggista, filosofo, nonché organizzatore del
Dopo la bella esperienza del responsabile dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani di Bologna Marco Pelizzola e Ivan Cavini con il maestro Alessandro D’Argento nella scuola “Maestre Pie” (potete trovare
Ed è esattamente in questo clima emotivo che il 29 marzo la classe IV C ha accolto Elisabetta Marchi e la lettura di un brano de Lo Hobbit. L’intervento, durato più di un’ora, ha visto la classe sempre attenta e immersa nel racconto di Bilbo e delle sue avventure. Attraverso un percorso ricco di immagini, gli alunni sono passati dall’iniziale sorpresa di trovare una persona poco più bassa di loro capace di tener testa a un drago enorme, alla gioia di scoprire, in maniera semplice e creativa, il concetto di resilienza.
Alle molte curiosità suscitate dal proseguire della storia si è unita la scoperta di un nuovo alfabeto attraverso cui poter comprendere e comunicare le cose a noi più care, a partire dalla propria identità, anche solo attraverso la translitterazione del proprio nome. La mappa di Thror è stata letta in maniera attenta da tutti loro, e alla fine, attraverso la condivisione di gruppo, sono arrivati autonomamente, runa dopo runa, alla comprensione del testo.
Alla fine della lettura sono state mostrate le scene iniziali della versione cinematografica riguardanti la casa di Bilbo, la cui porta rotonda desta sempre interesse. Anche se questa volta, a dire il vero, la somiglianza con una nota villa liberty di Ferrara non è sfuggita! Un ringraziamento grande va alle insegnanti, che continuano a guardare alla scuola come un ponte che lega realtà diverse, e alla classe di giovani lettori per l’attenzione riservata alla Terra di Mezzo. Di tutte le emozioni, vissute in prima persona quella mattina, credo che ve ne sia una che più delle altre mi resterà nel cuore. Una domanda semplice, fatta proprio alla fine:
Una meravigliosa notizia per gli appassionati di Tolkien italiani: fuori catalogo da molti anni, torna l’epistolario del Professore! La fantastica novità è stata annunciata durante l’intervento Camminare tra gli Elfi: le difficoltà di tradurre J. R. R. Tolkien con Roberto Arduini (presidente AIST), Giampaolo Canzonieri (saggista e traduttore AIST) e Lorenzo Gammarelli (traduttore AIST), tenutosi alla
Dopo settimane di attesa, il 25 marzo finalmente è arrivato e con lui il Tolkien Day. Un giorno per celebrare Tolkien, le sue opere e la grande influenza che esse hanno avuto sull’arte, sulla musica, sul cinema e sul mondo del gioco.
L’arte è stata la seconda tematica approfondita, con le interviste ad
La musica, da cui nasce l’intero Creato secondo il legendarium tolkieniano, ha avuto a sua volta ampio spazio. È stato presentato il libro J.R.R. Tolkien, il Signore del Metallo di Stefano Giorgianni, dedicato al rapporto della musica metal con gli scritti del Professore. Rimanendo in ambiente metal, gli Holy Martyr hanno presentato il loro nuovo concept album: Darkness Shall Prevail, anch’esso di ispirazione tolkieniana.
Durante l’intero evento una mostra interattiva di giochi storici e rari ispirati a Tolkien è stata aperta ai visitatori, con esperti disponibili ad illustrarli agli interessati.
Considerando la data scelta, non poteva certo mancare uno spazio dedicato alla lettura di Tolkien: il 25 marzo, data della distruzione dell’Unico Anello nella subcreazione tolkieniana, cade il Tolkien Reading Day stabilito dalla
È stata quindi una giornata davvero ricca, allietata dalla presenza dei membri del gruppo Terra di Mezzo Cosplayers, che nei panni dei loro personaggi tolkieniani preferiti hanno assisto all’intero evento e coi quali i visitatori hanno potuto farsi ritrarre davanti al photo set approntato, raffigurante casa Baggins.
Si è trattato di una giornata che ha regalato agli organizzatori un’enorme soddisfazione, nonostante le difficoltà legate manifestazioni di protesta previste per lo stesso giorno a Roma. Gli appassionati tolkieniani che hanno preso parte alla nostra iniziativa sono stati molti, quasi 500, e anche un sole beniamino ha scelto di illuminare la terrazza del MACRO (dove si sono svolti molti degli interventi) a dispetto delle previsioni meteo. Anche il Banchetto Hobbit ha stuzzicato la curiosità dei visitatori: ben 150 amanti della buona tavola hanno deciso di fermarsi a cena con noi.
Dal 6 al 9 aprile si terrà la ventunesima edizione del
Come già annunciato nell’articolo
Aprile è alle porte e, assieme a maggio, si preannunciano mesi ricchi di eventi dedicati al Professore e alle sue opere. Fiere del fumetto, conferenze, mostre, fiere del libro, i toni delle manifestazioni sono vari e complementari, così da non trascurare nessun aspetto dell’influenza tolkieniana né nessun approccio ai suoi scritti.
Mercoledì 29 marzo torna il 





Il Tolkien Day del 25 marzo si avvicina: si ultimano i preparativi e già ci si pregusta una giornata piena di arte, musica, gioco, libri e tanto altro ancora. L’evento interamente dedicato al professore oxoniense sarà ospitato dal MACRO 128, lo spazio presso il Museo di Arte Contemporanea di Roma (Via Nizza 138, 00198 Roma), ed è organizzato dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani in collaborazione con 
La scrittura fantastica sarà al centro dell’incontro con Stefano Giorgianni e Wu Ming 4, entrambi soci fondatori dell’AIST, organizzato presso la Biblioteca Civica di Verona il 18 di questo mese. Wu Ming 4 (al secolo Federico Guglielmi), studioso di Tolkien da oltre un decennio, è l’autore dei saggi
In linea con un anno pieno di eventi ed attività, l’AIST prenderà parte alla 30° edizione del