Dopo l’abbuffata della Comicon di San Diego dove tra le varie risposte degli attori e del regista Peter Jackson intervenuti c’è anche il lancio di un contest per i fan e l’idea di creare un museo con tutti i costumi ed accessori utilizzati nei tre film dello Hobbit è stato finalmente presentato il teaser trailer del terzo film. Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate, capitolo finale dell’epica avventura intrapresa da Bilbo Baggins, insieme allo stregone Gandalf, per riconquistare il perduto Regno di Erebor strappato ai Nani dal Drago Smaug. Peter Jackson, già autore della trilogia del Signore degli Anelli, firma la regia anche di questa pellicola liberamente tratta dal romanzo di J.R.R. Tolkien.
Categoria: Cinema
Dopo Lo Hobbit tre biografie su Tolkien
Con l’uscita del capitolo finale dello Hobbit di Peter Jackson a dicembre prossimo si esaurirà il periodo della Terra di Mezzo al cinema, almeno per il momento. Ma mentre si stano spegnendo i riflettori sull’opera, sembra che l’attenzione di Hollywood si stia spostando sul creatore di quel mondo, J.R.R. Tolkien. La vita dello scrittore inglese sembra essere oggetto di non uno, ma di due o forse addirittura tre film biografici, che sono attualmente in fase di sviluppo con data di uscita prevista per il 2015.
Born of hope doppiato: a Bari l’anteprima
Il 29 aprile 2014 presso il Multisala Showville di Bari verrà presentata, in anteprima nazionale, la proiezione del fan film Born of Hope di Kate Madison, a cura di Khàrisma Cineproduzioni per il doppiaggio, in collaborazione con Filmdubsters. Direzione del doppiaggio Maria Teresa Vassalli e Ivo De Palma. L’evento rappresenterà un momento artistico-culturale di rilevante interesse sia per un pubblico degli appasionati di J.R.R Tolken, sia per gli amatori del cinema inteso come cultura e formazione. La proiezione sarà preceduta da una conferenza sul cinema doppiato e dalla declamazione di alcuni passi salienti del film da parte dell’attore-doppiatore Ivo De Palma (storica voce di Pegasus nella serie I Cavalieri dello Zodiaco). La voce del doppiatore e le musiche originali del film avranno come cornice di complemento una performance di danza eseguita dai ballerini della scuola di danza Il Palcoscenico. È possibile prenotare il proprio posto in sala all’interno dello Showville (da 214 posti) online, andando in questo sito web, oppure recandosi direttamente alla biglietteria del Cinema Multisala Showville in Via Giannini, 9 Bari (Mungivacca). Il costo del biglietto è di 5 euro.
Peter Jackson cambia titolo allo Hobbit 3
Dopo mesi di ipotesi, rumors e notizia fasulle che giravano in rete, ora è ufficiale: Lo Hobbit 3 cambia titolo. Il capitolo conclusivo della seconda trilogia dedicata da Peter Jackson alle opere di J.R.R. Tolkien non si chiamerà più «Andata e Ritorno», ma diventa «La Battaglia dei cinque eserciti» (The Battle of the five armies). Già da tempo si era parlato di un possibile cambio del titolo e molte ipotesi erano state fatte, tra cui quella di «Into The Fire», nome che conteneva un tenue accenno a un capitolo del romanzo, ma tutte le voci si sono rivelate sbagliate.
Il nuovo titolo diffuso dalla Warner Bros conferma la tendenza degli ultimi mesi, già confermata dal secondo capitolo della saga cinematografica. Questa nuova trilogia non è una versione su pellicola del romanzo, ma prende spunto dalle sue pagine per spiccare il volo verso un film d’azione di atmosfera fantasy che non ha quasi più nulla di tolkieniano, a parte i nomi dei personaggi. Il cambiamento del titolo, infatti, rispecchia lo spostamento dell’attenzione del film dal protagonista del romanzo, Bilbo Baggins, alle vicende belliche. Nell’ultimo capitolo della saga cinemtografica se ne devono infatti chiudere molte: la fuga di Gandalf dalla prigione, la sconfitta degli Orchi di Dol Gundur, la resa dei conti tra gli Elfi Legolas e Tauriel e l’Orco Azog, e la Battaglia dei Cinque eserciti. Tranne l’ultimo, tutti questi eventi non sono raccontati nel romanzo di Tolkien.
Martin: «Trono di spade in reazione a Tolkien»
«Pazienza e fiducia». È questo quello che chiede ai suoi fan George R.R. Martin, l’autore della saga di culto Cronache del ghiaccio e del fuoco trasposta nella seguitissima serie tv Games of Thrones. Nella settimana in cui inizia la quarta stagione (domenica negli Usa e Gran Bretagna, domani 9 aprile in Italia su Sky Atlantic alle 23:00) della serie campione d’ascolti targata Hbo, è stato lo stesso scrittore statunitense, da molti definito il «Tolkien americano» a rispondere alle tantissime domande sul sesto libro della serie dal titolo The Winds of Winter. «Ci sto lavorando – ha detto Martin -. Non faccio previsioni su quando finirò effettivamente di scriverlo, ma sono davvero ottimista sulla conclusione in tempi brevi. Sarà finito quando è finito. Nessuno vuole questo libro finito più di me». Martin ha speso alcune parole anche sulla serie televisiva della Hbo, i cui appassionati sono in trepida attesa per capire gli sviluppi delle lotte di potere attorno al desideratissimo trono di spade: «L’adattamento della Hbo è stato fedele – ammette Martin -. Sì, ci sono dei cambiamenti, ma sono necessari, abbiamo solo dieci ore per raccontare la storia di ogni stagione».
E dopo Lo Hobbit 3? Ecco idee per Jackson
Al momento Hollywood sembra essere in una fase in cui sforna orde di film d’azione di successo basati su fonti non cinematografiche, ad esempio i fumetti Marvel. Possiamo quindi aspettarci ulteriori tentativi di guadagnare denaro attraverso il marchio di Tolkien? Beh, i cinque film finora prodotti sono stati tesori nascosti per la compagnia di produzione. Perciò la conclusione è ovvia: sì, se la New Line ne sarà capace. Non sono esperto dei pasticci legali attorno ai diritti (d’autore e non) collegati alle opere di J.R.R. Tolkien. Quel poco che si può sapere (anche grazie all’esperienza precedente della gestione del copyright da parte della Iron Crown Enterprises negli anni ’90) è che al momento la licenza holliwoodiana limita i film al solo uso di informazioni contenute ne Il Signore degli Anelli e ne Lo Hobbit, e ciò spiega probabilmente perché Gandalf, nel primo film de Lo Hobbit di Peter Jackson, stranamente “dimentica” i nomi degli due Stregoni Blu, ovvero Alatar e Pallando.
Tali nomi appaiono infatti soltanto nei Racconti incompiuti,
pubblicati postumi e il cui copyright è in mano ai legittimi proprietari, la Tolkien Estate. Se fossero stati nominati, la New Line avrebbe potuto incorrere nella violazione del copyright, avendo così ulteriori guai legali oltre alle dispute che già ci sono in tribunale. Il regista neozelandese ha così risolto brillantemente la questione, usando anche un pizzico di ironia! Partendo da queste considerazioni, si può così fare qualche speculazione sulle opere del nostro autore preferito, prendendo spunto da uno scritto di Anders Blixt. Come sfruttare l’onda lunga della trilogia sullo Hobbit senza violare il copyright? Le Appendici de Il Signore degli Anelli contengono alcuni spunti notevoli per una trama di future pellicole. Ve ne proponiamo due tratte proprio dai raccontai contenuti nelle Appendici.
Lo Hobbit fan film: intervista al regista
Poco più di un mese fa vi abbiamo parlato del progetto di uno studio olandese che stava realizzando un nuovo film d’animazione The Hobbit, di cui vi mostriamo il suo teaser trailer. Oggi vi offriamo un’intervista esclusiva con il regista, Johan Zandbergen, che con grande gentilezza risponderà alle nostre domande. In primo luogo, vorremmo ribadire ancora una volta il nostro sincero ringraziamento a Johan Zandbergen, direttore creativo della Cosmic Creations e regista del nuovo fan film d’animazione ispirato all’opera di J.R.R. Tolkien. Inoltre, vorremmo anche estendere i ringraziamenti a Robbert Webbe, Direttore Commerciale della Cosmic Creations.
Dopo aver studiato tecnologia grafica al Da Vinci College di Leida, nel 2001 Zandbergen si iscrive alla prestigiosa Grafisch Lyceum di Rotterdam, dove ha conseguito quattro anni più tardi una laurea in Graphic Design, nel 2005. Dopo il periodo di formazione, Zandbergen ha rapidamente acquisito grande esperienza in diverse agenzie grafiche, anche se il fatto che ha segnato la sua futura carriera è stato quando ha iniziato a lavorare per un canale televisivo per bambini. A questo lavoro Zandbergen ha potuto combinare la sua passione per l’intrattenimento, il cinema e l’animazione grafica. Il progetto sullo Hobbit rimase in una situazione di stallo e l’animazione diventò un hobby per Zandbergen, fino a quando, assieme a Robbert Webbe, ha deciso di creare la sua compagnia: la Cosmic Creations.
Scompare Arthur Rankin: fece Lo Hobbit animato
Arthur Rankin Jr., animatore, produttore e regista newyorkese, è scomparso all’età di 89 anni nella sua casa di Harrington Sound nelle Bermuda. Nato a New York nel 1924, figlio degli attori Arthur Rankin e Marian Mansfield (molto noti tra gli anni venti e trenta), raggiunse la celebrità grazie all’attività di produzione cinematografica operata dalla sua compagnia, fondata con Jules Bass, la Rankin/Bass Productions. Specializzata in animazioni stop-motion l’azienda produttrice di Rankin creò alcuni dei cartoni simbolo degli
Stati Uniti, come Rudolf la Renna dal Naso Rosso (1964) e Frosty il Pupazzo di Neve (1969). Per citare un lungometraggio animato di successo si pensi a L’Ultimo Unicorno, ispirato all’omonimo romanzo di Peter S. Beagle, doppiato da star come Mia Farrow, Alan Arkin, Tammy Grimes, Angela Lansbury, Jeff Bridges e Christopher Lee. A lui sono accreditati oltre mille programmi televisivi. Perché ne parliamo? Perché fu grazie a lui se la casa di produzione creò le animazioni dello Hobbit e del Ritorno del Re, film inediti in Italia. Non tutti gli appassionati di J.R.R Tolkien conoscono questi due lungometraggi animati, così è bene riassumerne la storia.
«I film di Peter Jackson? Io preferisco Tolkien»
Dopo la pubblicazione della recensione scritta da Alberto Crespi, che aveva un tono entusiastico, sul secondo capitolo della trilogia cinematografica dedicata da Peter Jackson allo Hobbit, riportiamo l’equilibrio nel sito dell’Assocazione pubblicando un giudizio sul versante opposto. Vi presentiamo un editoriale del Times, firmato da Jared Olar e apparso il 29 dicembre 2013. L’autore prende una posizione netta e ci ha chiesto di pubblicarla, pur non essendo chiaramente quella dell’ArsT che in quanto tale non prende posizione sui film, ma di solito riporta le notizie e i giudizi dei soci o di studiosi, intellettuali e critici. Ci sembra giusto dare spazio a tutti, quindi con piacere riportiamo l’editoriale di Olar.
Ad aprile il doppiaggio del film Born of Hope
Era nell’aria, ma aspettavamo la notizia ufficiale. Il gruppo di ricerca di Khàrisma Cineproduzioni per il doppiaggio, diretto e coordinato da Maria Teresa Vassalli, si occuperà del doppiaggio del fan film Born of Hope di Kate Madison. Il primo trailer italiano è on line dal 18 marzo 2013 e conta già 12mila visite. Per il 2014 è uscito un nuovo trailer e l’anteprima nazionale è prevista per il 29 aprile 2014 nella multisala Showville di Bari.
Scompare Saul Zaentz: portò Tolkien al cinema
Era famigeratamente noto agli appassionati di J.R.R. Tolkien. Era il grande vecchio dietro tutte le versioni cinematografiche delle opere dello scrittore inglese, ma anche di porcate come gli hambuger alla Bilbo e le slot machine di Aragorn. Saul Zaentz, produttore cinematografico, si è spento a San Francisco all’età di 92 anni, per le complicazioni dovute al morbo di Alzheimer, di cui soffriva da tempo. Vincitore per tre premi Oscar (Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo, Amadeus e Il Paziente Inglese) fu un personaggio leggendario e singolare, entrato a pieno diritto nella storia del cinema, a cui i fan della trilogia di Peter Jackson devono sicuramente qualcosa.
Jackson e il Silmarillion: perché non lo farà?
È appena uscito al cinema Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug di Peter Jackson ha completamente sbancato i botteghini nazionali (Stati Uniti), guadagnando l’impressionante cifra di 73 milioni di dollari (53,5 milioni di euro). Il grande successo si conferma in linea con gli ottimi risultati raggiunti dai film ambientati nella Terra di Mezzo e ha fatto sì che molti cominciassero a pensare al futuro. L’anno prossimo arriverà Lo Hobbit: Racconto di un Ritorno (Ndt – sembra che il titolo ufficiale italiano sia questo…) che sembra rappresenterà la fine dell’era di J.R.R. Tolkien sul grande schermo. C’è un modo per poter vedere ancora dell’altro? La triste realtà è che le possibilità sono misere.
Recensione a Lo Hobbit: «Che furore il drago!»
Diavolo di un Peter Jackson! Eravamo pronti a ribadire le perplessità su Lo Hobbit già espresse un anno fa, in occasione del primo capitolo della nuova trilogia ispirata ai romanzi di J. J. R. Tolkien, ed ecco che il neozelandese ci spiazza tornando ai fasti del Signore degli anelli. Il secondo capitolo delle avventure di Bilbo Baggins e dei nani capeggiati da Thorin Scudodiquercia è nettamente migliore del primo. Là c’erano scene «sbrodolate» (l’arrivo dei nani a casa di Bilbo, l’inseguimento nelle caverne degli orchi) e un impianto generale in cui gli innesti sulla materia del romanzo convincevano fino a un certo punto. Qui c’è grande compattezza narrativa, grazie ad un lavoro molto raffinato sulla sceneggiatura (sempre di Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens: il nome di Guillermo Del Toro, primo regista incaricato poi estromesso, rimane per motivi contrattuali). E gli effetti speciali raggiungono risultati mirabolanti nel finale in cui entra in scena, finalmente, il drago Smaug: doppiato in originale da Benedict Cumberbatch (in italiano da Luca Ward), il mostro affianca Gollum sul podio dei personaggi completamente costruiti in digitale. Nel terzo capitolo, vedrete, ne combinerà delle belle.
Avviso ai non-tolkieniani: La Desolazione di Smaug finisce «appeso». Di più: stavolta il film osa l’inosabile chiudendosi nel bel mezzo del climax, allorché Smaug parte in volo verso la città di Laketown per compiere una strage che sarà l’incipit del terzo film. È il curioso destino dei «numeri 2», i secondi capitoli di trilogie annunciate: devono proseguire la narrazione dei numeri 1 e tenere aperte le piste narrative che si chiuderanno nei numeri 3. Sono film di passaggio, frazioni intermedie di una staffetta, eppure – forse proprio per questa natura ibrida – stimolano la fantasia dei loro creatori al punto di diventare, spesso, i più belli delle rispettive saghe. Era così per L’impero colpisce ancora nel primo trittico di Star Wars, per il secondo capitolo di Ritorno al futuro, e secondo alcuni cultori era così anche per Le due torri, capitolo intermedio del Signore degli Anelli. La Desolazione di Smaug innalza nettamente il tono rispetto a Un viaggio inaspettato, e ci lascia con un pizzico di acquolina in bocca nell’attesa di Andata e ritorno, il numero 3. Molto dipende dal grado di invenzione che gli sceneggiatori mettono in campo per allargare la trama del libro Lo Hobbit, che rispetto al Signore degli anelli ha la dimensione del romanzo breve. Se nel primo episodio Jackson, Walsh e Boyens si erano per lo più limitati a diluire, qui inventano con grande libertà e, al tempo stesso, con scrupolo filologico: stravolgono la lettera di Tolkien rispettandone lo spirito.
Si veda l’inizio: torniamo in un luogo che per gli appassionati è quasi una seconda casa, il villaggio di Brea, quello dove gli hobbit incontravano Aragorn nella Compagnia dell’Anello. Questo permette a Jackson di essere il primo «attore» ad entrare in scena (è lui l’ubriacone che attraversa la strada, esattamente come nel vecchio film) e apre la storia con un lungo flash-back: è il primo incontro fra Gandalf e Thorin, un riassunto della puntata precedente necessario e brillantemente realizzato. Subito dopo il mago Gandalf, lo «scassinatore» Bilbo e i nani sono esattamente dove li avevamo lasciati: al limitare della foresta di Bosco Atro, perennemente inseguiti dagli orchi del lattiginoso Azog. Qui Jackson compie una netta virata rispetto al libro: gli orchi non vengono sterminati e inseguono la compagnia anche nel reame degli elfi, dove ricompare il personaggio di Legolas, che nel romanzo non c’è. La fuga dei nani in parallelo alla battaglia tra elfi e orchi è una sequenza strepitosa, il miglior videogame mai visto al cinema, così come è bellissima la costruzione digitale di Laketown, una Venezia della Terra di Mezzo. Nonostante le 2 ore e 41 minuti il film ha ritmo e non stanca mai. Se Jackson & soci stanno su questi livelli anche nel terzo capitolo, il (mezzo) miracolo è compiuto.
Alberto Crespi
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Esce Lo Hobbit 2! Le scelte di Jackson di Manuel Chiofi
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Gandalf e Bilbo
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Tauriel e Legolas
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Thranduil e un Orco prigioniero
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Bilbo e i nani nei barili
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Bard e Thorin
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Una clip estesa
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La Tolkien Estate blocca Storm over Gondolin
L’avventura tolkieniana finisce ancor prima di inziare effettivamente… Dobbiamo riportare la brutta notizia che la Tolkien Estate ha deciso di bloccare le riprese del fan film Storm over Gondolin… che sarà successo? Molte voci girano in internet sul fatto che si tratti di un problema di diritti, ma per riportare la notizia correttamente, come è nostra usanza, abbiamo contattato i diretti interessati. Comunque la pagina ufficiale della produzione non esiste più su internet e i produttori francesi hanno fatto sapere che continueranno sulla loro strada raccontando una storia con orchi ed elfi. Cerchiamo di capirne di più.
Esce Lo Hobbit 2! Le scelte di Jackson
Letteratura e cinema costituiscono due arti basate su due mezzi completamente distinti, la scrittura e la visione. Tali mezzi permettono modi di comunicazione differenti, pertanto è inevitabile che un’opera cinematografica sia differente dal testo da cui è tratta.
Ciò è stato vero per il Signore degli Anelli, e lo è ancora di più per Lo Hobbit. Nel giorno in cui esce al cinema il secondo capitolo della saga, diamo uno sguardo alla sceneggiatura della trilogia: essa è frutto di ben otto mani. Oltre alle collaudate Fran Walsh, moglie di Jackson e Philippa Boyens, questa volta c’è stato anche l’ampio contributo di Guillermo del Toro che, per lungo tempo, è stato il regista designato dell’opera. Non sappiamo quanto sia stato perso della visione di Del Toro nel ritorno alla regia di PJ. Di sicuro Jackson è tornato prepotentemente nella sua versione della Terra di Mezzo, quella che i fan della trilogia del Signore degli Anelli avevano imparato a conoscere.
Fan film, ecco Mr. Bliss: da penna a schermo
Chi di voi non ha mai raccontato una storia ai propri figli? Chi non se l’è mai sentita riferire dai genitori? Chi non si è mai immaginato, da bambino, di fare un viaggio inconsueto, incontrando personaggi tanto curiosi quanto divertenti? Ebbene alcune persone hanno l’arte di materializzare queste storie, di raccontarle, di scriverle, di regalarle. J.R.R. Tolkien era uno di questi individui speciali e ciò non si evince soltanto dai suoi capolavori, bensì anche dalle opere “minori”. È questo il caso di “Mr. Bliss”, favola scritta ed illustrata dall’autore negli anni ’30, ma pubblicata postuma. La storia racconta le vicende del signor Bliss, personaggio parzialmente autobiografico, che, dopo aver comprato un’auto gialla con le ruote rosse, compie un breve viaggio per recarsi da alcuni conoscenti. Il percorso sarà accidentato per il protagonista, che vivrà diversi incontri-scontri con orsi, persone curiose e persino arrabbiate. Nel 2004 la favola incontra la curiosità e il genio del regista russo Gennadij Tiščenko, che crea un’animazione dalle illustrazioni del Professore.
Lo Hobbit, è febbre! Online il nuovo trailer
Una macchina perfetta. È quella del markenting che deve creare l’attesa per la trasposizione al cinema dello Hobbit firmata da Peter Jackson. E ci sta riuscendo benissimo: gli appassionati sono letteramente in fibrillazione a poco più di due mese dell’uscita del secondo capitolo della saga di Bilbo Baggins tratta dal romanzo di J.R.R.Tolkien. Prima dell’uscita, Jackson ha distribuito online dei videoblog che raccontano la realizzazione del film e raccolgono i commenti del cast, della troupe e dello stesso regista. Il 26 marzo 2013, è stata diffusa la prima videoclip del film con protagonisti Gandalf e Radagast. Il 9 giugno 2013 è, invece, uscita la prima locandina del film. Il primo trailer è stato distribuito l’11 giugno 2013. Oggi è la volta del secondo trailer. Per l’occasione è apparso in Rete anche un nuovo banner con i protagonisti principali. Il film uscirà, distribuito dalla Warner Bros, il 13 dicembre 2013 negli Stati Uniti e il 12 in Italia, mentre per terzo film Racconto di un ritorno si dovrà aspettare fino a dicembre 2014.
Storm over Gondolin: il video e l’intervista
Alla fine è giunto. Nel rilasciare il video, sapevano che era il varo ufficiale dell’avventura. Il progetto per realizzare Storm over Gondolin compie un altro passo e si avvia a conclusione della pre-produzione. La data scelta è il 22 settembre, lo Hobbit Day, il compleanno di Bilbo e Frodo Baggins. Di questo fan film avevamo già parlato in un articolo precedente, in cui si spiegava nel dettaglio la trama e il progetto. Ora, abbiamo avuto l’opportunità di un’intervista col regista e con una delle artiste concettuali, Marta Bonesu. Il video è invece in fondo all’articolo: presenta, a grandi linee, il film e il lavoro di artista concettuale. Due nuovi sceneggiatori hanno, intanto, aderito al progetto: Sara Witte, fin dall’inizio appassionata di questa operazione, e Enrique Dueñas, uno sceneggiatore professionista spagnolo. Sono anche giunti nuovi artisti concettuali e Gregory Delaunay, artigiano e fabbro che si occuperà della creazione di spade, lance e pugnali, perché tutte le armi che si useranno saranno appositamente immaginate e create per questo progetto. C’è stata una prima prova di trucco e un Orco ha preso vita grazie al talento di David Scherer.
A settembre primo video su Storm over Gondolin
Un fan film ispirato al Silmarillion prodotto da fan, per i fan. Si presenta così il nuovo ultimissimo progetto di questo nuovo fenomeno che sono le produzioni cinematografiche professionali ispirate alle opere di J.R.R. Tolkien e create dagli appassionati dei suoi libri. Ormai è un piccolo moviemento che dal basso vuole portare luce su quei moltissimi dettagli che la Terra di Mezzo offre ai suoi lettori, ma che non sono ancora state raccontate su pellicola. E come non poteva non essere al centro degli interessi l’opera a cui per una vita intera si dedicò lo scrittore inglese, quella che per sua stessa ammissione è sempre stata il motore di tutte le altre, lo scrigno in cui molti dei “cicli narrativi” di Tolkien hanno preso avvio, e di conseguenza quella più amata dai lettori? Non è quindi un caso che Il Silmarillion sia il nuovo argomento di molte produzioni “amatoriali”…
Dopo Born of Hope la nuova serie web: Ren
Tolkieniani e serie tv dipendenti è arrivato qualcosa che potrebbe interessarvi. Ricordate Born of Hope,il fan film basato sull’Appendice del Signore degli Anelli? Bene, i creatori, tra i quali segnaliamo la presenza della regista/produttrice della suddetta pellicola Kate Madison, si sono messi al lavoro per regalarci un’altra perla fantasy d’avventura. Anche se non si parla di storie tratte dalle opere di J.R.R. Tolkien per una volta facciamo un’eccezione (ma sarà l’ultima!). Si tratta sempre di qualcosa di indipendente e chi ha visto Born of Hope o The Hunt for Gollum sa già cosa aspettarsi. Come tutti sappiamo creare un fan film è già di per se una cosa ardua, figuriamoci un’intera serie tv fantasy, dunque i produttori hanno bisogno dell’aiuto economico di tutti noi. Per fare ciò basta recarsi sul sito ufficiale Kickstarter e, se potete, contribuite al progetto. La deadline è fissata per il 19 di agosto, quindi siamo molto vicini, e, nel momento in cui viene scritto questo articolo, siamo a 20.751 sterline raccolte, con un traguardo di 35.000. I donatori, sino ad ora, sono stati 283.
Ripetiamo che mancano soltanto 5 giorni alla scadenza, quindi, chi può, sostenga la causa anche con 1 euro (anche se la campagna fondi si svolge in sterline, si può contribuire anche in altre valute). A seconda di quanto una persona verserà avrà delle ricompense che potete vedere sul sito Kickstarter (si parte da £5 con un ringraziamento speciale, ai £35 del DVD scaricabile, ai £250 della visita del set, fino a £5000 come sponsor della serie). Per l’occasione sono ste anche create delle monete commemorative.
Lo Hobbit, il 13 novembre la versione estesa
Dicembre è lontano, ma prima di tornare al cinema per il secondo episodio dello Hobbit secondo Peter Jackson, gli appassionati di J.R.R. Tolkien potranno godersi di nuovo il primo film, Lo Hobbit: un viaggio inaspettato, nella sua versione estesa (per l’occasione ci scuserete l’immagine di copertina che è un fake, naturalmente). Fin dalla pre-produzione del film si sapeva che il regista neozelandese, come nella precedente trilogia del Signore degli Anelli, avrebbe realizzato una versione estesa. La Warner Bros ha ora diffuso alcuni importanti dettagli. L’edizione home video uscirà negli Stati Uniti il 5 novembre 2013. Ma si potrà acquistarlo con il download digitale già dal 23 ottobre. Gli appassionati statunitensi potranno scegliere tra la versione da 5 dischi Blu-Ray in 3D (54.98 dollari), la versione con 3 dischi Blu-Ray (35.99 dollari) oppure la versione da 5 Dvd (34.99 dollari).
Nuovo fan film in Galles: “Tales of Fili and Kili”
La cosa più bella del far parte di una comunità di appassionati ampia come quella di J.R.R. Tolkien è il vedere i diversi talenti e abilità che i molti membri possiedono. Queste persone usano il loro talento e i loro punti di vista unici per arricchire l’intera comunità. Sin da quando sono state rilasciate le prime foto della nuova trilogia di Peter Jackson, i fratelli Nani. Fili e Kili sono diventati sempre più popolari. Molti gruppi di loro fan sono spuntati un po’ ovunque su internet, e vogliono di più. Ma come? La risposta è Draw Casson. Regista britannico estremamente dotato, e conosciuto per il suo lavoro su Harry Potter e la sua prima webserie, Divinity, sta ora producendo un nuovo, fan-film tolkieniano chiamato Tales of Fili and Kili. Il film narra le avventure dei nipoti di Thorin Scudodiquercia quando erano più giovani.
Diffuso online il fanfilm Diari dalla Terza Era
Forse qualche lettore distratto lo avrà dimenticato, per questo torniamo sull’argomento, ma con nuove immagini inedite e altre piccole chicche. Come avevamo annunciato, il 5 luglio 2013 è stato rilasciato quello che è a tutti gli effetti il primo fanfilm italiano dedicato a J.R.R. Tolkien. Si tratta dei Diari dalla Terza Era, un progetto nato dalla volontà di riprendere le vicende narrate nel Silmarillion e nel Signore degli Anelli dello scrittore inglese e raccontare un particolare episodio dopo la caduta del regno di Angmar del Nord. Il film è stato ideato da Claudio Ripalti e Daniela Cancellieri (anche costumista), con la regia dello stesso Claudio Ripalti. Le musiche sono di Enrico Ripalti (fratello di Claudio), con un album all’attivo ma di tutt’altro genere. Il protagonista, Alessandro Gabbianelli, e il coprotagonista, Gualtiero Stipa, sono attori esordienti. Come il resto del cast, che tra attori e comparse conta una ventina di elementi.
La trama: attraverso gli occhi del vecchio saggio delle terre del Nord, vengono ripercorsi gli episodi della Terza Era del mondo di Arda, quando tutti gli uomini riuniti assieme si opposero al dominio del Re Stregone di Angmar e alla fine lo sconfissero.
Il più coraggioso degli uomini, anche detto «il campione», tenterà di sconfiggere l’unico sopravvissuto nelle schiere del Male nonostante la profezia che descrive lo Stregone così: «Egli è colui che non può essere ucciso da nessun uomo…». «Diari dalla Terza Era» è una produzione indipendente, senza scopo di lucro, girata nei mesi di aprile e maggio 2013, con un budget di appena 1.400 euro, nelle Marche tra la provincia di Pesaro e la provincia di Ancona.
La visione è completamente gratuita ed è possibile in fondo all’articolo.
Fanfilm, a luglio ecco i «Diari dalla Terza Era»
Torniamo ad occuparci un un altro tema a noi caro, il genere dei cosiddetti “fanfilm”, quei film fatti dagli appassionati a proprio uso e consumo, senza scopo di lucro e con budget ridottissimi. Il cinema dei fan di J.R.R. Tolkien annovera illustri sconosciuti, ma anche appassionati eccellenti come Peter Jackson. Stavolta, però, c’è un’ulteriore novità: vi presentiamo il primo fan film italiano. In fondo all’articolo è possibile vedere il trailer del cortometraggio indipendente ambientato nella Terza Era di Arda. Il suo titolo è «Diari dalla Terza Era».
La Desolazione di Smaug: ecco il trailer italiano
Arriva, esattamente sei mesi prima dell’uscita nei cinema, il primo trailer ufficiale in italiano del secondo episodio della trilogia dello Hobbit, La desolazione di Smaug. Il secondo capitolo della trasposizione cinematografica di Peter Jackson, molto liberamente tratto dal romanzo di J.R.R. Tolkien, narra evanti che accadono molti anni prima del Signore degli Anelli, ma che si collegano inevitabilmente alla Guerra dell’Anello. Dopo il primo poster del film (in realtà un’immagine teaser proprio per lanciare il trailer), si può finalmente dare una prima occhiata alle immagini del secondo capitolo della trilogia di Jackson (lo si può in fondo all’articolo, seguita da una featurette uscita in concomitanza del primo film e resa disponibile poi nelle edizioni home-video). Guardandole, si evince che questo capitolo avrà atmosfere più cupe rispetto al precedente Un Viaggio inaspettato, come d’altronde era accaduto con Le due torri rispetto a La compagnia dell’Anello.












