Tolkien Seminar DTG 2017: ecco il programma

Deutsche_Tolkien_Gesellschaft_eManca davvero poco al quattordicesimo Tolkien Seminar della Deutsche Tolkien Gesellschaft: l’evento, titolato “Creazioni di mondi letterari”, avrà luogo dal 27 al 29 ottobre 2017 presso l’Università di Augusta, in collaborazione col dipartimento di Filologia e Storia. Nell’arco dei tre giorni si terranno più di trenta conferenze, due delle quali con ospiti d’eccezione: il biografo John Garth (autore de Tolkien e la grande guerra) e il ricercatore Gergely Nagy, facente parte della Magyar Tolkien Társaság (Società Tolkieniana Ungherese). Non mancheranno altri nomi importanti, come i professori Thomas Honegger e Allan Turner. L’apertura dei lavori sarà il 27 ottobre, alle 13.30, cui seguirà la prima conferenza alle 14.

A Lucca C&G una mostra i seminari e il calendario

Lucca Comics 2016Tutto pronto per la nuova edizione di Lucca Comics & Games, il Festival internazionale dedicato al fumetto, al gioco e all’illustrazione, che si terrà a Lucca dal 28 ottobre al 1 novembre. Come ogni anno, l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani tiene i suoi seminari durante Lucca Comics & Games, all’interno di Lucca Games Educational con l’obiettivo di approfondire alcuni aspetti delle opere di J.R.R. Tolkien, anche su tematiche meno conosciute. Il tema di quest’anno sarà «I Signori della Terra di Mezzo». Dopo le analisi delle opere dello scrittore inglese, fatta negli scorsi anni, l’attenzione dei seminari si concentra ora su quelle tematiche contenute nei libri che presentano aspetti inconsueti e tematiche etiche, fantastikacome la questione della morte, che per gli Elfi prevede la possibilità di reincarnarsi mentre per altre creature può dare adito a una esistenza nuova, anche se poco auspicabile come quella degli spettri, dei vampiri e dei non-morti. Ma la reazione dei lettori al Signore degli Anelli e allo Hobbit non è mai stata neutra,  ma sotto molti aspetti è stata attiva e per questa edizione vogliamo analizzare ciò che ha prodotto in campo musicale, soprattutto nel genere della musica heavy metal.

Tolkien all’estero: ecco la stagione 2016

TS seminar 2015La primavera e l’estate prossime saranno ricche di eventi e conferenze a tema tolkieniano che avranno luogo in giro per il mondo: vi presentiamo i più interessanti. Per ulteriori approfondimenti, che includono anche gli eventi meno accademici, vi consigliamo di seguire il gruppo Facebook International Tolkien Fellowship List of Events, dove spesso vengono anche segnalati i raduni dei vari Smial, compresi quelli italiani. Ugualmente da segnalare è Tolkien Transactions, un report mensile sul blog curato da Troels Forchammer, volto appunto a dar conto dei contenuti su Tolkien che compaiono online, siano essi dedicati agli eventi, alle recensioni, saggi e notizie di varia natura.

Popular Culture Association (PCA)
Seattle, Washington; 22-25 marzo 2016
La bozza del programma, curato da Robin Reid, si può trovare qui. Tra i relatori ci sarà Martin Baker, che presenterà il World Hobbit Project: una tavola rotonda accademica che vedrà presenti Leslie Donovan, Janet Croft, Brad Eden, Janice Bogstad e lo stesso Martin Baker. Ci saranno inoltre diversi interventi sull’adattamento, la traduzione, la ricezione e molto altro. Una nota positiva da segnalare riguardo al PCA è la possibilità di approfondire ogni sessione e leggere gli abstract di tutti gli inteventi; ci saranno ben otto sessioni che riguarderanno l’area dei Tolkien Studies, che avranno quindi un buon rilievo in questo evento di portata nazionale.

Tolkien in Vermont13th Annual Tolkien in Vermont Conference
Burlington, Vermonth; 10-12 aprile 2016
Il tema di quest’anno sarà “Tolkien e la cultura popolare” e avrà come relatore principale Robin Reid. Il programma sarà presto disponibile sul sito Tolkien in Vermonth. Questo piccolo ma interessante evento, organizzato da Chris Vaccaro, vede solitamente la presenza di un misto ben riuscito tra insegnanti, studenti e studiosi indipendenti.

Tolkien’s Philosophy of Language
13 seminario della Deutsche Tolkien Gesellschaft (DTF)
Con la collaborazione della Friedrich Schiller University Jena e della Walking Tree Publishers
6-8 maggio 2016
Maggiori informazioni sull’evento si possono trovare qui.

Tolkien at Kalamazoo
International Congress on Medieval Studies
Western Michigan University, Kalamazoo Michigan; 12-15 maggio 2016
Il programma delle sessioni su Tolkien e il medievalismo è già disponibile a questo link, dove si può visionare il programma preliminare. Ci saranno sette sessioni dedicate a Tolkien, la maggior parte curate da Brad Eden e alcuni collaboratori. Quest’anno, uno degli ospiti di spicco sarà Jane Chance, che si occuperà di un intervento dal titolo “Come leggere J.R.R. Tolkien che legge la madre di Grendel”. La ICMS è un evento di vasta portata, che solito richiama circa 3000 partecipanti per assistere ad interventi dedicati a tutti gli aspetti del Medioevo e del medievalismo.

Tolkien Among Scholars: 7th Unquendor Lustrum Conference 2016
Studiosi: Thomas HoneggerIn collaborazione con la Leiden University Centre for the Arts in Society e la Dutch Tolkien Society Unquendor
18 giugno 2016
I relatori principali di questa conferenza internazionale saranno Thomas M. Honegger e Paul Smith; il programma sarà reso noto sul sito dedicato.

Tolkien Society Seminar 2016
Leeds, UK; 3 luglio 2016
Il tema per il seminario di quest’anno sarà “Vita, morte e immortalità” e se siete interessati a presentare il vostro contributo, la scadenza per la consegna è il 25 marzo; il Call for papers e maggiori informazioni si possono trovare a questo link. Il seminario avrà luogo il giorno prima dell’inizio dell’International Medieval Congress, che si svolgerà nel medesimo luogo, dove potrete trovare altri interessanti interventi su Tolkien (vedi sotto).

International medieval congress Leeds 2016International Medieval Congress
Leeds University; 4-7 luglio 2016
Per questa conferenza, Dimitra Fimi ha organizzato due sessioni. Similmente a quanto accade per Kalamazoo, questo evento attira migliaia di medievalisti ogni anno. Il programma verrà pubblicato sul sito dedicato.

New York Tolkien Conference
Baruch College, New York city; 16 luglio 2016
Questo evento, organizzato da Jessica Burke e Anthony Burdge, torna per il secondo anno dopo la fortunata edizione dell’anno scorso. Il tema pensato per quest’anno sarà “Gli Inklings e la scienza”, e figureranno come ospiti d’onore Kristine Larsen e Jared Lobdell. Il call for papers non è ancora stato lanciato; per avere gli aggiornamenti è necessario tenere d’occhio il sito dedicato all’evento .

Mythcon 47
Andrew lazoMythopoeic Society
San Antonio, Texas; 5-8 agosto 2016
Per questa edizione è stato scelto il tema “I volti della mitologia: antica, medievale e moderna”. Gli ospiti d’onore saranno lo studioso Andrew Lazo e l’autore Midori Snyder. Il call for papers si può trovare qui ; la scadenza è fissata per il primo maggio, ed è possibile inviare i propri contributi a Jason Fisher, il coordinatore dell’evento.

LINK ESTERNI
– Sito della PCA
– Sito dedicato alla 13th Annual Tolkien in Vermont conference
– Sito dedicato al seminario Tolkien’s Philosophy of Language
– Sito dedicato a Tolkien at Kalamazoo
– Sito dedicato a Tolkien Among Scholars: 7th Unquendor Lustrum Conference 2016
– Sito della Tolkien Society, pagina dedicata ai seminari 2016
– Sito dedicato alla International Medieval Congress
– Sito dedicato alla New York Tolkien Conference
– Sito della Mythopoeic Society, pagina dedicata al Mythcon 47

Tolkien torna a Trento, un nuovo seminario

Nibelungenlied msDopo il convegno dello scorso anno, All’Ombra del Signore degli Anelli. Le opere minori di Tolkien, l’Università degli Studi di Trento continua a percorrere la via verso la Terra di Mezzo approfondendo tematiche in relazione al professore inglese e alle sue opere. Complici una serie di seminari che hanno come oggetto la germanistica, si tornerà a parlare del Tolkien filologo con un incontro dedicato al rapporto fra l’autore inglese, i Nibelunghi e il fantasy. Il seminario sarà tenuto il 22 febbraio dal professor Fulvio Ferrari, docente di Filologia Germanica e direttore del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento, nonché socio dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani.

I seminari

La serie di conferenze, che ha preso il via lo scorso 8 febbraio con Die schreckliche deutscheSala Affreschi Biblioteca Comunale Trento Sprache: insegnamento e apprendimento del tedesco in Trentino di Federica Ricci Garotti, professore associato di Lingua Tedesca all’Università di Trento, si concentra su lingua e letteratura germanica, attraversando diversi momenti storici e argomenti. Nell’incontro successivo a quello del prof. Ferrari, il 10 marzo, il prof. di Letteratura Tedesca dell’Università di Pisa Alessandro Fambrini, già relatore al convegno tolkieniano del 2015, affronterà il tema Percorsi nell’Ottocento fantastico tedesca. A seguire l’elenco dei rimanenti incontri:

4 aprile
La musica di Faustus. Con Luca Crescenzi
11 aprile
La letteratura tedesca in Italia 1900-1920: editori, traduttori, mediatori. Con Michele Sisto
18 aprile 2016
L’influenza dell’inglese nella lingua tedesca. Con Manuela Moroni
2 maggio 2016
“Du bist mein Teufel! So schnell als der Übergang vom Guten zum Bösen!”. Il mito di Faust: un itinerario da Lessing a Thomas Mann. Con Fabrizio Cambi
16 maggio 2016
Non storia, ma cronologia! Riflessioni attorno ad una nuova proposta storiografica della letteratura tedesca. Con Ermenegildo Bidese

I seminari si terranno dalle 17.30 alle 19.00 in Sala degli Affreschi della Biblioteca Comunale di Trento. La partecipazione è libera.

Abstract dell’incontro Nibelunghi, Tolkien e il fantasy

NibelungenliedDa quando il Nibelungenlied è stato riscoperto, nella seconda metà del XVIII secolo, la tragica e terribile storia di Sigfrido, l’uccisore del drago, è stata riproposta centinaia di volte in romanzi, drammi, poesie, rappresentazioni pittoriche e scultoree, composizioni musicali e, più recentemente, in film, fumetti e videogiochi. Alcune di queste rielaborazioni della leggenda sono entrate a pieno titolo nel canone culturale dell’Occidente, basti pensare alla tetralogia wagneriana L’anello del Nibelungo, al film I Nibelunghi di Fritz Lang o al dramma I Nibelunghi di Friedrich Hebbel. Negli ultimi decenni si è impadronito della leggenda un genere letterario di grande diffusione, soprattutto tra il pubblico giovanile: il fantasy. Grande diffusione, soprattutto, hanno avuto i romanzi fantasy di ispirazione nibelungica di Wolfgang Hohlbein, nel mondo tedesco, e di Stephan Grundy e Diana Paxson nel mondo di lingua inglese. Meno noto è che anche il “padre” del genere fantasy, J.R.R. Tolkien, si cimentò in una rielaborazione della leggenda nibelungica in due poemetti rimasti inediti fino al 2009 e che si ispirò alla figura di Sigfrido per il più tormentato dei suoi personaggi, Túrin Turambar. Nella conferenza si tenterà di dare un quadro sintetico, ma il più possibile completo del modo in cui la leggenda medievale è stata trattata nel genere fantasy e, in particolare, nell’opera di J.R.R. Tolkien, raggiungendo così un pubblico assai più vasto di quello dei lettori di classici letterari.

LINK ESTERNI
– Il calendario degli incontri sul sito della Biblioteca Comunale di Trento

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L’AisT con John Howe a Milano il 18 febbraio

Artisti: John HoweStorico illustratore di J.R.R. Tolkien, John Howe ha contribuito con i suoi lavori a creare l’immaginario della Terra di Mezzo. Le sue immagini realizzate fin dagli anni ’90 per libri come Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e Il Silmarillion, sono state un riferimento fondamentale per la realizzazione delle scene e delle ambientazioni della trilogia del Signore degli Anelli di Peter Jackson, che lo ha chiamato insieme ad Alan Lee, in qualità di “visual designer”. Gli appassionati di Tolkien avranno ora la possibilità di ascoltare l’artista giovedì 18 febbraio, alle ore 17 presso Laboratorio Formentini per l’editoria, via Formentini 10 a Milano, che farà un intervento pubblico insieme allo scrittore Wu Ming 4.
Mimaster Illustrazione a MilanoTutto questo grazie all’organizzazione di Mimaster illustrazione, una realtà formativa internazionale d’eccellenza con base a Milano. La didattica di Mimaster prepara gli allievi alla professione dell’illustratore, con docenti che sono professionisti internazionali dell’illustrazione, art director ed editori di successo, tramite un master annuale di alta specializzazione, moduli tematici di approfondimento e workshop con autori italiani e internazionali per lavorare fianco a fianco ai grandi maestri dell’illustrazione. Proprio uno di questi ultimi sarà Riding Dragons: l’arte di John Howe, della durata di tre giorni.

Tra Tolkien e Dante: il 16 dicembre a Modena

Seminari educational 2014Dopo l’incontro dello scorso 24 novembre dedicato a Tolkien e Guareschi, con Norbert Spina come relatore, proseguono gli appuntamenti con il Tolkien Lab di Modena, organizzato dall’Istituto Filosofico di Studi Tomistici e dalla nostra Associazione. Il prossimo si terrà il 16 dicembre alle ore 20.45, sempre a ingresso gratuito presso la sede dell’istituto, in via San Cataldo 97. Come tutti i precedenti incontri di quest’anno, dedicati al confronto di Tolkien con autori classici come Chaucer o Dostoevskij, si prosegue con l’approfondimento dei saggi presenti nel volume Tolkien e i Classici, curato dal Gruppo di Studio e edito da Effatà in formato digitale e print on demand.

Tolkien sbarca alla Ecole Normale di Parigi

Ens_Scuola-normale-superiore-ParigiChe Tolkien stia prendendo sempre più piede nelle università è oramai dato di fatto. Quello di cui vogliamo portarvi a conoscenza oggi è un nuovo ciclo di seminari tolkieniani al dipartimento di Lingue e Letterature della Ecole Normale Supérieure di Parigi. Si tratta di una delle sedi più prestigiose della capitale francese, l’università dedicata all’istruzione di insegnanti, ricercatori delle università e degli enti di ricerca, da cui sono usciti molti tra i politici, statisti e scrittori transalpini, la cui succursale italiana è nientemeno che la Scuola normale superiore di Pisa. Il corso vedrà il patrocinio di Isabelle Pantin, docente di Lingua e Letteratura presso lo stesso ateneo e autrice del libro Tolkien et ses légendes, in collaborazione con l’Associazione Tolkiendil e sotto la responsabilità di Nils Renard. Il programma dettagliato degli incontri è ancora in fase di sviluppo, ma possiamo fornirvi qualche informazione riguardo all’obiettivo generale e sul primi appuntamenti.

Modena, Lo Hobbit e Il Milione di Marco Polo

SeminarioDopo l’incontro dello scorso mese su J.R.R. Tolkien e Dostoevskij, in cui era sviscerato il rapporto fra i due pilastri della letteratura, questa settimana è stata la volta del confronto con Il Milione di Marco Polo. Il tutto si è svolto sempre nel contesto del Laboratorio tolkieniano permanente, un’iniziativa promossa dall’AisT e dall’Istituto Filosofico di Studi Tomistici di Modena: si tratta di un seminario di approfondimento in cui gli appassionati degli scritti di Tolkien hanno la possibilità di scoprire e approfondire temi fondamentali e innovativi riguardo alle opere del professore inglese. Complice l’uscita di Tolkien e i Classici (Effatà editore), gli incontri di questo 2015 del Tolkien Lab si concentrano su alcuni dei contributi inseriti nel volume, con l’invito agli scrittori a presentare i temi dei loro articoli ed a discuterne con il pubblico.

A Modena il 10 aprile Tolkien e Dostoevskij

Lingue: a lezione di elficoDopo l’incontro dello scorso mese su J.R.R. Tolkien e Geoffrey Chaucer, in cui era sviscerato il rapporto fra i due pilastri della letteratura inglese, è ora il turno di Tolkien e Fedor Dostoevskij. Il tutto si svolgerà sempre nel contesto del Tolkien Lab, un’iniziativa promossa dall’AisT e dall’Istituto Filosofico di Studi Tomistici di Modena, un Laboratorio tolkieniano permanente dove gli appassionati degli scritti di Tolkien hanno la possibilità di scoprire e approfondire temi fondamentali e innovativi riguardo alle opere del professore inglese. Complice l’uscita di Tolkien e i Classici (Effatà editore), gli incontri di questo 2015 del Tolkien Lab si concentreranno su alcuni dei contributi, invitando gli scrittori a presentare i temi dei loro articoli ed a discuterne con il pubblico.

Roma, domenica 29 marzo Tolkien nei videogiochi

Roma: Museo VigamusSi conclude domenica il corso “Approfondire Lo Hobbit, organizzato dall’Associazione italiana studi Tolkieniani al museo Vigamus, in via Sabotino 4 a Roma. Nelle precedenti lezioni, alcuni tra i migliori esperti e studiosi italiani si sono alternati per affrontare il primo romanzo scritto da Tolkien da diversi punti di vista. Sono così stati analizzati diversi aspetti del libro e dei personaggi. Partendo da lezioni più panoramiche, in cui si è affrontato il romanzo da un punto di vista psicologico (la crescita di Bilbo Baggins) e inserito nella letteratura per ragazzi del Secolo d’oro della fiaba letteraria inglese (con un confronto con il lavoro svolto dai fratelli Grimm), si è poi passati ad approfondire alcuni aspetti specifici del romanzo: i Nani e le figure femminili nello Hobbit e nelle opere di Tolkien. In seguito, si è analizzata la trasformazione che subiscono molti dei personaggi nel passaggio dallo Hobbit al Signore degli Anelli. Infine, è stata la volta delle opere derivate, con un profondo esame della sceneggiatura della trilogia dedicata allo Hobbit regista Peter Jackson, che ha ritenuto necessario espandere alcune sezioni della storia ed introdurre personaggi già noti o completamente nuovi.
Marco Accordi RickardsNel prossimo e ultimo incontro, domenica 29 Marzo 2015 dalle ore 11 alle 13, Marco Accordi Rickards, docente universitario e direttore del museo Vigamus, in un intervento dal titolo Tolkien e i videogiochi, mostrerà come l’industria videoludica ha affrontato le opere dello scrittore inglese e, in molti casi, ne ha rispettato trama, personaggi e spirito.

Corso a Roma, il 22 marzo I Nani in J.R.R. Tolkien

NaniEccoci giunti alla penultima settimana di lezioni del corso “Approfondire Lo Hobbit, organizzato dall’Associazione italiana studi Tolkieniani al museo Vigamus, in via Sabotino 4 a Roma. Nelle precedenti lezioni, alcuni tra i migliori esperti e studiosi italiani si sono alternati per affrontare il primo romanzo scritto da Tolkien da diversi punti di vista. Sono così stati analizzati diversi aspetti del libro e dei personaggi. Nella prima, tenuta dallo scrittore Wu Ming 4, si è vista la crescita psicologica di Bilbo Baggins. In seguito, l’esperta di letteratura inglese vittoriana Cecilia Barella ha collocato Lo Hobbit tra le fiabe e il folklore da una parte e la letteratura giovanile dell’epoca dall’altra, mentre il giornalista e scrittore Saverio Simonelli ha mostrato quanto l’operato dello scrittore inglese sia stato simile a quello dei fratelli Grimm, folcloristi e filologi. Poi, in quella tenuta dal saggista e traduttore Giampaolo Canzonieri, sono stati approfonditi i cambiamenti dei personaggi nel passaggio dallo Hobbit al Signore degli Anelli. Le figure femminili nello Hobbit e nelle opere di Tolkien sono state l’oggetto della lezione tenuta da Roberto Arduini, studioso e presidente dell’AisT.
Angelo Montanini: BomburSi è poi passati alle opere derivate e il critico cinematografico dell’AisT, Manuel Chiofi, ha mostrato come nei suoi film, il regista Peter Jackson ha ritenuto necessario espandere alcune sezioni della storia ed introdurre personaggi già noti o completamente nuovi. Nel prossimo incontro, domenica 22 Marzo 2015 dalle ore 11 alle 13, Norbert Spina, esperto tolkieniano e socio fondatore dell’Aist, analizzerà I Nani di Tolkien tra mitologia e letteratura fantastica.

A Modena il 10 marzo ecco Tolkien e Chaucer

Lingue: a lezione di elficoIl Tolkien Lab è un’iniziativa promossa sul territorio modenese promossa dall’Aist e dall’Istituto Filosofico di Studi Tomistici. Si tratta di incontri nei quali i lettori appassionati di Tolkien potranno trovare il modo di approfondire assieme a importanti studiosi il meraviglioso mondo della Terra di Mezzo. Ne avevamo già parlato in precedenza qui. Quest’anno il Tolkien Lab sarà dedicato al progetto TOLKIEN E I CLASSICI, che nasce per iniziativa del Gruppo di Studio Tolkieniano, sempre promosso dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. Si tratta di un progetto molto articolato e per certi aspetti innovativo, ma ha però una finalità molto semplice e coerente con i predenti lavori: promuovere la ricezione di J.R.R. Tolkien come autentico classico della cultura.

Tolkien contro Martin mercoledì 25 a Modena

Corso sulla Fiaba a ModenaChiude in bellezza il corso Fiaba e Filosofia a Modena. Organizzato dall’Istituto Filosofico di Studi Tomistici, e iniziato presso la sua sede in via san Cataldo 97 mercoledì 14 gennaio 2015, il ciclo è costituito da sette incontri settimanali che quest’anno hanno indagato i legami fra fiaba e filosofia e ripreso le riflessioni sviluppate durante il precedente ciclo autunnale Realissime Finzioni. L’analisi è stata però più profonda e ha utilizzato un maggior numero di testi e di materiali, così da far esplorare e conoscere meglio i pericoli e i tesori che si possono trovare nel Regno di Feeria.
Biblioteca diocesana di RavennaIl laboratorio è stato diviso in due parti: i primi quattro appuntamenti erano concentrati su temi generali riguardanti la fiaba; gli ultimi tre incontri, invece, hanno come focus principale J.R.R. Tolkien che, come nessuno nel Novecento, ha influito sulla concezione della fiaba e della letteratura fantastica. È possibile partecipare anche all’ultimo degli incontri. Non è necessaria alcuna pre-iscrizione. Nell’ultima lezione verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Il corso si inserisce all’interno delle attività del Phi-lab è il laboratorio permanente dell’Istituto. Al termine dell’incontro verrà offerto un buffet di saluto.

Mercoledì 11 a Modena mito e verità in Tolkien

Corso sulla Fiaba a ModenaProsegue con sempre maggiore interesse il corso Fiaba e Filosofia a Modena. Organizzati dall’Istituto Filosofico di Studi Tomistici, e iniziato presso la sua sede in via san Cataldo 97 mercoledì 14 gennaio 2015, il ciclo è costituito da sette incontri settimanali che quest’anno indagano i legami fra fiaba e filosofia e riprendono le riflessioni sviluppate durante il precedente ciclo autunnale Realissime Finzioni. L’analisi è però più profonda e utilizza un maggior numero di testi e di materiali, così da esplorare e conoscere meglio i pericoli e i tesori che si possono trovare nel Regno di Feeria. Il laboratorio è diviso in due parti: i primi quattro appuntamenti saranno concentrati su temi generali riguardanti la fiaba; gli ultimi tre incontri, invece, avranno come focus principale J.R.R. Tolkien che, come nessuno nel Novecento, ha influito sulla concezione della fiaba e della letteratura fantastica. È possibile partecipare anche solo ad alcuni incontri. Gustavo Dorè: Non è necessaria alcuna pre-iscrizione. Nell’ultima lezione verrà rilasciato attestato di partecipazione. Il corso si inserisce all’interno delle attività del Phi-lab è il laboratorio permanente dell’Istituto. I percorsi attivati possono comprendere approfondimenti tematici, letture commentate di testi o corsi specialistici. Spesso i laboratori hanno un’impronta multidisciplinare in cui la filosofia si intreccia con le arti, la letteratura, la teologia, la musica, la scienza, il cinema.

Il corso ArsT a Roma: La natura in Tolkien

prender-notaSiamo giunti alla terza settimana di lezioni e, ormai, è a pieno regime il corso “Conoscere Tolkien”, organizzato dall’Associazione romana studi Tolkieniani al museo Vigamus, in via Sabotino 4 a Roma. L’ultima lezione sul Signore degli Anelli e Lo Hobbit è stata particolarmente apprezzata, con ben un’ora intera di domande dopo l’intervento di Norbert Spina. Il prossimo incontro, domenica 30 marzo, dalle ore 11 alle 13, avrà il titolo La Natura nelle opere di J.R.R. Tolkien: origini, aspetti e funzioni, tenuta da Claudia Manfredini, socia dell’ArsT, laureata in Scienze Naturali ed esperta del rapporto tra l’opera di Tolkien e la Natura.

Domenica 23 marzo a Roma: “a lezione” da Tolkien

prender-notaDopo la prima settimana di lezioni e, soprattutto, il successo del Fantasy Day 3, entra nel vivo il corso “Conoscere Tolkien”, organizzato dall’Associazione romana studi Tolkieniani al museo Vigamus, in via Sabotino 4 a Roma. La lezione di domenica 23 marzo, dalle ore 11 alle 13, analizzerà Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, i due romanzi principali scritti da Tolkien ambientati nella Terra di Mezzo. È possibile partecipare al costo di 10 euro, che comprende l’ingresso al museo (che normalmente ha un costo di 8 euro) e l’utilizzo dei videogiochi per tutto il giorno della lezione.

Un corso su Tolkien a Roma fino al 13 aprile

prender-notaAvevamo già anticipato che in primavera sarebbe partito il primo corso dell’ArsT a Roma. Eccovi allora tutti i dettagli. Proprio per venire incontro alle molte richieste degli appassionati di J.R.R. Tolkien e dei lettori del sito, abbiamo decido di tenerlo in giorni comodi, cioè nel fine settimana, così da permettere a chi verrà da Napoli, Firenze, Pisa e Foligno (e oltre!) di partecipare senza troppi problemi. La sede sarà il museo Vigamus, in Prati.

Lord of the Rings: 40mila iscritti al corso

Videogiochi: Lotro, DragoI videogiochi sono da tempo uno strumento didattico e sono usati spesso nelle università statunitensi per insegnare un ampio numero di materie, dall’arte moderna e contemporanea (con Minecraft alla Bowling Green State University in Ohio) alla letteratura e le saghe norrene (con Skyrim alla Rice University). E corsi online accademici sono attivi da qualche anno presso il Mithgard Istitute (ne abbiamo parlato qui e qui ). Non farebbe notizia, quindi, un altro corso online che unisce letteratura, cinema e videogiochi. Ma se si tratta di J.R.R. Tolkien e al corso universitario si iscrivono ben 40mila studenti la notizia è eclatante!

Nuovi Call for papers su Natura e Medioevo

Kalamazoo: libreriaL’estate è il momento ideale per riordinare le idee. E farsi venire qualche idea buona per partecipare ai diversi call for papers (CFP) su tematiche legate a J.R.R. Tolkien che sono stati lanciati in questi ultimi mesi. Eccone una breve rassegna:

I seminari dell’Arst: Wu Ming e i gentilhobbit

Lucca Comics and Games 2012Un regalo prezioso, un vero tesoro. Non sarà un Silmaril, ma il seminario intitolato Aspettando Lo Hobbit: l’eroe e il perfetto gentilhobbit, tenuto da Wu Ming 4 è quasi altrettanto prezioso per chi sa leggere con attenzione. Scrittore, traduttore e saggista, membro del collettivo che ha scritto capolavori come Q, Manituana e Altaj, autore in solitario di Stella del mattino, in cui compaiono J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis, con il suo intervento Wu Ming 4 ha letteralemente incantato il pubblico lo scorso 2 novembre a Lucca Comics and Games2012. Dopo quei giorni, abbiamo ricevuto un numero talmente alto di richieste, che non potevamo deludere i nostri lettori. Così, insieme a lui, ci siamo messi di buzzo buono e in un tempo accettabile possiamo ora presentare il testo rielaborato di quell’intervento. Sperando di accontentare chi non presente, ancora una volta cogliamo l’occasione per ringraziare dell’impegno e del lavoro l’autore, che una volta di più dimostra di saper leggere Tolkien da un punto di vista meramente letterario, come meritano solo i grandi classici della letteratura. Sul sito del collettivo Wu Ming potete, invece, trovare l’audio originale del seminario, che è possibile ascoltare andando qui.

Disegni: "Mr Bilbo Baggins of Bag End"Gli Hobbit sono l’invenzione originale che Tolkien introduce nell’immaginario letterario contemporaneo, nonché l’elemento più fortemente anacronistico nel mondo arcaico della Terra di Mezzo. La loro peculiarità è quella di rappresentare una critica pratica all’eroismo tradizionale e di essere portatori di un nuovo modello d’eroe. Tale modello si struttura non già ideologicamente, ma attraverso l’attrito tra l’habitat di partenza – la Contea – e il mondo esterno. La dialettica interno/esterno è fondamentale per capire l’universalità di queste figure. Meta- letterariamente parlando, si può dire che il viaggio degli hobbit assume la valenza di metafora del rapporto di noi lettori moderni con la letteratura epico-avventurosa. Per indagare dunque il segreto che sta alla base del successo di queste figure letterarie, bisogna considerare tanto gli elementi contestuali e paesaggistici in cui Tolkien li colloca, quanto il contesto letterario di riferimento. Procedendo in questo modo si potrà forse realizzare che l’invenzione tolkieniana non solo non nasce dal nulla, ma è anche debitrice di una tradizione letteraria che trova le sue radici assai più nella narrativa del XIX secolo che nel Medioevo.

– Scarica il saggio di Wu Ming 4: “Messer Holbytla: l’eroe, il giardiniere e il perfetto gentilhobbit
– Vai al sito del collettivo Wu Ming e scarica l’audio andando qui.

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L’ArsT a Lucca Comics: Aspettando Lo Hobbit

Lucca Comics and Games: manifesto 2012Ci risiamo. Gli hobbit e le cronache della Terra di Mezzo stanno tornando, con il nuovo film Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato, tratto dal famosissimo romanzo di John Ronald Reuel Tolkien, primo capitolo della nuova trilogia cinematografica firmata dal regista neozelandese Peter Jackson, già al timone della celebre saga del Signore degli Anelli. Dopo i film il nome di J.R.R. Tolkien è conosciuto in tutto il mondo. Ma lo era anche prima, visto che Il Signore degli Anelli è uno dei libri più venduti con oltre 160 milioni di copie distribuite. E in cima alle vendite c’è anche Lo Hobbit, che di copie ne ha vendute oltre 50 milioni. Quanti vorrebbero approfondire in maniera seria alcuni dei temi trattati da Tolkien?

Nell’anno del 75esimo anniversario della pubblicazione dello Hobbit, l’Associazione romana studi Tolkieniani torna a Lucca Comics and Games 2012 portando i suoi seminari quest’anno tutti dedicati al libro di Tolkien, il primo della sua carriera di narratore delle vicende della Terra di Mezzo. Aspettando Lo Hobbit studiosi e scrittori approfondiranno alcuni aspetti delle opere del Professore di Oxford, anche su tematiche meno conosciute, per introdurre a Tolkien anche quei lettori che si avvicinano per la prima volta. Gli autori hanno partecipato all’antologia “C’era una volta… Lo Hobbit – Alle origini del Signore degli Anelli”, pubblicato in questi giorni dalla casa editrice Marietti 1820, in concomitanza con il film di Peter Jackson, che sarà nelle sale italiane il 13 dicembre prossimo.

Tolkien e gli Inklings: Diario dalla Francia – 5

Lieux-CerisyUltimo reportage del convegno francese! Meno male, perché i redattori sono provati dalla baraonda di nozioni, spunti, discussioni e resoconti, per non parlare degli ottimi contatti intessuti, con un piccolo particolare forse sfuggito a molti… tutto accade in francese!!!

Gli interventi
Essendo l’ultimo giorno, un bel tour de force per far spazio a tutti ci sta proprio bene. Si comincia prima stamattina e si finisce dopo. Non è malaccio, se si pensa che il gruppo dei bachelardiani di solito fa le undici di sera!
Roger BOZZETTO: Bilbo un hobbit original[Bilbo, un hobbit originale]. Professore emerito di Letteratura generale e comparata presso l’Università della Provenza, oltre che autore di decine di studi sul fantastico oltre che organizzatore di numerosi convegni qui a Cerisy, Bozzetto si è concentrato sulla figura di Bilbo. Il suo ruolo è stato spesso ridotto a quello di predecessore, nel “periodo di prova” che Tolkien avrebbe passato prima di cimentarsi con l’epica del Signore degli Anelli. Questa posizione nasce da una prospettiva sbagliata. Lo Hobbit, quando viene scritto, è il culmine di un processo che ha richiesto molto tempo prima di iniziare, e in generi in cui di solito non si trova Tolkien. Bozzetto ha esaminato questi territori inesplorati, ma molto istruttivi: le storie brevi, le poesie, racconti per ragazzi. E non ha dimenticato neppure il concetto teorico di mondo immaginario, con molte citazioni da “Sulle Fiabe”.

Dramma totale al secondo intervento. La tizia va come un treno! Diciamo solo che gli stessi francesi fanno fatica a seguirla e chiedono più volte di rallentare. Per noi è troppo… Ecco quel che abbiamo capito, tanto ci è piaciuto nemmeno un po’. Anne Isabelle FRANÇOIS: “A Club of the Other Sort”. Coteries, cercles, cliques et autres sociétés: théories et pratiques des groupes (masculins) chez C.S. Lewis [“Un Club di un altro tipo”. Combriccole, circoli altre associazioni: teorie e pratiche di gruppo (maschili) intorno a C. S. Lewis]. Praticamente la Francois, docente di letteratura comparata alla Université Sorbonne Nouvelle – Paris 3, ha esposto una tesi di genere. Il suo scopo era dimostrare quanto di analizzare le rappresentazioni, i modelli e i discorsi di socializzazione (solo maschile) nelle opere di C.S. Lewis, il più importante membro degli Inklings. Francois ha posto particolare attenzione al processo di mitizzazione del proprio lavoro da parte di Lewis, vale a dire la creazione di una sorta di lignaggio socio-culturale fantastico, incarnato soprattutto nella narrativa, ma anche negli scritti teorici e nelle relazioni con gli altri membri del gruppo. Lo studio è stato condotto con un approccio di genere, attraversando tematiche di classe e di razza. Questo tipo di socializzazione, secondo Francois, ha incluso il tema per eccellenza comune a tutti i membri del gruppo: la “inglesità” come ideale di educazione e cultura.

Colpo di scena, subito dopo pranzo: Adam Tolkien non parlerà! Lo
sostituisce la sua compagna, Nadia CRIDI, insegnante di inglese a Marsiglia, che ha svolto un dottorato sul Professore di Oxford. In L’Etrange histoire du peintre Niggle [Il curioso caso del pittore Niggle], Cridi ha colto l’occasione per dare una lettura in parallelo tra la vita di Tolkien, le sue preoccupazioni e le sue illustrazioni. Queste ultime hanno fatto da filo conduttore a riflessioni sull’allegoria, sulla paura di Tolkien di non riuscire a concludere Il Signore degli Anelli, sulla natura delle fiabe e il concetto di immaginario. Interessantissima, infine, la posizione politica maturata da Tolkien ed espressa nelle lettere: «Le mie opinioni politiche inclinano sempre più verso l’anarchia (intesa filosoficamente come abolizione di ogni controllo, non come uomini barbuti che lanciano bombe) – oppure verso una monarchia non costituzionale. Arresterei chiunque usi la parola Stato (intendendo qualsiasi cosa che non sia la terra inglese e i suoi abitanti, cioè qualcosa che non ha poteri né diritti né intelligenza). E giustizierei coloro che si ostinano!». La discussione che ne è nata ha esaurito tutto il tempo a disposizione!

Vincent FERRÉ: Traduire et éditer Tolkien [Tradurre e curare i testi di Tolkien]. Ferré è il vero motore di tutto il convegno. È stato lui ha chiamare e coinvolgere tutti. Dal 2001 a oggi, ha riunito prima intorno a sé un nutrito gruppetto di professori e studiosi, poi ha allevato studenti e dottorandi, ora collega questo mono accademico con quello dei fan e del web da un lato, e con editori e critici dall’altro. Praticamente, grazie a lui, tutti quelli che si occupano di Tolkien in Francia erano al convegno o ci dovevano venire (ci sono state un paio di defezioni). L’operazione è riuscita, con gli accademici che hanno apprezzato molto il rigore con cui alcuni appassionati (soprattutto i “wikipediani”) trattano la materia. Ancor di più, proprio questo intervento è stato l’occasione per annunciare la pubblicazione del Dictionnaire Tolkien, in uscita a ottobre, ma già in pre-ordine dall’editore. È il frutto del lavoro di due anni da parte del team qui riunito, naturalmente misto tra accademici e fan, con questi ultimi molto agguerriti e professionali nello scrivere i vari articoli che compongono le quasi mille pagine del dizionario. È un po’ la risposta francese alla Tolkien Encyclopedia di Michael Drout. Altra novità annunciata è la nuova traduzione dello Hobbit, che uscirà anch’essa a ottobre, e ha scatenato i mugugni per il cambio dei molti dei nomi conosciuti. Bilbo Baggins dovrebbe diventare da Bilbo Saccon a Bilbo Bessac…

In conclusione, l’esperienza è stata molto positiva e ci ha fatto scoprire un mondo pieno di bei tesori da leggere e studiare. Ora, non ci resta che prendere la via del ritorno, tanto, tra treni, coincidenze e pause forzate, sono solo 10 ore di viaggio!!!

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Tolkien e gli Inklings: Diario dalla Francia – 4

Gli Inklings: C.S. Lewis, J.R.R. Tolkien, Charles WilliamsOrmai non si riesce a non seguire il convegno anche su internet. Viste le numerose mail di ringraziamento di voi lettori, che ci chiedono sempre dettagli e aggiornamenti, eccovi la quarta giornata! Mentre le giornate tendono al brutto tempo, pur senza pioggia e la sera di tengono anche laboratori di danze tribali (ma sono i bacheleriani a organizzarle!), il giorno passa come un treno tra colazione-conferenza1-conferenza2-pranzo-conferenza3-conferenza4-cena senza soluzione di continuità. Per fortuna, i due poveri redattori (Barbara ed io) hanno almeno scoperto che in paese servono il caffè italiano…

Gli interventi

Isabelle PANTIN: Les Inklings et les “sciences occultes” – [Gli Inklings e le scienze occulte]. L’autrice è professore di letteratura francese del XVI secolo all’Ecole Normale Supérieure di Parigi e ricercatore associato all’Observatoire de Paris (CNRS, Syrte), nell’équipe di Storia e Astronomia. Precedentemente, ha insegnato all’università Paris III e professore alle università di Mans e di Paris 10 – Nanterre. Infine è direttrice della biblioteca di Jourdan (à l’ENS). Le sue competenze, articolate e orientate in diversi campi della conoscenza, le hanno consentito un approccio abbastanza inconsueto, ma molto fondato, con l’opera di Tolkien,
alimentato da una riflessione metodologica nei differenti ambiti della ricerca e della storia del Rinascimento. Il gruppo a volte ha ceduto allo spirito dei tempi, a volte ha reagito contro queste tendenze esoteriche. Naturalmente, nessuno di loro avevano una ambizione esoterica, ma la magia è più di un un’immagine che indica gli effetti del loro lavoro formale. Gli Inklings mostrarono un gusto per la magia (termine polisemico) senza divenire un gruppo esoterico. Non c’è alcuna dimostrazione di un carattere specifico della “magia” secondo gli Inklings. È stato ben evidenziato come influisse su di loro il contesto degli anni ’20 e ’30 (l’età d’oro dell’esoterismo), il periodo in cui gli Inklings divennero scrittori. È il momento delle società segrete (anche Wiston Churchill e il principe ereditario inglese ne fecero parte). Del resto, non c’era ancora una netta divisione tra scienze e para-scienze, Popper verrà solo più tardi. Pantin ha evidenziato quali elementi nella produzione degli Inklings appartengono alla tradizione esoterica. Soprattutto Williams e Barfield, ma anche Lewis e Tolkien mostrano un interesse. Barfield si unì intorno al 1924 alla Società antroposofica fondata da Rudolf Steiner, Williams aveva fatto parte della Golden Dawn. Ma dai loro scritti compare un’influenza in tutti loro. Un esempio eclatante è la moda dei continenti scomparsi (Atlantide e Mu). Tolkien fu il più scettico e distante da queste idee, ma il mito di Atlantide è presente anche nei suoi scritti. L’intervento è stato molto più approfondito con citazioni dai testi di tutti gli Inklings, molto fondato sui testi e ha destato molto interesse negli ascoltatori. Le domande finali sono state veramente tante.

Jean-Philippe QADRI: L’Epitre aux Ephésiens chez Lewis et Tolkien [L’epistola agli Efesini presso Lewis e Tolkien]. Qadri, professore di fisica che si occupa di elettromagnetismo,
insegna al Liceo Gustave Eiffel a Bordeaux. Ha effettuato un’esegesi puntuale e approfondita tra le opere di Tolkien e Lewis e l’Epistola agli Efesini, un testo assai breve tratto dal Nuovo Testamento.

Anca MUNTEAN: La cohabitation innovatrice des genres littéraires chez J.R.R . Tolkien – [La coabitazione innovatrice dei generi letterari in Tolkien]. Dottoressa presso l’università di Parigi 13, allieva di Ferré, di origine romene, Muntean ha mostrato un rigore teorico invidiabile, trattando un tema difficile. “Il Signore degli Anelli”, che non ha mai smesso di affascinare, è troppo facilmente accostato a quello che noi chiamiamo il genere della “letteratura fantasy”. Ma le cose sono molto più sfumate, perché il fascino del libro è dovuto proprio al miscuglio insolito di diversi generi letterari (fiaba, romanzo storico, epica, romanticismo, letteratura fantasy) che Tolkien utilizza e sviluppa in tutta la sua storia, rendendo flessibili le caratteristiche di un genere specifico a volte considerato (erroneamente) come “congelato” . L’opera di Tolkien ha reso evidente l’anelito nel nostro mondo verso l’immaginario. La sua influenza sulla letteratura fantastica, il successo di tale genere (agli occhi dei suoi lettori, piuttosto che nelle antologie letterarie) si spiega con l’influenza diretta di altri generi che contribuiscono a creare un’opera originale. Secondo Jean-Marie Schaeffer e contrariamente ad alcune concezioni diffuse, i generi si evolvono continuamente ridefinendosi costantemente. Più concretamente, la presenza di questi generi nel testo favorisce l’evoluzione interna di ogni genere che contribuisce alla costruzione del Signore degli Anelli. Infine, la moltitudine delle influenze dei diversi generi, mentre è una caratteristica dell’opera di Tolkien, ci pone di fronte a un romanzo inclassificabile, che naturalmente non appartiene a un genere particolare. Ciò porta a concludere che Tolkien ha creato un mondo davvero unico nel suo genere, una “singolarità estrema” che rappresenta “una provincia della letteratura” che celebra l’evoluzione dei generi letterari, inserendoli in un lavoro dinamico, che esclude l’assunto di un loro congelamento ne tempo.

Fanfan CHEN: La faërie et l’iconoclasme: l’imagination narrative chez Tolkien et Barfield – [Il racconto di fate e l’iconoclastia : immaginazione narrativa in Tolkien e Barfield]. Professoressa di letteratura europea (!) a Taipei, a Taiwan, specializzata in letteratura inglese, Chen si è occupata di letteratura fantastica e di letteratura dell’Ottocento. “Faery” è una parola che è quasi del tutto scomparsa verso la fine del Rinascimento, per essere poi ripresa nel XIX secolo. Essa designa allora un regno di magia in relazione a tutti gli elementi soprannaturali presenti nel romance cavalleresco. Il genere “fiaba”, secondo la definizione di Tolkien, dipende dalla natura della Faerie e l’origine delle fiabe risale all’origini delle lingue. Anche il mito è all’origine del linguaggio, ma Tolkien critica la lingua moderna europea è per lui è una malattia del mito. Barfield, un altro membro degli Inklings, esprime un parere quasi simile. Si presuppone che il linguaggio e la coscienza si evolvano, da una unità semantica di partecipazione originaria verso l’astrazione. Chen ha poi presentato il fenomeno dell’evoluzione come una sorta di idolatria della scrittura e offerto come dizione poetica raggiungere iconoclastia. Nel frattempo, Tolkien offre la fantasia e la narrativa fantastica/poetica come rimedio contro la malattia del linguaggio. Utilizzando la teoria narrativa di Ricoeur, Chen ha confrontato Tolkien e Barfield, iconoclastia e Faerie. Ragione e natura sono così state esaminate nei testi dei due autori: La Rosa sul cespuglio, La tromba d’argento, Foglia di Niggle, Fabbro di Wootton Major. Chen ha notato, infine, che il linguaggio ha perso la sua unità originaria e deve ritrovare la sua capacità di aprirsi a un nuovo mondo.

La tavola rotonda finale è praticamente
irriportabile, ma ci proviamo: Les Inklings et l’histoire de la Fantasy [Gli Inklings e la storia del Fantasy] moderato da Anne BESSON, con la presenza di Alain NÉVANT. Quest’ultimo è in Francia autore di moltissimi libri di genere fantasy, traduttore di alcuni scrittori inglesi famosi (uno per tutti David Gemmel), fondatore e membro della prima casa editrice indipendente nel mercato francese, Milady edizioni, specializzata nel genere fantasy. La discussione, molto intensa e molto lunga, ha trattato tutte le problematiche legate al mercato editoriale in Francia, con i grandi gruppi (Hachette, Gallimard…) che stanno schiacciando i piccoli, con la distribuzione monopolistica di Fnac (che ha il 50% del mercato), tanto che loro si sono affidati a un distributore di musica classica!!! Si è parlato della storia del genere fantasy dopo Tolkien, molto di Terry Brooks e delle sue porcate, di tutti gli scrittori che hanno copiato, di una serie di scrittori di alto livello, tra cui Ursula Le Guin, Michael Moorcock, Stephen King, Feist, Farmer, Goodking, ecc. Poi si è passati alla Francia e ad autori come Pierre Grimbert, Erik l’Homme, Michel Pagel, si è parlato molto di un certo Bodory che ha spopolato. Interessante è stato l’apporto dei giochi di ruolo alla fantasy, che è divenuto un laboratorio interessante per far crescere scrittori: un gruppo di tre di loro, insieme, hanno sfornato centinaia di volumi, regole, manuali di gdr negli anni ’80 e ’90 e, se avessero voluto, sarebbero divenuti degli scrittori grandissimi. Purtroppo, non ricordo i loro nomi! Si è anche parlato di crisi economica, di ebook e di come il mercato si stia evolvendo. Insomma, un bel po’ di roba!!!

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Tolkien e gli Inklings: Diario dalla Francia – 3

Conferenza a Cerisy la salleDopo una pausa dedicata alla visita del suggestivo Mont Saint Michel,ex monastero benedettino circondato dal mare e collegato alla terraferma da uno stretto corridoio, coperto periodicamente dalla marea, sono ripresi gli interventi al convegno di Cerisy dal titolo Tolkien et les Inklings. Oggi, 29 luglio hanno parlato nell’ordine: Gilles Menegaldo, Daniel Tron, Sebastien Marlair; quindi c’è stata una lunga tavola rotonda condotta da Vincent Ferré, Audrey Morelle, Coralie Potot e Dominique Vigot. Procediamo con ordine.

Gli interventi

Il titolo dell’intervento di Gilles Menegaldo era Gilles MÉNÉGALDO: Adaptez Le Seigneur des Anneaux: mission impossible [Adattare Il Signore degli Anelli: missione impossibile]. Professore di letteratura americana, di cinema fantastico e poliziesco e dei rapporti fra letteratura e cinema all’Università di Poitiers, Menegaldo ha mostrato alcune sequenze dei noti film di Jackson. Attraverso l’analisi delle immagini, ha esaminato il lavoro di adattamento del regista che ha dovuto tenere conto della difficoltà di ridurre di un testo letterario così complesso, ormai divenuto “culto”; delle pretese dei numerosissimi lettori dello scrittore; delleesigentissime richieste del cinema holliwoodiano e dei suoi sistemi produttivi; e delle proprie esigenze di regista che non vuole rinunciare alla creatività personale e alla sua cifra espressiva. Menegaldo ha mostrato come Jakson abbia utilizzato tutti i mezzi propri del cinema (compresa la bellezza del paesaggio neozelandese e l’uso sapiente degli effetti speciali) per ottenere un prodotto che, a suo avviso, è riuscito ad equilibrare i temi più profondi presenti nel romanzo con la necessità di spettacolarizzazione. Il suo intervento ha suscitato un ampio dibattito nel quale sono stati toccati alcuni importanti temi, tra i quali: quanto l’immaginario abbia bisogno dell’immagine per completarsi.

Nel secondo intervento della mattina, Daniel TRON presentava un titolo accattivante: Tolkien… du Dickens avec des pieds poilus? – [Tolkien… un Dickens con i piedi pelosi?]. Tron ha messo in evidenza che, dicendo che l’opera di Tolkien è un monumento della letteratura inglese, in realtà non si dice abbastanza e il concetto merita un approfondimento. Approfondimento che egli ha compiuto con una serie di interessanti citazioni tratte dalla letteratura britannica, in particolare da Great Expectations de Charles Dickens, pubblicato nel 1860-1861. Egli considera gli elementi narrativi, tematici e stilistici in esso presenti come l’ipotesto del Signore degli Anelli. L’intervento è stato molto apprezzato, grazie anche alle doti di recitazione del suo autore, e ha suscitato una serie di riflessioni nelle quali Tolkien è stato messo in relazione con romanzi di Walter Scott.

Nel pomeriggio Sébastien MARLAIR ha parlato di: L’art romanesque de J.R.R. Tolkien – [L’arte del romanzo in J. R. R. Tolkien]. Tolkien presenta Il Signore degli Anelli con le parole: «Questo racconto è cresciuto nella narrazione”. Questa affermazione, che potrebbe estendersi al resto dell’opera, ha qui un valore particolare, nella misura in cui questo racconto è orientato verso la forma propria del romanzo. Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli permettono, con la pubblicazione del primo nel 1937, la creazione e lo sviluppo della Terza Era della Terra-di-mezzo che si costituisce così in forma di romanzo. Il romanzo apporta al “racconto di fate” una mediazione vista attraverso la percezione da parte degli hobbit, ma anche di altre creature. Il romanzo rende
così più “consistente” e più immediata l’esperienza del “racconto di fate” che, a sua volta, dà alle fonti del romanzo moderno la profondità e i contrasti di un passato inaccessibile distante dall’esperienza del realismo quotidiano.

A chiudere il pomeriggio un’articolata tavola rotonda sul tema: Promouvoir Tolkien sur internet, [Promuovere Tolkien su internet] moderato da Vincent FERRÉ, con Andrey MORELLE, Coralie POTOT e Dominique VIGOT. Il tema è ovviamente molto attuale e tre giovani hanno presentato i siti ai quali lavorano e si dedicano con passione, mostrando i risultati del loro impegno sotto forma di dati; presenze, visite giornaliere, link ecc… In Francia, non esiste una Società Tolkieniana ufficiale, ma alcune associazioni si dedicano a Tolkien, o alla letteratura fantastica in generale. Ecco i dati delle tre organizzazioni maggiori:

– Wikipedia Francia, sul portale Tolkien e la Terra-di-mezzo: 500 visite uniche al giorno sulla pagina dedicata a Tolkien (15mila al mese), 1500 visite al giorno a quella del Signore degli Anelli (45mila al mese) per un totale complessivo di 130mila visite mensili a tutti i 55 articoli che formano la Wikipedia francese tolkieniana.

– Il portale Elbakin: portale dedicato a Tolkien e al fantastico in generale. Pubblica giornalmente notizie del film dello Hobbit, ma anche su libri, pubblicazioni, saggi critici, fumetti, interviste e registrazioni radiofoniche. Vista il taglio generalista del sito, visti i continui aggiornamenti, i numeri sono notevoli: 2500 visite uniche al giorno, per un totale di ben 85mila lettori mensili! L’utenza francofona fa sì che i lettori provengano da Francia, Svizzera e Belgio, ma anche da Canada, Usa e Inghilterra. Anche l’Italia porta i suoi contatti…

– L’Associazione Tolkiendil: è un po’ l’ArsT francese (con lo stesso numero di membri!) e si dedica da anni a tradurre saggi soprattutto dall’inglese. Ci sono 150 visite uniche al giorno, per un totale complessivo di 4500 visite mensili. Le pagine più lette sono in genere quelle dedicate alle lingue e al glossario dell’enciclopedia della Terra-di-mezzo.

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Tolkien e gli Inklings: Diario dalla Francia – 2

Cerisy: Anne Besson e Vincent FerrèGiorno 2
Mattina coperta, con nuvole, ma niente pioggia. Temperatura calda, ma migliore di quella italiana. Il mare è solo a venti chilometri e questo aiuta, perché il vento c’è sempre. Un programma molto fitto oggi ha permesso di avere ben cinque interventi, con i momenti di dibattito che durano quasi quanto i rispettivi interventi!

1) Irène FERNANDEZ: Une lecture sceptique de Narnia – [Una lettura scettica di Narnia].
Fernandez è un po’ la decana degli studi di letteratura fantastica in Francia. Diplomata alla “Scuola Normale Superiore” di Parigi, docente associata di filosofia, esperta soprattutto di C.S. Lewis (sono suoi i maggiori studi critici in lingua francese), è autrice di articoli di teologia e bioetica. In Italia è stato pubblicato il suo “La spiritualità del Signore degli Anelli” (Et si on parlait… du Seigneur des Anneaux – Ellenici 2003, pp. 96, 8 euro). L’intervento è stato purtroppo noioso, un po’ per lo stile, un po’ per l’argomento, un po’ per l’esposizione poco lineare. In estrema sintesi, Fernandez ha cercato di convincere il pubblico in sala che il mondo descritto nelle Cronache di Narnia è “l’espressione letteraria del desiderio di Lewis di un posto perfetto”. Citando Lévi-Strauss e il saggio “Sulle Fiabe” di Tolkien, ha spiegato come il desiderio di comprendere la natura, che può funzionare solo nei mondi pre-industriali (la maggioranza di quelli della letteratura fantastica) è un anelito dell’umanità. Lewis amava Spenser. Narnia non è solo l’attuazione di un topos letterario: è una esperienza sensoriale , una “sospensione involontaria dell’incredulità”, come scriveva Tolkien. Narnia è “il sogno universale di giardino felice”, per citare Lewis, un mondo Altro che non non è religioso, ma di fantasia. Per questo una lettura scettica del ciclo è l’unico modo per apprezzare l’opera come una poema, come letteratura, che le conferisce la sua forza teologica.

2) Marguerite MOUTON: J.R.R. Tolkien et la création d’une “Langue Commune” [Tolkien e la creazione di una « Lingua Comune »]. Mouton è dottoranda all’Università di Parigi XIII, sotto la supervisione di Vincent Ferrè. Il suo intervento è stato caratterizzato dal rigore teorico, quasi “desaussuriano” (cioè della fedeltà all’inventore della linguistica De Saussure) dell’approccio linguistico alla “Lingua Comune” nelle opere di Tolkien. Le lingue partecipano pienamente alla creazione de mondo immaginario di Tolkien. Anzi, ne sono l’origine, come spiega bene lo stesso autore in più occasioni nelle lettere. Ma il dibattito critico su di lui è dominato da una mitizzazione della scrittura dell’autore. Non ci sono studi sul funzionamento lessicale dell’inglese usato nel Signore degli Anelli. Una critica comune è che il suo lavoro sarebbe anacronistico o acronico. Non è così: la percentuale di brani di linguaggi inventati in SdA è in realtà molto bassa. Gli Hobbit non hanno una lingua e questo giustifica il fatto di scrivere SdA in inglese. Lo studio è basato sul lessico della lingua usata da Tolkien, che rende un specifica un’opera letteraria. Ad esempio, il termine “song” (“canzone”) in SdA ha molti usi a seconda dei diversi contesti. “Song” a volte è applicato a una poesia recitata nella tradizione medievale, altre semplicemente per una musica… Queste parole polisemiche con differenti connotazioni culturali sono problematiche nella traduzione.
L’immagine dell’Uomo sulla luna nelle avventure di Tom Bombadil è ispirata a una tradizione medievale. Ma il termine “song” per la canzone dell’Uomo sulla luna fatta al Puledro Impennato
non è tradizionale. Nel mondo immaginario, come parte della storia c’è l’autore della canzone, Bilbo, e anche la dimenticanza di alcune parole. Viene citata M.A. Paveau e la teoria del discorso aperto: l’accumulo dei diversi contesti in cui appare il termine “song”. Il discorso è stato ancora più lungo, interessante e approfondito, con tanto di schema linguistico finale, che ha messo in evidenza un paradosso: la continua revisione e riscrittura del romanzo da parte dell’autore, ha pregiudicato la realizzazione di una “lingua comune” dello scrittore. Unica nota dolente dell’intervento: non è stato esaminato l’apporto su Tolkien delle teorie linguistiche di Owen Barfield.

3) Nicole GUÉDENEY: Le Seigneur des Anneaux ou comment survivre au désespoir et à la peur: une lecture par la théorie de l’attachement [Il Signore degli Anelli, o come sopravvivere alla disperazione e alla paura : una lettura attraverso la teoria dell’attaccamento]. Nicole Guedeney è una neuropsichiatra infantile, lavora in un ospedale ed è dottoressa in scienze presso l’Institut Mutualiste Montsouris di Parigi, Francia. È autrice di numerosi libri e articoli di psicologia. Esperta soprattutto di teoria dell’attaccamento, sviluppata dallo psichiatra inglese John Bowlby, che in questo caso ha voluto applicare al Signore degli Anelli. Stati d’animo come paura e disperazione si verificano quando qualcuno si trova ad affrontare situazioni d’isolamento e pericolo. Tutti i personaggi in SdA provano la paura, e ci sono diverse situazioni: isolamento, minaccia di separazione, luoghi sconosciuti… sono tutte emozioni associate a un malessere, la vulnerabilità è provata anche dal più forte. Contenere la paura è un compito centrale del bambino umano, che ha bisogno di adulti che lo aiutino. È una regolazione dei rapporti interpersonali. Quali personaggi agiscono come figure paterne di attaccamento in SdA? Gandalf, Galadriel, Aragorn, Faramir… La loro semplice menzione può rivelare questo ruolo, come accade quando Merry catturato dagli Orchi invoca il nome di Strider. Non ci sono solo relazioni adulto/bambino, ma anche relazioni paritetiche, a coppie: Merry/Pipino, Frodo/Sam, Gimli/Legolas… tutti gli eroi nell’opera si trovano in difficoltà in alcuni momenti e chiedono l’aiuto di chi è più forte o più saggio che rispetto. E chiedono aiuto in modo esplicito. Nel suo incontro con Saruman Gandalf pensa anche a Frodo e Sam; nella tana di Shelob Sam si prende letteralmente cura di Frodo, fisicamente. È un sistema tipico del dare assistenza da parte del “soccorritore”: nel libro, i personaggi che offrono assistenza sono molto attenti a coloro che proteggono, soprattutto se c’è un legame di parentela o amicizia. Il discorso è stato ancor più lungo e ha toccato molti altri punti. Il dibattito finale è stato serrato e una quasi spontanea “standing ovation” ha concluso l’incontro.

4) Chloé DOTTOR: L’intertexte médiéval de Tolkien, autour de la sagesse et de la folie [L’intertesto medievale di Tolkien, autore di saggezza e di follia]. Dottor è dottoranda all’Università di Parigi XIII, sotto la supervisione di Vincent Ferrè. Nel Medioevo, la pazzia non si oppone alla ragione, ma per saggezza. Nelle opere di Chétien de Troyes, nella leggenda di Tristano e Isotta, gli archetipi della follia e della saggezza sono speculari, ma si completano a vicenda. Nell’intervento sono stati presentati diversi episodi in cui follia e saggezza tipica dei testi medievali sono presenti nelle opere di Tolkien, in particolare del Signore degli Anelli. La follia è differenziata per gradi, da una semplice incoerenza, ad eccesso, fino al caso della demenza.

5) Michaël DEVAUX: Lire Le Seigneur des Anneaux avec C.S. Lewis [Leggere il Signore degli Anelli con C.S. Lewis]. Michaël Devaux insegna filosofia dell’educazione presso la IUFM di Alençon e insegna le opere di Tolkien collegio des Bernardins a Parigi. Presiede l’associazione  “La Compagnia
della Contea” e dirige la rivista amatoriale “La Feuille de la Compagnie”. Ha curato due volumi: “Tolkien, les racines du légendaire” (2003) e co-editato “Tolkien aujourd’hui” (2011). Vecchio marpione, ha cambiato il tema della conferenza all’ultimo momento (doveva tenere “Tolkien et la philosophie”), riciclando un intervento che ho già letto da qualche parte… Comunque, dopo la pubblicazione del Signore degli Anelli nel 1954, Lewis scrisse che il libro era già paragonabile ad Ariosto. Deveaux ha proposto di studiare le possibili letture del libro in base ai criteri definiti in “Una esperienza nella critica letteraria” (1961). In che modo Il Signore degli Anelli è buona letteratura per Lewis? Deveaux ha ripreso uno per uno gli elementi cruciali della sua teoria della critica per considerare i diversi tipi di lettura che si possono fare del volume,  evidenziando anche tutti i livelli in cui ci si può identificare.

Dopo oggi, due giorni di pausa: domani si va a Mont Saint Michel e domenica al museo di Bayeux per vedere il famoso arazzo!

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