Intervista a R. Scott Bakker

Prince of Nothing trilogyCirca un anno fa è finalmente approdata nelle nostre librerie una saga ben conosciuta all’estero: ‘La Seconda Apocalisse’, a firma di Richard Scott Bakker, di cui Mondadori ha pubblicato in un unico volume la prima trilogia (Il principe di Nulla).

La storia, ambientata in una terra immaginaria chiamata Eärwa, dall’atmosfera vagamente bizantina e medio orientale, ha come filo conduttore una Guerra Santa scatenata per la riconquista della città sacra di Shimeh. Durante il conflitto si intrecciano i percorsi di personaggi come Kellhus, un monaco misterioso dotato di percezione e intelligenza sovraumane, il tormentato barbaro Cnaiür, e poi Achamian, uno stregone, la sua donna Esmenet, scaltra prostituta alla ricerca di riscatto sociale, e molti altri. Sullo sfondo aleggia una minaccia più grande di qualunque intrigo umano, il ritorno di un’entità malefica, il Non-Dio, che già una volta millenni prima ha messo in pericolo l’esistenza stessa del mondo.

Uno scarno riassunto come questo non rende tuttavia ragione alla ricchezza e alla qualità di questi romanzi, che rientrano nella speculative fiction, sfoggiando però una originalità espressiva e di contenuti che li affranca dagli stereotipi del genere… e come tolkieniani noi tutti sappiamo bene che ciò può accadere, ma non è così frequente.

Quindi ho deciso di essere breve, perché preferisco lasciar parlare il suo autore, da me contattato sull’onda della genuina meraviglia che questi libri mi hanno ispirato e che, dopo decenni passati a vagabondare in mondi fantastici letterari, non credevo che avrei più provato.

Richard Scott BakkerRichard Scott Bakker, canadese dell’Ontario, ha compiuto studi letterari ma ha competenze e pubblicazioni che spaziano dalla filosofia alle neuroscienze; più volte è stato nominato ai Locus Awards e, con i romanzi della Seconda Apocalisse, dall’inizio degli anni 2000 è diventato un punto di riferimento nel genere grimdark, anche se l’impronta filosofica e psicologica della sua narrazione ne rende difficile l’incasellamento. Bakker ha dichiarato più volte che tra gli autori che lo hanno maggiormente ispirato c’è proprio J.R.R. Tolkien e ha gentilmente acconsentito a rilasciare questa intervista, per la quale lo ringraziamo e che siamo felicissimi di pubblicare in esclusiva per l’AIST

(English version available here).

Tolkien and the Mystery of Literary Creation. La Recensione

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Lo scorso 3 Luglio 2025 è stato pubblicato per la Cambridge University Press il saggio di Giuseppe Pezzini Tolkien and the Mystery of Literary Creation. Pezzini è Fellow e Tutor presso il Corpus Christi College di Oxford e Professore Associato di Lingua e Letteratura Latina all’Università di Oxford. Classicista di formazione, ha pubblicato ampiamente sulla lingua e letteratura latina, sulla commedia romana, sulla filosofia antica del linguaggio e sulla teoria della narrativa, antica e moderna. Con ulteriori interessi nella critica testuale e nelle discipline umanistiche digitali, è anche un importante studioso tolkieniano; ha ricevuto nel 2021 il Philip Leverhulme Prize ed è attualmente Tolkien Editor per il Journal of Inklings Studies.

Di seguito pubblichiamo la recensione del saggio di Giuseppe Pezzini redatta da Claudio Antonio Testi, saggista e socio AIST.

The Hobbit Graphic Novel (Revised and Expanded), la Recensione

Poco meno di un anno fa abbiamo riportato la notizia (qui) che David Thorne Wenzel era al lavoro su una versione rivista ed estesa dell’adattamento a fumetti de Lo Hobbit. Lo scorso 11 settembre questa nuova versione, pubblicata in lingua inglese per i tipi di HarperCollins con il titolo The Hobbit. A Graphic Novel – Revised and Expanded [ISBN: ‎ 9780008694401], è finalmente giunta sugli scaffali delle librerie.

Il 15 Ottobre è uscita anche in italia una nuova edizione, per la prima volta anche in digitale, de Lo Hobbit a fumetti. Per l’occasione il titolo è stato cambiato da Bompiani in Lo Hobbit. Graphic Novel [ISBN: 9788830153806]. Curiosamente, però, la nuova edizione italiana non adotta le nuove tavole di Wenzel, ma risulta essere la traduzione italiana del fumetto originale del 1989.

Bompiani: esce oggi il settimo volume della History

Copertine nuove HistoryEsce oggi per Bompiani Il Tradimento di Isengard, l’atteso settimo volume della History of Middle-earth. Si tratta anche in questo caso di un ineditomai pubblicato prima in italiano, che vede confermato alla traduzione Stefano Giorgianni, presidente dell’AIST. Come possiamo leggere dalla sinossi fornitaci dalla casa editrice: “Il settimo volume dell’opera magistrale di Tolkien, La storia della Terra di Mezzo, ripercorre la grande espansione del racconto che raggiunge nuove terre a sud e a est delle Montagne Nebbiose, in un susseguirsi di meraviglie: l’emergere di Lothlórien, degli Ent, dei Cavalieri di Rohan e di Saruman il Bianco nella fortezza di Isengard. In abbozzi vergati a penna da Tolkien su ritagli di carta fanno così la loro prima comparsa Galadriel, gli albori della storia di Gondor e l’originale incontro tra Aragorn ed Éowyn, molto diverso dalla versione finale. Il tutto arricchito da un brogliaccio della mappa originale che doveva diventare la base della geografia della Terra di Mezzo, oltre a un’appendice sugli alfabeti runici e un’analisi delle rune utilizzate nel Libro di Mazarbul trovato accanto alla tomba di Balin a Moria.”

A ottobre un nuovo inedito di J.R.R. Tolkien

Oxford UniversityChi ha detto che J.R.R. Tolkien scriveva solo di elfi, anelli e draghi? Il prossimo ottobre 2025, i lettori appassionati della Terra di Mezzo scopriranno un lato completamente diverso del professore di Oxford: HarperCollins ha annunciato l’uscita infatti di un nuovo inedito, che avrà il titolo de I Frammenti di Bovadium. Si tratta di un breve romanzo fantasy satirico scritto dall’autore alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso. Il testo sarà accompagnato da un saggio di Richard Ovenden e arricchito da illustrazioni dello stesso autore.

Francia, Tolkien cambia editore e va al Folio

cop - libri francesiGallimard Editions annuncia l’arrivo del Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien all’interno del catalogo Folio. La pubblicazione della trilogia di romanzi, inizialmente tradotta in francese e pubblicata da Christian Bourgois Éditeur tra il 1972 e il 1973, concretizza la volontà espressa al momento dell’acquisizione della maison da parte del gruppo Madrigall, nel settembre 2024, «di sviluppare sinergie tra i marchi del gruppo e i loro team». I volumi pubblicati nella collezione Folio utilizzeranno la traduzione stabilita da Daniel Lauzon per Christian Bourgois Éditeur, pubblicata nel 2016.

Recensione: Le miniere di Moria per L’Unico Anello

Cop_L-Unico-Anello-Moria-Oltre-le-Porte-di-DurinL’Unico Anello: Moria: Attraverso le porte di Durin (Free League, 2024) è un manuale di riferimento per il gioco di ruolo basato sull’opera di JRR Tolkien. Come altri, si prende qualche libertà, seppur in termini di espansione della lore e non di una deviazione da essa. Il volume costituisce anche un tesoro di illustrazioni e testi da cui gli appassionati dell’ambientazione o del fantasy in generale possono trarre ispirazione o modelli. Frutto di una campagna su Kickstarter che ha coinvolto 13mila sostenitori e ha racimolato oltre 1 milione e 250mila euro, l’edizione italiana è curata da Needs Games (44,90 euro, 2024) e presentata a Lucca Comics and Games 2024.

Lo Hobbit: la ristampa e l’audiolibro

Non capita spesso di poter dare due buone notizie in una volta. La prima è che tra pochi giorni arriverà in libreria la ristampa dello Hobbit nell’edizione uscita nel novembre scorso, forse la più bella mai realizzata, con le illustrazioni di Tolkien, che mancava dagli scaffali da tre mesi. La nuova traduzione è stata emendata da alcuni errori e migliorata in tanti piccoli dettagli. La seconda notizia è che è già disponibile sul portale Storytel l’audiolibro dello stesso volume, realizzato da un doppiatore e lettore che è anche appassionato tolkieniano: Riccardo Ricobello.

Recensione ai Mondi di Christopher Tolkien

Charles NoadQuest’anno (ne abbiamo parlato qui) la comunità tolkieniana ha celebrato il centenario della nascita di Christopher Tolkien (21-11-1924 – 16-1-2020) con una serie di iniziative che hanno visto come protagonisti alcuni fra i maggiori studiosi dell’opera del professore, che negli anni hanno collaborato con lo stesso Christopher o hanno contribuito a portare avanti il meticoloso lavoro di riordino e pubblicazione delle opere di J.R.R. Tolkien. Una di queste iniziative è nata in Francia proprio lo scorso 21 Novembre, con l’arrivo sugli scaffali (per il momento elettronici) della raccolta di saggi Les Mondes de Christopher Tolkien. Hommage pour son centenaire, curata da Vincent Ferrè e pubblicata dalla casa editrice francese Adar. Il volume si inserisce in un nuovo filone di studi tolkieniani: quello dedicato al ruolo svolto da Christopher Tolkien nella curatela delle opere del padre, inagurato nel 2022 con il volume The Great Tales Never End: Essays in Memory of Christopher Tolkien.

Lo Hobbit per la Folio: 1000 copie in 10 minuti

Sono bastati dieci minuti dal lancio per esaurire le 1,000 copie de Lo Hobbit illustrato da Alan Lee nella nuova edizione limitata della Folio Society. La casa editrice, fondata a Londra nel 1947, è nota per la cura nella realizzazione delle sue edizioni di pregio di titoli provenienti da una miscellanea di generi quali il fantasy, la fantascienza, la narrativa moderna e la saggistica. Questa edizione de Lo Hobbit, che ha fatto la gioia di molti collezionisti, è stata commercializzata a fine Novembre al costo di 690 sterline.

La recensione: Guardare Verso Occidente

Tra i volumi di alta divulgazione tolkieniana pubblicati nell’anno in corso è da annoverare il libro Guardare Verso Occidente edito da Fede & Cultura. Il testo, scritto dai soci AIST Paolo Nardi e Nicola Nannerini, si pone lo scopo di analizzare i temi del tempo, della trascendenza e del destino all’interno del Legendarium tolkieniano.

A novembre la nuova traduzione dello Hobbit

Uscirà il 6 novembre 2024 in Italia l’ultima edizione in ordine di tempo dello Hobbit di J.R.R. Tolkien (Bompiani €30), quella pubblicata in Gran Bretagna nel 2023, che contiene le illustrazioni dell’autore. Si tratta di un volume molto bello, perché per la prima volta è possibile leggere il romanzo con l’accompagnamento non solo dei disegni realizzati da Tolkien per le varie edizioni, ma anche con l’aggiunta dei bozzetti e di tutte le mappe da lui stesso utilizzate per scrivere la storia, per un totale di ben cinquantatré illustrazioni. La copertina ricalcherà quella dell’edizione britannica, che a sua volta richiama vagamente quella della prima edizione del 1937, isolandone un dettaglio in un tondo al centro, nel quale sopra le vette dei Monti Brumosi spunta un sole rosso (un risarcimento a Tolkien, che all’epoca dovette rinunciare alla quadricromia) e con le rune a fare da cornice. La firma di Tolkien sostituirà il nome a stampatello dell’autore, e per quanto non immediatamente leggibile non può esserci margine per i dubbi, dato che il nome Hobbit rimanda ormai indissolubilmente a quello di colui che lo ha reso famoso. Il volume è arricchito da un corposo paratesto: una breve nota editoriale, la prefazione all’edizione del 50° anniversario scritta da Christopher Tolkien, e uno stralcio della Libreria BompianiNota sulle illustrazioni che si trova ne L’arte dello Hobbit di J.R.R. Tolkien, scritta da Wayne G. Hammond e Christina Scull.
La novità assoluta però è che per la prima volta dopo cinquant’anni Lo Hobbit avrà una nuova traduzione italiana. Non già un rimaneggiamento della traduzione “classica”, com’era stato nel 2013, ma un rifacimento integrale, realizzato dal socio AIST Wu Ming 4, al secolo Federico Guglielmi. In effetti nell’impresa di ritraduzione dell’opera omnia di Tolkien inaugurata da Bompiani nel 2017 Lo Hobbit mancava ancora all’appello. Questa nuova splendida edizione ha offerto il gancio per colmare la lacuna.

Tradotto Lo Hobbit in gallese… ed è boom!

Hobbit gallese HobydL’attenzione continua del mondo dell’intrattenimento globale sulle opere di J.R.R. Tolkien ha almeno il risultato positivo di aver suscitato una serie di nuove traduzioni, soprattutto da lingue minoritarie, che si sono concentrate perlopiù sullo Hobbit (Tolkien è stato appena tradotto addirittura in lussemburghese e in mongolo). È di qualche settimana fa la notizia della traduzione dell’opera in romancio, la quarta lingua ufficiale della Svizzera, mentre da gennaio è partita la corsa in Cina alle traduzioni, anche se in questo caso è per via della fine dei diritti di copyright in quel Paese. Ora giunge la notizia che Lo Hobbit è stato tradotto in gallese. E, come capitato in Svizzera, l’editore è stato subito sopraffatto dalla risposta dei lettori che se lo sono comprato in massa!

Lo Hobbit tradotto e pubblicato in romancio

Lo Hobbit in romancioLa passione dei lettori di J.R.R. Tolkien può rendere realizzabile l’impossibile. Ed ecco che si accumulano i progetti andati a buon fine grazie al crowdfunding, un altro modo per chiamare la colletta fatta digitalmente da tutti gli amanti delle opere del professore di Oxford per vedere molti sogni realizzarsi. Era già successo all’inizio dell’anno con la Cina, è accaduto ora con la Svizzera. Grazie a un crowdfunding Lo Hobbit di Tolkien è stato tradotto in sursilvano, uno dei cinque dialetti in cui si divide il romancio in Svizzera. La traduzione in sursilvano è un risultato notevole poiché questo dialetto della lingua romanza non è molto comune. Si tratta della novantesima lingua in cui Lo Hobbit è stato tradotto e di una delle più grandi traduzioni in romancio mai realizzate. Appena uscito in stampa, Lo Hobbit è pubblicato in romancio in un’edizione di alta qualità e costa 35 franchi.

Signore degli Anelli: finalmente l’audiolibro

Fra l’annuncio del nuovo film The Hunt for Gollum prodotto da Jackson e diretto da Andy Serkis (ne abbiamo parlato qui) e l’uscita del teaser della seconda stagione degli Anelli del Potere la notizia della pubblicazione del primo audiolibro (ufficiale) in italiano, dedicato al Signore degli Anelli potrebbe essere passata un po’ in sordina. L’annuncio è in realtà molto importante, in quanto, se le vendite andranno come previsto dall’editore Bompiani, il pubblico italiano nei prossimi anni avrà presumibilmente la possibilità di ascoltare anche altre opere di Tolkien in questo formato. Secondo il comunicato pubblicato recentemente dall’Associazione Italiana Editori nel 2023 gli abbonamenti per l’ascolto di audiolibri sono cresciuti di un solido 12%! Sempre più italiani, evidentemente, prediligono o affiancano questa forma di fruizione della letteratura alla classica lettura. In questo scenario, la presenza delle opere del professore anche su canali come Audible e Storytel è fondamentale per la loro diffusione a un pubblico sempre più vasto e variegato. La prima parte del Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello è disponibile sulle principali piattaforme di diffusione di audiolibri a partire dal 7 maggio di quest’anno; nei prossimi mesi saranno invece pubblicate le altre 2 parti: Le Due Torri Il Ritorno del Re.

L’interprete

Bompiani per la realizzazione di questa versione si è affidata alla voce di Massimo Popolizio, noto attore, regista teatrale e doppiatore di origini genovesi, con alle spalle più di 40 anni di carriera. Popolizio, dopo aver concluso la registrazione della prima parte del romanzo, è stato protagonista, con Vanni Santoni, dell’evento Un viaggio nella Terra di Mezzo al Salone del Libro di Torino (lo scorso 12 maggio) e ha già rilasciato svariate interviste dalle quali riportiamo alcune dichiarazioni:

«Il compito per chi interpreta audiolibri è regalare a chi ascolta delle immagini da custodire nella propria fantasia. Un film sonoro che renda i personaggi credibili e i colori delle scene vividi. In poche parole, far scoprire all’ascoltatore elementi inediti. La voce, naturalmente, diventa un elemento fondamentale in questo processo immaginifico» (Lega Nerd – 29.04.2024)

«Con un libro come questo non puoi fare neanche le prove, perché sono 600 pagine la prima parte, e 1100 la seconda, dovresti provare per un anno. Invece ti metti lì con un assistente, sperando di sbagliare e correggerti il meno possibile, e vai. Ne esci stremato. È una prestazione atletica, una specie di kamasutra. C’è chi teorizza che nella lettura devi essere il più neutro possibile, ma io non sono d’accordo. Quando leggi per gli altri è diverso che farlo per te stesso. Non sei tu che elabori delle immagini mentali, a quel punto, sono io che  le devo creare per te. Dunque devo ideare dei primi piani, dei campi lunghi, tutto». (Il Foglio – 14.05.2024)

«Soprattutto mi piaceva il fatto che entravo in un viaggio; non soltanto in quello che era scritto, ma anche nella testa di Tolkien, in quello che lui ha immaginato: il suo mondo». (Audible -13.05.2024)

«Ho cambiato idea su Tolkien: sembrava una cosa per ragazzi, ma è qualcosa di violento, viscerale, del profondo di noi. Rende organiche delle emozioni: parla molto più di noi di quanto non credessi».
(La Lanterna – 17.05.2024)

Audiolibri in lingua originale

Mentre in Italia fino a oggi non erano state realizzate, quantomeno in via ufficiale, trasposizioni audio dei libri di Tolkien, in lingua originale si possono trovare svariati adattamenti sia nella classica modalità dell’audiolibro che in quella del radiodramma. Chi già apprezza questi formati, ma anche chi, una volta ascoltata questa versione in italiano, volesse cimentarsi con l’ascolto delle opere del Professore in inglese non avrà che l’imbarazzo della scelta. Riportiamo nel seguito una breve lista dei titoli disponibili: sia di The Hobbit che di The Lord of the Rings esistono almeno 3 versioni: Il primo radiodramma dello Hobbit, realizzato dalla BBC quando Tolkien era ancora in vita, risale al 1964. Ben più noto e apprezzato dal pubblico inglese è però l’adattamento per la radio del Signore degli Anelli scritto, sempre per la BBC, da Michael Bakewell e Brian Sibley. Non si tratta di una lettura, ma, appunto, di un adattamento per la radio a più voci in cui recitano alcuni attori inglesi molto noti fra cui Ian Holm, conosciuto dai più per aver interpretato Bilbo Baggins nella trilogia cinematografica di Peter Jackson, che qui interpreta, invece, Frodo. A questi seguono temporalmente le versioni integrali in audiolibro di Rob Inglis, pubblicate rispettivamente nel 1990 (The Lord of the Rings) e nel 1991 (The Hobbit), quando l’attore britannico, dopo essersi cimentato, fra gli anni ’70 e ’80 con la drammatizzazione teatrale e interpretazione in solitaria di questi due romanzi, fu scelto da Recorded Books come voce narrante.  Le versioni di Inglis sono ritenute da molti dei capolavori e senza dubbio riescono a rendere perfettamente l’atmosfera della Terra di mezzo, anche grazie ad un’eccellente interpretazione delle canzoni e delle poesie. Recentemente, a valle del successo dei film di Peter Jackson, Harper Collins ha deciso di realizzare nuove versioni di questi libri puntando sulle incredibili capacità vocali di Andy Serkis. La versione di Serkis di The Hobbit e di The Lord of the Rings è eccellente, soprattutto perché l’attore riesce a trovare in sé una voce distinta per ognuno degli innumerevoli personaggi che emergono dalla fantasia di Tolkien. L’interpretazione di Serkis dei personaggi, deve molto, all’esperienza passata sul set dei film di Peter Jackson e se il suo Gollum, è, per interpretazione vocale, indistinguibile da quello cinematografico, il suo Gandalf per certi versi ricorda l’interpretazione di Ian Mckellen. Finiti questi due primi Audiolibri, Serkis si è cimentato anche con The Silmarillion. Nonostante questo romanzo, per la natura del testo, esalti meno le abilità vocali dell’attore inglese, anche in questo caso il risultato è, senza ombra di dubbio, superlativo. Sia The Silmarillion che The Hobbit sono stati pubblicati in precedenza in un’altra versione integrale: quella letta da Martin Shaw. Il Silmarillion di Shaw, nonostante sia senza dubbio ben realizzato, presenta alcuni errori sulla pronuncia dei nomi che potrebbero, almeno inizialmente, far storcere il naso ai fan più integerrimi.

Terminato Il Silmarillion non si potrà fare a meno di passare ai Racconti Incompiuti e ai 3 Grandi Racconti : The Children of Húrin ci viene letto da un magistrale Christopher Lee, mentre ai bravissimi Timothy West Samuel West è stata affidata la lettura di Beren and Lúthien, The Fall of Gondolin, Unfinished Tales. In questi testi, come sappiamo, gli scritti di J.R.R. Tolkien vengono intervallati dai lunghi commenti del figlio Christopher. Così negli audiolibri la voce di Tolkien figlio viene affidata al West padre), mentre quella di Tolkien padre al West figlio (Samuel). Lo stesso schema viene utilizzato per The Letters of J. R. R. Tolkien e The Fall of Númenor dove la voce di Tolkien viene nuovamente affidata a Samuel West e quella dell’editore rispettivamente a Mike Grady e allo stesso Brian Sibley. Questo schema è molto efficace perché, naturalmente, permette di distinguere in modo chiaro i testi del professore dai commenti del curatore. Sempre in audiolibro si possono trovare: The Adventures of Tom Bombadil, Farmer Giles of Ham, Leaf by Niggle, Letters from Father Christmas, Mr Bliss, Roverandom e Smith of Wootton Major tutti affidati alla voce di Derek Jacobi, Tales from the Perilous Realm realizzato per la BBC e Sir Gawain and the Green Knight, letto da Terry Jones.

La menzione d’onore è riservata a J.R.R. Tolkien e Christopher Tolkien che interpretano direttamente The Homecoming of Beorhtnoth. Questo testo, pubblicato per la prima volta nel 1953 nel sesto volume di Essays and Studies, è stato pensato dall’autore per la lettura ad alta voce. Tolkien ne fece una registrazione all’interno del proprio garage, con tanto di effetti speciali ottenuti tramite il movimento degli oggetti che aveva a disposizione, per testarne la qualità performativa. A questa registrazione, Christopher Tolkien aggiunse una sua lettura della parte introduttiva, The Death of Beorhtnoth, e del saggio conclusivo Ofermod. Christopher, lui stesso un discreto lettore, nel 1977 ha pubblicato in vinile tre capitoli del Silmarillion: Of Beren and Lúthien e Of The Darkening of Valinor and Of the Flight of the Noldor.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Ebook e audiolibri: cosa trovare su Tolkien
– Leggi l’articolo Lo Hobbit, novità da Peter Jackson e su iPad

 

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Nuovo libro a settembre le Poesie di Tolkien

Tolkien è noto a tutti per i  suoi romanzi Lo Hobbit Il Signore degli Anelli ed è ormai considerato un indiscusso maestro del Fantasy, se non il padre di questo genere. Non tutti però si sono soffermati a considerare le sue indubbie abilità come poeta. A questo cercheranno di porre rimedio i noti studiosi Wayne Hammond e Cristina Scull che, dopo aver mostrato agli appassionati del professore l’artista, con pubblicazioni come Tolkien: Artista e Illustratore, L’Arte dello Hobbit e L’Arte del Signore degli Anelli, approfondiranno il poeta con una nuova raccolta di poesie intitolata The Collected Poems of J. R. R. Tolkien in arrivo per Harper Collins a Settembre.

Tolkien e la poesia

Goblin FeetPer molto tempo, se non per tutta la sua carriera, Tolkien si è considerato (anche) un poeta. Come scrive John Garth in Tolkien e la Grande Guerra “fu con lo studio dei classici (…) che il gusto di Tolkien per la poesia fu risvegliato”, durante gli anni passati alla King Edward’s School di Birmingham. Molte tra le sue prime poesie, si pensi a Tinfang Warble del 1914 o a  dell’anno successivo, sono già a tema fantastico, ma gli elfi e le fate che vi sono rappresentati sono ancora quelli tipici dell’epoca vittoriana. Ben presto però, l’influenza del Nord e ancor più l’incombere della guerra sulle vite di Tolkien e dei suoi amici, spazzeranno via le fatine vittoriane per dare vita a una poesia più matura con la quale inizia a prendere vita la Terra di mezzo: Eärendil, la città di Kor (i.e. la futura Tirion), l’isola di Tol Eressëa prendono vita per la prima volta fra il 1915 e il 1916, in forma poetica. Il professore cercò di pubblicare, senza successo, alcune fra queste poesie nella raccolta The Trumpets of Faerie dapprima nel 1916 e in seguito sia durante la sua permanenza a Leeds, nei primi anni 20, sia ad Oxford, nel 1926. La maggior parte di queste è stata pubblicata postuma da Christopher Tolkien nei primi due volumi della monumentale Storia della Terra di Mezzo, insieme alle storie del Libro dei Racconti Perduti che a queste sono legati strettamente.

Dopo la fine della guerra, per tutti gli anni 20 e 30, Tolkien abbandonò I Racconti Perduti per dedicarsi al Silmarillion, il progetto che porterà avanti per tutta la vita. Questo periodo fu anche molto prolifico per la sua produzione poetica anche se solo una piccola parte di essa fu inizialmente pubblicata. Ricordiamo, per esempio, le raccolte Northern Venture del 1923 – che contiene 23 poesie di 10 autori dell’Università di Leeds, 3 delle quali di Tolkien – e Songs for the Philologists, stampata privatamente nel 1936, che contiene versi – alcuni dei quali di Tolkien e di E.V. Gordon – in numerose lingue: Inglese, Medio Inglese, Antico Inglese, Antico Islandese, Latino e Gotico. Questi anni però furono sopratutto quelli dei Lai. Il professore scrisse infatti svariati poemi narrativi, la maggior parte dei quali incompiuti, sia in versi allitterativi che in distici rimati: Il Lai dei Figli di Húrin (fra il ’20 e il ’25), Il Lai di Leithian (fra il ’25 e il ’31), Il Lai di Aotrou e Itroun (nel ’30), La Caduta di Artù (negli anni ’30) e Il Nuovo Lai dei Volsunghi Il nuovo Lai di Gudrún (negli anni ’30). Nessuno di questi poemi è stato pubblicato quando l’autore era ancora in vita, ma con il successo planetario di Tolkien, ormai tutti sono stati pubblicati o come parte della Storia della Terra di Mezzo o come opere indipendenti.

Gli anni dello Hobbit e del Signore degli Anelli, furono, naturalmente altrettanto prolifici, ma in questo caso la maggior parte della produzione poetica del professore ha trovato la giusta collocazione all’interno dei romanzi stessi. Fra le eccezioni, figura il poema drammaturgico in versi allitterativi Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm inspirato al poema in antico inglese La Battaglia di Maldon, che ha avuto una recente riedizione inglese nel Marzo dello scorso anno.

Con gli anni ’60 vediamo una riduzione progressiva della produzione poetica del professore, forse dovuta a un aumento di interesse di Tolkien per gli aspetti filosofici del Legendarium, o perché tutti i suoi sforzi erano profusi verso il completamento del Silmarillion. Risale però proprio a questi anni la pubblicazione di due importanti raccolte di poesie: Le Avventure di Tom Bombadil nel 1962 e The Road Goes Ever On nel 1967.

La nuova raccolta

In questo contesto si inserisce la nuova raccolta curata da Cristina Scull e Wayne Hammond. Secondo quanto riportato sul blog dei due studiosi il progetto è in cantiere dal 2016 ed è stato discusso con Christopher Tolkien svariate volte fino a Marzo 2019, data del suo ultimo messaggio con il quale approvava l’idea e le proposte fatte fino a quel momento. Il progetto iniziale di Christopher era quello di pubblicare unicamente le poesie scritte prima degli anni 30, ma i curatori col tempo lo hanno convinto a “raccogliere quante più poesie di suo padre possibile, indipendentemente dalla loro data di composizione, dalla lingua e dalle circostanze e di seguire per questa collezione il modello della Storia della Terra di mezzo, combinando i testi originali con note editoriali e commenti.

La collezione di poesie avrà la forma di un cofanetto di 3 volumi rilegati per un totale di più di 1500 pagine e includerà “la maggior parte delle poesie note scritte da Tolkien e per molte di queste multiple varianti che ne mostrano l’evoluzione”. I Collected Poems conterranno 195 titoli, considerando che ogni titolo può corrispondere a più varianti della stessa poesia, almeno 240 poesie e 5 appendici. Fra questi 77 sono completamente inediti (i.e. non sono stati pubblicati in alcuna forma in precedenza a meno di alcuni versi) mentre di altri sono state pubblicate delle varianti. I lunghi poemi citati in precedenza e già oggetto di pubblicazioni dedicate non saranno naturalmente citati per intero, ma ne verranno forniti estratti significativi al fine di “mostrare lo sviluppo di Tolkien come poeta o forme metriche non utilizzate da lui altrove”. La collezione inoltre non contiene tutti i poemi inclusi ne Lo Hobbit o ne Il Signore degli Anelli ma solo una selezione rappresentativa. “Il libro includerà un lunga introduzione su Tolkien come poeta, una breve cronologia delle sue poesie e un glossario dei termini arcaici, inusuali e poco noti utilizzati nei suoi versi”

LINK ESTERNI:
– Vai al blog di Wayne Hammod e Christina Scull : Too Many Books and Never Enough
– Vai al sito ufficiale di Harper Collins: The Collected Poems of J. R. R. Tolkien

ARTICOLI PRECEDENTI:

– Leggi l’articolo Come ascoltare il suono delle poesie in Tolkien
– Leggi l’articolo All’asta libro raro con tre poesie di Tolkien
– Leggi l’articolo Non sono perdute le due poesie «ritrovate» a Oxford
– Leggi l’articolo Scoperta una poesia di Tolkien sconosciuta

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A Monza Lo Hobbit come biblioterapia

Incontri Biblioterapia Si chiama biblioterapia il ciclo di incontri mensile proposto dal monastero delle adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento di Monza, in Lombardia. Otto appuntamenti per sperimentare il potere curativo di un libro: tre già si sono svolti, 25 i partecipanti, anche da remoto; il prossimo sarà il 29 gennaio. Il testo scelto è Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien. La comunità monastica di Monza è la prima in Italia a proporre questo tipo di incontri e una delle poche realtà che utilizzano la biblioterapia come strumento di introspezione.

Dagli Usa nuove risorse per gli studi tolkieniani

Gandalf in the library of Minas TirithJ.R.R. Tolkien è ormai considerato, giustamente, come uno degli autori più importanti del ‘900, apprezzato in egual misura dal fandom e dalla critica. Soprattutto all’estero, ma oramai anche in Italia, gli studi sulla vita e sulle opere del professore oxoniense, anche a livello accademico si stanno moltiplicando sempre più.
Proprio per questo, negli anni, sono stati sviluppate e rese disponibili in rete da fan e studiosi, numerose risorse di ausilio alla comprensione e allo studio di Tolkien e dei suoi scritti.
Questa serie di approfondimenti vuole raccogliere, alcune fra queste risorse al fine di renderle note (qualora già non lo fossero) e facilmente disponibili ai fan e agli studiosi italiani.
In questo articolo ci si concentrerà sul progetto delle “Lettere” del sito web Tolkien Guide, sul tool “Search Tolkien” del Digital Tolkien Project e sul Tolkien Art Index.

Il progetto “Lettere” di Tolkien Guide

Lettere TolkienIl sito Tolkien Guide creato da Jeremy Edmonds è un sito molto noto fra gli appassionati e gli studiosi di Tolkien e specialmente fra i collezionisti. Sul sito si possono trovare articoli molto interessanti e precisi sulle svariate edizioni dei libri del professore che si sono susseguite negli anni e approfondimenti su temi particolari: di particolare interesse sono per esempio i due approfondimenti dedicati rispettivamente alla mostra Tolkien: Maker of Middle-earth tenutasi a Oxford nel 2018 e alla sua controparte francese Tolkien: Voyage en Terre du Milieu tenutasi alla BnF di Parigi nel 2019.
Recentemente al sito sono state aggiunte due funzionalità molto utili: quella del Calendario che permette di visualizzare i moltissimi eventi dedicati a Tolkien nel mondo e quella delle Lettere a cui è dedicato il presente approfondimento.
Le Lettere di J.R.R Tolkien pubblicate e disponibili al pubblico nell’omonimo libro edito da Humphrey Carpenter sono attualmente 354. A queste, con la nuova edizione delle lettere, prevista per questo autunno, si aggiungeranno 150 lettere inedite, mentre le originali 354, che erano state a volte tagliate per motivi di spazio, verranno riportate nello stato originale previsto dall’editore.
L’ammontare di lettere scritte dal professore di Oxford è però di gran lunga superiore: alcune naturalmente sono state citate, e quindi parzialmente pubblicate, nei numerosi testi di critica dedicati a Tolkien, altre invece non sono mai state pubblicate e se ne conosce l’esistenza e a volte il contenuto, semplicemente perché sono state battute all’asta e acquistate da qualche collezionista.
LetteraFra queste lettere (probabilmente nell’ordine di alcune migliaia) alcune hanno, naturalmente, scarsa rilevanza dal punto di vista dello studio biografico del professore, altre, come, per esempio, la lettera indirizzata a Elena Jeronimidis Conte, in cui il professore fornisce alla traduttrice dello Hobbit alcune indicazioni sulla traduzione, sono di sicuro interesse per studiosi e appassionati. Il progetto – che non si limita alle lettere di Tolkien padre, ma sembra voler includere anche le lettere di Christopher e forse altre lettere rilevanti – si propone di catalogare tutte queste lettere (al momento nel database sono incluse 1252 lettere) e di fornire al pubblico informazioni sul loro contenuto, su dove siano state (anche parzialmente pubblicate, e su dove siano eventualmente reperibili (una biblioteca, il sito di una casa d’asta, etc.).
Il sito fornisce inoltre un identificativo progressivo unico ad ogni lettera, costituendo in questo modo un valido strumento per la citazione di una determinata lettera (soprattutto quando questa non sia stata inclusa nella raccolta di Carpenter). Un ottimo sistema di ricerca permette inoltre di ricercare all’interno delle lettere con diversi metodi: una o più parole, un’intera frase, mittente, destinatario, per data, etc. Il progetto – già adesso, ma soprattutto quando verrà ultimato – sarà una risorsa molto utile per tutti gli studiosi e gli appassionati che siano intenzionati ad approfondire ulteriormente lo studio della vita e delle opere del professore.

Il Digital Tolkien Project e lo strumento Search Tolkien

Digital Tolkien ProjectJames Tauber è uno studioso tolkieniano che si occupa principalmente di digital humanities e cioè, in breve, dell’utilizzo di strumenti e risorse digitali al fine della ricerca in campo letterario. Sono molte le iniziative del Digital Tolkien Project, dalla creazione di versioni “markup” dei testi principali di Tolkien, all’analisi computazionale di tali testi.
Fra queste però, quella di più facile fruizione per il pubblico e forse quella nello stato più avanzato è quella relativa al toolSearch Tolkien”. Il tool è un “semplice” motore di ricerca che permette di ricercare parole e frasi fino a sette parole all’interno delle opere di Tolkien e di risalire ai libri e ai relativi capitoli e paragrafi in cui questa parola o frase è contenuta. L’attuale versione del tool è in grado di cercare nel testo dello Hobbit, del Signore degli Anelli, del Silmarillion, dei Racconti Incompiuti e delle Lettere, ma probabilmente sarà presto esteso a tutte le opere del professore (naturalmente stiamo parlando delle versioni originali in lingua inglese). Per esempio, la parola Bombadil compare 66 volte: 37 volte nel Signore degli Anelli, 28 nelle Lettere, e 1 sola volta ne I Racconti Incompiuti. Il riferimento ai punti esatti del libro in cui la parola o frase si trova viene dato attraverso un “sistema di citazioni” univoco (per esempio i riferimenti ai paragrafi del Signore degli Anelli vengono dati nel formato “..”.

Il tool “Tolkien Art Index”

Un altro esperto di software e appassionato di Tolkien è Erik Mueller-Harder, che ha sviluppato varie risorse digitali utili all’analisi delle opere tolkieniane.
Fra queste spicca sicuramente il Tolkien Art Index, progetto che si pone l’obiettivo di indicizzare tutta l’opera artistica di J.R.R. Tolkien.
Al momento il sito indicizza ben 546 opere d’arte, indicando per ognuna, in quali pubblicazioni è possibile trovarne una riproduzione.
Un utile sistema di ricerca, dotato di tag e svariate altre features, permette di navigare facilmente il sito web. Fra le altre risorse a cui Erik ha contribuito a realizzare, c’è il nuovo sistema Anduin, sviluppato recentemente per navigare i manoscritti del Signore degli Anelli in possesso della Biblioteca Marquette. Di questa nuova risorsa, che presenta tutte le diverse bozze del Signore degli Anelli, è possibile comprendere le potenzialità navigando nel sito online; purtroppo però è possibile vedere le scansioni dei manoscritti originali solo tramite un viaggio in loco. Un interessante articolo sull’argomento può essere letto qui.

 

Estate 2023: un’ondata di libri su JRR Tolkien!!!

Libreria Giunti BompianiIl 2023, anno di una ricorrenza importante quale è il cinquantenario della morte di Tolkien, registra come era prevedibile un’ingente quantità di novità editoriali. Se l’evento più importante è certamente costituito dal prosieguo della pubblicazione della Storia della Terra di Mezzo, ormai giunta al quarto volume e con un quinto in uscita, numerosi sono anche i saggi di approfondimento critico e di divulgazione che sapranno interessare studiosi, appassionati e semplici curiosi dell’opera del Professore. Ecco un elenco delle pubblicazioni di questa primavera estate tutta da leggere.

Un Anno con Tolkien: scarica l’anteprima

Stand Eterea EdizioniÈ disponibile da poco sul sito web dell’editore, sugli store online e nelle librerie di tutta Italia il volume Un Anno con Tolkien (Eterea Edizioni, 488 pp., 24 euro), di Roberto Arduini e Cecilia Barella, studiosi di lunga data e profondi conoscitori dell’opera e della vita del professore di Oxford. Il volume è stato presentato in anteprima al Catania Book Festival e al Salone Internazionale del libro di Torino ricevendo già un ottimo riscontro di pubblico.
Come si può leggere nella presentazione, a cinquant’anni dalla scomparsa (il prossimo 2 settembre), l’autore del Signore degli Anelli continua a parlare a ogni nuova generazione di lettori. Il libro è un omaggio allo scrittore e al suo mondo fantastico, la Terra di Mezzo, e costituisce una sorta di “compendio letterario”: una selezione del suo pensiero con un estratto per ogni giorno dell’anno dalle lettere private scambiate con amici e conoscenti, ai commenti di molti critici delle opere, anche quelle meno conosciute. Presentazione libroNe risultano 365 momenti (moltissimi di più perché ogni pagina ha più citazioni) della vita dello scrittore, istantanee con spunti per chi, a qualsiasi titolo, si consideri un appassionato della Terra di Mezzo oppure per il semplice lettore desideroso di approfondire. Può essere usato come compagno di viaggio quotidiano o aperto a caso alla ricerca di un’ispirazione. Perché la vita e l’opera di Tolkien sono una vera e propria miniera di tesori per riflessioni su letteratura, arte, scrittura, sulle sue stesse opere e quelle dei suoi numerosi epigoni. In occasione di questa uscita riportiamo la prefazione del libro, affidata a Roberto Arduini, dal titolo La fantasia, tra scrittura e reale. Si tratta di uno dei più importanti studiosi di Tolkien, autore di oltre 30 pubblicazioni dedicate a diversi aspetti della Terra di Mezzo, oltre a essere socio benemerito e già Presidente della nostra Associazione.

redazione

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Cover Un Anno con TolkienDETTAGLI TECNICI

Titolo: Un Anno con Tolkien
Autori:
 Roberto Arduini e Cecilia Barella
Formato: Brossura con alette
Copertina: J.R.R. Tolkien (1925)
Pubblicato da: Eterea Edizioni
Data di pubblicazione: maggio 2023
Pagine: 488
Dimensioni: 15×21 cm
ISBN: 9788832069310
Prezzo di copertina: 24 €

 

 

LINK ESTERNI:
– Vai al sito web di Eterea Edizioni

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Bompiani: il 10 maggio il 4° libro della History

Copertine nuove HistoryIl 10 maggio uscirà per la casa editrice Bompiani La Formazione della Terra di Mezzo, il quarto volume della History of Middle-earth. Si tratta di un nuovo inedito, mai pubblicato prima in italiano. Dopo Il Libro dei Racconti Perduti – volume 1 e volume 2 – e I Lai del Beleriand, la casa editrice milanese compirà un altro tassello nella traduzione completa di The History of Middle-earth. Gli argomenti contenuti nel nuovo volume sono molto interessanti: si potrà finalmente capire la lenta transizione che da I Racconti Perduti ha portato Il Silmarillion, con una serie di nuovi scritti nei quali si può leggere per la prima volta alcuni dei nomi e degli eventi che avranno in seguito forma più compiuta.

Da Bompiani l’economica in volume unico

Stand Bompiani al Salone del LibroCon un po’ di ritardo rispetto alla data prevista del 3 gennaio – anniversario tolkieniano per antonomasia – e anche un po’ in sordina, ecco che finalmente la casa editrice Bompiani fa uscire l’edizione economica in volume unico del Signore degli Anelli. Con questo ultimo tassello si conclude quindi idealmente la diatriba scatenata con la nuova traduzione di Ottavio Fatica, la conseguente querela della traduttrice della vecchia edizione, Vittoria Alliata di Villafranca, la sua rottura con Bompiani e l’imposizione del ritiro di tutte le copie del Signore degli Anelli dalle librerie di tutta Italia. Ecco, ora tutto è tornato normale, con il capolavoro di J.R.R. Tolkien ora disponibile in tutte le edizioni: cartonato, in brossura economica e in tre volumi.

A marzo 2023 uscirà un nuovo libro di Tolkien

Battle of MaldonÈ stato annunciato un nuovo libro in uscita di J.R.R. Tolkien. E ancora una volta l’Italia ha aperto la strada. Il volume vedrà insieme per la prima volta The Battle of Maldon seguito da The Homecoming of Beorhtnoth. Il volume sarà pubblicato da HarperCollins il 30 marzo 2023.
A curarlo è Peter Grybauskas, accademico alla Maryland University, allievo di Verlyn Flieger, tra i più attivi e noti studiosi tolkieniani e amico dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, con cui ha realizzato diversi progetti editoriali, tra cui la partecipazione a C’era una volta lo Hobbit (Marietti, 2012) e a molte conferenze in Italia e negli Stati Uniti. Il Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm - edizione 2019Nel nostro Paese questa scelta non è una novità perché già dal 2010 Bompiani editò il testo di Tolkien Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm (Bompiani) a cura di Wu Ming 4, con la traduzione italiana del poema breve La Battaglia di Maldon e un articolo monografico di Tom Shippey, massimo esperto tolkieniano vivente. Il volume è stato ristampato nel gennaio 2019 con una nuova traduzione del testo di Tolkien firmata da Giampaolo Canzonieri. È normale che un progetto del genere sia nato prima in un Paese non di lingua inglese, in cui capire il contesto storico e culturale è fondamentale per comprendere un’opera complessa come Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm, perché queste opere non sono studiate a scuola o all’università.