Serie tv, Nuova Zelanda: ricchi grazie a Tolkien

Serie tv Amazon On PrimeLa serie tv ancora non c’è, ma c’è già che si sfrega le mani…  in attesa di aggiornamenti sulla serie The Lord of the Rings on Prime, ha tenuto banco la notizia, riportata da Radio New Zealand e confermata da Variety e Deadline negli Stati Uniti, che riguarda lo stratosferico budget stanziato, che si aggirerebbe sui 450 milioni di dollari. Una cifra enorme, superiore a quella di qualsiasi serie tv finora progettata, considerando anche il fatto che non è ancora chiaro quale sia il numero esatto degli episodi dei quali si compone la serie, il che impedisce di fare un raffronto con serie che hanno avuto budget costosi, come Game of Thrones. Resta il fatto che sia un budget enorme, che porta con sé altre interessanti considerazioni.

«Avremo lavoro per decenni»

Amazon Stuart NashSempre in questo periodo, infatti, si è potuta registrare la dichiarazione di Stuart Nash, Ministro dello sviluppo economico e del Turismo della Nuova Zelanda, secondo il quale «la serie sarà la più grande serie televisiva mai realizzata e darà lavoro alla Nuova Zelanda per decenni». Dopo la crisi economica degli ultimi anni, le strategie per far ripartire l’economia sono sempre complesse, il tutto complicato dalla pandemia di Covid-19; e la possibilità, come prospettato dal ministro, di dare lavoro per decenni a un intero Paese – con in cambio agevolazioni fiscali per la produzione – grazie a una produzione artistica è sicuramente un bel segnale, perché dimostra una volta di più di come l’arte «possa dar da mangiare», e non solo alle grandi maestranze. Dal canto suo, Jennifer Salke, capo degli Amazon Studios, ha giustificato la spesa salita alle stelle: «Il mercato è pazzo, come si è potuto veder con il caso della serie Knives Out», ha detto riferendosi al fatto che Netflix è arrivata a pagare ben 469 milioni di dollari per due sequel. Amazon: Jennifer SalkeE riferendosi al budget per la serie tv su Il Signore degli Anelli, ha continuato: «Questa è una stagione completa di una serie enorme che ha richiesto la costruzione di un intero mondo. È una cifra folle da leggere, ma stiamo davvero costruendo l’infrastruttura di ciò che sosterrà l’intera serie. Ma siamo stati in situazioni in cui le offerte iniziano a diventare incredibilmente alte. La competizione è molto dura e dobbiamo prendere decisioni sulla direzione futura da impartire al mercato e dove tracciare la linea. Il pubblico de The Lord of the Rings? È enorme! Aspiriamo a un pubblico gigantesco e globale che si presenterà all’appuntamento televisivo e siamo abbastanza fiduciosi che ciò accadrà».

La cultura porta soldi

NumenorCome si è già visto, anche la produzione dell’esalogia di Peter Jackson non ha semplicemente aumentato il turismo e moltiplicato i viaggi in Nuova Zelanda da tutto il mondo, ma ha dato da lavorare a un sacco di cittadini dello stesso Paese, perché una grande produzione, cinematografica o televisiva che sia, mette in moto un sacco di intelligenze: non solo chi si occupa della regia, o i responsabili degli effetti visivi e sonori, tanto per fare un esempio; ma pure chi si occupa anche solo di un piccolo gradino della grande costruzione che si va a mettere in piedi, come il responsabile della metallurgia o coloro che si occupano dei cavalli. Parlando, in questo caso, di una serie televisiva che andrà a ricreare il mondo della Terra di Mezzo, e una parte di mondo che finora non abbiamo visto, è chiaro che le occasioni di lavoro per la popolazione locale aumenteranno, perché ci sarà bisogno di molte maestranze, ancor più che nelle precedenti produzioni legate alle opere di J.R.R. Tolkien, dato che con tutta probabilità vedremo riprodotte svariate culture. La Seconda Era, rispetto alla Terza, è un mondo ancora lontano dal declino, e tante popolazioni sono ancora al loro fulgore. Basti pensare alla creazione del mondo di Númenor, diviso in quattro zone: ogni luogo dovrà essere descritto in maniera mirabile e precisa, e ci sarà parecchio lavoro per chi, in Nuova Zelanda, lavora nell’ambito della pesca e dell’agricoltura, vista la precisione con la quale Tolkien descrive Númenor nel racconto incompiuto Aldarion ed Erendis. Varietà di paesaggi, ambientazioni e culture aumentano l’esigenza di avere parecchie persone a disposizione. Questo porta ovviamente una cifra più alta per il budget e di conseguenze più possibilità di lavoro per un numero maggiore di persone. Sia Amazon che la Nuova Zelanda stanno investendo molto in questo progetto, e c’è da augurarsi che sia un successo perché può portare benefici davvero a tutti.

 

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LINK ESTERNI:
– Vai alla pagina facebook Lords for the Ring on Prime
– Leggi il comunicato di Amazon

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1 Comment to “Serie tv, Nuova Zelanda: ricchi grazie a Tolkien”

  1. Daniela ha detto:

    Peccato non essere in Nuova Zelanda, non sapete cosa pagherei per lavorarci, ma anche se grande è il desiderio l’età mi dice che devo tenere i piedi per terra.
    Ragazzi però mettere mano sui costumi WOW!!!Che sogno!! 😀

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