«Lo Hobbit? Più che Tolkien è tecnologia»

Libro: Dictonnaire Tolkien di Vincent FerréCi sono alcuni dettagli che mostrano l’influenza di un autore aldilà del solo numero dei suoi lettori: possono essere seminari, conferenze o associazioni di appassionati che si dedicano a lui. Possono essere libri, saggi, studi sulla sua opera e la sua carriera. Tutto questo denota un riconoscimento e un interesse che non è alla portata di tutti gli scrittori. Mostrare questo interesse e spiegarne le motivazioni è esattamente lo scopo del Dictionnaire Tolkien, un libro, o, più precisamente, un dizionario enciclopedico che ha visto la partecipazione di oltre 60 persone per un periodo da fine del 2008 all’estate 2012. La casa editrice Cnrs Editions lo ha inserito in una collana di dizionari in cui sono usciti in contemporanea anche volumi dedicati a Gustave Flaubert, Alexandre Dumas e André Malraux e J.R.R. Tolkien, per presentare «la migliore ricerca francese ed europea, risultata da convegni, università e centri d’eccellenza che trasmettono l’avanzamento della conoscenza presso il grande pubblico». Appena uscito in lingua francese, in circa 340 voci (oltre 600 pagine) è la fotografia di tutto il mondo immaginario di Tolkien e in parte della sua biografia, vale a dire, il mondo secondario e il mondo primario. Oltre le voci e la presentazione, il dizionario è arricchito da riferimenti, fonti e suggerimenti per estendere il testo. In effetti, data la moltitudine e la varietà degli autori, nelle voci vi è una notevole differenza che va da quelle che hanno appena alcuni paragrafi a quelle di più pagine e da un solo redattore fino a un intero gruppo. Un elenco di autori e delle aree studiate è disponibile sul sito internet del direttore di questo libro, Vincent Ferré. È importante chiarire una cosa: questo libro non è una traduzione di un testo inglese, è un testo scritto da autori francofoni per i lettori francofoni ed è quindi un sorprendente riconoscimento ai redattori, ai nomi dei relatori delle conferenze di Rambures (2008) e Cerisy (2012) e degli altri autori di libri su Tolkien. Dell’importanza del Dictionnaire Tolkien ci parla proprio il curatore Vincent Ferré in un’intervista esclusiva all’Associazione romana studi Tolkieniani.

L’intervista
Per quale ragione ha scelto la forma di un dizionario per approfondire Tolkien?

Vincent Ferré«L’opera di J.R.R. Tolkien è talmente ricca e, possiede così tante sfaccettature – i racconti della terra di Mezzo (che si svolgono in diversi momenti della storia e sono stati redatti in prosa o in versi, su cinque decenni) i libri per bambini, i saggi sulla letteratura, le lingue; il rapporto con i testi medievali… – che proporre diversi approcci e sguardi complementari sembra fedele allo spirito di quest’opera. In tutto, hanno partecipato, 63 autori scrivendo da 1 a 15 articoli, che discutono, si rispondono, si completano talvolta, per quanto attiene al loro argomento specifico: letteratura inglese, medievale, comparata, ma
anche filosofia o storia, ma sempre attenendosi in maniera variabile a Tolkien. Questo perché il Dizionario si avvale ugualmente di accademici e studiosi non universitari, ma che hanno lavorato su quest’autore nel corso dei loro studi (con tesi, master o dottorati) e persino di lettori di Tolkien che pubblicano da anni su internet. Anche se fuori dall’istituzione universitaria, quindi, si tratta di lavori di notevole qualità».

Potrebbe dirmi di più sul tipo di ricerca effettuata su quest’autore e la sua opera?
Convegno: "Emergence de la recherche en neo medievistique"«Tolkien ha iniziato a essere studiato all’università da qualche anno, ma gli studi pubblicati in francese restano ancora pochi. Ho dunque sollecitato tutte le persone che hanno pubblicato studi autorevoli sull’autore: Isabelle Pantin, Leo Carruthers, Anne Besson, Michaël Devaux… Tutti, con l’unica eccezione di Irene Fernandez (purtroppo) hanno potuto partecipare al Dizionario. Poi ho contattato tutte le persone di cui conoscevo l’interesse per Tolkien e i cui lavori erano conosciuti dai lettori francofoni di Tolkien. È una delle particolarità francesi in rapporto alla letteratura a far sì che molti lettori desiderosi di condividere il gusto per uno scrittore propongano, via internet, dei testi spesso molto accurati e di qualità; questo è particolarmente vero nel caso di Tolkien, per cui il primo progetto in tal senso, nato alla fine degli anni ’90, ha coinciso con lo sviluppo del web in Francia. Infine, ho contattato Thomas Honegger, professore di letteratura medievale inglese all’università di Jena (Germania) e direttore di una casa editrice svizzera [Walking Tree Publishers, ndr] che pubblica da una quindicina d’anni, in inglese, molti importanti studi su Tolkien: lavorare con questa casa editrice, all’avanguardia su tutto quello che concerne la conoscenza dello scrittore, rappresenta per me la certezza di combinare il punto di vista francofono, molto vicino al testo, e il meglio della critica anglofona».

Nel corso delle sue ricerche, che cosa l’ha colpita sulla percezione di Tolkien o al contrario su ciò che non si sa di lui?
Libro: "Dictionnaire Tolkien" di Vincent Ferré«Ciò che ci ha collettivamente colpiti è l’immagine riduttiva che viene data di questo scrittore, la cui opera è spesso ridotta a uno o due romanzi – Il Signore degli Anelli e più recentemente Lo Hobbit – sebbene essa annoveri dozzine di testi. E ci ha colpito il fatto che la sua personalità, fondamentalmente refrattaria alla “mediatizzazione” e alla celebrità, sia stata occultata da un’immagine pubblica semplicistica: il professore e il filologo, preoccupato di trovare una forma d’insegnamento il più possibile formativa per i suoi studenti di Oxford (ha insegnato per 35 anni!); il commentatore avveduto del XX secolo (delle due guerre mondiali, dell’evoluzione delle società occidentali, della corsa alla tecnologia); l’autore desideroso di combinare i suoi gusti personali per la letteratura medievale con la convinzione che la letteratura debba aiutare a vedere e comprendere il mondo… Tutte queste sfaccettature sono talvolta difficili da percepire insieme, il che spiega perché l’immagine mediatica di Tolkien sia sovente
riduttiva, dunque ingiusta».

Che cosa s’intende quando si rimprovera a Tolkien un certo conservatorismo?
Dictionnaire Tolkien«Ma chi lo rimprovera? Questa critica è abbastanza recente: in Francia risale agli anni ’80, quando un giornalista (ho ritrovato l’articolo, negli archivi del suo editore francese, Cristian Bourgois editore) scrisse che la Contea (il paese degli Hobbit) fosse un’età dell’Oro, un luogo idilliaco… Il che è ampiamente un controsenso, ma un controsenso che è stato poi ripetuto negli articoli pubblicati in seguito – si sa come nascono i cliché e i luoghi comuni nei mass media. Effettivamente Tolkien celebra la natura e le relazioni umane, in un quadro rurale preservato da una certa modernità industriale, ma nello stesso tempo, si burla degli abitanti che si rifiutano di vedere il mondo esterno, passando il loro tempo in rivalità campanilistiche, per cui la loro stessa taglia (gli Hobbit sono alti un metro) simbolizza la piccolezza morale… Tolkien è sempre nella sfumatura e nella complessità. Ora gli stessi elementi possono essere valorizzati o criticati, a seconda della tendenza politico (o dei pregiudizi) dei lettori: Tolkien è ecologista ante litteram o contro il progresso? Mi sembra che la risposta dipenda ampiamente dal lettore, che può prendere conoscenza dell’opera nella sua complessità o scegliere in maniera semplicistica di incollare un’etichetta su quest’autore. L’interesse del Dizionario di Tolkien è anche quello di permettere ai lettori, che conoscano o meno Tolkien, di farsi un’idea sulla base di elementi tangibili e fondate, aldilà dei cliché».

Secondo lei, quali sono i punti di forza e i punti di debolezza degli adattamenti di Tolkien al cinema?
Vicent Ferré«Non mi posso pronunciare su Lo Hobbit che si annuncia; l’impressione, tuttavia, è che Peter Jackson si meno interessato ad adattare Tolkien (e come potrebbe, dato che sono stati annunciati tre film a partire da un romanzo tre volte meno lungo del Signore degli Anelli?) quanto piuttosto di esplorare il mondo e le tecnologie cinematografiche che ha creato nella sua precedente trilogia. Ciò che mi rimane in positivo dei tre film diffusi nel 2001/2003, è il lavoro realizzato da Alan Lee e John Howe, artisti che illustrano le opere di Tolkien da trent’anni e che hanno messo il loro talento e la loro visione al servizio della necessaria “verosimiglianza” del mondo presentato allo spettatore. Ma il merito principale dei film è (ai miei occhi) di aver permesso a numerosi spettatori di scoprire il romanzo e, talvolta, altre opere di Tolkien (come ad esempio I Figli di Húrin)».

Perché Signore degli Anelli è diventato un fenomeno della società? È già un classico?
Convegno Francia: Charles Delattre e Vincent Ferré«Gli esperti della ricezione di Tolkien concordano nel dire che la ricchezza, la complessità delle sue opera, così come la sua “plasticità”, è il segreto del suo successo: i testi di Tolkien sollecitano l’attività creatrice del lettore, sia sotto forma di racconti (numerosi fan hanno
scritto racconti che si svolgono in questo universo), sia di illustrazioni o di attività ludiche (giochi di ruolo, videogiochi…). Inoltre, Tolkien è uno dei più grandi “traghettatori” del XX secolo: permette ai lettori di accedere a un’eredità “europea”, rimaneggiata nella sua opera, combinando letteratura medievale e letteratura antica, le fiabe e l’eredità romantica. I lettori sentono l’autenticità di questa profondità storica e letteraria. E, nello stesso tempo, la letteratura dell’immaginario (il fantasy nel caso di Tolkien) resta un genere al margine, fatto per piacere ai lettori perché fuori dall’istituzione scolastica e universitaria. In realtà, Tolkien non è che un classico se non in alcuni ambiti: lo Hobbit è un classico della letteratura per ragazzi. Il Signore degli Anelli è un classico del fantasy, ma nello stesso tempo egli è apprezzato e ormai insegnato nella scuola secondaria, nei licei, nelle università, leggere Tolkien permette al lettore di essere libero di dare il proprio giudizio, senza alcuna prescrizione esterna».

GUARDA IL VIDEO:
youtube placeholder image
 

– Vai al sito della casa editrice Cnrs Editions
– Vai al sito di Vincent Ferré
– Vai al reportage del Convegno di Cerisy
.


 

Ora le slot machine: la denuncia della Tolkien Estate

Slot machine sul Signore degli AnelliA poche settimane dall’uscita del lungo atteso adattamento cinematografico di The Hobbit di J.R.R. Tolkien, gli eredi dello scrittore e l’editore del romanzo HarperCollins hanno sporto denuncia nei confronti di Warner Bros., New Line e del produttore Saul Zaentz, per quelle che ritengono violazioni dei diritti loro concessi. Nella denuncia (qui si può leggere la versione completa), che comporta un risarcimento danni per 80 milioni di dollari, depositata lunedì alla corte distrettuale di Los Angeles, la Tolkien Estate e l’editore inglese sostengono che sono stati violati i diritti d’autore, che la Warner Bros e la controllata New Line hanno in concessione da Saul Zaentz Co. Il punto cruciale della causa è che il contratto sui diritti d’autore vecchio di decenni: «Le parti contraenti del testo originale avevano previsto solo una licenza limitata sul diritto di vendere i prodotti di consumo del tipo regolarmente commercializzato all’epoca, come statuette, vasellame, articoli di cancelleria, abbigliamento e simili», afferma la denuncia. «Nel contratto non è inclusa la concessione di sfruttamento dei diritti d’autore elettronici o digitali, su media che ancora non erano stati inventati o altri beni immateriali come i diritti in materia di servizi». Quindi, tra questi non rientra Il Signore degli Anelli – La compagnia dell’anello: gioco di slot online (potete vederne un video in fondo all’articolo). Slot machine online del Signore degli AnelliLa Tolkien Estate ne è venuta a conoscenza tramite una e-mail di spam al suo avvocato nel settembre 2010, cosa che ha causato un esame sui limiti dell’accordo sullo sfruttamento dei diritti d’autore. La casa che tutela i diritti degli eredi di Tolkien ha poi fatto sapere di aver appreso che la Warner Bros ha realizzato slot machine tradizionali, con i diversi personaggi del Signore degli Anelli da far combaciare nelle combinazioni vincenti, così come di altri prodotti fuori dei limiti del contratto originale.

Logo della La denuncia espone poi la storia del contratto di sfruttamento dei diritti d’autore connesso allo Hobbit e al Signore degli Anelli, che ebbe inizio nel 1969, ma che vide il produttore cinematografico Saul Zaentz comprarli soltanto nel 1976. Nel 1978 l’azienda Usa produsse la versione animata del Signore degli Anelli, scritto principalmente da Peter S. Beagle e diretto dall’animatore Ralph Bakshi. Oggi, attraverso la Middle-earth Enterprises, Saul Zaentz possiede in tutto il mondo i diritti di sfruttamento di Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli nelle versioni per il cinema, il teatro e i diritti di merchandising. Ma
Zaentz, sostiene il legale, non ha diritti contrattuali riservati «non espressamente concessi nel contratto». Ma la Warner Bros e gli altri imputati si sono «con audacia crescente, impegnati in un modello costante e crescente di usurpazione dei diritti d’autore a cui non hanno diritto», è scritto nella denuncia. Ad esempio, i loro diritti prevedono solo merce “tangibile”, non videogiochi scaricabili disponibili solo su computer portatili, smartphone, tablet o per Facebook. «Gli imputati hanno anche affermato e continuano ad affermare di avere diritti relativi a una vasta gamma di beni e servizi al di là del loro contratto di copyright e hanno registrato marchi e depositato brevetti in categorie commerciali senza limitazione, tra cui alberghi, ristoranti, agenzie di viaggio, suonerie, giochi online/scaricabili e complessi residenziali: tutte categorie i cui diritti d’autore non sono stati chiaramente concessi loro». Nella denuncia la Tolkien Estate elenca diverse categorie di prodotti, ma è particolarmente irritata dai nuovi giochi d’azzardo, che sviluppano elementi non presenti nella storia del Signore degli Anelli. «Non solo la produzione di giochi d’azzardo superano palesemente la portata dei diritti d’autore degli imputati, ma questo comportamento illecito ha la conseguenza di indignare lo zoccolo duro dei lettori forti di Tolkien, causando un danno irreparabile per l’eredità dello scrittore e la reputazione delle sue opere». La causa intentata dalla Tolkien Estate giunge ora dopo lunghe discussioni e tentativi di transazione non andati a buon fine con le ditte Usa citate sopra e sarà l’inizio di una altrettanto lunga battaglia legale. Naturalmente, non sfugge la concomitanza con l’uscita del film, da cui la denuncia trarrà maggiore visibilità.

È il momento giusto per leggere Lo Hobbit

Libro: Lo HobbitÈ il momento giusto. Manca un mese all’uscita del primo dei tre film che Peter Jackson ha dedicato allo Hobbit di J.R.R. Tolkien, e c’è tutto il tempo per leggere il libro dello scrittore inglese. Se non avete mai letto Lo Hobbit, o ancor di più se lo avete fatto tempo fa, il nostro più vivo consiglio è utilizzare questo mese per leggere il volume. Si tratta di un libro che merita veramente per il suo stile, ma soprattutto perché leggerlo ora vi permetterà di vedere la storia attraverso la vostra immaginazione, in modo da potervi fare un’idea personale dei personaggi e del paesaggio descritto nei dettagli prima che il film lo faccia per voi. Dopo aver visto il film e per lungo tempo sarà impossibile leggere la storia di Bilbo Baggins senza pensare immediatamente a Martin Freeman!

Libro: Lo Hobbit edizione AdelphiPer introdurvi nel mondo dello Hobbit, ecco le parole dello stesso Tolkien: «Se vi piacciono i viaggi fuori del confortevole e accogliente mondo occidentale, oltre il Confine delle Terre Selvagge, per poi tornare a casa, e pensate di poter provare un certo interesse per un umile eroe, ecco la storia di questo viaggio e di questo viaggiatore. Il periodo e il tempo antico fra l’Età Fatata e il dominio degli Uomini, quando la famosa foresta di Bosco Atro esisteva ancora e le montagne erano piene di pericoli. Nel percorso verrete a imparare molte cose (come è capitato a lui) su Troll, Orchi, Nani ed Elfi e potrete dare uno sguardo alla storia e alla politica di un’epoca trascurata ma molto importante. Infatti il signor Bilbo Baggins andò in visita a vari personaggi di rilievo; ebbe una conversazione con il drago Smaug; fu presente alla Battaglia dei Cinque eserciti. Tutto ciò è tanto più singolare in quanto egli era uno Hobbit. Finora gli Hobbit sono stati trascurati nella storia e nella leggenda, forse perché — in genere — preferivano le comodità alle emozioni. Questo resoconto, fondato sui ricordi di un anno elettrizzante nella vita solitamente tranquilla del signor Baggins, vi darà un’idea abbastanza chiara di questo rispettabile popolo che adesso (a quanto si dice) sta diventando piuttosto raro. Non amano il rumore».

Libro: Lo Hobbit tascabile BompianiAllora, prendete il libro, meglio ancora un’edizione Adelphi o comunque senza le annotazioni di Douglas A. Anderson (se avete solo Lo Hobbit Annotato, lasciate stare tutte le note e gli apparati critici) e immergetevi nella storia. Gustatevi una decina di pagine a sera, prima di andare a letto, vivendo nella vostra mente l’avventura fantastica di Bilbo, Gandalf e dei nani.  Piano, piano vi farete un’idea precisa di diversi personaggi e della Terra di Mezzo. Soprattutto sarà la vostra idea della storia. Se farete questo, vedrete che la visione del film di Peter Jackson sarà per voi ancor più godibile. Potrete sapere esattamente dove il regista cambia la storia, potrete cogliere tutti gli accenni e i dettagli, e soprattutto potrete stupire tutti i vostri amici con una conoscenza più fresca e puntuale dell’opera di Tolkien. Insomma, il tempo c’è ed è il tempo giusto. Noi
abbiamo messo Lo Hobbit sul comodino.
E voi, cosa leggerete stasera?

.


 

Da Verona a Milano. Due eventi per Tolkien

Lo-Hobbit-Thorin-ScudodiquerciaAbbiamo unito due eventi in questa copertina perché, insieme alla manifestazione tenuta a Castellanza, testimoniano una piccola rinascita delle iniziative legate a J.R.R. Tolkien nel nord Italia, rimasta sguarnita dopo il trasferimento nel Lazio della Hobbiton. Continuano, infatti, vicino Verona gli incontri dedicati allo scrittore inglese. Sabato, 10 novembre 2012, alle 18.00 si terrà “Alla Scoperta del Fantasy : J.R.R.Tolkien e il suo Capolavoro. Il Medioevo e il Fantastico“. L’intervento si svolgerà alla Biblioteca Comunale, in via Segni 2, a Grezzana (Verona). L’evento è inserito in un ciclo di conferenze dedicate al Signore degli Anelli che si è tenuto ogni due mesi circa, dal marzo scorso. Ne avevamo parlato qui. Ad intervenire sarà Roberta Tosi, critico d’arte e giornalista, ma anche presidente della Compagnia degli Argonath. Le date in cui si è svolto sono state: 3 marzo, 5 maggio, 8 settembre e 10 novembre (si può scaricare il programma qui). Il ciclo di incontri è nato grazie alla collaborazione con la Biblioteca Civica del Comune di Grezzana, in provincia di Verona che ha deciso di ospitare tutti gli incontri della Compagnia. Il primo ha avuto un carattere introduttivo all’opera di Tolkien e sul significato (e valore) stesso del fantasy. Il tutto in vista del film di Peter Jackson sullo Hobbit che uscirà a dicembre.

Roberta TosiDi tutto questo avevamo parlato con Roberta Tosi, che ci ha descritto come si svolgono i vari incontri: «Solitamente gli incontri li “conduco” io, in un dialogo aperto con chi è presente, tutti sono liberi di intervenire con ulteriori riflessioni o suggerimenti». «Al momento sono io la principale relatrice – ha concluso Tosi -, ma poi interverranno anche i vari membri della Compagnia. Abbiamo anche organizzato alcuni incontri con amici come Roberto Fontana». Per avere ulteriori informazioni sulla Compagnia degli Argonath e sulle sue attività si può visitare il sito Minas Mal (Torre d’Oro – Diventa ciò che sei nato per essere), la loro pagina Facebook oppure si può scrivere una mail qui
o qui.

Ecco come Bilbo Baggins vola in Nuova Zelanda

Spot tv della Compagnia aerea New Zealand AirlinesÈ già febbre da Terra di Mezzo in Nuova Zelanda, con l’avvicinarsi della premiere mondiale il 28 novembre nella capitale Wellington di Lo Hobbit: un viaggio inaspettato (“The Hobbit: An Unexpected Journey”), primo dei tre film diretti da Peter Jackson e antefatto della trilogia del Signore degli Anelli, diventata negli scorsi anni un cult in tutto il mondo.
Inutile dire che vien subito voglia di mollare tutto e partire per la Nuova Zelanda. Magari prendendo un volo targato Air New Zealand, che vi porterà direttamente nella Terra di Mezzo prima ancora Peter Jackson nello spot della New Zealand Airlinesdi sbarcare agli antipodi. Non ci credete? Guardate allora qui il video che la compagnia aerea ha preparato in occasione dell’uscita del film. Negli avvisi di sicurezza ai passeggeri, sui voli della Air New Zealand, alle hostess si sostituiscono ora Bilbo e i suoi compagni, insieme con elfi, maghi e altri personaggi, compreso Gollum. Nel video di 4 minuti compare lo stesso Jackson, a cui cade di mano un anello e rischia di perderlo, tanto da chiamarlo: «Il mio tesoro!».

Un Anello… di cipolla? I panini di Gandalf e Bilbo

Spot tv di Dennys: 2 GandalfIl grado zero. Lo abbiamo raggiunto. Abbiamo toccato il fondo e proprio per questo vogliamo parlarne. Del resto, era facile prevederlo, con tre film di Peter Jackson alle porte per il libro Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien. Nell’intervista a Le Monde di quest’estate il figlio Christopher, erede letterario dello scrittore, lo aveva detto: «Sarà un circo Barnum». Ecco, prepariamoci allo tsunami… Siete pronti? Turatevi il naso e buttattevi nell’articolo, ma dovete sorbirvelo fino in fondo!!!

Nuovo spot sullo Hobbit Ma è internazionale

Banner dei Nani di Lo Hobbit di Peter JacksonSbarca online un nuovo spot tv destinato al mercato internazionale di Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato. Le due major Usa produttrici, New Line Cinema e MGM, lo hanno diffuso via web. L’attesissimo primo capitolo diretto da Peter Jackson e ispirato al romanzo Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien, arriverà a dicembre nelle sale di tutto il mondo e ormai non c’è una settimana in cui non giunga una novità dalla Nuova Zelanda. Il video non contiene scene inedite, ma tutta una serie di nuove sequenze, che permette di dare un’occhiata ai protagonisti di questa storia, tra cui Bilbo (Martin Freeman), Gandalf il Grigio (Ian McKellen) e Gollum (interpretato da Andy Serkis con l’ausilio della motion capture). Sono presenti anche Thorin Scudodiquercia (Richard Armitage) e i nani Nori (Jed Brophy), Fili (Dean O’Gorman), Dori (Mark Hadlow), Bofur (James Nesbitt), Gloin (Peter Hambleton), Dwalin (Graham McTavish), Balin (Ken Stott), Oin (John Callen), Bombur (Stephen Hunter), Bifur (William Kircher), Ori (Adam Brown) e Kili (Aidan Turner). Se vi siete persi il recente (e impressionante) secondo trailer cinematografico dello Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato lo potete vedere in fondo all’articolo, insieme al primo trailer ufficiale.

youtube placeholder image

I timori di J.R.R. Tolkien in una lettera inedita

Lettera di Tolkien ad Arthur RansomeSiamo alle solite: c’è la realtà e quella riportata. Ecco la seconda sotto forma di notizia: una lettera inedita dello scrittore inglese John Ronald Reuel Tolkien (1892-1973) rivela le sue preoccupazioni per l’andamento delle vendite dello Hobbit (1937), giudicate scarse subito dopo la sua uscita. Il romanzo di Tolkien uscì il 21 settembre 1937 e quest’anno se ne è festeggiato il 75esimo anniversario, come abbiamo scritto qui. Era il primo libro di quello che allora era un tranquillo e sconosciuto professore di inglese all’università di Oxford. La lettera inedita è stata ritrovata in una collezione di scritti di Tolkien custodita nella biblioteca dell’Università di Leeds, dove insegnò dal 1921 al 1925 prima di trasferirsi a Oxford. Scrivendo ad Arthur Ransome, Tolkien faceva presente che avrebbe voluto fosse pubblicata una seconda edizione rivista dello Hobbit, ma non era sicuro che ci sarebbe stata «perché le vendite non sono poi così elevate». L’autografo rivela anche che Ramsone suggerì all’autore di modificare alcune parti del libro e che Tolkien fu felice di apportare per rendere la narrazione più scorrevole. Fin qui è quello che riportano le agenzie di stampa, la Bbc inglese e soprattutto il sito della Facoltà di inglese dell’università di Leeds. Ora vediamo però cosa c’è di nuovo e cosa in realtà si sapeva già.

L’ArsT a Lucca Comics: Aspettando Lo Hobbit

Lucca Comics and Games: manifesto 2012Ci risiamo. Gli hobbit e le cronache della Terra di Mezzo stanno tornando, con il nuovo film Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato, tratto dal famosissimo romanzo di John Ronald Reuel Tolkien, primo capitolo della nuova trilogia cinematografica firmata dal regista neozelandese Peter Jackson, già al timone della celebre saga del Signore degli Anelli. Dopo i film il nome di J.R.R. Tolkien è conosciuto in tutto il mondo. Ma lo era anche prima, visto che Il Signore degli Anelli è uno dei libri più venduti con oltre 160 milioni di copie distribuite. E in cima alle vendite c’è anche Lo Hobbit, che di copie ne ha vendute oltre 50 milioni. Quanti vorrebbero approfondire in maniera seria alcuni dei temi trattati da Tolkien?

Nell’anno del 75esimo anniversario della pubblicazione dello Hobbit, l’Associazione romana studi Tolkieniani torna a Lucca Comics and Games 2012 portando i suoi seminari quest’anno tutti dedicati al libro di Tolkien, il primo della sua carriera di narratore delle vicende della Terra di Mezzo. Aspettando Lo Hobbit studiosi e scrittori approfondiranno alcuni aspetti delle opere del Professore di Oxford, anche su tematiche meno conosciute, per introdurre a Tolkien anche quei lettori che si avvicinano per la prima volta. Gli autori hanno partecipato all’antologia “C’era una volta… Lo Hobbit – Alle origini del Signore degli Anelli”, pubblicato in questi giorni dalla casa editrice Marietti 1820, in concomitanza con il film di Peter Jackson, che sarà nelle sale italiane il 13 dicembre prossimo.

Nuova Zelanda: monete e stampe per lo Hobbit

Banner Lo Hobbit sito delle poste della Nuova ZelandaChe avessero il sangue alla testa lo sapevamo. Vivendo a testa in giù è anche normale! Ora giunge dagli antipodi una notizia a dir poco sorprendente: Wellington, capitale della Nuova Zelanda cambierà nome. Per festeggiare l’uscita dello Hobbit, in occasione dell’anteprima mondiale del 28 novembre, si chiamerà “The Middle of Middle-earth”, il Centro della Terra-di-mezzo
Continua così l’operazione un po’ stramba di trasformare la Nuova Zelanda in una reale Terra di Mezzo. Secondo il sindaco, Celia Wade-Brown, la città spenderà oltre un milione di dollari neozelandesi (700mila euro) per allestire la cerimonia del tappeto rosso al Teatro Embassy, nel centro della città, per il primo dei tre film dedicati allo Hobbit, l’altro romanzo dello scrittore J.R.R. Tolkien: Lo Hobbit: un viaggio inaspettato (“The Hobbit: An Unexpected Journey”). La festa coinvolgerà, però, tutta la città, ove saranno esposte opere e si svolgeranno manifestazioni a tema hobbit. Inoltre, Stuff.co.nz ha rivelato che: «La centrale piazza Courtenay Place sarà coperta da oltre 500 metri di tappeto rosso, che si estende da Taranaki Street fino al teatro Embassy. I protagonisti del film dovranno percorrerli tutti a piedi. Il Comune installarà grandi schermi a Waitangi Park per mandare in diretta la cerimonia del tappeto rosso». Tutto questo, nella speranza che l’anteprima del film possa attrarre più pubblico possibile, molte di più della precedente trilogia (quella per il Ritorno del re ebbe più di centomila persone). Ma c’è di più!

“The fall of Arthur” di J.R.R. Tolkien è ufficiale

Dipinti: La notizia, anche se solo in sordina era già trapelata e anche noi ne avevamo parlato nel luglio scorso. Ora però è ufficiale: sia la HarperCollins Publishers che la sua “sorella Usa”, la Houghton Mifflin Harcourt, pubblicheranno un nuovo inedito di J.R.R. Tolkien nel 2013. La novità è che “The Fall of Arthur” sarà sicuramente nelle librerie dalla primavera prossima, precisamente il 23 maggio 2013 (e ne sono già state annunciate le traduzioni in francese e spagnolo). Ci sono alcuni dettagli in più, e alcune smentite, rispetto alla notizia di luglio. Tutto è iniziato quando Christopher Tolkien, figlio di John Ronald Reuel ed esecutore letterario delle sue opere, si è presentato alla casa editrice a Londra. «Credo che vi potrebbe interessare pubblicare questo», ha detto al direttore editoriale Chris Smith, mostrando un manoscritto. «Si intitola: La caduta di Artù». Un poema inedito, non concluso, di circa mille versi, ispirato da un quadro del pittore inglese John Mulcaster Carrick, in cui si vede il mitologico sovrano a terra, sollevato per un braccio da un cavaliere. Entrambi sono rivolti verso il mare dove una nave si allontana confusa nelle nebbie del tramonto. Non è chiaro se Artù sia ancora vivo.

A Leeds una placca blu per J.R.R. Tolkien

Leeds, la L’autore del Signore degli Anelli, J.R.R. Tolkien, potrebbe essere stato ispirato a creare la Terra di Mezzo, mentre passeggiava in un bosco di Leeds. Il suggerimento è giunto da Kevin Grady, direttore del Leeds Civic Trust, e la conferma viene dall’inaugurazione di una placca blu per lo scrittore in una casa della città inglese. Le “blue plaques” sono delle installazioni permanenti che collegano un luogo col suo passato storico relativo a una persona o a un evento. «Ho letto Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli nel 1961, quando avevo 11 anni, ed sono rimasto subito affascinato dal mondo che Tolkien aveva creato», ha detto Grady, anch’egli laureato all’università di Leeds. «I libri erano allora relativamente poco conosciuti. Con il tempo, mentre giungevo all’università, Tolkien era diventato una figura di culto e ora i film di Peter Jackson hanno reso i suoi romanzi tra le storie più famose al mondo. È affascinante pensare che il mondo creato da Tolkien nel 1920 si stesse evolvendo nella sua mente mentre il professore si godeva le passeggiate nei boschi della Valle di Meanwood», ha concluso.

Cavalieri di Rohan: un nuovo videodiaro

Videogiochi: La casa di produzione di videogiochi Turbine ha rilasciato un nuovo diario degli sviluppatori di Lord of the Rings Online: Riders of Rohan, la nuova espansione del gioco di ruolo online ufficiale della trilogia di Tolkien (cioè un MMORPG: Massively Multiplayer Online Role-playing Game). Di Lord of the Rings Online abbiamo già parlato in passato. Riders of Rohan espande il mondo online della Terra di Mezzo in cui i giocatori dovranno unire le loro forze per cavalcare nelle pianure di Rohan. La nuova espansione includerà un incremento del limite raggiungibile dei livelli (il level cap), l’inclusione di luoghi come Amon Hen e la foresta di Fangorn, il nuovo sistema di combattimento a cavallo (Mounted Combat system) e molto altro ancora.

Alberi parlanti: ecco gli Ent del mondo reale

La marcia degli EntChe Tolkien fosse un amante della natura non è un mistero per nessuno; anche a chi si accosta alla sua opera solo superficialmente non può sfuggire la cura e il dettaglio con cui il Professore di Oxford descrive gli ambienti in cui i suoi personaggi si muovono, fin quasi a renderli co-protagonisti della storia. Una delle sue creazioni più originali, non basate cioè su figure fantastico-mitologiche preesistenti (come possono essere gli Elfi o i Nani o gli Orchi), sono proprio gli Ent, ossia i “Pastori degli Alberi”: figure gigantesche dall’aspetto arboreo, ma capaci di parlare e di muoversi autonomamente, il cui compito è di custodire le foreste. Perché per Tolkien, che amava appassionatamente gli alberi e le piante in generale, la foresta è un’entità dotata di una vita propria, indipendente da quella degli Uomini (e degli Elfi, e dei Nani…), ma non per questo meno “viva” e intensa, una vita di cui i personaggi si rendono conto solo quando essa si dimostra ostile, come nel caso della Vecchia Foresta ai confini della Contea, i cui alberi sembrano congiurare per ostacolare e sviare i viaggiatori, o del Vecchio Uomo Salice, che li attira e li incanta per poi intrappolarli all’interno del proprio tronco o annegarli nel fiume sulle cui rive cresce. Naturalmente tutto questo è solo frutto di immaginazione. Oppure no?

Scoperte le illustrazioni perdute del Signore degli Anelli

Mary FairburnIl ricercatore dell’Università di Otago, il dottor Paul Tankard, ha attirato l’attenzione dei media internazionali dopo aver rintracciato una serie di illustrazioni perdute per Il Signore degli Anelli, che erano state molto apprezzate dall’autore JRR Tolkien ma mai pubblicate.
Le illustrazioni, di un’artista inglese precedentemente poco conosciuta, Mary Fairburn, ora di 78 anni, vedova e residente a Victoria, in Australia, e la ricerca del dottor Tankard è state appena diffusa grazie a un articolo in prima pagina su The Times Literary Supplement.

Da Peter Jackson ecco il nuovo trailer

Peter JacksonPeter Jackson ha annunciato sul suo blog, sulle pagine di Youtube e Facebook che mercoledì, il 19 settembre, avrebbe rilasciato il nuovo trailer dello Hobbit– Un Viaggio Inaspettato in occasione della Tolkien Week. E così ha fatto! Potete guardare il nuovo trailer a fondo pagina. Si tratta della settimana in cui cadono contemporaneamente il 75° anniversario della pubblicazione del romanzo di J.R.R. Tolkien The Hobbit e i compleanni immaginari di Bilbo e Frodo Baggins, la cui festa è descritta nel primo capitolo del Signore degli Anelli, “Una festa a lunga attesa”. Così il regista neozelandese ha deciso di festeggiare la settimana regalando ai suoi fan un nuovo trailer con immagini inedite, ma Jackson ha promesso anche altro materiale…

Hobbiton a Palombara: si lavora al programma

Manifesto Hobbiton 2012La Società Tolkieniana Italiana sta ultimando il programma della Hobbiton 2012 (è la XIX per numero di edizioni edizione) che si terrà tra quasi dieci giorni, dal 28 al 30 settembre. Anche quest’anno la manifestazione si svolgerà nel centro Italia, nel bel borgo medievale di Palombara Sabina, in provincia di Roma, a circa 37 km dalla capitale. La manifestazione verrà ospitata all’interno delle sale e nel cortile del castello Savelli (XI secolo), che domina il centro storico della cittadina sabina. La grossa novità rispetto all’edizione scorsa e a quelle passate è il cambio di data, dallo ormai consueto primo all’ultimo fine settimana di settembre. Questo spostamento, dovuto come riferisce il presidente STI, Ninni Dimichino, all’indisponibilità della location, fa coincidere purtroppo la manifestazione tolkieniana con Romics, festival internazionale del fumetto, che si svolge alla Nuova Fiera di Roma.

Il compleanno di Bilbo da Dublino a Oxford

Compleanno di Bilbo BagginsA settembre ricomincia un po’ tutto: la scuola, il lavoro, il traffico e lo stress… Ma quest’anno è un mese particolare, almeno dal punta di vista tolkieniano. Mai come quest’anno, settembre vedrà lo svolgersi di molte ricorrenze e manifestazioni, sia straniere che estere. Visto che alle nostrane dedichiamo sempre molto spazio, ci occuperemo del mondo anglosassone. Dove sono molte le cose che accadono.

Frodo vive! Alla Marquette University

Biblioteca Raynor, Marquette University: collezione J.R.R. Tolkien«In un buco nel terreno viveva un hobbit». La storia racconta che questa frase fu scritta da J.R.R. Tolkien senza pensarci mentre correggeva gli esami dei suoi studenti, segnando così l’inizio del suo primo romanzo: Lo Hobbit. Le opere del professore di Oxford ha da allora raccolto generazioni di fedeli appassionati, che si sono immersi nella sua fantasia, diventando la base di qualsiasi libreria si rivolgesse a loro. Il 20 settembre ricorre il 75 ° anniversario della pubblicazione dello Hobbit. Come “casa” dei manoscritti di alcune delle opere principali dell’autore – tra cui lo stesso Hobbit e Il Signore degli Anelli, la Marquette University (a Milwaukee in Wisconsin – Usa) festeggia l’occasione, offrendo un corso su Tolkien e ospitando una serie di lezioni e una mostra sull’autore. La notizia, appena difussa, ha già provocato i gorgoglii “alla Gollum” (“Sì, il mio tessoro!”) degli appassionati studenti locali di Tolkien!
Un professore del dipartimento di inglese, Tim Machan, sarà il primo membro a tempo pieno della facoltà a tenere un corso su Tolkien. Machan è ben preparato per capire il famoso autore inglese: Raynor Library alla Marquette University«Il mio insegnamento e le mie ricerche si concentrano sulla letteratura medievale inglese e sulla linguistica. Sono particolarmente interessato alle istanze sociali connessi che producono cambiamenti nella lingua inglese. Sono interessato al modo in cui il linguaggio usato in letteratura e quello della vita di tutti i giorni sono in relazione tra loro e anche al rapporto tra la linguistica e gli studi letterari». Machan tiene regolarmente corsi su Chaucer, letteratura medievale, l’inglese antico, il norreno e la storia della lingua inglese: tutti argomenti che Tolkien stesso insegnò a Oxford nel corso della sua carriera accademica. «Nel corso si discuterà di come Tolkien dalle lezioni sul Beowulf, durante il giorno, potesse andare a casa per scrivere la sera di Frodo e della creazione di un nuovo universo», ha detto Machan.

Lego Signore degli Anelli: trailer e cover

Videogiochi: copertina di Lego - The Lord of the Rings L’attesa per i film di Peter Jackson è l’occasione per tutta una serie di iniziative collaterali. Ora è la volta dell’epica tolkeniana rivisitata in chiave Lego: come mai non ci avevano pensato prima? Il videogioco, dal titolo LEGO: Il Signore degli Anelli, è basata sull’opera principale dello scrittore J.R.R. Tolkien, uscirà in autunno ed ecco svelate le nuove immagini delle copertine ufficiali delle varie versioni del gioco. Come accaduto con tutti gli altri giochi LEGO, il titolo sarà disponibile per tutte le piattaforme.

Videogiochi: altra copertina di Lego - The Lord of the Rings Il videogioco uscirà in autunno e permetterà di vivere una nuova ed intensa avventura nella Terra di Mezzo con uno stile appassionante ed allo stesso tempo molto divertente come non si è mai visto in questa saga, fornendo un titolo adatto a tutti. Lo stile particolare di questa avventura è in linea coi precedenti titoli dello stesso genere, grazie al lavoro del team TT Games, artefice di quasi tutti i titoli del brand LEGO. Le diverse copertine sono tutte uguali: su tutte c’è la Compagnia dell’Anello in bella mostra. Il gameplay vero e proprio della saga, visti gli altri titoli LEGO e come si può vedere dal trailer, avrà quell’atmosfera ironica e sarcastica tipica dei titoli che ci hanno tenuto compagnia in questi anni.

Videogiochi: copertina completa di Lego - The Lord of the Rings Non si conosce, invece, se la trama del gioco seguirà l’opera di Tolkien o l’adattamento cinematografico dei tre film di Peter Jackson. Forse, LEGO: Il Signore degli Anelli ripercorrerà nello specifico solo uno dei tre film? Dopo l’annuncio ufficiale del gioco avvenuto qualche mese fa, è stato possibile ammirare il futuro gioco con un trailer ufficiale diffuso nel corso della GamesCom 2012 di Colonia, ma anche con una immagine raffigurante i principali protagonisti della serie ricreati in stile LEGO. LEGO: Il Signore Degli Anelli sarà disponibile nei negozi questo autunno su piattaforme PC, PlayStation 3, Xbox 360, Wii, DS, 3DS e PS Vita.

GUARDA IL TRAILER:


.


GUARDA IL TRAILER N.2:


.


 

A Castellanza il festival dei tolkieniani italiani

Manifesto del Castellanza festivalSi preannuncia come l’evento tolkieniano dell’anno in Italia, naturalmente dopo l’uscita del primo dei tre film di Peter Jackson sullo Hobbit di J.R.R. Tolkien. La terza edizione del festival Tolkieniana.net si trasferisce a nord di Milano, in una posizione invidiabile, a due passi dalla metropoli e dall’aeroporto di Malpensa. Per la prima volta a Castellanza, in provincia di Varese, nella bella sede di Villa Pomini, l’8 e il 9 settembre 2012 si svolgerà la grande riunione degli appasionati dei libri dello scrittore inglese. Dopo le due edizioni svoltesi nel 2005 e 2006 a Buccinasco (Milano), cui partecipò anche l’Associazione romana studi Tolkieniana, quest’anno gli organizzatori hanno voluto pensare in grande. Nuova location, più raggiungibile, nuove energie e soprattutto, grandi prospettive di crescita per un evento che aspira a divenire nazionale, ma che già guarda oltre le Alpi…
Il festival è organizzato dall’Assessorato alla Cultura di Castellanza e dalle associazioni Tolkeniana Net, Eldalië e Granburrone. Grazie al gran lavoro di Edoardo Volpi Kellermann e Gianluca Comastri, c’è una forte volontà di collegare presente e passato. Come nel 2006, infatti, la manifestazione si svilupperà su due filoni paralleli, che si articoleranno in altrettanti eventi: “Aspettando lo Hobbit” e “Ritorno a Númenor”. «Vogliamo puntare allo spirito originario del progetto Tolkieniana.net», ci dice Volpi Kellermann, «le parole d’ordine sono: “condivisione”, “passione per Tolkien” e “aspirazione interzionale”. Per questo abbiamo accolto la collaborazione di molti gruppi locali e abbiamo contattato scrittori e artisti italiani e stranieri». La forte caratterizzazione del festival è confermata anche dalle istituzioni. «Obiettivo del festival è avvicinare Tolkien al grande pubblico con interventi e iniziative che vanno dalla fascia basso-divulgativa a un livello culturale medio-alto», spiega Fabrizio Giachi, assessore alla Cultura di Castellanza, «legandolo a una parte della letteratura a lui correlata (epica, fiaba, fantasy e fantascienza) e a una tematica d’attualità: il valore intellettuale della letteratura di fantasia e i modi in cui le sue visioni possono contribuire al dibattito sullo sviluppo socioculturale sostenibile».

È a Portacomaro d’Asti la Terra di Mezzo

Locandina del concerto degli AinurAppuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di Tolkien oggi, venerdì 31 agosto, dalle 16 fino a tarda notte a Portacomaro. A curare la manifestazione sarà la Biblioteca Civica (coordinatrice Monica Parola) con la direzione artistica di Rosanna Masoero in collaborazione con la pro loco e l’associazione ‘Gente &Paesi’, coreografie dei Sentieri Tolkieniani di Osasco. Su John Ronald Reutel Tolkien, nato in Sudafrica nel 1892, ma traferitosi subito in Inghilterra, a Birmingham, molto si è scritto e si è discusso sino a voler appropriarsi delle intenzioni letterarie dello scrittore per tentare di stravolgerle in un’ideologia politica. «Tolkien è piaciuto e piace a molti, per cui etichettarlo di destra o di sinistra, è incongruo e superfluo, come incongruo sarebbe identificare Paperino o Topolino in una corrente politica. – ricordano gli organizzatori dell’evento – Certamente all’interno del suo poema troviamo temi che suscitano assonanze con le grandi saghe del nord Europa e con la religione cattolica, ma lette in una forma particolarissima e personale, tenendo saldo il punto di vista degli Hobbit, semplice e pratico che s’inoltra insieme al lettore, in un mondo fantastico ed eroico e ne vive gli stupori, le grandezze e gli orrori di quest’altra vivissima realtà».
Portacomaro d'AstiL’opera più nota di Tolkien è il Signore degli Anelli, composta in 14 anni e pubblicata in tre volumi nel 1954-55, ricrea l’atmosfera del poema cavalleresco medievale, con evidenti influenze romantiche, ed è ambientato in una terra fantastica e reale nello stesso tempo. Gli Elfi, i Nani, gli Uomini che abitano questo mondo sono ispirati alle lettura delle saghe norrene e al folclore inglese, ma con una forte vena originale. Gli Hobbit sono invece un popolo inventato da Tolkien, che in parte si ispirò alla popolazione rurale della campagna inglese che lo scrittore amava tanto. Ogni popolo ha una propria storia, una propria mitologia e un proprio linguaggio.

Ecco date e titoli dei tre film di Peter Jackson

Lo Hobbit cover con ThranduilLa Warner Bros e la MGM Pictures hanno ufficializzato la data di uscita del terzo film della saga sullo Hobbit di J.R.R. Tolkien e ha fornito i titoli definitivi dei tre film. «Il capitolo finale della trilogia di Peter Jackson dell’adattamento cinematografico del libro di J.R.R. Tolkien si chiamerà The Hobbit: There and Back Again (Lo Hobbit: andata e ritorno). La data di uscita del film, in tutto il mondo, è prevista per il 18 luglio del 2014». Il terzo lungometraggio prende, quindi, il titolo originariamente destinato al secondo capitolo. Quale sarà il nuovo titolo di quest’ultimo? The Hobbit: Desolation di Smaug (“Lo Hobbit: la Desolazione di Smaug”).

Così, The Hobbit: An Unexpected Journey (Lo Hobbit: un viaggio inaspettato) uscirà in Italia il 13 dicembre 2012,  The Hobbit: Desolation of Smaug (“Lo Hobbit: la Desolazione di Smaug”). il 13 dicembre 2013 e, infine, The Hobbit: There and Back Again (Lo Hobbit: andata e ritorno) uscirà il 18 luglio 2014 e, come i precedenti, sarà nelle sale un giorno prima del debutto negli Stati Uniti. Anche il formato sarà doppio, da 24 e 48 fotogrammi al secondo. Girata in 3D, infine, la trilogia verrà distribuita in High Frame Rate (HFR) 3D, altri formati 3D, IMAX e 2D. Tutti e tre i film della trilogia sono una produzione della New Line Cinema e della Metro-Goldwin-Mayer Pictures.

ThranduilLa scelta di avere una pausa di tempo minore tra il secondo e il terzo film è stata spiegata dai vertici della Warner Bros. Dan Fellman, responsabile della distribuzione nazionale, ha affermato: «Volevamo un tempo di attesa minore tra il secondo e il terzo film della trilogia dello Hobbit. Uscire in luglio ci permetterà non solo di avere un perfetto kolossal estivo, ma anche di dare un tempo d’attesa inferiore ai fan per il finale di questa epica avventura». Veronika Kwan Vandenberg, responsabile della distribuzione internazionale della Warner Bros ha aggiunto: «L’uscita in estate di The Hobbit: There and Back Again farà aumentare le possibilità del film di essere visto e gli permetterà di essere un evento senza rivali per i fan in tutto il mondo».
Per gli impazienti, è disponibile una nuova immagine del padre di Legolas, il re degli Elfi Thranduil, interpretato da Lee Pace (Pushing Daisies). Qui sotto una nuova galleria di immagini.

Abbiamo già parlato del film Lo Hobbit di Peter Jackson qui:
Sì saranno tre i film sullo Hobbit
Lo Hobbit, l’anteprima il 28/11 in Nuova Zelanda
Lo Hobbit di Jackson in anteprima al cinema e sul blog
Lo Hobbit, ecco il primo trailer ufficiale

Nell’attesa non ci resta che goderci il trailer
in italiano
:

 

.


 

Celebrare J.R.R. Tolkien a Loughborough (GB)

Video di Peter Jackson a La Tolkien Society inglese lo stava preparando a ben quattro anni. L’occasione da cogliere era celebrare i 75 anni dall’uscita dello Hobbit. Il 2012 sarà però anche l’anno in cui uscirà il primo degli ormai certi tre film sul libro, diretti da Peter Jackson. Sono così stati all’altezza i 5 giorni (16-20 agosto) del “Return of the Ring”, evento che si è svolto presso l’Università di Loughborough, tra Nottingham e Birmingham in Inghilterra. Ecco il resoconto dei membri dell’Associazione romana studi Tolkieniana.
Il programma
Nel programmarlo, gli organizzatori si proponevano di riunire insieme gli studi accademici su Tolkien, le attività di fan e appassionati, quelle ludiche e quelle artistiche, oltre ai vari adattamenti delle opere del “Professore”, a partire da quella di Brian Sibley, presente anch’egli alla manifestazione. Con ben sette diverse aree separate e le attività in concorrenza tra loro in alcune fasce orarie, c’è stato sempre qualcosa per tutti i vari interessi e chi partecipava doveva sempre fare decisioni difficili su cosa seguire e cosa perdere. Così, le conferenze degli studiosi si sono svolte mentre si tenevano laboratori e lezioni dedicate alle lingue, alle Tengwar, ai costumi e ad altre discipline artistiche della Terra-di-mezzo. Non poteva mancare un gruppo di ospiti: il gruppo francese della Compagnie du Dragon Vert (La Compagnia del Drago Verde). Questi giovani hanno piantato le loro tende bianche proprio fuori uno dei due edifici principali in cui l’evento si teneva e hanno seguito lo stile di vita del periodo medievale, rivivendo mestieri, costumi armi, armature e cibo. Ogni giorno c’erano dimostrazioni di tiro con l’arco, cucina medievale, combattimenti con la spada e intrattenimenti con la musica. C’era anche un’area dedicata al ricamo e alla preparazione delle candele di cera d’api.

The Return of the Ring: parla Peter Gilliver

Peter GilliverTra gli ospiti di riguardo al “Return of the Rings”, che inizia domani e di cui abbiamo parlato qui, ci sarà anche Peter Gilliver. È uno dei tre autori (insieme con Jeremy Marshall ed Edmund Weiner) del volume The Ring of Words: Tolkien and the Oxford English Dictionary. Tutti gli autori sono redattori di lunga data del OED e la loro esperienza apre prospettive nuove sull’attività di Tolkien come lessicografo (lavorò ad alcuni lemmi del dizionario dal 1918 al 1920) e rivelano indizi interessantissimi su come il lavoro professionale dello scrittore all’Oxford English Dictionary influenzarono il linguaggio nel suo mondo immaginario. La Tolkien Society inglese lo ha intervistato e ha offerto a noi l’esclusiva della traduzione in italiano. Eccovi quindi l’intervista integrale.

Cosa ti ha fatto diventare un lessicografo?
«La risposta breve è che, nel 1987, ho visto un annuncio e fatto richiesta! In realtà, non ho nemmeno visto l’annuncio: un amico (a cui sarò eternamente grato) stava leggendo il New Scientist e mi ha detto: “Ehi Peter, so che ti piacciono le parole, lo hai visto questo?” Io di certo non avevo preso in considerazione prima di allora la lessicografia come una possibile professione, non mi ricordo nemmeno di aver mai pensato che i dizionari che usavo spesso fossero scritti da qualcuno, per non parlare del fatto che avessi mai pensato al fatto che questo fosse una cosa divertente da fare. E il mio percorso fino a quel momento – un lettorato in matematica all’università di Cambridge, un anno di lavoro presso la Bodleian Library di Oxford e poi un master in Scienze dell’Informazione all’università di Sheffield – non era rivolto nella direzione di lavorare con la lingua inglese. Mi considero molto fortunato ad aver ottenuto il lavoro. Anche se, forse, guardando indietro c’era qualcosa di inevitabile: nonostante i miei interessi scientifici, ho sempre avuto un fascino per le lingue, senza dubbio a causa della mia situazione familiare. I miei genitori erano entrambi insegnanti di inglese e la mia famiglia parlava (anzi dibatteva) sulla lingua tutto il tempo. Così forse era nel mio sangue».

Libro: "The Ring of words" di Peter Gilliver, Jeremy Marshall ed Edmund WeinerNello scrivere The Ring of Words qual è la cosa più affascinante che avete scoperto?
«Penso la cosa più interessante sia stato realizzare che io e i miei colleghi autori condividevamo un terreno comune con Tolkien per via del nostro lavoro. Una delle cose che costituiscono il fulcro dei processi creativi di Tolkien è stato il modo in cui riuscì a concentrarsi su una sola parola – e questa concentrazione, pensando alle origini della parola e a tutte le ramificazioni del suo significato – era il punto di partenza per un volo della su immaginazione fantastica e portava alla genesi di una qualche nuova idea nella Terra-di-mezzo. Ma concentrandosi su una sola parola è l’essenza di ciò che un lessicografo fa: questo è quello che facciamo, quasi tutto il giorno, tutti i giorni. Naturalmente, da parte sua Tolkien ha avuto una straordinaria immaginazione da aggiungere al processo, mentre io purtroppo non riesco a far
lo stesso!».

Alcune delle parole inventate da Tolkien stanno cominciando a diventare uno standard nella lingua inglese. Dopo aver scritto il libro, avete trovato qualcuno dei nuovi conii di Tolkien che è entrato nell’OED?
«Non so quali delle parole inventate da Tolkien siano state aggiunte al dizionario prima della pubblicazione del nostro libro, ma la parola “Ruel-bone” [un termine raro per un particolare tipo di avorio, forse la varietà fatta dalla zanna di tricheco], che abbiamo rivisto di recente, fornisce un altro esempio di un parola pre-esistente cui lo scrittore ha dato nuova vita usandola. Non è ancora esattamente una parola d’uso comune, ma sembra essere stata ripresa da altri scrittori fantasy – e l’uso che ne ha fatto Tolkien sembra la spiegazione più probabile».
Quanto credi sia stato importante il periodo che Tolkien ha passato sull’Oxford English Dictionary nel plasmare i suoi lavori accademici e non accademici?
«Non è importante, è stato cruciale! Difficilmente sarebbe divenuto un filologo senza quel periodo di “tirocinio” all’OED (sulla base della formazione ricevuta in precedenza come studente universitario) e, come ho già detto, lo ha anche incoraggiato verso quel modo particolare di pensiero (immaginativo) che ha giocato un ruolo chiave nella sua scrittura creativa».

Qual èil tuo libro di Tolkien preferito, e quale personaggio e luogo?
«Il libro preferito è Il Signore degli Anelli perché esemplifica tutte le cose che mi piacciono della sua scrittura. Il personaggio preferito? Non posso davvero dirne uno perché quando penso al suo mondo, è l’interazione di tutti i personaggi che, per me, lo rende reale. Per il luogo preferito potrei dare la stessa risposta, per gli stessi motivi… ma dirò il Campo di Cormallen, solo perché quando il menestrello canta e “la loro gioia era come spade”, mi trascina ogni volta che lo leggo».

Appunti di Tolkien per l'Oxford English DictionaryPerché pensi che Tolkien sia ancora oggi un autore così popolare?
«Ehm… non ci sono persone hanno scritto libri su questo argomento?! Penso che ci siano tanti motivi: la ricchezza del mondo da lui creato, che attira con il suo incredibile livello di dettaglio (alcuni dei quali solo intravisti), la sua incredibile abilità nel raccontare una buona storia, e la sua abilità nel padroneggiare i diversi tipi di registro linguistico per scriverla… Penso che per le persone che amano Tolkien sia spesso difficile dire esattamente il perché, e io sono probabilmente uno di loro. Se proprio devo scegliere un motivo, probabilmente direi che è la potenza che ha la sua scrittura di coinvolgermi e di commuovermi. Ma questo solleva tante altre domande!».

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
«Beh, la revisione dell’OED impegnerà me e i miei colleghi ancora per un bel po’ – e non riesco a pensare agli altri lavori che preferirei fare! Ma sto anche cercando di finire la storia di questo progetto, la sto scrivendo nel mio tempo libero, e che dovrebbe essere pubblicato dalla Oxford University Press tra un paio d’anni, se riesco a mantenere il programma».

Cosa ti aspetti dal convegno “The Return of the Ring”?
«La possibilità di incontrarsi e scambiare idee con gli altri studiosi di Tolkien. E per sapere se qualcun altro è d’accordo con le idee esporrò nel mio intervento».

VAI ALLA PRESENTAZIONE DI RETURN OF THE RING
VAI AL SITO DEL RETURN OF THE RING
VAI AL SITO DELLA OXFORD ENGLISH DICTIONARY

.