Tolkien seminar a Lucca Comics: iscriviti subito!

Lucca Comics & Games 2011: Herbie BrennanTutto pronto per la nuova edizione di Lucca Comics & Games, il Festival internazionale dedicato al fumetto, al gioco e all’illustrazione, che si terrà a Lucca dal 29 ottobre al 1 novembre. Come ogni anno, l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani tiene i suoi seminari durante Lucca Comics & Games, all’interno di Lucca Games Educational con l’obiettivo di approfondire alcuni aspetti delle opere di J.R.R. Tolkien, anche su tematiche meno conosciute. Il tema di quest’anno sarà «J.R.R. Tolkien oggi: l’influenza sul reale». Dopo le analisi delle opere dello scrittore inglese, fatta negli scorsi anni, l’attenzione dei seminari si concentra ora su quelle tematiche contenute nei libri che hanno poi avuto un’influenza sul nostro mondo. La reazione dei lettori al Signore degli Anelli e allo Hobbit non è mai stata neutra, infatti, ma sotto molti aspetti è stata attiva, cioè ha prodotto forti passioni, accese critiche persino opere derivate. Quest’anno però abbiamo voluto fare di più e abbiamo voluto rendere omaggio a uno degli artisti più affermati del panorama tolkieniano in Italia: Ivan Cavini.

Middle Artbook

Libri: Middle ArtbookGiovedì 30 Ottobre, alle ore 11,00 nella Sala Incontri verrà presentato il recente volume «Middle Artbook – Disegnare e costruire la Terra di Mezzo». Fortemente voluto dalla Fondazione Dozza Città d’Arte, con la supervisione e curatela dell’Associazione italiani studi Tolkieniani, il volume in edizione di lusso è scritto a quattro mani dallo stesso Ivan Cavini e da Alessio Vissani. Riccamente illustrato dal primo e con le splendide fotografie del secondo, il volume è un viaggio nel tempo nel percorso artistico di Cavini e ne descrive le molte sfide affrontate e vinte. Dai primi passi nel mondo tolkieniano, alle prime collaborazioni con le società di appassionati, è una carrellata di mostre e dipinti, in Italia e all’estero, con al centro la realizzazione concreta di un intero museo, il Greisinger museum di Jenins in Svizzera, interamente dedicato alle opere di J.R.R. Tolkien. Il percorso prosegue con le moltissime attività in questi ultimi anni, che hanno portato i due autori a essere amici oltre che collaboratori e a realizzare insieme una mostra a Viterbo, una manifestazione nella Alessio Vissani e Ivan CaviniRocca di Dozza Imolese (Bologna), Fantastika, e a essere soci fondatori dell’Aist, con la quale hanno organizzato eventi a Roma, Lucca e Milano e un viaggio negli Stati Uniti. Non è finita qui! L’artista sarà infatti attivamente coinvolto nell’Area Performance per tutti e quattro i giorni, nei seguenti orari: venerdì 31 Ottobre ore 11:00 – 12:30 e sabato 1° Novembre ore 16:30 – 18:00.

I Tolkien Seminar 2015

Seminari educational 2014Secondo una struttura ormai rodata e consolidata, gli Educational vogliono offrire un panorama quanto più completo possibile del mondo del gioco, e dell’immaginario fantastico in generale: creazione di giochi, letteratura e illustrazione a tema fantastico, giornalismo e informazione di settore; il tutto con l’obiettivo di diffondere la cultura ludica in ogni sua sfaccettatura, tra gli scopi principali della manifestazione. Invariata la struttura degli incontri: seminari a numero chiuso di massimo 30 partecipanti, rivolti primariamente a professionisti del settore ma anche ad autori dilettanti, insegnanti, impresari ed appassionati “avanzati”, rappresentanti del mondo delle associazioni ed esponenti della cultura ludica e fantastica italiana in generale. Manifesto Lucca Comics & Games 2015Ogni seminario avrà un carattere il più possibile teorico/pratico: l’obiettivo é sempre quello di avviare un confronto costruttivo tra l’esperienza personale sul tema del relatore e quelle dei partecipanti. È possibile iscriversi a un qualsiasi numero di seminari, ma non a seminari che si svolgono nello stesso orario. Naturalmente i seminari di Lucca Games Educational sono ad accesso gratuito: è sufficiente avere il biglietto dell’ingresso per il giorno dell’incontro. È però richiesta l’iscrizione inviando una e-mail alla segreteria degli Educational. Leggete bene tutte le istruzioni per l’iscrizione nella pagine della sezione Educational. Ecco, qui di seguito, il programma dettagliato del ciclo «J.R.R. Tolkien oggi: l’influenza sul reale»:

Seminario CanzonieriGiampaolo Canzonieri – Dallo Hobbit al Signore degli Anelli: i personaggi sono gli stessi? – Sabato 31 Ottobre ore 11:00-13:00, di Giampaolo Canzonieri, socio dell’AisT, saggista e traduttore, membro del Comitato scientifico della collana “Tolkien e Dintorni” della casa editrice Marietti.
Il seminario si propone di analizzare le relazioni tra le due opere più conosciute di Tolkien, mirando a fornire alcuni spunti di approfondimento. Più specificamente, si proporrà un’analisi di quanto elementi comuni a entrambi i romanzi vengano “traslati” nel passaggio dall’uno all’altro fino ad assumere forme o dimensioni in varia misura “altre” rispetto alle precedenti. Come suggerito dalla parola “elementi”, inoltre, l’analisi non si limita ai soli personaggi, ma anche a traslazioni di tipo storico o stilistico, prendendo in considerazione sia il cambio di target, i bambini nello Hobbit e virtualmente chiunque nel Signore degli Anelli, sia l’evoluzione dell’Autore, narratore relativamente spensierato nel primo romanzo e uomo e scrittore maturo nel secondo, sia l’interazione delle due narrazioni con il quadro più ampio del Legendarium, vero e unico progenitore di entrambe le opere | Per iscriverti a questo seminario vai qui.

Seminario ArduiniTerribilmente bella: la donna nelle opere di J.R.R.TolkienDomenica 1 Novembre ore 14:00-16:00, di Roberto Arduini, giornalista, studioso e presidente dell’AisT.
Sono più di quarant’anni che la critica tolkieniana si interroga sul ruolo delle figure femminili nello Hobbit e nelle opere di Tolkien. Il seminario si propone di passare in rassegna le posizioni della critica internazionale sulla questione femminile. Ma le prime violente critiche degli anni Settanta hanno ceduto lentamente il posto alla riflessione sui testi, evolvendosi e stemperandosi con la progressiva pubblicazione di sempre nuove opere dell’autore. Il seminario si occuperà anche di smentire l’idea superficiale che le donne svolgano un ruolo marginale nei romanzi e soprattutto ha lo scopo di mostrare come lo scrittore inglese abbia indagato l’animo femminile, presentando una galleria di personaggi che vanno dalla semplice vittima degli eventi fino alla leader di un intero popolo, che da lei prenderà il suo nome, passando attraverso i numerosi rapporti amorosi e coniugali non sempre idilliaci e talvolta conflittuali tra i personaggi delle sue opere. Non solo, il ruolo delle donne nelle opere di Tolkien va a intersecare molte tematiche a lui care ed è da lui usato come mezzo esemplificativo del conflitto e della sintesi che possono avere questioni come quella dell’opposizione tra Luce e Ombra, dell’immortalità degli Elfi, del comando e dell’esercizio del potere | Per iscriverti a questo seminario vai qui.

Becky Dillon: Seminario Contemporary Art«Tolkien Influence in Contemporary Art»
(in inglese con interprete) – Domenica 1 Novembre ore 16:30-18:30, di Becky Dillon, critica statunitense e studiosa d’arte contemporanea. Con la cortese partecipazione dell’artista Susi Knight
Qual è stato l’impatto delle opere di J.R.R. Tolkien sull’arte degli ultimi 5-10 anni? A questa domanda intende rispondere il seminario che si pone l’obiettivo di mostrare come diverse sollecitazioni possono confluire in un’unica identità e parlare oggi anche la lingua del web, come quella dei contesti creativi delle variegate periferie urbane. Letteratura, arte, cinema e internet, si troveranno a dialogare e saranno messi in comunicazione tra di loro. Quello che non si coglie a una prima lettura delle opere tolkieniane, lo hanno ben compreso alcuni giovani artisti contemporanei che hanno costruito le loro opere tenendo traccia dei temi e della struttura propri delle opere di Tolkien e comprendendone appieno la forza “narrativa” per aprirsi a una realtà più complessa. In una messa in scena notevole, la critica statunitense riesce a intrecciare pittura, scultura, fumetto, illustrazione e fotografia, esponendo i nomi degli artisti più importanti del panorama italiano e straniero. Una pluralità di stili e tecniche (che comprende anche l’alta sartoria e la cura per gli accessori) che, come nelle opere di Tolkien, s’interconnettono creando una trama: ogni opera è a sé, ma inevitabilmente legata alle altre, unica e al tempo stesso solo una tessera di un mosaico più grande. L’attore Viggo Mortensen (Aragorn nei film di Peter Jackson), la regista inglese Kate Robinson, l’italiano Ivan Cavini o il cinese Jian Guo, sono solo alcuni degli artisti che hanno reso omaggio al Signore degli Anelli, mostrandocelo in tutta la sua modernità | Per iscriverti a questo seminario vai qui.

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Modena, Lo Hobbit e Il Milione di Marco Polo

SeminarioDopo l’incontro dello scorso mese su J.R.R. Tolkien e Dostoevskij, in cui era sviscerato il rapporto fra i due pilastri della letteratura, questa settimana è stata la volta del confronto con Il Milione di Marco Polo. Il tutto si è svolto sempre nel contesto del Laboratorio tolkieniano permanente, un’iniziativa promossa dall’AisT e dall’Istituto Filosofico di Studi Tomistici di Modena: si tratta di un seminario di approfondimento in cui gli appassionati degli scritti di Tolkien hanno la possibilità di scoprire e approfondire temi fondamentali e innovativi riguardo alle opere del professore inglese. Complice l’uscita di Tolkien e i Classici (Effatà editore), gli incontri di questo 2015 del Tolkien Lab si concentrano su alcuni dei contributi inseriti nel volume, con l’invito agli scrittori a presentare i temi dei loro articoli ed a discuterne con il pubblico.

Storie di viaggi e meraviglie

Marco PoloLa presentazione del saggio Storie di viaggi e meraviglie. Lo Hobbit e il Milione di Marco Polo è stata aperta da una breve premessa inerente la scelta del classico con cui confrontare il romanzo tolkieniano e la tipologia di rapporto esistente tra di essi. Tale rapporto è caratterizzato dalla presenza di numerose similitudini che si possono riscontrare all’interno dei due testi senza che sia stata trovata prova di un’influenza diretta dell’opera poliana su quella del professore oxoniense, sebbene il volume The History of the Hobbit, part one: Mr. Baggins di John D. Rateliff, che analizza le varie stesure e l’evoluzione del racconto di Bilbo, mostri come nei primi stadi de Lo Hobbit apparissero alcuni riferimenti geografici reali, legati all’Oriente.
Una volta dimostrata l’importanza e la ricorrenza del tema del viaggio all’interno dell’intera produzione tolkieniana si è approdati alla tematica centrale del saggio stesso, affrontando le tre categorie di somiglianze che sono state individuate: tra i due protagonisti, tra le meraviglie che essi incontrano una volta lasciata la propria terra d’origine e tra le connotazioni dei testi in esame.
Il-MilioneMarco Polo e Bilbo Baggins risultano essere accomunati dal proprio ruolo al servizio di un sovrano, dal possedere una vasta cultura e dall’essere membri di popoli che risultano essi stessi motivo di stupore per le genti con le quali entrano in contatto.
Il paragone tra le meraviglie viene ulteriormente articolato in due distinte forme a seconda dell’origine: vi sono le meraviglie naturali e quelle artificiali, legate alle varie popolazioni.
L’aspetto naturale viene confrontato facendo ricorso alla terminologia che espone Tzvetan Todorov nel suo La letteratura fantastica, classificando le meraviglie del viaggio poliano come appartenenti al fantastico strano e quelle in cui si imbatte Bilbo come riconducibili al meraviglioso puro. Dei popoli nei quali i protagonisti si imbattono stupiscono soprattutto le differenti lingue e le costruzioni, in particolare i palazzi regi.
Cover of Look and Learn issue no 528 (26 February 1972)Infine, emergono come elementi condivisi le espressioni dirette rivolte al lettore, l’origine del racconto nato da memorie del protagonista (in quanto è stato supposto che prima della stesura del Milione Marco Polo possa aver vergato degli appunti personali dei quali si sarebbe servito Rustichello da Pisa) e l’escapismo offerto da entrambe le opere. L’intervento si è concluso sottolineando, alla luce di quanto esposto, come Lo Hobbit sia un testo assai più complesso di quanto una prima lettura potrebbe lasciar trapelare ed auspicando che in futuro gli siano riservati, in ogni ambiente, un’attenzione maggiore ed un più alto giudizio.

(Il testo è stato curato da Valérie Morisi, che ringraziamo per il prezioso contributo)

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– Nascono i Laboratori tolkieniani
– Pubblicato Tolkien e i Classici
– A Modena il 10 marzo ecco Tolkien e Chaucer
Il 10 aprile tocca a Tolkien e Dostoevskij

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A Modena il 10 aprile Tolkien e Dostoevskij

Lingue: a lezione di elficoDopo l’incontro dello scorso mese su J.R.R. Tolkien e Geoffrey Chaucer, in cui era sviscerato il rapporto fra i due pilastri della letteratura inglese, è ora il turno di Tolkien e Fedor Dostoevskij. Il tutto si svolgerà sempre nel contesto del Tolkien Lab, un’iniziativa promossa dall’AisT e dall’Istituto Filosofico di Studi Tomistici di Modena, un Laboratorio tolkieniano permanente dove gli appassionati degli scritti di Tolkien hanno la possibilità di scoprire e approfondire temi fondamentali e innovativi riguardo alle opere del professore inglese. Complice l’uscita di Tolkien e i Classici (Effatà editore), gli incontri di questo 2015 del Tolkien Lab si concentreranno su alcuni dei contributi, invitando gli scrittori a presentare i temi dei loro articoli ed a discuterne con il pubblico.

Nella parte oscura dell’uomo

Fedor DostoevskijNell’ambito del Tolkien Lab – Laboratorio tolkieniano permanente di Modenavenerdì 10 aprile 2015 l’argomento affrontato sarà inerente allo scritto Il Doppio fra Tolkien e Dostoevskij: Viaggio nella parte oscura della natura umana. A parlarne sarà l’autore, Stefano Giorgianni, che affronterà non solamente il contenuto dell’articolo, ma esaminerà il profondo legame, apparentemente inesistente, fra Tolkien e Dostoevskij. Due personalità che, se analizzate superficialmente, appaiono agli antipodi, come i loro scritti. Il Professore inglese, maestro del fantasy, e lo scrittore russo, pilastro della letteratura mondiale, il primo ha dedicato quasi tutta la propria carriera al fantastico creando mondi tanto dettagliati da sembrar reali, il secondo ha rielaborato il concetto di realismo ed ha saputo stabilire il punto di partenza per l’analisi psicologica del personaggio. Cosa avranno realmente in comune questi due autori? Può il fantastico essere un espediente per il reale e viceversa? Si possono avvicinare i racconti tolkieniani alle opere dostoevskijane per forma e contenuto? Hanno i personaggi di Tolkien e Dostoevskij una medesima profondità ed uno stesso scopo? Domande che a prima vista potrebbero ricevere una risposta secca e senza possibilità di appello, ma se volete saperne di più non vi resta che raggiungere il Tolkien Lab.

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A Modena il 10 marzo ecco Tolkien e Chaucer

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A Modena il 10 marzo ecco Tolkien e Chaucer

Lingue: a lezione di elficoIl Tolkien Lab è un’iniziativa promossa sul territorio modenese promossa dall’Aist e dall’Istituto Filosofico di Studi Tomistici. Si tratta di incontri nei quali i lettori appassionati di Tolkien potranno trovare il modo di approfondire assieme a importanti studiosi il meraviglioso mondo della Terra di Mezzo. Ne avevamo già parlato in precedenza qui. Quest’anno il Tolkien Lab sarà dedicato al progetto TOLKIEN E I CLASSICI, che nasce per iniziativa del Gruppo di Studio Tolkieniano, sempre promosso dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. Si tratta di un progetto molto articolato e per certi aspetti innovativo, ma ha però una finalità molto semplice e coerente con i predenti lavori: promuovere la ricezione di J.R.R. Tolkien come autentico classico della cultura.

Un incontro al mese

Conferenza Shippey a ModenaGli incontri del Tolkien Lab solitamente hanno cadenza mensile: per questo sono chiamati Tolkien Lab – Laboratorio tolkieniano permanente di Modena. Si svolgono da marzo a dicembre: ogni mese vengono organizzati incontri su J.R.R. Tolkien, al fine di creare uno spazio permenente in cui poter riflettere e comprendere sempre meglio la sua opera. L’ingresso del pubblico è di solito gratuito. Lo spazio web del Laboratorio tolkieniano permanente di Modena permetterà di condividere con tutti gli iscritti i materiali che man mano verrano analizzati nei diversi incontri. Al termine di ogni serata, in vero stile hobbit, verrà offerto buffet di saluto durante il quale si potranno approfondire più “amichevolmente” tutte le domande che sorgeranno a seguito della relazione.

Tolkien e Geoffrey Chaucer

Geoffrey ChaucerL’incontro inaugurale del 10 Marzo avrà come ospite d’onore il Presidente dell’AisT, Roberto Arduini. Nella serata non solo verrà presentato in anteprima il volume, ma il relatore parlerà anche diffusamente del rapporto complesso ma fondamentale che J.R.R. Tolkien ha intrattenuto con Geoffrey Chaucer, l’autore dei Racconti di Canterbury. I due autori hanno molto in comune, a partire dal fatto che il primo si occupò in maniera professionale delle opere del secondo per lungo tempo. Come professore di lingua e letteratura inglese, è naturale che Tolkien si sia occupato anche dell’autore dei Canterbury Tales. Ma ci sono anche diversi debiti che il professore deve al poeta medievale. Fin dai primi componimenti poetici, infatti, Tolkien, fu influenzato da Chaucer da cui trasse non solo lo stile e la struttura di molti suoi componimenti, ma anche lo spunto per alcuni dei suoi personaggi più singolari. Un tema non facile ma che il relatore, con le sue competenze filologiche e letterarie, cercherà di “sviscerare” in tutte le sue sfumature.

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Nascono i Laboratori tolkieniani
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Tolkien contro Martin mercoledì 25 a Modena

Corso sulla Fiaba a ModenaChiude in bellezza il corso Fiaba e Filosofia a Modena. Organizzato dall’Istituto Filosofico di Studi Tomistici, e iniziato presso la sua sede in via san Cataldo 97 mercoledì 14 gennaio 2015, il ciclo è costituito da sette incontri settimanali che quest’anno hanno indagato i legami fra fiaba e filosofia e ripreso le riflessioni sviluppate durante il precedente ciclo autunnale Realissime Finzioni. L’analisi è stata però più profonda e ha utilizzato un maggior numero di testi e di materiali, così da far esplorare e conoscere meglio i pericoli e i tesori che si possono trovare nel Regno di Feeria.
Biblioteca diocesana di RavennaIl laboratorio è stato diviso in due parti: i primi quattro appuntamenti erano concentrati su temi generali riguardanti la fiaba; gli ultimi tre incontri, invece, hanno come focus principale J.R.R. Tolkien che, come nessuno nel Novecento, ha influito sulla concezione della fiaba e della letteratura fantastica. È possibile partecipare anche all’ultimo degli incontri. Non è necessaria alcuna pre-iscrizione. Nell’ultima lezione verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Il corso si inserisce all’interno delle attività del Phi-lab è il laboratorio permanente dell’Istituto. Al termine dell’incontro verrà offerto un buffet di saluto.

Un Anello di Spade: Martin e Tolkien

Studiosi: Gianluca ComastriMercoledì prossimo l’intervento sarà tenuto da Gianluca Comastri, presidente dell’Associazione culturale Eldalie. Nella sua relazione dal titolo Un Anello di Spade: Martin e Tolkien, lo studioso metterà a confronto le due saghe. In un’intervista di qualche tempo fa, l’autore del Trono di Spade si esprimeva così a proposito del Professore di Oxford: «Da appassionato di Tolkien, ho preso molto spunto da lui», ha rivelato Martin. «Ha avuto un’influenza enorme su di me. Il Signore degli Anelli ha modellato tutta la Fantasy moderna. Ci sono alcune sue scelte che ormai fanno parte del canone: il concetto dell’Oscuro Signore, la battaglia tra Bene e Male, l’influenza penetrante di quest’ultimo a tutti i livelli». Il Trono di Spade e Il Signore degli Anelli hanno come elemento in comune l’essere catalogati come appartenenti al medesimo filone letterario. George R.R. MartinIn realtà sono opere che condividono alcuni punti in comune e varie notevoli differenze, dovute a vari fattori: il diverso periodo storico in cui sono state composte, i differenti percorsi personali e formativi dei due autori, lo spirito e le modalità delle rispettive stesure. Tra magia, draghi, rapporto con il potere e con la morte, Tolkien e Martin in definitiva esplorano la complessità dell’animo umano da due punti di vista diversi, ma con la stessa propensione alla profondità e un ineguagliabile acume, che permette loro di scrivere racconti in cui ogni lettore riesce ad immedesimarsi. Attraverso i canoni della narrazione e della mitologia le due saghe danno vita a un vero e proprio Anello di Spade, nel quale l’animo umano può specchiarsi e riconoscersi nel suo essere più intimo e vero.

Dati essenziali
Inizio: Mercoledì 25 Febbraio 2015, ore 20.45
Luogo: Strada San Cataldo n. 97, Modena
Ingresso: 10 euro

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Vai all’articolo sui Mercoledì 11 a Modena mito e verità in Tolkien
– Vai all’articolo sui corsi su Tolkien: Modena, Bologna, Roma
– Vai all’articolo sui Intervista a Claudio Testi
– Vai all’articolo sui Sbarcano anche in Italia i Tolkien Seminar
– Vai all’articolo sui Tom Shippey a Modena. E un corso su Tolkien!
– Vai all’articolo sui Al via il corso a Modena sulle lingue di Tolkien
– Vai all’articolo sui A lezione di calligrafia: Tolkien creò l’alfabeto

LINK ESTERNI:
– Vai al sito dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici
– Vai all’Evento su Facebook
– Vai al sito di Eldalie

I Tolkien seminar a Lucca Comics 2014

Lucca Comics 2014Tutto pronto per la nuova edizione di Lucca Comics & Games, il Festival internazionale dedicato al fumetto, al gioco e all’illustrazione, che si terrà a Lucca dal 30 ottobre al 2 novembre. Ecco servito il nostro aperitivo in attesa del film Lo Hobbit – La Battaglie delle Cinque Armate, tratto dal romanzo di John Ronald Reuel Tolkien, terzo e ultimo capitolo della trilogia cinematografica firmata dal regista neozelandese Peter Jackson, già al timone della celebre saga del Signore degli Anelli. Quanti vorrebbero approfondire in maniera seria alcuni dei temi trattati dallo scrittore inglese? L’Associazione torna a Lucca Comics and Games 2014 portando i suoi seminari quest’anno dedicati ad alcuni temi espressamente richiesti dai lettori di Tolkien: «Sogni, lingue e mitologia nelle opere di J.R.R. Tolkien».

I giochi di ruolo e Tolkien

Frank MentzerAnche quest’anno a Lucca si festeggia un avvenimento importante nel mondo del gioco di ruolo: i 40 anni di Dungeons&Dragons. Correva infatti il 1974 quando Gary Gygax assemblava in casa sua, personalmente, le prime scatole di D&D, dando vita, assieme all’amico Dave Arneson, a un movimento inarrestabile giunto fino a oggi. Tra le Guest of Honor che costituiranno la punta dell’iceberg delle decine di ospiti del panorama games, quest’anno c’è anche Frank Mentzer, protagonista della rivoluzione di Dungeons & Dragons, che quest’anno sarà celebrato adeguatamente a Lucca Games 2014. Frank Mentzer è stato direttore creativo alla TSR negli anni ’80 ed è universalmente noto per aver revisionato le regole a del D&D base creando in cinque boxed set (Basic, Expert, Companion, Master ed Immortal) tradotti in 11 lingue e venduti in milioni di copie in tutto il mondo. Se Gary Gygax è il creatore di Dungeons&Dragons, Mentzer né è sicuramente il suo più noto divulgatore, anche per aver fondato nel 1980 la RPGA (Role Playing Game Association), un’associazione nata per promuovere il gioco di ruolo di qualità e favorire gli incontri tra giocatori. Per l’occasione, venerdì 31 ottobre, dalle 11 alle 13, Mentzer porterà agli Educational la sua conoscenza del Gioco di Ruolo in un incontro dal titolo Game Master Masterclass. Il Caso della Magia Scomparsa è stato il primo modulo d’avventura creato da Frank Mentzer: così Lucca Games e Wild Boar Edizioni lo presentano in tiratura limitata, Modulo D&D: la magia scomparsaarricchita da un articolo sulla storia di D&D, il gioco di ruolo all’origine di tutti i giochi di ruolo, e da un’illustrazione di Emanuele Manfredi. Ma i festeggiamenti continuano con un torneo imperdibile, che durerà per i quattro giorni di Lucca Comics & Games (30 ottobre-2 novembre), che corrisponderanno alle quattro scatole di Dungeons&Dragons: quella rossa, quella blu, quella verde e infine la nera. Ogni giorno un’avventura, legata da un unico fil rouge, ma ognuna giocabile separatamente, per rivivere tutte le emozioni legate a questo epico gioco.

I seminari

Seminari educational 2014Come ogni anno il festival di Lucca si prefigge lo scopo di offrire al suo pubblico, sempre più numeroso e affezionato (220mila le presenze della passata edizione), un palinsesto variegato di eventi e personalità unico nel suo genere. I seminari si prefiggono, infatti, l’obiettivo di approfondire alcuni aspetti delle opere dell’autore, anche su tematiche meno conosciute. Naturalmente i seminari di Lucca Games educational sono ad accesso gratuito: è sufficiente avere il biglietto dell’ingresso per il giorno dell’incontro. È però richiesta l’iscrizione inviando una e-mail a segreteria degli Educational. Ci si può iscrivere a un qualsiasi numero di seminari, ma non a seminari che si svolgono nello stesso orario. Leggere bene tutte le istruzioni per l’iscrizione nella pagine della sezione Educational. Ecco, qui di seguito, il programma dettagliato:

Il Silmarillion: ambarkantaSabato 1 novembre 2014 – ore 11,00-13,00 – I TEMPI REMOTI DEL SILMARILLION di Giampaolo Canzonieri (saggista e traduttore, è membro del Comitato scientifico che cura la collana “Tolkien e Dintorni” per la Casa Editrice Marietti 1820 e socio dell’Aist), presenta Roberto Arduini (giornalista, saggista, presidente dell’Associazione italiana studi Tolkieniani): un’illustrazione delle storie, dei fatti, delle tematiche e degli spunti di riflessione sottesi a quella parte dell’opera di Tolkien che tratta della cosiddetta “Prima Era” del Mondo. È la parte da lui stesso più amata, cui egli dedicò una vita intera senza mai aver la soddisfazione di vederla pubblicata, per ragioni dovute in parte anche al suo peculiare approccio allo scrivere. Si percorreranno le storie componenti la prima parte del Silmarillion pubblicato, da non confondere con Il Silmarillion concepito. Partendo dall’Ainulindalë, il racconto teologico/cosmogonico della Creazione, si proseguirà con il Valaquenta, il “Novero dei Valar”, e infine si accennerà al Quenta Silmarillion. Quest’ultima è la parte più corposa, che narra gli eventi della Prima Era cui nel Signore degli Anelli si accenna di frequente, in modo intenzionalmente vago, per creare quell’impressione di profondità che è una delle principali forze del romanzo. Non ci si limiterà a “raccontare” l’Opera, ma si cercherà di porre l’attenzione su una serie di aspetti e implicazioni che una semplice lettura, per quanto attenta, difficilmente può rivelare. | Per iscriverti a questo seminario vai qui

Tempo e J. W. DunneSabato 1 novembre 2014 – ore 16,30-18,30 – SOGNO, TEMPO E PROFEZIA IN J.R.R. TOLKIEN di Claudio Testi (filosofo, saggista, segretario dell’Istituto tomistico di studi filosofici), presenta Roberto Arduini (giornalista, saggista, presidente dell’Associazione italiana studi Tolkieniani): La prima parte del seminario sarà dedicata a un esame del clima culturale e delle principali fonti (letterarie e non solo) in cui e da cui si sviluppa la concezione del sogno presente nell’opera tolkieniana. Questa riflessione si intreccia in Tolkien con una particolare «filosofia del tempo»: per questo particolare attenzione sarà dedicata all’opera di John William Dunne Un esperimento con il tempo, che ha certamente influito sull’idea elfica del tempo, che ha nel soggiorno a Lorien la sua più bella manifestazione artistica. Ma sogno e tempo non possono essere trattati disgiuntamente dal tema della profezia e del fato: a questo sarà dedicata l’ultima parte del seminario, tesa a mostrare come in Tolkien la concezione del fato, non si può sovrapporre in maniera identica né all’idea pagana di destino né alla provvidenza cristiana. | Per iscriverti a questo seminario vai qui

Le tengwar e il sindarinDomenica 2 novembre 2014 – ore 14,00-16,00 – IL VIZIO SEGRETO DI TOLKIEN: UNA PASSIONE PER LE LINGUE di Roberto Arduini (giornalista, saggista, presidente dell’Associazione italiana studi Tolkieniani): Tolkien era un filologo e conosceva i meccanismi di funzionamento di molte lingue antiche e moderne. Non stupisce quindi che fosse in grado di idearne di nuove. Erano proprio le sue creazioni linguistiche a dargli continui spunti per le storie. «Nessuno mi crede quando dico che il mio lungo libro – scrive Tolkien – è un tentativo di creare un mondo in cui una forma di linguaggio accettabile dal mio personale senso estetico possa sembrare reale. Ma è vero». Creare lingue era quello che Tolkien considerava il suo “vizio segreto”. Le regole per le variazioni sonore furono disegnate in modo che le lingue elfiche ebbero il genere di musicalità che Tolkien cercava: l’uno prossimo alla fonologia “finnica” (Quenya), l’altro molto simile al gallese (Sindarin). «Avrei preferito scrivere in elfico Il Signore degli Anelli!», ammette Tolkien, spiegando poi che «tranne che per alcuni frammenti nella Lingua Nera di Mordor [l’iscrizione sull’Anello, una frase pronunciata dagli orchi di Barad-dûr e la parola “Nazgûl”], un po’ di nomi e un grido di battaglia nella lingua dei Nani, questi sono quasi interamente elfici (Sindarin e Quenya)». Il seminario vuole illustrare la passione dello scrittore per le lingue e come maturò il suo gusto estetico. | Per iscriverti a questo seminario vai qui.

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Il 14 agosto a Londra i Tolkien Seminar

LonconAnche quest’anno, come ogni anno, si terrà l’annuale Convention mondiale sulla fantascienza e il fantastico (Worldcon) con l’assegnazione dei premi Hugo, il maggiore riconoscimento per questo genere letterario. La 72a convention, denominata Loncon 3, si terrà a Londra presso l’ExCeL dal 14 al 18 agosto prossimi e sarà ricca di eventi. Tra gli ospiti d’onore ci sarà Robin Hobb autrice della Trilogia dell’Assassino, ma molti altri autori hanno annunciato la loro presenza. Tra gli altri sarà possibile incontrare: Joe Abercrombie, Alastair Reynolds, Lisa Tuttle, Peter F. Hamilton, Mary Robinette Kowal, Patrick Rothfuss e George R.R. Martin. Per quanto riguarda i premi Hugo 2014, da segnalare quest’anno la decisione di candidare al premio come Miglior Romanzo l’intera saga de La Ruota del Tempo, composta da ben 14 volumi più un antefatto, scritta da Robert Jordan e completata recentemente da Brandon Sanderson.

C.S. Lewis al premio Hugo

"Lontano dal pianeta silenzioso" di C.S. LewisQuest’anno, in occasione del 75 anniversario della prima Worldcon (le convention vennero sospese per tre anni durante la Seconda Guerra Mondiale), verranno anche assegnati degli speciali premi Retro Hugo 1939. Tra i candidati al premio di Miglior Romanzo troviamo Lontano dal Pianeta Silenzioso di C.S. Lewis. Gli eventi comprendono sessioni di autografi da parte degli autori, le cerimonie di consegna degli Hugo Award, presentazioni di opere teatrali ed alcune lezioni accademiche e multimediali su argomenti quali: fanfilm di Doctor Who, il rapporto tra Sherlock Holmes e il fantastico, la letteratura per bambini.

C’è anche Tolkien

Tolkien SeminarGiovedì 14 agosto sarà particolarmente interessante per gli appassionati delle opere di Tolkien perché il discorso di apertura sarà dedicato proprio alle opere del Professore con il titolo Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit: dai libri ai film e ritorno e sarà tenuto da David Brawn, direttore editoriale della HarperCollins. Nella stessa giornata, interessante sarà la tavola rotonda sull’esperienza della lettura dei libri di Tolkien nelle diverse età della vita, dai bambini agli adulti, tenuta da Chris M Barkley, Michael Cobley, Constance G.J. Wagner, Jessica Yates. Tra le artiste della mostra dedicata a Tolkien ci saranno poi le opere di Ruth Lacon, Anke Eissmann e John Howe. Il programma completo è disponibile sul sito ufficiale. Le iscrizioni alla Loncon sono ancora aperte. Per sapere come partecipare tutti i dettagli sono contenuti all’indirizzo www.loncon3.org .

Ecco gli eventi a carattere tolkieniano, che si terranno tutti il 14 agosto 2014:

Tolkien Society Presents: Hobbits! Rabbits!
Capital Suite 2 (ExCeL), 10am – 11am
Chris M Barkley, Michael Cobley, Constance G.J. Wagner, Jessica Yates
How do children, young adults and adults experience The Hobbit and The Lord of the Rings as books and as movies? Do people of different age groups experience them in different ways, especially given the range of other fantasy novels and films that younger generations have grown up with? How do readers engage with various decisions about the adaptation from book to screen? Are the rabbits welcome, or were they a mistake?

Lego, Tolkien Style – WOOFA
Fan Activity Tent (ExCeL), 1:30pm-2:30pm
James Shields, Alissa McKersie
Copy a tower from Lord of the Rings, mimic a fantasy scene or just use your imagination and recreate the Shire. All with thousands of pieces of Lego.
Please note that this is a WOOFA item and children will be given priority to participate in this child-friendly programme item.

Tolkien Society Presents: David Brawn
Capital Suite 4 (ExCeL), 4:30pm – 6pm
David Brawn
David Brawn has been the Publisher for Tolkien at HarperCollins since 1995. In a rare public appearance he reveals how publishing has evolved over 20 years, how Tolkien’s work continues to defy publishing conventions, and how working with filmmakers on movie tie-ins was a dream that very nearly didn’t come true.

Tolkien Society Presents: The Unpayable Debt?
Capital Suite 13 (ExCeL), 6pm – 7pm
Connie Willis, Erin Hunter, Jan Siegel, Myke Cole, Michael R. Underwood
JRR Tolkien once wrote of CS Lewis, “The unpayable debt that I owe to him was not ‘influence’ as it is ordinarily understood, but sheer encouragement.” A group of genre authors discuss what they owe to Tolkien, as both readers and writers. How far it is possible, or imaginable, to repay such a debt?

Tolkien Quiz
Fan Activity Tent (ExCeL), 8pm – 10pm
Come along and test your Tolkien knowledge with this quiz run by the Tolkien Society.

Other Activities
Tolkien Tent
All day (and party from 10pm)
Come and meet fellow fans, help complete the building of Orthanc and Perrott’s Folly in Lego, and (from 10pm) enjoy Middle-earth inspired food and drink.
Volunteers are needed to help staff the Tolkien Tent – please contact pat.reynolds [at] tolkiensociety [dot] org

Art Show
Opens 4:30pm
A number of Tolkien artists are exhibiting in the Art Show.

Also of Interest
What’s been happening at Weta Digital?

Monday August 18 – Capital Suite 9 (ExCeL), 12pm – 1:30pm
Norman Cates
You may have seen a few of the films Weta Digital has been working on over the last few years. Just some little movies like The Hobbit, and Dawn of the Planet of the Apes. Come and see some of the behind the scenes work that goes into these films.

(Gran parte dell’articolo è frutto delle preziosa traduzione
di Manuel Chiofi, che ringraziamo per il lavoro)

– Vai al sito di Loncon 3

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Al via il corso a Modena sulle lingue di Tolkien

Studiare le lingueParte oggi il nostro nuovo ciclo di lezioni a Modena! «Alla scoperta della Terra di Mezzo» è il secondo ciclo dei seminari organizzati dall’Istituto filosofico di studi tomistici, in collaborazione con l’ArsT, all’interno del programma di corsi 2014 su j.R.R. Tolkien a Modena, Bologna e Roma. Dopo l’anteprima del 20 dicembre al cinema Victoria di Modena, in cui una sala esaurita in ogni ordine e posto a ascoltato Andrea Monda parlare A proposito dello Hobbit, il corso parte stasera, 8 gennaio, e fino al 12 febbraio 2014 prevede una lezione settimanale, il mercoledì sera dalle 21 alle 23. Il programma è ricco di interventi e ha lo scopo di illuminare i tanti aspetti meno noti delle opere del Professore di Oxford che spaziano dalle lingue alla musica, dagli abiti alla produzione di fan film, senza dimenticare i personaggi e i mostri: un focus particolare sarà dedicato, infatti, a Tom Bombadil, forse il più enigmatico dei tanti attori del capolavoro tolkieniano, mentre un’analisi approfondita sarà concentrata sull’influenza che il drago Smaug ha avuto su contemporanei ed eredi dello scrittore inglese. Iscrizioni alle lezioni: 10 euro a lezione. Ci si può iscrivere anche la sera stessa delle singole lezioni dalle 20.45 alle 21.00. Si può scaricare la locandina del corso qui.

Il programma completo:

Istituto tomistico di Modena 8 Gennaio: Le lingue di Nani, Orchi e Hobbit Relatore: Gianluca Comastri
15 Gennaio: Gli abiti della Terra di Mezzo
Relatore: Daniela Mastroddi
22 Gennaio: Tra Mostri e Draghi
Relatore: Roberto Arduini
29 Gennaio: Chi è Tom Bombadil?
Relatori: Claudio Testi e Mario Enrico Cerrigone
5 Febbraio: La musica nella Terra di Mezzo
Relatore: Edoardo Volpi Kellerman
12 Febbraio: Un mito che continua: i fan film
Relatori: Wu Ming e il cast di Diari dalla Terza Era

Gianluca Comastri sulle lingue

Studioso, ricercatore, Gianluca Comastri è un personaggio noto ai nostri lettori. È presidente di Eldalie, un’associazione tolkieniana particolarmente dedita allo studio delle lingue elfiche. E questo è il campo di studio specifico del suo presidente. Dopo l’intervento del gennaio 2013 sul tema: Le lingue nella Terra di Mezzo (ne avevamo parlato qui), questa sera Comastri si occuperà delle Lingue di Nani, Orchi e Hobbit.Esperti: Gianluca Comastri «Quando si parla di lingue della Terra di Mezzo, il pensiero va subito alle belle lingue degli Elfi», racconta lo studioso, «Ma vi è molto da dire anche sugli idiomi delle altre razze. Tolkien non ebbe modo di mettere a punto sistemi linguistici, completi di dizionari e grammatiche, per tutte le razze di Arda, compito che sarebbe stato impossibile da portare a termine anche per un glottologo che vi avesse lavorato a tempo pieno per tutta una vita. Se gli Elfi sotto quest’aspetto costituivano un’intrigante sfida a (ri)costruire l’intera cultura di un popolo con marcate differenze rispetto al genere umano, per le altre razze Parlanti le cose stanno diversamente. Nella maggior parte dei casi, per caratterizzare nomi e toponimi di Uomini ed Hobbit Tolkien ricorre all’Antico e Medio Inglese, incastonando nella narrazione suggestioni e giochi di parole che solo un madrelingua con buona cultura di base potrebbe comprendere appieno senza le spiegazioni che a noi sono necessarie. Ma forse non tutti sanno che il Professore, per dare un tocco particolare alle altre popolazioni non umane, andò anche oltre: scavò nel cuore delle lingue semitiche e perfino alle radici indoeuropee». Per far questo, il seminario di stasera si occuperà principalmente di lingue come l’Ovestron, la lingua comune usata da uomini e Hobbit, del Khuzdul, la lingua dei Nani, e degli idiomi di Mordor, tra cui il Linguaggio Nero è il più conosciuto. «Il nostro viaggio nella Terra di Mezzo attraverso le parole e i testi», aggiunge Comastri, «ci porterà a esplorare terre lontanissime nel vero senso della parola: infatti, oltre alle lingue delle Isole del Nord e dell’Europa settentrionale, per accostarci all’idioma nanesco e alle ostiche verbalizzazioni di Mordor, dovremo prendere in considerazione le lingue semitiche e addirittura scomodare gli studi sull’Ittita/Hurrita e sul proto-indoeuropeo! Una volta di più, gli scritti di Tolkien rivelano aperture su scenari sempre più vasti: ogni volta che si alza il velo della Favola e del Mito si scoprono nuove vie che portano a mille e mille altri saperi».

Divergenze sulla lingua di Sauron

Iscrizione sull'AnelloNonostante non lo ami molto, Comastri non potrà fare a meno di tener presente il volume del francese Edouard J. Kloczko, che ha lo stesso titolo del suo intervento: Lingue degli Hobbit dei Nani degli Orchi e in cui è analizzata la grammatica delle oscure parole di Sauron: «Ash nazg durbatulûk ash nazg gimbatul…». Secondo quanto si legge nel Signore degli Anelli, la poesia dell’Anello è, infatti, scritta nella lingua di Mordor. Ma l’interpretazione dello studiosi francese è molto diversa da quella di altri esperti di lingue elfiche, come Helge Fauskanger e Craig Daniel, condivisa anche da Comastri. Sicuramente, stasera ci sarà l’opportunità di capire le diverse posizioni, messe in luce in più occasioni nei lavori degli studiosi, ma anche grazie all’ausilio delle Appendici al Signore degli Anelli (soprattutto nell’App. E, II). Se, infine, nella vostra testa risuona ancora il grido di guerra del nano Gimli nel Signore degli Anelli: «Baruk Khazâd! Khazâd ai-mênu!», e vi siete sempre chiesti cosa significasse esattamente, iscrivetevi subito al seminario!

– Vai al sito dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici
– Vai all’articolo sui corsi su Tolkien: Modena, Bologna, Roma

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Ecco i corsi su Tolkien: Modena, Bologna, Roma

prender-notaModena, Bologna, Roma. Il 2014 inizia all’insegna di J.R.R. Tolkien. Visto il successo delle iniziative dell’Associazione romana studi Tolkieniani e l’insistente domanda del pubblico, si è deciso di lanciare una formula nuova di didattica, per cercare di coinvolgere il più possibile gli appassionati del Signore degli Anelli. All’inizio del 2014, infatti, partiranno ben tre corsi dedicati a Tolkien. Ma le novità sono molte!

Gennaio e Febbraio a Modena

Studiosi: Claudio TestiIl percorso partirà da Modena a gennaio con un corso particolare. «Alla scoperta della Terra di Mezzo», secondo ciclo dei seminari organizzati dall’Istituto filosofico di studi tomistici, quest’anno in collaborazione con l’ArsT, darà la possibilità di partecipare anche a chi non potrebbe farlo a causa della distanza. Oltre alla possibilità di partecipare di persona, prevede infatti anche un’iscrizione online per la visione in streaming della serata. Dopo l’anteprima di domani sera al Cinema Victoria di Modena, con l’intervento di Andrea Monda, il corso partirà l’8 gennaio 2014 e fino al 12 febbraio prevede una lezione settimanale, il mercoledì sera dalle 21 alle 23. Il programma è ricco di interventi e ha lo scopo di illuminare i tanti aspetti meno noti delle opere del Professore di Oxford che spaziano dalle lingue alla musica, dagli abiti alla produzione di fan film, senza dimenticare i personaggi e i mostri: un focus particolare sarà dedicato, infatti, a Tom Bombadil, forse il più enigmatico dei tanti attori del capolavoro tolkieniano, mentre un’analisi approfondita sarà concentrata sull’influenza che il drago Smaug ha avuto su contemporanei ed eredi dello scrittore inglese. Iscrizioni alle lezioni dal vivo: 10 euro a lezione. Ci si può iscrivere anche la sera stessa delle singole lezioni dalle 20.45 alle 21.00. Iscrizioni alle lezioni via streaming 10 euro a lezione: l’importo è da versare tramite bonifico bancario tre giorni prima delle singole serate all’IBAN IT 79 L 05387 12903 00000 1236411 – copia del bonifico deve essere anticipata via mail alla casella di posta: info@istitutotomistico.it. Verranno fornite UN e PW d’ingresso e istruzioni per l’accesso alle lezioni. Si può scaricare la locandina del corso qui.

Programma completo
Presso la sede dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici, Via San Cataldo 97, Modena
sempre alle ore 21,00

Istituto tomistico di Modena 8 Gennaio: Le lingue di Nani, Orchi e Hobbit
Relatore: Gianluca Comastri
15 Gennaio: Gli abiti della Terra di Mezzo
Relatore: Daniela Mastroddi
22 Gennaio: Tra Mostri e Draghi
Relatore: Roberto Arduini
29 Gennaio: Chi è Tom Bombadil?
Relatori: Claudio Testi e Mario Enrico Cerrigone
5 Febbraio:
La musica nella Terra di Mezzo
Relatore: Edoardo Volpi Kellerman
12 Febbraio: Un mito che continua: i fan film
Relatori: Wu Ming e il cast di Diari dalla Terza Era

Marzo a Bologna

Middle-earth mapLe domeniche di marzo vedranno, invece, svolgersi un corso a Bologna. «Sentieri della Terra di Mezzo» è il titolo del seminario curato stavolta in solitaria dallo scrittore Wu Ming 4, che ha recentemente firmato per la casa editrice Odoya il volume Difendere la Terra di Mezzo (15,30 euro). L’orario, dalle 10.30 alle 13.30, è pensato per permettere di partecipare anche a chi non abita sotto le due torri, visto che si può andare e tornare in giornata da molte città italiane. Si può ascoltare l’audio della presentazione qui. Questo primo ciclo di incontri prevede l’analisi approfondita del primo romanzo pubblicato da J.R.R.Tolkien, Lo Hobbit, ovvero un primo viaggio esplorativo attraverso il mondo della Terra di Mezzo e l’eventuale produzione di espansioni o diramazioni narrative nelle zone lasciate in ombra dalla penna dell’autore. Le espansioni potranno essere realizzate con il feed-back del docente e tramite diversi media e modalità: testo scritto, rappresentazione drammaturgica, illustrazione, musica, audiovisivi. Il corso si svolgerà presso il Laboratorio 41, in via Castiglione 41, a Bologna.
Quando: tutte le Domeniche dal 2 al 23 marzo, dalle 10.30 alle 13.30
Quota di partecipazione: 120€ + 10€ tessera associativa
Numero min/max partecipanti: 10-25 persone

Aprile a Roma

SeminarioAd aprile si terrà infine a Roma, con data da definirsi, il corso a cura dell’Associazione romana studi Tolkieniani, con sede al museo Vigamus, in via sabotino 4. Questo primo ciclo si prefigge d’introdurre la vita e l’opera di J.R.R. Tolkien ed è la soluzione ideale per chi, tra i vari impegni della giornata, non riesce sempre a trovare il tempo di leggere, ma non rinuncia ad aggiornarsi e vorrebbe evitare libri che potrebbero risultare deludenti. Vedrà la partecipazione come relatori i maggiori studiosi di Tolkien in Italia, che hanno analizzato l’opera e la biografia dello scrittore secondo diverse prospettive di ricerca. Il seminario si articola in una serie di incontri a carattere critico, letterario, filosofico e artistico. L’eterogeneità dei testi analizzati nel programma del corso vuole infatti riflettere, sia pure sinteticamente, diverse prospettive culturali e letterarie nell’approccio critico a Tolkien, mettendo anche a disposizione nuove risorse per possibili percorsi
didattici. Dopo i primi incontri sulla biografia e le influenze dell’autore del Signore degli Anelli, la seconda parte del corso si occuperà della produzione non solo letteraria di Tolkien, cercando di offrire una chiave di lettura completa per accedere alla sua eclettica personalità. L’attenzione sarà concentrata sull’attività saggistica, linguistica e artistica, meno conosciute, ma che al pari della letteratura rappresenta per Tolkien uno strumento identitario di verifica della realtà.
Lesson03Una particolare attenzione sarà rivolta a Lo Hobbit di Tolkien, che riflette una certa visione dell’identità inglese, nei processi di definizione della Englishness e delle sue variazioni. La tecnica narrativa, che utilizza gli espedienti della «children’s literature»: la voce autoriale sentenziosa, a tratti rassicurante, a tratti scherzosa. La figura dello hobbit come eroe moderno e disincantato sarà il filtro attraverso cui leggere le opere dell’autore. Altri aspetti analizzati saranno: lo Hobbit e Il Signore degli Anelli come quest romance e le varie tappe del viaggio; alleati (tra cui Gandalf, ma anche Aragorn, Faramir e Thorin) e antagonisti, tra cui Smaug, il drago, figura mitica e terrificante. I popoli della Terra di Mezzo, tra cui gli esseri umani e la figura di Bard, l’arciere che uccide il drago. A breve notizie più dettagliate sul corso al Vigamus.

– Vai al sito dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici
– Vai al sito della Wu Ming foundation
– Vai al sito Vigamus – museo del videogioco di Roma

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L’ArsT a Lucca Comics: Draghi, Orchi e Hobbit

Lucca Comics pubblicoOrmai è un appuntamento fisso che ci dà moltissime soddisfazioni. Ecco servito il nostro aperitivo in attesa del film Lo Hobbit – La Desolazione di Smaug, tratto dal romanzo di John Ronald Reuel Tolkien, secondo capitolo della nuova trilogia cinematografica firmata dal regista neozelandese Peter Jackson, già al timone della celebre saga del Signore degli Anelli. Quanti vorrebbero approfondire in maniera seria alcuni dei temi trattati dallo scrittore inglese? Nell’anno del 40esimo anniversario della scomparsa dell’autore dello Hobbit, l’Associazione romana studi Tolkieniani torna a Lucca Comics and Games 2013 portando i suoi seminari quest’anno dedicati ad alcuni dei personaggi particolari dei libri di Tolkien: «Draghi, Orchi e Hobbit: tutti gli eroi di Tolkien».

Le voci di Tolkien a Lucca Comics

I doppiatori dello HobbitQuest’edizione della manifestazione più amata dagli appassionati di Fantasy italiani sarà, però, ricca di eventi tolkieniani. Dopo i doppiatori del Trono di Spade, protagonisti dello scorso anno, è confermata la presenza delle voci italiane dei personaggi de Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato e Lo Hobbit – La Desolazione di Smaug, che uscirà nelle sale italiane il prossimo 13 dicembre 2013. Francesco Vairano, direttore del doppiaggio della nuova triologia di Peter Jackson presenterà i segreti dell’adattamento italiano dei primi due capitoli, una grande anteprima per tutti gli appassionati del mondo tolkeniano.
Locandina Lucca Comics 2013Insieme a Vairano, che presta la voce a Gollum, saranno presenti anche le voci di Bilbo Baggins, Thorin Scudodiquercia e il nano Ori. Sabato 2 novembre alle 16.00, al Caffè delle Mura, in Lo Hobbit-Un Viaggio Inaspettato, i doppiatori della trilogia si raccontano: Francesco Vairano (Gollum), Fabrizio Vidale (Bilbo Baggins), Fabrizio Pucci (Thorin Scudodiquercia), Edoardo Stoppacciaro (Ori) incontreranno il pubblico al Caffè delle Mura per presentare il loro contributo e rivelare tutti i retroscena dell’edizione nostrana della trilogia. Domenica 3 alle 11.00, sempre al Caffè delle Mura, Il libro di J.R.R. Tolkien letto dalle voci del film i quattro protagonisti leggeranno dal vivo i passi più emozionanti del libro dello scrittore inglese.

Da Tolkien ai giochi di ruolo

Gioco di ruolo: Bruce HeardLa
scatola rossa di Dungeons & Dragons è stata per molti ragazzi degli anni Ottanta (Editrice Giochi la pubblicò in Italia nel 1985) il punto d’ingresso nel mondo dei giochi di ruolo. È stato possibile grazie a Bruce Heard, che negli anni Ottanta e Novanta è stato creative leader e designer per la linea D&D. L’autore storico della TSR sarà ospite d’onore a Lucca Games 2013, per incontrare gli appassionati, confrontarsi con essi a livello ludico e professionale e condividere la propria esperienza pluridecennale di giocatore e autore. Heard sarà anche protagonista della mostra “Bruce Heard: il giro del mondo in 36 livelli” (al Padiglione Carducci) che ripercorre la sua carriera dagli albori fino a Mystara 2.0. Nel programma degli Educational, il creatore di Mystara terrà un incontro incentrato sulla creazione di mondi fantastici, attività di cui è maestro indiscusso. Il pubblico potrà invece incontrare Bruce Heard alla Sala Ingellis, per ascoltare il racconto della sua esperienza e soddisfare ogni curiosità sul suo percorsoScatola base di D&D ludico di autore e giocatore. In più, non mancheranno varie sessioni di autografi nei quattro giorni della manifestazione. Infine, il ricco programma dedicato a Bruce Heard non può non contemplare (per chi si esprime in un fluente inglese) anche l’esperienza di sedersi al tavolo di gioco con un mito vivente del GdR mondiale: Bruce sarà Master di due sessioni di gioco.
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I Seminari dell’ArsT

Seminario 2013Come ogni anno il festival di Lucca si prefigge lo scopo di offrire al suo pubblico, sempre più numeroso e affezionato (180mila le presenze della passata edizione), un palinsesto variegato di eventi e personalità unico nel suo genere. I seminari si prefiggono, infatti, l’obiettivo di approfondire alcuni aspetti delle opere dell’autore, anche su tematiche meno conosciute. Naturalmente i seminari di Lucca Games educational sono ad accesso gratuito: è sufficiente avere il biglietto dell’ingresso per il giorno dell’incontro. È però richiesta l’iscrizione inviando una e-mail a educational@luccacomicsandgames.com. Ci si può iscrivere a un qualsiasi numero di seminari, ma non a seminari che si svolgono nello stesso orario. Leggere bene tutte le istruzioni per l’iscrizione nella pagine della sezione Educational.
Ecco, qui di seguito, il programma dettagliato:

Venerdì 1 novembre 2013 – ore 14,00-16,00
Studiosi: Claudio TestiCHI E’ TOM BOMBADIL?

di Claudio Testi – filosofo, saggista e studioso di Tolkien. Presenta Roberto Arduini – presidente dell’ArsT. Presentazione: «Aveva un cappotto blu e una lunga barba castana e gli occhi azzurri e luminosi brillavano in un viso rosso come un pomodoro maturo, ma increspato da centinaia di rughe ridenti». Questa è la descrizione di Tom Bombadil quando appare nel Signore degli Anelli. Nato dalla fervida immaginazione di J.R.R. Tolkien rimane ancora un mistero. E lo era anche per lo stesso scrittore inglese: «Tom Bombadil rappresenta qualcosa che mi sembra importante, benché non sia in grado di analizzare il perché…». La relazione di Claudio Testi vuole dare una risposta ai tanti lettori che si sono posti la domanda: «Chi è veramente Tom Bombadil?». Il relatore è segretario dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici, curatore e traduttore di La trasmissione del pensiero e la numerazione degli Elfi (Marietti 1802), curatore di La Falce Spezzata (Marietti 1802), coordinatore del Comitato scientifico della collana Tolkien e Dintorni della casa editrice Marietti 1820. | Per iscriverti a questo seminario vai qui

Sabato 2 novembre 2013 – ore 14,00-16,00
Maria Di Stefano: Smaug«NON FARTI MAI BEFFE DI UN DRAGO, PAZZO DI UN BILBO!»
di Roberto Arduini (giornalista, saggista, presidente dell’ArsT). Presentazione: Fin dall’età di sette anni, lo scrittore J.R.R. Tolkien rivela il suo amore per i draghi. Merito suo è aver rivitalizzato la figura del drago in ambito letterario. In un momento in cui dominava un drago bonario e comico, il professore di Oxford tratteggiò nello Hobbit un personaggio che poi sarebbe divenuto il modello per le future generazioni di scrittori, per cinema, tv, videogiochi e tanti giochi di ruolo di genere fantasy. In un excursus, Roberto Arduini mostrerà come in letteratura, mitologia e leggende, fin dall’Antichità diverse figure di drago si sono alternate e mischiate per giungere all’immaginario tipico presente oggi in tutte le opere di letteratura fantastica. Un approfondimento particolare verrà dedicato al contributo fondamentale di Tolkien e al suo Smaug. | Per iscriverti a questo seminario vai qui

Domenica 3 novembre 2013 – ore 14,00-16,00
William O'Connor: "The Riddenmark"UN DIALOGO NEL RIDDERMARK

di Wu Ming 4 – scrittore, traduttore e saggista, autore di Stella del mattino, Q e Altaj. Presenta Roberto Arduini – presidente dell’ArsT. Presentazione: «Quest’inseguimento sarà narrato come un’impresa stupefacente dalle tre stirpi: Elfi, Nani e
Uomini», dice nel Signore degli Anelli Aragorn, quando insieme a Gimli e Legolas decide di inseguire gli Orchi che hanno rapito i due hobbit Merry e Pipino. La caccia sarà tramandata e diventerà leggenda. Lo stesso tema viene ripreso quando Eomer, maresciallo del Riddermark, si imbatte nello strano terzetto e manifesta il suo stupore dicendo: «Sogni e leggende divengono realtà e sorgono dall’erba dei prati». Quando poi sente nominare gli Hobbit, che per lui sono creature fiabesche, lo stesso Eomer si chiede: «Stiamo camminando in un mondo di favole, o su verdi praterie alla luce del sole?». La risposta di Aragorn è la più interessante: «È possibile fare ambedue le cose». Da tutti questi spunti parte lo scrittore Wu Ming 4 per parlare nel suo intervento di come le gesta eroiche dei personaggi del Signore degli Anelli divengano poi il terreno fertile da cui germoglia tutta l’opera di J.R.R. Tolkien, fornendo quella rigogliosa pianta che rende vive le leggende della Terra di Mezzo. | Per iscriverti a questo seminario vai qui

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GUARDA IL TRAILER PER I 20 ANNI DI LUCCA COMICS AND GAMES:

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Nei Tolkien Seminar film, musica e videogiochi

Sede dell'Università Rwth di AachenQuest’anno i Tolkien Seminar tedeschi (10th DTG Tolkien Seminar 2013) si trasferiscono ad Aquisgrana e si terranno dal 26 al 28 aprile. La perfetta macchina da guerra organizzativa della Società Tolkieniana Tedesca (la DTG: Deutsche Tolkien Gesellschaft), insieme ai professori dell’università di Jena e alla casa editrice Walking Tree Publishers, saranno ad Aachen (Aquisgrana) dove nel Palazzo dei congressi si discuterà degli Adattamenti del Signore degli Anelli (“Adaptations of Tolkien’s The Lord of the Rings”). È la decima volta che la Società Tolkieniana tedesca riesce a organizzare i Tolkien Seminar: come di consueto, il seminario è interdisciplinare e internazionale. Gli interventi saranno perlopiù bilingue (in inglese o in tedesco) e vedono la collaborazione del dipartimento di Studi americani e inglesi e quello di Studi romanzi dell’Università Tecnica di Aquisgrana (la Rheinisch-Westfälische Technische Hochschule Aachen, RWTH Aachen).
SeminarioIl seminario, che dal 2004 ha avuto luogo in varie località, si concentra sul lavoro di John Ronald Reuel Tolkien. È orientata verso un pubblico accademico, ma è anche aperto al pubblico interessato. Tutti gli interventi saranno inseriti nella rivista scientifica della Dtg, Hither Shore, espressamente dedicata al tema. Per maggiori informazioni fare riferimento alle pagine dedicate della Società Tolkieniana tedesca.

Non solo cinema

Locandina di Aachen 2013Il tema principale della conferenza saranno, come detto, gli adattamenti del romanzo Il Signore degli Anelli di Tolkien. L’argomento è inteso in senso largo e scorrendo il programma si può vedere che non si parlerà soltanto della trilogia cinematografica di Peter Jackson. Mentre il nucleo storico di professori che sostiene la società tolkieniana (Thomas Fornet-Ponse, Annie Birks, Julian Eilmann e Frank Weinreich) si concentra, infatti, sui film e avrà tutto il primo giorno a disposizione, le “nuove leve” hanno analizzato gli adattamenti in tutti gli altri media: videogiochi, giochi di ruolo e giochi di ruolo dal vivo, giochi da tavolo e giochi con miniature, giochi di carte collezionabili e addirittura il merchandising. Sorprendentemente, alcuni degli interventi annunciati risultano molto interessanti e li vogliamo segnalare: Marco Prost (Divisi tra libri e film: i videogiochi tratti dal Signore degli Anelli), Nicole Hützen insieme a Timo Lothmann (Portare Tolkien sul tabellone: il filtro narrativo e le
metafore concettuali nell’adattamento del Signore degli Anelli e dello Hobbit nei giochi da tavolo
) e Annika Röttinger (Una Rohan anglosassone? Tolkien Seminar a Jena nel 2010Come la tendenza anti-normanna di Tolkien sia evidenziata dall’adattamento cinematografico di Peter Jackson). La domenica infine è tutta dedicata alle traduzioni delle opere di Tolkien dalle parole alla musica. Anche qui l’approccio è originale e non scontato, per questo ci fa piacere evidenziare gli interventi più interessanti: Heidi Steimel (La musica come elemento narrativo nei radiodrammi del Signore degli Anelli) e Tobias Escher (Mi sento come se fossi in una canzone. La musica nella Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien e le trasposizione di canzoni e poesie del Signore degli Anelli).

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Questo il programma in tutti i suoi dettagli:

Freitag/Friday, 26.4.2013

  • 15.00: Eröffnung und Grußworte / Opening & Welcome Speech, Prof. Wenzel, RWTH, Board of Editors
  • 15.15: Thomas Fornet‐Ponse: Adaptieren heißt interpretieren – wie ein Werk an Bedeutungen verliert und neue bekommt
  • 16.00: Annie Birks: Peter Jackson’s Adaption of The Lord of the Rings: Cash or Kudos?
  • 16.45: Pause / Break
  • 17.15: Julian Eilmann: Erzählstrategien in J.R.R. Tolkiens Der Herr der Ringe und Peter Jacksons Filmadaption
  • 18.00: Tobias Hock, Frank Weinreich: Splatter in Middle‐earth? War and Violence between Book and Screen – a comparison

Samstag/Saturday, 27.4.2013

  • 9.00: Sektion I: Marco Prost: Torn between books and movies: Video games adaptations from Lord of the Rings
  • 9.45: Sektion I: Nicole Hützen, Timo Lothmann: Bringing Tolkien to the table: Narrative filtering and conceptual metaphor in the table top game adaptions Der Herr der Ringe and Der Hobbit
  • 9.00: Sektion II: Christian Weichmann: Mittelerde auf Spielbrettern – (K)ein Kinderspiel
  • 9.45: Sektion II: Natalia Gonzalez de la LLana: Recreating The Lord of the Rings: From Role‐Playing to Board Games
  • 10.30: Pause / Break
  • 11.00: Sektion I: Renee Vink: Fanfiction as criticism
  • 11.45: Sektion I: Sandra Hartl: Bored of the Rings? Parodie oder Blasphemie?
  • 11.00: Sektion II: Thorsten Werner: Das Mittelerdesammelkartenspiel – Eignung und Besonderheiten
  • 14.00: Stadtführung / Guided tour through Aachen
  • 15.45: Martin Sternberg: Adaptiertes Heldentum
  • 16.30: Annika Röttinger: Angelsächsisches Rohan? Tolkiens anti‐normannischer Reflex hervorgehoben durch Peter Jacksons Film‐Adaption
  • 17:15 Pause / Break
  • 17:30: Jay Johnstone: Iconography and Symbolism in Middle-earth
  • 18.15: Buchvorstellung und Award / Book presentations & Award

Sonntag/Sunday, 28.4.2013

  • 9.00: Stefanie Bauer: Leben in Mittelerde? – Tolkien‐Adaptionen im Liverollenspiel
  • 9.45: Heidi Steimel: Music as a narrative element in Lord of the Rings Radio Plays
  • 10.30: Pause / Break
  • 11.00: Tobias Escher: Ich komme mir vor, als ob ich in einem Lied wäre. Musik in J.R.R. Tolkiens Mittelerde und Vertonungen von Liedern und Gedichten aus Der Herr der Ringe
  • 11.45: Friedhelm Schneidewind: Merchandising – ein Nebenschauplatz im
    Ringkrieg. Geschichte, Wirkungen und Auswirkungen eines überragenden Erfolges
  • 12.30: Schlussdiskussion / Concluding discussion

 

– Vai al sito della Società Tolkieniana Tedesca (DTG)
– Vai al sito dell’Università RTWH di Aachen

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Shippey a Modena: il video della conferenza

Conferenza Shippey a ModenaL’avevamo promesso a molti tra il pubblico. Avevamo atteso la serata del Tolkien Seminar italiano con trepidazione per poi scoprire che una sala gremita fino all’inverosimile era pronta a condivider con noi il momento. Come annunciato da tempo in un precedente articolo, Tom Shippey, docente di filologia inglese all’università di Oxford, erede di J.R.R. Tolkien e maggiore studioso delle sue opere, era in Italia per tenere una conferenza dal titolo Lo Hobbit: dal film al libro. È stato ospite dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici a Modena venerdì 11 gennaio, presso la sala conferenze dell’hotel Raffaello (strada per Cognento 5).

Shippey è ormai un volto noto nel nostro Paese, visto che è stato un relatore nel convegno Tolkien e la filosofia nel 2010, in cui insiema Franco Manni della rivista Endòre Conferenza Shippey a Modena 2013hanno intavolato una discussione amichevole ma intensa su “Tolkien tra filosofia e filologia”. Questa volta, lo studioso inglese ha avuto la possibilità di esaminare il film confrontandolo col libro in maniera dettagliate. Shippey aveva anche scritto un articolo sullo stesso tema, pubblicato nel numero di metà dicembre del Time Literary Supplement e intitolato Ancora non ritornato, la cui traduzione avevamo anche pubblicato esclusiva per il sito della nostra Associazione grazie alla disponibilità dello studioso inglese. Ora siamo lieti di presentare al pubblico di Modena e ai lettori del sito il video completo della conferenza, montata e lavorata a tempo di record grazie ai membri dell’Istituto tomistico.
Buona visione a tutti!

GUARDA IL VIDEO DELLA CONFERENZA:
– Vai al sito dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici
Scarica il saggio di Tom Shippey: “Noblesse Oblige: Images of Class in Tolkien
– Leggi il suo articolo sul
Time Literary Supplement: Ancora non ritornato
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Tom Shippey a Modena: ecco cosa dirà!

Tom Shippey al "Return of the Ring"Come annunciato da tempo in un precedente articolo, Tom Shippey, docente di filologia inglese all’università di Oxford, erede di J.R.R. Tolkien e maggiore studioso delle sue opere, è in Italia per tenere una conferenza dal titolo Lo Hobbit: dal film al libro. Sarà ospite dell’Istituto filosofico di studi tomistici oggi a Modena (venerdì 11 gennaio), alle ore 21, presso la sala conferenze dell’hotel Raffaello (strada per Cognento 5). Lo studioso inglese esaminerà il film confrontandolo col libro. Sarà disponibile il servizio di traduzione simultanea. L’ingresso è gratuito. Shippey però ha scritto un articolo sullo stesso tema, pubblicato nel numero di metà dicembre del Time Literary Supplement e intitolato Ancora non ritornato. Gentilmente, ha concesso che lo traducessimo in esclusiva per il sito della nostra Associazione. Buona lettura!

L’articolo: Ancora non ritornato

Conferenza di Toma ShippeyDa quando Peter Jackson ha annunciato che avrebbe realizzato non due ma tre film tratti da Lo Hobbit, i fan di Tolkien si chiedono come farà. Jackson ha girato tre film dal Signore degli Anelli, ma lì aveva a disposizione più di mille pagine di storia, contro le poco meno di 300 pagine dello Hobbit. È vero che Jackson ha tagliato o ridotto al minimo circa dodici dei sessantadue capitoli del Signore degli Anelli. È vero che nelle Appendici al Signore degli Anelli e nei Racconti Incompiuti ci sono numerose aggiunte allo Hobbit. Tuttavia, la sproporzione rimane molto notevole. Ci sono altre problematiche: Il Signore degli Anelli ha pochi personaggi femminili, cosa cui Jackson ha reagito espandendo i ruoli di Galadriel, Arwen e soprattutto Éowyn. Lo Hobbit, invece, non ha alcun personaggio femminile. Nemmeno uno. La “povera Belladonna”, madre di Bilbo, è menzionata un paio di volte nelle prime pagine, ma dopo di quelle non c’è una singola elfa, nana o femmina umana. Nel 1937, forse, a nessuno importava, ma nel ventunesimo secolo una tale situazione non è accettabile. Un altro problema è dato da quella che potremmo chiamare la massa indifferenziata di Nani: dodici, più il loro capo Thorin. È probabile che nemmeno il più attento lettore dello Hobbit possa ricordare molto, se non che Bombur è quello grasso, Fili e Kili sono quelli giovani, Balin è quello che va in avanscoperta ed è relativamente ben disposto verso Bilbo, e forse che Dori è «proprio un buon diavolo nonostante tutto il suo brontolare». Insomma, non molto su cui lavorare per gli attori che interpretano i nani.
Il problema più serio, però, è l’insistenza di Jackson che ogni personaggio abbia un “percorso”. Nei film del Signore degli Anelli questo ha spesso
comportato riscrivere la storia per imporre un cambio di opinione in Elrond, Théoden e Faramir, e conseguentemente ampliare il ruolo di quelli che li hanno persuasi a cambiare, ovvero Galadriel e Samwise. Lo Hobbit, però, è già il racconto di un percorso. Non può fare a meno di trasformarsi in un “road movie”. Oltre tutto, descrive un viaggio psicologico molto sviluppato per Bilbo, i cui punti di svolta sono chiaramente esposti. Sembrerebbe quindi che non ci sia molto su cui lavorare per gli sceneggiatori. E c’è un’ultima difficoltà, ed è che Jackson ha le mani in qualche modo legate dalla necessità di rimanere consistente con i film del Signore degli Anelli, e forse, per riportare i successi conosciuti, anche di includere nei film molti degli attori del cast precedente.
L’asso nella manica di Jackson, nella mano difficile che si trova a giocare, è che Lo Hobbit è pieno di punti non chiariti, allusioni indirette e domande provocanti, e tutte si possono sviluppare. Gandalf dà a Thorin una chiave e una mappa nel primo capitolo, ma queste creano una considerevole storia: la distruzione di Erebor da parte di Smaug 170 anni prima (vedi SdA, Appendice B); le morti di Thráin e di Thror, padre e nonno di Thorin (Appendice A III); il recupero della mappa e della chiave da Dol Guldur. Un fatto curioso nello Hobbit è la sparizione di Gandalf per otto capitoli, chiamato via da «affari pressanti». È necessario consultare le Appendici del Signore degli Anelli per scoprire che gli affari erano un incontro del Bianco Consiglio e la decisione di attaccare Dol Guldur, casa del Necromante, più tardi rivelatosi essere Sauron: chiaramente, anche qui c’è una storia.

Conferenza di Tom ShippeyCiò che Jackson ha fatto con le sue opportunità non piacerà, ahimè, alla maggior parte degli appassionati di Tolkien, che concluderanno che questo primo film dello Hobbit giustifica le accuse di volgarizzazione che erano state mosse (con meno forza) contro i film del Signore degli Anelli. Jackson spunta un buon inizio con una graziosa scena che lega Lo Hobbit all’inizio del Signore degli Anelli: Bilbo in età avanzata (ancora Ian Holm) decide di raccontare l’intera storia della sua prima avventura. Seguono vari minuti di pressanti retroscena sulla fondazione e la distruzione di Erebor, la morte di Thror (spostata alla Battaglia di Azanulbizar): fin qui tutto bene. L’incontro tra Gandalf (Ian McKellen) e il giovane Bilbo (Martin Freeman) è sufficientemente aderente al libro di Tolkien, con un unico malaugurato cambiamento: Bilbo non è più il prospero cinquantenne della storia di Tolkien, ma un teenager.
Da qui in poi, l’impulso di Jackson ad ammiccare al suo pubblico di adolescenti non fa che aumentare. La scena in cui i nani invadono Casa Baggins oltrepassa il comico e scade nel volgare: è tutto un ingozzarsi, ruttare e tracannare. Da qui in poi, la regola è che ogni opportunità di mostrare un combattimento prolungato deve essere sfruttata. La cattura dei Nani da parte dei Troll è gonfiata da una pagina a svariati minuti di girato; Orchi cavalcalupi disturbano il viaggio verso Granburrone; i “giganti di pietra” appena menzionati nel quarto capitolo diventano una scena intera; la città dei goblin fornisce la scusa per una lunga scena di inseguimenti e battaglie, piena di effetti speciali. Uno dei personaggi traslocati dalle Appendici del Signore degli Anelli è Azog: anziché essere ucciso ad Azanulbizar, come voleva Tolkien, sopravvive vendicativo, e dà la caccia a Thorin per tutto il film. Gli inseguimenti si trasformano in un confronto, aggiunto alla scena in cui i Nani e Bilbo sono “inalberati” dai
loro inseguitori e vengono salvati dalle Aquile. Ma questa cataclismatica scena di duello cristallizza i timori riguardo ai percorsi del film. Il “percorso” su cui Jackson si è concentrato è la relazione fra Thorin (Richard Armitage), che non vuole Bilbo nella spedizione e che lo considera completamente inutile, e Bilbo stesso, che esita nei suoi tentativi di dimostrarsi valido. All’inizio rifiuta di firmare il contratto dei Nani; poi cambia idea; ma più tardi decide di abbandonare i Nani e di tornarsene a casa, ma viene convinto a restare da (credo) Bofur (James Nesbitt). Il momento critico, però, è quello in cui Thorin è a terra, abbattuto da Azog, e Bilbo scende dal suo albero per provare a salvarlo, agitando la sua lama elfica in modo inesperto. Quest’azione fa sì che Thorin cambi idea ed accetti Bilbo, mentre Bilbo, nella scena finale piena di sentimentalismo hollywoodiano, spiega perché vuole aiutare i Nani: perché egli ha una casa, e loro hanno perso la loro. Il Bilbo di Tolkien era già ben avviato sul suo percorso nel quale scopriva la sua forma di coraggio. Ma i punti di svolta del Bilbo di Tolkien sono tutti solitari, silenziosi e nel buio. Strisciare verso i Troll; avanzare (e trovare l’anello) nelle caverne dei goblin; più tardi, combattere i ragni giganti, scendere nel tunnel di Smaug, consegnare l’Archepietra. Queste scene quiete sono molto più eroiche di agitare una spada, come possono capire anche i lettori bambini. Quella che Jackson ha compiuto è una diminuzione. Nulla di tutto questo nega che Jackson abbia inventato buoni momenti e effetti impressionanti. Il confratello stregone di Gandalf, Radagst il Bruno (Sylvester McCoy), fornisce un legame con quella che sarà certamente una sequenza a Dol Guldur, ed è disneyano quando cura il riccio e con la sua slitta trainata da conigli. In una prima scena di “Bianco Consiglio”, Galadriel (Cate Blanchet) e Gandalf si contrappongono a Elrond (Hugo Weaving) e a Saruman (Christopher Lee), e Galadriel ancora una volta prova a convincere Elrond ad abbandonare le sue politiche isolazioniste. Andy Serkis torna come Gollum nella scena degli indovinelli, rimasta in gran parte inalterata rispetto all’originale; Jackson usa ancora una volta l’idea del “parlare all’altro sé nel riflesso” e funziona ancora una volta bene.

Se solo si fosse allenato a combattere la tentazione dell’ovvia ostentazione.
Tom ShippeyIn Tolkien, l’alba arriva a trasformare i Troll in pietra con «un forte cinguettio tra i rami» di uccelli. Nel film, Gandalf spacca un macigno per far passare la luce del sole. In Tolkien il salvataggio dei Nani e di Bilbo dai goblin è annunciato solo da «una voce fiera e tranquilla», non da violente esplosioni e battaglie. Quale dei due, viene da chiedersi, è più drammatico? Anche la scoperta l’Anello, cui in Tolkien Bilbo presta lì per lì poca attenzione, è trasformata da Jackson in una rissa, in cui Gollum lascia cadere l’Anello mentre si occupa di un orco. Eppure, i momenti importati del viaggio della vita spesso non sono notati quando avvengono. A Jackson potrebbe far bene dare un’occhiata alla massa di libri in uscita sullo Hobbit scritti da accademici. È evidente che essi considerino Lo Hobbit molto più seriamente, e da molte angolazioni diverse. Uno studio come A Hobbit Journey di Matthew Dickerson scava in profondità considerando argomenti di etica, saggezza, amministrazione, giustizia sociale: problematiche importanti per Tolkien, molto probabilmente, e altrettanto interessanti, anche per gli adolescenti, degli inseguimenti e degli effetti speciali.

Traduzione di Lorenzo Gammarelli

 

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Istituto filosofico di studi tomistici di Modena
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Altri commenti sul film potete leggerli qui:
Recensione positiva dell’ARST.
Recensione negativa dell’ARST
Il film di Peter Jackson, secondo Franco Manni


 

Anche a Oxford da marzo si insegna Tolkien

Facoltà-IngleseJ.R.R. Tolkien è uno degli scrittori più noti del XX secolo e i suoi libri Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit hanno intrattenuto e, al tempo stesso, incuriosito i lettori per decenni, diventando tra i libri più popolari di tutti i tempi. Molte persone hanno letto questi romanzi, o visto gli adattamenti cinematografici, ma hanno avuto poche opportunità di approfondire maggiormente il loro interesse. Per soddisfare quest’esigenza la Facoltà di inglese dell’università di oxford (dove Tolkien ha insegnato per la maggior parte della sua carriera) ha organizzato la “Oxford Tolkien Spring School”, rivolta a coloro che hanno letto i romanzi dello scrittore inglese e vogliono scoprire di più. Sono previste una serie di lezioni introduttive tenute dai maggiori studiosi di Tolkien a livello mondiale, che si terranno presso la Facoltà dal 21 al 23 Marzo 2013. La facoltà di inglese dell’università di Oxford è la più grande in Gran Bretagna, e una delle più illustri scuole di inglese in tutto il mondo. Fondata nel 1894, ha annoverato tra i suoi membri alcuni dei più importanti critici e studiosi del settore, tra cui J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis, Edmund Blunden, Nevill Coghill, Helen Gardner, Richard Ellmann, Terry Eagleton e molti altri.

Le conferenze

EFLGli interventi riguarderanno la vita di Tolkien, il suo lavoro come un accademico, la sua mitologia, le influenze della letteratura medievale per la sua narrativa, i suoi linguaggi, Lo Hobbit, Il Signore degli Anelli e le sue altre opere meno conosciute. Ci sarà anche una tavola rotonda che discuterà sul posto di Tolkien nel canone letterario. Prevista anche la possibilità di visitare i luoghi di Oxford che furono più importanti per Tolkien e i suoi colleghi, nonché una esplorazione introduttiva alla collezione dei manoscritti di Tolkien conservata presso l’Università. La Scuola è aperta a tutti e si rivolge in particolare a coloro che hanno letto i romanzi di Tolkien, ma ora sono alla ricerca di un’introduzione alla sua mitologia, ad altre aree di studio, e a un più profondo studio critico dei testi.

Tra i relatori:
* John Garth su “La vita di J.R.R. Tolkien”.
* Thomas Honegger su “Tolkien come studioso accademico”.
* Carl Phelpstead su “La mitologia di Tolkien”.
* Elizabeth Solopova su ” Le lingue di Tolkien”.
* Mark Atherton su “Tolkien e la letteratura medievale inglese antica (Old English)”.
* Stuart Lee su “Lo Hobbit”.
* Anna Caughey su “Il Signore degli Anelli”.
* Maria Artamonova su “Le altre opere di Tolkien”.
* Edmund Weiner su “Tolkien e il gioco di parole”.

Tutto l’evento avrà luogo dal pomeriggio del 21 marzo fino al pranzo del 23 marzo. La tassa di frequenza per l’intero evento è di 160 sterline, compresi i rinfreschi, oltre a un banchetto opzionale la sera del 22 marzo al Balliol College al costo di 40 sterline. Per mantenere i costi al minimo i delegati sono invitati a organizzarsi in proprio il viaggio e l’alloggio. «Crediamo che questa scuola si rivelerà estremamente popolare», fanno sapere gli organizzatori, «così vi consigliamo di prenotare in anticipo per evitare delusioni». Per effettuare la registrazione, si può cliccare questo link. Per ulteriori informazioni si può contattare il seguente indirizzo: english.office@ell.ox.ac.uk . Si prega di includere nell’oggetto del messaggio le parole “Tolkien Spring School”.

– Vai al sito della Facoltà di inglese di Oxford

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I seminari dell’Arst: Wu Ming e i gentilhobbit

Lucca Comics and Games 2012Un regalo prezioso, un vero tesoro. Non sarà un Silmaril, ma il seminario intitolato Aspettando Lo Hobbit: l’eroe e il perfetto gentilhobbit, tenuto da Wu Ming 4 è quasi altrettanto prezioso per chi sa leggere con attenzione. Scrittore, traduttore e saggista, membro del collettivo che ha scritto capolavori come Q, Manituana e Altaj, autore in solitario di Stella del mattino, in cui compaiono J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis, con il suo intervento Wu Ming 4 ha letteralemente incantato il pubblico lo scorso 2 novembre a Lucca Comics and Games2012. Dopo quei giorni, abbiamo ricevuto un numero talmente alto di richieste, che non potevamo deludere i nostri lettori. Così, insieme a lui, ci siamo messi di buzzo buono e in un tempo accettabile possiamo ora presentare il testo rielaborato di quell’intervento. Sperando di accontentare chi non presente, ancora una volta cogliamo l’occasione per ringraziare dell’impegno e del lavoro l’autore, che una volta di più dimostra di saper leggere Tolkien da un punto di vista meramente letterario, come meritano solo i grandi classici della letteratura. Sul sito del collettivo Wu Ming potete, invece, trovare l’audio originale del seminario, che è possibile ascoltare andando qui.

Disegni: "Mr Bilbo Baggins of Bag End"Gli Hobbit sono l’invenzione originale che Tolkien introduce nell’immaginario letterario contemporaneo, nonché l’elemento più fortemente anacronistico nel mondo arcaico della Terra di Mezzo. La loro peculiarità è quella di rappresentare una critica pratica all’eroismo tradizionale e di essere portatori di un nuovo modello d’eroe. Tale modello si struttura non già ideologicamente, ma attraverso l’attrito tra l’habitat di partenza – la Contea – e il mondo esterno. La dialettica interno/esterno è fondamentale per capire l’universalità di queste figure. Meta- letterariamente parlando, si può dire che il viaggio degli hobbit assume la valenza di metafora del rapporto di noi lettori moderni con la letteratura epico-avventurosa. Per indagare dunque il segreto che sta alla base del successo di queste figure letterarie, bisogna considerare tanto gli elementi contestuali e paesaggistici in cui Tolkien li colloca, quanto il contesto letterario di riferimento. Procedendo in questo modo si potrà forse realizzare che l’invenzione tolkieniana non solo non nasce dal nulla, ma è anche debitrice di una tradizione letteraria che trova le sue radici assai più nella narrativa del XIX secolo che nel Medioevo.

– Scarica il saggio di Wu Ming 4: “Messer Holbytla: l’eroe, il giardiniere e il perfetto gentilhobbit
– Vai al sito del collettivo Wu Ming e scarica l’audio andando qui.

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L’ArsT a Lucca Comics: Aspettando Lo Hobbit

Lucca Comics and Games: manifesto 2012Ci risiamo. Gli hobbit e le cronache della Terra di Mezzo stanno tornando, con il nuovo film Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato, tratto dal famosissimo romanzo di John Ronald Reuel Tolkien, primo capitolo della nuova trilogia cinematografica firmata dal regista neozelandese Peter Jackson, già al timone della celebre saga del Signore degli Anelli. Dopo i film il nome di J.R.R. Tolkien è conosciuto in tutto il mondo. Ma lo era anche prima, visto che Il Signore degli Anelli è uno dei libri più venduti con oltre 160 milioni di copie distribuite. E in cima alle vendite c’è anche Lo Hobbit, che di copie ne ha vendute oltre 50 milioni. Quanti vorrebbero approfondire in maniera seria alcuni dei temi trattati da Tolkien?

Nell’anno del 75esimo anniversario della pubblicazione dello Hobbit, l’Associazione romana studi Tolkieniani torna a Lucca Comics and Games 2012 portando i suoi seminari quest’anno tutti dedicati al libro di Tolkien, il primo della sua carriera di narratore delle vicende della Terra di Mezzo. Aspettando Lo Hobbit studiosi e scrittori approfondiranno alcuni aspetti delle opere del Professore di Oxford, anche su tematiche meno conosciute, per introdurre a Tolkien anche quei lettori che si avvicinano per la prima volta. Gli autori hanno partecipato all’antologia “C’era una volta… Lo Hobbit – Alle origini del Signore degli Anelli”, pubblicato in questi giorni dalla casa editrice Marietti 1820, in concomitanza con il film di Peter Jackson, che sarà nelle sale italiane il 13 dicembre prossimo.

I Seminari

Christopher Paolini presenta "Inheritage"Come ogni anno il festival di Lucca si prefigge lo scopo di offrire al suo pubblico, sempre più numeroso e affezionato (155mila le presenze della passata edizione), un palinsesto variegato di eventi e personalità unico nel suo genere. Mai come in questa edizione le parole d’ordine sono creatività e passione, l’unico vero antidoto, al di là dei luoghi comuni, alle ricorrenti crisi del mondo contemporaneo. La passione dell’ArsT per la letteratura di genere e per Tolkien si inserisce bene in questo contesto e aggiunge il nutrito programma dei suoi seminari che saranno presenti in fiera. L’edizione dello storico festival di giochi e fumetti ospita nella sezione Educational diversi interventi di studiosi di letteratura e delle opere dello scrittore inglese che si muoveranno fra i paesaggi della Terra-di-mezzo a caccia di fonti, influenze e temi. I seminari si prefiggono, infatti, l’obiettivo di approfondire alcuni aspetti delle opere dell’autore, anche su tematiche meno conosciute. Quest’anno il lavoro è tutto concentrato sullo Hobbit. E un incontro pubblico verrà dedicato a un colloquio con Ivan Cavini, artista che rivelerà tutti i segreti della Ivan Cavini lavora al Troll Greisinger Middle Earth Collection di Jenins (Svizzera), la più importante e completa raccolta del mondo composta di opere d’arte dedicate all’universo scaturito dalla mente di J.R.R. Tolkien, aprirà a settembre 2013 (ne abbiamo parlato in anteprima qui). Tra i grandi nomi ospiti in fiera: Chris Ayers, autore degli alieni di film di successo come Men in Black II e Alien contro Predator; Jason Bulmahn, autore e sviluppatore del gioco di ruolo Pathfinder; Christopher Paolini, scrittore di fama mondiale di libri fantasy sul drago Eragon; il grande illustratore Greg Staples e i quattro autori leader del mondo del gioco da tavolo made in Italy: Francesco Berardi, Paolo Mori, Emiliano Sciarra e Alessandro Zucchini.

Il programma

Giovedì 1 novembre 2012 – ore 16,30-18,30
Studiosi: Claudio TestiASPETTANDO LO HOBBIT: PROCESSO A BILBO BAGGINS

di Claudio Testi – filosofo, saggista e studioso di Tolkien. Presenta Roberto Arduini – presidente dell’ArsT
«Imputato, alzatevi!». Bilbo impaurito si guarda intorno, insicuro sulla sentenza finale che verrà pronunciata. Deve rispondere alle accuse di furto, falsa testimonianza, scasso non autorizzato, rispettabilità oggettiva e imprudenza colposa. Anche la difesa ha ottimi argomenti: lo Hobbit è, nonostante tutto, di animo gentile, coraggioso e in fondo onesto. Con questo gioco delle parti, il seminario vuole esplorare la personalità del protagonista de “Lo Hobbit”, che, a una lettura attenta, risulterà estremamente complessa, problematica e irriducibile a “tipi” ideali. Il relatore è segretario dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici, curatore e traduttore di La trasmissione del pensiero e la numerazione degli Elfi (Marietti 1802), curatore di La Falce Spezzata (Marietti 1802), coordinatore del Comitato scientifico della collana Tolkien e Dintorni della casa editrice Marietti 1820. | Per iscriverti a questo seminario vai qui

Venerdì 2 novembre 2012 – ore 16,30-18,30
Disegni: "Mr Bilbo Baggins of Bag End"ASPETTANDO LO HOBBIT: L’EROE E IL PERFETTO GENTILHOBBIT
di Wu Ming 4 – scrittore, traduttore e saggista, autore di Stella del mattino, Q e Altaj
Presenta Roberto Arduini – presidente dell’ArsT

Gli Hobbit sono l’invenzione originale che Tolkien introduce nell’immaginario letterario contemporaneo, nonché l’elemento più fortemente anacronistico nel mondo arcaico della Terra di Mezzo. La loro peculiarità è quella di rappresentare una critica pratica all’eroismo tradizionale e di essere portatori di un nuovo modello d’eroe. Tale modello si struttura non già ideologicamente, ma attraverso l’attrito tra l’habitat di partenza – la Contea – e il mondo esterno. La dialettica interno/esterno è fondamentale per capire l’universalità di queste figure. Meta- letterariamente parlando, si può dire che il viaggio degli hobbit assume la valenza di metafora del rapporto di noi lettori moderni con la letteratura epico-avventurosa. Per indagare dunque il segreto che sta alla base del successo di queste figure letterarie, bisogna considerare tanto gli elementi contestuali e paesaggistici in cui Tolkien li colloca, quanto il contesto letterario di riferimento. Procedendo in questo modo si potrà forse realizzare che l’invenzione tolkieniana non solo non nasce dal nulla, ma è anche debitrice di una tradizione letteraria che trova le sue radici assai più nella narrativa del XIX secolo che nel Medioevo. | Per iscriverti a questo seminario vai qui

Sabato 3 novembre 2012 – ore 16,30-18,30
Studiosi: Gammarelli-ArduiniASPETTANDO LO HOBBIT: DAL LIBRO AL FILM DI PETER JACKSON

di Lorenzo Gammarelli (traduttore, saggista, socio dell’ArsT) e Roberto Arduini (giornalista, saggista, presidente dell’ArsT)
Il 2012 è un anno importante per gli appassionati di J.R.R Tolkien. Si celebra il 75esimo anniversario della pubblicazione del primo romanzo dello scrittore, lo Hobbit, che ha permesso ai lettori di tutto il mondo di conoscere la Terra di Mezzo e le vicende che sono l’antefatto della Guerra dell’Anello. Ma tra poco più di un mese, il 13 dicembre, sarà proiettato nelle sale cinematografiche di tutto il mondo il primo dei tre film di Peter Jackson dedicati proprio allo Hobbit. Grazie alle molte anticipazioni lanciate dal regista neozelandese, si potranno discutere e approfondire gli aspetti della traduzione di un testo scritto in una sequenza di immagini. Gli autori hanno partecipato all’antologia “C’era una volta… Lo Hobbit – Alle origini del Signore degli Anelli”, pubblicato in questi giorni dalla casa editrice Marietti 1820. | Per iscriverti a questo seminario vai qui

Gli stand a Lucca Comics and GamesNaturalmente i seminari di Lucca Games educational sono ad accesso gratuito: è sufficiente avere il biglietto dell’ingresso per il giorno dell’incontro. È però richiesta l’iscrizione inviando una e-mail a educational@luccacomicsandgames.com. Ci si può iscrivere a un qualsiasi numero di seminari, ma non a seminari che si svolgono nello stesso orario. Leggere bene tutte le istruzioni per l’iscrizione nella pagine della sezione Educational. I seminari dell’Arst non sono gli unici della sezione. Ci saranno seminari su creazione di Giochi da Tavolo e di Ruolo, disegno e illustrazione, scrittura e narrativa a tema fantastico, horror e fantascientifico. Tra i docenti ci saranno Angelo Montanini, Wayne Reynolds e Raphael Lacoste sulla saga di Assassin’s creed.

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– Vai alla pagina generale dei seminari a Lucca Comics and Games
– Vai alla pagina del seminario ArsT 1 a Lucca Comics and Games
– Vai alla pagina del seminario ArsT 2 a Lucca Comics and Games
– Vai alla pagina del seminario ArsT 3 a Lucca Comics and Games
– Vai alla pagina del Programma degli incontri
– Vai alla pagina degli Ospiti su Wu Ming 4
– Vai alla pagina personale di Christopher Paolini

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Il compleanno di Bilbo da Dublino a Oxford

Compleanno di Bilbo BagginsA settembre ricomincia un po’ tutto: la scuola, il lavoro, il traffico e lo stress… Ma quest’anno è un mese particolare, almeno dal punta di vista tolkieniano. Mai come quest’anno, settembre vedrà lo svolgersi di molte ricorrenze e manifestazioni, sia straniere che estere. Visto che alle nostrane dedichiamo sempre molto spazio, ci occuperemo del mondo anglosassone. Dove sono molte le cose che accadono.

I premi della Mythopoeic Society

Iniziamo con una notizia vecchia, ma che non siamo riusciti a dare prima. Il 6 agosto sono stati proclamati negli Stati Uniti, precisamente durante la Mython 43, l’annuale convention tolkieniana che si è tenuta a Berkley (California), i vincitori di quello che è considerato il pi˘ autorevole premio riservato alla narrativa fantastica.
Ecco l’elenco completo:
– Mythopoeic Fantasy Award per la letteratura: The Uncertain Places, Lisa Goldstein (Tachyon)
– Mythopoeic Fantasy Award per la letteratura per ragazzi: The Freedom Maze, Delia Sherman (Big Mouth House)
– Mythopoeic Scholarship Award miglior saggio dedicato agli Inklings: Tolkien and Wales: Language, Literature and Identity, Carl Phelpstead (University of Wales, 2011)
– Mythopoeic Scholarship Award saggio sulla mitologia e la narrativa fantastica: The Enchanted Screen: The Unknown History of Fairy-Tale Films, Jack Zipes (Routledge, 2011)
Libro: "Tolkien and Wales" di Carl PhelpsteadA noi, piace sapere che è stato premiato l’interessantissimo libro di Carl Phelpstead, professore presso la Facoltà di Inglese dell’università Centrale del Galles, a Cardiff. Phelpstead fa parte del Consiglio della Viking Society for Northern Research dal 2001, è redattore della rivista della Società Saga-Book dal 2004 e co-editor della Text Series dal 2007. Attualmente è anche parte del comitato degli insegnanti di inglese antico in Gran Bretagna e Irlanda. «Sono lieto e profondamente onorato di ricevere il premio Mythopoeic Society 2012. In effetti, non poteva essere altrimenti, visto quanto ho imparato dai libri che hanno già vinto o sono stati finalisti per questo premio, la qualità della rosa dei candidati di quest’anno e il livello di competenza trovato all’interno della Mythopoeic Society. Mi piacerebbe pensare che, quali che siano i meriti del mio libro su Tolkien e il Galles, questo premio riconosce anche l’importanza degli interessi gallesi di Tolkien e l’opportunità di dare loro attenzione più che in passato negli studi su Tolkien. Il libro non ha la pretesa di essere – e non è – l’ultima parola su questo soggetto. Alcuni lavorano molto in questo settore, altri lavori sono già apparsi dopo la pubblicazione del mio libro, e c’è ancora molto da esplorare. Spero che il mio libro possa ispirare – o addirittura provocare – altri studiosi per confermare, correggere, integrare e sviluppare le mie conclusioni».

Tolkien, tra la città e la foresta

TCD Dragon - copyright: Sheena PowerTolkien: The Forest and the City è il titolo del convegno che si tiene al prestigioso Trinity College di Dublino (Irlanda) il 21 e 22 settembre. Il tema, centrale nella letteratura dell’ultimo secolo, ma mai abbastanza approfondito in relazione a Tolkien, è quello del rapporto tra natura e città. Intervengono i maggiori studiosi mondiali dello scrittore: tra gli altri, Tom Shippey, Michael D.C. Drout, Verlyn Flieger, Thomas Honegger, Alison Milbank e Dimitra Fimi. Ci saranno anche Henry Gee (biologo e autore di The Science of Middle-earth, attuale editor di Mallorn della Tolkien Society) e una decina di studiosi locali. La coordinatrice del convegno è la dottoressa Helen Conrad-O’Briain. Si può trovare il programma completo qui.

Anniversari e compleanni a Oxford

Manifestazioni: OxonmootOxonmoot quest’anno si svolgerà il dal 21 al 23 settembre alla Lady Margaret Hall di Oxford. È l’evento annuale della Tolkien Society inglese e si svolge in corrispondenza del fine settimana più vicino al 22 settembre, giorno del compleanno di Bilbo e Frodo Baggins. L’evento offre come sempre conferenze, dibattiti, quiz, una mostra artistica e un mercatino. Può essere un buon modo per farsi un’idea di come si possono conciliare momenti di seria riflessione sull’opera di Tolkien con momenti più leggeri e spensierati. L’edizione di quest’anno è particolarmente interessante perché la Tolkien Society vi celebrerà il 75° anniversario della pubblicazione dello Hobbit. Il libro fu pubblicato il 21 settembre 1937 ed è diventato uno dei libri più popolari al mondo: è stato tradotto in oltre 50 lingue e ne sono state vendute oltre 100 milioni di copie. «La Oxonmoot è nata per festeggiare il compleanno di Bilbo e Frodo», ha spiegato Helen Armstrong, presidente della Oxonmoot per conto della Tolkien Society, «ma quest’anno siamo particolarmente fortunati perché l’edizione cade nel 75° anniversario ella pubblicazione dello Hobbit. Per festeggiare questa importante occasione, abbiamo una piccola sorpresa per i partecipanti». «La Oxonmoot si svolge da quasi 40 anni e offre un’eccellente opportunità per centinaia di appassionati provenienti da tutto il mondo per vivere insieme un fine settimana di divertimento a Oxford, un luogo così importante per Tolkien», ha aggiunto. L’evento principale della giornata conclusiva è, come di consueto, l’Enyalië: nel cimitero di Wolvercote, presso la tomba di Tolkien, avviene un momento di raccoglimento in sua memoria insieme agli altri appassionati da tutto il mondo.

Lo Hobbit compie 75 anni

Scrittori: Jane JohnsonJ.R.R. Tolkien ha introdotto la vasta mitologia della Terra di Mezzo col un classico per ragazzi, Lo Hobbit, pubblicato appunto il 21 settembre 1937. Anche la British Library di Londra coglie l’occasione per festeggiare questa data, con una giornata di conferenze, dibattiti e ospiti speciali. Tra i relatori, ci saranno: Adam Roberts, scrittore di fantascienza inglese noto in Italia soprattutto per le due parodie delle opere di Tolkien, Il Signore dei Tranelli e Lo Sghorbit; Brian Sibley, scrittore e giornalista che ha creato i radiodrammi delle due opere
maggiori di Tolkien e scritto anche una biografa di Peter Jackson. L’evento sarà moderato da Jane Johnson, editor delle opere di J. R. R. Tolkien, consulente sul set della trilogia dedicata a Il Signore degli Anelli dal regista Peter Jackson, autrice di tutti i libri della serie Visual Companion ai film e scrittrice di successo di romanzi fantasy con lo pseudonimo di Jude Fisher. Bisogna infine ricordare che una splendida illustrazione originale di Tolkien, The Hill at Hobbiton, appare nella mostra, sempre alla British Library, Writing Britain: Wastelands to Wonderlands (fino al 25 settembre) una panoramica meravigliosa sui brani dedicati dagli scrittori ai paesaggi britannici, che ospita molti manoscritti unici, mappe, libri rari e opere d’arte. L’ingresso è di 7,5 sterline.

– VAI AL SITO DELLA CONFERENZA AL TRINITY COLLEGE DI DUBLINO
– VAI AL SITO UFFICIALE DELLA OXONMOOT
– VAI AL SITO UFFICIALE DELL’EVENTO ALLA BRITISH LIBRARY

 

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È a Portacomaro d’Asti la Terra di Mezzo

Locandina del concerto degli AinurAppuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di Tolkien oggi, venerdì 31 agosto, dalle 16 fino a tarda notte a Portacomaro. A curare la manifestazione sarà la Biblioteca Civica (coordinatrice Monica Parola) con la direzione artistica di Rosanna Masoero in collaborazione con la pro loco e l’associazione ‘Gente &Paesi’, coreografie dei Sentieri Tolkieniani di Osasco. Su John Ronald Reutel Tolkien, nato in Sudafrica nel 1892, ma traferitosi subito in Inghilterra, a Birmingham, molto si è scritto e si è discusso sino a voler appropriarsi delle intenzioni letterarie dello scrittore per tentare di stravolgerle in un’ideologia politica. «Tolkien è piaciuto e piace a molti, per cui etichettarlo di destra o di sinistra, è incongruo e superfluo, come incongruo sarebbe identificare Paperino o Topolino in una corrente politica. – ricordano gli organizzatori dell’evento – Certamente all’interno del suo poema troviamo temi che suscitano assonanze con le grandi saghe del nord Europa e con la religione cattolica, ma lette in una forma particolarissima e personale, tenendo saldo il punto di vista degli Hobbit, semplice e pratico che s’inoltra insieme al lettore, in un mondo fantastico ed eroico e ne vive gli stupori, le grandezze e gli orrori di quest’altra vivissima realtà».
Portacomaro d'AstiL’opera più nota di Tolkien è il Signore degli Anelli, composta in 14 anni e pubblicata in tre volumi nel 1954-55, ricrea l’atmosfera del poema cavalleresco medievale, con evidenti influenze romantiche, ed è ambientato in una terra fantastica e reale nello stesso tempo. Gli Elfi, i Nani, gli Uomini che abitano questo mondo sono ispirati alle lettura delle saghe norrene e al folclore inglese, ma con una forte vena originale. Gli Hobbit sono invece un popolo inventato da Tolkien, che in parte si ispirò alla popolazione rurale della campagna inglese che lo scrittore amava tanto. Ogni popolo ha una propria storia, una propria mitologia e un proprio linguaggio.

Le conferenze

Chiara NejrottiProprio da questo la serata con una fitta serie di appuntamenti con un programma che parte alle 16 e il laboratorio artistico per bambini e adulti a cura di Maura Parlagreco. Alle 18 la conferenza ‘L’Opera di Tolkien’ con gli interventi di: Chiara Nejrotti (Tolkien e la Subcreazione), Rosanna Masoero (Tolkien, la Natura e la Magia) e Luisa Paglieri (Tolkien e i suoi miti).
A seguire letture del Signore degli Anelli nei cortili del ricetto e dalle ore 20 cena con i cibi della Terra di Mezzo.
Alle 21.30 il concerto del gruppo Ainur (cui si riferisce l’immagine in copertina). Per l’occasione verrà proposto un live inedito, a metà fra l’acustico e l’elettrico, con brani mai eseguiti dal vivo dalla band tolkieniana.
La chiusura della festa sarà proposta con danze e balli occitani. Durante la manifestazione si potrà visitare nella casa dell’Artista la mostra ‘Fantastiche Creature’ di Rosanna Masoero e
Emanuele Manfredi. In caso di pioggia la manifestazione si terrà sotto il palatenda.

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– VIA AL SITO DEL GRUPPO MUSICALE AINUR

 

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Celebrare J.R.R. Tolkien a Loughborough (GB)

Video di Peter Jackson a "Return of the Ring"La Tolkien Society inglese lo stava preparando a ben quattro anni. L’occasione da cogliere era celebrare i 75 anni dall’uscita dello Hobbit. Il 2012 sarà però anche l’anno in cui uscirà il primo degli ormai certi tre film sul libro, diretti da Peter Jackson. Sono così stati all’altezza i 5 giorni (16-20 agosto) del “Return of the Ring”, evento che si è svolto presso l’Università di Loughborough, tra Nottingham e Birmingham in Inghilterra. Ecco il resoconto dei membri dell’Associazione romana studi Tolkieniana.
Il programma
Nel programmarlo, gli organizzatori si proponevano di riunire insieme gli studi accademici su Tolkien, le attività di fan e appassionati, quelle ludiche e quelle artistiche, oltre ai vari adattamenti delle opere del “Professore”, a partire da quella di Brian Sibley, presente anch’egli alla manifestazione. Con ben sette diverse aree separate e le attività in concorrenza tra loro in alcune fasce orarie, c’è stato sempre qualcosa per tutti i vari interessi e chi partecipava doveva sempre fare decisioni difficili su cosa seguire e cosa perdere. Così, le conferenze degli studiosi si sono svolte mentre si tenevano laboratori e lezioni dedicate alle lingue, alle Tengwar, ai costumi e ad altre discipline artistiche della Terra-di-mezzo. Non poteva mancare un gruppo di ospiti: il gruppo francese della Compagnie du Dragon Vert (La Compagnia del Drago Verde). Questi giovani hanno piantato le loro tende bianche proprio fuori uno dei due edifici principali in cui l’evento si teneva e hanno seguito lo stile di vita del periodo medievale, rivivendo mestieri, costumi armi, armature e cibo. Ogni giorno c’erano dimostrazioni di tiro con l’arco, cucina medievale, combattimenti con la spada e intrattenimenti con la musica. C’era anche un’area dedicata al ricamo e alla preparazione delle candele di cera d’api.

Il video di Peter Jackson

Video di Peter Jackson a "Return of the Ring"La cerimonia d’apertura si è tenuta il primo giorno nel grande atrio dedicato soprattutto alle mostre artistiche imponente vista dall’alto (con opere di Cor Blok, Ted Nasmith, Ruth Lacon, e altri). Questa zona ospitava anche venditori di libri, gioielli, costumi e banchetti con ogni sorta di oggetti relativi all’autore e ai film. Durante la cerimonia sono intervenuti alcuni eminenti studiosi presenti, tra cui Tom Shippey che ha voluto tenere un breve ricordo di Harry Harrison, autore con lui di una saga romanzata degli Dei di Asgard (Shippey usava lo pseudonimo di John Holm). Un piacere del tutto inaspettato è stato un
messaggio video di Peter Jackson, John Howe e Alan Lee, proiettato su un muro e accolto con entusiasmo (vedi sotto).

Le conferenze

Tom Shippey al "Return of the Ring"Il primo giorno il convegno si è aperto con un bel duo di interventi. Lo studioso italiano più importante e più conosciuto all’estero, Franco Manni, attivo negli studi tolkieniani da oltre 20 anni, ha discusso in Tolkien versus the History of Philosophy di come fosse una sorta di “abitudine” da parte di Tolkien quella di non nominare i filosofi a cui faceva riferimento, pur usando spesso i loro concetti. Altro momento importante è stata la tavola rotonda dedicata alla critica delle fonti, moderata da Verlyn Flieger, una delle studiose più note al mondo. Gli interventi di Tom Shippey, Mark Atherton, Renée Vink, Alex Lewis, tutti professori e studiosi tolkieniani di lunga data, sono stati stranamente pacati, pur nei loro rispettivi punti di vista, nel sottolineare come molte volte conoscere le fonti sia utile a conoscere meglio molti aspetti delle opere dell’autore. Nel pomeriggio si è anche tenuto l’intervento di Martin Barker, professore dell’Università di Aberystwyth (Galles) noto a molti lettori per aver coordinato nel 2003-2004 un vasto e importante progetto di ricerca internazionale (oltre 25mila interviste) sulla ricezione del Signore degli Anelli (qui potete trovare dettagli sulla sezione italiana). Barker ha presentato un interessante sondaggio sui modi persistenti in cui è stato fatto riferimento al personaggio di Gollum nei discorsi pubblici negli anni successivi all’uscita dei film di Peter Jackson. In seguito, ha parlato Kristin Thompson, Ph.D. in cinematografia all’università di Wisconsin-Madison e autrice di The Frodo Franchise: The Lord of the Rings and Modern Hollywood. Il tema è stato Very Creative Anachronism, gli anacronismi nello Hobbit e nel Signore degli Anelli, in cui si è discusso del fatto che la Contea contiene molti oggetti e riferimenti non appropriati per una regione rurale di un’epoca tardo-vittoriana.

Venerdì mattina la sessione è iniziata con una tripla conferenza di Bob Blackham che ha illustrato, nell’ordine Tolkien a Birmingham, Tolkien a Oxford e Tolkien: gli anni della guerra. Blackham ha in pratica fatto un vivace riassunto dei suoi libri: “Tolkien’s Birmingham, “Tolkien’s Oxford” e “Tolkien and the Peril of War”. Appassionato collezionista di vecchie cartoline e fotografie, Blackham ha riportato in vita l’epoca della giovinezza di Tolkien e ha mostrato fotografie di quei luoghi che ancora sopravvivono. Interessante, anche se forse troppo segnato dall’emozione, l’intervento di Christopher Kreuzer (membro della Tolkien Society che tiene su Amon Hen la rubrichetta dedicata alle notizie di cinema, “Christopher’s Clippings”) intitolato I colori in Tolkien, uno sguardo d’insieme al tema di vasta portata in cui i colori sono legati ai protagonisti e alle diverse situazioni che si trovano ad affrontare.

Dopo il pranzo, Charlie Ross ha presentato il suo One Man Lord of the Rings, praticamente uno spettacolo in cui, attraverso la mimica,
l’attore ha impersonato tutti i protagonisti del volume. Altro punto saliente della giornata è stato l’intervento di Cor Blok, l’artista la cui opera ha abbellito gli ultimi due calendari di Tolkien, così come un libro veramente interessante, l’Arazzo di Tolkien, pubblicato anche in Italia. Tolkien stesso comprò due dei dipinti di Blok. Tom Shippey ha parlato subito dopo Blok, affascinando il numerosissimo pubblico presente e “come sempre” la sua discussione è stata piena di sottili giochi di parole e battute, ma il tema meritava davvero: La leadership nel Legendarium. Ne è uscito fuori che il leader ottimale è quello leale e visibile, esemplificato dal generale William Slim, compagno di scuola di Tolkien e capo dell’esercito inglese in Birmania durante la Seconda Guerra Mondiale (ferito 5 volte in combattimento, 2 dopo essere divenuto generale), ma nelle opere è poco presente.

Presentazione del libro "The Broken Scythe"Sabato è stato un giorno pieno di interventi. La mattina è stata dedicata all’Italia. Davanti a una sala piena in ogni ordine e grado Roberto Arduini e Lorenzo Gammarelli con Death and Immortality in the Works of J.R.R. Tolkien hanno presentato il lavoro del Gruppo di Studio, coordinato dall’Arst e dall’Istituto filosofico di studi tomistici di Modena, che ha portato alla pubblicazione del volume La Falce Spezzata – Morte e immortalità nelle opere di J.R.R. Tolkien per l’editore Marietti 1820, tradotto da poco in inglese dalla Walking Tree come The Broken Scythe: Death and Immortality in the Works of J.R.R. Tolkien. Subito dopo Claudio Testi, segretario dell’Istituto tomistico e direttore della collana Tolkien e dintorni per la Marietti 1820, con Tolkien: Christian or Pagan? A proposal for a new critical approach, ha tenuto il pubblico impegnato su un tema difficile, ma molto partecipato: le domande finali e la presenza ai due interventi di ben sette degli studiosi più impegnati (Nils Ivar Agøy, Mark Atherton, Janet Brennan Croft, Verlyn Flieger, Peter Gilliver, Thomas Honegger e Tom Shippey), è stato il miglior premio possibile per un’attività di studio che impegna l’ArsT dalla sua fondazione. Il successo della “signing session” del volume, tenutasi la domenica, e l’esaurimento pressoché totale delle copie disponibili alla vendita, hanno infine confermato il valore del primo studio di critica italiana tradotto all’estero.
Una tavola rotonda relativa agli adattamenti cinematografici, radiofonici e teatrali di alcune opere di Tolkien ha riunito i responsabili di tre fan film: Kate Madison, direttore di  Born of Hope, Chris Bouchard, regista di The Hunt for Gollum, e Michal Kára della Repubblica Ceca, il cui breve “video musicale” su  Niënor Níniel è stato mostrato durante la discussione. Sono stati raggiunti da Costanza G. Wagner, che ha lavorato alla versione londinese del musical del Signore degli Anelli e da Brian Sibley, noto per la sua trasposizione radiofonica alla Bbc negli anni Sessanta. Tra le rivelazioni c’è stato il fatto che a Madison e Bouchard erano stati inviati le diffide legali da parte della società di Saul Zaentz Tolkien Enterprises (ribattezzata nel 2010 Middle-earth Enterprises) e si è conclusa con la firma di accordi che hanno permesso loro di continuare a diffondere i due fan film, ma con la proibizione di fare altri!

Michael Tolkien al "Return of the Ring"Michael Tolkien, nipote di J.R.R. Tolkien, ha presentato una relazione su Fantasy: delirio di saggezza. Poeta, traduttore e scrittore di racconti per bambini, ha illustrato di Sulle fiabe di suo nonno e letto alcuni dei suoi versi. La somiglianza di famiglia era evidente e Michael è stato gentile nel rispondere alle numerosissime domande del pubblico. Nel tardo pomeriggio, Verlyn Flieger ha tenuto la conferenza sulle “influenze francesi” su Tolkien. È stata come sempre una folgorazione: Flieger ha iniziato citando il passo della Biografia di Humphrey Carter in cui si sostiene che Tolkien era un “gallo-fobico”, procedendo poi con la sua consueta precisione e chiarezza nel dimostrare che l’antipatia che lo scrittore poteva avere per la Francia non ne ha precluso un’influenza indiretta della cultura. Soprattutto, Flieger ha indicato come l’uso del termine “aventure” nel saggio Sulle fiabe sia volutamente riferito ai romance medievali francesi e bretone e ha dichiarato, dimostrandolo con numerosi esempi, che Lo Hobbit appartiene alla tradizione dei romance francesi. Tra l’altro, la studiosa aveva già anticipato queste sue riflessioni proprio nel Tolkien Seminar italiano, tenutosi a Modena nel novembre scorso.

Tavola Rotonda sulle pubblicazioni saggistiche su Tolkien al "Return of the Ring"Domenica, mentre un bel gruppo partiva in pullman per un tour a Oxford, ci sono stati un bel po’ di interventi degli studiosi più quotati. Hanno parlato, nell’ordine: John Garth (Robert Quilter Gilson, TCBS: A brief life in letters), Angie Gardner (The Tolkien Brothers), Thomas Honegger (Riddles, enigmas, brain-teasers and puzzles), Mark Atherton (The Heart of the Mountain: Some key concepts and ideas in The Hobbit) e Janet Brennan Croft (Tolkien’s Faerian Drama: Origins and Valedictions). Superato il tour de force, ci sono state due tavole rotonde dedicate allo stato attuale della pubblicazione e della ricerca sulle opere di Tolkien, con la partecipazione di Andrew Moglestue in rappresentanza della casa editrice Walking Trees Publisher, Thomas Honegger per l’università di Jena e i Tolkien Seminar tedeschi, 
Marcel Bülles per la Società Tolkieniana Tedesca, Renée Vink per quella Olandese e la casa editrice che pubblica Tolkien nei Paesi Bassi, Nils Ivar Agøy per la casa editrice e la Società della Norvegia, Janet Brennan Croft per la Mythopoeic Society e la rivista MythloreVerlyn Flieger per gli importantissimi Tolkien Studies e Claudio Testi per la collana Tolkien e dintorni della Marietti 1820. Sono stati entrambi estremamente proficui e pieni di spunti, con la certezza che la comunità scientifica internazionale degli studi tolkieniani sia ora ben consapevole della situazione italiana e la sensazione di essere stati ben accolti e inseriti in un gruppo di persone che sono mosse dalla passione per Tolkien, con la quale si superano tutti gli ostacoli. Sicuramente, i contatti ottenuti saranno molto utili in futuro, come i progetti avviati e le proposte ricevute in questa occasione.

Le due sere del fine settimana sono state molto divertenti e dedicate alla sfilata in costume, ai balli bretoni, irlandesi e celtici, alla cena medievale e pure ad un’asta molto combattuta (potete riviverla qui sotto). Il lunedi è stato invece una mezza giornata, in cui si è parlato soprattutto di educazione. Come insegnare Tolkien, se sia utile farlo più dal vivo od online, è stato il centro della tavola rotonda moderata da Corey Olsen, con la presenza di Dimitra Fimi. Quest’ultima ha poi tenuto una conferenza su Elves, Goblins and Other ‘Fairy’ Things in The Hobbit: Tolkien’s Victorian and Edwardian Inspiration, in cui la nota studiosa ha illustrato il suo lavoro e molti argomenti presenti nel libro Tolkien, Race and Cultural History: From Fairies to Hobbits, che ha vinto nel 2010 il Premio della Mythopoeic Society. La cerimonia di chiusura ha visto lode e premi molto meritati per i volontari che hanno organizzato la manifestazione. La Tolkien Society gestisce normalmente il suo evento annuale, la Oxonmoot, ma eventi più grandi come il “Return of the Ring” sono previsti solo in anni particolari (in questo caso, come detto, era il 75 ° anniversario della pubblicazione dello Hobbit). I partecipanti hanno brindato più volte “al Professore”, mentre fin da ora inizia l’attesa per il prossimo incontro!

ECCO IL VIDEO DI PETER JACKSON, ALAN LEE E JOHN HOWE:

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ECCO IL VIDEO DELL’ASTA DI OGGETTI TOLKIENIANI:

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ECCO UN’ANTEPRIMA DEL ONE MAN LOTR:

 

VAI ALL’INTERVISTA A PETER GILLIVER
VAI ALLA DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA
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L’evento dell’anno della Tolkien Society inglese

Locandina di "The Return of the Rings" della Tolkien SocietyDa giovedì prossimo fino al lunedì, cioè dal 16 al 20 agosto, si svolgerà “The Return of the Ring” alla Loughborough University (Inghilterra). È l’evento più importante organizzato dalla Tolkien Society inglese dal 2005. Si tratta di ben cinque giorni di conferenze, workshop, lezioni accademiche, con tavole rotonde e molti altri eventi dedicati al fandom, tra cui un ceilidh, una sfilata in costume, oltre a un mercatino dei rivenditori, una mostra d’arte e tantissimi spettacoli teatrali e anteprime cinematografiche.

"One man Lotr" di Charlie RossIl programma è molto fitto e, come nel 2005, saranno diversi gli interventi in simultanea. La caratteristica di quest’anno sembra però essere la forte presenza dei registi dei film amatoriali dedicati alle opere del Professore. Praticamente ci saranno tutti quelli che ne hanno realizzato uno! Del resto ce ne siamo occupati anche noi, durante l’anno: da Born of Hope a The Hunt for Gollum, realizzati dai registi rispettivamente Kate Madison e Chris Bouchard, fino al Niënor Níniel di Michal Kára. Largo spazio anche alle attività teatrali (ci sarà One Man LOTR di Charles Ross) e alle sfilate in costume, che quest’anno avranno addirittura due momenti diversi (le serate di venerdì 17 e sabato 18). Folta anche la presenza degli artisti (tra cui Ted NasmithCor Blok e Anke Eissmann), con la gradita presenza di Michael Tolkien, figlio di Michael Tolkien (figlio maggiore di JRR Tolkien) e quindi nipote dello scrittore. Anche di lui ci siamo già occupati in passato, perché oltre ad avere scritto quattro libri di poesie vedrà la pubblicazione, entro la fine dell’anno, di Wish e
Rainbow, due libri basati sui romanzi per bambini di Florence Bone. Potete leggere tutto qui.

Michael Tolkien, poeta e nipote di J.R.R. TolkienConseguenza diretta di questo maggior spazio dato a tutte queste attività è la riduzione del numero delle conferenze. E, soprattutto, la loro sovrapposizione. Gli interventi sono, infatti, compressi tra le 9 e le 17 di ogni giornata, mentre nell’evento precedente erano distribuiti fino alla sera inoltrata. Bisogna inoltre dire che, nonostante l’enorme numero di interventi, il programma di Loughborough sembra non all’altezza dell’evento del 2005, e anche rispetto alle forze messe in campo. Ci sono solo 7 autori di rilievo (i famosi keynote scholars): Janet Brennan Croft (con Tolkien’s Faerian Drama: Origins and Valedictions), Dimitra Fimi (con Elves, Goblins and Other ‘Fairy’ Things in The Hobbit: Tolkien’s Victorian and Edwardian Inspiration), Verlyn Flieger (con Tolkien’s French Connection), John Garth (con Robert Quilter Gilson, TCBS: A brief life in letters), Peter Gilliver (uno degli autori di “The Ring of Words”, con Making the Music, a possible source for the Ainulindalë), Thomas Honegger (con Riddles, enigmas, brain-teasers and puzzles) e Tom Shippey (con Tolkien on Leadership). Presenti anche autori meno quotati, ma interessanti come Colin Duriez (con The origins of the Inklings) e Corey Olsen (che coordinerà diverse tavole rotonde). A seguire, ci sono Bob Blackham (autore di libri sui luoghi legati alla vita di Tolkien, da Birmingham a Oxford), Ronald Hutton (autore che propone un approccio paganeggiante alle opere) e Mark Walker (che ha tradotto Lo Hobbit in latino). Ci saranno poi tantissimi dottorandi e studenti con le loro dissertazioni.

Gli interventi italiani
Nutrita infine anche la piccola pattuglia italiana, che riguarda l’Associazione romana studi tolkieniani da vicino: Roberto Arduini e Lorenzo Gammarelli con Death and Immortality in the Works of J.R.R. Tolkien avranno modo di presentare il lavoro del Gruppo di Studio, coordinato dall’Arst e dell’Istituto filosofico di studi tomistici di Modena, che ha portato alla pubblicazione del volume La Falce Spezzata – Morte e immortalità nelle opere di J.R.R. Tolkien per l’editore Marietti 1820, tradotto da poco in inglese dalla Walking Tree come The Broken Scythe: Death and Immortality in the Works of J.R.R. Tolkien. Anche gli altri due interventi italiani sono tenuti da parte di membri del Gruppo di Studio coordinato dall’ArsT. Franco Manni, presidente di Endòre, con Tolkien versus the History of Philosophy, toccherà lo stesso tema da lui affrontato nel volume, mentre Claudio Testi, segretario dell’Istituto tomistico e direttore della collana Tolkien e dintorni per la Marietti 1820, con Tolkien: Christian or Pagan? A proposal for a new critical approach, svilupperà il tema che è partito proprio da suo saggio presente nell’antologia. Così, facendo le dovute
proporzioni, il programma è di tutto rispetto e ricco di spunti interessanti!

 

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Tolkien e gli Inklings: Diario dalla Francia – 5

Lieux-CerisyUltimo reportage del convegno francese! Meno male, perché i redattori sono provati dalla baraonda di nozioni, spunti, discussioni e resoconti, per non parlare degli ottimi contatti intessuti, con un piccolo particolare forse sfuggito a molti… tutto accade in francese!!!

Gli interventi
Essendo l’ultimo giorno, un bel tour de force per far spazio a tutti ci sta proprio bene. Si comincia prima stamattina e si finisce dopo. Non è malaccio, se si pensa che il gruppo dei bachelardiani di solito fa le undici di sera!
Roger BOZZETTO: Bilbo un hobbit original[Bilbo, un hobbit originale]. Professore emerito di Letteratura generale e comparata presso l’Università della Provenza, oltre che autore di decine di studi sul fantastico oltre che organizzatore di numerosi convegni qui a Cerisy, Bozzetto si è concentrato sulla figura di Bilbo. Il suo ruolo è stato spesso ridotto a quello di predecessore, nel “periodo di prova” che Tolkien avrebbe passato prima di cimentarsi con l’epica del Signore degli Anelli. Questa posizione nasce da una prospettiva sbagliata. Lo Hobbit, quando viene scritto, è il culmine di un processo che ha richiesto molto tempo prima di iniziare, e in generi in cui di solito non si trova Tolkien. Bozzetto ha esaminato questi territori inesplorati, ma molto istruttivi: le storie brevi, le poesie, racconti per ragazzi. E non ha dimenticato neppure il concetto teorico di mondo immaginario, con molte citazioni da “Sulle Fiabe”.

Dramma totale al secondo intervento. La tizia va come un treno! Diciamo solo che gli stessi francesi fanno fatica a seguirla e chiedono più volte di rallentare. Per noi è troppo… Ecco quel che abbiamo capito, tanto ci è piaciuto nemmeno un po’. Anne Isabelle FRANÇOIS: “A Club of the Other Sort”. Coteries, cercles, cliques et autres sociétés: théories et pratiques des groupes (masculins) chez C.S. Lewis [“Un Club di un altro tipo”. Combriccole, circoli altre associazioni: teorie e pratiche di gruppo (maschili) intorno a C. S. Lewis]. Praticamente la Francois, docente di letteratura comparata alla Université Sorbonne Nouvelle – Paris 3, ha esposto una tesi di genere. Il suo scopo era dimostrare quanto di analizzare le rappresentazioni, i modelli e i discorsi di socializzazione (solo maschile) nelle opere di C.S. Lewis, il più importante membro degli Inklings. Francois ha posto particolare attenzione al processo di mitizzazione del proprio lavoro da parte di Lewis, vale a dire la creazione di una sorta di lignaggio socio-culturale fantastico, incarnato soprattutto nella narrativa, ma anche negli scritti teorici e nelle relazioni con gli altri membri del gruppo. Lo studio è stato condotto con un approccio di genere, attraversando tematiche di classe e di razza. Questo tipo di socializzazione, secondo Francois, ha incluso il tema per eccellenza comune a tutti i membri del gruppo: la “inglesità” come ideale di educazione e cultura.

Colpo di scena, subito dopo pranzo: Adam Tolkien non parlerà! Lo
sostituisce la sua compagna, Nadia CRIDI, insegnante di inglese a Marsiglia, che ha svolto un dottorato sul Professore di Oxford. In L’Etrange histoire du peintre Niggle [Il curioso caso del pittore Niggle], Cridi ha colto l’occasione per dare una lettura in parallelo tra la vita di Tolkien, le sue preoccupazioni e le sue illustrazioni. Queste ultime hanno fatto da filo conduttore a riflessioni sull’allegoria, sulla paura di Tolkien di non riuscire a concludere Il Signore degli Anelli, sulla natura delle fiabe e il concetto di immaginario. Interessantissima, infine, la posizione politica maturata da Tolkien ed espressa nelle lettere: «Le mie opinioni politiche inclinano sempre più verso l’anarchia (intesa filosoficamente come abolizione di ogni controllo, non come uomini barbuti che lanciano bombe) – oppure verso una monarchia non costituzionale. Arresterei chiunque usi la parola Stato (intendendo qualsiasi cosa che non sia la terra inglese e i suoi abitanti, cioè qualcosa che non ha poteri né diritti né intelligenza). E giustizierei coloro che si ostinano!». La discussione che ne è nata ha esaurito tutto il tempo a disposizione!

Vincent FERRÉ: Traduire et éditer Tolkien [Tradurre e curare i testi di Tolkien]. Ferré è il vero motore di tutto il convegno. È stato lui ha chiamare e coinvolgere tutti. Dal 2001 a oggi, ha riunito prima intorno a sé un nutrito gruppetto di professori e studiosi, poi ha allevato studenti e dottorandi, ora collega questo mono accademico con quello dei fan e del web da un lato, e con editori e critici dall’altro. Praticamente, grazie a lui, tutti quelli che si occupano di Tolkien in Francia erano al convegno o ci dovevano venire (ci sono state un paio di defezioni). L’operazione è riuscita, con gli accademici che hanno apprezzato molto il rigore con cui alcuni appassionati (soprattutto i “wikipediani”) trattano la materia. Ancor di più, proprio questo intervento è stato l’occasione per annunciare la pubblicazione del Dictionnaire Tolkien, in uscita a ottobre, ma già in pre-ordine dall’editore. È il frutto del lavoro di due anni da parte del team qui riunito, naturalmente misto tra accademici e fan, con questi ultimi molto agguerriti e professionali nello scrivere i vari articoli che compongono le quasi mille pagine del dizionario. È un po’ la risposta francese alla Tolkien Encyclopedia di Michael Drout. Altra novità annunciata è la nuova traduzione dello Hobbit, che uscirà anch’essa a ottobre, e ha scatenato i mugugni per il cambio dei molti dei nomi conosciuti. Bilbo Baggins dovrebbe diventare da Bilbo Saccon a Bilbo Bessac…

In conclusione, l’esperienza è stata molto positiva e ci ha fatto scoprire un mondo pieno di bei tesori da leggere e studiare. Ora, non ci resta che prendere la via del ritorno, tanto, tra treni, coincidenze e pause forzate, sono solo 10 ore di viaggio!!!

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Tolkien e gli Inklings: Diario dalla Francia – 4

Gli Inklings: C.S. Lewis, J.R.R. Tolkien, Charles WilliamsOrmai non si riesce a non seguire il convegno anche su internet. Viste le numerose mail di ringraziamento di voi lettori, che ci chiedono sempre dettagli e aggiornamenti, eccovi la quarta giornata! Mentre le giornate tendono al brutto tempo, pur senza pioggia e la sera di tengono anche laboratori di danze tribali (ma sono i bacheleriani a organizzarle!), il giorno passa come un treno tra colazione-conferenza1-conferenza2-pranzo-conferenza3-conferenza4-cena senza soluzione di continuità. Per fortuna, i due poveri redattori (Barbara ed io) hanno almeno scoperto che in paese servono il caffè italiano…

Gli interventi

Isabelle PANTIN: Les Inklings et les “sciences occultes” – [Gli Inklings e le scienze occulte]. L’autrice è professore di letteratura francese del XVI secolo all’Ecole Normale Supérieure di Parigi e ricercatore associato all’Observatoire de Paris (CNRS, Syrte), nell’équipe di Storia e Astronomia. Precedentemente, ha insegnato all’università Paris III e professore alle università di Mans e di Paris 10 – Nanterre. Infine è direttrice della biblioteca di Jourdan (à l’ENS). Le sue competenze, articolate e orientate in diversi campi della conoscenza, le hanno consentito un approccio abbastanza inconsueto, ma molto fondato, con l’opera di Tolkien,
alimentato da una riflessione metodologica nei differenti ambiti della ricerca e della storia del Rinascimento. Il gruppo a volte ha ceduto allo spirito dei tempi, a volte ha reagito contro queste tendenze esoteriche. Naturalmente, nessuno di loro avevano una ambizione esoterica, ma la magia è più di un un’immagine che indica gli effetti del loro lavoro formale. Gli Inklings mostrarono un gusto per la magia (termine polisemico) senza divenire un gruppo esoterico. Non c’è alcuna dimostrazione di un carattere specifico della “magia” secondo gli Inklings. È stato ben evidenziato come influisse su di loro il contesto degli anni ’20 e ’30 (l’età d’oro dell’esoterismo), il periodo in cui gli Inklings divennero scrittori. È il momento delle società segrete (anche Wiston Churchill e il principe ereditario inglese ne fecero parte). Del resto, non c’era ancora una netta divisione tra scienze e para-scienze, Popper verrà solo più tardi. Pantin ha evidenziato quali elementi nella produzione degli Inklings appartengono alla tradizione esoterica. Soprattutto Williams e Barfield, ma anche Lewis e Tolkien mostrano un interesse. Barfield si unì intorno al 1924 alla Società antroposofica fondata da Rudolf Steiner, Williams aveva fatto parte della Golden Dawn. Ma dai loro scritti compare un’influenza in tutti loro. Un esempio eclatante è la moda dei continenti scomparsi (Atlantide e Mu). Tolkien fu il più scettico e distante da queste idee, ma il mito di Atlantide è presente anche nei suoi scritti. L’intervento è stato molto più approfondito con citazioni dai testi di tutti gli Inklings, molto fondato sui testi e ha destato molto interesse negli ascoltatori. Le domande finali sono state veramente tante.

Jean-Philippe QADRI: L’Epitre aux Ephésiens chez Lewis et Tolkien [L’epistola agli Efesini presso Lewis e Tolkien]. Qadri, professore di fisica che si occupa di elettromagnetismo,
insegna al Liceo Gustave Eiffel a Bordeaux. Ha effettuato un’esegesi puntuale e approfondita tra le opere di Tolkien e Lewis e l’Epistola agli Efesini, un testo assai breve tratto dal Nuovo Testamento.

Anca MUNTEAN: La cohabitation innovatrice des genres littéraires chez J.R.R . Tolkien – [La coabitazione innovatrice dei generi letterari in Tolkien]. Dottoressa presso l’università di Parigi 13, allieva di Ferré, di origine romene, Muntean ha mostrato un rigore teorico invidiabile, trattando un tema difficile. “Il Signore degli Anelli”, che non ha mai smesso di affascinare, è troppo facilmente accostato a quello che noi chiamiamo il genere della “letteratura fantasy”. Ma le cose sono molto più sfumate, perché il fascino del libro è dovuto proprio al miscuglio insolito di diversi generi letterari (fiaba, romanzo storico, epica, romanticismo, letteratura fantasy) che Tolkien utilizza e sviluppa in tutta la sua storia, rendendo flessibili le caratteristiche di un genere specifico a volte considerato (erroneamente) come “congelato” . L’opera di Tolkien ha reso evidente l’anelito nel nostro mondo verso l’immaginario. La sua influenza sulla letteratura fantastica, il successo di tale genere (agli occhi dei suoi lettori, piuttosto che nelle antologie letterarie) si spiega con l’influenza diretta di altri generi che contribuiscono a creare un’opera originale. Secondo Jean-Marie Schaeffer e contrariamente ad alcune concezioni diffuse, i generi si evolvono continuamente ridefinendosi costantemente. Più concretamente, la presenza di questi generi nel testo favorisce l’evoluzione interna di ogni genere che contribuisce alla costruzione del Signore degli Anelli. Infine, la moltitudine delle influenze dei diversi generi, mentre è una caratteristica dell’opera di Tolkien, ci pone di fronte a un romanzo inclassificabile, che naturalmente non appartiene a un genere particolare. Ciò porta a concludere che Tolkien ha creato un mondo davvero unico nel suo genere, una “singolarità estrema” che rappresenta “una provincia della letteratura” che celebra l’evoluzione dei generi letterari, inserendoli in un lavoro dinamico, che esclude l’assunto di un loro congelamento ne tempo.

Fanfan CHEN: La faërie et l’iconoclasme: l’imagination narrative chez Tolkien et Barfield – [Il racconto di fate e l’iconoclastia : immaginazione narrativa in Tolkien e Barfield]. Professoressa di letteratura europea (!) a Taipei, a Taiwan, specializzata in letteratura inglese, Chen si è occupata di letteratura fantastica e di letteratura dell’Ottocento. “Faery” è una parola che è quasi del tutto scomparsa verso la fine del Rinascimento, per essere poi ripresa nel XIX secolo. Essa designa allora un regno di magia in relazione a tutti gli elementi soprannaturali presenti nel romance cavalleresco. Il genere “fiaba”, secondo la definizione di Tolkien, dipende dalla natura della Faerie e l’origine delle fiabe risale all’origini delle lingue. Anche il mito è all’origine del linguaggio, ma Tolkien critica la lingua moderna europea è per lui è una malattia del mito. Barfield, un altro membro degli Inklings, esprime un parere quasi simile. Si presuppone che il linguaggio e la coscienza si evolvano, da una unità semantica di partecipazione originaria verso l’astrazione. Chen ha poi presentato il fenomeno dell’evoluzione come una sorta di idolatria della scrittura e offerto come dizione poetica raggiungere iconoclastia. Nel frattempo, Tolkien offre la fantasia e la narrativa fantastica/poetica come rimedio contro la malattia del linguaggio. Utilizzando la teoria narrativa di Ricoeur, Chen ha confrontato Tolkien e Barfield, iconoclastia e Faerie. Ragione e natura sono così state esaminate nei testi dei due autori: La Rosa sul cespuglio, La tromba d’argento, Foglia di Niggle, Fabbro di Wootton Major. Chen ha notato, infine, che il linguaggio ha perso la sua unità originaria e deve ritrovare la sua capacità di aprirsi a un nuovo mondo.

La tavola rotonda finale è praticamente
irriportabile, ma ci proviamo: Les Inklings et l’histoire de la Fantasy [Gli Inklings e la storia del Fantasy] moderato da Anne BESSON, con la presenza di Alain NÉVANT. Quest’ultimo è in Francia autore di moltissimi libri di genere fantasy, traduttore di alcuni scrittori inglesi famosi (uno per tutti David Gemmel), fondatore e membro della prima casa editrice indipendente nel mercato francese, Milady edizioni, specializzata nel genere fantasy. La discussione, molto intensa e molto lunga, ha trattato tutte le problematiche legate al mercato editoriale in Francia, con i grandi gruppi (Hachette, Gallimard…) che stanno schiacciando i piccoli, con la distribuzione monopolistica di Fnac (che ha il 50% del mercato), tanto che loro si sono affidati a un distributore di musica classica!!! Si è parlato della storia del genere fantasy dopo Tolkien, molto di Terry Brooks e delle sue porcate, di tutti gli scrittori che hanno copiato, di una serie di scrittori di alto livello, tra cui Ursula Le Guin, Michael Moorcock, Stephen King, Feist, Farmer, Goodking, ecc. Poi si è passati alla Francia e ad autori come Pierre Grimbert, Erik l’Homme, Michel Pagel, si è parlato molto di un certo Bodory che ha spopolato. Interessante è stato l’apporto dei giochi di ruolo alla fantasy, che è divenuto un laboratorio interessante per far crescere scrittori: un gruppo di tre di loro, insieme, hanno sfornato centinaia di volumi, regole, manuali di gdr negli anni ’80 e ’90 e, se avessero voluto, sarebbero divenuti degli scrittori grandissimi. Purtroppo, non ricordo i loro nomi! Si è anche parlato di crisi economica, di ebook e di come il mercato si stia evolvendo. Insomma, un bel po’ di roba!!!

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Tolkien e gli Inklings: Diario dalla Francia – 2

Cerisy: Anne Besson e Vincent FerrèGiorno 2
Mattina coperta, con nuvole, ma niente pioggia. Temperatura calda, ma migliore di quella italiana. Il mare è solo a venti chilometri e questo aiuta, perché il vento c’è sempre. Un programma molto fitto oggi ha permesso di avere ben cinque interventi, con i momenti di dibattito che durano quasi quanto i rispettivi interventi!

1) Irène FERNANDEZ: Une lecture sceptique de Narnia – [Una lettura scettica di Narnia].
Fernandez è un po’ la decana degli studi di letteratura fantastica in Francia. Diplomata alla “Scuola Normale Superiore” di Parigi, docente associata di filosofia, esperta soprattutto di C.S. Lewis (sono suoi i maggiori studi critici in lingua francese), è autrice di articoli di teologia e bioetica. In Italia è stato pubblicato il suo “La spiritualità del Signore degli Anelli” (Et si on parlait… du Seigneur des Anneaux – Ellenici 2003, pp. 96, 8 euro). L’intervento è stato purtroppo noioso, un po’ per lo stile, un po’ per l’argomento, un po’ per l’esposizione poco lineare. In estrema sintesi, Fernandez ha cercato di convincere il pubblico in sala che il mondo descritto nelle Cronache di Narnia è “l’espressione letteraria del desiderio di Lewis di un posto perfetto”. Citando Lévi-Strauss e il saggio “Sulle Fiabe” di Tolkien, ha spiegato come il desiderio di comprendere la natura, che può funzionare solo nei mondi pre-industriali (la maggioranza di quelli della letteratura fantastica) è un anelito dell’umanità. Lewis amava Spenser. Narnia non è solo l’attuazione di un topos letterario: è una esperienza sensoriale , una “sospensione involontaria dell’incredulità”, come scriveva Tolkien. Narnia è “il sogno universale di giardino felice”, per citare Lewis, un mondo Altro che non non è religioso, ma di fantasia. Per questo una lettura scettica del ciclo è l’unico modo per apprezzare l’opera come una poema, come letteratura, che le conferisce la sua forza teologica.

2) Marguerite MOUTON: J.R.R. Tolkien et la création d’une “Langue Commune” [Tolkien e la creazione di una « Lingua Comune »]. Mouton è dottoranda all’Università di Parigi XIII, sotto la supervisione di Vincent Ferrè. Il suo intervento è stato caratterizzato dal rigore teorico, quasi “desaussuriano” (cioè della fedeltà all’inventore della linguistica De Saussure) dell’approccio linguistico alla “Lingua Comune” nelle opere di Tolkien. Le lingue partecipano pienamente alla creazione de mondo immaginario di Tolkien. Anzi, ne sono l’origine, come spiega bene lo stesso autore in più occasioni nelle lettere. Ma il dibattito critico su di lui è dominato da una mitizzazione della scrittura dell’autore. Non ci sono studi sul funzionamento lessicale dell’inglese usato nel Signore degli Anelli. Una critica comune è che il suo lavoro sarebbe anacronistico o acronico. Non è così: la percentuale di brani di linguaggi inventati in SdA è in realtà molto bassa. Gli Hobbit non hanno una lingua e questo giustifica il fatto di scrivere SdA in inglese. Lo studio è basato sul lessico della lingua usata da Tolkien, che rende un specifica un’opera letteraria. Ad esempio, il termine “song” (“canzone”) in SdA ha molti usi a seconda dei diversi contesti. “Song” a volte è applicato a una poesia recitata nella tradizione medievale, altre semplicemente per una musica… Queste parole polisemiche con differenti connotazioni culturali sono problematiche nella traduzione.
L’immagine dell’Uomo sulla luna nelle avventure di Tom Bombadil è ispirata a una tradizione medievale. Ma il termine “song” per la canzone dell’Uomo sulla luna fatta al Puledro Impennato
non è tradizionale. Nel mondo immaginario, come parte della storia c’è l’autore della canzone, Bilbo, e anche la dimenticanza di alcune parole. Viene citata M.A. Paveau e la teoria del discorso aperto: l’accumulo dei diversi contesti in cui appare il termine “song”. Il discorso è stato ancora più lungo, interessante e approfondito, con tanto di schema linguistico finale, che ha messo in evidenza un paradosso: la continua revisione e riscrittura del romanzo da parte dell’autore, ha pregiudicato la realizzazione di una “lingua comune” dello scrittore. Unica nota dolente dell’intervento: non è stato esaminato l’apporto su Tolkien delle teorie linguistiche di Owen Barfield.

3) Nicole GUÉDENEY: Le Seigneur des Anneaux ou comment survivre au désespoir et à la peur: une lecture par la théorie de l’attachement [Il Signore degli Anelli, o come sopravvivere alla disperazione e alla paura : una lettura attraverso la teoria dell’attaccamento]. Nicole Guedeney è una neuropsichiatra infantile, lavora in un ospedale ed è dottoressa in scienze presso l’Institut Mutualiste Montsouris di Parigi, Francia. È autrice di numerosi libri e articoli di psicologia. Esperta soprattutto di teoria dell’attaccamento, sviluppata dallo psichiatra inglese John Bowlby, che in questo caso ha voluto applicare al Signore degli Anelli. Stati d’animo come paura e disperazione si verificano quando qualcuno si trova ad affrontare situazioni d’isolamento e pericolo. Tutti i personaggi in SdA provano la paura, e ci sono diverse situazioni: isolamento, minaccia di separazione, luoghi sconosciuti… sono tutte emozioni associate a un malessere, la vulnerabilità è provata anche dal più forte. Contenere la paura è un compito centrale del bambino umano, che ha bisogno di adulti che lo aiutino. È una regolazione dei rapporti interpersonali. Quali personaggi agiscono come figure paterne di attaccamento in SdA? Gandalf, Galadriel, Aragorn, Faramir… La loro semplice menzione può rivelare questo ruolo, come accade quando Merry catturato dagli Orchi invoca il nome di Strider. Non ci sono solo relazioni adulto/bambino, ma anche relazioni paritetiche, a coppie: Merry/Pipino, Frodo/Sam, Gimli/Legolas… tutti gli eroi nell’opera si trovano in difficoltà in alcuni momenti e chiedono l’aiuto di chi è più forte o più saggio che rispetto. E chiedono aiuto in modo esplicito. Nel suo incontro con Saruman Gandalf pensa anche a Frodo e Sam; nella tana di Shelob Sam si prende letteralmente cura di Frodo, fisicamente. È un sistema tipico del dare assistenza da parte del “soccorritore”: nel libro, i personaggi che offrono assistenza sono molto attenti a coloro che proteggono, soprattutto se c’è un legame di parentela o amicizia. Il discorso è stato ancor più lungo e ha toccato molti altri punti. Il dibattito finale è stato serrato e una quasi spontanea “standing ovation” ha concluso l’incontro.

4) Chloé DOTTOR: L’intertexte médiéval de Tolkien, autour de la sagesse et de la folie [L’intertesto medievale di Tolkien, autore di saggezza e di follia]. Dottor è dottoranda all’Università di Parigi XIII, sotto la supervisione di Vincent Ferrè. Nel Medioevo, la pazzia non si oppone alla ragione, ma per saggezza. Nelle opere di Chétien de Troyes, nella leggenda di Tristano e Isotta, gli archetipi della follia e della saggezza sono speculari, ma si completano a vicenda. Nell’intervento sono stati presentati diversi episodi in cui follia e saggezza tipica dei testi medievali sono presenti nelle opere di Tolkien, in particolare del Signore degli Anelli. La follia è differenziata per gradi, da una semplice incoerenza, ad eccesso, fino al caso della demenza.

5) Michaël DEVAUX: Lire Le Seigneur des Anneaux avec C.S. Lewis [Leggere il Signore degli Anelli con C.S. Lewis]. Michaël Devaux insegna filosofia dell’educazione presso la IUFM di Alençon e insegna le opere di Tolkien collegio des Bernardins a Parigi. Presiede l’associazione  “La Compagnia
della Contea” e dirige la rivista amatoriale “La Feuille de la Compagnie”. Ha curato due volumi: “Tolkien, les racines du légendaire” (2003) e co-editato “Tolkien aujourd’hui” (2011). Vecchio marpione, ha cambiato il tema della conferenza all’ultimo momento (doveva tenere “Tolkien et la philosophie”), riciclando un intervento che ho già letto da qualche parte… Comunque, dopo la pubblicazione del Signore degli Anelli nel 1954, Lewis scrisse che il libro era già paragonabile ad Ariosto. Deveaux ha proposto di studiare le possibili letture del libro in base ai criteri definiti in “Una esperienza nella critica letteraria” (1961). In che modo Il Signore degli Anelli è buona letteratura per Lewis? Deveaux ha ripreso uno per uno gli elementi cruciali della sua teoria della critica per considerare i diversi tipi di lettura che si possono fare del volume,  evidenziando anche tutti i livelli in cui ci si può identificare.

Dopo oggi, due giorni di pausa: domani si va a Mont Saint Michel e domenica al museo di Bayeux per vedere il famoso arazzo!

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Tolkien al Kalamazoo, quest’anno si fa il pieno

Kalamazoo conferenzaKalamazoo è il nome di una città nel bel mezzo del Michigan, sede di un’università e del cosiddetto K-College, prestigiosa scuola d’arte. Al suo interno ogni anno si tiene l’International Congress on Medieval Studies, incontro che riunisce oltre tremila studiosi interessati agli Studi Medievali: è suddiviso in oltre 600 sessioni di lavoro, 3000 tra conferenze, tavole rotonde, workshop e spettacoli. Ci sono anche più di 90 ricevimenti curati da società scientifiche, associazioni e istituzioni pubbliche. La sala mostre vanta quasi 70 espositori, tra editori, rivenditori di libri usati, e fornitori di articoli vari in stile medievale. La manifestazione dura tre giorni e mezzo, nel secondo fine settimana di maggio. In mezzo a tutto questo ormai da diversi anni una sessione è completamente dedicata a Tolkien e a quel che viene chiamato il “New Medievalism”.

La Kalamazoo del 2012

Kalamazoo conferenzaLa Western Michigan University ospiterà dal 10 al 13 maggio 2012 il 47° Congresso Internazionale di Studi Medievali. Avevamo segnalato a suo tempo il Call for papers per la sezione dedicata a Tolkien. Nel 2012 sono previste ben 5 sessioni e una tavola rotonda sull’autore del Signore degli Anelli: The Hobbit on Its 75th Anniversary, Tolkien and Ideology, Tolkien’s Shorter Poems and Lyrics, Tolkien and Women, Legend of Sigurd and Gudrun, Tolkien Unbound (uno spettacolo) e Teaching Tolkien (tavola rotonda)
Ecco nel dettaglio le conferenze:

Giovedì 10 maggio, ore 10
The Hobbit on Its 75th Anniversary
The Hobbit on Its Seventy-Fifth Anniversary di Douglas Anderson
The Hidden War of The Hobbit di Jane Beal (Colorado Christian Univ.)
The Mythology of Magic in The Hobbit: Tolkien and Andrew Lang’s Red FairyBook “Story of Sigurd” di Jane Chance (Rice Univ.)
“A Fragment Detached”: The Hobbit and The Silmarillion di John D. Rateliff
Creation from Philology: Echoes of the Voluspa in Tolkien di Jason Fisher

Giovedì 10 maggio, ore 13.30
Tolkien and Ideology
Tolkien and the Old English Apollonius: Medieval and Modern Constructions of Masculinity di Christopher T. Vaccaro (Univ. of Vermont)
Tolkien, Classical Myth, and Said’s Orientalism: Othering the East and the South di Edward Risden (St. Norbert College)
Reflecting the Eternal: Medieval Origins of Tolkien’s Depictions of Paradise di Gina Weckwerth (Univ. of South Dakota)
Creating and Redeeming: A Look at J. R. R. Tolkien and Saint Thomas Aquinas di Amber-Lee Baker (Emmanuel Christian Seminary)

Giovedì 10 maggio, ore 15:30
Tolkien’s Shorter Poems and Lyrics
Metrical Variation as Characterization in Hobbit Verse
di John R. Holmes  (Franciscan Univ. of Steubenville)
Musical
Allusion in Tolkien’s Poetry and Its Victorian Counterparts

di Brad Eden (Valparaiso Univ.)
Songs and Stars: Celestial Motifs in Tolkien’s Poetry
di Kristine Larsen (Central Connecticut State Univ.)

Venerdì 11 maggio, ore 13:30
Legend of Sigurd and Gudrun
Sigurd’s Second Coming di Gerard Hynes (Trinity College, Univ. of Dublin)
Morris, Tolkien, and the Logic of Medievalist Feminism di Larry W. Caldwell (Univ. of Evansville)
Struck in the Eyes by Sigurd and Gudrun di Janice M. Bogstad e Philip E. Kaveny (Univ. of Wisconsin–Eau Claire)
Tangled with Works of Old: Sigurd and Gudrun in the Web of Tolkien’s Writings di Merlin DeTardo

Venerdì 11 maggio, ore 15:30
Teaching Tolkien (Tavola rotonda)
Teaching Tolkien in Another Culture: Non-English Speaking, Non-Anglo-American Students and Tolkien di Gergely Nagy (Szegedi Tudományegyetem)
Is There a Class for This Text?: J. R. R. Tolkien, J. K. Rowling, and Romantic Aesthetics di Craig Franson (La Salle Univ.)
Lord of the Rings: Reading versus Viewing di Janice M. Bogstad (Univ. of Wisconsin–Eau Claire)
There and Back Again in the Classroom: Preparing for the Release of The Hobbit di Kristine Larsen (Central Connecticut State Univ.)
Tolkien and Theology for Undergraduates di Jack R. Baker (Spring Arbor Univ.)
Tolkien: Medieval and Modern di Rachel Fulton Brown (Univ. of Chicago)

Venerdì 11 maggio, ore 19:30
Tolkien Unbound (spettacolo)
Maidens of Middle-earth: The Silmarillion di Eileen Marie Moore (Cleveland State Univ.)

Farmer Giles of Ham (una presentazione teatrale)

Sabato 12, ore 10
Tolkien and Women
Women and Tolkien: Amazons, Valkyries, Feminists, and Slashers
di Robin Anne Reid (Texas A&M Univ.–Commerce)
Constructing Lothiriel: Rewriting and Rescuing the Women of Middle-earth from the Margins di Catherine Coker (Texas A&M Univ.)
Revising Lobelia di Amy Amendt-Raduege (Whatcom Community College)
Wo-man: Tolkien’s Nomenclature for the Feminine in His Invented Languages di Eileen Marie Moore (Cleveland State Univ.)


– Vai al sito ufficiale del 47° Congresso Internazionale di Studi Medievali

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L’influenza di J.R.R. Tolkien sul Fantasy

Poster del Tolkien Seminar di Jena 2012Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien non è, ovviamente, la prima né l’unica opera che ha esercitato un’influenza sullo sviluppo del Fantasy. Eppure è stata probabilmente una delle fonti più importanti per molti dei testi chiave del genere ed è usato molto spesso come parametro di riferimento (XY autore è “il nuovo Tolkien”, “il Tolkien di XY”, ecc ). La sua enorme popolarità ha reso quasi impossibile ignorare o addirittura evitare il contatto con i suoi personaggi e con i suoi elementi chiave, come mappe, anelli magici, elfi, nani, maghi, ecc. Essi sono stati riadattati ed interpretati da numerosi scrittori e artisti successivi e sono diventati icone familiari della cultura popolare. Per lungo tempo, scrivere Fantasy sembrava offrire soltanto due scelte: scrivere seguendo la tradizione consolidata da Tolkien, o scrivere contro di essa. Gli autori più recenti, tuttavia, si sono avvicinati alla “tradizione consolidata da Tolkien” con maggiore libertà e, pur riconoscendo il loro debito con Tolkien, non si sentono più vincolati dalla “autorità” del maestro. Questo sviluppo è stato favorito da una tendenza generale verso la trasgressione dei confini di genere e la pubblicazione postuma di gran parte del materiale di riferimento relativo alla “sub-creazione” della Terra-di-mezzo, che ha aperto nuove prospettive e ha fornito ampie opportunità per “sub -creazioni” indipendenti.

Il Tolkien Seminar di Jena

Università di Jena - dipartimento di AnglisticaDi tutto questo tratterà il Tolkien Seminar che si terrà presso la Friedrich-Schiller-University di Jena (Germania) dal 27 al 29 aprile 2012. Organizzato dalla Società Tolkieniana Tedesca (la Tolkien Deutsche Gesellschaft, DTG), il seminario si propone di esplorare i vari aspetti dell’influenza di Tolkien (o, in alternativa, della sua non-influenza) sullo sviluppo del Fantasy. Le conferenze che compongono il seminario hanno un respiro internazionale e danno l’ooportunità agli studiosi di Tolkien di presentare le loro ricerche, scambiare idee e gettare le basi per future cooperazioni. I relatori provengono, infatti, da Francia, Spagna, Italia, Inghilterra, Germania e Svizzera. Le lingue ufficiali della conferenza sono l’inglese e il tedesco. L’università di Jena ha già ospitato le conferenze della DTG nel 2005, 2007, 2008 e 2010 (nel 2011 si tenne all’università di Potsdam), divenendo negli ultimi dieci anni uno dei centri europei degli studi Tolkieniani. Ciò è dovuto principalmente all’inserimento delle opere di Tolkien come parte del programma d’insegnamento accademico e, naturalmente, come un centro di ricerca presso la Friedrich-Schiller-Universität. Il Dipartimento di
studi inglesi
offre regolarmente corsi su Tolkien o su argomenti a lui correlati. Inoltre, nello stesso dipartimento insegnano noti studiosi tolkieniani come Dirk Vanderbeke (The Fans, the Warriors, and the Critics), Thomas Honegger (More Light than Shadow?), e Allan G. Turner (autore di numerosi saggi e curatore di The Silmarillion: 30 years on). Il Dipartimento e la Friedrich-Schiller-Universität supportano l’evento e la DTG, fornisce aule, supporto tecnico, le infrastrutture, permettendo così di mantenere gratuita la conferenza e aperta al pubblico.

Gli interventi

DTG: la Società Tolkieniana TedescaScorrendo i titoli e gli estratti delle conferenze, si può vedere come scrittori oggi molto noti del genere Fantasy abbiano un debito, spesso riconosciuto da loro stessi, con l’autore del Signore degli Anelli. L’elenco è corposo: la serie di Dark Tower di Stephen King (ne parla Patrick Brückner in “Stephen King und Tolkien”), il Ciclo di Shannara di Terry Brooks (Frank Weinreich: “Eine Analyse des Shannara-Zyklus von Terry Brooks”), la saga di Harry Potter di J.K. Rowling (Anja Stürzer: “Ähnlichkeiten der Figurenkonstellationen in Der Herr der Ringe und Harry Potter“), il Ciclo delle tre spade dello scrittore statunitense Tad Williams (Olaf Keith: “The Return of the Kings. Tolkien and the Fantasy Fiction of Tad Williams”), il Mondo Disco di Terry Pratchett, il Ciclo della Spada della verità di Terry Goodkind, la trilogia Mistborn di Brandon Sanderson (Anna Thayer: “An Old Light Rekindled: Tolkien’s Influence on Fantasy”), fino a Rumo e i prodigi nell’oscurità di Walter Moers (Antje Rügamer: “Rätsel in The Hobbit und Walter Moers Rumo“) e Memorie di Idhún di Laura Gallego García, una delle trilogie Fantasy di maggior successo in spagnolo pubblicata in Italia da Fabbri (Natalia Gonzalez de la Llana: “The Lord of the Rings and Memorias de Idhún: From a Masculine to a Feminine Imaginary”). A questi si aggiungono riflessioni più generali sulla teoria della sub-creazione in Tolkien (interventi tenuti da Stefanie Schult e Eduardo Segura), sull’impossibiltà o meno dell’influenza letteraria (il bell’intervento di Thomas Fornet-Ponse), senza dimenticare l’aspetto economico del mercato editoriale legato ai libri Fantasy (Friedhelm Schneidewind). Insomma, un Tolkien Seminar molto sostanzioso!
Una selezione dei lavori sarà pubblicata su Hither Shore, la rivista annuale della Società Tolkieniana Tedesca e pubblicata dalla casa editrice Walking Tree, che è anche sponsor del Tolkien Seminar. Il programma del seminario è disponibile qui, mentre da qui si possono scaricare gli abstract delle conferenze.

-Vai al sito del Tolkien Seminar di Jena 2012
– Sito della Società Tolkieniana Tedesca (Tolkien Deutsche Gesellschaft, DTG)
– Sito della casa editrice Walking Tree
– Sito della Friedrich-Schiller-University di Jena

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