Esce oggi il nuovo numero de «I Quaderni di Arda», che inaugura una rinnovata serie editoriale e una nuova numerazione. A partire da questa uscita, la rivista entra a far parte del Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’Università di Messina e allinea la propria produzione scientifica ai principi dell’open access, rendendo i contenuti liberamente fruibili e valorizzando la diffusione della ricerca. È un evento che corona un percorso iniziato vent’anni fa, con la nascita dell’Associazione Romana Studi Tolkieniani e della collana Tolkien e dintorni delle Edizioni Marietti, proseguendo con la nascita dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani e della Tana del Drago di Dozza (BO), nonché con la pubblicazione dei primi quattro numero cartacei de «I Quaderni di Arda» (Eterea Edizioni), nei quali sono stati pubblicati gli atti dei convegni organizzati all’Università di Trento e il frutto del Gruppo di Studi legato all’AIST. Il 2025 è una data storica, quella in cui nasce la prima rivista accademica italiana dedicata a J.R.R. Tolkien. La nuova serie de «I Quaderni di Arda» si apre con un numero monografico dal titolo Tolkien oltre Tolkien: eredi ed eretici, a cura di Wu Ming 4, Roberto Arduini e Paolo Pizzimento. Un inizio programmatico, che invita a varcare le soglie dell’interpretazione canonica per esplorare le molteplici traiettorie di eredità, riscrittura e dissenso nate dall’opera tolkieniana.
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A Fantastika usciranno I Quaderni di Arda #4
Mentre sulla piattaforma di Amazon Prime vengono trasmesse le puntate della seconda stagione della serie Gli Anelli del Potere, con relativo strascico di polemiche tra i fan, sabato 21 settembre, a Fantastika, verrà presentato il quarto numero dei «Quaderni di Arda», la rivista realizzata dall’AIST e pubblicata per i tipi delle Edizioni Eterea (p. 403, €25), intitolato Oltre il testo: Tolkien al cinema, alla radio, in tv. Il tema monografico non potrebbe essere più attuale, perché riguarda proprio gli adattamenti dell’opera di Tolkien con i mezzi audiovisivi di massa. Gli articoli ripercorrono l’intera storia dei rapporti tra il corpus tolkieniano, la radio, il cinema e la tv. Da questo punto di vista si tratta di un libro vero e proprio, ancorché composito e scritto a tante mani, che fornisce al fandom tolkieniano del nostro Paese una panoramica unica, senz’altro la più completa esistente in italiano.
Vanno in stampa I Quaderni di Arda n.4
Va in stampa in questi giorni il quarto numero dei «Quaderni di Arda – Rivista di studi tolkieniani e mondi fantastici», che quest’anno ha il suo focus nelle trasposizioni dell’opera di Tolkien sui mass media (Eterea Edizioni, €25, p. 403).
Quando sul finire degli anni Dieci, l’AIST immaginò di dare vita a una rivista di studi sull’opera di J.R.R. Tolkien e le sue molte influenze e diramazioni, non fu certo per competere con le più illustri riviste internazionali del settore, bensì per avere un punto di raccolta del lavoro svolto e dare a questo una periodicità. Quanto più è ampia l’accezione della parola “studi” che compare nel nome dell’associazione tanto più concreto deve essere l’approccio e possibilmente sedimentare qualcosa per chi verrà dopo di noi. Nell’epoca dei volatilissimi social media, dove è emigrata una gran parte del discorso d’occasione su Tolkien, fondare e portare avanti una rivista nel corso degli anni è un segnale in controtendenza e decisamente vintage. Scripta manent. E ogni nuovo numero non scaccia quello precedente, ma si somma allo stesso, dando conto, anno dopo anno, del nostro percorso di studi e andando a comporre una serie di prestigio. Questo è il modo di lavorare che predilige l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, e vale più di qualunque biglietto da visita o tirata autocelebrativa. In particolare nelle pagine della rivista si cerca di far dialogare tra loro studiosi e studiose di professione con chi invece Tolkien lo studia soprattutto per diletto, facendo collidere creativamente – anziché confliggere – cultura accademica e fandom.
Audio dell’AIST: ecco i Quaderni di Arda 3
L’ultima edizione di Fantastika, la Biennale di arte fantastica tenutasi a Dozza (BO) lo scorso settembre, ha riunito dopo quattro anni di attesa artisti, illustratori, relatori, ospiti, espositori, volontari, organizzatori e pubblico per un fine settimana all’insegna del fantastico. Tra le numerose conferenze, Roberto Arduini e Wu Ming 4, rispettivamente direttore e caporedattore dei Quaderni di Arda hanno presentato il terzo numero della rivista, con un’interessante coda finale di domande e risposte con il pubblico.
Ecco il terzo numero dei Quaderni di Arda
Sabato 17 settembre, durante Fantastika, al Centro Studi tolkieniani “La Tana del Drago” di Dozza, è stato presentato il terzo numero dei «Quaderni di Arda», dal titolo Beowulf a Oxford: lo stile di Tolkien (Eterea Edizioni, € 25). Non era scontato che la rivista dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani arrivasse a battezzare il suo terzo numero in quattro anni. Non solo perché si tratta di uno sforzo completamente volontario, ma anche perché rispetto ai primi due numeri la novità è che questa volta il volume non poggia sugli atti di un convegno con l’aggiunta di altri articoli. Infatti il numero 3 si compone di tredici saggi originali inediti, dei quali ben otto sono stati scritti da studiosi Aist e soltanto i due tradotti dall’inglese non sono stati scritti per l’occasione. Per un’associazione piccola e relativamente giovane come la nostra è un risultato straordinario. Questo riguarda anche la qualità dei saggi contenuti in questo n. 3, che non ha nulla da invidiare a quelli precedenti, e che affronta un territorio pressoché inesplorato.
Cosenza, il 14 maggio I Quaderni di Arda
Nell’ottobre del 2019 a Cosenza, si tenne la presentazione de “Il Fabbro di Oxford” di Wu Ming 4 (Eterea Edizioni) che raccoglie saggi sui temi trattati negli interventi pubblici sul Professor Tolkien tra il 2014 e il 2017. L’evento venne promosso dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, dal collettivo Nova Gulp e dall’associazione Ritorno al fumetto. Dopo il grande successo di quell’evento,
il prossimo venerdì Aist e Nova Gulp tornano ad incontrarsi. Nova Gulp è un collettivo di appassionati dell’entroterra cosentino che propone attività ed eventi incentrati sulla cultura ludica, artistica, cinematografica, musicale e fumettistica ed ha come obbiettivo la loro diffusione, proponendo di offrire spazi aperti di discussione e confronto, che possano coinvolgere e avvicinare un pubblico sempre più ampio alle tematiche trattate. Ultimamente sono impegnati nella stesura di vari articoli sul sito novagulp.it e la creazione di live a tema sul proprio canale youtube.
Escono I Quaderni di Arda 2: ordinali subito!
A solo cinque mesi dal convegno «Fallire sempre meglio: tradurre Tolkien, Tolkien traduttore», svoltosi all’Università di Trento e online il 30 novembre e 1 dicembre 2020, ecco uscire già gli Atti… E che Atti! Sì, perché il secondo numero della rivista I Quaderni di Arda ne ospita, per così dire, una versione estesa ed arricchita, un po’ come i cofanetti dei film di Peter Jackson. Arricchire e approfondire una tematica da molti punti di vista è divenuta la cifra della nuova rivista, fortemente voluta dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani e con un comitato scientifico d’eccezione (quasi 30 i suoi membri!). Non è quindi un caso che il board della rivista e la cerchia di referenti e collaboratori legati a questo progetto includano sia alcuni dei massimi cultori stranieri della materia, sia gli accademici italiani che a vario titolo hanno partecipato ai convegni su Tolkien nel nostro Paese. Anzi, “la Compagnia” si allarga sempre più!
Pubblicati I Quaderni di Arda e c’è un bonus
Era già stato annunciato a luglio scorso ed ora è realtà. Il primo numero della nuova rivista di studi tolkieniani I Quaderni di Arda è finalmente pubblicato in cartaceo. Dopo una pausa forzata dovuta all’emergenza sanitaria, che ha portato a uno slittamento da febbraio a giugno della stampa in tipografia, il volume è ora pronto a essere spedito ai lettori che lo hanno comprato. La pausa ha permesso di aggiungere anche un piccolo bonus, la sezione Extra. Insomma, un volume cartonato di ben 348 pagine tutto contenuti! Per averlo si può andare sul sito della casa editrice per avere a casa una copia che sarà inviata direttamente al proprio indirizzo. Frutto di un duro lavoro di coordinamento e crescita della consapevolezza che gli studi tolkieniani in Italia hanno ormai raggiunto la maturità, la nuova rivista punto molto sulla interdisciplinarità, per andare oltre i confini propri che le opere di J.R.R. Tolkien suscitano nella comunità internazionale. Altro scopo di questa nuova iniziativa culturale è anche quello di consolidare il percorso che dal 2005 a oggi ha portato a un radicale cambio d’approccio a un autore come Tolkien nel nostro paese. Dopo avere tradotto e pubblicato le pietre miliari della saggistica straniera (più di una dozzina di titoli nella collana “Tolkien e dintorni” della casa editrice Marietti 1820); dopo avere portato in Italia alcuni tra i principali studiosi internazionali facendoli partecipare a cinque convegni insieme ad accademici italiani e a svariate conferenze (Tom Shippey, Verlyn Flieger, Thomas Honegger, Christopher Garbowsky, Allan Turner, Mark Atherton, Patrick Curry, Edouard Kloczko); dopo avere sviluppato la sinergia con Bompiani, curando le edizioni del Cacciatore di draghi e di Fabbro di Wootton Major,
nonché la ritraduzione delle Lettere 1914-1973 e del Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm, e promuovendo la nuova traduzione del Signore degli Anelli; avviato la ritraduzione delle opere di Tolkien (tre nuove edizioni per Bompiani); dopo avere visto tradotte in inglese le raccolte di saggi degli studiosi dell’AIST (quattro libri per la Walking Tree Publishers: The Broken Scythe: Death and Immortality in the Works of J.R.R. Tolkien, Tolkien and Philosophy, Pagan Saints in Middle-earth e Tolkien and the Classics); dopo avere fondato un soggetto editoriale specializzato con già tre libri all’attivo (Eterea Edizioni); viene naturale dare continuità a questo percorso tramite una rivista.
Tre nuove interviste su I Quaderni di Arda
Sul Corriere del Trentino (edizione locale del Corriere della Sera) del 29 febbraio scorso, il giornalista Andrea Bontempo ha firmato un’intervista allo scrittore bolognese Wu Ming 4 in qualità di caporedattore della neonata rivista I Quaderni di Arda, sotto l’egida dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani.
Dato che, per evidenti ragioni di spazio,
l’intervista è stata pubblicata in una versione ridotta, e che per l’occasione Bontempo aveva intervistato anche due dei professori trentini che collaborano alla rivista, Capelli e Ferrari, abbiamo pensato di pubblicare le tre interviste in versione integrale proprio su I Quaderni di Arda.
Le trovate nella sezione “Extra” del sito web. La rivista esiste anche in formato cartaceo e può essere acquistata qui. Domande e risposte spaziano dai convegni accademici trentini alla nascita delle rivista, dall’importanza dell’opera di Tolkien nel panorama letterario al controverso rapporto dell’accademia con questo autore, fino a toccare la nuova serie tv e la nuova traduzione italiana del Signore degli Anelli.
Fulvio Ferrari: «Tolkien è un intero continente, e Il Signore degli Anelli è un’opera che in modo sia esplicito sia implicito crea un intero universo. Credo che ogni teoria critica possa trovarvi materiale per l’analisi. Personalmente sono molto affascinato dalle tecniche di costruzione dei mondi letterari. Tolkien stesso ne parla, usando il termine “subcreazione”, nel suo saggio sulle fiabe, e negli ultimi anni sia la sua tecnica sia la sua teoria sono state messe a confronto con le moderne teorie sui mondi di finzione. C’è poi tutta la questione più strettamente filologica. L’immenso materiale raccolto dal figlio Christopher nei dodici volumi della History of Middle Earth e il materiale ancora inedito sono ancora un territorio ampiamente inesplorato».
Si può leggere qui l’intervista integrale a Fulvio Ferrari.
Roberta Capelli: «Le avventure di Star Wars non hanno la solidità mitopoietica di quelle della Terra di Mezzo, Harry Potter resta una storia per bambini, Game of Thrones è una saga per adulti. Il fantasy tolkieniano è per tutti e costruisce una realtà altra, nella quale chiunque, a qualunque età, può trovare una propria collocazione. Il “fenomeno Tolkien” nella cultura pop mi pare dimostri che la buona letteratura parla molte lingue e conosce molti linguaggi. L’opera di Tolkien non è solo un “oggetto di studio” passivo, ma un “prodotto culturale” attivo, le cui ramificazioni nella cultura di massa rendono, a parer mio, imprescindibile un allargamento dell’interesse accademico anche alle cause e alle manifestazioni di questa fortuna proteiforme».
Si può leggere qui l’intervista integrale a Roberta Capelli.
WM4: «La storia dei due Tolkien, padre e figlio (e chissà che non ne arrivi un terzo), è quella di un’impresa narrativa a cavallo di due generazioni e di due secoli. È la storia di un’eredità che va a ridefinire sia l’immagine e il giudizio sull’autore sia il concetto stesso di autorialità. Gli studi tolkieniani dovrebbero acquisire questo dato, per mettere in una prospettiva nuova non poche delle cose che sono state scritte nel corso dei decenni. Anche perché ho l’impressione che finora la critica si sia concentrata ancora troppo poco su questo immenso lavoro co-autoriale di Christopher Tolkien. Ora che anche lui non c’è più, forse si potrà finalmente affrontare l’argomento in modo disinibito. Christopher Tolkien va considerato come un coautore a tutti gli effetti».
Si può leggere qui l’intervista integrale a Wu Ming 4.
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ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Escono i Quaderni di Arda: via al preordine
– Leggi l’articolo The Italian Way: nascono I Quaderni di Arda
– Leggi l’articolo Esce Tolkien e i Classici anche in inglese!
– Leggi l’articolo Santi Pagani, quante recensioni all’estero!
– Leggi l’articolo Tolkien e la letteratura il resoconto di Trento
– Leggi l’articolo Patrick Curry arriva in Italia con 3 incontri
– Leggi l’articolo Tradotto in inglese Tolkien e la Filosofia
– Leggi l’articolo La Falce Spezzata pubblicata inglese!
LINK ESTERNI:
– Vai al sito di I Quaderni di Arda
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Escono i Quaderni di Arda: via al preordine
Era già stato annunciato a luglio scorso ed ora è realtà. Il primo numero della nuova rivista di studi tolkieniani I Quaderni di Arda è finalmente pubblicato. E per l’occasione è aperto anche il pre-ordine per la versione in cartaceo della rivista. Si può andare sul sito web della rivista oppure al sito del preordine per avere a casa la copia cartacea che sarà pubblicata a gennaio e inviata direttamente al proprio indirizzo. Frutto di un duro lavoro di coordinamento e crescita della consapevolezza che gli studi tolkieniani in Italia hanno ormai raggiunto la maturità, la nuova rivista punto molto sulla interdisciplinarità, per andare oltre i confini propri che le opere di J.R.R. Tolkien suscitano nella comunità internazionale. Altro scopo di questa nuova iniziativa culturale è anche quello di consolidare il percorso che dal 2005 a oggi ha portato a un radicale cambio d’approccio a un autore come Tolkien nel nostro paese. Dopo avere tradotto e pubblicato le pietre miliari della saggistica straniera (una dozzina di titoli nella collana “Tolkien e dintorni” della casa editrice Marietti 1820); dopo avere portato in Italia alcuni tra i principali studiosi internazionali facendoli partecipare a cinque convegni insieme ad accademici italiani e a svariate conferenze (Tom Shippey, Verlyn Flieger, Thomas Honegger, Christopher Garbowsky, Allan Turner, Mark Atherton, Patrick Curry, Edouard Kloczko); dopo avere sviluppato la sinergia con Bompiani, curando le edizioni del Cacciatore di draghi e di Fabbro di Wootton Major, nonché la ritraduzione delle Lettere 1914-1973 e del Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm, e promuovendo la nuova traduzione del Signore degli Anelli; avviato la ritraduzione delle opere di Tolkien (tre nuove edizioni per Bompiani); dopo avere visto
tradotte in inglese le raccolte di saggi degli studiosi dell’AIST (quattro libri per la Walking Tree Publishers: The Broken Scythe: Death and Immortality in the Works of J.R.R. Tolkien, Tolkien and Philosophy, Pagan Saints in Middle-earth e Tolkien and the Classics); dopo avere fondato un soggetto editoriale specializzato con già tre libri all’attivo (Eterea Edizioni); viene naturale dare continuità a questo percorso tramite una rivista.
Addio a Tolkien, 46 anni dopo
Sono passati quarantasei anni da quel 2 settembre in cui J.R.R. Tolkien, il creatore della Terra di Mezzo, si spense, andando a ricongiungersi alla sua amata Edith che lo aveva preceduto nel viaggio verso Ovest il 29 novembre del 1971. Tolkien oggi riposa assieme alla moglie nel cimitero Wolvercote, a Oxford, dove sulla lapide sono incisi anche i nomi Beren e Lúthien, gli innamorati del Silmarillion la cui storia è considerata tra le più belle e struggenti.
Spentosi a Bournemouth, una cittadina costiera del sud dell’Inghilterra dove si trovava in visita ad alcuni amici, a risultare fatale per Tolkien fu un’ulcera gastrica con emorragia, sebbene inizialmente i medici fossero ottimisti in merito. Al capezzale del professore, due dei quattro figli, il maggiore John e la minore, Priscilla.
Quarantasei anni che i fan del Signore degli Anelli e di tutta la sua opera rivolgono al Professore un pensiero particolare in questa giornata, alla scomparsa di una mente geniale, un artista, un maestro. È passato tanto tempo, ma il fascino degli scritti tolkieniani non accenna a svanire: tra il 2018 e il 2019 questo interesse sembra risuonare più forte che mai, con iniziative di ogni genere in corso, e che fioriscono in ogni campo, mettendo in luce vari aspetti della sua creatività.
The Italian Way: nascono I Quaderni di Arda
I Quaderni di Arda è una rivista dedicata allo studio dell’opera di J.R.R. Tolkien e delle sue molteplici connessioni in campo letterario, artistico e filosofico, promossa dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. La rivista avrà cadenza annuale e si prefigge di diventare un punto di riferimento per gli studiosi italiani, ma non solo.
Il percorso di riferimento è quello che dalla metà degli anni Zero a oggi ha portato a un radicale cambio d’approccio a un autore come Tolkien nel nostro paese. Dopo avere tradotto e pubblicato le pietre miliari della saggistica straniera (una dozzina di titoli nella collana “Tolkien e dintorni” della casa editrice Marietti 1820); dopo avere portato in Italia alcuni tra i principali studiosi internazionali facendoli partecipare a cinque convegni insieme ad accademici italiani e a svariate conferenze (Shippey, Flieger, Honegger, Garbowsky, Turner, Atherton, Curry, Kloczko); dopo avere sviluppato la sinergia con Bompiani, curando le edizioni del Cacciatore di draghi e di Fabbro di Wootton Major, nonché la ritraduzione delle Lettere 1914-1973 e del Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm, e promuovendo la nuova traduzione del Signore degli Anelli; avviato la ritraduzione delle opere di Tolkien (tre nuove edizioni per Bompiani); dopo avere visto
tradotte in inglese le raccolte di saggi degli studiosi dell’AIST (quattro libri per la Walking Tree Publishers); dopo avere fondato un soggetto editoriale specializzato con già tre libri all’attivo (Eterea Edizioni); viene naturale dare continuità a questo percorso tramite una rivista.
Il primo numero sarà online a DICEMBRE 2019, e conterrà gli atti del convegno accademico internazionale Tolkien e la letteratura della Quarta Era, svoltosi all’università di Trento un anno e mezzo fa, con l’aggiunta di ulteriori articoli sullo stesso tema scritti dai collaboratori. A seguire si avrà anche la versione cartacea.
I Quaderni di Arda vuole interpretare una “via italiana” a Tolkien, proiettando le linee di ricerca oltre i confini strettamente intesi della materia, per puntare sull’interdisciplinarità. Se infatti in questi ultimi anni dall’Italia sono usciti studi che hanno destato l’interesse della comunità internazionale, al punto da essere pubblicati all’estero – è il caso
di temi come Tolkien e la filosofia, o morte e immortalità, o della sintesi tra matrici pagane e cristiane nel Legendarium o ancora della comparazione tra Tolkien e i classici della letteratura – è perché l’approccio praticato dalle nostre parti è in effetti originale e disinibito. Con le dovute eccezioni, the italian way non si basa tanto sulla millimetrica mappatura della materia e sul perseguimento di una sempre maggiore specializzazione, quanto piuttosto su un doppio movimento. Da un lato un movimento centripeto, che suggerisce nuovi punti d’accesso all’opera di Tolkien, anche da angolazioni inattese; dall’altro un movimento centrifugo, che muove dal Legendarium tolkieniano verso nuovi territori, cercando di tracciare l’eredità di un autore che è a tutti gli effetti un classico del Novecento, ma ancora estremamente influente sulla produzione letteraria e artistica.
Non è quindi un caso che il board della rivista e la cerchia di referenti e collaboratori legati a questo progetto includano sia alcuni dei massimi cultori stranieri della materia, sia gli accademici italiani che a vario titolo hanno partecipato ai convegni sul tema nel nostro paese, senza necessariamente essere esperti di Tolkien. L’intento di questa ibridazione è precisamente quello di portare gli accademici italiani a studiare questo autore e le tante diramazioni e derivazioni che la sua opera produce, con una curiosità nuova e al netto di qualsivoglia spirito elitario.
La rivista non si rivolge dunque esclusivamente alla comunità dei “tolkienologi”, bensì a un pubblico di studiosi
molto più ampio, ed è assolutamente aperta ai contributi esterni. Dalle fonti antiche e medievali che ispirarono la subcreazione tolkieniana alle influenze che questa ha avuto e continua ad avere sulla letteratura contemporanea e sull’immaginario collettivo, il campo di ricerca è pressoché sconfinato e può essere esplorato senza inibizioni, ma con il necessario rigore metodologico. Ecco perché la squadra di collaboratori italiani dei Quaderni di Arda, oltre alla filologia germanica e romanza, alla letteratura inglese, alla linguistica e alla traduzione, copre materie e campi d’interesse apparentemente disparati e annovera ad esempio un insigne latinista, o uno studioso di letteratura fantascientifica, o ancora un’antropologa del mondo antico o perfino un geografo. La sfida è proprio questa: riflettere sulla creazione di mondi fantastici, sul contributo dell’immaginazione fantastica alla letteratura, sul rapporto tra mondo primario e mondo secondario, usando la subcreazione tolkieniana come un prisma attraverso cui guardare a tutto questo.
La presenza di alcuni importanti studiosi stranieri nel comitato scientifico della rivista dovrebbe essere il viatico per una collaborazione e interscambio con le maggiori aree di studio della materia: Gran Bretagna, Stati Uniti e Germania (ma ci auguriamo di poter aggiungere anche la Francia a breve). È auspicabile che, un poco alla volta e con la necessaria perseveranza, la comunità degli studiosi italiani possa mettersi al passo di quelle più attive, superando un certo inevitabile complesso d’inferiorità che finora forse ha impedito di pensare davvero in grande. Sul medio periodo, l’obiettivo è anche quello di crescere una generazione nostrana di giovani studiosi, ben preparati, che proseguano il cammino.
Mentre la redazione della rivista è al lavoro sul primo numero in uscita a dicembre, già si discute il tema per il 2020.
Insomma il viaggio è cominciato e…
The Road goes ever on and on…
(luglio 2019)
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