Lucca, laboratorio sullo Hobbit: il report

All’interno della cornice Junior dell’edizione 2024 di Lucca Comics & Games si è svolto un laboratorio per ragazzi tutto tolkieniano. Due appuntamenti riservati alle scuole che hanno visto una classe di quinta elementare e una di terza media addentrarsi nelle prime pagine de Lo Hobbit e destreggiarsi con il mondo finzionale creato da J.R.R. Tolkien. Entrambe le classi sono state guidate nell’individuazione di alcune delle categorie del world building con il fine di dare modo agli studenti di creare il loro mondo finzionale.

Il resoconto

Il laboratorio si è svolto nell’area Junior del Real Collegio di Lucca, un luogo molto evocativo che ha forse permesso ai ragazzi ospiti di entrare non solo nell’immaginario lucchese del festival ma anche un po’ in quello tolkieniano.
Il laboratorio si è aperto con i libri: ho posto ai ragazzi una serie di domande di accoglienza sulle loro abitudini di lettura e, soprattutto, sul perché si trovassero lì. Le risposte hanno spaziato dal “non lo so” al “dobbiamo fare qualcosa con i libri”, tipiche di un’età in cui un’audace onestà si mescola a un umorismo dell’infanzia ancora non perso del tutto per strada. Una cosa era certa per tutti: avremmo avuto a che fare con i libri. Per quanto riguarda le abitudini di lettura, il riscontro è stato fedele a ciò che spesso si nota nello stacco tra le scuole elementari e le medie: i lettori sono di più nella prima fascia, ancora seguiti dalla guida di una persona di fiducia (come l’insegnante), piuttosto che nella seconda, dove spesso lo studente viene purtroppo lasciato di più a sé stesso.
Il laboratorio è stato diviso in quattro fasi, in modo che i ragazzi potessero avere a che fare sia con il materiale libro, con il testo vero e proprio che con le categorie del world building alla base del laboratorio. Una parte fondamentale è stata dedicata alle varie edizioni de Lo Hobbit presenti in commercio. I ragazzi hanno potuto vedere girare tra i banchi la più recente edizione Bompiani con la nuova traduzione di Wu Ming 4, Lo Hobbit a fumetti (Bompiani, 2000), la versione illustrata da Jemima Caitlin in inglese (essendo quella italiana ormai sfortunatamente fuori catalogo) e l’edizione Bompiani illustrata da Alan Lee (Bompiani, 2017). L’obiettivo di questa primissima fase è stato dare la possibilità ai ragazzi di maneggiare il testo di cui avrebbero poi sentito un estratto, un passaggio fondamentale nell’educazione alla lettura poiché dà la misura (anche letterale) di cos’è un libro.

La seconda fase: la lettura ad alta voce

In un laboratorio basato principalmente sulla lettura si è voluto dare un’importanza significativa alla lettura ad alta voce di alcune parti del romanzo. Questo passaggio, di vitale importanza, è necessario per assaporare non solo la musicalità del testo ma anche per entrare nel mondo immaginativo dell’autore senza dover seguire la lettura con gli occhi. I bambini di quinta elementare forse erano più abituati a una pratica del genere e infatti si sono trovati subito a loro agio di fronte alla richiesta di chiudere gli occhi e mettersi comodi durante la lettura. Per i ragazzi di terza media, invece, il compito è risultato un pochino più bizzarro: questa fascia d’età non è quasi più abituata a un adulto che legge loro ad alta voce; perciò, durante il laboratorio molti ragazzi hanno preferito rimanere ad occhi aperti e, inoltre, ho notato un tempo di attenzione e coinvolgimento di poco minore rispetto alla classe di quinta elementare.
Per la terza media si è scelto l’incipit del romanzo fino all’arrivo di Gandalf, invece per la quinta elementare ho optato per il momento in cui Bilbo entra nelle pendici della Montagna Solitaria e vede per la prima volta Smaug. La scelta è stata dettata dal tipo di analisi che poi si sarebbe fatta dopo la lettura: da una parte l’incipit si presta a riflessioni di tipo più narrativo riguardo chi sia il narratore, da quale punto di vista venga inquadrata la storia e che tipo di personaggi siano Bilbo e Gandalf in questa prima parte della storia; inoltre, il passaggio offre spunti per parlare dell’ambiente nel quale avviene l’incontro tra i due personaggi citati e delle creature che abitano il mondo fantastico di Tolkien. Al contrario, l’incontro con Smaug pone degli interrogativi riguardo ai personaggi nello specifico: che tipo è Bilbo? Perché viene detto che ha paura ma entra comunque nei meandri della montagna? Quali sono le caratteristiche del coraggio, a questo punto? E come sono fatti i draghi? In conclusione, si è voluto dare enfasi a diverse parti della narrazione, soffermandosi di più su quelle discorsive con la quinta elementare e quelle più tecniche con la terza media, probabilmente già avvezza alla terminologia di tipo narratologico.
La restituzione da parte dei ragazzi è stata davvero variegata: una buona parte di loro già conosceva le strutture narrative di un romanzo e si è interrogata su chi fosse effettivamente il narratore de Lo Hobbit. I ragazzi di quinta sono stati capaci di chiedersi e discutere tra di loro cosa succedesse nell’animo di Bilbo di fronte a Smaug e se fosse, infine, un personaggio coraggioso o meno, collegando l’esperienza con la loro individuale. Il verdetto è stato, come pensavo, poco unanime: tra chi sosteneva che Bilbo era poco coraggioso e chi, invece, tendeva per il contrario, il personaggio non è stato risparmiato dalle critiche per i suoi pensieri e azioni.

La terza fase: le illustrazioni e le categorie

Questa è stata la parte centrale di tutto il laboratorio e quella più simile per entrambe le classi. Ho proposto ai ragazzi diverse illustrazioni prese non solo dai libri che avevano maneggiato prima ma anche da altre edizioni a loro sconosciute. L’obiettivo, come all’inizio, era stimolare quella parte visiva della storia che, soprattutto alle scuole medie, in parte viene persa. Inoltre, le illustrazioni sarebbero state le protagoniste del compito successivo, ovvero dividerle nelle categorie del worldbuilding. Queste ultime sono state semplificate per l’uso del laboratorio, così che potessero rappresentare dei punti di partenza per riflettere sulla creazione di un mondo fantastico. In questo modo, gli studenti si sono trovati a riflettere sulle categorie di geografia, storia, nomi e luoghi, popoli e magia rispetto al tipo di illustrazione che gli era stata sottoposta.
Anche in questo caso, le restituzioni sono state poco unanimi, ma la discussione che ne è scaturita estremamente stimolante. Entrambe le classi si sono ritrovate a discutere sulle loro scelte, collaborare e mediare per trovare la risposta che per loro funzionasse di più. Non ce n’erano di giuste o errate, ma avrebbero poi dovuto giustificarle in gruppo.
In particolare, da parte della terza media è stata fatta una riflessione molto interessante sul tipo di storia che viene raccontata: i ragazzi, infatti, si sono chiesti se la categoria si riferisse alla storia narrata (l’intreccio, per dirla in termini narratologici) o la storia dentro la storia. Questo si è rivelato molto utile per capire in quale categoria inserire l’illustrazione presa da Lo Hobbit a fumetti in cui i nani raccontano la storia del re Thrór e della Montagna Solitaria a Bilbo. Al contrario, con la quinta elementare sono venute a galla tutte le curiosità sulla geografia della Contea e sulle caratteristiche dei draghi. Rispetto a quest’ultimo particolare, i ragazzi si sono chiesti se un drago come Smaug potesse essere inserito nella categoria “popoli”. Hanno osservato che l’antropomorfizzazione del drago (il fatto che parli e che sia molto scaltro, per esempio) lo escluda automaticamente da una categoria addizionale come quella delle creature animalesche. Inoltre, i ragazzi hanno anche notato che la categoria “popoli” è una categoria collettiva e che, quindi, un singolo personaggio potrebbe non farne del tutto parte, a meno che non vengano citati altri componenti della stessa. Insomma, la giornata non poteva dare maggiori soddisfazioni. Anche se non tutti hanno partecipato attivamente, si è creata una stimolante atmosfera di scambio e interesse nei confronti della letteratura di Tolkien.

Francesca Titolo
Foto di Paolo Panfili

 

VAI ALLA SEZIONE DIDATTICA:
– STRUMENTI Libri: La Biblioteca di Bilbo
– FALSI MITI Tolkien odiava insegnare? Ecco perché è falso
– CORSO Tolkien a scuola: le lezioni
– MATURITÀUna tesina per domarli tutti: Tolkien e l’esame di maturità
– PROGETTI SVOLTITolkien a scuola: l’esperienza di Cecina 2019
– PROGETTI SVOLTITolkien a scuola: l’esperienza di Ferrara 2019
– PROGETTI SVOLTITolkien a scuola: l’esperienza di Ferrara 2018
– PROGETTI SVOLTITolkien a scuola: l’esperienza di Ferrara 2017
– PROGETTI SVOLTITolkien a scuola: l’esperienza di Bologna 2016
– PROGETTI SVOLTITolkien a scuola: l’esperienza di Grottaferrata 2014

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tolkien torna a scuola, inizia un corso a Cecina
– Leggi l’articolo Due classi alla scoperta dei draghi
– Leggi l’articolo Ferrara, Tolkien entra al liceo a Codigoro
– Leggi l’articolo Un Hobbit a Pontelago: il resoconto finale
– Leggi l’articolo Un Hobbit a Pontelago: 4° puntata, la recita
– Leggi l’articolo C’è un Hobbit a Pontelago: 3° puntata
– Leggi l’articolo C’è un Hobbit a Pontelago: 2° puntata
– Leggi l’articolo A Ferrara torna un Hobbit a Pontelago…
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– Leggi l’articolo Tolkien alle elementari? A Bologna si può fare
– Leggi l’articolo L’ArsT a Grottaferrata: Tolkien, i libri e i film
– Leggi l’articolo Tolkien va a scuola…ma soltanto in Svezia
– Leggi l’articolo La Biblioteca di Bilbo: J.R.R. Tolkien va finalmente a scuola!

 

 

Scandicci, Le vie d’Europa su J.R.R. Tolkien

Le Vie d’EuropaÈ dedicata a J.R.R. Tolkien la diciassettesima edizione delle Vie d’Europa, il convegno interdisciplinare ideato e organizzato dall’associazione professionale di insegnanti Diesse Firenze e Toscana – (Didattica e Innovazione Scolastica) che si terrà venerdì 31 marzo 2023, presso il Teatro Aurora di Scandicci a partire dalle ore 9,15.

Studenti e docenti da tutta Italia

Le Vie d’Europa locandinaIl percorso formativo per docenti e studenti delle scuole secondarie di primo grado de Vie d’Europa quest’anno sarà dedicato all’autore del Signore degli Anelli. Nel Comitato Scientifico è presente, tra gli altri Edoardo Rialti che ha avuto l’incarico recente di tradurre The History of Middle-Earth di Tolkien per Bompiani. Il convegno Le Vie D’Europa è una iniziativa per gli studenti della scuola secondaria di primo grado che spalanca l’orizzonte culturale dell’insegnamento oltre i confini del nostro Paese, facilitando la conoscenza della letteratura europea, in particolare anglosassone. Nessuno meglio di Tolkien, forse, è in grado di accompagnare a una riflessione sulla morsa del male, lui che ha mosso guerra al drago e al Signore Oscuro con re, elfi, nani, uomini forti, ma che soprattutto ha inventato gli Hobbit, i mezzi uomini, senza doti particolari, senza prestanza fisica, senza genialità, gente normale: noi, insomma! Eppure proprio i Bilbo e i Frodo risulteranno determinanti nella ricostruzione di un mondo vivibile, umano. Edizione finalmente in presenza dopo ben tre anni di streaming forzato dalla pandemia. 865 docenti e studenti delle scuole secondarie di primo grado di 8 regioni italiane, che si sono confrontati con i testi di un autore fra i più amati della letteratura, potranno incontrarsi a Firenze e dialogare fra loro. Si è trattato di un lavoro interdisciplinare – italiano, inglese, arte, tecnologia, musica – che ha permesso agli studenti di utilizzare in modo intelligente e proficuo i mezzi messi a disposizione delle moderne tecnologie per realizzare ottime produzioni in italiano e in inglese, nonché elaborati d’arte, necessari per poter partecipare al Convegno. In questa sede, infine, proprio gli studenti saranno protagonisti con le domande che vorranno porre ai relatori, con la condivisione delle loro riflessioni, con l’esposizione delle loro opere d’arte, con la premiazione dei migliori elaborati.

Il programma

Le Vie d’EuropaIl programma prevede anche un momento di lettura drammatizzata da parte di Tommaso Ferrini e Matteo Pecorini dell’Associazione Verso Oklahoma. Il Convegno e la preparazione che lo precede hanno, per i docenti, la formula di corso di aggiornamento, riconosciuto dalla carta elettronica del docente; si svolge in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Dipartimento di scienze linguistiche e letterature straniere). Ha il patrocinio della Città Metropolitana di Firenze, del Comune di Firenze, INDIRE, e del British Instituite of Florence. Come per tutti i convegni ci sono incontri di formazione per i docenti oltre che indicazioni bibliografiche a supporto del lavoro in aula. Il Comitato Didattico ha dato indicazioni su cosa e come si lavora in aula, per arrivare alla giornata del convegno finale con la presentazione degli elaborati scritti e creativi dei ragazzi.

19 settembre 2022 (ore 15.00-17.30)
Firenze. Prof. Edoardo Rialti: “Stelle nell’ombra: il cammino del lettore nell’opera di Tolkien.”
A seguire: suggerimenti per l’impostazione del lavoro in classe a cura del Comitato Didattico (CD) de Le Vie d’Europa
7 novembre 2022 (ore 15.00-17.30)
Firenze. Prof. Andrea Monda: L’imprevedibilità del bene.
A seguire: interventi su testi di Tolkien a cura del CD de Le Vie d’Europa
21 novembre 2022 (ore 15.00-17.00)
Firenze. Dott.ssa Annalisa Teggi: suggerimenti di scrittura
16 gennaio 2023 (ore 15.00-17.00)
Firenze. Seminario interdisciplinare a cura di Diesse Firenze
NB: Tutti gli incontri (escluso il Convegno) potranno essere
seguiti anche in Web Conference su piattaforma Zoom.

31 marzo 2023 (ore 09.00-13.00)
Convegno conclusivo che comprenderà:
• Incontro dialogato con gli studenti
• Rivisitazione drammatizzata di alcuni momenti salienti
delle opere di J.R.R. Tolkien
• Esposizione degli elaborati d’arte
• Premiazioni

Opere di J.R.R. Tolkien:
Lo Hobbit
Il Signore degli Anelli (trilogia)
Agli insegnanti si suggerisce la lettura di:
Monda: J.R.R. Tolkien. L’imprevedibilità del bene.
E. Rialti: La lunga sconfitta, la grande vittoria.
La vita e le opere di Tolkien.

 

LINK ESTERNI:
– Vai al sito web de Le Vie d’Europa

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Tolkien nella scuola: un progetto a Cesenatico

Scuola CesenaticoSiamo Ferruccio e Carla, e viviamo a Cesenatico. Entrambi appassionati di Tolkien, da qualche anno siamo anche soci AIST. Lo scorso anno prima dell’estate arrivò all’Associazione una richiesta da parte di un professore di Religione di scuola media, Matteo Pasqualone, per realizzare un progetto con alcune classi. La richiesta approdò in lista, così scoprimmo che il professore era proprio di Cesenatico e che addirittura lo conoscevamo di persona. Perciò ci rendemmo disponibili; e questo strano percorso Cesenatico-Roma-Cesenatico si chiuse da dove era partito. Ci incontrammo qualche volta durante l’estate per definire il tutto. Si trattava di un progetto ambizioso, partito da lui per le sue tre seconde medie, ma che egli voleva proporre per tutte le undici classi seconde della Scuola secondaria di primo grado “Dante Arfelli” del Comune di Cesenatico (che è costituita su due plessi, uno in via Sozzi, 8 classi; e l’altro in via Cremona, 3 classi), e coinvolgendo anche insegnanti di altre materie.
Ferruccio Cortesi e Carla Iacono IsidoroNel dettaglio Pasqualone, che aveva le idee già abbastanza chiare, chiedeva quattro incontri in aula della durata di un’ora ciascuno, che trattassero l’autore e l’opera e poi, nello specifico, il primo volume della trilogia; come corredo, quattro schede sintetiche da consegnare agli studenti al termine di ogni appuntamento, che ne riassumessero il contenuto, e quattro letture di approfondimento degli argomenti trattati per l’insegnamento di Italiano (in un primo tempo si era pensato di lasciarle anche in lingua originale per quello di Inglese, ma alla fine si rivelò troppo difficile per gli studenti e i docenti decisero di vedere degli spezzoni del film The Felloswhip of the Ring in lingua originale). Infine, una selezione di immagini relative ai personaggi della storia, per gli insegnamenti di Arte e di Inglese: l’idea era creare delle carte da gioco, con disegni ispirati a opere d’autore presenti sul portale Tolkien Gateway sul retto e didascalie in inglese sul verso. A noi sarebbe piaciuto coinvolgere anche altri insegnamenti, ad esempio Storia, Geografia, Scienze e Musica, ma non è stato possibile. Naturalmente, oltre a tutto ciò, bisognava costruire una presentazione per ogni lezione.
Scuola CesenaticoDobbiamo ammettere che fu abbastanza spiazzante, all’orizzonte si intravvedeva tanto lavoro; inoltre, il pubblico delle nostre conferenze di norma è composto da adulti. Però l’entusiasmo era maggiore del timore, e il professor Pasqualone era ottimista: «Quasi sicuramente non aderiranno tutte le classi». Ma si avverò la “peggiore” delle ipotesi: aderirono tutte e undici le classi, ovvero circa 250 studenti. Come conciliare il tutto coi nostri impegni di lavoro? Ma trovammo la soluzione: due classi alla volta (più una da sola), quattro ore il sabato mattina e due il mercoledì mattina (in uno scampolo libero), ogni due settimane tra ottobre e dicembre, per un totale di 24 ore in presenza. Intanto avevamo iniziato a lavorare: man mano inviavamo al professore le bozze delle schede e poi quelle definitive, e avevamo fatto una prima scrematura per le letture e per le immagini. Ci leggemmo anche qualche libro sulla didattica, sulla comunicazione con gli adolescenti, sulla gestione della classe. A fine settembre eravamo pronti… più o meno. Le slide da proiettare e la regia erano tutti da fare!

Attuazione del progetto

Scuola: progetto a CesenaticoL’insegnante ha voluto denominare il progetto “La via per la Terra di Mezzo”. Il nostro percorso di quattro incontri è stato così strutturato:

  1. Il professor Tolkien: un sognatore. 
Abbiamo raccontato la vita di Tolkien, soffermandoci sui fatti più importanti ma anche sui dettagli che potevano colpire di più, ponendo l’accento fra l’altro sul suo interesse per le lingue e le scritture e per il disegno; abbiamo parlato succintamente di tutte le sue opere narrative, cercando di far capire come il suo scopo fosse dare vita a sogni, miti, eroi e creature fantastiche. Nelle slide avevamo inserito molto fotografie, e disegni di Tolkien stesso. Alla fine con l’aiuto dei ragazzi abbiamo compilato la sua carta d’identità, ed è risultato che erano stati attenti anche ai particolari (altezza, colore degli occhi…). Come lettura di approfondimento abbiamo lasciato un brano tratto dal saggio Sulle fiabe, che parla del desiderio.
  2. CesenaticoIl sogno del Professore prende forma
. L’incontro è stato suddiviso in tre parti. Nella prima abbiamo raccontato brevemente la creazione e l’evoluzione del mondo inventato da Tolkien. Nella seconda abbiamo presentato molto velocemente le vicende che precedono Il Signore degli Anelli, tramite una linea temporale che avevamo elaborato. Nella terza abbiamo illustrato le varie razze, soffermandoci principalmente su alcune come richiesto dal docente (ovvero Maghi, Elfi, Nani, Orchi, Uomini e Hobbit), e localizzandole ogni volta sulla mappa della Terra di Mezzo. Alla fine abbiamo proposto il quiz “Indovina l’età” partendo da un fotogramma che ritrae la Compagnia dell’Anello, estendendolo poi ad altri personaggi; il quiz è piaciuto molto. La lettura era il saggio A proposito degli Hobbit dal Prologo del SdA.
  3. Il Signore degli Anelli: una grande storia
. Abbiamo esposto rapidamente la storia degli anelli e poi le vicende principali del primo volume (l’insegnante ci aveva chiesto di limitarci a quello), anche se abbiamo anticipato qualcosa del prosieguo della storia. Abbiamo posto l’accento sulle scelte dei personaggi e sulle loro conseguenze, e messo in risalto i comportamenti positivi e negativi, cercando di legarli all’attualità o alle possibili esperienze dei ragazzi. E’ stato l’incontro più impegnativo e coinvolgente dal punto di vista emotivo ed etico. Abbiamo proposto estratti dal Capitolo II del Libro I del SdA, relativi alla creazione degli anelli e alla storia dell’Unico Anello.
    Scuola Cesenatico4 Il Signore degli Anelli: i protagonisti. 
Questo incontro rischiava di essere ripetitivo, avendo già parlato de Il Signore degli Anelli, così abbiamo pensato di animarlo presentando i personaggi a coppie e facendo loro un’immaginaria intervista parallela, della quale abbiamo inventato domande e risposte. Così sullo schermo sono apparsi ogni volta i ritratti cinematografici di due soggetti, legati da qualche affinità (Bilbo e Gollum, Elrond e Galadriel) o da amicizia (Gimli e Legolas, Merry e Pipino, Frodo e Sam), o contrapposti (Gandalf e Saruman, Aragorn e Boromir). L’intento era riproporre i valori fondamentali del libro attraverso le loro “opinioni” e vicende. In alcune classi, in cui sapevamo di avere studenti e insegnanti più appassionati, i personaggi sono stati interpretati da coppie di ragazzi, che hanno anche cercato di immedesimarsi (era davvero spassoso), mentre le domande sono state poste da noi o dai professori; il tutto è stato improvvisato ma ha funzionato bene. Nelle altre classi, dove avevamo ormai capito che la familiarità col SdA era scarsa, abbiamo interpretato noi stessi i personaggi. Lettura di approfondimento l’estratto dal Capitolo II del Libro II del SdA che riporta il dialogo fra Gandalf e Saruman.

Valutazioni

Tolkien Identity CardSiamo stati sempre entrambi presenti agli incontri; il primo è stato condotto quasi totalmente da Carla e il secondo quasi totalmente da Ferruccio, perché erano quelli che richiedevano più studio e quindi ci siamo suddivisi il lavoro. Invece nel terzo e nel quarto ci siamo alternati. A dire il vero non è stato difficile mantenere viva l’attenzione, grazie agli stratagemmi che avevamo escogitato e alla collaborazione degli insegnanti; più difficile parlare ad alta voce per ore. Abbiamo riscontrato difficoltà tecniche e pratiche dovute a carenza di organizzazione e di comunicazione; ad esempio, non sempre tutto il personale era informato dell’iniziativa e/o dell’incontro della giornata, quindi a volte l’aula non era libera o l’attrezzatura non era pronta. Il dispendio di tempo e di energie per la preparazione dei quattro incontri e dei relativi materiali è stato notevole, e l’avere impegnate parecchie mattine per le lezioni vere e proprie è stato piuttosto vincolante. 
Tuttavia è stata una bellissima esperienza di condivisione e di relazione. Abbiamo fatto del nostro meglio per adattare il linguaggio e il metodo a un pubblico di adolescenti, la stragrande maggioranza dei quali non ha letto nulla di Tolkien né visto le trilogie di Peter Jackson o altri adattamenti cinematografici delle sue opere, e crediamo di esserci riusciti; alcune trovate (costruzione della carta d’identità, indovinelli, interviste doppie) per incentivare l’attenzione e non essere noiosi hanno certamente contribuito molto. Per quanto riguarda gli insegnanti coinvolti, pur avendo aderito tutti spontaneamente non sempre si sono mostrati interessati; alcuni invece sono stati persino proattivi. Abbiano ricevuto anche espliciti apprezzamenti, per il livello di conoscenza e la capacità di coinvolgimento, per aver saputo adattare la materia e il linguaggio a un pubblico così giovane e notoriamente così portato alla distrazione, per aver approfondito i tanti aspetti umani e legati alla crescita che la storia presenta, e per aver fatto conoscere un autore poco familiare e/o aspetti poco noti della sua opera. Scuola CesenaticoIl professore che ha dato avvio al tutto personalmente è stato molto contento. L’impatto con gli studenti in genere è stato positivo; non tutti sono stati ugualmente partecipi, ma si sono comportati piuttosto bene e alcuni sono stati particolarmente attivi (abbiamo conosciuto certi piccoli nerd!); molti alunni erano contenti di vederci, impazienti di ascoltarci, e tristi quando andavamo via. Ogni ora è trascorsa in genere nel silenzio e nell’attenzione, e per noi già raggiungere questo risultato all’inizio sembrava difficile. 
All’ultimo incontro li abbiamo lasciati invitandoli a fare la loro parte nella storia perché, come dice Frodo, «non terminano mai i racconti; sono i personaggi che vengono e se ne vanno, quando è terminata la loro parte».

Ferruccio Cortesi e Carla Iacono Isidoro
Cesenatico, aprile 2020

Se siete interessati a organizzare una lezione su Tolkien e le sue opere nella vostra scuola, potete scrivere alla segreteria dell’Associazione.

 

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STRUMENTI Libri: La Biblioteca di Bilbo
FALSI MITI Tolkien odiava insegnare? Ecco perché è falso
CORSO Tolkien a scuola: le lezioni
MATURITÀ: Una tesina per domarli tutti: Tolkien e l’esame di maturità
PROGETTI SVOLTI: Tolkien a scuola: l’esperienza di Cecina 2019
PROGETTI SVOLTI: Tolkien a scuola: l’esperienza di Ferrara 2019
PROGETTI SVOLTI: Tolkien a scuola: l’esperienza di Ferrara 2018
PROGETTI SVOLTI: Tolkien a scuola: l’esperienza di Ferrara 2017
PROGETTI SVOLTI: Tolkien a scuola: l’esperienza di Bologna 2016
PROGETTI SVOLTI: Tolkien a scuola: l’esperienza di Grottaferrata 2014

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tolkien torna a scuola, inizia un corso a Cecina
– Leggi l’articolo Due classi alla scoperta dei draghi
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Cagliari, all’università Arduini su Tolkien

Tra i primi appuntamenti AIST di ottobre figura nientemeno che un ritorno in università: si tratta dell’Università di Cagliari, il cui Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica ospiterà un incontro dedicato alle fonti mitologiche del Nord Europa nelle opere del Professore. Dopo l’incontro con Rudolf Simek del 2016 dedicato al Professore e alla mitologia germanica, questo nuovo appuntamento andrà ad analizzare varie fonti d’ispirazione tolkieniane: dalla letteratura medievale gallese alle opere in antico norreno fino ai lontani runi finlandesi. Intitolato Un ponte fantastico tra noi e il passato. Tolkien e il suo legendarium l’intervento si terrà venerdì 4 dalle 09:00: il primo relatore sarà il presidente AIST Roberto Arduini, studioso, giornalista, membro del Comitato Scientifico della collana Tolkien e Dintorni della casa editrice Marietti 1820 e direttore del Centro Studi La Tana del Drago a Dozza Imolese; seguito dal Dottor Luca Vincis, che si focalizzerà invece sul folklore sardo.
L’incontro è l’ultima delle lezioni previste dal ciclo di seminari Echi filologici: mondi a confronto coordinato dalla professoressa Maria Elena Ruggerini, tenute nelle aule del Campus Aresu.
Il seminario sarà aperto a tutti gli studenti dell’Ateneo, in particolare agli iscritti ai corsi di Laurea della Facoltà di Studi Umanistici.

Il ciclo di seminari Echi filologici: mondi a confronto

Il ciclo di seminari si è proposto di analizzare la relazione che intercorre tra il binomio lingua-cultura e il contesto territoriale in cui questo si è evoluto, con particolare attenzione all’Europa Nord-Orientale. L’obiettivo era mettere in luce il fascino delle culture straniere prese in esame e la grande ricerca accademica che sta dietro ad uno scenario apparentemente estraneo come quello della Terra di Mezzo, ed avvicinarsi a quella lontana realtà e scoprire i punti in comune con la nostra.
Il percorso che si appresta a giungere alla sua conclusione, articolato in tre giornate, ha senza dubbio affrontato tematiche molto affascinanti e nelle corde di molti appassionati di Tolkien, culminando con l’analisi di varie fonti d’ispirazione tolkieniane, dalla letteratura medievale gallese alle opere in antico norreno fino ai lontani runi finlandesi.

I giornata, mercoledì 2 ottobre
Professoressa Maria Elena Ruggerini, docente di Filologia Germanica presso l’Università di Cagliari: L’albero della vita e Yggdrasill: intersezioni tra mitologia, arte, letteratura e territorio nell’Europa dell’Alto Medioevo
Dottoressa Veronka Szőke: Alberi come personaggi nell’opera di Tolkien

II giornata, giovedì 3 ottobre
Il professor Marcello Garzaniti, docente di Filologia Slava presso l’Università degli Studi di Firenze, che curerà l’intervento dal titolo “Il villaggio slavo: vita sociale e memoria“. Sarà un’ottima occasione per affacciarsi al mondo e alla cultura delle popolazioni slave con la guida di un esperto e per lasciarsi trasportare dal fascino delle loro tradizioni. L’incontro si terrà nell’Aula Wagner, o Auditorium A, al primo piano dell’edificio davanti alla scalinata principale, dalle 16:00 alle 19:00.

III giornata, venerdì 4 ottobre
Dottor Roberto Arduini: Le fonti nordiche di J.R.R. Tolkien
Nell’incontro finale, dedicato al tema Un ponte tra noi e il passato: Tolkien e il suo Legendarium, Roberto Arduini in qualità di professore ospite illustrerà come determinate culture del Centro e Nord Europa si intrecciano nell’opera di uno dei più grandi autori del Novecento: J.R.R. Tolkien.
Dottor Luca Vincis: Ritmi, colori, emozioni: maschere sarde tra passato e presente
Dalle 9:00 alle 13:00, ex clinica Aresu, ex biblioteca, piano terra.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Ottobre 2019: le tappe AIST
– Leggi l’articolo A Firenze Tolkien e le antiche cose celtiche
– Leggi l’articolo Parma e Trento: ecco i programmi dei convegni!
– Leggi l’articolo Roma, c’è anche Tolkien al Circolo Scandinavo
– Leggi l’articolo Tolkien e la mitologia germanica a Cagliari

LINK ESTERNI:
– Vai al sito dell’Università di Cagliari

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Due classi alla scoperta dei draghi

Tana del Drago a DozzaL’Associazione Italiana Studi Tolkieniani è da anni impegnata in progetti destinati a portare Tolkien nelle scuole, come i due attualmente in corso a Ferrara, nell’Istituto di Istruzione Superiore “Guido monaco di Pomposa” di Codigoro e al Liceo Statale “Enrico Fermi” di Cecina, ma la settimana scorsa è stata la sede dell’associazione ad accogliere i giovanissimi alunni di due classi, una delle tappe del percorso all’interno del borgo medievale di Dozza (in provincia di Bologna) alla scoperta della creatura leggendaria più amata ed ammirata di tutte: il drago.
Un drago non è una fantasia oziosa. Quali che possano essere le sue origini, nella realtà o nell’invenzione, nella leggenda il drago è una potente creazione dell’immaginazione, più ricca di significato che il suo tumulo d’oro.
(Beowulf: mostri e critici, J.R.R. Tolkien)

Il resoconto dalla Tana

Classi in visita alla Tana del Drago 1Venerdì 10 maggio il Centro Studi “La Tana del Drago” e la rocca sforzesca di Dozza, hanno accolto due classi della scuola primaria di Toscanella di Dozza, per un percorso didattico dedicato ad una delle creature fantastiche più amate da grandi e piccini: il Drago.

Alcune maestre dell’istituto comprensivo Dozza Imolese, coadiuvate da alcuni soci dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. hanno infatti organizzato una visita ai draghi di Dozza, dalla grande installazione del drago Fyrstan (realizzato da Ivan Cavini con lo Studio Sossai) che riposa nella torre maggiore della rocca, al murale del drago marino (realizzato dall’illustratore Paolo Barbieri durante la XXV Biennale del Muro Dipinto) fino alle opere esposte nel Centro Studi “La Tana del Drago” al n. 2 di via xx settembre.
Classi in visita alla Tana del Drago 2In poco più di due ore i bambini delle classi 2^A e 2^B hanno potuto così apprendere la leggenda del drago Fyrstan e l’etimologia del suo nome, cogliere l’epica della letteratura tolkieniana e conoscere le basi dell’illustrazione fantasy, attraverso l’osservazione dei murales e delle opere realizzate da grandi artisti italiani.
Il percorso didattico avrà naturale proseguimento a scuola, dove le insegnanti approfondiranno le tematiche del fantasy e le basi storiche dalle quali le leggende si suppone abbiano avuto origine, anche attraverso laboratori artistici e giochi.

Classi in visita alla Tana del Drago 3Si ringraziano per disponibilità e competenza: la Fondazione Dozza Città d’Arte, le maestre Marinella Bonini, Pignataro Maria Cristina, Cevenini Silvia e Bertozzi Monia, il giovanissimo Andrea Cavini che ha fatto da guida con passione e competenza, oltre ai piccoli allievi che hanno seguito con grande interesse e partecipazione.

Ivan Cavini

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– Leggi l’articolo I Draghi e il fantastico in Emilia Romagna
– Leggi l’articolo A Dozza nasce un drago: a FantastikA il 24-25/9

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Tolkien torna a scuola, inizia un corso a Cecina

Il Signore degli Anelli: Angoli smussatiDa anni l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani si adopera per far entrare lo studio delle opere del Professore nelle scuole, siano esse primarie o secondarie, e nelle università: fortunatamente Tolkien sta divenendo sempre più presente, nelle antologie di narrativa come nei progetti scolastici (tra gli ultimi annunciati, quello degli istituti scolastici di San Benedetto). Dalla fine di questo gennaio è stata confermata la nostra presenza nel ferrarese con il progetto J.R.R. Tolkien: autore del secolo a Codigoro grazie all’infaticabile Elisabetta Marchi, e con l’arrivo della primavera anche un nuovo corso si prospetta all’orizzonte: dal 21 marzo inizieremo un nuovo percorso didattico, varcando per la prima volta le porte del Liceo Statale “Enrico Fermi” a Cecina (in provincia di Livorno), con un progetto organizzato dal presidente dell’associazione Roberto Arduini e dalla professoressa Gloria Larini, a sua volta socia. Con vari membri dell’AIST come relatori, il programma coprirà un ampio spettro di tematiche e prospettive, con incontri della durata di due ore, distribuiti da marzo a maggio.
In un mese intenso come questo marzo, pieno di attività e progetti col corso Alla scoperta di J.R.R. Tolkien tra Bologna e Dozza , il TolkienLab di giovedì 21 a Modena, ed il Tolkien Reading Day del 23 marzo alle porte, anche la scuola sente il fermento nell’ambito tolkieniano!

Il corso J.R.R. Tolkien autore del secolo

Libro: "J.R.R. Tolkien Autore del secolo" di Tom ShippeyIl corso avrà l’obiettivo primario di sostenere la diffusione della conoscenza di J.R.R. Tolkien in ambito scolastico, promuovendo una conoscenza più approfondita dell’autore, dei suoi contatti con i testi classici antichi ed europei, fornendo ai docenti materiale utile per l’eventuale attivazione di percorsi di studio interni. Le lezioni si propongono inoltre di promuovere il gusto per la lettura, sviluppare le conoscenze relative all’universo culturale legato alla lingua inglese, favorire la comprensione delle relazioni tra la letteratura ed il corso degli eventi ed i fenomeni che contrassegnano la modernità e la postmodernità così come tra letteratura e le altre forme di espressione culturale. Anche le metodologie di apprendimento e di approfondimento delle discipline umanistiche verranno potenziate, la comunicatività e la capacità di relazionarsi, assieme ad altri aspetti sociali ancora.
Il primo incontro si terrà questa stessa settimana, giovedì 21 marzo dalle 14:15 alle 16:00 nell’Aula Magna della sede di Via Napoli del Liceo “Enrico Fermi”.

Il calendario degli incontri

  • 1° intervento – giovedì 21 marzo
    Introduzione alla Terra di Mezzo, J.R.R. Tolkien autore del secolo.
    Relatore: Roberto Arduini
  • 2° intervento – martedì 2 aprile
    Le lingue di Arda: lingue elfiche e rune dei Nani
    Relatore: Sara Gianotto
  • 3° intervento – martedì 16 aprile
    «Noi uccidiamo, col sole e con la luna»: le creature mostruose in J.R.R. Tolkien
    Relatore: Roberto Arduini
  • 5° intervento – martedì 23 aprile
    Tolkien e Apollonio Rodio, l’epica rinnovata
    Relatore: Leonardo Mantovani
  • 6° intervento – martedì 30 aprile
    «Pericolosamente belle»: le donne nello Hobbit e nelle opere di J.R.R. Tolkien
    Relatore: Roberto Arduini
  • 7° intervento – mercoledì 15 maggio
    I Signori della Paura: l’eredità gotica ottocentesca in Tolkien
    Relatore: Barbara Sanguineti

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– Leggi l’articolo Un Hobbit a Pontelago: 4° puntata, la recita
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– Leggi l’articolo C’è un Hobbit a Pontelago: 2° puntata
– Leggi l’articolo A Ferrara torna un Hobbit a Pontelago…
– Leggi l’articolo Ferrara, c’è un hobbit a Pontelagoscuro
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– Leggi l’articolo Il Tolkien Reading Day 2019: a Dozza e in Italia
– Leggi l’articolo A Modena ecco i nuovi TolkienLab
– Leggi l’articolo Apre la Tana del Drago: corsi, mostre e giochi

LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Liceo Statale “Enrico Fermi” a Cecina

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Ferrara, Tolkien entra al liceo a Codigoro

Elisabetta MarchiOggi Tolkien varca la soglia di un’altra scuola, entrando a far parte del programma di un liceo ferrarese dopo il successo crescente delle iniziative scolastiche tolkieniane degli ultimi anni, che ha visto l’AIST in prima linea grazie all’impegno costante di Elisabetta Marchi. Pedagogista, scrittrice e saggista, Elisabetta vive e lavora a Ferrara dove si occupa di formazione e progettazione nel sociale. Responsabile delle attività didattiche per l’AIST, cura la promozione della lettura di Tolkien nelle scuole e oggi ci presenta il suo ultimo progetto, che muove i primi passi in questo stesso giorno.
Non ci resta che lasciarle la parola, augurandole ogni fortuna in questa nuova avventura!

Il progetto J.R.R. Tolkien: autore del secolo

Libro: "J.R.R. Tolkien Autore del secolo" di Tom ShippeyAncora una volta il Professore torna sui banchi di scuola in un viaggio di formazione per far crescere e maturare. Il 29 gennaio prende il via il progetto “J.R.R. Tolkien: autore del secolo” all’interno dell’Istituto di Istruzione Superiore “Guido monaco di Pomposa” di Codigoro (nella provincia di Ferrara). Questa iniziativa, mirata alla diffusione della conoscenza di Tolkien in ambito scolastico, prevede una serie d’interventi curati dai soci dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani in una classe terza del liceo delle scienze umane.
Il programma si articola in 6 lezioni, ciascuna della durata di due ore, che verranno svolte tra gennaio e aprile, inserendosi nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. Questa modalità didattica innovativa, soprattutto nel percorso liceale, non va solo intesa come dimostrazione di capacità professionali, ma come esperienza organizzativa, metodologica e didattica per arrivare alla comprensione di concetti e relazioni tra concetti, oppure per rendere chiare teorie non immediatamente intuitive. La lettura dei testi di Tolkien, e lo studio di alcune tematiche legate alla Terra di Mezzo, possono diventare quindi strumento di riflessione. Il concetto di interdisciplinarità, basato sulla riconoscibilità e lo spostamento di schemi concettuali da un contesto disciplinare all’altro, così come sulle correlazioni e le interazioni di ogni settore della conoscenza umana, consente agli studenti di familiarizzare con le principali metodologie relazionali e comunicative in modo nuovo ed efficace, a partire da quelle relative alla progettazione didattica.
Pontelago 3 - 1Il primo intervento, tenuto da Elisabetta Marchi, riguarderà le modalità attraverso cui le opere di Tolkien si prestano a diventare il fulcro di attività significative all’interno della scuola primaria. “Progettare con gli Hobbit” si propone come case study per spiegare in che modo è possibile coniugare la valorizzazione delle competenze linguistiche, matematiche e sociali in ambito scolastico avvalendosi delle opere del Professore. Nasce dall’esperienza didattica di “C’è un Hobbit a Pontelago… svolto nell’anno scolastico 2017-2018 con le classi quinte Scuola Primaria “Carmine Della Sala” dell’Istituto Comprensivo 6 Cosmè Tura di Pontelagoscuro (Ferrara). L’intervento non è inteso solo come lezione frontale di preparazione, ma anche come momento di progettazione, in cui iniziare ad acquisire le competenze necessarie per l’osservazione e l’analisi delle dinamiche relazionali del gruppo.
Altri interventi diversi, in linea con il piano di studi, vedranno successivamente le scienze umane diventare il veicolo di comprensione della relazione del sistema letterario con il corso degli eventi e con i fenomeni che contrassegnano la modernità e la postmodernità. Altri ancora saranno dedicati a tematiche diverse presenti nella Terra di Mezzo.
Si avvia così un percorso intenso, attraverso cui valorizzare sia il legame col contesto storico-culturale che la portata potenzialmente universalistica dell’opera di Tolkien. La finalità rimane quella di sostenere e promuovere nei ragazzi il gusto per la lettura, incentivando lo studio e la diffusione della conoscenza del nostro amato Professore.

Elisabetta Marchi

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LINK ESTERNI:
– Vai al sito dell’Istituto di Istruzione Superiore “Guido monaco di Pomposa”
– Vai al sito dell’Istituto Comprensivo 6 Cosmè Tura di Pontelagoscuro (Ferrara)

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Un Hobbit a Pontelago: il resoconto finale

cop - Recita Hobbit a PontelagoSiamo infine giunti alla conclusione di uno dei tanti progetti in cui l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani per mezzo dei suoi soci è impegnata: si tratta dell’iniziativa C’è un Hobbit a Pontelagoscuro. La curatrice del progetto Elisabetta Marchi, socia e saggista AIST, ci ha permesso di seguire ogni passo di questa avventura che ha portato Tolkien nelle scuole, parte fondamentale dell’opera di divulgazione in cui l’associazione è da sempre impegnata. Complimentandoci con Elisabetta per l’impegno ed i risultati raggiunti, nonché con gli insegnati e gli alunni che hanno dimostrato entusiasmo ed hanno investito le loro energie in questo progetto, vi proponiamo l’ultimo dei resoconti ad esso dedicati.

Poiché tutte le cose hanno una fine (persino questa storia)

un Hobbit a Pontelago - finale 1Il 26 marzo 2018 si è concluso il progetto educativo in ambito scolastico “C’è un Hobbit a Pontelago…” che ha visto la partecipazione di due classi della Scuola Primaria “Carmine Della Sala” e due classi della Scuola Secondaria di Primo Grado “Cosmè Tura” dell’Istituto Comprensivo 6 Cosmè Tura di Pontelagoscuro (Ferrara). L’iniziativa, legata all’ottantesimo anniversario della prima uscita de Lo Hobbit, ha visto la partecipazione di 41 alunni della scuola primaria, 52 studenti della scuola secondaria di primo grado, tre relatori AIST e 5 insegnanti. Alla base del progetto la lettura dei testi, avvalorata anche da un percorso ricco di immagini, le attività laboratoriali legate alle espressioni artistiche e uno spettacolo teatrale per le celebrazioni del 50esimo anniversario della fondazione della sede provinciale AVIS di Ferrara. In poco più di sei mesi (dal 18 settembre 2017 al 26 marzo 2018) sono stati proposti complessivamente 17 interventi della durata di 60-120 minuti. Ogni attività partiva dalla lettura del testo e dalla condivisione e discussione dei contenuti per poi svilupparsi anche in attività didattiche o laboratoriali.

Le attività che si sono susseguite hanno portato gli studenti all’interno della Terra di Mezzo, in mezzo ai suoi paesaggi e ai suoi popoli, cercando sempre di favorire in ognuno di loro lo sviluppo di un’identità consapevole e aperta anche attraverso una maggiore conoscenza di sé e delle proprie emozioni. Hobbit, Elfi, Uomini e Nani li hanno accompagnati nell’approccio ai diversi tipi di linguaggio per migliorarne le competenze linguistiche ed espressive, anche attraverso la promozione dei legami cooperativi dei componenti della classe.

un Hobbit a Pontelago - finale 2Ogni attività ha avuto una tematica sempre diversa, per dar modo agli studenti di approfondire gli aspetti più disparati del mondo del Professore. Nell’ultima proposta, il 26 marzo scorso, prima della consegna degli attestati, si è voluto mettere in rilievo la possibilità di far parte di grandi tradizioni comuni, di un’unica comunità europea così come di un’unica comunità planetaria: il Tolkien Reading Day. Questo evento, istituito nel 2003 dalla Tolkien Society inglese, cade ogni anno il 25 marzo, data della distruzione dell’Unico Anello nel Signore degli Anelli, con l’intento di favorire la divulgazione degli scritti tolkieniani. Per questo, in tutto il mondo, amici e appassionati si ritrovano per leggere assieme brani tratti dalle opere del Professore. La Tolkien Society sceglie ogni anno un tema per l’evento, e quello di quest’anno non poteva essere più favorevole a questo progetto: Home and Hearth: the many ways of being a Hobbit (Casa e focolare: i tanti modi di essere un Hobbit). Anche in questo caso, partendo dalla lettura di brani presi da Lo Hobbit, gli studenti hanno discusso e proposto una loro idea di quale sia la vera caratteristica di questo popolo della Terra di Mezzo ritrovando nei giardini, molto più che nel suono della cuccuma, il vero cuore della Contea.

La diffusione della conoscenza dell’opera di J.R.R.Tolkien si è rivelata il mezzo ideale per mettere in pratica le competenze-chiave per l’apprendimento permanente valorizzando:

a) le competenze linguistiche
(comunicazione nella madrelingua e comunicazione nelle lingue straniere),

b) le competenze matematiche
(sviluppo e applicazione del pensiero matematico per risolvere una serie di problemi),

c) la consapevolezza ed espressione culturale
(l’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni nella letteratura e le arti visive),

d) le competenze sociali
(tutte le forme di comportamento che consentono di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale, come anche a risolvere i conflitti ove ciò sia necessario.)

un Hobbit a Pontelago - finale 3L’opera di Tolkien riesce a portarci altrove, a creare ponti con altre terre che non siano quella di Mezzo. Ecco perché il viaggio di Bilbo si presta a diventare il fulcro di attività significative nelle quali gli strumenti e i metodi caratteristici delle discipline si confrontano e si intrecciano tra loro favorendo l’unitarietà tipica dei processi di apprendimento. Leggere Lo Hobbit all’interno della scuola vuol dire promuovere la pratica della lettura come momento di socializzazione e di discussione dell’apprendimento di contenuti; significa sviluppare la capacità di comunicare, di argomentare in modo corretto, di comprendere i punti di vista e le argomentazioni degli altri. Proporre attività laboratoriali legate alla Terra di Mezzo vuol dire favorire la formulazione di proprie ipotesi e il controllo delle conseguenze attraverso il progetto e la sperimentazione; significa incentivare la disponibilità a usare modelli di pensiero logico e spaziale e di presentazione e l’esecuzione di un semplice percorso partendo dalla descrizione verbale o dal disegno. Portare Lo Hobbit dentro le scuole ci regala soprattutto la possibilità di iniziare un viaggio di formazione, un’incredibile avventura, in cui ogni partecipante si ritroverà, alla fine, cambiato.

Elisabetta Marchi

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LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Tolkien Society
– Vai al sito dell’Istituto Comprensivo 6 Cosmè Tura di Pontelagoscuro (Ferrara)

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C’è un Hobbit a Pontelago: 3° puntata

Pontelago 3 - 1L’Associazione Italiana Studi Tolkieniana è da sempre impegnata nella diffusione della conoscenza delle opere del Professore anche in ambiente scolastico: uno dei progetti più recenti, curato dalla nostra socia Elisabetta Marchi, si sta svolgendo nella provincia di Ferrara. Ne avevamo già dato notizia al suo inizio e proposto un primo aggiornamento il mese scorso vi proponiamo oggi una nuova tappa di questo viaggio, presentato dalla promotrice stessa.

La via prosegue…

Pontelago 3 - 2Non è facile raccontare un progetto legato a Tolkien e ai bambini, descrivere al di là dei dati le emozioni che si provano nel trasmettere l’amore per il professore ad un pubblico così attento ed entusiasta.
Continua il viaggio legato alla proposta formativa sulla Terra di Mezzo concordata con la scuola primaria “Carmine della Sala” di Pontelagoscuro (Ferrara) con un doppio percorso: da una parte la classe V C che vede ormai più di 5 interventi didattici all’attivo e dall’altra la classe V B che ritroviamo dopo quasi due mesi dalla prima lezione a classi riunite (Scuola Primaria e Secondaria di primo grado) tenuta da due ospiti di eccezione: Claudio Testi e Wu Ming 4.
Confrontarsi con una classe diversa, riproponendo la storia de Lo Hobbit, attraverso un percorso ormai consolidato tra immagini e lettura del testo, è stata un’esperienza stimolante. La cosa che più mi ha stupito è stato scoprire che dopo il primo intervento legato al progetto sei bambini avevano deciso, in autonomia, di iniziare la lettura de Lo Hobbit: chi prendendolo in prestito dalla biblioteca scolastica, chi da quella di quartiere o acquistandolo Pontelago 3 - 5direttamente perché ormai introvabile! È stato affascinante vederli confrontarsi sui vari percorsi legati alla lettura e sui modi diversi con cui si avvicinavano all’opera di Tolkien. Grazie alla cartina che la classe V C stava alacremente costruendo per lo spettacolo abbiamo potuto toccare con mano il viaggio di Bilbo verso la Montagna Solitaria e infine leggere la Mappa di Thror.

Pontelago 3 - 4L’ultimo appuntamento con la classe V B sarà con l’anno nuovo, e data la voracità dei piccoli lettori, probabilmente avranno già divorato Lo Hobbit!
Nel frattempo prosegue la via dei Veterani della Terra di Mezzo: la classe V C ha continuato il suo viaggio nel mondo di Tolkien avvicinandosi alla scrittura degli Elfi che tanto desideravano conoscere dopo aver padroneggiato per molto tempo quella dei Nani! Dopo la creazione della scenografia hobbit, ricca di fiori da giardino e steccati, l’impresa da attuare per la postazione elfica era legata alla creazione di una frase che ci riportasse nella lontana atmosfera della Terra di Mezzo. Per fare questo è stato fondamentale l’aiuto di un’altra socia AIST, Sara Gianotto, autrice dei testi di Scrivere in tengwar, che con semplicità ed eleganza ci ha mostrato la grafia poetica delle tengwar. Ogni alunno ha poi ricreato la scritta che andrà ad affiancarsi ai disegni e ai colori dei popoli della Terra di Mezzo, tessendo questo grande arazzo.

Behind the scenes

Pontelago 3 - 3Continuano, in sessioni diverse, a scuola e a teatro, le prove per lo spettacolo che li vedrà protagonisti il prossimo 16 dicembre, all’interno della manifestazione promossa da AVIS, avente come tema la solidarietà. Un’opera corale, di ampio respiro, in cui gli alunni della classe V C della scuola “Carmine della Sala” porteranno in scena i diversi popoli della Terra di Mezzo caratterizzandoli attraverso il linguaggio, il portamento e l’abbigliamento. Un intervento breve, meno di mezz’ora, in cui condivideremo un messaggio importante, quello che Tolkien ha affidato a Gandalf. Avrete compreso sicuramente quello di cui sto parlando, ma se così non fosse, lo potrete vedere coi vostri occhi! Lo spettacolo verrà trasmesso dalla storica televisione locale, Telestense, e di certo non mancheremo di farvi sapere quando. Nel frattempo, anche se sono Pontelago 3 - 6solo un pallido riflesso, vorrei poter condividere qui con voi alcune foto delle loro espressioni: quegli occhi sognanti nel toccare con mano i gambeson che indosseranno gli Umani nello spettacolo, o i visi attenti mentre avanzano sul palco decisi come Nani, leggeri come Elfi, allegri come Hobbit. Per ogni popolo i ragazzi hanno creato una postazione scenografica, cimentandosi in occasioni diverse con l’alfabeto dei Nani e con le tengwar degli Elfi. Nell’epico e infinito scontro tra i due popoli i Nani hanno avuto una facile vittoria, finendo per diventare il popolo più amato dai ragazzi. La frase che sempre li raggruppa e li riporta nel posto giusto è diventata ormai questa

Baruk Khazâd! Khazâd ai-mênu!

Pontelago 3 - 7La soddisfazione che dimostravano nell’usare le rune naniche come un alfabeto segreto attraverso cui creare frasi e indovinelli con i compagni è pari all’impegno con cui si sono avvicinati alla lingua degli Elfi.
Anche le sorprese non sono mancate, dopo tanti anni di letture tolkieniane mi ha comunque meravigliato vedere che un bambino di 11 anni, vestito da hobbit, non ha affatto bisogno di piedi finti!
Durante una delle ultime prove hanno visto finalmente assemblata la cartina che loro stessi hanno creato insieme, grande come il loro desiderio di appartenere veramente, anche se solo per un giorno, alla Terra di Mezzo.

Pontelago 3 - 8

ELISABETTA MARCHI

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C’è un Hobbit a Pontelago: 2° puntata

Un hobbit a PontelagoLa prima tappa del progetto, dedicata all’ottantesimo anniversario della prima uscita de Lo Hobbit, il 21 settembre 1937, ha coinvolto più classi di ordine e grado e due ospiti d’onore: Wu Ming 4 e Claudio Antonio Testi.
Il secondo intervento, curato da Elisabetta Marchi, socia AIST, ha privilegiato invece un’attività di laboratorio legata al percorso teatrale che porterà gli studenti in scena il 16 dicembre.

Un hobbit a Pontelago 1Attraverso un percorso ricco d’immagini e la lettura di brani scelti per l’occasione, la classe V C della Scuola Primaria “Carmine della Sala” di Pontelagoscuro, nei pressi di Ferrara, ha scoperto poco a poco la storia dei popoli della Terra di Mezzo. Il viaggio, iniziato dalle caratteristiche di Nani, Elfi, Hobbit e Uomini, li ha portati ad ammirare le gemme e i cristalli delle Caverne di Aglarond, gli alberi delle foreste di Lothlórien, i campi coltivati della Contea e le mura delle città di Gondor.
La mappa di tanti sogni e tante avventure ha preso forma, mentre ognuno di loro cercava di capire a quale popolo si sentisse più legato, insieme a visi e volti conosciuti a cui ridare colore e vita.
Alla fine, come in un puzzle, la Terra di Mezzo è stata ricostruita e a ogni popolo è stata data un’immagine e una parola. L’interesse per la lingua dei Nani era alto quasi quanto l’amore per gli Hobbit e le loro innumerevoli colazioni. Le domande, tante quante le foglie di un mallorn. In ognuna si intravede lo splendore dei loro pensieri, ne porto qui solo una, come un esempio:
“Perché gli Elfi diventano tristi? E’ come quando perdi un gioco a cui tieni?”
Un grande laboratorio con 17 bambini in cui didattica e creatività si sono intrecciate per circa 4 ore. Ognuno di loro ha dato vita e colore a un’immagine della Terra di Mezzo grazie ad un libro prezioso Tolkien’s world A colouring book che racchiude le opere di diversi artisti, tra cui John Davis e Andrea Piparo. Ogni bambino ha scelto la propria appartenenza ad un popolo della Terra di Mezzo con il cuore e ha lavorato sul proprio disegno in maniera precisa e accurata per molto tempo, valutando la scelta dei colori e delle sfumature. In questa fase della mattinata, per aiutarli ad esprimere al meglio la propria creatività, è stato volutamente scelto di non lasciare in sottofondo sulla magica lim (lavagna interattiva multimediale) tracce di altri da seguire. Ad ogni bambino è stato invece chiesto di pensare ad occhi chiusi al proprio disegno prima di iniziare. Ogni opera sarà poi esposta in una mostra all’interno del Teatro che ospiterà lo spettacolo del 16 dicembre.

ELISABETTA MARCHI

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A Ferrara torna un Hobbit a Pontelago…

Lo Hobbit e la mappa di ThrorDopo la prima esperienza dell’anno scorso, ritorna anche quest’anno in una veste rinnovata il
progetto “C’è un Hobbit a Pontelago…”, coinvolgendo molte più classi di ordine e grado. In occasione dell’ottantesimo anniversario della prima uscita de Lo Hobbit, il 21 settembre 1937, ha preso così avvio questa iniziativa promossa dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, mirata alla diffusione della conoscenza di J.R.R. Tolkien in ambito scolastico e destinata alle classi primarie e secondarie di primo grado dell’Istituto Comprensivo 6 Cosmè Tura di Pontelagoscuro (Ferrara).

Tolkien entra a scuola

Claudio Testi e Wu Ming 4 a Ferrara Il progetto vedrà una serie d’interventi curati da studiosi ed esperti dell’AIST in cui saranno proposti la lettura di testi insieme ad attività di laboratorio per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione. Attraverso un percorso ricco d’immagini gli studenti, secondo un programma iniziato il 21 settembre 2017 che si concluderà il 25 marzo 2018, potranno così avvicinarsi alla Terra di Mezzo e alle opere di J.R.R. Tolkien, autore di due dei libri più amati del Novecento Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. Alla base del progetto la pratica della lettura come momento di socializzazione e di discussione e la promozione di attività significative nelle quali gli strumenti e i metodi caratteristici delle discipline si intrecciano tra loro favorendo l’unitarietà tipica dei processi di apprendimento. All’interno dell’anno scolastico 2017/2018 due classi quinte della scuola primaria e due classi prime della scuola secondaria di primo grado parteciperanno così a 9 attività didattiche differenziate.

A teatro, in scena la solidarietà

Claudio Testi a FerraraA dicembre, inoltre, un percorso teatrale, con la partnership di AVIS, Associazione Volontari Italiani Sangue, vedrà i ragazzi cimentarsi con la rappresentazione dei popoli della Terra di Mezzo. Tema centrale la solidarietà e il riconoscimento delle relazioni fra microcosmo personale e macrocosmo dell’umanità poiché, se da un lato tutto ciò che accade nel mondo influenza la vita di ogni persona, dall’altro ogni persona tiene nelle sue stesse mani una responsabilità unica e singolare nei confronti del futuro dell’umanità: un’archengemma di inestimabile valore. Per celebrare una data così importante, lo Hobbit Day, il 21 settembre si è svolta l’inaugurazione del progetto davanti alle classi riunite, e per dar il via alla narrazione sulla fiaba più famosa di Tolkien, due ospiti d’onore: lo scrittore Wu Ming 4 e il filosofo Claudio Testi. E il premio finale è stato la conquista di un anello!

ELISABETTA MARCHI

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– Leggi l’articolo Una tesina per domarli: Tolkien e la maturità
– Leggi l’articolo Tolkien va a scuola…ma soltanto in Svezia

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– Vai al sito della AVIS, Associazione Volontari Italiani Sangue, sezione provinciale di Ferrara

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Ferrara, c’è un hobbit a Pontelagoscuro

Lo Hobbit e la mappa di ThrorDopo la bella esperienza del responsabile dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani di Bologna Marco Pelizzola e Ivan Cavini con il maestro Alessandro D’Argento nella scuola “Maestre Pie” (potete trovare l’articolo qui) continua la diffusione della conoscenza di J.R.R. Tolkien in ambito scolastico attraverso un’altra iniziativa degna di merito, in un territorio poco lontano. La Scuola Primaria “Carmine della Sala” si trova nel paese di Pontelagoscuro, situato nella periferia di Ferrara. Trai i tanti validi progetti messi in campo dagli insegnanti ogni anno, va sottolineato quello di promozione della lettura. L’obiettivo finale è favorire la socializzazione e l’approccio degli alunni ai diversi tipi di linguaggio per migliorare le competenze linguistiche ed espressive, anche attraverso una maggiore conoscenza di sé e delle proprie emozioni.Il progetto si articola in una serie di interventi in cui alcuni volontari, in accordo con le insegnanti, propongono la lettura di testi, avvalorata anche da spiegazioni e illustrazioni grafiche sulla LIM. In questo modo non solo si potenziano i rapporti scuola-famiglia-associazioni, ma si dà la possibilità a tanti libri, che altrimenti non troverebbero il giusto spazio, di entrare dentro le aule scolastiche, a stretto contatto con un pubblico attento ed entusiasta.I ragazzi e la mappa Ed è esattamente in questo clima emotivo che il 29 marzo la classe IV C ha accolto Elisabetta Marchi e la lettura di un brano de Lo Hobbit. L’intervento, durato più di un’ora, ha visto la classe sempre attenta e immersa nel racconto di Bilbo e delle sue avventure. Attraverso un percorso ricco di immagini, gli alunni sono passati dall’iniziale sorpresa di trovare una persona poco più bassa di loro capace di tener testa a un drago enorme, alla gioia di scoprire, in maniera semplice e creativa, il concetto di resilienza.

L’importanza di apprendere che anche in circostanze avverse e contro ogni previsione, si possono fronteggiare le difficoltà, arrivando a raggiungere mete importanti, è stata una delle molte tematiche toccate nella mattinata. Nonostante la grande diffusione avuta dai film di Peter Jackson, nella classe non erano in molti a conoscere gli hobbit e le storie della Terra di Mezzo, le domande sono state, perciò, diverse e in alcuni casi davvero imprevedibili (come ad esempio l’effettiva grandezza di un’ala delle Aquile rispetto all’ampiezza della classe). I ragazzi e la mappa 2Alle molte curiosità suscitate dal proseguire della storia si è unita la scoperta di un nuovo alfabeto attraverso cui poter comprendere e comunicare le cose a noi più care, a partire dalla propria identità, anche solo attraverso la translitterazione del proprio nome. La mappa di Thror è stata letta in maniera attenta da tutti loro, e alla fine, attraverso la condivisione di gruppo, sono arrivati autonomamente, runa dopo runa, alla comprensione del testo.

Il brano scelto per la lettura, la conversazione con Smaug, è stato accolto da un silenzio rapito, mentre sullo schermo della LIM si avvicendavano le immagini con cui molti artisti hanno voluto rendere omaggio al drago di Tolkien.

Lo Hobbit di PJAlla fine della lettura sono state mostrate le scene iniziali della versione cinematografica riguardanti la casa di Bilbo, la cui porta rotonda desta sempre interesse. Anche se questa volta, a dire il vero, la somiglianza con una nota villa liberty di Ferrara non è sfuggita! Un ringraziamento grande va alle insegnanti, che continuano a guardare alla scuola come un ponte che lega realtà diverse, e alla classe di giovani lettori per l’attenzione riservata alla Terra di Mezzo. Di tutte le emozioni, vissute in prima persona quella mattina, credo che ve ne sia una che più delle altre mi resterà nel cuore. Una domanda semplice, fatta proprio alla fine:

“Ma questo libro, in biblioteca, c’è?”

Elisabetta Marchi

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Tolkien alle elementari? A Bologna si può fare

Se dicessimo che Tolkien è ritenuto un libro classico, non solo della letteratura fantastica, ma degli studi accademici? Sfortunatamente questo è tanto vero all’estero, quanto meno in Italia, dove invece ancora oggi si associa l’opera tolkieniana a una lettura per estraniarsi dalla realtà, oppure a una lettura di nicchia. In paesi non troppo lontani da noi, Tolkien entra continuamente a far parte dei programmi di formazione degli studenti, dalle scuole inferiori, fino all’università, tramite vere e proprie lezioni e corsi in aula, con conseguenti tesi di laurea o di dottorato. L’ampia diffusione delle opere maggiori di Tolkien negli ultimi 10-15 anni è, indubbiamente, dovuta alla rappresentazione cinematografica di Peter Jackson, ma fortunatamente vedere per la prima volta hobbit, elfi, nani e orchi sul grande schermo ha portato i più piccoli, e non solo, ad avvicinarsi alle storie della Terra di Mezzo. Questi, sono miti e leggende che si portano dietro grandi ideali e valori morali ed etici che sicuramente meritano di essere trasmessi a tutte le generazioni.
scuola06Gli esempi italiani di diffusione scolastica dell’opera tolkieniana sono sfortunatamente pochi, ma pian piano alcuni lungimiranti insegnanti provano a sfondare la barriera che separa la scuola dalla letteratura fantastica. Finalmente possiamo testimoniare, in prima persona, il tentativo di un maestro e di una scuola di portare Tolkien tra i banchi e tra alcuni piccoli studenti. Parliamo del maestro Alessandro D’Argento e della sua classe 4A della Scuola Elementare “Maestre Pie” di Bologna.

Il progetto con le Lettere di Babbo Natale

scuola05Il maestro D’Argento, per la sua classe, ha organizzato un vero e proprio percorso multidisciplinare incentrato sulle Lettere di Babbo Natale. Secondo il Maestro: «Il testo risulta particolarmente utile perché, all’interno della storia, tutti i personaggi, in particolare l’Orso Polare, imparano le differenze tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra le ferite fisiche e quelle morali, e sono presenti numerosi esempi dei modi con cui le persone si prendono cura le une delle altre». Questa esperienza, per i bambini della quarta elementare, segue un percorso che coinvolge diverse materie scolastiche: italiano, inglese, religione, tecnica, matematica, geografia, arte e infine storia. Il progetto bolognese è iniziato a fine ottobre con l’incontro con il responsabile dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani di Bologna: scuola01Marco Pelizzola, che ha introdotto i piccoli studenti al mondo tolkieniano, parlando della vita di J.R.R. Tolkien e delle sue opere, mettendole in rapporto ai film di Peter Jackson. Il progetto è proseguito con una introduzione all’illustrazione fantastica grazie a due workshop tenuti da Ivan Cavini, noto artista poliedrico, direttore artistico della biennale FantastikA che si svolge a Dozza Imolese (Bologna).
Gli studenti della scuola elementare “Maestre Pie” hanno letto le Lettere di Babbo Natale, analizzato i disegni realizzati da Tolkien per i suoi figli e avuto la  possibilità di produrre un lavoro finale da presentare ai compagni e ai genitori proprio in questi giorni prima delle feste natalizie. Gli obiettivi del maestro Alessandro e del corpo docenti sono tutt’altro che irrisori: «I bambini hanno imparato a sviluppare dei concetti di ‘confidenza’ e di ‘responsabilità’, a prepararsi a vivere come ‘cittadini attivi’ e a sviluppare sane relazioni, rispettando la convivialità delle differenze». Grazie alla multidisciplinarietà e al collegamento con l’opera di Tolkien sono stati affrontati argomenti di grande valore come la capacità di esprimersi e di sostenere le proprie opinioni, di esprimere i propri sentimenti, di rispettare le regole e di imparare che gli uomini e gli altri esseri viventi hanno dei bisogni, e che hanno responsabilità gli uni verso gli altri. scuola08Inoltre, sono stati affrontanti temi di grande attualità come l’utilizzo del denaro per scopi umanitari, il bullismo e il rispetto delle differenze tra le persone. Dopo la consegna dei lavori, i genitori hanno chiesto di proseguire il lavoro fino al prossimo natale! Quindi, si è conclusa solo la prima parte e il progetto proseguirà. Ecco così un ottimo esempio, non solo a livello cittadino, ma anche a livello nazionale e per questo, secondo l’Associazione, merita una menzione speciale.
Auguriamo a questi piccoli studenti hobbit di aver imparato da questa esperienza e ci complimentiamo con il maestro Alessandro D’Argento e con la scuola elementare “Maestre Pie” di Bologna per l’ottima iniziativa.

Marco Pelizzola
 

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L’ArsT a Grottaferrata: Tolkien, i libri e i film

Liceo scientifico Bruno Touschek«Ovviamente ci sono delle eccezioni ma credetemi, per esperienza personale da studente posso garantirvi che nella società giovanile di oggi, leggere sta diventando un “tabù”…». Si può iniziare da qui per raccontare la lezione su J.R.R. Tolkien tenuta dall’ArsT in una scuola della provincia di Roma. I ragazzi che vanno a scuola, alle medie e alle superiori, fanno la loro prima conoscenza con i libri «dei grandi». Se hanno genitori coscienziosi o maestre elementari appassionate, è possibile che abbiamo iniziato già da prima a leggere romanzi adulti, che raccontano storie con episodi violenti, paurosi, a volte con scene di sesso esplicito, dialoghi sboccati e dove i «cattivi» l’ha fanno franca e ne vanno persino fieri. Sempre meno, però, sono i ragazzi che si avvicinano ai libri e una frazione infinitesimale si appassiona allo scrittore inglese, dopo aver superato tutti i timori che il tomo incute. Per questo, il commento riportato è emblematico di una tendenza attuale che chi, come noi, ama i libri deve cercare di invertire in tutti i modi, in ogni occasione possibile.

L’incontro coi ragazzi

corso pomeridiano su TolkienDa qualche tempo, sono stati attivati i corsi pomeridiani nelle superiori per approfondire tematiche che sono extra curricolari. I corsi sono facoltativi e il pubblico è composto da studenti di tutte le classe (dal primo al quinto anno) che rimangono di propria spontanea decisione il pomeriggio per seguire il corso. Gli studenti interessati a partecipare a un corso, infatti, devono solo presentare ai diversi responsabili, nelle rispettive classi, un’autorizzazione firmata dai genitori. Al liceo scientifico Bruno Touschek di Grottaferrata nel 2014 sono stati attivati quattro nuovi corsi, dedicati alla Fisica Quantistica e nascita dell’universo, alla Musica e un Cineforum. L’ultimo è quello dedicato alla Letteratura fantasy, e tenuto dagli studenti Matthias Carosi, Riccardo Romito e Viviana Brilli. Lo stesso gruppo era riuscito a portare al liceo il 10 aprile 2014 la scrittrice fantasy Licia Troisi, che ha presentato la sua produzione letteraria in Aula Magna. Matthias Carosi e Licia TroisiDa J.R.R. Tolkien a Harry Potter, il corso è un viaggio attraverso la letteratura fantastica, partendo dal romanticismo e soffermandosi sugli autori più illustri, fino a giungere alla modernità. Nelle quattro lezioni in cui si è diviso, gli studenti hanno conosciuto soprattutto gli autori che hanno portato alla nascita del genere letterario nella prima metà del ‘900 per poi giungere ai giorni nostri con gli scrittori di maggior successo. Per l’approfondimento sull’autore del Signore degli Anelli è stata inviata la nostra Associazione. Così, due nostri soci hanno tenuto la lezione lunedì 12 maggio 2014. La lezione doveva illustrare la vita e l’opera dello scrittore inglese, ed era prevista una durata di due ore. A sorpresa, la lezione è durata quasi tre ore, visto l’alto numero di domande fatte dagli studenti.

Il confronto con Tolkien

Lezione a scuola«Sì, mi interesserebbe leggerlo, ma se dopo essere arrivato in fondo alle 1200 pagine scopro che non ne valeva la pena?». Candidamente, è questa la risposta di Flavia, una ragazza presente alla lezione. In quest’epoca dominata dalle immagini, infatti, tutti hanno visto e apprezzato i film di Peter Jackson sulle opere dello scrittore inglese, ma solo la metà della classe ha letto i suoi libri. «Ok, lo ammetto: non sono una fan di Tolkien. Non ho mai letto Il Signore degli Anelli (e non conto di porre rimedio a questa lacuna in questa vita). Quando a scuola sono stata costretta a leggere Lo Hobbit, non sono andata oltre pagina 5… e poi ho in qualche modo finto, grazie anche ai riassunti su Wikipedia…». Non è un quadro impietoso, è la società di oggi che bombarda di informazioni e vorrebbe che tutti sapessero tutto. E l’atmosfera non è così desolante. In fondo, gli appassionati del libro ci sono e anche in classe sono la maggioranza. Fuori classe, la situazione è molto diversa: «Purtroppo anche tra i miei coetanei il massimo su Tolkien sono i film di Peter Jackson, e anche di quelli non ci si ricorda a volte alcuni punti salienti», spiega Filippo. Ma lo zoccolo duro esiste e ribatte senza remore: «Ho letto Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit, Il Silmarillion, Le avventure di Tom Bombadil…», esordisce Matthias. L’elenco contiene quasi tutti i libri di Tolkien e non è il solo. La ragazza alle sue spalle annuisce ed esaurisce tutte le dita. «Io ho appena iniziato a leggere Il Signore degli Anelli, ma poi voglio continuare con tutti gli altri», dice Daniel. Così la lezione si trasforma in dialogo e le domande permettono una pausa tra la biografia, le opere, le lettere, gli eredi… L’ultima parte è dedicata proprio ai film di Peter Jackson. Ecco nascere molte discussioni, con un elenco dei molti pregi delle due trasposizioni del regista neozelandese. «Certo il film è lungo, ma gli effetti sono belli e la storia avvince», racconta di nuovo Filippo. «Forse anche grazie all’introduzione cinematografica dei personaggi e alla cura estetica che ha caratterizzato tutti i moderni film tratti Banner dei Nani di Lo Hobbit di Peter Jacksondalla saga tolkieniana, non solo negli ambienti e nei costumi, ma anche nella scelta stessa degli interpreti. I romanzi parlano di creature deformi e tutt’altro che affascinanti, mentre nei film non esiste personaggio che non abbia un suo fascino, a cominciare dai nani». L’attenzione si sposta proprio su questi ultimi. «I nani mi sono piaciuti tantissimo. Ho trovato bellissimi la cura con cui è stato costruito il loro aspetto, le barbe e i vestiti, li ho trovati davvero affascinanti. Sapere che nel libro sono molto più anonimi e hanno poco spazio, non mi fa venir voglia di leggerlo!», conclude Flavia. Non poteva giungere l’immancabile domanda: «Mi e piaciuta Tauriel, l’elfa silvana inventata apposta per il film, nel libro scarseggiano le figure femminili! Ma è vero che Thorin morirà?». La bidella che doveva chiudere la scuola ci ha salvato dalla risposta…

Se siete interessati a organizzare una lezione su Tolkien e le sue opere nella vostra scuola, potete scrivere alla segreteria dell’Associazione.

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LINK ESTERNI
– Vai al sito del liceo scientifico Bruno Touschek di Grottaferrata

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Concorso su Tolkien: a Firenze 1200 studenti

Convegni Tolkien e scuole FirenzeArriveranno in 1200 da tutta Italia a Firenze per conoscere il Signore degli Anelli di John Ronald Reuel Tolkien. Studenti e docenti da 32 scuole di 24 città e 10 regioni italiane per partecipare all’ottava edizione del convegno-concorso Le Vie d’Europa. L’iniziativa interdisciplinare è ideata e organizzata dall’associazione professionale di insegnanti Diesse Firenze e Toscana (Didattica e Innovazione scolastica).

Tolkien in cattedra

Locandina Tolkien a Firenze 2014Dopo le edizioni su William Shakespeare, C.S. Lewis, Charles Dickens, Louis Stevenson e Oscar Wilde, quest’anno il comitato didattico ha scelto di riproporre, in via del tutto eccezionale, la figura di Tolkien che era stato l’autore della prima edizione di questa manifestazione. «Poiché quella edizione era rivolta solo alle scuole di Firenze e provincia, più volte era stato chiesto dai colleghi che non avevano avuto l’occasione di partecipare alla prima edizione, di affrontare di nuovo l’autore del Signore degli Anelli», hanno spiegato gli organizzatori. «Così, approfittando dell’uscita dei film dedicati al romanzo de Lo Hobbit che hanno incrementato la curiosità negli alunni, abbiamo ritenuto quest’anno il momento adatto e siamo stati confortati dalla bontà di questa scelta dall’altissimo numero di adesioni».

Il concorso

L’ottava edizione delle Vie d’Europa ha il suo focus nel convegno-concorso su Tolkien, dal titolo There is more in you of good than you know. Agli studenti il compito di presentare elaborati suddivisi in quattro sezioni: saggi in italiano, testi teatrali o racconti in italiano, testi in lingua inglese ed elaborati artistici, tutti rigorosamente scaturiti dalla loro creatività. Ai primi tre classificati per ciascuna ezione a concorso andranno premi in denaro. Le giurie sono presiedute da Annalisa Teggi (Università Aperta), Amanda Clare Murphy e Giuliana Bendelli (Universita’ Cattolica del Sacro Cuore di ilano) e Mattia Zupo (Universita’ di Firenze). La manifestazione si svolge dalle 9 al Centro Spazio Reale, in via San Donnino a Firenze, ed è realizzata in collaborazione col ministero dell’ istruzione, dell’università e della ricerca, con l’ufficio scolastico regionale per la Toscana, con l’istituto professionale “Sassetti – Peruzzi” di Firenze e con il patrocinio di Ansas (ex Indire), del dipartimento di scienze linguistiche e letterature straniere dell’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore di Milano, del British Institute of Florence, della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze.

Programma della giornata

Mattina
– ore 9.15 Introduzione dei lavori
Gabriella Torrini, Diesse Firenze e Toscana
– ore 9.30 “Casa alle spalle, il mondo è davanti”
Il viaggio di Bilbo e Frodo
Edoardo Rialti, saggista e pubblicista
– ore 10.00 Risposte alle domande emerse dal lavoro in classe
Interventi degli studenti
a colloquio con un docente
– ore 11.00 Intervallo
– ore 11.30 Rivisitazione drammatizzata di alcuni momenti salienti de Lo Hobbit
– ore 12.15 Premiazioni
– ore 13.15 Fine dei lavori
Pomeriggio
ore 15.00 Attività didattiche facoltative a cura di Diesse Firenze:
– La Firenze ai tempi di Dante
– La Firenze di Brunelleschi
– Firenze Capitale (durata 90 minuti)

Le visite saranno guidate con modalità dinamiche, tali da rendere gli alunni partecipi di quanto si andrà visionando.

– Scarica il regolamento del concorso
– Vai al sito ufficiale

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Una tesina per domarli: Tolkien e la maturità

Esami di maturitàAnche quest’anno mezzo milione di ragazzi sta affrontando i famigerati e tanto temuti esami di maturità. Per la precisione per la maturità 2012-13 sono esattamente 491.491, divisi in 468.915 interni e 22.576 esterni, 441.287 nelle scuole statali e 50.204 nelle paritarie. Hanno dovuto superare le prove scritte in italiano, latino o matematica o altre materie specifiche degli istituti. Lunedì, la terza prova, il «quizzone» con domande a risposta multipla e aperta, prediposto dalle singole commissioni interne. Poi, il colloquio orale, l’ultimo sforzo prima del conseguimento, si spera, del diploma di maturità. Tutto dovrà comunque concludersi, come stabilito dal decreto ministeriale, entro il 18 luglio. C’è anche la letteratura fantastica tra le tracce della seconda prova per i licei linguistici, con un estratto dalla Terra degli uomini di Antoine de Saint-Exupéry, pubblicato nel 1939 e premiato come miglior romanzo dall’Académie Française, ma oscurato quattro anni dopo dal successo del Piccolo principe. Perché occuparci tanto degli esami di maturità? Perché mai come quest’anno proprio il colloquio orale avrà come protagonista J.R.R. Tolkien! Certo, presentarsi parlando di Elfi, Hobbit e Nani potrebbe suscitare qualche pregiudizio nei professori, ma con i collegamenti giusti li si può lasciare a bocca aperta. Le tematiche delle opere e la stessa vita di Tolkien, infatti, sono perfette come base di partenza per un percorso che tocchi argomenti e autori molto importanti senza ricorrere a troppe forzature.

Una moltitudine di tesine

Esami di maturitàEra già accaduto negli scorsi anni, soprattutto, durante il boom dell’uscita al cinema della trilogia della Peter Jackson, ma il ritorno del regista con Lo Hobbit sta dando nuova vita al fenomeno: il colloquio orale alla maturità è incentrato principalmente sulla tesina, lavoro svolto individualmente da ogni studente. Il compito è creare un discorso omogeneo tra la maggior parte delle materie, seguendo un filo logico che di solito poggia su un autore e una tematica. Ebbene, come avrete certo immaginato, molte delle tesine di quest’anno presentano come argomento proprio l’autore del Signore degli Anelli. Mai come quest’anno abbiamo ricevuto richieste, domande, inviti e soprattutto sollecitazioni di tutoraggio per la realizzazione di una tesina su Tolkien. Abbiamo tentato di accontentare tutti, ma non volendo far torto a nessuno, proponiamo ora un piccolo excursus delle tematiche che si possono legare al professore di Oxford, anche grazie ai moltissimi contatti con gli studenti con cui abbiamo corrisposto in questi ultimi mesi. Tolkien, infatti, si presta bene ad essere un legame tra molte materie perché è amatissimo dai giovani lettori, che oggi arrivano a lui spesso dopo aver visto i film, perché era un professore universitario con molte passioni e interessi e, infine, perché visse in uno dei periodo più travagliati della storia d’Europa, nascendo sotto l’impero britannico della regina Vittoria e morendo subito dopo le contestazioni studentesche degli anni Settanta.

Dalla Terra di Mezzo ai banchi di scuola

Tesina di Serena Vitaliano«Altro che escapismo, domina la realtà». Si può partire da questo commento spassionato di Claudio Belli, uno studente romano che ha chiesto il nostro aiuto per la tesina, per passare in rassegna alcuni dei temi più gettonati per le tesine di maturità che si concentrano su Tolkien. L’escapismo, cioè la fuga dalla realtà è una delle critiche più spesso rivolte al professore, ed è proprio su questo che si sono rivolti gli studenti. Giacomo Rosa, nel suo «Il Signore degli Anelli e la storia europea», spiega come «Tolkien, accusato di “escapism” in realtà era un uomo del suo tempo che, attraverso un racconto fantastico, è riuscito a narrare molte questioni problematiche che sconvolsero l’Europa, come la violenza indiscriminata, la paura per l’ignoto, il desiderio di potere, l’insicurezza che colpisce tutti e soprattutto l’impotenza dell’individuo di fronte ad eventi che sconvolgono un’intero continente». Nella sua tesina dal titolo «Il Signore degli Anelli», Sabrina Levante, partendo dall’opera tolkieniana, «analizza tramite analogie e differenze con altre opere italiane e straniere, il pensiero dello scrittore in campo filosofico, cui influirono eventi storici, opere d’arte e manifestazioni geologiche e fisiche». Sono molte le materie trattate: letteratura italiana, letteratura latina, letteratura inglese, filosofia, storia, geografia astronomica, fisica e storia dell’arte. In «Tolkien, un parallelo tra due Universi», Anna Borghi fa un parallelo tra il mondo tolkieniano e la nostra realtà, «tenendo ben in considerazione l’autocoscienza dell’universo concepito da Tolkien e la sua capacità di ripresentarsi a lettori e a culture molto diverse tra loro, rimanendo sempre “attuale”». Esame di maturitàSi va, così, dalla Prima Guerra Mondiale al concetto di superuomo di Friedrich Nietzsche, dalla visione cristiana di Dante (Canti VIII e XVII del Paradiso) fino ai Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Molto ben studiata la tesina di Serena Vitaliano che, nel suo The Lord of the Rings porta storia (“Tolkien e la Prima Guerra Mondiale: la battaglia della Somme”), italiano (“Dante e Tolkien: trilogie a confronto”), filosofia (“Il Signore degli Anelli e la filosofia della natura di Schelling”), inglese (“Myth: escape from reality or escape of reality?”), Arte (“Il Signore degli Anelli attraverso le immagini di Alan Lee e l’arte romantica”), scienze (“Il vulcano/simbolo [Monte Fato] e il vulcano/elemento naturale”) e fisica (“L’invisibilità dell’Anello: la fisica dell’impossibile”). Gianluca Santelli, invece ha puntato tutto sulla «Rivoluzione industriale inglese e la concezione di progresso che aveva Tolkien, scegliendo un percorso scientifico confrontando le costellazioni nel cielo e quelle della Terra di Mezzo, per evidenziare la completezza di quest’ultima come “mondo coerente”». Marco Benedetti ha voluto concordare con noi un’analisi approfondita sugli antichi poemi anglosassoni, come il Beowulf, che hanno ispirato Signore degli Anelli, per quanto riguarda la letteratura inglese, legandola per l’italiano al romanzo epico-cavalleresco nel nostro Paese (l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, l’Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo, la Gerusalemme liberata di Torquato Tasso). «Diciamo che mi sono soffermata molto sul Romanticismo», ci racconta Sara Pasqualini che porta una tesina dal titolo Il Signore degli Anelli: viaggio come metafora della condizione umana: «Ho portato in italiano Manzoni, in filosofia l’idealismo e il titanismo, in arte il Romanticismo e l’opera Viandante sul mare di nebbia, in tedesco una poesia romantica di Eichendorff, il titolo è Lockung, e in storia la Prima Guerra Mondiale». In «La fantasia: rifugio dell’anima e specchio del mondo», Chiara Longo collega al Signore degli Anelli all’inglese (Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll) e al latino (l’Eneide di Virgilio), per passare a italiano (Italo Calvino e sulla sua trilogia “I nostri antenati”, composta da Il visconte dimezzato, Il barone rampanteIl cavaliere inesistente), a filosofia (i racconti utopici: La città del sole di Tommaso CampanellaUtopia di Tesina di maturità: Luca SciamanniniFrancis Bacon), storia dell’arte (la crudezza del periodo storico nelle immagini oniriche di Marc Chagall) e perfino le materie scientifiche (le “illusioni ottiche”). Il Signore degli Anelli e il viaggio interiore è la tesina di Desirè Urbani di Guidizzolo per l’esame al Bonomi Mazzolari di Mantova: «Ho parlato delle tematiche di Tolkien, dei suoi romanzi, della bramosia del potere che a volte prende il sopravvento sugli uomini». Collegati con questo tema, i totalitarismi in Storia, l’Ulisse di James Joyce per Letteratura Inglese e Italo Svevo per Italiano, con la Coscienza di Zeno che è un viaggio a ritroso, in Storia dell’Arte Il bacio di Francesco Hayez, che è una sorta di bacio d’addio alla sua amata prima di andare in guerra contro gli austriaci. Infine, Carlo Ferreri si è dedicato al “Viaggio dell’antieroe nel Novecento”, portando italiano (il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello), inglese (l’Ulisse di James Joyce), filosofia (Il mondo come volontà e rappresentazione di Arthur Schopenhauer), storia dell’arte (I quadri che hanno dato una forma alle leggende: Ulisse schernisce Polifemo di William Turner), pedagogia (i racconti per ragazzi di Tolkien: dallo Hobbit al Cacciatore di draghi), storia (la Prima Guerra Mondiale e la battaglia della Somme) e latino (la natura come forza da difendere: De Rerum Natura di Lucrezio o Naturalis Historia di Plinio). Ci fermiamo, ma gli spunti sarebbero ancora molti…

Per concludere

Tolkien test«Noi consigliamo i ragazzi di inserire in tesina 3-4 materie al massimo», racconta un professore del liceo. «Tanto poi non c’è tempo di parlare di più materie, la tesina dura al massimo 10-15 minuti». Ispirati da questo ottimismo, molti studenti hanno collega le poche materie che più centravano l’argomento scelto. Inglese, italiano, storia e filosofia, sono state le materie più frequentate, con l’aggiunta del latino. Per un esempio esaustivo e completo di tesina su Tolkien si può leggere «Un percorso educativo… sulle spalle del Professore», lo splendido elaborato svolto da Luca “Reuel”, con note di Gianluca Comastri. Si trova sul sito dell’associazione tolkieniana Eldalie, che ha anche un forum molto attivo e prodigo di consigli per gli studenti in cerca di aiuto. Se qualcuno già sta pensando alla tesine per il prossimo anno e vuole cercare di ottenere un tutoraggio, può scrivere alla segreteria della nostra Associazione. Questo perché l’ArsT crede che «la narrativa fantastica possa offrire fughe piacevoli dalla vita reale, potendo però, allo stesso tempo, far riflettere sulla
vita in modo da metterci in guardia. La narrativa sembra dire ai lettori: “Credete forse di capire il mondo, ma lasciatevi trasportare da un’ottica completamente diversa. E alla fine, vi interesserete alla vita come non avete mai fatto prima”…».

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Tolkien va a scuola… ma soltanto in Svezia!

Scuola: lezione in una classe mediaUn classico della letteratura si può riconoscere da tante cose. Tutti lo conoscono, almeno per sentito dire e probabilmente moltissimi conoscono anche la trama del suo capolavoro. Ma la sua opera di solito lavora a uno stadio più profondo della società. Normalmente, entra nella formazione degli studenti: nei curriculum scolastici, nei programmi e nelle tesi universitarie. Per J.R.R. Tolkien tutto questo accade da moltissimi anni. Peccato che accada in tutto il mondo, tranne che in Italia. Da noi manca ancora molta strada da fare. Gli insegnanti italiani dovrebbero considerare Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli qualcosa di più che testi di nicchia, guardando oltre la facciata della mera opera narrativa, per scoprire o verosimilmente non ignorare ciò che sta dietro alle parole di Tolkien, dal mondo linguistico a quello mitologico, dal livello etico al fantastico puro. Proponiamo un esempio che in maniera lampante può far vedere quanto Tolkien sia considerato un classico della letteratura nel resto del mondo e quanto l’Italia sia lontana da questi livelli. Ma per farlo dobbiamo trasferirci in Svezia!

Nelle scuole svedesi

Libri: antologia svedese per le scuole medieSvenska i dag (la cui anteprima si può guardare qui), collana svedese di antologie scolastiche, è un valido strumento di insegnamento-apprendimento per la scuola dell’obbligo. Stando a quanto è scritto nelle recensioni svedesi, i quattro volumi che compongono la suddetta serie contengono una varietà di testi e attività che li rendono adatti ad ogni grado d’istruzione e, suggeriscono gli autori, l’obiettivo di queste antologie è far sbocciare l’amore degli studenti per la lettura usando testi che i giovani considerano interessanti e divertenti. A tal fine, il contenuto di Svenska i dag deve essere accessibile agli allievi delle scuole, dove necessariamente accessibilità e modernità devono fondersi per suscitare il maggior grado possibile d’interesse nei ragazzi. Inizialmente pensato per il grado scolastico senare del, approssimativamente corrispondente alle nostre scuole medie inferiori, il contenuto può essere sfruttato anche da chi sta studiando lo svedese o vuole conoscere la letteratura e la cultura della Svezia. Osservando la struttura dell’opera ci si trova indiscutibilmente al cospetto di una variegata selezione di fonti letterarie che soltanto nel primo volume Från Gilgamesh till Guillou («Da Gilgamesh a Guillou») vanno dal poema epico di ambientazione sumerica Gilgameš, alle intrigate trame dei romanzi storici di Jan Guillou (autore della famosa Saga delle crociate con protagonista il templare Arn Magnusson). Nel secondo tomo Från Boye till blogg («Da Boye al blog») si trovano tre capitoli interamente dedicati a poesie di poeti svedesi e stranieri, vi sono inoltre contenute canzoni e testi, un dramma, una sceneggiatura (Mötet di Mats Wahl), racconti e cinque spezzoni di blog. Nella sezione poetica si incontrano le straordinarie creazioni di August Strindberg, forse il più grande esponente della letteratura svedese, accostate a Bukowski, Verlaine, Shakespeare e Petrarca. La terza antologia, intitolata Från Tolkien till Thydell («Da Tolkien a Thydell»), è quella che naturalmente più ci interessa. Il volume si concentra maggiormente sui gusti letterari dei giovani
di oggi: vi sono contenuti i generi più popolari fra i ragazzi, come il fantasy, l’horror, il thriller, e dove è forte la presenza di suspence, amore e relazioni interpersonali. Esplorando la parte dedicata alla fantasia si notano frammenti di opere di selezione apparentemente eterogenea, poiché si parte da Tolkien con Le Due Torri sino a Blodsugarna di Mikael Niemi, ungdomsroman («romanzo per ragazzi») di chiara ispirazione vampiresca, più lontanamente avvicinabile a Twilight di Stephenie Meyer che al Signore degli Anelli. Si trovano inoltre brani dall’oscuro I doni di Ursula K. Le Guin, dall’avventurosa saga di ambientazione nipponica La Leggenda di Otori di Lian Hearn, dal futuristico Macchine mortali di Philip Reeve, dal gothic novel Libri: antologia svedese, quarta di copertinastile moderno American gods di Neil Gaiman e infine dal romanzo d’esordio Samael della scrittrice svedese Jorun Modén. Nelle sezioni dedicate ad altri generi è interessante citare la presenza di Jan Guillou, Dan Brown (con Angeli e Demoni) e Khaled Hosseini (Il cacciatore di aquiloni). Purtroppo, non ci è dato sapere, vista la difficile reperibilità dei testi, quale parte delle Due Torri sia stato scelto per rappresentare l’opera di Tolkien all’interno di questa antologia, ma nonostante ciò è doveroso notare quanto gli scritti del professore inglese siano adoperati all’estero per un uso didattico, liberi da qualsiasi pregiudizio ancora fortemente presente nel nostro paese. Per finire, il quarto volume Från Cras till Krog («Da Cras a Krog») si concentra sui testi lättläst, cioè i testi facilitati per gli stranieri che studiano lo svedese.

Tanti benefici per i piccoli lettori

Scuola: lezione in una scuola elementarePer tornare al terzo tomo, la domanda che uno scandinavista si potrebbe porre di fronte ad una selezione di testi come quella appena elencata sarebbe inevitabilmente: «Perché inserire così tanti scrittori stranieri in un’antologia per ragazzi svedesi? Non ci sono abbastanza autori locali di fantasy?». La risposta risulta abbastanza semplice. Dall’uscita della Compagnia dell’Anello di Peter Jackson, ormai una decina di anni fa, la popolarità di Tolkien fra i giovani è notevolmente aumentata anche in Svezia. Anche i più piccoli, dunque, conoscono almeno la trama del Signore degli Anelli se non altro indirettamente. Se non fosse così, dopo la lettura di questo estratto dell’antologia saranno sicuramente invogliati a guardare perlomeno i film della «saga tolkieniana». Il termine saga non è stato usato a caso dato che in svedese il capolavoro di Tolkien è meglio conosciuta come Sagan om ringen, dal titolo del primo dei tre libri che lo compongono. Nel dizionario svedese-italiano la parola corrisponde non solo alla voce italiana «saga», ma anche a «favola» (si veda il dizionario Zanichelli/Norstedts). Non c’è testo migliore di un’opera che svolge il ruolo di favola, nel senso più alto del termine, da inserire ufficialmente in un’antologia scolastica. La fama di Tolkien, inoltre, non raggiunge soltanto i ragazzi, ma anche la generazione dei genitori, che in larga parte conoscono i lavori dell’autore inglese, dividendosi fra coloro che ne hanno letto i libri e quelli che hanno visto le pellicole di Jackson. Si denota pertanto un connubio di popolarità e utilità dell’opera tolkieniana, argutamente sfruttata dai curatori di
Svenska i dag per insegnare letteratura e lingua ai giovani in Svezia.
Quando accadrà lo stesso anche in Italia?

– Vai al sito dell’editore svedese
– Guarda l’anteprima del libro Svenska i dag
– Per comprare l’antologia Svenska i dag

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