Dopo le tappe di Roma, Napoli, Torino e Catania, sarà Trieste l’ultima città a ospitare “Tolkien. Uomo, Professore, Autore”, la grande mostra dedicata a J.R.R. Tolkien, scrittore inglese de Il Signore degli Anelli. Su forte impulso del Comune di Trieste – come recita la velina del Ministero della Cultura – l’esposizione artistica sarà visitabile dal 19 settembre 2025 all’11 gennaio 2026 al Salone degli Incanti – l’ex Pescheria centrale, sede del Centro Espositivo d’Arte Moderna e Contemporanea su Riva Nazario Sauro 1 – che riaprirà proprio in occasione della mostra.
Categoria: Vita
Scoperte a Roos le statue di Tolkien e Edith
L’altro ieri, 6 giugno 2025, nel terreno antistante la All Saints Church di Roos nell’East Yorkshire, tra Hornsea e Withernsea, sono state scoperte le due opere dedicate a J.R.R. Tolkien e a Edith Bratt (ne avevamo parlato qui). Create dall’artista Allen Stichler, originario del Lincolnshire e specializzato in sculture in legno intagliate a mano, le statue sono state realizzate in rovere proveniente dalla tenuta di Sotterley nel Suffolk.
130 anni fa Tolkien lasciò la sua terra natìa
Aggiungiamo oggi alla nostra piccola ma significativa galleria di articoli di esperti tolkieniani internazionali uno scritto di John Garth, che ringraziamo come sempre per la gentile concessione.
L’articolo che segue, pubblicato sul sito John Garth on Tolkien’s life and works il 29/3/2025 (data cui va riferito il “come oggi” del titolo), ci racconta un curioso dettaglio del fatidico viaggio per mare con cui la famiglia Tolkien lasciò il Sudafrica per trasferirsi in Inghilterra, del tutto ignara che l’addio alle coste del sud, che doveva essere solo temporaneo, sarebbe diventato tragicamente definitivo.
…Ad Hull due statue in onore di Tolkien ed Edith
In Gran Bretagna molti luoghi sono legati alla biografia di J.R.R. Tolkien e visto ormai il successo mondiale delle sue opere, e i tanti progetti ad esse legati, sono numerose le iniziative culturali che nascono con il fine di trasformare quella fama in un’occasione di visita ai luoghi più cari dell’autore. Uno di essi è il boschetto di Roos, nell’East Yorkshire, dove a maggio saranno svelate al pubblico due sculture che celebrano l’influenza della zona sui primi scritti dell’autore inglese.
Le lingue di Tolkien al Michaelmas Club
Un articolo del Telegraph dello scorso 24 giugno riporta una sorprendente scoperta effettuata dal professor Simon Horobin mentre svolgeva alcune ricerche negli archivi del Magdalen College di Oxford per il suo libro C.S. Lewis’s Oxford, uscito a maggio per le edizioni della Bodleian Library. Fra i documenti ospitati dagli archivi del college, dove C.S. Lewis insegnò fra il 1925 e il 1954, si trovano anche i verbali del Michaelmas Club, fondato nel 1928 e composto da studenti e da alcuni professori, fra cui lo stesso Lewis. L’analisi di questi documenti ha rivelato che, nel giugno del 1930, Tolkien fu invitato, probabilmente dall’amico C.S. Lewis, a parlare di Lingue di propria invenzione. L’importanza di ciò sta nel fatto che, finora, si pensava che Tolkien avesse parlato pubblicamente delle lingue da lui create solo l’anno successivo, quando presentò il suo saggio A Secret Vice (Un Vizio Segreto), presso un club letterario del Pembroke College.
Tolkien Toast: oggi è il 132esimo anniversario!
I lettori di J.R.R. Tolkien più appassionati ricordano certamente a memoria le date più importanti descritte nel Signore degli Anelli: il 22 settembre, compleanno di Bilbo e Frodo; il 25 marzo, l’Anello viene distrutto… Lo scrittore inglese, infatti, non si limitò a inventare storie, continenti, popoli e linguaggi: inventò anche calendari con i quali contare lo scorrere del tempo, diversi per ogni popolo. Ecco perché alcune di quelle date sono occasione di festa fra gli appassionati tolkieniani di tutto il mondo. Soprattutto su una data gli appassionati di Tolkien concordano e festeggiano tutti insieme: il 3 gennaio, l’anniversario della nascita del Professore di Oxford. Quest’anno è il 132esimo!
A Gedling una nuova placca blu per Tolkien
J.R.R. Tolkien scrisse The Voyage of Éarendel the Evening Star nel 1914 durante una visita alla fattoria Phoenix di sua zia Jane Neave a Gedling, vicino a Nottingham. La poesia – che scrisse lì il 24 settembre – fu la scintilla che accese l’intera sua mitologia successiva. E per ricordare questo evento una nuova targa blu è stata apposta il 2 aprile 2022 alla stazione ferroviaria di Gedling. Le “blue plaques” sono delle installazioni permanenti che collegano un luogo col suo passato storico relativo a una persona o a un evento. Naturalmente, le zone di Birmingham e Oxford sono particolarmente importanti per capire la vita e le opere di Tolkien, ma il Nottinghamshire, malgrado sia legato a Tolkien per un periodo più breve, ha comunque avuto una parte nella sua vita e come fonte d’ispirazione per la sua nascente mitologia.
Anche Priscilla se ne va, l’ultima figlia di Tolkien
È con grande tristezza che si riporta la notizia della morte di Priscilla Tolkien, l’ultima dei figli dello scrittore inglese. Quarta e più giovane figlia di J.R.R. Tolkien, era la sua unica figlia femmina. La sua scomparsa è avvenuta il 28 febbraio 2022, all’età di 92 anni, dopo una breve malattia. Priscilla aveva partecipato attivamente alla produzione de Il Signore degli Anelli passando a macchina alcuni dei primi capitoli per suo padre all’età di 14 anni. Il nome iniziale di Frodo Baggins nella quarta bozza de Il Signore degli Anelli era Bingo Bolger-Baggins, nome ricevuto da quello di una famiglia di orsi giocattolo di proprietà di Priscilla. Nel 1987 il fratello maggiore John era tornato ad Oxford, insieme iniziarono a catalogare la grande collezione di foto di famiglia.
Così nel 1992, lei e John pubblicarono il libro The Tolkien Family Album, per celebrare il centenario della nascita del padre. Nello stesso anno firmò inoltre la prefazione di A Tribute to J.R.R. Tolkien, pubblicazione anch’essa per il centenario. Dopo la morte del padre, Priscilla ha agito come rappresentante della famiglia durante le occasioni pubbliche. Divenne amministratore fiduciario della Tolkien Estate e del Tolkien Trust. Priscilla Tolkien è stata vicepresidente onoraria della Tolkien Society dal 1986 e per molti anni è stata ospite alla Oxonmoot, la convention annuale organizzata dalla Tolkien Society per commemorare il compleanno di Bilbo e Frodo.
Aveva studiato inglese al Lady Margaret Hall College di Oxford, che ieri ha annunciato la sua scomparsa ricordandola come «una della generazione di donne che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha aperto la strada all’ingresso delle donne nelle professioni». Nel nuovo sito web della Tolkien Estate, appena rinnovato, appare una foto di Priscilla e suo fratello John con al centro J.R.R. Tolkien quando il 28 marzo 1972 ricevette dalla regina la medaglia come Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico (CBE). Nel 2017, in occasione del suo 88esimo compleanno, abbiamo pubblicato un articolo che ripercorreva la vita di Priscilla fino al 1950. Lo riproponiamo qui di seguito, integrandolo fino a oggi.
Ricordando Christopher Tolkien, il custode di Arda
Un anno fa esatto, se ne andava il custode della Terra di Mezzo. Come scritto all’epoca, Christopher Tolkien, figlio di J.R.R. Tolkien, è scomparso pacificamente nel sonno all’età di 95 anni, nella notte tra mercoledì 16 e giovedì 17 gennaio 2020 al Centre Hospitalier de la Dracénie (CHD) a Draguignan, dove era stato portato qualche giorno prima per un problema di salute al braccio che non aveva destato molte preoccupazioni. Martedì 22 gennaio si è poi svolto il funerale, per volere della famiglia, in forma strettamente privata: accanto alla vedova Baillie, i due figli della coppia, Adam e Rachel, e pochi altri amici intimi.
Un ultimo addio con discrezione, simile alla vita che aveva condotto negli ultimi 45 anni in Francia, da quando – dopo i soggiorni a La Garde-Freinet negli anni ’60 e ’70 – si era trasferito dal 1975 in una villa in campagna presso la città di Aups, nel dipartimento del Var, nel sud della Francia. «Mi siedo accanto al fuoco e penso a come sarà
il mondo quando arriverà l’inverno senza una primavera che non vedrò mai». È l’epitaffio scelto dalla famiglia per il necrologio pubblicato su Le Monde e, come tutto nella vita di Christopher, rimanda alla Terra di Mezzo. È un verso della poesia che Bilbo Baggins canta a Rivendell la sera prima che la Compagnia dell’Anello si metta in marcia. Bilbo canta la poesia dopo aver dato a Frodo la cotta di maglia in mithril e la spada Pungolo. La poesia è un brano cantato da uno hobbit ormai vecchio che ricorda gli eventi passati e si conclude con la speranza di vedere tornare gli amici dal loro viaggio, di sentire il suono «di piedi e le voci che ritornano alla porta». In questo caso, chi parte per la Terra di Mezzo è Christopher per un viaggio in cui non vedrà mai la prossima primavera…
Quelle miniature che piacevano a Tolkien
Prima della storia, c’è comunque stata una preistoria. È così anche nella storia delle opere derivate da Il Signore degli Anelli, c’è stato qualcosa prima della nascita delle aziende che producevano su scala industriale miniature ispirate alla Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien. Per scoprirlo bisogna raccontare una storia, quella di un uomo che è l’anello di congiunzione al tempo stesso tra letteratura e giochi, tra fantascienza e fantasy, tra Il Signore degli Anelli e le miniature. È la novità è che anche queste ultime piacevano al Professore di Oxford!
Ma facciamo un passo indietro.
Scompare Christopher Tolkien all’età di 95 anni
È scomparso Christopher Tolkien. È con grande tristezza che apprendiamo questa sera che il figlio dell’autore del Signore degli Anelli è morto all’età di 95 anni presso l’Ospedale della Dracénie a Draguignan, nel sud della Francia. Distinto inglese con un accento da alta borghesia, si era trasferito nel 1975 nel sud della Francia con la moglie Baillie e i due figli, ed era anche l’esecutore letterario di tutte le opere del padre. È grazie a lui se i lettori hanno potuto conoscere molte delle opere inedite del Professore di Oxford, tra cui la monumentale History of Middle-earth, la Storia della Terra-di-mezzo, in cui sono pubblicati in maniera “filologica” molti dei manoscritti che sono alla base del Signore degli Anelli e del Silmarillion. In quanto esecutore del patrimonio letterario paterno, infatti, dalla morte del padre ha pubblicato 24 opere postume del padre, tra cui una serie di studi accademici e, soprattutto, quelli legati alla Terra di Mezzo Il Silmarillion (1977), I Racconti Incompiuti (1980), i 12 volumi della History of Middle Earth (la HOME 1983-96), I Figli di Hùrin (2007) e Beren e Lùthien (2017). Non abbiamo parole per esprimere la nostra emozione per l’uomo senza il quale non saremmo uniti attorno alla nostra comune passione per le opere di suo padre. Le nostre condoglianze alla famiglia Tolkien. Per il momento, nessuna data è confermata per il suo funerale che si svolgerà ad Aups. Il dipartimento del Var era la terra dove Christopher, francese naturalizzato, aveva espresso il desiderio di riposare.
Dopo aver insegnato lingua inglese al New College di Oxford, dal 1964 al 1975, si era ritirato trasferendosi in Francia. Presidente di fatto della Tolkien Estate, il 31 Agosto 2017 si era dimesso da membro della compagnia, come riportato dal sito web della Tolkien Society. Le dimissioni di Christopher erano giunte subito dopo il 29 giugno, giorno in cui si era conclusa ufficialmente la causa legale con la Middle-earth Enterprises e la Warner Bros che, tramite la controllata New Line, avevano prodotto le due trilogie di Peter Jackson e non riconosciuto alcun diritto agli eredi dello scrittore inglese. Il 13 novembre dello stesso anno, Amazon ha annunciato di aver acquisito i diritti televisivi globali del Signore degli Anelli, basato sui romanzi di J.R.R. Tolkien, con un impegno previsto per più stagioni. Per oltre 40 anni Christopher ha fatto una vita appartata, non rilasciando mai dichiarazioni in merito all’opera letteraria del padre fino alla lunga intervista del 13 luglio 2012 all’inserto culturale del prestigioso Le Monde in cui principalmente esprimeva tutto il suo dissenso per l’uso fatto delle opere paterne nelle trasposizioni cinematografiche di Peter Jackson. Namárië!
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Christopher Tolkien su Le Monde: «Un circo Barnum su mio padre»
– Leggi l’articolo Tolkien Estate e Warner Bros trovano l’accordo
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– Vai al sito della Tolkien Estate
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Tolkien, a Taormina l’anteprima esclusiva
Martedì 2 luglio è stato presentato in anteprima il film tanto atteso sulla vita di Tolkien, uscito già da alcuni mesi in lingua originale e previsto per le sale cinematografiche italiane per settembre inoltrato. La Redazione di Universo Fantasy ha assistito allo spettacolo e ha redatto un resoconto della proiezione e della presentazione che l’ha preceduta: ecco un assaggio di cosa attende gli amanti della Terra di Mezzo a fine estate!
Svelata a Warwick una targa per Tolkien ed Edith
J.R.R. Tolkien, l’autore del Signore degli Anelli e Lo Hobbit sposò la sua compagna Edith Bratt, che allora viveva in città, il 22 marzo 1916 nella chiesa di St Mary Immaculate in West Street. Si erano conosciuti sette anni prima, quando Tolkien aveva 16 anni ed Edith 19. Nell’estate del 1909 si erano innamorati. Il tutore del ragazzo, infatti, lo aveva costretto a non vederla più fino alla maggiore età a causa dei suoi pessimi voti a scuola. La sera del suo ventunesimo compleanno (3 gennaio 1913), Tolkien scrisse a Edith una dichiarazione del suo amore e le chiese di sposarlo. Lei rispose dicendo che era già fidanzata, ma lo aveva fatto perché credeva che Tolkien l’avesse dimenticata.
I due si incontrarono e sotto un viadotto ferroviario rinnovarono il loro amore, con Edith che restituì l’anello e scelse invece di sposare Tolkien. Una condizione del loro fidanzamento era che lei si convertisse al cattolicesimo per lui. Si fidanzarono a Birmingham, nel gennaio 1913, e si sposarono a Warwick, in Inghilterra, il 22 marzo 1916, prima che lui partisse per il fronte occidentale nella Prima Guerra Mondiale. Per tutta la vita hanno vissuto quasi sempre a Oxford e avuto quattro figli. Ora la coppia è sepolta l’una accanto all’altra in un cimitero di Oxford, vicino a dove Tolkien era professore all’Università di Oxford.
Christopher si dimette dalla Tolkien Estate
Christopher, terzogenito di J.R.R. Tolkien, presidente di fatto della Tolkien Estate, si è dimesso da membro della compagnia, come riportato dal sito web della Tolkien Society. Secondo la “Companies House”, il registro delle compagnie nel Regno Unito, le dimissioni risalgono al 31 Agosto 2017, ma l’atto avrebbe avuto corso effettivo solo in questi giorni per via dei tempi tecnici di notifica e la notizia si è diffusa il 15 novembre. All’interno della Tolkien Estate non cambia molto, visto che Baillie, la moglie di Christopher, e il nipote Michael George (figlio di Michael, fratello di Christopher) rimangono al loro posto di executor all’interno dell’ente giuridico che gestisce e cura i diritti di pubblicazione e sfruttamento degli scritti di Tolkien.
Non si tratta di una sorpresa, secondo la Tolkien Society. Nella prefazione dell’ultima sua fatica, Beren e Lúthien scrisse: «Nel mio 93esimo anno questo sarà (presumibilmente) il mio ultimo libro in una lunga serie di pubblicazioni degli scritti di mio padre, in gran parte inediti». In effetti, anche se Christopher ha tenuto aperta la possibilità di continuare a dedicarsi alla pubblicazione delle opere del padre, la sua attività in questo senso è stata veramente notevole. In quanto esecutore del patrimonio letterario paterno, dalla morte del padre ha pubblicato 24 opere postume del padre, tra cui una serie di studi accademici e, soprattutto, quelli legati alla Terra di Mezzo Il Silmarillion (1977), I Racconti Incompiuti (1980), i 12 volumi della History of Middle Earth (la HOME 1983-96), I Figli di Hùrin (2007) e Beren e Lùthien (2017).
Le dimissioni di Christopher giungono dopo il 29 giugno, giorno in cui si è conclusa ufficialmente la causa legale con la Middle-earth Enterprises e la Warner Bros che, tramite la controllata New Line, avevano prodotto le due trilogie di Peter Jackson e non riconosciuto alcun diritto agli eredi dello scrittore inglese.
Questa risoluzione della causa ha permesso così agli eredi di Tolkien e all’editore inglese di essere coinvolti totalmente nel progetto di Amazon di una serie tv basato sui romanzi di J.R.R. Tolkien, con un impegno previsto per più stagioni. L’annuncio è stato dato il 13 novembre da Amazon che ha acquisito i diritti televisivi globali del Signore degli Anelli e l’imminente serie tv, che verrà trasmessa su Amazon Prime Original, sarà prodotto da Amazon Studios in collaborazione con Tolkien Estate and Trust, HarperCollins e
New Line Cinema, una divisione di Warner Bros. Entertainment. Il lancio è previsto per il 2020, su Prime Video. Si chiude così un difficile percorso durato ben 50 anni che ha riportato il controllo dell’eredità tolkieniana in mano alla Tolkien Estate, che da ora in avanti avrà un diritto di veto su tutti i progetti legati alla Terra di Mezzo. È il momento migliore per lasciare, quindi. Grazie Christopher.
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tolkien Estate e Warner Bros trovano l’accordo
– Leggi l’articolo Ora le slot machine: la denuncia della Tolkien Estate
– Leggi l’articolo Primo round a Warner sulla Tolkien Estate
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– Vai al sito della Tolkien Society
– Vai al sito della Tolkien Estate
– Vai al sito della Middle-earth Enterprises
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Hilary, il fratello “sconosciuto” di Tolkien
Dopo aver approfondito la vita della figlia di Tolkien Priscilla nell’articolo Compie gli anni la figlia di Tolkien Priscilla, oggi affronteremo quella del fratello minore del Professore, Hilary Tolkien. La biografia che riportiamo è stata pubblicata sul sito tolkienbrasil.com nell’articolo Hilary Tolkien, o desconhecido irmão de J. R. R. Tolkien e ancora una volta ringraziamo l’autore, Eduardo Stark, che ci ha accordato il permesso di tradurlo e proporlo anche agli appassionati in Italia. Vi auguriamo una buona lettura!
In tutto il mondo lo scrittore J. R. R. Tolkien è stimato per i suoi libri di fantasia e le sue opere legate alla mitologia e alle fiabe. Ma quello che pochi considerano è che lo scrittore aveva un fratello minore, che in un certo modo influenzò la sua vita e determinati aspetti delle sue opere. Poco si sa sulla sua vita e ciò che segue è un insieme di informazioni raccolte da diversi libri e materiali riuniti.
Hilary Arthur Reuel Tolkien, come suo fratello maggiore, nacque a Bloemfontein, nel sud Africa, il 17 di febbraio del 1894. Dato che nacque sano, poco dopo un anno dovette partire per l’Inghilterra con sua madre e suo fratello, nell’aprile del 1895.
Nel 1896, la sua famiglia si trasferì a Sarehole, e poco dopo già stava accompagnando suo fratello maggiore nelle avventure per i verdi campi. Il rapporto tra fratelli si stabilì come naturalmente succede, con giochi e divertimenti vari.
Nel 1900, Mabel Tolkien si convertì al cattolicesimo e cominciò a educare i suoi figli a questa fede. Hilary cominciò gli studi con sua madre, ma non conseguì con successo l’esame per la King’s Edwards School, perché dissero che era “Molto dispersivo e lento nella scrittura”.
Nel 1904 Hilary prese il morbillo, che si aggravò e si trasformò in una tosse forte e una polmonite. Venne quindi mandato dai suoi nonni, a Suffield, per riprendersi. Poco dopo, sua madre morì a causa del diabete e divenne orfano come suo fratello.
Da allora i due fratelli andarono a vivere come pensionati, nel 1908 al 37 Duchess Road e nel 1911 andarono a vivere con Beatrice Suffield, vedova del fratello minore di Mabel. Nella casa della zia Beatrice, Hilary passava bei momenti assieme a suo fratello, tirando sassi ai gatti che stavano sotto la finestra della camera. Egli frequentava altresì l’Oratorio di Birmingham, studiava alla King’s Edward School e accompagnava suo fratello a scuola.
Di questo periodo, J. R. R. Tolkien ricorda in una lettere del 1968 (lettera 306) che “L’osservanza delle regole religiose era stretta. Hilary e io dovevamo, e di solito lo facevamo, servire Messa prima di inforcare le nostre biciclette per andare a scuola in New Street“.
I due fratelli erano inseparabili e insieme creavano varie storie di fantasia, mescolata con la realtà. Fu in questo periodo che Ronald creò storie per suo fratello minore e entrambi si avventuravano nella zona rurale e nei prati verdi.
Nel 1910 Hilary lasciò la scuola per entrare nell’impresa di suo zio Walter Incledon, che si occupava di commercio di oro e pietre preziose. Successivamente aiutò sua zia Jane Neave nella fattoria Phoenix, che apparteneva a Brookes-Smith nel villaggio di Gedling, Nottinghamshire.
Nell’inverno del 1911, J. R. R. Tolkien e suo fratello Hilary fecero un viaggio in Svizzera con la famiglia Brookes-Smith. La foto a destra mostra il gruppo intero da destra a sinistra: Doris Brookes-Smith, Tony Robson, Colin Brookes-Smith, Phyllis Brookes-Smith, Rev. C. Hunt (da Hurst Green), un amico di J. R. R. Tolkien, Jane Neave (zia di Tolkien), Hilary Tolkien (col maglione bianco), una donna, Tolkien (con una sciarpa), Jeanne Swalen (una tata svedese), Muriel Hunt, Dorothy Le Couter (ispettrice di scuola), Helen Preston (un’amica di Jane Neave), e una guida svedese.
Questo viaggio in seguito influenzò lo scrittore J. R. R. Tolkien, in particolare l’immagine che egli aveva di Gran Burrone e il viaggio di Bilbo. Come afferma una lettera del 1967, una lettera per suo figlio Michael:
“Il viaggio degli hobbit (di Bilbo) da Rivendell al di là delle Montagne Nebbiose compresa la scivolata sulle pietre che cadevano fino ai boschi di pini è basato sulle mie avventure del 1911: l’annus mirabilis di sole di cui praticamente non cadde una goccia di pioggia tra aprile e fine di ottobre, tranne che alla vigilia e la mattina dell’incoronazione di Giorgio V.“
Come iniziò la guerra del Regno Unito contro la Germania nel 1914, Hilary si arruolò nel reggimento reale del Warwickshire. Egli fu ferito da delle schegge nel 1916, trasportando munizioni alla frontiera di Passchendaele, nel Belgio. Per le sue gesta militari, Hilary si guadagnò varie medaglie, alcune delle quali sembrano essere state erroneamente attribuite a “Folkien”.
Non avendo nessuna moglie e nessuna madre fu a Edith, moglie di suo fratello Ronald, che le lettere dell’esercito erano inviate. Appena finì la guerra, egli tornò in Inghilterra nello stesso giorno del suo compleanno.
Hilary Tolkien servì l’esercito come Bugler (trombettiere), mentre Bilbo Baggins fu assunto dai nani come un Burglar (ladro, scassinatore), un gioco di parole che l’autore de Lo Hobbit può aver incluso nelle sue storie e gli piaceva fare.
Il 22 novembre del 1917 Hilary fu scelto da suo fratello maggiore per essere il padrino di battesimo del suo primo figlio: John Tolkien, dimostrando che i fratelli Tolkien erano ancora uniti alla memoria e alla fede della loro madre nella tradizione della Chiesa Cattolica. E ancora, in omaggio a suo fratello, J. R. R. Tolkien altresì diede nome al suo secondo figlio Michael Hilary Reuel Tolkien nel 1920.
Come suo fratello, Hilary adorava tutto ciò che riguardava la natura. Dopo la guerra, egli comprò un frutteto di prugne vicino a Evesham, Worcestershire. Poco tempo dopo, suo fratello, con la polmonite, si recò per riprendersi nella sua fattoria nel 1923. Allo stesso modo egli acquistò un vivaio a Blackminster.
Ronald e Hilary resteranno molto vicini per tutta la vita, scrivendosi lettere regolarmente. Egli fu la persona a cui Ronald scriveva quando la sua notorietà e i suoi obblighi professionali pesavano molto. Erano costati gli incontri a feste familiari come matrimoni, compleanni e battesimi.
Hilary aveva l’abitudine di fare illustrazioni e biglietti per inviarli ai famigliari, un’abitudine che aveva preso da sua madre e da suo fratello maggiore. A sinistra una illustrazione fatta da Hilary Tolkien.
Nel 1928, Hilary si sposò con Annie Madeline Matthews ed ebbero tre figli Gabriel (1931), Julian (1935) e Paul (1938).
Hilary fu una delle prime dodici persone che ricevettero una copia de Lo Hobbit firmata dall’autore, subito dopo la pubblicazione il 21 settembre del 1937. Quando adottò un cane, Hilary lo chiamò Bilbo Baggins. Bilbo quando il cane era buono e Baggins quando era arrabbiato.
Il successo del Signore degli Anelli sorprese tutta la famiglia Tolkien. Nemmeno lo stesso autore credeva che il successo raggiungesse le proporzioni a cui arrivò. Per il fatto di vivere in una zona rurale, Hilary in un certo modo fu lontano dalla popolarità di suo fratello, ma sapeva degli avvenimenti dalle lettere che riceveva.
Alla morte di suo fratello maggiore nel 1973, Hilary contribuì con delle informazioni per il biografo Humphrey Carpenter, che stava scrivendo una biografia autorizzata della vita di J. R. R. Tolkien, tuttavia egli non arrivò a vedere l’opera completata, perché morì nel 1976 a Evesham, Worcestershire, nel Regno Unito.
…Compie gli anni la figlia di Tolkien Priscilla
Ieri, 18 giugno 2017, si celebrava il compleanno di Priscilla, unica figlia femmina di Tolkien, e l’AIST lo festeggia proponendovi la traduzione della biografia (attualmente parziale) proposta dal sito tolkienbrasil.com negli articoli A vida de Priscilla Tolkien – Parte 1 e A vida de Priscilla Tolkien – Parte 2. Ringraziando l’autore, Eduardo Stark, che ci ha accordato il permesso di tradurlo e proporlo anche agli appassionati in Italia, vi auguriamo una buona lettura!
Quando ci si occupa dei discendenti di Tolkien l’attenzione è sempre rivolta a Christopher Tolkien, per essere l’erede letterario di suo padre, per aver editato le opere postume e averne commentato la maggior parte. Ma molte volte viene trascurata la vita della figlia di Tolkien, che altresì svolse un ruolo importante nelle attività sociali e nella diffusione delle opere di suo padre.
Priscilla Tolkien visse a fianco di suo padre per molti anni e ciò deve aver comportato una serie di contributi nella produzione delle opere. È risaputo che i suoi figli furono importanti per l’ispirazione iniziale delle sue prime storie infantili che culminarono con la pubblicazione de Lo Hobbit. Pertanto, conoscere un poco su Priscilla implica altresì comprendere di più il professor Tolkien.
La settimana scorsa Priscilla Tolkien, il 18 giugno 2014, ha festeggiato il suo 85° compleanno. Questo articolo ha lo scopo di prestare un modesto omaggio e mostrare ai lettori un poco della vita della cara figlia del professor J. R. R. Tolkien.
Ė importante sottolineare che non si tratta di una biografia completa, che questo articolo è stato scritto solo basandosi su informazioni comuni e già pubblicate precedentemente in libri, siti, giornali e altre fonti di informazioni. L’intenzione è di dare una prospettiva della vita di Priscilla Tolkien nella miglior forma e con una certa completezza.
Per la migliore fruizione dell’articolo è utile che il lettore abbia una ragionevole conoscenza della vita del professor Tolkien, dato che la vita di Priscilla era intimamente correlata alla vita di suo padre negli anni dal 1929 al 1973. Si deve considerare il testo come una sorta di complemento alla biografia di Tolkien.
Tolkien Birthday Toast: brindate al Professore
L’attenzione per la cronologia e le date contraddistingue l’opera tolkieniana e tra di esse i compleanni sono un’occorrenza da non sottovalutare, dalla festa a lungo attesa del centoundicesimo compleanno di Bilbo, agli inizi del Signore degli Anelli (e Frodo lo celebra lo stesso giorno), al fatto che Sméagol trovi l’Unico proprio il giorno del suo compleanno.
Nel Fabbro di Wootton Major, forse meno noto, c’è un compleanno che segna un momento altrettanto cruciale: il figlio del fabbro del villaggio, il giorno del suo decimo compleanno si imprimerà sulla fronte una stella fatata che segnerà il corso della sua vita e il suo avventurarsi nel reame di Feeria.
Nato a Bloemfontein (Sudafrica) il 3 gennaio del 1892, Tolkien, l’uomo che ci ha raccontato di Feeria e della Terra di Mezzo, festeggerebbe oggi il 125esimo compleanno e, come ogni anno, coloro che amano le sue opere non mancano di celebrare questa lieta ricorrenza.
2 settembre 1973: morte e immortalità di Tolkien
Il 2 settembre una triste ricorrenza attende tutti gli appassionati tolkieniani: l’anniversario della morte del professore. Tolkien si spense a Bournemouth, una cittadina costiera del sud dell’Inghilterra. Il professore si trovava a Bournemouth in visita ad alcuni amici, dopo aver vissuto lì per quasi 4 anni ed averla lasciata dopo la morte di Edith nel 1971, facendo ritorno ad Oxford. A risultare fatale per Tolkien fu un’ulcera gastrica con emorragia, sebbene inizialmente i medici fossero ottimisti in merito. Al capezzale del professore, due dei quattro figli, il maggiore John e la minore, Priscilla. J.R.R. Tolkien oggi riposa assieme all’amata moglie Edith nel cimitero Wolvercote, a Oxford, dove sulla lapide sono incisi anche i nomi Beren e Lúthien, gli innamorati la cui storia svolge un ruolo fondamentale nel Silmarillion.
8 Marzo: Le donne nella vita di Tolkien
Il rapporto del professore oxoniense col genere femminile è un argomento oggetto di molte discussioni, spesso interpretato in maniera fin troppo semplice, traendo conclusioni principalmente dalle evidenze più superficiali, ma per una risposta realmente soddisfacente è necessario uno sguardo tanto ampio quanto penetrante. Non basta infatti la mera proporzione numerica tra personaggi maschili e femminili per definire l’atteggiamento di Tolkien nei confronti della donna.
Molti avranno notato la mancanza di donne che svolgano un ruolo diretto nello Hobbit, ma più raramente si sottolinea il fatto che il lato avventuroso di Bilbo è un’eredità materna.
Spesso si lamenta il fatto che Éowyn abbandoni le vesti dell’eroina del campo di battaglia per indossare i panni di moglie, ma pochi notano il fatto che se la fanciulla di Rohan sa impugnare una spada significa che qualcuno si è assunto il compito di insegnarle a combattere.
Per comprendere al meglio la posizione di Tolkien nel delicato quadro degli studi di genere è importante prestare attenzione tanto alla storia del professore quanto alle storie che egli scrisse.
A Birmingham nuove idee per la torre di Tolkien
I luoghi tolkieniani sono sempre affascinanti, così come lo è scoprire in che modo il Professore ha raccolto ispirazioni dalla realtà che lo circondava, per poi rielaborarle e inserirne echi nelle sue storie. Si pensa che uno di questi luoghi possa essere la Perrott’s Folly, una torre di pietra alta circa trenta metri che si trova a Edgbaston, alla periferia di Birmingham. Già a prima vista sembra essere un luogo che merita di essere scoperto e che racconta una storia interessante, come suggerisce il nome inconsueto. Venne infatti costruita nel 1748 da John Perrott, ufficialmente come padiglione di caccia; la leggenda però narra che il suo vero scopo fosse osservare le infedeltà della moglie, o forse, la sua tomba (ne abbiamo già parlato qui). Successivamente divenne una stazione di osservazione meteorologica, per poi essere chiusa nel 1979.
Ad Assisi Tolkien e le Lettere di Babbo Natale
All’età di 3 anni il primogenito di J. R. R. Tolkien, John, vide avverarsi quello che è probabilmente il sogno più diffuso tra i bambini: vedersi recapitare una lettera di Babbo Natale. Dal 1920 al 1943 ogni Natale, e occasionalmente anche qualche settimana prima, i figli del professore ricevevano una lettera dal personaggio fantastico che popola l’immaginario di miliardi di persone, che non conosce confini geografici e attraversa lo scorrere del tempo con la stessa facilità. Evocato dalla penna di Tolkien, che ne veste i panni con grande perizia, l’autore delle lettere è il Babbo Natale che tutti i bambini sognano e contemporaneamente possiede tratti che solo la fantasia di Tolkien gli può donare:
lo troviamo infatti affiancato da un nuovo compagno, l’Orso Bianco del Nord (nell’originale North Polar Bear), protagonista di tante disavventure, tanto importante e caro all’anziano da poter intervenire nelle lettere aggiungendo delle postille personali. Scopriamo anche particolari sconosciuti sulla famiglia di Babbo Natale: compaiono infatti, sebbene solo in pochi accenni, il fratello verde di Babbo Natale, il quale porta il suo stesso nome (Nicholas, Nicola nella traduzione italiana), ed il padre dei due, Nonno Yule, che lascia scorgere per un istante la complessa storia della festività invernale.
Attraverso la lente dell’immaginazione del professore anche elementi classici della tradizione natalizia assumono nuove connotazioni: i più famosi aiutanti di Babbo Natale, gli elfi, oltre ad impacchettare regali diventano anche capaci guerrieri che difendono le cantine (usate come magazzini) dagli attacchi dei goblin, intenzionati a rubare i giocattoli destinati ai bambini (specialmente quelli meccanici, particolare tramite il quale l’appassionato tolkieniano già avverte assonanze coi goblin dello Hobbit).
Le Lettere di Babbo Natale è una lettura tanto per i più piccoli quanto per i grandi appassionati di Tolkien, che potranno scorgere in questo microcosmo semplificato echi che richiamano alla mente le opere più famose e complesse del professore come la passione per i fuochi d’artificio che accomuna Babbo Natale (e l’Orso Bianco del Nord) e Gandalf, la presenza costante di un giardiniere persino in un luogo dominato dal gelo (ruolo rivestito dall’infaticabile Samvise Gamgee nel Signore degli Anelli) e il nome dell’elfo che Babbo Natale sceglie come segretario, Ilbereth, che riporta alla memoria la Valië Elbereth. Ritroviamo vari aspetti delle opere di Tolkien: l’appassionato linguista, che fa creare un alfabeto all’Orso Bianco del Nord dai segni lasciati sulle pareti delle grotte dai goblin, l’artista, poiché quasi tutte le lettere sono decorate ed accompagnate da un’illustrazione dell’evento principale narrato in quell’occasione, e infine il poeta, con un componimento contenuto nella lettera del 1938. Persino in una ricorrenza portatrice di gioia e speranza si avverte però lo spettro della Seconda Guerra Mondiale, così come il ricordo della Prima pervade la maggioranza della produzione tolkieniana. Babbo Natale fa riferimento al conflitto dal 1939 fino all’ultimo messaggio, datato 1943, anno in cui Priscilla (la minore dei figli di Tolkien, nella foto insieme Christopher e la madre Edith) ormai quattordicenne appese per l’ultima volta la propria calza.
Le lettere di Tolkien ai figli per Natale
Ogni dicembre, poco prima di Natale, una busta con un francobollo proveniente dal Polo Nord arrivava per i figli di J.R.R. Tolkien. All’interno c’era una lettera scritta in fretta e furia e dei bellissimi disegni o schizzi a colori. Le lettere portavano la firma di Babbo Natale in persona. Chi le scriveva era in realtà il compassato professore di Oxford, che dieci anni dopo si sarebbe trovato a scrivere Lo Hobbit e in seguito il suo capolavoro, Il Signore degli Anelli. La prima delle Lettere di Babbo Natale porta la data del 1920 ed è rivolta al primogenito di casa Tolkien, John, che all’epoca ha soltanto tre anni. L’ultimo messaggio, invece, risale al 1943 ed è indirizzato alla quarta e ultima figlia dello scrittore, Priscilla, già quattordicenne ma, a quanto pare, decisamente restia a troncare i rapporti con il caro vecchio «Babbo Natale». Infilate in buste bianche di neve, ornate di disegni, affrancate con francobolli delle Poste Polari e contenenti narrazioni illustrate e poesie, in tutti quegli anni esse continuarono ad arrivare a casa Tolkien, portate dal postino o da altri misteriosi ambasciatori per i figli del professore: oltre John e Priscilla anche per Michael e Christopher. Le lettere erano anche contraddistinte da differenti grafie: energica anche se un po’ tremolante quella di Babbo Natale; grossolana e all’occorrenza scorretta quella del suo principale aiutante l’irruente Orso Polare; raffinata e filiforme infine quella dell’elfo Ilbereth, che fa la sua comparsa nel 1936, proprio quando Tolkien sta ultimando la stesura dello Hobbit. Babbo Natale vive al Polo Nord, nella grande Casa di Roccia.
Con lui vivono l’Orso Polare e i cuccioli suoi nipoti, tra cui Paksu e Valkotukka (“Grasso” e “Pelobianco”); gli Uomini-di-neve e i loro bambini; gli Gnomi Rossi e gli Elfi (uno dei quali è appunto Ilbereth, che diventerà segretario di Babbo Natale). L’Orso Polare (detto, in lingua artica, anche “Karhu”) lo aiuta a confezionare i pacchi con i doni; Paksu e Valkotukka gli scombinano l’organizzazione della casa; le renne lo accompagnano nei viaggi; gli Elfi difendono tutti contro i Folletti; e Babbo Natale, tra un fuoco d’artificio dell’Aurora Boreale e una visita dell’Uomo della Luna (impegnato a mettere ordine tra le stelle), passa il tempo, oltre che a consegnare doni, a descrivere (a disegnare) con ordinato disordine il disordinato ordine del suo mondo.
Dopo più di 40 anni sulle orme di Tolkien
Il 2 settembre di 41 anni fa se ne andava l’uomo che ci ha regalato un sogno. Il 2 settembre 1973, J.R.R. Tolkien salutava il mondo primario per recarsi probabilmente in quella Terra di Mezzo che abbiamo imparato a conoscere attraverso i suoi scritti. Ci lasciava anche per andare a riabbracciare la sua amata Edith, partita appena due anni prima. Da allora entrambi riposano insieme nel cimitero Wolvercote, alla periferia di Oxford. Per ricordare lo scrittore inglese, l’Associazione romana studi Tolkieniani ha deciso di ripercorre un luogo poco conosciuto dell’Inghilterra, la regione dello Yorkshire, che ebbe un’influenza diretta su di lui. Lo facciamo anche perché, a oltre 40 anni dalla scomparsa, sono i molti i luoghi che aspirano alla Terra di Mezzo e al suo autore, non ultima la Nuova Zelanda, terra dove sono stati girate le due trilogie di Peter Jackson.
In Inghilterra, da alcuni decenni i lettori di Tolkien sono andati in visita a Oxford o Birmingham, posando per foto fuori delle case in cui ha vissuto,
visitando i diversi college dove ha studiato o dove in seguito è divenuto “tutor” o docente, rendendo omaggio alla sua tomba oppure perfino andando a bere al Eagle and Child, uno dei suoi pub preferiti. L’industria turistica sta affinando le proprie risorse offrendo Tolkien Tour dedicati. Nell’aprile di quest’anno Birmingham ha pubblicato una brochure sul sentiero Tolkien, brochure che raccomanda di visitare il mulino di Sarehole, Moseley Bog, le case ove Tolkien un tempo ha vissuto, e i luoghi che ha adorato. Un aspetto dannoso del turismo sta però facendo capolino: luoghi che hanno solo un contatto superficiale con Tolkien o, in casi estremi, nessun collegamento in assoluto cercano di saltare sul carro dello sfruttamento turistico.
Tolkien odiava insegnare? Ecco perché è falso
Capita sempre così. L’ultima novità viene sparata come fosse una scoperta epocale, che cambierà la nostra percezione su un’opera o un autore. Anche per J.R.R. Tolkien è così. Dopo le registrazioni audio che dovrebbero svelare addirittura il «vero significato» del Signore degli Anelli, ora spunta una lettera inedita. La novità? In essa, lo scrittore inglese rivelerebbe che per lui insegnare era «faticoso e deprimente». A Tolkien non piaceva insegnare, quindi? Tutti gli articoli usciti sulla lettera inedita sembrano indicare questa novità. Cerchiamo di sfatare un po’ questi sensazionalismi tipici di certa stampa scandalistica, che mirano più che altro a far vendere a un prezzo più alto la lettera. Sì, perché, guarda caso, la lettera non solo è stata scoperta, ma tra qualche giorno andrà all’asta al migliore offerente.
Spunta un’audio inedito: Tolkien tra gli hobbit
Tolkien fa miracoli. A quarant’anni dalla morte continua a pubblicare e persino a parlare. Probabilmente, la seconda trilogia dedicata da Peter Jackson alle opere dello scrittore inglese hanno fatto crescere l’interesse per tutto ciò che lo riguarda. Ecco che dalle casse della Bodleian Library escono la traduzioni e i commenti al Beowulf, scritti da Tolkien negli anni in cui lo insegnava all’università. Ma la notizia più sorprendente è che è stata ritrovata anche la sua voce. Recentemente, infatti, è stata ritrovata una registrazione audio in cui lo stesso Tolkien parla ai suoi appassionati lettori. A dire il vero la scoperta non è nuova, almeno non per il protagonista. Ma andiamo con ordine.
