Gallimard Editions annuncia l’arrivo del Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien all’interno del catalogo Folio. La pubblicazione della trilogia di romanzi, inizialmente tradotta in francese e pubblicata da Christian Bourgois Éditeur tra il 1972 e il 1973, concretizza la volontà espressa al momento dell’acquisizione della maison da parte del gruppo Madrigall, nel settembre 2024, «di sviluppare sinergie tra i marchi del gruppo e i loro team». I volumi pubblicati nella collezione Folio utilizzeranno la traduzione stabilita da Daniel Lauzon per Christian Bourgois Éditeur, pubblicata nel 2016.
Categoria: Pubblicazioni
Recensione: Le miniere di Moria per L’Unico Anello
L’Unico Anello: Moria: Attraverso le porte di Durin (Free League, 2024) è un manuale di riferimento per il gioco di ruolo basato sull’opera di JRR Tolkien. Come altri, si prende qualche libertà, seppur in termini di espansione della lore e non di una deviazione da essa. Il volume costituisce anche un tesoro di illustrazioni e testi da cui gli appassionati dell’ambientazione o del fantasy in generale possono trarre ispirazione o modelli. Frutto di una campagna su Kickstarter che ha coinvolto 13mila sostenitori e ha racimolato oltre 1 milione e 250mila euro, l’edizione italiana è curata da Needs Games (44,90 euro, 2024) e presentata a Lucca Comics and Games 2024.
Lo Hobbit: la ristampa e l’audiolibro
Non capita spesso di poter dare due buone notizie in una volta. La prima è che tra pochi giorni arriverà in libreria la ristampa dello Hobbit nell’edizione uscita nel novembre scorso, forse la più bella mai realizzata, con le illustrazioni di Tolkien, che mancava dagli scaffali da tre mesi. La nuova traduzione è stata emendata da alcuni errori e migliorata in tanti piccoli dettagli. La seconda notizia è che è già disponibile sul portale Storytel l’audiolibro dello stesso volume, realizzato da un doppiatore e lettore che è anche appassionato tolkieniano: Riccardo Ricobello.
“Fuori e Dentro Tolkien”: il dossier di Alphaville
Tra divulgazione ed intrattenimento il filone dei podcast tolkieniani offre contenuti che si adattano a un pubblico variegato, dal neofita all’appassionato, finanche all’accademico. Tra i più rilevanti in ambito internazionale sono da annoverare i popolari The Tolkien Professor di Corey Olsen e The Prancing Pony di Alan Sisto e Shawn E. Marchese, ma anche The Fantasy Literature, un podcast dell’Università di Oxford con interventi, tra gli altri, di Simon Horobin, Caroline Batten, Stuart Lee, Grace Khuri e Giuseppe Pezzini. In ambito nazionale sono invece sicuramente da menzionare John R.R. Tolkien, Un viaggio inaspettato, una serie del 2017 registrata per il programma radiofonico Pantheon di Rai Radio 3 da Arturo Stalteri e Loredana Lipperini, e Cronache dalla Terra di Mezzo di Frank Moretti.
In questo florido panorama si inscrive Fuori e Dentro Tolkien, un dossier del redattore e corrispondente audio Yari Bernasconi per il programma Alphaville della Radiotelevisione svizzera, le cui registrazioni sono poi confluite in un podcast. Realizzata in occasione dei 70 anni dall’uscita de Il Signore degli Anelli, la serie di episodi è andata in onda da lunedì 10 a venerdì 14 marzo 2025 alle ore 12:05 sulla Rete 2 della radioemittente svizzera. Come è possibile leggere nella descrizione del programma, essa è stata l’occasione «per fare un passo indietro e interrogarci su cosa rappresenti e abbia rappresentato Tolkien per la letteratura, cercando di ritornare dentro ai suoi libri e alle sue carte, e scavando in quell’inesauribile immaginario letterario e visivo che continua ad affascinare lettrici e lettori (e oltre)».
Tales of The Shire posticipato a luglio
I videogiocatori amanti della Terra di Mezzo dovranno pazientare ancora per la loro prossima avventura.
Con un annuncio risalente a febbraio, la Wētā Workshop ha posticipato l’uscita del videogioco Tales of the Shire: A The Lord of the Rings Game al 29 Luglio 2025. Si tratta di un ulteriore rinvio per questo videogioco, la cui pubblicazione, inizialmente prevista per la seconda metà del 2024, era già stata spostata alla primavera di quest’anno. Salta dunque anche la possibilità, precedentemente ventilata, di pubblicazione per il 25 Marzo, data del Tolkien Reading Day.
A giugno il gioco da tavolo Fate of the Fellowship
Questa estate sarà incredibile per gli appassionati del Signore degli Anelli! Il fermento attorno alle opere di Tolkien è palpabile dopo l’annuncio di 7 Wonders: Duel for Middle-earth di Repos Productions (previsto per ottobre 2025), con Office Dog che ha rilasciato il 17 gennaio scorso The Fellowship of the Ring: Trick-Taking Game, e con voci su un altro annuncio in arrivo da Office Dog Games per questa primavera. Ecco quindi che il mondo dei giochi da tavolo accoglie una nuova avventura ispirata all’epopea di J.R.R. Tolkien: The Lord of the Rings: Fate of the Fellowship. Questo gioco cooperativo, progettato da Matt Leacock e pubblicato da Z-Man Games, si basa sul celebre Pandemic System e permette ai giocatori di vivere un viaggio ricco di scelte strategiche e momenti epici nella Terra di Mezzo.
Warner chiude lo studio del videogioco Shadow of Mordor
Warner Bros. ha chiuso tre importanti studi di sviluppo: Monolith Productions, Player First Games e Warner Bros. Games San Diego. Ecco il suo comunicato stampa: «Abbiamo dovuto prendere decisioni difficili per strutturare i nostri studi di sviluppo e investimenti in modo da realizzare i migliori giochi possibili con i nostri franchise chiave», si legge nella nota. In altre parole, Warner Bros. vuole concentrarsi principalmente sui suoi marchi affermati, come Harry Potter, Mortal Kombat, Game of Thrones e i giochi sull’universo DC Comics, come Batman. Il fatto che anche questi marchi non siano una garanzia di successo è dimostrato dall’uscita l’anno scorso di Quidditch Champions, che è rimasto al di sotto delle aspettative di vendita. Al contrario, il gioco open-world Hogwarts Legacy, ambientato nello stesso universo, ha venduto molto bene. Warner, invece, non ha ancora ottenuto molto con il suo marchio Game of Thrones sul mercato dei videogiochi. Perché riportare una notizia dedicata a videogiochi lontani da J.R.R. Tolkien? Perché la chiusura potrebbe ripercuotersi su giochi molto amati dagli appassionati lettori della Terra di Mezzo.
Recensione ai Mondi di Christopher Tolkien
Quest’anno (ne abbiamo parlato qui) la comunità tolkieniana ha celebrato il centenario della nascita di Christopher Tolkien (21-11-1924 – 16-1-2020) con una serie di iniziative che hanno visto come protagonisti alcuni fra i maggiori studiosi dell’opera del professore, che negli anni hanno collaborato con lo stesso Christopher o hanno contribuito a portare avanti il meticoloso lavoro di riordino e pubblicazione delle opere di J.R.R. Tolkien. Una di queste iniziative è nata in Francia proprio lo scorso 21 Novembre, con l’arrivo sugli scaffali (per il momento elettronici) della raccolta di saggi Les Mondes de Christopher Tolkien. Hommage pour son centenaire, curata da Vincent Ferrè e pubblicata dalla casa editrice francese Adar. Il volume si inserisce in un nuovo filone di studi tolkieniani: quello dedicato al ruolo svolto da Christopher Tolkien nella curatela delle opere del padre, inagurato nel 2022 con il volume The Great Tales Never End: Essays in Memory of Christopher Tolkien.
Ardacraft, il mondo di Tolkien compie 10 anni
Risale a novembre 2024, ma è bene parlarne, il decimo anniversario del progetto ArdaCraft, il più grande e dettagliato tentativo di rappresentazione della Terra di Mezzo realizzato completamente con Minecraft. Tale impresa ha coinvolto centinaia di persone con un variegato background tecnico-professionale, tra cui esperti costruttori, paesaggisti, artisti, sviluppatori e ricercatori, che si sono alleate per realizzare digitalmente le fantastiche ambientazioni uscite dalla penna di J.R.R. Tolkien.
Lo Hobbit per la Folio: 1000 copie in 10 minuti
Sono bastati dieci minuti dal lancio per esaurire le 1,000 copie de Lo Hobbit illustrato da Alan Lee nella nuova edizione limitata della Folio Society. La casa editrice, fondata a Londra nel 1947, è nota per la cura nella realizzazione delle sue edizioni di pregio di titoli provenienti da una miscellanea di generi quali il fantasy, la fantascienza, la narrativa moderna e la saggistica. Questa edizione de Lo Hobbit, che ha fatto la gioia di molti collezionisti, è stata commercializzata a fine Novembre al costo di 690 sterline.
…La recensione: Guardare Verso Occidente
Tra i volumi di alta divulgazione tolkieniana pubblicati nell’anno in corso è da annoverare il libro Guardare Verso Occidente edito da Fede & Cultura. Il testo, scritto dai soci AIST Paolo Nardi e Nicola Nannerini, si pone lo scopo di analizzare i temi del tempo, della trascendenza e del destino all’interno del Legendarium tolkieniano.
Un documentario sulla vita di Tolkien su Arte
Il Reale nella letteratura fantastica è spesso fonte di infinito dibattito. Scavare a fondo in un’opera significa d’altronde entrare nella testa del suo autore, un modo di comprenderne le ispirazioni e intenzioni anche se, spesso, si trasforma in un gioco morboso che si allontana dal significato del fine autoriale per avvicinarsi, invece, al più mero pettegolezzo. Lo stesso Tolkien, per rispondere alle teorie dei lettori sui riferimenti realmente esistenti e poi allegorizzati nella Terra di Mezzo, aveva chiarito dividendo nettamente le due cose. Esiste un mondo primario (il nostro) e un mondo secondario (quello mitopoietico). Due realtà in generale connesse, che dialogano tra loro, ma equidistanti allo stesso tempo e parallele.
Eppure, la mente dei “fan” non ha mai smesso di vagare, nonostante le numerose smentite, alla ricerca di luoghi, episodi nel tempo, culture, colline, angoli di bosco e grotte che abbiano potuto influenzare il professore di Oxford nel procreare il suo compendio leggendario.
Di cosa tratta il nuovo documentario sul Signore degli Anelli?

Un ulteriore capitolo della saga “Sulle tracce tolkieniane” si è aggiunto qualche settimana fa, il 5 dicembre 2024, con l’uscita del documentario di produzione franco-tedesca intitolato Tolkien: la vera storia del Signore degli Anelli (Tolkien: Die wahre Geschichte der Ringe / Tolkien: la véritable histoire des anneaux), diretto da Jean-Christoph Caron e Matthias Schmidt e messo a disposizione gratuitamente sulla piattaforma Arte fino almeno al 5 marzo 2025. Un viaggio introspettivo nella vita dello scrittore e nelle esperienze che potrebbero averlo influenzato nella creazione del mondo di Arda. Vengono trattati così gli episodi più noti: la Prima guerra mondiale, l’infanzia a Birmingham, il rapporto prima con la madre e poi con la zia, i primi anni a Oxford, ma soprattutto il viaggio sulle Alpi in Svizzera (dove Tolkien rischiò di perdere la vita), al quale viene dato molto spazio grazie all’equipe di documentaristi che ha percorso i suoi stessi passi, tra rifugi e sentieri sulle montagne intorno al Lauterbrunnen.
Sul viaggio svizzero, che Tolkien compì nel 1911, gli autori non hanno dubbi: si tratta, addirittura, di un episodio determinante nella creazione di diversi personaggi (Gandalf e gli hobbit stessi) e fonte di ispirazione per numerosi luoghi (i Monti Brumosi, il Monte Fato, le stesse Morte Paludi). Il tutto narrato senza nascondere una certa fierezza (il documentario è infatti prodotto anche dalla ZDF, tv di stato tedesca), dove si cerca un dialogo con la cultura nordica, con la quale Tolkien possedeva, invece, un rapporto burrascoso a causa delle devianze nazionalsocialiste del suo secolo. Come non ricordare la Lettera n. 30 all’editore Rütten & Loening, che chiese a Tolkien i diritti dello Hobbit insieme a un “certificato di arianità”, missiva alla quale il professore rispose con il suo tipico humour: «Mi dispiace, ma sembra che io non abbia antenati di quel popolo dotato» (riferendosi a quello ebraico), o il fatto che Sauron non fosse in realtà un’allegoria della figura moderna del dittatore totalitario, come Hitler. Si ricorda, inoltre, del primo conflitto e di come esso fosse stato di ispirazione per gli orchi, che, si badi bene, non sono i nemici naturali di quella guerra (i tedeschi, dal punto di vista degli inglesi), posto deputato che invece spetta al medesimo contesto bellico massificato («In trincea eravamo tutti orchi» come scrisse Tolkien, in una lettera citata nel documentario).
Il ritratto tolkieniano fan-oriented: artista unico, oltre gli stereotipi
Il film è così un documento interessante arricchito di dettagli non così scontati, in grado di affrontare le più importanti tematiche a cui era legato Tolkien in vita. Si veda per esempio la sua visione della Storia, della perduta mitologia britannica, e del rapporto tra uomo e natura, in senso non ambientalistico fine a sé stesso, ma costruttivo di una visione più ampia e in un certo qual modo nostalgico. Il tutto è avvalorato da numerosi interventi di importanti esperti orbitanti soprattutto intorno all’accademia franco-tedesca degli studi tolkieniani: Thomas Dillinger, John Garth, Thomas Honegger, ma anche Stuart Lee, Vincent Ferré, Annika Röttinger, Dimitra Fimi, Marcel R. Bülles e Martin S. Monsch.
Soprattutto spicca il Tolkien artista, quello “unico” e “inimitabile” (che «Non esistono artisti come lui» lo ricorda anche lo studioso francese Vincent Ferré), come definito anche dalla studiosa nostrana Roberta Tosi nel suo L’arte di Tolkien. C’è inoltre il tema della donna, spesso veicolo di dibattiti, specie negli ultimi anni: la rivalutazione di un autore che – come se lo avessimo scoperto solo ora – ha in realtà scritto di grandi personaggi femminili (si citano Lúthien e Galadriel, ovviamente). Tolkien: la vera storia sa perfettamente dove andare a parare: è un tassello iniziale fan-oriented di chi si è approcciato all’autore da poco, con un focus principalmente indirizzato verso quella che è la cultura nordica-germanica, il racconto cronachistico della sua vita relazionata al Signore degli Anelli. Ma, a onor del vero, è anche un interessante racconto che non si risparmia chicche per i più amatori, tra cui la mitica teoria delle “ossa della minestra”. Ce n’é, insomma, per tutti i gusti.
Regia: Jean-Christoph Caron e Matthias Schmidt
Paese: Germania – Francia
Anno: 2024
Durata: 202491 min
Disponibilità: fino al 05/03/2025 a questo link
Descrizione: «Io stesso mi sento un Hobbit, tranne per la statura”. J.R.R. Tolkien, grande pioniere dei romanzi fantasy, capace di ispirare autori successivi (e persino musicisti come i Beatles), ha lasciato un segno indelebile nella letteratura mondiale del XX° secolo. Focalizzandosi su luoghi, esperienze ed eventi chiave della sua vita, a partire dalle sue amatissime West Midlands in Gran Bretagna, questo documentario risale alle fonti che hanno ispirato e alimentato la fertile immaginazione del Padre del Signore degli Anelli».
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Esce il documentario Il Creatore di mondi
– Leggi l’articolo Come la Warner Bros produsse Il Signore degli Anelli
– Leggi l’articolo La vita di Tolkien: un film a lungo atteso?
– Leggi l’articolo Il biopic su Tolkien e la Prima Guerra Mondiale
LINK ESTERNI:
– Vai al sito del canale tv francese Arte
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Tales of the Shire, un omaggio a Tolkien
Il videogioco Tales of the Shire promette di essere ricco di attività, dalla coltivazione di un giardino all’amicizia con altri hobbit, fino all’organizzazione di pasti condivisi con l’intero vicinato. Una delle tante attività disponibili in Tales of the Shire è la decorazione della casa, in cui i giocatori possono personalizzare ogni stanza della loro buca hobbit, così come il loro spazio-giardino esterno, utilizzando una varietà di set di decorazioni a tema. Quando ha progettato l’arredamento, l’illuminazione, gli accessori e gli altri articoli disponibili per i giocatori, Weta Workshop ha scelto di attenersi strettamente ai libri originali dello Hobbit e del Signore degli Anelli, così come all’esperienza di vita personale dell’autore J.R.R. Tolkien.
La game designer Catherine Booth ha fatto un’analisi approfondita della funzione di decorazione domestica di Tales of the Shire, incluso il processo di ricerca del team e come hanno deciso quale estetica includere. Ha spiegato che, sebbene molti membri del team abbiano visitato la vera Hobbiton in Nuova Zelanda, hanno scelto di stare lontani dall’aspetto dei film e di creare uno stile visivo simile a quello che Tolkien avrebbe visto quando progettò per la prima volta l’insediamento pacifico degli hobbit.
Lo Hobbit, confessioni di un traduttore
Lingue, esce il n. 23 di Parma Eldalamberon
Dopo anni di attesa, viene pubblicato un nuovo numero di Parma Eldalamberon, la storica rivista che da più di cinquant’anni, seppur con periodicità irregolare, tratta di linguistica elfica. Essa rappresenta, con la “sorella” Vinyar Tengwar, il più importante punto di riferimento nel campo delle lingue inventate da J.R.R. Tolkien. Per chi non la conoscesse, va aggiunto che Parma Eldalamberon non è una rivista per tutti: l’approccio professionale alle lingue inventate, di livello paragonabile a quello delle riviste di settore dedicate alle lingue reali, richiede infatti una certa base di conoscenza oltre che la semplice passione.
Tales of the Shire, uscita posticipata al 2025
Tales of the Shire: A Lord of the Rings Game non uscirà quest’anno. Gli sviluppatori hanno condiviso un messaggio sui social media affermando che il titolo sarà disponibile solo dal 25 marzo 2025. Il videogioco, molto atteso dagli appassionati di J.R.R. Tolkien, è prodotto da Private Division, un’etichetta editoriale di Take-Two Interactive Software, e da Wētā Workshop Game Studio, una consociata interamente controllata da Wētā Workshop, società nota per il grande lavoro sul mondo della Terra di Mezzo per le due trilogie cinematografiche di Peter Jackson.
Videogiochi, Return to Moria su Xbox e Steam
Dopo alcuni rinvii, il videogioco The Lord of the Rings: Return to Moria esce finalmente anche per le console Steam e Xbox. Lo sviluppatore di giochi indie Free Range Games e l’editore North Beach Games hanno confermato la data di uscita per Xbox. Dopo essere già uscito per PC e PlayStation, il gioco arriva così per entrambe le piattaforme, insieme a un aggiornamento gratuito chiamato The Golden Update. Tale aggiornamento fornisce ai giocatori il crossplay tra tutte le piattaforme, la modalità Sandbox e una serie di altri contenuti, aggiornamenti e miglioramenti, mettendo tutti allo stesso livello allo stesso tempo. Diffuso anche l’ultimo trailer.
Il Signore degli Anelli Online: tutte le novità estive
Il sogno di ogni appassionato lettore del Signore degli Anelli è di poter esplorare completamente il mondo della Terra di Mezzo. Non solo per la gloria della battaglia o per stare fianco a fianco con i più grandi eroi del regno, ma semplicemente per esplorare i suoi innumerevoli segreti e misteri. Il Signore degli Anelli Online (Lotro) è il gioco più vicino che gli appassionati possano avere per realizzare pienamente quel sogno, un MMO che ha ricevuto elogi assolutamente entusiastici dalla critica al momento della sua uscita (ben 17 anni fa!!!). Spesso considerato uno dei giochi più sottovalutati di tutti i tempi, per sempre all’ombra di MMO più grandi come World of Warcraft e Final Fantasy XIV, Il Signore degli Anelli Online è il pacchetto completo per gli amanti della Terra di Mezzo. D’altronde non è un mistero che anche Lotro sia un mmo rpg theme park orientato al pve (il nemico da battere è il computer) anche se poi il gioco aveva una piccola componente pvp (i nemici sono gli altri giocatori) che si esplicita anche nel “player versus monster” (modalità in cui si potevano prendere i panni di un cattivo quindi ad esempio che un Orchetto o un Uruk-hai). Con sette espansioni al suo attivo, ciascuna delle quali espande sempre di più il mondo della Terra di Mezzo da esplorare per i giocatori, ha superato gli eventi della Guerra dell’Anello e ha permesso ai giocatori di esplorare la Terra di Mezzo in modi nuovi e audaci.
Con musica meravigliosa, grafica vibrante, anni di contenuti in cui immergersi, una struttura free-to-pay che accoglie nuovi giocatori e una base di giocatori dedicata che è ancora attiva oggi (circa 3700 giocatori al giorno), The Lord of the Rings Online è il videogioco definitivo del Signore degli Anelli. Per un franchise che ha visto alcuni alti davvero meravigliosi e alcuni bassi davvero orribili, The Lord of the Rings Online è una testimonianza delle vette che la serie è in grado di raggiungere se gli vengono applicati abbastanza amore e spirito.
Vanno in stampa I Quaderni di Arda n.4
Va in stampa in questi giorni il quarto numero dei «Quaderni di Arda – Rivista di studi tolkieniani e mondi fantastici», che quest’anno ha il suo focus nelle trasposizioni dell’opera di Tolkien sui mass media (Eterea Edizioni, €25, p. 403).
Quando sul finire degli anni Dieci, l’AIST immaginò di dare vita a una rivista di studi sull’opera di J.R.R. Tolkien e le sue molte influenze e diramazioni, non fu certo per competere con le più illustri riviste internazionali del settore, bensì per avere un punto di raccolta del lavoro svolto e dare a questo una periodicità. Quanto più è ampia l’accezione della parola “studi” che compare nel nome dell’associazione tanto più concreto deve essere l’approccio e possibilmente sedimentare qualcosa per chi verrà dopo di noi. Nell’epoca dei volatilissimi social media, dove è emigrata una gran parte del discorso d’occasione su Tolkien, fondare e portare avanti una rivista nel corso degli anni è un segnale in controtendenza e decisamente vintage. Scripta manent. E ogni nuovo numero non scaccia quello precedente, ma si somma allo stesso, dando conto, anno dopo anno, del nostro percorso di studi e andando a comporre una serie di prestigio. Questo è il modo di lavorare che predilige l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, e vale più di qualunque biglietto da visita o tirata autocelebrativa. In particolare nelle pagine della rivista si cerca di far dialogare tra loro studiosi e studiose di professione con chi invece Tolkien lo studia soprattutto per diletto, facendo collidere creativamente – anziché confliggere – cultura accademica e fandom.
Tradusse Tolkien in Bulgaria, scompare Nikolov
Lyubomir Nikolov è scomparso il 20 luglio all’età di 74 anni, come hanno annunciato i suoi colleghi sui social network. Era un giornalista, scrittore, traduttore e autore di numerosi romanzi fantasy, raccolte di racconti e libri per bambini. Tra gli altri, aveva tradotto le opere di Ernest Hemingway, Robert Sheckley, Frank Herbert, Stephen King, John Grisham, Khaled Hosseini: nel complesso, aveva tradotto più di 100 libri di vari generi. Oltre all’inglese, Nikolov parlava correntemente francese, italiano, spagnolo, russo, serbo-croato, tedesco e polacco. La cosa più importante per noi è però che è stato anche la persona che ha tradotto le opere di Tolkien in bulgaro e lui stesso uno studioso tolkieniano estremamente esperto.
A novembre la nuova traduzione dello Hobbit
Uscirà il 6 novembre 2024 in Italia l’ultima edizione in ordine di tempo dello Hobbit di J.R.R. Tolkien (Bompiani €30), quella pubblicata in Gran Bretagna nel 2023, che contiene le illustrazioni dell’autore. Si tratta di un volume molto bello, perché per la prima volta è possibile leggere il romanzo con l’accompagnamento non solo dei disegni realizzati da Tolkien per le varie edizioni, ma anche con l’aggiunta dei bozzetti e di tutte le mappe da lui stesso utilizzate per scrivere la storia, per un totale di ben cinquantatré illustrazioni. La copertina ricalcherà quella dell’edizione britannica, che a sua volta richiama vagamente quella della prima edizione del 1937, isolandone un dettaglio in un tondo al centro, nel quale sopra le vette dei Monti Brumosi spunta un sole rosso (un risarcimento a Tolkien, che all’epoca dovette rinunciare alla quadricromia) e con le rune a fare da cornice. La firma di Tolkien sostituirà il nome a stampatello dell’autore, e per quanto non immediatamente leggibile non può esserci margine per i dubbi, dato che il nome Hobbit rimanda ormai indissolubilmente a quello di colui che lo ha reso famoso. Il volume è arricchito da un corposo paratesto: una breve nota editoriale, la prefazione all’edizione del 50° anniversario scritta da Christopher Tolkien, e uno stralcio della
Nota sulle illustrazioni che si trova ne L’arte dello Hobbit di J.R.R. Tolkien, scritta da Wayne G. Hammond e Christina Scull.
La novità assoluta però è che per la prima volta dopo cinquant’anni Lo Hobbit avrà una nuova traduzione italiana. Non già un rimaneggiamento della traduzione “classica”, com’era stato nel 2013, ma un rifacimento integrale, realizzato dal socio AIST Wu Ming 4, al secolo Federico Guglielmi. In effetti nell’impresa di ritraduzione dell’opera omnia di Tolkien inaugurata da Bompiani nel 2017 Lo Hobbit mancava ancora all’appello. Questa nuova splendida edizione ha offerto il gancio per colmare la lacuna.
Tradotto Lo Hobbit in gallese… ed è boom!
L’attenzione continua del mondo dell’intrattenimento globale sulle opere di J.R.R. Tolkien ha almeno il risultato positivo di aver suscitato una serie di nuove traduzioni, soprattutto da lingue minoritarie, che si sono concentrate perlopiù sullo Hobbit (Tolkien è stato appena tradotto addirittura in lussemburghese e in mongolo). È di qualche settimana fa la notizia della traduzione dell’opera in romancio, la quarta lingua ufficiale della Svizzera, mentre da gennaio è partita la corsa in Cina alle traduzioni, anche se in questo caso è per via della fine dei diritti di copyright in quel Paese. Ora giunge la notizia che Lo Hobbit è stato tradotto in gallese. E, come capitato in Svizzera, l’editore è stato subito sopraffatto dalla risposta dei lettori che se lo sono comprato in massa!
Lo Hobbit tradotto e pubblicato in romancio
La passione dei lettori di J.R.R. Tolkien può rendere realizzabile l’impossibile. Ed ecco che si accumulano i progetti andati a buon fine grazie al crowdfunding, un altro modo per chiamare la colletta fatta digitalmente da tutti gli amanti delle opere del professore di Oxford per vedere molti sogni realizzarsi. Era già successo all’inizio dell’anno con la Cina, è accaduto ora con la Svizzera. Grazie a un crowdfunding Lo Hobbit di Tolkien è stato tradotto in sursilvano, uno dei cinque dialetti in cui si divide il romancio in Svizzera. La traduzione in sursilvano è un risultato notevole poiché questo dialetto della lingua romanza non è molto comune. Si tratta della novantesima lingua in cui Lo Hobbit è stato tradotto e di una delle più grandi traduzioni in romancio mai realizzate. Appena uscito in stampa, Lo Hobbit è pubblicato in romancio in un’edizione di alta qualità e costa 35 franchi.
Signore degli Anelli: finalmente l’audiolibro
Fra l’annuncio del nuovo film The Hunt for Gollum prodotto da Jackson e diretto da Andy Serkis (ne abbiamo parlato qui) e l’uscita del teaser della seconda stagione degli Anelli del Potere la notizia della pubblicazione del primo audiolibro (ufficiale) in italiano, dedicato al Signore degli Anelli potrebbe essere passata un po’ in sordina. L’annuncio è in realtà molto importante, in quanto,
se le vendite andranno come previsto dall’editore Bompiani, il pubblico italiano nei prossimi anni avrà presumibilmente la possibilità di ascoltare anche altre opere di Tolkien in questo formato. Secondo il comunicato pubblicato recentemente dall’Associazione Italiana Editori nel 2023 gli abbonamenti per l’ascolto di audiolibri sono cresciuti di un solido 12%! Sempre più italiani, evidentemente, prediligono o affiancano questa forma di fruizione della letteratura alla classica lettura. In questo scenario, la presenza delle opere del professore anche su canali come Audible e Storytel è fondamentale per la loro diffusione a un pubblico sempre più vasto e variegato. La prima parte del Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello è disponibile sulle principali piattaforme di diffusione di audiolibri a partire dal 7 maggio di quest’anno; nei prossimi mesi saranno invece pubblicate le altre 2 parti: Le Due Torri e Il Ritorno del Re.
L’interprete
Bompiani per la realizzazione di questa versione si è affidata alla voce di Massimo Popolizio, noto attore, regista teatrale e doppiatore di origini genovesi, con alle spalle più di 40 anni di carriera. Popolizio, dopo aver concluso la registrazione della prima parte del romanzo, è stato protagonista, con Vanni Santoni, dell’evento Un viaggio nella Terra di Mezzo al Salone del Libro di Torino (lo scorso 12 maggio) e ha già rilasciato svariate interviste dalle quali riportiamo alcune dichiarazioni:
«Il compito per chi interpreta audiolibri è regalare a chi ascolta delle immagini da custodire nella propria fantasia. Un film sonoro che renda i personaggi credibili e i colori delle scene vividi. In poche parole, far scoprire all’ascoltatore elementi inediti. La voce, naturalmente, diventa un elemento fondamentale in questo processo immaginifico» (Lega Nerd – 29.04.2024)
«Con un libro come questo non puoi fare neanche le prove, perché sono 600 pagine la prima parte, e 1100 la seconda, dovresti provare per un anno. Invece ti metti lì con un assistente, sperando di sbagliare e
correggerti il meno possibile, e vai. Ne esci stremato. È una prestazione atletica, una specie di kamasutra. C’è chi teorizza che nella lettura devi essere il più neutro possibile, ma io non sono d’accordo. Quando leggi per gli altri è diverso che farlo per te stesso. Non sei tu che elabori delle immagini mentali, a quel punto, sono io che le devo creare per te. Dunque devo ideare dei primi piani, dei campi lunghi, tutto». (Il Foglio – 14.05.2024)
«Soprattutto mi piaceva il fatto che entravo in un viaggio; non soltanto in quello che era scritto, ma anche nella testa di Tolkien, in quello che lui ha immaginato: il suo mondo». (Audible -13.05.2024)
«Ho cambiato idea su Tolkien: sembrava una cosa per ragazzi, ma è qualcosa di violento, viscerale, del profondo di noi. Rende organiche delle emozioni: parla molto più di noi di quanto non credessi».
(La Lanterna – 17.05.2024)
Audiolibri in lingua originale
Mentre in Italia fino a oggi non erano state realizzate, quantomeno in via ufficiale, trasposizioni audio dei libri di Tolkien, in lingua originale si possono trovare svariati adattamenti sia nella classica modalità dell’audiolibro che in quella del radiodramma. Chi già apprezza questi formati, ma anche chi, una volta ascoltata questa versione in italiano, volesse cimentarsi con l’ascolto delle opere del Professore in inglese non avrà che l’imbarazzo della scelta. Riportiamo nel seguito una breve lista dei titoli disponibili: sia di The Hobbit che di The Lord of the Rings esistono almeno 3 versioni: Il primo radiodramma dello Hobbit, realizzato dalla BBC quando Tolkien era ancora in vita, risale al 1964. Ben più noto e apprezzato dal pubblico inglese è però l’adattamento per la radio
del Signore degli Anelli scritto, sempre per la BBC, da Michael Bakewell e Brian Sibley. Non si tratta di una lettura, ma, appunto, di un adattamento per la radio a più voci in cui recitano alcuni attori inglesi molto noti fra cui Ian Holm, conosciuto dai più per aver interpretato Bilbo Baggins nella trilogia cinematografica di Peter Jackson, che qui interpreta, invece, Frodo. A questi seguono temporalmente le versioni integrali in audiolibro di Rob Inglis, pubblicate rispettivamente nel 1990 (The Lord of the Rings) e nel 1991 (The Hobbit), quando l’attore britannico, dopo essersi cimentato, fra gli anni ’70 e ’80 con la drammatizzazione teatrale e interpretazione in solitaria di questi due
romanzi, fu scelto da Recorded Books come voce narrante. Le versioni di Inglis sono ritenute da molti dei capolavori e senza dubbio riescono a rendere perfettamente l’atmosfera della Terra di mezzo, anche grazie ad un’eccellente interpretazione delle canzoni e delle poesie. Recentemente, a valle del successo dei film di Peter Jackson, Harper Collins ha deciso di realizzare nuove versioni di questi libri puntando sulle incredibili capacità vocali di Andy Serkis. La versione di Serkis di The Hobbit e di The Lord of the Rings è eccellente, soprattutto perché l’attore riesce a trovare in sé una voce distinta per ognuno degli innumerevoli personaggi che emergono dalla fantasia di Tolkien. L’interpretazione di Serkis dei personaggi, deve molto, all’esperienza passata sul set dei film di Peter Jackson e se il suo Gollum, è, per
interpretazione vocale, indistinguibile da quello cinematografico, il suo Gandalf per certi versi ricorda l’interpretazione di Ian Mckellen. Finiti questi due primi Audiolibri, Serkis si è cimentato anche con The Silmarillion. Nonostante questo romanzo, per la natura del testo, esalti meno le abilità vocali dell’attore inglese, anche in questo caso il risultato è, senza ombra di dubbio, superlativo. Sia The Silmarillion che The Hobbit sono stati pubblicati in precedenza in un’altra versione integrale: quella letta da Martin Shaw. Il Silmarillion di Shaw, nonostante sia senza dubbio ben realizzato, presenta alcuni errori sulla pronuncia dei nomi che potrebbero, almeno inizialmente, far storcere il naso ai fan più integerrimi.
Terminato Il Silmarillion non si potrà fare a meno di passare ai Racconti Incompiuti e ai 3 Grandi Racconti : The Children of Húrin ci viene letto da un magistrale Christopher Lee, mentre ai bravissimi Timothy West e Samuel West è stata affidata la lettura di Beren and Lúthien, The Fall of Gondolin, Unfinished Tales. In questi testi, come sappiamo, gli scritti di J.R.R. Tolkien vengono intervallati dai lunghi commenti del figlio Christopher. Così negli audiolibri la voce di Tolkien figlio viene affidata al West padre), mentre
quella di Tolkien padre al West figlio (Samuel). Lo stesso schema viene utilizzato per The Letters of J. R. R. Tolkien e The Fall of Númenor dove la voce di Tolkien viene nuovamente affidata a Samuel West e quella dell’editore rispettivamente a Mike Grady e allo stesso Brian Sibley. Questo schema è molto efficace perché, naturalmente, permette di distinguere in modo chiaro i testi del professore dai commenti del curatore. Sempre in audiolibro si possono trovare: The Adventures of Tom Bombadil, Farmer Giles of Ham, Leaf by Niggle, Letters from Father Christmas, Mr Bliss, Roverandom e Smith of Wootton Major tutti affidati alla voce di Derek Jacobi, Tales from the Perilous Realm realizzato per la BBC e Sir Gawain and the Green Knight, letto da Terry Jones.
La menzione d’onore è riservata a J.R.R. Tolkien e Christopher Tolkien che interpretano direttamente The Homecoming of Beorhtnoth. Questo testo,
pubblicato per la prima volta nel 1953 nel sesto volume di Essays and Studies, è stato pensato dall’autore per la lettura ad alta voce. Tolkien ne fece una registrazione all’interno del proprio garage, con tanto di effetti speciali ottenuti tramite il movimento degli oggetti che aveva a disposizione, per testarne la qualità performativa. A questa registrazione, Christopher Tolkien aggiunse una sua lettura della parte introduttiva, The Death of Beorhtnoth, e del saggio conclusivo Ofermod. Christopher, lui stesso un discreto lettore, nel 1977 ha pubblicato in vinile tre capitoli del Silmarillion: Of Beren and Lúthien e Of The Darkening of Valinor and Of the Flight of the Noldor.
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Tales of the Shire: vivere come un Hobbit!
Private Division, un’etichetta editoriale di Take-Two Interactive Software, e Wētā Workshop, noti per il grande lavoro sul mondo della Terra di Mezzo per le due trilogie cinematografiche di Peter Jackson, ha rivelato il trailer del videogioco Tales of the Shire: A The Lord of the Rings Game. Come già scritto in passato, si tratta di un simulatore di vita Hobbit ambientato nella Terra di Mezzo. Sviluppato da Wētā Workshop Game Studio, una consociata interamente controllata da Wētā Workshop, Tales of the Shire verrà lanciato nella seconda metà del 2024 su Nintendo Switch, PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC tramite Steam. Non è ancora noto se sarà disponibile a prezzo pieno e come sarà in termini di multiplayer e microtransazioni.

