Introduzione allo studio di Tolkien

Il Signore degli Anelli: Edizione LussoIn un’ottica di pluralità di prospettive, vedute ed opinioni, proponiamo oggi lo sguardo di Pierluigi Cuccitto sulla divulgazione e lo studio tolkieniani in Italia. Il nostro vicepresidente Claudio Testi ha già affrontato l’argomento della critica tolkieniana in Italia nel passato durante I Tolkien Seminar della Deutsche Tolkien Gesellchaft (la società tolkieniana tedesca) e di nuovo durante i Tolkien Seminar di Lucca Comics & Games 2018 assieme al nostro presidente Roberto Arduini; guardiamo ora al presente e al futuro, per il quale ci impegniamo costantemente.
Cuccitto gestisce un blog proprio dedicato alla Terra di Mezzo ed al suo creatore, Migrantes of Middle Earth, dove condivide riflessioni sul mondo tolkieniano, i suoi fan ed gli studiosi che vi si dedicano, ed ha già tenuto la conferenza Arte e incantesimo: la magia degli Elfi secondo Tolkien in occasione del Tolkien Day di quest’anno, assieme al gruppo dei Cavalieri delle Mark.

Svelata a Warwick una targa per Tolkien ed Edith

Richard Eddy Warwick Town CouncilJ.R.R. Tolkien, l’autore del Signore degli Anelli e Lo Hobbit sposò la sua compagna Edith Bratt, che allora viveva in città, il 22 marzo 1916 nella chiesa di St Mary Immaculate in West Street. Si erano conosciuti sette anni prima, quando Tolkien aveva 16 anni ed Edith 19. Nell’estate del 1909 si erano innamorati. Il tutore del ragazzo, infatti, lo aveva costretto a non vederla più fino alla maggiore età a causa dei suoi pessimi voti a scuola. La sera del suo ventunesimo compleanno (3 gennaio 1913), Tolkien scrisse a Edith una dichiarazione del suo amore e le chiese di sposarlo. Lei rispose dicendo che era già fidanzata, ma lo aveva fatto perché credeva che Tolkien l’avesse dimenticata. Richard Eddy Warwick Town CouncilI due si incontrarono e sotto un viadotto ferroviario rinnovarono il loro amore, con Edith che restituì l’anello e scelse invece di sposare Tolkien. Una condizione del loro fidanzamento era che lei si convertisse al cattolicesimo per lui. Si fidanzarono a Birmingham, nel gennaio 1913, e si sposarono a Warwick, in Inghilterra, il 22 marzo 1916, prima che lui partisse per il fronte occidentale nella Prima Guerra Mondiale. Per tutta la vita hanno vissuto quasi sempre a Oxford e avuto quattro figli. Ora la coppia è sepolta l’una accanto all’altra in un cimitero di Oxford, vicino a dove Tolkien era professore all’Università di Oxford.

Ad agosto La Caduta di Gondolin di Tolkien

Edizioni deluxe Signore degli AnelliDopo giorni di indiscrezioni e rischio di un pesce d’aprile prolungato, finalmente è ufficiale: questa estate avremo un nuovo inedito di J.R.R. Tolkien. HarperCollins ha annunciato che, per la prima volta, pubblicherà The Fall of Gondolin il 30 agosto di quest’anno. Fin dal 26 marzo il volume era comparso su Amazon.fr elencato semplicemente come Untitled di Tolkien, quindi c’era stata molta speculazione tra gli appassionati su quale fosse l’argomento e se davvero fosse un nuovo titolo.
Amazon.frSul sito dei Tolkiendil, che informalmente rappresenta la società tolkieniana francese, ci erano stato diverse ipotesi, che poi si sono diffuse come un’onda a tutti gli altri siti specializzati, compresi quelli in italiano. Passato il primo di aprile, prima Amazon.co.uk ha iniziato a prendere preordini, poi la Società Tolkieniana inglese ha aiutato a diffondere la notizia, e infine è giunto il comunicato ufficiale di HarperCollins.

L’11 marzo le Lettere a Verona coi Rohirrim

Translators Café - Roberto Arduini, Lorenzo Gammarelli, Giampaolo CanzonieriDomenica 11 marzo alle ore 16:00 l’Associazione Culturale Rohirrim organizza presso la QuiEdit (Via San Francesco 7) a Verona una presentazione della nuova traduzione dell’epistolario di Tolkien, Lettere 1914/1973, pubblicate nel gennaio 2018 da Bompiani (casa editrice acquisita dal Gruppo Giunti) dopo un’assenza dal loro catalogo durata molti anni. Un’occasione per scoprire direttamente dalla voce del traduttore tutte le difficoltà di tradurre Tolkien e le nuove prospettive che apre, in un viaggio attraverso le opere, le idee e gli eventi salienti della vita del Professore guidati dalle sue stesse lettere.
Per non perdere nessun aggiornamento sull’incontro, consigliamo di seguire anche l’evento facebook “Le Lettere di Tolkien”.

Le “nuove” Lettere: l’intervista al traduttore

Tolkien - Lettere 1914-1973Avevamo annunciato, ad aprile, l’arrivo di una nuova traduzione delle Lettere di Tolkien e la fatidica data si avvicina: il 3 gennaio 2018, dopo essere stato fuori catalogo per tanti anni, torna ad essere disponibile l’epistolario del Professore oxoniense. Dall’acquisizione della Bompiani da parte del Gruppo Giunti, si è instaurata una collaborazione tra quest’ultimo e l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, che ci ha permesso di segnalare numerosi errori presenti in varie traduzioni delle opere tolkieniane, portando così ad un miglioramento delle edizioni italiane. Interpellati su quale opera necessitasse prioritariamente di una revisione, abbiamo suggerito non una semplice ristampa riveduta delle Lettere, ma una nuova traduzione. Lorenzo Gammarelli, socio, saggista e traduttore AIST, ha ricevuto l’onere o l’onore di questo compito: ritradurre le lettere del Professore. Già curatore delle edizioni italiane del Cacciatore di draghi e del Fabbro di Wootton Major, della traduzione del volume critico Tolkien e la Grande Guerra di John Garth, Gammarelli è anche studioso tolkieniano, i cui saggi sono apparsi nei volumi All’ombra del Signore degli Anelli (Delmiglio editore), La falce spezzata e C’era una volta…Lo Hobbit (Marietti 1820).
A meno di una settimana dalla fatidica data, vi proponiamo un’intervista col nostro traduttore!

Prima cosa: perché Lettere 1914-1973 e non più La realtà in trasparenza?
«Premesso che il titolo viene scelto dall’editore, non nascondo di avere fortemente caldeggiato questo cambiamento. Il motivo principale è per allinearsi al titolo inglese (e delle altre lingue in cui le lettere sono state tradotte). Poi, per una sorta di onestà intellettuale nei confronti del lettore: sono convinto che il titolo di un testo non narrativo debba riflettere il reale contenuto del libro. Infine, anche perché ho sempre trovato la realtà in trasparenza un titolo forse poetico ma inadatto e poco pertinente, e per me francamente inspiegabile».

Come sei diventato il traduttore delle Lettere?
Lorenzo Gammarelli«In modo decisamente non casuale. Dopo le note vicende societarie che l’hanno riguardata, e forse proprio per rimarcare una discontinuità con il passato, la casa editrice Bompiani ha deciso che era giunto il momento di ripubblicare le Lettere, che da troppi anni erano ormai fuori catalogo; ha chiesto consiglio all’Associazione italiana studi tolkieniani, che attualmente nel nostro Paese è la più importante associazione dedicata allo studio dell’opera di Tolkien, e insieme hanno deciso che non sarebbe stato sufficiente ripubblicarle, ma che stato necessario ritradurle completamente. L’AIST ha suggerito di assegnare a me l’incarico, e dato che la Bompiani già mi conosceva, perché avevo lavorato come curatore delle nuove edizioni del Cacciatore di draghi e del Fabbro di Wootton Major, ecco fatto!
O quasi: in realtà, prima di dare il via, la Bompiani ha dovuto sottoporre il mio nome alla HarperCollins e alla Tolkien Estate, rispettivamente casa editrice inglese e società che detiene i diritti letterari dell’opera di Tolkien, per chiederne l’approvazione. Devo confessare che la settimana in attesa di una risposta da Londra è stata piuttosto ansiogena».

Particolari difficoltà?
«Per me le lettere più difficili da tradurre sono state quelle in cui Tolkien affronta tematiche religiose: il linguaggio di Tolkien, solitamente molto chiaro, si fa più involuto e complicato: ci si trovano termini poco comuni, termini comuni ma con accezioni particolari, costruzioni sintattiche che in inglese non ci si aspetterebbe, citazioni con riferimenti ad autori non famosissimi, spesso con qualche cambiamento, cosicché è anche impossibile risalire alla frase originale».

Lettere - nuova traduzione
Perché sono così importanti le Lettere?
«Sappiamo (in gran parte dalle lettere stesse) che Tolkien non era un fautore del biografismo, e anzi considerava impertinenti i tentativi di leggere la sua opera attraverso dettagli biografici, quindi è molto importante dare alle Lettere il giusto valore come inestimabile fonte di informazioni biografiche e sul pensiero di Tolkien, ma senza spingersi oltre, e soprattutto senza usarle per far dire a Tolkien quello che vogliamo dire noi».

Qual è stata la scoperta più interessante o sorprendente che hai fatto traducendo le Lettere?
«Ovviamente già conoscevo le lettere, e le avevo già lette. Ritraducendole, però, ho potuto apprezzare l’umanità di Tolkien, e quanto, diversamente dalla vulgata comunemente diffusa, fosse informato e interessato al mondo e agli avvenimenti che lo circondavano».

L’ultima edizione inglese delle Lettere è caratterizzata da un indice molto ricco: è stato tradotto?
«Questa edizione delle Lettere ha un indice, più corposo rispetto a quello della vecchia edizione italiana, ma che non si avvicina nemmeno alla complessità e completezza di quello inglese. Considerate che l’indice inglese è stato compilato nel corso di svariati anni da Christine Scull e Wayne Hammond, i due massimi esperti di bibliografia tolkieniana; per quello italiano abbiamo dovuto fare in poco più di un mese».

Come mai direttamente in edizione economica? Non sarebbe stato meglio pubblicare prima un’edizione rilegata?
«Questo dipende da considerazioni editoriali che spettano unicamente all’editore, e sulle quali come traduttore non ho alcuna voce in capitolo. Anche a me sarebbe piaciuta una bella edizione rilegata, ma possiamo sempre sperare: se quella economica dovesse vendere molto, la Bompiani potrebbe forse prenderla in considerazione; quindi, comprate tutti il libro!».

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Dal 3 gennaio 2018 le lettere di Tolkien
– Leggi l’articolo Annunciata una nuova traduzione per le Lettere di Tolkien
– Leggi l’articolo Le Lettere di Tolkien finiscono fuori catalogo

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Christopher si dimette dalla Tolkien Estate

Christopher TolkienChristopher, terzogenito di J.R.R. Tolkien, presidente di fatto della Tolkien Estate, si è dimesso da membro della compagnia, come riportato dal sito web della Tolkien Society. Secondo la “Companies House”, il registro delle compagnie nel Regno Unito, le dimissioni risalgono al 31 Agosto 2017, ma l’atto avrebbe avuto corso effettivo solo in questi giorni per via dei tempi tecnici di notifica e la notizia si è diffusa il 15 novembre. All’interno della Tolkien Estate non cambia molto, visto che Baillie, la moglie di Christopher, e il nipote Michael George (figlio di Michael, fratello di Christopher) rimangono al loro posto di executor all’interno dell’ente giuridico che gestisce e cura i diritti di pubblicazione e sfruttamento degli scritti di Tolkien.

Bompiani: "Beren e Luthien"Non si tratta di una sorpresa, secondo la Tolkien Society. Nella prefazione dell’ultima sua fatica, Beren e Lúthien scrisse: «Nel mio 93esimo anno questo sarà (presumibilmente) il mio ultimo libro in una lunga serie di pubblicazioni degli scritti di mio padre, in gran parte inediti». In effetti, anche se Christopher ha tenuto aperta la possibilità di continuare a dedicarsi alla pubblicazione delle opere del padre, la sua attività in questo senso è stata veramente notevole. In quanto esecutore del patrimonio letterario paterno, dalla morte del padre ha pubblicato 24 opere postume del padre, tra cui una serie di studi accademici e, soprattutto, quelli legati alla Terra di Mezzo Il Silmarillion (1977), I Racconti Incompiuti (1980), i 12 volumi della History of Middle Earth (la HOME 1983-96), I Figli di Hùrin (2007) e Beren e Lùthien (2017).

Logo della "Tolkien Estate"Le dimissioni di Christopher giungono dopo il 29 giugno, giorno in cui si è conclusa ufficialmente la causa legale con la Middle-earth Enterprises e la Warner Bros che, tramite la controllata New Line, avevano prodotto le due trilogie di Peter Jackson e non riconosciuto alcun diritto agli eredi dello scrittore inglese.
Questa risoluzione della causa ha permesso così agli eredi di Tolkien e all’editore inglese di essere coinvolti totalmente nel progetto di Amazon di una serie tv basato sui romanzi di J.R.R. Tolkien, con un impegno previsto per più stagioni. L’annuncio è stato dato il 13 novembre da Amazon che ha acquisito i diritti televisivi globali del Signore degli Anelli e l’imminente serie tv, che verrà trasmessa su Amazon Prime Original, sarà prodotto da Amazon Studios in collaborazione con Tolkien Estate and Trust, HarperCollins e Amazon VideoNew Line Cinema, una divisione di Warner Bros. Entertainment. Il lancio è previsto per il 2020, su Prime Video. Si chiude così un difficile percorso durato ben 50 anni che ha riportato il controllo dell’eredità tolkieniana in mano alla Tolkien Estate, che da ora in avanti avrà un diritto di veto su tutti i progetti legati alla Terra di Mezzo. È il momento migliore per lasciare, quindi. Grazie Christopher.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tolkien Estate e Warner Bros trovano l’accordo
– Leggi l’articolo Ora le slot machine: la denuncia della Tolkien Estate
– Leggi l’articolo Primo round a Warner sulla Tolkien Estate

LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Tolkien Society
– Vai al sito della Tolkien Estate
– Vai al sito della Middle-earth Enterprises

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Il Silmarillion compie quarant’anni!

copertina Il Silmarillion“There was Eru, the One, who in Arda is called Ilúvatar; and he made first the Ainur, the Holy Ones, that were the offspring of his thought, and they were with him before aught else was made. And he spoke to them, propounding to them themes of music; and they sang before him, and he was glad.”
(Esisteva Eru, l’Unico, che in Arda è chiamato Ilúvatar; ed egli creò per primi gli Ainur, Coloro che sono santi, progenie del proprio pensiero, ed essi erano con lui prima che ogni altra cosa fosse creata. Ed egli parlò loro, proponendo loro temi musicali; ed essi cantarono al suo cospetto, ed egli ne fu lieto.)Eru Iluvatar - Jian Guo
Pochi tra gli appassionati tolkieniani non riconosceranno queste parole: così si apre l’Ainulindalë, “La Musica degli Ainur”, il primo capitolo del Il Silmarillion, la raccolta di leggende che, partendo dalla cosmogenesi, narra le antiche storie degli Elfi e degli uomini. Christopher Tolkien diede alle stampe Il Silmarillion 40 anni or sono, nel 1977, proprio questo stesso giorno (in Italia sarebbe apparso l’anno successivo). Invero questo settembre si prospetta come un mese di celebrazioni tolkieniane: oltre a festeggiare l’uscita del Silmarillion, giovedì 21 ricorre l’ottantesimo anniversario della pubblicazione de Lo Hobbit (1937) e venerdì 22 cade il compleanno di Bilbo e Frodo Baggings.

Hilary, il fratello “sconosciuto” di Tolkien

John Ronald e Hilary TolkienDopo aver approfondito la vita della figlia di Tolkien Priscilla nell’articolo Compie gli anni la figlia di Tolkien Priscilla, oggi affronteremo quella del fratello minore del Professore, Hilary Tolkien. La biografia che riportiamo è stata pubblicata sul sito tolkienbrasil.com nell’articolo Hilary Tolkien, o desconhecido irmão de J. R. R. Tolkien e ancora una volta ringraziamo l’autore, Eduardo Stark, che ci ha accordato il permesso di tradurlo e proporlo anche agli appassionati in Italia. Vi auguriamo una buona lettura!

Hilary TolkienIn tutto il mondo lo scrittore J. R. R. Tolkien è stimato per i suoi libri di fantasia e le sue opere legate alla mitologia e alle fiabe. Ma quello che pochi considerano è che lo scrittore aveva un fratello minore, che in un certo modo influenzò la sua vita e determinati aspetti delle sue opere. Poco si sa sulla sua vita e ciò che segue è un insieme di informazioni raccolte da diversi libri e materiali riuniti.
Hilary Arthur Reuel Tolkien, come suo fratello maggiore, nacque a Bloemfontein, nel sud Africa, il 17 di febbraio del 1894. Dato che nacque sano, poco dopo un anno dovette partire per l’Inghilterra con sua madre e suo fratello, nell’aprile del 1895.
Nel 1896, la sua famiglia si trasferì a Sarehole, e poco dopo già stava accompagnando suo fratello maggiore nelle avventure per i verdi campi. Il rapporto tra fratelli si stabilì come naturalmente succede, con giochi e divertimenti vari.
Nel 1900, Mabel Tolkien si convertì al cattolicesimo e cominciò a educare i suoi figli a questa fede. Hilary cominciò gli studi con sua madre, ma non conseguì con successo l’esame per la King’s Edwards School, perché dissero che era “Molto dispersivo e lento nella scrittura”.
Nel 1904 Hilary prese il morbillo, che si aggravò e si trasformò in una tosse forte e una polmonite. Venne quindi mandato dai suoi nonni, a Suffield, per riprendersi. Poco dopo, sua madre morì a causa del diabete e divenne orfano come suo fratello.
Hilary TolkienDa allora i due fratelli andarono a vivere come pensionati, nel 1908 al 37 Duchess Road e nel 1911 andarono a vivere con Beatrice Suffield, vedova del fratello minore di Mabel. Nella casa della zia Beatrice, Hilary passava bei momenti assieme a suo fratello, tirando sassi ai gatti che stavano sotto la finestra della camera. Egli frequentava altresì l’Oratorio di Birmingham, studiava alla King’s Edward School e accompagnava suo fratello a scuola.
Di questo periodo, J. R. R. Tolkien ricorda in una lettere del 1968 (lettera 306) che “L’osservanza delle regole religiose era stretta. Hilary e io dovevamo, e di solito lo facevamo, servire Messa prima di inforcare le nostre biciclette per andare a scuola in New Street“.
I due fratelli erano inseparabili e insieme creavano varie storie di fantasia, mescolata con la realtà. Fu in questo periodo che Ronald creò storie per suo fratello minore e entrambi si avventuravano nella zona rurale e nei prati verdi.

Nel 1910 Hilary lasciò la scuola per entrare nell’impresa di suo zio Walter Incledon, che si occupava di commercio di oro e pietre preziose. Successivamente aiutò sua zia Jane Neave nella fattoria Phoenix, che apparteneva a Brookes-Smith nel villaggio di Gedling, Nottinghamshire.
Gita in Svizzera - TolkienNell’inverno del 1911, J. R. R. Tolkien e suo fratello Hilary fecero un viaggio in Svizzera con la famiglia Brookes-Smith. La foto a destra mostra il gruppo intero da destra a sinistra: Doris Brookes-Smith, Tony Robson, Colin Brookes-Smith, Phyllis Brookes-Smith, Rev. C. Hunt (da Hurst Green), un amico di J. R. R. Tolkien, Jane Neave (zia di Tolkien), Hilary Tolkien (col maglione bianco), una donna, Tolkien (con una sciarpa), Jeanne Swalen (una tata svedese), Muriel Hunt, Dorothy Le Couter (ispettrice di scuola), Helen Preston (un’amica di Jane Neave), e una guida svedese.
Questo viaggio in seguito influenzò lo scrittore J. R. R. Tolkien, in particolare l’immagine che egli aveva di Gran Burrone e il viaggio di Bilbo. Come afferma una lettera del 1967, una lettera per suo figlio Michael:
Il viaggio degli hobbit (di Bilbo) da Rivendell al di là delle Montagne Nebbiose compresa la scivolata sulle pietre che cadevano fino ai boschi di pini è basato sulle mie avventure del 1911: l’annus mirabilis di sole di cui praticamente non cadde una goccia di pioggia tra aprile e fine di ottobre, tranne che alla vigilia e la mattina dell’incoronazione di Giorgio V.
Hilary Tolkien esercitoCome iniziò la guerra del Regno Unito contro la Germania nel 1914, Hilary si arruolò nel reggimento reale del Warwickshire. Egli fu ferito da delle schegge nel 1916, trasportando munizioni alla frontiera di Passchendaele, nel Belgio. Per le sue gesta militari, Hilary si guadagnò varie medaglie, alcune delle quali sembrano essere state erroneamente attribuite a “Folkien”.
Non avendo nessuna moglie e nessuna madre fu a Edith, moglie di suo fratello Ronald, che le lettere dell’esercito erano inviate. Appena finì la guerra, egli tornò in Inghilterra nello stesso giorno del suo compleanno.
Hilary Tolkien servì l’esercito come Bugler (trombettiere), mentre Bilbo Baggins fu assunto dai nani come un Burglar (ladro, scassinatore), un gioco di parole che l’autore de Lo Hobbit può aver incluso nelle sue storie e gli piaceva fare.
Il 22 novembre del 1917 Hilary fu scelto da suo fratello maggiore per essere il padrino di battesimo del suo primo figlio: John Tolkien, dimostrando che i fratelli Tolkien erano ancora uniti alla memoria e alla fede della loro madre nella tradizione della Chiesa Cattolica. E ancora, in omaggio a suo fratello, J. R. R. Tolkien altresì diede nome al suo secondo figlio Michael Hilary Reuel Tolkien nel 1920.

Come suo fratello, Hilary adorava tutto ciò che riguardava la natura. Dopo la guerra, egli comprò un frutteto di prugne vicino a Evesham, Worcestershire. Poco tempo dopo, suo fratello, con la polmonite, si recò per riprendersi nella sua fattoria nel 1923. Allo stesso modo egli acquistò un vivaio a Blackminster.
Ronald e Hilary resteranno molto vicini per tutta la vita, scrivendosi lettere regolarmente. Egli fu la persona a cui Ronald scriveva quando la sua notorietà e i suoi obblighi professionali pesavano molto. Erano costati gli incontri a feste familiari come matrimoni, compleanni e battesimi.
Disegno di Hilary TolkienHilary aveva l’abitudine di fare illustrazioni e biglietti per inviarli ai famigliari, un’abitudine che aveva preso da sua madre e da suo fratello maggiore. A sinistra una illustrazione fatta da Hilary Tolkien.
Nel 1928, Hilary si sposò con Annie Madeline Matthews ed ebbero tre figli Gabriel (1931), Julian (1935) e Paul (1938).
Hilary fu una delle prime dodici persone che ricevettero una copia de Lo Hobbit firmata dall’autore, subito dopo la pubblicazione il 21 settembre del 1937. Quando adottò un cane, Hilary lo chiamò Bilbo Baggins. Bilbo quando il cane era buono e Baggins quando era arrabbiato.
Il successo del Signore degli Anelli sorprese tutta la famiglia Tolkien. Nemmeno lo stesso autore credeva che il successo raggiungesse le proporzioni a cui arrivò. Per il fatto di vivere in una zona rurale, Hilary in un certo modo fu lontano dalla popolarità di suo fratello, ma sapeva degli avvenimenti dalle lettere che riceveva.

Alla morte di suo fratello maggiore nel 1973, Hilary contribuì con delle informazioni per il biografo Humphrey Carpenter, che stava scrivendo una biografia autorizzata della vita di J. R. R. Tolkien, tuttavia egli non arrivò a vedere l’opera completata, perché morì nel 1976 a Evesham, Worcestershire, nel Regno Unito.

Compie gli anni la figlia di Tolkien Priscilla

Ieri, 18 giugno 2017, si celebrava il compleanno di Priscilla, unica figlia femmina di Tolkien, e l’AIST lo festeggia proponendovi la traduzione della biografia (attualmente parziale) proposta dal sito tolkienbrasil.com negli articoli A vida de Priscilla Tolkien – Parte 1 e A vida de Priscilla Tolkien – Parte 2. Ringraziando l’autore, Eduardo Stark, che ci ha accordato il permesso di tradurlo e proporlo anche agli appassionati in Italia, vi auguriamo una buona lettura!

Priscilla TolkienQuando ci si occupa dei discendenti di Tolkien l’attenzione è sempre rivolta a Christopher Tolkien, per essere l’erede letterario di suo padre, per aver editato le opere postume e averne commentato la maggior parte. Ma molte volte viene trascurata la vita della figlia di Tolkien, che altresì svolse un ruolo importante nelle attività sociali e nella diffusione delle opere di suo padre.
Priscilla Tolkien visse a fianco di suo padre per molti anni e ciò deve aver comportato una serie di contributi nella produzione delle opere. È risaputo che i suoi figli furono importanti per l’ispirazione iniziale delle sue prime storie infantili che culminarono con la pubblicazione de Lo Hobbit. Pertanto, conoscere un poco su Priscilla implica altresì comprendere di più il professor Tolkien.
La settimana scorsa Priscilla Tolkien, il 18 giugno 2014, ha festeggiato il suo 85° compleanno. Questo articolo ha lo scopo di prestare un modesto omaggio e mostrare ai lettori un poco della vita della cara figlia del professor J. R. R. Tolkien.
Ė importante sottolineare che non si tratta di una biografia completa, che questo articolo è stato scritto solo basandosi su informazioni comuni e già pubblicate precedentemente in libri, siti, giornali e altre fonti di informazioni. L’intenzione è di dare una prospettiva della vita di Priscilla Tolkien nella miglior forma e con una certa completezza.
Per la migliore fruizione dell’articolo è utile che il lettore abbia una ragionevole conoscenza della vita del professor Tolkien, dato che la vita di Priscilla era intimamente correlata alla vita di suo padre negli anni dal 1929 al 1973. Si deve considerare il testo come una sorta di complemento alla biografia di Tolkien.

Annunciata una nuova traduzione per le Lettere di Tolkien!

AIST alla Bologna Children's Book FairUna meravigliosa notizia per gli appassionati di Tolkien italiani: fuori catalogo da molti anni, torna l’epistolario del Professore! La fantastica novità è stata annunciata durante l’intervento Camminare tra gli Elfi: le difficoltà di tradurre J. R. R. Tolkien con Roberto Arduini (presidente AIST), Giampaolo Canzonieri (saggista e traduttore AIST) e Lorenzo Gammarelli (traduttore AIST), tenutosi alla Bologna Children’s Book Fair martedì 4 aprile.
Sul canale YouTube dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani è possibile vedere il filmato realizzato durante l’intervento, in cui si annuncia l’uscita della nuova traduzione delle Lettere.

Tolkien Birthday Toast: brindate al Professore

Tolkien-Lord of the Middle-earth - Jian GuoL’attenzione per la cronologia e le date contraddistingue l’opera tolkieniana e tra di esse i compleanni sono un’occorrenza da non sottovalutare, dalla festa a lungo attesa del centoundicesimo compleanno di Bilbo, agli inizi del Signore degli Anelli (e Frodo lo celebra lo stesso giorno), al fatto che Sméagol trovi l’Unico proprio il giorno del suo compleanno.
Nel Fabbro di Wootton Major, forse meno noto, c’è un compleanno che segna un momento altrettanto cruciale: il figlio del fabbro del villaggio, il giorno del suo decimo compleanno si imprimerà sulla fronte una stella fatata che segnerà il corso della sua vita e il suo avventurarsi nel reame di Feeria.
Nato a Bloemfontein (Sudafrica) il 3 gennaio del 1892, Tolkien, l’uomo che ci ha raccontato di Feeria e della Terra di Mezzo, festeggerebbe oggi il 125esimo compleanno e, come ogni anno, coloro che amano le sue opere non mancano di celebrare questa lieta ricorrenza.

2 settembre 1973: morte e immortalità di Tolkien

JRR-Tolkien-coloreIl 2 settembre una triste ricorrenza attende tutti gli appassionati tolkieniani: l’anniversario della morte del professore. Tolkien si spense a Bournemouth, una cittadina costiera del sud dell’Inghilterra. Il professore si trovava a Bournemouth in visita ad alcuni amici, dopo aver vissuto lì per quasi 4 anni ed averla lasciata dopo la morte di Edith nel 1971, facendo ritorno ad Oxford. A risultare fatale per Tolkien fu un’ulcera gastrica con emorragia, sebbene inizialmente i medici fossero ottimisti in merito. Al capezzale del professore, due dei quattro figli, il maggiore John e la minore, Priscilla. J.R.R. Tolkien oggi riposa assieme all’amata moglie Edith nel cimitero Wolvercote, a Oxford, dove sulla lapide sono incisi anche i nomi Beren e Lúthien, gli innamorati la cui storia svolge un ruolo fondamentale nel Silmarillion.

Una targa a J.R.R. Tolkien al Pembroke College

Memorial PembrokeOxford è una città che svolse un ruolo fondamentale nella vita di Tolkien, nella cui università egli trascorse gran parte della propria vita, prima come studente all’Exeter College e poi come professore di anglosassone e di lingua e letteratura inglese. Nella città il genio di Tolkien viene già celebrato durante l’Oxonmoot, evento ospitato in uno dei college dell’università ed organizzato dalla Tolkien Society nel fine settimana più vicino al compleanno di Bilbo e Frodo (che cade il 22 settembre), e, in maniera permanente, nell’Oxford University Parks, dove crescono due alberi nominati Telperion e Laurelin e dove è stata affissa una targa commemorativa dedicata a Tolkien su una delle panchine (leggi il nostro articolo Telperion e Laurelin si trovano a Oxford). Eppure secondo gli appassionati delle opere del professore si potrebbe fare ancora di più ed un nuovo omaggio a Tolkien è già in programma.

8 Marzo: Le donne nella vita di Tolkien

donne in TolkienIl rapporto del professore oxoniense col genere femminile è un argomento oggetto di molte discussioni, spesso interpretato in maniera fin troppo semplice, traendo conclusioni principalmente dalle evidenze più superficiali, ma per una risposta realmente soddisfacente è necessario uno sguardo tanto ampio quanto penetrante. Non basta infatti la mera proporzione numerica tra personaggi maschili e femminili per definire l’atteggiamento di Tolkien nei confronti della donna.
Molti avranno notato la mancanza di donne che svolgano un ruolo diretto nello Hobbit, ma più raramente si sottolinea il fatto che il lato avventuroso di Bilbo è un’eredità materna.
Spesso si lamenta il fatto che Éowyn abbandoni le vesti dell’eroina del campo di battaglia per indossare i panni di moglie, ma pochi notano il fatto che se la fanciulla di Rohan sa impugnare una spada significa che qualcuno si è assunto il compito di insegnarle a combattere.
Per comprendere al meglio la posizione di Tolkien nel delicato quadro degli studi di genere è importante prestare attenzione tanto alla storia del professore quanto alle storie che egli scrisse.

A Birmingham nuove idee per la torre di Tolkien

Birmingham: Perrott's FollyI luoghi tolkieniani sono sempre affascinanti, così come lo è scoprire in che modo il Professore ha raccolto ispirazioni dalla realtà che lo circondava, per poi rielaborarle e inserirne echi nelle sue storie. Si pensa che uno di questi luoghi possa essere la Perrott’s Folly, una torre di pietra alta circa trenta metri che si trova a Edgbaston, alla periferia di Birmingham. Già a prima vista sembra essere un luogo che merita di essere scoperto e che racconta una storia interessante, come suggerisce il nome inconsueto. Venne infatti costruita nel 1748 da John Perrott, ufficialmente come padiglione di caccia; la leggenda però narra che il suo vero scopo fosse osservare le infedeltà della moglie, o forse, la sua tomba (ne abbiamo già parlato qui). Successivamente divenne una stazione di osservazione meteorologica, per poi essere chiusa nel 1979.

Yule, la festività invernale degli Hobbit

JólasveinarBuon Natale! O meglio, dovremmo dire «Buon Yule», come scrive J.R.R. Tolkien in una lettera (n. 347). L’equivalenza tra Natale e Yule è una delle lezioni trasmesse dalle sue opere, ma in realtà, come spesso accade, si tratta solo di un errore della traduzione italiana. Nello Hobbit pubblicato da Adelphi e tradotto da Elena Jeronimidis Conte, il termine “Yule-tide” appare infatti tradotto in italiano come “periodo natalizio”. Intervistato dall’Oxford Times (il 22 dicembre 1972), l’autore separava nettamente i due termini spiegando che «non c’è niente che non mi piace nel Natale, in particolare; io l’ho soltanto diviso in due. C’è “Yule”, che significa la parte dei regali, dell’albero di Natale e di queste cose; e poi c’è il “Natale”, che è la festa religiosa e della pace». Per capire meglio, passiamo in rassegna l’uso del termine nelle opere di Tolkien.

Ad Assisi Tolkien e le Lettere di Babbo Natale

Assisi: Bosco di SanFrancescoAll’età di 3 anni il primogenito di J. R. R. Tolkien, John, vide avverarsi quello che è probabilmente il sogno più diffuso tra i bambini: vedersi recapitare una lettera di Babbo Natale. Dal 1920 al 1943 ogni Natale, e occasionalmente anche qualche settimana prima, i figli del professore ricevevano una lettera dal personaggio fantastico che popola l’immaginario di miliardi di persone, che non conosce confini geografici e attraversa lo scorrere del tempo con la stessa facilità. Evocato dalla penna di Tolkien, che ne veste i panni con grande perizia, l’autore delle lettere è il Babbo Natale che tutti i bambini sognano e contemporaneamente possiede tratti che solo la fantasia di Tolkien gli può donare:
Edith Tolkien con i figli Priscilla e Christopherlo troviamo infatti affiancato da un nuovo compagno, l’Orso Bianco del Nord (nell’originale North Polar Bear), protagonista di tante disavventure, tanto importante e caro all’anziano da poter intervenire nelle lettere aggiungendo delle postille personali. Scopriamo anche particolari sconosciuti sulla famiglia di Babbo Natale: compaiono infatti, sebbene solo in pochi accenni, il fratello verde di Babbo Natale, il quale porta il suo stesso nome (Nicholas, Nicola nella traduzione italiana), ed il padre dei due, Nonno Yule, che lascia scorgere per un istante la complessa storia della festività invernale.
Attraverso la lente dell’immaginazione del professore anche elementi classici della tradizione natalizia assumono nuove connotazioni: i più famosi aiutanti di Babbo Natale, gli elfi, oltre ad impacchettare regali diventano anche capaci guerrieri che difendono le cantine (usate come magazzini) dagli attacchi dei goblin, intenzionati a rubare i giocattoli destinati ai bambini (specialmente quelli meccanici, particolare tramite il quale l’appassionato tolkieniano già avverte assonanze coi goblin dello Hobbit).
Lettere di Babbo NataleLe Lettere di Babbo Natale è una lettura tanto per i più piccoli quanto per i grandi appassionati di Tolkien, che potranno scorgere in questo microcosmo semplificato echi che richiamano alla mente le opere più famose e complesse del professore come la passione per i fuochi d’artificio che accomuna Babbo Natale (e l’Orso Bianco del Nord) e Gandalf, la presenza costante di un giardiniere persino in un luogo dominato dal gelo (ruolo rivestito dall’infaticabile Samvise Gamgee nel Signore degli Anelli) e il nome dell’elfo che Babbo Natale sceglie come segretario, Ilbereth, che riporta alla memoria la Valië Elbereth. Ritroviamo vari aspetti delle opere di Tolkien: l’appassionato linguista, che fa creare un alfabeto all’Orso Bianco del Nord dai segni lasciati sulle pareti delle grotte dai goblin, l’artista, poiché quasi tutte le lettere sono decorate ed accompagnate da un’illustrazione dell’evento principale narrato in quell’occasione, e infine il poeta, con un componimento contenuto nella lettera del 1938. Persino in una ricorrenza portatrice di gioia e speranza si avverte però lo spettro della Seconda Guerra Mondiale, così come il ricordo della Prima pervade la maggioranza della produzione tolkieniana. Babbo Natale fa riferimento al conflitto dal 1939 fino all’ultimo messaggio, datato 1943, anno in cui Priscilla (la minore dei figli di Tolkien, nella foto insieme Christopher e la madre Edith) ormai quattordicenne appese per l’ultima volta la propria calza.

Telperion e Laurelin si trovano a Oxford

Oxford University Park: sentiero lungo il fiume«Ecco dal tumulo levarsi due snelli virgulti; e in quel momento il silenzio stava sul mondo intero, e altro suono non si udiva salvo il cantico di Yavanna. Alle sue note, gli alberelli crebbero e divennero belli e alti e si coprirono di fiori; e così nacquero al mondo i Due Alberi di Valinor. Di tutte le cose fatte da Yavanna, sono essi le più rinomate, e tutte le narrazioni dei Giorni Antichi si imperniano sul loro destino».
Oxford University Park: Telperion nel 2007Nel Silmarillion il computo del tempo iniziò così, con la creazione dei Due Alberi: Telperion, dalle foglie verde scuro e argento, e Laurelin, dalle foglie verde chiaro e dai fiori dorati. Entrambi emanavano luce propria, e l’alternarsi dei loro periodi di splendore, rispettivamente argentato e dorato, scandì le giornate di Valinor, fino all’Ottenebramento a opera di Melkor. Yavanna raccoglieva in pozze la rugiada luminosa che cadeva dalle loro foglie, e anch’esse erano fonte di luce, la stessa che Fëanor instillò nei suoi Silmarilli; la Valie inoltre creò la luna e il sole dall’ultimo fiore e dall’ultimo frutto degli Alberi, e Varda creò dalla luce di Telperion nuove stelle per la venuta degli Elfi.

Presto all’asta due lettere inedite di Tolkien

Tolkien scriveLa florida corrispondenza tenuta da Tolkien è fonte di grande utilità per comprendere le sue opere e l’uomo dietro di esse, fornendo a studiosi ed appassionati dettagli altrimenti destinati all’oblio. Numerose lettere vennero date alle stampe nel 1981 dal figlio Christopher in una raccolta dal titolo The Letters of J. R. R. Tolkien (in italiano La realtà in trasparenza, volume edito prima dalla Rusconi nel 1990 e poi dalla Bompiani nel 2001, ora fuori catalogo), ma tale opera resta una selezione parziale. Questo mese due lettere di Tolkien ai fan stanno per essere messe all’asta ed entrare a far parte della collezione di qualche fortunato estimatore del professore oxoniense.

Le lettere di Tolkien ai figli per Natale

Immagine dalle Ogni dicembre, poco prima di Natale, una busta con un francobollo proveniente dal Polo Nord arrivava per i figli di J.R.R. Tolkien. All’interno c’era una lettera scritta in fretta e furia e dei bellissimi disegni o schizzi a colori. Le lettere portavano la firma di Babbo Natale in persona. Chi le scriveva era in realtà il compassato professore di Oxford, che dieci anni dopo si sarebbe trovato a scrivere Lo Hobbit e in seguito il suo capolavoro, Il Signore degli Anelli. La prima delle Lettere di Babbo Natale porta la data del 1920 ed è rivolta al primogenito di casa Tolkien, John, che all’epoca ha soltanto tre anni. L’ultimo messaggio, invece, risale al 1943 ed è indirizzato alla quarta e ultima figlia dello scrittore, Priscilla, già quattordicenne ma, a quanto pare, decisamente restia a troncare i rapporti con il caro vecchio «Babbo Natale». Infilate in buste bianche di neve, ornate di disegni, affrancate con francobolli delle Poste Polari e contenenti narrazioni illustrate e poesie, in tutti quegli anni esse continuarono ad arrivare a casa Tolkien, portate dal postino o da altri misteriosi ambasciatori per i figli del professore: oltre John e Priscilla anche per Michael e Christopher. Le lettere erano anche contraddistinte da differenti grafie: energica anche se un po’ tremolante quella di Babbo Natale; grossolana e all’occorrenza scorretta quella del suo principale aiutante l’irruente Orso Polare; raffinata e filiforme infine quella dell’elfo Ilbereth, che fa la sua comparsa nel 1936, proprio quando Tolkien sta ultimando la stesura dello Hobbit. Babbo Natale vive al Polo Nord, nella grande Casa di Roccia.

Immagine dalle Con lui vivono l’Orso Polare e i cuccioli suoi nipoti, tra cui Paksu e Valkotukka (“Grasso” e “Pelobianco”); gli Uomini-di-neve e i loro bambini; gli Gnomi Rossi e gli Elfi (uno dei quali è appunto Ilbereth, che diventerà segretario di Babbo Natale). L’Orso Polare (detto, in lingua artica, anche “Karhu”) lo aiuta a confezionare i pacchi con i doni; Paksu e Valkotukka gli scombinano l’organizzazione della casa; le renne lo accompagnano nei viaggi; gli Elfi difendono tutti contro i Folletti; e Babbo Natale, tra un fuoco d’artificio dell’Aurora Boreale e una visita dell’Uomo della Luna (impegnato a mettere ordine tra le stelle), passa il tempo, oltre che a consegnare doni, a descrivere (a disegnare) con ordinato disordine il disordinato ordine del suo mondo.

Poesia inedita all’asta a Londra il 13 novembre

Libro all'astaÈ stata scoperta una poesia scritta da J.R.R. Tolkien su una cartolina che sembra essere inedita e andrà all’asta mensile giovedi 13 novembre 2014 a Londra da Bloomsbury Auctions in una vendita insieme ad altri libri e importanti opere su carta. E come capita sempre in questi ultimi anni, gli studiosi si interrogano sull’autenticità della cartolina. Tra le altre opere messe all’asta sono numerose le chicche sullo scrittore inglese.C’è ad esempio la prima stampa di The Devil’s Coach-Horses, pubblicata nel lugli 1925 della rivista specialistica The Review of English Studies (stimata tra i 383 e i 511 euro).
Lettera 1972 Molte copie firmate dall’autore: una ottava edizione dello Hobbit (1958), Il Signore degli Anelli in tre volumi, di differenti edizioni (1961-62), Le Avventure di Tom Bombadil, Il Silmarillion, Fabbro di Wootton Major, Albero e Foglia, ecc. Due sono invece le lettere firmate da Tolkien in vendita, entrambe inviate a Fay Darrington: una del 16 novembre 1971, l’altra del 16 febbraio 1972.

Dopo più di 40 anni sulle orme di Tolkien

Vita: Edith e Ronald TolkienIl 2 settembre di 41 anni fa se ne andava l’uomo che ci ha regalato un sogno. Il 2 settembre 1973, J.R.R. Tolkien salutava il mondo primario per recarsi probabilmente in quella Terra di Mezzo che abbiamo imparato a conoscere attraverso i suoi scritti. Ci lasciava anche per andare a riabbracciare la sua amata Edith, partita appena due anni prima. Da allora entrambi riposano insieme nel cimitero Wolvercote, alla periferia di Oxford. Per ricordare lo scrittore inglese, l’Associazione romana studi Tolkieniani ha deciso di ripercorre un luogo poco conosciuto dell’Inghilterra, la regione dello Yorkshire, che ebbe un’influenza diretta su di lui. Lo facciamo anche perché, a oltre 40 anni dalla scomparsa, sono i molti i luoghi che aspirano alla Terra di Mezzo e al suo autore, non ultima la Nuova Zelanda, terra dove sono stati girate le due trilogie di Peter Jackson.
In Inghilterra, da alcuni decenni i lettori di Tolkien sono andati in visita a Oxford o Birmingham, posando per foto fuori delle case in cui ha vissuto, Oxford: il pub Eagle and Childvisitando i diversi college dove ha studiato o dove in seguito è divenuto “tutor” o docente, rendendo omaggio alla sua tomba oppure perfino andando a bere al Eagle and Child, uno dei suoi pub preferiti. L’industria turistica sta affinando le proprie risorse offrendo Tolkien Tour dedicati. Nell’aprile di quest’anno Birmingham ha pubblicato una brochure sul sentiero Tolkien, brochure che raccomanda di visitare il mulino di Sarehole, Moseley Bog, le case ove Tolkien un tempo ha vissuto, e i luoghi che ha adorato. Un aspetto dannoso del turismo sta però facendo capolino: luoghi che hanno solo un contatto superficiale con Tolkien o, in casi estremi, nessun collegamento in assoluto cercano di saltare sul carro dello sfruttamento turistico.

Il Libro di Giona sarà infine pubblicato

InklingsSe ne era parlato qualche anno fa, ma poi il libro non uscì. Ora riappare in una rivista. Il numero dell’ottobre 2014 del Journal of Inklings Studies (il Vol.4, n.2), una rivista confessionale dedicata al gruppo letterario di cui J.R.R. Tolkien fece parte, avrà infatti un numero speciale dedicato al rapporto dei diversi membri degli Inklings con la Bibbia. Tra gli argomenti trattati, ci saranno articoli sul paradosso di C.S. Lewis («Signore, bugiardo o pazzo»), l’uso di Lewis della Bibbia nei suoi colloqui alla RAF, Lewis e San Girolamo, e la filosofia della creazione secondo Tolkien. Il numero comprenderà la recensione originale di Charles Williams della Bibbia in inglese comune, ma soprattutto ci sarà un inedito lungamente annunciato: la traduzione che Tolkien fece del «Libro di Giona» per l’edizione inglese della Bibbia di Gerusalemme.

Si allarga a Birmingham il paradiso di Tolkien

birmingham moseley bogUna riserva naturale che fu fonte di ispirazione per J.R.R. Tolkien sarà ingrandita per includere un’area erbosa finora dimenticata. Il Wildlife Trust for Birmingham and the Black Country ha stanziato più di 40.000 sterline per proseguire il proprio sforzo di trasformare il sito di Moseley Bog e Joy’s Wood in una delle riserve naturali più accessibili dell’area. La zona «dimenticata» collegherà il sito al Mulino di Sarehole e al resto dello Shire Country Park, dove Tolkien giocava da ragazzino.