Tutto pronto per la Mythcon 44, il più grande convegno statunitense dedicato a Tolkien e agli Inklings. La manifestazione annuale della Tolkien Society in Usa, cioè la Mythopoeic Society, quest’anno si terrà dal 12 al 15 luglio 2013 alla Michigan State University, a East Lansing, in Michigan naturalmente.
Gli ospiti d’onore saranno Franny Billingsley, scrittrice di romanzi fantasy e libri per bambini (vincitrice del Mythopoeic Fantasy Award nel 2000) e Douglas A. Anderson, è uno studioso sui temi della fantasia e della letteratura medievale, specializzato nell’analisi testuale delle opere di Tolkien. Ha vinto due volte il Award for Inklings Studies: nel 1990 per Lo Hobbit Annotato, e nel 1994 per il suo lavoro con Wayne G. Hammond, JRR Tolkien: A Bibliography.
Il tema di questa edizione del convegno sarà Verde e coltivazione: la terra e i suoi abitanti nel Fantasy. Il programma prevede numerose conferenze, diverse delle quali di ambito prettamente tolkieniano. Tra gli studiosi già confermati ci sono David Bratman, Jason Fisher, il duo Wayne Hammond e Christina Scull, quasi tutto lo staff di Vinyar Tengwar: Carl Hostetter, Arden Smith e Chris Gilson. L’accesso al convegno è a pagamento (95 dollari per i non associati, gratis per i minori di 12 anni). Maggiori informazioni si possono trovare andando nella sezione dedicata del sito della società statunitense.
Autore: Roberto Arduini
Tolkien a San Marino: un omaggio allo Hobbit
Anche San Marino rende omaggio a J.R.R. Tolkien. Lo fa con una serata tutta dedicata all’autore del Signore degli Anelli e dello Hobbit. L’occasione viene dalla diciassettesima edizione di Olnano Estate 2013, l’evento estivo promosso dal centro sociale S. Andrea, dalla fondazione ritrovo dei lavoratori di Serravalle e dalla giunta di Castello di Serravalle. Proprio il castello dei Malatesta ospita la manifestazione, che unisce l’opportunità di dar vita al centro storico accogliendo i turisti che vengono della riviera adriatica e la volontà di fare cultura.
Diffuso online il fanfilm Diari dalla Terza Era
Forse qualche lettore distratto lo avrà dimenticato, per questo torniamo sull’argomento, ma con nuove immagini inedite e altre piccole chicche. Come avevamo annunciato, il 5 luglio 2013 è stato rilasciato quello che è a tutti gli effetti il primo fanfilm italiano dedicato a J.R.R. Tolkien. Si tratta dei Diari dalla Terza Era, un progetto nato dalla volontà di riprendere le vicende narrate nel Silmarillion e nel Signore degli Anelli dello scrittore inglese e raccontare un particolare episodio dopo la caduta del regno di Angmar del Nord. Il film è stato ideato da Claudio Ripalti e Daniela Cancellieri (anche costumista), con la regia dello stesso Claudio Ripalti. Le musiche sono di Enrico Ripalti (fratello di Claudio), con un album all’attivo ma di tutt’altro genere. Il protagonista, Alessandro Gabbianelli, e il coprotagonista, Gualtiero Stipa, sono attori esordienti. Come il resto del cast, che tra attori e comparse conta una ventina di elementi.
La trama: attraverso gli occhi del vecchio saggio delle terre del Nord, vengono ripercorsi gli episodi della Terza Era del mondo di Arda, quando tutti gli uomini riuniti assieme si opposero al dominio del Re Stregone di Angmar e alla fine lo sconfissero.
Il più coraggioso degli uomini, anche detto «il campione», tenterà di sconfiggere l’unico sopravvissuto nelle schiere del Male nonostante la profezia che descrive lo Stregone così: «Egli è colui che non può essere ucciso da nessun uomo…». «Diari dalla Terza Era» è una produzione indipendente, senza scopo di lucro, girata nei mesi di aprile e maggio 2013, con un budget di appena 1.400 euro, nelle Marche tra la provincia di Pesaro e la provincia di Ancona.
La visione è completamente gratuita ed è possibile in fondo all’articolo.
Esce una nuova edizione illustrata per Lo Hobbit
Lo Hobbit si rinnova e torna al suo spirito originario. E nel far questo, l’editore inglese HarperCollins ha concesso l’occasione della vita a una giovane artista. La casa editrice ha infatti annunciato che il 12 settembre 2013 verrà pubblicata una nuova edizione della prima opera di J.R.R. Tolkien, con oltre 150 illustrazioni a colori di Jemima Catlin. L’obiettivo degli editori è quello di rendere disponibile un’edizione del libro accessibile ai bambini, che darà ai giovani lettori la possibilità di godersi il racconto classico nel suo spirito originale. Ed è un segnale importante perché la tendenza di questi ultimi anni era quella piuttosto di fare affidamento sulle immagini, a volte spaventose, tratte dai film di Peter Jackson.
Aprirà a settembre il museo su Tolkien
Dopo circa 7 anni di lavori, a fine settembre verrà inaugurato il Greisinger Museum, ovvero il primo museo al mondo interamente dedicato alla Terra di Mezzo. È la più grande collezione di opere pittoriche, disegni, libri, armi, merchandising e tutto quel che è stato realizzato o ispirato dalle opere del professor Tolkien. Ci eravamo già occupati del museo, con un’intervista a Ivan Cavini, che potete leggere qui. Il museo deve il suo nome a uno dei più importanti collezionisti del mondo di Tolkien, che è riuscito a realizzare il sogno di molti appassionati di Tolkien: una vera e propria casa hobbit nel proprio cortile. Ma ad accogliere i visitatori ci saranno altri 300 metri quadrati di ambienti a tema, 6 sculture alte fino a sette metri (le cosiddette «big-ature lifesize»), quadri, libri, un cinema con schermo ad alta definizione, e molto altro ancora sul mondo immaginario dell’autore del Signore degli Anelli. Un luogo a metà tra la cultura e l’intrattenimento, voluta e creata da appassionati della Terra di Mezzo per gli appassionati della Terra di Mezzo.
Una tesina per domarli: Tolkien e la maturità
Anche quest’anno mezzo milione di ragazzi sta affrontando i famigerati e tanto temuti esami di maturità. Per la precisione per la maturità 2012-13 sono esattamente 491.491, divisi in 468.915 interni e 22.576 esterni, 441.287 nelle scuole statali e 50.204 nelle paritarie. Hanno dovuto superare le prove scritte in italiano, latino o matematica o altre materie specifiche degli istituti. Lunedì, la terza prova, il «quizzone» con domande a risposta multipla e aperta, prediposto dalle singole commissioni interne. Poi, il colloquio orale, l’ultimo sforzo prima del conseguimento, si spera, del diploma di maturità. Tutto dovrà comunque concludersi, come stabilito dal decreto ministeriale, entro il 18 luglio. C’è anche la letteratura fantastica tra le tracce della seconda prova per i licei linguistici, con un estratto dalla Terra degli uomini di Antoine de Saint-Exupéry, pubblicato nel 1939 e premiato come miglior romanzo dall’Académie Française, ma oscurato quattro anni dopo dal successo del Piccolo principe. Perché occuparci tanto degli esami di maturità? Perché mai come quest’anno proprio il colloquio orale avrà come protagonista J.R.R. Tolkien! Certo, presentarsi parlando di Elfi, Hobbit e Nani potrebbe suscitare qualche pregiudizio nei professori, ma con i collegamenti giusti li si può lasciare a bocca aperta. Le tematiche delle opere e la stessa vita di Tolkien, infatti, sono perfette come base di partenza per un percorso che tocchi argomenti e autori molto importanti senza ricorrere a troppe forzature.
Anche il Cavaliere Verde è diventato un fumetto
Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien hanno ispirato altre opere artistiche tra cui anche i fumetti, oggi più conosciuti come graphic novel. Ma ora anche un’edizione critica dello scrittore inglese debutta in versione disegnata: una casa editrice statunitense annuncia l’uscita di una nuova graphic novel, ispirata addirittura a Sir Gawain and the Green Knight!
Scoperta una poesia di Tolkien sconosciuta
I due infaticabili cacciatori di note Wayne Hammond e Christina Scull ne hanno combinata un’altra delle loro. Non contenti di aver pubblicato una cronologia della vita di J.R.R. Tolkien che riporta giorno per giorno le attività rilevanti del professore di Oxford, un commentario al Signore degli Anelli che costituisce un’appendice della trilogia e vari altri volumi fondamentali, tra cui il recente The Art of The Hobbit, ora hanno anche scovato una poesia dello scrittore che era totalemente sconosciuta! Si tratta di uno dei tanti componimenti che Tolkien aveva scritto per diletto e poi inviato a diverse riviste specializzate. Ma cerchiamo di capire come i due studiosi l’hanno scoperta.
Fanfilm, a luglio ecco i «Diari dalla Terza Era»
Torniamo ad occuparci un un altro tema a noi caro, il genere dei cosiddetti “fanfilm”, quei film fatti dagli appassionati a proprio uso e consumo, senza scopo di lucro e con budget ridottissimi. Il cinema dei fan di J.R.R. Tolkien annovera illustri sconosciuti, ma anche appassionati eccellenti come Peter Jackson. Stavolta, però, c’è un’ulteriore novità: vi presentiamo il primo fan film italiano. In fondo all’articolo è possibile vedere il trailer del cortometraggio indipendente ambientato nella Terza Era di Arda. Il suo titolo è «Diari dalla Terza Era».
La Tolkien Estate cede a una studiosa gallese
Una cosa più unica che rara, tanto da far notizia. Come detto in più occasioni, non tutti i manoscritti di J.R.R. Tolkien sono accessibili. Esiste una sezione riservata di quelli contenuti alla Bodleian Library che conserva le carte private della vita dello scrittore. Gli eredi, in primis Priscilla e Christopher, unici figli ancora in vita di Tolkien, non concedono l’accesso a nessuno, nemmeno dagli studiosi, se non in casi veramente eccezionali e per argomenti molto specifici. Gli ultimi accademici che avevano avuto accesso erano stati Michael D.C. Drout e Verlyn Flieger, entrambi per questioni legate alla pubblicazione delle edizioni critiche di opere di Tolkien: i saggi Beowulf: i mostri e i critici e Sulle Fiabe. Ebbene, da questo discorso si può intuire come faccia notizia ogni studioso che riesca a ottenere il permesso di vedere i manoscritti privati di Tolkien. Ed è proprio questo il caso.
Esce The Lost Tales: il 4° album degli Ainur
Tornano in scena gli Ainur, la progressive rock orchestra di Venaria Reale (paese alle porte di Torino) che si ispira alle opere di J.R.R. Tolkien. Dopo i primi tre lavori, From Ancient Times (2006), Children of Húrin (2007) e Lay of Leithian (2009) tutti prodotti da Beppe Crovella e da Electromantic Music nel catalogo prog italiano, il 14 giugno 2013 è uscito The Lost Tales. Il concept di questo lavoro affonda le radici nella rilettura dei primi scritti di Tolkien (opere che rappresentano in nuce il cuore del Silmarillion) e racconta il viaggio di Eriol (personaggio di razza umana) che sbarca sull’isola elfica di Tol Eressea e viene ospitato per molto tempo dagli Elfi. Qui egli ascolterà durante i Racconti attorno al fuoco le grandi storie dei Tempi Antichi e, una volta ritornato, le diffonderà nel mondo.
La Desolazione di Smaug: ecco il trailer italiano
Arriva, esattamente sei mesi prima dell’uscita nei cinema, il primo trailer ufficiale in italiano del secondo episodio della trilogia dello Hobbit, La desolazione di Smaug. Il secondo capitolo della trasposizione cinematografica di Peter Jackson, molto liberamente tratto dal romanzo di J.R.R. Tolkien, narra evanti che accadono molti anni prima del Signore degli Anelli, ma che si collegano inevitabilmente alla Guerra dell’Anello. Dopo il primo poster del film (in realtà un’immagine teaser proprio per lanciare il trailer), si può finalmente dare una prima occhiata alle immagini del secondo capitolo della trilogia di Jackson (lo si può in fondo all’articolo, seguita da una featurette uscita in concomitanza del primo film e resa disponibile poi nelle edizioni home-video). Guardandole, si evince che questo capitolo avrà atmosfere più cupe rispetto al precedente Un Viaggio inaspettato, come d’altronde era accaduto con Le due torri rispetto a La compagnia dell’Anello.
Cosa avrebbe pensato Tolkien dei film di Jackson
Sul sito TheOneRing.net è apparso un intervento di un collaboratore, Maedhros, statunitense di Grand Rapids (Michigan), appassionato lettore di di J.R.R. Tolkien e amante dei film di Peter Jackson. Vista la validità dell’articolo, abbiamo voluto pubblicarlo anche sul nostro sito, nella traduzione in italiano fatta a tempo di record da Erin, che ringraziamo calorosamente. Naturalmente, tutto ciò che è scritto riflette soltanto l’opinione dell’autore e non necessariamente quella dell’Associazione romana studi Tolkieniani. Per le altre recensioni sui film, si può seguire i link in fondo al testo.
Molti di noi si sono fatti questa domanda, ma nessuno è riuscito a dare una risposta: «che cosa avrebbe pensato J.R.R. Tolkien della versione cinematografica de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson?». Dato che ho letto molto ed anche molto ponderato su Tolkien e il suo mondo inventato e mi sono trovato coinvolto in dibattiti circa la qualità e l’accuratezza dei film, mi sono sentito in grado di dire: «Beh! Ci sono parti dei film che avrebbe amato e altre che avrebbe odiato». Ma questo non è Tolkien. Sono io. L’autore morì molto tempo prima che girassero La Compagnia dell’Anello nel 2001, quindi non potrò mai sapere quale reazione avrebbe avuto ai film di Jackson, e nessun altro potrà mai saperlo.
In mostra a Oxford i manoscritti di Tolkien
Smaug il drago, Aslan il leone, una ragazzina e il suo daimon, Harry e la sua cicatrice sulla fronte, più tutto un mondo in cui gli animali parlano e strane parole hanno il potere di creare e distruggere. Sono questi i protagonisti di Magical Books. From the Middle Ages to Middle-earth, la consueta mostra estiva inaugurata questa settimana dalla Bodleian Library di Oxford. Dedicata ai libri magici, è lo spunto per esporre il lavoro di alcuni dei più importanti esponenti della letteratura fantastica: J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis, Susan Cooper, Alan Garner e Philip Pullman. I cinque autori presenti in mostra hanno tutti studiato all’università di Oxford e sono noti informalmente parte di quella che viene chiamata la Oxford School. Ognuno di loro frequentò le sale della Bodleian per studiare, far ricerche o semplicemente creare i loro mondi di fantasia, ed è questo il legame che la mostra vuole celebrare. Tra i manoscritti esposti spiccano, però, quelli dell’autore del Signore degli Anelli, fra cui una mappa della Terra di Mezzo.
Esce The Fall of Arthur: scarica l’introduzione
Finisce l’attesa per l’inedito di J.R.R. Tolkien. È disponibile in libreria e sugli store online l’ultima fatica di Tolkien, soprattutto del figlio Christopher che ha sistemato i molti manoscritti dello scrittore inglese, li ha ordinati cronologicamente e ne ha fornito un ampio apparato critico. E con questo lavoro prende sempre più piede quella che è una nuova branca degli studi tolkieniani, cioè quella dedicata alla riscrittura moderna dei miti “nordici” (scandinavi e anglosassoni), a cui Tolkien si dedicò usando però l’antica poesia allitterativa. Sì, perché The Fall of Arthur altro non è che un divertissement, un esercizio di stile, un raffinato gioco letterario che però coinvolgeva molto il professore e lo portò a scrivere e riscrivere poemi che inserì anche nel mondo della Terra di Mezzo, come I Figli di Húrin. Tolkien si dilettò con l’inglese antico nel Ritorno di Beorhtnoth (The Homecoming of Beorhtnoth, ispirato al poema la Battaglia di Maldon e nelle sue versioni delle saghe norrene The New Lay of the Völsungs e The New Lay of Gudrún, anche se l’unico pubblicato durante la sua vita fu Sir Gawain e il Cavaliere Verde, scritto nell’inglese medio del XIV secolo e da lui reso nello stesso metro in inglese moderno. A quest’ultimo ora si collega idealmente The Fall of Arthur. A fine articolo si può scaricare l’introduzione di Christopher Tolkien.
Ecco i Tolkien Studies 10: c’è un saggio italiano
Mentre Michael D.C. Drout e Verlyn Flieger sono attualmente al congresso internazionale di Kalamazoo, dove gli interventi su J.R.R. Tolkien costituiscono una parte importante, come scritto in precedenza, chi è rimasto a casa, David Bratman, ha concluso il suo impegno per gli studi tolkieniani. È infatti di prossima uscita il decimo volume dei Tolkien Studies: An Annual Scholarly Review. I tre studiosi ne sono i curatori e i loro nomi bastano per rendersi conto che siamo di fronte a un prodotto di alto profilo. Dei primi due studiosi abbiamo parlato spesso: Flieger è l’autrice di Schegge di Luce, Question of Time, Interrupted Music, del recente Green Suns and Faërie e curatrice dell’edizione critica di Fabbro di Wootton major e del saggio Sulle Fiabe di Tolkien ; Drout è curatore della Tolkien Encyclopedia e curatore dell’edizione critica di Beowulf and the Critics di Tolkien. Bratman, che ha da poco sostituito Douglas A. Anderson, è un consulente bibliotecario, membro della Mythopoeic Society (la società tolkieniana negli Usa) per cui è stato redattore della rivista Mythprint. Nei Tolkien Studies, da molti anni si occupa della sezione bibliografica e delle recensioni.
Da giugno uno show tv per Tolkien e C.S. Lewis
Secondo una recente stima, in tutto il mondo ci sono oltre 45 milioni di fan molto appassionati delle opere di J.R.R. Tolkien e circa 22 milioni sono gli amanti di quelle di C.S. Lewis. Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e Le Cronache di Narnia hanno ispirato centinaia di milioni di persone e gli adattamenti cinematografici hanno infranto tutti i record d’incasso al botteghino. Il prossimo film di Peter Jackson, ispirato a un libro di Tolkien, Lo Hobbit – La Desolazione di Smaug uscirà nelle sale il 14 dicembre prossimo, tuttavia, la trilogia cinematografica del Signore degli Anelli e alcuni dei film della saga di Narnia sono già usciti sul grande schermo. Per assecondare i desideri dei fan più appassionati, ecco nascere dal basso un modo per rivivere l’emozione originale di quei film: un programma televisivo.
Lingue elfiche: il primo seminario anche in Italia
La linguistica tolkieniana è una disciplina che merita rispetto. E anche in Italia qualche piccolo passo si sta facendo. Ne è un segnale l’organizzazione vicino Roma, il 27 e 28 aprile, di quello che è il primo seminario sulle lingue tolkieniane, il workshop «Le lingue e i canti degli Elfi». A cura di Gianluca Comastri – studioso e ricercatore, presidente di Eldalie – con il patrocinio della Società Tolkieniana Italiana, il corso è ospitato dall’Accademia Medioevo e si svolgerà presso il Centro studi Eos di Lanuvio (Roma). Per tutti coloro che intendono partecipare, la prenotazione si riterrà effettiva con la compilazione del modulo d’iscrizione e il versamento di una quota di iscrizione (80 euro). Il Centro Eos è facilmente raggiungibile in treno dalla stazione di Roma Termini. Per info e prenotazioni scrivere una mail a info@accademiamedioevo.it, oppure telefonare ai seguenti numeri: 338/4787362 – 3471364049. Le lingue inventate dall’autore del Signore degli Anelli rientrano nell’ambito di quella che è la glossopoiesi, l’arte di creare linguaggi artificiali sviluppandone la fonologia, il vocabolario e la grammatica. Oltre a J.R.R. Tolkien, i più conosciuti glottopoieti sono, probabilmente, L.L. Zamenhof con l’Esperanto e Marc Okrand, creatore del Klingon del mondo di Star Trek .
Nei Tolkien Seminar film, musica e videogiochi
Quest’anno i Tolkien Seminar tedeschi (10th DTG Tolkien Seminar 2013) si trasferiscono ad Aquisgrana e si terranno dal 26 al 28 aprile. La perfetta macchina da guerra organizzativa della Società Tolkieniana Tedesca (la DTG: Deutsche Tolkien Gesellschaft), insieme ai professori dell’università di Jena e alla casa editrice Walking Tree Publishers, saranno ad Aachen (Aquisgrana) dove nel Palazzo dei congressi si discuterà degli Adattamenti del Signore degli Anelli (“Adaptations of Tolkien’s The Lord of the Rings”). È la decima volta che la Società Tolkieniana tedesca riesce a organizzare i Tolkien Seminar: come di consueto, il seminario è interdisciplinare e internazionale. Gli interventi saranno perlopiù bilingue (in inglese o in tedesco) e vedono la collaborazione del dipartimento di Studi americani e inglesi e quello di Studi romanzi dell’Università Tecnica di Aquisgrana (la Rheinisch-Westfälische Technische Hochschule Aachen, RWTH Aachen).
Il seminario, che dal 2004 ha avuto luogo in varie località, si concentra sul lavoro di John Ronald Reuel Tolkien. È orientata verso un pubblico accademico, ma è anche aperto al pubblico interessato. Tutti gli interventi saranno inseriti nella rivista scientifica della Dtg, Hither Shore, espressamente dedicata al tema. Per maggiori informazioni fare riferimento alle pagine dedicate della Società Tolkieniana tedesca.
J.R.R. Tolkien va a teatro: a Cesena le sue letture
Una volta c’era il Salone del fuoco. Ci si vedeva tra amici, di sera, all’aperto e in occasione di un qualche evento tolkieniano. Si portavano i libri e chi voleva ne prendeva uno, lo apriva e iniziava a leggere… Era una serata passata con J.R.R. Tolkien e gli amici che amavano le sue opere. Tutto in maniera informale e senza un copione preciso. Il tempo passa e anche l’autore del Signore degli Anelli va a teatro. Anche se lo spirito rimane lo stesso, è un piacere segnalare come lo scrittore inglese riceva sempre più omaggi dal mondo dell’arte e della cultura.
Il 25 aprile a Soncino: un giorno intero da fan
Come ogni anno, torna il 25 aprile uno degli appuntamenti più frequentati dai fan del Signore degli Anelli e delle opere di J.R.R. Tolkien. Giovedì 25 Aprile 2013, presso la Rocca di Soncino (Cr) si terrà la sesta edizione di Soncino Fantasy organizzato dall’Associazione Culturale Excalibur e dall’Associazione Culturale Media Aetas di Pavia. Dopo la passata edizione, che ha visto una partecipazione di pubblico di oltre 10.000 persone, con 3.500 bambini coinvolti nella grande battaglia, anche l’edizione 2013 vedrà sempre ampi spazi rivolti agli adulti con tavoli da gioco e spettacoli dedicati.
Pippi calzelunghe e i Mumin amavano Tolkien
È il 1945, in Europa e nel resto del mondo imperversa la guerra. Nella fredda Finlandia, a Helsinki, una ragazza poco più che trentenne sta scrivendo un libro: The Moomins and the Great flood. Scrive per combattere la depressione e la tristezza del momento e lo fa immaginando cose innocenti e semplici. È il primo di una serie di libri e due anni più tardi arriva il successo. Tanto che in breve tempo i libri diventano sei, poi nove, poi altri cinque completamente illustrati, poi più tardi anche una serie lunghissima di strisce.
Di cosa parlano? Sono storie di Troll. Pallidi, ciccioni, tutti bianchi e con un naso grande. Somigliano agli ippopotami ma sono troll. Sono buoni, irreprensibili, un po’ stralunati e ovviamente pasticcioni quanto basta. Ce n’è una famiglia intera: papà, mamma, figli. Si chiamano Mumin (Moomin) e vivono nella Valle dei Mumin, dove s’intrecciano vicende sempre più sottili, sotto la cappa del nuvoloso cielo nordico, fino al cupo grande mare selvaggio, alle isole nere, all’orizzonte che segna la fine del mondo. In L’Italia scoprì i Mumin negli anni ’70, attraverso le edizioni Vallecchi e poi sulla rivista di fumetto Linus, diretta da Fulvia Serra. Ma che c’entra tutto questo con J.R.R. Tolkien? È ora di scoprirlo.
Se il fanciullino si perde a Bosco Atro
Piccoli passi e lenti. Inesorabilmente anche l’accademia si sta occupando di J.R.R. Tolkien. Lo avevamo già scritto, ma gli esempi si moltiplicano ed è giusto darne conto. Tra pochi giorni la casa editrice Polistampa farà uscire un libro dal titolo: Il fanciullino nel bosco di Tolkien. Pascoli: la fiaba, l’epica e la lingua (80 pagine, 8 euro). La novità stavolta è la prospettiva, l’accostamento del poeta italiano di fine Ottocento con il professore di Oxford. Già nel primo decennio del Novecento, Pascoli con la poetica del fanciullino, aveva posto le basi per una rilettura del mondo attraverso gli occhi ingenui e non condizionati dalle sovrastrutture culturali di un bambino, che, come un nuovo Adamo, «mette il nome a tutto ciò che vede e sente». Ora si cerca di leggere Pascoli in controluce a Tolkien, analizzare il significato del saggio sul fanciullino comparandolo con il saggio Sulle fiabe del padre degli Hobbit e scoprire che, seppure i due scrittori appartengano a culture, luoghi e tempi diversi, si impegnano in un medesimo progetto: riformulare la scrittura epica in chiave moderna partendo dalla lingua, ricreata, in una parola resuscitata alla vita. Una lingua antica (eppure attualissima) ripescata dal passato (il latino e gli antichi idiomi rurali per Pascoli, il sistema runico per Tolkien) per allestire una sintassi e un lessico contemporanei, affinché anche il balbettio della modernità possa trasformarsi in grandezza alla maniera antica, senza abdicare a se stessa.
Tre call for papers su Tolkien dagli Usa
Il ruolo delle donne, il rapporto tra terra e i suoi abitanti, e la nascita della letteratura fantasy postbellica. A ciascuno di questi interessanti temi, tutti in rapporto con J.R.R. Tolkien, è dedicato un call for papers, cioè un invito a inviare saggi per un libro o una rivista oppure testi per una conferenza in un convegno. La primavera porta una ventata di novità negli studi tolkieniani. La curatrice, Janet Brennan Croft, è una vecchia conoscenza del mondo tolkieniano (ne abbiamo parlato qui e qui): bibliotecaria in capo alla University of Oklahoma, è autrice di numerosi libri su Tolkien (tra cui Tolkien and Shakespeare e War and the Works of J.R.R. Tolkien, che nel 2005 ha vinto il Mythopoeic Society Award). La poliedrica studiosa si dedica da alcuni anni all’organizzazione della Mythcon, la manifestazione annuale della Tolkien Society in Usa, cioè la Mythopoeic Society, di cui è anche responsabile editoriale della rivista specializzata Mythlore. Proprio nell’ambito della Mythcon nascono i tre call for papers. Ma andiamo in ordine di scadenza.
Tolkien Reading Day: ecco la festa dell’ArsT
È uno degli eventi più sentiti dai tolkieniani doc. Sarà forse per la caduta di Sauron, sarà perché è un’occasione per incontrare gli amici. Ma il Tolkien Reading Day è molto, molto altro. È il momento di un cui condividere la lettura delle opere del proprio autore preferito, di rievocare quei brani che hanno emozionato tanti lettori alla prima lettura, e non solo alla prima. Il 25 marzo per i lettori di Tolkien è il giorno della conclusione della “Guerra dell’Anello” narrata nel Signore degli Anelli. Dal 2003 la data è stata scelta dalla Tolkien Society inglese per celebrare il “Tolkien reading Day”, per incoraggiare i lettori a esplorare insieme alcuni dei racconti di Tolkien a scuola, all’università, in gruppi di lettura o in famiglia.
