La Francia è un altro pianeta. E lo dimostra anche nel suo approccio alla cultura. Il Centre Pompidou di Parigi ha aperto le porte alla quarta stagione del Nouveau Festival, ora prorogato fino a fine marzo, un’occasione importante in cui si rivelano le complesse diversità della cultura visuale contemporanea. La manifestazione accoglie più di cento ospiti che con le loro proposte si collocano all’incrocio di molteplici discipline. Tra grafica e tipografia, cinema e performance live, idiomi immaginari, musica e dibattiti, il Centre Pompidou, per questa quarta edizione, investiga il tema della lingua, andando oltre la sfera dei significati, per coglierne le astrazioni sonore e le manifestazioni più arcane. E nell’ambito dei linguaggi inventati non potevano mancare, naturalmente, quelli creati da J.R.R. Tolkien. Ecco il nostro resoconto dell’evento.
Autore: Roberto Arduini
Jackson: «Il terzo film slitta a dicembre 2014»
È posticipata al 17 dicembre 2014 l’uscita nelle sale cinematografiche de Lo Hobbit: Andata e Ritorno. Il terzo capitolo della saga diretta da Peter Jackson e ispirata al romanzo di John Ronald Reuel Tolkien sarebbe infatti dovuto essere inizialmente distribuito a partire dal luglio 2014. A cambiare non è soltanto la data ma anche il titolo della pellicola che non è più Lo Hobbit – Andata e ritorno, ma Lo Hobbit: Racconto di un ritorno. Il rinvio, stando a quanto scritto in una nota ufficiale, è stato deciso sulla scia del successo nelle sale da Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, uscito a Natale 2012 e diventato campione d’incassi. Il periodo delle vacanze di Natale ha infatti permesso al primo capitolo della trilogia di incassare un miliardo di dollari. Nel dettaglio, l’ultima fatica di Peter Jackson ha totalizzato 301.1 milioni di dollari negli Stati Uniti, e altri 700 milioni nel resto del mondo.
«Siamo eccitati all’idea di completare la trilogia nello stesso modo in cui l’abbiamo iniziata», ha fatto sapere Dan Fellman della Warner Bros, «come evento natalizio per gli amanti del cinema in tutto il mondo». «L’uscita natalizia del primo film ha fissato un precedente di successo per questa trilogia», ha detto Kwan Vandenberg della New Line Cinema, «siamo felici di posizionare la conclusione nello stesso periodo dell’anno». Un risultato così positivo era già stato sperimentato con la trilogia del Signore degli Anelli. Il Ritorno del Re, terzo episodio della trilogia del Signore degli Anelli, incassò 1.119 miliardi nel 2003. Il secondo episodio della trilogia dello Hobbit, La Desolazione di Smaug, uscirà quest’anno, a dicembre 2013. Il terzo e ultimo episodio, Lo Hobbit: Racconto di un Ritorno appunto, uscirà un anno dopo, quindi a dicembre del 2014. Intanto, la Warner Bros ha comunicato che il 9 aprile sarà disponibile Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato in Blu-ray, Blu-ray 3D e in edizione speciale in 2 dischi Dvd. Tutte le edizioni includono una copia digitale nuova e potenziata della pellicola e oltre 130 minuti di Contenuti Speciali.
Abbiamo già parlato del film Lo Hobbit di Peter Jackson qui:
– Da Peter Jackson ecco il nuovo trailer
– Ecco date e titoli dei tre film di Peter Jackson
– Saranno tre i film sullo Hobbit
– Lo Hobbit, l’anteprima il 28/11 in Nuova Zelanda
– Lo Hobbit di Jackson in anteprima al cinema e sul blog
– Lo Hobbit, ecco il primo trailer ufficiale
LE RECENSIONI
– Recensione positiva dell’ARST.
– Recensione negativa dell’ARST
– Il film di Jackson, secondo Tom Shippey
– Il film di Jackson, secondo Franco Manni
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La magia dell’Anello: a Cartoomics 2013 omaggio a Tolkien
A partire dal 15 fino al 17 Marzo 2013 al Cartoomics 2013 di Milano (alla Fieramilano di Rho) gli appassionati di fumetti, videogiochi e tutto il mondo ludico potranno godersi dei giorni all’insegna di divertimento e novità. Ma questo vale anche per i lettori di J.R.R. Tolkien perché la Foresta Magica, la nuova area dedicata al mondo fantasy, rende omaggio al padre della letteratura fantastica. A quarant’anni dalla scomparsa di Tolkien, avvenuta il 2 settembre del 1973, le sue opere sono al centro di una mostra e di una serie di incontri realizzati in collaborazione con la Società Tolkieniana Italiana. La mostra, accanto a volumi e gadget propone una selezione di immagini inedite realizzate da illustratori che, come Denis Medri, sono rimasti affascinati dalla poesia della Terra di Mezzo. Non poteva certo mancare una sezione dedicata alle molte rivisitazioni a fumetti del legendarium tolkieniano: in mostra i rari volumi della saga Il Signore degli Anelli a fumetti realizzati negli anni 70 da Luis Bermejo o alcune tavole delle avventure che vedono Zagor, l’invincibile giustiziere di Darkwood creato da Sergio Bonelli, confrontarsi con il Signore Nero. Le storie, scritte da Tiziano Sclavi nel 1981, quando ancora non aveva creato Dylan Dog, sono un chiaro omaggio all’opera di Tolkien. Come d’altra parte è ispirato alle opere del padre della narrativa fantasy il ciclo de La Spada di Ghiaccio disegnato da Massimo De Vita e pubblicato su Topolino a partire dal 1982.
Antonio Faeti su Tolkien: «Immensa la sua eredità»
Avevamo segnalato la lectio magistralis su J.R.R. Tolkien di Antonio Faeti, decano degli studi della letteratura per ragazzi in Italia, avrebbe tenuto lunedì 18 febbraio 2013, nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze dell’educazione dell’università di Bologna. Lo studioso ha preso spunto dal prossimo anniversario della morte dello scrittore inglese, scomparso quarant’anni fa, per ragionare sull’eredità che ha lasciato con la pubblicazione dei primi libri di letteratura fantastica di successo planetario, libri a cui tanti autori si sono successivamente ispirati e che non smettono di dare vita a rivisitazioni di tutti i tipi. Abbiamo avuto la fortuna di poter assistere all’incontro intitolato Il lungo viaggio per Pianilungone. J.R.R. Tolkien quarant’anni dopo e ne riportiamo qui il nostro resoconto.
Le lingue di J.R.R. Tolkien. Esce Vinyar Tengwar 50
Per tutti gli appassionati di J.R.R. Tolkien che sono interessati ai suoi linguaggi inventati, una notizia molto gradita giunge da Carl F. Hostetter. Il cinquantesimo numero della rivista linguistica specializzata curata dalla Elvish Linguistic Fellowship (la Compagnia Linguistica Elfica, abbreviato E.L.F.), Vinyar Tengwar, è finalmente all’orizzonte! Per gli esperti di lingue tolkieniane la Elf è una vera e proprio istituzione, continua fonte primaria di perle linguistiche.
La History di Tolkien: Bompiani e la traduzione
«Grosso libro, grosso guaio», scriveva il poeta Callimaco. In senso lato, potremmo applicarlo anche alla vicenda di cui oggi ci occupiamo, anche se i libri sono dodici in tutto. Passateci al licenza, visto che il titolo è uno solo: la History of Middle-earth (HoME), cioè la Storia della Terra di Mezzo, l’universo fantastico in cui J.R.R. Tolkien ha ambientato i suoi romanzi. Il vecchio adagio calza a pennello se lo si guarda dal punto di vista della casa editrice che detiene i diritti delle opere dello scrittore inglese in Italia. Mai come in questi ultimi anni, la Bompiani è, infatti, sulla graticola per la sua condotta circa le opere di Tolkien, spesso piene di imprecisioni, lacune e pressappochismo sia editoriale sia culturale, dovuti anche alla scottante eredità lasciatale dalla Rusconi. Ma è la stessa casa editrice milanese a sentirsi in una posizione scomoda, come dimostra un recentissimo intervento del suo direttore editoriale, Elisabetta Sgarbi. Cerchiamo, allora, di fare un quadro della situazione, ripercorrendo gli eventi di questa vicenda per sommi capi.
Editori e traduttori: gli errori in Tolkien
Aprire un libro è entrare in un mondo. Ma a pochi lettori viene in mente che dietro l’oggetto c’è il lavoro di molte persone oltre l’autore. Su tutti, l’editore, il traduttore se il libro è di uno scrittore straniero e l’illustratore. Ognuna di queste tre figure passa molte ore sul testo, ma pochi sanno che il libro che giunge loro è frutto di una serie di scelte. E fra i tre ruoli citati, forse l’ultimo è quello che può fare meno danni, mentre gli altri due possono produrre gli errori più duraturi. Passiamo, quindi, in rassegna il lavoro di editori e traduttori in generale, prima di concentrarsi su J.R.R. Tolkien.
…Tolkien all’università: ne parla Antonio Faeti
A piccoli passi, J.R.R. Tolkien entra anche nell’università italiana. E se il buongiorno si vede dal mattino, come dice un vecchio adagio, allora si può ben sperare. Lunedì 18 febbraio 2013, alle ore 10 il l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze dell’educazione dell’università di Bologna ospiterà un incontro con Antonio Faeti dedicato allo scrittore inglese scomparso quarant’anni fa, per ragionare sull’eredità che ha lasciato con la pubblicazione dei primi libri di letteratura fantastica di successo planetario, libri a cui tanti autori si sono successivamente ispirati e che non smettono di dare vita a rivisitazioni di tutti i tipi. Il relatore è uno dei massimi esperti italiani di letteratura per ragazzi.
La Torre di Tolkien venduta per una sterlina
Si chiama Perrott’s Folly, si erge in un quartiere di Birmingham e pur necessitando di lavori di ristrutturazione per oltre un milione di sterline è stata acquistata da un ente benefico per la simbolica somma di una sterlina: affare andato in porto solo perché – a detta degli esperti – l’edificio sarebbe servito da ispirazione a J.R.R. Tolkien. Come riporta il quotidiano britannico The Guardian infatti l’amministratore delegato della Trident Reach the People Charity è un appassionato dello scrittore inglese e ha accettato di trasformare la torre – più nota all’estero che a Birmingham – in un centro di accoglienza, a un costo non certo economico. Tutelato dalle Belle Arti britanniche, l’edifico è stato più recentemente usato per esposizioni artistiche e celebrazioni tolkeniane. I nuovi proprietari del Trident non ne vogliono fare soltanto un’attrazione turistica, ma usarlo anche per attività sociali.
Tolkien al Kalamazoo: un programma da urlo
Anche se lontani, a volte non si può non parlare di certi eventi. È finalmente stato diffuso il programma dell’International Congress on Medieval Studies, che si svolgerà dal 9 al 12 Maggio 2013. L’incontro riunisce oltre tremila studiosi interessati agli Studi Medievali: è suddiviso in oltre 600 sessioni di lavoro, 3000 tra conferenze, tavole rotonde, workshop e spettacoli. Al suo interno, si svolgerà il Tolkien at Kalamazoo, la sezione dedicata a Tolkien. Si potrebbe definire l’apoteosi dell’appassionato di Tolkien negli Usa: praticamente 6 sessioni di conferenze, 2 sessioni sull’influenza sugli scrittori successivi, un conferenza filologica, due spettacoli, un dramma recitato e anche un incontro commerciale, tutti dedicati a J.R.R. Tolkien… In totale, sono oltre 30 conferenze e altri 8 momenti di riflessione: si rischia l’overdose!!! Il Congresso tradizionalmente presenta due conferenze plenarie, un concerto e una serata danzante.
Da segnalare, tra tutte le cose interessantissime da seguire, una sessione in onore di Verlyn Flieger, in cui alcune delle sue opere saranno analizzate e, si spera, sviluppate ulteriormente: su tutte, la teoria della luce e il volume Schegge di luce (pubblicato anche in italiano da Marietti 1820). Verrà anche presentato il The Tolkien Scholarship Project: Robin Anne Reid dell’università di Texas A&M parlerà della sua intenzione di dimostrare tramite la linguistica come la narrativa e la poesia contenuta nel Signore degli Anelli e il resto del Legendarium di Tolkien non sono un brutto esempio di letteratura modernista (come sostenuto da molti critici come Harold Bloom), eccellenti testi postmoderni, che suscitano anche il rispetto degli studiosi di testi come Beowulf e altri testi medievali. Ne è una continuazione ideale la relazione Théoden, come risposta di Tolkien all’ofermod di Beorhtnoth (The Eorl That Could Have Been: Theoden as Tolkien’s Answer to Beorhtnoth’s ofermod).
Tra le altre sessioni, Arte e musiche de Lo Hobbit, Tolkien studioso medievale, Tolkien and Alterity: In Honor of Jane Chance, le due sessioni sui Racconti dopo Tolkien: il medievalismo e la letteratura Fantasy del ventunesimo secolo, in cui si parlerà anche di autori molti noti come George R. R. Martin, Terry Pratchett e Catherine Fisher. Curiosa tutta la sessione dedicata al “Tolkien eccentrico”, organizzate dalla Society for the Study of Homosexuality in the Middle Ages. Si può concludere segnalando Women in Tolkien’s Professional Life, sessione che schiera i pezzi grossi dei Tolkien Studies, John D. Rateliff con The Missing Women: J. R. R. Tolkien’s Lifelong Support for Women’s Higher Education, e soprattutto Douglas A. Anderson con l’importante studio “Professor d’
Ardenne of Liège has arrived to harrass me with philological work”: Simonne d’Ardenne as Student, Collaborator, Translator, and Friend of J. R. R. Tolkien. Per maggiori informazioni si può visitare il sito ufficiale del 48° Congresso Internazionale di Studi Medievali.

Ecco il programma completo in inglese, che si può scaricare anche qui:
…L’ultimo cacciatore di draghi da Tolkien al Teatro Verde a Roma
Al teatro Verde di Roma in scena sabato 3, giovedì 7 e sabato 9 febbraio 2013, “L’ultimo cacciatore di draghi”, spettacolo per bambini dai 4 ai 10 anni. Giovedì 7 e sabato 9, si svolgerà anche una festa di carnevale dopo lo spettacolo. Con un testo scritto da Roberto Marafante, che firma anche la regia, vede salire sul palcoscenico tre attori tuttofare, Andrea Calabretta, Gabriele Tuccimei e Andrea Maurizi della Compagnia Teatro Verde di Roma.
Ecco la trama: «Mai sottovalutare la perfidia dei draghi! Essi sono infidi, crudeli, spietati, ma soprattutto astuti. Eppure non sono invincibili». Ispirato a un racconto di J.R.R. Tolkien, questa favola originale racconta di come, casualmente, un uomo qualunque viene in possesso di una spada magica e diventa un abile e infallibile Cacciatore di Draghi. Ma, per affrontare l’ultimo Drago, scoprirà che i poteri della sua spada non sono sufficienti senza saggezza, coraggio e intuizione. In una giostra di colpi di scena, effetti speciali, musiche e canzoni gli spettatori vivranno un’avventura avvincente e spiritosa, come succede nei grandi film d’animazione.
ORARI SPETTACOLI: dal lun al ven ore 10.00 – sab e dom ore 17:00. Giovedì 7 febbraio ore 10.00 e ore 17.00
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– Vai al sito del teatro Verde di Roma
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Shippey a Modena: il video della conferenza
L’avevamo promesso a molti tra il pubblico. Avevamo atteso la serata del Tolkien Seminar italiano con trepidazione per poi scoprire che una sala gremita fino all’inverosimile era pronta a condivider con noi il momento. Come annunciato da tempo in un precedente articolo, Tom Shippey, docente di filologia inglese all’università di Oxford, erede di J.R.R. Tolkien e maggiore studioso delle sue opere, era in Italia per tenere una conferenza dal titolo Lo Hobbit: dal film al libro. È stato ospite dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici a Modena venerdì 11 gennaio, presso la sala conferenze dell’hotel Raffaello (strada per Cognento 5).
Shippey è ormai un volto noto nel nostro Paese, visto che è stato un relatore nel convegno Tolkien e la filosofia nel 2010, in cui insiema Franco Manni della rivista Endòre
hanno intavolato una discussione amichevole ma intensa su “Tolkien tra filosofia e filologia”. Questa volta, lo studioso inglese ha avuto la possibilità di esaminare il film confrontandolo col libro in maniera dettagliate. Shippey aveva anche scritto un articolo sullo stesso tema, pubblicato nel numero di metà dicembre del Time Literary Supplement e intitolato Ancora non ritornato, la cui traduzione avevamo anche pubblicato esclusiva per il sito della nostra Associazione grazie alla disponibilità dello studioso inglese. Ora siamo lieti di presentare al pubblico di Modena e ai lettori del sito il video completo della conferenza, montata e lavorata a tempo di record grazie ai membri dell’Istituto tomistico.
Buona visione a tutti!
– Scarica il saggio di Tom Shippey: “Noblesse Oblige: Images of Class in Tolkien”
– Leggi il suo articolo sul
Time Literary Supplement: Ancora non ritornato
– Il CORSO SU J.R.R. TOLKIEN
– Vai al canale Youtube dell’Associazione romana studi tolkieniani
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Sabato in libreria a Roma C’era una volta Lo Hobbit
Non capita tutti i giorni di avere una guida, una panoramica su un mondo immaginario e su tutte le sue vicende. Soprattutto con un autore come J.R.R. Tolkien, se non si è specialisti e si sono letti tutti i suoi libri si può essere facile preda dei tanti “esperti” che sullo scrittore e le sue opere dicono di tutto, spacciando per sue in modo strumentale le proprie opinioni sul mondo. Ecco perché risulta preziosa l’occasione di ascoltare gli studiosi che si occupano di Tolkien in maniera accademica e che hanno già ottenuto in Italia e all’estero molti riconoscimenti in termini di collaborazioni, conferenze, libri, studi e saggi. Una di queste rare occasioni avverrà sabato 26 gennaio 2013, quando alle 18 si potràpartecipare alla presentazione del libro C’era una volta lo Hobbit, nell’accogliente bistrot della libreria Tra le Righe di viale Gorizia 29, a Roma.
A lezione di calligrafia: Tolkien creò l’alfabeto
Domani a Modena, all’interno del corso Con Lo Hobbit alla scoperta di Tolkien, da qui a fine febbraio prevede una lezione ogni martedì sera alle ore 21, presso la sede dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici (in via san Cataldo 97, Modena – tel: 059/821811), si volgerà un intervento dal tema: Le lingue nella Terra di Mezzo, con relatori Roberto Fontana e Gianluca Comastri, rispettivamente consigliere e presidente di Eldalie, un’associazione tolkieniana particolarmente dedita allo studio delle lingue elfiche. Sarà anche l’occasione per approfondire un aspetto poco noto delle lingue inventate dallo scrittore inglese: la creazione e lo sviluppo anche di una serie di alfabeti, anche se tecnicamente si tratta di un sistema di trascrizione dei principali Linguaggi della Terra di Mezzo! Proprio per capire meglio di cosa si tratta presentiamo un’intervista in esclusiva a uno dei relatori.
Su Sentieri tolkieniani tornano le Domeniche
Ecco una nuova opportunità per quanti amano J.R.R. Tolkien e la sua letteratura. L’Associazione Sentieri Tolkieniani ripropone “Le domeniche di Tolkien”, un video-forum trasmesso in diretta, naturalmente ogni domenica, come dice il titolo stesso, per approfondire per approfondire Tolkien e la sua Terra di Mezzo. In ogni puntata, il forum affronterà di volta in volta tematiche diverse, approfondendo temi e trame meno note al pubblico degli appassionati tolkieniani. Per quanti si connetteranno ci sarà la possibilità di intervenire per fare domande, proporre riflessioni e interagire con i relatori che si troveranno al di là della videocamera. L’inziativa è nata dal 2009 per approfondire la conoscenza dell’autore, soprattutto nei contenuti e negli ideali che hanno animato la sua vita e la sua attività di scrittore.
Scompare Riccardo Valla, traduttore di Tolkien
A pochi giorni dalla morte di Alberto Lisiero, fondatore dello Stic, Star Trek italian club, il mondo del fantastico italiano perde un altro dei suoi nomi eccellenti. È scomparso ieri, stroncato da un infarto, Riccardo Valla, decano della fantascienza in Italia. Se ne è andato nella sua Torino, dove era nato, abitava, aveva collaborato con la Bollati Boringhieri, aperto una delle prime librerie specializzate in fantascienza d’Italia, fatto le sue numerose traduzioni e poi dato man forte al Museo del fantastico, di cui era presenza fissa.
Tom Shippey a Modena: ecco cosa dirà!
Come annunciato da tempo in un precedente articolo, Tom Shippey, docente di filologia inglese all’università di Oxford, erede di J.R.R. Tolkien e maggiore studioso delle sue opere, è in Italia per tenere una conferenza dal titolo Lo Hobbit: dal film al libro. Sarà ospite dell’Istituto filosofico di studi tomistici oggi a Modena (venerdì 11 gennaio), alle ore 21, presso la sala conferenze dell’hotel Raffaello (strada per Cognento 5). Lo studioso inglese esaminerà il film confrontandolo col libro. Sarà disponibile il servizio di traduzione simultanea. L’ingresso è gratuito. Shippey però ha scritto un articolo sullo stesso tema, pubblicato nel numero di metà dicembre del Time Literary Supplement e intitolato Ancora non ritornato. Gentilmente, ha concesso che lo traducessimo in esclusiva per il sito della nostra Associazione. Buona lettura!
Pubblicata la rivista Endòre numero 15
Con immutato piacere, siamo lieti di annunciare l’uscita del numero quindici di Endóre, la rivista della Terra di Mezzo diretta da Franco Manni che, in una forma o nell’altra, da ormai 19 anni (ma sono 20 se si calcola il lavoro precedente!) mantiene accesa la fiaccola tolkieniana in Italia. Endòre esce una volta all’anno, è passata dal formato cartaceo a quello online dal numero 11. Contiene tutto quello che vorreste sapere sull’autore del Signore degli Anelli, J.R.R. Tolkien: recensioni, articoli, giochi, fan fiction e una bibliografia particolarmente curata e aggiornata. Ancora una volta abbiamo la possibilità di gustarci il consueto mescolarsi di articoli giocosi e saggi approfonditi (e anche qualche saggio allo stesso tempo giocoso e approfondito) e segnaliamo con orgoglio la presenza tra gli autori di alcuni nostri soci, come la presenza di resoconti delle nostre attività del Gruppo di Studio su Tolkien e del Tolkien Seminar di Modena e il resoconto della manifestazione The Return of the Ring organizzata dalla Tolkien Society inglese che si è tenuta alla Loughborough University in Inghilterra dal 16 al 20 agosto 2012. Molto interessante la sezione “articoli”, con importanti saggi di Tom Shippey, Thomas Fornet-Ponse, lo stesso Franco Manni e Ronald Hutton. Il contributo di quest’ultimo è stato al centro di alcuni dibattiti internazionali e ha suscitato molto reazioni, tra cui i contributi importantissimi di Nils Ivar Agoy e della “nostra” Verlyn Flieger, proprio nel Tolkien Seminar del 2012. Ricca anche la sezione delle “recensioni”, che ci riguarda da vicino: oltre al film di Peter Jackson, sono oggetto di valutazione, infatti, gli ultimi due contributi del Gruppo di Studio alla collana Marietti su Tolkien e dintorni: da segnalare soprattutto la recensione dell’edizione inglese della La Falce Spezzata per la casa editrice Walking Tree, redatta da Patrick Curry. Ve ne diamo un assaggio con l’indice:
Tom Shippey a Modena. E un corso su Tolkien!
In occasione dell’uscita del film di Peter Jackson Lo Hobbit, l’Istituto filosofico di Studi Tomistici di Modena ha organizza una serie di iniziative volte ad appronfondire la conoscenza di J.R.R. Tolkien e delle sue opere. Una conferenza pubblica e un corso tutti dedicati all’autore del Signore degli Anelli. Non solo si potrà assistere a una lectio magistralis di uno degli studiosi di Tolkien più famosi al mondo, ma si potrà partecipare al primo corso di questo genere in Italia sullo scrittore.
Anche a Oxford da marzo si insegna Tolkien
J.R.R. Tolkien è uno degli scrittori più noti del XX secolo e i suoi libri Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit hanno intrattenuto e, al tempo stesso, incuriosito i lettori per decenni, diventando tra i libri più popolari di tutti i tempi. Molte persone hanno letto questi romanzi, o visto gli adattamenti cinematografici, ma hanno avuto poche opportunità di approfondire maggiormente il loro interesse. Per soddisfare quest’esigenza la Facoltà di inglese dell’università di oxford (dove Tolkien ha insegnato per la maggior parte della sua carriera) ha organizzato la “Oxford Tolkien Spring School”, rivolta a coloro che hanno letto i romanzi dello scrittore inglese e vogliono scoprire di più. Sono previste una serie di lezioni introduttive tenute dai maggiori studiosi di Tolkien a livello mondiale, che si terranno presso la Facoltà dal 21 al 23 Marzo 2013. La facoltà di inglese dell’università di Oxford è la più grande in Gran Bretagna, e una delle più illustri scuole di inglese in tutto il mondo. Fondata nel 1894, ha annoverato tra i suoi membri alcuni dei più importanti critici e studiosi del settore, tra cui J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis, Edmund Blunden, Nevill Coghill, Helen Gardner, Richard Ellmann, Terry Eagleton e molti altri.
3 gennaio: auguri Professor Tolkien!
I più appassionati lettori di J.R.R. Tolkien ricordano certamente a memoria le date più importanti descritte nel Signore degli Anelli: il 22 settembre, compleanno di Bilbo e Frodo; il 25 dicembre, la Compagnia lascia Granburrone; il 25 marzo, l’Anello viene distrutto. Tolkien però non si limitò a inventare storie, continenti, popoli e linguaggi: inventò anche calendari con i quali contare lo scorrere del tempo, diversi per ogni popolo. Ecco perché alcune di quelle date sono occasione di festa fra gli appassionati tolkieniani di tutto il mondo. Su una data, però, gli appassionati di Tolkien concordano e tutti insieme festeggiano: è il 3 gennaio, l’anniversario della nascita del Professore di Oxford. Quest’anno cade il 121esimo anniversario.
Il film di Peter Jackson? L’ArsT: quanto ci piace!
È uscito il film di Peter Jackson. E tutti noi lo abbiamo visto. Come nelle migliori famiglie, ci siamo seduti intorno a un tavolo, tra una pinta di birra e una fumata di pipa, ognuno ha detto la sua opinione. Come i Nani con le stoviglia nella casa di Bilbo Baggins, gli entusiasti si sono contrapposti ai contrari per tutto il tempo, dandosele di santa ragione! Come è giusto che sia, riportiamo alcuni dei pareri della serata. Non leggete il resto di quest’articolo se non avete ancora visto il film!
Tolkien e dintorni, ecco il nuovo libro Marietti
Se c’è un merito indiscusso e indiretto per i film di Peter Jackson è quello di far scoprire le opere di J.R.R. Tolkien a molti nuovi lettori. Ma sia questi che i vecchi lettori a volte sentono la necessità di approfondire la conoscenza dell’autore, magari su alcuni aspetti o da punti di vista inconsueti. Anche in Italia, nella povertà assoluta dell’offerta critica, è da un po’ di tempo disponibile una collana di letteratura secondaria che si avvicina allo scrittore inglese da un punto di vista accademico, nata proprio per permettere ai lettori italiani di accedere ai testi dei migliori studiosi stranieri. È la collana “Tolkien e dintorni” della casa editrice Marietti 1820, che proprio oggi ha pubblicato l’ultimo lavoro dedicato all’autore del Signore degli Anelli. La novità è doppia, visto che il volume è il frutto di un Gruppo di Studio che per due anni ha riunito critici, filosofi e giornalisti per analizzare molti degli aspetti dello Hobbit e scrivere i diversi saggi di questa nuova antologia, intitolata C’era una volta… Lo Hobbit – Alle origini del Signore degli Anelli. Non è una formula molto praticata in Italia, ma nei Paesi anglosassoni è diffusa, soprattutto all’università, dove Tolkien figura nei programmi accademici.
Pubblicato nel 1937, Lo Hobbit è sempre stato considerato dalla maggior parte dei critici un semplice racconto per bambini, il cui principale merito fu di servire da “prologo” al più noto capolavoro tolkieniano: Il Signore degli Anelli. L’antologia della Marietti vuole invece mettere in evidenza tutta la profondità di vedute e la ricchezza di stili di questo primo libro di Tolkien che, seppur diverso nel tono e nell’impostazione, merita una valutazione di ben altra portata e spessore. Gli articoli degli autori italiani sono frutto di uno studio di ricerca corale e conservano un tono divulgativo e accessibile; a questi sono affiancati saggi di critici stranieri (tra cui Verlyn Flieger, Dimitra Fimi e Bonniejean Christensen) oggi considerati tra i contributi più importanti sullo Hobbit. Arricchiscono il libro due poesie di Tolkien, rispettivamente dedicate alla figura del Drago (The Dragon’s Visit) e all’idea di fiaba (Once Upon a Time), per la prima volta pubblicate e tradotte in italiano in questo volume. Per presentarlo al meglio, ne parliamo con Claudio Testi, il direttore della collana dedicata a Tolkien e segretario dell’Istituto filosofico di studi tomistici.
Come nasce la collana Tolkien e dintorni?
«Il tutto è iniziato nel 2004 quando, grazie al newsgroup it.fan.scrittori.tolkien entrai in contatto con una qualificata “compagnia” di esperti tolkieniani che desideravano tradurre La Via per la Terra di mezzo di Tom Shippey. Essendo io segretario dell’Istituto Filosofico di Studi
tomistici, un’associazione da sempre tesa a promuovere serie iniziative culturali anche in campi non strettamente filosofici, proposi loro di pubblicare il testo all’interno di una nostra collana filosofica che curavamo per Marietti 1820. L’“esperimento” riuscì così bene che nel 2007 inaugurammo ufficialmente la collana “Tolkien e dintorni” che a oggi annovera 11 pubblicazioni».
Qual è lo spirito che anima la collana?
«L’obbiettivo che unisce il comitato scientifico è quello di presentare Tolkien non solo come autore fantasy per ragazzi, ma soprattutto come un classico della letteratura. L’Italia è stata fortunatamente tra i primi paesi in cui è stato tradotto il Signore degli Anelli: purtroppo però Tolkien è diventato subito oggetto di un dibattito di natura politica, che ha grandemente danneggiato la ricezione di questo autore. È però un dato di fatto che nessuno studio critico fondamentale (ad eccezione di Tolkien Autore del Secolo, curato nel 2003 da Franco Manni, il massimo esperto italiano della materia per l’editore Simonelli) sia stato fatto conoscere al pubblico italiano prima della nostra collana. Come può uno studioso dirsi tale se non ha presenti gli studi di Verlyn Flieger, Tom Shippey o Brian Rosebury (per fare solo alcuni nomi)? Sarebbe come, scusate se scendo nel mio campo specifico, dirsi esperto di Tommaso d’Aquino senza avere letto Étienne Gilson! Se li si ignora (più o meno colpevolmente), si ha solo l’alternativa di rinchiudersi all’interno di un circuito autoreferenziale. Quello che dico, il lettore italiano lo può banalmente constatare sfogliando molti “studi” italiani su Tolkien, in cui di solito oltre il 80% dei riferimenti bibliografici sono verso scritti italiani, per lo più ultra datati. Solo uscendo dal questo provincialismo si potrà rendere giustizia alla grandezza universale di un autore come Tolkien, e sperare di trovarlo sempre più studiato nelle scuole o le università del nostro Paese».
La collana ha anche prodotto altre iniziative, non è vero?
«Certamente. Dopo aver tradotto i primi testi, abbiamo deciso di promuovere un Gruppo di Studio che, a cadenze trimestrali, si ritrova per approfondire (di solito per un biennio) un certo tema tolkieniano: la serietà dell’iniziativa è tale che ha avuto anche il patrocinio della Tolkien Society inglese. L’obbiettivo del gruppo di studiosi è quello di pubblicare i risultati di queste ricerche in team. Ad oggi i testi di questo tipo pubblicati nella collana sono due, uno addirittura tradotto in inglese, prima volta per un testo italiano: si tratta della Falce Spezzata – morte e immortalità nelle opere di J.R.R. Tolkien, edito dalla prestigiosa Walking Tree Publisher. Io ed alcuni degli autori abbiamo avuto il privilegio di essere ospitati quest’anno in Gran Bretagna per presentare il lavoro in inglese davanti a molti dei maggiori studiosi anglosassoni. Non solo, ma nel 2010 l’Istituto Filosofico di Studi Tomistici e l’Associazione romana studi Tolkieniani (“massicciamente” presente in queste attività) hanno organizzato un convegno internazionale su “Tolkien e la Filosofia”, che per la prima volta ha visto intervenire in Italia studiosi del calibro di Shippey e Flieger».
Qual è la novità dell’ultimo volume, “C’era una volta… Lo Hobbit”?
«È il primo volume italiano esclusivamente dedicato al libro “Lo Hobbit”. Credo che la sua novità sia nella “varietà” e “unità” degli interventi; questo rispecchia in realtà il lavoro in team che ci ha coinvolto per due anni. Anche i tre saggi tradotti (dei veri classici su tema, scritti da Flieger, Fimi e
Christensen) si inquadrano perfettamente nell’insieme, che è diviso in due parti (“La fiaba” e “I personaggi”). I curatori del testo hanno poi fatto un lavoro eccellente: è sempre più raro trovare un volume con una bibliografia complessiva e un indice analitico così ben strutturati».
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Ci sono anche degli inediti di Tolkien. Perché sono state scelte due poesie?
«L’idea è stata di Roberto Arduini, che con grande competenza e intelligenza ha segnalato queste due “chicche” tolkieniane le quali, sebbene poco conosciute, erano perfettamente “in tema” con il resto del volume: basti pensare che si intitolano La visita del drago e C’era una volta. Non è poi stato facile ottenere il placet della Tolkien Estate a tradurle: ma anche questa volta, forse anche grazie all’eccellente lavoro da noi già svolto per La trasmissione del pensiero e la numerazione degli elfi, ci hanno accordato il permesso alla traduzione».
Avete altri progetti in cantiere?
«Certo, ma non posso svelarvi tutto ora! Posso solo dire che continueremo nel solco tracciato in questi anni, nella speranza di poter contribuire, nel nostro piccolo, a far amare nella sua complessità e grandezza l’opera di Tolkien, magari sfruttando l’attenzione mediatica che i tre film di Peter Jackson ci potrà dare. Abbiamo, però, in serbo una sorpresa che presto potremo annunciare. E lo faremo per la gioia dei lettori di questo sito».
Almeno una cosa ce la potete anticipare?
«Va bene, solo una per ora! A Modena, lunedì 17 dicembre, alle ore 20.45, il nostro Istituto Filosofico di studi Tomistici, insieme con il Victoria Cinema e la libreria Mondadori, ha organizzato una presentazione di quest’ultimo volume, “C’era una volta… Lo Hobbit”. Per l’occasione avremo l’onore di conversare con Wu Ming 4 sulla fiaba più famosa di Tolkien, che per allora sarà anche un film. La serata ha lo scopo di far conoscere il libro di Tolkien per poter apprezzare pienamente il film di Peter Jackson. L’appuntamento è alla libreria Mondadori al Cinema Victoria, in via Ramelli a Modena. Ma sarà la prima, altre ne terremmo in tutta Italia e alcune subito dopo le feste natalizie. Continuate a leggere questo sito se vorrete sapere le date esatte!».
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Ecco anche i dati essenziali dell’ultimo volume:
C’era una volta… Lo Hobbit – Alle origini del Signore degli Anelli
Con due poesie inedite di J.R.R. Tolkien
Casa editrice Marietti 1820 (Genova-Milano, 2012), pp. 312
Prezzo: 22 euro
ISBN 978-88-211-9167-1
– vai al sito dell’Istituto filosofico di studi tomistici
– vai al sito della casa editrice Marietti 1820
– vai al sito della Tolkien Estate
– vai alla Pagina Facebook della
presentazione libro a Modena
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I seminari dell’Arst: Wu Ming e i gentilhobbit
Un regalo prezioso, un vero tesoro. Non sarà un Silmaril, ma il seminario intitolato Aspettando Lo Hobbit: l’eroe e il perfetto gentilhobbit, tenuto da Wu Ming 4 è quasi altrettanto prezioso per chi sa leggere con attenzione. Scrittore, traduttore e saggista, membro del collettivo che ha scritto capolavori come Q, Manituana e Altaj, autore in solitario di Stella del mattino, in cui compaiono J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis, con il suo intervento Wu Ming 4 ha letteralemente incantato il pubblico lo scorso 2 novembre a Lucca Comics and Games2012. Dopo quei giorni, abbiamo ricevuto un numero talmente alto di richieste, che non potevamo deludere i nostri lettori. Così, insieme a lui, ci siamo messi di buzzo buono e in un tempo accettabile possiamo ora presentare il testo rielaborato di quell’intervento. Sperando di accontentare chi non presente, ancora una volta cogliamo l’occasione per ringraziare dell’impegno e del lavoro l’autore, che una volta di più dimostra di saper leggere Tolkien da un punto di vista meramente letterario, come meritano solo i grandi classici della letteratura. Sul sito del collettivo Wu Ming potete, invece, trovare l’audio originale del seminario, che è possibile ascoltare andando qui.
Gli Hobbit sono l’invenzione originale che Tolkien introduce nell’immaginario letterario contemporaneo, nonché l’elemento più fortemente anacronistico nel mondo arcaico della Terra di Mezzo. La loro peculiarità è quella di rappresentare una critica pratica all’eroismo tradizionale e di essere portatori di un nuovo modello d’eroe. Tale modello si struttura non già ideologicamente, ma attraverso l’attrito tra l’habitat di partenza – la Contea – e il mondo esterno. La dialettica interno/esterno è fondamentale per capire l’universalità di queste figure. Meta- letterariamente parlando, si può dire che il viaggio degli hobbit assume la valenza di metafora del rapporto di noi lettori moderni con la letteratura epico-avventurosa. Per indagare dunque il segreto che sta alla base del successo di queste figure letterarie, bisogna considerare tanto gli elementi contestuali e paesaggistici in cui Tolkien li colloca, quanto il contesto letterario di riferimento. Procedendo in questo modo si potrà forse realizzare che l’invenzione tolkieniana non solo non nasce dal nulla, ma è anche debitrice di una tradizione letteraria che trova le sue radici assai più nella narrativa del XIX secolo che nel Medioevo.
– Scarica il saggio di Wu Ming 4: “Messer Holbytla: l’eroe, il giardiniere e il perfetto gentilhobbit“
– Vai al sito del collettivo Wu Ming e scarica l’audio andando qui.
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Lo Hobbit reading day A Roma il 7 dicembre
«Sono felice di avere condiviso i tuoi pericoli: questo è stato più di quanto un Baggins possa meritare». A dirlo è Bilbo Baggins quasi alla fine della sua avventura nello Hobbit. Leggere Tolkien, riscoprire il fascino del libro e assaporare lo stile di un autore tanto nominato quanto poco frequentato nei testi. È questo lo spirito con cui l’Associazione romana studi Tolkieniani organizza la lettura di brani da uno dei libri più famosi dello scrittore inglese venerdì 7 dicembre dalle ore 18 presso la libreria Tra le Righe di viale Gorizia, 29 a Roma. Sarà l’occasione di aspettare l’uscita del primo film di Peter Jackson tratto dallo Hobbit tra appassionati di Tolkien, potendo così parlare e organizzarsi per il 13 dicembre, data dell’anteprima italiana. Come per il Tolkien Reading Day ci saranno letture di brani dello Hobbit, sorseggiando una birra o un tè o una tisana e discorrendo con altri appassionati delle opere di Tolkien. Chiunque potrà intervenire e leggere un brano dallo Hobbit e, nella seconda parte della serata, da altri testi dell’autore.
Ma la serata sarà anche un’occasione speciale per i soci dell’ArsT. Un momento particolare sarà dedicato al ricordo di Enrica Paresce, una amica e una tolkieniana che non c’è più esattamente da un anno e che probabilmente starà leggendo Lo Hobbit parlandone direttamente con Tolkien. Enrica era un membro attivo dell’Associazione e un motore di idee e iniziative. Era anche una poetessa e una pittrice. Per questo, vogliamo ricordarla leggendo stralci dei suoi testi, per far conoscere una persona che nell’arte ha sempre messo tutta se stessa e che non faceva mistero dei suoi sentimenti. La stessa Enrica citava spesso i libri di Tolkien: «Oggi sono triste…», scrive in una mail nella lista dell’Associazione, «quindi mi vado a rifugiare in un bel romanzo… in un altro mondo, una saga di mille e più pagine sarebbe la cosa migliore… anche già letta va bene uguale. Indovinate quale?».
All’evento parteciperanno anche i Proudneck, smial romano della Tolkien society inglese, che hanno appositamente posticipato uno dei loro raduni per farlo coincidere con questo Hobbit reading day. Così, magari senza fretta, sfogliando un libro e facendo due chiacchiere, oppure gustando un tè, una cioccolata calda o un bicchiere di vino, prendendosi un giusto e meritato riposo tra i libri,
come accaduto in passato, sarà un festa di pubblico e cultura, in cui fare nuove amicizie e conoscere chi condivide la stessa passione per lo scrittore inglese. Tutti i tolkieniani di ogni ordine e grado sono benvenuti. Nell’attesa del’evento del 7 dicembre, eccovi un bel video delle precedenti letture, fatte proprio quest’anno, in occasione del Tolkien Reading Day alla libreria Tra Le Righe di Roma. Sperando vi piaccia, venite a dicembre per passare insieme a noi un pomeriggio tolkieniano!
– vai alla pagina Facebook dello Hobbit Reading Day
– vai al canale Youtube dell’Arst
– vai al sito della libreria Tra le Righe
– vai al sito della Tolkien Society inglese
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