Eroi e mostri di Dal Lago: c’è la recensione

Logo Riceviamo e volentieri pubblichiamo la recensione ad opera di Wu Ming 4 al volume di Alessandro Dal Lago Eroi e mostri Il fantasy come macchina mitologica (2017, €18), appena pubblicato da Il Mulino e che rappresenta, come scrive il recensore, «un salto indietro di almeno cinquant’anni nella storia della critica letteraria». L’autore Alessandro Dal Lago ha insegnato Sociologia della cultura nelle Università di Milano, Bologna, Genova e all’estero. Fra i suoi numerosi libri segnaliamo, per il Mulino, «Descrizione di una battaglia. I rituali del calcio» (20012), «Il conflitto della modernità. Il pensiero di Georg Simmel» (1994) e, con Serena Giordano, «Mercanti d’aura. Logiche dell’arte contemporanea» (2006), «L’artista e il potere. Episodi di una relazione equivoca» (2014), «Graffiti. Arte e ordine pubblico» (2016). Con quest’ultimo volume, però, si manifesta come l’erere di quella intellettualità progressista che in Italia portò all’iniziale snobismo degli ambienti editoriali e accademici nei confronti della letteratura fantastica.
La critica principale di Dal Lago è che nel Signore degli Anelli non ci sia profondità morale. Invece, nelle storie di Tolkien c’è una lotta interiore che si rispecchia in quella esteriore. Alessandro Dal LagoNon c’è però lotta tra le classi, non c’è attrito sociale, inutile cercare col lanternino. Tolkien non era di sinistra, era un cattolico preconciliare che vedeva la diffusione della stampa operaia come il fumo negli occhi ed era perfino contrario al divorzio. Ma le problematiche le affronta tutte sul piano etico, morale, psicologico, a volte perfino teologico, non su quello delle strutture economiche o dei conflitti sociali. E nella sua opera narrativa lui è riuscito a svolgere uno dei più interessanti lavori sugli stili eroici, messi in conflitto l’uno con l’altro, della letteratura europea contemporanea. È per questo motivo che siamo lieti di proporre ai lettori una recensione di chi i libri li legge e analizza in profondità. Buona lettura!

La Festa dell’Unicorno torna il 21, 22 e 23 luglio

Festa dell'Unicorno a Vinci: CosplayerL’appuntamento annuale a Vinci dedicato agli amanti del fantasy si rinnova: il weekend dal 21 al 23 luglio torna la Festa dell’Unicorno, giunta alla tredicesima edizione.
Nel cuore medioevale della festa troverete la «Cittadella dei Cavalieri», mentre nella «Rocca incantata» tutti possono diventare guerrieri combattenti o assistere a concerti e dimostrazioni di giochi di ruolo dal vivo. Nella «Corte dei sogni» si terranno danze e musiche, mentre nella «Baia dei pirati» si terranno i cortei degli sbandieratori e le animazioni in tema picaresco. Festa dell'Unicorno 2017L’area «Fumetti e follie» dedicata alle nuvole parlanti, ai videogiochi e al cosplay ospiterà incontri con gli autori e la gara cosplay. La «Città degli Incubi» con l’area zombi, la escape room a tema horror e il vicolo della paura sarà dedicata agli aspetti più macabri dell’immaginario. L’«Abisso d’Acciaio» sarà l’ambientazione più futuristica, con l’area Star Wars e i duelli di spade laser, Stargate e il mondo del Doctor Who. Infine, non manca un’area dedicata ai più piccoli, il «Villaggio degli Gnomi». Non mancheranno due eventi a forte ispirazione tolkieniana: il matrimonio elfico e la Parata degli Elfi. Questa l’eredità delle precedenti edizioni, ma la Festa dell’Unicorno ha in serbo anche molto altro per l’edizione del 2017!

Tolkien Estate e Warner Bros trovano l’accordo

Slot machine online del Signore degli AnelliNel 2012, poco prima dell’uscita nelle sale cinematografiche del primo capitolo della trilogia jacksoniana tratta da Lo Hobbit, la Tolkien Estate, assieme alla HarperCollins Publishers aveva citato in tribunale la Warner Bros, la famosa casa di produzione cinematografica statunitense che gestisce La società sussidiaria New Line Cinema e la Saul Zaentz Co., ovvero la casa di produzione indipendente che detiene i diritti d’autore (il cinematografo Saul Zaentz acquistò tali diritti nel 1976 e oggi, attraverso la Middle-earth Enterprises possiede in tutto il mondo i diritti di sfruttamento di Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli nelle versioni per il cinema, il teatro e i diritti di merchandising). La Tolkien Estate aveva intrapreso le vie legali a seguito della creazione di giochi d’azzardo online quali Lord of the Rings Casino Game, di cui era venuta a conoscenza in maniera alquanto peculiare: una e-mail di spam era arrivata al suo avvocato nel settembre 2010.
Quando la Tolkien Estate aveva mosso i primi passi nel 2012 l’AIST aveva riportato la notizia (leggi l’articolo Ora le slot machine: la denuncia della Tolkien Estate) e ne aveva seguito gli sviluppi l’anno successivo (con l’articolo Primo round a Warner sulla Tolkien Estate): non potevamo quindi mancare di riportare la risoluzione della vicenda.

Sulle orme di Tolkien 4: il convegno medievale

Leeds International Medieval CongressEssere a Leeds in questi giorni, ci dà la possibilità di partecipare al Congresso Internazionale Medievale (IMC), che lo splendido quadrante universitario di Leeds ospita dal 3 al 6 luglio. Organizzato dall’Istituto per gli Studi Medievali, sin dal suo inizio nel 1994, il congresso si è affermato come un evento annuale con una presenza di oltre 2.200 medievalisti provenienti da tutto il mondo. Quest’anno intervengono medievalisti provenienti da oltre 50 Paesi, con ben 2.000 interventi individuali e 600 sessioni accademiche, oltre a una vasta gamma di spettacoli, letture, tavole rotonde, escursioni e laboratori: l’IMC è la più grande riunione annuale d’Europa. In questo è molto simile all’International Congress on Medieval Studies che si svolge ogni a Kalamazoo, nel Michigan (Usa), ma che riunisce oltre tremila studiosi interessati agli Studi Medievali. Al suo interno, prevede il «Tolkien at Kalamazoo», la sezione dedicata a Tolkien, che ormai comprende 6 sessioni di conferenze, 2 sessioni sull’influenza sugli scrittori successivi, un conferenza filologica, due spettacoli, un dramma recitato e anche un incontro commerciale, tutti dedicati a J.R.R. Tolkien… Tra l’altro, quest’anno tutto l’evento è cresciuto moltissimo dando largo spazio a laboratori di calligrafia, lezioni di spada medievale e spettacoli dal vivo.
Leeds International Medieval Congress: Trono di SpadeIn occasione con l’inizio della nuova stagione di Game of Thrones il 16 luglio in Inghilterra (da noi in Italia in contemporanea con gli Usa alle 3 di notte del 17), i visitatori del campus possono farsi fotografare su una replica del Trono di Spade di Westeros, firmato dai membri del cast della serie della HBO. La cosa che però mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta è stata la Book Fair, la sezione dedicata agli editori specializzati sul Medioevo e il medievalismo: due ali dell’istituto completamente dedicate ai libri, con pubblicazioni mai viste. Saranno stati più di un centinaio di editori e oltre ventimila titoli: una cosa mai vista! Quando abbiamo fatto la pausa tutto l’edificio era peino di gente a comprare libri…

Sulle orme di Tolkien 3: a Leeds per il seminario

LeedsDopo tre giorni a Oxford, passati per lo più nella Bodleian Library a studiare i documenti, ci siamo trasferiti a Leeds, nel nord dell’Inghilterra. A dire il vero, il viaggio è stato un po’ rocambolesco, ma è sufficiente dire che la tanto declamata puntualità britannica non si applica più né ai treni né alle corriere. L’unica possibile scusante può essere stata che a Oxford si festeggiava proprio quel giorno l’Alice Day, il giorno dedicato ad Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll, con tanto di persone vestite da Cappellaio Matto e Bianconiglio. Sono sicuro che se avessi chiesto i motivi del ritardo, il capostazione ci avrebbe risposto: «Perché è sempre l’ora del tè, e negli intervalli non abbiamo il tempo di lavare le tazze».

Sulle orme di Tolkien 2: lo studio alla Bodleian

Il cuore dell’Università di Oxford è la Biblioteca Bodleian, una delle più antiche biblioteche pubbliche del mondo. Questo immenso esempio di gotico inglese è una delle più grandi biblioteche del mondo e contiene più di undici milioni di opere stampate, oltre 50.000 e-journals e tanto altro materiale su supporti diversi. In base a un accordo risalente al XVI secolo, la biblioteca accoglie una copia di ogni libro, rivista o fumetto venga pubblicato pubblicato nel Regno Unito. La biblioteca storica di Oxford è il simbolo degli studi e degli studiosi. Secoli di storia e di studi si respirano in questi antichi locali, in parte attrezzati come alle origini, ma con sistemi di catalogazione al passo con i tempi.
Visitare la Bodleian Library è una esperienza che ti resta dentro. Seguire stanza dopo stanza un percorso nel tempo e nella tradizione che formano la cultura europea. Regolarmente in funzione per studenti e studiosi, è aperta anche al pubblico e oggetto di visite guidate con partenze ogni mezz’ora e di durata variabile. Un peccato che l’accesso alla Bodleian sia in questo caso limitato a due sole ali dell’intera struttura, cioè appena il 5% di tutte le sale della biblioteca.
Anche così però sono molte le cose da visitare: la sala quattrocentesca della scuola di teologia (Divinity School), la Convocation House and Chancelor’s Court del XVII secolo, la biblioteca quattrocentesca di Humphrey, duca di Gloucester e fratello di re Enrico V, e infine l’interno della Radcliffe Camera. La Divinity School è l’aula più antica dell’università con il soffitto con volta a costoloni, ancora oggi viene usata come “spogliatoio” per il laureandi che sfileranno verso il teatro. Di recente è più nota per essere stata una delle location dei film di Harry Potter, per l’esattezza l’infermeria (del secondo) e il salone delle prove di ballo (del quarto). La mia preferita rimane però la Duke Humfrey’s Library, anch’essa utilizzata come Biblioteca di Hogwarts, che è la più antica sala di lettura della Bodleian Library ed è ora supervisionata dal Reader Services Department, cioè è una sala di lettura e consultazione. Qui hanno studiato cinque re, 40 premi Nobel, 25 primi ministri inglesi e scrittori come Oscar Wilde, C.S. Lewis e naturalmente Tolkien. È affascinante aggirarsi tra scaffali zeppi di libri antichi molti dei quali di grande pregio. Assai pregevole e caratteristico del periodo lo stile gotico delle strutture. Una biblioteca monumentale meravigliosa e suggestiva, con ambienti talmente suggestivi che restano impressi nella memoria, a lungo. Insomma, se passate da quelle parti… fermatevi a studiare, non si sa mai!

Sulle orme di Tolkien 1: l’AIST a Oxford e Leeds

Tolkien's bust - Exeter collegePer chi studia le opere di J.R.R. Tolkien dovrebbe essere una tappa fissa. Così per la terza volta, abbiamo deciso di tornare a sfogliare e studiare i manoscritti a Oxford. La decisione ha coinvolto il presidente Roberto Arduini e il vicepresidente Claudio Antonio Testi, che per l’occasione hanno accettato di tenere un breve diario di viaggio, così da soddisfare la curiosità anche dei lettori del sito web. La Bodleian Library è uno dei due istituti in cui sono conservati i manoscritti di Tolkien. Il viaggio si è però trasformato in un percorso indietro nel tempo, sulle orme della vita dello scrittore, anche fuori dell’università, in quei luoghi che lo videro muoversi, discutere, ridere e bere… Ecco la prima puntata del diario di viaggio che toccherà sia Oxford sia Leeds, le due città in cui Tolkien visse e insegnò. Buona lettura!

Torino, il 9/7 apre la Locanda della Contea!

Locanda della Contea - MontalengheDomenica 9 luglio la Locanda della Contea apre al pubblico con l’evento Contea in Festa: una giornata per immergersi nel mondo del fantastico, circondati da prati verdi, in una locanda da sogno. L’evento avrà luogo dalle 10:00 alle 19:00, presso la Locanda della Contea, SP53 Caluso-Ozegna 17, 10090 Montalenghe (TO). Abbiamo intervistato per voi Roberta Malerba, ideatrice assieme al marito Luca Catalano, per scoprire la storia di questo progetto, come nasce e si realizza un sogno dal sapore tolkieniano dove natura, musica e buon cibo si incontrano, e tanto ricordano le parole del Professore: “If more of us valued food and cheer and song above hoarded gold, it would be a merrier world.” (The Hobbit, J. R. R. Tolkien).
Buona lettura!

Com’è nata l’idea di aprire la Locanda della Contea?
Roberta MalerbaIo e mio marito abbiamo una gran passione per la letteratura fantasy in generale e per Tolkien in particolare, tanto che, essendo entrambe musicisti, facciamo parte del gruppo Ainur. Come viaggio di nozze abbiamo fatto il giro del mondo e quando siamo arrivati in Nuova Zelanda volevamo visitare le location del Signore degli Anelli girato da Peter Jackson. Sfortunatamente in quel periodo erano in corso le riprese de Lo Hobbit, ma abbiamo comunque potuto vedere i paesaggi circostanti e ce ne siamo innamorati a tal punto di pensare di trasferirci. Si trattava però di un cambiamento enorme, saremmo stati davvero troppo lontani dalle nostre famiglie, a cui siamo molto legati, quindi abbiamo pensato che, se non potevamo trasferirci noi nella “Contea”, potevamo portarla a casa con noi. Così è nata l’idea di una locanda che richiamasse quel mondo fantastico. Le locande sono un elemento presente in vari mondi fantastici: anche nell’universo di Star Wars o nella saga di Harry Potter ricorrono queste locande ombrose, luoghi un po’ oscuri che fanno sognare.

Dall’idea alla realizzazione: che realtà è la Locanda della Contea?
La Locanda della Contea nasce come azienda agricola, ed ha come base i nostri principi etici.
Volevamo costruire un lavoro attorno a noi, invece di seguire certe abitudini della società attuale: essa spesso porta a dare priorità a oggetti e mode piuttosto che alla vita che stai conducendo, a ciò che vivi. Noi volevamo altro. Volevamo un lavoro che fosse attorno a noi, che seguisse i ritmi della natura, mangiare ciò che noi stessi coltiviamo. Volevamo costruire un posto in cui poter fare la nostra musica e regalare alle persone che avrebbero frequentato la nostra locanda un luogo in cui fantasia e realtà si mescolassero.
Lo scopo non è arricchirsi, è vivere in questo modo. Si agisce per etica, non per denaro.
Concretizzare questo sogno è stato possibile perché nel progetto sono coinvolti diversi nuclei familiari: io e mio marito abbiamo avuto l’idea, ma la realizzazione è stata possibile perché siamo un gruppo forte, numeroso e volenteroso. Siamo tutti dei creativi. Da soli sarebbe stato impossibile. Se a costruire la locanda fosse stato qualcun’altro per conto nostro, non sarebbe stata la stessa cosa. Persino in questo momento, ho le mani sporche di vernice! La locanda è stata costruita seguendo i criteri della bioedilizia, con legno e paglia compressa intonacati con calce naturale. Non si è mai usato il cemento, tanto che persino il cantiere aveva un odore diverso dal solito. È una tipologia costruttiva che permette molta creatività, non c’è un muro uguale all’altro, ognuno ha una forma particolare.
Tutto questo comporta l’assenza di molti oggetti ritenuti parte della vita ordinaria (non abbiamo la televisione, per esempio), ma impari, riesci a fare a meno di certe dipendenze.
Ci sono anche lati meno positivi: con un lavoro in cui puoi essere te stesso, non smetti mai di lavorare.

Come avete scelto il nome per la vostra locanda?
È stata una scelta molto delicata, per via di varie problematiche e considerazioni. Usare un nome ideato da un autore può dare numerose difficoltà, dai problemi di copyright al rischio che il locale sia percepito come troppo settoriale e quindi non riesca a sostentarsi. Volevamo un nome che potesse ricordare un mondo fantastico senza che fosse stato coniato da un autore: il termine “contea” si trova in vari toponimi, è generico, ma allo stesso tempo fa viaggiare la mente. Inoltre, la locanda è immersa nel verde, tra prati che sembrano davvero quelli della Contea tolkieniana.

Come ha scoperto Tolkien?
Ainur - The Lost TalesMio marito mi ha fatto conoscere Tolkien: quando ci siamo sposati Luca suonava col gruppo Ainur già da anni. Lui si era avvicinato alle opere di Tolkien molto prima, su consiglio di un amico prete. Io ho sempre amato leggere, e scoprendo Tolkien mi sono resa conto di avere in me una parte “elfica”: una parte che c’era sempre stata, fatta di certe sensibilità, tendenze, interessi, solo che prima non avrei sapevo come definirla, con che nome poter riassumere queste caratteristiche.

Quale opera tolkieniana l’ha appassionata di più?
La storia dei Due Alberi di Valinor, Laurelin e Telperion, è quella che mi ha più colpita. La sofferenza alla loro distruzione, il ruolo dell’invidia in ciò che accade e il modo in cui Tolkien trova una risoluzione per quell’episodio del Silmarillion, con l’essenza di questi alberi che rimane nel sole e nella luna, mi ha affascinata moltissimo.
Come accennato prima, sono affascinata da tutto il mondo elfico, dal loro modo di ragionare, dal loro non dire mai di sì né di no, che porta a ragionare a fondo sulle cose invece che dire ad altri cosa fare.

Parlando di alberi, il logo della Locanda della Contea è proprio un albero…
Locanda della Contea logoSì, il nostro simbolo è un albero. Gli alberi sono presenti in quasi tutti i libri fantasy, hanno un fascino, una maestosità e una potenza che li rendono un elemento ricorrente.
Il nostro albero è stato disegnato dall’amico Dino Olivieri, illustratore fantasy. Già la prima bozza che fece era perfetta, aveva capito quello su cui si basa il nostro progetto: le radici, queste spesse radici raffigurate nel logo rappresentano la forza che esse possiedono, sono le nostre radici, le nostre famiglie grazie alle quali abbiamo potuto intraprendere questo sentiero.

Il 9 luglio ci sarà l’inaugurazione della Locanda della Contea: cosa attende gli avventori quel giorno?
Più che un’inaugurazione, la Contea in Festa è un vero e proprio evento: ci presentiamo ai visitatori, presentiamo le nostre potenzialità. Il cantiere è in opera da due anni (da luglio 2015), avevamo bisogno di mettere un paletto, segnare un inizio, perché essendo perfezionisti non definiremmo mai i lavori terminati.
L’evento si terrà dalle 10 alle 19 e saranno presenti tantissime sfaccettature del fantastico: artistiche, ludiche e non solo!
FolhasSuonerà il nostro gruppo, gli Ainur, e un trio femminile di musica folk, le Folhas.
Ci sarà un’esposizione di quadri a tema, del pittore Lorenzo Daniele che racconterà anche della sua esperienza coi figli di Tolkien, che lo invitarono perché il suo tratto ricordava loro quello del padre.
Tengwar - Roberto FontanaRoberto Fontana terrà un corso di scrittura elfica e Sara Gianotto terrà la conferenza “Tolkien e i Classici. Gli Elfi e l’amore stilnovistico”, con un particolare approfondimento su Beren e Lúthien in occasione della recente uscita dell’ultima opera tolkieniana.
Ci saranno inoltre dimostrazioni di tiro con l’arco e di scherma medievale, birre artigianali e un pranzo degno delle migliori tavole hobbit!

Per partecipare all’evento potete trovare i biglietti in vendita qui: ridotto a 5 euro per bambini dai 6 ai 12 anni, intero a 10 euro dai 12 anni. Ai cosplayer vestiti a tema fantasy verrà resa parte del biglietto.
I biglietti sono limitati, quindi affrettatevi!

In caso di pioggia la festa sarà rinviata al giorno 16 luglio.

LINK ESTERNI:
– Vai all’evento facebook Contea in Festa
– Vai al sito dove ordinare i biglietti per la Contea in festa
– Vai alla pagina facebook della Locanda della Contea
– Vai al sito della Locanda della Contea
– Vai al sito del gruppo musicale Ainur
– Vai alla pagina facebook del gruppo musicale Folhas
– Vai al sito di Dino Olivieri
– Vai alla pagina facebook di Roberto Fontana

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A Leeds un seminario e 4 conferenze su Tolkien

Tolkien Seminar Proseguono le conferenze internazionali dedicate a Tolkien: dopo il Tolkien in Vermont di aprile, il Popular Culture Association/American Culture Association di San Diego, tenutosi sempre ad aprile, e il International Congress on Medieval Studies tenutosi a maggio a Kalamazoo, a luglio sarà la volta di Leeds. La città ospiterà infatti due eventi culturali di rilievo, ovvero l’annuale Tolkien Society Seminar e l’International Medieval Congress 2017. I Tolkien Seminar 2017 si terranno il 2 luglio e la data è stata scelta proprio perché coincidesse con l’International Medieval Congress di Leeds, che si terrà dal 3 al 6 luglio e che quest’anno consta di un numero particolarmente alto di incontri su Tolkien.

Compie gli anni la figlia di Tolkien Priscilla

Ieri, 18 giugno 2017, si celebrava il compleanno di Priscilla, unica figlia femmina di Tolkien, e l’AIST lo festeggia proponendovi la traduzione della biografia (attualmente parziale) proposta dal sito tolkienbrasil.com negli articoli A vida de Priscilla Tolkien – Parte 1 e A vida de Priscilla Tolkien – Parte 2. Ringraziando l’autore, Eduardo Stark, che ci ha accordato il permesso di tradurlo e proporlo anche agli appassionati in Italia, vi auguriamo una buona lettura!

Priscilla TolkienQuando ci si occupa dei discendenti di Tolkien l’attenzione è sempre rivolta a Christopher Tolkien, per essere l’erede letterario di suo padre, per aver editato le opere postume e averne commentato la maggior parte. Ma molte volte viene trascurata la vita della figlia di Tolkien, che altresì svolse un ruolo importante nelle attività sociali e nella diffusione delle opere di suo padre.
Priscilla Tolkien visse a fianco di suo padre per molti anni e ciò deve aver comportato una serie di contributi nella produzione delle opere. È risaputo che i suoi figli furono importanti per l’ispirazione iniziale delle sue prime storie infantili che culminarono con la pubblicazione de Lo Hobbit. Pertanto, conoscere un poco su Priscilla implica altresì comprendere di più il professor Tolkien.
La settimana scorsa Priscilla Tolkien, il 18 giugno 2014, ha festeggiato il suo 85° compleanno. Questo articolo ha lo scopo di prestare un modesto omaggio e mostrare ai lettori un poco della vita della cara figlia del professor J. R. R. Tolkien.
Ė importante sottolineare che non si tratta di una biografia completa, che questo articolo è stato scritto solo basandosi su informazioni comuni e già pubblicate precedentemente in libri, siti, giornali e altre fonti di informazioni. L’intenzione è di dare una prospettiva della vita di Priscilla Tolkien nella miglior forma e con una certa completezza.
Per la migliore fruizione dell’articolo è utile che il lettore abbia una ragionevole conoscenza della vita del professor Tolkien, dato che la vita di Priscilla era intimamente correlata alla vita di suo padre negli anni dal 1929 al 1973. Si deve considerare il testo come una sorta di complemento alla biografia di Tolkien.

L’AIST al Roma Cartoon Festival 2017!

Roma Cartoon Festival 1Dopo il successo del Tolkien Day 2017 e le fortunate partecipazioni al Romics, ad Amarte con Tolkien Music e al 4Geek Festival col Tolkien Week-end, Roma torna ad offrire agli appassionati tolkieniani un’altra occasione di ritrovo: l’AIST prenderà parte al Roma Cartoon Festival, per la prima edizione del festival incentrato sui fumetti, sul mondo dell’animazione, sul cinema e sulla sfera ludica (ma non solo!). Il Roma Cartoon Festival si terrà dal 23 al 25 giugno presso il Guido Reni District (in Via Guido Reni 7).

Giunti, la rivoluzione degli ebook su Tolkien

GiuntiLa scarsa cura di Bompiani per le opere di J.R.R. Tolkien era una cosa ben nota. Con un nome che in pratica «vendeva da solo», dopo il 2003 la casa editrice milanese si era limitata a ripubblicare le opere dell’autore nelle edizioni più diffuse, curando sempre meno il contenuto dei suoi libri. Per fare l’esempio più lampante, ci sono voluti più di 10 anni ad reintegrare un paragrafo di 20 righe alla fine di un capitolo del Signore degli Anelli, che erano state misteriosamente eliminate nel 2003. Dopo una lunga permanenza nel gruppo Rcs e una breve parentesi di circa un anno nel gruppo Mondadori, nel dicembre 2016 Bompiani è entrata a far parte del gruppo editoriale Giunti. E così la cura per le opere del Professore di Oxford è migliorata notevolmente. Come dimostra l’attenzione verso le pubblicazioni digitali.

Annunciati i finalisti dei Mythopoeic Awards 2017

Come ogni anno, la Mythopoeic Society ha annunciato i finalisti delle quattro categorie dei suoi Mythopoeic Awards. L’organizzazione statunitense nata nel 1967, promuove lo studio, la discussione e la condivisione della letteratura mitologica e del Fantastico, con una particolare attenzione per J. R. R. Tolkien, C. S. Lewis e Charles Williams. Le categorie dei suoi Mythopoeic Awards, che premiano le eccellenze in questo campo, sono le seguenti:

  • il Mythopoeic Fantasy Award for Adult Literature, assegnato al romanzo fantasy, in più volumi o singolo, ancora a raccolte di racconti per adulti di un singolo autore pubblicati durante l’anno passato o quello precedente (se non selezionati come finalisti durante il primo anno di eleggibilità) che meglio esemplificano lo spirito degli Inklings. I libri tratti da una serie sono idonei se leggibili indipendentemente, altrimenti la serie diventa nominabile l’anno successivo alla pubblicazione del volume finale.
    In questa categoria sono stati premiati libri quali i Racconti Incompiutidi J.R.R. Tolkien nel 1981, Tempesta di mezza estate di Poul Anderson, Il settimo figlio di Orson Scott Card, Il genio nell’occhio d’usignolo di Antonia S. Byatt,Stardust e I ragazzi di Anansi di Neil Gaiman, L’ombra della maledizione di Lois McMaster Bujold, Jonathan Strange e il signor Norrell di Susanna ClarkeUn cappello pieno di stelle di Terry Pratchett e la Trilogia di Bartimeus di Jonathan Stroud. Nel 2016 questo premio è stato assegnato al volume Uprooted di Naomi Novik.
  • il Mythopoeic Fantasy Award for Children’s Literature destinato ai libri per i lettori più giovani (dai «giovani adulti» ai libri illustrati per lettori principianti), nella tradizione dello Hobbit e Le Cronache di Narnia (le regole d’ammissione sono le stesse del Mythopoeic Fantasy Award for Adult Literature). La questione riguardante le opere borderline fra un premio e l’altro sarà discussa con il consenso dei comitati.
    Tra i vincitori di questa categoria figurano The Crown of Dalemark e Dark Lord of Derkholm di Diana Wynne Jones, Un cappello pieno di stelle di Terry Pratchett, la saga di Harry Potter di J.K. Rowling e Graceling di Kristin Cashore. Nel 2016 questo premio è stato assegnato al volume Castle Hangnail di Ursula Vernon.
  • il Mythopoeic Scholarship Award in Inklings Studies, il quale premia i saggi su J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis e Charles Williams che forniscono contributi significativi allo studio degli Inklings. Per questo riconoscimento sono validi i libri pubblicati durante gli ultimi tre anni, inclusi i passati finalisti.
    Questo premio è stato assegnato a saggi quali Gli Inklings di Humphrey Carpenter, La via per la Terra di Mezzo di Thomas A. Shippey, A Question of Time: J. R. R. Tolkien’s Road to Faërie di Verlyn Flieger e The Return of the Shadow di J. R. R. Tolkien, edito dal figlio Christopher. Nel 2016 questo premio è stato assegnato al volume Charles Williams: The Third Inkling di Grevel Lindop.
  • il Mythopoeic Scholarship Award in Myth and Fantasy Studies, il quale premia libri accademici su altri autori specifici della tradizione degli Inklings, o a lavori più generali nei generi del mito e della fantasia. Anche per questo premio il periodo di eleggibilità è di tre anni.
    Tra gli studi premiati si annoverano libri quali Strategies of Fantasy di Brian Attebery e The Encyclopedia of Fantasy curata da John Clute and John Grant. Nel 2016 questo premio è stato assegnato al volume The Evolution of Modern Fantasy: From Antiquarianism to the Ballantine Adult Fantasy Series di Jamie Williamson.

Conoscere Tolkien al pub Lannister di Roma!

Pub LannisterInizia domenica 11 giugno, un ciclo di incontri incentrati sui libri più noti di Tolkien presso il pub Lannister, Via Borgo Ticino 31-33, a Roma.
Sono “incontri” e non “conferenze” perché l’idea è proprio quella di sedersi in un pub, come al Drago Verde, al Persico d’oro o al Puledro Impennato, tra amici discutendo amabilmente tutti assieme della storia degli hobbit, dei viaggi alla Montagna Solitaria, al Monte Fato, degli Elfi, dei Silmaril e di molto altro ancora. Saranno proposti degli spunti per iniziare le riflessioni che coinvolgeranno anche il pubblico. Leggere il libro “titolo” della serata è consigliato.
Questa formula più simile a una tavola rotonda che a una conferenza classica è già stata utilizzata dall’AIST, riscuotendo l’approvazione dei presenti, sia degli appassionati sia di coloro che di Tolkien hanno solo sentito parlare.

Esce Beren e Lúthien di J.R.R. Tolkien

La tomba di Edith Bratt e JRR TolkienRiportiamo l’articolo pubblicato su l’Unità del 2 giugno 2017 a firma di Roberto Arduini sull’uscita di Beren e Lúthien, volume postumo di J.R.R. Tolkien, curato da Christopher Tolkien, in traduzione di Luca Manini e Simone Buttazzi, con le illustrazioni di Alan Lee (Bompiani, pagg. 288, euro 22). Il volume verrà presentato:
– il 4 giugno a Bussolengo (Verona), alle ore 17.30 da Beatrice Masini, scrittrice e responsabile Bompiani, dal traduttore Luca Manini e dall’Associazione Quarta Era, durante il Fantavv, il festival della letteratura horror, fantasy e d’avventura;
– il 6 giugno a Milano alle ore 18:00 da Wu Ming 4 (scrittore e socio fondatore AIST), Emilia Lodigiani (editrice, scrittrice e socia onoraria AIST), Beatrice Masini (scrittrice e responsabile Bompiani) e Claudio Testi (filosofo, studioso e vicepresidente AIST) presso la Libreria Lirus, in via Vitruvio 43;
– l’8 giugno a Roma alla libreria IBS.it bookshop Il Libraccio alle ore 17,30 (insieme al libro “Scrivere in Tengwar” con Sara Gianotto) da Wu Ming 4 e Roberto Arduini.
Buona lettura.

Ecco svelata l’arte di scrivere in Tengwar

Elfo che scrive - Simona CavalettaA lungo i Primogeniti dimorarono nella loro prima casa accanto all’acqua sotto le stelle, e percorsero la Terra pieni di ammirazione; e presero a formare discorsi e a dar nome a tutte le cose che scorgevano. Chiamarono se stessi Quendi, che significa “coloro che parlano con voci”.
Come tutti sappiamo, il germe che sta alla base del legendarium di J.R.R. Tolkien è il suo amore per le lingue: fu per dare vita alle lingue elfiche che il Professore decise di creare un popolo che le parlasse, e un mondo nel quale questi potessero vivere e dare origine a storie e leggende. Le lingue elfiche hanno quindi un lessico, una grammatica, un proprio sistema di scrittura, una storia e un’evoluzione legate ai popoli che le parlano, proprio come succede per le lingue naturali.
Si tratta quindi di un argomento che da sempre suscita curiosità e affascina i lettori: per questo motivo l’AIST ha deciso di dedicare proprio alle tengwar il primo volume di una nuova collana dedicata alle lingue della Terra di Mezzo.

A Torino, Tolkien Oltre il Confine

Alcune esperienze rimangono impresse nella memoria. E il Salone del Libro di Torino che si è appena concluso segna un passaggio importante. Per la nostra Associazione e anche per J.R.R. Tolkien in Italia. Il manifesto ufficiale del Salone era già tutto un programma: un volume che «scavalca» un muro con filo spinato. Una bambina è in cima e guarda al di là. Un mondo migliore? La fine di un incubo? Lo ha disegnato da Gipi – fumettista e illustratore italiano di caratura internazionale – e anche questo è tutto un programma.
Per capirlo si possono leggere le parole spese durante la conferenza di chiusura da Nicola Lagioia, il giovane direttore artistico di questa edizione, scrittore di successo e amante del rock: «Personalmente, che alcuni nodi venissero al pettine per ciò che riguarda il funzionamento di un certo modello e di una certa idea di cultura lo stavo aspettando da molto tempo. Questo Salone ha dimostrato molte cose che smentiscono in maniera sonora e completa una scuola di pensiero di cui evidentemente la gente è stanca e venendo qui al Salone ha detto chiaro e tondo qual è l’idea di cultura e l’idea di comunità in cui ripone speranze».
Ad esempio, non è vero che se alzi il livello il pubblico si restringe. Se alzi il livello, e lo fai in un’ottica di vera inclusione, e di vera partecipazione, può capitare che il pubblico smetta di essere pubblico, rompa il guscio odioso che separa la società dello spettacolo dalla vita reale, e (non più pubblico) si trasformi di nuovo in una comunità.

Milano, Tolkien e la musica a Serate Musicali

Sala-del-GrechettoCome tutti i lettori tolkieniani sanno bene, la musica ha un ruolo molto importante nelle opere del professore, tanto che si trova ad essere il mezzo con il quale Eru Iluvatar, coadiuvato dagli Ainur, crea l’intero mondo di Arda. Non solo: assai di frequente si incontrano nelle storie della Terra di Mezzo canti e poesie, che vanno dalle allegre canzoni da taverna degli hobbit agli eleganti e malinconici canti elfici per Elbereth, fino alla storia di Beren e Luthien cantata da Aragorn intorno al fuoco. La musica dunque serve per raccontare storie e suscitare emozioni e per questo Tolkien è stato di ispirazione a molti gruppi rock di tutta Europa.
locandinaIn occasione del 125° anniversario della nascita di J.R.R. Tolkien che si è svolto il 3 gennaio scorso, giovedì 25 maggio, alle ore 18 presso la Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani, in via Francesco Sforza 7 a Milano, Il mondo musicale de Il Signore degli anelli e i suoi influssi sul rock. Organizzato da Biblioteca Sormani e Serate Musicali, sarà tenuto da Maurizio Principato, mentre Maddalena Scagnelli (voce – violino e salterio ad arco) e Sara Pavesi (arpa anglica di piccola taglia) faranno rivivere le atmosfere leggendarie eseguendo alcuni brani celeberrimi del repertorio medievale anglosassone e alcune ballate tradizionali nate tra Scozia, Islanda e Irlanda.

Sentieri Tolkieniani 2017 a Osasco: il programma!

Castello di OsascoL’associazione culturale Sentieri Tolkieniani
organizza l’ottava edizione del suo festival dedicato al fantastico e al medievale, che si terrà questo weekend, il 27 e 28 maggio nel parco del castello di Osasco, in via al Castello di Osasco 10, Osasco (TO). L’evento dedicato al Professore e alle sue opere offrirà un programma che spazierà dal raduno dei cosplayer alle conferenze, dai giochi di ruolo alle danze occitane, e poi cavalieri, arceri, falconieri e mostre, senza dimenticare il ristoro, offrendo prelibatezze degne di una festa hobbit come birra artigianale e carne alla griglia.

Tolkien al Salone: ascolta Wu Ming 4

Stand AISTLa presenza dell’AIST al Salone Internazionale del Libro di Torino è stata un bellissimo successo. Lo stand dell’associazione ha ricevuto la visita di migliaia appassionati, interessati sia alle pubblicazioni e ai gadget, sia alle iniziative targate AIST. Il concerto di Arturo Stàlteri e Federica Torbidoni ha fatto il pienone. E la mostra Lords for the Ring è stata ancora una volta apprezzatissima e la giornata al museo MuFant ha riscosso molto interesse, grazie al lavoro di Emanuele Manfredi.

La conferenza di Wu Ming 4, con l’introduzione di Roberto Arduini, si è tenuta davanti a una sala piena di persone (350 posti a sedere) che hanno retto per un’ora e mezza con grande attenzione. Soltanto un anno
fa non sarebbe stato pensabile che Tolkien avesse questo spazio al Salone del Libro (lo stesso dicasi per Stephen King, a cui è stato dedicato un evento monografico il giorno prima). È un segno che si sta lavorando nella direzione giusta.
A proposito della conferenza ci è stato fatto giustamente notare che Wu Ming 4 ha detto una cosa inesatta circa la triste sorte di Arwen, la cui Loredana Lipperinimorte per struggimento non avviene dopo un tempo lunghissimo bensì l’anno successivo alla morte di Aragorn (vedi finale del capitolo I dell’Appendice A del Signore degli Anelli).
L’equivoco è stato dovuto a un’interpretazione errata del passaggio succitato e Wu Ming 4 non può che scusarsene. Ringraziamo per la segnalazione, che tornerà utile per l’eventuale pubblicazione del testo della conferenza. Buon ascolto.

ASCOLTA L’AUDIO DELLA CONFERENZA

Aspettando “Beren e Luthien”. Donne, dame ed eroine nel mondo di J.R.R. Tolkien. Nell’attesa di “Beren e Luthien”, che uscirà a giugno in tutto il mondo (per Bompiani in Italia), un viaggio fra le figure femminili di J.R.R. Tolkien.

Guarda il percorso su J.R.R. Tolkien realizzato dalla Biblioteca del Salone.

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– Leggi l’articolo Tolkien al Salone del Libro di Torino: ecco il programma!
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– Leggi l’articolo Stàltieri e Torbidoni: la musica in Tolkien è magia

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Tolkien al Salone: ecco il programma!

AIST al Salone Internazionale del LibroSiamo ormai giunti all’apertura del Salone Internazionale del Libro, che si terrà dal 18 al 22 maggio e al quale, come annunciato nell’articolo Tolkien al Salone del Libro di Torino 2017!, l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani prenderà parte. Ci troverete nel padiglione 2, allo stand N17 con le nostre pubblicazioni, nonché impegnati in conferenze e mostre dedicate al Professore ed alle sue opere.

Restate aggiornati sulle ultime novità sulla pagina facebook dell’AIST al Salone Internazionale del Libro.

Stàlteri e Torbidoni: la musica in Tolkien è magia

Arturo Staltieri e Federica TorbidoniCome già annunciato nell’articolo Tolkien al Salone del Libro di Torino 2017!, l’AIST parteciperà al 30° edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, dove Tolkien e il fantastico saranno sotto i riflettori come non mai: la mostra di illustratori italiani Lords for the Ring, la lectio magistralis di Wu Ming 4 sabato 20 e la sera dello stesso giorno, il concerto di musiche ispirate al Signore degli Anelli di Arturo Stàlteri al piano e Federica Torbidoni al flauto, alle ore 20.00 al Borgo Medievale, in Viale Virgilio 107 Parco del Valentino.
L’AIST ha intervistato per i suoi lettori i due musicisti, indagando il loro rapporto con la musica e con Tolkien.

Arturo Stàlteri 01Pianista e compositore romano dalla originale cifra stilistica, Arturo Stàlteri (a destra, nella foto di Dino Ignani) è noto per essere il conduttore di importanti programmi radiofonici come “Primo Movimento” e “Il Concerto del Mattino” in onda su Radio3; di pari prestigio è anche il suo percorso artistico che si è sviluppato attraverso una lunga e importante carriera: dai primi esperimenti nell’ambito del progressive italiano con i Pierrote Lunaire negli anni ’70, per giungere alle collaborazioni con Rino Gaetano e nel recente passato anche con Franco Battiato, inseriti nel lavoro In Sete Altère, e nei due imperdibili volumi di Flowers fino alle riletture di Philip Glass e di Brian Eno.
Sono moltissime le opere di Stàlteri ispirate a Tolkien: del 2004 è Rings – Il Decimo Anello, pubblicato dalla Materiali Sonori e dedicato alla saga dell’Anello. Il suo interesse per le figure femminili del fantasy e delle science-fiction lo ha poi portato a incidere nel 2009 Half Angels, album dedicato a personaggi come Galadriel, Trinity, Æon Flux e Fiordiluna. Anche nel suo ultimo album Préludes, pubblicato lo scorso 9 settembre, che contiene ventidue brani, tutti preludi inediti ispirato a scritti di grandi autori classici, è presente Èowyn nella cui trama pianistica si ritrova il sempre amatissimo Tolkien. Con questa nuova produzione discografica Stàlteri propone un lavoro di grande spessore artistico-musicale, trasportando chi lo ascolta nel suo mondo fantastico, grazie ad una scrittura immediata e coinvolgente.

Hai sempre suonato o è una passione nata in età adulta?
A sei anni decisi che avrei suonato il pianoforte. Iniziai subito a studiarlo e non ho mai smesso…

Quando si pensa a un compositore e pianista come te, lo si immagina sepolto tra spartiti e note, immerso nella scrittura davanti al pianoforte. Come lavori davvero?
Quando studio composizioni di altri, effettivamente divento tutt’uno con lo spartito. Quando compongo la mia musica (tranne rare eccezioni in cui improvvisamente una melodia nasce nella mia mente), semplicemente comincio a improvvisare sulla tastiera, senza pensare troppo: di solito accade qualcosa…

Si può dire esista una musica classica tolkieniana?
Direi di sì, anche se Tolkien ha ispirato artisti in ogni campo della musica, dal folk, alla classica, al rock, al jazz… però personalmente trovo che le atmosfere dei suoi libri evochino un mondo musicale di ambientazione nordica, lontano nel tempo. Quindi penso a suggestioni sonore che raccontino il mistero e l’inconoscibile. Credo che la musica celtica possa essere un buon punto di partenza.

Cosa ti ha portato a occuparti di musica tolkieniana?
Era inevitabile! Una volta iniziato a leggere la Trilogia, nel lontano 1974, ho pensato subito che avrei dovuto creare delle musiche che ne divenissero la “mia” colonna sonora, e mi sono messo immediatamente in cerca di altri artisti che avessero fatto la stessa cosa!

Se dovessi definire il ritmo nella musica tolkieniana, cosa diresti?
Non so, è difficile spiegarlo… è un autore che si muove in molte direzioni. La sua scrittura, e le sue vicende, possono ispirare frasi musicali incantate, dilatate e oniriche, oppure melodie molto intense, con ritmi ossessivi e di grande potenza drammatica.

La musica tolkieniana è una forma d’arte o semplice intrattenimento?
Dipende da chi la compone! Comunque è arte, assolutamente…

Nel contesto internazionale lo studio della musica classica tolkieniana è particolarmente vivace?
Nel contesto internazionale è viva più che mai… continuamente appaiono nuovi contributi. Personalmente continuo a prediligere il lavoro dell’indimenticabile Bo Hansson. Anche il Tolkien Ensemble ha realizzato delle belle incisioni, e trovo molto convincente l’omaggio dei Mostly Autumn.

Che spazio trova la musica tolkieniana in Italia?
In Italia lo spazio non è enorme. Mi sembra, ad esempio, che nel sud i musicisti lo ignorino quasi completamente. Ma potrei sbagliare…

Se dovessi consigliare 3 opere ispirate a Tolkien, su cosa punteresti?
Sicuramente, come dicevo, Music Inspired by Lord of the Rings di Bo Hansson. Poi A Night in Rivendell, del Tolkien Ensemble e, per concludere, Music Inspired by the Lord of the Rings, dei Mostly Autumn.

Federica TorbidoniFederica Torbidoni (a sinistra nella foto di Giovanni Matarazzo), diplomata in flauto al Conservatorio “G. Briccialdi “ di Terni con il massimo dei voti, ha suonato come primo flauto e solista nell’Orchestra da Camera di Ancona da quando aveva solo 15 anni. Dopo aver seguito corsi di perfezionamento, nel 1991 è stata primo flauto nell’Orchestre Acadèmie Internationale de Pontarlier e successivamente ha collaborato con L’Orchestra “G. Briccialdi” di Terni, L’Orchestra Filarmonica Marchigiana, L’Orchestra Giovanile della Marsica, Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Di Roma. Dal 1990 fa parte dell’Ensemble Nino Rota con il quale svolge un’intensa attività concertistica in tutta Europa e non solo, suonando nei teatri di importanti città quali ad esempio Roma, Milano, Stoccolma, Lisbona, Lione, Zagabria. Sempre con l’Ensemble Nino Rota ha inciso numerosi CD ed effettuato registrazioni per la Rai e per la Televisione Nazionale Portoghese.

Hai sempre suonato o è una passione nata in età adulta?
Ho iniziato da bambina per volontà di mia madre di continuare la tradizione della sua famiglia che contava diversi musicisti. Ma qualche anno di studi dopo c’è stata come una illuminazione, una rivelazione, all’improvviso ho sentito che quella non solo era l’unica passione della mia vita, ma che sarebbe stata la mia unica attività futura.

Quale è stato il motore che ha innescato in te la passione per il flauto in particolare?
L’oggettivizzazione di questa passione si è verificata nel momento in cui ho cominciato a suonare con gli altri. Ho sentito che avevo trovato un modo più naturale e bello di esprimermi (sono una persona timida e riservata se non introversa) e comunicare, con un linguaggio e degli argomenti (la musica appunto) di una oggettiva bellezza, lontano dalla banalità, l’insensibilità e la crudeltà del mondo comune.

Cosa significa per te suonare il flauto? Quale è la storia che accompagna questo tipo di strumento e quali tipologie di flauto suoni?
È attraverso il flauto che ho fatto le esperienze più belle: per esempio i viaggi in tutto il mondo grazie soprattutto al gruppo dove suono dal 1995, il Nino Rota Ensemble, tra i primi gruppi in Italia a proporre in versione di musica da camera le più belle colonne sonore dei film che hanno fatto la storia del cinema, scritte da autori del calibro di Rota, Morricone, Cipriani, Piovani a anche stranieri. Ma non solo esperienze esterne quanto soprattutto all’interno di me; la continua sfida a migliorarsi sempre, il raggiungimento di obiettivi l’avvicinarsi all’idea di perfezione e contemporaneamente vivere in un mondo leggermente “sopraelevato“ da quello reale in un mondo quasi fiabesco e qui entra in gioco l’aspetto Tolkeniano: per me il flauto è una specie di oggetto magico per il suo aspetto, per il suo metallo pregiato e per la sua fattura complessa, tanto che nei laboratori dove è prodotto viene forgiato al pari di una spada quale poteva essere Anduril; e anche il suo suono, che è un respiro che parte da dentro e tagliando sapientemente la fredda imboccatura di metallo, crea melodie il cui timbro fa pensare a ere passate.

Quali sono stati i musicisti che hanno influito sulla tua formazione?
La mia formazione musicale è classica : studi in Conservatorio e perfezionamento in Accademie in Italia e all’estero. Amo tutta la musica classica dal Barocco fino alle avanguardie contemporanee, amo tutti gli autori classici con assoluta devozione per Mozart gli impressionisti francesi la scuola russa e Nino Rota.

Come è il tuo rapporto con lo strumento nella vita di tutti i giorni?
Come ho già detto la mia vita è quotidianamente legata allo studio ma trovare tempo per esercitarmi, fare le prove, ascoltare, non rappresenta mai un problema anzi è vitale; suono sempre, il suonare mi aiuta quando non sono in condizioni fisiche perfette, o psicologiche forse perché è una attività collegata alla respirazione profonda e quindi una sorta di pratica ascetica e meditativa.

Che tipo di repertorio affronti con Arturo?
Ho conosciuto Arturo grazie alla comune passione per il mondo nordico, Islanda in particolare e tutta l’iconografia le leggende e la musica ad essa collegata (voglio citare il gruppo post rock Sigur Ros del quale siamo entrambi fan ). Questo incontro e successiva collaborazione con lui è stato per me un regalo inaspettato e prezioso perché finalmente ho potuto suonare tutta quella musica che fino a quel momento avevo solo ascoltato e amato.

Ci saranno dei vostri brani inediti in futuro?
Ho provato a rivolgere questa domanda ad Arturo ma poi mi è venuta in mente la frase de Il Signore degli Anelli detta da Frodo a Gilmor : “non rivolgerti agli Elfi per un consiglio, perché ti diranno sia no che sì ….”. Comunque mi auguro di sì.

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Il 14 la Terra di Mezzo a Galliate: parla il FAI!

Il Fai Giovani di NovaraCome già annunciato precedentemente, questo weekend si terrà la seconda edizione di Un viaggio nella Terra di Mezzo: il 14 maggio, dalle 10 alle 19, il Castello Sforzesco di Galliate (NO) ospiterà l’evento organizzato dal FAI Giovani di Novara assieme all’AIST e alla associazione di rievocazione tolkieniana Quarta Era. Con un programma ricco e vario, che comprende tanto gli aspetti più culturali (conferenze su Tolkien e la mitologia, visite guidate ed un concerto conclusivo) quanto quelli più ludici (cosplayers, numerosi espositori e un gruppo di danze medievali), l’attesa per la domenica che ci attende non può che essere trepidante. Abbiamo intervistato il presidente del FAI giovani di Novara, Matteo Caporusso, per farci raccontare la genesi di questa iniziativa ed i suoi retroscena: a lui la parola!

Questo è il secondo anno per l’evento “Un viaggio nella Terra di Mezzo”: qual’è stato il percorso che ha portato alla realizzazione dell’edizione precedente nel 2016?
“Un viaggio nella Terra di Mezzo” nasce dall’interesse personale per Tolkien di alcuni membri del FAI Giovani di Novara e dal desiderio di far conoscere le sue opere in Italia, dove purtroppo ancora spesso lo si sente definire come letteratura di secondo o addirittura terz’ordine. Desideravamo dar vita ad un evento che raccontasse quello che oggi è considerato il padre della letteratura fantasy.
Il nucleo centrale dell’evento tenutosi il 1° maggio era quindi culturale: abbiamo avuto come ospite Roberto Fontana, che tenne una conferenza sulla mitologia in Tolkien. Era presente anche l’associazione di rievocazione tolkieniana La Quarta Era, che proponeva dei quiz sulle opere del Professore. A conclusione della giornata la Corale Universitaria di Torino, diretta dal maestro Paolo Zaltron dell’Associazione dei Cori Piemontesi, ha proposto il repertorio “Fantastici suoni-miti, racconti e fantasie britanniche dal XV al XX secolo”.
Un viaggio nella Terra di Mezzo - FAI - 2017La missione del FAI è di valorizzare i beni culturali ed è stata quindi scelta una location di rilievo sotto tale aspetto: il Broletto medievale di Novara. Il Broletto di Novara presenta quattro edifici medievali appartenenti a quattro secoli diversi: era un meraviglioso scenario, in cui la gente poteva imbattersi nell’evento anche semplicemente passeggiando.
Nonostante la pioggia, che è stata una penalità notevole dato il luogo in cui si è svolto l’evento, abbiamo avuto ben 1600 visitatori: un successo! Siamo rimasti sconcertati, credevamo ne avrebbe attirati un terzo. Il risultato ottenuto in termini di partecipanti ci ha fatto comprendere che la tematica che avevamo scelto di trattare esercita grande fascino sul pubblico, piace e incuriosisce: così abbiamo deciso di stanziare i fondi per la seconda edizione.

Novara - BrolettoL’edizione di quest’anno ha una location differente, come mai questo cambiamento?
Sì, abbiamo deciso di realizzare l’evento in una differente sede a causa di esigenze legate all’affluenza di visitatori. Quest’anno il bene culturale che apriamo al pubblico è il Castello Sforzesco di Galliate (NO), un edificio molto più spazioso. Io e la vice-presidentessa terremo delle visite guidate gratuite al castello, su prenotazione, permettendo così ai partecipanti di scoprire la storia di questo .

Castello Sforzesco di GalliateQuanti visitatori ritenete che attirerà l’evento, quest’anno?
È difficile fornire una stima precisa, in questo genere di eventi spesso le iscrizioni vengono fatte gli ultimi tre giorni, per cui la cifra è ancora molto soggetta a variazione. Per ora aspettiamo un pullman di visitatori da Lecce, uno dal Veneto e abbiamo 400 persone iscritte alle visite guidate, per cui supereremo quasi sicuramente i 500/600 partecipanti.
Per quanto riguarda le conferenze, non è necessaria la prenotazione, per cui non possiamo fornire stime degli interessati. In ogni caso il numero non sarà un problema: se i partecipanti si dovessero rivelare più di quanto le sale interne possano ospitare, possiamo spostare le conferenze nel cortile ed arrivare ad accogliere anche più di 1000 persone contemporaneamente.
Le previsioni meteo quest’anno, fortunatamente, sembrano favorirci.

Tengwar - Roberto FontanaAl “viaggio nella Terra di Mezzo” partecipano numerose associazioni, può illustrarci quali?
Oltre all’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, i cui soci Roberto Fontana e Barbara Sanguineti terranno rispettivamente il laboratorio di calligrafia intitolato Tengwar, come scrivevano gli Elfi e la conferenza I Signori della Paura: i Non-morti nelle opere di Tolkien, saranno presenti varie associazioni culturali, anch’esso un aspetto in crescita rispetto all’edizione precedente.

Associazione Sentieri tolkienianiUn’altra associazione dedicata alle opere di Tolkien coinvolta è l’associazione Sentieri Tolkieniani, nata nel 2008 e che si occupa della promozione e della diffusione del pensiero di Tolkien, in particolare la sua visione antropologica, la sua spiritualità e dei suoi valori. Dalla fondazione l’associazione organizza annualmente l’omonima manifestazione nel parco del Castello di Osasco, in provincia di Torino, proponendo percorsi tematici sempre nuovi per presentare ed analizzare alcune delle tematiche esposte dal professore di Oxford nelle sue opere. L’associazione Sentieri Tolkieniani è inoltre dotata di un canale innovativo per l’approfondimento di alcuni temi letterari e musicali relativi al mondo del Signore degli Anelli: Radio Brea, La WebRadio di Sentieri Tolkieniani.

Drago, dal "Bestiario MMW", 10 B 25, Folio 39r, 1450 ca., Museum Meermanno, l’AjaL’Associazione Culturale I Doni delle Muse, che si occupa di svelare le origini mitologiche di molti filoni letterari attuali, proporrà la conferenza Il drago nel Medioevo. Alla riscoperta delle fonti mitologiche di Tolkien. L’intervento sarà tenuto da Serena Fiandro e Andrea Tuffanelli presso la sala consiliare del castello che proporranno un viaggio attraverso la simbologia e le leggende dedicate ai draghi, partendo dalle origini mitiche antiche per approdare, attraverso la lettura di testi medievali d’area germanica, all’elaborazione della narrativa fantastica contemporanea e in particolare a Tolkien, per restituire spessore e complessità a una delle creature fantastiche più amate di tutti i tempi.

I cosplayers della Quarta Era arricchiranno con gli splendidi costumi l’atmosfera e proporranno ai visitatori quiz sulle opere di Tolkien.

L’Associazione Musicale Vox Aurae eseguirà a fine giornata il concerto “Sinfonia n.1 – Il Signore degli Anelli”, ispirato all’opera di Johan De Meij, compositore e direttore d’orchestra olandese che tra il 1984 e il 1988 compose l’opera ” Simphony No. 1- The Lord of the Rings”, con cui si aggiudicò il prestigioso Premio di Composizione Sudler. Vox Aurae proporrà i seguenti movimenti sinfonici, preceduti da una lettura dei passi tratti dal Signore degli Anelli a cui i brani sono ispirati: Gandalf, Lothlórien e Hobbits.

Il 14 maggio si potrà dunque godere di ampio sguardo sulle sfaccettature culturali legate a Tolkien. Può parlarci della realtà culturale che permetterà tutto ciò, il FAI Giovani Novara?
Giornate FAI Primavera 2017Sono presidente del FAI Giovani della provincia di Novara da 8 anni, dal 2009. Nella provincia di Novara, le due delegazioni del FAI, FAI Senior e FAI Giovani (che comprende membri fino ai 40 anni) si occupano di diversi aspetti culturali. La delegazione FAI Senior si occupa di quelli che potremmo definire eventi più sedentari: la presentazione di libri, conferenze. La delegazione FAI Giovani, la età media dei membri è tra i 25 e i 28 anni, organizza eventi culturali a 360 gradi, includendo anche concerti, rievocazioni medievali e l’evento su Tolkien che ci attende questa domenica. FAI Giovani è una fondazione culturale che mantiene contatti anche con l’istruzione pubblica e organizza con vari licei periodi di alternanza lavoro-studio, garantendo agli studenti che partecipano crediti scolatici, anche a livelli universitari.
Le Giornate FAI di Primavera, che si tengono nel mese di marzo, occupano entrambe le delegazioni e sono il maggiore evento FAI.
Il più grande degli eventi culturali organizzati dal FAI Giovani è la FAI Marathon, che si tiene ad ottobre e conta in media 5000-6000 persone.

Il Signore degli Anelli (edizione Rusconi)Un’ultima domanda, più personale: come nasce il suo amore per Tolkien?
Quando iniziai a leggere da piccolo tra i primi libri ci furono i romanzi di Guareschi dedicati a Don Camillo e Il Signore degli Anelli: capii poco ed ammetto che saltai anche alcune parti leggendo per la prima volta Tolkien. Essendo un bambino, apprezzavo soprattutto la storia, la trama. Ho riletto Il Signore degli Anelli una volta adulto e ho realizzato che nell’opera di Tolkien non c’è solo una bella storia, ma c’è dietro un intero mondo (sebbene Tolkien per me sia una passione e non materia di studi accademici). Vorrei che Tolkien venisse apprezzato per questo, che questa profondità fosse resa nota al grande pubblico: Il Signore degli Anelli non è solo la storia (bellissima) che Peter Jackson ha portato sul grande schermo. C’è di più.
Per questo l’ingresso a questo evento è gratuito. Spero che i partecipanti comprendano l’opportunità di arricchimento culturale che rappresenta.

ARTICOLI PRECEDENTI:
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– Leggi l’articolo Il 14 maggio a Galliate Un viaggio nella Terra di Mezzo
– Leggi l’articolo Al Tolkien Lab di Modena i Signori della Paura

LINK ESTERNI:
– Vai alla pagina facebook del FAI Giovani di Novara
– Vai all’evento facebook Un Viaggio nella Terra di Mezzo
– Vai al sito della Quarta Era
– Vai al sito della Associazione Culturale I Doni delle Muse
– Vai al sito di Kalenda Maya Danze
– Vai al sito dell’Associazione Musicale Vox Aurae
– Vai al sito dell’associazione Sentieri Tolkieniani
– Vai al sito di Radio Brea, La WebRadio di Sentieri Tolkieniani

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Due recensioni “italiane” nei Tolkien Studies

Queen's College OxfordCon grande soddisfazione pubblichiamo la traduzione italiana di due recensioni in inglese apparse sull’ultimo numero dei Tolkien Studies (XIII-2016) a ulteriore dimostrazione di come il livello degli studi italiani, dopo anni di autarchia e provincialismo, ha ormai raggiunto una dignità riconosciuta anche dai maggiori esperti all’estero. Le pensioni si aggiungono alla lunga serie di elogi che hanno accolto le due produzioni “italiane” all’estero, cioè la traduzione inglese di due volumi della collana Marietti: La Falce Spezzata (The Broken Scythe) e Tolkien e la Filosofia (Tolkien and Philosophy), oltre alle numerose conferenze tenute dai membri del Comitato Scientifico della collana “Tolkien e Dintorni” tenuti in Inghilterra, Francia e Germania a partire dall’incontro di Birmingham nel 2005, per passare a Loughborough 2012, Cerisy 2012 e Aachen 2013.

Tolkien Studies 13 - 2016La prima è scritta da Andrew Higgins e riguarda il testo curato da Roberto Arduini e Claudio A. Testi (attuali Presidente e Vice Presidente dell’AIST) dal titolo Tolkien and Philosophy (Walking Tree Publishers, Zurich 2014). Si tratta della traduzione inglese del volume Tolkien e la Filosofia (Marietti 1820, Milano, 2012) che raccoglie gli atti del convegno da noi co-organizzato a Modena nel Maggio 2010 dedicato a questo tema, che per la prima volta vide presenti nel nostro paese Tom Shippey e Verlyn Flieger. Il libro, che è il secondo volume curato dall’AIST a essere tradotto in inglese dopo La Falce Spezzata (cosa questa mai prima avvenuta per l’Italia: si veda la pagina in merito sul sito TolkienLab) contiene, oltre ai due autori sopra citati, testi di Franco Manni (Presidente onorario della nostra associazione), Wu Ming 4 e Giampaolo Canzonieri (entrambi nostri soci), Andrea Monda e Christopher Garbowski.
Scarica e leggi la Recensione a Tolkien e la Filosofia dei Tolkien studies

Tolkien Studies 10La seconda è redatta John Wm. Houghton ed esamina l’articolo “Tolkien’s work: is it Christian or Pagan? A Syntetic Approach” di Claudio A. Testi (che recentemente è entrato del Board of Advisor della rivista internazionale Hither Shore), pubblicato in Tolkien Studies X-2013: Janet Brennan Croft aveva già elogiato il saggio come un “invaluable lead article” (si veda la pagina in merito sul sito TolkienLab).
Scarica e leggi la Recensione a Tolkien’s work, is it Christian or Pagan dei Tolkien studies

Che dire? Gli sforzi fatti per inserire gli studi tolkieniani italiani nel contesto internazionale sono stati molti se si considerano le traduzioni fatte, i testi critici pubblicati, i convegni e le conferenze organizzate, ma ne è certo valsa la pena: infatti tanti altri studiosi si stanno muovendo in questa direzione, e questo non può che rendere felici tutti gli ammiratori di J.R.R.Tolkien!

(La traduzione delle recensioni è di Alberto Ladavas)

LINK ESTERNI:
– Vai al sito TolkienLab, La falce spezzata
– Vai al sito TolkienLab, “Tolkien’s work: christian or pagan?”

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