Creatività e comunità: Glyer sugli Inklings

Alcuni membri del gruppo degli InklingsEra il 1959 quando fu chiesto a Clive Staples Lewis se avesse, in qualche modo, influenzato le opere dell’amico J.R.R. Tolkien, o se gli incontri settimanali degli Inklings, il gruppo oxoniense da loro fondato, potessero aver sortito tale effetto. Lewis rispose che nessuno influenzava Tolkien in alcun modo, e che tanto valeva cercare di influenzare un Bandafferra – un Bandersnatch, in lingua originale, creatura mitologica sfuggente e aggressiva creata dalla mente di Lewis Carroll.
È da questa premessa che nasce Bandersnatch: C. S. Lewis, J. R. R. Tolkien, and the Creative Collaboration of the Inklings di Diana Pavlac Glyer (2016, The Kent State University Press, con illustrazioni di James A. Owen). E secondo l’autrice, l’affermazione di Lewis non corrisponde completamente al vero.

Conoscere Sayer, allievo di CS Lewis

George Sayer ed alcuni studentiGiovedì 8 marzo si terrà la George Sayer Fellowship Lecture C. S. Lewis and George Sayer: Reflections on their Friendship (C. S. Lewis e George Sayer: Riflessioni sulla loro Amicizia), tenuta dal professor Alister McGrath, professore di Scienza e Religione presso la facoltà di Teologia e Religione dell’università di Oxford.
La conferenza si terrà dalle ore 19.00 alle 20.00 presso l’edificio principale del Malvern College, prestigioso istituto della città di Malvern, nel Worcestershire (UK). L’entrata è gratuita, ma i posti sono limitati e si potrà accedere solo con il biglietto, prenotabile sul sito Ticket source.
La George Sayer Fellowship Lecture sarà inoltre preceduta da una serie di workshop dalle 15.10 alle 17.00.

Il 27 febbraio tre volte Tolkien a Verona, Roma e Marche

Porto San Giorgio: A volte capita che azioni comuni, ma parallele e indipendenti, riescano a ottenere un risultato nello stesso momento. Ecco così che la passione per le opere di J.R.R. Tolkien produce tre iniziative in contemporanea che si svolgeranno nella giornata di sabato 27 febbraio lungo tutta la penisola. Sarà l’occasione per gli appassionati lettori del Professore di Oxford di conoscere aspetti poco noti delle sue opere e della sua vita. Quello che colpisce è l’eterogeneità dei modi in cui i libri di Tolkien riescono a dialogare con il lettore, producendo iniziative sempre nuove, sempre senza scopo di lucro e che danno origine sempre forme letterarie e artistiche che poi rimangono nel tempo. Ecco, nel dettaglio, le tre iniziative di sabato prossimo.

Tolkien e i Classici 2: ecco il Call for papers

Libri classiciDopo la pubblicazione del volume Tolkien e i Classici, avvenuta nel marzo del 2015, il Gruppo Italiano di Studi Tolkieniani e l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani aprono i lavori per la realizzazione di una seconda antologia sullo stesso tema, a completamento della prima e la cui pubblicazione è prevista per novembre 2018. Era il settembre del 2013 quando lanciammo il Call for Papers, in occasione del 40° anniversario della morte di J.R.R. Tolkien. Sotto il coordinamento del Gruppo italiano di Studi Tolkieniani e della casa editrice Effatà si aprivano allora i lavori di quello che era un nuovo modo di lavorare, seguendo l’esempio della critica internazionale e delle modalità applicate per ogni lavoro accademico. Diciotto mesi dopo, quell’idea è divenuta una realtà concreta, con un volume intitolato Tolkien e i Classici, realizzato grazie all’apporto di un numeroso gruppo di studiosi italiani e stranieri e grazie a un accurato e approfondito lavoro di selezione, tutoraggio, curatela e analisi di tutti i testi pervenuti. Il numero delle proposte giunte prima dell’uscita del volume era il triplo di quelle attese e ognuna di esse è stata passata al vaglio critico per rispondere ai requisiti di qualità accademica cui il progetto mirava. Un lavoro lungo ed estenuate che ha portato però a dei risultati soddisfacenti.

Il successo del primo volume

Copertina Tolkien e i ClassiciL’obiettivo di questo secondo volume segue il percorso tracciato dalla prima esperienza, allo scopo di sdoganare definitivamente l’opera tolkieniana in Italia in un piano che va oltre il mero fine divulgativo. J.R.R. Tolkien è indubbiamente un classico della letteratura del Novecento, anzi un classico della letteratura in assoluto. Tuttavia questo fatto non sembra essere ancora recepito negli ambienti universitari, soprattutto italiani, e nelle antologie di letteratura in genere. È da questa consapevolezza che l’Associazione Italiana di Studi Tolkieniani ha promosso il progetto “Tolkien e i Classici”. Questo nuovo Call for Papers rispetta la denominazione di work in progress dello scorso marzo, ai tempo dell’uscita del volume, dove veniva anticipata la realizzazione di questo secondo capitolo che punta ad innalzare ulteriormente la qualità dei studi tolkieniani nel nostro Paese.
Il primo volume ha avuto un successo pressoché inaspettato con presentazioni, sempre più numerose, in gran parte della Penisola, come quella recente a “Più Libri Più Liberi” a palazzo dei Congressi di Roma tenutasi lunedì 7 dicembre 2015, o quella del 4 settembre Roma Dadisé, quella del 3 ottobre a Verona nell’ambito dell’evento Voci dalla Terra di Mezzo. Esito che ha spinto alla pubblicazione del presente Call for Papers.

Call For Papers

Il Gruppo italiano di Studi Tolkieniani, coordinato dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani e dall’Istituto filosofico di studi Tomistici di Modena, è composto da saggisti, scrittori, giornalisti e traduttori che da molti anni dedicano attività di ricerca e divulgazione a Tolkien e alle sue opere. Collettivamente e singolarmente hanno pubblicato articoli e saggi, in particolare per le case editrici Effatà e Marietti 1820, di cui costituiscono il comitato scientifico della collana Tolkien e dintorni.

I candidati che vogliano partecipare al progetto possono inviare una proposta relativa ai seguenti autori:
Francesco Petrarca
Giovanni Boccaccio
Thomas Malory
Ludovico Ariosto
J.M. Barrie
Edmund Spenser
Torquato Tasso
Dante Alighieri
William Shakespeare
William Blake
John Milton
Jonathan Swift
Charles Dickens
Robert Louis Stevenson
Richard Wagner
H.G. Wells
Giovanni Pascoli
Walter Scott
Alfred Tennyson
Thomas Hardy
W.H. Auden
Italo Calvino
Virginia Woolf
T.S. Eliot
George MacDonald
C.S. Lewis
Charles Williams

Le proposte di pubblicazione, non superiori alle 300 parole e accompagnate da un breve CV e da una bibliografia che dovrà soddisfare i più seri criteri di scientificità e completezza, dovranno pervenire entro e non oltre il 30 Giugno 2016 al seguente indirizzo email: info@jrrtolkien.it
Il testo definitivo del saggio dovrà pervenire entro il 15 gennaio 2017, e dovrà essere completo di adeguato apparto bibliografico e di note a piè di pagina.
Saranno accettati saggi scritti in italiano o in inglese, di una lunghezza massima di 15.000 battute (spazi compresi).
Sotto responsabilità degli autori, i saggi devono essere inediti e non devono essere stati proposti a altri editori/riviste/siti web.
I contributi saranno vagliati dal Comitato Scientifico del Gruppo di Studio (composto da: Claudio Antonio Testi, Cecilia Barella, Giampaolo Canzonieri e Roberto Arduini) che potrà o meno accettare lo studio e/o chiedere integrazioni o modifiche.
Anche il secondo volume di “Tolkien e i Classici” sarà pubblicato in italiano, e l’eventuale formato e-book potrà contenere più saggi del libro cartaceo.

ARTICOLI PRECEDENTI
– il Call for Papers
– Vai all’articolo Esce Tolkien i Classici per l’editrice Effatà
LINK ESTERNI
– Il sito web di Tolkien e i Classici
– I libri su Tolkien pubblicati dalla casa editrice Effatà

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Fan film: Tolkien’s Road sulla vita di Tolkien

Tolkien'sRoad: C.S. Lewis, Tolkien e BilboQual è la differenza tra fantasia e realtà? Il pericolo di confonderli è sempre presente. La nostra vita oscilla tra questi due poli, tra i nostri doveri e i nostri desideri, tra quel che vorremo e quel che otteniamo. Un confine labile per un equilibrio fragile, che non deve essere rotto, altrimenti si rischia l’alienazione, il rimanere prigionieri dei nostri sogni perdendo ogni contatto con la realtà che ci circonda. Può essere questo il cuore di Tolkien’s Road (“La via di Tolkien”), fan film appena diffuso in internet, frutto di un progetto studentesco statunitense durato due anni che ha coinvolto anche noti attori. Il progetto è si è concluso con successo quest’estate.
Tolkien's Road: immagine 17La sceneggiatura di ben 33 pagine si è tradotta sullo schermo in un fan film di poco più di 35 minuti. E da domenica 9 novembre 2014 è visibile gratuitamente su Youtube mentre per il prossimo fine settimana saranno aggiunti anche i sottotitoli in spagnolo e portoghese. A fondo pagina si possono vedere il film, il trailer e la fotogallery realizzata durante le riprese.

Riprendono in Galles i corsi online su Tolkien

Dimitra Fimi e Tom ShippeyChi ci segue da un po’ di tempo conosce bene Dimitra Fimi, una tra le più promettenti giovani studiose delle opere di J.R.R. Tolkien e autrice del libro Tolkien, Race and Cultural History. From fairies to Hobbits (a questo indirizzo la recensione di Claudio Testi), nel 2010 vincitrice del Mythopoeic Fantasy Award. La professoressa Fimi è docente di inglese in Galles, presso la Cardiff Metropolitan University e da qualche anno ha inaugurato corsi on line molto frequentati sul fantasy e J.R.R. Tolkien. Anche quest’anno ha deciso di riproporre i suoi famosi corsi on line dividendoli in due canali: uno più specifico sul lavoro del nostro amato Professor Tolkien (J.R.R. Tolkien: Myth and Middle-Earth in Context) e uno più generico sulla letteratura fantasy prima e dopo l’influsso positivo dei lavori di Tolkien (Fantasy Literature: Tales Before and After Tolkien). Ecco di seguito tutte le informazioni sui corsi, con la durata e gli obiettivi.

Honegger: «Lo Hobbit tra Tolkien e Jackson»

Studiosi: Thomas Honegger (c) TolkiendilIl Festival Fantastika di Dozza (Bologna) si avvicina ed è bene conoscere meglio una delle guest star della manifestazione. Per i nostri lettori, ecco allora in esclusiva un’intervista a Thomas Honegger. Professore presso il dipartimento di Studi Inglesi dell’Università Friedrich Schiller di Jena, in Germania, è uno specialista nel periodo medievale. Tra i suoi interessi, si possono trovare anche le opere di J.R.R. Tolkien, su cui ha ampiamente dedicato studi e pubblicazioni. Nato a Zurigo, ma naturalizzato tedesco, è in realtà un gigante degli studi tolkieniani: è curatore di quasi tutti i volumi della collana Cormarë Series della casa editrice Walking Tree e membro del comitato scientifico di Hither Shore, rivista letteraria della Tolkien Society tedesca. Non si contano i suoi studi e saggi e le sue partecipazioni ai convegni internazionali su Tolkien ed è il “motore” dei convegni annuali su Tolkien dell’università di Jena. Insomma, dopo Tom Shippey e Verlyn Flieger, a buon diritto Honegger è uno dei maggiori studiosi al mondo di Tolkien. È, inoltre, appena divenuto neo-segretario della nascente Tolkien Society svizzera (Seryn Ennor), che ha il suo centro a Jenins, sede del Greisinger Museum, tutto dedicato alla Terra di Mezzo. Il 28 settembre a Fantastika terrà una conferenza dal titolo «I draghi nelle opere di J.R.R Tolkien».

Concorso su Tolkien: a Firenze 1200 studenti

Convegni Tolkien e scuole FirenzeArriveranno in 1200 da tutta Italia a Firenze per conoscere il Signore degli Anelli di John Ronald Reuel Tolkien. Studenti e docenti da 32 scuole di 24 città e 10 regioni italiane per partecipare all’ottava edizione del convegno-concorso Le Vie d’Europa. L’iniziativa interdisciplinare è ideata e organizzata dall’associazione professionale di insegnanti Diesse Firenze e Toscana (Didattica e Innovazione scolastica).

Gli Inklings e re Artù: ecco il Call for papers

Riportiamo l’annuncio di un nuovo Call for papers dedicato a J.R.R. Tolkien, dal titolo The Inklings and King Arthur che sfocerà in un volume edito da Sørina Higgins. La recente pubblicazione di The Fall of Arthur, un poema incompiuto di Tolkien, ha confermato una linea nuova dell’opera dello scrittore inglese. Una chiave di lettura è stata trovata nelle note lasciate dallo stesso Tolkien su come voleva far continuare la storia frammentaria della “caduta di re Artù” (la questione è affrontata anche nell’articolo di fondo di Christopher Tolkien). Dopo che re Artù fu portato via per essere curato, Lancillotto volle seguirlo nel suo viaggio verso est, senza però farne ritorno. In altre parole, Lancillotto si comporterebbe come Earendel. Salpa per andare verso est, alla ricerca della terra di Valinor.

In mostra a Oxford i manoscritti di Tolkien

Oxford: Bodleian LibrarySmaug il drago, Aslan il leone, una ragazzina e il suo daimon, Harry e la sua cicatrice sulla fronte, più tutto un mondo in cui gli animali parlano e strane parole hanno il potere di creare e distruggere. Sono questi i protagonisti di Magical Books. From the Middle Ages to Middle-earth, la consueta mostra estiva inaugurata questa settimana dalla Bodleian Library di Oxford. Dedicata ai libri magici, è lo spunto per esporre il lavoro di alcuni dei più importanti esponenti della letteratura fantastica: J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis, Susan Cooper, Alan Garner e Philip Pullman. I cinque autori presenti in mostra hanno tutti studiato all’università di Oxford e sono noti informalmente parte di quella che viene chiamata la Oxford School. Ognuno di loro frequentò le sale della Bodleian per studiare, far ricerche o semplicemente creare i loro mondi di fantasia, ed è questo il legame che la mostra vuole celebrare. Tra i manoscritti esposti spiccano, però, quelli dell’autore del Signore degli Anelli, fra cui una mappa della Terra di Mezzo.

Quando Neil Gaiman sognava J.R.R. Tolkien

Neil GaimanSempre più scrittori riconoscono il proprio debito letterario nei confronti di J.R.R. Tolkien. Uno di questi è Neil Gaiman. Lo scrittore inglese, sceneggiatore di fumetti di enorme successo come Sandman e The Books of Magic, è autore di romanzi come Nessun dove (Neverwhere, edito in Italia da Fanucci), Stardust (pubblicato per la Magic Press) e Good Omens, scritto a quattro mani con Terry Pratchett. Il suo romanzo American Gods (pubblicato in Italia da Arnoldo Mondadori Editore) è stato premiato con un Hugo quale miglior romanzo. Di Gaiman è anche Coraline (pubblicato in Italia da Mondadori nel 2004), romanzo vincitore del Premio Hugo e del Premio Nebula per il miglior romanzo breve, da cui è stato realizzato un film d’animazione intitolato Coraline e la porta magica. Libro: Coraline-b di Neil GaimanSe la lettertura fantastica di Tolkien parla in qualche modo del “crepuscolo del mito” di fronte all’avanzata della modernità, Gaiman nei suoi cicli di romanzi e fumetti, parla di un fantastico mitologico che coabita con la modernità e le sue forme. In questo senso, Gaiman ricorda il modo con cui George R.R. Martin ha letto e assorbito le opere di Tolkien. Nel 2004, Gaiman fu ospite d’onore della 35° Mythcon, l’annuale conferenza della Myhtopoeic Society, la Tolkien Society Usa. In quell’occasione, lo scrittore parlò del suo rapporto con l’autore del Signore degli Anelli. Il discroso di Gaiman fu, poi, pubblicato nell’ottobre 2004 su una delle riviste della società, Mythprint. Qualche giorno fa, Gaiman ha reso pubblico il testo sul suo blog. E l’Associazione romana studi Tolkieniani lo ha tradotto per voi.

Tolkien, Greene, Moravia e quel premio Nobel rifiutato

Premio NobelIl Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien? “Letteratura di serie B”. Non è il solito critico acido e rancoraoso a cui ormai siamo abituati, ma la motivazione con cui la giuria del Premio Nobel, 50 anni fa respinse lo scrittore inglese, dopo un attento esame. È quanto emerge da alcuni documenti resi noti nei giorni scorsi e riportati dalla giornalista svedese Andrea Ekström sul quotidiano Sydsvenska Dagbladet. Le deliberazioni dell’Accademia reale svedese vengono, infatti, declassificati soltanto dopo che è trascorso mezzo secolo dall’evento. I documenti inediti rivelano così il parere dei membri del comitato Nobel per l’anno 1961. Per fortuna, Tolkien è in buona compagnia. La commissione stabilì che nomi poi diventati pietre miliari della letteratura mondiale non fossero degni del Nobel: oltre al professore di Oxford, stelle del calibro di Lawrence Durrell, Graham Greene, Alberto Moravia, Robert Frost, Edward Morgan Foster.

I dieci luoghi più “letterari” del mondo

Libreria a ParigiDieci luoghi per perdersi e ritrovarsi con l’autore preferito. Sul sito Gadling Jessica Festa mette in fila dieci ritrovi del cuore nel vasto mondo, storicizzati e in qualche modo resi eterni dalla penna o dalla semplice presenza di grandi scrittori. Nell’ordine, si parte dalla libreria Shakespeare and company di Parigi dove nel secolo scorso sono passati Fitzgerald ed Hemingway, la cui casa a Key West in Florida è il secondo dei luoghi letterari menzionati. Qui al 907 di Whitehead Street l’autore di Addio alle Armi ultimò molti dei suoi romanzi. Per terzo viene il Globe Theatre di Londra con il suo implicito richiamo shakespeariano, anche il teatro che possiamo visitare oggi è stato ricostruito dopo un incendio nel 1844. E poi Walden Pond a Concord nel Massachussettes, legato alla memoria di Thoreau e Emerson; il Vesuvio Cafe di San Francisco, culla della Beat Generation, il Chelsea Hotel di New York, la Dublino di Joyce (sì in questo caso la giornalista ha scelto proprio la città intera come luogo d’elezione); un’altra città sebbene di dimensioni più modeste come la Hannibal del Missouri è stata invece consegnata alla storia letteraria dalla presenza di Mark Twain, mentre il museo di Haworth in Inghilterra racchiude la memoria delle sorelle Bronte.