Amazon, Hobbit dalla pelle scura nella serie

Serie tv Amazon On PrimeEra dalla fine di luglio che se ne discuteva, soprattutto su internet, dopo la fuga di notizie su TheOneRing.net. Solo chi non ha letto Tolkien può però pensare di inserire gli Hobbit nella Seconda Era, perché in quel periodo neanche esistevano! Nel Prologo de Il Signore degli Anelli si può leggere: «Le origini degli Hobbit si perdono nei Giorni Antichi ormai dimenticati. Soltanto gli Elfi conservano ancora documenti di quell’epoca scomparsa, e le loro tradizioni s’interessano quasi esclusivamente della loro storia, gli Uomini vi compaiono di rado e gli Hobbit non vengono neppure menzionati. È chiaro tuttavia che gli Hobbit avevano senz’altro vissuto pacificamente nella Terra di Mezzo per anni e anni prima che gli altri si accorgessero minimamente di loro». Ora la serie tv prevede delle comunità Hobbit nella Seconda Era…

La conferma da sir Lenny Henry

La trasmissione del mattino Saturday Live del canale britannico Radio BBC 4 ha avuto tra i suoi primi ospiti Lenny Henry. Comico, attore, scrittore, raccoglitore di fondi, Henry ha calcato i palcoscenici teatrali e i set televisivi per quasi 50 anni. Dal minuto 29,20 al 31,38 Henry ha raccontato brevemente della sua apparizione nella serie Il Signore degli Anelli realizzata per Amazon Prime Video. «Negli ultimi due anni ho lavorato a Il Signore degli Anelli ed è stata una cosa straordinaria. È la più grande serie televisiva che sia mai stata realizzata, in termini di denaro e di numero di persone coinvolte. Letteralmente: si tratta di un centinaio di persone sul set che ti fissano cercando di capire come potrai sembrare alto un metro e venti… È stata un’esperienza straordinaria, che mi ha cambiato la vita. Sono stato in Nuova Zelanda tre volte negli ultimi due anni… Sono un Pelòpede, perché J.R.R. Tolkien, che era anche lui di Birmingham…, all’improvviso c’erano Hobbit neri, io sono un Hobbit nero, è fantastico, e ciò che è notevole di questa serie di libri, è un prequel dell’Era che abbiamo visto nei film, riguarda i primi giorni della Contea e l’ambiente di Tolkien, quindi siamo una popolazione indigena di Pelòpedi, siamo Hobbit ma ci chiamiamo Pelòpedi, siamo multiculturali, siamo una tribù non una razza, quindi siamo neri, asiatici e mulatti, anche di etnia Maori, al nostro interno. È una serie di avventure nuovissime che riguarda le origini di diversi personaggi e ci vorranno almeno dieci anni per raccontare la storia. Perché è basata su Il Silmarillion, che era quasi come un bugiardino per ciò che accade in questo mondo nella Seconda e Terza Era. Smeagol e DeagolE gli sceneggiatori si sono divertiti molto a estrapolare il tutto, e sarà molto eccitante. C’è una presenza femminile molto forte, ci saranno eroine in questa parte della storia: saranno “piccole persone” come al solito». Tutto qui, in due minuti il 63enne attore britannico ha scherzato sulla sua altezza (è un metro è novanta ed interpreta un personaggio alto un metro e ventidue), dato pochi ma fondamentali dettagli sulla comunità degli Hobbit e confermando le indiscrezioni di TheOneRing.net, che aveva  accennato proprio la presenza di Hobbit dalla pelle scura e allo stesso Lenny Henry, rivelando che «avrebbe interpretato uno di questi primi halfling [Harfoot, cioè Pelòpedi]».

Gli Hobbit negli scritti di Tolkien

Volume unicoChe ci siano Hobbit di pelle scura è una novità. A ben guardare, però, molte di queste rivelazioni sono in linea con gli scritti di Tolkien. Innanzitutto, il termine Halfling è molto appropriato perché era il nome usato dagli uomini di Arnor, applicato per la prima volta ai Pelòpedi (Harfoot) e più tardi allargato alle altre due stirpi (se ne parla ne I Racconti Incompiuti). In secondo luogo, alcuni degli antenati degli Hobbit della Contea sono di pelle scura, molto probabilmente proprio i Pelòpedi. Nel Prologo si può leggere, infatti, che gli Hobbit «erano divisi in tre ceppi alquanto diversi: Pelòpedi, Nerbuti e Cutèrrei. I Pelòpedi erano di pelle più scura, più piccoli e più bassi, non portavano la barba e neanche le scarpe; avevano mani e piedi proporzionati e agili; e preferivano gli altopiani e i pendii». Questa tribù «nell’antichità era stata a stretto contatto con i Nani e a lungo avevano vissuto alle pendici dei monti. Dapprima si erano spostati verso occidente, errando per Eriador fino a Svettavento, mentre gli altri erano ancora nella Selvalanda. Erano la varietà più comune e rappresentativa di Hobbit e senz’altro la più numerosa. Erano quelli più portati a insediarsi in una località e preservarono più a lungo l’atavica usanza di vivere nelle gallerie e nelle buche». «I loro documenti prendono avvio soltanto dopo l’insediamento nella Contea e le loro leggende più antiche non risalgono molto oltre i Giorni della Peregrinazione. È chiaro tuttavia dalle leggende e dalle prove apportate da parole e usanze singolari che, come molti altri popoli, gli Hobbit in un lontano passato erano migrati verso occidente. I loro primi racconti lasciano intravedere un tempo in cui dimoravano nelle alte valli dell’Anduin, tra la gronda di Boscoverde il Grande e i Monti Brumosi. Nessuno sa più con certezza perché in seguito affrontarono il difficile e periglioso valico dei monti passando in Eriador. Le loro cronache parlano del numero crescente di Uomini nel paese e di un’ombra calata sulla foresta, che si abbuiò e prese il nome di Boscuro». Proprio quest’ultima notizia fissa la presenza degli Hobbit ben dentro la Terza Era, come si può leggere anche dalla cronologia:

  • 1050 Terza Era: intorno a quest’epoca un’ombra scende su Boscoverde, e la gente comincia a chiamarlo Boscuro. I Periannath (“Mezzuomini” in Sindarin) vengono menzionati per la prima volta nei documenti, in concomitanza con l’arrivo dei Pelòpedi nell’Eriador.
  • c. 1100 T.E.: I Saggi (gli Istari e i capi Eldar) scoprono che un potere malefico ha costruito una roccaforte a Dol Guldur. Pensano che si tratti di uno dei Nazgûl.
  • c. 1150 T.E.: I Cutèrrei entrano nell’Eriador. I Nerbuti varcano il Valico di Cornorosso e s’insediano nell’Angolo o in Landumbria.
  • 1601 T.E.: Molti Periannath emigrano da Bree di là dal Baranduin nelle terre concesse da Argeleb II. Dal 1600 inizia il Computo degli anni secondo il calendario Hobbit.
  • c. 1630 T.E.: Si uniscono a loro i Nerbuti.

Come si vede, per retrocedere gli Hobbit nelle Seconda Era bisognerebbe fare un salto indietro di almeno 1000 anni (ma probabilmente anche di più se si vuole narrare le loro gesta), arretrando la società primitiva da cui gli Hobbit ebbero origine. Il tutto senza che nessuno nella Terra di Mezzo si fosse accorto di loro, perché le cronache di Uomini, Elfi e Nani non riportano alcuna notizia su questi primordiali Hobbit. Gli sceneggiatori della serie tv questa volta si stanno un po’ allontanando dalle opere di Tolkien, narrando una ipotetica comunità Hobbit nella Seconda Era. A meno che, per un gioco molto laborioso di flash forward, non si giochi con scene della Terza Era inserite in una narrazione generale ambientata nella Seconda…

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Prima immagine Amazon


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1 Comment to “Amazon, Hobbit dalla pelle scura nella serie”

  1. Daniela ha detto:

    Notizia curiosa ma forse attinente al libro, per quanto gli Hobbit Pelòpedi forse proprio “neri neri” non ce li vedo.
    Spero presto siano notizie sui costumi, qualcosa dei nani è già trapelato, spero in qualche anticipazione succosa 🙂

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