La scarsa cura di Bompiani per le opere di J.R.R. Tolkien era una cosa ben nota. Con un nome che in pratica «vendeva da solo», dopo il 2003 la casa editrice milanese si era limitata a ripubblicare le opere dell’autore nelle edizioni più diffuse, curando sempre meno il contenuto dei suoi libri. Per fare l’esempio più lampante, ci sono voluti più di 10 anni ad reintegrare un paragrafo di 20 righe alla fine di un capitolo del Signore degli Anelli, che erano state misteriosamente eliminate nel 2003. Dopo una lunga permanenza nel gruppo Rcs e una breve parentesi di circa un anno nel gruppo Mondadori, nel dicembre 2016 Bompiani è entrata a far parte del gruppo editoriale Giunti. E così la cura per le opere del Professore di Oxford è migliorata notevolmente. Come dimostra l’attenzione verso le pubblicazioni digitali.
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Ecco svelata l’arte di scrivere in Tengwar
A lungo i Primogeniti dimorarono nella loro prima casa accanto all’acqua sotto le stelle, e percorsero la Terra pieni di ammirazione; e presero a formare discorsi e a dar nome a tutte le cose che scorgevano. Chiamarono se stessi Quendi, che significa “coloro che parlano con voci”.
Come tutti sappiamo, il germe che sta alla base del legendarium di J.R.R. Tolkien è il suo amore per le lingue: fu per dare vita alle lingue elfiche che il Professore decise di creare un popolo che le parlasse, e un mondo nel quale questi potessero vivere e dare origine a storie e leggende. Le lingue elfiche hanno quindi un lessico, una grammatica, un proprio sistema di scrittura, una storia e un’evoluzione legate ai popoli che le parlano, proprio come succede per le lingue naturali.
Si tratta quindi di un argomento che da sempre suscita curiosità e affascina i lettori: per questo motivo l’AIST ha deciso di dedicare proprio alle tengwar il primo volume di una nuova collana dedicata alle lingue della Terra di Mezzo.
Tolkien Studies, rivelati i contenuti del num. 14
David Bratman ha annunciato sul suo sito il contenuto del prossimo volume della rivista Tolkien Studies: A Scholarly Annual Review. Il quattordicesimo numero del periodico, edito dalla West Virginia University Press, verrà pubblicato entro la fine dell’anno, nel duplice formato: cartaceo con copertina flessibile e sul sito Project MUSE.
Già nel volume dello scorso anno era stata recensita la traduzione in inglese del volume Tolkien e la filosofia, a cura di Roberto Arduini e Claudio Testi (casa editrice Marietti 1820, tradotta per la serie Cormarë della Walking Tree Publishers) da parte di Andrew Higgins: quest’anno è il turno di un altro intervento italiano, “Stolen Pears, Unripe Apples: The Misuse of Fruits as a Symbol of Original Sin in Tolkien’s The New Shadow and Augustine of Hippo’s Confessions” di Giovanni Costabile.
Tra i volumi recensiti appaiono anche le due edizioni di The Lay of Aotrou and Itroun (quella curata da Verlyn Flieger e l’edizione serba, bilingue, curata da Aleksandar Mikić), da Dimitra Fimi, e A Secret Vice, edito dalla stessa Fimi, ma recensito da Arden R. Smith.
Eccovi in anteprima l’elenco dei contenuti!
Sabato 18 marzo, Wu Ming 4 a Verona
La scrittura fantastica sarà al centro dell’incontro con Stefano Giorgianni e Wu Ming 4, entrambi soci fondatori dell’AIST, organizzato presso la Biblioteca Civica di Verona il 18 di questo mese. Wu Ming 4 (al secolo Federico Guglielmi), studioso di Tolkien da oltre un decennio, è l’autore dei saggi Difendere la Terra di Mezzo (Odoya, 2013) e L’eroe imperfetto (Bompiani, 2010), nonché curatore dell’edizione critica del Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm (Bompiani, 2010), ha al suo attivo numerose pubblicazioni, conferenze ed interventi dedicati alle opere di Tolkien, tra cui la partecipazione al programma radiofonico Tolkien: un viaggio inaspettato all’interno di Pantheon, su Rai Radio3.
Il Signore del Metallo a Cartoomics di Milano
Manca meno di una settimana all’inizio della ventiquattresima edizione della Cartoomics Movies Comics and Games, rassegna milanese dedicata a fumetti, giochi e film che si terrà alla Fiera Milano RHO, padiglioni 16/20, dal 3 al 5 marzo. Per tre giorni la fiera ospiterà stand, interventi e novità legate al mondo del fumetto e alle sue declinazioni: gadgets e cosplayers coloreranno i padiglioni e si potrà sperimentare questo mondo creativo nel suo aspetto più ludico, con videogiochi e giochi da tavolo, nonché scoprirne i meccanismi, i retroscena e la complessità grazie alle conferenze di esperti dei vari settori toccati dalla manifestazione. Tra queste conferenze figura quella di uno dei soci fondatori dell’AIST, Stefano Giorgianni, che presenterà il suo libro J. R. R. Tolkien. Il Signore del Metallo domenica 5.
Tolkien sotto l’albero: le strenne di natale
Manca meno di un mese a Natale, ed è ora di iniziare a pensare ai regali! Per fare un regalo a un appassionato tolkieniano, le possibilità che si aprono sono infinite: ad esempio, Amazon ha da poco aperto la sezione “geek store”, dove c’è la sezione dedicata allo Hobbit, dove potrete trovare di tutto, dai gadget, alle magliette, ai dvd dei film di Jackson, ma soprattutto, ai libri! Niente di meglio di un libro potrà accompagnarci infatti alla scoperta del mondo immaginato dal Professore: i titoli disponibili sono davvero tantissimi, a partire dalle opere primarie per passare poi ai testi di critica. Per iniziare, sempre valida rimane la nostra bibliografia consigliata; se invece preferite optare per i titoli più recenti, ecco a voi le mini-recensioni delle uscite di quest’anno.
Verlyn Flieger: «Ecco il Tolkien Oscuro»
L’attesa per la pubblicazione di opere non appartenenti al mondo narrativo tolkieniano è diventata, negli ultimi anni, consuetudine e appuntamento fisso per tutti gli appassionati del J.R.R. Tolkien filologo. Anche questo 2016 ci regala uno scritto, o per meglio definirlo esperimento stilistico, del Professore con l’uscita di The Lay of Aotrou and Itroun il prossimo 3 novembre per HarperCollins. Il volume, che riprende il poema pubblicato nel dicembre 1945 su «Welsh Review», sarà curato da Verlyn Flieger, che di seguito ha scritto in esclusiva per il sito dell’Associazione un articolo che presenta la storia.
Esce in Italia La Storia di Kullervo
Il 17 marzo approda in tutte le librerie La storia di Kullervo nell’edizione italiana edita da Bompiani (pagg. 248, euro 19, a cura di Verlyn Flieger, trad. Luca Manini), scritto tra il 1912 e il 1914 da J.R.R. Tolkien quando era ancora giovanissimo e frequentava l’università. Il nuovo testo non è per nulla inedito (come scri ono molti siti web e quotidiani nazionali), della sua esistenza si sapeva benissimo da più di 30 anni (è citato nelle Lettere e nella Biografia di Humphrey Carpenter) ed era addirittura stato pubblicato nel 2010 nella rivista Tolkien Studies.
Si torna qui ai tempi in cui la Terra di Mezzo nemmeno esisteva e lo stesso Tolkien era uno studente all’Exeter college di Oxford. Il futuro scrittore fu, infatti, influenzato in giovane età dall’esempio di Elias Lönnrot, lo studioso e ricercatore del Kalevala finlandese, di cui dissero che fu «un uomo solo, che procedendo a tutta velocità, ha creato per noi un’eredità culturale» (Green Suns and Faërie: Essays on J.R.R. Tolkien, p. 181). Certamente la differenza è stata che Tolkien scrisse l’intero corpo di lavoro raccogliendolo lentamente e non procedendo a tutta velocità. Proprio per capire meglio i contenuti del nuovo volume, in occasione dell’uscita in lingua inglese nell’agosto scorso abbiamo intervistato la curatrice dell’edizione, Verlyn Flieger. Potete trovare le due parti dell’intervista: qui la prima parte e qui la seconda parte.
Il nuovo libro Marietti? Sarà L’effigie des Elfes
La notizia è di quelle non banali perché inaspettate: il prossimo volume della Collana «Tolkien e dintorni» avrà come autore… J.R.R. Tolkien!!! Dopo una lunga corrispondenza intrattenuta tra i responsabili scientifici della collana, la Tolkien Estate, l’editore Marietti 1820 e l’editrice francese Bragellone, si è riusciti ad avere il permesso di tradurre alcuni testi di Tolkien sulla reincarnazione degli elfi e a tematiche correlate. Poter avere per la seconda volta (la prima volta fu con La trasmissione del pensiero e la numerazione degli Elfi) il permesso della Tolkien Estate ci riempirebbe di “orgoglio”, se non fosse che Tolkien ci ha già messo in guardia dall’ofermod! Si tratterà di una vera “perla” per noi tolkieniani perché potremo ancora una volta ammirare la straordinaria capacità sub-creativa del nostro autore preferito, che è arrivata a tali livelli di dettaglio e profondità da lasciare davvero sbalorditi.
Per averne un “assaggio”, vi invitiamo a partecipare al Tolkien Lab – Laboratorio tolkieniano permanente di Modena del 9 marzo, lo spazio mensile e gratuito organizzato a Modena da AIST e l’Istituto Filosofico di Studi Tomistici, in cui Claudio Testi (vice-presidente dell’Aist nonché direttore delle collana “Tolkien e dintorni”) parlerà delle reincarnazione degli elfi confrontandola col il pensiero di Tommaso d’Aquino sulla resurrezione dei morti (qui il seminario del 9 marzo a Modena).
E se proprio non riuscirete a venire a Modena, potrete almeno leggere la recensione al volume in cui sono contenuti questi scritti tolkieniani che tradurremo. Il volume uscirà a novembre 2016 a cura di Roberto Arduini e Claudio Testi, che tradurranno anche assieme alla pregevole introduzione di Michaël Devaux; i traduttori dei testi tolkieniani saranno invece Alberto Ladavas, Lorenzo Gammarelli e Giampaolo Canzonieri.
Il 9 gennaio a Bologna svelato Middle Artbook
Una sera di primavera del cinquantesimo anno di Frodo, Sam Gamgee e Ted Sabbioso sedevano alla Locanda del Drago Verde di Lungacque e discorrevano così: «Ma che te ne pare di questi Uomini-alberi, che si potrebbero chiamare giganti? Un sacco di gente insiste nel dire di averne visto uno più alto di un albero, al di là delle Brughiere del Nord, poco tempo fa».
«Chi è questa gente?».
«Mio cugino Al, innanzi tutto. Lavora per il signor Boffin a Surcolle, e va a caccia su nel Decumano Nord. Lui ne ha visto uno!».
Cosa c’entrano gli Hobbit, gli Ent e il Sopracolle del Decumano Nord? davvero difficile a dirsi. Se aggiungessimo che questi elementi si fondono, in compagnia di nani, elfi e orchi nel centro di Bologna? Cosa pensereste? Ebbene, è qui la sorpresa! Lo Smial dei tolkieniani bolognesi, per l’appunto, gli Overhill, i Sopracolle, in collaborazione con l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani organizzano, nel centro di Bologna, la presentazione del nuovo libro di Ivan Cavini e Alessio Vissani: Middle Artbook – Disegnare e costruire la Terra di Mezzo.
La presentazione si terrà Sabato 9 Gennaio, alle ore 18, presso il Caffè Letterario Notturno Sud in via del Borgo di San Pietro, 123 a Bologna.
Tolkien l’esperantista: la prefazione di Garth
È disponibile da oggi sul sito dell’editore il volume Tolkien l’esperantista, – Prima dell’arrivo di Bilbo Baggins, (Cafagna editore, 160 pp., 15 euro) collectanea di saggi che ricostruisce, grazie al lavoro di Oronzo Cilli, Arden R. Smith, e Patrick H. Wynne, il rapporto J.R.R. Tolkien e l’Esperanto, la lingua pianificata da Ludwik L. Zamenhof, la più conosciuta tra le lingue ausiliarie internazionali e oggi parlata da più di due milioni di persone.
Il libro illustra le esperienze dello scrittore inglese con i linguaggi inventati e analizza approfonditamente il primo approccio con l’Esperanto a partire da un suo taccuino del 1909 da lui titolato Book of the Foxrook, per passare a riflessioni più accademiche nel suo saggio A Secret Vice, pubblicato postumo, fino a giungere al suo impegno attivo negli anni Trenta a favore della lingua inventata da Zamehof e la sua partecipazione ai convegni esperantisti organizzati a Oxford. In occasione di questa uscita riportiamo la prefazione del libro, affidata a John Garth. Si tratta di uno dei più importanti studiosi di Tolkien, autore di Tolkien e la Grande Guerra. La soglia della Terra di Mezzo (Marietti 1820, 2007) e Tolkien at Exeter College (Exeter College, 2014), oltre a essere socio onorario della nostra Associazione.
Tolkien e i classici alla Fiera del libro
Prosegue il tour del libro “Tolkien e i Classici” e stavolta fa tappa a Roma. Chiunque abbia pubblicato un libro, sa per esperienza personale che la distribuzione del volume è fondamentale perché il libro sia conosciuto. Per far sì che un libro sia ordinato dalle librerie e comprato dai lettori, è ormai fondamentale che sia l’autore stesso del libro a darsi da fare! Per questo motivo abbiamo deciso di organizzare numerose presentazioni, anche grazie al fatto che sono gli stessi lettori a chiedercelo e a organizzarle. È così che lunedì 7 dicembre 2015, durante la manifestazione “Più Libri Più Liberi” a palazzo dei Congressi di Roma si terrà alle ore 16 nella Sala Corallo la presentazione di “Tolkien e i classici” a cura di Effatà Editrice. Stefano Gobbi coordinerà il dibattito che vedrà gli interventi di alcuni dei curatori del libro, Roberto Arduini, Cecilia Barella, e di alcuni degli autori: Andrea Monda, Saverio Simonelli e Norbert Spina.
A Modena il 7 ottobre Tolkien e San Tommaso
«Quando infatti vediamo qualche effetto manifesto la cui causa ci è nascosta, allora ne ammiriamo la causa. E poiché fu la meraviglia la causa che originò la filosofia, si ha che il filosofo e’ in qualche modo amante dei miti (philomythos), ovvero delle favole, il che è proprio dei poeti […] Il motivo per cui il filosofo è paragonato al poeta sta proprio nel fatto che hanno a che fare con le cose meravigliose. Infatti, le favole composte dai poeti sono fatte di cose meravigliose. E i filosofi sono mossi alla filosofia dalla meraviglia». La citazione di san Tommaso d’Aquino è quanto mai appropriata ed efficace per accostare l’Aquinate e J.R.R. Tolkien, il creatore della Terra di Mezzo e dei suoi fantastici abitanti.
E il confronto non poteva che giungere da Claudio Antonio Testi, socio fondatore e vicepresidente della nostra Associazione. Ma Testi è soprattutto presidente dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici di Modena, direttore della collana Tolkien e dintorni della casa editrice Marietti e autore del recente Santi Pagani nella Terra di Mezzo (Edizioni Studio Domenicano). Proprio sul confronto tra i due grandi autori Claudio Testi terrà mercoledì 7 ottobre 2015 una conferenza, che sarà anche l’occasione per presentare il volume Tolkien e i Classici. L’intervento si terrà alle ore 20.45, presso l’Istituto Filosofico di Studi Tomistici, Strada San Cataldo 97, a Modena. L’ingresso è libero.
A Secret Vice, nel 2016 una nuova edizione
Una ghiotta novità editoriale sarà disponibile il prossimo anno per gli studiosi e gli appassionati tolkieniani interessati ad approfondire il rapporto del Professore con la creazione delle lingue. Il volume sarà un’edizione ampliata e rivista del saggio di Tolkien conosciuto come A Secret Vice, basato su una lezione tenuta da Tolkien ad Oxford sembra nell’agosto del 1930 o nel 1931 (altri studiosi propongono il 1926), nell’ambito di un congresso dedicato all’Esperanto. Una ventina d’anni più tardi, Tolkien rivide il manoscritto per una seconda presentazione, ma la sua pubblicazione fu solo postuma.
Il Signore degli Anelli, quale edizione leggere?
Con quale libro iniziare a leggere Tolkien? E soprattutto in quale edizione? Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit, il Silmarillion, i Racconti Perduti, Racconti Incompiuti e Racconti Ritrovati, le Avventure di Tom Bombadil e tutte le altre opere di J.R.R. Tolkien ambientate nella Terra di Mezzo hanno avuto nel corso del tempo moltissime pubblicazioni e ristampe. Ma quali sono le edizioni migliori? Dopo tre edizioni e quasi 50 anni, sono decine quelle in italiano, la maggior parte ormai introvabili e a prezzi esorbitanti. Limitandoci quindi soltanto a quelli stampati dal 2000 in poi, anno in la casa editrice Bompiani ha rilevato da Rusconi i diritti di pubblicazione, ed escludendo anche le Lettere, la saggistica e le opere non ambientate nella Terra di Mezzo, ecco le edizioni che l’AisT consiglia al lettore italiano che voglia iniziare a conoscere Tolkien. Iniziamo con il capolavoro dello scrittore inglese.
Santi Pagani, ecco il carteggio Monda-Testi
Certe questioni non finiscono di suscitare dibattito. Come un sasso gettato in uno stagno le sue onde continuano ad allargarsi senza fine. È questo l’effetto di «Santi pagani nella Terra di Mezzo di Tolkien», edito dalla ESD-Edizioni Studio Domenicano (224 pp., 22 euro – in copertina immagine di Ivan Cavini) e scritto da Claudio Antonio Testi, segretario dell’Istituto filosofico di studi tomistici e socio fondatore della nostra Associazione.
Sabato 23 maggio 2015, il filosofo modenese, nell’ambito del Festival Biblico avrà modo di parlarne in un evento in collaborazione con l’AisT e la Compagnia degli Argonath. Alle ore 16.30, nello splendido scenario della Casa Mazzanti Caffè, in Piazza dell Erbe 32, interverranno la storica dell’arte Roberta Tosi, il presbitero Manuel Magalini e il responsabile dell’AisT Stefano Giorgianni. Con loro ci sarà anche lo scrittore Davide Galati, autore del romanzo E un elfo li radunò… pubblicato da Linee Infinite Edizioni, casa editrice che ha rinunciato all’editoria a pagamento decidendo di investire sui propri autori. L’incontro con lo studioso permetterà anche di inaugurare una mostra sullo Hobbit a cura della Compagnia degli Argonath, durante la quale sarà possibile acquistare libri sul tema del Fantastico. A seguire, dalle 17 circa, sarà offerto un aperitivo.
Esce Tolkien i Classici per l’editrice Effatà
Era il settembre del 2013 quando lanciammo il Call for Papers, in occasione del 40° anniversario della morte di J.R.R. Tolkien. Sotto il coordinamento del Gruppo italiano di Studi Tolkieniani e della casa editrice Effatà di Torino si aprivano allora i lavori di quello che era un nuovo modo di lavorare, seguendo l’esempio della critica internazionale e delle modalità applicate per ogni lavoro accademico. Diciotto mesi dopo, quell’idea è ora una realtà concreta, un volume intitolato Tolkien e i Classici, realizzato grazie all’apporto di un numeroso gruppo di studiosi italiani e stranieri e grazie a un accurato e approfondito lavoro di selezione, tutoraggio, curatela e analisi di tutti i testi pervenuti che ha richiesto un lavoro certosino da parte dei curatori, che sono quattro, ma che avrebbero dovuto essere molti di più! Sì, perché le proposte giunte sono state quasi il triplo di quelle attese e ognuna di esse è stata passata al vaglio critico per rispondere ai requisti di qualità accademica cui il progetto mirava. Ma Tolkien i Classici è molto più di un libro e ora ne andiamo a scoprire i dettagli.
Le lettere di Tolkien ai figli per Natale
Ogni dicembre, poco prima di Natale, una busta con un francobollo proveniente dal Polo Nord arrivava per i figli di J.R.R. Tolkien. All’interno c’era una lettera scritta in fretta e furia e dei bellissimi disegni o schizzi a colori. Le lettere portavano la firma di Babbo Natale in persona. Chi le scriveva era in realtà il compassato professore di Oxford, che dieci anni dopo si sarebbe trovato a scrivere Lo Hobbit e in seguito il suo capolavoro, Il Signore degli Anelli. La prima delle Lettere di Babbo Natale porta la data del 1920 ed è rivolta al primogenito di casa Tolkien, John, che all’epoca ha soltanto tre anni. L’ultimo messaggio, invece, risale al 1943 ed è indirizzato alla quarta e ultima figlia dello scrittore, Priscilla, già quattordicenne ma, a quanto pare, decisamente restia a troncare i rapporti con il caro vecchio «Babbo Natale». Infilate in buste bianche di neve, ornate di disegni, affrancate con francobolli delle Poste Polari e contenenti narrazioni illustrate e poesie, in tutti quegli anni esse continuarono ad arrivare a casa Tolkien, portate dal postino o da altri misteriosi ambasciatori per i figli del professore: oltre John e Priscilla anche per Michael e Christopher. Le lettere erano anche contraddistinte da differenti grafie: energica anche se un po’ tremolante quella di Babbo Natale; grossolana e all’occorrenza scorretta quella del suo principale aiutante l’irruente Orso Polare; raffinata e filiforme infine quella dell’elfo Ilbereth, che fa la sua comparsa nel 1936, proprio quando Tolkien sta ultimando la stesura dello Hobbit. Babbo Natale vive al Polo Nord, nella grande Casa di Roccia.
Con lui vivono l’Orso Polare e i cuccioli suoi nipoti, tra cui Paksu e Valkotukka (“Grasso” e “Pelobianco”); gli Uomini-di-neve e i loro bambini; gli Gnomi Rossi e gli Elfi (uno dei quali è appunto Ilbereth, che diventerà segretario di Babbo Natale). L’Orso Polare (detto, in lingua artica, anche “Karhu”) lo aiuta a confezionare i pacchi con i doni; Paksu e Valkotukka gli scombinano l’organizzazione della casa; le renne lo accompagnano nei viaggi; gli Elfi difendono tutti contro i Folletti; e Babbo Natale, tra un fuoco d’artificio dell’Aurora Boreale e una visita dell’Uomo della Luna (impegnato a mettere ordine tra le stelle), passa il tempo, oltre che a consegnare doni, a descrivere (a disegnare) con ordinato disordine il disordinato ordine del suo mondo.
Nuovo libro di Curry in difesa dell’incantesimo
Si chiama Deep Roots in a Time of Frost – Essays on Tolkien (Radici profonde in tempi di gelo) ed è il nuovo libro scritto da Patrick Curry, autore già noto al pubblico tolkieniano per il suo precedente volume Defending Middle-earth – Tolkien: Myth and Modernity, e pubblicato dalla casa editrice svizzera casa editrice Walking Tree Publishers nella collana di studi tolkieniani Cormarë, la stessa in cui sono stati pubblicati i volumi The Broken Scythe e Tolkien and Philosophy a cura di Roberto Arduini e Claudio A. Testi e che ospita saggi di altri autori del calibro di Tom Shippey e Thomas Honegger. In Italia, Curry è conosciuto soprattutto per i suoi libri su Machiavelli e sull’ecologia, ma molti dei suoi saggi su J.R.R. Tolkien sono stati tradotti dalla rivista Endore, comprese alcune delle recensioni da lui firmate. Nel 2004 ha partecipato anche al Convegno a Brescia, sempre organizzato da Endore.
Il Signore degli Anelli: in Francia una nuova traduzione
Ecco una notizia delle più promettenti: la nuova traduzione del primo volume del Signore degli Anelli arriverà nelle nostre librerie entro questo autunno. Peccato che però si tratti dell’edizione in francese. Ma si tratta di una notizia eccellente, e per diversi motivi, non ultimo tra i quali lo stimolo che protrebbe dare all’editore italiano, Bompiani.
Tradotto in inglese Tolkien e la Filosofia
Ci abbiamo lavorato tanto, siamo stati ripagati. Se il valore di uno studio si vede anche da quanto si diffonde all’estero, allora, siamo lieti di annunciare la pubblicazione in inglese di Tolkien e la Filosofia, il libro pubblicato dalla casa editrice Marietti nella collana «Tolkien e dintorni», frutto del convegno omonimo organizzato dall’Istituto filosofico di studi tomistici, con la collaborazione dell’Associazione romana studi tolkieniani, a
Modena nel 2010. Già il convengo era stato un successo con un’affluenza di pubblico molto consistente e una sala piena per tutta la giornata, fino all’ultimo intervento (il resoconto della giornata si può leggere qui). Gli atti sono poi divenuti un volume (editrice Marietti, Milano-Genova 2011, 18 euro) che suscitò molto attenzione da parte della critica. Ora la traduzione in inglese, come ciliegina sulla torta.
Pubblicato il Beowulf tradotto da Tolkien
A quarant’anni dalla sua morte, J.R.R. Tolkien continua a pubblicare. Dopo quasi novant’anni dalla stesura, uno dei manoscritti più favoleggiati dello scrittore inglese vedrà finalmente la luce. Non si tratta di un seguito del Signore degli Anelli o di un’opera sulla Terra di Mezzo, ma i legami ci sono comunque. Il 22 maggio sarà in libreria nei Paesi anglosassoni la traduzione e il commento del Beowulf fatta da Tolkien. Il volume è curato dal figlio dello scrittore, Christopher Tolkien, conterrà anche un racconto inedito con uno stile e delle tematiche legate al poema anglosassone. HarperCollins cura l’edizione in Gran Bretagna, con due edizioni regolari e una deluxe, mentre Houghton Mifflin Harcourt pubblica negli Stati Uniti solo l’edizione cartonata (tutte le edizioni qui). L’uscita del volume conferma la linea inaugurata dal 2009 con «La leggenda di Sigurd e Gudrùn» e confermata dalla «Caduta di Artù»: far conoscere le trasposizioni dei poemi medievali cui Tolkien lavorò negli anni Venti e Trenta, prima di scrivere «Lo Hobbit». l’edizione unisce la narrazione in prosa con note e commenti extra, oltre alla traduzione parziale in versi (circa 600 versi del Lay del Beowulf). Ad esso si aggiunge il componimento Sellic spell, la dimostrazione della creatività dello scrittore: è una «meravigliosa favola» scritta come fosse tratta dal folclore dell’ Inglese antico per forma e stile, in cui non vi è alcuna associazione con le «leggende storiche dei regni del Nord», cioè quei temi che invece sono il contenuto del Beowulf.
Tolkien traduce il Beowulf: in libreria il 22 maggio
Dopo quasi novant’anni uno dei manoscritti più attesi da tutti gli studiosi di J.R.R. Tolkien sarà finalmente pubblicato. Non si tratta di un’opera sulla Terra di Mezzo, ma i legami ci sono comunque. HarperCollins ha annunciato che il 22 maggio 2014 sarà in libreria la traduzione e il commento del Beowulf fatta da Tolkien. Il volume sarà curato dal figlio, Christopher Tolkien, e conterrà anche un racconto inedito dello scrittore con uno stile e delle tematiche legate al poema anglosassone. Il Beowulf fu, per ammissione dello stesso Tolkien, una delle fonti di ispirazione per la sua opera. E anche Sellic spell ne è una dimostrazione: è una «meravigliosa favola» scritta da Tolkien come se fosse per forma e stile una fiaba in Inglese antico, in cui non vi era alcuna associazione con le «leggende storiche dei regni del Nord».
Ecco le “nuove” Avventure di Tom Bombadil
Wayne Hammond e Christina Scull, due dei più infaticabili ricercatori dell’opera tolkieniana, hanno buone nuove. Dopo la cronologia della vita di J.R.R. Tolkien, il commentario de Il Signore degli Anelli, l’eccellente Arte dello Hobbit e la scoperta di una poesia inedita del Professore, ora si preannuncia una nuova edizione de Le Avventure di Tom Bombadil. L’opera in questione, la cui pubblicazione avvenne originariamente nel 1962, è una raccolta di sedici poesie dove soltanto due hanno come protagonista il personaggio di Tom Bombadil. La genesi del libro, come racconta Tom Shippey, trova le sue radici nel 1961 a opera di Jane Neave, zia di John Ronald Reuel, che suggerì al Professore di tirar fuori un piccolo volume, avente come centro il suddetto personaggio, che poteva essere acquistato come regalo natalizio.
Tolkien accolse il consiglio e riunì alcuni componimenti che egli stesso aveva steso in tempi diversi nel corso di quegli ultimi 40 anni. La maggior parte delle sedici poesie erano già state stampate in diverse pubblicazioni fra gli anni ’20 e ’30 del Novecento, nel 1962 il Professore decise così di rivederle interamente, inserendole in una cornice concettuale più ampia, riportando Le Avventure come un traduzione dal Libro Rosso dei Confini Occidentali. Nella raccolta trovano dunque posto temi diversi come la numero 12 The Cat, originariamente scritta per la nipote Joanna, oppure The Mewlips, che non ha espliciti legami con la Terra di Mezzo, la decima Oliphaunt, attribuita a Sam Gamgee (recitata a Gollum davanti al Cancello Nero) e quella che W.H. Auden considerava la miglior poesia di Tolkien, The Sea-Bell.
75 anni dopo, Lo Hobbit come allora: la ristampa
Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien ebbe un successo istantaneo alla data dell’uscita, nel 1937. Anche se sono già passati, l’editore inglese continua a festeggiare i suoi settantacinque anni. L’epica storia di elfi, nani, troll e orchi mista di mito, magia e avventura non ha, infatti, perso la sua attrattiva. Per commemorare l’annivesario, HarperCollins pubblicherà una edizione facsimile della prima storica stampa dello Hobbit. Una pezzo imperdibile per i collezionisti e gli appassionati. La pubblicazione della ristampa era già nell’aria da un po’, ma
ora può essere pre-ordinata! Tutto naturalmente per quanto riguarda l’edizione in lingua inglese…
L’idea di avere fra le mani una edizione facsimile è naturalmente meravigliosa, ma alcuni dettagli potranno essere diversi. Basti pensare alla correzione a mano sul retro del volume, o al prezzo aggiustato nella parte anteriore, o alla carta della sovraccoperta stessa. Sarebbe eccezionale poter possedere un’esatta riproduzione della prima stampa! Per chi non avesse mai visto l’edizione in questione vi era una correzione a mano nel retro della sovraccoperta (“Dodgson” era stato riportato in modo errato come “Dodgeson”), la stessa sovraccoperta era stata disegnata da Tolkien e naturalmente sarebbe bello se venisse mantenuta. Bisogna domandarsi se anche gli errori (molti dei quali sono menzionati in J.R.R. Tolkien: A Descriptive Biography di Wayne Hammond e Christina Scull) verranno riprodotti.
Poche copie, molti soldi
Questo primo Lo Hobbit venne stampato in 1500 copie e rilasciato il 21 settembre 1937. La grande popolarità raggiunta in poco tempo convinse gli editori a ristamparlo dopo soli tre mesi. La scarsità di prime edizioni in circolazione ha in seguito portato il prezzo a livelli esorbitanti, molto aldilà della portata degli appassionati di Tolkien. Oltretutto, a causa del cambiamento del testo (particolarmente il quinto capitolo, che Tolkien decise di espandere per avvicinare gli eventi a Il Signore degli Anelli), reperire lo scritto in forma originale risultò particolarmente difficile. Ora si potrà finalmente possedere una riproduzione facsimile dell’edizione del 1937 con la stesura primaria (incluso il capitolo Indovinelli nell’Oscurità) e le illustrazioni in bianco e nero. Cosa aspettarsi dalla special edition? Stando a quanto scritto su Amazon: «Questo sontuoso gift set contiene una replica della rarissima prima edizione de “Lo Hobbit”, con un volume sulla storia della pubblicazione del libro e un CD mai rilasciato con registrazione d’archivio di J.R.R. Tolkien impegnato nella lettura dell’opera in questione». Una grande notizia per tutti gli appassionati, anche se questa non sembra essere la descrizione definitiva. Gli editori non sono ancora sicuri dei dettagli, ma almeno sembra che le registrazioni di Tolkien, di circa mezz’ora, verranno allegate al libro. Il volumetto aggiuntivo dovrebbe invece tracciare le origini de “Lo Hobbit” e la storia della pubblicazione, con una serie di artwork inerenti al suddetto libro. Come ultima notizia sembra che l’autore della
History of the Hobbit John Rateliff abbia chiesto di creare un piccolo volume per il gif set descritto. Sarebbe un’ulteriore rarità per gli appassionati lettori di J.R.R. Tolkien.
