Dopo il successo della passata edizione, che ha visto e goduto di visitatori e ospiti giunti da tutt’Italia, ecco che Chianciano Terme torna a vestire e godere dell’atmosfera della Terra di Mezzo con un evento straordinario che si rinnova per rendere omaggio, anche per il 2024, allo scrittore J.R.R. Tolkien e alla sua opera. Questa nuova edizione, che si svolgerà dal 28 al 30 giugno alle porte della città prende l’avvio da una poesia di Tolkien stesso, una delle prime, in cui lo scrittore affronta uno degli argomenti a lui più cari ovvero la natura e, con essa, gli alberi.
Il professore inglese vissuto a Sarhole nei pressi di Birmingham, aveva forte predilezione e sensibilità per tutto ciò che concerneva il territorio, il paesaggio, la natura e questa poesia, intitolata Kortirion tra gli alberi o Gli alberi di Kortirion, è una celebrazione del Warwickshire, la città della Terra degli olmi, e di Alaminore del Reame Fatato. Per Chianciano, terra benedetta da un paesaggio rigoglioso e da acque salutari, una conferma in più di quanto il suo stesso territorio si avvicini a quella visione vissuta e sognata da Tolkien, che troviamo descritta in tante opere dello scrittore.
Lo Hobbit tradotto e pubblicato in romancio
La passione dei lettori di J.R.R. Tolkien può rendere realizzabile l’impossibile. Ed ecco che si accumulano i progetti andati a buon fine grazie al crowdfunding, un altro modo per chiamare la colletta fatta digitalmente da tutti gli amanti delle opere del professore di Oxford per vedere molti sogni realizzarsi. Era già successo all’inizio dell’anno con la Cina, è accaduto ora con la Svizzera. Grazie a un crowdfunding Lo Hobbit di Tolkien è stato tradotto in sursilvano, uno dei cinque dialetti in cui si divide il romancio in Svizzera. La traduzione in sursilvano è un risultato notevole poiché questo dialetto della lingua romanza non è molto comune. Si tratta della novantesima lingua in cui Lo Hobbit è stato tradotto e di una delle più grandi traduzioni in romancio mai realizzate. Appena uscito in stampa, Lo Hobbit è pubblicato in romancio in un’edizione di alta qualità e costa 35 franchi.
Austria, per Tolkien la Lunga Notte delle Chiese
Continua il viaggio nei nuovi modi del proselitismo cristiano, che per avvicinare i giovani alla religione istituzionalizzata, offrono ormai serate a tema tolkieniano. Ed è quello che è avvenuto in una delle diocesi di Vienna, in Austria. Un teologo, un cappellano e un direttore siedono davanti a un altare e dibattono. Sembra l’inizio di una barzelletta, ma invece è realtà nella Lunga Notte delle Chiese 2024 nella parrocchia di Dornbach. La Lunga Notte delle Chiese esiste in Austria dal 2005. Gli organizzatori sono le chiese cristiane che fanno capo al Consiglio ecumenico delle chiese in Austria (ÖRKÖ) e incoraggiano e invitano le loro parrocchie e comunità ad aprire le loro porte durante la Lunga Notte e offrire programmi ai visitatori. Nel 2008 si tenne la prima Lunga Notte delle Chiese in tutta l’Austria. Dal 2009 anche le città e le diocesi dei paesi vicini offrono la Lunga notte delle chiese in una forma simile (Brno nella Repubblica Ceca, Lana in Alto Adige).
Serie tv: Tom Bombadil ne Gli Anelli del Potere
Ci mancava giusto lui. Sì, perché Stregoni smemorati, Balrog dal sonno leggero e proto-Hobbit girovaghi non bastavano a saturare la Seconda Era di personaggi destinati – cronologie tolkieniane alla mano – a entrare in scena nella Terra di Mezzo solo millenni dopo. Ne Gli Anelli del Potere mancava giusto il personaggio narrativamente più eslege e misterioso dell’intero mondo tolkieniano, nientemeno che Tom Bombadil. In una recente intervista a Vanity Fair, infatti, gli showrunner Patrick McKay e J.D. Payne hanno annunciato la sua presenza nella seconda stagione dello show targato Amazon (di cui abbiamo dato le notizie principali e analizzato il trailer), con tanto di immagini di scena che lo immortalano all’interno della sua dimora, in compagnia dello Straniero-Gandalf.
Signore degli Anelli: finalmente l’audiolibro
Fra l’annuncio del nuovo film The Hunt for Gollum prodotto da Jackson e diretto da Andy Serkis (ne abbiamo parlato qui) e l’uscita del teaser della seconda stagione degli Anelli del Potere la notizia della pubblicazione del primo audiolibro (ufficiale) in italiano, dedicato al Signore degli Anelli potrebbe essere passata un po’ in sordina. L’annuncio è in realtà molto importante, in quanto,
se le vendite andranno come previsto dall’editore Bompiani, il pubblico italiano nei prossimi anni avrà presumibilmente la possibilità di ascoltare anche altre opere di Tolkien in questo formato. Secondo il comunicato pubblicato recentemente dall’Associazione Italiana Editori nel 2023 gli abbonamenti per l’ascolto di audiolibri sono cresciuti di un solido 12%! Sempre più italiani, evidentemente, prediligono o affiancano questa forma di fruizione della letteratura alla classica lettura. In questo scenario, la presenza delle opere del professore anche su canali come Audible e Storytel è fondamentale per la loro diffusione a un pubblico sempre più vasto e variegato. La prima parte del Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello è disponibile sulle principali piattaforme di diffusione di audiolibri a partire dal 7 maggio di quest’anno; nei prossimi mesi saranno invece pubblicate le altre 2 parti: Le Due Torri e Il Ritorno del Re.
L’interprete
Bompiani per la realizzazione di questa versione si è affidata alla voce di Massimo Popolizio, noto attore, regista teatrale e doppiatore di origini genovesi, con alle spalle più di 40 anni di carriera. Popolizio, dopo aver concluso la registrazione della prima parte del romanzo, è stato protagonista, con Vanni Santoni, dell’evento Un viaggio nella Terra di Mezzo al Salone del Libro di Torino (lo scorso 12 maggio) e ha già rilasciato svariate interviste dalle quali riportiamo alcune dichiarazioni:
«Il compito per chi interpreta audiolibri è regalare a chi ascolta delle immagini da custodire nella propria fantasia. Un film sonoro che renda i personaggi credibili e i colori delle scene vividi. In poche parole, far scoprire all’ascoltatore elementi inediti. La voce, naturalmente, diventa un elemento fondamentale in questo processo immaginifico» (Lega Nerd – 29.04.2024)
«Con un libro come questo non puoi fare neanche le prove, perché sono 600 pagine la prima parte, e 1100 la seconda, dovresti provare per un anno. Invece ti metti lì con un assistente, sperando di sbagliare e
correggerti il meno possibile, e vai. Ne esci stremato. È una prestazione atletica, una specie di kamasutra. C’è chi teorizza che nella lettura devi essere il più neutro possibile, ma io non sono d’accordo. Quando leggi per gli altri è diverso che farlo per te stesso. Non sei tu che elabori delle immagini mentali, a quel punto, sono io che le devo creare per te. Dunque devo ideare dei primi piani, dei campi lunghi, tutto». (Il Foglio – 14.05.2024)
«Soprattutto mi piaceva il fatto che entravo in un viaggio; non soltanto in quello che era scritto, ma anche nella testa di Tolkien, in quello che lui ha immaginato: il suo mondo». (Audible -13.05.2024)
«Ho cambiato idea su Tolkien: sembrava una cosa per ragazzi, ma è qualcosa di violento, viscerale, del profondo di noi. Rende organiche delle emozioni: parla molto più di noi di quanto non credessi».
(La Lanterna – 17.05.2024)
Audiolibri in lingua originale
Mentre in Italia fino a oggi non erano state realizzate, quantomeno in via ufficiale, trasposizioni audio dei libri di Tolkien, in lingua originale si possono trovare svariati adattamenti sia nella classica modalità dell’audiolibro che in quella del radiodramma. Chi già apprezza questi formati, ma anche chi, una volta ascoltata questa versione in italiano, volesse cimentarsi con l’ascolto delle opere del Professore in inglese non avrà che l’imbarazzo della scelta. Riportiamo nel seguito una breve lista dei titoli disponibili: sia di The Hobbit che di The Lord of the Rings esistono almeno 3 versioni: Il primo radiodramma dello Hobbit, realizzato dalla BBC quando Tolkien era ancora in vita, risale al 1964. Ben più noto e apprezzato dal pubblico inglese è però l’adattamento per la radio
del Signore degli Anelli scritto, sempre per la BBC, da Michael Bakewell e Brian Sibley. Non si tratta di una lettura, ma, appunto, di un adattamento per la radio a più voci in cui recitano alcuni attori inglesi molto noti fra cui Ian Holm, conosciuto dai più per aver interpretato Bilbo Baggins nella trilogia cinematografica di Peter Jackson, che qui interpreta, invece, Frodo. A questi seguono temporalmente le versioni integrali in audiolibro di Rob Inglis, pubblicate rispettivamente nel 1990 (The Lord of the Rings) e nel 1991 (The Hobbit), quando l’attore britannico, dopo essersi cimentato, fra gli anni ’70 e ’80 con la drammatizzazione teatrale e interpretazione in solitaria di questi due
romanzi, fu scelto da Recorded Books come voce narrante. Le versioni di Inglis sono ritenute da molti dei capolavori e senza dubbio riescono a rendere perfettamente l’atmosfera della Terra di mezzo, anche grazie ad un’eccellente interpretazione delle canzoni e delle poesie. Recentemente, a valle del successo dei film di Peter Jackson, Harper Collins ha deciso di realizzare nuove versioni di questi libri puntando sulle incredibili capacità vocali di Andy Serkis. La versione di Serkis di The Hobbit e di The Lord of the Rings è eccellente, soprattutto perché l’attore riesce a trovare in sé una voce distinta per ognuno degli innumerevoli personaggi che emergono dalla fantasia di Tolkien. L’interpretazione di Serkis dei personaggi, deve molto, all’esperienza passata sul set dei film di Peter Jackson e se il suo Gollum, è, per
interpretazione vocale, indistinguibile da quello cinematografico, il suo Gandalf per certi versi ricorda l’interpretazione di Ian Mckellen. Finiti questi due primi Audiolibri, Serkis si è cimentato anche con The Silmarillion. Nonostante questo romanzo, per la natura del testo, esalti meno le abilità vocali dell’attore inglese, anche in questo caso il risultato è, senza ombra di dubbio, superlativo. Sia The Silmarillion che The Hobbit sono stati pubblicati in precedenza in un’altra versione integrale: quella letta da Martin Shaw. Il Silmarillion di Shaw, nonostante sia senza dubbio ben realizzato, presenta alcuni errori sulla pronuncia dei nomi che potrebbero, almeno inizialmente, far storcere il naso ai fan più integerrimi.
Terminato Il Silmarillion non si potrà fare a meno di passare ai Racconti Incompiuti e ai 3 Grandi Racconti : The Children of Húrin ci viene letto da un magistrale Christopher Lee, mentre ai bravissimi Timothy West e Samuel West è stata affidata la lettura di Beren and Lúthien, The Fall of Gondolin, Unfinished Tales. In questi testi, come sappiamo, gli scritti di J.R.R. Tolkien vengono intervallati dai lunghi commenti del figlio Christopher. Così negli audiolibri la voce di Tolkien figlio viene affidata al West padre), mentre
quella di Tolkien padre al West figlio (Samuel). Lo stesso schema viene utilizzato per The Letters of J. R. R. Tolkien e The Fall of Númenor dove la voce di Tolkien viene nuovamente affidata a Samuel West e quella dell’editore rispettivamente a Mike Grady e allo stesso Brian Sibley. Questo schema è molto efficace perché, naturalmente, permette di distinguere in modo chiaro i testi del professore dai commenti del curatore. Sempre in audiolibro si possono trovare: The Adventures of Tom Bombadil, Farmer Giles of Ham, Leaf by Niggle, Letters from Father Christmas, Mr Bliss, Roverandom e Smith of Wootton Major tutti affidati alla voce di Derek Jacobi, Tales from the Perilous Realm realizzato per la BBC e Sir Gawain and the Green Knight, letto da Terry Jones.
La menzione d’onore è riservata a J.R.R. Tolkien e Christopher Tolkien che interpretano direttamente The Homecoming of Beorhtnoth. Questo testo,
pubblicato per la prima volta nel 1953 nel sesto volume di Essays and Studies, è stato pensato dall’autore per la lettura ad alta voce. Tolkien ne fece una registrazione all’interno del proprio garage, con tanto di effetti speciali ottenuti tramite il movimento degli oggetti che aveva a disposizione, per testarne la qualità performativa. A questa registrazione, Christopher Tolkien aggiunse una sua lettura della parte introduttiva, The Death of Beorhtnoth, e del saggio conclusivo Ofermod. Christopher, lui stesso un discreto lettore, nel 1977 ha pubblicato in vinile tre capitoli del Silmarillion: Of Beren and Lúthien e Of The Darkening of Valinor and Of the Flight of the Noldor.
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Ebook e audiolibri: cosa trovare su Tolkien
– Leggi l’articolo Lo Hobbit, novità da Peter Jackson e su iPad
Apre Etna Comics all’insegna di Tolkien
Mostre, conferenze, workshop, panel e uno stand tutto dedicato a J.R.R. Tolkien. Tutto quel che c’è da sapere sull’autore del Signore degli Anelli e alle sue opere va in scena a Catania, durante l’Etna Comics, che ha aperto oggi i battenti a una vera e propria ondata di studenti, giovani e appassionati della letteratura fantastica e non solo.
36mila euro per la prima edizione dello Hobbit
Una copia della prima edizione de Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien ha triplicato la sua stima all’asta ed è stata venduta per oltre 31mila sterline (36mila euro) dopo essere stata trovata a prender polvere in un cassetto. La copia di 87 anni fa era una delle sole 1500 copie della prima edizione, prima impressione, pubblicate il 21 settembre 1937 in Gran Bretagna da Allen & Unwin. Il primo romanzo dello scrittore inglese in questa edizione include solo alcune illustrazioni in bianco e nero disegnate da lui stesso, è stato trovato nascosto in una cassettiera di una casa nello Berkshire. La sua proprietaria non aveva idea del suo valore o della sua rarità perché l’aveva ereditato da un membro della famiglia, quindi è rimasta scioccata nello scoprire che poteva valere migliaia di euro. E questo ha fatto alzare ancor di più la febbre del collezionismo tolkieniano.
Gli Anelli del Potere: l’analisi del trailer
«Uno Stregone non è mai in ritardo, Frodo Baggins. Né in anticipo». Lo sanno perfettamente tutti gli appassionati della trilogia diretta da Peter Jackson. Allo stesso modo, gli amanti delle serie TV sanno che anche i trailer arrivano sempre al momento giusto, solitamente annunciati con largo anticipo per solleticare l’immancabile hype del pubblico. Ma con Gli Anelli del Potere ci troviamo in un mondo ben diverso, nel quale gli Stregoni arrivano anzitempo rispetto alla propria missione (Tolkien li voleva comparsi nella Terra di Mezzo verso il 1000 della Terza Era, qui Gandalf è – letteralmente – catapultato negli ultimi decenni della Seconda). E così fanno anche i trailer: il 14 maggio, infatti, è arrivato a sorpresa quello che annuncia la seconda stagione della serie targata Amazon Prime, con tanto di data di uscita ufficiale: il 29 agosto 2024.
Tales of the Shire: vivere come un Hobbit!
Private Division, un’etichetta editoriale di Take-Two Interactive Software, e Wētā Workshop, noti per il grande lavoro sul mondo della Terra di Mezzo per le due trilogie cinematografiche di Peter Jackson, ha rivelato il trailer del videogioco Tales of the Shire: A The Lord of the Rings Game. Come già scritto in passato, si tratta di un simulatore di vita Hobbit ambientato nella Terra di Mezzo. Sviluppato da Wētā Workshop Game Studio, una consociata interamente controllata da Wētā Workshop, Tales of the Shire verrà lanciato nella seconda metà del 2024 su Nintendo Switch, PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC tramite Steam. Non è ancora noto se sarà disponibile a prezzo pieno e come sarà in termini di multiplayer e microtransazioni.
Messina, l’AIST con Fumettomania Factory
Prende ufficialmente avvio una nuova collaborazione tra l’AIST e Fumettomania Factory APS, un’associazione fondata nel 1991 a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) che ha all’attivo mostre espositive di ampia risonanza, la creazione di una Biblioteca-Archivio-Museo del Fumetto, un progetto annuale di lettura, approfondimento ed incontro con un autore di fumetti e, negli ultimi anni, varie collaborazioni con eventi fumettistici provinciali. Le due associazioni, nelle persone del socio AIST Paolo Pizzimento e del presidente di Fumettomania Factory Mario Benenati, uniranno le forze per dar vita a un progetto della durata di un anno dal titolo “70 anni del Signore degli Anelli”, che prevede diverse date di incontro e approfondimento su tematiche tolkieniane e, a partire da queste, la realizzazione di opere artistiche dedicate al mondo del Professore.
Sarzana, il 25-6 maggio c’è il Tolkien Studies Day
Torna a Sarzana il Tolkien Studies Day nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 maggio 2024. Giunta alla terza edizione, dopo una prima sperimentazione del format con successo a Dozza, l’evento è dedicato a studiosi e appassionati che vogliono approfondire le tematiche affrontate nei libri del professor John Ronald Reuel Tolkien. La novità di questa edizione è la sua implicita separazione dalla storica rassegna letteraria Libri per Strada, la Strada per i Libri, giunta quest’anno alla XXXII edizione, che si terrà in contiguità dal 27 maggio al 2 giugno, così da differenziare bene l’offerta per i lettori. L’evento gode del patrocinio del Comune di Sarzana e dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. La kermesse sarà aperta al pubblico dalle ore 10:00 alle ore 24:00 in piazza Luni, con le sue storiche bancarelle con l’intento di offrire una scelta completa di libri dalle novità editoriali, incontri con gli autori, firmacopie, spettacoli musicali e laboratori per tutte le età.
Warner: Serkis nel 2026 in Caccia a Gollum
Ormai in quasi in tutto ciò che riguarda la trasposizione cinematografica e videoludica delle opere di JRR Tolkien si sfiora il ridicolo. A oltre 20 anni dalla trilogia del Signore degli Anelli di Peter Jackson e a oltre 10 da quella dello Hobbit, Hollywood guarda ancora lì, è fissata e non riesce a concepire un film originale che non sia legato a quella produzione. Per non parlare delle tematiche, che devono per forza essere esattamente quelle. Siamo lontanissimi dalla sperimentazione, dalla spericolatezza, dalla voglia di stupire che hanno caratterizzato tutti gli adattamenti del capolavoro di Tolkien dagli anni ’50 a Jackson compreso… qui la parola d’ordine è: fare tanti soldi col minimo sforzo, soprattutto intellettuale. Ma andiamo con ordine e diamo la notizia: nel 2026 uscirà al cinema un film su Gollum prodotto da Jackson, scritto da Fran Walsh e Philippa Boyens, diretto e interpretato da Andy Serkins. La notizia finisce qui. Ma c’è tanto altro da dire.
A Piombino Tolkien nelle Valli Etrusche
Il fine settimana toscano si prospetta interessante per appassionati e studiosi del Professore. Da venerdì 17 a domenica 19 maggio prenderà il via la prima edizione del festival tolkieniano di Piombino (LI), dal titolo “Tolkien nelle valli etrusche”. Patrocinato dal comune di Piombino, esso nasce dall’idea della docente del liceo classico di Cecina (LI) e Dottore di ricerca in antichità, Medioevo e Rinascimento Gloria Larini, socia AIST e presidente dell’Associazione “Compagnia della Stella di Piombino”, con l’obiettivo di far conosceresul territorio le opere di Tolkien, con l’apertura al genere fantasy secondo un approccio interdisciplinare. L’approccio multimodale dell’evento si evince inoltre dal ricco programma, che vede la partecipazione di associazioni di vario genere, assieme alla presenza del museo delle religioni “Raffaele Pettazzoni” e dell’università delle tre età di Piombino (UniTRE).
Scompare Bernard Hill, il Théoden di Peter Jackson
E così anche re Théoden ci ha lasciati. Nel 2020 era toccato a Sir Ian Holm, l’interprete di Bilbo nella trilogia del Signore degli Anelli; pochi giorni fa è scomparso Bernard Hill, attore iconico di due di quei film, che tutti i tolkieniani ricordano nei panni del re dei Rohirrim mentre arringa i suoi cavalieri prima dell’ultima carica di cavalleria.
Ci sono attori che diventano talmente famosi da sopravvivere a qualunque personaggio possano avere interpretato in carriera. Hill non era tra questi, aveva recitato in molti film importanti, ma mai da protagonista e il suo viso è associato a quello di alcuni celebri ruoli.
Tolkien e i fumetti, un amore mai sbocciato
Il rapporto fra Tolkien e l’illustrazione è stato lungo e prolifico; fra calendari, artbook, edizioni illustrate di libri e giochi, sono innumerevoli le creazioni artistiche dedicate alle opere del professore che hanno contribuito a formare l’immaginario della Terra di mezzo. Lo stesso, però, non si può dire per la Nona Arte. Sono, infatti, ancora relativamente pochi i fumetti ispirati alle opere o alla vita di Tolkien. Approfittiamo, dunque, della prossima uscita di The Mythmakers: The Remarkable Fellowship of C.S. Lewis & J.R.R. Tolkien, una graphic novel di impronta biografica incentrata sul rapporto fra i due Inklings, per proporre una panoramica sui fumetti tolkieniani. Lo scorso novembre, a Lucca, la mostra Other Minds and Hands: JRRT50 – nella sezione curata da Oronzo Cilli – ripercorreva questo rapporto dividendolo in quattro categorie, che coincidono in parte con le seguenti qui riportate.
Adattamenti
La storia degli adattamenti a fumetti delle opere del professore può essere fatta risalire al 1964, quando la casa editrice inglese Fleetway Publications (poi acquisita nel 2016 dalla Rebellion Developments) contattò la Allen & Unwin con l’intento di pubblicare un adattamento a puntate dello Hobbit. L’idea iniziale, che prevedeva un insieme di immagini accompagnate da brevi didascalie estratte dal romanzo, fu però abbandonata per una versione ridotta e a puntate, con 83 illustrazioni in bianco e nero di Fergusson Dewar. Il cosiddetto Princess Hobbit fu così pubblicato in 15 episodi su (The New) Princess (and Girl) – una rivista a fumetti per giovani ragazze – fra l’ottobre del 1964 e il gennaio del 1965 e costituisce, allo stesso tempo, la prima edizione illustrata (da un altro artista) dello Hobbit in inglese e l’unica versione ridotta del romanzo approvata dall’autore.
Dopo questo avvicinamento al mondo del fumetto, occorre aspettare il 1979 per avere l’unico vero e proprio adattamento a fumetti del Signore degli Anelli. Sulla scia del film di Bakshi, uscito l’anno precedente, vengono infatti pubblicati 3 volumi sceneggiati dall’americano Nicola “Nick” Cuti, con i disegni dell’artista spagnolo Luis Bermejo Rojo. Questi sono usciti sotto la licenza Middle-earth Enterprises fra il 1979 e il 1981, in svariati paesi europei (Danimarca, Finlandia, Germania, Islanda, Italia, Jugoslavia, Norvegia, Olanda, Spagna e Svezia), ma, sorprendentemente mai, nei paesi anglofoni. L’edizione jugoslava, curiosamente, è l’unica ad essere stata pubblicata in bianco e nero. Anche se i disegni sono quelli distintivi del tratto di Luis Bermejo, il fumetto segue da vicino la trama e le scelte del film di Bakshi : È Legolas (e non Glorfindel) a incontrare Aragorn e i 4 Hobbit in viaggio verso Rivendell, Boromir è rappresentato come uno pseudo-vichingo degli anni 80 e la storia resta incompiuta dopo la vittoria del Fosso di Helm. Nonostante questi limiti, il fumetto resta gradevole e i disegni, specialmente in alcuni casi, apprezzabili. In Italia i 3 volumi, editi da Rizzoli, si trovano tuttora sul mercato dell’usato.
Si possono, invece, definire quantomeno particolari gli adattamenti de Lo Hobbit e de Il Signore degli Anelli, realizzati, senza alcuna autorizzazione da parte della Tolkien Estate, sulla rivista a fumetti Bulgara Duga. Lo Hobbit è stato pubblicato fra il 1986 e il 1989 (numeri 25, 27, 28, 29, 31, 32, 33, 34 e 35). Il Signore degli Anelli fra il 1989 e il 1992 (numeri 36, 38, 39, 40, 41, 42) e si interrompe con Lo Scioglimento della Compagnia, quando con la transizione del paese verso la democrazia, la rivista fu cancellata. Le scelte stilistiche sono decisamente diverse dalle classiche rappresentazioni della Terra di mezzo e dei suoi abitanti a cui siamo abituati. Allo Hobbit bulgaro segue il ben più famoso adattamento del 1989 con i testi di Chuck Dixon e i disegni di David T. Wenzel. Le illustrazioni fiabesche di Wenzel trovano la loro collocazione ideale ne Lo Hobbit a fumetti, che, oltre ad essere probabilmente il più noto è senz’altro quello meglio riuscito. Il fumetto ha avuto un’edizione rivista nel 2006, con l’aggiunta di 30 illustrazioni di Wenzel e nel 2012 in vista dell’uscita dell’adattamento cinematografico.
Quest’adattamento, inoltre, ha avuto, in un certo senso, sia un prequel, che un sequel: è del 1977 infatti Middle-earth – The World of Tolkien Illustrated, dove un giovane Wenzel illustra alcune scene dello Hobbit, scelte e descritte da Lin Carter; due anni dopo la pubblicazione de Lo Hobbit a fumetti, invece, le illustrazioni di David Wenzel accompagneranno il testo il Robb Walsh che prova a re-inventare il passato pseudo-storico del popolo dei nani con The Kingdom of the Dwarfs. Nonostante non si possa definire un vero e proprio adattamento, ma si tratti piuttosto un’opera derivata, merita di essere quantomeno menzionato il fumetto del 2011, sceneggiato da Brian Wood e disegnato da Simon Coleby, realizzato nel 2011 come tie-in del gioco The Lord of the Rings: War in the North. Intitolato Agandaûr – il nome del principale antagonista del gioco – il fumetto, di 16 pagine in totale, sarebbe stato pubblicato in formato unicamente digitale e distribuito agli acquirenti del gioco in pre-ordine, via Amazon e Toys ‘R’ Us. Parliamo al condizionale in quanto non sono reperibili online informazioni ulteriori sull’effettiva distribuzione di questo tie-in, anche se Brian Wood, ha confermato di averlo sceneggiato e, a suo dire, è stato distribuito.
Biografie
Anche le graphic novel di carattere biografico si contano, per ora, sulle dita di una mano. La prima biografia a fumetti, a noi nota, risale al 2017 ed è stata realizzata sia in inglese che in spagnolo: J.R.R. Tolkien: The True Lord of the Rings. Sceneggiata da Brian McCathy e Michael Lent e illustrata da Luis Chichon, è edita da Bluewater Productions e, nelle sue 25 pagine, si sofferma sui punti salienti della vita del professore e su alcune delle fonti di ispirazione delle sue opere. Le altre due biografie a fumetti ad oggi note sono state pubblicate oltralpe nel 2019, entrambe probabilmente sulla scia del film Tolkien, uscito poco prima nelle sale.
Si tratta di Tolkien. Rischiarare le tenebre, scritta da Willy Duraffourg e illustrata da Giancarlo Caracuzzo, uscita in Italia per Renoir Comics e J.R.R. Tolkien et la bataille de la Somme: Dans un trou sous la terre, sceneggiata da Emmanuel Beaudry con i disegni di Corentin Lecorsier, inedita in Italia e pubblicata in Francia da À Contresens Éditions. Come nel caso del film, entrambe le biografie si concentrano sugli anni della guerra, sicuramente la parte della vita dello scrittore inglese più movimentata ed evocativa.
< Proprio di questi giorni è invece l’annuncio di un nuova pubblicazione a fumetti di stampo biografico. Si tratta di The Mythmakers: The Remarkable Fellowship of C.S. Lewis & J.R.R. Tolkien una creazione dell’artista John Hendrix dedicata all’amicizia e all’influenza reciproca fra i due noti scrittori inglesi. Questa pubblicazione, la cui uscita in inglese per la casa editrice Abrams Fanfare è prevista nel settembre di quest’anno, dovrebbe alternare, nello stile dell’autore elementi puramente narrativi, a tavole a fumetti.
A questa notizia si aggiunge quella del crowdfunding lanciato da Voyage Comics per finanziare una nuova biografia a fumetti probabilmente incentrata sulla fede cattolica dello scrittore di Oxford. Voyage Comics aveva già pubblicato Jonah’s Voyage to Atlantis ispirato alla traduzione fatta da Tolkien del Libro di Giona.
Parodie e altre curiosità
Probabilmente perché per realizzarle non occorre acquistare costosi diritti, sono invece molte le parodie delle opere di Tolkien. La prima, ispirata al Signore degli Anelli e a Lo Hobbit, è stata pubblicata sul numero 23 di Plop! del Dicembre 1976, dalla DC Comics. Si tratta di The King of the Ring di Wallace Wood. Dopo questa, occorrerà aspettare gli anni 2000 e i film di Peter Jackson per vederne realizzate di nuove; fra queste sono famose negli Stati Uniti quelle uscite sulla rivista MAD fra il 2002 e il 2004. Venendo all’Italia, fra le migliori figura senz’altro Il Signore dei Ratti di Leo Ortolani pubblicato per la prima volta in Italia nel 2004 da Panini Comics e ristampato successivamente 4 volte.
Dell’anno precedente è Il Signore dei Porcelli, autoprodotto da Barbara Barbieri e Stefano Bonfanti nel 2003 e poi ristampato in una nuova veste a colori nel 2014. Del 2016 è, invece, L’Anello dei Signori di Carlo Lauro e Roberto Megna, il cui nome d’arte, Dick & Cok, è tutto un programma. Si inserisce in questo panorama la recente iniziativa editoriale di Mirage Comics, che l’anno scorso ha proposto al pubblico la serie Cronache di Arda, il cui primo volume Le avventure di Sottocolle vanta le matite di Mirko Babboni e Umberto Sacchelli e la sceneggiatura del nostro Roberto Arduini. Delle Cronache di Arda è già stato annunciato un secondo volume dal titolo I Cacciatori di Frodo. Naturalmente anche i nostri cugini d’oltralpe non hanno potuto esimersi dal realizzare parodie del capolavoro di Tolkien; fra queste è a noi noto L’Essayeur des anneaux che vede ben 22 artisti d’oltralpe rendere omaggio all’unico anello.
Fra le parodie, o quantomeno fra le storie fortemente ispirate al Signore degli Anelli, si possono annoverare anche alcuni adattamenti disneyani molto cari al pubblico italiano Topolino e La Spada di Ghiaccio di Massimo De Vita, del 1982, e Paperino e il Signore del Padello che, scritta da Giorgio Pezzin e disegnata da Franco Valussi, apparsa per la prima volta del 1995.
Concludiamo questa panoramica sugli adattamenti Tolkieniani a fumetti con un paio di curiosità: esiste un altro adattamento a fumetti del Signore degli Anelli, è italiano ed limitato ad un solo capitolo.
Nel Dicembre del 1985, infatti, la rivista a fumetti Il Giornalino (numero 49), pubblica l’adattamento in 3 pagine dell’Assalto al Guado di Gran Burrone con i testi di Renata Gelardini e i disegni di Paolo Piffarerio. Vi figura un Aragorn che assomiglia più a Chuck Norris in Walker Texas Ranger che al Viggo Mortensen dei film di Peter Jackson. Un’altra curiosità si trova nel numero 1 del 1998 di Lanciostory Più, dove viene pubblicata la storia Dietro lo Specchio. In questa, i giovani Gabriel e Alice si trovano in un mondo fantastico dopo aver attraversato uno strano specchio. Qui vengono aiutati dal professor Tolkien a sconfiggere alcune creature che provengono da suoi romanzi. Molte, naturalmente, sono le citazioni e gli omaggi alle storie create da Tolkien, nei fumetti, ma elencarle qui in modo esaustivo sarebbe probabilmente impossibile. Se conoscete però altri fumetti tolkieniani non esitate a segnalarcelo nei commenti.
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo A Rimini c’è Tolkien tra fumetti e cartoon
– Leggi l’articolo La Magia dell’Anello, non solo mostra a Milano
– Leggi l’articolo La magia dell’Anello: a Cartoomics 2013 omaggio a Tolkien
LINK ESTERNI:
– Vai al sito web di Abrams Books
– Vai al sito web del museo WOW di Milano
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Diritti di JRR Tolkien, «Embracer si dividerà»
Il colosso Embracer Group, il conglomerato di giochi svedese proprietario delle opere più importanti di J.R.R. Tolkien, di fronte a debiti e difficoltà significativi, ha annunciato che si dividerà in tre società per cercare di non affogare. Il colosso svedese di videogiochi e giochi da tavolo aveva fatto notizia due anni fa per una campagna sfrenata di acquisizioni, culminate con l’acquisto dei diritti di sfruttamento commerciale del Signore degli Anelli e Lo Hobbit (con un prezzo stracciato secondo gli analisti). Dal 2021, l’azienda ha vissuto gravi battute d’arresto: debiti per quasi 700 milioni di euro, fallimento di partnership, chiusura di studi, cancellazione di progetti di giochi… Appena due mesi fa, aveva rivelato che i risultati del terzo trimestre 2023 erano stati salvati grazie agli introiti delle licenze legate a Tolkien. Ora Embracer si dividerà in tre.
Biella celebra le opere di Crida con una mostra
Sabato 20 aprile, alle ore 17,30, a Biella presso il Museo del Territorio Biellese l’Assessore alla Cultura Massimiliano Gaggino inaugurerà la mostra Il Signore degli Acquerelli: le opere di Piero Crida. Il titolo dell’esposizione è un chiaro omaggio a Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, perché l’artista biellese ha realizzato, negli Anni ’70 del secolo scorso, quasi tutte le copertine per le opere dello scrittore pubblicate da Rusconi, tra cui le copertine della prima traduzione italiana pubblicata e, in seguito, quella divenuta la più iconica, la copertina “gialla” di Rusconi. Per questa ragione è molto conosciuto agli appassionati del genere fantastico. Sarà visitabile gratuitamente al Museo del Territorio dal 21 aprile al 2 giugno.
Convegno all’Opus Dei su Tolkien e il mito
Il 18 e 19 aprile 2024 a Roma si terrà il VIII Convegno Internazionale di «Poetica & Cristianesimo» con il tema Tolkien: l’attualità del mito. Tra i relatori, studiosi come Oriana Palusci, Claudio Antonio Testi, Guglielmo Spirito, Giuseppe Pezzini, oltre a ospiti internazionali come Eduardo Segura e soci AIST come Paolo Nardi (oltre a Testi). Quota d’iscrizione per assistere: 130 euro. Il convegno non verrà trasmesso online.
Asta: 8000 sterline per una lettera di Tolkien
Una lettera “toccante” che JRR Tolkien scrisse a un lettore di otto anni più di 60 anni fa è stata venduta all’asta, raccogliendo la cifra di ben 8.000 sterline (oltre 9mila euro). L’autore del Signore degli Anelli scrisse a Christopher Howard nel Natale del 1961 nella sua casa di Ormskirk, nel Lancashire. Il signor Howard, che ora ha 71 anni ed è stato un consulente in materia di energie rinnovabili, ha tenuto da parte per tutti questi anni la lettera scritta a mano ma ha ora deciso che era giunto il momento di lasciar andare la sua incredibile lettera.
Unquendor, l’Olanda riflette sul male in Eä
Venerdì 12 e Sabato 13 Aprile, la Società Tolkieniana Olandese Unquendor organizza a Leida (Leiden) il suo secondo Tolkien Seminar. Il tema scelto quest’anno è “Il male in Eä”. Fondata nel 1981 da Renée Vink e Theo de Feber su ispirazione dalla Tolkien Society inglese, la Unquendor, la società tolkieniana dei Paesi Bassi, (Nederlands Tolkien Genootschap), è molto attiva durante tutto l’anno con una serie di eventi in tutti i Paesi Bassi con partecipanti da tutto il paese (e anche dalle Fiandre e dalla Germania): a dicembre il “Joelfeest” ( festa di Yule) e lo Hobbit Day in cui si tiene anche l’assemblea generale annuale; il 3 gennaio con la “3-januari-diner” (Cena di compleanno di Tolkien); lo “Slotfeest” (festa del castello) di fine giugno; il Seminario Tolkieniano, in collaborazione con l’Università di Leiden, che ha una data variabile. Anche il “Tolkien Leesdag” (Tolkien Reading Day) ha una data che gira introno al 25 marzo, mentre ogni 5 anni anni si tiene il “Lustrum”, l’ultimo dei quali si è svolto nel 2021.
Il taglio di questa manifestazione è più internazionale e di solito nel programma sono incluse conferenze di noti studiosi e artisti di Tolkien: Dimitra Fimi (2021), Thomas Honegger / Paul Smith (2016), Cor Blok (2006), Tom Shippey (2011), Rayner Unwin (1997) , Arne Zettersten (2006). Unquendor offre anche incontri più regolari organizzati dai suoi membri in tutti i Paesi Bassi, chiamati Herbergen (Locande) in analogia agli smial della Tolkien Society. La società è cresciuta di anno in anno fino al numero attuale di membri di circa 225 persone provenienti da tutto il mondo di lingua olandese, sebbene le Fiandre abbiano una propria società, Elanor, e il Sud Africa, che aveva il suo ormai defunto Haradrim, era solitamente considerato sotto l’influenza della Tolkien Society inglese. Negli ultimi anni Unquendor ed Elanor hanno collaborato strettamente agli eventi. Occasionalmente si è unita anche la Società Tolkieniana Tedesca (DTG).
Parma, c’è l’elfico nei Martedì interlinguistici
È al via un nuovo ciclo dei Martedì interlinguistici, gli appuntamenti nati all’interno dell’insegnamento di Interlinguistica dell’Università di Parma per avvicinarsi agli interessi di studentesse e studenti, che tengono conversazioni aperte al pubblico. Gli incontri, coordinati dal prof. Davide Astori, sono rivolti a tutte le persone interessate, si terranno il 9 e il 23 aprile, il 7 e il 21 maggio nel Plesso di via D’Azeglio e nel Plesso Aule K, sempre alle 17.30.
Tolkien fuori dai diritti: in Cina c’è il boom di traduzioni
Una casa editrice taiwanese – Shuang-xi (雙喜) – ha recentemente lanciato per la prima volta un nuovo piano di raccolta fondi per una nuova traduzione cinese dopo più di 20 anni per Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien, aprendo nuovi orizzonti. Il risultato sorprendente è stato la raccolta di ben 5 milioni di nuovi dollari taiwanesi (quasi 144mila euro) e ha spinto i lettori a tornare a discutere sulle differenze tra le traduzioni più diffuse.
In realtà, pur esistendo circa sette traduzioni in cinese del Signore degli Anelli, la versione cinese più familiare e popolare è quella tradotta da Zhu Xueheng (朱學恆) nel 2001. Inoltre, a molti lettori piace – soprattutto nella Cina continentale – anche la versione scritta dalla traduttrice Deng Jiawan. Dopo che è stato rilasciato il contenuto in anteprima della versione di Li Han del Signore degli Anelli, molti fan dei libri hanno confrontato le traduzioni della “versione Li”, “versione Zhu” e “versione Deng”, e ognuno ha avuto le proprie critiche, che ha generato accese discussioni nella cerchia dei fan dei libri.
La nuova versione tradotta del romanzo ha ricevuto comunque un sostegno entusiasta da parte dei lettori ed è uscita il 24 marzo 2024 in versione integrale. Ma il suo modello ha fatto scuola e molte altre case editrici hanno seguito questa strada. La casa editrice dopo il successo della campagna di crowdfunding, si sta preparando alla valanga di ordinativi che ci saranno a partire dalla prossima settimana. Come scritto, il nuovo traduttore è Li Han, che vanta una laurea in Studi medievali e rinascimentali dell’Università di Glasgow (l’AIST lo ha intervistato: tra una settimana il suo intervento!).
Ora però bisogna ricordare che Tolkien morì nel 1973, 51 anni fa: il che significa che le sue opere sono ora diventate libri di pubblico dominio, come già scritto qui. Contrariamente a quanto si pensa in Occidente questo significa che ora è possibile in 90 Paesi nel mondo per chiunque tradurla, pubblicarla o adattarla gratuitamente.
L’editore cinese, nell’annunciare l’uscita, ha affermato che l’uso della lingua cambia continuamente e che per un’opera classica come Il Signore degli Anelli potrebbe essere necessario ritradurla ogni 10 anni. Tolkien di domino pubblico, infatti, comporta un altro fenomeno epocale: nel 2024 solo in cinese sono previste 20 nuove traduzioni per Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, di cui 17 già annunciate ufficialmente (vedi sotto)!!! Si spera anche che questa ondata inauguri in Cina ancora una volta una nuova era di letteratura fantasy, come accaduto dopo il 2001.
Bomporto, il 6 aprile l’AIST a Fantasticamente
Torna per il secondo anno consecutivo a Bomporto, in provincia di Modena, “Fantasticamente”, la manifestazione dedicata al fantastico che si terrà presso la Biblioteca Comunale “J.R.R. Tolkien” il 6 aprile in collaborazione con l’AIST, Associazione Italiana Studi Tolkieniani. Della biblioteca dedicata al Professore vi avevamo già raccontato nel 2019, quando per l’occasione inaugurale si tenne la prima “Festa del Fantasy” locale, con tanto di laboratori per ragazzi, laboratori di lingue elfiche, una caccia al tesoro, tavole rotonde, incontri con gli editori e gli artisti, oltre alla conferenza “Potere e Magia” tenuta da Claudio A. Testi, con accompagnamento musicale dei giovani del Mithril Duo. Durante l’evento, era stato proiettato il lungometraggio animato Il Signore degli Anelli di Ralph Bakshi (1978), la pellicola che ha in parte ispirato la trilogia di Peter Jackson. Tra gli altri, oltre a Claudio Testi, erano presenti gli artisti Ivan Cavini, Fabio Porfidia, Davide Romanini, Emanuele Manfredi, Livia De Simone e l’esperta di lingue elfiche Sara Gianotto.
La recensione: Tolkien. Artista e Illustratore
Un’importante lacuna nella bibliografia italiana tolkieniana si è colmata il 10 gennaio 2024 con la pubblicazione di J.R.R. Tolkien. Artista e illustratore, traduzione di Alberto Gallo del volume inglese J.R.R Tolkien. Artist and Illustrator.
Curato dai noti studiosi Wayne G. Hammond e Christina Scull e pubblicato originariamente nel 1995 – il testo è stato rivisto nel 2004 in occasione dell’uscita di una seconda edizione – da Harper Collins, questo testo si inserisce nell’ormai cospicuo numero di scritti dedicati al Tolkien illustratore.
Fra questi ricordiamo: Immagini, mai più ripubblicato in Italia dopo l’edizione Bompiani del 2002; L’Arte dello Hobbit e L’Arte del Signore degli Anelli, recentemente ristampati da Bompiani; Tolkien – Il Creatore della Terra di Mezzo, traduzione italiana del catalogo dell’omonima mostra di Oxford del 2018 e Tolkien: Voyage en Terre du Milieu, catalogo – purtroppo mai tradotto in italiano – dell’esposizione tenutasi alla BnF di Parigi nel 2019.
Se queste mostre sono state fondamentali nel rendere noto al pubblico il talento artistico del professore oxoniense, J.R.R. Tolkien. Artista e illustratore è stato una dei primi libri interamente dedicati al Tolkien illustratore. Con le sue 208 pagine, nelle quali vengono riprodotte 200 opere – fra dipinti, disegni e schizzi – alternate a lunghe descrizioni e digressioni biografiche, questa pubblicazione non può mancare nelle librerie degli appassionati e degli studiosi interessati alla produzione artistica del professore di Oxford.
Francia, pubblicato Tolkien et l’Antiquité
É appena stato pubblicato Tolkien et l’Antiquité. Passé et Antiquités en Terre du Milieu, un volume di saggio a cura di Dimitri Maillard (Université Paris 1, Pantheon-Sorbonne) per i tipi di Classiques Garnier, una storica casa editrice che, nel mercato editoriale francese, costituisce il sicuro riferimento per le opere letterarie antiche e moderne e i testi scientifici. Il volume, attraverso molteplici punti di vista e differenti campi di studi, intende indagare le influenze antiche – finora considerate in un certo modo secondarie rispetto a quelle medievali – nell’opera tolkieniana. In effetti, i principali dibattiti nei Tolkien Studies hanno finora contrapposto chi, come Tom Shippey e Thomas Honegger, ritiene che Il Signore degli Anelli e il legendarium possano essere interpretati al meglio dagli specialisti di letteratura medievale e chi, come Verlyn Flieger, ne sottolinea invece la capacità di ridiscutere e decostruire le strategie di rappresentazione attraverso una consapevolezza squisitamente (post)moderna.
Il volume a cura di Maillard, dunque, si propone di colmare un vuoto esegetico sempre più evidente e di dimostrare come l’eredità culturale e letteraria dell’Antichità abbia fornito a Tolkien non soltanto elementi generici e di secondaria importanza ma anche – attraverso la ripresa di miti come quelli di Orfeo e di Atlantide, della Caduta di Troia e dell’Eneide – dei modelli attivi, capaci di conferire profondità storica e realismo al suo Mondo Secondario: l’Antichità “trasposta” nella Terra di Mezzo emerge in modi molteplici che esprimono l’idea di un passato classico e idealizzato.
Il progetto di Maillard è certamente valido, sebbene vada commisurato alla ben nota circospezione del Professore verso la “critica delle fonti”: da un lato, infatti, attraverso la gustosa (in tutti i sensi) allegoria del “Calderone delle Storie” contenuta nel saggio Sulle fiabe, afferma sì che la “minestra” è «il racconto che viene offerto dai suoi autori o narratori» e le “ossa” «le sue fonti o materiali» (Il Medioevo e il fantastico, p. 182) ma sancisce anche il ruolo attivo dell’autore: «se parliamo di un Calderone, non dobbiamo dimenticare completamente i Cuochi. Vi sono molti ingredienti nel Calderone, ma i Cuochi non immergono il mestolo del tutto alla cieca. La loro selezione è importante» (Ivi, p. 192); dall’altro, poi, egli sostiene che «la cosa più interessante da considerare è l’uso particolare che viene fatto in una situazione particolare di un qualche motivo, che sia inventato, deliberatamente preso a prestito o inconsciamente ricordato» (Lettere, n. 337). Se, dunque, occorre usare prudenza nel parlare delle “fonti” di Tolkien, nondimeno ragionare in termini di complanarità tra la sua opera e quelle antiche e medievali può costituire un esercizio ermeneutico appagante.
