Un nuovo appuntamento aspetta i fan di Tolkien da Modena e dintorni a metà maggio, perché le iniziative dedicate al Professore fioriscono anche al Play di Modena! Il mondo del gioco, sia da tavola o di ruolo, ha da sempre mostrato un grande interesse per la Terra di Mezzo e l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani già dal 2018 è ospite al Festival del Gioco, che si svolge presso il Quartiere fieristico ModenaFiere (Viale Virgilio 70, 41123 Modena). Così, dopo la pausa dovuta all’emergenza sanitaria, per la terza volta gli appassionati lettori di Tolkien potranno trovare uno stand dell’AIST alla manifestazione nazionale dedicata al gioco in tutte le sue forme ed espressioni.
Così, da venerdì 20 a domenica 22 maggio, nel Padiglione F – lo stand F19 sarà quello dove si potranno incontrare i soci volontari AIST e fare un tuffo nella Terra di Mezzo, con la possibilità di provare tutta una serie di giochi da tavolo e giochi di ruolo dedicati alle opere di Tolkien. Si aggiunge inoltre un ricco programma di iniziative, da tornei multitavolo a veri e propri seminari, in collaborazione con il gruppo Atlas Project, la casa editrice di giochi Need Games e l’associazione Il Bivacco Vicenza.
Tag: Gioco di ruolo
Riviste, un nuovo numero per Other Minds
È stato appena pubblicato il numero 24 della storica rivista Other Minds. Nata nel 2007, è edita da Thomas Morwinsky e Hawke Robinson. I due erano a loro volta collaboratori della precedente rivista Other Hands, che aveva iniziato la sua avventura nell’aprile del 1993 per concludersi nel luglio del 2001, dopo ben 34 numeri e quasi dieci anni di attività. Edita da Chris Seeman, altra figura storica tra gli appassionati tolkieniani made in Usa, la rivista era dedicata a tutto ciò che riguardava Merp, cioè il Middle-earth Role Playing, pubblicato dalla Iron Crown Enterprises (ICE), che poco prima del 2000
aveva perso i diritti di pubblicazione di storie e giochi legati al mondo di J.R.R. Tolkien. Stiamo parlando di giochi di ruolo ispirati al Signore degli Anelli e alla Terra di Mezzo, che esplosero in Italia negli anni Ottanta e Novanta alimentando la passione dei lettori di Tolkien in tutto il mondo.
La speranza dei redattori è cercare di colmare le lacune lasciate dalla perdita di Other Hands, ICE Quarterly (sezione MERPS) e altre pubblicazioni cartacee ed elettroniche che sono andate e venute nel corso degli anni, che hanno contribuito ad alimentare una comunità di gioco focalizzata sulla passione per la Terra di Mezzo e nei suoi dintorni. Ce ne eravamo già occupati in un precedente articolo. Lo scopo dell’attuale pubblicazione è fornire materiale e contenuti agli appassionati tolkieniani di ogni genere, utilizzando qualsiasi sistema di regole desiderino. Sono presi in considerazione tutti i sistemi: quelli per Cubicle 7: The One Ring, Adventures in Middle-earth (D&D 5e);
per Decipher: Lord of the Rings Role Playing Game; per Iron Crown Enterprises: Middle-earth Role Playing Game (1 & 2 edizione), HARP or Rolemaster Game System (adattato); quelli per Dungeons & Dragons adattati alla Terra di Mezzo, Ambarquenta, Hitherlands; per Columbia Games: Hârnmaster (adattato); Runequest (adattato). La rivista rimane imparziale fra i diversi GdR, creando principalmente materiale utile per qualsiasi sistema, pur mostrando spesso analisi e meccaniche dei vari GdR ambientati nella Terra di Mezzo. I contenuti sono senz’altro utili per tale scopo, ma non si limitano a quello, fornendo così preziosi spunti a qualsiasi lettore appassionato del mondo di Tolkien.
Larp, a Battle for Vilegis l’avventura tolkieniana
Mi è stato chiesto di scrivere le avventure e le impressioni di un tolkieniano nella sua prima volta a Battle for Vilegis (dal 29 maggio al 2 giugno), il più grande evento larp (live action role play, gioco di ruolo dal vivo) in Italia.
Devo però ammettere che ho tergiversato un bel po’ prima di iniziare a buttare giù qualcosa. Perché? Semplicemente perché c’era tantissimo da dire ed il compito mi spaventava abbastanza!
Sono un giocatore di larp da vent’anni, dall’epoca delle armi fatte col materassino da campeggio, l’epoca dei costumi realizzati con quello che avevi in casa e degli equipaggiamenti che si compravano dall’Inghilterra perché in Italia non c’era niente.
Non ero mai stato a Vilegis prima, ma avevo sentito molto parlare di questo format di gioco, sinceramente mi chiedevo se mi sarebbe piaciuto, se fosse compatibile con il mio stile di gdr che dopo tanti ormai è difficile cambiare.
Per chi è esterno a questo mondo forse è opportuno fornire un po’ di contesto, sperando che tutti sappiano almeno a grandi linee cosa sia un gioco di ruolo. In Battle for Vilegis ci si veste e ci si trucca veramente come il personaggio che si è ideato e si interpreta, e se per i maghi questo significa una lunga tunica colorata, invece per i guerrieri significa portare addosso pezzi di una vera armatura dal peso di svariati chili. I personaggi (si parla di oltre mille partecipanti) sono divisi in veri e propri campi (ciascuno con una reale palizzata di legno, un portone d’ingresso e torrette d’osservazione per le guardie) ognuno dei quali rappresenta una delle casate nobili del mondo di Lunaria. Dette casate chiamano da ogni mondo del multi-universo degli eroi che siano allineati con i propri ideali, ad esempio gli eroi del campo di Argantis rappresentano il concetto della nobiltà.
Molta della mia voglia di venire a provare questo tipo di gioco derivava dalla proposta di giocare nelle Nere Lame, il gruppo tolkieniano proveniente dalla Terra di Mezzo e militante nel campo di Brandis, che rappresenta l’ideale guerriero.
L’arrivo nella location di gioco, vicino a Vetralla (VT), non è avvenuto nel migliore dei modi: trascinare bagaglio, equipaggiamento da gioco e tenda sul terreno devastato dal fango è stata un’esperienza che classificherei come crimine contro l’umanità. Appena arrivato mi vesto, cerco la tenda delle Nere Lame ed inizio a sbrigare le formalità del nuovo arrivato.
Giunto al gate del campo, guardo fuori e mi rendo conto che stavolta qualcosa sarà diverso. Non so voi, ma per me fare larp significa riuscire, almeno per qualche minuto, a dimenticarmi di essere una persona di questo mondo e vivere l’incanto di essere altrove. Ecco, appena ho visto la piana fuori dal gate ho provato quella sensazione: gli altri accampamenti, le colline di erba verde coi campi in fondo, le tende e la vita della Cittadella … davvero mi hanno colpito profondamente.
Tuttavia niente sarebbe stato così bello se non avessi giocato in un grande gruppo: ora come ora non potrei immaginare la mia esperienza a Vilegis senza le Nere Lame. Eravamo uomini di Gondor, raminghi del nord, beorniani, nani e persino un’elfa Noldor ma tutti insieme abbiamo sperimentato la vita comune grazie alla sfortuna. Infatti il giorno del mio arrivo ha piovuto così tanto, ma così tanto, che ho sentito persino voci di corridoio sull’annullamento dell’evento: la nostra tenda comando di gruppo era la più fangosa del campo Brandis e questo ci ha costretto a darci da fare per renderla minimamente abitabile e per trovare un modo di vivere in un ambiente nel quale affondavamo fino a sopra le caviglie ad ogni passo.
Non avevo idea di quanto questo potesse cementare i rapporti tra le persone, così come uniscono i turni per tenere in ordine la cucina, sparecchiare, lavare le cose, ecc. La mia prima cena è stata a lume di candela, nell’umido, con pezzi di salsicce al sugo serviti in dei bicchieri … eppure c’era comunque qualcosa di drammaticamente epico.
Ed adesso, tra i muri di cemento della mia città, posso solo sorridere pensando ai ricordi dei giorni appena trascorsi e sperare di tornare presto ad urlare al cielo “Senza meta: nessuna speranza!” e “Nere lame: lenire il dolore del mondo!“; con la voglia di combattere ancora con gli eroi venuti dalla Terra di Mezzo per deporre la corona della vittoria ai piedi di Alexandra Brandis. E non potrei non ricordare anche lei quindi: la Guardiana del campo, che ci ha trattato onorevolmente e, quando serviva, anche con pazienza. Che non ci ha fatto sentire servitori ma alleati, per quanto subordinati.
Mi sto sforzando di cercare le parole per descrivere quello che è successo, ma sono stati talmente tanti i momenti belli che elencarli tutti è impossibile: il cibo in game servito dalla nostra “cambusiera” che era superiore a quello di molte trattorie reali (lo spezzatino al sugo con le cipolle era una delle cose più buone mai mangiate durante un larp), le chiacchiere e le storie di eroi la sera davanti al fuoco (vi devo ancora la storia di Fëanor, lo so), le cariche sulla piana 300 contro 300 mentre ti chiedi come fa la gente “normale” a vivere senza questo tipo di emozioni, il cuore in gola mentre ti schieri sul campo di battaglia ed il nemico ti squadra in cagnesco, 35 dannati minuti di assedio contro non una ma due casate rivali e per poco non si vinceva comunque, le birre in Cittadella parlando di storia della Terra di Mezzo, quando le forze delle tenebre mi hanno posseduto ed ho combattuto per un breve tratto inneggiando all’Ombra e dopo mi sentivo sporco per davvero, l’armatura nuova fiammante comprata in Cittadella, la spedizione nella Cripta che pareva una casa dell’orrore, il sole dell’ultimo giorno che sembrava prenderci in giro dopo tutta quell’acqua, ma sopratutto ricordo ogni singolo sguardo, risata, burla e scontro dei ragazzi delle Nere Lame, ai quali sono fiero di appartenere. Tutto per prendersi un’insolazione da manuale ed andare via prima della proclamazione del campo vincitore.
Quando torni da un larp e ti senti un magone dentro appena appaiono i palazzi di Roma a segnare che l’esperienza è finita … quando in macchina al ritorno rivedi nella mente le scene più belle che hai vissuto mentre la radio manda una canzone triste … allora è segno che tutto è andato nel migliore dei modi.
La mattina dopo mi sono svegliato ed il primo messaggio sul telefono è stato quella della vittoria di Brandis: non c’era modo migliore per finire questa esperienza.
Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa splendida avventura: non vedo l’ora di tornare di nuovo a calcare la terra di Lunaria o della Terra di Mezzo assieme a voi. Dal profondo del cuore: siete stati fantastici, grazie di avermi fatto vivere questi momenti meravigliosi.
Stefano Mangusta
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Le Nere Lame: intervista a Marco Scicchitano
– Leggi l’articolo Il 18 dic a Roma i Draghi in Tolkien e Martin
– Leggi l’articolo Tolkien a Lucca C&G 2018: AIST e non solo
LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Battle for Vilegis
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Salone del libro 2019, ecco il programma AIST
Per il terzo anno di seguito, l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani si prepara a prendere parte alla 32° edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino.Da giovedì 9 a lunedì 13 maggio avremo il piacere di partecipare ad uno dei festival culturali più grandi e prestigiosi d’Italia, con più di 125.000 visitatori e ben 1.000 espositori, tra grandi editori e case editrici nascenti, per le quali è un’importante occasione di far conoscere le proprie pubblicazioni. Evento che è anche la più grande libreria italiana al mondo, ci troverete con le opere tolkieniane e i libri dei grandi studiosi che vi si sono dedicati, compresa l’edizione italiana di Tolkien e la Grande Guerra di John Garth tra le fonti principali per il il biopic Tolkien, in uscita a maggio nelle sale inglesi e americane: vi aspettiamo al padiglione 1 stand C47!
Per ulteriori aggiornamenti, segnaliamo anche la pagina facebook dell’evento “L’Aist al Salone Internazionale del Libro di Torino”.
L’AIST sbarca anche al Play di Modena
Un nuovo appuntamento aspetta i fan di Tolkien da Modena e dintorni questo aprile, oltre ai TolkienLab modenesi e alla biblioteca intitolata a Tolkien nel comune di Bomporto, le iniziative dedicate al Professore fioriscono anche al Play di Modena!
Il mondo del gioco, sia da tavola o di ruolo, ha da sempre mostrato un grande interesse per la Terra di Mezzo: Lucca Comics & Games è una tappa fissa ogni anno per l’AIST e già l’anno scorso il Play aveva ospitato molte attività ispirate al mondo di Tolkien, così, per la prima volta, quest’anno abbiamo aggiunto il Festival del Gioco al nostro calendario.
Mentre nello stesso weekend saremo presenti anche al Romics, il festival internazionale del fumetto, dell’animazione, del cinema e dei games, dal 5 al 7 di aprile ci troverete nel padiglione B, allo stand B32 col nostro stand, coi libri di e su Tolkien e anche con alcuni dei giochi da tavola ambientati nella Terra di Mezzo, dalla ludoteca in costruzione al Centro Studi – la Tana del Drago. L’appuntamento è venerdì e sabato dalle 9:00 alle 20:00 e domenica dalle 9:00 alle 19:00, al quartiere fieristico ModenaFiere, Viale Virgilio 70, 41123 Modena.
Un weekend per Tolkien e il fantastico
Dopo un inizio mese esplosivo con la cinquantaduesima edizione di Lucca Comics & Games e la conferenza a Modena di Claudio Testi dedicata a Tolkien e la verità delle fiabe, Tolkien continua ad animare i weekend di novembre: da venerdì 16 a domenica 18 tantissime le iniziative dedicate al professore d’Oxford e al genere fantastico. Che siate appassionati di gioco di ruolo, musica o preferiate le letture, di sicuro c’è in serbo qualcosa per voi.
Non resta che l’imbarazzo della scelta!
Le Nere Lame: intervista a Marco Scicchitano
Sabato 21 aprile, dalle ore 16,15 alle 18.00 a Roma l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani sarà ospite del seminario Educare nella Terra di Mezzo, che si terrà presso il centro culturale Benedetto XVI della parrocchia Santa Maria Consolatrice (piazza Santa Maria Consolatrice, 00159). L’ingresso è libero (ci si può iscrivere alla pagina Facebook Educare nella Terra di Mezzo). Ne abbiamo già scritto in precedenza: è un progetto culturale che affronta l’aspetto educativo delle opere di J.R.R. Tolkien, senza però escludere il gioco. Durante l’incontro, organizzato da Labgdr in collaborazione con Cattonerd, interverrà come relatore anche lo psicologo Marco Scicchitano, che illustrerà il progetto “Le Nere Lame”, laboratorio di giochi di ruolo dal vivo a tema tolkieniano, che insegna a stimolare l’immaginazione e l’uso delle regole del comportamento collaborativo, sviluppare amicizie e buone capacità di problem soling, favorendo inoltre lo sviluppo di abilità di Teoria della Mente. Per l’occasione abbiamo voluto approfondire il progetto e capirne il valore educativo facendo un’intervista direttamente all’ideatore.
Tolkien anche sui tavoli del Play di Modena
Sabato 7 e domenica 8 aprile si prospetta un weekend roseo per i fan di Tolkien: mentre nella capitale si svolge il Romics, a cui prende parte anche l’AIST con il suo stand, i laboratori e gli artisti Andrea Piparo e Simona Calavetta impegnati nelle sessioni di live sketching, a Modena torna il Play, il festival del gioco che si svolge presso il Quartiere fieristico ModenaFiere (Viale Virgilio 70, 41123 Modena). Quest’anno il Play si espande, e già venerdì 6 dalle 14, il festival apre i battenti ai visitatori, per tre giorni di giochi di ruolo, giochi da tavolo, miniature e cosplay in cui il fantasy gioca, appunto, un ruolo fondamentale (potete vedere il programma completo qui). Non mancheranno quindi i momenti dedicati a Tolkien anche sui tabelloni di gioco, tra dadi e pedine, e tra le pagine dei manuali che trasportano i fan ancora una volta nella Terra di Mezzo, vestendo i panni dell’Elfo, del Nano o dello Hobbit, ripercorrendo i passi della Compagnia dell’Anello o tracciando nuovi sentieri con la propria fantasia.
The One Ring, ecco Ruins of the North
Il successo ottenuto dal Gioco di Ruolo L’Unico Anello – Avventure oltre il Confine delle Terre Selvagge (The One Ring: Adventures over the Edge of the Wild) di Francesco Nepitello, ha fatto aumentare le uscite annuali dei supplementi ad esso collegati. L’edizione inglese, The One Ring, è prodotta dalla Cubicle 7, mentre il gioco in italiano è pubblicato dalla Giochi Uniti. Finora le uscite tradotte in italiano sono state: Racconti delle Terre Selvagge, Cuore delle Terre Selvagge, Pontelagolungo e Oscuramento di Bosco Atro. Soprattutto, l’ultima è una campagna di 30 anni (nel gioco) in cui si vive la grande manovra di Sauron di indebolire le Terre Selvagge, con spie, tradimenti, alleanze, combattimenti e mille idee per preparare altrettante avventure laterali. I giocatori italiani aspettano con ansia l’uscita prossima del supplemento Rivendell, probabilmente a Lucca Comics, a novembre 2015. L’edizione inglese è invece molto più avanti.
Per accompagnare Rivendell, è appena uscita Ruins of the North (“Rovine del Nord”), un’antologia di avventure che porta il gruppo di giocatori dalle Terre Selvagge all’Eriador, a caccia Troll, Spettri dei Tumuli e spiriti maligni, e a esplorare le rovine di Fornost, Angmar e i Tumulilande. Al suo interno avvengono diversi eventi importanti, tra cui l’incontro con personaggi amati come Bilbo Baggins, Glorfindel e lo stesso Tom Bombadil. In vista della sua imminente distribuzione, abbiamo pensato di dare un’occhiata alle prime tre avventure in esso contenute.
Gioco di ruolo, ecco le Avventure a Cuiviénen
Talvolta un gioco di ruolo riesce talmente bene da essere la base per molti sviluppi futuri. È il caso di The One Ring e, prima ancora, di Merp/Girsa. Si tratta di sistemi di gioco la cui ambientazione nella Terra di Mezzo è pensata per essere il più possibile fedele alle opere di J.R.R. Tolkien, anche agli scritti non pubblicati in vita dall’autore, ma presenti nella History of the Middle-earth. Per mostrarne la validità, abbiamo voluto prendere in esame un’avventura pensata indistintamente per questo tipo di giochi, ponendo particolare attenzione alla fedeltà a Tolkien.
L’Unico Anello, gdr su Tolkien a RovigoComics
Grosse novità nell’Area Games: Rovigo Comics ospiterà la presentazione del GdR L’Unico Anello e del gioco da tavolo di La Guerra dell’Anello con la presenza degli autori, Marco Maggi e Francesco Nepitello. Tra i giochi di ruolo dedicati al mondo di Tolkien, L’Unico Anello è l’ultimo arrivato, pubblicato a fine agosto 2011. Il primo fu M.E.R.P della IronCrown, adattamento del noto sistema Rolemaster e uscito in versione italiana come Girsa. Con il successo dei film di Jackson è stato pubblicato “Il gioco di ruolo del Signore degli Anelli”, un gioco di ruolo della Decipher basato su un regolamento “generico” concepito per il gioco di ruolo di Star Trek. Anche l’Associazione romana studi Tolkieniani si è occupata di The One Ring con un’intervista a Napitello: trovate tutto qui. Mentre per la storia dei giochi di ruolo dedicati a Tolkien, si può leggere il nostro dossier qui.
– Guarda l’intervista a Francesco Nepitello
– Lo speciale sul canale youtube di Cubicle 7: 1) Il Focus | 2) Gli inizi | 3) I personaggi | 4) Le influenze grafiche | 5) La Compagnia | 6) I Goblin delle Montagne Nebbiose | 7) Dipingere i Nani | 8 ) Troll e ragni | 9) Gli Hobbit e le custodie | 10) Ferite e il futuro | 11) i temi | 12) strumenti inconsueti
– La prima recensione di una sessione di gioco di ruolo a The One Ring: sintesi | versione lunga (la prima di una campagna di gdr)
– La pagina ufficiale con le meccaniche di gioco
– Scarica la Scheda del Personaggio da qui
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Un parco a tema per J.R.R. Tolkien in Polonia
Dopo la Contea degli Hobbit a Matamata (Nuova Zelanda), la Pequena Tierra Media (la Piccola Terra-di-mezzo) a due passi da Madrid (Spagna), la casa di Bilbo nel Montana (Usa) e il museo Greisinger a Jenins (Svizzera), spunta un altro pezzo di Terra-di-mezzo di J.R.R. Tolkien nel mondo. Si chiamerà “Kraina Pradziada” o “The Country of Ancestors” (Il Paese degli Antenati) e apparirà presto in Polonia, nel voivodato di Opole vicino alla città di Prudnik. Così la Polonia darà il suo contributo agli amanti della letteratura fantastica, oltre al videogioco Witcher e ai romanzi originali di Andrzej Sapkowski. Situato nel sud della Polonia, il voivodato di Opole è il più piccolo del paese. La sua economia è basata principalmente sull’industria e l’agricoltura. Tuttavia, ci numerose città storiche e riserve naturali, che potrebbero essere molto interessanti per i turisti. Pertanto, le autorità hanno deciso di sviluppare settore del turismo e la creazione di “The Country of Ancestors” è uno dei primi passi.
J.R.R. Tolkien e il gioco di ruolo: un approfondimento
Sul gioco di ruolo sono state spese milioni di parole, per denigrarlo, per esaltarlo, e sul web si possono trovare tantissime pagine dedicate a quest’attività ludica, che dovrebbe essere considerata per quello che è: un passatempo che si basa sull’immaginazione di chi lo pratica. Sono lontani, per fortuna i tempi delle associazioni di genitori contro il gioco di ruolo, anche perché con l’avvento del computer in tutte le case e il successo di internet, sono ben altri i grattacapi dei benpensanti. In questa luce, il gioco di ruolo è stato riscoperto positivamente come un momento di socializzazione, che allontana bambini, ragazzi e adulti da tv e pc e incoraggia il lavoro di squadra, la lettura e la creatività. Vogliamo però parlare di un aspetto che anche se noto, ci riguarda da vicino. Il grande debito che i giochi di ruolo hanno co J.R.R. Tolkien. Anche su questo si è scritto molto, ma a noi preme segnalare solo qualche spunto. Viene subito in mente Merp, il Middle-earth Role Playng Game, creato nei primi anni Ottanta dalla Iron Crown Enterprises. Ma la storia può cominciare molto prima.
