Il 16 Gennaio 2025 nell’ambito della due giorni di aste per Antichità e Decorazioni d’interni tenute da Fielding Auctioneers sono state battute due cartoline postali di J.R.R. Tolkien. La casa banditrice con sede a Stourbridge (West Midlands) tiene mensilmente aste per antichità e collezionabili e offre settimanalmente la valutazione di materiale d’incanto includendo ceramiche, oggettistica da collezione, arredamento, vetro, gioielleria, oggettistica marina, scientifica e militare, materiale in argento e opere riguardanti le belle arti (prevalentemente quadri e sculture).
Categoria: Lettere
Scoperta la destinataria di una lettera di Tolkien
Torna all’asta dopo pochi mesi e fino all’8 gennaio una lettera di J.R.R. Tolkien (TCG Letter #2239), presso la casa d’aste statunitense RR Auction. Ma stavolta c’è un po’ di Italia e una venatura di giallo, risolto per fortuna. La lettera risale al 1955, proprio l’anno in cui veniva pubblicato Il Signore degli Anelli. O meglio, ne venne pubblicato il terzo e ultimo capitolo, Il Ritorno del Re, ma con estremo ritardo. I primi due capitoli – La Compagnia dell’Anello e Le due Torri – erano usciti il 29 luglio e 11 novembre 1954. Alla fine, la pubblicazione del terzo e ultimo capitolo arrivò in Gran Bretagna quasi un anno dopo, il 20 ottobre 1955. Cinque mesi prima di questa data, il 14 maggio 1955, Tolkien prese carta e penna e volle con questa lettera avvisare un sua lettrice che il terzo libro era ormai prossimo alla pubblicazione. La destinataria della missiva, per gran parte degli esperti, era «una certa Mrs Frost». Bene, ora possiamo svelare chi ricevette quella lettera!
Il Natale con Tolkien: le lettere da Babbo Natale
Ben cento anni fa, il 23 dicembre 1924, Michael e John Tolkien ricevono una lettera davvero particolare: una calligrafia tremolante in rosso e nero, una firma a forma di stella e un messaggio breve, ma chiaro su chi sia il mittente: Babbo Natale quell’anno non ha molto tempo per scrivere, però manda saluti affettuosi; la slitta lo sta aspettando. Si tratta della terza lettera scritta da Babbo Natale per i figli di J.R.R. Tolkien, la terza di una tradizione iniziata quattro anni prima, nel 1920, che legherà intimamente i bambini al Father Christmas che il padre crea per loro sotto forma epistolare. Le lettere continueranno ad arrivare per più di vent’anni, stimolando l’immaginazione e la fantasia dei piccoli Tolkien. Infatti, quando si creano miti o si lavora su quelli già esistenti, come fa Tolkien con il suo Babbo Natale, intrecciandoli all’infanzia si alimenta una delle abilità imprescindibili per l’essere umano: quella di creare storie. Ma da dove proviene tutto ciò?
In vendita lettere e prime edizioni di Tolkien
Le aste e le vendite di materiale firmato da J.R.R. Tolkien sono ormai eventi che si presentano di frequente, in particolare in occasione di ricorrenze significative legate alla vita o alla produzione editoriale del Professore di Oxford. Dopo quella di Heritage Auctions, di cui abbiamo dato conto qui, è adesso la volta di Bayliss Rare Books che, in occasione dei 70 anni dalla pubblicazione della Compagnia dell’Anello, propone, secondo la propria definizione, «la miglior raccolta giunta sul mercato da decenni».
Il materiale in vendita comprendeva prime edizioni dello Hobbit e del Signore degli Anelli,
insieme a varie lettere inviate da Tolkien ad amici, all’editore Allen & Unwin e a Ken Jackson, direttore tecnico dell’adattamento musical-teatrale dello Hobbit portato sul palcoscenico nel 1967 dal coro della New College School di Oxford – Peter non è il primo Jackson ad aver a che fare con Tolkien, a quanto pare – a partire da una sceneggiatura di Humphrey Carpenter – più noto per le biografie autorizzate di Tolkien e degli Inklings – e con musiche di Paul Drayton. Tolkien stesso, che aveva autorizzato la rappresentazione, assistette insieme a Edith all’ultima replica il 17 dicembre 1967. Questa lettera (due pagine scritte a mano) è praticamente l’unica di tutto il lotto ad essere ancora in vendita, per la modica cifra di 17.862,95 euro.
I prezzi dei vari oggetti, infatti, sono lontani dalla portata del comune mortale, con le prime edizioni vendute tra i 10.000 e i 60.000 euro e le lettere tra i 15.000 e i 30.000 euro. Una prima edizione (prima edizione/seconda impressione) dello Hobbit di Tolkien che un tempo era appartenuta allo zio di Tolkien, Walter Incledon, è stata venduta per 10.108,95 euro. Pubblicata nello stesso anno della prima impressione, questa prima edizione illustrata a colori (seconda impressione in assoluto) mostrava per la prima volta la Terra di Mezzo a colori. Questa impressione è stata stampata nel dicembre del 1937 in un’edizione di 2300 copie (423 delle quali sono state distrutte nel magazzino del rilegatore, Key and Whiting, nel bombardamento di Londra del 7 novembre 1940). Si presume che il libro sia stato originariamente dato allo zio da Tolkien stesso. Walter Incledon era un mercante di Birmingham, marito di May Suffield, la sorella della madre di Tolkien. Aveva poco più di trent’anni quando nacque Tolkien, e fornì un aiuto finanziario alla madre di Tolkien e, in seguito, un sussidio a J.R.R. dopo la morte del padre. Walter in seguito regalò la copia a un amico. Il volume è stato poi conservato nella famiglia del destinatario per discendenza dal 1938. La dedica è di Walter Incledon: «CSC / da / WB Incledon. / Rottingdean / gennaio? 1938».
Asta: 8000 sterline per una lettera di Tolkien
Una lettera “toccante” che JRR Tolkien scrisse a un lettore di otto anni più di 60 anni fa è stata venduta all’asta, raccogliendo la cifra di ben 8.000 sterline (oltre 9mila euro). L’autore del Signore degli Anelli scrisse a Christopher Howard nel Natale del 1961 nella sua casa di Ormskirk, nel Lancashire. Il signor Howard, che ora ha 71 anni ed è stato un consulente in materia di energie rinnovabili, ha tenuto da parte per tutti questi anni la lettera scritta a mano ma ha ora deciso che era giunto il momento di lasciar andare la sua incredibile lettera.
A metà dicembre all’asta una lettera di Tolkien
È raro che una lettera pubblicata di J.R.R. Tolkien sia in vendita, nel corso degli anni ne sono rimaste solo una manciata. La lettera di Tolkien a Naomi Mitchison è nota da tempo essendo stata pubblicata nel 1981 ne Le lettere di J.R.R. Tolkien come lettera n. 154. Questa settimana è stata resa disponibile per la vendita all’asta da Christie’s. La vendita avrà luogo dal 1 al 15 dicembre e vedrà la vendita di 365 lotti della sezione The Alphabet of Genius: Important Autograph Letters and Manuscripts. La vendita comprende lettere e manoscritti di alcuni dei più importanti scrittori e artisti degli ultimi 50 anni.
Dagli Usa nuove risorse per gli studi tolkieniani
J.R.R. Tolkien è ormai considerato, giustamente, come uno degli autori più importanti del ‘900, apprezzato in egual misura dal fandom e dalla critica. Soprattutto all’estero, ma oramai anche in Italia, gli studi sulla vita e sulle opere del professore oxoniense, anche a livello accademico si stanno moltiplicando sempre più.
Proprio per questo, negli anni, sono stati sviluppate e rese disponibili in rete da fan e studiosi, numerose risorse di ausilio alla comprensione e allo studio di Tolkien e dei suoi scritti.
Questa serie di approfondimenti vuole raccogliere, alcune fra queste risorse al fine di renderle note (qualora già non lo fossero) e facilmente disponibili ai fan e agli studiosi italiani.
In questo articolo ci si concentrerà sul progetto delle “Lettere” del sito web Tolkien Guide, sul tool “Search Tolkien” del Digital Tolkien Project e sul Tolkien Art Index.
Il progetto “Lettere” di Tolkien Guide
Il sito Tolkien Guide creato da Jeremy Edmonds è un sito molto noto fra gli appassionati e gli studiosi di Tolkien e specialmente fra i collezionisti. Sul sito si possono trovare articoli molto interessanti e precisi sulle svariate edizioni dei libri del professore che si sono susseguite negli anni e approfondimenti su temi particolari: di particolare interesse sono per esempio i due approfondimenti dedicati rispettivamente alla mostra Tolkien: Maker of Middle-earth tenutasi a Oxford nel 2018 e alla sua controparte francese Tolkien: Voyage en Terre du Milieu tenutasi alla BnF di Parigi nel 2019.
Recentemente al sito sono state aggiunte due funzionalità molto utili: quella del “Calendario” che permette di visualizzare i moltissimi eventi dedicati a Tolkien nel mondo e quella delle Lettere a cui è dedicato il presente approfondimento.
Le Lettere di J.R.R Tolkien pubblicate e disponibili al pubblico nell’omonimo libro edito da Humphrey Carpenter sono attualmente 354. A queste, con la nuova edizione delle lettere, prevista per questo autunno, si aggiungeranno 150 lettere inedite, mentre le originali 354, che erano state a volte tagliate per motivi di spazio, verranno riportate nello stato originale previsto dall’editore.
L’ammontare di lettere scritte dal professore di Oxford è però di gran lunga superiore: alcune naturalmente sono state citate, e quindi parzialmente pubblicate, nei numerosi testi di critica dedicati a Tolkien, altre invece non sono mai state pubblicate e se ne conosce l’esistenza e a volte il contenuto, semplicemente perché sono state battute all’asta e acquistate da qualche collezionista.
Fra queste lettere (probabilmente nell’ordine di alcune migliaia) alcune hanno, naturalmente, scarsa rilevanza dal punto di vista dello studio biografico del professore, altre, come, per esempio, la lettera indirizzata a Elena Jeronimidis Conte, in cui il professore fornisce alla traduttrice dello Hobbit alcune indicazioni sulla traduzione, sono di sicuro interesse per studiosi e appassionati. Il progetto – che non si limita alle lettere di Tolkien padre, ma sembra voler includere anche le lettere di Christopher e forse altre lettere rilevanti – si propone di catalogare tutte queste lettere (al momento nel database sono incluse 1252 lettere) e di fornire al pubblico informazioni sul loro contenuto, su dove siano state (anche parzialmente pubblicate, e su dove siano eventualmente reperibili (una biblioteca, il sito di una casa d’asta, etc.).
Il sito fornisce inoltre un identificativo progressivo unico ad ogni lettera, costituendo in questo modo un valido strumento per la citazione di una determinata lettera (soprattutto quando questa non sia stata inclusa nella raccolta di Carpenter). Un ottimo sistema di ricerca permette inoltre di ricercare all’interno delle lettere con diversi metodi: una o più parole, un’intera frase, mittente, destinatario, per data, etc. Il progetto – già adesso, ma soprattutto quando verrà ultimato – sarà una risorsa molto utile per tutti gli studiosi e gli appassionati che siano intenzionati ad approfondire ulteriormente lo studio della vita e delle opere del professore.
Il Digital Tolkien Project e lo strumento Search Tolkien
James Tauber è uno studioso tolkieniano che si occupa principalmente di digital humanities e cioè, in breve, dell’utilizzo di strumenti e risorse digitali al fine della ricerca in campo letterario. Sono molte le iniziative del Digital Tolkien Project, dalla creazione di versioni “markup” dei testi principali di Tolkien, all’analisi computazionale di tali testi.
Fra queste però, quella di più facile fruizione per il pubblico e forse quella nello stato più avanzato è quella relativa al tool “Search Tolkien”. Il tool è un “semplice” motore di ricerca che permette di ricercare parole e frasi fino a sette parole all’interno delle opere di Tolkien e di risalire ai libri e ai relativi capitoli e paragrafi in cui questa parola o frase è contenuta. L’attuale versione del tool è in grado di cercare nel testo dello Hobbit, del Signore degli Anelli, del Silmarillion, dei Racconti Incompiuti e delle Lettere, ma probabilmente sarà presto esteso a tutte le opere del professore (naturalmente stiamo parlando delle versioni originali in lingua inglese). Per esempio, la parola Bombadil compare 66 volte: 37 volte nel Signore degli Anelli, 28 nelle Lettere, e 1 sola volta ne I Racconti Incompiuti. Il riferimento ai punti esatti del libro in cui la parola o frase si trova viene dato attraverso un “sistema di citazioni” univoco (per esempio i riferimenti ai paragrafi del Signore degli Anelli vengono dati nel formato “
Il tool “Tolkien Art Index”
Un altro esperto di software e appassionato di Tolkien è Erik Mueller-Harder, che ha sviluppato varie risorse digitali utili all’analisi delle opere tolkieniane.
Fra queste spicca sicuramente il Tolkien Art Index, progetto che si pone l’obiettivo di indicizzare tutta l’opera artistica di J.R.R. Tolkien.
Al momento il sito indicizza ben 546 opere d’arte, indicando per ognuna, in quali pubblicazioni è possibile trovarne una riproduzione.
Un utile sistema di ricerca, dotato di tag e svariate altre features, permette di navigare facilmente il sito web. Fra le altre risorse a cui Erik ha contribuito a realizzare, c’è il nuovo sistema Anduin, sviluppato recentemente per navigare i manoscritti del Signore degli Anelli in possesso della Biblioteca Marquette. Di questa nuova risorsa, che presenta tutte le diverse bozze del Signore degli Anelli, è possibile comprendere le potenzialità navigando nel sito online; purtroppo però è possibile vedere le scansioni dei manoscritti originali solo tramite un viaggio in loco. Un interessante articolo sull’argomento può essere letto qui.
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Ancora nuove lettere di Tolkien all’asta
Un gruppo di quattro lettere firmate da John Ronald Reuel Tolkien e inviate alla signora M.L. Perry sono state vendute, insieme a due prime edizioni della trilogia del Signore degli Anelli firmate dall’autore e a due lettere indirizzate alla signora Flint, durante un’asta di Bonhams’, tenutasi il 22 giugno a New York, per un valore totale di 126.720 dollari (lotti 150 – 151 – 152 –153 – 155). Come di consueto, le offerte hanno di gran lunga superato il valore stimato dal banditore. Il pezzo più pregiato tra le lettere alla signora Perry era il lotto 153, una lettera il cui valore era quantificato tra i 10.000 e i 15.000 dollari, ed è stato venduto per 20.480 dollari. Un’altra lettera, in cui Tolkien esprime preoccupazione per la pubblicazione delle Due Torri, è stata battuta per 19.200 dollari. La signora Perry è stata la prima ammiratrice a inviare una lettera di apprezzamento per Il Signore degli Anelli a Tolkien, che all’epoca insegnava lingua e letteratura inglese al Merton College di Oxford. La corrispondenza tra i due durò per vari anni, almeno fino al 1961.
A novembre una nuova edizione delle Lettere di Tolkien
Una nuova edizione rivista di The Letters of J.R.R. Tolkien di Humphry Carpenter uscirà il prossimo novembre (il 9 novembre per la precisione). Questa edizione rivista è già disponibile per il preordine su Amazon (30 sterline per un libro con copertina rigida; 20 sterline per una versione kindle). Sembra che sarà anche un libro molto corposo: ben 700 pagine contro le 463 dell’edizione del 1981. In questa edizione rivista e ampliata di The Letters of J.R.R. Tolkien, è stato possibile risalire ai dattiloscritti e alle note originali dei curatori, ripristinando più di 150 lettere che erano state tagliate esclusivamente per ottenere quella che allora era considerata una “lunghezza pubblicabile” e presentare il libro come originariamente previsto.
Scoperte due lettere inedite di Tolkien
Due lettere scritte a mano da J.R.R. Tolkien sono state scoperte quasi 50 anni dopo la morte dell’autore del Signore degli Anelli. I documenti precedentemente non registrati sono stati portati alla luce da un volontario che lavora presso gli Archivi di Stato di Kew (a Londra) il 23 marzo. «Queste lettere forniscono un nuovo intrigante sguardo sulla vita e sul lavoro di Tolkien, permettendoci di leggere uno degli autori più amati al mondo con la sua stessa voce e attraverso la sua calligrafia», ha dichiarato Sarah Castagnetti, Visual Collections Team Manager presso The National Archives, che ha aggiunto: «Questa scoperta di uno dei nostri volontari mostra ancora una volta l’importanza degli archivi e dello sguardo che offrono sul nostro passato». I documenti appena scoperti saranno conservati accanto alla corrispondenza di Tolkien precedentemente catalogata e conservata presso gli Archivi di Stato di Kew, che comprende la documentazione relativa alle tasse e alla successione ereditaria per gli anni 1972 – 1991, la documentazione sul ruolino di servizio militare del tenente Tolkien per gli anni 1915 – 1919, una possibile brochure su Beowulf scritta da Tolkien (1958-1959) e tutta la documentazione legale (trascrizioni e prove) della sentenza dell’8 marzo 2013 relativa alla causa vinta dalla famiglia Tolkien contro il quotidiano Sunday Mercury contro il primogenito di Tolkien, padre John, scomparso nel 2003.
Asta record per la lettera di Tolkien sulle rune
Una lettera in cui John Ronald Reuel Tolkien spiega lo sviluppo delle rune e delle lingue utilizzate nel suo romanzo Lo Hobbit, è stata venduta per 107.100 dollari. È un record mondiale per una missiva autografa dello scrittore inglese. Il lotto è stato aggiudicato a un collezionista che ha chiesto di restare anonimo, pagando oltre tre volte il prezzo della stima minima, durante l’asta di Christie’s a New York. L’asta si è tenuta il 6 ottobre 2022 ed era dedicata alla collezione di libri e manoscritti di Edward R. Leahy (titolo dell’asta: Valuable and Important Books and Manuscripts from the Library of Edward R. Leahy), che ha totalizzato quasi 4,5 milioni di dollari. La lettera di Tolkien è del 3 agosto 1943 ed è stata spedita dalla sua casa a Oxford, in Northmoor Road. I banditori dell’asta in maniera molto enfatica hanno nominato questa lettera la Stele di Rosetta della Terra di Mezzo (“Rosetta Stone of Middle Earth”). Per la cronaca, questo lotto era stato acquistato durante una precedente asta di Sotheby’s del 4 maggio 1995, lotto 252.
Torna all’asta un’altra lettera di J.R.R. Tolkien
Dopo quella del dicembre 2020, una lettera di J.R.R. Tolkien in cui descrive l’aspetto degli Hobbit a un’illustratrice è tornata all’asta ed è stata venduta a circa 15.500 euro. Il mondo delle aste è limitato, ma quello delle lettere dello scrittore inglese sta divenendo sempre più piccolo. Probabilmente, come spesso capita, sarà spacciata come novità, o come scoperta eccezionale… Ma come spesso capita, non lo è: la stessa lettera era già stata messa all’asta il 18 giugno 2013, quando fu venduta a 15000 sterline (dopo una stima di 1500) insieme a un’altra lettera, e poi di nuovo nel 2016, e almeno una (o forse due volte) nel 2020.
Torna all’asta una lettera di JRR Tolkien
Nulla di nuovo sotto il sole per gli appassionati di J.R.R. Tolkien. Mentre i quotidiani, soprattutto del Bel Paese, riportano la scoperta di una nuova lettera inedita dello scrittore inglese, chi segue da tempo queste cose deve per forza smentire la notizia o almeno ridimensionarla. La lettera non è inedita e nemmeno una novità. L’unica notizia è che è stata messa all’asta e battuta da Christie’s a Londra per 16.250 sterline, una cifra che è oltre il doppio delle stime iniziali che fissavano il suo possibile acquisto tra le 7.000 e le 10.000 sterline. Ma la breve lettera era ben noto a studiosi e appassionati di Tolkien perché era già andata all’asta nel marzo 2019 da Bonhams e venduta per “solo” 4.800 sterline. Insomma, una bella speculazione!
Tolkien e l’arcaismo nel Signore degli Anelli (2)
Tolkien e l’arcaismo nel Signore degli Anelli
Quelle miniature che piacevano a Tolkien
Prima della storia, c’è comunque stata una preistoria. È così anche nella storia delle opere derivate da Il Signore degli Anelli, c’è stato qualcosa prima della nascita delle aziende che producevano su scala industriale miniature ispirate alla Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien. Per scoprirlo bisogna raccontare una storia, quella di un uomo che è l’anello di congiunzione al tempo stesso tra letteratura e giochi, tra fantascienza e fantasy, tra Il Signore degli Anelli e le miniature. È la novità è che anche queste ultime piacevano al Professore di Oxford!
Ma facciamo un passo indietro.
Una lettera di Tolkien all’asta per beneficenza
Anche a distanza di tanti anni dalla sua scomparsa, a suscitare l’interesse non sono solo le opere narrative del Professore a destare grande interesse: la sua corrispondenza, ad esempio, stimola sempre la curiosità dei fan. Agli inizi del 2018 è stata pubblicata la nuova traduzione dell’epistolario tolkieniano, ma esso propone comunque quella che è una selezione dal gran numero di lettere che Tolkien scrisse in vita: non di rado accade che una delle sue epistole faccia la sua comparsa sul banco di una casa d’aste, per la gioia dei collezionisti di tutto il mondo. Dopo la lettera che rivela le origini della famiglia Tolkien, l’ultima a riaffiorare dalle nebbie del tempo è apparsa sul sito della casa d’aste Bonhams, per gentile concessione del professor Chick Wilson che ha destinato i proventi ad una nobile causa: sostenere una casa di riposo.
Gli antenati di Tolkien? Venivano dalla Prussia
Ogni volta che una lettera inedita legata a J.R.R. Tolkien viene scoperta, vengono a galla nuovi dettagli sulla sua vita. Questa volta una lettera che risale al 1951 evidenzia come lo scrittore inglese (e ancora di più suo figlio Michael) fossero interessati e attivi nella ricerca delle origini della propria famiglia. Tolkien conosceva in parte l’albero genealogico del ramo paterno della sua famiglia, perché dopo della morte del padre i rapporti si erano molto raffreddati a causa della conversione della madre al cattolicesimo. Sembrano però essere confermate invece le ricerche di Ryszard Derdzinski, studioso polacco che dal 2010 è riuscito a risalire le tracce degli antenati di Tolkien indietro fino al XVI° secolo in Prussia orientale.
L’11 marzo le Lettere a Verona coi Rohirrim
Domenica 11 marzo alle ore 16:00 l’Associazione Culturale Rohirrim organizza presso la QuiEdit (Via San Francesco 7) a Verona una presentazione della nuova traduzione dell’epistolario di Tolkien, Lettere 1914/1973, pubblicate nel gennaio 2018 da Bompiani (casa editrice acquisita dal Gruppo Giunti) dopo un’assenza dal loro catalogo durata molti anni. Un’occasione per scoprire direttamente dalla voce del traduttore tutte le difficoltà di tradurre Tolkien e le nuove prospettive che apre, in un viaggio attraverso le opere, le idee e gli eventi salienti della vita del Professore guidati dalle sue stesse lettere.
Per non perdere nessun aggiornamento sull’incontro, consigliamo di seguire anche l’evento facebook “Le Lettere di Tolkien”.
Le “nuove” Lettere: l’intervista al traduttore
Avevamo annunciato, ad aprile, l’arrivo di una nuova traduzione delle Lettere di Tolkien e la fatidica data si avvicina: il 3 gennaio 2018, dopo essere stato fuori catalogo per tanti anni, torna ad essere disponibile l’epistolario del Professore oxoniense. Dall’acquisizione della Bompiani da parte del Gruppo Giunti, si è instaurata una collaborazione tra quest’ultimo e l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, che ci ha permesso di segnalare numerosi errori presenti in varie traduzioni delle opere tolkieniane, portando così ad un miglioramento delle edizioni italiane. Interpellati su quale opera necessitasse prioritariamente di una revisione, abbiamo suggerito non una semplice ristampa riveduta delle Lettere, ma una nuova traduzione. Lorenzo Gammarelli, socio, saggista e traduttore AIST, ha ricevuto l’onere o l’onore di questo compito: ritradurre le lettere del Professore. Già curatore delle edizioni italiane del Cacciatore di draghi e del Fabbro di Wootton Major, della traduzione del volume critico Tolkien e la Grande Guerra di John Garth, Gammarelli è anche studioso tolkieniano, i cui saggi sono apparsi nei volumi All’ombra del Signore degli Anelli (Delmiglio editore), La falce spezzata e C’era una volta…Lo Hobbit (Marietti 1820).
A meno di una settimana dalla fatidica data, vi proponiamo un’intervista col nostro traduttore!
Prima cosa: perché Lettere 1914-1973 e non più La realtà in trasparenza?
«Premesso che il titolo viene scelto dall’editore, non nascondo di avere fortemente caldeggiato questo cambiamento. Il motivo principale è per allinearsi al titolo inglese (e delle altre lingue in cui le lettere sono state tradotte). Poi, per una sorta di onestà intellettuale nei confronti del lettore: sono convinto che il titolo di un testo non narrativo debba riflettere il reale contenuto del libro. Infine, anche perché ho sempre trovato la realtà in trasparenza un titolo forse poetico ma inadatto e poco pertinente, e per me francamente inspiegabile».
Come sei diventato il traduttore delle Lettere?
«In modo decisamente non casuale. Dopo le note vicende societarie che l’hanno riguardata, e forse proprio per rimarcare una discontinuità con il passato, la casa editrice Bompiani ha deciso che era giunto il momento di ripubblicare le Lettere, che da troppi anni erano ormai fuori catalogo; ha chiesto consiglio all’Associazione italiana studi tolkieniani, che attualmente nel nostro Paese è la più importante associazione dedicata allo studio dell’opera di Tolkien, e insieme hanno deciso che non sarebbe stato sufficiente ripubblicarle, ma che stato necessario ritradurle completamente. L’AIST ha suggerito di assegnare a me l’incarico, e dato che la Bompiani già mi conosceva, perché avevo lavorato come curatore delle nuove edizioni del Cacciatore di draghi e del Fabbro di Wootton Major, ecco fatto!
O quasi: in realtà, prima di dare il via, la Bompiani ha dovuto sottoporre il mio nome alla HarperCollins e alla Tolkien Estate, rispettivamente casa editrice inglese e società che detiene i diritti letterari dell’opera di Tolkien, per chiederne l’approvazione. Devo confessare che la settimana in attesa di una risposta da Londra è stata piuttosto ansiogena».
Particolari difficoltà?
«Per me le lettere più difficili da tradurre sono state quelle in cui Tolkien affronta tematiche religiose: il linguaggio di Tolkien, solitamente molto chiaro, si fa più involuto e complicato: ci si trovano termini poco comuni, termini comuni ma con accezioni particolari, costruzioni sintattiche che in inglese non ci si aspetterebbe, citazioni con riferimenti ad autori non famosissimi, spesso con qualche cambiamento, cosicché è anche impossibile risalire alla frase originale».

Perché sono così importanti le Lettere?
«Sappiamo (in gran parte dalle lettere stesse) che Tolkien non era un fautore del biografismo, e anzi considerava impertinenti i tentativi di leggere la sua opera attraverso dettagli biografici, quindi è molto importante dare alle Lettere il giusto valore come inestimabile fonte di informazioni biografiche e sul pensiero di Tolkien, ma senza spingersi oltre, e soprattutto senza usarle per far dire a Tolkien quello che vogliamo dire noi».
Qual è stata la scoperta più interessante o sorprendente che hai fatto traducendo le Lettere?
«Ovviamente già conoscevo le lettere, e le avevo già lette. Ritraducendole, però, ho potuto apprezzare l’umanità di Tolkien, e quanto, diversamente dalla vulgata comunemente diffusa, fosse informato e interessato al mondo e agli avvenimenti che lo circondavano».
L’ultima edizione inglese delle Lettere è caratterizzata da un indice molto ricco: è stato tradotto?
«Questa edizione delle Lettere ha un indice, più corposo rispetto a quello della vecchia edizione italiana, ma che non si avvicina nemmeno alla complessità e completezza di quello inglese. Considerate che l’indice inglese è stato compilato nel corso di svariati anni da Christine Scull e Wayne Hammond, i due massimi esperti di bibliografia tolkieniana; per quello italiano abbiamo dovuto fare in poco più di un mese».
Come mai direttamente in edizione economica? Non sarebbe stato meglio pubblicare prima un’edizione rilegata?
«Questo dipende da considerazioni editoriali che spettano unicamente all’editore, e sulle quali come traduttore non ho alcuna voce in capitolo. Anche a me sarebbe piaciuta una bella edizione rilegata, ma possiamo sempre sperare: se quella economica dovesse vendere molto, la Bompiani potrebbe forse prenderla in considerazione; quindi, comprate tutti il libro!».
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Dal 3 gennaio 2018 le lettere di Tolkien
– Leggi l’articolo Annunciata una nuova traduzione per le Lettere di Tolkien
– Leggi l’articolo Le Lettere di Tolkien finiscono fuori catalogo
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Annunciata una nuova traduzione per le Lettere di Tolkien!
Una meravigliosa notizia per gli appassionati di Tolkien italiani: fuori catalogo da molti anni, torna l’epistolario del Professore! La fantastica novità è stata annunciata durante l’intervento Camminare tra gli Elfi: le difficoltà di tradurre J. R. R. Tolkien con Roberto Arduini (presidente AIST), Giampaolo Canzonieri (saggista e traduttore AIST) e Lorenzo Gammarelli (traduttore AIST), tenutosi alla Bologna Children’s Book Fair martedì 4 aprile.
Sul canale YouTube dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani è possibile vedere il filmato realizzato durante l’intervento, in cui si annuncia l’uscita della nuova traduzione delle Lettere.
Presto all’asta due lettere inedite di Tolkien
La florida corrispondenza tenuta da Tolkien è fonte di grande utilità per comprendere le sue opere e l’uomo dietro di esse, fornendo a studiosi ed appassionati dettagli altrimenti destinati all’oblio. Numerose lettere vennero date alle stampe nel 1981 dal figlio Christopher in una raccolta dal titolo The Letters of J. R. R. Tolkien (in italiano La realtà in trasparenza, volume edito prima dalla Rusconi nel 1990 e poi dalla Bompiani nel 2001, ora fuori catalogo), ma tale opera resta una selezione parziale. Questo mese due lettere di Tolkien ai fan stanno per essere messe all’asta ed entrare a far parte della collezione di qualche fortunato estimatore del professore oxoniense.
Poesia inedita all’asta a Londra il 13 novembre
È stata scoperta una poesia scritta da J.R.R. Tolkien su una cartolina che sembra essere inedita e andrà all’asta mensile giovedi 13 novembre 2014 a Londra da Bloomsbury Auctions in una vendita insieme ad altri libri e importanti opere su carta. E come capita sempre in questi ultimi anni, gli studiosi si interrogano sull’autenticità della cartolina. Tra le altre opere messe all’asta sono numerose le chicche sullo scrittore inglese.C’è ad esempio la prima stampa di The Devil’s Coach-Horses, pubblicata nel lugli 1925 della rivista specialistica The Review of English Studies (stimata tra i 383 e i 511 euro).
Molte copie firmate dall’autore: una ottava edizione dello Hobbit (1958), Il Signore degli Anelli in tre volumi, di differenti edizioni (1961-62), Le Avventure di Tom Bombadil, Il Silmarillion, Fabbro di Wootton Major, Albero e Foglia, ecc. Due sono invece le lettere firmate da Tolkien in vendita, entrambe inviate a Fay Darrington: una del 16 novembre 1971, l’altra del 16 febbraio 1972.
Tolkien odiava insegnare? Ecco perché è falso
Capita sempre così. L’ultima novità viene sparata come fosse una scoperta epocale, che cambierà la nostra percezione su un’opera o un autore. Anche per J.R.R. Tolkien è così. Dopo le registrazioni audio che dovrebbero svelare addirittura il «vero significato» del Signore degli Anelli, ora spunta una lettera inedita. La novità? In essa, lo scrittore inglese rivelerebbe che per lui insegnare era «faticoso e deprimente». A Tolkien non piaceva insegnare, quindi? Tutti gli articoli usciti sulla lettera inedita sembrano indicare questa novità. Cerchiamo di sfatare un po’ questi sensazionalismi tipici di certa stampa scandalistica, che mirano più che altro a far vendere a un prezzo più alto la lettera. Sì, perché, guarda caso, la lettera non solo è stata scoperta, ma tra qualche giorno andrà all’asta al migliore offerente.
Tolkien e Auden su Aragorn e Arwen
Wystan Hugh Auden, il popolare poeta britannico, ammiratore e recensore delle opere tolkieniane, tentò di convincere J.R.R. Tolkien verso l’eventualità di escludere la storia d’amore fra Aragorn e Arwen dalla trama del Signore degli Anelli, in quanto trovava l’idillio «inutile e superficiale». Tutto questo si scopre in una lettera non pubblicata e recentemente venuta alla luce. Questa la notizia lanciata dal Guardian, ma che andrebbe un po’ contestualizzata. La stampa nostrana già ci si sta buttando a pesce, senza capire che il consiglio del poeta era leggittimo e che lo stesso scrittore lo condivideva. È sufficiente leggere le Lettere di Tolkien per capire di che si tratta. E alla fine, si scopre che tutto serve solo a far vendere la lettera inedita all’asta. Il documento, risalente al 12 maggio 1955, vedeva Tolkien scrivere alla casa editrice circa le difficoltà di completamento del Ritorno del Re, terza e ultima parte del suo magnum opus, nel quale Aragorn e gli altri personaggi affrontavano la battaglia finale contro le malefiche truppe di Sauron, oltre alla fine del percorso di Frodo e Sam verso la distruzione dell’Unico Anello al Monte Fato. Alla fine del romanzo Aragorn verrà incoronato re di Gondor e sposerà Arwen, figlia di Elrond.
Il Professore scriveva: «Auden approva in toto la bozza del terzo volume», facendo capire che il poeta britannico appoggiava la scelta di quello che Tolkien stesso chiamava l’Éowyn-Faramir affair, dove Éowyn si prende una iniziale cotta per Aragorn, ma finisce con l’innamorarsi di Faramir quando il futuro re di Gondor non ricambia il sentimento. Per citare il libro: «Then the heart of Éowyn changed, or else at last she understood it. And suddenly her winter passed, and the sun shone on her…». Ma, continua l’autore nella lettera a Rayner Unwin, «[Auden] pensa che la storia Aragorn-Arwen sia inutile e superficiale, spero che il frammento della “saga” lo curi. Lo trovo ancora commovente: un’allegoria di pura e semplice speranza, come spero lo veda tu».
