Creatività e comunità: Glyer sugli Inklings

Alcuni membri del gruppo degli InklingsEra il 1959 quando fu chiesto a Clive Staples Lewis se avesse, in qualche modo, influenzato le opere dell’amico J.R.R. Tolkien, o se gli incontri settimanali degli Inklings, il gruppo oxoniense da loro fondato, potessero aver sortito tale effetto. Lewis rispose che nessuno influenzava Tolkien in alcun modo, e che tanto valeva cercare di influenzare un Bandafferra – un Bandersnatch, in lingua originale, creatura mitologica sfuggente e aggressiva creata dalla mente di Lewis Carroll.
È da questa premessa che nasce Bandersnatch: C. S. Lewis, J. R. R. Tolkien, and the Creative Collaboration of the Inklings di Diana Pavlac Glyer (2016, The Kent State University Press, con illustrazioni di James A. Owen). E secondo l’autrice, l’affermazione di Lewis non corrisponde completamente al vero.

Esce Tolkien e i Classici anche in inglese!

Tolkien e i Classici diventa internazionale con una traduzione in inglese!
Progetto lanciato nell’autunno 2013 dal Gruppo italiano di Studi Tolkieniani, Tolkien e i Classici ha portato alla pubblicazione del suo primo volume ,Tolkien i Classici, nel marzo 2015 (con l’editrice Effatà), ristampato questa primavera da Eterea Edizioni, e successivamente all’uscita di Tolkien e i Classici II (sempre per Eterea Edizioni). Una selezione di saggi provenienti da questi due libri è stata tradotta in inglese e uscirà a luglio, col titolo Tolkien and the Classics, a cura di Roberto Arduini, Giampaolo Canzonieri e Claudio A. Testi. Potrà così avvicinarsi ad un pubblico sempre più ampio, grazie anche alla casa editrice che darà alle stampe la traduzione: a pubblicare la raccolta sarà infatti la Walking Tree Publishers, casa editrice incentrata sugli studi delle opere tolkieniane, nella sua prestigiosa serie Cormarë di cui sarà il Copertina di The Broken Scythequarantaduesimo volume. La collana ha già in catalogo tre libri che portano la firma di studiosi italiani, membri inoltre dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani: Pagan Saints in Middle-earth (in italiano Santi Pagani nella Terra di Mezzo di Tolkien, Edizioni Studio Domenicano) di Claudio Antonio Testi, Tolkien and Philosophy (in italiano Tolkien e la filosofia, Marietti 1820) e The Broken Scythe: Death and Immortality in the Works of J.R.R. Tolkien (La falce spezzata, Marietti 1820), due raccolte di saggi a cura di Roberto Arduini e Claudio Antonio Testi.

Tolkien: Maker of Middle -Earth agli Hugo Awards

Quest’anno la proclamazione dei premi Hugo, che si terrà il 18 agosto 2019, è un evento che i tolkieniani attendono con particolare trepidazione: infatti, tra i candidati come migliore artbook figura anche il catalogo della mostra Tolkien: Maker of Middle-earth, a cura di Catherine McIlwaine, pubblicato il primo giugno 2018 dalla Bodleian Library Publishing. È la prima volta che questa categoria viene premiata agli Hugo (è infatti consuetudine che ogni anno sia possibile aggiungere una categoria, per quell’anno soltanto) e il poderoso volume compete, tra gli altri, con l’artbook The Books of Earthsea: The Complete Illustrated Edition, illustrato da Charles Vess, e con l’artbook del film vincitore del premio Oscar come Miglior film d’animazione del 2019, Spider-Man: Into the Spider-Verse. Nati nel 1953 e diventati un appuntamento annuale due anni dopo, nel 1955, i premi Hugo sono considerati tra i più prestigiosi premi legati alla science fiction. Tra gennaio e marzo i membri del Worldcon (World Science Fiction Award) nominano ciascuno fino a cinque candidati nelle quindici categorie previste e ad aprile cinque finalisti per ogni categoria vengono annunciati.
Vi abbiamo già parlato della mostra (che ha esordito alla Weston Library di Oxford, si è poi spostata alla Morgan Library di New York e verrà presto trasferita alla Bibliothèque nationale de France di Parigi); ma vediamo nel dettaglio le caratteristiche d’eccellenza che hanno portato lo straordinario catalogo ad essere nominato per il premio Hugo – e ad aver già vinto i Tolkien Society Awards 2019 come miglior libro.

La prefazione di Rialti al Fabbro di Oxford

Dopo l’esordio al Salone Internazionale del Libro di Torino con tanto di sold out, in attesa di pubblicare il calendario delle presentazioni dell’ultimo libro di Wu Ming 4, la raccolta di saggi su Tolkien intitolata Il Fabbro di Oxford di Eterea Edizioni, proponiamo oggi ai nostri lettori la prefazione del volume, scritta dal saggista e traduttore Edoardo Rialti.
Sperando che questo assaggio stimoli il vostro appetito, e la curiosità vi porti a scoprire ogni saggio che compone il libro, vi auguriamo buona lettura!

Il Fabbro di Oxford, il nuovo libro di WM4

Middle-earth mapÈ facile intravedere somiglianze tra il protagonista del racconto Il Fabbro di Wootton Major ed il suo stesso autore, viandanti nel Paese delle Fate, e come un minuzioso fabbro, un orafo della parola, Tolkien ha modellato il mondo meraviglioso della Terra di Mezzo, un mondo in cui le sue lingue inventate potessero esistere e trovassero popoli che le parlassero. Compito non facile, la subcreazione, eppure estremamente affascinante e in tanti oltre ad ammirare il risultato finale sono incuriositi dalla mano e dalla mente che operavano nel plasmare l’opera tolkieniana. Siamo quindi lieti di poter annunciare l’uscita di un nuovo libro dedicato al professore d’Oxford, per i tipi di Eterea Edizioni: si tratta di una raccolta di saggi di Wu Ming 4, noto scrittore e tra i membri fondatori dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, intitolata Il Fabbro di Oxford. Scritti e interventi su Tolkien. La data di uscita è il 9 maggio e il libro verrà presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino, a cui vi consigliamo di non mancare.

A Wilderness of Dragons, nuovi saggi

A Wilderness of Dragons - Essays in honor of Verlyn FliegerVerlyn Flieger è una delle studiose più acclamate in campo tolkieniano, autrice di numerosi volumi e saggi dedicati al Professore, e solo nel gennaio dell’anno scorso davamo notizia dell’uscita della sua ultima raccolta di saggi, There Would Always Be a Fairy Tale: oggi vi proponiamo una raccolta di saggi pubblicata in onore della studiosa. Si tratta di A Wilderness of Dragons: Essays in Honor of Verlyn Flieger, a cura di John D. Rateliff (a sua volta noto studioso tolkieniano) e pubblicata dalla giovanissima casa editrice The Gabbro Head Press, fondata nel 2017 a Wayzata, nel Minnesota. Disponibile su Amazon da dicembre 2018 in edizione economica o con copertina rigida, l’editore ha annunciato che l’e-book sarà disponibile nella seconda metà di gennaio.

Gennaio 2019, ritradotto Il ritorno di Beorhtnoth

Cop_Tolkien-studioSe il gennaio 2018 aveva inaugurato l’anno tolkieniano in grande stile con la nuova traduzione delle Lettere, anche il 2019 non sfigura: sono ben tre gli scritti del Professore con cui iniziare quest’anno, facenti parte delle cosiddette “opere minori” di Tolkien, ovvero Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm, Le avventure di Tom Bombadil e Il cacciatore di draghi.
L’autunno 2018 è stato un periodo intenso per le pubblicazioni di testi di e su Tolkien, dalla Caduta di Gondolin al secondo volume di Tolkien e i Classici, e l’ondata si propaga nel nuovo anno, dove da oggi 2 gennaio i fan tolkieniani potranno immergersi nella lettura di ben tre libri riediti dalla casa editrice Bompiani.

Tolkien Studies, rivelati i contenuti del num. 15

Tolkien Studies 15 - 2018È stato pubblicato il quindicesimo volume della rivista Tolkien Studies: A Scholarly Annual Review. Come sempre da qualche anno, la pubblicazione del periodico edito dalla West Virginia University Press è avvenuta in duplice formato: cartaceo con copertina flessibile e sul sito Project MUSE.
Per il terzo anno di fila è confermata la presenza italiana nella rivista: dopo la recensione a firma di Andrew Higgins della traduzione in inglese del volume Tolkien e la filosofia (a cura di Roberto Arduini e Claudio Testi, casa editrice Marietti 1820, tradotta per la serie Cormarë della Walking Tree Publishers) nel volume 13, e il saggio di Giovanni Costabile “Stolen Pears, Unripe Apples: The Misuse of Fruits as a Symbol of Original Sin in Tolkien’s The New Shadow and Augustine of Hippo’s Confessions” presente nel volume 14, è quest’anno la volta di Chiara Bertoglio con il suo “Dissonant Harmonies: Tolkien’s Musical Theodicy”. La studiosa e musicologa, che già analizzava le implicazioni della visione teologica della musica nella Commedia di Dante e nel Silmarillion nel suo saggio presente in Tolkien e i Classici II (pubblicato nell’ottobre di quest’anno dalla casa editrice Eterea), teorizza invece in questo saggio la presenza di una teodicea musicale nell’opera di Tolkien.
Non mancano altri interventi importanti, quali quelli di Jane Chance e Janet Brennan Croft, e le recensioni, fra gli altri, di “Beren e Luthien” di Tolkien e del tanto atteso “Tolkien Companion and Guide” di Hammond e Scull.
Infine, una straordinaria rivelazione: l’articolo di Stuart D. Lee “‘Tolkien in Oxford’ (BBC, 1968): A Reconstruction” include l’intera intervista (mai pubblicata) rilasciata da Tolkien nel 1968 per il documentario della BBC “Tolkien in Oxford”.
Diamo di seguito l’indice completo del volume.

Tolkien entra nella collana francese La Pléiade

Tolkien Pleiade - Le FigaroNon accenna ad arrestarsi il successo di J.R.R. Tolkien in Francia. Negli ultimi anni i tolkieniani d’oltralpe hanno avuto la fortuna di assistere a un fiorire di pubblicazioni e iniziative pregevoli, dedicate al creatore della Terra di Mezzo. I francesi si sono sempre dimostrati un pubblico attento e appassionato all’opera del Professore, con convegni, studi critici e nuove edizioni.
L’ultima, pregevole iniziativa francese è stata annunciata dal giornale francese Le Figaro il 29 novembre: Tolkien entrerà a far parte della Bibliothèque de la Pléiade, la più prestigiosa collana letteraria francese, curata dal rinomato editore Gallimard. La Pléiade è il corrispettivo ideale dei nostri Meridiani Mondadori, ed essere accolti nel Gallimardsuo catalogo equivale a un riconoscimento di alto valore letterario, di cui non si può che gioire. La storia editoriale della Pléiade racconta del suo crescente successo: ideata nel 1931, essa diventa tra il 1950 e il 1960 la collana di riferimento per le pubblicazioni letterarie. Negli anni i francesi hanno imparato a riconoscere le sue pubblicazioni come testi di indubbio valore, soprattutto grazie alla minuziosa curatela estetica e testuale dei suoi volumi. I libri della Pléiade sono pensati non solo per soddisfare il piacere della lettura, ma anche per rispondere alle esigenze dello studioso.
La futura inclusione del Professore nel catalogo della Pléiade non può che essere un’ottima notizia, perché dimostra che il canone occidentale sta iniziando ad accettare ufficialmente la figura di Tolkien come quella di uno scrittore di grande levatura, meritevole di importanti riconoscimenti accademici e approfondimenti critici.

Dal 5 al 9/12 Tolkien alla Fiera di Roma

Più Libri Più LiberiL’AIST sbarca a Più Libri Più Liberi! Per la prima volta, l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani aggiunge al suo già ricco calendario di eventi, che comprende già appuntamenti letterari quali il Salone Internazionale del Libro di Torino e la Bologna Children’s Book Fair, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria: da mercoledì 5 a domenica 9 dicembre, dalle 10:00 alle 20:00 presso il Roma Convention Center – La Nuvola, in Viale Asia 40. Una nuova avventura, un’occasione in più per diffondere la conoscenza delle opere di Tolkien, con i suoi libri, ma anche una conferenza la domenica. Troverete lo stand AIST nella Sala Polivalente, stand G71: non mancate!
Potrete seguire tutti gli ultimi aggiornamenti sulla pagina dell’evento facebook L’AIST a Più Libri Più Liberi 2018.

Shippey: Vita e morte dei grandi Vichinghi

Tom Shippey 2018Come vi avevamo annunciato nel nostro articolo sulle pubblicazioni autunnali fra pochi giorni, il 31 ottobre, sarà disponibile nelle librerie la traduzione italiana dell’ultimo libro di Tom Shippey, Vita e morte dei grandi Vichinghi. Considerato uno dei massimi studiosi di Tolkien al mondo, Shippey è stato professore di inglese e letteratura inglese medievale presso l’università di Leeds per 14 anni (la stessa cattedra che Tolkien ottenne nell’autunno 1920), ha insegnato anche in altre cinque università ed ha anche tenuto corsi online per la Signum University. L’Associazione Italiana Studi Tolkieniani ha avuto il piacere di ospitare Shippey in varie occasioni, l’ultima della quali è stata il convegno tenuto in collaborazione con l’università di Trento Tolkien e la letteratura della Quarta Era.
Per gentile concessione della casa editrice Odoya che pubblica l’edizione italiana del libro che vi abbiamo presentato, oggi vi proponiamo in anteprima parte dell’introduzione dell’autore: un piccolo assaggio di cosa troverete in questo interessantissimo studio!

Un autunno tutto da leggere con Tolkien

Libri BompianiGià la settimana scorsa vi avevamo proposto l’intervista a Roberta Tosi, autrice di L’Arte di Tolkien, libro dedicato ad un aspetto della creatività del Professore spesso sottovalutato e che si troverà nelle librerie a partire dalla seconda metà di novembre, ma le novità sono davvero tante e ce n’è per tutti i gusti. L’autunno 2018 si preannuncia un periodo davvero intenso per i lettori tolkieniani in Italia: tante le traduzioni in italiano, sia di narrativa che di critica, e anche una raccolta di saggi inediti. Non resta che l’imbarazzo della scelta!

La recensione: ad ogni libro il suo anello

Logo Parlare di un anello d’oro maledetto non può che attirare l’attenzione di ogni fan della Terra di Mezzo: non per niente il capolavoro di Tolkien si intitola Il Signore degli Anelli, e l’Unico Anello è divenuto un simbolo iconico per molti appassionati, rappresentante l’intero universo tolkieniano, nonostante la connotazione estremamente negativa che l’oggetto ha negli scritti in cui appare (fatta eccezione per Lo Hobbit). La riproduzione dell’Unico Anello così come è stato realizzato dalla New Line Cinema nella trilogie jacksoniane è divenuto un gadget che non manca in ogni fiera del fumetto o manifestazione dedicata al fantasy.
Ma l’anello non popola solo il fandom: si tratta di un oggetto con una lunga storia, che troviamo in moltissimi racconti. La letteratura ci offre vari esempi pre-tolkieniani dalle opere italiane dell’Orlando innamorato e dell’Orlando furioso, con l’anello magico di Angelica, fino al dramma wagneriano per eccellenza, la tetralogia dell’anello del Nibelungo. Allo stesso modo, i miti e le leggende che raccontano La maledizione dell'anello d'oro -Fred Bernard e Fracois Roca - Logosedizionidi anelli magici abbondano, basti pensare al norreno Draupnir, l’anello forgiato dai nani Brokkr e Eitri e donato da Loki ad Odino, che ogni nove notti creava otto copie di sé, o all’anello donato a Lancillotto dalla Dama del Lago nella materia arturiana, solo per fare alcuni esempi. Il genere fantasy fiorito dopo la magistrale opera del Professore non manca di riproporre questo oggetto, simbolo di eternità, che in eterno sembra poterci incantare, e che continua ad essere al centro di nuove storie, come quella che vi proponiamo oggi: La maledizione dell’anello d’oro di Fred Bernard e François Roca, edita da Logosedizioni.

L’Arte di Tolkien: parla Roberta Tosi

Roberta Tosi 2018Questo che stiamo vivendo, si può senza dubbio qualificare come l’anno dell’arte di J.R.R. Tolkien. Dopo la mostra di Oxford, Tolkien: Maker of Middle-earth (potete leggere qui il nostro resoconto), che si trasferirà a breve negli Stati Uniti, e l’uscita di un esaustivo catalogo sulle opere curato da Catherine Mcilwaine, siamo qui a presentarvi un libro speciale che arriverà il prossimo mese sul mercato italiano. Si tratta de L’Arte di Tolkien, volume edito da Agenzia Alcatraz scritto dalla critica d’arte, curatrice di mostre, scrittrice e giornalista Roberta Tosi, già ospite delle nostre pagine all’uscita del suo primo romanzo Nicolas Kee e il Viaggiatore del Domòn (Delmiglio). Abbiamo parlato in anteprima con l’autrice per capire in che modo ha trattato la figura di Tolkien come artista e in cosa è differente questo volume dai cataloghi presenti da anni sugli scaffali di tutto il mondo.

Esce in Gran Bretagna The Fall of Gondolin!

I Figli di Hurin, Beren e Luthien e La Caduta di GondolinL’attesa è giunta al termine: l’ultimo dei tre Grandi Racconti della Prima Era che sono alla base del Silmarillion, la Caduta di Gondolin (The Fall of Gondolin), esce oggi!
L’anno scorso Christopher Tolkien ha dato alle stampe Beren e Lúthien, uscito in contemporanea mondiale (in Italia per la Bompiani, traduzione di Luca Manini e Simone Buttazzi), che ha suscitato reazioni contrastanti tra gli appassionati tolkieniani, per via della particolare forma del testo: il volume mostra infatti l’evoluzione del racconto, presentando una narrazione quindi discontinua, e non si presenta come romanzo dallo svolgersi unitario, come invece era accaduto per il racconto de I Figli di Húrin. Credevamo Beren e Lúthien fosse l’ultima opera di Christopher come curatore, il suo ultimo viaggio nella Terra di Mezzo, considerato quanto scrisse nella prefazione all’opera, ma a 94 anni egli ci ha sorpreso ancora una volta annunciando questo aprile l’uscita di The Fall of Gondolin.
In my preface to Beren and Lúthien I remarked that ʻin my ninety-third Christopher Tolkienyear this is (presumptively) the last book in the long series of editions of my father’s writingsʼ. I used the word ʻpresumptivelyʼ because at that time I thought hazily of treating in the same way as Beren and Lúthien the third of my father’s ʻGreat Talesʼ, The Fall of Gondolin. But I thought this very improbable, and I ʻpresumedʼ therefore that Beren and Lúthien would be my last. The presumption proved wrong, however, and I must now say that ʻin my ninety-fourth year The Fall of Gondolin is (indubitably) the lastʼ scrive Christopher nella prefazione di The Fall of Gondolin, chiudendo in maniera definitiva il suo percorso come curatore dei testi del padre.
Ultimo in ordine di pubblicazione indipendente, The Fall of Gondolin fu in realtà il primo dei racconti della Prima Era che Tolkien scrisse, durante la convalescenza a Great Haywood, nello Staffordshire, all’inizio del 1917. Pubblicato in lingua originale da HarperCollins, per l’Italia l’editore Bompiani ha già comprato i diritti e l’uscita della traduzione è prevista per la fine di ottobre.
Strutturato come Beren e Lúthien, The Fall of Gondolin presenta i vari stadi di evoluzione della storia della città elfica. Riportiamo di seguito l’indice del libro:

Contents
– List of Plates
– Preface
– List of Illustrations
– Prologue
THE FALL OF GONDOLIN
– The Original Tale
– The Earliest Text
– Turlin and the Exiles of Gondolin
– The Story Told in the Sketch of the Mythology
– The Story Told in the Quenta Noldorinwa
– The Last Version
– The Evolution of the Story
– Conclusion
– List of Names
– Additional Notes
– Glossary

Tornare A Est del Sole, a Ovest della Luna

Logo

Il Medioevo e il Fantastico - TolkienUno dei saggi di Tolkien fondamentali per comprendere le sue opere è senza dubbio Sulle fiabe (On Fairy-Stories), contenuto nella raccolta Il Medioevo e il Fantastico edita da Bompiani (in inglese The Monsters and the Critics and Other Essays). Pubblicato per la prima volta nel 1947, rivisitazione di una conferenza tenuta nel 1939 alla St. Andrew University, questo saggio mostra chiaramente quanto fossero importanti le fiabe per Tolkien. Spesso destinate principalmente ai bambini non per un motivo intrinseco nella loro natura ma per un mero accidente storico, le fiabe offrono all’uomo adulto tre inestimabili doni: la fantasia, naturale attività umana, il ristoro/recupero (il termine inglese recovery è stato reso in maniera differente nelle varie traduzione di questo saggio), ovvero la capacità di vedere ciò che ci circonda libere dalla banalità e dal possesso, l’evasione, non intesa come l’atto dei disertori ma come fuga legittima del prigioniero, e la consolazione del loro lieto fine, l’eucatastrofe che altro non è che l’improvviso ribaltamento della sorte, non per concludersi in tragedia, ma in gioia. Da tutto ciò si evince chiaramente l’importanza che Tolkien attribuiva a queste creazioni letterarie, ed è in virtù di ciò che oggi desideriamo presentarvi proprio una raccolta di fiabe, fiabe norvegesi. Si tratta di A Est del Sole, a Ovest della Luna, a cura di Noel Daniel e illustrato da Kay Nielsen, della casa editrice Taschen e distribuito da Logosedizioni. Il volume deve il suo titolo ad una delle fiabe contenute, un’espressione che potrebbe essere familiare ai tolkieniani più attenti, di cui noi ci eravamo occupati anche in passato grazie a un intervento di Cecilia Barella: leggendo attentamente Il Signore degli Anelli essa infatti fa capolino nei versi di una canzone intonata da Frodo, nel capitolo I Porti Grigi de Il Ritorno del Re:

Voltato l’angolo forse ancora si trova
Un ignoto portale o una strada nuova;
Spesso ho tirato oltre, ma chissà,
Finalmente il giorno giungerà,
E sarò condotto dalla fortuna
A est del sole, a ovest della luna.

L’originale inglese è leggermente differente, invertendo i due elementi (West of the Moon, East of the Sun), ma è difficile pensare a questo verso come ad una casualità se si considera che la fiaba Est of the Sun, West of the Moon è tra quelle presenti nella raccolta di fiabe di Andrew Lang, che Tolkien conosceva bene (proprio ad Andrew Lang era dedicata la serie di lezioni di cui faceva parte in origine On Fairy-Stories).

Uncle Curro: la vita di padre Francis Morgan

John Ronald e Hilary TolkienGuardando alla adolescenza di Tolkien, una figura in particolare spicca oltre alla madre Mabel, che amava profondamente e che venne a mancare quando lui aveva solo 12 anni: si tratta di Padre Francis Xavier Morgan, dell’oratorio di Birmingham, sotto la cui ala protettrice i fratelli Tolkien, John e Hilary, crebbero. Padre Morgan fu una figura genitoriale per il giovane John, il cui padre Arthur era deceduto in Sud America durante la prima infanzia dello scrittore, e rivestì un ruolo molto importante nella sue vita, sotto molti punti di vista (affettivo, educativo ed anche economico, solo per citarne alcuni) e che spesso viene fraintesa nel suo ruolo di guida e vista come eccessivamente rigida,ad esempio in riferimento al suo divieto di incontrare l’amata Edith fino al raggiungimento della maggiore età, ovvero 21 anni.
Uncle Curro - J. R. R. Tolkien's Spanish ConnectionMartedì 5 giugno la casa editrice Luna Press Publishing ha pubblicato per la prima volta in inglese un volume illuminante su questo aspetto della vita di Tolkien: Uncle Curro. J. R. R. Tolkien’s Spanish Connection di José Manuel Ferrández Bru. L’editore ha dato alle stampe contemporaneamente anche una seconda edizione spagnola, El Tío “Curro”. La Conexión Española de J.R.R. Tolkien; la prima era comparsa nel 2013 per Csed Editorial, ma la seconda contiene nuovo materiale fotografico e biografico. Con la prefazione di John Garth, questo libro non si limita ad essere una biografia di Padre Morgan, ma esplora le varie forme di connessione e influenza tra il religioso e il suo giovane protetto, alla cui famiglia rimase legato fino alla sua scomparsa nel 1935. Risultato di ricerche condotte in Spagna e in Inghilterra, con la collaborazione della famiglia Tolkien e la testimonianza diretta della figlia di J. R. R. Tolkien, Priscilla.
Il volume è disponibile sia in edizione paperback che digitale.

Scrivere come i Nani: il quart sulle rune

Quart - Le lingue della Terra di MezzoDopo i primi due quart dedicati alle tengwar degli Elfi e ai loro numeri, la collana dedicata alle lingue della Terra di Mezzo si arricchisce di un nuovo volume, questa volta dedicato al sistema di scrittura preferito dalle creature di Aulë. Presentato in anteprima al Romics agli inizi di aprile, Le rune dei Nani è l’ultimo quart pubblicato, ed è dedicato all’alfabeto divenuto simbolo del popolo della forgia e delle montagne. Le rune sono divenute uno dei segni distintivi dei Nani (o Khazâd, nella loro lingua), tanto che appaiono nella canzone di Gimli su Durin, nel capitolo Un viaggio nell’oscurità de La Compagnia dell’Anello:

Era re su di un trono intarsiato
Fra saloni dal gran colonnato;
Sul suo capo i soffitti d’argento,
Su porte le rune del potere, e d’oro il pavimento.

Molti sono i fan di Tolkien ad amare questo popolo: per loro ora è venuto il momento di deporre le asce e preparare carta e pennello, o, perché no, pietra e scalpello!

Conoscere Sayer, allievo di CS Lewis

George Sayer ed alcuni studentiGiovedì 8 marzo si terrà la George Sayer Fellowship Lecture C. S. Lewis and George Sayer: Reflections on their Friendship (C. S. Lewis e George Sayer: Riflessioni sulla loro Amicizia), tenuta dal professor Alister McGrath, professore di Scienza e Religione presso la facoltà di Teologia e Religione dell’università di Oxford.
La conferenza si terrà dalle ore 19.00 alle 20.00 presso l’edificio principale del Malvern College, prestigioso istituto della città di Malvern, nel Worcestershire (UK). L’entrata è gratuita, ma i posti sono limitati e si potrà accedere solo con il biglietto, prenotabile sul sito Ticket source.
La George Sayer Fellowship Lecture sarà inoltre preceduta da una serie di workshop dalle 15.10 alle 17.00.

La nuova raccolta di saggi di Verlyn Flieger

Convegno di Verona: Verlyn FliegerA cinque anni dalla pubblicazione dell’ultimo volume, Green suns and Faërie. Essays on J. R. R. Tolkien, la celebre e stimata studiosa tolkieniana Verlyn Flieger dà alle stampe una nuova raccolta di saggi: There Would Always Be a Fairy Tale. More Essays on Tolkien. Pubblicato nel dicembre del 2017 dalla Kent State University Press, il titolo di questa nuova raccolta è una citazione tratto da uno dei saggi di Tolkien più rivoluzionari: On Fairy-stories (Sulle Fiabe), manifesto di quella che sarà la propria poetica, pubblicato per la prima volta nel 1939 e successivamente rivisto. There Would Always Be a Fairy Tale riunisce saggi scritti per diverse occasioni, in un arco temporale di quasi venti anni, approfondendo diversi aspetti delle opere del Professore. Come per la raccolta precedente, la copertina è un dettaglio di uno dei dipinti del noto illustratore Ted Nasmith, “Elf Woods”.

Strenne di Natale 2017: Bompiani cambia solo le copertine

Libri BompianiManca davvero poco a Natale, ed è ora di iniziare a pensare ai regali! Per far cosa gradita a un appassionato tolkieniano non c’è nulla di meglio di un libro: i titoli disponibili sono davvero tantissimi, a partire dalle opere primarie per passare poi ai testi di critica. Per iniziare, rimane sempre valida la nostra bibliografia consigliata; per orientarsi tra i moltissimi volumi di saggistica pubblicati negli anni può anche essere utile consultare la nostra rubrica Le pillole di Claudio Testi, vera e propria bibliografia ragionata in cui lo studioso, segretario dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici e vicepresidente dell’AIST, li analizza brevemente ed esprime la propria valutazione. Se invece preferite optare per i titoli più recenti, quest’anno la scelta è abbastanza limitata, pur se interessante.

Esce il nuovo Tolkien Companion and Guide

Studiosi: Christina Scull e Wayne HammondA undici anni dalla pubblicazione del J.R.R. Tolkien Companion and Guide, esce oggi la seconda edizione dell’imprescindibile opera biografica curata da Christina Scull e Wayne G. Hammond. Era il 2006 quando i due volumi del Companion and Guide fecero la loro comparsa sugli scaffali, a firma dei coniugi Hammond & Scull: un volume, titolato Chronology, raccoglieva i dettagli dell’evoluzione del legendarium tolkieniano e della vita accademica e personale dell’autore, con ricerca approfondita sulle fonti contemporanee – tra questi, la fitta corrispondenza e gli scritti accademici; il secondo volume, Reader’s Guide, includeva invece voci alfabetiche sugli argomenti più disparati – tra cui brevi biografie di persone importanti nella vita di Tolkien, e informazioni relative alle fonti e agli sconvolgimenti politici e sociali vissuti dall’autore. Il Companion and Guide riscosse un incredibile successo e, nell’ottobre 2016, Hammond e Scull annunciarono sul loro blog che presto sarebbe uscita una seconda edizione riveduta, ampliata e corretta. Dopo alcuni slittamenti, quel giorno è finalmente arrivato.

Lo Hobbit compie ottant’anni!

The Hobbit cover bookSono passati solo pochi giorni da quando abbiamo festeggiato i quarant’anni del Silmarillion, ma oggi, 21 settembre, è il turno de Lo Hobbit: le avventure di Bilbo compiono ben ottant’anni, il doppio delle antiche storie elfiche! Pubblicato il 21 settembre del 1937, Lo Hobbit fu la prima opera di fantasia che Tolkien diede alle stampe.
Le 1500 copie della prima edizione, illustrata dal Professore stesso, furono esaurite in meno di due mesi.
Ci sarebbero voluti ben 36 anni perché Lo Hobbit, o, La riconquista del tesoro comparisse in Italia, nel 1973, anno in cui Tolkien ci lasciava per ricongiungersi alla sua amata Edith.

Francia, su Tolkien tanti romanzi e critica

libri tolkieniani in franceseNegli ultimi anni l’editoria francese ha visto un numero sempre maggiore di traduzioni legate al mondo tolkieniano, sia per quanto riguarda le opere del Professore che per la saggistica. La nazione in cui vive l’erede del Professore, il figlio Christopher, non manca di dimostrare il suo interesse per l’autore britannico, come avevamo già avuto modo di constatare questo stesso anno con l’iniziativa dedicata alla realizzazione degli arazzi della Terra di Mezzo a Aubusson, e uno dei nipoti del Professore è coinvolto in prima linea nella traduzione in francese di molte delle opere tolkieniane.