Esce Alla scoperta della TdM di Paolo Nardi

Esce oggi il nuovo libro di Paolo Nardi, studioso e commentatore dell’opera di Tolkien, membro del consiglio direttivo dell’Aist, e noto al pubblico di YouTube per il suo canale monografico dedicato ad Arda. Dopo i suoi due commentari ai romanzi tolkieniani – Leggiamo insieme Lo Hobbit e Leggiamo insieme Il Signore degli Anelli – pubblica per lo stesso editore la sua terza fatica, Alla scoperta della Terra di Mezzo: mito, linguaggio e potere nell’opera di J.R.R. Tolkien (Fede & Cultura, €22). Come afferma Nardi stesso nell’introduzione, il volume raccoglie molti dei contenuti del suo canale YouTube e di alcune conferenze, e implementa il suo contributo alla comprensione e all’approfondimento dell’opera di Tolkien. Quale sia la sua linea guida è ancora lui stesso a dirlo: «il fantastico come chiave per affrontare la realtà che ci circonda e la Terra di Mezzo come universo reale perfettamente compiuto ed esplorabile».
Paolo NardiIl volume si presenta in effetti come un gustoso menù in cui scegliere gli argomenti che più incuriosiscono, divisi in macrogruppi di capitoli brevi ed efficaci, in cui vengono affrontate sia questioni poetiche e filosofiche, come la natura delle fiabe, il rapporto tra mondo primario e mondo secondario, o lo stile letterario di Tolkien, sia approfondimenti e perfino curiosità su personaggi minori del ciclo di Arda. La prefazione è affidata a Claudio Antonio Testi, socio fondatore dell’Aist. Lasciamo quindi alle sue parole illustrare il contenuto del libro.

Prefazione di Claudio Antonio Testi

Nardi Alla scoperta della Terra di MezzoCaro lettore, quello che hai tra le mani è un volume che è ad un tempo particolare e prezioso. La sua particolarità risiede nell’essere una raccolta di numerosi e brevi articoli, che coprono tantissimi temi dell’opera tolkieniana. La divisione dei medesimi in due parti (La Narrativa Tolkieniana: pp. 13-138 / La Terra di Mezzo: pp. 139-316) nonché le ulteriori sotto sezioni ci aiutano a comprendere appieno la portata dell’opera di Nardi, il quale dimostra qui la non comune capacità di intrecciare tematiche filologiche e stilistiche (si veda per esempio la sezione dedicata alle fonti: pp. 53 ss., o alla nuova traduzione del Signore degli Anelli: pp. 103 ss.) con questioni “apparentemente” leggere, come la paradigmatica disamina sul colore dei capelli degli elfi (p. 154) o quella sul destino dei maghi blu (p. 273). Si potrebbe andare avanti, ma penso che questi pochi richiami bastino per capire che il volume è destinato ai “non esperti”. Questo non deve essere tuttavia considerato un “deprezzamento” del testo, anzi! Io ritengo infatti che questo sia il miglior volume di divulgazione tolkieniana mai pubblicato in Italia. E, si badi bene, un bravo divulgatore è tale solo se ha delle reali e solide competenze critiche nel materiale che sta divulgando, mentre l’inverso non vale. In altri termini: ogni bravo divulgatore è anche un esperto della materia, mentre un esperto della materia può non essere (e spesso non è) un bravo divulgatore.

E proprio qui risiede la preziosità del volume di cui accennavo prima. Questo testo, scritto in modo piano e accattivante, è infatti una lettura non solo piacevole ma anche (e soprattutto) una guida sicura nel complesso mondo di Tolkien, che troppo spesso è stato oscurato e banalizzato da una cattiva divulgazione, guidata da pregiudizi e intenti confessionali o politici. Per iniziare a comprendere Tolkien sono infatti necessarie e sufficienti due cose: da un lato occorre leggere i testi con la massima attenzione evitando di “smussare” gli angoli quando si trovano passi “strani”; dall’altro vanno studiati i grandi classici della critica tolkieniana (Shippey, Flieger, Garth e vi dicendo) i quali, se ben assimilati, ci “aprono” letteralmente il testo di Tolkien. E questi due sentieri Paolo Nardi li ha sicuramente percorsi: basti scorrere la bibliografia secondaria citata e le numerose note che rimandano a precisi brani tolkieniani. Considerare queste due vie necessarie non significa essere “feticisti del testo”, “fanatici della bibliografia” o “talebani del filologicamente corretto”. Si tratta semplicemente di prendere coscienza che da un lato il testo tolkieniano è il frutto di profonde riflessioni linguistiche e filosofiche elaborate dall’autore nell’arco di decenni; e che dall’altro lato alcuni “studiosi” ci aiutano a cogliere appieno questa profondità.

La particolarità e preziosità del volume si riscontra praticamente in ogni pagina del testo, ma se la si vuole “toccare con mano” si può prendere come esempio la sezione dedicata agli orchi. Qui Nardi, quasi da “nerd” (mi si perdoni l’irresistibile gioco di parole) tocca questioni a prima vista irrilevanti (come il modo di riproduzione degli orchi o la loro età media), ma lo fa con un acume tale da cogliere (e da farci cogliere) l’enorme consistenza etica e filosofica che sta al fondo anche di questi brani. Ed ecco che un dettaglio “insignificante”, come può essere l’esistenza a est di orchi che decidono di non seguire Sauron (p. 219), viene da Nardi compreso in tutta la sua portata, visto che implica una certa autonomia di pensiero da parte degli orchi medesimi, i quali quindi non possono essere più considerati bestie o pupazzi mossi da altri (ibid.).
In questo volume ci sono tantissimi altri casi emblematici simili a questo, ma lascio al lettore il piacere di andare, assieme alla competente e chiara guida di Paolo Nardi, “alla scoperta della Terra di Mezzo”: se starai attento ai testi e se seguirai le indicazioni dell’autore, sono certo che ci riuscirai!

 

 

Il 30 agosto Sir Gawain in nuova traduzione

Ecco un’altra chicca da quello scrigno infinito che sono le opere postume di J.R.R. Tolkien. Il volume Sir Gawain e il Cavaliere Verde: con Perla e Sir Orfeo riceverà una nuova edizione italiana la prossima settimana. Il 30 agosto 2023 infatti Bompiani pubblicherà questi poemetti «splendidamente resi in una nuova traduzione» con materiale inedito e l’inserimento dell’introduzione resa da Christopher Tolkien.
Tolkien Sir Gawain BompianiScomparso quest’ultimo, la nuova edizione in inglese era uscita solo ad aprile 2020, e su di essa è ora condotta la traduzione italiana di Luca Manini, che subentra alla precedente di Sebastiano Fusco (2009). L’opera era importante per Tolkien e il professore ci tornò più volte durante la sua vita. Nei suoi cinque anni presso l’Università di Leeds, Tolkien lavorò con E.V. Gordon a una edizione critica del poema in inglese medio Sir Gawain e il Cavaliere Verde, pubblicato nel 1925. Il testo fu da lui utilizzato all’università per le lezioni di medio inglese. Nel 1953 tenne una conferenza sul Sir Gawain come parte della Ker Lecture, saggio poi pubblicato in Il Medioevo e il fantastico (The Monster and the Critics and other essays). La sua traduzione di un frammento (la stanza 32) del Sir Gawain and the Green Knight, fu inserita nel 1961 nel volume A Short History of English Poetry. Più tardi ancora, Tolkien lavorò alle tre poesie inglesi medievali in questione, traducendole per il lettore moderno, perché si sentiva molto simile all’autore anonimo del poema. Il volume fu pubblicato solo postumo dal figlio Christopher nel 1975. Collaborò perfino a un adattamento radiofonico per la BBC. L’attuale volume riassume ora tutto questo lavoro: oltre la traduzione, da lui reso nello stesso metro in inglese moderno, ci sarà quindi la prefazione originale di Christopher e soprattutto il testo completo della lezione di Tolkien su Sir Gawain. «Nel Sir Gawain e il Cavaliere Verde mio padre ha mostrato la sua abilità nella resa del verso allitterativo del XIV secolo nello stesso metro in inglese moderno», ha scritto Christopher.

Lo scontro tra due cavalieri

Libro: Sir Gawain and the Green KnightSe Sir Orfeo è una rivisitazione medievale del celebre mito greco, e Pearl descrive l’elaborazione mistica del lutto da parte di un padre che ha perso la figlia, con Sir Gawain entriamo nelle leggende arturiane. Sir Gawain and the Green Knight (Sir Galvano e il Cavaliere Verde) è un romanzo allitterativo scritto in inglese medio della fine del XIV secolo che narra un’avventura di Galvano, uno dei cavalieri della Tavola Rotonda. Galvano accetta la sfida lanciata da un misterioso cavaliere completamente verde nei capelli, vestiti e pelle, presentatosi alla corte di Re Artù. Il Cavaliere Verde lancia una sfida: permetterà di essere colpito da un colpo d’ascia senza difendersi se potrà restituire il colpo esattamente dopo un anno e un giorno. Gawain accetta la sfida e con un sol colpo decapita lo sfidante, ma quest’ultimo non muore, raccoglie la sua testa, balza a cavallo e ricorda a Galvano la sua promessa di accettare la sua replica alla data concordata. Galvano, terrà fede al giuramento, compiendo un avventuroso viaggio per raggiungere il luogo prescelto dal Cavaliere Verde dove riceverà il colpo, dimostrando così lealtà e spirito di cavalleria. Tolkien - Gordon - Sir Gawain and the green knightCome scritto, mentre insegnava all’università di Leeds, nel 1925, Tolkien e il suo collega E.V. Gordon pubblicarono un’edizione critica del testo che è ancora oggi quella standard dell’opera (un’edizione riveduta fu poi curata da Norman Davis nel 1967). Anche se l’autore del poema è sconosciuto, si suppone che sia lo stesso delle altre tre opere contenute nell’unico manoscritto sopravvissuto (PearlCleanness e Patience). Gli studiosi lo hanno chiamato il «Pearl Poet» o «Gawain Poet» e ritengono fosse originario del nord-ovest dell’Inghilterra. «Era un uomo dallo spirito serio e devoto, anche se non senza umorismo», scrivono Tolkien e Gordon, «che aveva interesse per la teologia, anche se la conoscenza di questa materia era per lo più amatoriale. Conosceva il latino e il francese ed era in grado di leggere libri sia romantici sia didattici; ma la sua casa era nelle West Midlands dell’Inghilterra, come dimostrano il linguaggio, il metro e lo scenario in cui è ambientata la vicenda».
Tolkien non era solo uno scrittore, ma anche uno specialista di fama internazionale sulla letteratura inglese e norrena medievale. E si deve a lui se molti lettori hanno scoperto tesori come Sir Gawain e il Cavaliere Verde tra altre opere medievali. Ancor di più, poiché Tolkien rendeva tolkieniano tutto quello che toccava, questa sua traduzione è entrata immediatamente nel corpus della sua opera, come se fosse dello stesso autore. Ma a una lettura attenta si può capiamo però quanto il testo fosse in potenza già tolkieniano, per il tema dell’inchiesta e della sfida, il riferimento al folklore celtico, nel quale “l’uomo verde” è emblema della natura e dei suoi cicli, la compresenza di registri tragici e comici (come scritto, tutto alla fine potrebbe ridursi a una burla orchestrata dalla fata Morgana), la pregnanza magica degli oggetti (a partire dalla spada), dei materiali e dei colori, il conflitto prettamente arturiano fra lealtà cavalleresca e tentazione erotica.
Medioevo corso aist Accademia MedioevoÈ verosimile che il primo interesse di Tolkien per questo poemetto sia stato di natura linguistica: si tratta infatti di un testo tardo trecentesco, fortemente connotato in senso dialettale (Galles – Midlands), che per la sua materia cortese e cavalleresca costituiva per il traduttore una bella sfida, ovvero trovare il giusto compromesso fra aulicità e popolarità; a questo si aggiungeva l’onere di rendere la metrica originale, fondata non sul numero delle sillabe (e solo parzialmente sulla rima) ma sull’allitterazione interna a ogni verso, cosa che per un architetto della lingua come Tolkien rappresentava un invito a nozze. Ma lo scrittore inglese era anche affascinato dalla storia, proprio dal plot: era colpito dalla modernità letteraria dell’opera, dalla capacità dell’autore anonimo di mettere in crisi la figura del cavaliere cortese, Galvano appunto. Mandandolo in corto circuito: il cavaliere per tre volte è costretto a scegliere tra la morale cristiana e il codice cavalleresco. Cede solo all’ultimo, anteponendo il secondo alla prima. Anche l’eroico, casto cavaliere si scopre umano, perfino ridicolo perché alla fine si scopre che si tratta di una beffa ai suoi danni. Tolkien era affascinato proprio da questo: che un autore medievale avesse voluto creare una crepa, una incrinatura nel grande campione Galvano, nipote di re Artù, ricettacolo di virtù cristiane, ecc. capiva che attraverso quest’opera si affrontavano le contraddizioni di un interno sistema valoriale e si ridimensionava anche la prosopopea eroica del più famoso ciclo di romanzi medievali, quello arturiano.

 

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– Vai all’articolo Tre deluxe e tre cover inglesi per JRR Tolkien
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– Vai all’articolo Anche il Cavaliere Verde è diventato un fumetto
– Vai all’articolo Antiche atmosfere in due pubblicazioni di Tolkien

 

LINK ESTERNI
– Vai al sito della Bompiani editore

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Magic, l’Unico Anello venduto a ben 2,6 milioni

Magic Unico AnelloÈ stata comprata per un valore a sei zeri la sola copia presente in tutto il mondo de L’Unico Anello, la carta in un unico esemplare del gioco di carte Magic, che fa parte della nuova espansione Il Signore degli Anelli: Racconti della Terra di Mezzo, un set divenuto popolarissima tra i fan, e non solo. In mezzo alle tante carte presentate dall’editore Wizard of the Coast per l’ultimo set dedicato alla trilogia di Tolkien, l’Anello è stata l’unica carta stampata in un solo esemplare, divenendo subito l’obiettivo principale di ogni collezionista e il sogno di ogni appassionato. Come l’Unico Anello di Sauron descritto nel Signore degli Anelli, questa carta è scritta in elfico ed è presente nella sola versione inglese dei Collector’s Booster. L’illustrazione della carta è stata realizzata dall’artista finlandese Veli Nyström.

La notizia dell’acquisto

La nuova collezione è uscita il 30 giugno e a inizio luglio la carta era già stata trovata, ma per diverse settimane non si è saputo il nome del fortunato giocatore. Poi, la rivelazione: ad aver trovato la carta è stato lo statunitense Joshua Brook Trafton, 36 anni, che ha pubblicato sui suoi profili di TikTok e Instagram un video in cui tiene tra le mani tremanti una bustina di plastica con dentro la speciale carta.
La carta è ora stata comprata dal rapper americano Post Malone al prezzo incredibile di 2.6 milioni di dollari. Post Malone MagicBrook Trafton ha condiviso un video in cui incontra Malone e vende la carta. Il video di 13 secondi mostra il rapper valutare la carta prima di dire: «Sì, lo prendo». Trafton sembra scoppiare in lacrime dopo che Malone accetta di prendere la carta e i due si abbracciano prima di scattare una foto insieme. «Quando ho trovato l’Unico Anello, la prima persona che mi è venuta in mente è stata Post Malone», ha scritto Trafton su Instagram. «Ho giocato [Magic: The Gathering] sin da quando ero bambino e ovviamente sarebbe fantastico conservare questa carta. Ma per un ragazzo come me, essere in grado di venderlo cambia la vita. Speravo davvero che andasse a qualcuno che lo apprezzasse tanto quanto me».
Adesso la carta è in possesso del rapper statunitense, che da sempre si è mostrato un grande appassionato di carte collezionabili: è infatti proprietario anche di quella che era prima di giugno la carta più rara, Black Lotus, valutata 450mila dollari. Nel 2022 Malone aveva anche collaborato con l’editore Wizards of the Coast per la creazione di due set speciali: “Secret Lair x Post Malone: Backstage Pass”, con carte che lo rappresentano nel titolo e nell’immagine, e “Secret Lair x Post Malone: The Lands”, con carte che mostrano i suoi tatuaggi nell’immagine e testi scritti da lui.
L'Unico Anello carta MagicLa carta era stata valutata da PSA, la principale autorità sulla qualità delle carte collezionabili, con 9 su un massimo di 10 punti. Tuttavia, in questo caso, l’autenticità della carta era più rilevante della carta, poiché è l’unica esistente. Per ora non sarà oggetto di ban nessuna carta del set dedicato a Il Signore degli Anelli. Tuttavia, Wizards of the Coast continuerà a monitorare l’influenza di due carte che vanno fortissimo nei tornei: The One Ring (è la versione ordinaria, non la carta unica serializzata) e Orcish Bowmaster (Orchi Maestri arcieri) sul metagame sia nel formato Modern sia nel formato Vintage.

Guarda il video della vendita qui.

 

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– Leggi l’articolo Magic, l’Unico Anello è già stato trovato!
– Leggi l’articolo Magic, l’Unico Anello già vale 2,1 milioni di dollari
– Leggi l’articolo Signore degli Anelli, per Magic anteprima a marzo
– Leggi l’articolo Magic, un’espansione per il Signore degli Anelli
– Leggi l’articolo Lo Hobbit con le carte: «Che belle le bustine!»

LINK ESTERNI:
– Vai al sito ufficiale del Wizards of the Coast
– Il sito ufficiale del gioco Il Signore degli Anelli – The living card game
– Il sito ufficiale del gioco in edizione italiana (Giochi Uniti – Stratelibri)

 

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Estate 2023: un’ondata di libri su JRR Tolkien!!!

Libreria Giunti BompianiIl 2023, anno di una ricorrenza importante quale è il cinquantenario della morte di Tolkien, registra come era prevedibile un’ingente quantità di novità editoriali. Se l’evento più importante è certamente costituito dal prosieguo della pubblicazione della Storia della Terra di Mezzo, ormai giunta al quarto volume e con un quinto in uscita, numerosi sono anche i saggi di approfondimento critico e di divulgazione che sapranno interessare studiosi, appassionati e semplici curiosi dell’opera del Professore. Ecco un elenco delle pubblicazioni di questa primavera estate tutta da leggere.

Ora in libreria:

libri: Un anno con TolkienRoberto Arduini, Cecilia Barella, Un anno con Tolkien, Eterea (€ 24,00).
Il libro: Come sono nati i personaggi di J.R.R. Tolkien? Era davvero un professore noioso? Visse una vita piatta e senza eventi? A cinquant’anni dalla scomparsa (il 2 settembre 1973), Tolkien continua a parlare a ogni nuova generazione di lettori. Il libro è un omaggio allo scrittore e al suo mondo fantastico, la Terra di Mezzo, e costituisce una sorta di “compendio letterario”. Una selezione del suo pensiero per ogni singolo giorno dell’anno, dalle lettere private scambiate con amici e conoscenti, ai commenti di molti critici alle sue opere, anche quelle meno conosciute. Giorno per giorno, risultano più di un migliaio di momenti chiave della vita dello scrittore (ogni pagina ha più citazioni), istantanee con spunti per chi, a qualsiasi titolo, si consideri un appassionato della Terra di Mezzo oppure per il semplice lettore desideroso di approfondire. Il volume può essere usato come compagno di viaggio quotidiano alla scoperta dell’autore o aperto a caso alla ricerca dell’ispirazione che ha dato origine ai suoi libri. Perché la vita di Tolkien è una miniera di tesori per riflessioni su letteratura, arte, scrittura, in grado di aprire squarci di luce sulle sue stesse opere e su quelle dei suoi numerosi epigoni! [leggi qui l’introduzione in anteprima]
Roberto Arduini - 2019Gli autori: Roberto Arduini è giornalista professionista, saggista e studioso, con una formazione culturale accademica simile a Tolkien, laureato in filologia germanica con specializzazione letteratura anglosassone, appassionato delle sue opere fin da bambino, se ne occupa professionalmente da circa trent’anni. È considerato il maggiore studioso italiano di Tolkien avendo curato, scritto e pubblicato oltre 30 volumi pubblicati per Bompiani, Eterea Edizioni, Marietti 1820 e altre case editrici, quattro dei quali tradotti in inglese dalla Walking Tree Publishers. Cecilia BarellaDirettore della rivista accademica I Quaderni di Arda, già presidente dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani (AIST), nel 2018 ha fondato Eterea Edizioni, di cui è il direttore responsabile. Cecilia Barella, romana, anglista e traduttrice dall’inglese, ha collaborato con diverse case editrici e riviste culturali per articoli, recensioni, traduzioni e curatele sui temi dell’epica, della fiaba e della letteratura per ragazzi, con particolare attenzione sul Romanticismo inglese e J.R.R. Tolkien. Attualmente cura la collana Le Radici per Eterea Edizioni, in cui sono usciti testi di Andrew Lang e William Morris.

Giordani Zumbo Tolkien e il mondo di mezzoClaudia Giordani e Luigi Zumbo, J.R.R. Tolkien e il mondo di mezzo. Sulle orme di un viaggio incompiuto, Freccia d’oro (€ 25,00).
Il libro: Questo libro vuole essere un omaggio a un uomo che ci ha insegnato a «vedere le infinite diversità». Lo stesso cammino di J.R.R. Tolkien ondeggia in un gioco di equilibri tra il visibile e l’invisibile, tra il “socialmente accettato” e ciò che viene ritenuto follia. Il non detto da Tolkien è rilevabile nei suoi pastelli, dove si palesano attraversamenti di soglie che indissolubilmente uniscono volte celesti con profondità invisibili, con un unico incessante scopo: la ricerca del sacro.
Gli autori: Claudia Giordani, studiosa di gnosi antica, ha recentemente pubblicato la monografia Il cristianesimo egiziano di Aquileia (Udine 2020) riguardante la controversa attribuzione a gnostici alessandrini di parte dei mosaici del complesso basilicale aquileiese. Ha tenuto negli anni diversi seminari sul pensiero e l’opera di Simone Weil, approfondendo in particolare la lettura weiliana della filosofia platonica e della scienza antica rapportate al cristianesimo. Luigi Zumbo nasce a Reggio Calabria, ma da più di 30 anni vive a Milano, dove svolge la professione di avvocato. È appassionato studioso di Carl Gustav Jung, Henry Corbin, Peter Kingsley e J.R.R. Tolkien. In anni recenti i suoi interessi si sono rivolti a Simone Weil e agli gnostici cristiani.

Tolkien La Formazione della Terra di MezzoJ.R.R. Tolkien, La Storia della Terra di Mezzo, vol. IV, La formazione della Terra di Mezzo, Bompiani (€ 20,00).
Il libro: Il quarto volume della Storia della Terra di Mezzo è una pietra miliare per la lettura approfondita di tutte le opere dell’autore. I lettori potranno scoprire particolari mai raccontati prima grazie alla dettagliata esposizione della forma geografica e della cronologia delle leggende di Arda. Il libro è composto dall’Ambarkanta, ovvero “la forma del Mondo”, con mappe e diagrammi della Terra di Mezzo prima e dopo la Guerra degli Dèi e la Caduta di Númenor; gli Annali di Valinor e gli Annali del Beleriand, che ripercorrono le vicende della Prima Era; la prima versione del Silmarillion e del Quenta Noldorinwa. Un tesoro luminoso e pieno di sorprese, pagine emozionanti per continuare il viaggio nell’immaginario tolkieniano. [qui l’articolo che annunciava il 4° libro della History]

Fatica Lost in translationOttavio Fatica, Lost in Translation, Adelphi (€ 5,00).
Il libro: «Il traduttore ha come compito l’interpretazione dei segni, che sono anch’essi sogni, di quei sogni che imbastiscono parole, che le animano: che sono le parole».
L’autore: Ottavio Fatica è poeta e traduttore. Ha al suo attivo traduzioni delle opere di Rudyard Kipling, dei Limerick di Lear, di Moby-Dick e del Signore degli Anelli. Ha inoltre pubblicato le raccolte poetiche Le omissioni e Vicino alla dimora del serpente. L’autore ha presentato il volume al Salone Internazionale del libro di Torino e a Spoleto.
[Leggi qui la recensione di Wu Ming 4].

Kilby Tolkien e il SilmarillionClyde S. Kilby, Tolkien & il Silmarillion, L’Arco e la Corte (€ 20,00).
Il libro: Ci sono libri la cui importanza è inversamente proporzionale alla loro dimensione. Il presente volume è uno di questi. Pubblicato nel 1976, era disponibile prima di qualsiasi altro studio classico o biografia su Tolkien. Cosa più importante ancora, fu una delle poche pubblicazioni che permetteva uno sguardo di prima mano al Legendarium prima ancora della sua pubblicazione in The Silmarillion, in Unfinished Tales, e, più tardi, nei numerosi volumi della History of Middle-Earth. Il testo nel suo complesso ha resistito sorprendentemente bene allo scorrere del tempo ed è ancora in grado di attrarre il lettore. Non solo Kilby fornisce valutazioni perspicaci e profonde per molti dei principali temi nelle opere e nella vita di Tolkien, ma la descrizione del modo in cui il Professore lo accolse in casa sua, e delle Clyde S. Kilbylunghe ore passate a parlare del suo mondo sub-creato, riportano Tolkien in vita, tanto che pare quasi che dalle pagine del libro emani l’odore del fumo della sua pipa (Thomas Honegger).
L’autore: Clyde S. Kilby (1902-1986) è stato uno scrittore e professore di inglese al Wheaton College (Illinois) dove, dal 1951 al 1966, è stato direttore del Dipartimento di Inglese. Si interessa alle opere di C.S. Lewis, divenendone uno dei primi studiosi. Ben presto approfondisce anche lo studio degli altri Inklings. Nel settembre 1964 incontra per la prima J.R.R. Tolkien e nell’estate del 1966 torna a Oxford per assistere il Professore nella pubblicazione del Silmarillion di cui questo testo è una memoria. Nel 1965 Clyde Kilby fonda il Marion E. Wade Center del Wheaton College, facendone un importante centro per lo studio degli Inklings, dei loro amici (come Dorothy Sayers) e delle loro influenze (come George McDonald).

Tolkien Il Signore degli AnelliJ.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli (edizione brossurata), Bompiani (€ 25,00). [leggi l’articolo: Da Bompiani l’economica in volume unico]
Il libro: Con un po’ di ritardo rispetto alla data prevista del 3 gennaio – anniversario tolkieniano per antonomasia – e anche un po’ in sordina, ecco che finalmente la casa editrice Bompiani fa uscire l’edizione economica in volume unico del Signore degli Anelli. In un unico volume brossurato di formato tascabile La Compagnia dell’Anello, Le due Torri e Il Ritorno del Re nella traduzione di Ottavio Fatica. Ci saranno, inoltre, tutte e tre le mappe che Tolkien ha sempre voluto insieme al suo capolavoro, e sono stati aggiunti gli alberi genealogici delle famiglie hobbit Bolger e Boffin.

Arduini Cosa leggo primaRoberto Arduini, Lorenzo Pierangeli, Cosa leggo prima? Guida alle opere di J.R.R. Tolkien, Eterea (€ 15).
Il libro: J.R.R. Tolkien ha scritto molto più dello Hobbit e del Signore degli Anelli: ha passato la sua intera vita a dedicarsi alla costruzione di un mondo immaginario, scrivendo e riscrivendo storie, racconti, poemi, annali, ballate e poesie, tutte coerenti tra di loro, andando a descrivere anche i minimi dettagli del suo universo fantastico. Se, infatti, mentre era in vita riuscì appena a pubblicare quattro opere legate al suo mondo, di cui due libri di poesie, dalla sua morte (nel 1973) a oggi è stato pubblicato un numero di suoi libri sulla Terra di Mezzo otto volte tanto. Come districarsi in una simile giungla di pubblicazioni? Ci sono sovrapposizioni, versioni scartate, doppioni? Quali opere comprare? In che ordine leggerle?  Insomma, come seguire il sentiero giusto in questa foresta di libri che è germogliata dalla fantasia dello scrittore? Scoprilo in questo libro!

Saverio Simonelli, Un uomo di parola. I mondi fantastici di Tolkien, Àncora.
Il libro: Un’attenta esplorazione dei mondi fantastici creati da J.R.R. Tolkien e insieme un ritratto in punta di penna di un “filologo ritardatario e malinconico” divenuto suo malgrado un autore di culto: questo ci offre Saverio Simonelli in un libro scritto con taglio narrativo, che va al cuore dell’opera tolkieniana. «Con passione e molta cura Tolkien si è addentrato, immerso, nel mondo complesso e affascinante delle parole umane e le ha prese sul serio, cercando di mantenersi fedele rispetto all’impegno che esse richiedono. Così ha fatto Tolkien per tutta la vita, ed è da questa “immersione” che poi è sbocciato come un fiore (o un albero ricco di rami) il suo corpus narrativo che trova le sue radici proprio lì, nella filologia, l’amore per la parola. E così ha fatto Simonelli. I suoi libri (e i suoi amici) possono testimoniarlo» (dalla prefazione di Andrea Monda).
Saverio SimonelliL’autore: Saverio Simonelli, giornalista professionista, è vicecaporedattore del Tg2000. Laureato in filologia germanica e traduttore, a fianco dell’attività giornalistica ha pubblicato diversi libri di saggistica tra i quali, con Andrea Monda, Tolkien. Il signore della fantasia (2002), Gli anelli della fantasia (2004), La biblioteca di Bilbo  (con Roberto Arduini e Cecilia Barella, 2011), C’era una volta… Lo Hobbit. Alle origini del Signore degli Anelli (con Roberto Arduini e Alberto Lavadas, 2012). Nel 2012 ha pubblicato Nel Paese delle Fiabe, una monografia dedicata ai Fratelli Grimm.

Libri di prossima uscita

copertina non disponibileSara Gianotto, Nella Terra di Mezzo con Tolkien, Perrone (data di uscita: 25 agosto)
Il libro: Realtà e fantasia: due parole che normalmente sono contrapposte. Tuttavia… non possono fare a meno l’una dell’altra, arricchendosi a vicenda, e questo J.R.R. Tolkien lo sapeva bene. Secondo lui, la Terra di Mezzo non era semplicemente un luogo racchiuso tra le pagine dei libri, ma il nostro mondo in un suo passato mitico. Perciò, da una parte abbiamo i luoghi meravigliosi che possiamo esplorare nel Signore degli Anelli, Lo Hobbit e Il Silmarillion (ma non solo): i reami degli Elfi, le roccaforti dei Nani e quelle degli Uomini, foreste antiche come il mondo stesso e terre nere dove la luce del sole non riesce a toccare il suolo. A queste, si intrecciano i fili della vita del Professore, nato in Sudafrica, ma cresciuto a Birmingham e vissuto a Oxford: e così, le dolci colline inglesi si riflettono nella placida Contea e viceversa; i campi devastati della battaglia della Somme richiamano l’orrore di Mordor e ripercorrendo le orme di Tolkien a Oxford possiamo toccare con mano i luoghi dove la Terra di Mezzo ha preso vita.
Sara GianottoL’autrice: Sara Gianotto è copywriter e responsabile team ADS nell’agenzia di comunicazione I Sarti del Web, ma anche editor di giochi di ruolo per Need Games (per cui sta lavorando, tra le altre cose, alla seconda edizione del gioco di ruolo L’Unico Anello). È specializzata nello studio degli Elfi tolkieniani, riguardo ai quali ha tenuto numerosi workshop e presentazioni con l’AIST (Associazione Italiana Studi Tolkieniani), di cui è socia. Ha partecipato al progetto Tolkien e i Classici con i saggi Tolkien e Dante. Gli Elfi e l’Amore Stilnovistico in Tolkien e i Classici I (2015) e Tolkien e Alfieri. Fëanor e i caratteri della tragedia alfieriana in Tolkien e i Classici II (2018), quest’ultimo poi tradotto in inglese per il volume Tolkien and the Classics. È autrice, per Eterea Edizioni, del manuale Scrivere in Tengwar (2017) e curatrice degli altri volumi della collana Quart. Inoltre, è tra i fondatori di Eterea Edizioni, con la quale ha collaborato come editor, redattrice, grafica editoriale e responsabile eventi.

Wu Wu Ming 4 DifendereMing 4, Difendere la Terra di Mezzo, Bompiani (data di uscita: 30 agosto).
Il libro: J.R.R. Tolkien è un caso unico nella storia della letteratura e merita di essere studiato con serietà nel giusto quadro critico. Se da tempo sono numerosi a livello internazionale i saggi sulle sue opere, in Italia solo negli ultimi anni è arrivato il momento di fare un bilancio per trovare un nuovo modo di raccontare un autore fondamentale, che va ben oltre il genere fantasy in cui troppo spesso viene relegato. Queste pagine di Wu Ming 4, di vera e propria critica militante, sono divise in due parti: la prima è incentrata sul fenomeno letterario e sui suoi echi negli adattamenti cinematografici; la seconda, che entra nel vivo dei testi, è dedicata alla poetica di Tolkien. L’autore raccoglie e amplia così il proprio contributo alla riscoperta di Tolkien in sintonia con i maggiori esperti in materia.
Wu MIng 4L’autore: Wu Ming 4 è membro del collettivo di narratori Wu Ming, già autori del romanzo Q (Einaudi, 1999) con lo pseudonimo di Luther Blissett. Oltre ai libri a più mani Wu Ming ha al suo attivo romanzi solisti, racconti di viaggio, reportage e saggi sulla letteratura: ogni membro ha adottato un nome d’arte composto da quello del collettivo più un numerale. Wu Ming 4 è autore dei romanzi Stella del Mattino (Einaudi, 2008), incentrato sulla figura di Lawrence d’Arabia, e Il Piccolo Regno (Bompiani, 2016) entrambi dai richiami tolkieniani. Il sito del collettivo è www.wumingfoundation.com. Studioso di Tolkien da oltre un quindicennio, è l’autore dei saggi Difendere la Terra di Mezzo (Odoya, 2013), L’eroe imperfetto (Bompiani, 2010 e 2022) e Il Fabbro di Oxford (Eterea 2019 e 2022) nonché curatore dell’edizione critica del Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm (Bompiani, 2010), ha al suo attivo numerose pubblicazioni, conferenze ed interventi dedicati alle opere di Tolkien. Attualmente è caporedattore della rivista accademica I Quaderni di Arda.

Tolkien Sir Gawain BompianiJ.R.R. Tolkien, Sir Gawain e il cavaliere verde, Bompiani (data di uscita: 30 agosto).
Il libro: Sir Gawayn and the Green Knight è uno dei grandi capolavori della letteratura cavalleresca del XIV. Composto in versi allitterativi, esso racconta le avventure di Galvano, uno dei principali personaggi del mito arturiano. Tolkien ne curò un’edizione critica che ancora oggi è considerata definitiva, ma ne compose anche una splendida rilettura in lingua inglese contemporanea la cui prosa cadenzata restituisce la complessità ritmica del verso originario. La nuova edizione del testo è offerta in una traduzione curata da Luca Manini.
Il traduttore: Luca Manini ha curato testi del Seicento italiano per la collana “Archivio Barocco” e dirige la collana “Archivio del Cinque e Seicento” per la Finestra Editrice. Traduce e commenta testi inglesi del Cinque e Seicento per la collana “Classici della letteratura europea”. Ha collaborato alla rivista diretta da Gianni Scalia “In forma di parole” e collabora alla rivista di traduzione letteraria “Testo a fronte” e alla rivista online “Purloined Words/Parole Rubate”. Si occupa, in chiave comparatistica, delle riscritture ottocentesche della letteratura medievale, di letteratura femminile, di petrarchismo, di scrittura barocca, di poesia vittoriana e di letteratura fantastica. Traduttori: Luca ManiniHa pubblicato le antologie Ambagi arturiane, poeti inglesi dell’Ottocento (1996) e Poeti inglesi nel labirinto (2001); l’edizione di Amoretti e Epitalamio di Edmund Spenser (2005 e 2014) e, sempre di Spenser, la prima edizione integrale in italiano di La Regina delle fate (2012); la prima edizione moderna del romanzo Le gare de’ disperati di Giovanni Ambrosio Marini (2012) e una scelta delle opere di Giovan Francesco Loredano, La morte di Volestain e altre opere (2015); l’antologia Spazi dell’anima. Scrittura femminile del Rinascimento (con Rossella Guberti, 2017); Tutte le poesie di Wilfred Owen (2018). Dal 2014 è il traduttore degli inediti di Tolkien. Sta avviando un’edizione delle principali opere di Giangiorgio Trissino (La SofonisbaLa poeticaL’Italia liberata dai Goti). Nel 2013 ha pubblicato un volume di versi: Verso la luce ostile, con Il Mitridate e nel 2018 la raccolta di racconti Re Marco al luogo del lago. Nel 2016 gli è stato assegnato dal Ministero dei Beni Culturali il premio nazionale per la traduzione letteraria.

Nardi Alla scoperta della Terra di MezzoPaolo Nardi, Alla scoperta della Terra di Mezzo, Fede & Cultura (data di uscita: 1 settembre).
Il libro: La Terra di Mezzo è la trasposizione di quello che J.R.R. Tolkien intendeva per Mondo Secondario: un universo cesellato sin nel più piccolo dettaglio, vero e perfettamente esplorabile, che offre a tutti una chiave di lettura della nostra realtà. Questo libro indaga alcuni degli aspetti relativi al campo di studio dell’autore del Signore degli Anelli: la riscrittura creativa delle fonti medievali, il legame fra mito e linguaggio, l’importanza delle etimologie, la trasmissione di testimonianze orali e scritte, la mediazione di vari curatori, la compresenza di punti di vista diversificati, la creazione di libri immaginari attraverso le leggi della vera critica testuale. Non mancano questioni irrisolte legate all’aspetto e al ruolo di determinati personaggi o a problematiche come la natura della magia, la concezione del potere, la malvagità dei draghi e l’irredimibilità degli orchi.
Paolo NardiL’autore: Paolo Nardi (Venezia, 1980) è laureato in Lettere all’Università Ca’ Foscari di Venezia con master in editoria a Roma. È caporedattore Fede & Cultura e responsabile del sito web La Spelonca del libro. Lettore, recensore, redattore, editor, è uno dei più attivi divulgatori della narrativa tolkieniana su YouTube; socio AIST, dal gennaio 2023 è membro del Consiglio direttivo. Con Fede & Cultura ha pubblicato Leggiamo insieme Il Signore degli Anelli (2020) e Leggiamo insieme Lo Hobbit (2021 e 2022).

Sassanelli Il Professore e il PoetaIvano Sassanelli, Il Professore e il Poeta. Viaggio nel desiderio umano con Tolkien e Dante, DOTS Edizioni (data di uscita: settembre).
Il libro: Che rapporto può esserci tra un poeta fiorentino del Duecento e un professore inglese, nato in Sudafrica nel 1892? Tra un’Italia agitata dalla guerra tra guelfi e ghibellini e la Oxford di inizio Novecento? Tra un poema in terzine di endecasillabi, dedicato a un viaggio nell’aldilà medioevale, e un lungo romanzo post-romantico, ambientato in un mondo (apparentemente) fantastico, abitato da Elfi, Orchi e Hobbit? Il merito di Ivano Sassanelli non è solo quello di rispondere a queste domande, con la sua discussione puntuale e appassionata di alcuni innegabili e interessantissimi paralleli tematici e formali tra Dante e Tolkien, e non è neanche quello di cogliere con intelligenza le affinità sul piano biografico ed esistenziale. Semmai il lettore di questo libro capirà che alla radice dell’unità tra Dante e Tolkien c’è qualcosa di più profondo, che ha a che fare con la fede – certamente e innanzitutto – ma anche e soprattutto con un comune amore per la parola letteraria (dalla Prefazione di Giuseppe Pezzini).
Ivano SassanelliL’autore: Ivano Sassanelli, nato a Bari nel 1986, è professore incaricato di Diritto Canonico presso la Facoltà Teologica Pugliese di Bari e dottorando in Bioetica presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma. È direttore della Collana accademica e interdisciplinare sugli studi fantastici e la cultura contemporanea “Eucatastrophe” (Dots Edizioni, Bari). È membro del comitato scientifico della Mostra Internazionale “The Tree of Tales”. In ambito accademico, oltre le tematiche canonistiche, approfondisce il rapporto tra etica, religione, comunicazione e letteratura fantastica. Ha pubblicato diversi articoli e saggi scientifici apparsi su collane e riviste accademiche nazionali e internazionali e alcune monografie, tra cui Tolkien e il vangelo di Gollum (2020). Ha co-curato il volume collettaneo «Vive in fondo alle cose la freschezza più cara». Percorsi umani, letterari e filosofici nella Terra di Mezzo di Tolkien (2021).

Paolo Pizzimento

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– Leggi l’articolo su Un Anno con Tolkien: scarica l’anteprima
– Leggi l’articolo su Bompiani: il 10 maggio il 4° libro della History
– Leggi l’articolo su Da Bompiani l’economica in volume unico
– Leggi l’articolo su Ecco il terzo numero dei Quaderni di Arda

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– Vai al sito della Bompiani
– Vai al sito di Eterea Edizioni
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Un Anno con Tolkien: scarica l’anteprima

Stand Eterea EdizioniÈ disponibile da poco sul sito web dell’editore, sugli store online e nelle librerie di tutta Italia il volume Un Anno con Tolkien (Eterea Edizioni, 488 pp., 24 euro), di Roberto Arduini e Cecilia Barella, studiosi di lunga data e profondi conoscitori dell’opera e della vita del professore di Oxford. Il volume è stato presentato in anteprima al Catania Book Festival e al Salone Internazionale del libro di Torino ricevendo già un ottimo riscontro di pubblico.
Come si può leggere nella presentazione, a cinquant’anni dalla scomparsa (il prossimo 2 settembre), l’autore del Signore degli Anelli continua a parlare a ogni nuova generazione di lettori. Il libro è un omaggio allo scrittore e al suo mondo fantastico, la Terra di Mezzo, e costituisce una sorta di “compendio letterario”: una selezione del suo pensiero con un estratto per ogni giorno dell’anno dalle lettere private scambiate con amici e conoscenti, ai commenti di molti critici delle opere, anche quelle meno conosciute. Presentazione libroNe risultano 365 momenti (moltissimi di più perché ogni pagina ha più citazioni) della vita dello scrittore, istantanee con spunti per chi, a qualsiasi titolo, si consideri un appassionato della Terra di Mezzo oppure per il semplice lettore desideroso di approfondire. Può essere usato come compagno di viaggio quotidiano o aperto a caso alla ricerca di un’ispirazione. Perché la vita e l’opera di Tolkien sono una vera e propria miniera di tesori per riflessioni su letteratura, arte, scrittura, sulle sue stesse opere e quelle dei suoi numerosi epigoni. In occasione di questa uscita riportiamo la prefazione del libro, affidata a Roberto Arduini, dal titolo La fantasia, tra scrittura e reale. Si tratta di uno dei più importanti studiosi di Tolkien, autore di oltre 30 pubblicazioni dedicate a diversi aspetti della Terra di Mezzo, oltre a essere socio benemerito e già Presidente della nostra Associazione.

redazione

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Cover Un Anno con TolkienDETTAGLI TECNICI

Titolo: Un Anno con Tolkien
Autori:
 Roberto Arduini e Cecilia Barella
Formato: Brossura con alette
Copertina: J.R.R. Tolkien (1925)
Pubblicato da: Eterea Edizioni
Data di pubblicazione: maggio 2023
Pagine: 488
Dimensioni: 15×21 cm
ISBN: 9788832069310
Prezzo di copertina: 24 €

 

 

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Gollum, dopo un mese il gioco va in pensione

Gollum videogiocoNon è uscito che da appena un mese e già finisce nella colonna della lavagna dedicata ai «brutti e cattivi». È la triste storia del videogioco dedicato a Gollum, The Lord of the Rings: Gollum che non solo è stato protagonista di un tonfo clamoroso nella storia dei videgiochi, ma ha causato la fine del suo sviluppo, la morte del progetto su un futuro sequel che non aveva ancora un nome, la chiusura del team interno di sviluppatori e il licenziamento di parte di esso. Da ora in poi, Daedalic Entertainment si dedicherà solo all’editoria. Insomma, un disastro epocale.

Il fallimento del videogioco

gollumAnnunciato in pompa magna, The Lord of the Rings: Gollum (Il Signore degli Anelli: Gollum), nel 2019 e inizialmente era previsto che arrivasse nel 2021. La presentazione originale di Daedalic per l’avventura autonoma di Gollum prometteva una storia «da una prospettiva mai vista prima, in qualsiasi mezzo di narrazione, pur rimanendo fedele ai leggendari libri di J.R.R. Tolkien». Gollum è stato ritardato più volte ed è uscito il 25 maggio 2023 solo per fare un tonfo di critica deludendo le aspettative in termini di design, gameplay e storia. Al momento della pubblicazione, Gollum è divenuto il gioco con il punteggio più basso dell’anno su entrambi i principali siti specializzati Metacritic e OpenCritic, con  The Guardian  che lo ha definito «un’avventura d’azione stealth derivata, poco interessante e fondamentalmente a buchi che non riesce a catturare nulla di interessante della narrativa di Tolkien». Secondo PCgames, «mentre solo  occasionalmente il gioco attinge direttamente da Tolkien, Daedalic Entertainment si è in gran parte accontentata di offrire un mix inferiore di idee e toni ripresi direttamente dagli adattamenti cinematografici di Peter Jackson. La storia e le origini di Gollum presentati qui sono troppo familiari, poiché lo sviluppatore non ha fatto il salto necessario per distinguere la sua versione di Gollum da ciò che abbiamo visto prima nei film». Nella recensione del gioco su Polygon, si legge che manca totalmente della personalità del personaggio letterario e che semplicemente «non è molto divertente da giocare». Che fiasco totale!
Annuncio DaedelicIl giorno dopo il suo rilascio, Daedalic si è dovuta scusare per aver offerto quella che ha definito una «esperienza deludente» con il gioco finale. La società ha affermato «[siamo] profondamente dispiaciuti» che il gioco non avesse soddisfatto le aspettative e si è impegnata a migliorarlo tramite aggiornamenti futuri. La storia si svolge tra gli eventi de Lo Hobbit e quelli de La Compagnia dell’Anello. Il giocatore controlla Gollum attraverso una serie di luoghi, come Cirith Ungol, Barad-dûr e Boscuro, mentre tenta di trovare Bilbo Baggins e riprendere l’Unico Anello ma al tempo stesso deve combattere gli Orchi ed evitare di essere catturato dagli sgherri di Sauron. Nella narrazione ci sono anche dei clamorosi errori di datazione, come ad esempio quando di dice che la cattura di Gollum a Mordor avvenga nel 3012 della Terza Era, mentre ne I Racconti Incompiuti è chiaramente scritto che avviene nel 3017.
ItsMagic seuel di GollumL’altro gioco de Il Signore degli Anelli di Daedalic, ora cancellato, non è mai stato annunciato formalmente o intitolato ufficialmente, ma è stato pubblicizzato come un’esperienza che avrebbe «trasportato il giocatore in un mondo lussureggiante pieno di creature mitiche e magia». Lo studio aveva anche chiesto e ottenuto fondi ministeriali dal governo tedesco (2,036 milioni di euro per l’esattezza) e stava lavorando al progetto già da qualche anno, con data di lancio fissata per il 31 agosto 2024. Come Gollum , il gioco prometteva di raccontare «una storia dal punto di vista di un personaggio che non è mai stata raccontata prima e permetterà ai giocatori di scoprire nuovi luoghi e di influenzare il corso degli eventi sfruttando la posizione e l’abilità del protagonista. Questo progetto mira ad attirare tutti i fan del mondo fantasy [di J.R.R. Tolkien] e delle avventure dinamiche». Il progetto di azione e avventura in 3D era stato chiamato in codice It’s Magic, secondo quanto depositato presso il Ministero federale tedesco per gli affari economici e l’azione per il clima.

L’annuncio di chiusura

GollumIn una dichiarazione a gameswirtschaft.de, l’editore ha descritto la decisione come un «difficile punto di svolta», ma anche «un nuovo inizio nella lunga storia di Daedalic Entertainment». Tutti i progetti interni, incluso lo sviluppo dell’altro titolo sul Signore degli Anelli iniziato nel 2022, verranno interrotti e la società si concentrerà su pubblicazioni, licenze, vendite e marketing. Sembra però che il contraccolpo del fallimento non abbia solo influenzato le fortune del sequel pianificato da Daedalic, ma il destino dello stesso studio di sviluppo interno: lo studio prevede di licenziare almeno 25 dei suoi 90 membri del team. «Apprezziamo ogni singolo membro del nostro team ed è importante per noi che la transizione avvenga nel modo più fluido possibile», ha affermato Daedalic in un comunicato. «Pertanto, sosterremo i nostri ex dipendenti nella ricerca di nuove opportunità all’interno della nostra rete». Secondo quanto riferito, le modifiche non avranno alcuna relazione con Surviving Deponia, il videogioco recentemente annunciato, anche se probabilmente è perché lo sviluppo è seguito da un team esterno, AtomicTorch. Non è chiaro come, o anche se, il team continuerà a migliorare il gioco di Gollum con ulteriori patch o DLC, o se il gioco arriverà ancora su Nintendo Switch come previsto inizialmente. «Il nostro team di sviluppo ha lavorato diligentemente per risolvere i bug e i problemi tecnici che molti di voi hanno riscontrato» ha dichiarato il team poco dopo il rilascio del gioco a maggio.

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Il Signore degli Anelli: Gollum, il nuovo teaser
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– Vai al sito della Daedalic Entertainment

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Magic, l’Unico Anello è già stato trovato!

Magic immagine 8Ci è voluta appena una decina di giorni perché sia stata trovata. Non solo, ma è anche già stata classificata. Si tratta naturalmente della carta collezionabile unica nel suo genere che ha scatenato una ricerca globale da parte dei collezionisti e una serie di offerte in denaro da parter di negozi da tutto il mondo. La carta, una rappresentazione dell’Unico Anello di J.R.R. di Tolkien realizzata dall’artista finlandese Veli Nyström. Ma andiamo con ordine.

L’annuncio del ritrovamento

Magic Unico AnelloLa caccia è finita! La carta serializzata 001/001 The One Ring de The Lord of the Rings: Tales of Middle-earth è stata finalmente trovata! Con questo tweet, Dave & Adam’s Card World ha dato il via alle danze sabato mattina. Il negozio di carte con sede a New York aveva fatto notizia all’inizio del mese quando aveva lanciato un premio di 1 milione di dollari. Circa un’ora dopo, Professional Sports Authenticator (PSA) ha confermato la certificazione per la carta. Chi l’ha trovata, l’ha infatti fatta valutare subito e l’ha assicurata, consapevole del suo valore folle. Peraltro, questa carta ha ottenuto un grado «MINT 9», che è stata certificata come solo un punto sotto le condizioni praticamente perfette, stando ai criteri stabiliti da PSA. «Siamo entusiasti di ascoltare la storia di un nuovo Portatore dell’Anello in possesso della carta Unico Anello serializzata 1:1!!!», ha twittato poi l’account ufficiale di Magic: The Gathering che ha celebrato la notizia citando Tolkien.

La carta The One Ring

Magic Unico AnelloEsistono migliaia di carte non serializzate The One Ring, ma è la prima volta che Wizards of the Coast (WotC) ha rilasciato il 20 giugno il set di carte collezionabili di Magic: The Gathering annunciando di aver stampato una carta unica di  che può essere trovata solo in una busta. I fan di Magic e Il Signore degli Anelli in questi dieci giorni hanno aperto centinaia di migliaia di  bustine della serie Collector Booster  nella speranza di vincere la carta con una taglia eccezionale di 2 milioni di euro. La domanda di buste da collezione e scatole è aumentata drammaticamente per Tales of Middle-earth, rispetto ai precedenti set MTG, grazie alla zelante ricerca della carta “one-of-one” serializzata. Questa versione dell’Unico Anello è descritta come una «carta laminata tradizionale carta olografica stampata nel Linguaggio Nero di Mordor» usando la forma delle lettere Tengwar. Sebbene il set crossover contenga molti altri trattamenti serializzati in quantità limitata, l’editore Wizards of the Coast ha promesso che The One Ring stampata nel Linguaggio Nero di Mordor con un’illustrazione completa in versione serializzata non verrà mai più ristampata.
Magic Unico AnelloProprio come l’Anello nell’universo immaginario di Tolkien faceva impazzire gli uomini, la carta ha causato una ricerca mondiale tra giocatori e collezionisti di Magic, con il proprietario di un negozio di carte con sede in Spagna che ha promesso 2 milioni di euro, circa 2,2 milioni di dollari, più un viaggio a Valencia in cambio per la carta unica nel suo genere prima ancora che fosse stata trovata. La persona che ha trovato la carta (le cui probabilità erano inferiori allo 0,00003% secondo il Wall Street Journal) non è stata identificata pubblicamente, ma sembra che sia delle parti di Whitby (in Ontario, Canada), come ha fatto sapere un negozio specializzato della zona. Magic: The Gathering è considerato il primo e il più famoso gioco di carte collezionabili e ha decine di milioni di giocatori. Mickey Mantle Circa venti miliardi di carte di Magic sono state stampate tra il 2008 e il 2016, periodo in cui il gioco ha goduto di un’impennata di popolarità. Sono 22.630 è il numero di carte di Magic che esistono con un proprio nome univoco a partire dal 2021. Prima della carta One Ring, la carta Magic più costosa era la rara Black Lotus, che è in vendita online tra 500.000 e 620.000 dollari. La carta è stata rilasciata nel primissimo set di Magic del 1993 e ne sono state stampate solo circa 1.000 copie. Una carta sportiva del 1952, quella dell’allora “rookie” di baseball Mickey Mantle è diventata la carta più costosa mai venduta lo scorso anno per 12,6 milioni di dollari. Si dice che solo una carta non sportiva abbia superato le offerte per One Ring, secondo un elenco del Guinness dei Primati: una delle uniche 41 carte Pokemon Illustrator Pikachu esistenti acquistata il 2 aprile 2021 per 5,275 milioni di dollari (4,477,146 euro) dallo youtuber Usa Logan Paul con una valutazione PSA Grade 10.

Un successo di marketing

Chris CocksPerché la carta The One Ring sia stata classificata come Mint 9 e non Gem Mint 10 – il più alto possibile – rimane una questione aperta. PSA non ha risposto immediatamente al commento e la foto nel tweet dell’azienda non mostra alcun danno evidente. Una teoria potrebbe essere che il trattamento della lamina abbia già causato l’arricciamento della carta (“pringle” nel gergo hobbistico) a causa dei cambiamenti di umidità o della qualità di stampa. Alcuni giocatori hanno affermato che si poteva già vedere l’inizio della piega nei video promozionali prodotti nelle settimane precedenti l’uscita del set. Questo tuttavia non nuocerà alla valutazione finale della carta che, essendo unica, potrebbe di gran lunga battere il record nel Guinness dei Primati senza problemi. Tabella vendite carte magicIndipendentemente dalla qualità e dalla quantità di soldi che l’anonimo proprietario si porterà a casa, la rimozione di The One Ring dal pool di possibilità di carte in circolazione farà forse aumentare il prezzo delle altre carte serializzate rimaste sul mercato (anche se una contrazione delle vendite delle buste da collezione c’è stata proprio come contraccolpo al ritrovamento di sabato – vedere la tabella accanto sulle vendite di oggi): le buste da collezione hanno raggiunto il picco di 500 dollari per 12 confezioni su Amazon. Lo stratagemma di marketing ha funzionato talmente bene per Wizards of the Coast, che presto sentiremo il presidente di Hasbro Chris Cocks congratularsi con Magic: the Gathering per aver superato ancora una volta le sue entrate trimestrali e cementato la sua eredità come il marchio da miliardi di dollari più redditizio del gigante dei giocattoli.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Magic, l’Unico Anello già vale 2,1 milioni di dollari
– Leggi l’articolo Signore degli Anelli, per Magic anteprima a marzo
– Leggi l’articolo Magic, un’espansione per il Signore degli Anelli
– Leggi l’articolo Lo Hobbit con le carte: «Che belle le bustine!»

LINK ESTERNI:
– Vai al sito ufficiale del Wizards of the Coast
– Il sito ufficiale del gioco Il Signore degli Anelli – The living card game
– Il sito ufficiale del gioco in edizione italiana (Giochi Uniti – Stratelibri)

 

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Magic, l’Unico Anello già vale 2,1 milioni di dollari

Nel profondo delle pareti di alluminio di una busta di Magic: the Gathering si trova un anello splendente con una scrittura elfica e una persona fortunata da oggi lo troverà. Se la persona che detiene l’Unico Anello «lo manterrà segreto, lo terrà al sicuro» è un’altra questione, ma già da subito bisogna sapere che ci sono in gioco oltre due milioni di dollari.

Un’operazione commerciale

Magic immagine 4Il decano dei giochi di carte collezionabili, creato da Richard Garfield e pubblicato nel 1993 dalla Wizards of the Coast, sta rilasciando questo mese un set basato sull’opera di J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli e c’è una carta di cui tutti parlano: un’unica, unica, una sola carta One Ring con la famosa scritta in lingua elfica. Se vuoi cogliere l’occasione, la carta sarà nelle Collector Booster. Magic è il più famoso gioco di carte collezionabili al mondo e ha oltre 35 milioni di giocatori, con oltre 20 miliardi di carte Magic che sono state prodotte nel periodo dal 2008 al 2016. Con la pubblicazione di questa carta unica e sola, si suppone che la sua diffusione diventi sempre più capillare. La serie The Lord of the Rings: Tales of Middle-Earth è uscita il 23 giugno e contiene altre carte che mettono in risalto il capolavoro dell’autore inglese. Gli appassionati di Magic sono già andati agli eventi di pre-rilascio e non hanno già acquistato una confezione del set per se stessi in pre-ordine. Magic ha il suo universo immaginario, sul quale sono stati scritti numerosi romanzi. Il fatto che l’attuale espansione faccia un viaggio nel romanzo più famoso del genere, Il Signore degli Anelli, è una mossa estremamente intelligente che attira anche persone al di fuori della base di fan di Magic The Gathering. Il vero colpo di scena, però, è l’Unico Anello: è un pezzo esclusivo, unico. Wizards of the Coast ha già pubblicato carte serializzate in passato, di cui esistono solo un centinaio di copie. Tuttavia, non c’è mai stata una sola copia di una carta. La mossa è la prima nel settore e ha suscitato un clamore senza precedenti. Un primo falso è già comparso. È facile che l’Unico Anello diventi la carta più famosa e costosa di Magic, detronizzando il famoso Black Lotus (del 1993, acquistata due anni fa per 615.000 dollari), e sia una sorta di tesoro per chi lo troverà. Nascosto in una busta da collezione casuale, questo è effettivamente un biglietto della lotteria mascherato da pezzo di gioco. Con così tanti soldi in palio per chiunque estragga quella carta unica, è molto più sicuro aspettare fino a quando si sia tornati a casa prima di aprire quei pacchetti.

La Guerra è iniziata

Magic Unico AnelloCome è possibile che un pezzo di cartone raggiunga prezzi così astronomici? Innanzitutto, le probabilità di trovare la carta in un pacchetto è inferiore allo 0,00003%. Inoltre, l’avvicinarsi della data di uscita ha fatto aumentare ulteriormente il prezzo dell’esclusiva carta “Precious” entrando nel club dei tesori a sette cifre, con le scatole di buste dell’edizione da collezione che sono giunte a quasi 450 dollari su Amazon a partire da giovedì scorso. L’interesse per l’espansione è “enorme”, afferma Rafael Boog. Gestisce il negozio Carab a Lucerna, specializzato in carte collezionabili. «È già il set più venduto che abbiamo mai avuto nel negozio», osserva Boog. I preordini sono andati alle stelle. «Se Wizards non stamperà mai più una carta una tantum, questa carta sarà inestimabile».
È per questo che a Valencia, un negozio di giochi Gremio de Dragones ha lanciato un premio di oltre 2 milioni di dollari per la carta, che sono aumentati di ulteriori 100000 dollari in questi ultimi giorni. Inoltre, se il proprietario della carta decide di venderla al Gremio de Dragones, il negozio lo inviterà gratuitamente in Spagna e pagherà l’alloggio. L’offerta del negozio di giochi spagnolo è disponibile solo per un periodo di tempo limitato e sottolinea che la carta deve essere in buone condizioni. «Questa sarà la carta più esclusiva per Magic», ha detto Francisco Rubio al Wall Street Journal. Vuole esporre la carta nel suo negozio. «Ci piacerebbe averla e stiamo facendo un grande sforzo per cercare di ottenerla», ha detto Rubio.
L’offerta ha più che raddoppiato l’ultima più grande taglia che era stata di “solo” un milione di dollari fatta dal negozio Dave and Adam’s Card World a New York, annunciata il 7 giugno scorso. Magic Unico Anello«Questa è una carta da un milione di dollari. Non mi sembra un’offerta così aggressiva», aveva detto a Fox News Digital Adam Martin, CEO e proprietario di Dave & Adam’s, appunto. In sostanza, stiamo assistendo a una guerra di offerte internazionali tra ricchi collezionisti. Dato che Magic ha stampato solo una singola copia di The One Ring, non è sorprendente. La carta quindi ha già fatto notizia per il suo prezzo in crescita prima ancora che arrivi sugli scaffali, e quel numero non farà che aumentare. Man mano che vengono aperte sempre più buste, diventa più probabile che la carta serializzata “One Ring” sia stata aperta da una persona fortunata. La scarsità di buste aumenterà probabilmente il prezzo richiesto fino a quando il proprietario non deciderà di vendere.
Tuttavia, non è solo la carta dell’Unico Anello che riceverà il trattamento Tolkien; altre famose carte di Magic stanno ricevendo un aumento per così dire “elfico”. La carta base di Magic “Sol Ring” sta già ricevendo un simile trattamento nell’espansione Il Signore degli Anelli con diverse varianti. Una carta “Sol Ring” è infatti una carta base di Magic del formato Commander, un format di partita multiplayer casuale tra quattro o più giocatori. La carta è un Artefatto che costa un mana, il carburante creato dalle carte Terra per lanciare incantesimi e può essere usata per generare due mana dopo che è stata giocata. Sono stati serializzati “soltanto” 300 “Sol Rings” per i Re degli Elfi sotto il cielo, insieme a 700 per i Nani e 900 “Sol Rings” del Potere per gli Uomini. Tutte queste carte sono appunto “serializzate”, cioè sono carte di Magic che avranno dei numeri stampati su di esse che le denotano come uniche, mentre l’Unico Anello avrà un bel segno “001/001”. Quindi, se non si ha una di queste carte non si può giocare determinate partite? No. Si potranno trovare migliaia delle loro versioni elfiche non serializzate nei pacchetti, così come copie non serializzate dell’Unico Anello. Le serializzate però saranno le prede più ambite dai collezionisti. e per questo c’è solo un “One Ring” serializzato: per dominarli tutti.

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– Leggi l’articolo Signore degli Anelli, per Magic anteprima a marzo
– Leggi l’articolo Magic, un’espansione per il Signore degli Anelli
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– Il sito ufficiale del gioco in edizione italiana (Giochi Uniti – Stratelibri)

 

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Embracer Group: Tolkien sarà uno dei più grandi franchise di giochi

Embracer GroupIn seguito alla notizia dell’avvio di un programma di ristrutturazione che includerà la chiusura di alcuni studi, la cancellazione di alcuni progetti non annunciati e il licenziamento di alcuni dipendenti, il nuovo CEO ad interim di Embracer Group, (ex CEO di Sabre Interactive per circa due decenni) ha parlato agli investitori della trasformazione della proprietà intellettuale de Il Signore degli Anelli in uno dei più grandi franchise di giochi grazie a un migliore utilizzo delle risorse del gruppo.

Ottimizzare il marchio

Embracer Group: Matthew Karch«Penso che a volte la crescita arrivi attraverso i tagli. Devi ri-orientare i tuoi sforzi e fare un’analisi migliore delle risorse che hai. A volte i team vengono inseriti nei prodotti perché il team è disponibile in quel momento. In una struttura non del tutto consolidata, non ci sono necessariamente le risorse per mettere la squadra migliore sul prodotto migliore… Con un po’ più di centralizzazione, e non sto ovviamente implicando che stiamo passando da un modello a un altro, ma incorporeremo elementi di consolidamento e centralizzazione in alcuni aspetti della nostra attività. Avremo un quadro migliore dei team che saranno disponibili e avremo dati migliori per supportare la selezione dei prodotti e per creare un prodotto che alla fine otterrà risultati migliori rispetto ad alcuni dei nostri prodotti precedenti.
Ho un alto grado di fiducia che l’intero processo si tradurrà facilmente in una migliore selezione dei prodotti che sono più redditizi e che ci offrono maggiori opportunità di crescita in futuro e che aiutano a sfruttare l’IP in possesso all’interno della nostra organizzazione. Possediamo Il Signore degli Anelli e sappiamo che dobbiamo sfruttarlo in modo molto significativo e trasformarlo in uno dei più grandi franchise di giochi al mondo. E questo è ovviamente qualcosa che faremo. Si tratta di un utilizzo delle risorse migliore rispetto ad altri progetti su cui hanno lavorato alcuni dei nostri team. Lavorando insieme, abbiamo queste opportunità e siamo davvero entusiasti di vedere che ciò viene messo in pratica in tempi relativamente brevi».

Molti videogiochi in sviluppo

Embracer group lotrIl gruppo Embracer ha acquisito la proprietà intellettuale del Signore degli Anelli per una cifra irrisoria quando ha acquistato la Middle-earth Enterprises nell’agosto 2022. Da allora, Amazon Games ha annunciato un nuovo accordo con Embracer per produrre un MMORPG basato sugli amati libri fantasy di Tolkien. Ci sono anche altri giochi del Signore degli Anelli in produzione, come il gioco di sopravvivenza In uscita 5 videogiochi sul Signore degli Anelli (in uscita questo autunno) e un progetto in lavorazione al Wētā Workshop (recentemente posticipato al 2024), ma sembra che possiamo aspettarci molto di più dai numerosi studi interni di Embracer Group in futuro.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Il Signore degli Anelli, i diritti vanno a Embracer
– Leggi l’articolo In uscita 5 videogiochi sul Signore degli Anelli
– Leggi l’articolo Zaentz mette in vendita i diritti del Signore degli Anelli
– Leggi l’articolo Videogioco su Gollum: ecco il primo trailer

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LINK ESTERNI:

– Vai al sito web della Embracer Group
– Vai al sito web della Middle-earth Enterprises

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Bompiani: il 10 maggio il 4° libro della History

Copertine nuove HistoryIl 10 maggio uscirà per la casa editrice Bompiani La Formazione della Terra di Mezzo, il quarto volume della History of Middle-earth. Si tratta di un nuovo inedito, mai pubblicato prima in italiano. Dopo Il Libro dei Racconti Perduti – volume 1 e volume 2 – e I Lai del Beleriand, la casa editrice milanese compirà un altro tassello nella traduzione completa di The History of Middle-earth. Gli argomenti contenuti nel nuovo volume sono molto interessanti: si potrà finalmente capire la lenta transizione che da I Racconti Perduti ha portato Il Silmarillion, con una serie di nuovi scritti nei quali si può leggere per la prima volta alcuni dei nomi e degli eventi che avranno in seguito forma più compiuta.

I contenuti del volume

La Formazione della Terra di MezzoCon il quarto volume della Storia della Terra di Mezzo si giunge a qualcosa che appare, sia nella forma che nel contenuto, molto più vicino al Silmarillion pubblicato. Nei primi due volumi erano presentate le prime bozze dei racconti di Tolkien che sarebbero (sebbene in un modo spesso molto trasformato) alla fine divenute le storie principali della Prima Era della Terra di Mezzo, tutte unite insieme da una presunta cornice narrativa che le legava alla storia del nostro mondo (un elemento che in realtà non ha mai lasciato i racconti, ma che è diventato molto meno evidente con il passare del tempo). Poi Tolkien nei Lai del Beleriand era passato alla scrittura di diversi importanti poemi epici narrativi che affrontavano alcuni dei racconti che si sarebbero rivelati i suoi preferiti (che in questa veste poetica venivano, se non completati, almeno abbastanza ben arricchiti), insieme a molti frammenti poetici di altri racconti che, come purtroppo è un caso comune con Tolkien, non sono mai andati molto lontano nella loro composizione. Ora in questo volume, La Formazione della Terra di Mezzo (The Shaping of Middle-earth in originale), si può vedere l’autore cambiare di nuovo, ripartire da capo e ancora una volta comporre diversi testi in prosa, sebbene in un formato completamente inedito.
A parte i frammenti in prosa che sono legati direttamente ai Racconti Perduti, il primo di questi testi è quello che Christopher Tolkien chiama The Sketch of the Mythology che è veramente un riassunto essenziale della storia della Prima Era progettato come accompagnamento al lungo poema Lay of the Children of Húrin del precedente volume. Tolkien apparentemente sperava che il poema fosse preso in considerazione per la pubblicazione e inviato insieme allo schizzo per riempire i dettagli necessari del contesto del poema e dare una spiegazione minima a un potenziale lettore editoriale dei molti eventi e persone del poema. I lettori del Silmarillion pubblicato possono già riconoscere qui qualcosa di familiare, anche se con molto meno talento letterario: una panoramica delle molte avventure, popoli ed eventi che si sono verificati in quella che sarebbe diventata la Prima Era della Terra di Mezzo.
La sezione successiva, chiamata The Quenta (Quenta Noldorinwa), sembra essere scaturita quasi direttamente dallo Sketch, sebbene rappresenti un testo molto più completo e letterario degli stessi eventi. Invece di fornire semplicemente fatti essenziali, Tolkien concede al suo lato poetico molta più libertà e lo arricchisce di dettagli fino al punto in cui il testo passa ad essere da un semplice riassunto a qualcosa di simile a un racconto. Alcuni elementi chiave che emergono nel tardo Silmarillion sembrano avere la loro origine proprio qui nel Quenta: Beren e Lúthien ottengono il loro lieto fine con l’elfa che abbraccia pienamente la strada della mortalità (per condividere poi la successiva sorte di Beren oltre i Circoli del mondo); Gondolin passa dall’essere un faro di speranza e un luogo di rifugio finale per gli Elfi in fuga dall’ira di Morgoth a una comunità isolazionista che sparge i semi della propria distruzione; ed Eärendil sembra finalmente essere all’altezza del suo destino e diventa un messaggero dei Valar per conto dei popoli assediati della Terra di Mezzo. È nel Quenta quindi che vediamo l’analogo più vicino nei primi scritti di Tolkien a ciò che divenne il Silmarillion pubblicato.
Retro Formazione HistorySegue una serie di mappe e testi di accompagnamento chiamati Ambarkanta (con  (una riproduzione della prima mappa del Beleriand) che tentano di delineare non solo gli elementi geografici della Terra di Mezzo, ma anche molti dei suoi elementi cosmologici. Si deve ammettere che alcune parti sono un po’ confuse, in particolare la sezione sui vari tipi di “mari” che sembrano circondare e comprendere Arda (il mondo creato da Tolkien nel suo insieme) e i loro vari ruoli nella cosmologia basati sulla loro composizione elementare. Tolkien ovviamente amava i dettagli sia geografici che cosmologici e poteva apparentemente perdersi all’infinito nelle loro implicazioni e nel loro sviluppo, qualcosa che era però un’arma a doppio taglio: gli permetteva di tornare a testi e idee precedenti e di perfezionarli fino a un punto in cui la realtà della sua sub-creazione è divenuta davvero impressionante (è un uomo che è stato in grado di creare un corpus completo di storie, miti e leggende equivalente alle credenze mitologiche di un intero popolo); ma ha anche distolto la sua attenzione dallo scrivere effettivamente le sue storie intrappolato com’era in infiniti dettagli e nella necessità di perfezionare costantemente ed elaborare completamente tutte le implicazioni di una data idea o concetto.
Infine ci sono le due serie di annali: gli Annali di Valinor e gli Annali del Beleriand, che forniscono ciascuno un altro riassunto dei principali eventi accaduti rispettivamente a Valinor e nei successivi regni elfici del Beleriand in formato anno per anno.

Il collegamento con la realtà

Cop Formazione HistoryUn altro aspetto intrigante di questo volume è l’inclusione di diverse traduzioni in anglosassone di alcuni di questi testi, un cenno al fatto che l’idea generale delle prime storie elfiche come fonte di una vera “mitologia inglese” trasmessa fino a noi da un marinaio anglosassone (Ælfwine) era ancora una parte importante della visione d’insieme di Tolkien sulla sua opera. Queste non sono storie che avvennero in “un altro mondo”, ma sono le storie più antiche e dimenticate del nostro mondo. Queste traduzioni mostrano anche che, lungi dall’essere un diversivo dalla sua vita professionale di filologo e studioso di anglosassone, gli scritti di Tolkien sulla Terra di Mezzo erano intimamente connessi ai suoi studi professionali e sembra probabile che entrambi gli aspetti della sua vita a si siano influenzati a vicenda. È indiscutibilmente vero che il suo amore per il linguaggio era la prima fonte dei suoi numerosi racconti e, almeno in un certo senso, la sua affermazione che questi ultimi esistessero “solo” per dare alle sue lingue inventate una ragione per esistere e alle persone per parlarle è non senza fondamento.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo I Lai del Beleriand, la presentazione a Lucca
– Leggi l’articolo La strenna di Bompiani: Mr. Bliss in cartonato
– Leggi l’articolo La History in libreria: il 22 l’incontro al Salone
– Leggi l’articolo L’AIST: sarà tradotta la History of Middle-earth
– Leggi l’articolo La History di Tolkien: Bompiani e la traduzione
– Leggi l’articolo Bompiani pubblicherà la History of Middle-earth?

LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Bompiani

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Heroes of Middle-Earth in uscita il 10 maggio 2023

Heroes Sam FrodoIl videogioco Lord of the Rings: Heroes of Middle-Earth ha una data di uscita ufficiale. Il gioco era stato svelato per la prima volta poco più di un anno fa, annunciata da Electronic Arts attraverso la pubblicazione di un trailer del gameplay. Il Signore degli Anelli: Eroi della Terra di Mezzo è un nuovo RPG mobile free-to-play ambientato nella Terra di Mezzo creata da J.R.R. Tolkien, ma con una storia inedita che ruota attorno al ritrovamento di un nuovo Anello che ha il potere di riscrivere la storia.

Gli eroi della Terra di Mezzo

Heroes of the Middle-earthRealizzato in collaborazione con Middle-earth Enterprises ed è «esclusivamente ispirato alla Terra di Mezzo come descritta nelle opere letterarie di J.R.R. Tolkien», secondo il chief brand and licensing officer Fredrica Drotos. Quindi il videogioco sarà apparentemente caratterizzato da una «narrazione coinvolgente, combattimento a turni, sistemi di raccolta profondi e un ampio roster di personaggi», tratti sia da Il Signore degli Anelli che da Lo Hobbit. Il titolo è realizzato Capital Games, che ha anche rilasciato e attualmente supporta Star Wars: Galaxy Of Heroes, un gioco di ruolo a turni con personaggi provenienti da tutto l’universo di Star Wars. Ora, il titolo sarà lanciato sui dispositivi mobile il 10 maggio 2023. Ci si può già registrare per il download quando sarà disponibile, sia su dispositivi iOS che Android nei relativi store. «Siamo incredibilmente entusiasti di collaborare con The Saul Zaentz Company e Middle-earth Enterprises sulla prossima generazione di giochi di ruolo mobile», aveva detto Malachi Boyle, vicepresidente del settore Mobile RPG per Electronic Arts. «Il team è pieno di fan de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit e ogni giorno mettono insieme la loro enorme passione e il loro talento per offrire un’esperienza autentica ai giocatori. Heroes 02La combinazione di grafica ad alta fedeltà, animazioni cinematografiche e arte stilizzata immerge i giocatori nella fantasia della Terra di Mezzo dove andranno testa a testa con i loro personaggi preferiti». «Siamo entusiasti di lavorare ancora una volta con EA, questa volta per portare ai suoi fan un gioco mobile ispirato esclusivamente alla Terra di Mezzo come descritto nelle opere letterarie di J.R.R. Tolkien», ha specificato Fredrica Drotos. «È un onore lavorare con il talentuoso team di Capital Games, la cui conoscenza e l’amore per la storia è palpabile in tutto il gioco».

Le dinamiche di gioco

Heroes 04A giudicare dal video, la formula de Il Signore degli Anelli: Eroi della Terra di Mezzo sembra quella tradizionale degli strategici mobile competitivo con “sistemi di raccolta” (leggasi elementi gatcha/lootbox) e un focus sul potenziamento delle proprie unità: il titolo si presenta come un gioco a turni in cui i giocatori potranno collezionare i personaggi di tutta la storia della Terra di Mezzo, inclusi quelli iconici della trilogia originale, come Legolas, Frodo e Sam. Ampio spazio anche per l’approfondimento sulle numerose modalità di gioco accessibili sin dall’apertura dei server, oltre ai focus sulle razze interpretabili, sulle fazioni da affrontare e sulle storie dei singoli eroi. La fase di pre-registrazione a Lord of the Rings Heroes of Middle-Earth si è aperta il 7 aprile, tramite il sito EA Mobile. (qui per GooglePlay). Il lancio ufficiale del GDR strategico di EA per sistemi iOS e Android, come scritto, è previsto per il 10 maggio 2023. Ma si saprà tutto in maniera più approfondita solo fra qualche settimana.

 

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– Leggi l’articolo In uscita 5 videogiochi sul Signore degli Anelli
– Leggi l’articolo Videogioco su Gollum: ecco il primo trailer
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Signore degli Anelli, per Magic anteprima a marzo

Magic immagine 7Dell’incontro tra l’universo inventato dal J.R.R. Tolkien e il gioco di carte collezionabili più famoso al mondo  avevamo già parlato qui, ma ora abbiamo finalmente delle notizie più precise! L’espansione uscirà ufficialmente il 23 giugno ma tra qualche settimana, il 14 marzo, avremo una piccolissima anteprima di ciò che ci aspetterà ne Il Signore degli Anelli: Racconti della Terra di Mezzo, espansione di Magic: The Gathering facente parte del progetto “Universes Beyond”, ovvero la trasposizione sulle carte dei franchise più famosi, spaziando dal cinema ai videogiochi.
Magic immagine 3A differenza di quanto già fatto con Street Fighter, The Walking Dead, Stranger Things o Warhammer 40k, l’espansione a tema tolkieniano non solo sarà legale, cioè utilizzabile, in Modern, il formato attualmente di punta per Wizard of the Coast, ma avrà un trattamento riservato ai normali set di Magic, avendo non solo le proprie bustine, ma anche mazzi Commander dedicati!
Sarà dunque possibile accedere al prodotto attraverso l’acquisto delle classiche bustine da draft, pensate per i formati Limited e contenenti il classico numero di 15 carte divise in 11 di rarità comune di cui una terra base, Magic immagine 43 non comuni e una rara o mitica, o delle bustine Set Booster, pensate maggiormente per quei giocatori in cerca di una maggior quantità di carte rare e non adatte al formato Limited, per finire con le Collector Booster, dove poter trovare non solo maggiori quantità di carte rare o mitiche, ma soprattutto carte variant, ovvero con immagini diverse e trattamenti sui bordi specifici per ogni espansione, assai ricercate dai collezionisti e di cui non vediamo l’ora di scoprire come verranno realizzate per immortalare al massimo livello e splendore su “figurine” i personaggi del Professore.
Magic immagine 5Le sorprese non finiscono qui, perché come ogni espansione di Magic che si rispetti sarà possibile accedervi attraverso gli eventi Prerelease in negozio, dove ci verranno fornite 6 buste draft con le quali costruire un mazzo da minimo 40 carte con cui affrontare gli altri partecipanti, scoprendo assieme per la prima volta l’espansione, o attraverso l’acquisto di Bundle (una scatoletta porta-carte contenente 8 Set Booster, un dado grande a 20 facce con il simbolo dell’espansione e delle terre base) o Bundle Gift IMMAGINE 8 (una scatola da 8 Set Booster e una Collector, un dado ancora più grande a 20 facce con il simbolo dell’espansione, 4 carte promo e delle terre base foil, ovvero brillanti).
Magic immagine 6Come detto poco sopra, la Terra di Mezzo avrà anche i suoi mazzi Commander, sul cui numero aleggia ancora un alone di mistero, caratterizzati dal numero di 100 (!!!) carte, ognuno con la propria creatura leggendaria a fare da Comandante (sul formato vi consigliamo di consultare direttamente il sito ufficiale). Dulcis in fundo, Racconti dalla Terra di Mezzo avrà anche il proprio set Jumpstart, con cui costruire un mazzo tematico per veloci duelli solo mescolando assieme due bustine, e un Kit Iniziale, ovvero due mazzi tematici da 60 carte per accompagnare i novizi alla scoperta del gioco e delle sue regole.
Magic immagine 8Proprio da tutti questi pacchetti possiamo avere un’anteprima delle illustrazioni, alcune a opera dell’apprezzatissima dai fan di Magic Magali Villenueve non nuova a lavori in ambito tolkieniano, in cui troviamo raffigurati tra gli altri Gandalf in sella a Gwahir, Frodo tentato dall’Anello Unico e… ovviamente un Balrog! E chi sarà mai quella figura al centro del cofanetto da Prerelease? Il 14 marzo, dunque, avremo un piccolo assaggio, con il debutto e l’inizio delle anteprime fissati per il 30 maggio. Il rilascio ufficiale avverrà il 23 giugno, ma sappiamo già che ci sarà un’uscita “festiva” per il 3 novembre 2023, di cui ancora non si sa nulla. Non ci resta che “sbustare” e immergerci in questa nuova forma del mondo di Tolkien!

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Magic, un’espansione per il Signore degli Anelli
– Leggi l’articolo Lo Hobbit con le carte: «Che belle le bustine!»

LINK ESTERNI:
– Vai al sito ufficiale del Wizards of the Coast
– Il sito ufficiale del gioco Il Signore degli Anelli – The living card game
– Il sito ufficiale del gioco in edizione italiana (Giochi Uniti – Stratelibri)

 

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In uscita 5 videogiochi sul Signore degli Anelli

Embracer GroupEmbracer Group, il conglomerato svedese che ha acquistato i diritti di adattamento del Il Signore degli Anelli l’anno scorso, afferma che ci sono non meno di cinque giochi basati sulle opere di Tolkien in produzione che usciranno nei prossimi due anni. I giochi sono tutti realizzati da partner esterni, ma Embracer, dopo aver completato l’acquisizione del titolare dei diritti Middle-earth Enterprises, riceverà royalties su tutti loro. Il periodo di tempo per le versioni è un po’ poco chiaro. Secondo L’ultimo rapporto finanziario di Embracer, la compagnia ne aspetta l’uscita nell’anno finanziario 2023/24 (quindi entro la fine di marzo 2024), ma secondo un’altra presentazione delle stesse cifre, i cinque titoli usciranno «durante i prossimi 24 mesi». Ad ogni modo, si tratta di molta azione di gioco della Terra di Mezzo in un lasso di tempo relativamente breve.

Quali sono questi cinque giochi?

Videogiochi GollumIn realtà, di molti di essi si sapeva da tempo. Uno di questi è sicuramente Il Signore degli Anelli: Gollum, un’avventura d’azione stealth di Deadalic Entertainment, di cui l’uscita in un primo momento era prevista per settembre 2022 e poi più volte posticipata e ora riprogrammata per la prossima primavera o estate 2023. I giocatori si uniranno a Gollum nel suo viaggio alla scoperta di sé e alla redenzione nella Terra di Mezzo. Il trailer del gioco ha causato disillusione tra molti appassionati della serie fantasy a causa della grafica completamente obsoleta. Videogiochi: Heroes of Middle-earthUn altro è probabilmente il “gioco di ruolo da collezione” per dispositivi mobili, Il Signore degli Anelli: Heroes of Middle-earth, sviluppato da EA Capital Games (di Star Wars: Galaxy of Heroes) e che sarà prossimamente pubblicato da Electronic Arts. Il titolo si presenta come un gioco a turni in cui i giocatori potranno collezionare i personaggi di tutta la storia della Terra di Mezzo, inclusi quelli iconici della trilogia originale, come Legolas, Frodo e Sam. Al momento non ci sono dettagli sul periodo d’uscita, ma sarà reso disponibile su Android e iOS. Videogiochi Return to MoriaIl terzo è The Lord of the Rings: Return to Moria, un gioco di sopravvivenza cooperativo ambientato nel mondo dei Nani e delle loro oscure miniere. I giocatori assumono il ruolo di Nani che ricolonizzano una versione generata proceduralmente della loro antica casa sotto le Montagne Brumose, con il supporto cooperativo per un massimo di otto nani. Questo gioco dovrebbe essere ambientato nella Quarta Era. Il titolo dello sviluppatore Free Range Games dovrebbe apparire esclusivamente su Epic Games Store nel 2023. Private DivisionUn quarto potrebbe essere un gioco al momento senza titolo [edit: Tales of the Shire, annunciato in seguito il 22 settembre 2023] realizzato da Weta Workshop, lo studio di effetti digitali neozelandese che ha lavorato ai film Il Signore degli Anelli di Peter Jackson, così come ai film Avatar di James Cameron. Weta ha stretto una partnership con la divisione editoriale di Take-Two, Private Division, editore di GTA 6 e GTA Online. Sebbene sembri si sia all’inizio dello sviluppo, Private Division ha annunciato che il videogioco uscirà nell’“anno fiscale 2024” di Take-Two, inserendolo così nella stessa finestra descritta da Embracer. E il quinto? Non se ne sa nulla. Molto probabilmente è un titolo non annunciato.
Non è noto se tutti questi giochi verranno rilasciati quando Embracer afferma che lo faranno: la società è probabilmente il più ottimista possibile con le date di rilascio in quanto attira il favore degli investitori. Embracer menziona anche «un film in produzione da un partner esterno», che è probabilmente la produzione dell’anime, Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim da parte di Warner Bros.

 

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– Leggi l’articolo Videogioco su Gollum: ecco il primo trailer
– Leggi l’articolo Videogioco su Gollum: ecco il primo trailer
– Leggi l’articolo The War of the Rohirrim ha una data: il 12/4/2024
– Leggi l’articolo The War of The Rohirrim: Tolkien ritorna animato
– Leggi l’articolo Zaentz mette in vendita i diritti del Signore degli Anelli

Tolkien Studies, diffuso l’indice del n. 19

Studiosi: Verlyn FliegerLa prestigiosa rivista Tolkien Studies ha annunciato l’indice del prossimo numero, il diciannovesimo della serie. L’annuncio è giunto, come di consueto, sul blog di David Bratman, che insieme a Michael D.C. Drout e Verlyn Flieger, dirige la rivista accademica che da anni guida gli studi relativi alle opere di J.R.R. Tolkien. Come sempre da qualche anno, la pubblicazione della rivista Tolkien Studies: A Scholarly Annual Review, edita dalla West Virginia University Press avviene in duplice formato: cartaceo con copertina flessibile e sul sito Project MUSE.

L’annuncio di Bratman

David BratmanEcco l’annuncio per esteso. «A nome mio e dei miei co-editori, Michael D.C. Drout e Verlyn Flieger, ecco i contenuti attesi del volume 19 della rivista Tolkien Studies: An Annual Scholarly Review. Tutti i lavori sono ora nelle mani del nostro editore, West Virginia University Press, e il volume dovrebbe essere pubblicato in copertina morbida e su Project MUSE entro la fine dell’anno. Questo è il volume del 2022, la cui uscita è stata posticipata a causa della preparazione del Supplemento [con la Cronologia di ISdA] pubblicato un paio di mesi fa. Ma abbiamo sempre pensato a un numero completo del 2022 e il lavoro sui contenuti per il n. 20 per il 2023 è già in corso. – David Bratman, coeditore». Da notare che all’interno, ci sarà una recensione anche al volume Tolkien and the Classics, traduzione e selezione del progetto AIST Tolkien e i Classici, pubblicato in due volumi (entrambi al prezzo di 17 euro, Eterea edizioni).

Indice dei Tolkien Studies 19 (2022)

  • Verlyn Flieger, “In Memoriam: Priscilla Tolkien, 1929-2022”

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  • Nathan Kowalsky, “The Hobbit and the Hermeneutics of the Barnyard”
  • Perry Neil Harrison, “Tolkien, the Medieval Robin Hood, and the Matter of the Greenwood”
  • J.M. Silk, “A Faërie Ring: Poetry and the Metaphor of Music as Devices of Enchantment in Tolkien’s Fiction”
  • Vincent E. Rone, “The Musical Continuity between Howard Shore and J.R.R. Tolkien”
  • Paul Acker, “A Rabble of Uninvited Dwarves”
  • Riley McGuire, “The Place of Allegory in Tolkien’s Understanding of the Old English Exodus
  • Christopher Crane, “Early Drafts and Carbon Copies: Composing and Editing Smith of Wootton Major
  • Ewan Cameron, “Tolkien, Thompson, English Modernity, and the Left”
  • John Rosegrant, “When the Search for Enchantment is Bent: ‘The Scouring of the Shire'”

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Book Reviews

  • The Nature of Middle-earth, by J.R.R. Tolkien, edited by Carl F. Hostetter, reviewed by John Garth
  • Tolkien and the Classical World, edited by Hamish Williams, and Tolkien and the Classics, edited by Roberto Arduini, Giampaolo Canzonieri, and Claudio A. Testi, reviewed by Victor Parker
  • Musical Scores and the Eternal Present: Theology, Time, and Tolkien, by Chiara Bertoglio, reviewed by Eileen Marie Moore
  • A Sense of Tales Untold: Exploring the Edges of Tolkien’s Literary Canvas, by Peter Grybauskas, reviewed by Maria K. Alberto
  • Middle-earth, or There and Back Again, edited by Łukasz Neubauer, reviewed by Merlin DeTardo
  • Book Notes: J.R.R. Tolkien: The Art of the Manuscript, by William M. Fliss and Sarah C. Schaefer, and The Great Tales Never End: Essays in Memory of Christopher Tolkien, edited by Richard Ovenden and Catherine McIlwaine, notes by David Bratman

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  • David Bratman, Kate Neville, Jennifer Rogers, Jonathan Evans, Robin Anne Reid, John Wm. Houghton, and John Magoun, “The Year’s Work in Tolkien Studies 2019”
  • David Bratman, “Bibliography (in English) for 2020”

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tolkien Studies: nel 2022 la Cronologia di ISdA
– Leggi l’articolo Tolkien Studies, rivelati i contenuti del num. 17
– Leggi l’articolo Pubblicato il libro Tolkien Studies, rivelati i contenuti del num. 15
– Leggi l’articolo Pubblicato il libro Tolkien e i Classici II
– Leggi l’articolo Due recensioni “italiane” nei Tolkien Studies
– Leggi l’articolo Tolkien Studies, rivelati i contenuti del num. 14
– Leggi l’articolo Tolkien Studies, rivelati i contenuti del num. 12
– Leggi l’articolo Una foto inedita per i Tolkien Studies n. 11
– Leggi l’articolo Tolkien Studies: ecco il numero undici (2014)
– Leggi l’articolo Ecco i Tolkien Studies 10: c’è un saggio italiano
– Leggi l’articolo Pubblicati i Tolkien Studies, vol. 8

LINK ESTERNI
– Vai al sito web della rivista dei Tolkien Studies

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Da Bompiani l’economica in volume unico

Stand Bompiani al Salone del LibroCon un po’ di ritardo rispetto alla data prevista del 3 gennaio – anniversario tolkieniano per antonomasia – e anche un po’ in sordina, ecco che finalmente la casa editrice Bompiani fa uscire l’edizione economica in volume unico del Signore degli Anelli. Con questo ultimo tassello si conclude quindi idealmente la diatriba scatenata con la nuova traduzione di Ottavio Fatica, la conseguente querela della traduttrice della vecchia edizione, Vittoria Alliata di Villafranca, la sua rottura con Bompiani e l’imposizione del ritiro di tutte le copie del Signore degli Anelli dalle librerie di tutta Italia. Ecco, ora tutto è tornato normale, con il capolavoro di J.R.R. Tolkien ora disponibile in tutte le edizioni: cartonato, in brossura economica e in tre volumi.

La quarta di copertina

Il Signore degli Anelli volume unico economicaEcco la descrizione dell’editore: «In un unico volume La compagnia dell’anello, Le due torri, Il ritorno del re. Il Signore degli Anelli è un romanzo d’eccezione, al di fuori del tempo: chiarissimo ed enigmatico, semplice e sublime. Dona alla felicità del lettore ciò che la narrativa del nostro secolo sembrava incapace di offrire: avventure in luoghi remoti e terribili, episodi d’inesauribile allegria, segreti paurosi che si svelano a poco a poco, draghi crudeli e alberi che camminano, città d’argento e di diamante poco lontane da necropoli tenebrose in cui dimorano esseri che spaventano solo al nominarli, urti giganteschi di eserciti luminosi e oscuri. E tutto questo in un mondo immaginario ma ricostruito con cura meticolosa, e in effetti assolutamente verosimile, perché dietro i suoi simboli si nasconde una realtà che dura oltre e malgrado la storia: la lotta, senza tregua, fra il bene e il male. Leggenda e fiaba, tragedia e poema cavalleresco, il romanzo di Tolkien è in realtà un’allegoria della condizione umana che ripropone in chiave moderna i miti antichi».

 

SCHEDA TECNICA

Avventura a Monte Fato il nuovo gioco da tavolo

Giochi da tavoloQuest’anno ci sarà solo l’imbarazzo della scelta nello scegliere il viaggio preferito nella Terra di Mezzo, tra nuovissimi giochi di ruolo, videogiochi e giochi da tavolo. Ad aprire le danze è la casa editrice tedesca Kosmos (e la sua controparte Usa Thames & Kosmos) che ha annunciato The Lord of the Rings: Adventure to Mount Doom, un nuovo gioco da tavolo cooperativo “roll-and-move” (letteralmente “tira il dado e sposta la pedina”), in uscita già da febbraio 2023.

Verso Monte Fato

Adventure To Mount Doom KOSMOSIn The Lord of the Rings: Adventure to Mount Doom i giocatori hanno la possibilità di seguire il viaggio di Frodo per distruggere l’Unico Anello verso Monte Fato. Il protagonista è accompagnato dalla sua compagnia, che ha il compito di proteggerlo dai pericoli che dovrà affrontare lungo la strada. I giocatori devono controllare insieme le fortune di questa compagnia spostando le singole figure sul tabellone di gioco in un viaggio collettivo attraverso molti luoghi famosi del Signore degli Anelli. È importante stare attenti ai Nazgûl e allo stesso tempo assicurarsi che Frodo non perda la fiducia in sé stesso e si blocchi per la disperazione. Quando Frodo raggiunge Monte Fato, i giocatori hanno vinto tutti insieme.
Come nella maggior parte dei giochi cooperativi, infatti, i giocatori devono coordinare le loro mosse e azioni tra loro per garantire il risultato desiderato. Il movimento dei personaggi dipende da uno speciale meccanismo di dadi. I dadi colorati determinano quale figura dovrà essere spostata. Il valore sui dadi determina il numero di spazi che una miniatura può percorrere. Scegliendo i dadi prima e dopo il tiro, i giocatori si trovano così di fronte a decisioni apparentemente semplici, ma comunque significative per l’esito del gioco. Ma che dire delle minacce a The Fellowship? Bene, anche i dadi neri – che devono sempre essere lanciati – innescano minacce o  incontri con amici o nemici come il temuto Nazgul, portando anche incontri faccia a faccia. Ulteriori “carte incontro” si basano quindi sulle minacce che si trovano davanti fino al completamento della ricerca. Affinché giocatori abbiano successo, sono assolutamente fondamentali la collaborazione e la strategia.

In autunno le novità

Michael RieneckIl game designer Michael Rieneck è responsabile della creazione del nuovo gioco da tavolo. Il gioco è descritto come «un gioco per famiglie facilmente accessibile». Il contenuto del gioco è composto da un tabellone di gioco, otto dadi e 80 carte, più un tabellone dei dadi e due tessere display. Secondo l’editore, il gioco è da uno a quattro giocatori, dai 10 anni in su, e ha una durata di circa 50 minuti. I costi sono moderati: intorno ai 35 euro. Il gioco da tavolo può già essere preordinato a partire da febbraio: secondo i rivenditori online, il titolo uscirà il 22 settembre 2022. Il nuovo gioco da tavolo del Signore degli Anelli è una delle numerose novità della casa editrice Kosmos per l’autunno. Il gioco da tavolo apparirà accanto ad altri titoli della serie puzzle Exit, The Crew – Return to the 9th Planet, un nuovo titolo per Cartaventura e la popolare serie Andor. Thames & Kosmos nel 2022 ha presentato già un gioco da tavolo basato sulla Terra di Mezzo Exit: LotR – Shadows Over Middle Earth, un gioco da tavolo di “escape room”.

Adventure To Mount Doom KOSMOSDATI TECNICI:
Gioco per famiglie per 1-4 persone
Età: da 10 anni
Tempo di gioco: 50 minuti
Numero di giocatori: 1-4
Dimensioni: 295x295x60mm (LxPxA)
Prezzo: 34,90 euro (49,99 dollari)
Uscita: pre-ordine da febbraio

 

 

 

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A marzo 2023 uscirà un nuovo libro di Tolkien

Battle of MaldonÈ stato annunciato un nuovo libro in uscita di J.R.R. Tolkien. E ancora una volta l’Italia ha aperto la strada. Il volume vedrà insieme per la prima volta The Battle of Maldon seguito da The Homecoming of Beorhtnoth. Il volume sarà pubblicato da HarperCollins il 30 marzo 2023.
A curarlo è Peter Grybauskas, accademico alla Maryland University, allievo di Verlyn Flieger, tra i più attivi e noti studiosi tolkieniani e amico dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, con cui ha realizzato diversi progetti editoriali, tra cui la partecipazione a C’era una volta lo Hobbit (Marietti, 2012) e a molte conferenze in Italia e negli Stati Uniti. Il Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm - edizione 2019Nel nostro Paese questa scelta non è una novità perché già dal 2010 Bompiani editò il testo di Tolkien Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm (Bompiani) a cura di Wu Ming 4, con la traduzione italiana del poema breve La Battaglia di Maldon e un articolo monografico di Tom Shippey, massimo esperto tolkieniano vivente. Il volume è stato ristampato nel gennaio 2019 con una nuova traduzione del testo di Tolkien firmata da Giampaolo Canzonieri. È normale che un progetto del genere sia nato prima in un Paese non di lingua inglese, in cui capire il contesto storico e culturale è fondamentale per comprendere un’opera complessa come Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm, perché queste opere non sono studiate a scuola o all’università.

La pubblicazione in inglese

Peter GrybauskasLa nuova edizione in inglese, che al momento uscirà solo nei Paesi anglosassoni ha comunque molte cose da notare. Secondo le informazioni pre-pubblicazione, il libro in realtà includerà delle grandi novità. Per la prima volta in assoluto è presentata la traduzione in prosa di J.R.R. Tolkien de La Battaglia di Maldon insieme al trattamento definitivo de Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm e i saggi che l’accompagnano; è inclusa anche e mai pubblicata prima la lezione di Tolkien dal titolo The Tradition of Versification in Old English, un saggio di ampio respiro sulla natura della tradizione poetica. Impreziosito da note e commenti di Grybauskas, il volume rappresenta un’edizione critica di queste opere in cui il curatore sostiene in modo convincente che, ad eccezione di Beowulf, La battaglia di Maldon potrebbe essere stato «il poema in inglese antico che ha maggiormente influenzato la narrativa di Tolkien» e in particolare all’interno delle pagine del Signore degli Anelli.
Battle of MaldonLa conferenza di Tolkien su “La tradizione della versificazione in inglese antico” è una risorsa preziosa per coloro che non possono andare a Oxford a leggere gli scritti di Tolkien alla Bodleian Library. La traduzione di Tolkien de “La battaglia di Maldon” fu fatta in prosa, molto probabilmente come appunti per le sue lezioni sul poema. Quello che dice – o non dice – sulla sua interpretazione della parola “ofermod”, che è centrale nel suo breve saggio che accompagna “The Homecoming”, dovrebbe interessare gli studiosi di Tolkien. Secondo Anna Smol – nel saggio dei Quaderni di Arda #3 – “The Homecoming” sia il migliore dei versi allitterativi di Tolkien. Come scritto, “The Homecoming” è già disponibile in stampa in varie edizioni, ma questa pubblicazione contribuirà sicuramente a dare a questo poema in versi una più meritata visibilità.

Due diverse edizioni

Battle of MaldonIl libro sarà pubblicato il 30 marzo 2023 e sarà disponibili in versione standard con copertina rigida (20 dollari, 21,33 euro circa) e in versione deluxe, in uscita il 27 aprile (prezzo sconosciuto). Quest’ultima edizione con cofanetto includerà un frontespizio a colori che riproduce una pagina del manoscritto originale di Tolkien de “The Homecoming” ed è stampata su carta priva di acidi con un segnalibro interno. Il volume è rilegato in quarti con un’illustrazione unica di Bill Sanderson laminata in oro su tavole grigie ed è contenuto in un cofanetto su misura. Include anche una registrazione rimasterizzata digitalmente di The Homecoming of Beorhtnoth letta da Tolkien e Christopher Tolkien, che è disponibile su CD per la prima volta. La registrazione, non è inedita, ma difficile da trovare, essendo stata rilasciata solo per la Centenary Conference del 1992. La parte saggistica del testo è letta da Christopher mentre quella in versi è letta dal padre.

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– Vai al sito dell’Università del Maryland
– Vai alla pagina di Peter Grybauskas
– Vai alla pagina del  dipartimento di Inglese con il corso avanzato

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Lotro, un trailer per Before the Shadow

Lotro - The Lord of the Rings onlineThe Lord of The Rings Online è stato rilasciato molti anni fa e ha costantemente ricevuto l’attenzione dei suoi sviluppatori. È un MMORPG che consente ai giocatori di viaggiare attraverso la leggendaria Terra di Mezzo. In tutti questi anni The Lord of the Rings Online ha attratto – e mantenuto – una comunità creativa ed entusiasta sin dal lancio nel 2007: ancora oggi ha oltre 2 milioni di giocatori totali.

Una storia lunga

lotroQuindici anni sono tanti nel mondo dei videogiochi e sono pochissimi quelli che hanno questa vitalità. Nell’ultimo decennio e mezzo, il gioco LOTRO è passato da un modello di abbonamento a free-to-play, ha cambiato sviluppatori e ha aggiunto contenuti di diversi giochi. LOTRO, infatti, è stato originariamente sviluppato da Turbine e rilasciato nel 2007 con un modello basato su abbonamento, ma è passato al free-to-play nel 2010. Lo sviluppo è giunto poi a Standing Stone Games (composto da molti ex sviluppatori Turbine) nel 2016, quando lo studio ha iniziato a collaborare anche con Daybreak Games (precedentemente Sony Online Entertainment) come partner editoriale. Nel 2020, Enad Global 7 (EG7) ha acquisito Lord of the Rings Online e Daybreak per 300 milioni di dollari (così come altri MMO come Dungeons & Dragons Online ed EverQuest). Anche se il gioco è divenuto gratuito molte lune fa, solo da poco tutte le missioni, le istanze e le espansioni tra il lancio originale e ora sono ormai gratuite per tutti. Pertanto, i giocatori possono cercare, esplorare e crearsi la propria strada nella Terra di Mezzo gratuitamente fino al livello 95. Il gioco ha raggiunto il picco di oltre 3.700 giocatori simultanei il 21 aprile 2022, secondo SteamDB. Questo è appena al di sotto del record di giocatori simultanei di tutti i tempi di LOTRO di 3.965 che è stato stabilito più di 10 anni fa nel 2012, quando il gioco venne lanciato su Steam. Se nessuno di questi conteggi sembra alto per un MMO, bisogna ricordare che Steam non è l’unico modo in cui i giocatori possono accedere a Lord of the Rings Online: c’è anche un proprio client e launcher (e pure un server dedicato al gioco originario), che la versione Steam esegue comunque. Tuttavia, questo è un buon indicatore del fatto che i giocatori stanno tornando a Lord of the Rings Online. L’aumento di popolarità è presumibilmente dovuto al 15° anniversario, festeggiato anche online (tramite PCGamesN), in parte grazie all’interesse derivante da Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, la serie tv di Amazon Prime.

Espansioni fedeli a Tolkien

lotroIn generale, i giocatori di LOTRO amano e rispettano la tradizione, le ambientazioni e i personaggi resi famosi da Tolkien. È uno dei motivi per cui la comunità di LOTRO è meno litigiosa di quella di altri MMO. Lo sviluppatore originale Turbine – e ora Standing Stone Games – ha costruito LOTRO in gran parte su contenuti concessi in licenza, integrati dalle loro aggiunte fantasiose. Il loro obiettivo è ovviamente quello di far sentire i giocatori come se stessero vivendo una vita all’interno dei libri. I giocatori incontrano regolarmente ed eseguono missioni per personaggi famosi. Le narrazioni più ampie del gioco si svolgono accanto e all’interno di quelle dei romanzi. Before the Shadow è l’ultima di una lunghissima serie di espansioni, molte delle quali sono ora incluse nel gioco base per i nuovi giocatori. Introduce due nuove e vaste regioni, Swanfleet e Cardalon, entrambe presenti nei libri. Swanfleet (The Swanfleet nei romanzi) è una regione dell’Eriador, e Cardalon un tempo era conosciuta come l’antico Regno dei Dunedain. I super fan potrebbero riconoscerlo come il percorso che Boromir ha preso per arrivare a Rivendell. Before the Shadow, fungerà da sorta di prequel, con due nuove zone di livellamento per i giocatori di livello 1-32 e una storia che si svolge prima degli eventi della Compagnia dell’Anello. Le espansioni, tra cui Before the Shadows, hanno continuato a evolvere l’aspetto del gioco mantenendo la visione originale. Tuttavia, non c’è modo di aggirare il fatto che LOTRO ha quindici anni e potrebbe aver bisogno di qualche miglioramento visivo. Gli sviluppatori di Standing Stone hanno lasciato intendere che forse ci sarà una rinfrescata anche alla grafica del gioco. lotroSe i modelli dei personaggi mancano di dettagli, compensano però con il semplice piacere di essere un partecipante al mondo de Il Signore degli Anelli. Le classi dei personaggi del gioco sono archetipi iconici della high fantasy e sono anche solidamente ispirate a personaggi specifici dei romanzi. LOTRO ha sempre consentito la creatività dei giocatori. La classe del menestrello musicale, ad esempio, ha ispirato un gran numero di giocatori a riunirsi per concerti in-game, anniversari speciali e persino produzioni teatrali. Per alcuni giocatori, inseguire la quest di turno e salire di livello velocemente è meno importante che vivere semplicemente una vita alternativa nel mondo stimolante di Tolkien. A quindici anni dalla sua prima apparizione, quindi, Lord of the Rings Online è ancora un gioco fiorente, in crescita e gratificante. Before the Shadow sembra essere un’espansione significativa al punto che gli stessi sviluppatori hanno creato un trailer per lanciarla. Nel 2020, Standing Stone Games ha annunciato che stava lavorando per portare Lord of the Rings Online su console insieme a vari aggiornamenti grafici.

 

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– Vai al sito di Lord of the Rings online
– Vai al sito della Standing Stone Games

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La strenna di Bompiani: Mr. Bliss in cartonato

BompianiSi avvicina il Natale e Bompiani, la casa editrice delle opere di J.R.R. Tolkien, prepara le sue strenne natalizie. Insieme alla riproposizione del Signore degli Anelli in tre volumi con nuove copertine con fascetta dedicata alla serie tv, usciranno una serie di novità e riproposizioni: I Lai del Beleriand, terzo volume della Storia della Terra di Mezzo (History of Middle-Earth) con traduzione di Luca Manini; L’arte dello Hobbit, ristampa del bellissimo cofanetto a cura di Hammond & Scull, in brossura; L’arte del Signore degli Anelli, volume inedito finora in italiano, in brossura. Ma la chicca più bella è Mr. Bliss in un formato cartonato. È un libro che non veniva ristampata dal 2000 e che è disponibile anche in ebook, un’avventura “automobilistica” che probabilmente prese vita dalla goffaggine nella guida dell’autore…
Mr. Bliss - fronte“Mr. Bliss” è infatti una favola scritta ed illustrata dall’autore negli anni ’30, ma pubblicata postuma. La storia racconta le vicende del signor Bliss, personaggio parzialmente autobiografico. Si tratta di un raffinato signore che indossa cappelli torreggianti, vive in una casa dai soffitti alti per passarci facilmente ed è il felice proprietario di Giraniglio, un buffo animale dal collo lungo che tiene in giardino. La sua vita tranquilla cambia quando una mattina, dopo colazione, decide di comprare un’automobile gialla con le ruote rosse e si mette in viaggio per far visita agli amici. Tra incontri inaspettati (con orsi, persone curiose e persino arrabbiate), deviazioni impreviste e i guai dell’alta velocità Mr. Bliss imparerà una lezione di vita importante: certi viaggi (se non tutti) sono migliori se fatti con lentezza.

Genesi dell’opera

"Mr Bliss" di J.R.R. Tolkien“Mr. Bliss” nasce non solo dal grande talento favolistico del Professore, ma soprattutto dall’abitudine di Tolkien di creare storie inedite da raccontare ai suoi amati figli. Proprio ad alcuni giocattoli di John, Michael, Christopher e Priscilla si ispira l’opera in questione, tant’è vero che la macchinina del terzogenito si racconta sia stata alla base dell’idea iniziale della fiaba. Ma questo aspetto non fu il solo a scatenare la fantasia del Professore. Nel 1932 la famiglia Tolkien comprò un’automobile che prese il nome di Joe Old, ricavato dalle prime lettere della targa (JO 9184) e da quel momento iniziarono le avventure che verranno poi trascritte in “Mr. Bliss”. In quel tempo non esisteva alcun esame di guida, quindi il Professore si gettò al volante non appena apprese le manovre fondamentali. In breve tempo Tolkien si dimostrò abile nel guidare così come il signor Bliss, protagonista della sua opera. A dimostrazione di questa affermazione si ricorda un viaggio della famiglia presso Evesham, cittadina della contea di Worcestershire, dove risiedevano alcuni parenti fra cui Hilary, fratello dell’autore. La distanza da percorrere non era molta, ma dopo non molto dall’inizio del tragitto, Tolkien demolì un muretto di pietra uscendo di strada e bucò addirittura una ruota. Il risultato del breve viaggio fu che la moglie del Professore, per alcuni mesi, si rifiutò di salire in macchina, evidenziando la scarsa attitudine alla guida del marito. Si racconta che quando lo scrittore doveva attraversare un incrocio trafficato ad Oxford correva all’impazzata non facendo caso agli altri veicoli.
tolkien_old_joeNonostante ciò i Tolkien uscivano in auto per recarsi a bere il tè in una locanda rurale, molto simile a quella descritta ed illustrata in “Mr. Bliss”, od anche per stare all’aperto, non a caso i paesaggi delle illustrazioni della favola assomigliano in modo
impressionante all’Inghilterra di quei tempi. Nel racconto delle (dis)avventure del signor Bliss sono presenti anche altri elementi fondamentali, basti pensare alle figure dei tre orsi di peluche: Archie, Teddy e Bruno, anch’essi ispirati dai giocattoli dei figli del Professore. Dubbiosa è invece la provenienza del personaggio di Giraniglio (originale Girabbit) che potrebbe venire da un qualche gioco dei bambini, oppure direttamente dalla fantasia dello scrittore. Sicuramente il nome è un neologismo creato ad opera da Tolkien, un composto formato dalle parole inglesi giraffe + rabbit -> Gi(r)abbit (parola che poi si riflette nelle fattezze dell’animale, per metà giraffa e per metà coniglio), ma la cosa straordinaria è come esso può essere rapportato alla famosa figura dello Hobbit. Non ci si lasci ingannare dal solo accostamento sonoro dei due sostantivi, si pensi anche che ambedue vivono in delle tane (o buchi nel terreno se si preferisce) e amano mangiare, oltre ad una certa riluttanza ad abbandonare la loro amata casa. J.R.R. Tolkien propose “Mr. Bliss” agli editori nel 1936, ma il prezzo delle illustrazioni colorate ne bloccò la pubblicazione. Gli stupefacenti colori dell’opera ne ritardarono per più di 40 anni l’uscita. Il volumetto vide la luce soltanto nove anni dopo la morte del Professore, nel 1982.

 

 

Mr. Bliss - fronteSCHEDA TECNICA:

Formato: 150 mm x 210 mm
Legatura: Cartonato
Pagine: 112
Isbn: 9788830109766
Traduttore: Francesco Saba Sardi
In libreria da Ottobre 2022

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LINK ESTERNI:
– Vai alla pagina di Bompiani

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Ecco il terzo numero dei Quaderni di Arda

Shippey-Gruppo-di-StudioSabato 17 settembre, durante Fantastika, al Centro Studi tolkieniani “La Tana del Drago” di Dozza, è stato presentato il terzo numero dei «Quaderni di Arda», dal titolo Beowulf a Oxford: lo stile di Tolkien (Eterea Edizioni, € 25). Non era scontato che la rivista dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani arrivasse a battezzare il suo terzo numero in quattro anni. Non solo perché si tratta di uno sforzo completamente volontario, ma anche perché rispetto ai primi due numeri la novità è che questa volta il volume non poggia sugli atti di un convegno con l’aggiunta di altri articoli. Infatti il numero 3 si compone di tredici saggi originali inediti, dei quali ben otto sono stati scritti da studiosi Aist e soltanto i due tradotti dall’inglese non sono stati scritti per l’occasione. Per un’associazione piccola e relativamente giovane come la nostra è un risultato straordinario. Questo riguarda anche la qualità dei saggi contenuti in questo n. 3, che non ha nulla da invidiare a quelli precedenti, e che affronta un territorio pressoché inesplorato.

Lo stile letterario di Tolkien

Tolkien scriveTolkien non trova spazio nei libri di letteratura e la sua posizione negli studi accademici è precaria, nonostante si possa considerare uno degli autori di maggior successo degli ultimi cento anni. È sorprendente inoltre constatare che il tema dello stile letterario dello scrittore inglese – anche se forse il più ovvio – sia uno dei temi meno trattati dalla critica internazionale. Esistono appena due monografie generali, mentre la moltitudine di saggi pubblicati in passato ha sempre concentrato la propria attenzione solo su aspetti specifici dello stile letterario, a volte con acume, ma senza mai giungere a uno studio definitivo che divenisse il punto di riferimento per una critica letteraria. Gli studiosi più citati su questo versante “stilistico” risultano essere Ursula K. Le Guin, Colin Manlove, Tom Shippey, Brian Rosebury, Steve Walker, Michael Drout e Alan Turner.

Il volume e suoi contenuti

Le sezioni Focus e Off di questo terzo numero de I Quaderni di Arda sono interamente dedicate all’indagine dello stile letterario di Tolkien, un tema finora ignorato in Italia e poco indagato perfino all’estero, come scritto. Leggendo i diversi saggi si scopre, così, che uno stile tolkieniano non esiste, ma ne esistono molti. Questo perché dei testi narrativi pubblicati da Tolkien non ce n’è uno stilisticamente uguale all’altro. Nonostante questo, risultano una serie di elementi comuni dello scrittore, come il suo processo creativo, l’uso delle poesie e di quella che è chiamata la “prosa poetica”, gli arcaismi, fino a giungere all’espediente letterario del manoscritto ritrovato. Messi in fila, uno dopo l’altro, i saggi rendono bene l’immagine di uno scrittore moderno, attento alle parole, allo stile, alle mode letterarie, con una maturità notevole e una coerenza ancor più spinta, tale da rendere la sua figura nuova e quasi da rivedere, soprattutto per il suo uso del metro allitterativo in inglese. Per il nostro Paese si tratta di una primizia assoluta e speriamo anche di un primo passo verso l’avvio di ulteriori studi con lo stesso taglio. Qualcuno deve pur aprire la pista, suggerire nuovi percorsi. «I Quaderni di Arda» hanno anche questo scopo. La sezione Extra, per altro – e questo è un altro motivo d’orgoglio – contiene recensioni e saggi preziosi, anch’essi abbastanza inusuali per il nostro Paese.
Ecco dunque l’indice del numero. Premendo sull’Editoriale, è possibile scaricare il pdf del testo introduttivo scritto da Wu Ming 4.

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I Quaderni di Arda #3
Beowulf a Oxford: lo stile letterario di Tolkien

EDITORIALE
Wu Ming 4: Lo stile ineffabile

FOCUS
Colin ManloveLo stile di Tolkien
Roberto ArduiniPreservare la scintilla: il processo compositivo del Signore degli Anelli
Elisabetta MarchiCome un battito: il ritmo del Signore degli Anelli
Eleonora AmatoCome la prosa si fa poesia: la prosa poetica in Lord of the Rings
Luca ManiniUn verso per evocare, un verso per narrare: osservazioni sullo stile poetico di Tolkien
Matteo StefaniFonti storiche fittizie nel Signore degli Anelli: la Cronaca di Barahir, le morti di Denethor e Aragorn e la storiografia latina
Anna Smoll, Rebecca Foster – “Il ritorno” di Tolkien e il metro allitterativo moderno

OFF
Claudio A. TestiLo “stile” tolkieniano nei «Tolkien Studies»: una ricerca bibliografica
Tania TodeschiT. Kullmann e D. Siepman, Tolkien as a Literary Artist: Rethoric, Language and Style in The Lord of the Rings

EXTRA
Roberta TosiJohn Garth, I mondi di J.R.R. Tolkien: i luoghi che hanno ispirato la Terra di Mezzo
Claudio A. TestiJ.R.R.Tolkien, The Nature of Middle-earth. Late Writings on the Lands, Inhabitants, and Metaphysics of Middle-earth, edited by Carl Hostetter
Nicola NanneriniThe Lord of the Rings Online: aspetti e forme transmediali di adattamento in un MMORPG
Gianluca MeluzziGli emblemi araldici del Silmarillion

 

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LINK ESTERNI:
– Vai al sito di Eterea Edizioni

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Lotro, nasce il classico ma viola il copyright

Lotro: Echoes of AngmarEcco una storia praticamente sconosciuta in Italia. Di recente è stato annunciato un progetto non ufficiale basato su una prima edizione de Il Signore degli Anelli Online, il “massively multiplayer online role-playing game” (MMORPG) per Microsoft Windows, ambientato nella Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien, lanciato ben 15 anni fa che ancora oggi ha oltre 2 milioni di giocatori totali. Basato su un server privato attualmente in fase di sviluppo e chiamato Echoes of Angmar, questa versione del popolare MMORPG vuole fornire l’edizione “classica” della fine di ottobre 2007 (è in pratica la prima versione definitiva del gioco poiché era stato rilasciato otto mesi prima).
Il team che sta gestendo questo progetto, che ha da poco completato l’alpha test, desidera rendere disponibile una versione gratuita di LOTRO basata su codice originale dell’epoca. Echoes of Angmar includerà tutti i contenuti fino al Libro 11: Defenders of Eriador incluso. Quindi non ci saranno oggetti cosmetici, nessun tracker di missioni e nessun livellamento semplificato. Il level cap sarà a 50. Il sistema PvMP (Player versus Monster Player) non sarà disponibile al rilascio iniziale, ma sarà implementato in seguito. Lotro: Echoes of AngmarEchoes of Angmar sarà quindi un’esperienza molto diversa rispetto a LOTRO come lo è oggi sugli attuali server live. Ora, però, il community manager di Lord of the Rings Online ha condiviso una lettera ufficiale di diffida indirizzata agli operatori del progetto e scritto dalla Middle-earth Enterprises, che possiede i diritti di commercializzazione sulle opere di Tolkien. La lettera chiede che cessi lo sviluppo di Echoes of Angmar e tutto il materiale relativo al lavoro di Tolkien venga rimosso, poiché il progetto non ha una licenza ufficiale.

La diffida della Middle-earth Enterprises

Middle-earth EnterprisesLa diffida della Middle-earth Enterprises, che detiene i diritti esclusivi mondiali su film, merchandising, teatro e su ciò che riguarda lo sfruttamento commerciale de Lo Hobbit e de Il Signore degli Anelli, è pubblica: «In qualità di titolari di diritti di proprietà intellettuale, siamo responsabili della protezione di tali diritti sia moralmente che legalmente. Sfortunatamente, Echoes of Angmar utilizza contenuti specifici dei libri dello scrittore inglese e del nostro licenziatario per Il Signore degli Anelli Online senza il beneficio di una licenza. Onestamente, ci spezza il cuore inviare lettere come questa. Non è raro che i fan creino oggetti che riflettono il loro affetto per le opere di Tolkien. Lotro: Echoes of AngmarÈ quindi con il cuore pesante che ti chiediamo di cessare immediatamente ogni uso non autorizzato di Echoes of Angmar e qualsiasi altra proprietà intellettuale relativa a Tolkien su tutte le piattaforme, inclusi Discord, Youtube e il sito web». Dal momento che il team di Echoes of Angmar non ha canali social pubblici o una comunità ufficiale, non è stata ancora data alcuna risposta e il sito web del progetto è ancora attivo in questo momento. L’apertura del primo round di test è prevista per il 19 agosto prossimo, ma potrebbe invece una chiusura.

Il progetto del server privato

Cop LotroEchoes of Angmar è una fedele riproduzione del gioco come era nel 2007. Utilizza il client originale, il che significa che la grafica, i paesaggi, le istanze ecc. sono tutti esattamente come erano una volta. Cerca di mantenere tutto il più vicino possibile all’originale. Non si apporteranno modifiche oltre alle correzioni di bug, a meno che non ci sia un motivo tecnico per farlo. Per avviare il progetto, il team è stato limitato da quali patch client erano pubblicamente disponibili su internet. Il Libro 11 è l’ultima patch disponibile che ha tutti i contenuti importanti (Annúminas e The Rift of Nûrz Ghâshu in particolare) ma che precede ancora molte delle successive espansioni e modifiche del paesaggio (come il rinnovamento di Angmar, la mappa Vecchia Foresta, ecc.). Tutti i contenuti verranno rilasciati progressivamente. Lotro: Echoes of AngmarIl server verrà rilasciato con contenuti PvE più o meno equivalenti al Libro 8 originale (alias contenuto di lancio Shadow of Angmar). Alcune zone che non erano disponibili al rilascio di SoA potrebbero essere chiuse (Evendim, High Pass, Tâl Bruinen, …) e aperte in seguito con le rispettive patch del libro. Altri contenuti aggiuntivi verranno rilasciati nel tempo, più o meno come accadeva in passato:

  • Libro 9: Evendim, Barad Gúlaran, Helegrod
  • Libro 10: Annúminas e le sue segrete, Sarnúr, Haudh Iarchith
  • Libro 11: Tâl Bruinen, High Pass, Goblin-town, The Rift of Nûrz Ghâshu

Il sistema abitativo, il gioco dei mostri (PvMP) e il gioco delle sessioni saranno infine rilasciati «quando pronti!». Ci sarà una beta separata per PvMP prima del suo rilascio completo.

Considerazioni

Lotro: Echoes of AngmarCi sono numerosi punti di discussione derivanti da questo progetto. Bisogna specificare innanzitutto che quando si tratta di server privati, ci sono alcuni progetti in cui i proprietari di IP (un marchio registrato come proprietà intellettuale), di solito di MMO defunti, possono accettare informalmente lo sviluppo di server privati. È capitato a Disney, Harry Potter and Blizzard che hanno dovuto accettare l’esistenza di server privati con giochi defunti come Ultima online (chiuso nel 2001), Ragnarok online (nel 2007 ha dismesso tutti i server tranne quello in inglese) e soprattutto Star Wars: Galaxies (chiuso il 15 dicembre 2011) o ancora attivi come EverQuest (che si è diviso in due versioni, ancora attive) o il più noto World of Warcraft. È un fenomeno nuovo e in espansione: nuovi contenuti gratuiti prodotti da privati per un gioco che ufficialmente è chiuso, ma continua a vivere tramite emulazione e gli sforzi degli appassionati. Tuttavia, la Middle-earth Enterprises è nota per proteggere ferocemente i suoi diritti di proprietà, che valgono somme considerevoli, dato che si riferiscono a una delle più grandi proprietà intellettuali del fantasy. Rimane infatti il fatto che i server di gioco privati, seppur frequentatissimi, siano illegali.
Lotro: Beacon Issue 22Forse è poi ancor più ovvio in questo caso che non si tratta di un MMO chiuso dai produttori. Da parte sua, però, Standing Stone Games ha affermato chiaramente in diverse occasioni di non avere alcun desiderio di rilasciare una versione “classica” di Lotro. Inoltre, per motivi tecnici, si tratterebbe di un progetto complesso che comporterebbe un esaurimento delle risorse per lo sviluppo. Alcuni giocatori di Lotro di lunga data hanno dedotto che SSG potrebbe non avere nemmeno accesso al codice appropriato o che abbiano le competenze interne necessarie per svolgere tale compito (essendo la casa produttrice subentrata nella gestione solo alla fine del 2016). Eppure, nonostante tutte queste deduzioni, un gruppo privato è andato avanti silenziosamente e ha creato un cosiddetto server “classico” e, a giudicare dal video rilasciato, il progetto sembra procedere molto bene.
Cavalieri a cavallo su LotroIl problema maggiore è il fatto che Lotro è ancora un MMO attivo. È attivamente sviluppato e fa soldi per i suoi proprietari. Una cosa è creare un server privato per un gioco che è stato ufficialmente chiuso come Star Wars: Galaxies, ma è una questione completamente diversa creare una versione non ufficiale di un prodotto esistente. Il team dietro Echoes of Angmar è stati abbastanza aperto su quello che stanno facendo, avendo pubblicato il suddetto video, un sito web molto chiaro e addirittura le faq. Il team ha chiaramente dedicato molto tempo e sforzi allo sviluppo di questo progetto e sa che si tratta di una violazione del copyright. Eppure non sembrano essere preoccupati per questa dichiarazione della Middle-earth Enterprises, il che implica che non temono azioni legali. Il server quindi potrebbe semplicemente avere sede al di fuori dell’Europa e del Nord America. Al momento ci sono server privati ​​per altri giochi come World o Warcraft e Star Wars: Galaxies che sono sfuggiti alla chiusura proprio in questo modo. Quindi, il team deve aver esaminato attentamente l’area “grigia” della legislazione occidentale e aver previsto un piano di emergenza attentamente calcolato.
Festa di matrimonio LotroNe può essere indirettamente una prova il tono stranamente conciliante della lettera della Middle-earth Enterprises, che normalmente aveva usato sempre toni perentori. Di solito, non usa mezzi termini. La lettera quindi è una sorta di resa incondizionata sapendo che è facile aggirarlo come si fa per gli altri MMO? È una tattica difensiva per proteggere il copyright o è un avviso educato prima di un’azione legale più perentoria? Il fatto che una terza parte indipendente abbia fatto qualcosa che gli sviluppatori ufficiali suggerivano non potesse essere fatto, ha causato qualche imbarazzo? Oppure è possibile che la Middle-earth Enterprises vede Echoes of Angmar non tanto come una minaccia, ma come una potenziale opportunità di business? Una cosa è certa: è la prima volta che una diffida giunge in modo così conciliante. E dal 19 agosto, si vedrà se il progetto andrà avanti.

 

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The Fall of Númenor, ecco i primi dettagli

Fall of NumenorCome già scritto, HarperCollins Publishers, pubblicherà il prossimo autunno The Fall of Númenor una raccolta di testi sulla caduta di Númenor e sulla Seconda Era della Terra di Mezzo ricostruita, introdotta e commentata da Brian Sibley e illustrata da Alan Lee.
Fall of Numenor 02Il libro non è un inedito e si concentra su tutta la Seconda Era: non la sola caduta dell’isola di Númenor, ma è proprio un racconto su tutto quello che avviene tra la caduta di Morgoth che chiude la Prima Era e l’ultima alleanza con la sconfitta di Sauron che chiede la Seconda. È un progetto che la casa editrice ha sviluppato con la Tolkien Estate e con Amazon. Infatti, il volume sembra fatto apposta per essere un collegamento con la serie tv di Prime Video e fornire una base testuale agli eventi televisivi soprattutto a quegli spettatori che non hanno letto tutti i libri di Tolkien. Il volume uscirà a novembre e comprenderà 11 tavole nuove di Alan Lee. Ma esattamente, quale saranno i contenuti?

Dettagli su contenuti

Brian SibleyIl comunicato stampa della casa editrice specificava che «usando “Il racconto degli Anni” nelle Appendici de Il Signore degli Anelli come punto di partenza, Brian Sibley ha raccolto dai vari testi pubblicati in un modo che racconta per la prima volta in un unico volume la storia della Seconda Era della Terra di Mezzo» presentando il contenuto in un ordine e uno stile che funzioni bene per i lettori. Ora finalmente lo stesso redattore ha dato qualche dettaglio in più: in risposta a una domanda su Twitter, Sibley ha chiarito quali saranno i contenuti di The Fall of Númenor.
Twitter Brian SibleySibley afferma che il libro si baserà su Akallabêth e Of the Rings of Power (da Il Silmarillion) più materiale da The Peoples of Middle-earth (HOME Vol XII), Sauron Defeated (HOME Vol IX), The Lost Road and other Writings (HOME V), The Nature of Middle-earth, le Lettere di J.R.R. Tolkien e Il Signore degli Anelli. Sibley non menziona alcun materiale nuovo, inedito. Include anche dieci nuovi dipinti a colori di Alan Lee. Il libro uscirà a 10 novembre 2022. Il volume sarà di 352 pagine e avrà due edizioni: cartonata e deluxe, con il prezzo rispettivi di 40 e 80 euro circa. Le 11 illustrazioni inedite di Alan Lee (10 e la copertina) saranno quelle a colori – tra cui Galadriel che guida gli Elfi attraverso Khazad-dum o la costruzione di Barad-dûr -, e saranno presenti anche dozzine di schizzi a matita.

 

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Dozza, apre la ludoteca alla Tana del Drago

Battaglia 5 EsercitiSe siete appassionati di Tolkien e la vostra vera casa è la Terra di Mezzo allora forse non avete solo letto i libri del Professore. Da sempre infatti il mondo del gioco ha avuto per le creazioni tolkieniane un occhio di riguardo. Ecco perché l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani non si è fatta sfuggire l’occasione di essere presente per la terza volta al Play di Modena con uno stand dedicato al gioco nella Terra di Mezzo in tutte le sue forme ed espressioni. Questa bellissima esperienza (l’articolo lo trovate qui) ha unito tutti i giocatori legati al mondo di Tolkien che finalmente hanno potuto condividere la loro passione dopo la triste pausa dovuta all’emergenza sanitaria. Nuovi e vecchi amici insieme hanno dato vita a tre giorni di puro divertimento creando interessanti collaborazioni come con il gruppo Atlas Project, le case editrici di giochi Ares Games e Need Games, l’associazione Il Bivacco Vicenza, la ludoteca La Contea Rolo (MO), l’associazione Fan…Ghaaa Team Modena, la ludoteca Ludus Boardgame Club Ferrara, la community La Tana dei Goblin di Roma, la community La Guerra dell’Anello – Boardgame Italia.

L’iniziativa del 17 luglio

Regni di Atlantica: giochi alla Tana del DragoDa questa grande intesa è nata l’esigenza di trovare un nuovo spazio in cui riunirsi per riprovare tutte le emozioni che i giochi da tavolo e i giochi di ruolo dedicati alla Terra di Mezzo sanno trasmettere. Subito il pensiero è volato sulle ali delle Aquile verso le colline di Dozza dove tra terreni meravigliosamente curati non sarebbe poi così sorprendente veder passeggiare un Hobbit. Quale posto migliore per condividere insieme un’avventura? In attesa della prossima edizione di Fantastika 2022, la manifestazione tutta dedicata all’arte del fantastico che si terrà il prossimo 17 e 18 settembre, si potrà così avere un piccolo assaggio per gli appassionati del Signore degli Anelli, lo Hobbit e il Silmarillion.
Tana del Drago: smial OverhillAlla Tana del Drago, domenica 17 luglio dalle 14:30 alle 18:30 ci sarà un’apertura speciale legata ai giochi di ruolo e da tavolo. Il tesoro della Tana sarà a disposizione di tutti i fan di Tolkien dando vita ad un ricco programma di iniziative Qui potrai provare la Guerra dell’Anello, il pluripremiato gioco da tavolo con miniature in cui, nei panni dei Popoli Liberi o degli Eserciti dell’Ombra, potrai dare battaglia per il destino della Terra di Mezzo. Qui potrai scegliere di diventare il membro di una Compagnia di Eroi che si oppone alle forze dell’Oscurità in una sessione demo dell’Unico Anello, il gioco di ruolo che nella recentissima seconda edizione ha stracciato ogni record su Kickstarter. Grazie ai soci volontari AIST potrai provare uno dei tanti giochi della ludoteca della Tana del Drago, il Signore degli Anelli e lo Hobbit di Reiner Knizia, la Caccia all’Anello, Hobbit Tales e tanti altri.
La ludoteca La Tana del Drago, che è anche sede e Centro Studi dell’AIST a Dozza (Bologna) ti aspetta domenica 17 luglio dalle 14.30. Se vuoi prenotare la tua partecipazione usa questo link eventbrite così avrai la certezza di trovare posto e giocare insieme a noi. Per informazioni 347 8168129 (chiamaci o mandaci un messaggio WhatsApp) oppure scrivi a tanadeldrago@jrrtolkien.it

 

Luca Landini

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– Leggi l’articolo Tolkien anche sui tavoli del Play di Modena

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A novembre il nuovo The Fall of Númenor

A sorpresa (ma neanche tanto) giunge la notizia di un nuovo libro di J.R.R. Tolkien. La casa editrice che detiene i diritti dell’autore, HarperCollins Publishers, pubblicherà il prossimo autunno una raccolta di testi sulla caduta di Númenor e sulla Seconda Era della Terra di Mezzo ricostruita, introdotta e commentata da Brian Sibley e illustrata da Alan Lee. Il libro non è un inedito e si concentra su tutta la Seconda Era: non la sola caduta dell’isola di Númenor, ma è proprio un racconto su tutto quello che avviene tra la caduta di Morgoth che chiude la Prima Era e l’ultima alleanza con la sconfitta di Sauron che chiede la Seconda. È un progetto che la casa editrice ha sviluppato con la Tolkien Estate e con Amazon. Infatti, il volume sembra fatto apposta per essere un collegamento con la serie tv e fornire una base testuale agli eventi televisivi. Il volume uscirà a novembre e comprenderà 11 tavole nuove di Alan Lee. Ah, il titolo? The Fall of Númenor. Ed è proprio qui che sorge il problema.

L’annuncio dell’editore

Leggendo il comunicato stampa che la casa editrice inglese ha rilasciato, si può evincere che il volume sarà pubblicato il 10 novembre 2022 in Gran Bretagna e in tutto il mondo in altre lingue dai numerosi editori dei diritti di Tolkien. Il volume sarà di 352 pagine e avrà due edizioni: cartonata e deluxe, con il prezzo rispettivi di 40 e 80 euro circa. Ci sarà anche una versione digitale per Kindle a 20 euro circa. Le 11 illustrazioni inedite di Alan Lee (10 e la copertina) saranno quelle a colori – tra cui Galadriel che guida gli Elfi attraverso Khazad-dum o la costruzione di Barad-dûr -, e saranno presenti anche dozzine di schizzi a matita.
Come è noto, Tolkien descrisse la Seconda Era della Terra di Mezzo come «un’età oscura, e non molto della sua storia è (o deve essere) raccontata». Per molti anni i lettori dovettero accontentarsi dei frammenti affascinanti che si trovavano nelle pagine de Il Signore degli Anelli e delle sue Appendici. Fu solo quando Christopher Tolkien pubblicò Il Silmarillion nel 1977 che si poté leggere una storia più completa della Seconda Era. Sebbene gran parte del contenuto del volume riguardasse soprattutto la Prima Era della Terra di Mezzo, c’erano alla sua chiusura due capitoli chiave che rivelavano gli eventi tumultuosi riguardanti l’ascesa e la caduta del regno di Númenor, la Forgiatura degli Anelli del Potere, la costruzione del Barad-dûr e l’ascesa di Sauron, e l’Ultima Alleanza di Elfi e Uomini. Christopher Tolkien fornì una visione ancora più ampia sulla Seconda Era ne I Racconti Incompiuti di Númenor e della Terra di Mezzo nel 1980, e poi ampliò in maniera enorme con la pubblicazione della History of Middle-earth in 12 volumi, in cui il figlio dello scrittore ha presentato, analizzato e discusso con ricchezza di dettagli tutti i racconti scritti da suo padre, molti in forma di bozza. In quest’ultima opera, i racconti inediti dedicati alla Seconda Era erano in effetti pochi.
Ora il comunicato stampa specifica che «usando “Il racconto degli Anni” nelle Appendici de Il Signore degli Anelli come punto di partenza, Brian Sibley ha raccolto dai vari testi pubblicati in un modo che racconta per la prima volta in un unico volume la storia della Seconda Era della Terra di Mezzo» presentando il contenuto in un ordine e uno stile che funzioni bene per i lettori. «Da quando Il Silmarillion è stato pubblicato per la prima volta quarantacinque anni fa, ho seguito con ammirazione la meticolosa cura accademica di Christopher Tolkien degli scritti di suo padre sulla Terra di Mezzo. È mio onore aggiungere The Fall of Númenor a questo lavoro fondamentale», ha affermato Brian Sibley nel comunicato stampa. «Spero che, riunendo molti fili dei racconti della Seconda Era in un’unica opera, i lettori possano scoprire – o riscoprire – il ricco arazzo di personaggi ed eventi che preludono al dramma della Guerra dell’Anello come raccontato ne Il Signore degli Anelli». È stato anche un grande piacere per Alan Lee esplorare la Seconda Era in modo più dettagliato: «Ovunque ne ho avuto l’opportunità mentre lavoravo a Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, ho tentato di esplorare quella profondità storica nelle immagini e nei disegni, all’interno dei quali ci sono echi di quegli eventi più antichi. The Fall of Númenor si è rivelato l’occasione perfetta per approfondire un po’ a fondo la ricca storia della Terra di Mezzo».

Reazioni opposte

Brian SibleyPer come è stato annunciato, il nuovo volume è una raccolta di tutti gli scritti sulla Seconda Era, sulla scia di libri come Beren e Lúthien e The Fall of Gondolin. Anche se la notizia ha trovato poco entusiasmo in chi è studioso di Tolkien e ovviamente ha già letto e studiato quelle storie, il volume sarà utile a un gran numero di persone che non sanno l’inglese o trovano Il Silmarillion difficile da seguire. Libri come questi, per certi aspetti, sono molto utili perché radunano in un unico volume tutte le diverse varianti delle storie sparse in numerosi testi. Molti lettori hanno bisogno di volumi che organizzano il materiale lungo un percorso cronologico. Così facendo, ironicamente, si avvicineranno agli Hobbit che «amavano riempire libri di cose che sapevano già, esposte per filo e per segno senza incongruenze» (Prologo del Signore degli Anelli). In tutto questo c’è, però, un bel paradosso nel comportamento della Tolkien Estate, nuova gestione. Prima ha negato agli autori della serie tv di ispirarsi direttamente alle fonti – possono trarre informazioni solo dalle Appendici, Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit (e qualcosa in più!), limitando di fatto moltissimo la fedeltà e coerenza alle opere di Tolkien. Poi rincorre la serie tv pubblicando tutto il materiale utile in un unico volume da cui gli autori avrebbero dovuto prendere per ispirarsi alle opere di Tolkien…
Libri: History of Middle-earthE, infine, la scorrettezza più grande: invece di intitolare il libro La Seconda Era, Storia della Seconda Era o, addirittura Gli Anelli del Potere, visto che vuole essere legato alla serie tv di Amazon, il nuovo volume ha il titolo di The Fall of Númenor, riducendo tutta l’era tolkieniana a un solo evento (tralasciando la forgiatura degli Anelli e l’Ultima Alleanza), ma soprattutto, dimenticando che un testo di Tolkien intitolato The Fall of Númenor già esiste e si trova nella stessa History of Middle-earth. Questo genererà una ulteriore confusione tra i lettori, proprio quelli a cui tutta questa operazione editoriale è dichiaratamente indirizzata.

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La History in libreria: il 22 l’incontro al Salone

History of Middle-earth in edizione ingleseFinalmente è arrivato sugli scaffali delle librerie “Il Libro dei Racconti Perduti” ovvero il primo volume de “La storia della Terra di Mezzo” di J.R.R. Tolkien. Il team di consulenti editoriali dell’AIST – Associazione Italiana Studi Tolkieniani ha revisionato i primi due volumi, mentre il terzo è stato tradotto da Luca Manini. Il progetto verrà presentato domenica 22 maggio al Salone del Libro di Torino, alle ore 18:30 (Sala Granata, Pad. 3) da Roberto Arduini e Edoardo Rialti, con la moderazione di Loredana Lipperini, scrittrice, voce di Fahrenheit Radio 3 e tolkieniana doc. La History of Middle-Earth è una collana di 12 volumi (pubblicati a cura di Christopher Tolkien dal 1983 al 1996), che narra quelle storie che in seguito sono diventate Il Silmarillion e Il Signore degli Anelli.
History - Storia della Terra di MezzpUn tredicesimo volume è stato pubblicato nel 2002, The History of Middle-earth Index, che ha integrato completamente tutti gli indici del set in un unico grande indice. In seguito i volumi 6, 7, 8 e parte del 9 sono stati pubblicati anche come The History of the Lord of the Rings. L’ultimo volume è stato re-intitolato The End of the Third Age in quanto, rispetto al corrispettivo della HoME, non contiene le sezioni The Notion Club Papers e The Drowning of Anadûnê, ma solo le sezioni relative alla Terza Era.
In occasione della pubblicazione italiana ospitiamo l’intervento di Giampaolo Canzonieri, tesoriere AIST, responsabile dei rapporti con Bompiani per l’Associazione e membro del team di consulenti. Il testo fa luce sul lavoro dell’AIST svolto in tutti questi mesi sui primi due volumi della History of Middle-Earth.

Il Libro dei Racconti Perduti, Prima parte:
vecchi compagni crescono

Stand BompianiE così, dopo gli annunci, è iniziato con il primo volume il nuovo, attesissimo viaggio della pubblicazione integrale in italiano dei dodici volumi della History of Middle-earth. I tolkieniani diversamente giovani come chi scrive ricorderanno bene che il viaggio era già iniziato nel 1986 con la pubblicazione del primo volume, proseguito nel 1987 con il secondo, per poi fermarsi fra le nebbie.
Certo, i primi due volumi avevano continuato ad essere ristampati, ma degli altri dieci si erano perse le tracce senza che ne giungesse più notizia, se si esclude la mai confermata leggenda, perché di leggenda probabilmente si è sempre trattato, del “veto” di Christopher Tolkien maturato dopo la proposta di una traduzione italiana del terzo volume giudicata non all’altezza. Da allora il mondo è cambiato, Tolkien ha definitivamente occupato un posto centrale nel mondo della letteratura fantastica e, negli ultimi anni, grazie all’opera di numerosissimi studiosi, ha iniziato finalmente ad essere riconosciuto per quel che era sempre stato, un Classico della letteratura del Novecento.
Storia della Terra di Mezzo Prima ParteErano dunque mature le condizioni perché il viaggio riprendesse, e questo è ciò che è accaduto con l’uscita in libreria del primo volume di quella che ora possiamo finalmente chiamare “La Storia della Terra di Mezzo”. Come la mettiamo, tuttavia, con il fatto che i primi due volumi erano già stati pubblicati? Quale relazione c’è tra quel che uscì allora e quel che esce adesso? In questo articolo cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su questo punto che, nelle settimane precedenti l’uscita del primo volume, è stato oggetto di numerose discussioni tra persone informate, meno informate e, come spesso purtroppo accade, sedicenti informate.
La prima cosa che salta agli occhi, naturalmente, è il ripristino del titolo originale. Finalmente The Book of Lost Tales Part One è diventato Il Libro dei Racconti Perduti, Prima Parte, e se siamo tutti d’accordo che un libro non si giudica dalla copertina lasciatemi dire che vedere finalmente su di essa il “vero” titolo voluto da Christopher Tolkien è già un’emozione per chi, da trentasei anni o meno, cerca di spiegarsi il bizzarro “Racconti Ritrovati” attribuito dall’allora editore Rusconi. Va da sé che se si trattasse solo di questo sarebbe ovviamente un po’ poco, ma per fortuna c’è dell’altro, e molto altro.
Per prima cosa occorre dire che l’Editore, avendo deciso di avviare una pubblicazione integrale dei dodici volumi della “Storia”, ha preso per prima cosa due decisioni importanti: affidare la cura redazionale dell’intera serie a un gruppo di esperti e verificare che i primi due volumi, i “vecchi compagni” del titolo, fossero all’altezza di un’operazione “filologica” destinata a un mondo e a un pubblico che, occorre dirlo, da una pubblicazione tolkieniana si aspettano oggi assai più che trentasei anni fa.
Riguardo al primo punto possiamo dire con un certo orgoglio che Bompiani ha deciso di proseguire l’ormai duratura e fruttuosa collaborazione con l’AIST, affidando la cura redazionale a un team composto da membri dell’Associazione, nelle persone di Roberto Arduini, Giampaolo Canzonieri, Barbara Sanguineti, Norbert Spina e Claudio Antonio Testi. Quanto al secondo, il primo grande impegno del team è stato proprio quello di effettuare una revisione completa e accurata del testo del 1986, con lo scopo di preservarne i pregi e correggerne gli eventuali difetti. La traduzione originaria di Cinzia Pieruccini è stata dunque rivista e confrontata letteralmente parola per parola con l’originale inglese, individuando gli interventi da effettuare per farla “crescere”, ove necessario, al livello di quel che non è un semplice libro di narrativa, come forse era stato inteso nel 1986, ma qualcosa che sta in mezzo tra la narrativa e l’accademia.
Il risultato di questo impegno, che lasciatecelo dire è stato non poco gravoso, ha portato a quella che Bompiani stessa ha definito una “Edizione riveduta e ampliata”; oltre ai normali interventi tipici delle revisioni – refusi, piccoli errori, “imprecisioni tolkieniane” e simili – sono infatti emerse anche necessità più significative, quali l’aggiunta di parti mancanti o la necessità/opportunità di sostituire parti esistenti. Questo ha richiesto la traduzione ex novo di alcune parti, incarico che l’Editore ha affidato a Luca Manini, impegnato nel frattempo nella traduzione del terzo volume della “Storia”, I Lai del Beleriand, in uscita a ottobre.
pubblico salone torinoCon questo pensiamo di aver fornito un quadro chiaro a chi non lo aveva – e forse anche a qualcuno che non desiderava averlo – e alla domanda “ha senso che acquisti questo libro se ho già la versione precedente?” rispondiamo senz’altro di sì. A chiarire ulteriormente il concetto forniamo di seguito una tabella che mostra l’elenco delle parti su cui si è dovuto – o si è ritenuto opportuno – intervenire; pensiamo si tratti di uno strumento sintetico ma utile per verificare sul campo i cambiamenti e godersi fino in fondo la nuova versione, mentre per altri dettagli rimandiamo alla “Nota alla presente edizione” collocata a pag. 21 del libro. Nel frattempo il viaggio continua con il secondo volume della serie, Il Libro dei Racconti Perduti, Seconda Parte, per la cui revisione si è effettuato un lavoro identico al primo.
Con l’augurio di avervi a bordo fino alla dodicesima tappa (e forse, chissà, anche oltre).

Tabella Racconti Perduti

Giampaolo Canzonieri

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– Leggi l’articolo La History di Tolkien: Bompiani e la traduzione
– Leggi l’articolo Bompiani pubblicherà la History of Middle-earth?

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