Affrontiamo i primi venti freddi d’autunno col calore dei ricordi che ci ha regalato Fantastika il 22 e 23 settembre: Il risveglio del Drago, questo il sottotitolo dell’edizione di quest’anno, un anno intensissimo per l’AIST e per tutti gli appassionati tolkieniani, tra pubblicazioni, conferenze, mostre e l’emergere di nuove realtà. E tutto questo si poteva trovare a Dozza, durante il weekend di Fantastika: le mostre nella pinacoteca della rocca, tantissime conferenze al piano nobile, nel teatro del borgo e presso il nuovissimo Centro Studi La Tana del Drago, il calendario Lords for the Ring 2019 (che potete trovare esclusivamente sulla pagina del sito Kickstarter dedicata al crowdfunding Lords for the Ring – Art Calendar 2019) e il volume Tolkien e i Classici II appena pubblicato. La splendida cornice del borgo di Dozza ospita ogni edizione un quadro sempre più ricco, le cui figure si muovono in un mondo in costante evoluzione e crescita, e non avremmo potuto essere più contenti dei risultati ottenuti questo settembre. Perfino il clima è stato generoso e ci ha regalato due splendide giornate di sole, premiando gli sforzi degli organizzatori.
Tag: Wu Ming 4
Brescia Fantastica: Wu Ming 4 il 3 aprile
Martedì 3 aprile Wu Ming 4, studioso di Tolkien da oltre un decennio, torna a parlare dell’opera del Professore, questa volta a Brescia, all’interno della manifestazione Brescia Fantastica. Alle 20.30, presso il cinema Nuovo Eden (via Nino Bixio 9) si terrà l’incontro intitolato Difendere la Terra di Mezzo (dall’omonimo libro dedicato alle opere tolkieniane). Durante la serata Wu Ming 4 sarà intervistato dal filosofo e libraio Andrea Ciceri. L’evento è organizzato dalla Rete Bibliotecaria Bresciana, l’ingresso è libero fino ad esaurimento posti (non è possibile prenotare) e le porte si apriranno alle ore 20.
Tolkien e la letteratura il resoconto di Trento
La settimana scorsa si è tenuta la seconda parte del ciclo di conferenze Tolkien tra Lingua e Scrittura, con il convegno Tolkien e la letteratura della Quarta Era tenutosi al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, giovedì 14 e venerdì 15 dicembre. Dopo il resoconto di Parma di Elisa Sicuri, per chi non è potuto essere presente al convegno proponiamo il resoconto dell’evento scritto dal nostro socio, parte dell’organizzazione, Leonardo Mantovani!
A Ferrara torna un Hobbit a Pontelago…
Dopo la prima esperienza dell’anno scorso, ritorna anche quest’anno in una veste rinnovata il
progetto “C’è un Hobbit a Pontelago…”, coinvolgendo molte più classi di ordine e grado. In occasione dell’ottantesimo anniversario della prima uscita de Lo Hobbit, il 21 settembre 1937, ha preso così avvio questa iniziativa promossa dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, mirata alla diffusione della conoscenza di J.R.R. Tolkien in ambito scolastico e destinata alle classi primarie e secondarie di primo grado dell’Istituto Comprensivo 6 Cosmè Tura di Pontelagoscuro (Ferrara).
Tolkien al Salone: ecco il programma!
Siamo ormai giunti all’apertura del Salone Internazionale del Libro, che si terrà dal 18 al 22 maggio e al quale, come annunciato nell’articolo Tolkien al Salone del Libro di Torino 2017!, l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani prenderà parte. Ci troverete nel padiglione 2, allo stand N17 con le nostre pubblicazioni, nonché impegnati in conferenze e mostre dedicate al Professore ed alle sue opere.
Restate aggiornati sulle ultime novità sulla pagina facebook dell’AIST al Salone Internazionale del Libro.
…La primavera AIST: ecco i nostri eventi!
Aprile è alle porte e, assieme a maggio, si preannunciano mesi ricchi di eventi dedicati al Professore e alle sue opere. Fiere del fumetto, conferenze, mostre, fiere del libro, i toni delle manifestazioni sono vari e complementari, così da non trascurare nessun aspetto dell’influenza tolkieniana né nessun approccio ai suoi scritti.
Questo anno tolkieniano si preannuncia sempre più ricco di sorprese, continuate a seguirci per non perdervi gli eventi più interessanti!
Sabato 18 marzo, Wu Ming 4 a Verona
La scrittura fantastica sarà al centro dell’incontro con Stefano Giorgianni e Wu Ming 4, entrambi soci fondatori dell’AIST, organizzato presso la Biblioteca Civica di Verona il 18 di questo mese. Wu Ming 4 (al secolo Federico Guglielmi), studioso di Tolkien da oltre un decennio, è l’autore dei saggi Difendere la Terra di Mezzo (Odoya, 2013) e L’eroe imperfetto (Bompiani, 2010), nonché curatore dell’edizione critica del Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm (Bompiani, 2010), ha al suo attivo numerose pubblicazioni, conferenze ed interventi dedicati alle opere di Tolkien, tra cui la partecipazione al programma radiofonico Tolkien: un viaggio inaspettato all’interno di Pantheon, su Rai Radio3.
Radio3, 4a puntata: WM4 e il “pagano convertito”
Prosegue l’appuntamento radiofonico con la trasmissione Pantheon e la serie di otto puntate monografiche “Tolkien: un viaggio inaspettato”, condotte da Loredana Lipperini e Arturo Stàltieri, curate da Federica Barozzi con la regia di Diego Marras. Sabato 28 è stata trasmessa la quarta puntata, che come già la terza, ha visto intervistato Wu Ming 4. Se l’altra volta si era parlato dell’eroe tolkieniano, questa volta l’argomento è stato l’immagine del male, in particolare nel Signore degli Anelli, e il tema della morte.
Ne approfittiamo per segnalare ai nostri lettori che la trasmissione sta ottenendo un ottimo riscontro di ascolti, e che i podcast delle puntate trasmesse hanno già avuto circa quattromila download.
Radio3, la 3a puntata: WM4 e l’eroe tolkieniano
Continua il nostro appuntamento radiofonico settimanale e sabato 21 è stata trasmessa la terza puntata di Tolkien: un viaggio inaspettato, all’interno del programma Pantheon, condotto da Loredana Lipperini e Arturo Stàltieri, curato da Federica Barozzi con la regia di Diego Marras. Nelle puntate precedenti si è parlato di fonti letterarie, di lingue inventate e di musica: questa volta è il turno dell’eroe tolkieniano, presentato da Wu Ming 4.
Tolkien su Radio3: Boitani e la 1ª puntata
Come vi avevamo annunciato nell’articolo Dal 7 gennaio l’AisT e Tolkien su Rai Radio3 il 7 gennaio è cominciato il viaggio radiofonico nell’universo tolkieniano nel programma Pantheon, Tolkien: un viaggio inaspettato, condotto da Loredana Lipperini e Arturo Stàltieri, curato da Federica Barozzi, regia di Diego Marras.
La Compagnia degli Studiosi che si formerà puntata dopo puntata annovera Piero Boitani,
decano degli studi di anglistica all’università La Sapienza di Roma, gli scrittori Alessandro D’Avenia, Michela Murgia e Wu Ming 4 e i giornalisti Roberto Arduini e Saverio Simonelli. Molti altri ospiti saranno presenti, tra cui Ted Nasmith, artista tolkieniano dal 1987, ed i musicisti Andrea Pellegrini, Ainur, Giuseppe Festa, Edoardo Volpi Kellermann e Giandil che hanno dedicato album interi alla Terra di Mezzo.
Dal 7 gennaio l’AisT e Tolkien su Rai Radio3
Se il 2015 era stato un anno roseo per gli appassionati lettori di J.R.R. Tolkien, il 2016 è stato un anno coi fiocchi. Nell’anno appena trascorso, infatti, l’associazione è riuscita a tenere ben 24 eventi in 12 mesi… E il 2017 si preannuncia come un anno col botto! Preparatevi, cari lettori, perché abbiamo grandi progetti da qui a dicembre, uno più bello dell’altro, tutti di alto livello e con partner di primo piano nel mondo culturale italiano. Ma iniziamo subito col primo evento.
Tolkien e l’Italia: la recensione di Wu Ming 4

Avevamo già annunciato l’uscita del volume Tolkien e l’Italia curato da Oronzo Cilli (Il Cerchio Editore, 2016) in un articolo che potete leggere qui. Ora eccovi una recensione ad opera di Wu Ming 4, socio fondatore Aist e noto scrittore del collettivo omonimo e soprattutto, in questa sede, autore di diverse pubblicazioni dedicate a J.R.R. Tolkien (oltre che di un romanzo Stella del mattino), l’ultimo dei quali Difendere la Terra di Mezzo in cui è riuscito brillantemente, come scrive lui stesso, a «divulgare alcune tesi e punti di vista sull’opera di Tolkien che sono soprattutto patrimonio della comunità degli studiosi e di renderli accessibili a una platea più vasta», oltre a presentare acute analisi su temi e personaggi delle opere di Tolkien. È per questo motivo che siamo lieti di proporre ai lettori una recensione di chi i libri li legge e analizza in profondità. Buona lettura!
Tolkien a Verona, un ricordo del convegno
Dopo il successo del convegno svoltosi a maggio 2015 a Trento, nei giorni di venerdì 20 e sabato 21 maggio 2016 a Verona, presso la Sala Convegni Unicredit, a due passi da Piazza delle Erbe, si è tenuto il Convegno tolkieniano internazionale “La Generazione Perduta: miti che nascono dalla Grande Guerra. J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis e l’esperienza degli autori inglesi nel primo conflitto mondiale”. Questo il titolo e la tematica che l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani ha deciso di affrontare, in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento – Dipartimento di Lettere e Filosofia, l’Associazione Culturale Rohirrim di Verona, la Compagnia degli Argonath di Verona e l’Associazione Fantàsia e grazie al sostegno di Funivia Malcesine Monte Baldo, AGSM, Del Miglio editore ed LT Progetti.
Prosegue così la già collaudata esperienza di collaborazione con le associazioni veronesi, inaugurata con successo in occasione dell’evento “Voci dalla Terra di Mezzo” tenutosi sempre a Verona lo scorso 3 ottobre 2015. Nel centenario della Grande Guerra […] propongono un evento legato all’esperienza bellica del celebre scrittore inglese J.R.R. Tolkien attraverso immagini e parole. Con questo incipit si apre la brochure che viene distribuita all’ingresso della sala ed effettivamente, si tratterà di un convegno che grazie alle parole dei relatori ed alle immagini che li accompagneranno per tutta la due giorni, condurranno il pubblico attraverso un percorso inusuale ma denso di significati letterari e soprattutto umani.
Palermo, il viaggio è ora possibile
Dopo il seme, i frutti. Sono stati pubblicati sul sito della rivista scientifica Classico Contemporaneo gli Atti del Convegno «J.R.R. Tolkien: Viaggio ed Eroismo ne Il Signore degli Anelli», svoltosi il 17 novembre 2014 a Palermo, presso i locali messi a disposizione dall’Università (Aula Magna dell’edificio 12, ex Facoltà di Lettere e Filosofia) e organizzato dall’associazione culturale La Casa Gialla, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche della Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Palermo.
Saranno così contenti i tantissimi appassionati che si erano rammaricati di non poter essere presenti e ci avevano inviato una mail chiedendo le relazioni degli interventi. I singoli contributi possono essere scaricati gratuitamente dal sito della rivista accademica Classico Contemporaneo, previa registrazione al sito della rivista (anch’essa è rapida e gratuita).
La Contea? C’è anche nel Piccolo Regno di WM4
Un villaggio rurale, un vecchio mulino con il suo orco, un tumulo col tesoro… poi, la Gente Bassa, alberi con le facce, un tordo sentinella e animali che parlano l’animalese… E ancora, persone che hanno il dono di apparire e scomparire a piacimento, spettri vecchi di mille anni e pure un eroe che torna dalla guerra. Tutto sembra descrivere la Contea degli Hobbit, ma non lo è? Ma è proprio la stessa l’aria che si respira ne Il Piccolo Regno, il nuovissimo libro di Wu Ming 4 per Bompiani (241 pp., 13 euro) appena giunto sugli scaffali delle librerie. Ed è sicuramente un omaggio a J.R.R. Tolkien quello che lo scrittore bolognese fa a un autore di cui si è spesso occupato. Sono molti i riferimenti alla vita stessa dell’autore del Signore degli Anelli, con quel vecchio mulino che tanto ricorda Sarehole, a Birmingham, nei pressi del quale Tolkien visse numerose avventure da bambino insieme al fratello Hilary. Una di queste è rievocata dai quattro piccoli protagonisti della storia nell’incontro con l’orco, un omaccione enorme da occupare tutta la porta del mulino.
Colloquio con John Howe: il resoconto
Qualche settimana fa, avevamo già annunciato della presenza a Milano dal 17 al 19 febbraio 2016, di John Howe. Uno dei più famosi e riconosciuti illustratori del mondo di J.R.R. Tolkien ha tenuto all’istituto Mimaster illustrazione un workshop dedicato alla progettazione e realizzazione di un personaggio fantastico, cui ha anche partecipato uno dei nostri artisti, Andrea Piparo (qui trovate il suo resoconto). E per l’occasione il 18 pomeriggio Howe ha voluto incontrare il pubblico nell’ambito della conferenza dai posti limitati tenutasi al Laboratorio Formentini per l’Editoria per raccontare il suo lavoro e rispondere alle numerose domande degli appassionati. L’Associazione Italiana Studi Tolkieniani era presente con un bel gruppo di soci giunti a Roma, Bologna e Verona,
ma soprattutto con uno dei soci fondatori, lo scrittore Wu Ming 4, che era in cattedra a fianco dell’artista canadese ed è intervenuto per raccontare la realtà italiana di questi ultimi anni, descritta anche nel libro Difendere la Terra di Mezzo. L’incontro è stato l’occasione anche per il presidente Roberto Arduini, durante la cena serale, per farsi raccontare la sua storia, il suo rapporto con le opere di Tolkien e la sua passione per la Terra di Mezzo. Ecco un resoconto di questo intenso incontro.
L’AisT con John Howe a Milano il 18 febbraio
Storico illustratore di J.R.R. Tolkien, John Howe ha contribuito con i suoi lavori a creare l’immaginario della Terra di Mezzo. Le sue immagini realizzate fin dagli anni ’90 per libri come Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e Il Silmarillion, sono state un riferimento fondamentale per la realizzazione delle scene e delle ambientazioni della trilogia del Signore degli Anelli di Peter Jackson, che lo ha chiamato insieme ad Alan Lee, in qualità di “visual designer”. Gli appassionati di Tolkien avranno ora la possibilità di ascoltare l’artista giovedì 18 febbraio, alle ore 17 presso Laboratorio Formentini per l’editoria, via Formentini 10 a Milano, che farà un intervento pubblico insieme allo scrittore Wu Ming 4.
Tutto questo grazie all’organizzazione di Mimaster illustrazione, una realtà formativa internazionale d’eccellenza con base a Milano. La didattica di Mimaster prepara gli allievi alla professione dell’illustratore, con docenti che sono professionisti internazionali dell’illustrazione, art director ed editori di successo, tramite un master annuale di alta specializzazione, moduli tematici di approfondimento e workshop con autori italiani e internazionali per lavorare fianco a fianco ai grandi maestri dell’illustrazione. Proprio uno di questi ultimi sarà Riding Dragons: l’arte di John Howe, della durata di tre giorni.
Dieci anni per il fumetto che piaceva a Tolkien
Anche dietro a un «semplice» fumetto c’è una storia. Una storia di millenni, una storia di decenni, un lavoro certosino che coinvolge molte persone, soprattutto gli artisti che si confrontano con una trama e dei personaggi per trarne qualcosa di nuovo. È capitato una volta di più nel caso di Beowulf, poema epico anglosassone narrato oltre un millennio fa e riadattato innumerevoli volte da cinema, letteratura, teatro, musica, videogiochi e fumetti (per una lista esaustiva si può leggere qui). E proprio della graphic novel appena pubblicata in Italia dalla casa editrice Tunué e della sua lunga e travagliata storia che vogliamo occuparci.
I testi curati da Santiago García, vividi e d’effetto, risultano piuttosto fedeli all’opera originale, mentre le tavole di David Rubín spiccano per un ampio uso del rosso, vero e proprio filo conduttore della storia.
Restando coerenti allo spirito del racconto, gli autori rappresentano scontri e massacri in tutta la loro violenza più cruda e feroce, arricchendo le tavole con dettagli macabri e spesso impressionanti. Ma prima di analizzare il volume, è meglio raccontare la storia che c’è dietro.
Trento, un convegno a lungo atteso su Tolkien
Il countdown è finalmente giunto al termine, l’AisT sbarca a Trento e il dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento, che ha ospitato i due giorni di lavoro, si trasforma in un laboratorio di riflessioni e di spunti sulle opere “minori” del Professore; credo che dopo questo convegno ci si rifletterà su due volte prima di definirle “minori” non essendo inferiori alle sue opere più famose dal punto di vista dell’instancabile lavoro di cesellatura di Tolkien – tratto peculiare della sua intera vita – quasi come un poeta ellenistico in Grecia o neoterico nella Roma cesariana.
Convegno di Trento: ecco il programma
Il momento è venuto. Abbiamo voluto che tutto fosse in ordine e soprattutto che tutti i relatori fossero confermati e le aule adeguate al pubblico. Per ben due volte, abbiamo dovuto cambiarle e probabilmente non sarà sufficiente neanche l’Aula Magna. Sì, perché ha creato un enorme interesse il solo annuncio del convegno internazionale J.R.R. Tolkien and his minor works che si terrà il 13 e 14 maggio 2015 all’università di Trento. Organizzato dalla Facoltà di Lettere e Filosofia e dal suo direttore, Fulvio Ferrari, dall’Associazione italiana studi Tolkieniani e in collaborazione con l’editore Del Miglio, si occuperà di storie, saggi e scritti filologici di Tolkien all’ombra del Signore degli Anelli.
Gli audio dell’AisT: Iperborea e Fahreneit
Mettiamo a disposizione dei lettori gli audio di due incontri appena avvenuti. L’argomento è sempre dedicato a J.R.R. Tolkien, con tematiche che vanno dalla mitologia norrena al potere nel Signore degli Anelli. Abbiamo deciso di renderli pubblici perché ormai da tempo riceviamo numerose mail di appassionati lettori che non riescono a partecipare ai nostri eventi e ci invitano insistentemente nella loro città. Un buon modo di ripagarli è rendere disponibili almeno le voci di alcune delle presentazioni, quelle di maggior valore come in questo caso, perché tenute da soci illustri della nostra associazione. Oltre all’intervista al presidente, riportata più sotto, tre soci dell’Aist hanno animato la serata del 5 febbraio a Milano: Emilia Lodigiani è la fondatrice della casa editrice Iperborea che ha compiuto ormai 27 anni nei quali, oltre alle tante pubblicazioni, sono fioccati premi e riconoscimenti internazionali. È socia onoraria dell’Aist e autrice di Invito alla lettura di Tolkien (Mursia, 1982) che, riletto a distanza di 30 anni dalla sua pubblicazione, conserva ancora intatta la sua validità: la serietà dell’opera e la competenza dell’autrice fanno sì che il libro, allo stato attuale delle cose, sia ancora una delle migliori introduzioni in italiano scritte su Tolkien. Fulvio Ferrari è il curatore degli incontri delle Serate Boreali. È socio fondatore dell’AisT e un traduttore, germanista e scandinavista. Docente di Filologia germanica all’Università di Trento, traduce dalle lingue nordiche e dalla lingua nederlandese. Esperto dell’eredità del mondo germanico antico e medievale nell’età contemporanea, il suo interesse inevitabilmente è centrato sul Beowulf e su Tolkien, di cui ha scritto su riviste come Annares e L’Indice dei Libri oltre all’organizzazione nel 2014 di una conferenza, all’Università di Trento, sul riuso del mito nordico.
Anch’egli socio fondatore dell’AisT, Wu Ming 4 è membro del collettivo bolognese di scrittori Wu Ming, ha al suo attivo diversi romanzi, racconti, reportage e saggi. Su Tolkien ha scritto il romanzo Stella del Mattino (Einaudi 2008), i saggi L’eroe imperfetto (Bompiani, 2010) e Difendere la Terra di Mezzo (Odoya, 2013) e curato Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm (Bompiani, 2010).
Iperborea, c’è l’AisT a parlare di Tolkien
Avevamo già annunciato che il 2015 sarebbe stato un anno importante per le attività dell’Associazione italiana studi Tolkieniani. Ed ecco che la nostra associazione si sta impegnando per far vedere la qualità delle sue iniziative! Dopo l’avvio a Roma del corso Approfondire Lo Hobbit, ora riusciamo anche ad andare a Milano, in un incontro che definire di qualità è proprio d’obbligo! Madrina dell’iniziativa è Iperborea, una casa editrice milanese fondata nel 1987 da Emilia Lodigiani e specializzata nella letteratura nord europea, principalmente autori scandinavi e islandesi, ma da qualche tempo anche scrittori olandesi ed estoni.
Tolkien, finiscono i film: comincia la Quarta Era
Sono trascorsi tredici anni dall’uscita nelle sale del primo film tratto dal Signore degli Anelli. Mentre incombono le anteprime dell’ultimo capitolo della trilogia (molto liberamente) tratta da Lo Hobbit, si può fare un bilancio di quanto nel frattempo è successo in Italia intorno a J.R.R. Tolkien. Se nel secolo scorso la scena tolkieniana era considerata un ghetto per nerd, o tutt’al più per conventicole dell’ultradestra, la penetrazione nell’immaginario pop tramite la settima arte ha avviato uno smottamento che ha travolto quell’ambiente asfittico e al tempo stesso ha stimolato forme di reazione creativa all’invasione hollywoodiana. Mentre la dimensione d’intrattenimento (cinema, giochi e videogiochi) faceva debordare l’interesse per la Terra di Mezzo ben oltre la sottocultura fantasy, una nuova generazione di appassionati, studiosi, artisti, ha messo in crisi i luoghi comuni di un tempo.
Così da un lato lo snobismo dell’accademia è stato pesantemente scalfito, e dall’altro le letture delle vecchie vestali nostrane sono state ridimensionate (o piuttosto ridicolizzate) grazie a un’attività pubblicistica, su carta e su web, prodotta quasi sempre dal basso. Si è trattato di un lavoro certosino e spesso disconosciuto, che ha prodotto gli anticorpi alla saturazione dell’immaginario seguita all’enorme successo dei film. Per paradosso, senza i kolossal di Peter Jackson non avremmo avuto la collana tematica “Tolkien e dintorni” dell’editrice Marietti 1820, che dal 2005 a oggi ha tradotto i più importanti saggi critici nel panorama internazionale. L’ultimo uscito, Lo Hobbit. Un viaggio verso la maturità di William H. Green, è paragonabile a un gioiello elfico.
Sul piano delle arti visive forse soltanto adesso, con la conclusione della ridondante seconda trilogia, si iniziano a metabolizzare le immagini cinematografiche e ci si apre a nuovi orizzonti, meno schiacciati sul mainstream hollywoodiano. Così si tornano ad apprezzare le opere di un decano come Angelo Montanini e può emergere il lavoro di artisti originali come Ivan Cavini, Maria Distefano e Andrea Piparo.
Manca all’appello la narrativa. I più noti autori italiani di fantasy avrebbero forse potuto spendere un po’ più di tempo a studiare la chiave dell’universalità delle storie di Tolkien e un po’ di meno a cercare di emularle infarcendo le proprie di Elfi, Mezzelfi e Orchi.
Per rendersi conto di quanto è successo e continua a succedere intorno alla Terra di Mezzo e a sud delle Alpi, si potrebbe scorrere il programma della seconda edizione del Tolkien Day che avrà luogo al VIGAMUS, il museo del videogioco di Roma, il prossimo 14 dicembre. Il tratto distintivo di una manifestazione come questa è la commistione di alto e basso, gioco e studio. In una stessa giornata si potrà assistere alla proiezione de Lo Hobbit – La Desolazione di Smaug in versione estesa, giocare ai videogiochi a tema, e assistere alla presentazione di Santi pagani nella Terra di Mezzo di Claudio Testi (ESD-Edizioni Studio Domenicano), un saggio che affronta le interpretazioni filosofiche e religiose dell’opera tolkieniana. Non deve stupire che un evento come questo sia organizzato dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani (www.jrrtolkien.it), nata dall’unione di altri soggetti impegnati da anni a rivalutare l’autore inglese, e già reduce dall’inaugurazione del festival FantastikA, nella rocca di Dozza Imolese, con conferenze di studiosi italiani e stranieri, ma anche esposizioni di illustratori e artisti.
È grazie all’attivismo di questo tipo, portato avanti anche da realtà locali, da gruppi amatoriali e circoli, sui blog e sui social network, che la Terra di Mezzo è entrata in una nuova stagione.
Tant’è che anche l’accademia sembra essersi svegliata dal torpore. Tolkien non è più un fenomeno paraletterario, ma un autore che può diventare argomento di dibattito, di corso o di un convegno, come dimostrano gli atenei di Milano, Trento, Pisa, Siena, Palermo, Verona (solo per limitarsi all’ultimo anno). Spesso è la spinta degli studenti e dei giovani ricercatori a portare Tolkien all’università, ma è pur vero che alcuni docenti l’hanno ormai acquisito come autore,
sia sul piano letterario sia su quello degli studi filologici.
All’incrocio tra questi due piani si collocano le pubblicazioni dei poemi inediti La leggenda di Sigurd e Gudrùn (2009) e La Caduta di Artù (2013), ma anche quella recentissima della sua traduzione del Beowulf (Bompiani 2014) fatta negli anni Venti e finora rimasta sepolta in archivio. Un’operazione quest’ultima che può interessare forse gli storici della filologia più che i comuni lettori, ma che al tempo stesso ha anche un risvolto letterario, dato che la prosa della traduzione tolkieniana cerca di salvare un’eco dell’antico ritmo poetico anglosassone e – come scrive Michael Drout, noto studioso di Tolkien – «combina il suo acume filologico con la sua capacità creativa».
Eppure resta ancora tanto da fare per stabilire anche in Italia uno standard accettabile per un classico del Novecento. Paradossalmente questo riguarda soprattutto i testi di Tolkien. Sull’edizione nostrana del Signore degli Anelli pendono ancora diverse ipoteche. A partire dalla traduzione, fatta oltre quarant’anni fa, che non rende la varietà di registri linguistici utilizzata dall’autore e molte delle sue scelte lessicali. Per proseguire con l’obsoleta e fuorviante introduzione di Elémire Zolla, scritta quando gli studi tolkieniani erano a uno stadio preistorico. I lettori italiani poi non hanno mai potuto leggere per intero la History of Middle-Earth, cioè la raccolta degli scritti postumi sulla Terra di Mezzo, che contiene vere e proprie perle, dato che ne sono stati tradotti soltanto due volumi su tredici. Per tacere infine del livello deprimente di molti peritesti, completamente avulsi dal dibattito internazionale.
Gli studiosi tolkieniani però sono gente temprata nella lunga lotta di liberazione della Terra di Mezzo dal pregiudizio letterario e dall’appropriazione ideologica. Per questo c’è da scommettere che seguiteranno a esplorarne in lungo e in largo i territori e a battersi finché non avranno definitivamente riscattato quelle lande dall’influsso di Sauron. Consapevoli che solo chi la dura la vince.
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SITO UFFICIALE
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ARTICOLI PRECEDENTI
– Reportage da Dozza: un fantastico weekend
– A Dozza nasce l’Aist: siamo diventati grandi
– L’Arst a Dozza (Bo) con mostre e seminari
– Il 14 dicembre torna il Tolkien Day a Roma!
– Pubblicato Lo Hobbit. Un viaggio verso la maturità
– Pubblicato il Beowulf tradotto da Tolkien
– Pubblicato «La leggenda di Sigurd e Gudrùn»
– Edito da Bompiani “La Caduta di Artù»
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Tolkien all’Università: un convegno a Palermo
Ogni volta è un progresso. Lo evidenziamo sempre perché sono passi piccoli, ma importanti. Andare all’università per parlare di J.R.R. Tolkien e le sue opere è ancora considerata una cosa strana, con professori che alzano le sopracciglia e dirigenti che ridono a denti stretti. Ma per noi è importante il giudizio degli studenti, che ogni volta, dopo un nostro intervento applaudono contenti e ci ringraziano per il lavoro svolto in questi anni. Ecco, anche stavolta saremo all’università, invitati a Palermo a parlare dello scrittore inglese e del suo mondo immaginario, di come fossero imporanti per lui alcune tematiche, come il viaggio e l’eroismo.
Un libro da Claudio Testi: «Santi pagani nella Terra di Mezzo»
È appena stato pubblicato un libro che spara in alto. E lo fa sotto l’insegna della nostra nuova Associazione. A scriverlo è Claudio Antonio Testi, segretario dell’Istituto filosofico di studi tomistici e nostro socio. Lo studio è intitolato «Santi pagani nella Terra di Mezzo di Tolkien», edito dalla ESD-Edizioni Studio Domenicano (224 pp., 22 euro – in copertina immagine di Ivan Cavini), e conclude un percorso a cui il filosofo modenese ha dedicato cinque anni di lavoro. L’opera di Tolkien è cristiana o pagana? La domanda ha interpellato lettori e studiosi fin dalla pubblicazione del Signore degli Anelli. Nonostante la notorietà «planetaria» di Tolkien, grazie anche ai film di Peter Jackson, questo dubbio non è ancora stato sciolto con quella completezza critica che merita un autentico classico della letteratura. Il volume è un tentativo in questa direzione. Crediamo che questo lavoro possa essere un riferimento fondamentale per lo studio sugli aspetti più filosofici e religiosi nelle opere di J.R.R. Tolkien. Anche perché, anche su questo importante tema, lo scrittore inglese merita di più. È per questo motivo che, mentre l’inchiostro si sta ancora asciugando, vi proponiamo già una recensione di chi il libro l’ha potuto leggere in anteprima. Buona lettura!
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