Edizione Astrolabio, ecco la tabella dei nomi

Studiare«La precisione è la farina senza la quale non si ottengono né pane né dolci», recita un vecchio adagio. E visto che, da piccoli Hobbit appassionati delle opere di J.R.R. Tolkien, vogliamo avere sia il pane sia i dolci per le nostre numerose colazioni e merende di ogni giorno, ecco che dobbiamo essere per forza precisi al punto che di noi il buon Bilbo Baggins potrebbe dire: «È un Hobbit che non lascia passare una mosca davanti al naso!!!» Questo è il motivo per cui l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani vuol fare un servizio ai lettori e ha realizzato delle tabelle con tutta la nomenclatura presente nel volume Astrolabio e che vuole aiutare i lettori che possiedono una delle successive edizioni Rusconi o Bompiani con la traduzione di Vittoria Alliata di Villafranca,
Scrivaniai possessori dell’Atlante della Terra di Mezzo (di imminente ripubblicazione) che presenta stranamente i toponimi nelle mappe mantenuti in inglese, o anche per i lettori che hanno comprato la nuova edizione tradotta da Ottavio Fatica e si chiedono a cosa corrisponda un dato nome nelle edizioni precedenti.

Esce il volume unico de Il Signore degli Anelli

Volume Unico LOTR Alla fine, è giunto il giorno. Oggi, 28 ottobre 2020, gli appassionati di J.R.R. Tolkien italiani potranno tenere tra le mani il libro tanto agognato, che mancava da quasi un anno. Il volume unico de Il Signore degli Anelli (50 euro, 1364 pp.) torna nelle librerie italiane nella sua versione di gala: con la nuova traduzione di Ottavio Fatica, rivista di una moltitudine di refusi, in formato cartonato e rilegato, con le mappe e ben 50 illustrazioni di Alan Lee. Dal canto suo, Bompiani conclude un lungo viaggio iniziato nel 2017. La casa editrice ha così colmato la lacuna che si era creata dal gennaio scorso, quanto tutte le copie della vecchia traduzione furono ritirate per volere della traduttrice. Già da luglio 2020 gli appassionati di Tolkien possono trovare l’edizione completa, però divisa in tre volumi. Ora troveranno anche il volume unico.

Il 21/10 Il Signore degli Anelli in volume unico

Libri sparsiL’ultima ciliegina arriva in tempo per Natale. Un lungo viaggio iniziato nel 2017 si concluderà alla fine di ottobre 2020: sono passati infatti poco più di tre anni da quando Ottavio Fatica accettò la proposta di Bompiani di tradurre Il Signore degli Anelli e il prossimo 21 ottobre 2020 in tutte le librerie italiane ci sarà il volume unico con la nuova traduzione. La casa editrice ha lavorato sodo per far sì che la lacuna che si era creata a gennaio – con il ritiro di tutte le copie della vecchia traduzione – fosse colmata nel più breve tempo possibile. Già da un mesetto gli appassionati di J.R.R. Tolkien possono trovare l’edizione completa, divisa in tre volumi. Da fine ottobre, i lettori potranno scegliere quale edizione comprare tra quest’ultima e, appunto, quella in volume unico.

Con Il Ritorno del Re anche 2 mappe “inedite”

Stand BompianiUn regalo inaspettato, si potrebbe definire così la notizia in anteprima che Il Ritorno del Re, l’ultimo dei tre volumi singoli de Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien che la Bompiani sta pubblicando nella nuova traduzione di Ottavio Fatica, presenterà addirittura tutte e tre le mappe che l’autore ha sempre voluto insieme al suo capolavoro. È un bel regalo che Bompiani fa ai lettori, perché non era mai accaduto che fossero tutte e tre presenti in 50 anni di storia editoriale in Italia. Inoltre, ci sono tante altre chicche che la casa editrice ha in serbo per gli appassionati che potranno finalmente riavere tutto il romanzo a disposizione dopo sette mesi. Questo vuoto sarà colmato il 22 luglio, quando nelle librerie italiane sarà possibile comprare il terzo volume… e compratelo in una libreria indipendente, mi raccomando!

Aragorn il Forestale, uno studio filologico

cover Compagnia dell'Anello - Trad. FaticaIl nome più indigesto per i fan italiani in quella che è la nuova traduzione della Compagnia dell’Anello è senz’altro “Forestale” per “Ranger”. Nei giorni seguenti all’uscita del libro non si sono risparmiate battute e buffi fotomontaggi per irridere questa scelta del traduttore Ottavio Fatica.
Io stesso, sulle prime, l’ho considerata una traduzione inadatta, perché mi faceva troppo facilmente pensare a quello che fino al 2016 è stato il Corpo Forestale dello Stato.
Ottavio FaticaA onor del vero, non per questo mi pareva più adatta la vecchia resa “Ramingo”, dato che – in accordo con lo stile generale della traduzione di Alliata – appartiene a un registro alto rispetto al comune “ranger”. Inoltre “ramingo” dà conto soltanto (e soltanto parzialmente) del primo significato del termine “ranger” nell’Oxford English Dictionary, mentre la traduzione scelta da Fatica si rifà piuttosto al secondo e al terzo, che in effetti andrebbero presi in considerazione, conoscendo l’abitudine di Tolkien di non rifarsi quasi mai alla prima accezione.
Dopo un’indagine nel testo letterario mi sono persuaso che l’uso del termine “Ranger” da parte di Tolkien faccia collassare una nell’altra le tre accezioni dell’OED, e che la scelta di Fatica – a dispetto della prima impressione – non sia così lontana dal cogliere questo aspetto. È quello che proverò brevemente a dimostrare.

Fatica: «Tolkien come Kipling e Shakespeare»

Tolkien è un classico della letteratura del Novecento e la nuova traduzione lo dimostra. Il lavoro di Ottavio Fatica, che ha ritradotto Il Signore degli Anelli per Bompiani, di cui è appena uscito il primo volume, mette in evidenza tutta la forza della narrazione dello scrittore inglese. È il traduttore stesso a rivelarlo in un’intervista su Il Venerdì di Repubblica.

La versione di Fatica: contributo per una messa a fuoco

Claudio Testi - studio 2018Siccome molti amici mi hanno chiesto se “mi piace” la nuova traduzione de La Compagnia dell’Anello e vedendo in giro una gran confusione (sia concettuale che “sociale”) ho deciso di scrivere questo articolo per:
1 – Contribuire a chiarire quali sono i dati che abbiamo a disposizione
2 – Mostrare in base a questi la paradossalità di alcune ricorrenti affermazioni
3 – Esprimere il mio personale giudizio sulla versione di Fatica.

Ancora uno sforzo se volete essere tolkieniani

Ma la debolezza degli Elfi in questi termini consiste naturalmente nel rimpiangere il passato, e nel non essere disposti ad affrontare il cambiamento: come se un uomo dovesse odiare che un lungo libro vada avanti, e desiderasse fermarsi al suo capitolo preferito.
(J.R.R. Tolkien, Lettera n. 181)

Bompiani: le novità tolkieniane ottobre 2019

Middle-earth mapManca davvero poco alla festa a lungo attesa: il 30 ottobre infatti vedrà la pubblicazione del primo volume della nuova traduzione de Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello, affidata a Ottavio Fatica con la consulenza letteraria dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. Ma non sarà l’unico testo tolkieniano che Bompiani porterà in libreria in quella data. Vediamo insieme cos’ha in serbo quest’autunno per tutti gli appassionati del Professore di Oxford.

A San Benedetto, Tolkien tra libri e buona tavola

LembasAnche a febbraio si torna a parlare di Tolkien tra i banchi di scuola: a San Benedetto del Tronto, l’Istituto alberghiero “F. Buscemi” dedicherà una giornata al grande scrittore oxoniense, partendo dallo studio delle opere tolkieniane col traduttore Luca Manini per arrivare ai piaceri della buona tavola, che ne Lo Hobbit, per bocca di Thorin Scudodiquercia, Tolkien elogia molto chiaramente: “Se un maggior numero di noi stimasse cibo, allegria e canzoni al di sopra dei tesori d’oro, questo sarebbe un mondo più lieto” (Lo Hobbit, Bompiani). Già nel 2014 lo chef Fabrizio Donati aveva organizzato La cena dell’Anello al ristorante La Corte di Fermo e dal luglio del 2017 c’è chi di cibo, musica ed allegria in stile tolkieniano ha fatto il proprio marchio, ovvero la Locanda della Contea a Montalenghe.
L’appuntamento all’Istituto di San Benedetto, fissato per il 19 febbraio è già la seconda iniziativa scolastica legata al mondo tolkieniano di questo anno ancora agli inizi, dopo il progetto J.R.R. Tolkien: autore del secolo dell’Istituto di Istruzione Superiore “Guido monaco di Pomposa” di Codigoro (Ferrara), iniziato il 29 gennaio e promosso dalla socia AIST Elisabetta Marchi.

Gennaio 2019, ritradotto Il ritorno di Beorhtnoth

Cop_Tolkien-studioSe il gennaio 2018 aveva inaugurato l’anno tolkieniano in grande stile con la nuova traduzione delle Lettere, anche il 2019 non sfigura: sono ben tre gli scritti del Professore con cui iniziare quest’anno, facenti parte delle cosiddette “opere minori” di Tolkien, ovvero Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm, Le avventure di Tom Bombadil e Il cacciatore di draghi.
L’autunno 2018 è stato un periodo intenso per le pubblicazioni di testi di e su Tolkien, dalla Caduta di Gondolin al secondo volume di Tolkien e i Classici, e l’ondata si propaga nel nuovo anno, dove da oggi 2 gennaio i fan tolkieniani potranno immergersi nella lettura di ben tre libri riediti dalla casa editrice Bompiani.

Un autunno tutto da leggere con Tolkien

Libri BompianiGià la settimana scorsa vi avevamo proposto l’intervista a Roberta Tosi, autrice di L’Arte di Tolkien, libro dedicato ad un aspetto della creatività del Professore spesso sottovalutato e che si troverà nelle librerie a partire dalla seconda metà di novembre, ma le novità sono davvero tante e ce n’è per tutti i gusti. L’autunno 2018 si preannuncia un periodo davvero intenso per i lettori tolkieniani in Italia: tante le traduzioni in italiano, sia di narrativa che di critica, e anche una raccolta di saggi inediti. Non resta che l’imbarazzo della scelta!

Ritradurre Il Signore degli Anelli: l’intervista

Loredana LipperiniAbbiamo chiesto di ripristinare le “Venti righe”, abbiamo riportato in libreria le Lettere dopo 10 anni di assenza facendolo tradurre da Lorenzo Gammarelli e ora Bompiani ci ha chiesto aiuto per tradurre il capolavoro di Tolkien. A cinquant’anni dalla prima versione italiana de Il Signore degli Anelli poi più volte rimaneggiata – l’ultima nel 2003 -, tornerà così in una nuova traduzione finalmente all’altezza della sfida La Compagnia dell’Anello in tutta la sua generosa, esuberante, ludica malìa. Abbiamo indicato alla casa editrice un traduttore d’eccezione: Ottavio Fatica. Si tratta di un traduttore letterario di tutto rispetto: dopo aver esordito con Adelphi, ha lavorato a lungo per Theoria ed Einaudi e da diversi anni è consulente a tutto campo per Adelphi. Ha vinto il Premio letterario internazionale Mondello per la traduzione di Limericks di Edward Lear, nel 2007 il Premio Monselice per la traduzione di La città della tremenda notte di Rudyard Kipling. Nel 2009 ha vinto il Premio Nazionale per la Traduzione e nel 2010 il Premio Procida – Isola di Arturo – Elsa Morante per la traduzione de Il crollo di Francis Scott Fitzgerald. Tra i suoi lavori migliori, la traduzione dell’opera omnia di Rudyard Kipling, Moby Dick di Herman Melville e centinaia di altri scrittori inglesi e statunitensi.
Salone del Libro di TorinoAl prossimo Salone del libro di Torino, sabato 12 maggio, ore 14:00 nella sezione L’AutoreInvisibile curata da Ilide Carmignani, Ottavio Fatica e Roberto Arduini, presidente dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, dialogheranno su Tradurre Il Signore degli Anelli. Coordina Alessandro Mari della Scuola Holden. Per avere un assaggio di quell’incontro, pubblichiamo l’intervista integrale che Loredana Lipperini ha realizzato in esclusiva a Ottavio Fatica, di cui una parte è stata pubblicata su La Repubblica del 29 aprile 2018. Ringraziamo l’autrice per la cortesia.

Ad agosto La Caduta di Gondolin di Tolkien

Edizioni deluxe Signore degli AnelliDopo giorni di indiscrezioni e rischio di un pesce d’aprile prolungato, finalmente è ufficiale: questa estate avremo un nuovo inedito di J.R.R. Tolkien. HarperCollins ha annunciato che, per la prima volta, pubblicherà The Fall of Gondolin il 30 agosto di quest’anno. Fin dal 26 marzo il volume era comparso su Amazon.fr elencato semplicemente come Untitled di Tolkien, quindi c’era stata molta speculazione tra gli appassionati su quale fosse l’argomento e se davvero fosse un nuovo titolo.
Amazon.frSul sito dei Tolkiendil, che informalmente rappresenta la società tolkieniana francese, ci erano stato diverse ipotesi, che poi si sono diffuse come un’onda a tutti gli altri siti specializzati, compresi quelli in italiano. Passato il primo di aprile, prima Amazon.co.uk ha iniziato a prendere preordini, poi la Società Tolkieniana inglese ha aiutato a diffondere la notizia, e infine è giunto il comunicato ufficiale di HarperCollins.

Le “nuove” Lettere: l’intervista al traduttore

Tolkien - Lettere 1914-1973Avevamo annunciato, ad aprile, l’arrivo di una nuova traduzione delle Lettere di Tolkien e la fatidica data si avvicina: il 3 gennaio 2018, dopo essere stato fuori catalogo per tanti anni, torna ad essere disponibile l’epistolario del Professore oxoniense. Dall’acquisizione della Bompiani da parte del Gruppo Giunti, si è instaurata una collaborazione tra quest’ultimo e l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, che ci ha permesso di segnalare numerosi errori presenti in varie traduzioni delle opere tolkieniane, portando così ad un miglioramento delle edizioni italiane. Interpellati su quale opera necessitasse prioritariamente di una revisione, abbiamo suggerito non una semplice ristampa riveduta delle Lettere, ma una nuova traduzione. Lorenzo Gammarelli, socio, saggista e traduttore AIST, ha ricevuto l’onere o l’onore di questo compito: ritradurre le lettere del Professore. Già curatore delle edizioni italiane del Cacciatore di draghi e del Fabbro di Wootton Major, della traduzione del volume critico Tolkien e la Grande Guerra di John Garth, Gammarelli è anche studioso tolkieniano, i cui saggi sono apparsi nei volumi All’ombra del Signore degli Anelli (Delmiglio editore), La falce spezzata e C’era una volta…Lo Hobbit (Marietti 1820).
A meno di una settimana dalla fatidica data, vi proponiamo un’intervista col nostro traduttore!

Prima cosa: perché Lettere 1914-1973 e non più La realtà in trasparenza?
«Premesso che il titolo viene scelto dall’editore, non nascondo di avere fortemente caldeggiato questo cambiamento. Il motivo principale è per allinearsi al titolo inglese (e delle altre lingue in cui le lettere sono state tradotte). Poi, per una sorta di onestà intellettuale nei confronti del lettore: sono convinto che il titolo di un testo non narrativo debba riflettere il reale contenuto del libro. Infine, anche perché ho sempre trovato la realtà in trasparenza un titolo forse poetico ma inadatto e poco pertinente, e per me francamente inspiegabile».

Come sei diventato il traduttore delle Lettere?
Lorenzo Gammarelli«In modo decisamente non casuale. Dopo le note vicende societarie che l’hanno riguardata, e forse proprio per rimarcare una discontinuità con il passato, la casa editrice Bompiani ha deciso che era giunto il momento di ripubblicare le Lettere, che da troppi anni erano ormai fuori catalogo; ha chiesto consiglio all’Associazione italiana studi tolkieniani, che attualmente nel nostro Paese è la più importante associazione dedicata allo studio dell’opera di Tolkien, e insieme hanno deciso che non sarebbe stato sufficiente ripubblicarle, ma che stato necessario ritradurle completamente. L’AIST ha suggerito di assegnare a me l’incarico, e dato che la Bompiani già mi conosceva, perché avevo lavorato come curatore delle nuove edizioni del Cacciatore di draghi e del Fabbro di Wootton Major, ecco fatto!
O quasi: in realtà, prima di dare il via, la Bompiani ha dovuto sottoporre il mio nome alla HarperCollins e alla Tolkien Estate, rispettivamente casa editrice inglese e società che detiene i diritti letterari dell’opera di Tolkien, per chiederne l’approvazione. Devo confessare che la settimana in attesa di una risposta da Londra è stata piuttosto ansiogena».

Particolari difficoltà?
«Per me le lettere più difficili da tradurre sono state quelle in cui Tolkien affronta tematiche religiose: il linguaggio di Tolkien, solitamente molto chiaro, si fa più involuto e complicato: ci si trovano termini poco comuni, termini comuni ma con accezioni particolari, costruzioni sintattiche che in inglese non ci si aspetterebbe, citazioni con riferimenti ad autori non famosissimi, spesso con qualche cambiamento, cosicché è anche impossibile risalire alla frase originale».

Lettere - nuova traduzione
Perché sono così importanti le Lettere?
«Sappiamo (in gran parte dalle lettere stesse) che Tolkien non era un fautore del biografismo, e anzi considerava impertinenti i tentativi di leggere la sua opera attraverso dettagli biografici, quindi è molto importante dare alle Lettere il giusto valore come inestimabile fonte di informazioni biografiche e sul pensiero di Tolkien, ma senza spingersi oltre, e soprattutto senza usarle per far dire a Tolkien quello che vogliamo dire noi».

Qual è stata la scoperta più interessante o sorprendente che hai fatto traducendo le Lettere?
«Ovviamente già conoscevo le lettere, e le avevo già lette. Ritraducendole, però, ho potuto apprezzare l’umanità di Tolkien, e quanto, diversamente dalla vulgata comunemente diffusa, fosse informato e interessato al mondo e agli avvenimenti che lo circondavano».

L’ultima edizione inglese delle Lettere è caratterizzata da un indice molto ricco: è stato tradotto?
«Questa edizione delle Lettere ha un indice, più corposo rispetto a quello della vecchia edizione italiana, ma che non si avvicina nemmeno alla complessità e completezza di quello inglese. Considerate che l’indice inglese è stato compilato nel corso di svariati anni da Christine Scull e Wayne Hammond, i due massimi esperti di bibliografia tolkieniana; per quello italiano abbiamo dovuto fare in poco più di un mese».

Come mai direttamente in edizione economica? Non sarebbe stato meglio pubblicare prima un’edizione rilegata?
«Questo dipende da considerazioni editoriali che spettano unicamente all’editore, e sulle quali come traduttore non ho alcuna voce in capitolo. Anche a me sarebbe piaciuta una bella edizione rilegata, ma possiamo sempre sperare: se quella economica dovesse vendere molto, la Bompiani potrebbe forse prenderla in considerazione; quindi, comprate tutti il libro!».

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Dal 3 gennaio 2018 le lettere di Tolkien
– Leggi l’articolo Annunciata una nuova traduzione per le Lettere di Tolkien
– Leggi l’articolo Le Lettere di Tolkien finiscono fuori catalogo

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Strenne di Natale 2017: Bompiani cambia solo le copertine

Libri BompianiManca davvero poco a Natale, ed è ora di iniziare a pensare ai regali! Per far cosa gradita a un appassionato tolkieniano non c’è nulla di meglio di un libro: i titoli disponibili sono davvero tantissimi, a partire dalle opere primarie per passare poi ai testi di critica. Per iniziare, rimane sempre valida la nostra bibliografia consigliata; per orientarsi tra i moltissimi volumi di saggistica pubblicati negli anni può anche essere utile consultare la nostra rubrica Le pillole di Claudio Testi, vera e propria bibliografia ragionata in cui lo studioso, segretario dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici e vicepresidente dell’AIST, li analizza brevemente ed esprime la propria valutazione. Se invece preferite optare per i titoli più recenti, quest’anno la scelta è abbastanza limitata, pur se interessante.

Giunti, la rivoluzione degli ebook su Tolkien

GiuntiLa scarsa cura di Bompiani per le opere di J.R.R. Tolkien era una cosa ben nota. Con un nome che in pratica «vendeva da solo», dopo il 2003 la casa editrice milanese si era limitata a ripubblicare le opere dell’autore nelle edizioni più diffuse, curando sempre meno il contenuto dei suoi libri. Per fare l’esempio più lampante, ci sono voluti più di 10 anni ad reintegrare un paragrafo di 20 righe alla fine di un capitolo del Signore degli Anelli, che erano state misteriosamente eliminate nel 2003. Dopo una lunga permanenza nel gruppo Rcs e una breve parentesi di circa un anno nel gruppo Mondadori, nel dicembre 2016 Bompiani è entrata a far parte del gruppo editoriale Giunti. E così la cura per le opere del Professore di Oxford è migliorata notevolmente. Come dimostra l’attenzione verso le pubblicazioni digitali.

Annunciata una nuova traduzione per le Lettere di Tolkien!

AIST alla Bologna Children's Book FairUna meravigliosa notizia per gli appassionati di Tolkien italiani: fuori catalogo da molti anni, torna l’epistolario del Professore! La fantastica novità è stata annunciata durante l’intervento Camminare tra gli Elfi: le difficoltà di tradurre J. R. R. Tolkien con Roberto Arduini (presidente AIST), Giampaolo Canzonieri (saggista e traduttore AIST) e Lorenzo Gammarelli (traduttore AIST), tenutosi alla Bologna Children’s Book Fair martedì 4 aprile.
Sul canale YouTube dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani è possibile vedere il filmato realizzato durante l’intervento, in cui si annuncia l’uscita della nuova traduzione delle Lettere.

Un Natale senza Tolkien: Bompiani non fa strenne

Tolkien Santa ClauseIl titolo è volutamente provocatorio, ma purtroppo ci apprestiamo a dare un annuncio tutt’altro che lieto. L’arrivo delle festività natalizie era ormai solito portare agli appassionati tolkieniani italiani varie novità da poter riporre sotto l’albero, ma quest’anno questa felice usanza verrà meno: Bompiani, l’editore che detiene i diritti di traduzione, non ha in programma uscite relative il mondo del professore oxoniense per il dicembre 2015 (e neanche per il gennaio 2016!). Eppure di pubblicazioni in attesa di essere importate nel nostro mercato editoriale non v’è certo penuria, in particolare spiccano tre libri: The Story of Kullervo, curata da Verlyn Flieger, The Art of The Lord of the Rings, di Tolkien stesso, ed il sesto volume delle Cronache dal set, dedicato all’ultimo film de Lo Hobbit (La Battaglia delle Cinque Armate).

The Story of Kullervo

The Story of Kullervo di TolkienThe Story of Kullervo è un’opera di J.R.R. Tolkien, non ancora apparsa in lingua italiana, ma già potenzialmente nota ai lettori anglofoni dal 2010, anno in cui apparve nel settimo volume dei «Tolkien Studies», prima di essere ristampata nell’agosto del corrente anno in un formato più fruibile per il grande pubblico dalla HarperCollins. L’opera si ispira ad uno dei personaggi del Kalevala di Elias Lönnrot, il poema nazionale finlandese, e prosegue la pubblicazione degli scritti di Tolkien che ripercorrono le vie di antiche epiche, riproponendo arcaiche leggende in una nuova luce attraverso la rielaborazione personale del professore. Secondo lo studioso Douglas A. Anderson, Tolkien stesso ammise che nel leggere un’opera medievale, il suo istinto non era quello di sottoporla ad uno studio critico, ma di scrivere a sua volta un testo che appartenesse alla stessa tradizione.
Sebbene il Kalevala abbia visto la luce solo nel diciannovesimo secolo, è stato a lungo accomunato a testi medievali come la Canzone dei Nibelunghi o le Edda e pertanto non sorprende che abbia suscitato in Tolkien una reazione simile.
La riscoperta da parte dei lettori di questa differente vena creativa dell’autore inglese si può ritenere abbia avuto inizio con La leggenda di Sigurd e Gudrún nel 2009, per poi proseguire con La Caduta di Artù (2013) e Beowulf (2014), in Italia tutti editi dalla Bompiani. The Story of Kullervo non sarà, a differenza delle pubblicazioni appena menzionate, curata da Christopher Tolkien, ma dalla studiosa Verlyn Flieger, professore emerito di Mitologia e Studi medievali presso l’Università del Maryland.
Scritta durante il periodo degli studi ad Oxford (più precisamente tra gli anni 1912 e 1914), quest’opera è di particolare rilevanza, poiché reca in sé le prime scintille della futura produzione tolkieniana, ed è riconosciuta come fonte originaria della storia di Túrin Turambar contenuta nel Silmarillion. The Story of Kullervo presenta anche i primi esperimenti linguistici che porteranno alla nascita di una delle lingue elfiche, il Quenya.
The Story of Kullervo contiene un’introduzione, il racconto annotato e commentato The Story of Kullervo, la lista dei nomi in esso utilizzati, due saggi di Tolkien sul Kalevala ed un saggio di Verlyn Flieger, precedentemente pubblicato nell’ottavo volume dei «Tolkien Studies» (2011) e riproposto anche all’interno della raccolta di saggi dell’autrice Green Suns and Faërie: Essays on J. R. R. Tolkien (Kent State University Press, 2012).

The Art of The Lord of the Rings di J. R. R. Tolkien

The Art of the Lord of the RingsDopo la pubblicazione di L’arte dello Hobbit di J. R. R. Tolkien, uscito nel novembre del 2012 per la Bompiani, è in attesa di prosecuzione il viaggio alla scoperta di Tolkien come artista dell’immagine, col volume dedicato alle opere del professore inerenti al suo più noto capolavoro: The Art of The Lord of the Rings. Esso conterrà mappe, iscrizioni e schizzi realizzati dal professore oxoniense durante la stesura de Il Signore degli Anelli, per un totale di oltre 180 immagini, di cui la maggioranza inedite. Il volume, come L’arte dello Hobbit, è curato da Wayne G. Hammond e da Christina Scull, i quali hanno aggiunto un commentario alle immagini.
L’arte dello Hobbit e The Art of The Lord of the Rings permettono di comprendere maggiormente l’immaginazione dell’autore, quale visione avesse di ciò che raccontava, e possono inoltre offrire uno spunto per un paragone tra le realizzazioni visive offerte dal cinema (Jacksoniano e non) e quanto scaturito direttamente dalla mente e dalla mano di Tolkien.

The Hobbit: The Battle of the Five Armies Chronicles – The Art of War

The Art of War - Chronicles VIThe Hobbit: The Battle of the Five Armies Chronicles – The Art of War andrà a completare la serie dedicata all’epopea cinematografica di Peter Jackson ispirata a Lo Hobbit, la quale comprende attualmente cinque titoli: Lo Hobbit. L’arte di Un viaggio inaspettato (Bompiani, 2012), Lo Hobbit. Un viaggio inaspettato. Cronache dal set II. Personaggi e creature (Bompiani, 2013), Lo Hobbit. La Desolazione di Smaug. Cronache dal set III (Bompiani, 2013), Lo Hobbit. La Desolazione di Smaug. Cronache dal set IV. Armi e costumi. (Bompiani, 2014), Lo Hobbit. La Battaglia dei Cinque Eserciti. Cronache dal set V (Bompiani, 2014).
Firmato da Daniel Falconer della Weta Workshop, come i precedenti titoli, anche questo volume delle Cronache dal set, condurrà il lettore dietro le quinte del film presentando le varie fasi di progettazione e le idee prodotte dagli artisti coinvolti nel progetto, per offrire uno sguardo sempre più approfondito all’opera di Peter Jackson. Come anticipato dal titolo, The Art of War, lo studio si incentrerà in particolar modo sugli scontri che si susseguono nell’ultimo capitolo della trilogia, dall’assalto di Smaug a Città del Lago alla battaglia citata nel titolo stesso del film, delineando le differenze in campo bellico per ogni parte in scena.

ARTICOLI PRECEDENTI
– Vai all’articolo “The Story of Kullervo”: ne parla Verlyn Flieger
– Vai all’articolo “The Story of Kullervo”: ecco la seconda parte

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Quale edizione comprare dello Hobbit?

Scelte difficiliDopo aver scelto quale edizione comprare per iniziare a leggere Il Signore degli Anelli, ora tocca allo Hobbit. Il lettore neofita può rimanere un po’ confuso dalla quantità di edizioni che esistono del primo romanzo di J.R.R. Tolkien, perché in commercio ne esistono almeno 6 edizioni diverse, mentre nel mercato dell’usato se ne possono trovare fino a dieci differenti.
Edizioni Lo HobbitE tutto questo, eliminando dal conto tutti i volumi collegati alla trilogia cinematografica di Peter Jackson, che tra almanacchi, guide, libri fotografici per i più piccoli, racconti del film, libri stickers con adesivi, e le bellissime Cronache dal set, e altri volumi di pregevole qualità come Lo Hobbit a Fumetti e L’Arte dello Hobbit: questi libri ammontano  complessivamente a ben 25 titoli, tutti disponibili in libreria. Come fare, quindi, a scegliere quale libro comprare? Questo articolo vuole essere una guida dettagliata per una scelta responsabile e mirata, spiegando ognuna delle diverse edizioni che sono state pubblicate in questi ultimi anni, così da fornire al lettore un metro il più possibile oggettivo per trovare il volume più adatto alle sue esigenze.
Se volete saltare subito alle conclusione, cliccate qui.

Il Signore degli Anelli, quale edizione leggere?

Il Signore degli Anelli: Serie OroCon quale libro iniziare a leggere Tolkien? E soprattutto in quale edizione? Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit, il Silmarillion, i Racconti Perduti, Racconti Incompiuti e Racconti Ritrovati, le Avventure di Tom Bombadil e tutte le altre opere di J.R.R. Tolkien ambientate nella Terra di Mezzo hanno avuto nel corso del tempo moltissime pubblicazioni e ristampe. Ma quali sono le edizioni migliori? Dopo tre edizioni e quasi 50 anni, sono decine quelle in italiano, la maggior parte ormai introvabili e a prezzi esorbitanti. Limitandoci quindi soltanto a quelli stampati dal 2000 in poi, anno in la casa editrice Bompiani ha rilevato da Rusconi i diritti di pubblicazione, ed escludendo anche le Lettere, la saggistica e le opere non ambientate nella Terra di Mezzo, ecco le edizioni che l’AisT consiglia al lettore italiano che voglia iniziare a conoscere Tolkien. Iniziamo con il capolavoro dello scrittore inglese.

Al Festival di Mantova le Lettere di Tolkien

Mantova: Si torna a parlare di J.R.R. Tolkien al Festival della Letteratura di Mantova. La diciottesima edizione della prestigiosa manifestazione, che si terrà a Mantova da mercoledì 3 a domenica 7 settembre 2014, si preannuncia ricca di novità. Grande spazio sarà dato alla misteriosa forza dell’immaginario, al potere che la letteratura ha di trascinarci all’interno di una storia, facendoci identificare nel suo protagonista o addirittura provare il desiderio di emularlo, è dedicato il percorso degli eroi, un ciclo di tre incontri in cui Colum McCann, Michela Murgia, Francesco Piccolo, Licia Troisi, Chiara Valerio, Wu Ming 4 – stimolati da Stefano Jossa – parleranno dei loro eroi letterari, dei personaggi che hanno segnato una svolta nella loro vita o nel loro rapporto con la lettura. Decisamente nel territorio del fantasy si collocano invece l’incontro con Licia Troisi, pubblicodurante il quale il pubblico sarà invitato a esprimersi su quali personaggi richiamare in vita per un possibile prequel di una delle saghe dell’autrice, mentre un voluto sconfinamento fantascientifico si compirà con Paolo Bacigalupi, scrittore statunitense di fantascienza di origini italiane, presentato al Festival da Tullio Avoledo. Com’è nello stile del Festival sono eventi a pagamento e per i quali è consigliabile prenotarsi, visto che si svolgono al chiuso e l’ingresso non sarà illimitato.

Le lettere di Tolkien al Festival di Mantova

Mantova: Si torna a parlare di J.R.R. Tolkien al Festival della Letteratura di Mantova. La diciottesima edizione della prestigiosa manifestazione, che si terrà a Mantova da mercoledì 3 a domenica 7 settembre 2014, si preannuncia ricca di novità. Grande spazio sarà dato alla misteriosa forza dell’immaginario, al potere che la letteratura ha di trascinarci all’interno di una storia, facendoci identificare nel suo protagonista o addirittura provare il desiderio di emularlo, è dedicato il percorso degli eroi, un ciclo di tre incontri in cui Colum McCann, Michela Murgia, Francesco Piccolo, Licia Troisi, Chiara Valerio, Wu Ming 4 – stimolati da Stefano Jossa – pubblicoparleranno dei loro eroi letterari, dei personaggi che hanno segnato una svolta nella loro vita o nel loro rapporto con la lettura. Decisamente nel territorio del fantasy si collocano invece l’incontro con Licia Troisi, durante il quale il pubblico sarà invitato a esprimersi su quali personaggi richiamare in vita per un possibile prequel di una delle saghe dell’autrice, mentre un voluto sconfinamento fantascientifico si compirà con Paolo Bacigalupi, scrittore statunitense di fantascienza di origini italiane, presentato al Festival da Tullio Avoledo.

Libri per l’autunno: ecco tutte le uscite

Libri e libreriaIl 2013, lo avevamo stabilito da molto tempo, sarebbe stato l’anno del rilancio delle pubblicazioni tolkieniane: l’uscita del primo film di Peter Jackson dedicato allo Hobbit, il sessantesimo anniversario dalla pubblicazione del Lord of the Rings, il quarantesimo anniversario dalla pubblicazione italiana dello Hobbit. Tutto lasciava pensare che avremmo assistito a un’esplosione di pubblicazioni come quella avvenuta nel 2001-2002 con l’uscita del film La Compagnia dell’Anello. La realtà editoriale, però, non è stata finora generosa e i primi otto mesi dell’anno ci hanno lasciati decisamente freddini: “nuove” edizioni tascabili di I Figli di Húrin, Fabbro di Wootton Major e Il Silmarillion sono state pubblicate dalla Bompiani limitandosi a cambiare la copertina dei vecchi libri ma senza sfruttare l’occasione per correggere almeno gli errori più grossolani (uno per tutti: la traduzione di Fabbro di Wootton Major non è di Isabella Murro, ma di Francesco Saba Sardi). Sul piano della saggistica, poi, la situazione è desolante: gli unici due volumi pubblicati sono stati Il Fanciullino nel Bosco di Tolkien di Simonetta Bartolini (in cui il Professore serve solamente come strumento per analizzare Pascoli) e J.R.R. Tolkien di Stefano Giuliano (che riprende il suo vecchio libro Le radici non gelano aggiornandolo, ma senza aggiungere molto di nuovo). Dopo una torrida estate in cui le uniche notizie tolkieniane esaltanti venivano dall’estero, pare però che finalmente qualcosa si muova: l’autunno-inverno tolkieniano si preannuncia fecondo di novità, che ci auguriamo di poter gustare!

Esce una nuova edizione illustrata per Lo Hobbit

Jamime Catlin e Libro Lo HobbitLo Hobbit si rinnova e torna al suo spirito originario. E nel far questo, l’editore inglese HarperCollins ha concesso l’occasione della vita a una giovane artista. La casa editrice ha infatti annunciato che il 12 settembre 2013 verrà pubblicata una nuova edizione della prima opera di J.R.R. Tolkien, con oltre 150 illustrazioni a colori di Jemima Catlin. L’obiettivo degli editori è quello di rendere disponibile un’edizione del libro accessibile ai bambini, che darà ai giovani lettori la possibilità di godersi il racconto classico nel suo spirito originale. Ed è un segnale importante perché la tendenza di questi ultimi anni era quella piuttosto di fare affidamento sulle immagini, a volte spaventose, tratte dai film di Peter Jackson.