Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit a confronto

Maratona Lo HobbitCosa c’è di meglio, nella stagione del sole cocente, che chiudersi in casa a serrande abbassate e passare il pomeriggio a rivedere un film che, nel bene e nel male, ha un posto speciale nel nostro cuore? E se invece di un film, fosse una trilogia? Peter Jackson si ci ha regalando addirittura due trilogie: sei film che dividono il pubblico tolkieniano ancora oggi, con continui confronti con i libri d’ispirazione e diverse opinioni sulla qualità dell’adattamento.
Certi dibattiti però, si sa, sono oramai visti e rivisti, quasi noiosi. Se la presenza di Tom Bombadil sarebbe stata più o meno preziosa a livello cinematografico è un quesito che non avrà mai una risposta certa ed universale. Piuttosto, andiamo a confrontare le due trilogie cinematografiche: in cosa differiscono, in cosa sono simili e perché restano tanto amate e/o odiate allo stesso tempo.

Cosa fanno ora gli attori de Lo Hobbit?

Li abbiamo visti combattere contro draghi e orchi, li abbiamo visti marciare con noi dalla Contea fino alla Montagna Solitaria: ma la trilogia cinematografica de Lo Hobbit, diretta anch’essa da Peter Jackson, la cui terza ed ultima parte è uscita nelle sale nel 2014, quasi cinque anni fa. E ora dove sono finiti gli attori principali, che per la prima volta hanno dato un volto umano a personaggi come Bilbo, Thorin o Thranduil?
È presto detto!

Il crowdfunding per il mulino di Tolkien

Sarehole MillLa raccolta fondi tramite internet è un mezzo che sta contribuendo a realizzare sempre più progetti, permettendo a tante iniziative l’accesso ad un pubblico sempre più ampio in grado di supportare tante meravigliose idee che, con le sole forze dei volontari in loco, a volte non potrebbero mai diventare realtà: è grazie ai crowdfunding, e a tutti coloro che vi hanno preso parte, che siamo riusciti a far nascere il Centro Studi – la Tana del Drago, e a dar corpo per tre anni consecutivi al Lords for the Ring – Tolkien Art Calendar: si tratta di uno strumento che può davvero fare la differenza!
Dal 28 gennaio un’altra raccolta fondi tolkieniana è stata lanciata, e si tratta di una proposta di grande importanza: “Get Sarehole Mill milling again!”, ovvero riportare in attività il mulino di Sarehole, dopo un allagamento avvenuto nel maggio del 2018 e che ha causato gravi danni. Il fiume Cole ha esondato, e il livello dell’acqua che ha inondato il mulino divenuto simbolo dell’infanzia felice di J.R.R. Tolkien ha superato il mezzo metro. L’edificio, che proprio nel 2019 celebra i 50 anni come museo (il mulino di Sarehole è infatti parte dei Birmingham Museums), necessita di una nuova ruota idraulica, oltre ai lavori necessari per rimuovere i detriti portati dalle acque del fiume. Tra i progetti dei volontari che gestiscono il sito storico, c’è anche quello di iniziare nuovamente a produrre in loco farina e di rimettere in funzione il panificio del diciottesimo secolo, riportando il mulino alla vita nella sua totalità, ed offrendo così ai visitatori un maggiore senso di autenticità.

Il nuovo artbook di Alan Lee, dedicato a Lo Hobbit

Alan Lee - Smaug 2Il 2018 ha regalato tanto ai tolkieniani amanti dell’arte figurativa dalla mostra Tolkien: Maker of Middle-earth ad Oxford, alla terza edizione del calendario Lords for the Ring, dal libro L’Arte di Tolkien di Roberta Tosi (Agenzia Alcatraz), all’artbook di John Howe Guida ai luoghi della Terra di Mezzo. Disegni da casa Baggins a Mordor (titolo originale A Middle-earth Traveller: Sketches from Bag End to Mordor), e tanto altro ancora, ma il nuovo anno non si prospetta da meno, iniziando nel migliore dei modi: la pubblicazione di un artbook di uno degli artisti tolkieniani più amati. Si tratta di Alan Lee, maestro dell’acquerello che da anni ha legato il suo nome a quello di Tolkien grazie al proprio talento nell’interpretare e trasporre le parole del Professore. L’immaginazione di Lee ha contribuito a formare l’idea che molti fan hanno della Terra di Mezzo, in vari modi e attraverso vari media, ed ora, dopo ben quattordici anni dalla pubblicazione di The Lord of the Rings Sketchbook (HarperCollins, 2005, in italiano Il Signore degli Anelli. Schizzi e bozzetti, Bompiani 2005), è stata annunciata l’uscita del suo artbook The Hobbit Sketchbook, questa volta dedicato al viaggio di Bilbo Baggins: una nuova occasione per di stringere la Terra di Mezzo tra le dita.

Tolkien in università a Trento con WM4

Trento: facoltà di lettere e filosofiaAlla fine di settembre le lingue create da Tolkien erano tornate all’università di Parma per il terzo anno consecutivo, con la lezione Constructed Languages, the case of J. R. R. Tolkien tenuta dallo studioso francese Edouard Kloczko ed organizzata da Roberto Arduini, Elisa Sicuri (presidente e socia AIST) ed il professore Davide Astori, e con il concludersi di ottobre anche un altro ateneo si prepara a dedicare tempo e spazio alla Terra di Mezzo: il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’università di Trento. L’università di Trento ha già ospitato vari convegni dedicati a Tolkien, l’ultimo dei quali (Tolkien e la letteratura della Quarta Era) si è tenuto nel dicembre 2017 e ha visto la presenza di grandi studiosi internazionali come Thomas Honegger, Allan Turner e Tom Shippey. Da lunedì 29 ottobre sarà Wu Ming 4, scrittore e studioso tolkieniano di spicco nonché socio fondatore dell’AIST, a portare Tolkien nuovamente in ambito accademico, con un laboratorio dedicato a Lo Hobbit: Lo Hobbit: un viaggio di crescita personale.

Tessere la Terra di Mezzo: la prima opera

Aubusson11All’inizio del 2017, avevamo riportato la notizia di un nuovo, particolare, progetto tolkieniano: Aubusson tisse Tolkien, Aubusson tesse Tolkien. La Cité internationale de la tapisserie di Aubusson (Francia) firmò un accordo con la Tolkien Estate. L’iniziativa prevedeva la realizzazione di ben 13 arazzi e un tappeto, eseguiti seguendo la tecnica di tessitura degli arazzi di Aubusson (patrimonio culturale immateriale dal 2009), raffiguranti alcune delle illustrazioni che Tolkien stesso dipinse in vita. In un anno molto è stato fatto, e la dedizione dei tessitori sta per dare il suo primo, incredibile, frutto, che ridà lustro e vigore a una tradizione centenaria, un modo di immaginare terre lontane e storie straordinarie che precede di secoli tutti i media che oggi veicolano gran parte dell’immaginario fantastico popolare.

Lo Hobbit compie ottant’anni!

The Hobbit cover bookSono passati solo pochi giorni da quando abbiamo festeggiato i quarant’anni del Silmarillion, ma oggi, 21 settembre, è il turno de Lo Hobbit: le avventure di Bilbo compiono ben ottant’anni, il doppio delle antiche storie elfiche! Pubblicato il 21 settembre del 1937, Lo Hobbit fu la prima opera di fantasia che Tolkien diede alle stampe.
Le 1500 copie della prima edizione, illustrata dal Professore stesso, furono esaurite in meno di due mesi.
Ci sarebbero voluti ben 36 anni perché Lo Hobbit, o, La riconquista del tesoro comparisse in Italia, nel 1973, anno in cui Tolkien ci lasciava per ricongiungersi alla sua amata Edith.

Conoscere Tolkien al pub Lannister di Roma!

Pub LannisterInizia domenica 11 giugno, un ciclo di incontri incentrati sui libri più noti di Tolkien presso il pub Lannister, Via Borgo Ticino 31-33, a Roma.
Sono “incontri” e non “conferenze” perché l’idea è proprio quella di sedersi in un pub, come al Drago Verde, al Persico d’oro o al Puledro Impennato, tra amici discutendo amabilmente tutti assieme della storia degli hobbit, dei viaggi alla Montagna Solitaria, al Monte Fato, degli Elfi, dei Silmaril e di molto altro ancora. Saranno proposti degli spunti per iniziare le riflessioni che coinvolgeranno anche il pubblico. Leggere il libro “titolo” della serata è consigliato.
Questa formula più simile a una tavola rotonda che a una conferenza classica è già stata utilizzata dall’AIST, riscuotendo l’approvazione dei presenti, sia degli appassionati sia di coloro che di Tolkien hanno solo sentito parlare.

Presto all’asta due lettere inedite di Tolkien

Tolkien scriveLa florida corrispondenza tenuta da Tolkien è fonte di grande utilità per comprendere le sue opere e l’uomo dietro di esse, fornendo a studiosi ed appassionati dettagli altrimenti destinati all’oblio. Numerose lettere vennero date alle stampe nel 1981 dal figlio Christopher in una raccolta dal titolo The Letters of J. R. R. Tolkien (in italiano La realtà in trasparenza, volume edito prima dalla Rusconi nel 1990 e poi dalla Bompiani nel 2001, ora fuori catalogo), ma tale opera resta una selezione parziale. Questo mese due lettere di Tolkien ai fan stanno per essere messe all’asta ed entrare a far parte della collezione di qualche fortunato estimatore del professore oxoniense.

Bilbo si pente: abbiamo esagerato con Lo Hobbit

Martin-Freeman06Bilbo Baggins è giunto in Italia. Martin Freeman, l’attore che lo ha interpretato nell’ultima trilogia di Peter Jackson, ha partecipato al 45esimo Festival di Giffoni, la rassegna del cinema per i ragazzi di Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno. E il viaggio è stata l’occasione per passare qualche giorno nella Costiera Amalfitana assieme alla moglie Amanda Abbington, sua compagna dal 2000 e ai due figli Joe (nato nel 2006) e Grace (nata nel 2008). Apprezzato per il personaggio nei tre adattamenti dello Hobbit, Freeman è stato pluripremiato anche per le sue interpretazioni in Fargo e Sherlock, conquistando nel 2010 l’Emmy Award e il Premio BAFTA come “miglior attore non protagonista” (per Sherlock) e le nomination ai Golden Globes 2015 e agli Emmy Awards 2014 come “miglior attore non protagonista in una miniserie o film per la televisione’”(per Fargo).

Su Sky un canale per Il Signore degli Anelli

Logo di Sky CinemaDa venerdì 4 a domenica 13 settembre su Sky Cinema, un canale interamente dedicato alla saga di letteratura fantastica più celebre di sempre. Tratti dai libri dello scrittore inglese J.R.R. Tolkien e diretti da Peter Jackson, i sei film del Signore degli Anelli e dello Hobbit, hanno fatto incetta di premi Oscar e sono stati dei grandissimi successi al box office sia nazionale che internazionale, incassando complessivamente quasi 6 miliardi di dollari. E ora Sky Cinema li propone per la prima volta tutti insieme su un unico canale.

Muore Christopher Lee: più di mezzo secolo di cinema

Christopher LeeSir Christopher Lee, l’attore britannico che ha interpretato Saruman della trilogia di Peter Jackson tratta dal Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, è scomparso all’età di 93 anni, il 7 giugno 2015. L’attore era ricoverato in ospedale per insufficienza cardiaca e problemi respiratori. È spirato al Chelsea and Westminster Hospital di Londra la domenica mattina, dopo tre settimane di trattamento, ma la vedova ha deciso di divulgare la notizia solo dopo 4 giorni per informare familiari e amici. Lee, che dal 2009 era anche baronetto della regina d’Inghilterra, rappresentava da sempre una figura attoriale apparentemente a senso unico, ma in realtà poco decifrabile: la sua vera anima va cercata nella totalità della produzione, quasi 300 titoli, passando da ottimi a pessimi lavori proponendo genialmente solo se stesso.

Intervista esclusiva ai Blind Guardian

Blind GuardianCi sono autori che segnano indelebilmente la storia letteraria, pagine che non verranno mai cancellate e che non si perderanno mai nelle sabbie del tempo, opere che si tramandano di generazione in generazione stregando milioni di persone in tutto il globo. J.R.R. Tolkien può senza alcun dubbio esser annoverato fra i più influenti scrittori del XXI secolo, uno dei massimi esponenti dell’arte scrittoria, filologica e linguistica dell’intera tradizione, i suoi scritti continuano ancor oggi ad affascinare nuove schiere di lettori in ogni parte del pianeta, con un nutrito esercito di appassionati, studiosi ed accademici intenti a svelare di giorno in giorno i lati più nascosti dell’impareggiabile ed inesauribile mole di componimenti prodotti e lasciati in eredità dall’autore inglese.

Esce Tolkien i Classici per l’editrice Effatà

Seduta di FirenzeEra il settembre del 2013 quando lanciammo il Call for Papers, in occasione del 40° anniversario della morte di J.R.R. Tolkien. Sotto il coordinamento del Gruppo italiano di Studi Tolkieniani e della casa editrice Effatà di Torino si aprivano allora i lavori di quello che era un nuovo modo di lavorare, seguendo l’esempio della critica internazionale e delle modalità applicate per ogni lavoro accademico. Diciotto mesi dopo, quell’idea è ora una realtà concreta, un volume intitolato Tolkien e i Classici, realizzato grazie all’apporto di un numeroso gruppo di studiosi italiani e stranieri e grazie a un accurato e approfondito lavoro di selezione, tutoraggio, curatela e analisi di tutti i testi pervenuti che ha richiesto un lavoro certosino da parte dei curatori, che sono quattro, ma che avrebbero dovuto essere molti di più! Sì, perché le proposte giunte sono state quasi il triplo di quelle attese e ognuna di esse è stata passata al vaglio critico per rispondere ai requisti di qualità accademica cui il progetto mirava. Ma Tolkien i Classici è molto più di un libro e ora ne andiamo a scoprire i dettagli.

Corso, domenica 25/1: come mutano i personaggi?

prender-notaSiamo giunti alla seconda settimana di lezioni e, ormai, è a pieno regime il corso “Approfondire Lo Hobbit, organizzato dall’Associazione italiana studi Tolkieniani al museo Vigamus, in via Sabotino 4 a Roma. La prima lezione, tenuta dallo scrittore Wu Ming 4 è stata particolarmente apprezzata, con un bel po’ di domande dopo l’intervento. Il prossimo incontro, domenica 25 Gennaio 2015, dalle ore 11 alle 13, avrà il titolo Dallo Hobbit al Signore degli Anelli: i personaggi sono gli stessi?, tenuta da Giampaolo Canzonieri, socio dell’AisT, saggista e traduttore, membro del Comitato scientifico della collana “Tolkien e Dintorni” della casa editrice Marietti.

L’11 gennaio il corso a Roma: iscriviti subito!

prender-notaAvevamo già anticipato che in primavera sarebbe partito il secondo corso su Tolkien a Roma. Eccovi allora tutti i dettagli. Proprio per venire incontro alle molte richieste degli appassionati di J.R.R. Tolkien e dei lettori del sito, abbiamo decido di tenerlo in giorni comodi, cioè nel fine settimana, così da permettere ai nostri soci e agli appassionati che vengono da Napoli, Firenze, Pisa, Bologna e Foligno (e oltre!) di partecipare senza troppi problemi. La sede sarà il museo Vigamus, in Prati.

Il 16-17 dicembre una maratona per Lo Hobbit

Cinema: Arcadia di Melzo (Milano)Se non ha ottenuto la première almeno l’Italia potrà avere la maratona. Anzi due, perché ben due saranno le maratone in 3D Hfr per Lo Hobbit – La Battaglia delle Cinque Armate. Grazie al lavoro del Tolkien Italian Network la maratona si farà vicino Milano e Venezia, mentre in altre città italiane si faranno maratone solo dei primi due film o in formati minori, come il 2D o il 3D ma non Hfr. Non se ne parla molto in Italia, ma sono poche le sale cinematografiche che hanno adottato il nuovo formato: lo “High Frame Rate 3D” (HFR 3D), rappresenta un avanzamento tecnologico nell’esperienza cinematografica, perché mostra un’immagine in 48 fotogrammi al secondo (frame per second – fps) con un risultato che si avvicina molto a ciò che l’occhio umano vede nella realtà. Questa velocità è due volte quella di 24 fps, il formato attuale delle sale italiane.

Fan fiction, ecco le «Appendici» dello Hobbit

«Al di sopra del Marese, della Valle dell’Acqua, dei Monti Brumosi, del Bosco d’Oro,
della Montagna Solitaria, delle nubi, dei mari, al di là del Fuoco Dorato, della Rete di Stelle
e dei confini delle Cerchie del mondo…».

Middle-earth map«Sentieri della Terra di Mezzo» è stato il titolo del seminario sullo Hobbit tenutosi a Bologna la primavera scorsa curato dallo scrittore Wu Ming 4. Ne avevamo parlato qui e ha visto l’analisi approfondita del primo romanzo pubblicato da J.R.R.Tolkien. Ma lo sviluppo più interessante è stato la stesura di tre spin-off o fanfiction tales, da parte dei partecipanti, con la supervisione dello scrittore. Dopo avere individuato insieme i coni d’ombra presenti nel romanzo, i singoli o i gruppi ne hanno scelti alcuni per «espandere» il racconto, ovvero raccontare altre storie contenute nella storia principale. I vincoli dati erano soltanto due: la coerenza con la costruzione di mondo di Tolkien; e il mantenimento di uno o più temi rinvenuti nel romanzo. L’obiettivo finale era quello di scrivere le ipotetiche «Appendici» dello Hobbit.

Videogiochi, è uscito Lo Hobbit della Lego

Lego_LoHobbit1Era già accaduto con Il Signore degli Anelli, ora tocca a Lo Hobbit. Ancora una volta Warner Bros Games trasforma i personaggi delle opere di J.R.R. Tolkien in LEGO e permette ai fans, dei libri del Professore ma soprattutto delle pellicole di Peter Jackson, di rivivere in prima persona le straordinarie avventure ambientate nella Terra di Mezzo. LEGO Lo Hobbit prosegue la oramai assodata tradizione della trasformazione e trasposizione in mattoncini colorati delle più celebri saghe cinematografiche e non, da Star Wars a Indiana Jones, passando per Harry Potter, sino ai Marvel Superheroes. Novità per i più accaniti videogiocatori è inoltre il debutto su console next-gen come PS4 e Xbox ONE.

Un mondo da esplorare

Il videogioco segue le orme dei precedenti prodotti da TT Games e Warner Bros Interactive Entertainment, quindi restando in genere action-adventure con un gameplay incentrato su degli enigmi da risolvere, oggetti da costruire, e sull’esplorazione in modalità pressoché libera della Terra di Mezzo. La storia di LEGO Lo Hobbit ricoprirà gli eventi narrati nei primi due film di Peter Jackson, mentre per il terzo verrà realizzato un capitolo a parte. I livelli che si dovranno affrontare saranno sedici, sia in modalità Storia che in Gioco libero, ed i personaggi che appariranno durante l’avventura saranno moltissimi (più di novanta) con caratteristiche ed abilità uniche. I Nani saranno infatti dotati di una capacità unica per ciascuno, ad esempio Bombur potrà usare il suo ventre come un trampolino. Bilbo invece svilupperà le proprie abilità nel corso dell’avanzare del gioco, ricalcando le caratteristiche di un gioco di ruolo. Lego_LoHobbit2Un’altra novità sarà la possibilità di adoperare due personaggi nel contempo quand’essi si trovano nelle vicinanze, in tal modo si compieranno delle azioni speciali di coppia. Per ciò che riguarda ai luoghi visitabili si possono citare Casa Baggins, Hobbiville, le Montagne Nebbiose, la Città dei Goblin, Bosco Atro, Esgaroth, Dol Guldur, Gran Burrone e la Montagna Solitaria.

Le caratteristiche ufficiali del gioco

  • Esplora la Terra di Mezzo e visita le location più importanti del film, inclusa Casa Baggins, e cammina attraverso il pericoloso Alto Passo, le Montagne Nebbiose, o scopri le profondità di Goblin Town, Mirkwood e Rivendell.
  • Partecipa alla caccia al tesoro, estrai gemme, scopri bottini di nemici, crea potenti oggetti magici o costruirci immense nuove strutture LEGO
  • Gioca con i tuoi personaggi preferiti del film Lo Hobbit, tra cui Bilbo, Gandalf e i Nani: Thorin, Fili, Kili, Oin, Gloin, Dwalin, Balin Bifur, Bofur, Bombur, Dori, Nori e Ori. Ognuno ha la sua speciale – e piuttosto esilarante – abilità. Ad esempio, Bombur può essere utilizzato come un trampolino per scaraventare i suoi compagni lontano dal pericolo.
  • Colleziona, combina e crea nuovi elementi nel Blacksmith Shop utilizzando Mithril, il metallo più prezioso nella Terra di Mezzo
  • Vinci in un gioco di enigmi e impara a maneggiare il potere de L’Unico Anello
  • Gioca con la famiglia e gli amici, con facile accesso all’opzione di gameplay drop-in, drop-out. (Disponibile solo su console.)
  • Gioca con la famiglia e gli amici utilizzando la possibilità di giocare wireless (solo per 3DS e Playstation Vita con due copie del gioco).

Scheda del gioco:
Lego LoHobbit PosterTitolo: LEGO Lo Hobbit
Sviluppo : Traveller’s Tales
Pubblicazione: Warner Bros. Interactive Entertainment
Serie: LEGO
Data di pubblicazione: Canada/USA: 8 aprile 2014, Europa: 11 aprile 2014
Genere: Azione
Tema: Lo Hobbit
Modalità di gioco: Giocatore singolo, Multigiocatore
Piattaforma: Microsoft Windows, PlayStation 3, PlayStation 4, PlayStation Vita, Nintendo 3DS, Wii U, Xbox 360, Xbox One
Supporto: Blu-ray Disc, DVD-ROM, Cartuccia DS, Cartuccia 3DS, Disco Ottico Wii
Fascia di età: ESRB: E, PEGI: 7, USK: 12

Trailer di lancio ufficiale

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E dopo Lo Hobbit 3? Ecco idee per Jackson

Peter JacksonAl momento Hollywood sembra essere in una fase in cui sforna orde di film d’azione di successo basati su fonti non cinematografiche, ad esempio i fumetti Marvel. Possiamo quindi aspettarci ulteriori tentativi di guadagnare denaro attraverso il marchio di Tolkien? Beh, i cinque film finora prodotti sono stati tesori nascosti per la compagnia di produzione. Perciò la conclusione è ovvia: sì, se la New Line ne sarà capace. Non sono esperto dei pasticci legali attorno ai diritti (d’autore e non) collegati alle opere di J.R.R. Tolkien. Quel poco che si può sapere (anche grazie all’esperienza precedente della gestione del copyright da parte della Iron Crown Enterprises negli anni ’90) è che al momento la licenza holliwoodiana limita i film al solo uso di informazioni contenute ne Il Signore degli Anelli e ne Lo Hobbit, e ciò spiega probabilmente perché Gandalf, nel primo film de Lo Hobbit di Peter Jackson, stranamente “dimentica” i nomi degli due Stregoni Blu, ovvero Alatar e Pallando.
Tali nomi appaiono infatti soltanto nei Racconti incompiuti, Gandalfpubblicati postumi e il cui copyright è in mano ai legittimi proprietari, la Tolkien Estate. Se fossero stati nominati, la New Line avrebbe potuto incorrere nella violazione del copyright, avendo così ulteriori guai legali oltre alle dispute che già ci sono in tribunale. Il regista neozelandese ha così risolto brillantemente la questione, usando anche un pizzico di ironia! Partendo da queste considerazioni, si può così fare qualche speculazione sulle opere del nostro autore preferito, prendendo spunto da uno scritto di Anders Blixt. Come sfruttare l’onda lunga della trilogia sullo Hobbit senza violare il copyright? Le Appendici de Il Signore degli Anelli contengono alcuni spunti notevoli per una trama di future pellicole. Ve ne proponiamo due tratte proprio dai raccontai contenuti nelle Appendici.

Lo Hobbit fan film: intervista al regista

Hobbit Animato 2014 LogoPoco più di un mese fa vi abbiamo parlato del progetto di uno studio olandese che stava realizzando un nuovo film d’animazione The Hobbit, di cui vi mostriamo il suo teaser trailer. Oggi vi offriamo un’intervista esclusiva con il regista, Johan Zandbergen, che con grande gentilezza risponderà alle nostre domande. In primo luogo, vorremmo ribadire ancora una volta il nostro sincero ringraziamento a Johan Zandbergen, direttore creativo della Cosmic Creations e regista del nuovo fan film d’animazione ispirato all’opera di J.R.R. Tolkien. Inoltre, vorremmo anche estendere i ringraziamenti a Robbert Webbe, Direttore Commerciale della Cosmic Creations.
Locandina Lo Hobbit fan filmDopo aver studiato tecnologia grafica al Da Vinci College di Leida, nel 2001 Zandbergen si iscrive alla prestigiosa Grafisch Lyceum di Rotterdam, dove ha conseguito quattro anni più tardi una laurea in Graphic Design, nel 2005. Dopo il periodo di formazione, Zandbergen ha rapidamente acquisito grande esperienza in diverse agenzie grafiche, anche se il fatto che ha segnato la sua futura carriera è stato quando ha iniziato a lavorare per un canale televisivo per bambini. A questo lavoro Zandbergen ha potuto combinare la sua passione per l’intrattenimento, il cinema e l’animazione grafica. Il progetto sullo Hobbit rimase in una situazione di stallo e l’animazione diventò un hobby per Zandbergen, fino a quando, assieme a Robbert Webbe, ha deciso di creare la sua compagnia: la Cosmic Creations.

Scompare Arthur Rankin: fece Lo Hobbit animato

Il cast dei personaggi Rankin/BassArthur Rankin Jr., animatore, produttore e regista newyorkese, è scomparso all’età di 89 anni nella sua casa di Harrington Sound nelle Bermuda. Nato a New York nel 1924, figlio degli attori Arthur Rankin e Marian Mansfield (molto noti tra gli anni venti e trenta), raggiunse la celebrità grazie all’attività di produzione cinematografica operata dalla sua compagnia, fondata con Jules Bass, la Rankin/Bass Productions. Specializzata in animazioni stop-motion l’azienda produttrice di Rankin creò alcuni dei cartoni simbolo degli Arthur Bankin al lavoroStati Uniti, come Rudolf la Renna dal Naso Rosso (1964) e Frosty il Pupazzo di Neve (1969). Per citare un lungometraggio animato di successo si pensi a L’Ultimo Unicorno, ispirato all’omonimo romanzo di Peter S. Beagle, doppiato da star come Mia Farrow, Alan Arkin, Tammy Grimes, Angela Lansbury, Jeff Bridges e Christopher Lee. A lui sono accreditati oltre mille programmi televisivi. Perché ne parliamo? Perché fu grazie a lui se la casa di produzione creò le animazioni dello Hobbit e del Ritorno del Re, film inediti in Italia. Non tutti gli appassionati di J.R.R Tolkien conoscono questi due lungometraggi animati, così è bene riassumerne la storia.

Esce una nuova edizione illustrata per Lo Hobbit

Jamime Catlin e Libro Lo HobbitLo Hobbit si rinnova e torna al suo spirito originario. E nel far questo, l’editore inglese HarperCollins ha concesso l’occasione della vita a una giovane artista. La casa editrice ha infatti annunciato che il 12 settembre 2013 verrà pubblicata una nuova edizione della prima opera di J.R.R. Tolkien, con oltre 150 illustrazioni a colori di Jemima Catlin. L’obiettivo degli editori è quello di rendere disponibile un’edizione del libro accessibile ai bambini, che darà ai giovani lettori la possibilità di godersi il racconto classico nel suo spirito originale. Ed è un segnale importante perché la tendenza di questi ultimi anni era quella piuttosto di fare affidamento sulle immagini, a volte spaventose, tratte dai film di Peter Jackson.

Cosa avrebbe pensato Tolkien dei film di Jackson

Tolkien a Moseley BogSul sito TheOneRing.net è apparso un intervento di un collaboratore, Maedhros, statunitense di Grand Rapids (Michigan), appassionato lettore di di J.R.R. Tolkien e amante dei film di Peter Jackson. Vista la validità dell’articolo, abbiamo voluto pubblicarlo anche sul nostro sito, nella traduzione in italiano fatta a tempo di record da Erin, che ringraziamo calorosamente. Naturalmente, tutto ciò che è scritto riflette soltanto l’opinione dell’autore e non necessariamente quella dell’Associazione romana studi Tolkieniani. Per le altre recensioni sui film, si può seguire i link in fondo al testo.
Molti di noi si sono fatti questa domanda, ma nessuno è riuscito a dare una risposta: «che cosa avrebbe pensato J.R.R. Tolkien della versione cinematografica de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson?». Dato che ho letto molto ed anche molto ponderato su Tolkien e il suo mondo inventato e mi sono trovato coinvolto in dibattiti circa la qualità e l’accuratezza dei film, mi sono sentito in grado di dire: «Beh! Ci sono parti dei film che avrebbe amato e altre che avrebbe odiato». Ma questo non è Tolkien. Sono io. L’autore morì molto tempo prima che girassero La Compagnia dell’Anello nel 2001, quindi non potrò mai sapere quale reazione avrebbe avuto ai film di Jackson, e nessun altro potrà mai saperlo.

Lo Hobbit con le carte: «Che belle le bustine!»

Gioco di carte Nella mia vita di nerd appassionato di giochi di ruolo, miniature e videogiochi, c’era ancora un capitolo mancante. Mai, prima di oggi, mi ero cimentato nei giochi di carte, presagendo l’ennesimo tunnel da cui sarebbe stato impossibile (e dispendioso) trarsi in salvo. Magic, Yu-gi-oh e compagnia cantante, poi, mi erano sempre sembrati giochi per adolescenti, con meccanismi astrusi per un ‘vecchio’ ruolista come il sottoscritto. E c’era anche un altro problema: alla soglia dei quaranta, trovare compagni di gioco è sempre più difficile, e sedermi allo stesso tavolo con ragazzini agguerriti che ridacchiano e mi danno del lei è un affronto che non potrei sopportare.
Questo fino a oggi. Perché il mio spacciatore di giochi mi ha proposto Il Signore degli Anelli – The living card game e non ho saputo dire di no. Un po’ per l’ambientazione (se mi offrissero una dose di eroina con sopra il volto di Aragorn, probabilmente accetterei), un po’ per curiosità, un po’ per quell’alibi auto fornito grazie a questa comunità («lo faccio solo per recensire il gioco», che ipocrisia!), eccomi a casa a scartare la scatola con vorace avidità.