Peter Jackson cambia titolo allo Hobbit 3

Peter JacksonDopo mesi di ipotesi, rumors e notizia fasulle che giravano in rete, ora è ufficiale: Lo Hobbit 3 cambia titolo. Il capitolo conclusivo della seconda trilogia dedicata da Peter Jackson alle opere di J.R.R. Tolkien non si chiamerà più «Andata e Ritorno», ma diventa «La Battaglia dei cinque eserciti» (The Battle of the five armies). Già da tempo si era parlato di un possibile cambio del titolo e molte ipotesi erano state fatte, tra cui quella di «Into The Fire», nome che conteneva un tenue accenno a un capitolo del romanzo, ma tutte le voci si sono rivelate sbagliate.
Libro: Lo Hobbit edizione AdelphiIl nuovo titolo diffuso dalla Warner Bros conferma la tendenza degli ultimi mesi, già confermata dal secondo capitolo della saga cinematografica. Questa nuova trilogia non è una versione su pellicola del romanzo, ma prende spunto dalle sue pagine per spiccare il volo verso un film d’azione di atmosfera fantasy che non ha quasi più nulla di tolkieniano, a parte i nomi dei personaggi. Il cambiamento del titolo, infatti, rispecchia lo spostamento dell’attenzione del film dal protagonista del romanzo, Bilbo Baggins, alle vicende belliche. Nell’ultimo capitolo della saga cinemtografica se ne devono infatti chiudere molte: la fuga di Gandalf dalla prigione, la sconfitta degli Orchi di Dol Gundur, la resa dei conti tra gli Elfi Legolas e Tauriel e l’Orco Azog, e la Battaglia dei Cinque eserciti. Tranne l’ultimo, tutti questi eventi non sono raccontati nel romanzo di Tolkien.

Tolkien va in trincea: Flieger e Garth in Italia

Convegno ËStoriaNell’anno del centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale ecco che una delle città italiane più nel conflitto, Gorizia, ospita un grande convegno storico sul fronte dell’Isonzo e sui luoghi della Grande Guerra. “Trincee” è il titolo della manifestazione, che per quattro giorni animerà la città con oltre 100 eventi tra convegni, presentazioni, dialoghi, mostre, proiezioni di film, laboratori e altre iniziative. Al suo interno, dal 22 al 25 maggio si terrà «èStoria 2014», decima edizione del Festival internazionale della storia: i maggiori studiosi si riuniranno da mezzo mondo per celebrare l’anniversario e raccontare, descrivere, analizzare la partenza per il fronte dei primi Goriziani chiamati alle armi nelle fila dell’imperial-regio esercito austro-ungarico. Il festival è ideato da Adriano Ossola per evidenziare il legame con il territorio, perché a Gorizia, quella storia, la storia della Grande Guerra, si è vissuta più che altrove.

Pavia e Soncino Fantasy: è festa tra Elfi e Orchi

GiullareIl 2014 regala a poveri lavoratori e studenti un bel filotto di feste che dalla Pasqua giungerà fino alla festa dei lavoratori, cioè dal 20 aprile al Primo Maggio, passando per Pasquetta e il 25 aprile, la Festa della Librazione dell’Italia dal Fascismo. Con tutto questo tempo libero a disposizione, è ottima l’occasione di prendersi delle lunghe vacanze. Pasqua e Pasquetta non saranno così all’insegna di sole gite fuori porta, ma anche eventi, sagre di Paese, laboratori e giochi. Bel tempo permettendo si potrà staccare dai problemi e dai pensieri quotidiani per dedicarsi alla classica escursione con gli amici o con la famiglia. A Milano e in tutta la Lombardia non mancano le idee e le iniziative per divertirsi e intrattenersi in compagnia. E anche in questo caso, spuntato Nani, Elfi e Hobbit.
Nella splendida cornice del castello visconteo di Pavia, potrete trascorrere una bella giornata, ricca di attività, Banchettosia per bambini che per adulti. Subito dopo, per tre giorni, dal 25 al 27 aprile, alla Rocca di Soncino si svolgerà la settima edizione di Soncino Fantasy, evento dedicato al Fantasy e al Medioevo fantastico.
C’è solo una nota molto negativa nell’organizzazione di entrambi gli eventi: purtroppo è vietato l’ingresso ai cani.

Lo Hobbit in simboli per amore della figlia

Caa: comunicazione aumentativa alternativaLa passione per la lettura è una cosa comune. Moltissimi bambini fin da piccoli sperimentano la propria curiosità, sfogliando le pagine dei libri alla scoperta di un mondo fatto di lettere e immagini che conduce in infiniti viaggi con la fantasia. Leggere è una passione e coltivandola si cresce, si matura, si comprende e conosce meglio il mondo che ci circonda. Ma non tutti i bambini possono farlo. Alcune malattie impediscono la possibilità di leggere. O meglio, di leggere nel modo che conosciamo. Questa che vogliamo raccontare è la storia di un altro modo di leggere. Un storia d’amore. Una storia in chi anche J.R.R. Tolkien ha la sua piccola parte.
La vicenda riguarda la «comunicazione aumentativa e alternativa» (Caa), cioè quella pratica clinica che cerca di compensare Simboli Caala disabilità temporanea o permanente di persone e bambini con bisogni comunicativi complessi. Utilizza tutte le competenze comunicative della persona, includendo le vocalizzazioni o il linguaggio verbale, i gesti, i segni, la comunicazione con ausili e la tecnologia avanzata. Lo scopo è costruire un sistema flessibile su misura per ogni persona, da promuovere in tutti i momenti e luoghi della vita poiché la comunicazione è per ognuno necessaria e indispensabile in ogni momento della giornata.

Addio a Ombromanto, il cavallo de Il Signore degli Anelli

Ombromanto Il Signore degli AnelliÈ morto Ombromanto (in lingua originale Shadowfax), il cavallo di Gandalf ne Il Signore degli Anelli. Nel film il nobile animale di Arda, l’universo immaginario creato dallo scrittore inglese Tolkien, era stato donato a Gandalf (e da lui domato) dal Re Théoden.
Ombromanto, si legge su un sito inglese TheOneRing.net, è stato addormentato dal veterinario dopo una lunga malattia e la sua proprietaria, Cynthia Royal, lo ha fatto sapere al sito web. Il messaggio dei fan di Ombromanto: «La sua bellezza vivrà per sempre nel film Il Signore degli Anelli».

 

 

Domenica 13 Aprile: le lingue elfiche

prender-notaSi avvia alla conclusione il corso “Conoscere Tolkien”, organizzato dall’Associazione romana studi Tolkieniani al museo Vigamus, in via Sabotino 4 a Roma. Dopo aver analizzato le opere più importanti dello scrittore nelle prime lezioni con un focus sul Silmarillion e un approfondimento tutto dedicato al Signore degli Anelli e a Lo Hobbit, dopo aver parlato delle principali tematiche che l’autore ha trattato, analizzando in particolare La Natura nelle opere di J.R.R. Tolkien, e aver dato uno sguardo alle due trilogie cinematografiche di Peter Jackson, si chiude in bellezza con un’introduzione alle lingue elfiche. Nella lezione di domenica 13 Aprile, dalle 11 alle 13, dal titolo Il vizio segreto di Tolkien: le lingue elfiche, Roberto Arduini ripercorrerà la passione di J.R.R. Tolkien per le lingue e le sue creazioni più riuscite: le lingue elfiche.

Martin: «Trono di spade in reazione a Tolkien»

Scrittori: George R.R. Martin«Pazienza e fiducia». È questo quello che chiede ai suoi fan George R.R. Martin, l’autore della saga di culto Cronache del ghiaccio e del fuoco trasposta nella seguitissima serie tv Games of Thrones. Nella settimana in cui inizia la quarta stagione (domenica negli Usa e Gran Bretagna, domani 9 aprile in Italia su Sky Atlantic alle 23:00) della serie campione d’ascolti targata Hbo, è stato lo stesso scrittore statunitense, da molti definito il «Tolkien americano» a rispondere alle tantissime domande sul sesto libro della serie dal titolo The Winds of Winter. «Ci sto lavorando – ha detto Martin -. Non faccio previsioni su quando finirò effettivamente di scriverlo, ma sono davvero ottimista sulla conclusione in tempi brevi. Sarà finito quando è finito. Nessuno vuole questo libro finito più di me». Martin ha speso alcune parole anche sulla serie televisiva della Hbo, i cui appassionati sono in trepida attesa per capire gli sviluppi delle lotte di potere attorno al desideratissimo trono di spade: «L’adattamento della Hbo è stato fedele – ammette Martin -. Sì, ci sono dei cambiamenti, ma sono necessari, abbiamo solo dieci ore per raccontare la storia di ogni stagione».

Domenica 6 Aprile ore 11: gli abiti della Terra di Mezzo

prender-notaAppuntamento da non perdere quello di questa settimana al corso “Conoscere Tolkien”, organizzato dall’Associazione romana studi Tolkieniani al museo Vigamus, in via Sabotino 4 a Roma. Dopo aver analizzato le opere più importanti dello scrittore nelle prime lezioni con un focus sul Silmarillion e un approfondimento tutto dedicato al Signore degli Anelli e a Lo Hobbit, dopo aver parlato delle principali tematiche che l’autore ha trattato, analizzando in particolare La Natura nelle opere di J.R.R. Tolkien, è ora la volta di spostare lo sguardo anche verso i film di Peter Jackson, con le due trilogie cinematografiche. Nella lezione di domenica 6 Aprile, dalle 11 alle 13, dal titolo Da Tolkien a Peter Jackson: gli abiti della Terra di Mezzo, Daniela Mastroddi e Manuel Chiofi ripercorreranno criticamente gli aspetti relativi alla sceneggiatura e alla realizzazione delle pellicole del regista neozelandese, l’impatto che hanno avuto sugli appassionati lettori di Tolkien, per poi concentrare l’attenzione sul confronto tra libri e film, soprattutto nell’aspetto più visibile, quello degli abiti della Terra di Mezzo.

Miyazaki e Tom Bombadil: un bel pesce d’aprile!

Pesce d'aprileEbbene sì! Abbiamo voluto partecipare anche noi alla festa dei pesci d’aprile che ieri ha invaso quotidiani, tv e internet in tutto il mondo: dalla tassa per passeggiare nei boschi, all’aromaterapia per calmare gli animi durante le partite di calcio, passando dalle applicazioni per smartphone per evitare i controllori sui tram.
Come ogni anno al primo di aprile fioccano le notizie assurde e gli scherzi più o meno divertenti.

Hayao Miyazaki girerà un film su Tom Bombadil

Tom BombadilOvunque due o più tolkieniani si radunino per parlare del loro autore preferito, che sia in un pub davanti a una birra o su un forum di discussione on line, incombe una domanda: chi è Tom Bombadil? Fra i personaggi secondari del Signore degli Anelli, il più amato è certamente lui: con i suoi stivali gialli, la sua casacca color cielo, i pantaloni verdi come il prato e una piuma azzurra sul cappello. Il suo modo di parlare buffo ma autorevole, quasi sempre in rima, il suo essere apparentemente immune all’effetto dell’Anello, la facilità noncurante con cui affronta e supera avversari maligni come il Vecchio Uomo Salice o lo Spettro dei Tumuli, lo rendono un mistero dentro a un indovinello avvolto in un enigma. Il suo fascino è tale che Tolkien stesso lo subì, tanto da rifiutarsi di rivelare i segreti che lo definiscono, lasciando senza risposta le domande che numerosi lettori gli ponevano, ma tornando a proporre nuove Avventure di Tom Bombadil nell’omonima raccolta di poesie pubblicata nel 1962.
Hildebrandt: Prima il film animato di Ralph Bakshi del 1978, poi la trilogia cinematografica di Peter Jackson, con la scusa dell’economia dei personaggi hanno eliminato il Vecchio Tom; del resto, Tolkien stesso in una lettera del 1958 sosteneva che, per semplificare la storia, eliminare Bombadil sarebbe stato fattibile, anzi auspicabile. Insomma, i numerosi aficionados di Tom hanno da tempo perso ogni speranza di vederlo sul grande schermo, in tutta la sua multicolore magnificenza.

Fabio Leone: «Tolkien? È uno choc culturale»

Inaugurazione mostra di Fabio LeoneSette sentieri. È il titolo della mostra che è stata il 5 Marzo nel Salone del Palazzo Sermage, al museo civico di Varazdin in Croazia. La cittadina, a tre ore da Trieste, rende così omaggio a Fabio Leone, che da qualche anno si è stabilito lì. L’artista italiano presenta una selezione delle migliori illustrazioni da lui realizzate, divise in sette sezioni tematiche: i visitatori vengono introdotti in luoghi inaspettati, dove si alternano realtà e fantasia, reale e immaginario. Le sue illustrazioni si possono trovare in numerosi libri e riviste di tutto il mondo come Miles Kelly, Compass Media, Pearson, Oxford University Press, Nelson Evergreen, Macmillian, e altre. Perché ce ne occupiamo? Perché una delle sezioni è intitolata a J.R.R. Tolkien. E, vista l’occasione, abbiamo avuto modo di intervista l’artista.

Il corso ArsT a Roma: La natura in Tolkien

prender-notaSiamo giunti alla terza settimana di lezioni e, ormai, è a pieno regime il corso “Conoscere Tolkien”, organizzato dall’Associazione romana studi Tolkieniani al museo Vigamus, in via Sabotino 4 a Roma. L’ultima lezione sul Signore degli Anelli e Lo Hobbit è stata particolarmente apprezzata, con ben un’ora intera di domande dopo l’intervento di Norbert Spina. Il prossimo incontro, domenica 30 marzo, dalle ore 11 alle 13, avrà il titolo La Natura nelle opere di J.R.R. Tolkien: origini, aspetti e funzioni, tenuta da Claudia Manfredini, socia dell’ArsT, laureata in Scienze Naturali ed esperta del rapporto tra l’opera di Tolkien e la Natura.

«Andata e ritorno»: 4 incontri a Verona sul Fantasy

Verona: Biblioteca civica, sala FarinatiL’idea è quella di un confronto. La narrativa fantastica attuale con il padre putativo, J.R.R. Tolkien. Quattro autori emergenti e il loro rapporto con un genere e con uno scrittore che, anche inconsapevolmente, è stato ed è il modello indiscusso a cui guardare da oltre 70 anni. È questo lo spirito de Il Fantasy — Andata e ritorno, iniziativa si articola in una serie di incontri nella sala Farinati della Biblioteca Civica di Verona a partire da giovedì 27 marzo 2014, dalle 17 alle 18.45.

Tolkien reading day: sabato 29 a Roma

"Tolkien Reading Day" di Peter KennyIl 25 marzo per i lettori di Tolkien è il giorno della caduta di Sauron, a conclusione della “Guerra dell’Anello” nel Signore degli Anelli. Dal 2003 è stato scelto dalla Tolkien Society inglese per celebrare il “Tolkien reading Day“, per incoraggiare i lettori a esplorare insieme alcuni dei racconti di Tolkien a scuola, all’università, in gruppi di lettura o in famiglia. Il 25 marzo è divenuto così la giornata dedicata alla lettura delle opere dello scrittore inglese, un momento simbolico, il passaggio dalla Terza alla Quarta Era, una data di rinnovamento che segna la fine di un periodo oscuro e di decadenza e l’inizio del “Ritorno del Re. Ogni anno, la Tolkien Society presenta un tema specifico. Quello per il 2014 lo si può trovare in una pagina espressamente dedicata del loro sito.
Il tema di quest’anno, suggerito dalla Tolkien Society, è quello della «speranza». In tutto il mondo gli appassionati di Tolkien si riuniranno per incontri formali o informali – letture, rievocazioni, conferenze, incontri e seminari per promuovere l’interesse per la vita e le opere dello scrittore. un elenco è possibile trovarlo sul blog di Marcel Bülles.

"Tolkien reading day" in GermaniaPer celebrare al meglio il Tolkien reading day il 29 marzo, l’Associazione romana studi Tolkieniani, insieme alla famiglia dei Proudneck, lo smial degli appassionati di Tolkien a Roma, si incontrerà dalle 17 alle 19 alla libreria Tra le righe in Via Gorizia 29, per  leggere insieme brani di Tolkien. Così, magari senza fretta, sfogliando un libro e facendo due chiacchiere, oppure gustando un tè, una cioccolata calda o un bicchiere di vino, prendendosi un giusto e meritato riposo tra i libri, come accaduto in passato, sarà una festa di pubblico e cultura, in cui fare nuove amicizie e conoscere chi condivide la stessa passione per lo scrittore inglese. Tutti i tolkieniani di ogni ordine e grado sono benvenuti. Se qualcuno volesse partecipare può scriverci qui per informazioni.

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Domenica 23 marzo a Roma: “a lezione” da Tolkien

prender-notaDopo la prima settimana di lezioni e, soprattutto, il successo del Fantasy Day 3, entra nel vivo il corso “Conoscere Tolkien”, organizzato dall’Associazione romana studi Tolkieniani al museo Vigamus, in via Sabotino 4 a Roma. La lezione di domenica 23 marzo, dalle ore 11 alle 13, analizzerà Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, i due romanzi principali scritti da Tolkien ambientati nella Terra di Mezzo. È possibile partecipare al costo di 10 euro, che comprende l’ingresso al museo (che normalmente ha un costo di 8 euro) e l’utilizzo dei videogiochi per tutto il giorno della lezione.

Concorso su Tolkien: a Firenze 1200 studenti

Convegni Tolkien e scuole FirenzeArriveranno in 1200 da tutta Italia a Firenze per conoscere il Signore degli Anelli di John Ronald Reuel Tolkien. Studenti e docenti da 32 scuole di 24 città e 10 regioni italiane per partecipare all’ottava edizione del convegno-concorso Le Vie d’Europa. L’iniziativa interdisciplinare è ideata e organizzata dall’associazione professionale di insegnanti Diesse Firenze e Toscana (Didattica e Innovazione scolastica).

Tolkien traduce il Beowulf: in libreria il 22 maggio

Bodleian LibraryDopo quasi novant’anni uno dei manoscritti più attesi da tutti gli studiosi di J.R.R. Tolkien sarà finalmente pubblicato. Non si tratta di un’opera sulla Terra di Mezzo, ma i legami ci sono comunque. HarperCollins ha annunciato che il 22 maggio 2014 sarà in libreria la traduzione e il commento del Beowulf fatta da Tolkien. Il volume sarà curato dal figlio, Christopher Tolkien, e conterrà anche un racconto inedito dello scrittore con uno stile e delle tematiche legate al poema anglosassone. Il Beowulf fu, per ammissione dello stesso Tolkien, una delle fonti di ispirazione per la sua opera. E anche Sellic spell ne è una dimostrazione: è una «meravigliosa favola» scritta da Tolkien come se fosse per forma e stile una fiaba in Inglese antico, in cui non vi era alcuna associazione con le «leggende storiche dei regni del Nord».

E dopo Lo Hobbit 3? Ecco idee per Jackson

Peter JacksonAl momento Hollywood sembra essere in una fase in cui sforna orde di film d’azione di successo basati su fonti non cinematografiche, ad esempio i fumetti Marvel. Possiamo quindi aspettarci ulteriori tentativi di guadagnare denaro attraverso il marchio di Tolkien? Beh, i cinque film finora prodotti sono stati tesori nascosti per la compagnia di produzione. Perciò la conclusione è ovvia: sì, se la New Line ne sarà capace. Non sono esperto dei pasticci legali attorno ai diritti (d’autore e non) collegati alle opere di J.R.R. Tolkien. Quel poco che si può sapere (anche grazie all’esperienza precedente della gestione del copyright da parte della Iron Crown Enterprises negli anni ’90) è che al momento la licenza holliwoodiana limita i film al solo uso di informazioni contenute ne Il Signore degli Anelli e ne Lo Hobbit, e ciò spiega probabilmente perché Gandalf, nel primo film de Lo Hobbit di Peter Jackson, stranamente “dimentica” i nomi degli due Stregoni Blu, ovvero Alatar e Pallando.
Tali nomi appaiono infatti soltanto nei Racconti incompiuti, Gandalfpubblicati postumi e il cui copyright è in mano ai legittimi proprietari, la Tolkien Estate. Se fossero stati nominati, la New Line avrebbe potuto incorrere nella violazione del copyright, avendo così ulteriori guai legali oltre alle dispute che già ci sono in tribunale. Il regista neozelandese ha così risolto brillantemente la questione, usando anche un pizzico di ironia! Partendo da queste considerazioni, si può così fare qualche speculazione sulle opere del nostro autore preferito, prendendo spunto da uno scritto di Anders Blixt. Come sfruttare l’onda lunga della trilogia sullo Hobbit senza violare il copyright? Le Appendici de Il Signore degli Anelli contengono alcuni spunti notevoli per una trama di future pellicole. Ve ne proponiamo due tratte proprio dai raccontai contenuti nelle Appendici.

La cena dell’Anello: Tolkien in tavola

La-Corte-di-FermoLeggendo le pagine del Signore degli Anelli, Lo Hobbit e il Silmarillion si scopre che i protagonisti mangiano sempre. Si trovano molti alimenti citati, dalle patate, al ragù, all’idromele. Inutile dire che i più ingordi sono gli Hobbit, mentre i più attenti alla dieta sono gli Elfi, che non consumano burro, preferendo idromele e lembas, mentre i Troll si accontentano di abbacchio arrosto e birra. Da questo spunto è nata l’idea de La cena dell’Anello, che vedrà lo chef Fabrizio Donati cimentarsi in un menù ispirato alla Terra di Mezzo, con pietanze che richiamano il mondo degli Hobbit e degli Elfi. Intorno al tavolo siederanno anche alcuni personaggi della saga, a cominciare da Frodo Baggins, Gandalf il Mago ed Aragorn il Ramingo.

Cesare CatàPer tutti gli appassionati di Tolkien un appuntamento assolutamente da non perdere quello che si terrà venerdì sera, 21 marzo, al ristorante La Corte di Fermo. A parlare dello scrittore inglese e dei suoi libri, che hanno segnato in modo indelebile il genere letterario fantasy, saranno Cesare Catà e Carlo Pagliacci. “Abbiamo scelto una data simbolica, il giorno dell’equinozio di Primavera – sottolinea Pagliacci – per immergerci in una terra di eroi, ricca di simbologia ma anche di riferimenti continui al buon mangiare. Gli hobbit sono una popolazione che ha una spiccata predilezione per il buon cibo e con Fabrizio abbiamo deciso di percorrere questo viaggio gastronomico scoprendo le pietanze che, di tanto in tanto, compaiono nella storia. Tra una portata e l’altra avremo uno speciale Frodo Baggins alias Cesare Catà, grande esperto e conoscitore della saga ideata da Tolkien che vanta milioni di appassionati in tutto il mondo. Sarà un piacere discutere con lui e ripercorrere le vicende della Compagnia dell’Anello intorno ad un buon desinare, come si confà tra amici che condividono una medesima esperienza”.

Cena-FermoEcco ad esempio una tipica colazione hobbit: pane,
formaggio, mele, birra profumata, miele e crema gialla. Naturalmente è solo la prima colazione della giornata! Continua dunque la serie di proposte gastronomiche innovative messe in campo da La Corte di Fermo che proseguiranno fino a giugno: “l’idea di contaminare il cibo con altre esperienze – evidenzia Donatella Verdecchia, titolare insieme al marito Fabrizio Donati del ristorante La Corte – dalla letteratura ai fumetti passando per i fiori, le bacche e le erbette o per il cacao nelle sue varie declinazioni, era una sfida che ci appassionava ed abbiamo voluto raccoglierla. Di certo continueremo su questa strada perché crediamo in questo tipo di proposte che consentono, a chi interviene, di esplorare e conoscere, insieme al cibo, altre bellissime storie…” Il prezzo della cena è di € 25. Per informazioni e prenotazioni: 3394557545 – 3395909537.

– Vai al sito della La Corte di Fermo

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Éowyn Ar(s)T Contest: e infine il vincitore è…

Bollino 1: Eowyn e il NazgulL’ultima settimana è passata. I voti sono stati contati. Sono state tirate le somme. Ma non crediate che vi dica subito il nome del vincitore del nostro primo Ar(s)T Contest. No… sarebbe troppo facile. Un po’ come nella notte degli Oscar, senza voler fare minimamente paragoni, bisogna cercare di fare dello spettacolo prima di dire il vincitore. Sono state delle settimane dense di sorprese quelle delle eliminatorie. Abbiamo conosciuto illustratori nuovi e abbiamo incontrato qualche vecchia conoscenza. Per scegliere l’unico vincitore, noi lettori ci siamo calati nella parte del critico d’arte, alcuni di noi dando sfoggio di vere competenze artistiche, altri lasciandosi trasportare dall’istinto (come la sottoscritta, d’altronde). La particolarità di tutte le illustrazioni viste è stata, forse, proprio la loro diversità sia di tecnica che di stile. Alcune erano molto “moderne” anche se si parlava di illustrare uno scontro epico, altre invece facevano leva sul lato psicologico dello scontro. I toni cupi dei colori fermavano il momento della battaglia. Guardandoli si poteva avvertirne la tensione. Credo che Tolkien sarebbe stato più che soddisfatto nel vedere quanti artisti si sono cimentati, con ottimi risultati, nel riportare tutta «l’emozione» di quel piccolo pezzo di storia che cambierà il destino della sua Terra di Mezzo.

J.R.R. Tolkien soldato: spunta una foto inedita

King Edward's School a BirminghamRiportiamo una bella notizia grazie al lavoro di John Garth e degli archivisti della King’s Edward School. Ecco la nostra traduzione del suo ultimo articolo scritto sul blog da John Garth: È stata scoperta una fotografia inedita di J.R.R. Tolkien. L’immagine rivela lo scrittore inglese nel 1907, quando aveva quindici anni e faceva parte del nuovo Corpo dei cadetti della scuola, istituito per preparare gli studenti alla guerra. Tolkien è uno dei circa 120 studenti senza nome della foto, rinvenuta dal dipartimento di storia alla King Edward’s School di Birmingham. L’archivista della scuola, Alison Wheatley, è riuscito a isolare il suo volto dall’immagine collettiva. La foto appare in alta risoluzione per la prima volta qui grazie al suo consenso e a quello della King Edward’s School.
J.R.R. Tolkien soldato (1916)Una versione a bassa risoluzione è stata pubblicata la scorsa settimana dal quotidiano Birmingham Mail e la radio della Bbc ne ha tratto spunto per un servizio su Tolkien e la Grande Guerra. L’ambigua didascalia sul giornale ha dato origine alla notizia, riportata in maniera erronea da alcuni siti inglesi, che la foto mostrasse Tolkien con il suo 11° Battaglione dei Fucilieri del Lancashire, cioè il battaglione in cui era inquadrato quando combatté nella battaglia della Somme nel 1916. Alcuni lettori hanno subito osservato che questi sono chiaramente dei ragazzi, non gli uomini che andarono al fronte, e che Tolkien sembrava molto più vecchio quando andò in guerra a 24 anni, ma che indossava anche una divisa ben diversa e (in conformità con le normative militari) si era fatto crescere i baffi.
Scan provided by Alison Wheatley, KES archivist, 3.3.14Così, sono contento di aver potuto confermare che la fotografia inedita (qui a sinistra) fu scattata il 4 aprile 1907, quando il Corpo dei cadetti della King Edward’s School era appena stato formato ed era schierato per l’ispezione da parte feldmaresciallo Lord Earl Roberts. Gli archivi della scuola testimoniano che Tolkien era un caporale in addestramento del Corpo ufficiali (come il Corpo dei Cadetti divenne ben presto noto) nel suo ultimo anno accademico 1910-1911. Prima di questo era presumibilmente un soldato semplice, ma gli studenti di quel rango non sono erano elencati per nome. Un articolo nel numero del marzo 1907 del King Edward’s School Chronicle riporta la notizia del lancio del nuovo Corpo dei cadetti: «A lungo desiderato, il nuovo Corpo dei cadetti è finalmente un fatto compiuto. Il Ministero della Guerra ha deciso, dopo molte settimane di attesa, di consentire alla formazione della nuovo corpo militare. Molto prima che la notizia
giungesse in stampa, scariche di fucileria hanno fatto eco per i chiostri e gli ordini stentorei degli istruttori hanno riempito il piazzale della scuola». La visita di Lord Roberts è riportata nel numero di aprile della rivista come «l’evento principale della sessione». L’articolo spiega come, «lo scopo originale della sua venuta era l’ispezione del nuovo Corpo dei cadetti, ma è stata anche l’occasione per un intervento di Roberts nella Big School (un’aula enorme che poteva accogliere i cadetti e gli studenti). Alle 15,45 tutti i cadetti erano disposti in due file nel piazzale, mentre al piano superiore la Big School era gremita, quasi fino al punto di soffocamento, con una moltitudine di studenti in attesa…». Il felmaresciallo Frederick Roberts, primo conte Roberts (1832 – 1914), fu uno dei più importanti e abili generali britannici dell’Era vittoriana, guidò con successo le sue truppe nella Seconda Guerra anglo-afghana, in cui condusse la famosa «marcia su Kandahar» e soprattutto nella Seconda Guerra anglo-boera in Sudafrica. Lì, dopo aver preso il comando, ristabilì con una serie di vittorie Frederick Robertsla situazione a favore dell’Impero britannico e nel marzo 1900 aveva condotto i suoi uomini alla conquista di Bloemfontein, capitale dello Stato dell’Orange e luogo di nascita di Tolkien stesso. La sua fama era così diffusa che il tutore di Tolkien, padre Francis Morgan, aveva anche chiamato il suo cane “Lord Roberts”. Secondo il Times, Birmingham era stata tutta addobbata con bandiere inglesi per la visita di Roberts alla città. Il Chronicle continua: «Alle 15,50 gli applausi in strada fuori hanno annunciato l’arrivo di Lord Roberts, che ha immediatamente proceduto all’ispezione nel piazzale dei futuri soldati: questi ultimi, crediamo, si sono mostrati (un po’ doloranti) nelle loro nuove uniformi».
Libro: "Tolkien e la Grande Guerra" di John GarthQuella dei “futuri soldati” non era un’innocente finzione. La formazione del Corpo dei cadetti era il segno dei tempi, in un periodo in cui la Gran Bretagna, potenza imperiale consolidata, era impegnata nella corsa agli armamenti con la Germania, uno Stato che non esisteva nemmeno prima del 1871. Il Corpo era stato istituito presso la King Edward’s School proprio mentre il governo britannico stava cercando il modo di garantire la fornitura stabile di ufficiali all’esercito se fosse scoppiata una guerra. Nel 1908 tutte le unità scolastiche passarono sotto l’amministrazione del Ministero della Guerra. Nel libro Tolkien e la Grande Guerra [tradotto in Italia dalla casa editrice Marietti, ndt] ho descritto in maniera approfondita i Corpi di addestramento ufficiali della scuola e cosa Tolkien fece mentre i venti di guerra si avvicinavano. Ma anche nel 1907 la generazione di Tolkien era già sulla strada per le trincee. Come riporta l’articolo del Times Lord Roberts «volle saggiare abilità di ogni ragazzo a sparare il suo fucile con abilità. Voleva che ogni ragazzo capisse che quello non solo era il suo dovere, ma che difendere il suo Paese era un onore e un privilegio». In un discorso precedente quello stesso giorno, Roberts aveva parlato del vantaggio che l’abilità con il fucile aveva dato ai boeri. Sarebbe «una follia non rispondere ai cambiamenti della
tecnologia militare, che ha reso il combattimento in formazione chiusa una cosa del passato. Ora, ogni uomo è spesso chiamato ad agire e pensare per se stesso…. Ciò che è ormai necessario è la disciplina nella fiducia in sé e non la disciplina da piazzale della caserma». L’ironia è che così tanti futuri volontari e militari di leva nella Grande Guerra, inclusi gli uomini che vediamo quindicenni in questa fotografia del 1907, sono stati falciati nel 1914-1918 Studiosi: John Garthperché gli venne ordinato di marciare nella Terra di Nessuno esattamente come se stessero attraversando il piazzale di una caserma, dirigendosi contro le mitragliatrici, armi molto più mortali dei fucili. Tra quegli uomini, c’era anche il figlio del preside, Robert Quilter Gilson, un caro amico di Tolkien , ucciso il primo giorno della battaglia della Somme. «Il mio ultimo ricordo dell’attacco – ricorda il suo comandante di plotone – è la vista di Gilson davanti a me e di C.S.M. Brooks alla mia destra, in movimento come se fossimo in parata e che venivano mortalmente colpiti un minuto o due dopo». (il corsivo è di John Garth, e la citazione è tratta dalla «Storia del reggimento Suffolk», scritto da C.C.R. Murphy nel 1928).

Tolkien studenteMentre stavo facendo le ricerche per il libro Tolkien e la Grande Guerra, ho trascorso molti giorni nela British Library leggendo il Chronicle della King Edward, cercando di farmi un’idea del giovane Tolkien e dei suoi amici come individui. Non era un compito semplice, perché le riviste scolastiche degli studenti che tendevano a riportare eventi ufficiali sia con toni seri sia, e accadeva spesso, con battute sottilmente ironiche. Tuttavia, mentre leggevo i numeri della rivista che coprivano il peridodo di Tolkien a scuola e gli anni immediatamente successivi, ha iniziato a formarsi un’immagine concreta, formata dalla miriade di piccoli dettagli raccolti. Non era una foto come quella formale dei cadetti del 1907 nelle loro divise dolorosamente nuove, ma l’immagine di una folla di ragazzi che emergono a spintoni, esuberanti, a volte brillanti dall’infanzia alla maturità e all’individualità. Ho seguito i progressi dei vari circoli di Tolkien – i membri del club di rugby, le società letterarie e di dibattito, e soprattutto il T.C.B.S., club non ufficiale ma che significò così tanto per lui, per Gilson e i loro amici Geoffrey Bache Smith e Christopher Wiseman. Tolkien studenteHo guardato i ragazzi vincere i loro primi premi scolastici, le loro debolezze messe a nudo in campo, dare sfogo alla loro oratoria sugli argomenti più vari, dal cinema alle suffragette, condividere la loro passione per i romantici o la letteratura arturiana, e salpare per Oxford o Cambridge, come se nulla potesse fermarli. E poi, nelle «Note e Notizie», gli annunci di premi, borse di studio e gli altri risultati lasciano il posto a «I seguenti sono presenti nei recenti elenchi dei caduti: – ucciso o morto per le ferite riportate. Alabaster, F.C. 2° Tenente, R[oyal] War[wickshire] R[egiment], 1899-1905. Brearley, N.B., secondo tenente, R. War. R., 1910–1912. Butler, L.S.L., Pte., R. War. R.
, 1913. Clarke, E.C.G., secondo tenente…». E così via, e ancora e ancora, per quattro anni.

Scritto da John Garth
© John Garth 2014

Qui sotto riportiamo l’immagine complessiva da cui è stato isolata la sezione con il cadetto Tolkien.

New Cadet Corps e Lord Roberts

L’articolo è stato tradotto grazie al permesso di John Garth
e l’originale completo può essere letto sul suo blog

La fotografia è riprodotta con il permesso dei direttori
delle Schools of King Edward VI a Birmingham

– Vai al sito di John Garth
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Contest Éowyn e il Nazgûl: ecco il voto finale!

Bollino 1: Eowyn e il NazgulEbbene sì siamo arrivati all’ultima settimana di gara dopo un mese di selezioni. Abbiamo visto, amato e votato tante illustrazioni. Ci siamo immedesimati in Éowyn e nei suoi dolori. Siamo entrati nel dettaglio di illustrazioni e di tecniche.
Devo dire che quest’ultima settimana è stata la più difficile dal punto di vista della scelta. Le illustrazioni erano di mirabile fattura e molte anche particolari per la diversa visione data a questo epico scontro. Tutti, chi più chi meno, siamo stati piacevolmente sorpresi dal lavoro di Jian Guo. Chi ha avuto la fortuna di visitare il suo sito, ha potuto apprezzare anche i suoi lavori precedenti. È un illustratore capace e con una bella tecnica che è riuscito ad attrarre l’attenzione su di sé prendendo una decisione azzardata: cambiare completamente tecnica e rifarsi alle antiche vetrate delle chiese, che avevano il compito di raccontare una storia non solo quello di frammentare e duplicare la luce che vi entrava. Ma bisogna fare i complimenti anche a tutti gli altri illustratori che hanno saputo attirare Jian Guol’interesse grazie alla loro cura dei dettagli ed alla forza sprigionata dai loro lavori. D’accordo, volete sapere chi ha passato il turno:
4° POSTO: Panagiotis Vlamis con il suo tratteggio da vetro infranto e lo scudo di Éowyn sbriciolato sotto il peso del colpo del Re Nazgûl.
3° POSTO: Cory Godbey con la sua grazia quasi liberty in mezzo a colori cupi.
2° POSTO: Donato Giancola il più classico, ma non per questo meno d’effetto.
1° POSTO: Jian Guo la novità, colori decisi, una storia in una vetrata. Tutti i personaggi contornano lo scontro tra Éowyn e il Nazgûl. Aria nuova nel mondo delle illustrazioni.

Tolkien e il Metal 5: il Power Metal (2)

Tolkien Metal bollinoDopo la prima parte sul Power Metal, torniamo ora in Spagna con un gruppo abbastanza conosciuto, i Dark Moor. Ensemble originario di Madrid (creato nel 1993) sono una delle realtà più importanti del Power Metal iberico con all’attivo otto album da studio ed anche un paio di raccolte. In un’intervista al sito specializzato Metal Kings hanno dichiarato di apprezzare Tolkien, ma di prediligere Lovecraft, Poe, Stevenson e Bram Stoker per stendere i testi delle loro canzoni. Ciononostante nella tracklist dell’album The Gates of Oblivion (2002) vi è Starsmaker (Elbereth), pezzo che parla di Varda Elentári, Regina dei Valar e moglie di Manwë (fratello di Melkor), creatrice delle stelle (in Sindarin è chiamata Elbereth – Signora delle stelle). Riguardo al monicker della band si potrebbe ricordare la composizione di Tolkien Over The Misty Mountains Cold:

To Rivendell, where Elves yet dwell
In glades beneath the misty fell.
Through moor and waste we ride in haste,
And whither then we cannot tell.

DoomswordMa questa è soltanto una coincidenza o supposizione, scegliete voi. Proseguendo nel nostro cammino arriviamo sino a casa nostra, ebbene sì, l’Italia, con un gruppo poco Power ma molto Epic/Doom, i Doomsword. Composta inizialmente da due elementi nel 1997, il cantante-chitarrista Deathmaster e il batterista-chitarrista Guardian Angel, la band si è poi evoluta dopo diversi cambi di line-up, sfornando dei veri e propri capolavori del Metal nostrano come: Doomsword (1999), Resound the Horn (2002), Let the Battle Commence (2003). Qui ci occupiamo della prima uscita dei Doomsword nella quale tracklist spicca l’epica Helms Deep creata e eseguita in modo magistrale, che ci riporta veramente nella leggendaria Battaglia del Fosso di Helm:

Goblinoid forces attack the fortress
aiming the tower with their evil missiles
Isengard banners and signs now shine
night is growing old on Helm’s deep

 Guthwine the blade of the mighty Eomer
Anduril the blade once broken now strong
King Theoden awaits for a last ride on his horse
Imminent dawn carries hope on Helm’s deep

Will the horn resound?
Hear tremendous drums pound!

[Chorus]
The battle at Helm’s deep

Uruk-hai orks don’t know their fate
Gandalf now returns on his gray horse
White rider brings with him the hope
The battle is raging in Helm’s deep

Erkenbrand is coming with his red shield
Isengard’s army now trembles in fear
From hills resound the horns of doom
A wood never seen
On the thresholds of Helm’s deep
 Resound the horn!


DornfallAllontanandoci dalla taverna dei nostri Doomsword ci spostiamo in un vicino posto di ristoro, dove incontriamo i francesi Dornfall, ensemble parigino del 2002 che nel primo album omonimo esplorano, adoperando pure diversi stili Metal, un’ampia gamma di argomenti cantando nella propria lingua madre. Ciò che a noi interessa è la canzone Nirnaeth Arnoediad, ispirata alla Battaglia delle Innumerevoli Lacrime, quinta, ultima e forse più disastrosa delle Battaglie del Beleriand narrata ne Il Silmarillion. Qualche anno addietro, nel 1999, in Svezia si forma un gruppo Symphonic Power, i Dragonland, famoso anche per aver narrato nei primi album la loro fantasy saga Dragonland Chronicles. Nella prima uscita The Battle of the Ivory Plains (2001) Drakkarun’aria tolkieniana si avverte in The Orcish March, nel secondo CD Holy War (2002) l’influenza del Professore si sente in Majesty of the Mithril Mountains e Through Elven Woods and Dwarven Mines. Nell’ultima fatica dei Dragonland, Under the Gray Banner (2011), permangono gli elementi fantasy ed epici in pezzi fra i quali Shadow Of The Mithril Mountains e Dûrnir’s Forge. Richiamiamo ora una band nostrana, ovvero i Drakkar del chitarrista Dario Beretta con l’ottima uscita Razorblade God (2002) che vede al suo interno la ballad Galadriel’s Song, in tributo alla regina degli elfi nota anche come La Dama.
Listen to the song of Galadriel
Singin’ of the golden leaves, singin’ of the wind
By the foot of walls of Elven Tirion,
The tree shines at Eldamar, where the leaves are gold
Now we have to leave, sorrow in our hearts
But a mission lies right ahead of us

Hear the choirs of elves
Cry on the shore o’ the hostile sea
Will they ever be free?

Oh Lorien! Comes the winter now
Empty, naked comes the hour
Faded is her crown of gold Elanor
Oh Lorien! On the other shore
She did stay for much too long
Faded is her crown of gold Elanor


DünedainSeguitiamo nel nostro allegro e alquanto tranquillo percorso (come avete visto sino ad ora non abbiamo incontrato molte creature malefiche, più che altro battaglie e personaggi di natura cortese) facendo tappa ancora una volta in penisola iberica con i Dünedain. Gruppo fondato nel 1996 e capitanato da Tony Delgado (voce e chitarra) dedito ad un tradizionale Heavy Metal con una sprizzata di melodia tipica del Power. I testi della band traggono talvolta spunto dalle opere tolkieniane, basti citare nell’album Dünedain (2004) due pezzi il primo omonimo, il secondo Retorno a Gondor. Il monicker deriva ovviamente dalla popolazione dei Dúnedain (dal Sindarin dún-adan, uomo d’occidente), abitanti della terra di Númenor, avuta in cambio dopo la lealtà dimostrata nella lotta contro Morgoth durante la Prima Era. Umani o meglio dire sovrumani (per altezza e longevità) non erano tuttavia immortali, mortalità che era concepita da Eru Ilúvatar come il Dono agli Uomini, ma che diventò
causa di conflitto. Circuiti da Sauron, i Dúnedain sfidarono gli Dei e provocarono l’ira di Eru, causando l’inabissamento di Númenor. L’enorme maremoto travolse anche l’Oscuro Signore, il cui spirito riuscì a rifugiarsi a Mordor. Elendil, amico degli Elfi e fedele ai Valar, si spostò nella Terra di Mezzo dove i Dúnedain scampati al disastro si insediarono a Gondor, Eriador e Arnor. ElvenkingIl tragitto ci riporta nel nostro paese con un gruppo ben noto agli amanti del genere, gli Elvenking. Gruppo fondato nel 1997 in provincia di Pordenone è attivo da diversi anni nella scena Power italiana, mescolando tuttavia diversi generi e sottogeneri come folk, prog, rock e musica classica. Nell’album di esordio Heathenreel (2001) troviamo diverse tracce che rievocano gli scritti di J.R.R. Tolkien come Oakenshield (che nonostante il nome non sembra aver nulla a che fare con Thorin) che riflette il mix musicale degli Elvenking, con melodie medievaleggianti, spezzoni puramente metal, cantati con voci in growl e cori, da segnalare anche Hobs An’ Feathers. Il gruppo fa uscire finora ben sette album, con una serie di pezzi mai scontati. Per ciò che riguarda il monicker esso potrebbe riguardare Thranduil, Re degli Elfi Silvani di Bosco Atro e padre di Legolas, presente nello Hobbit, nel Signore degli Anelli e nei Racconti Incompiuti. Come al solito vi lasciamo con alcuni pezzi e i link agli articoli precedenti. Ma non disperate: il viaggio continua!

GODETEVI IL CONCERTO QUI SOTTO:
1) Doomsword: Helm’s Deep

2) Dragonland: Dûrnir’s Forge

3) Dragonland: Shadow of the Mithril Mountain

4) Drakkar: Galadriel’s Song

5) Elvenking: Hobs an’ Feathers

ARTICOLI PRECEDENTI:
Tolkien e il Metal 1: un’introduzione
Tolkien e il Metal 2: gli anni ’70 – i precursori
Tolkien e il Metal 3: Gli anni ’80 e ’90
Tolkien e il Metal 4: Power Metal – Parte 1
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Contest Éowyn e il Nazgûl: la terza settimana

Bollino 1: Eowyn e il NazgulAnche la seconda settimana di contest è passata. Questa volta è stata più difficile, le illustrazioni erano di una fattura più elevata e, dai vostri commenti si capisce che siamo riusciti a stuzzicare il vostro interesse. Siete partiti dal considerare il pathos della scena, al trovare Douglas ed il suo stile manierista. Avete sottolineato il gioco di luci ed ombre di Martin, il contrasto di colori caldi e freddi di Sharam e la tensione del corpo di Eowyn che si avverte dalla posizione delle spalle e dello scudo appoggiato al viso, nell’illustrazione di Meinerding. Che dire poi dei commenti degli esperti con accenni alle chine liberty di Kay Nielsen e di Aubrey Beardsley con contaminazioni manga, e alle scene evocative che non fanno vedere ma fanno intuire… Dobbiamo farvi i complimenti, leggere i vostri commenti è sempre un piacere immenso, soprattutto perché date spunti importanti (mi sono presa i nomi degli artisti da voi menzionati!)
La sto’ tirando per le lunghe? Volete sapere chi ha passato il secondo sbarramento??
Oliver MeinerdingEbbene, sono stati contati i voti ed ecco qui i quattro posti del podio:
4° POSTO: Eddie Sharam con il suo contrasto di colori caldi e freddi e con lo sguardo della nostra eroina che la fa da padrone
3° POSTO: Dagmara Matuszak devo dire la mia preferita, molto cupa si avverte la tensione del momento, ma la luce della speranza illumina Eowyn
2° POSTO: Allen Douglas il nostro richiamo ai GDR e alle illustrazioni del MERP… con il suo tratteggio evidente.
1° POSTO: Oliver Meinerding la sua realizzazione sapiente ed incisiva, il miglior senso del pathos, le cariche dei cavalieri e le bandiere ghermite dal vento sullo sfondo… l’apoteosi!

Un corso su Tolkien a Roma fino al 13 aprile

prender-notaAvevamo già anticipato che in primavera sarebbe partito il primo corso dell’ArsT a Roma. Eccovi allora tutti i dettagli. Proprio per venire incontro alle molte richieste degli appassionati di J.R.R. Tolkien e dei lettori del sito, abbiamo decido di tenerlo in giorni comodi, cioè nel fine settimana, così da permettere a chi verrà da Napoli, Firenze, Pisa e Foligno (e oltre!) di partecipare senza troppi problemi. La sede sarà il museo Vigamus, in Prati.