Un messaggio tra amici in un gruppo di whatsapp: «Vêso mai fat càs che la Contee e je come il Friûl?» («Avete mai fatto caso che la Contea è come il Friuli?»). La lingua è il friulano ed è da qui che nasce l’idea di doppiare integralmente Il Signore degli Anelli, nella versione cinematografica che ne ha dato Peter Jackson. L’idea è nata un mese fa a un gruppo di giovani appassionati di Tolkien che si è lanciato nell’impresa di realizzare Il Signôr dai Anei, che ora si può ascoltare anche in friulano. L’occasione per presentare ufficialmente il progetto è stata la manifestazione PordenonePensa.
Giovedì 16 luglio si è, infatti, tenuta la serata di apertura della XII edizione del Festival del Confronto, causa maltempo all’interno del Palazzetto dello Sport del vicino paese di Roveredo in Piano.
È stata una serata connotata dalle parole di Paolo Paron su storie di hobbit e folletti, suggestioni magiche e un occhio di riguardo a Il Signore degli Anelli, rese suggestive dalle note degli strumenti di Patrizia Spadon e Gregorio Busetto. Paron, fondatore della Società Tolkieniana Italiana, è stato consulente della Medusa Film per la trilogia cinematografica di Peter Jackson. Clou della serata è stata la proiezione in anteprima di un breve estratto video de Il Signor dai Anei – La Compagnie dal Anel, il primo doppiaggio del film fatto in lingua minoritaria, il friulano appunto.
Autore: Roberto Arduini
Aragorn e Arwen si sposano anche online
Il Signore degli Anelli Online (LOTRO) continua a ricevere un aggiornamenti a ben 13 anni dal suo debutto. Lanciato nell’aprile 2007 da Turbine, è ora gestito da Standing Stone Games e ha ancora decine di giocatori online che ogni giorno vivono l’atmosfera della Terra di Mezzo. I creatori originali del gioco, infatti, si sono presi molta cura di rispettare l’ambientazione de Il Signore degli Anelli durante lo sviluppo. Ciò significa che, durante i suoi viaggi, ogni giocatore può trovare luoghi, città e personaggi famosi resi con precisione dal canone dei libri di J.R.R. Tolkien. Si può visitare Gondor in tutto il suo splendore o semplicemente passeggiare per le strade affollate di Brea. Altra caratteristica importante è il senso di comunità. Tecnicamente LOTRO è un MMORPG, cioè un enorme gioco di ruolo online multiplayer.
I giocatori hanno potuto esplorare le numerose espansioni del gioco, ma soprattutto partecipare a feste, ricordi, anniversari della natura più varia: dal Tolkien Reading Day alla Festa di Compleanno di Bilbo Baggins,
dalla Festa di Mezza Estate fino a visite guidate per ripercorre il libro capitolo per capitolo. Sono stati perfino organizzati corsi universitari sulla Terra di Mezzo e si è commemorata la scomparsa di Ian Holm, l’attore che ha interpretato Bilbo Baggins nella trilogia di Peter Jackson. Questa volta è giunto l’invito ai giocatori a partecipare al matrimonio degli eroi della Terra di Mezzo Aragorn e Arwen. Proprio come nel libro, Aragorn e Arwen celebreranno il loro matrimonio in Minas Tirith, e tu ogni giocatore può partecipare a questo evento gioioso, guadagnando bonus speciali.
Con Il Ritorno del Re anche 2 mappe “inedite”
Un regalo inaspettato, si potrebbe definire così la notizia in anteprima che Il Ritorno del Re, l’ultimo dei tre volumi singoli de Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien che la Bompiani sta pubblicando nella nuova traduzione di Ottavio Fatica, presenterà addirittura tutte e tre le mappe che l’autore ha sempre voluto insieme al suo capolavoro. È un bel regalo che Bompiani fa ai lettori, perché non era mai accaduto che fossero tutte e tre presenti in 50 anni di storia editoriale in Italia. Inoltre, ci sono tante altre chicche che la casa editrice ha in serbo per gli appassionati che potranno finalmente riavere tutto il romanzo a disposizione dopo sette mesi. Questo vuoto sarà colmato il 22 luglio, quando nelle librerie italiane sarà possibile comprare il terzo volume… e compratelo in una libreria indipendente, mi raccomando!
Il videogioco da 1 milione di dollari che non uscì mai
Jon Burton, fondatore di Traveller’s Tales, uno studio famoso per i videogiochi LEGO, ha pubblicato sul canale Gamehut un video tratto da un videogioco dedicato a Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, i cui lavori non sono mai stati portati a termine. Nel video, che ha il titolo: «Abbiamo speso oltre $ 1.000.000 per lanciare un videogioco che non abbiamo mai realizzato», viene infatti mostrato un ambizioso titolo action non in stile LEGO, ma con grafica realistica, basato sui film de Lo Hobbit di Peter Jackson.
Nel 2021 uscirà un altro inedito di JRR Tolkien
La notizia più bella è che fino all’ultimo Christopher Tolkien – scomparso il 16 gennaio di quest’anno – si è dedicato agli scritti di suo padre, l’autore de Il Signore degli Anelli. La seconda notizia è che già dalla metà di ottobre 2019 lui e uno studioso statunitense, Carl F. Hostetter, erano al lavoro su un nuovo inedito dello scrittore inglese. Il volume dovrebbe uscire il 27 maggio 2021 e sarà probabilmente intitolato «La natura della Terra di Mezzo», con gli ultimi testi dedicati sia in senso letterale che metaforico al suo mondo immaginario.
Quelle miniature che piacevano a Tolkien
Prima della storia, c’è comunque stata una preistoria. È così anche nella storia delle opere derivate da Il Signore degli Anelli, c’è stato qualcosa prima della nascita delle aziende che producevano su scala industriale miniature ispirate alla Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien. Per scoprirlo bisogna raccontare una storia, quella di un uomo che è l’anello di congiunzione al tempo stesso tra letteratura e giochi, tra fantascienza e fantasy, tra Il Signore degli Anelli e le miniature. È la novità è che anche queste ultime piacevano al Professore di Oxford!
Ma facciamo un passo indietro.
Il Signore degli Anelli arriva sui telefonini
Warner Bros. Interactive Entertainment e NetEase Games hanno da poco annunciato un nuovo titolo mobile dedicato al Signore Degli Anelli. Il Signore Degli Anelli: Rise to War sarà basato sui libri di J.R.R. Tolkien. «Il gioco punta a ricreare il mondo fantastico di Arda, con panorami mozzafiato e una resa fedele, con personaggi iconici e location della trilogia», è la descrizione del gioco. Al momento non si ha idea di che tipo di videogioco sarà, perché Warner Bros. Interactive Entertainment ha solo annunciato lo sviluppo di questo gioco per cellulare con la frase riportata in un post riportato qui a fianco. Cercando informazioni su NetEase si apprende che si tratta di una società cinese molto attiva in Europa e Stati Uniti, che lavora molto con la Blizzard e che al momento sta lavorando allo sviluppo del videogioco Diablo Immortal. L’azienda dal giugno 1997 è cresciuta rapidamente, grazie anche al suo investimento nella tecnologia dei motori di ricerca e successivamente investendo in Westward Journey Fantasy, un MMORPG sviluppato internamente da NetEase e molto comune in Cina. Nel 2018 ha investito 100 milioni di dollari in Destiny.
«Il Signore degli Anelli è una delle opere letterarie più influenti e celebri al mondo e siamo entusiasti di poter lavorare conWarner Bros. Interactive Entertainment ancora una volta per offrire un altro gioco emozionante per i giocatori globali», ha detto William Ding, fondatore e CEO di NetEase. «Con la nostra esperienza nello sviluppo di giochi per dispositivi mobili, un team di ricerca e sviluppo di livello mondiale e un crescente successo nei mercati di giochi per dispositivi mobili più affermati al mondo, siamo certi di poter dare vita a questi personaggi e al mondo immaginario della Terra di Mezzo e stupire i fan globali con un nuovo modo stimolante di godersi Il Signore degli Anelli ». «Con NetEase, abbiamo un partner eccellente per Il Signore degli Anelli: Rise to War che offre ai giocatori l’esperienza mobile che stanno cercando in questo ricco universo», ha detto a sua volta David Haddad, presidente della Warner Bros. «Questo adattamento fornirà ai giocatori nuove opportunità di esplorare le ambientazioni e i personaggi iconici della Terra di Mezzo sfruttando le loro abilità strategiche in battaglia».
Da queste dichiarazioni e dalla grafica scelta per presentare il gioco, si può dedurre che si tratterà di un gioco di strategia, dato che l’immagine mostra la battaglia di Minas Tirith narrata nel Ritorno del Re e apparso sugli schermi nel terzo capitolo della trilogia cinematografica di Peter Jackson. Nonostante sia basato su un immaginario estremamente popolare, la risposta iniziale degli appassionati è stata un po’ fredda. Sui forum legati ai videogiochi ispirati alle opere di Tolkien, alcuni fan si sono detti preoccupati per la possibilità di trovarsi di fronte un prodotto basato sulle microtransazioni invece che sull’esplorazione della Terra di Mezzo.
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LINK ESTERNI:
– Vai al sito della NetEase Games
– Vai al sito della Warner Bros. Interactive Entertainment
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Scompare Manlove, critico del fantastico
Siamo davvero tristi di informare della morte di Colin Manlove, un pioniere della borsa di studio di letteratura fantastica, e in particolare degli studi fantastici scozzesi e per ragazzi. Il suo libro Modern Fantasy: Five Studies (1975) è stato uno dei primi studi su J.R.R. Tolkien. L’autore prende in considerazione anche Charles Kingsley, George MacDonald, C.S. Lewis e Mervyn Peake, in un momento in cui gli studi sulla letteratura fantastica erano molto limitati. Altri suoi libri esaminano la letteratura fantastica scozzese e per bambini e offrono studi dettagliati su George MacDonald e C.S. Lewis.
Lo studioso è scomparso lunedì 1 giugno 2020, dopo una lunga malattia a Edimburgo in Scozia. A causa delle circostanze attuali legate all’emergenza sanitaria, la cremazione si è tenuta in forma privata solo martedì 9 giugno ed è stata trasmessa in streaming live per i più stretti familiari.
Signore degli Anelli, le edizioni in tre volumi
Dal 1970 a oggi, si sono alternane ben 14 edizioni in tre volumi de Il Signore degli Anelli. In questo computo non è compresa l’edizione Astrolabio de La Compagnia dell’Anello, che pur presentando correttamente una mappa della Contea, ha il limite di essersi interrotta dopo questo volume. In generale, si può dire che l’edizione del capolavoro di Tolkien in tre volumi in Italia è sempre stata considerata dai suoi stessi editori una operazione da fare in economia per quei lettori «deboli»: i non appassionati di Tolkien che volevano saperne di più, quelli a cui il volume unico spaventava per le sue 1500 pagine, quelli che volevano tentare la lettura pronti però a interromperla se non di loro gradimento e, infine, per chi non voleva o non poteva spendere troppi soldi tutti insieme. Ecco perché l’edizione in tre volumi è sempre stata quella economica, con copertina in brossura, senza mappe e a un prezzo contenuto. Per tutti questi motivi Rusconi inaugurò questo versione divisa de Il Signore degli Anelli solo dopo che il libro in volume unico, pubblicato per la prima volta nel 1970, aveva avuto modo di vendere e probabilmente di far rientrare degli investimenti fatti.
La prima edizione in tre volumi fu, infatti, pubblicata da Rusconi soltanto nel 1974 nella collana Biblioteca Rusconi e per molto tempo fu l’unica disponibile. Se si esclude una ristampa del primo volume nel 1977, per quasi 20 anni non se ebbero altre edizioni in tre volumi. Solo nel 1993 Rusconi mise mano a una nuova versione, con l’edizione in tre volumi pubblicata nella collana Rusconi Libri. La stessa identica edizione venne poi ristampata nel 1997-8 con l’unica modifica della copertina, che perse l’illustrazione e divenne tutta verde. Quindi, in 30 anni di storia editoriale, tre edizioni Rusconi. E nessuna di esse presentava le mappe della Terra di Mezzo.
Ben diverso il discorso delle edizioni «su licenza», cioè quelle edizioni cedute a diverse club di lettura, che mettevano a disposizione l’opera di Tolkien ai propri abbonati. Si trattava di tirature molto più limitate, ma essendo per lo più pensate come strenne di Natale per gli abbonati, anche le edizioni in tre volumi de Il Signore degli Anelli erano particolari. Ecco il motivo per cui tutte e tre le edizioni in tre volumi «su licenza» hanno una grande mappa, di solito fuori testo. Si tratta dell’edizione Club Degli Editori del 1987 con volumi rilegati in tela di colore rosso e caratteri di copertina color oro, dell’edizione Euroclub del 1990-1 con volumi rilegati con sovraccoperta e dell’edizione Edizione Club del 1993 con volumi rilegati in tela di colore blu e caratteri di copertina color oro. Essendo edizioni di pregio aveva spesso qualcosa in più: quella del 1987 faceva parte di un cofanetto con altri libri e tre mappe allegate, mentre quella del 1993 presentava la Mappa della terra di Mezzo stampata in seconda e terza pagina di tutti e tre i volumi, mentre ne La Compagnia dell’Anello la mappa era presente anche nell’ultima pagina. Per dovere di cronaca, bisogna segnalare anche una edizione scolastica del 1982-3 realizzata dall’Istituto Geografico De Agostini, ma visto lo scopo didattico, non aveva alcuna mappa.
Per quanto riguarda le edizioni Bompiani, è cambiata la frequenza, non la considerazione. Se, infatti, in 20 anni si sono avute ben 6 edizioni in tre volumi, per i primi anni al ritmo di una ogni due anni, ma la fattura in generale è stata sempre quella economica, a parte una eccezione. L’edizione del 2000 di Bompiani, collana I Grandi Tascabili, era in brossura e giustamente motivata dal cambio di editore. Quella del 2002-2003, collana I libri di Tolkien, rappresenta l’unica eccezione, essendo pubblicata in una edizione cartonata di color bianco con sovraccoperta. A seguire, quella del 2005, collana Tascabili Bompiani, aveva l’esigenza di recepire la traduzione riveduta e corretta del volume unico del 2003. Da questo momento iniziano ad accadere cose strane:
intanto, con l’edizione riveduta e corretta dal 2003 erano sparite incomprensibilmente una ventina di righe nel finale del capitolo Molti Incontri. Questo errore è presente in tutte le successive edizioni Bompiani, ma NON è presente stranamente nella edizione del 2007 in tre volumi, nella collana Serie Oro, con copertina rigida bianca con sovraccoperta argento lucido. Questa edizione, annunciata da Bompiani come una «preziosa edizione rilegata con copertina in lamina», in realtà è un tascabile economico venduto al prezzo di 6 euro a volume. Il testo recepisce quello proposto nella edizione RCS del 2005 in abbinamento con Il Corriere della Sera per la collana Rosso Fantasy. Tra l’altro, queste due edizioni sono le uniche in tre volumi a contenere anche la mappa della Contea (nella versione di Bisaro). oltre alla mappa della Terra di Mezzo, che però stampata su due pagine interne, è aggiornata nei nomi già rivisti nel corpo del testo (quale Porti Grigi in sostituzione di Rifugi Oscuri). Dato il formato tascabile del libro, chiunque non fosse dotato di una buona vista, potrebbe essere costretto a ricorrere a una lente d’ingrandimento, per apprezzare le scritte sulla mappa. E fra le didascalie campeggia inspiegabilmente, nella traduzione precedente, l’aberrazione: «Questo era anticamente il Reame degli Stregoni di Angmar», che è evidentemente sfuggito ai curatori. Nel complesso, si può avere il testo integrale a un prezzo davvero contenuto (anche se ormai, come tutte le altre, è difficilmente reperibile nei mercatini dell’usato o su Ebay), ma soprattutto la Serie Oro è assai brutta e ridotta all’osso in maniera fastidiosa. È ottimale solo se si desidera una copia «da battaglia».
Ulteriore stranezza, la successiva edizione Bompiani del 2012 in 3 volumi, collana I Libri di Tolkien – I Grandi Tascabili, in brossura, con gli angoli smussati e copertina nera, realizzata con materiale decisamente molto economico. La stranezza è che questa edizione per i primi anni non conteneva le famose 20 righe mancanti di Molti Incontri, che sono state re-integrate soltanto a partire dalla sua ristampa dell’ottobre 2014.
Insomma, tutte le edizioni Bompiani in tre volumi hanno molti difetti fino alla fine del 2014, quindi bisogna fare molta attenzione nella scelta dei libri da acquistare, anche se l’assenza de Il Signore degli Anelli in libreria in questi ultimi mesi ha fatto schizzare alle stelle i prezzi per tutti questi libri, anche quelli di fattura più scadente.
…Pubblicati I Quaderni di Arda e c’è un bonus
Era già stato annunciato a luglio scorso ed ora è realtà. Il primo numero della nuova rivista di studi tolkieniani I Quaderni di Arda è finalmente pubblicato in cartaceo. Dopo una pausa forzata dovuta all’emergenza sanitaria, che ha portato a uno slittamento da febbraio a giugno della stampa in tipografia, il volume è ora pronto a essere spedito ai lettori che lo hanno comprato. La pausa ha permesso di aggiungere anche un piccolo bonus, la sezione Extra. Insomma, un volume cartonato di ben 348 pagine tutto contenuti! Per averlo si può andare sul sito della casa editrice per avere a casa una copia che sarà inviata direttamente al proprio indirizzo. Frutto di un duro lavoro di coordinamento e crescita della consapevolezza che gli studi tolkieniani in Italia hanno ormai raggiunto la maturità, la nuova rivista punto molto sulla interdisciplinarità, per andare oltre i confini propri che le opere di J.R.R. Tolkien suscitano nella comunità internazionale. Altro scopo di questa nuova iniziativa culturale è anche quello di consolidare il percorso che dal 2005 a oggi ha portato a un radicale cambio d’approccio a un autore come Tolkien nel nostro paese. Dopo avere tradotto e pubblicato le pietre miliari della saggistica straniera (più di una dozzina di titoli nella collana “Tolkien e dintorni” della casa editrice Marietti 1820); dopo avere portato in Italia alcuni tra i principali studiosi internazionali facendoli partecipare a cinque convegni insieme ad accademici italiani e a svariate conferenze (Tom Shippey, Verlyn Flieger, Thomas Honegger, Christopher Garbowsky, Allan Turner, Mark Atherton, Patrick Curry, Edouard Kloczko); dopo avere sviluppato la sinergia con Bompiani, curando le edizioni del Cacciatore di draghi e di Fabbro di Wootton Major,
nonché la ritraduzione delle Lettere 1914-1973 e del Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm, e promuovendo la nuova traduzione del Signore degli Anelli; avviato la ritraduzione delle opere di Tolkien (tre nuove edizioni per Bompiani); dopo avere visto tradotte in inglese le raccolte di saggi degli studiosi dell’AIST (quattro libri per la Walking Tree Publishers: The Broken Scythe: Death and Immortality in the Works of J.R.R. Tolkien, Tolkien and Philosophy, Pagan Saints in Middle-earth e Tolkien and the Classics); dopo avere fondato un soggetto editoriale specializzato con già tre libri all’attivo (Eterea Edizioni); viene naturale dare continuità a questo percorso tramite una rivista.
Tolkien Studies, rivelati i contenuti del num. 17
Sono stati annunciati i contenuti del diciassettesimo volume della rivista Tolkien Studies: A Scholarly Annual Review. Come sempre da qualche anno, la pubblicazione del periodico edito dalla West Virginia University Press è avvenuta in duplice formato: cartaceo con copertina flessibile e sul sito Project MUSE. Questo numero della rivista è molto corposo con moltissimi saggi interessanti e proviamo a evidenziarne qualcuno. Si parte sicuramente con il saggio che Wayne G. Hammond e Christina Scull dedicano a Christopher Tolkien, il figlio ed esecutore letterario dello scrittore inglese, scomparso all’età di 96 anni, il 15 Gennaio 2020 dopo una vita dedicata alla curatela e alla pubblicazione delle opere del padre. I due studiosi scrivono un breve necrologio di Christopher Tolkien raccontando i punti più importanti della sua carriera accademica ed editoriale. Fa il verso a una bellissima opera di James Joyce il saggio del “nostro” Peter Grybauskas con A Portrait of the Poet as a Young Man: Noteworthy Omission in The Homecoming of Beorhtnoth Beorhthelm’s Son, in cui affronta il tema delle continue revisioni e delle molte omissioni che lo stesso Tolkien nelle lettere nota essere spesso prese «per esigenze di ritmo e focalizzazione narrativa». Nella nutrita sezione delle recensioni, John D. Rateliff appare in due vesti differenti, come recensore del volume Tolkien’s Lost Chaucer, di John M. Bowers e come recensito in quanto curatore del volume A Wilderness of Dragons: Essays in Honor of Verlyn Flieger, a cura di John D. Rateliff, recensito da Matthew A. Fisher. L’autorevole Janet Brennan Croft, autrice presso la Rutgers University e direttrice responsabile della rivista Mythlore, critica il volume Tolkien’s Library: An Annotated Checklist di Oronzo Cilli, libro vincitore del premio della Tolkien Society inglese, mentre ampio spazio è dedicato ai cataloghi della mostra Catalogue de l’Exposition Tolkien, Voyage en Terre du Milieu, a cura di Vincent Ferré e Frédéric Manfrin, e Album de l’Exposition Tolkien, Voyage en Terre du Milieu, recensiti da Denis Bridoux. I due cataloghi si riferiscono alla grande mostra organizzata dalla Bibliothèque Nationale de France di Parigi (Bnf) che si è chiusa a metà febbraio con dei numeri da record.
Della mostra abbiamo scritto in diverse occasioni, soprattutto nella la visita con le autorità fatta dall’AIST in anteprima svoltasi domenica 20 ottobre e al vernissage di lunedì 21 ottobre, il giorno prima dell’apertura dell’esposizione artistica. Qui trovate il resoconto della visita, con tutti i dettagli delle varie stanze e le numerose chicche che erano in esposizione. C’è anche una fotogallery e un riassunto dei tre interventi inaugurali. Da notare che l’articolo di Josh B. Long annunciato in precedenza è stato ritirato a causa di ritardi nei permessi di copyright e dovrebbe apparire nei Tolkien Studies n.18. È stato sostituito da un articolo di Hamish Williams su Tolkien’s Thalassocracy and Ancient Greek Seafaring People: Minoans, Phaeacians, Atlantans, and Númenóreans.
Diamo di seguito l’indice completo del volume.
La Grande Peste che prese la Terra di Mezzo
Nelle storie di Tolkien non abbiamo solo i grandi eventi che conosciamo tutti, permeati di epica, ma anche accadimenti in cui possiamo ritrovare esperienze che gli uomini del mondo reale hanno vissuto, e che magari anche noi abbiamo vissuto o viviamo. Uno degli esempi più noti è l’epidemia, detta della Grande Peste, che avviene durante la Terza Era. Nell’Appendice A, al termine del libro, nella sezione “Annali dei Re e dei Governatori”, all’interno della storia di Gondor, ci viene descritta la sua origine e l’anno in cui sembra sia iniziata: l’anno 1636 della Terza Era.
I video dell’AIST: Tolkien e la verità delle fiabe
Continuiamo a riproporvi delle conferenze tolkieniane particolarmente interessanti. Sabato 11 Novembre 2018 si è, infatti, svolta nella sala dell’Arcivescovado di Modena una conferenza su “Tolkien e la verità delle fiabe” co-organizzata da Musei del Duomo, Associazione Italiana Studi Tolkieniani e Istituto Filosofico di Studi Tomistici. La conferenza di Testi (ne avevamo scritto qui) faceva parte di una serie di iniziative collegate alla mostra Medioevo fantastico. Livelli di realtà nell’iconografia che si è tenuta presso i Musei del Duomo di Modena. La mostra proponeva codici dei secoli XI-XII, facenti parte del patrimonio dell’Archivio Capitolare, il cui apparato iconografico attesta l’ampio spazio riservato alle immagini fantastiche nell’ambito della cultura medievale. L’esposizione era accompagnata dalla proiezione di un video che presenta, in chiave inedita ed originale, alcune tra le più suggestive figure tratte dal repertorio scultoreo del Duomo, della torre Ghirlandina e dai codici esposti.
Il Duomo di Modena, parte dei siti dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO dal 1997, è una delle maggiori espressioni del romanico: fondato nel 1099, custodisce le spoglie di S. Geminiano, vescovo e patrono di Modena morto nel 397, il Duomo è il frutto dell’ingegno e dell’arte dell’architetto Lanfranco, dello sculture Wiligelmo e (successivamente) dei Maestri Campionesi.
Serie tv, svelati altri attori del cast Amazon
L’arrivo della serie tv di Amazon, con riprese in Nuova Zelanda, ha esaltato tutto il mondo degli appassionati di J.R.R. Tolkien. Dopo le due trilogie cinematografiche di Peter Jackson, la Terra di Mezzo è così pronta a riprendere vita sul piccolo schermo, con una faraonica produzione targata Amazon Prime Video da più di un miliardo di dollari dedicata non alle vicende narrate ne Lo Hobbit e ne Il Signore degli Anelli, ma a storie della Seconda Era, permettendo agli appassionati di vedere un’altra parte del vasto mondo di Tolkien a livello mediatico. La narrazione sarà ambientata a Númenor, molto prima del viaggio di Frodo e Sam.
Il Signore degli Anelli è ideale in tempo di crisi
Venerdì scorso, alla fine, tutto mi è piombato addosso. Mi stavo trovando bene con la vita ai tempi del Covid-19. Ero riuscito a rimanere positivo e sorridente, facevo delle passeggiate fuori e cercavo di fare giardinaggio quando potevo. Sapevo e so ancora che sono fortunato ad avere un lavoro e a rimanere sano. Ma per qualche motivo venerdì, l’oscurità e lo smarrimento di questo periodo mi hanno colpito piuttosto duramente e, come si suol dire, sono caduto nella disperazione. E così, mi sono preso una pausa e tra sabato e domenica ho preparato degli spuntini e una poltrona comoda e mi sono rivolto verso quella trilogia di film che sembrano sempre aiutarmi a uscire dai tempi bui: Il Signore degli Anelli di Peter Jackson. E, amici miei, ha funzionato.
Il Libro di Mazarbul svela nuovi segreti
In questi ultimi giorni Édouard J. Kloczko, linguista francese tra i massimi esperti al mondo delle lingue artificiali di Tolkien, ha ripreso in mano un suo vecchio lavoro dedicato al Libro di Mazarbul, pubblicato nel 2011 sulla rivista Mythprint (vol. 48, nº6, p. 7), intitolato “The Mysterious Book of Mazarbul Reveals More”. Il Libro di Mazarbul era la cronaca del ritorno di Balin a Moria con un gruppo di Nani nel 2989 della Terza Era, quasi 50 anni dopo i fatti narrati ne Lo Hobbit. Il Regno di Moria così risorse, per poi essere distrutto dagli Orchi dopo solo 6 anni di vita. Il Libro narra questi tragici eventi fino all’ultima disperata resistenza dei Nani superstiti intorno alla tomba di Balin, nella Camera di Mazarbul. Lì il Libro omonimo è ritrovato 24 anni dopo dalla Compagnia dell’Anello: era in parte bruciato, strappato e macchiato di sangue, mancante di molte pagine, ma ancora leggibile in alcune parti.
Ne Il Signore degli Anelli, Gandalf legge in fretta alcuni brani per poi passarlo a Gimli che lo porterà presumibilmente al re dei Nani di Erebor alla fine della Guerra dell’Anello. Ora Kloczko ha scoperto che Gandalf, per la fretta, non ha letto tutto quel che è scritto sulle pagine del Libro. O meglio, che Tolkien ha dato la possibilità ai suoi lettori di essere anch’essi “filologi”, leggendo da sé le pagine riprodotte!
Il Salone di Torino in virtuale parla di Tolkien
Da 32 anni il Salone Internazionale del Libro di Torino è un appuntamento fisso a maggio, una delle più importanti manifestazioni editoriali del nostro continente. Quest’anno è stato rinviato in autunno a causa dell’emergenza Covid-19. Ma, anche se l’edizione nella sua forma abituale non si potrà svolgere, il Salone di Torino sarà comunque presente in forma digitale da giovedì 14 a domenica 17 maggio. Sul sito del Salone, infatti, sarà possibile seguire un ricco programma di eventi in live streaming e interagire con gli ospiti nazionali e internazionali che hanno risposto all’invito degli organizzatori. E nel giorno clou, sabato, si parlerà anche dell’autore de Il Signore degli Anelli, J.R.R. Tolkien.
Horn of Gondor: a fine agosto la première
Avevamo già parlato dei fan film, pellicole amatoriali di media o lunga durata, realizzate da appassionati senza scopo di lucro, ma con una qualità e una tecnica che ormai si avvicinano molto ai film professionali. Anche i lettori di J.R.R. Tolkien non sono da meno e nel tempo abbiamo dato notizia dei migliori progetti. Nel 2018 avevamo scritto di Horn of Gondor. L’associazione non-profit ceca Rosenthal, composta da 35 membri, che aveva lanciato una raccolta fondi sul sito Kickstarter per sovvenzionare la produzione di quello che viene definito «un corto fanfilm con una straordinaria storia dalla Terra di Mezzo».
FantastikA rinviata al 22-23 maggio 2021
A causa dell’emergenza sanitaria legata al contenimento del COVID-19 Coronavirus, in questi giorni fiere letterari, festival dedicati al fumetto e all’intrattenimento da due mesi a questa parte stanno comunicando spostamenti di date o cancellazioni. Non stupisce quindi che abbia annunciato un rinvio in primavera anche FantastikA, la Biennale d’illustrazione che avrebbe dovuto svolgersi a Dozza Imolese (Bologna) dal 19 al 22 settembre. L’importante rassegna artistica è organizzata dalla Fondazione Dozza Città d’Arte, patrocinata dal Comune di Dozza, il contributo della Città Metropolitana di Bologna, in collaborazione con l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani e altri importanti partner come Lucca Comics & Games. La manifestazione, che quest’anno giungeva alla sua 5ª edizione e, dopo aver riempito tutto il borgo medievale di Dozza, avrebbe visto il coinvolgimento dei Comuni di Castel Guelfo, Medicina e Mordano.
Stephen King: «Tra i miei preferiti c’è Tolkien»
In un momento in cui tutti stiamo cercando disperatamente su internet nuove modalità di intrattenimento, il maestro dell’orrore Stephen King ci consegna un elenco delle sue letture preferite per superare lo stress da isolamento in casa. Lo scrittore statunitense, indiscusso re del genere horror e pluripremiato romanziere che ha un successo senza precedenti nella trasposizione dei suoi libri al cinema (con oltre 250 film, serie tv e cortometraggi!) ha nominato i suoi 10 romanzi preferiti che vanno da scrittori classici come George Orwell e William Golding, fino ad autori contemporanei come Philip Roth e Cormac McCarthy. E tra loro naturalmente c’è anche J.R.R. Tolkien.
Audio dell’AIST: Shippey e Honegger su TxC
In questi tempi di clausura dovuta al Coronaviris, abbiamo deciso di condividere con voi con maggiore frequenza alcuni contenuti multimediali, in modo da poter svolgere la nostra attività culturale tolkieniana anche in un frangente così difficile. Fin dallo scorso mese abbiamo pubblicato tre interviste integrali a due professori trentini Roberta Capelli e Fulvio Ferrari e allo scrittore bolognese Wu Ming 4 in qualità di caporedattore della neonata rivista I Quaderni di Arda, sotto l’egida dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani. Le trovate nella sezione “Extra” del sito web. La rivista esiste anche in formato cartaceo e può essere acquistata qui e non appena riapriranno le tipografie sarà possibile spedirle a tutti. Abbiamo, inoltre, pubblicato: una recensione al libro Colui che raccontò la grazia di Mauro Toninelli; il saggio ‘We don’t need another hero’ Problematic Heroes and their Function in Some of Tolkien’s Works di Thomas Honegger. Abbiamo aperto una nuova rubrica, Tolkien’s Jewels, un viaggio nel mondo dei gioielli creati nella Terra di Mezzo, che sarà firmata dall’orafo fiorentino Thomas Lorenzoni. Abbiamo diffuso l’anteprima dei primi capitoli de Le Due Torri della nuova traduzione di Ottavio Fatica de Il Signore degli Anelli. Abbiamo dato molti consigli su Tolkien ai tempi del coronavirus.
Tolkien Society Awards 2020: ecco i vincitori
La Tolkien Society ha finalmente annunciato i vincitori dei suoi Awards 2020. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, ecco una breve spiegazione: ogni anno la Society seleziona le eccellenze nel campo degli studi tolkieniani, ma anche del semplice fandom. Le candidature vengono presentate in maniera pubblica dagli appassionati che seguono le iniziative dell’associazione, per poi venire selezionate dagli amministratori fiduciari della TS e infine sottoposte a un voto online tra i soci della Tolkien Society stessa. I vincitori sono stati annunciati al termine dell’AGM online della Tolkien Society .
Dal 29 aprile Le Due Torri: leggi l’anteprima!
Con l’apertura delle librerie riparte lentamente in Italia anche il mercato editoriale. È così che l’uscita del secondo volume de Il Signore degli Anelli, Le Due Torri, con la nuova traduzione di Ottavio Fatica, inizialmente programmata per il primo di aprile e che aveva subito diversi slittamenti di data, sembra ora fissata in maniera ferma per il 29 aprile 2020, giorno a partire dal quale sarà anche disponibile il relativo ebook. Per questo l’AIST offre l’anteprima ai lettori e lancia un appello per comprare i propri volumi preferiti dalle librerie indipendenti, non dai grandi shop online! E sotto c’è l’elenco di quelle che fanno anche le spedizioni a domicilio.
Ad Agosto in Piemonte l’avventura dei Rohirrim
Vivere la Terra di Mezzo non è mai stato così semplice. Riportiamo la bellissima iniziativa organizzata da Hup – Live Experience e che è prevista per il prossimo agosto, sempre coronavirus permettendo. Si avrà la possibilità di vivere due giorni nella terre di Rohan, agli ordini dei Signori dei Cavalli, per conoscere da vicino la loro società, per cui il loro autore J.R.R. Tolkien trasse ispirazione dagli Anglosassoni prima della loro invasione della Britannia romana, quando ancora vivevano sulle coste del Mar del Nord in quelle terre che oggi sono i Paesi Bassi, la Germania e la Danimarca.
Oggi è il Tolkien Reading Day: festeggia con noi!
Mentre ci stiamo abituando a nuovi modi di vivere a causa del coronavirus – stare e lavorare da casa o andare a lavorare, si spera, con nuove procedure di sicurezza sanitaria; o purtroppo per molti, perdere completamente il lavoro a causa di chiusura – abbiamo bisogno di un po’ di coraggio e senso di comunità. Dopo i consigli su Tolkien ai tempi del coronavirus, si festeggia oggi il Tolkien Reading Day, cioè la Giornata della lettura delle opere di Tolkien, che si tiene ogni anno il 25 marzo, che è spesso un momento in cui i gruppi locali di Tolkien si riuniscono per leggere, discutere e fare festa, anche se è improbabile che questo accada in questo momento di emergenza.
Molti appassionati tolkieniani si sono anche sentiti privi delle loro solite riunioni periodiche con i propri amici per parlare delle questioni legate alle opere di Tolkien. Ci sono state anche moltissime cancellazioni, in Italia il convegno «Tolkien e politica» all’Università Pontificia Salesiana di Roma, il Tolkien Reading Day organizzato da S’ARDA Tolkien Sardegna a Cagliari e a Ittiri, oltre a molte manifestazioni in cui ci sarebbero state attività tolkieniane. All’estero, sono state annullate negli Stati Uniti le conferenze di Tolkien nel Vermont, quelle della Popular Culture Association e le sessioni su Tolkien al grande evento del Kalamazoo. In Europa, la società tolkieniana olandese ha rinviato di un anno l’evento internazionale Lustrum, che si sarebbe svolto congiuntamente con la manifestazione annuale Unquendor. Tenendosi ogni 5 anni ed essendo l’ottavo, avrebbe fatto celebrare il 40° anniversario della Società e ora si svolgerà dal 25 al 27 giugno 2021 al castello di Berckt a Baarlo, nei Paesi Bassi. Annullato invece lo International Medieval Congress di Leeds, al cui interno c’erano le sessioni su Tolkien, mentre si terrà online il Tolkien Seminar della Tolkien Society che è previsto per sabato 4 luglio.


