Continuiamo a riproporvi delle conferenze tolkieniane particolarmente interessanti. Sabato 11 Novembre 2018 si è, infatti, svolta nella sala dell’Arcivescovado di Modena una conferenza su “Tolkien e la verità delle fiabe” co-organizzata da Musei del Duomo, Associazione Italiana Studi Tolkieniani e Istituto Filosofico di Studi Tomistici. La conferenza di Testi (ne avevamo scritto qui) faceva parte di una serie di iniziative collegate alla mostra Medioevo fantastico. Livelli di realtà nell’iconografia che si è tenuta presso i Musei del Duomo di Modena. La mostra proponeva codici dei secoli XI-XII, facenti parte del patrimonio dell’Archivio Capitolare, il cui apparato iconografico attesta l’ampio spazio riservato alle immagini fantastiche nell’ambito della cultura medievale. L’esposizione era accompagnata dalla proiezione di un video che presenta, in chiave inedita ed originale, alcune tra le più suggestive figure tratte dal repertorio scultoreo del Duomo, della torre Ghirlandina e dai codici esposti.
Il Duomo di Modena, parte dei siti dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO dal 1997, è una delle maggiori espressioni del romanico: fondato nel 1099, custodisce le spoglie di S. Geminiano, vescovo e patrono di Modena morto nel 397, il Duomo è il frutto dell’ingegno e dell’arte dell’architetto Lanfranco, dello sculture Wiligelmo e (successivamente) dei Maestri Campionesi.
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Ottobre 2019: ecco dove trovare l’AIST
I primi mesi autunnali sono sempre molto impegnativi: dopo esserci appena lasciati alle spalle la meravigliosa esperienza del Festival del Medioevo con la sua doppia Tolkien Session, a ottobre ci attendono ben sei appuntamenti! Come sempre ci occuperemo di Tolkien a tutto tondo, in differenti contesti e a diversi livelli di approfondimento: dal mondo del fumetto all’università, tra artisti e autori, prenderemo parte a manifestazioni che sono parte del nostro calendario annuale da lungo tempo ma anche a nuovi eventi, questa volta approdando anche in Sardegna!
Raddoppia la Tolkien Session al Festival del Medioevo
Dal 25 al 29 settembre torna il più grande evento italiano dedicato al Medioevo, il Festival del Medioevo di Gubbio! Il tema di questa edizione, la quinta, sarà tutto al femminile: Donne: l’altro volto della storia. Anche quest’anno l’AIST vi prenderà parte, sia col proprio stand e la ricca selezione di testi tolkieniani, sia proponendo una giornata di conferenze, la Tolkien Session giunta alla sua terza edizione. Dopo l’esordio nel 2017 con la prima sessione interamente dedicata a Tolkien ed aver confermato la nostra presenza nel 2018 con un nuova mattinata dedicata al Professore, quest’anno l’appuntamento tolkieniano cresce e arriva a occupare un’intera giornata. Venerdì 27 settembre è il giorno dedicato al Professore: la mattina dalle 9:30 alle 12:30 col ciclo di conferenze Le donne nel Signore degli Anelli e il pomeriggio dalle 16:00 alle 17:30 con la tavola rotonda Tolkien tra Medioevo e Modernità con Roberto Arduini, Franco Cardini, Saverio Simonelli e Claudio Testi.
Vi aspettiamo presso il refettorio del Monastero di San Francesco, in piazza Quaranta Martiri!
Addio a Tolkien, 46 anni dopo
Sono passati quarantasei anni da quel 2 settembre in cui J.R.R. Tolkien, il creatore della Terra di Mezzo, si spense, andando a ricongiungersi alla sua amata Edith che lo aveva preceduto nel viaggio verso Ovest il 29 novembre del 1971. Tolkien oggi riposa assieme alla moglie nel cimitero Wolvercote, a Oxford, dove sulla lapide sono incisi anche i nomi Beren e Lúthien, gli innamorati del Silmarillion la cui storia è considerata tra le più belle e struggenti.
Spentosi a Bournemouth, una cittadina costiera del sud dell’Inghilterra dove si trovava in visita ad alcuni amici, a risultare fatale per Tolkien fu un’ulcera gastrica con emorragia, sebbene inizialmente i medici fossero ottimisti in merito. Al capezzale del professore, due dei quattro figli, il maggiore John e la minore, Priscilla.
Quarantasei anni che i fan del Signore degli Anelli e di tutta la sua opera rivolgono al Professore un pensiero particolare in questa giornata, alla scomparsa di una mente geniale, un artista, un maestro. È passato tanto tempo, ma il fascino degli scritti tolkieniani non accenna a svanire: tra il 2018 e il 2019 questo interesse sembra risuonare più forte che mai, con iniziative di ogni genere in corso, e che fioriscono in ogni campo, mettendo in luce vari aspetti della sua creatività.
Santi Pagani, quante recensioni all’estero!
Con grande piacere e soddisfazione diamo una notizia molto positiva per gli studi tolkieniani italiani, che riguarda in particolare il nostro socio fondatore (nonché ex vice-presidente) Claudio A. Testi. Il suo libro Pagan Saints in Middle-earth (1) sta infatti suscitando una notevole attenzione a livello internazionale, tanto da aver ricevuto già cinque recensioni positive. La prima è stata quella di John Houghton, tra i massimi studiosi della tematica religiosa in Tolkien, che su Beyon Bree (2) ha giudicato il volume “an invaluable contribution to the (sometimes rather heated) debate over Christian and pagan readings of Tolkien”; “it is the sort of contribution that’s meant to end the debate once and for all”; “it is, however, one which will prove to be of vital importance to all further discussion of the Christian-pagan question in Tolkien studies” (Houghton pp. 1-2).
Sempre sulla medesima testata Randy Miller (3) ha poi scritto che “Pagan Saints in Middle-earth will provide a context to understand this debate [on Tolkien and Religion, note mine] and a resolution. Famous Tolkien experts like Verlyn Flieger and Tom Shippey were impressed with the strength and results of Testi’s argument and presentation. […] There is much here for those who want to understand J.R.R. Tolkien who is less enigmatic because of this treatise” (Miller p. 7).
In un lungo articolo (4) apparso su Lembas Katren, nel quale Jan Van Breda giudica il volume di Testi un “highly structured book that must be considered an asset to Tolkien studies” (Van Breda p. 195); “Those adhering to either a Christian or a pagan perspective or to an and/or perspective, should admit that these perspectives can hardly be upheld after the strong and convincing criticism of Testi. And what alternative perspective remains then, other than that presented by Testi?” (Van Breda p. 200).
Quarta in ordine di tempo è la recensione di John Evans (anche questo uno dei massimi studiosi del tema relagioso nel legendarium) apparsa sull’importante Journal of Tolkien Research (5), in cui scrive “Testi is to be commended for his familiarity with dozens of critics on both sides of this divide—and if not for anything else, this book is indispensable for its exhaustive review of scholarship pertinent to the question”; “the book’s core argument, the summary of Tolkien’s analytical and interpretive themes in the scholarly work is another invaluable benefit.” (Evans, pp. 3-4).
L’ultima (per ora) positiva valutazione è quella di James Hamby (6) per il quale lo studio italiano è “a wonderful overview of an intriguing question in Tolkien’s work. Even readers who disagree with his solution will no doubt benefit from the in-depth and serious consideration he gives to his subject. Indeed, given the evidence that Testi cites, it is difficult to see how Tolkien’s work could now be viewed as either exclusively Christian or pagan” (Hamby, p. 25).
Insomma, una bella serie di giudizi “ufficiali”, che peraltro era già iniziata con Verlyn Flieger e Tom Shippey, i due massimi studiosi tolkieneni viventi (e soci onorari AIST, che li ha ospitati nel nostro paese per ben cinque volte complessive), i quali nella loro prefazione e postfazione al testo avevo detto che “[Testi] has brought his readers the best of both schools. He has shown how they work, and best of all, shown how they can work together.” (Verlyn Flieger); “Both admirers and critics, however, have now been helped to a better and truer understanding of Tolkien’s work by this admirable exposition, the deepest appreciation yet written of Tolkien’s Catholicity, and one he himself would certainly have welcomed and approved.” (Tom Shippey).
Ma il dibattito sul tema continuerà anche in futuro: Claudio Testi, sollecitati da studiosi stranieri, sta infatti preparando un’articolata risposta (dopo una breve replica a Houghton (7)) ai rilievi critici presenti nelle varie recensioni, che verrà a breve pubblicata in una prestigiosa rivista estera.
Esce Tolkien e i Classici anche in inglese!
Tolkien e i Classici diventa internazionale con una traduzione in inglese!
Progetto lanciato nell’autunno 2013 dal Gruppo italiano di Studi Tolkieniani, Tolkien e i Classici ha portato alla pubblicazione del suo primo volume ,Tolkien i Classici, nel marzo 2015 (con l’editrice Effatà), ristampato questa primavera da Eterea Edizioni, e successivamente all’uscita di Tolkien e i Classici II (sempre per Eterea Edizioni). Una selezione di saggi provenienti da questi due libri è stata tradotta in inglese e uscirà a luglio, col titolo Tolkien and the Classics, a cura di Roberto Arduini, Giampaolo Canzonieri e Claudio A. Testi. Potrà così avvicinarsi ad un pubblico sempre più ampio, grazie anche alla casa editrice che darà alle stampe la traduzione: a pubblicare la raccolta sarà infatti la Walking Tree Publishers, casa editrice incentrata sugli studi delle opere tolkieniane, nella sua prestigiosa serie Cormarë di cui sarà il
quarantaduesimo volume. La collana ha già in catalogo tre libri che portano la firma di studiosi italiani, membri inoltre dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani: Pagan Saints in Middle-earth (in italiano Santi Pagani nella Terra di Mezzo di Tolkien, Edizioni Studio Domenicano) di Claudio Antonio Testi, Tolkien and Philosophy (in italiano Tolkien e la filosofia, Marietti 1820) e The Broken Scythe: Death and Immortality in the Works of J.R.R. Tolkien (La falce spezzata, Marietti 1820), due raccolte di saggi a cura di Roberto Arduini e Claudio Antonio Testi.
Tolkien 2019, è boom degli studiosi italiani
Nel 2019 un grande evento attende i tolkieniani di tutto il mondo: la Tolkien Society inglese celebrerà i 50 anni di attività e già si annunciano festeggiamenti in grande stile dal 7 all’11 agosto 2019. L’evento ha un un intero sito dedicato, con tanto di countdown per l’inizio delle celebrazioni, che quest’anno saranno in grande stile. Ma a impreziosire l’evento per gli appassionati italiani di J.R.R. Tolkien c’è una buona notizia: a questa edizione potranno ascoltare ben nove relazioni tenute da studiosi del Bel Paese.
Salone del libro 2019, ecco il programma AIST
Per il terzo anno di seguito, l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani si prepara a prendere parte alla 32° edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino.Da giovedì 9 a lunedì 13 maggio avremo il piacere di partecipare ad uno dei festival culturali più grandi e prestigiosi d’Italia, con più di 125.000 visitatori e ben 1.000 espositori, tra grandi editori e case editrici nascenti, per le quali è un’importante occasione di far conoscere le proprie pubblicazioni. Evento che è anche la più grande libreria italiana al mondo, ci troverete con le opere tolkieniane e i libri dei grandi studiosi che vi si sono dedicati, compresa l’edizione italiana di Tolkien e la Grande Guerra di John Garth tra le fonti principali per il il biopic Tolkien, in uscita a maggio nelle sale inglesi e americane: vi aspettiamo al padiglione 1 stand C47!
Per ulteriori aggiornamenti, segnaliamo anche la pagina facebook dell’evento “L’Aist al Salone Internazionale del Libro di Torino”.
L’AIST cresce e rinnova il suo Direttivo
L’Associazione Italiana Studi Tolkieniani cresce e si rinnova. È finito un ciclo, ne comincia un altro. Si è infatti svolta domenica 24 marzo 2019 l’assemblea dell’AIST e dopo i quattro anni statutari si sono rinnovate tutte le cariche associative. La grande novità è la partecipazione dei soci alla riunione, presenti in oltre il 60% degli iscritti – segno di una volontà di essere molto attivi nelle scelte strategiche dell’associazione nei prossimi anni a venire. Ma un’altra grande novità è l’esito delle votazioni.
Claudio Testi replica su Provvidenza e “Destino”
Dopo aver reso nota, con piacere, l’uscita del ventunesimo numero della rivista Endòre, pubblichiamo oggi una riflessione del nostro vicepresidente Claudio Antonio Testi su uno degli articoli in esso contenuti, ovvero Provvidenza e “Destino” tra Tolkien e Socrate di Mattia Lusetti. La Provvidenza nell’opera del Professore è uno degli aspetti trattati nel libro di Testi interamente dedicato alla questione religiosa in Tolkien, Santi Pagani nella Terra di Mezzo di Tolkien, e alla quale lo studioso ha dedicato numerose conferenze, anche in ambito internazionale.
Con le migliori premesse, vi auguriamo una buona lettura!
Tolkien alla IX Festa di Scienza e Filosofia
Tolkien tra filosofi e scienziati: quest’anno si parla del professore oxoniense anche alla Festa della Scienza e della Filosofia, che si terrà a Foligno da giovedì 11 a domenica 14 aprile. Appuntamento giunto alla sua nona edizione, questa manifestazione è organizzata dal Laboratorio di Scienze Sperimentali, dal Comune di Foligno e dall’Associazione Oicos riflessioni, in collaborazione con la Regione Umbria.
Siamo abituati a sentir parlare di Tolkien in contesti tendenzialmente umanistici, tra convegni universitari e festival dedicati alla letteratura e alla storia, ma il Professore era un uomo che teneva in grande considerazione le scienze, come si evince dal suo saggio Sulla Fiabe da cui viene l’ormai famosa citazione “La Fantasia è una naturale attività umana, la quale certamente non distrugge e neppure reca offesa alla Ragione; né smussa l’appetito per la verità scientifica, di cui non ottunde la percezione. Al contrario: più acuta e chiara è la ragione, e migliori fantasie produrrà”.
Da bambino, la madre Mabel si premurò di fornire al figlio le basi, oltre che del latino e del francese, anche della botanica, mentre la zia Jane Suffield (Jane Neave una volta sposata), insegnò geometria al giovane John e fu professoressa di scienze alla King Edward’s Foundation Bath Row School dal 1892 fino al 1905.
Aprile 2019, Tolkien a Modena, Dozza e Roma
Se Marzo ha segnato l’inizio delle intense attività primaverili, aprile non sarà da meno: tra fiere e conferenze, appuntamenti consolidati negli anni e novità del 2019, da Roma a Modena anche questo mese si rivela pieno di iniziative tolkieniane. Che siate amanti dei giochi da tavola, della musica o dell’arte, troverete qualcosa di adatto ai vostri gusti. Proponiamo quindi ai nostri lettori una breve presentazione degli eventi in programma, sperando di incontrarvi numerosi!
A Bomporto, una biblioteca per Tolkien
Dopo università e scuole, è la volta del mondo bibliotecario: a solo una settimana dall’inizio di un nuovo percorso scolastico dedicato a Tolkien nel liceo “Enrico Fermi” di Cecina il programma di marzo dell’AIST si conclude con un ultimo evento domenica 31 marzo: la biblioteca comunale di Bomporto, in provincia di Modena, terrà una cerimonia di intitolazione, a nome proprio del Professore e noi non potremo mancare!
Tantissime persone si sono avvicinate al mondo della lettura grazie agli scritti tolkieniani, e tramite essi hanno scoperto altri autori, discipline e culture che li hanno formati su vari livelli, valori che li hanno arricchiti
come esseri umani o li hanno aiutati in tanti modi diversi nel corso della loro vita. Il documentario Ringers: Lord of the Fans della Stormcrow Entertainment ad esempio riporta varie testimonianze in merito, ma basta andare ad un qualsiasi evento dedicato al Professore per sentir raccontare aneddoti simili. Intitolare un luogo che offre possibilità di formazione, scoperta e, perché no, escapismo inteso come fuga del prigioniero e non del disertore, è un riconoscimento della grandezza di Tolkien in quanto autore che, a pochi giorni dal Tolkien Reading Day, ci ricorda che il dono del Professore è senza tempo.
L’appuntamento è presso la biblioteca comunale in via Verdi 8/A, dalle 10:00 alle 19:00!
A seguito trovate il programma che vi aspetta questo sabato.
Pubblicato il numero 21 della rivista Endòre
Con immutato piacere, siamo lieti di annunciare l’uscita del numero ventuno di Endòre, la rivista della Terra di Mezzo diretta da Franco Manni che, in una forma o nell’altra, da più di 25 anni mantiene accesa la fiaccola degli studi tolkieniani in Italia. Con questo numero prosegue la sua adesione alla nostra associazione, di cui Manni è presidente onorario. Endòre è così associata all’Associazione italiana studi tolkieniani: la rivista esce una volta all’anno dal 1992 (in un primo periodo si chiamava Terra di Mezzo) ed è passata dal formato cartaceo a quello online dal numero 11 scorso. Contiene tutto quello che vorreste sapere sull’autore del Signore degli Anelli, J.R.R. Tolkien: recensioni, articoli, giochi, fan fiction e una bibliografia particolarmente curata e aggiornata.
Possiamo segnalare con orgoglio la presenza tra gli autori di alcuni nostri soci, da Tom Shippey a Claudio Testi, a due saggi di Elisabetta Marchi e Barbara Sanguineti, l’articolo di Valérie Morisi fino all’editoriale dello stesso Franco Manni, oltre a nuove e gradite new entry come Mattia Lusetti e Gianluca Meluzzi.
Come spesso accade, a farla da padrone è proprio il buon Tom, con uno dei suoi saggi – stavolta dedicato alla trilogia cinematografica di Peter Jackson, e la sua recensione all’edizione inglese dello studio del nostro vicepresidente Claudio A. Testi, Pagan saints in Middle-Earth, volume pubblicato dalla casa editrice Walking Tree Publishers. Quest’anno però la rivista è particolarmente ricca di spunti e articoli: dopo l’editoriale del direttore, sono ben sei gli articoli della prima sezione, tra cui segnaliamo La cura e la armonia in Tolkien e santa Ildegarda di Elisabetta Marchi e Eöl: storia di un emarginato volontario di Barbara Sanguineti. Interessanti anche gli approfondimenti della sezione Forum, che forniscono uno spaccato sull’Italia e lo smial di Londra, rispettivamente in L’anno tolkieniano in Italia di Valérie Morisi e Il Northfarthing Smial nel 2018 di Jessica Yates. Pieno curiosità la sezione Fiction e ricchissima la sezione delle Recensioni, in cui segnaliamo Tolkien: Mito e Modernità di Franco Manni, L’arte di Tolkien di Claudio A. Testi e Pagan saints in Middle-Earth di Tom Shippey (trad. Paolo Palmieri). A chiudere, la preziosa Biblioteca di Hobbiville – le riviste tolkieniane italiane di Enrico Imperatori. Ci sarebbero da raccontare molte altre cose del nuovo numero della rivista, ma lasciamo ai lettori la scoperta di tutte le altre chicche presenti.
Ve ne diamo solo un assaggio con l’indice:
Dal 5 al 9/12 Tolkien alla Fiera di Roma
L’AIST sbarca a Più Libri Più Liberi! Per la prima volta, l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani aggiunge al suo già ricco calendario di eventi, che comprende già appuntamenti letterari quali il Salone Internazionale del Libro di Torino e la Bologna Children’s Book Fair, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria: da mercoledì 5 a domenica 9 dicembre, dalle 10:00 alle 20:00 presso il Roma Convention Center – La Nuvola, in Viale Asia 40. Una nuova avventura, un’occasione in più per diffondere la conoscenza delle opere di Tolkien, con i suoi libri, ma anche una conferenza la domenica. Troverete lo stand AIST nella Sala Polivalente, stand G71: non mancate!
Potrete seguire tutti gli ultimi aggiornamenti sulla pagina dell’evento facebook L’AIST a Più Libri Più Liberi 2018.
Di ritorno da Lucca Comics & Games 2018
Spesso dopo una grande manifestazione a cui abbiamo l’onore di prendere parte (o il piacere di organizzare), ci soffermiamo a riflettere su come essa si è svolta, a raccontare gli appuntamenti, aspettati e inaspettati, che la compongono così come gli aspetti più conviviali, magari incuriosendo i nostri lettori che, per un motivo o l’altro, non vi hanno preso parte; quindi eccoci qui a parlare ancora una volta di Lucca Comics and Games, che per quanto sia divenuta un punto fisso, un ritrovo annuale a cui l’AIST prende parte fin da quando era ancora “soltanto” ARST nell’ormai lontano 2011, non cessa mai di stupirci e regalarci meravigliosi ricordi.
Di ritorno da cinque giorni immersi nei libri, nell’arte e nella folla, appena fuori dalle mura della città nel padiglione Carducci (o padiglione Games, come viene anche chiamato per via della concentrazione di stand dediti ai giochi da tavolo e di ruolo), la primissima cosa che vogliamo fare è ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa bellissima avventura: niente di tutto quello che abbiamo visto e vissuto sarebbe stato realizzabile senza gli organizzatori della fiera, senza i volontari (sia lucchesi che della nostra
associazione), e senza tutti i numerosissimi visitatori, che quest’anno sono accorsi in gran numero, facendo di questa edizione la seconda in ordine di affluenza nella lunga storia del Lucca Comics & Games.
Ma cos’è esattamente che abbiamo visto e vissuto?
Lucca Comics & Games permette agli amanti del fantastico di esprimersi a 360 gradi, sia che si appartenga in qualche modo all’organizzazione sia che vi si prenda parte in quanto avventori: l’arte in mostra, l’arte dal vivo con l’area performance, i giochi da tavolo, di ruolo e di ruolo dal vivo con le associazioni, i gruppi dedicati al cosplay, le conferenze tenute da grandi scrittori, illustratori e game designer, i seminari di approfondimento…per esplorare tutte le possibilità, anche cinque giorni possono non bastare!
A Modena Tolkien tra verità e fiabe
Sabato 10 novembre tornano i TolkienLab con un nuovo appuntamento. Organizzati dall’Associazione Italiana Studi Tolkieniani assieme all’Istituto Filosofico di Studi Tomistici, da anni ormai i TolkienLab sono spazi condivisi dalle due associazioni dedicati allo studio delle opere tolkieniane. Dopo aver dedicato alla fiaba un intero corso nel 2015, comprensivo di sette incontri che spaziavano da Tolkien a Calvino, dalla fiaba tradizionale al fantasy, il vicepresidente AIST Claudio Antonio Testi (anche presidente dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici) torna a parlare di questo argomento tanto caro al Professore in una conferenza dal titolo Tolkien e la verità delle fiabe. che si terrà presso il Salone dell’Arcivescovado, in Corso Duomo n. 34, a Modena dalle 16:00 alle 17:30.
Tolkien a Lucca C&G 2018: AIST e non solo
Come ogni anno si avvicina l’appuntamento più amato da tutti gli appassionati di letteratura fantastica, J.R.R. Tolkien, fantasy, e il mondo derivato di giochi, fumetti, videogiochi e cosplayer. Stiamo parlando di Lucca Comics and Games, che si svolgerà a Lucca dal 31 ottobre al 4 novembre prossimi. Giunta quest’anno alla 52esima edizione, la manifestazione è il punto di incontro di un popolo che ormai supera il mezzo milione in cinque giorni. Ma visto che ormai le iniziative al suo interno sono divenute una quantità enorme, quasi difficile da vagliare per intero, vogliamo proporre ai nostri lettori una guida alle iniziative tolkieniane.
Pubblicato il libro Tolkien e i Classici II
Che Tolkien sia un classico della letteratura non soltanto del Novecento, ma tout court è un fatto ormai assodato. Nel corso dei decenni le sue opere, seppur invise o addirittura sconosciute alla critica accademica ufficiale, hanno costituito terreno fertile per una schiera innumerevole di scrittori e pensatori che non si riconoscevano più nel paludato canone tradizionale. Soltanto negli ultimi decenni si è assistito ad un ampliarsi consapevole e variegato del movimento di critica tolkieniana, grazie all’apporto di professori e appassionati di tutto il mondo.
In Italia, la comunità di studiosi riunita attorno all’Associazione Italiana Studi Tolkieniani ha contribuito con il suo Tolkien e i Classici (Effatà, 2016) a restituire all’autore de Il Signore degli Anelli il seggio che gli spetta di diritto tra i Grandi della letteratura di
tutti i tempi. I saggi proposti, spaziando tra confronti con la classicità, la modernità e la contemporaneità, hanno dimostrato quanto gli scritti del Professore di Oxford siano in grado di entrare in dialogo con le più importanti opere letterarie e filosofiche della storia umana.
Se il 2016 si è imposto come un anno cardine per gli studi tolkieniani in Italia e per l’AIST, il 2018 non è stato da meno. Fiore all’occhiello delle attività Associazione Italiana Studi Tolkieniani dell’anno corrente è senza ombra di dubbio la pubblicazione questo autunno di Tolkien e i Classici II (Eterea, 2018, 17 euro), una miscellanea di saggi che, ideata nel solco scavato dal primo volume, si è avvalsa di studiosi di lungo corso e nuove leve della critica tolkieniana.
I Tolkien Seminar della DTG ad ottobre
L’autunno tolkieniano è appena iniziato e già si rivela ricco di eventi : dopo Oxonmoot della Tolkien Society, svoltosi dal 20 al 23 settembre, settembre si chiude con la Tolkien session al Festival del Medioevo sabato 29 e ottobre comincia con la quindicesima edizione dei Tolkien Seminar della Deutsche Tolkien Gesellschaft. L’appuntamento annuale si terrà dal 5 al 7 ottobre 2018; teatro dell’evento è Aquisgrana, che ospita così la manifestazione culturale per la terza volta. Il tema del ciclo di quattordici conferenze è 80 anni di Tolkien: ricezione e impatto; saranno presenti esperti tolkieniani provenienti da tutto il mondo. Questa eterogeneità si rifletterà anche sugli stessi interventi dei relatori, che si concentreranno sulla ricezione di Tolkien in diversi paesi – tra cui Giappone, Polonia, e Paesi Bassi – e sull’effetto che le sue opere hanno avuto. Tra gli studiosi non possiamo che segnalare il professor Allan Turner, che aprirà i lavori, e il nostro Claudio Testi, con una relazione sulla critica tolkieniana in Italia.
Fantastika 2018: ecco gli ospiti della festa
Dopo due anni di attesa, Fantastika è pronta a conquistare nuovamente Dozza. Non più solo il castello, ma tutto il borgo verrà coinvolto in quella che a tutti gli effetti si appresta a essere una manifestazione indimenticabile. Così come gli spazi si allargano e le iniziative si moltiplicano, anche il numero e il prestigio dei relatori sale. Vediamo insieme i conferenzieri che si avvicenderanno sui palchi della biennale dedicata al fantastico.
Emanuele Vietina, già in passato vicedirettore e co-direttore di Lucca Comics & Games, è da febbraio 2018 direttore generale di Lucca Crea Srl, la società organizzatrice di una delle più importanti fiere dedicate al fumetto, all’animazione, ai giochi e ai videogiochi di tutta Europa. A sottolinearne le capacità e l’esperienza nell’ambito dell’organizzazione e della promozione di manifestazioni di livello internazionale legate all’intrattenimento, è il ruolo di Head of Events, Partnerships & Promotions ricoperto da febbraio 2017 a febbraio 2018 presso gli Amazon Game Studios di Londra.
Il Signore degli Anelli e i Community Event nei 5 valori di Lucca Comics & Games moderata da Roberto Arduini, è fissata per domenica 23, ore 15:00, presso il Teatro Comunale.
I restanti interventi in cui Vietina presenzierà sono i seguenti:
- Inaugurazione mostre, sabato 22, ore 11:00, presso la Pinacoteca e la Torre.
- Presentazione Lords for the Ring 2019, con Roberto Arduini e Ivan Cavini, sabato 22, ore 15:00, Rocca, Piano Nobile.
- Introduzione alla conferenza 2008-2018: dieci anni di libri illustrati di Paolo Barbieri, sabato 22, ore 16:00, Rocca, Piano Nobile.
- Moderatore della tavola rotonda degli Smial Vivere il fantasy in Italia, con Rohirrim, Proudneck, Overhill, Ainur e con le associazioni Sentieri Tolkieniani e La Quarta Era, sabato 22, ore 17:00, teatro.
- Moderatore della conferenza Fantasy fashion di Angelo Montanini, con intervento de La Quarta Era, domenica 23, ore 9:00, Rocca, Piano Nobile.
Francesco Nepitello è uno dei più acclamati game designer italiani. Attivo sin dagli anni ’80 nella creazione di giochi di ruolo, di carte e di società, Nepitello ha spesso incrociato sul proprio cammino il mondo e l’immaginario tolkieniano. All’insegna di un’autentica passione per la Terrza di Mezzo, ha partecipato alla realizzazione di gdr di successo internazionale, che ancora entusiasmano migliaia di appassionati. Tra i suoi lavori di maggiore pregio ricordiamo, oltre a La Caccia all’Anello e a Avventure nella Terra di Mezzo, il celebre La Guerra dell’Anello, sviluppato insieme a Marco Maggi e Roberto Di Meglio, lanciato sul mercato per la prima volta nel 2006 e una seconda volta nel 2011 per la Ares Game, e da allora sempre sulla cresta dell’onda.
La conferenza di Francesco Nepitello, dal titolo Quei fantastici giochi di ruolo, i gdr dedicati alla Terra di Mezzo, è fissata per domenica 23, ore 11:00, presso il Teatro Comunale.
Loredana Lipperini è giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica. Con una carriera pluridecennale alle spalle ricca di successi professionali, è conosciuta principalmente per il ruolo di conduttrice di Fahrenheit su Radio Tre; ha ospitato nella sua trasmissione diversi esperti del mondo tolkieniano italiano, aiutando così in prima persona la diffusione dell’opera del Professore di Oxford sul nostro territorio nazionale. Da sempre appassionata del fantastico, ha prestato la sua penna alla scrittura di 4 romanzi Urban Fantasy e Dark Fantasy, pubblicati con lo pseudonimo di Lara Manni tra il 2009 e il 2013, tra i quali ricordiamo quello d’esordio, Esbat. È autrice del blog Lipperatura, dove tratta argomenti legati a temi di attualità e di cultura.
Loredana Lipperini è attesa da due interventi: il primo è una conferenza dal titolo Aspettando la nuova traduzione de Il Signore degli Anelli, durante la quale dialogherà col socio AIST Giampaolo Canzonieri e che è fissata per domenica 23, ore 10:00, presso il Teatro Comunale; il secondo è un reading letterario fantastico intitolato F come falso: Ursula K. Le Guin, in onore della grande scrittrice scomparsa a gennaio, che si terrà domenica 23, ore 12:00, sempre presso il Teatro Comunale.
Edouard Kloczko è linguista, traduttore e saggista. Ex-allievo dell’École pratique des hautes études e diplomato presso l’Institut national des langues et civilisations orientales, è l’autore di due importanti libri sulle lingue artificiali di Tolkien. Fondatore della Facoltà di studi elfici, ad oggi non attiva, è da inizio 2018 il promotore della World Elvish Language Association (WELA), un’associazione che si propone di aiutare i tolkieniani attraverso corsi, libri e spiegazioni sulle strutture grammaticali dei linguaggi elfici. Ha pubblicato nel 2008, per la casa editrice Pré aux Clercs, L’Encyclopédie des Elfes e nel 2010, per la casa editrice Auzou, Le Monde Magiqque de Tolkien.
Il professor Kloczko presenzierà ai seguenti incontri:
- Workshop di lingue elfiche, livello introduttivo 1, sabato 22, dalle ore 9:00 alle ore 11:00, Centro Studi – La Tana del Drago (a pagamento su prenotazione).
- Workshop di lingue elfiche, livello avanzato 2, sabato 22, dalle ore 11:30 alle ore 13:30, Centro Studi – La Tana del Drago (a pagamento su prenotazione).
- Workshop di lingue elfiche, livello introduttivo 1, domenica 23, dalle ore 9:00 alle ore 11:00, Centro Studi – La Tana del Drago (a pagamento su prenotazione).
- Workshop di lingue elfiche, livello avanzato 2, , domenica 23, dalle ore 16:00 alle ore 18:00, Centro Studi – La Tana del Drago (a pagamento su prenotazione).
- Conferenza Introduzione al mondo di Tolkien, moderano la socia AIST Elisa Sicuri e il presidente AIST Roberto Arduini, domenica 23, ore 14:00, Teatro Comunale.
Andrea Monda è scrittore, saggista e docente di religione. Collabora con diverse testate giornalistiche, tra cui Il Foglio e L’Avvenire, e scrive recensioni per La Civiltà Cattolica. È presidente dell’associazione BombaCarta, con la quale organizza dal 2001 eventi culturali di carattere letterario. Ha tenuto seminari su “religione e letteratura” presso la Pontificia Università Lateranense e la Pontificia Università Gregoriana. Oltre a una vasta produzione di saggi e articoli, tra i quali spiccano quelli su Tolkien e Lewis, è autore e conduttore di vari programmi in tv e in radio, di cui si ricorda Buongiorno professore! in onda su TV2000 dal 2015.
Il Professor Monda terrà una conferenza dal titolo 35 anni di studi in Italia su Tolkien insieme a Claudio Testi (vicepresidente AIST), che è fissata per domenica 23, ore 12:00, presso il Centro Studi – La Tana del Drago.
Alessia Padula è la Direttrice Markenting del Vigamus, il Museo del Videogioco di Roma, che si propone la conservazione e la divulgazione del patrimonio culturale legato al videogioco grazie anche al suo Centro Studi e Ricerche VIGAMUS. È portavoce ufficiale di Women in Games, un’associazione no-profit che ha come obbiettivo la promozione di figure professionali femminili nel settore dei videogiochi. Nel 2012 ha pubblicato, insieme a Marco Accordi Rickards, Videogiochi e propaganda per la casa editrice UniverItalia.
La conferenza di Alessia Padula, intitolata Orchi ed Elfi a suon di bit. Il Fantasy tra computer e videogiochi, è fissata per domenica 23, ore 17:00, presso il teatro Comunale.
Ma non è finita qui. Oltre al già nutrito ventaglio di studiosi ed esperti del settore che abbiamo avuto modo di presentare, Fantastika 2018 ospiterà gli interventi di molti soci AIST. Barbara Sanguineti e Stefano Mangusta parleranno di draghi e magia nelle opere di Tolkien e Martin (sabato 22, ore 17:00, Centro Studi – La Tana del Drago); Lorenzo Gammarelli, traduttore della nuova edizione delle Lettere di Tolkien, e Alessio Vissani, fotografo, speaker radiofonico e co-autore di Middle Art-Book, tracceranno un percorso del fantastico da Dylan Dog al thriller in prosa (sabato 22, ore 15:00, Teatro Comunale); Ferruccio Cortesi, libero ricercatore nell’ambito delle indagini archeologiche e della cultura immateriale, e Carla Iacono Isidoro, ricercatrice nel campo dell’esegesi delle fonti e della storia delle mentalità, tratteranno il tema degli uomini selvaggi in Tolkien (domenica 23, ore 17:00, Rocca, Piano Nobile).
Nel corso delle due giornate interverranno tanti altri ospiti, tra i quali ricordiamo Valentina Fatichenti, che tratterà della magia ne Il Signore degli Anelli (domenica 23, ore 14:00, Centro Studi – La Tana del Drago), Maila Lodoli, il cui discorso verterà sulle figure femminili nelle opere di Tolkien (sabato 22, ore 14:00, Centro Studi – La Tana del Drago), Roberta Tosi, che parlerà della presenza di visioni, miti e leggende nelle opere del Professore (sabato 22, ore 18:00, Rocca, Piano Nobile), e Lisa Emiliani, che traccerà un excursus sui draghi d’Italia (domenica 23, ore 18:00, Centro Studi – La Tana del Drago).
Il programma di Fantastika 2018 non potrebbe essere più ricco!
Lorenzo Pierangeli
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Fantastika 2018: tra arte e artigianato
– Leggi l’articolo Fantastika, programma del 22 e 23 settembre
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– Leggi l’articolo Al TolkienLab di Modena, tradurre Tolkien
– Leggi l’articolo Dal 7 gennaio l’AisT e Tolkien su Rai Radio3
– Leggi l’articolo I Draghi e il fantastico in Emilia Romagna
LINK ESTERNI:
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– Vai al sito di Lucca Comics & Games
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– Vai al sito di Vigamus
– Vai al sito di Women in Games
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Fantastika, programma del 22 e 23 settembre
Settembre è alle porte, e ormai manca meno di un mese alla quarta edizione di Fantastika, la manifestazione dedicata al fantastico in tutte le sue forme, divenuta biennale. L’edizione del 2016 aveva riscosso un grande successo, con oltre 4500 visitatori (più che quadruplicati i numeri rispetto all’edizione del 2015), tanto che quest’anno Fantastika coinvolgerà tutto il borgo, non solo la rocca sforzesca, nel weekend del 22 e 23 settembre. Il programma di questa edizione è più ricco che mai, con laboratori, workshop, mostre, conferenze, tanto che le numerose attività che proporremo coinvolgeranno il teatro comunale, nel piazzale delle rocca, e una delle grandi novità di quest’anno: il Centro Studi – la Tana del Drago, nato dal crowdfunding a cui hanno preso parte tantissimi amanti delle opere tolkieniane e dall’ impegno di professionisti, soci AIST e volontari, che proprio in occasione di Fantastika verrà inaugurato. Si prospetta una grande festa, che si dispiegaherà come un arazzo dai colori brillanti sotto lo sguardo di Fyrstan, il drago ormai pronto a risvegliarsi, creatura simbolo del fantasy per eccellenza: siete pronti a volare sulle sue ali?
Tolkien all’IMC 2018, il resoconto – parte 2
Dopo il resoconto dei Tolkien Society Seminar 2018 e della prima giornata dell’International Medieval Cognress, proseguiamo i nostri approfondimenti con i sunti della seconda giornata, proposti sempre dal vicepresidente AIST Claudio Antonio Testi, che in quello stesso giorno ha presentato un intervento riassuntivo del suo studio sugli elementi religiosi nell’opera tolkieniana, pubblicato in italiano col titolo Santi Pagani nella Terra di Mezzo di Tolkien (Edizioni Studio Domenicano, 2014) recentemente tradotto in inglese dalla Walking Tree Publishers.
Tolkien all’IMC 2018, il resoconto – parte 1
Dopo aver condiviso con noi i suoi appunti sui Tolkien Society Seminar 2018 svoltisi a Leeds, il vicepresidente AIST Claudio Antonio Testi ci propone anche dei brevi sunti degli studi dedicati al Professore presentati all’International Medieval Congress di Leeds, il più grande convegno europeo dedicato al Medioevo e al medievalismo, che negli ultimi anni ha mostrato un interesse per il mondo tolkieniano in costante crescita, con un numero sempre maggiore di interventi su di esso incentrati, e che hanno visto tra i relatori di quest’anno anche Claudio Testi stesso. L’IMC ha avuto inizio lunedì 2 ed è terminato giovedì 5 luglio: noi vi proporremo in due articoli la sintesi delle conferenze che hanno avuto luogo nei primi due giorni (oltre non è stato possibile per il nostro vicepreside trattenersi): augurandovi una buona lettura, facciamo ritorno a Leeds!
Tolkien Society Seminar 2018: il resoconto
Vi avevamo anticipato che il vicepresidente AIST Claudio Antonio Testi avrebbe preso parte all’International Medieval Congress di Leeds (potete leggere l’articolo sull’IMC qui) e proprio nello stesso periodo del suo soggiorno a Leeds (più precisamente domenica primo luglio) si sono tenuti i prestigiosi Tolkien Society Seminar, a cui egli ha preso parte ed assistito. Claudio Testi ci racconta brevemente quali sono stati i contenuti degli interventi e condivide con i nostri lettori alcune delle sue riflessioni in merito.
Ogni anno i Tolkien Society Seminar propongono un differente tema: quest’anno si trattava di Tolkien the Pagan? Reading Middle-earth through a Spiritual Lens (Tolkien il Pagano? Leggere la Terra di Mezzo attraverso una lente spirituale).
Ore 10:00 – 10:20, cominciano i Tolkien Society Seminar! Il primo intervento è di Nelson Goering con Shrouded Shrines and Holy Harrows: a Philological View of (Un)holy Places in Middle-earth.
Chi sono gli dei senza nome, più antichi di Morgoth, nel Lai dei Figli di Húrin? Cosa significava “heathen” (pagano) per Tolkien? Per Tolkien pagano era “non-cristiano”, ma con delle connotazioni particolari. Un intrusione del passato nel presente. Un linguaggio emotivo, che implicava qualcosa di “altro”. Goering fa riferimento agli “heathen tabernacles” (tabernacoli pagani) nella traduzione del Beowulf di Tolkien. Tolkien era interessato alle parole antico inglesi sopravvissute nei moderni toponimi, mostrando termini arcani sopravvissuti nei paesaggi. Un parallelo è il termine Dunharrow, che contiene la parola antico inglese per pagano (in italiano tradotto come Dunclivo) nel Signore degli Anelli di Tolkien, Le connotazioni sono quelle di oscurità e alterità. Dunharrow mostra tutte le qualità che Tolkien vedeva nei “heathen tabernacles” nel Beowulf.
È stato menzionato anche Alan Reynolds «I think we fail to grasp imaginatively the pagan “heroic” temper, the almost animal pride and ferocity of “nobles” and champions on the one hand; or on the other the immense relief and hope of Christian ethical teaching amidst a world with savage values (Mitchell 1968, 12-13).
I’m indebted to Alan Reynolds for that reference, which is tucked away in Mitchell’s introduction to Kevin Crossley-Holland’s translation of Beowulf».
Commento di Testi: l’autore esamina il tema del paganesimo nel mondo di Tolkien nei Figli di Húrin. Parla della comprensione tolkieniana degli heathen intesi come non cristiani. Esamina anche la tensione presente in Tolkine verso i luoghi pagani. Cita i commenti di Tolkien al Beowulf, in cui si parla di heathen tabernacles.
Ore 10:20 – 10:40, Claudio Testi con Pagan Saints in Middle-earth (un sunto dall’omonimo volume recentemente pubblicato dalla Walking Tree Publishers, traduzione di Santi Pagani nella Terra di Mezzo di Tolkien).
Il mondo di Tolkien è internamente pagano, ma esternamente in armonia con la Rivelazione Cristiana. Entrambi questi aspetti esprimono un modo di pensare fondamentalmente cattolico. La Musica degli Ainur, e le idee elfiche di fato sono eccellenti esempi della sintesi tolkieniana di pagano e cristiano, ad esempio il superficiale politeismo dei Valar ed Eru come Creatore di tutto. Allo stesso modo, la terminologia dei concetti del fato elfico non è cristiana, ma la Provvidenza resta un’idea centrale.
Un commento di un lettore ha annunciato la prossima pubblicazione di una recensione da parte di Jan van Breda su Lembas Extra (rivista della Società Tolkieniana Olandese, Unquendor).
Ore 10:40 – 11:00, Sultana Raza con Shades of Indian Ideologies in the Fellowship.
È illuminante sovrapporre i chakra ai membri della Compagnia dell’Anello, pensando ad essi come parti di un corpo: Gimli = i piedi, Grampasso = le gambe, Merry = lo stomaco, Sam = la schiena, Frodo = il cuore, Boromir = le braccia, Pippin = la bocca, Gandalf = la testa, Legolas = gli occhi.
La studiosa inizia facendo un’esegesi di Ilúvatar, avatar della luce dal punto di vista della lingua hindi, passando poi agli Ainur, termine che in hindi avrebbe un particolare significato, formandosi da una parola che deriva dall’arabo nur = luce, e aaina = specchio (in hindi), per cui gli Ainur sarebbero specchi della luce. Considerando che Tolkien aveva delle nozioni di sanscrito, ci può essere stata un’influenza inconscia.
Raza trova similitudini anche tra chakra e hroa (corpo): in un corpo tutto è collegato. I chakra ci connettono con un mondo superiore e uno inferiore: infatti noi siamo in una Terra di Mezzo. Vengono fatte anche associazioni tra razze e chakra, gli Elfi sono l’alto chakra, gli uomini e gli hobbit il medio, ad esempio.
Per ragioni di tempistiche, la studiosa non è riuscita a spiegare un’altra corrispondenza riscontrata, quella tra le tappe del viaggio della Compagna ed alcuni elementi della mitologia indiana.
Ore 11:00 – 11:20, Putri Prihatini con The Names of Túrin Turambar and the ‘Spiritual Burden’ Concept in Javanese Naming Philosophy.
L’autrice non ha potuto essere presente, ed il suo studio è stato letto da Nelson Goering.
I nomi molto significativi nella cultura giavanese, ma possono essere anche causa di un “fardello spirituale”. Come funziona ciò nella Terra di Mezzo, specialmente considerando l’interesse di Tolkien per la nomenclatura? Ad esempio, i nomi elfici sono scelti e cambiati attraverso complesse scelte fatte dai genitori. Túrin continua a cambiare il suo nome, ma la tragedia continua a seguirne i passi. Qual’è l’effetto del (ri)nominare qualcuno? Qual’è l’effetto del nome stesso?
Commento di Testi: i tre nomi degli Elfi sono dati dal padre e dalla madre, e quest’ultimo è basato su una sua conoscenza del bimbo (come esempio di veda Fëanor). Túrin Turambar mostra chiaramente una connessione tra il suo nome e la storia. Sono idee simili a alcune del Giappone e dell’Indonesia, in cui la scelta del nome incide sul futuro.
Putri Prihatini ha un suo blog, per la maggior parte scritto in indonesiano, ma alcuni post su Tolkien sono in inglese.
Pausa
Ore 11:40 -12:00, Brad Eden con Tolkien the Buddhist: Reincarnation, Inherited Memory and Theosophy, oh my!.
Tolkien ebbe forse familiarità col Buddismo attraverso gli scritti dello studioso oxoniense Max Müller. La compassione di Frodo e il suo pacifismo potrebbero essere letti come principi buddisti. Allo stesso modo, l’intero Il Signore degli Anelli è incentrato sull’idea di rinunciare a qualcosa (l’Unico Anello). La reincarnazione elfica era un problema dal punto di vista teologico per un devoto cattolico come Tolkien, ma Barfield e Charles Williams non esclusero il concetto dalle loro idee filosofiche. Tolkien era realmente interessato in idee quali la memoria genetica e la parapsicologia, basti pensare ai Notion Club Papers. Il ritorno di Gandalf può essere visto come reincarnazione? E che dire della reincarnazione di Glorfindel, un’idea su cui Tolkien lavorò molto nei suoi scritti tardivi? E la reincarnazione dei Nani? Gandalf potrebbe essere un bodhisattva (cioè destinato all’illuminazione e di seguito a divenire un Buddha)? Gli interessi di Tolkien si estendevano oltre la rigida struttura spirituale del Cattolicesimo. La sua mitologia nasce da filosofia e religione, ma è molto più sincretica di quanto sia ritenuto solitamente.
Commento di Testi: l’autore premette che sa benissimo che Tolkien non era buddista. Ad Oxford, fin dalla seconda metà dell’Ottocento, con Müller, si discute sul senso della mitologia (anche orientale), quindi Tolkien forse ha conosciuto la filosofia orientale quando da giovane studiava a Oxford mitologia e folklore. Il viaggio di Frodo è un lasciarsi andare (non un migliorare), simile al karma. L’atteggiamento di Frodo è simile al buddismo anche per il minor interessamento alla guerra che mostra alla fine del Signore degli Anelli.
Tolkien e la reincarnazione: il Professore ci ragiona per tutta la vita usando termini anche diversi come reincarnazione, resurrezione, transfer di memoria, eccetera. Influenze di C. Williams e Barfield (si veda Flieger in Splintered Lights e A Question of Time). Tolkien in The Notion Club Papers e in The Lost Road sviluppa idee simili al Buddismo, anche nel Signore degli Anelli con Gandaf e Merry. Esamina a lungo il caso dell’Elfo Glorfindel. Anche Gandalf si reincarna. Sulla reincarnazione dei Nani, si ricordi che Durin VI è stato ucciso da un Balrog (come Gandalf e Glorfindel).
È significativo il brano Athrabeth Finrod ah Andreth, con la storia dell’amore di Andreth e Aegnor, e il Tale of Adanel, una delle versioni della Caduta degli Uomini (dal volume Morgoth’s Ring, il decimo della History of Middle-earth).
Differenze col Buddismo: nel Buddismo le anime possono tornare anche in forme animali, non così in Tolkien.
Conclusione: Tolkien è meno cattolico ortodosso di quello che può sembrare, ama esplorare punti di vista diversi.
Ore 12:00 – 13:00, Markus Davidsen con Honouring the Valar, Seeking the Elf Within: the Curious History of Tolkien Spirituality and the Religious Affordance of Tolkien’s Literary Mythology.
Davidsen analizza inizialmente i primi movimenti spirituali/religiosi degli anni Sessanta e Settanta basati sulla mitologia di Tolkien (gli Hippy dal 1965 in poi, l’episodio nel deserto del Mojave nel 1973; le Elf Queen’s Daughters nel 1974; i Silver Elves nel 1977), passando agli anni Ottanta, durante i quali movimenti di questo genere ancora proliferano (il Tribunal of the Sidhe nel 1984 arriva a sostenere che Tolkien fosse un changeling, ovvero un bambino umano che è stato segretamente sostituito dalle fate con uno della loro gente), ed infine agli anni Novanta, dove si arrivano a ipotizzare teorie di cospirazione e rituali, con The Magical World of the Inklings di Grant (1990) e High Elvish Working di Bridges (1993). Tutti questi movimenti religiosi sostengono che l’opera di Tolkien mostri una verità spirituale basata su una rivelazione. Essi approcciano Tolkien attraverso dei rituali e percepiscono il mondo di Tolkien e i suoi abitanti come reali. Molti di questi movimenti religiosi/spirituali sostengono che una persona possa essere un Elfo, geneticamente o nell’anima. Perché la mitologia di Tolkien suscita queste reazioni/risposte spirituali? Non abbiamo questo fenomeno in Game of Thrones, per fare un esempio). Le opere di Tolkien sfidano il proprio status di opera di fantasia (ad esempio, proponendo la Terra di Mezzo come un tempo mitico della nostra terra). Questo genere di linguaggio che mette in dubbio l’idea delle opere tolkieniane come semplice invenzione può essere trovata sia nella Prefazione del Signore degli Anelli e nelle sue Lettere.
Commento di Andrew Higgins: sarebbe interessante esplorare l’uso delle lingue inventate da Tolkien all’interno di questi gruppi e dei loro rituali.
Commento di Pat Reynolds: un paper molto interessante! Credo ci sia ancora molto da esplorare in termini delle risposte spirituali più mondane (non religiose, non basate sulla fede), come l’adottare i personaggi di Tolkien nella visualizzazione creativa legata alla guarigione. È stato interessante anche rivedere in prospettiva i dibattiti di venti anni fa.
Commento di Testi: interessante storia di vari movimenti tolkieniani nel nostro mondo primario: gli hippies dal 1965 in poi; nel 1973 nacque un gruppo per cercare realmente i resti di Minas Tirith nel deserto del Mojave; nel 1977 un gruppo femminista si ispirò alle regole e la morale elfiche, coniando anche un loro linguaggio elfico; nel 1984 nasce “Il Tribunale dei Sidhe” in California (ed esistono ancora), un’organizzazione neo-pagana, che si identificano come i veri Quendi; nel 1990 dopo il libro di Grant The Magical World of the Inklings, si inizia a cercare una conoscenza segreta che ispirò Tolkien e ispira nel 1993 un altro libro High Elvish Working che tramite pratiche magiche esplora la verità dietro al mondo di Tolkien. Dal 1995 con internet fenomeni simili si moltiplicano incredibilmente e dal 2001 coi film il fenomeno si accresce ancora esponenzialmente: esempio sono i gruppi Tie elvelieva e Indigo Elves (che dicono di ricevere comunicazioni direttamente da Arwen).
Conclusioni: questi gruppi ritengono che 1) Tolkien è più di fiction, ma una verità forse basata su rivelazioni; 2) il mondo di Tolkien può essere ingaggiato con rituali; 3) il mondo di Tolkien e i suoi personaggi sono reali almeno su un altro piano (quando non su questo) e si può entrare davvero in contatto con Valar ed Elfi; 4) una persona può essere davvero un Elfo (geneticamente o spiritualmente) perché dai mezzelfi il sangue elfico gira ancora tra gli uomini.
La relazione chiude facendo un paragone tra Tolkien e Martin: in Tolkien ci sono alcuni meccanismi (ad esempio l’espediente delle traduzioni, riferimento a luoghi reali, il fatto che nelle lettere dice di registrare qualcosa di accaduto) che lo rendono più credibile e applicabile al mondo primario (anche se questo apre il conflitto autore-narratore).
Ore 13:40 – 14:00, Justin Lewis-Anthony con Tolkien’s Mandos. Pratchett’s Death.
Mandos emette verdetti guidato da Eru, Death è più simile ad un freelance nel suo agire. Mandos è severo, ma non implacabile. Death è implacabile (There’s no justice […] there’s just me.). All’inizio della sua carriera l’esperienza di Pratchett come giornalista lo ha portato faccia a faccia con la morte. Le ultime parole di Aragon prima di morire mostrano dolore, ma non disperazione. Nell’Athrabeth Finrod ah Andreth, Andreth sostiene che la morte fu imposta agli uomini da Morgoth, ma la sua idea viene messa in questione.
Commento di Testi: in Tolkien uno dei temi centrali è morte e immortalità. Pratchett scrive in parte come reazione a Tolkien, che ammira: e in lui la Morte diventa un personaggio. Mandos gli si avvicina, ma è molto diverso dal personaggio di Prarthcett: si sposa, prova a essere giusto, eccetera. Anche Pratchett nella sua vita ha avuto molte esperienze di morte. Di esempi sulla morte in Tolkien ce ne sono molti, ma i più importanti sono la morte di Aragorn (esempio di «ars moriendi») e le riflessioni di Andreth. Uno degli ultimi libri di Pratchett (The Shepherd’s Crown) ha Morte come personaggio e dice che dopo morte non c’è speranza.
Ore 14:00- 14:20, Ryan Haeker con On the Providential Historicism of Middle-earth.
Le tre Ere della Terra di Mezzo come cicli storici separati. La Prima e la Seconda Era includono la Caduto (dei Noldor e dei Númenóreani). Ogni ciclo storico include momenti provvidenziali.
Commento di Testi: la storia della Terra di Mezzo può essere interpretata in un’ottica provvidenziale a partire dalla Musica degli Ainur alla Prima Era e in avanti. Questa idea la si vede anche nella progressiva divisione degli Elfi e dei loro linguaggi, come ha mostrato Verlyn Flieger in Splintered Lights. Lettura in quest’ottica delle varie ribellioni: Melkor, Fëanor, Númenor.
Ore 14:20 – 14:40, Andrew Higgins con ‘But Melko take them!’: why did the Elves think Men Worshipped Melko? An Analysis of ‘Si Qente Feanor’.
Si Qente Feanor: un documento che mostra l’inizio dello screzio tra Elfi e Uomini.
Nelle parole di Feanor il male è associato con un cattivo odore. I cuori degli uomini, dice, “can be smelled by Melko”, essi sono “smelled out to be evil”. Le parole di Feanor sono come una propaganda politica – gli Uomini servi di Melko possono essere “smelled out”, fiutati. E di certo questa propaganda comincia con Feanor.
Commento di Testi: sono analizzati i testi presenti in The Book of Lost Tales I (p. 167). Testo legato a due proposizioni in Quenia pubblicato in Parma Eldalamberon 15 (p. 15) e da Higgins tradotto in questo paper. Il frammento tratta di Feanor il saggio che dice qualcosa di opposto a qualcos’altro: Feanor si riferisce agli Uomini e dice che sono cattivi fin dall’origine per questo Melko li “ha annusati”. Feanor pare negare qualsiasi possibilità di redenzione agli Uomini e per tutto ciò dice che hanno venerato Melko. Dietro c’è il mistero della gelosia degli Elfi verso gli Uomini: forse questo fatto che Melkor li ha “annusati” fin dall’origine la può spiegare.
Domande: la Fimi chiede se potrebbe essere una cattiva propaganda di Feanor contro gli Uomini e Higgins risponde che potrebbe essere. Resta da capire perché Feanor parla così in The Book of Lost Tales I.
Ore 15:00 – 15:20, Giovanni Carmine Costabile con Also Sprach Feanor, Spirit of Fire: A Nietzschean Reading of Tolkien’s Mythology.
Feanor come rappresentazione dell’Übermensch, avendo inoltre elementi in comune con la storia di Mosè (legislatore, leader della sua gente durante l’esodo, non entra nella terra promessa, eccetera).
Commento di Testi: premessa, Tolkien ha studiato Nietzsche in università durante un suo personale periodo “ateo”. Confronto tra Tolkien e Nietzsche:
– differenze Nietzsche è iniziatore del postodernismo, è maestro del sospetto, mentre Tolkien è un fervente cattolico romano e medievalista,
– similitudini: filologi, influenzati dal Romanticismo, legati a Wagner.
Paralleli:
– l’idea di ombra in Gaia scienza e nel Signore degli Anelli, con Sauron, sebbene nell’Athrabeth Finrod ah Andreth l’ombra ha anche un significato positivo (protegge dal sole)
– la genealogia della morale, Feanor e il Superuomo: Feanor ha moltissimi caratteri in comune con il Mosè visto da Nietzsche e ha idee molto simili al superuomo di Nietzsche.
– il “Dio è morto” di Nietzsche e desiderio di Sauron di farsi Dio.
Brighid Bardsley, che avrebbe dovuto presentare From Ents to Elbereth: Tolkien’s Trojan Horse of Paganism, è stata assente per malattia
Ore 15:20 – 15:40, Aslı Bülbül Candaş con The Nature of Arda: An Artwork as the Embodiment of the Flame Imperishable.
Dalla Musica degli Ainur, alla visione di Arda, ad Arda come reame fisico. La Fiamma Imperitura al cuore di questo processo creativo. La Fiamma Imperitura è nei Due Alberi di Valinor, e in seguito nei Silmarilli. I Silmarilli finiscono nell’aria, nelle fiamme e nell’acqua – correlazione con i Tre Anelli degli Elfi (Vilya, Nenya e Narya). Entrambi gli artefatti sono un tentativo artistico di preservare la Fiamma Imperitura.
Commento di Tom Hillman: Perché la Fiamma Imperitura avrebbe bisogno di essere preservata?
Risposta di Candas: «In my understanding, the Flame Imperishable is the core embodiment of creative power. In physical sense it surfaces in the form of light. So that’s a basic desire for denizens of Arda to put creative power into practice and thus protect it against the linear time perception as Arda’s nature is all they have in the vast void of this cosmology».
Commento di Testi: Arda come opera d’arte grazie alla Fiamma Imperitura: Musica -> visione -> Arda reale. La studiosa vede questa creazione come un processo ancora in atto e non dato una volta all’inizio e basta. Viaggio della Fiamma Imperitura: Ilúvatar → cuore di Arda → i Due Alberi di Valinor → i Silmarilli in aria, acqua, aria (= a tre anelli potere). In Nenya si vede molto la Fiamma Imperitura. Si tratta di un circolo chiuso tra Ungoliant e sue figlie: i Due Alberi di Valinor → i Silmarilli → la Stella di Eärendil → la Fiala di Galadriel.
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La creazione continua anche nel senso che le varie opere d’arte hanno loro caratteristiche spirituali.
Ore 15:20 – 15:40, Richard Hronek (da The Tolkien Heads podcast) con ‘That’s what I’m Tolkien about!’: Tolkien Fandom and the Hermeneutics of the Digital Age.
Hronek propone una lettura di un passaggio del Signore degli Anelli e propone una serie di riflessioni letterali, simboliche e personali, unendo una lettura approfondita alla ricezione del lettore.
Commento di Testi: Hronek ascoltò un podcat su Harry Potter e le Sacre Scritture e vide i film di Peter Jackson: in seguito iniziò a discutere di Tolkien con i propri amici, sul modello della Lectio Divina, ma con discussioni molto appassionate sul significato letterale (esempi: parte del capitolo La Vecchia Foresta, l’arrivo a Brea degli Hobbit). Invita a fare assieme questo tipo di Lectio col significato letterale.
Ore 15:40 – 16:00, Jessica Yates con The Origins of Vingilot.
Dove incontrò Tolkien per la prima volta la collezione di componimenti poetici Christ I e la significativa frase “éala éarendel engla beorhtast”? Yates sostiene che fu nell’opera Teutonic Mythology di Jacob Grimm e forse in Hamlet in Iceland di Israel Gollancz.
Commento di Testi: sull’origine di alcuni nomi tolkieniani di cui Yates parlò in altre relazioni:
– Melko (la fonte è “Melkio”: da un libro di fine Ottocento)
– Earendel in Christ II di Cynewulf; forse anche da Hamlet
– Vingilot: mostra un articolo su Gringolet, il cavallo di Sir Gawain (ci ha messo 15 anni per averlo), contenuto in uno dei Saga-Book della Viking Society for Northern Research. In base a manoscritti e pronunce dice che si arriva alla forma Wingalet, nome anche di una barca che è del tutto simile a Vingilot.
– Tolkien era molto ispirato dai cigni e probabilmente lesse articoli su questi nomi: potrebbe aver letto l’ultimo articolo citato verso il 1914, quando stava studiando Chaucer (dai manoscritti si vede come Tolkien passa da V a W poi di nuovo a V nel nome).
ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Tolkien all’IMC di Leeds 2018
– Leggi l’articolo Sulle orme di Tolkien 3: a Leeds per il seminario
– Leggi l’articolo Sulle orme di Tolkien 4: il convegno medievale
– Leggi l’articolo A Leeds un seminario e 4 conferenze su Tolkien
LINK ESTERNI:
– Vai al sito del Leeds International Medieval Congress 2018
– Vai al sito della Tolkien Society
– Vai al sito di Unquendor, la Società Tolkieniana Olandese
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– Vai al sito della Viking Society for Northern Research
– Vai al sito della Walking Tree Publishers
– Vai al sito The Tolkien Heads
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