Forse non tutti sanno che a Oxford c’è una cattedra universitaria dedicata a J.R.R. Tolkien. Si tratta della cattedra di letteratura e lingua inglese istituita presso l’ Università di Oxford nel 1980. La cattedra di Tolkien è dedicata allo studio dell’inglese e delle letterature affini del periodo 1066-1550. Il suo titolare è uno dei nove professori senior della Facoltà di inglese che assumono un ruolo di leadership nella ricerca, insegnamento e amministrazione. Il Professore della cattedra Tolkien è anche Professorial Fellow del Lady Margaret Hall, uno dei College che costituiscono l’Università di Oxford. Il ruolo è dotato di due lasciti privati, di cui uno di John e Jeanne Griffiths, che hanno anche conferito a Jeremy Griffiths la cattedra di paleografia inglese medievale. Il detentore inaugurale della cattedra è stato il professor Douglas Gray e dopo di lui altri due grandi studiosi di letteratura inglese hanno ricoperto questa prestigiosa carica. E ora ne è stato nominato uno nuovo.
Autore: Roberto Arduini
La strenna di Bompiani: Mr. Bliss in cartonato
Si avvicina il Natale e Bompiani, la casa editrice delle opere di J.R.R. Tolkien, prepara le sue strenne natalizie. Insieme alla riproposizione del Signore degli Anelli in tre volumi con nuove copertine con fascetta dedicata alla serie tv, usciranno una serie di novità e riproposizioni: I Lai del Beleriand, terzo volume della Storia della Terra di Mezzo (History of Middle-Earth) con traduzione di Luca Manini; L’arte dello Hobbit, ristampa del bellissimo cofanetto a cura di Hammond & Scull, in brossura; L’arte del Signore degli Anelli, volume inedito finora in italiano, in brossura. Ma la chicca più bella è Mr. Bliss in un formato cartonato. È un libro che non veniva ristampata dal 2000 e che è disponibile anche in ebook, un’avventura “automobilistica” che probabilmente prese vita dalla goffaggine nella guida dell’autore…
“Mr. Bliss” è infatti una favola scritta ed illustrata dall’autore negli anni ’30, ma pubblicata postuma. La storia racconta le vicende del signor Bliss, personaggio parzialmente autobiografico. Si tratta di un raffinato signore che indossa cappelli torreggianti, vive in una casa dai soffitti alti per passarci facilmente ed è il felice proprietario di Giraniglio, un buffo animale dal collo lungo che tiene in giardino. La sua vita tranquilla cambia quando una mattina, dopo colazione, decide di comprare un’automobile gialla con le ruote rosse e si mette in viaggio per far visita agli amici. Tra incontri inaspettati (con orsi, persone curiose e persino arrabbiate), deviazioni impreviste e i guai dell’alta velocità Mr. Bliss imparerà una lezione di vita importante: certi viaggi (se non tutti) sono migliori se fatti con lentezza.
Tolkien tra i teologi: un convegno il 21-22/10
Tolkien era un teologo? Ora un convegno negli Stati Uniti se ne occupa e tra gli ospiti ha ben due relatori italiani key notes, di cui uno è un socio AIST. Si tratta di un simposio digitale internazionale sponsorizzato dalla Houston Baptist University volto ad esplorare il pensiero teologico di Tolkien portandolo in dialogo con altre figure della storia della teologia, dal periodo patristico al moderno. Il simposio si svolgerà su Zoom da venerdì 21 a sabato 22 ottobre e comprenderà dieci interventi principali con alcuni dei maggiori esperti mondiali della teologia di Tolkien, oltre a sessioni di approfondimento di altri studiosi. Tutti gli interventi principali saranno resi disponibili in formato digitale per la lettura da parte dei partecipanti prima del simposio. Le sessioni programmate saranno dedicate a discussioni di gruppo e domande e risposte con tutti i partecipanti. Le sessioni di approfondimento seguiranno il tradizionale formato della conferenza, con i relatori che leggeranno i loro articoli dal vivo e inviteranno a domande e risposte alla fine. La visione del convegno è a pagamento (40 dollari).
The One Ring, dal 25 ottobre il supplemento
La nuova edizione del gioco di ruolo The One Ring, ambientato nel mondo de Il Signore degli Anelli di JRR Tolkien e progettato da Francesco Nepitello, è diventato il gioco di ruolo da tavolo di maggior successo di sempre su Kickstarter quando è terminato il 4 marzo 2021, superando i 2 milioni di dollari, nonché il nuovo punto di riferimento per chi vuole vivere un’avventura di gioco di ruolo nella Terra di Mezzo. Ora la casa editrice svedese Free League Publishing ha annunciato la data di uscita di Ruins of the Lost Realm. Gli appassionati della Terra di Mezzo, desiderosi di esplorare le terre dell’Eriador, dovranno attendere il 25 ottobre 2022. I preordini sono già stati aperti sullo store online dell’editore e danno accesso immediato alla versione in digitale in PDF, completa.
Asta record per la lettera di Tolkien sulle rune
Una lettera in cui John Ronald Reuel Tolkien spiega lo sviluppo delle rune e delle lingue utilizzate nel suo romanzo Lo Hobbit, è stata venduta per 107.100 dollari. È un record mondiale per una missiva autografa dello scrittore inglese. Il lotto è stato aggiudicato a un collezionista che ha chiesto di restare anonimo, pagando oltre tre volte il prezzo della stima minima, durante l’asta di Christie’s a New York. L’asta si è tenuta il 6 ottobre 2022 ed era dedicata alla collezione di libri e manoscritti di Edward R. Leahy (titolo dell’asta: Valuable and Important Books and Manuscripts from the Library of Edward R. Leahy), che ha totalizzato quasi 4,5 milioni di dollari. La lettera di Tolkien è del 3 agosto 1943 ed è stata spedita dalla sua casa a Oxford, in Northmoor Road. I banditori dell’asta in maniera molto enfatica hanno nominato questa lettera la Stele di Rosetta della Terra di Mezzo (“Rosetta Stone of Middle Earth”). Per la cronaca, questo lotto era stato acquistato durante una precedente asta di Sotheby’s del 4 maggio 1995, lotto 252.
A Lucca Comics 2022 Tolkien fa il pieno!
Nell’anno della serie tv di Prime Video “Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere”, Lucca Comics & Games celebra l’opera di J.R.R. Tolkien con il poster di Ted Nasmith e la sua HOPE. Ma la scoperta (o riscoperta) della Terra di Mezzo passa anche dal programma culturale che la manifestazione ha organizzato, all’interno del palinsesto di Luk For Fantasy, con Bompiani, la casa editrice che pubblica le opere del Professore di Oxford in Italia. Ma quest’anno non cambia solo la formula dei Tolkien Seminar, che non saranno più su prenotazione, ma cambia la prospettiva. Grazie alla nuova collaborazione con Lucca Comics & Games, l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani porta nella città toscana non solo le sue competenze, ma incontri con una serie di personalità di spicco nel mondo tolkieniano nell’ambito di progetti editoriali e artistici. È il caso di Luca Manini, traduttore per Bompiani di moltissime opere di Tolkien, che presenterà il suo ultimo lavoro su I Lai del Beleriand. Soprattutto è il caso di Ted Nasmith, autore del poster di Lucca Comics & Games 2022 e di una mostra presente a Palazzo Ducale, è uno dei più abili illustratori contemporanei, e non si può parlare di arte fantasy senza nominarlo. È lui, infatti, ad aver dato corpo alla fantasia di tutti i fan di Tolkien. Dal 1987 le sue opere compaiono nei celebri calendari dedicati a Tolkien (edizioni successive saranno 1990, 2002, 2003, 2004, 2009) e nel 1997 viene pubblicata la prima edizione illustrata da lui de Il Silmarillion, la cui edizione italiana è stata pubblicata nel 2004 da Bompiani.
Torna in libreria Il Fabbro di Oxford di WM4
La casa editrice Eterea ripubblica in una nuova edizione ampliata Il fabbro di Oxford, di Wu Ming 4 (€19). Rispetto alla prima edizione del 2019 è stata aggiunta una corposa appendice (otto articoli), che raccoglie gli scritti dell’autore sulla nuova traduzione del Signore degli Anelli e la scoperta dello stile letterario tolkieniano. Nel quadriennio trascorso, il volume aveva già venduto circa un migliaio di copie, un risultato dignitoso per una collettanea monografica e per una piccola casa editrice di settore come Eterea, che oggi ha coraggiosamente deciso di riproporlo in una nuova veste.
Se è vero che un libro non va giudicato dalla copertina, come vuole il detto, è altrettanto vero che l’occhio vuole la sua parte. Lo dimostrano le polemiche sulle copertine “marziane” del Signore degli Anelli, respinte dai fan tolkieniani. La nuova copertina del Fabbro di Oxford è ancora di Ivan Cavini, tecnica mista su cartoncino colorato. L’illustrazione coglie Gandalf il Bianco in un raro momento di quiete e cattura l’essenza del personaggio: seduto su una cassa di legno, appoggiato al bastone, in un vicolo di Minas Tirith, in attesa della deflagrazione della battaglia, come indica la spada che porta al fianco. Immerso negli oggetti della vita quotidiana, su un sedile di fortuna, in un attimo di raccoglimento, il vecchio mago è inconfondibile e perfettamente rappresentato nella sua doppia natura di “pellegrino” giramondo e condottiero. Una doppia dimensione che rimanda facilmente a quella del suo stesso creatore, da un lato ordinario professore universitario e padre di famiglia, dall’altro mitopoieta e demiurgo di mondi fantastici senza eguali.
Riportiamo qui alcuni estratti dai paratesti e da una lunga recensione di Franco Pezzini uscita all’epoca della prima pubblicazione.
Dalla prefazione di Edoardo Rialti, “Accogliere il visitatore”:
La presente raccolta è tutta importante e di gran pregio ma contiene alcune autentiche gemme: il celebre raffronto tra Sam Gamgee e i Tommies della Prima guerra mondiale si allarga alla contemporaneità letteralmente disarmante di un Faramir rispetto alle neo-mitologie militari contemporanee, pervertimenti dell’autentico eroismo cui “il fabbro di Oxford” oppone costantemente salutari antidoti, espliciti o impliciti, dal Beorhtnoth al Signore degli Anelli: «Tolkien mette in bocca ai personaggi letterari riflessioni che sono evidentemente frutto della sua disillusione di reduce di una guerra contemporanea. Le riflessioni che trae sono problematiche e contraddittorie, perché tengono assieme il valore dell’eroismo guerriero e la critica al bellicismo che da esso può derivare». Vi si ripercorrono, suggestivamente a ritroso, alcuni crocevia tra archeologia, filologia e narrativa dell’infanzia, antichi tumuli e giardini moderni, cortocircuiti che consentono di inquadrare meglio l’elusivo mistero di Tom Bombadil alla luce del (Peter) Pan di Barrie e Kenneth Grahame. La ricca analisi del cammino e dell’evoluzione di Aragorn dalle ombre opprimenti del suo passato fino alla piena assunzione del ruolo di monarca moderno2 riesce addirittura a mostrarne le affinità con l’umiltà conquistata da Bilbo nel riconoscersi creatura molto piccola in un mondo ben più vasto: «Aragorn accetta di non essere l’eroe principale della storia e solo così può finalmente intraprendere il cammino verso la regalità». La galleria dei ritratti femminili mostra come Tolkien sappia approfondire e al tempo stesso audacemente ribaltare alcuni tòpoi su fate incantatrici, fanciulle guerriere, principesse elfiche.
Spicca soprattutto il magnifico studio sull’insinuarsi dell’autorità burocratica «della società disciplinare moderna, per dirla con Foucault» nella Contea infettata da Sharkey-Saruman e le sue diverse strategie rispetto alla corruzione di Rohan («se per controllare una società feudale occorre influenzare il monarca, per prendere il controllo di una società borghese occorre impadronirsi del potere economico»), così come sulla rivolta degli Hobbit, che non si limiterà a ristabilire le condizioni precedenti della loro «mezza-repubblica, mezza-aristocrazia». Analisi, percorsi, raffronti che possiedono tutti il tratto distintivo d’ogni critica riuscita, quello di indurre nel lettore il desiderio di tornare alle pagine, alle scene citate e studiate, con occhi ed entusiasmo rinnovati, mostrando come l’opera tolkieniana convogli e fondi tradizioni e sfide letterarie stratificate e complesse, che vi assumono una luminosità e intensità nuova».
Dall’introduzione dell’autore, “Il demiurgo reazionario”:
«Il presente volume raccoglie i testi degli interventi pubblici che ho tenuto sull’opera di J.R.R.Tolkien nel quadriennio 2014-2017, vale a dire nel periodo successivo alla pubblicazione del mio saggio sullo stesso autore, Difendere la Terra di Mezzo (Odoya, 2013). Queste pagine danno conto di come è proseguita la mia riflessione a partire da quel nucleo iniziale. Si tratta per lo più di interventi d’occasione, molto diversi quindi l’uno dall’altro per tono e taglio. Alcuni sono contributi a convegni accademici, altri sono conferenze pubbliche tenute presso librerie, oppure in festival letterari e fiere librarie; altri ancora sono rielaborazioni di articoli apparsi sul web.
Va da sé che un materiale così eterogeneo non poteva comporre un saggio organico. Nondimeno mi è parso utile raccoglierlo per avere la misura di come è andato avanti un certo lavoro divulgativo su Tolkien, se non altro fino al momento in cui ho deciso di sospenderlo, esattamente due anni fa, per dedicarmi prevalentemente al versante editoriale.
In questa seconda edizione del volume, una corposa appendice dà conto proprio degli sviluppi su quel versante, raccogliendo gli articoli da me scritti in occasione della ritraduzione del Signore degli Anelli. Dal fitto dibattito nel biennio 2019-2020 infatti sono scaturite nuove prospettive e intuizioni soprattutto sullo stile letterario di Tolkien.
Il comune denominatore dei testi in questo volume è l’indagine sul lavoro artigiano di Tolkien, cioè sulla sua attività di narratore che ha prodotto le storie grazie alle quali è diventato uno degli autori più letti al mondo. Ho cercato di illustrare il modo in cui ha costruito i personaggi e le storie attingendo alla grande conoscenza della propria materia di studio – la filologia e la letteratura medievale – e come sia riuscito ad attualizzare quest’ultima attraverso l’invenzione narrativa e stilistica. Ma ho anche indagato la sua capacità di declinare temi al tempo stesso universali e legati all’epoca attuale, pur rimanendo estraneo agli stilemi “modernisti”.
Credo fosse abbastanza inevitabile che un certo condizionamento professionale spingesse la ricerca in questa direzione. Ogni romanziere si trova davanti ai medesimi problemi quando deve mettere un personaggio sulla pagina: occorre procurarsi la materia prima da cui trarlo, per poi fonderla, versarla in un nuovo stampo, batterla e temprarla; infine perfezionarla a suon di lima e olio di gomito. C’è molto da imparare dal tipo di lavoro sugli archetipi narrativi e leggendari messo in pratica da Tolkien. La sua officina narrativa rimane un ottimo esempio di come si possano trarre nuove storie dalla materia antica e di come si possano far riverberare e collidere creativamente epoche letterarie molto distanti tra loro.
Soprattutto, la sua produzione letteraria ricorda agli inventori di mondi quanto lavoro, conoscenza e cura, siano necessari per produrre quell’Incantesimo che Tolkien stesso indicava come la massima aspirazione dell’artista. Ma ricorda anche quanto sia necessario porre al proprio tempo grandi domande, in una chiave non pacificante, che narri il conflitto col dato senza sconti; almeno quanto si debba evitare di inseguire le tendenze letterarie o lasciarsi appiccicare una qualunque etichetta. È quando la scrittura rimane imprendibile e affronta il corpo a corpo con la storia che diventa vera.
Questo è il motivo fondamentale per cui Tolkien è sempre riuscito a smentire ogni tentativo di liquidazione, a eludere ogni incasellamento, ogni semplificazione o sovrainterpretazione, seguitando a parlare a milioni di lettori».
Dalla recensione di Franco Pezzini “Tolkien 2019: i mostri, gli eroi, i critici colpiscono ancora”, sul blog Carmilla online (18/07/2019):
«Senza piaggerie – di cui l’autore del libro non ha bisogno – studi come questo sono un esempio eccellente del tipo di critica oggi necessaria in materia di fantasy (e non solo, ma limitiamoci al particulare). Benvenute le opere compilative ad ampio raggio, che se felicemente realizzate possono essere preziose per inquadrare il fenomeno nella sua latitudine; benvenuto anche un certo approccio ruspante in chiave fandom. Ma se non andiamo a incalzare nel rispetto della relativa complessità i singoli testi, la genesi, le fonti, le convinzioni di un autore – anche quando non dice ciò che ci piacerebbe sentire, e tenendo distinti la sua soggettività storica e l’impatto di opere che vanno oltre lui – ci fermeremo alla rifrittura delle stesse banalità e dei soliti travisamenti. In un tempo come il nostro in cui la banalizzazione è premiata, e il successo diluviale di un genere popolare come il fantasy vede un inevitabile scarto tra quantità e qualità delle voci, sia in termini di narrativa che di riflessione sulla medesima (gli autori si propongono spesso come critici tramite web e social), Il fabbro di Oxford è un prezioso richiamo alla complessità. […]
In questo ideale prosieguo al bellissimo Difendere la Terra di Mezzo dell’autore (Odoya, 2013, nuova edizione 2018) troviamo testi d’interventi, lezioni, risposte a opere – di vario impatto pubblico – uscite sul tema tolkieniano. Materiale molto vario, dalla comunicazione accademica alla ripresa di contributi volutamente non “tecnici”: dove però il critico riesce a mantenere una coerenza anche stilistica con rigore di contenuti (ricchissimi) e limpidezza di forma. A smarcare dagli angolini chiusi del fandom attraverso lo sguardo a un intero panorama sulla letteratura del Novecento – con cui Tolkien dialoga o di cui almeno condivide crisi o reazioni – e insieme a fornire pagine dalle incalzanti argomentazioni e dall’inattaccabile comprensibilità».
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ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Il Fabbro di Oxford il 18 ottobre a Cosenza
– Leggi l’articolo Ottobre 2019: ecco dove trovare l’AIST
– Leggi l’articolo Il Fabbro di Oxford, il nuovo libro di WM4
– Leggi l’articolo La prefazione di Rialti al Fabbro di Oxford
– Leggi l’articolo Il Fabbro di Oxford in tour: Cesena 1° tappa
– Leggi l’articolo Il Fabbro di Oxford in Umbria: Gubbio e Perugia
– Leggi l’articolo 10 ottobre: il Fabbro di Oxford al TolkienLab
– Leggi l’articolo Un nuovo corso di WM4 all’Università di Trento
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In un’ora al Bla: ”Le lingue” di Tolkien
Raccontare i grandi classici o gli autori di culto della letteratura internazionale attraverso uno sguardo qualificato e un riflesso inedito. Questo lo scopo di “In un’ora al Bla”, la rassegna di incontri proposta dalla biblioteca di Fiorano Modenese, con il sostegno di Fondazione di Modena e l’apporto organizzativo dell’associazione Lumen. Ad aprire la rassegna è, mercoledì 28 settembre alle 18,30, ‘Le lingue’ di Tolkien, incontro condotto da Michela Canepari (Università di Parma) incentrato sulla capacità dell’autore di culto di creare, assieme a nuove lingue, interi mondi ricchi si costrutti culturali.
Reggio Fantastica 2022: Lingalad in concerto
Il 24 settembre 2022, presso il Centro Sociale Venezia in via Lombroso 3 a Reggio Emilia, si terrà la seconda edizione di Reggio Fantastica. Dalle 15.00 su maxi-schermo in aula interna si giocherà a titoli Nintendo Switch – come Mario Kart e Super Smash Bros. — e verranno organizzate sessioni di boardgames e giochi di ruolo, a cura dell’Associazione Culturale Ludicars. Alle 21.00 si esibiranno i Lingalad in concerto, storica band folk-rock con melodie ispirate alle voci dei boschi e alle opere fantasy di J.R.R. Tolkien e del Signore degli Anelli. La band ha suonato alla prima del film “Il Ritorno del Re” nel 2003, ricevendo plausi da Priscilla Tolkien, figlia del Professore di Oxford.
La cucina del Centro Sociale aprirà dalle 19:00 e si potrà mangiare gnocco fritto fatto a mano sotto le stelle prima dello spettacolo. L’evento è ad accesso gratuito e la prenotazione non è necessaria. Per informazioni: 377 3792367 (solo Whatsapp\Telegram) – centrosocialevenezia@gmail.com
L’evento è realizzato nell’ambito del progetto “Rosa dei Venti”. Il ricavato della cassetta delle offerte sarà devoluto a favore di Cooperativa Hikikomori Onlus, per aiutare le progettualità sul territorio di Reggio Emilia contro il ritiro sociale, abbandono scolastico e sindrome di Hikikomori.
Domenica a Gubbio la nuova Tolkien Session
È Dinastie. Famiglie e potere il tema del Festival del Medioevo, in corso di svolgimento a Gubbio dal 21 al 25 settembre 2022. L’immagine scelta per l’ottava edizione, è ispirata al celebre ritratto di Federico da Montefeltro immortalato da Piero della Francesca. Un omaggio esplicito all’enigmatico condottiero, mecenate ed umanista del XV secolo, del quale quest’anno ricorrono i seicento anni della nascita, avvenuta proprio a Gubbio, il 7 giugno 1422. Il grande appuntamento culturale vede la presenza di storici, scrittori, scienziati, storici dell’arte, filosofi e giornalisti. Non mancano le serate culturali, con concerti di musica medievale, lezioni-spettacolo e tanto teatro, l’ormai consueta Fiera del Libro Medievale: oltre 40 case editrici per tutto quello che c’è da leggere sull’Età di Mezzo. Tantissime le opportunità di vedere all’opera e imparare segreti e curiosità dai miniatori, rievocatori di antichi mestieri, con tanti giochi, letture, animazioni, e anche la didattica e i laboratori per i più esigenti tra il pubblico. E in tutto questo, non poteva mancare J.R.R. Tolkien, profondo studioso e appassionato del Medioevo, nonché grande scrittore che ha saputo immaginare un Medioevo fantastico, alternativo, ma molto simile al nostro, pieno di magie, meraviglie e creature fiabesche.
Che bella Fantastika!!! Il resoconto dei soci
Si è conclusa ieri la Biennale di FantastikA (17-18 settembre 2022), una sesta edizione davvero speciale che ha riunito dopo quattro anni di attesa artisti, illustratori, relatori, ospiti, espositori, volontari, organizzatori e pubblico per un weekend all’insegna del fantastico. Tra gli eventi da ricordare le conferenze di Tom Shippey, la mostra di Carlo Zoli, lo spettacolo di artigianato Il Risveglio del Drago in piazza della Rocca che ha portato alla cottura a forno di uno splendido manufatto in terracotta dello Studio Ceramico Giusti… e ora la nuova Draghessa di Dozza farà compagnia a Fyrstan dentro alla fortezza! Ma sono stati tantissimi gli eventi, gli interventi e gli artisti presenti. Per non far torto a nessuno e regalare ai lettori un piccolo frammento delle emozioni provate durante la manifestazione, ecco un florilegio di impressioni e aneddoti da parte di alcuni soci e socie dell’AIST presenti a Dozza il 16-17-18 settembre:
Quella appena trascorsa è stata la mia prima partecipazione a Fantastika e la prima occasione di riunirmi con altri soci Aist. Ero già felice di poter esporre in Rocca e in maniera permanente alla Tana del Drago. Poi venerdì, terminati gli allestimenti, mi sono trovato catapultato a pranzare gomito a gomito con il professor Shippey e di certo non sono cose che capitano tutti i giorni. Passati i primi attimi di imbarazzo abbiamo cominciato a chiacchierare (di tutto fuorché di Tolkien) e ho scoperto una persona squisita e molto divertente. Lo stesso vale per la moglie Catherine con la quale sono entrato ancor più in confidenza. Sapere poi che hanno apprezzato i miei lavori artistici tanto da richiedermene uno è stata la vera ciliegina sulla torta. Una giornata Fantastika.
Matteo
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Non ci crederete, ma uno degli highlights per me è stato proprio stare “di guardia” alla mostra di Zani, perché mi ha dato l’opportunità di vedere l’Annatar di Antonello Venditti venire alla luce! La mattina alle 10, quando sono arrivato, mi sono detto “che bello!”, ma la sera alle 17 era completamente cambiato (non ci sono stato continuativamente ovviamente)! Per me, che ho le capacità artistiche di un’ameba, è stato veramente bello vedere come i vari passaggi successivi lentamente portavano a emergere la figura di Annatar con l’ombra di Sauron dietro, dapprima quasi indistinguibile dallo sfondo e poi sempre più visibile… ho visto su FaceBook il video delle pennellate finali, ma sarebbe stato bello avere il video completo di tutto il processo!
Valerio
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Come qualcuno ricorderà, a un certo punto, durante la traduzione delle conferenze, in preda all’ansia da performance mi rivolgo alla platea in inglese e a Tom Shippey in italiano… Il bello della diretta!
Barbara
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Durante i miei turni alla Tana ho notato un ragazzo elegante che si interessava ai libri in vendita al bookshop. Mi ha chiesto se avessimo una copia della nuova edizione del libro di Wu Ming 4, che gli ho venduto. Poi mi ha posto la fatidica domanda: cosa serve per diventare socio AIST?
Qualche ora dopo, lo vedo bazzicare di nuovo nel bookshop. Quando mi saluta e fa per andarsene, gli chiedo se l’anno prossimo l’avrei rincontrato come socio; al che, imbarazzato, mi dice che non se la sente di entrare in un’associazione di studiosi, perché lui non lo è. In più, mi dice, abita piuttosto lontano dalla sede di Dozza. Gli rispondo che io vengo da Trento e che scendo ogni mese per la sessione di gioco di ruolo alla Tana, ma che lo faccio spinta da passione: l’importante, come in ogni cosa, è avere buona volontà e tanta voglia di fare.
Lui è di Belluno; ah, mia mamma è di Belluno, anzi, di Cencenighe Agordino. Mi chiede se lo prendo in giro, suo padre è di Cencenighe, e hanno lo stesso cognome. Scoppiamo a ridere e per qualche secondo non sappiamo cosa dire. Effettivamente, solo io potevo incontrare un agordino a Dozza.
Ora stiamo ipotizzando insieme una radice comune, un Protosoppelsa o Ur-Soppelsa che, visti i due propropronipoti aderenti alla nicchia tolkieniana, sicuramente sarà stato appassionato di mitopoiesi, subcreazione e linguaggi.
Ecco, l’ho trovata una cosa talmente pazzesca che condividerla mi fa solo piacere.
Tania
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Sabato pomeriggio, stand Aist-Eterea.
Arriva Tom Shippey con la moglie.
Sfoglia alcuni libri, poi prende il primo volume dei Quaderni di Arda, edizione economica, e chiede quanto costa (25 euro).
Ci guardiamo e dico: “Ma non vorremo mica far pagare Tom Shippey?!”
Siamo d’accordo, e gli diamo il libro, dicendogli che per lui è in omaggio.
Ringrazia calorosamente e sorride, poi proseguono verso la rocca.
Che persona squisita!
Carla
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Più che dai fatti sono sempre stata rapita dall’immaginario iconografico della Terra di Mezzo. Realizzare una vera draghessa sputa fuoco al di là della difficoltà tecnica era un sogno che si è realizzato. È stato emozionante!
Sandra
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Ecco un ricordo.
Tom e la moglie hanno visitato la Tana del Drago. L’emozione più grande è stata quando sono entrati nella taverna, hanno sgranato gli occhi, e mi hanno detto che non avevano mai visto niente di simile.
Elisabetta
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Ricordo… il moroso di una socia che si è fatto un mazzo quadrato per due giorni pur non essendo socio Aist. Massimo rispetto.
Stefano
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Per me è stato il battesimo di Dozza quindi ho talmente tante impressioni che non saprei da dove iniziare, e non so di quanto interesse possano essere. Ad ogni modo… sabato mattina mia sorella ed io, arrivando in macchina dalla direzione di Imola, abbiamo evidentemente sbagliato svincolo (poi ho saputo che forse era Toscanella) e ci siamo ritrovate su una bellissima strada lunga e serpeggiante, tra colline verdi di prati, siepi, macchie e qualche coltivazione. Ecco perché gli amici mi dicevano che Dozza è nella Contea! Non avevo colto la somiglianza il giorno prima arrivando dalla pianura proprio piatta! Poi sabato abbiamo avuto tutti i cambiamenti climatici possibili: dal vento impetuoso e sferzante, alla pioggia battente, al sole tiepido e luminoso. E la Tana del Drago è davvero un rifugio accogliente, dove tutti credo ritrovino qualcosa di casa – se non altro i libri – e in comune con gli altri ospiti.
Cecilia
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Ho partecipato a Fantastika per la prima volta e solo per questo è stata un’esperienza davvero emozionante e unica. E poi – Tom Shippey! Come molti, sono venuta a Dozza prima di tutto per lui. Mi dispiace solo di non essere riuscita a partecipare a tutte le tre conferenze da lui tenute (ma anche se solo per 5 minuti, l’ho monopolizzato per parlare della storia dell’inglese e della linguistica!!). Ci sono molte emozioni che sono difficili da descrivere.
La mostra di Zoli che molti ricorderanno per il caldo pazzesco, la ricorderò anche per le bellissime sculture. Incontri con gli amici, alcuni non li ho visti per anni! I tarocchi di Maria Distefano e una lunga ma molto chiara spiegazione delle regole della Caccia all’Anello da parte di Diego Landini, libri firmati (e non – la valigia si è appesantita, come si deve e come lo fa ad ogni viaggio!), il fantastico Annatar di Antonello Venditti (“Ti ringrazio per aver individuato il personaggio, di solito pensano sia Celebrimbor..”), l’orgoglio e la gioia di vedere come qualcuno prende dei libri allo stand di Eterea proprio perché li hai convinti tu che sia un’ottima scelta e un must-read assoluto…
Insomma, ringrazio tutti per questa esperienza.
Alena
***
Tom Shippey che a tavola racconta della sua infanzia kiplinghiana nel Raj britannico… Ma anche due mie ex-studentesse trentine e un ex-studente che gli consegnano le loro tesi di laurea su Tolkien in inglese… Ma anche la Tana piena di gente, di varie età, diverso look, per buona parte sconosciuta… Ma anche quel pensiero, tornato a Bologna, stanco, digiuno e azzoppato: “We did it”.
Federico
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“Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati”. Il grandissimo Nelson Mandela, nella sua gloriosa e coraggiosa vita, ci ha donato dei tesori e pensieri da tramandare e credo che questo aforisma rispecchi perfettamente la mia emozione nel ritornare a FanstastikA. L’edizione del 2022 è stata un esplosione di emozioni per moltissimi, ma soprattutto il ritorno alla normalità per coloro che avevano vissuto l’ultima edizione prima della pandemia. Esatto, prima della pandemia, dove tutto è cambiato, ma una cosa è rimasta identica: la voglia di mettersi in gioco e creare qualcosa di fantastico. Il mio incarico da fotografo mi ha permesso, attraverso il mirino della macchina fotografica, di soffermarmi sugli sguardi del pubblico, degli addetti ai lavori, degli artigiani, dei bambini, degli ospiti speciali e degli artisti e in tutti brillava la luce dei Silmaril (se volessimo citare il professor Tolkien). Quella luce che ci permette di andare avanti, nonostante le difficoltà, con consapevolezza e coscienza, perché è vero che ogni manifestazione è unica, ma un castello sforzesco con un drago che si risveglia ogni due anni, che dona mostre, artisti da incontrare, conferenze da ascoltare e tanto altro ancora, dove lo trovate? Viva il drago Fyrstan e viva FantastikA, ci vediamo nel 2024.
Alessio
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Quest’anno è stata davvero dura. Non vi nascondo che domenica mattina appena ho visto la mia (santa) Patrizia, ho avuto una crisi di pianto e non mi era mai successo. Per fortuna il pubblico ha apprezzato e le soddisfazioni sono tante, poi sento tanti amici intorno a me, le strette di mano, gli abbracci, i vostri commenti positivi, e il pensiero va all’edizione del 2024 quando festeggeremo anche il nostro 10°anniversario dalla nascita dell’AIST. Ricordiamoci però che chi realizza tante cose con successo, riceve anche tanti attacchi, quindi restiamo uniti e teniamo la barra dritta. Torno a letto.
Ivan
ARTICOLI PRECEDENTI:
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Amazon e gli attori: no ai commenti razzisti
Dalla messa in onda dei primi due episodi di questa serie, Il Signore degli Anelli: Gli anelli del Potere , su cui Amazon ha scommesso più di un miliardo di dollari per almeno cinque stagioni, i social network pullulano di proteste da parte degli utenti di internet parlano di una presunta “diversità forzata” nella scelta dei personaggi e di un tradimento dell’opera originale e di J.R.R. Tolkien, perché diversi ruoli vengono assegnati a persone di colore o ispaniche. È il caso della principessa nana Disa, interpretata da Sophia Nomvete o dell’elfo silvano, interpretato da Ismael Cruz Còrdova. Altri utenti di internet lo vedono invece come uno sviluppo gradito.
Gli Anelli del Potere: 25 milioni di spettatori
La serie tv Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha conquistato più di 25 milioni di spettatori nel mondo nel solo primo giorno, battendo tutti i record precedenti e divenendo il più grande debutto nella storia di Prime Video e probabilmente di tutte le piattaforme di streaming online. È stata la stessa Amazon a rilasciare un comunicato stampa in cui per la prima volta ha rivelato le visualizzazioni di una sua serie tv. I primi due episodi sono disponibili in 240 paesi, anche in Italia, dove sono stati resi disponibili alle 3 di notte di venerdì 2 settembre. Il colosso dell’e-commerce ha dichiarato che la serie ha battuto ogni record, segnando la più grande premiere nella storia di Prime Video. Per fare un paragone, la serie House of Dragon, prequel del Trono di Spade, ha segnato un nuovo record per HBO, con dieci milioni di spettatori.
A Murabilia Wu Ming sugli Alberi di Valinor
Torna Murabilia, la manifestazione dedicata al giardinaggio di qualità, che a Lucca dal 2 al 4 settembre celebra le Mura della città con un cartellone di appuntamenti dedicato agli appassionati e ai curiosi. Tema del 2022 il Girasole: il fiore legato alla luce e al ciclo solare, e proprio il rapporto della natura con gli astri sarà il ponte tra il grande festival della Botanica di Lucca con il Fantastico. Perché si parlerà anche di J.R.R. Tolkien.
Social network, ora l’AIST è in podcast!
La Terra di Mezzo non conosce confini. E l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani ne esplora i limiti. Da anni, ci si diletta con la possibilità di rendere sempre più facile e disponibile la conoscenza su J.R.R. Tolkien tramite gli audio, i podcast e i video. Per quanto riguarda gli audio, nel 2015 si sono messi a disposizione dei lettori gli audio di due incontri organizzati dall’Associazione: la “serata boreale” alla libreria Gogol & company di Milano organizzata in collaborazione con la casa editrice Iperborea e la «lezione politica in Game of Thrones» andata in onda durante Fahreneit su Radio3; nel 2017 è stata la volta del programma dal titolo Tolkien: un viaggio inaspettato, organizzato in collaborazione di Pantheon, che è andato in onda per ben 8 puntate su Radio3; nel 2019 è toccato al primo vero e proprio podcast interamente dedicato al Professore d’Oxford, realizzato in collaborazione con Storytel, piattaforma europea di audiolibri e podcast, anche in questo caso con 8 puntate; nel 2020 è stato il turno di una conferenza tenuta da due tra i massimi studiosi tolkieniani: Tom Shippey e Thomas Honegger. E ora, col 2022, è la volta di Spotify.
Alla Marquette Tolkien: L’arte del manoscritto
La Raynor Memorial Libraries della Marquette University e l’Haggerty Museum of Art hanno inaugurato una mostra incentrata sul lavoro di J.R.R. Tolkien. La mostra si è aperta venerdì 19 agosto 2022 e chiuderà quattro mesi dopo, venerdì 23 dicembre 2022. La mostra considera il lavoro di Tolkien attraverso il punto di vista dei manoscritti, in termini sia dei materiali che Tolkien studiò come filologo medievale, sia dei manoscritti che creò mentre sviluppava la sua raccolta di scritti sulla Terra di Mezzo, soprattutto Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. Da professore, Tolkien era profondamente immerso nella complessità dei manoscritti e questa mostra illustrerà come diversi aspetti della tradizione dei manoscritti trovarono espressione nella vita accademica di Tolkien e nella sua scrittura creativa.
Basata principalmente sulla collezione presente già alla Marquette University – la JRR Tolkien Collection – la mostra ha richiesto circa tre anni di sviluppo e comprende anche oggetti presi in prestito da altri depositi, tra cui un numero significativo di manoscritti e opere d’arte di Tolkien dalla Bodleian Library dell’università di Oxford. Sono 147 gli oggetti esposti, tra cui 85 dei documenti più famosi della collezione e 37 oggetti che non sono mai stati esposti o pubblicati prima. La mostra è accompagnata da un catalogo rilegato di 196 pagine che riproduce l’elenco completo degli oggetti e include saggi introduttivi dei co-curatori della mostra William M. Fliss e Sarah C. Schaefer.
Il Signore degli Anelli, i diritti vanno a Embracer
La società svedese di videogiochi e media Embracer Group ha annunciato l’acquisto della Middle-earth Enterprises (MEE) da The Saul Zaentz Company, acquisendo nel frattempo tutti i diritti di sfruttamento commerciale per Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Uno degli aspetti più interessanti di questo annuncio per gli appassionati di J.R.R. Tolkien è la possibilità ventilata di eventuali «film aggiuntivi basati su personaggi iconici come Gandalf, Aragorn, Gollum, Galadriel, Eowyn e altri personaggi delle opere letterarie di Tolkien».
Rings of Power, ecco la colonna sonora
È disponibile in tutto il mondo, su tutti i principali servizi di streaming musicale, The Lord of the Rings: The Rings of Power (Season One: Amazon Original Series Soundtrack), la colonna sonora dell’attesa serie di Amazon Prime Video Il Signore degli Anelli: gli Anelli del Potere. La colonna sonora è composta dal Premio Emmy Bear McCreary e include anche il tema musicale principale The Lord of the Rings: The Rings of Power, composto da Howard Shore, già autore della colonna sonora della trilogia cinematografica diretta da Peter Jackson, per la quale ha vinto due Oscar (nel 2002 con La Compagnia dell’Anello e nel 2004 con Il Ritorno del Re). La serie debutterà su Prime Video, visibile anche su Sky Q e tramite app su NOW Smart Stick, il 2 settembre. Clicca qui per ascoltare la colonna sonora, stagione uno. I Cd fisici possono essere preordinati qui e gli LP possono essere preordinati qui. Una variante in vinile Amazon Exclusive è disponibile per l’acquisto anticipato qui.
Lotro, nasce il classico ma viola il copyright
Ecco una storia praticamente sconosciuta in Italia. Di recente è stato annunciato un progetto non ufficiale basato su una prima edizione de Il Signore degli Anelli Online, il “massively multiplayer online role-playing game” (MMORPG) per Microsoft Windows, ambientato nella Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien, lanciato ben 15 anni fa che ancora oggi ha oltre 2 milioni di giocatori totali. Basato su un server privato attualmente in fase di sviluppo e chiamato Echoes of Angmar, questa versione del popolare MMORPG vuole fornire l’edizione “classica” della fine di ottobre 2007 (è in pratica la prima versione definitiva del gioco poiché era stato rilasciato otto mesi prima).
Il team che sta gestendo questo progetto, che ha da poco completato l’alpha test, desidera rendere disponibile una versione gratuita di LOTRO basata su codice originale dell’epoca. Echoes of Angmar includerà tutti i contenuti fino al Libro 11: Defenders of Eriador incluso. Quindi non ci saranno oggetti cosmetici, nessun tracker di missioni e nessun livellamento semplificato. Il level cap sarà a 50. Il sistema PvMP (Player versus Monster Player) non sarà disponibile al rilascio iniziale, ma sarà implementato in seguito.
Echoes of Angmar sarà quindi un’esperienza molto diversa rispetto a LOTRO come lo è oggi sugli attuali server live. Ora, però, il community manager di Lord of the Rings Online ha condiviso una lettera ufficiale di diffida indirizzata agli operatori del progetto e scritto dalla Middle-earth Enterprises, che possiede i diritti di commercializzazione sulle opere di Tolkien. La lettera chiede che cessi lo sviluppo di Echoes of Angmar e tutto il materiale relativo al lavoro di Tolkien venga rimosso, poiché il progetto non ha una licenza ufficiale.
Scompare J.S. Ryan, pioniere dei Tolkien Studies
Triste sentire della scomparsa di J.S. Ryan, forse l’ultimo sopravvissuto di quella prima generazione di studiosi di J.R.R. Tolkien che ha pubblicato libri di critica letteraria sull’opera dello scrittore inglese fin dagli anni ’60 e mentre l’autore era ancora in vita. Aveva avuto la strana particolarità che il suo lavoro fosse letto dallo stesso Tolkien, che dissentì bonariamente con lui (e abbastanza ingiustamente, forse). Avendo egli stesso studiato con Tolkien e avendo scritto per non meno di 50 anni sul suo maestro ispiratore, le sue fonti e l’applicabilità dei suoi scritti, Ryan si è trovato in una posizione unica per riflettere non solo su Tolkien come studioso o come autore, ma ugualmente su Tolkien come uomo.
Fantastika, il Tesoro del Drago il 17-18 settembre
La scoperta di un tesoro è sempre un momento cardine delle grandi storie d’avventura. L’istante in cui felicità e stupore prendono il sopravvento sulle altre emozioni. Dopo quattro anni d’attesa, le stesse vibrazioni torneranno ad animare le vie del borgo di Dozza con il ritorno della Biennale d’illustrazione FantastikA. L’evento si ripresenterà finalmente dal vivo in presenza, con una sesta edizione (la terza in formula biennale, ndr) che prenderà il via il 17 e 18 settembre dal titolo ‘Il Tesoro del Drago’.
Sarzana, arriva il Tolkien Studies Day
A Sarzana fervono i preparativi per celebrare in grande stile la 30esima edizione di Libri per strada. Dal 27 al 31 luglio piazza Matteotti sarà invasa da libri e appuntamenti pensati per adulti, bambini e ragazzi. Per festeggiare questo anniversario sono attese personalità di spessore e non mancheranno le presentazioni di testi di autori locali importanti come quello di Valentina Leporati. Sotto il tendone della centralissima piazza Luni, alle spalle del Palazzo comunale, vi aspettano le bancarelle dei librai del centro storico, assieme al meglio degli autori della letteratura e del fumetto d’Italia e d’Europa.
Presentazioni di libri, reading di poesie, performance teatrali e musicali, artisti del fumetto all’opera, tutto questo per una settimana di incontri ed eventi completamente gratuiti. L’associazione sarzanese ‘Libri per strada’ per festeggiare il suo anniversario, ha deciso di allargare gli orizzonti. «Libri per Strada è una manifestazione identitaria per Sarzana – ha detto il sindaco Ponzanelli – città di cultura e del libro. Quest’anno avremo grandi ospiti, ma soprattutto emergerà la straordinaria passione come ogni anno dei nostri librai, un valore assoluto per la nostra Comunità. Grazie a loro per l’impegno e per quanto restituiscono ogni giorno a Sarzana, e che nei giorno dei Libri per Strada emerge ancor di più»
San Diego, tante rivelazioni dal Comicon
Una lunga fila di fan si è accampata in fila durante la notte per assistere alla presentazione di un trailer esclusivo e all’anteprima di svariate scene della serie. I creatori della serie e ben 21 attori del cast di questa colossale serie si sono riuniti sul prestigioso palco della Hall H, entusiasmando i 6.500 fan che hanno gremito la sala del centro congressi. Il nuovo show è ambientato 4.000 anni prima della trilogia di Jackson, nella Seconda Era, un periodo storico abbozzato in modo meno dettagliato dagli scritti di Tolkien. I creatori avevano la possibilità di creare molti nuovi personaggi.
La cosa più importante che McKay e il collega showrunner J.D. Payne hanno voluto far arrivare ai fan è che non si tratta di un prequel. Che sì, questo è Il Signore degli Anelli. Sì, ci sono alcuni personaggi che si conoscono. Ma solo perché è una serie prequel non significa che non possa essere ampia ed epica come i film vincitori di Oscar. In effetti, gli sceneggiatori hanno avuto ancora più spazio per raccontare la storia rispetto ai film, perché si sono dedicati ad essa per 50 ore di televisione in cinque stagioni.
«Questo è completamente diverso perché è ambientato in un’altra epoca che nessuno ha mai visto, mai. Anche per questo è molto eccitante da vedere ed è stato molto eccitante averne fatto parte», ha raccontato l’attore Charles Edwards (Celebrimbor). «Siamo tutti una banda di nerd e geek, siamo nel paradiso nei nerd e dei geek, è il posto migliore. Si sente davvero l’amore qui. E’ stato anche a prova di nervi perché qui ci sono anche i critici più severi ma credo che abbiamo veramente amato quanto hanno visto», ha detto l’attore della serie Ismael Cruz Còrdova (l’elfo Arondir).
Rings of Power, nuovo trailer a San Diego
Ad appena una settimana dalla pubblicazione del “teaser” completo, Amazon Prime Video cala il suo asso: un trailer completo (lungo 3 minuti) per Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere. La serie tv, ispirata alle opere di J.R.R. Tolkien, che debutterà il prossimo mese di settembre, è atteso da mesi con una promozione preparata in un crescendo di piccole anticipazioni tra interviste, immagini, teaser vari e un milione di indiscrezioni, l’uscita è giunta al Comic-Con di San Diego nel bel mezzo della tevola rotonda con attori, registi e produttori. Questo trailer sicuramente spazza via molte ipotesi strampalate e dà una prospettiva reale su quale potrebbe essere la storia di Rings of Power, almeno nella prima stagione. Ma soprattutto ci mostra Annatar/Sauron e un altro paio di chicche. Se non volete aspettare, trovate il video in fondo all’articolo.
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The Fall of Númenor, ecco i primi dettagli
Come già scritto, HarperCollins Publishers, pubblicherà il prossimo autunno The Fall of Númenor una raccolta di testi sulla caduta di Númenor e sulla Seconda Era della Terra di Mezzo ricostruita, introdotta e commentata da Brian Sibley e illustrata da Alan Lee.
Il libro non è un inedito e si concentra su tutta la Seconda Era: non la sola caduta dell’isola di Númenor, ma è proprio un racconto su tutto quello che avviene tra la caduta di Morgoth che chiude la Prima Era e l’ultima alleanza con la sconfitta di Sauron che chiede la Seconda. È un progetto che la casa editrice ha sviluppato con la Tolkien Estate e con Amazon. Infatti, il volume sembra fatto apposta per essere un collegamento con la serie tv di Prime Video e fornire una base testuale agli eventi televisivi soprattutto a quegli spettatori che non hanno letto tutti i libri di Tolkien. Il volume uscirà a novembre e comprenderà 11 tavole nuove di Alan Lee. Ma esattamente, quale saranno i contenuti?


