Tre nuove interviste su I Quaderni di Arda

Cop-rivistaArdaSul Corriere del Trentino (edizione locale del Corriere della Sera) del 29 febbraio scorso, il giornalista Andrea Bontempo ha firmato un’intervista allo scrittore bolognese Wu Ming 4 in qualità di caporedattore della neonata rivista I Quaderni di Arda, sotto l’egida dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani.
Dato che, per evidenti ragioni di spazio, Cover Quaderni di Ardal’intervista è stata pubblicata in una versione ridotta, e che per l’occasione Bontempo aveva intervistato anche due dei professori trentini che collaborano alla rivista, Capelli e Ferrari, abbiamo pensato di pubblicare le tre interviste in versione integrale proprio su I Quaderni di Arda.
Le trovate nella sezione “Extra” del sito web. La rivista esiste anche in formato cartaceo e può essere acquistata qui. Domande e risposte spaziano dai convegni accademici trentini alla nascita delle rivista, dall’importanza dell’opera di Tolkien nel panorama letterario al controverso rapporto dell’accademia con questo autore, fino a toccare la nuova serie tv e la nuova traduzione italiana del Signore degli Anelli.

Studiosi: Fulvio FerrariFulvio Ferrari: «Tolkien è un intero continente, e Il Signore degli Anelli è un’opera che in modo sia esplicito sia implicito crea un intero universo. Credo che ogni teoria critica possa trovarvi materiale per l’analisi. Personalmente sono molto affascinato dalle tecniche di costruzione dei mondi letterari. Tolkien stesso ne parla, usando il termine “subcreazione”, nel suo saggio sulle fiabe, e negli ultimi anni sia la sua tecnica sia la sua teoria sono state messe a confronto con le moderne teorie sui mondi di finzione. C’è poi tutta la questione più strettamente filologica. L’immenso materiale raccolto dal figlio Christopher nei dodici volumi della History of Middle Earth e il materiale ancora inedito sono ancora un territorio ampiamente inesplorato».
Si può leggere qui l’intervista integrale a Fulvio Ferrari.

Roberta CapelliRoberta Capelli: «Le avventure di Star Wars non hanno la solidità mitopoietica di quelle della Terra di Mezzo, Harry Potter resta una storia per bambini, Game of Thrones è una saga per adulti. Il fantasy tolkieniano è per tutti e costruisce una realtà altra, nella quale chiunque, a qualunque età, può trovare una propria collocazione. Il “fenomeno Tolkien” nella cultura pop mi pare dimostri che la buona letteratura parla molte lingue e conosce molti linguaggi. L’opera di Tolkien non è solo un “oggetto di studio” passivo, ma un “prodotto culturale” attivo, le cui ramificazioni nella cultura di massa rendono, a parer mio, imprescindibile un allargamento dell’interesse accademico anche alle cause e alle manifestazioni di questa fortuna proteiforme».
Si può leggere qui l’intervista integrale a Roberta Capelli.

WM4: «La storia dei due Tolkien, padre e figlio (e chissà che non ne arrivi un terzo), è quella di un’impresa narrativa a cavallo di due generazioni e di due secoli. È la storia di un’eredità che va a ridefinire sia l’immagine e il giudizio sull’autore sia il concetto stesso di autorialità. Gli studi tolkieniani dovrebbero acquisire questo dato, per mettere in una prospettiva nuova non poche delle cose che sono state scritte nel corso dei decenni. Anche perché ho l’impressione che finora la critica si sia concentrata ancora troppo poco su questo immenso lavoro co-autoriale di Christopher Tolkien. Ora che anche lui non c’è più, forse si potrà finalmente affrontare l’argomento in modo disinibito. Christopher Tolkien va considerato come un coautore a tutti gli effetti».
Si può leggere qui l’intervista integrale a Wu Ming 4.

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ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Escono i Quaderni di Arda: via al preordine
– Leggi l’articolo The Italian Way: nascono I Quaderni di Arda
– Leggi l’articolo Esce Tolkien e i Classici anche in inglese!
– Leggi l’articolo Santi Pagani, quante recensioni all’estero!
– Leggi l’articolo Tolkien e la letteratura il resoconto di Trento
– Leggi l’articolo Patrick Curry arriva in Italia con 3 incontri
– Leggi l’articolo Tradotto in inglese Tolkien e la Filosofia
– Leggi l’articolo La Falce Spezzata pubblicata inglese!

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Tolkien e le mappe del Signore degli Anelli

Stand Bompiani al Salone del LibroLe mappe nelle opere di John Ronald Reuel Tolkien sono molto importanti, fanno parte della narrazione. Sono state disegnate con estrema cura per quanto riguarda le distanze, per esempio far sì che i personaggi ci mettano il tempo giusto a muoversi da un luogo all’altro. E, anche per il lettore, le mappe sono molto importanti, per consentirgli di seguire gli spostamenti dei personaggi, per capire dove sono i diversi luoghi, anche in relazione l’uno con l’altro. Tolkien era ben conscio dell’importanza delle mappe, ed è stato estremamente attento e preciso nel disegnarle (o nel farle disegnare al figlio Christopher). Per questo motivo le edizioni in lingua inglese de The Lord of the Rings sono corredate da tre mappe:

  • Una mappa di parte della Contea, come mostrata qui, presente in Italia solo in poche edizioni e nella versione che ne ha dato Francesco Bisarra;
  • Una mappa di dettaglio di Rohan, Gondor e Mordor, come mostrata qui, inedita in Italia;
  • Una mappa della parte nordoccidentale della Terra di Mezzo, analoga a quella presente nelle edizioni italiane in volume unico (e in un paio di quelle in tre volumi) .

Bompiani mappeCome mai? È lo scrittore stesso ad averlo spiegato bene in una lettera (n.137) al suo editore inglese: «Le mappe mi preoccupano. Almeno una (e deve essere piuttosto grande) è
assolutamente indispensabile. Secondo me ne servono tre: 1) della Contea; 2) di
Gondor; e 3) una mappa generale a piccola scala dell’intero campo di azione.
Naturalmente già esistono, anche se non in forma adatta a essere riprodotte,
perché ovviamente in una storia come questa non si può realizzare una mappa
in base al racconto, ma si deve disegnare la mappa prima e adattare il racconto di
conseguenza. La 3 è necessaria sempre. La 1 è necessaria nel primo e nell’ultimo
volume. La 2 è essenziale nei volumi II e III».

Modena, Fatica: Tolkien, uno scrittore coerente

Il 15 febbraio l’AIST e Istituto Filosofico Studi Tomistici hanno organizzato a Modena un Tolkien-Lab sul tema “Come e perché ritradurre Il Signore degli Anelli” con ospite Ottavio Fatica, traduttore e poeta che per Bompiani ha ritradotto dopo 50 anni il capolavoro di J.R.R. Tolkien, che ha così concluso il suo mini-tour emiliano dopo gli incontri di Parma e Piacenza. All’incontro era presente anche Giampaolo Canzonieri che è il responsabile incaricato dalla nostra Associazione per la consulenza nel progetto di traduzione. Viste le moltissime richieste dei lettori amanti di Tolkien, pubblichiamo ora un resoconto, firmato dal padrone di casa, Claudio Antonio Testi, che è basato sui suoi appunti e non è stato rivisto dal dott. Fatica: potrebbe quindi contenere qualche imprecisione imputabile unicamente a Testi.

Al via il crowdfunding per due arazzi di Tolkien

Campione tessitura Bilbo AubussonUna raccolta fondi online per continuare gli splendidi arazzi delle immagini di J.R.R. Tolkien.
È questo il nuovo progetto lanciato in rete dalla Cité internationale de la tapisserie di Aubusson, in Francia. L’operazione di crowdfunding sulla piattaforma Kickstarter, lanciata il 20 febbraio, ha l’ambizione di trovare i fondi per la creazione di due dei quattordici arazzi del muro di Tolkien destinati ad entrare nelle sue collezioni intitolate «Museo di Francia». Attualmente, sono otto gli arazzi già realizzati, quattro dei quali sono stati esposti nella grande mostra che la Bibliothèque nationale de France ha dedicato a Tolkien fino al 16 febbraio. Ma il progetto ne prevede 14 e per i prossimi due ci si è affidati al crowdfunding.

Bnf, chiusura da record per la mostra di Tolkien

La mostra su J.R.R. Tolkien a Parigi chiude i battenti col botto: esauriti tutti i biglietti per gli ultimi giorni e anche quelli dell’apertura serale speciale. E i visitatori totali alla fine superano i 135mila! «Tolkien è finita. Metto via i libri al suono del Requiem di Mozart, perché è un vero lutto vedere la fine di una mostra … le opere del Professore si uniranno alla mia biblioteca del cuore in campagna». È con questa frase Frédéric Manfrin, curatore della mostra Tolkien, Voyage en Terre de Milieu, ha salutato la chiusura dell’esposizione artistica dopo quattro mesi alla Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi. Gli ha fatto eco il suo collega Vincent Ferré, che ha detto: «Voglio solo ringraziare tutta la squadra della Bnf e le decine di migliaia di visitatori che sono venuti a scoprire tutte le sfaccettature spesso trascurate del lavoro di J.R.R. Tolkien. Tra loro, anche oggi, e per la quarta volta, diversi membri di spicco della famiglia Tolkien, un mese dopo il giorno della scomparsa di Christopher Tolkien. Un pensiero speciale per loro e per lui».

Morta Remington: sue le cover Usa che Tolkien detestava

Barbara RemingtonÈ scomparsa Barbara Remington, l’illustratrice che creò le copertine delle edizioni Ballantine per Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien. L’illustratrice è morta il 23 gennaio nella sua casa di Thompson, in Pennsylvania, all’età di 90 anni a causa di cancro al seno. Remington era originaria del Minnesota prima di trasferirsi a New York City all’inizio della sua carriera. Con più esperienze di quante si possano raccontare, ha lavorato come illustratrice, ha avuto lavori con diversi piccoli giornali, ha inaugurato la Carnegie Hall, ha lavorato presso Doubleday Bookstore e Manhattan Marine, tra molti altri. Gestiva il Boggle Shop precedentemente situato nella East 17th Street a Manhattan, un negozio che era pieno di accessori altamente innovativi, fantasiosi e divertenti negli anni ’70. Ha anche illustrato una serie di libri per bambini tra cui: Il topo di Natale, I tre orsi e riccioli d’oro, Il filo scarlatto, La barca e Scuttle il topo Stowaway.

Il 15/2 il Tolkien di Ottavio Fatica a Modena

Ottavio FaticaDopo Parma e Piacenza, continua il mini-tour emiliano di Ottavio Fatica, traduttore de Il Signore degli Anelli che solitamente poco si concede agli incontri pubblici. Proprio per venire incontro alle numerosissime richieste di un suo intervento, l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani e l’Istituto Filosofico di Studi Tomistici gli hanno dedicato una giornata del prestigioso TolkienLab di Modena, il laboratorio tolkieniano permanente attivo da quasi dieci anni e che ha visto il contributo di tutti i maggiori studiosi ed esperti italiani e stranieri delle opere di J.R.R. Tolkien. Sabato 15 febbraio alle 16.30, in Piazzale Redecocca, in centro a Modena, nell’edificio del Quartiere 1, si terrà l’incontro dal titolo Ritradurre “Il Signore degli Anelli”: come e perché con interventi di Ottavio Fatica e Giampaolo Canzonieri (responsabile AIST per la traduzione). È un appuntamento da non perdere per gli appassionati lettori di J.R.R. Tolkien che potranno così togliersi tutte le curiosità sulla nuova traduzione del capolavoro dello scrittore. L’ingresso è libero per tutti.

Bologna, torna al cinema il film di Ralph Bakshi

Bologna: Cinema BellinzonaPrima dei film di Peter Jackson c’era Ralph Bakshi. Il suo film animato de Il Signore degli Anelli fu un sogno interrotto, ma al tempo stesso fu il primo tentativo di trasposizione cinematografica del capolavoro di J.R.R. Tolkien. Uscito nelle sale nel 1978, fu criticato e osannato in un miscuglio di giudizi sulle scelte del regista, dai tagli di trama all’uso di scelte tecniche per l’epoca innovative. Ma in realtà per oltre vent’anni fu un film culto per gli appassionati di Tolkien e molte leggende su di esso dovrebbero essere sfatate… L’occasione giusta sarà il 6 febbraio 2020 a Bologna, quando si avrà l’occasione unica di poterlo vedere sul grande schermo al Cineclub Bellinzona in una proiezione speciale autorizzata. La visione sarà introdotta da Roberto Arduini, presidente dell’AIST – Associazione Italiana Studi Tolkieniani, e dallo scrittore Wu Ming 4.

Christopher, l’altro Tolkien della Terra di Mezzo

Christopher TolkienDopo il maestro, se ne è andato anche il custode della Terra di Mezzo. Come già annunciato, Christopher Tolkien, figlio di J.R.R. Tolkien, è scomparso pacificamente nel sonno all’età di 95 anni, nella notte tra mercoledì 16 e giovedì 17 gennaio al Centre Hospitalier de la Dracénie (CHD) dove era stato portato qualche giorno prima per un problema di salute al braccio che non aveva destato molte preoccupazioni. Martedì 22 gennaio si è poi svolto il funerale, per volere della famiglia, in forma strettamente privata: accanto alla vedova Baillie, i due figli della coppia, Adam e Rachel, e pochi altri amici intimi.
Un ultimo addio con discrezione, simile alla vita che aveva condotto negli ultimi 45 anni in Francia, da quando – dopo i soggiorni a La Garde-Freinet negli anni ’60 e ’70 – si era trasferito dal 1975 in una villa in campagna presso la città di Aups, nel dipartimento del Var, nel sud della Francia. «Mi siedo accanto al fuoco e penso a come sarà Necrologioil mondo quando arriverà l’inverno senza una primavera che non vedrò mai». È l’epitaffio scelto dalla famiglia per il necrologio pubblicato su Le Monde e, come tutto nella vita di Christopher, rimanda alla Terra di Mezzo. È un verso della poesia che Bilbo Baggins canta a Rivendell la sera prima che la Compagnia dell’Anello si metta in marcia. Bilbo canta la poesia dopo aver dato a Frodo la cotta di maglia in mithril e la spada Pungolo. La poesia è un brano cantato da uno hobbit ormai vecchio che ricorda gli eventi passati e si conclude con la speranza di vedere tornare gli amici dal loro viaggio, di sentire il suono «di piedi e le voci che ritornano alla porta». In questo caso, chi parte per la Terra di Mezzo è Christopher per un viaggio in cui non vedrà mai la prossima primavera.

Da Arturo Stàlteri una canzone per gli elfi

Arturo Stàlteri 03Venerdì 24 gennaio 2020 dalle ore 18:30 a Roma presso la libreria Feltrinelli di Via Appia Nuova 427, verrà presentato “Trilogy” (etichetta Felmay), il nuovo album d’inediti di Arturo Stàlteri, tra i pianisti contemporanei più conosciuti e apprezzati in Europa, nonché storico conduttore di Rai Radio 3. A quasi due anni da “Low & Loud”, il musicista in quest’opera si è ispirato al numero tre, nei suoi numerosi significati: 11 brani in cui è assoluto protagonista con il suo pianoforte fatta eccezione per la partecipazione di Laura Pierazzuoli al violoncello e Federica Torbidoni al flauto in alcuni pezzi. Ma per gli appassionati di J.R.R. Tolkien è importante sapere che l’album contiene un brano ispirato a Il Signore degli Anelli che si intitola “Tre Anelli ai Re degli Elfi”.

Alliata contro Bompiani: ritiro la mia traduzione

Il Signore degli Anelli: Angoli smussatiNon è stata data ufficialmente dalla casa editrice, ma dati incontrovertibili forniti da moltissimi librai confermano la notizia: Bompiani sta ritirando dal mercato italiano tutte le copie della vecchia traduzione de Il Signore degli Anelli. Per quasi un anno il capolavoro di J.R.R. Tolkien sparirà così dalle librerie italiane, caso unico al mondo, e bisognerà aspettare molti mesi per poter colmare questa lacuna, grazie all’uscita prima a marzo e poi a novembre dei due volumi che insieme a La Compagna dell’Anello completeranno la nuova traduzione di Ottavio Fatica. Questo non è che l’effetto del contenzioso legale che oppone Vittoria Alliata di Villafranca, autrice della traduzione che ora sta venendo ritirata, e la casa editrice Bompiani che detiene i diritti di pubblicazione in Italia delle opere di Tolkien. Si conclude così una vicenda che dura da più di due anni. Cerchiamo di ripercorrerla in maniera obiettiva.

Scompare Christopher Tolkien all’età di 95 anni

Christopher TolkienÈ scomparso Christopher Tolkien. È con grande tristezza che apprendiamo questa sera che il figlio dell’autore del Signore degli Anelli è morto all’età di 95 anni presso l’Ospedale della Dracénie a Draguignan, nel sud della Francia. Distinto inglese con un accento da alta borghesia, si era trasferito nel 1975 nel sud della Francia con la moglie Baillie e i due figli, ed era anche l’esecutore letterario di tutte le opere del padre. È grazie a lui se i lettori hanno potuto conoscere molte delle opere inedite del Professore di Oxford, tra cui la monumentale History of Middle-earth, la Storia della Terra-di-mezzo, in cui sono pubblicati in maniera “filologica” molti dei manoscritti che sono alla base del Signore degli Anelli e del Silmarillion. In quanto esecutore del patrimonio letterario paterno, infatti, dalla morte del padre ha pubblicato 24 opere postume del padre, tra cui una serie di studi accademici e, soprattutto, quelli legati alla Terra di Mezzo Il Silmarillion (1977), I Racconti Incompiuti (1980), i 12 volumi della History of Middle Earth (la HOME 1983-96), I Figli di Hùrin (2007) e Beren e Lùthien (2017). Non abbiamo parole per esprimere la nostra emozione per l’uomo senza il quale non saremmo uniti attorno alla nostra comune passione per le opere di suo padre. Le nostre condoglianze alla famiglia Tolkien. Per il momento, nessuna data è confermata per il suo funerale che si svolgerà ad Aups. Il dipartimento del Var era la terra dove Christopher, francese naturalizzato, aveva espresso il desiderio di riposare.

Christopher TolkienDopo aver insegnato lingua inglese al New College di Oxford, dal 1964 al 1975, si era ritirato trasferendosi in Francia. Presidente di fatto della Tolkien Estate, il 31 Agosto 2017 si era dimesso da membro della compagnia, come riportato dal sito web della Tolkien Society. Le dimissioni di Christopher erano giunte subito dopo il 29 giugno, giorno in cui si era conclusa ufficialmente la causa legale con la Middle-earth Enterprises e la Warner Bros che, tramite la controllata New Line, avevano prodotto le due trilogie di Peter Jackson e non riconosciuto alcun diritto agli eredi dello scrittore inglese. Il 13 novembre dello stesso anno, Amazon ha annunciato di aver acquisito i diritti televisivi globali del Signore degli Anelli, basato sui romanzi di J.R.R. Tolkien, con un impegno previsto per più stagioni. Per oltre 40 anni Christopher ha fatto una vita appartata, non rilasciando mai dichiarazioni in merito all’opera letteraria del padre fino alla lunga intervista del 13 luglio 2012 all’inserto culturale del prestigioso Le Monde in cui principalmente esprimeva tutto il suo dissenso per l’uso fatto delle opere paterne nelle trasposizioni cinematografiche di Peter Jackson. Namárië!

 

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Christopher Tolkien su Le Monde: «Un circo Barnum su mio padre»
– Leggi l’articolo Tolkien Estate e Warner Bros trovano l’accordo

LINK ESTERNI:
– Vai al sito della Tolkien Estate
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Amazon annuncia il cast ufficiale della serie tv

Amazon Video«Un grande viaggio è definito dai suoi viaggiatori. Incontra i primi membri della nostra compagnia». Così Amazon ha annunciato i primi 15 attori del cast ufficiale della nuova serie televisiva basata sulle opere di J.R.R. Tolkien. Il cast comprende ora ufficialmente: Robert Aramayo, Owain Arthur, Nazanin Boniadi, Tom Budge, Morfydd Clark, Ismael Cruz Corddova, Ema Horvath, Markella Kavenagh, Joseph Mawle, Tyroe Muhafidin, Sophia Nomvete, Megan Richards, Dylan Smith, Charlie Vickers e Daniel Weyman. L’account ufficiale su Twitter The Lord of the Rings su Prime, dopo aver dato per primo l’annuncio, ha pubblicato un long thread in cui annunciava uno per uno i 15 attori ed è stato preso d’assalto dagli appassionati per tutta la giornata.
JD Payne e Patrick McKayDopo mesi di speculazioni su quando e dove avverranno le riprese, si è saputo finalmente in via ufficiale che la produzione inizierà già da febbraio 2020 e dovrebbero proseguire fino alla fine dell’estate. A quanto detto dai responsabili, gli attori sono già alle prese con le letture collettive delle varie scene in Nuova Zelanda, paese che ospiterà anche gli studios e le location per la serie televisiva.

Aragorn il Forestale, uno studio filologico

cover Compagnia dell'Anello - Trad. FaticaIl nome più indigesto per i fan italiani in quella che è la nuova traduzione della Compagnia dell’Anello è senz’altro “Forestale” per “Ranger”. Nei giorni seguenti all’uscita del libro non si sono risparmiate battute e buffi fotomontaggi per irridere questa scelta del traduttore Ottavio Fatica.
Io stesso, sulle prime, l’ho considerata una traduzione inadatta, perché mi faceva troppo facilmente pensare a quello che fino al 2016 è stato il Corpo Forestale dello Stato.
Ottavio FaticaA onor del vero, non per questo mi pareva più adatta la vecchia resa “Ramingo”, dato che – in accordo con lo stile generale della traduzione di Alliata – appartiene a un registro alto rispetto al comune “ranger”. Inoltre “ramingo” dà conto soltanto (e soltanto parzialmente) del primo significato del termine “ranger” nell’Oxford English Dictionary, mentre la traduzione scelta da Fatica si rifà piuttosto al secondo e al terzo, che in effetti andrebbero presi in considerazione, conoscendo l’abitudine di Tolkien di non rifarsi quasi mai alla prima accezione.
Dopo un’indagine nel testo letterario mi sono persuaso che l’uso del termine “Ranger” da parte di Tolkien faccia collassare una nell’altra le tre accezioni dell’OED, e che la scelta di Fatica – a dispetto della prima impressione – non sia così lontana dal cogliere questo aspetto. È quello che proverò brevemente a dimostrare.

La Tana del Drago è ora sulla Lonely Planet

DozzaNell’anno di Parma Capitale della cultura italiana, la Lonely Planet pubblica una nuova guida tutta dedicata all’Emilia Romagna. E tra le sue pagine c’è l’invito a visitare Dozza e La Tana del Drago!!! La Bibbia dei viaggiatori dedica un box in evidenza nella sezione dedicata a Imola e dintorni, alla scoperta delle meraviglie dell’area metropolitana di Bologna.

Copertina Lonely Planet Emilia RomagnaCinque autori (Adriana Malandrino, Piero Pasini, Rossana Cinzia Rando, Remo Carulli e Denis Falconieri) hanno percorso la regione per raccontare, in 448 pagine, le molte occasioni che la Regione Emilia Romagna offre al turista. L’ospitalità della gente, una cucina genuina, affascinanti città d’arte e una grande varietà di offerta sono le caratteristiche che gli autori hanno voluto evidenziare nelle prime pagine della pubblicazione. «Dell’Italia nel mondo si parla troppo spesso – dichiara Angelo Pittro, direttore di Lonely Planet Italia – per sottolineare i suoi difetti. Ma tutti ci invidiano la cosiddetta Italian way of life. L’Emilia Romagna rappresenta da sempre questa idea positiva di Italia. Per questo è stato un piacere raccontarla, nella nostra guida. Speriamo che tanti italiani abbiano piacere di leggerla per conoscere meglio la terra in cui vivono. Premessa fondamentale per amarla e valorizzarla».

Trafiletto Lonely PlanetL’Emilia-Romagna è una terra autentica e sincera, proprio come lo sono i consigli di viaggio sui quali Lonely Planet ha costruito dagli anni ’70 la sua credibilità e fama. Il box dedicato a Dozza è intitolato Il borgo dei murales facendo riferimento naturalmente alla fama dovuta alla splendida Biennale del Muro Dipinto. Ma ecco come è descritto il borgo e le sue tante attività. «Da oltre 20 anni il borgo di Dozza, circa 40 km a sud di Bologna, è una galleria d’arte a cielo aperto grazie alla Biennale del Muro Dipinto (www.fondazionedozza.it), che riempe la città di murales colorati, opera di tanti artisti importanti. Da visitare anche la Rocca, con il museo (0542678240; www.fondazionedozza.it; interi ridotti euro 5/4; orari 10-12,30 e 14,30-18,30 lun-sab, 10-19 domenica in estate) e l’Enoteca Regionale (0542367700; www.enotecaemiliaromagna.it; orari 10-12,30 e 14,30-19 mar-ven, 9,30-13 e 14,30-19 sab e dom). Nel 2018 è nato inoltre un centro studi dedicato a J.R.R. Tolkien e all’arte fantasy. La Tana del Drago (https://tanadeldrago.jrrtolkien.it) che propone mostre con visite guidate su prenotazione, conferenze, seminari e serate di giochi da tavolo e di ruolo. Negli anni pari, a Dozza si tiene Fantastika (www.fantastikadozza.com), la biennale di lllustrazione fantastica».

E fu così che La Tana del Drago e Fantastika sono finite sulle guide turistiche! Non è una notizia da poco e, nel nostro piccolo, è una cosa di cui andare orgogliosi. Se volete sapere molto di più su Tolkien, quindi, venite a visitare La Tana del Drago oppure preparatevi per Fantastika, che quest’anno si svolgerà il 19 e il 20 settembre 2020.

ARTICOLI PRECEDENTI:
– Leggi l’articolo Dozza, inaugurata la mostra sui draghi!
– Leggi l’articolo Apre la Tana del Drago: corsi, mostre e giochi
– Leggi l’articolo Crowdfunding per la Tana: 9853 grazie!
– Leggi l’articolo 21/5, ultimo giorno del crowdfunding
– Leggi l’articolo Per la Tana del Drago un aiuto dalla Spagna
– Leggi l’articolo Avvista il Drago, il contest fotografico
– Leggi l’articolo 5000 volte grazie, ma è solo l’inizio!
– Leggi l’articolo Crowdfunding col botto: aiutaci anche tu!
– Leggi l’articolo Casa Tolkien: grazie a voi può divenire realtà
– Leggi l’articolo Una casa per Tolkien nascerà a Dozza

LINK ESTERNI:
– Vai al sito della collana Lonely Planet
– Vai al sito della Fondazione Dozza
– Vai al sito di Fantastika
– Vai al sito della La Tana del Drago
– Vai al sito dell’Enoteca Regionale

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3 gennaio, nel mondo un brindisi per Tolkien!

Birthday Tolkien ToastUno dei motivi per cui Il Signore degli Anelli possiede quell’unico e inconfondibile “sapore” di realtà, è la raffinatezza ed il dettaglio della cronologia: ogni mossa della Compagnia dell’Anello prima, e dei singoli personaggi più tardi, avviene in una ben precisa data sincronizzata con tutte le altre. I più appassionati ricordano certamente a memoria le date più importanti: il 22 settembre, compleanno di Bilbo e Frodo; il 25 dicembre, la Compagnia lascia Granburrone; il 25 marzo, l’Anello viene distrutto. J.R.R. Tolkien però non si limitò a inventare storie, continenti, popoli e linguaggi: inventò anche calendari con i quali contare lo scorrere del tempo, diversi per ogni popolo. Ecco perché, in quelle date, si assiste spesso a litigi, o quanto meno dibattiti, fra gli appassionati tolkieniani più “integralisti”: il compleanno di Bilbo e di Frodo cade il 22 settembre, oppure il 22 “uccellaio” (che corrisponde in realtà al nostro 13 settembre circa)?

È stato un 2019 all’insegna di Tolkien

Buone festeQuanta roba!!! È questa l’impressione che si ha scorrendo l’elenco delle attività dedicate a J.R.R. Tolkien che si sono svolte in Italia nel 2019. La nostra penisola è stata scossa da nord a sud da ogni sorta di evento che la passione per le opere dello scrittore inglese sanno suscitare. A uno sguardo d’insieme, la notizia è molto positiva. E qualche riflessione si può fare fin da subito.

1) Innanzitutto, si può dire che ormai Tolkien all’università è una presenza fissa. Solo quest’anno sono state tantissime le conferenze e i convegni tenuti in accademia (Parma, Velletri, Cagliari, Torino e infine Macerata), mentre crescono seminari e workshop tenuti negli atenei, sempre più interessati alle opere del professore (ancora Parma e Torino sulle lingue). Per non parlare della scuola, che ha visto quest’anno ben due progetti andare in porto (Ferrara e Cecina) e del mondo delle biblioteche, con una di esse direttamente dedicata a Tolkien (Bomporto, provincia di Modena).

2) In secondo luogo, cresce la consapevolezza che lo scrittore inglese sia un autore veramente mainstream, un classico del Novecento. E tutto questo produce l’effetto che sempre più i festival letterari e le altre occasioni nazionali [1] diano spazio anche all’approfondimento delle opere di Tolkien. A questo si aggiungono i corsi e seminari AIST (l’ormai storico TolkienLab di Modena e il corso invernale tra Bologna e Dozza).

3) In terzo luogo, l’ambito dell’associazionismo e delle realtà locali si fa sempre più interessante, sensibile e attento, producendo sempre attività originali in città sempre nuove (attivissimi quello di Firenze [2] e i due smial sardi di Sassari e Cagliari che si sono uniti). È un terreno talmente fertile da suscitare la nascita, rinascita o unione in nuove aggregazioni, di ben quattro nuovi smial tolkieniani (Gubbio, Pesaro e due regionali in Trentino Alto Adige e Sardegna) e la rinascita di quello di Napoli e Campania. A questo si devono aggiungere le moltissime fiere e festival dedicate al fandom, ai comics, al fantasy e anche a Tolkien, in cui l’AIST è stata spesso presente, che sono diffusi in tutta Italia [3].

4) Infine, si può ormai dire che alcuni luoghi hanno acquisito il titolo di “capoluoghi tolkieniani”. È il caso di luoghi come Dozza [4], Osasco [5], Bucchianico [6], San Marino [7] e Barletta [8], dove almeno una volta l’anno, ma spesso molto di più, vedono svolgersi eventi tolkieniani ormai consolidati. E si possono anche aggiungere pub, locande e musei come La Tana del Drago a Dozza, La locanda della Contea di Montalenghe, il Pub The Wall a Pistoia e il neonato The Sign2.0 di Pomigliano D’Arco. Sono tutti luoghi iconici eletti a sede ufficiale e ufficiosa dai gruppi tolkieniani che li frequentano.

5) Se tutto questo non bastasse, è poi sufficiente ricordare che che è stato l’anno delle mostre su Tolkien, da Oxford passata a New York e infine, ingranditasi, a Parigi. È stato l’anno del film biografico su Tolkien, passato per i festival di Taormina Film Fest e Giffoni Film Festival prima di approdare, seppur per poco e mal distribuito, nelle sale cinematografiche. È stato l’anno della prima rivista accademica tutta dedicata agli studi tolkieniani, I Quaderni di Arda. È stato l’anno della nuova traduzione de Il Signore degli Anelli, il cui primo volume è stato pubblicato a fine ottobre, con un codazzo di polemiche che seguiva da un anno e mezzo. Insomma, la passione per Tolkien è più viva che mai!

 

 

Verrà ritradotto Il Silmarillion in Francia

Clément RibesTolkien in Francia è sempre più popolare e anche l’editoria si adegua. «È giunto il momento di fare un annuncio, che immagino delizierà tutti i fan e i lettori appassionati di Tolkien: presto inizieremo una nuova traduzione del Silmarillion!». Con queste parole durante un’intervista, Clément Ribes, nuovo direttore editoriale a capo delle edizioni di Christian Bourgois, ha fatto sapere che la prossima impresa della casa editrice sarà la nuova traduzione del Silmarillion. Questo annuncio non è che l’ultimo di una lunga serie di novità che, mentre da un lato ha, per così dire, messo in pari i lettori francesi con le opere dello scrittore inglese, dall’altro sta regalando loro una nuova primavera piena di continue delizie! Sarà forse il successo della mostra Tolkien, Voyage en Terre de Milieu alla Biblioteca Nazionale Francese, aperta il 22 ottobre (eravamo presenti all’anteprima e qui potete leggere il resoconto della visita) e subito presa dall’assalto dagli appassionati di tutto il mondo, che chiuderà il 16 febbraio. Sarà forse il continuo spuntare di iniziative sia editoriali, sia accademiche, queste ultime tutte promosse da Vincent Ferré, professore di Letterature comparate all’università Paris13, medievista, noto studioso tolkieniano e del romanzo del XX secolo, autore di Sur les rivages de la Terre du Milieu, del catalogo della mostra e curatore ufficiale di Tolkien per l’editore in questione, nonché fondatore dell’associazione Modernités médiévales. Sarà perché Tolkien entrerà a far parte della Bibliothèque de la Pléiadela più prestigiosa collana letteraria francese, curata dal rinomato editore Gallimard (il corrispettivo ideale dei nostri Meridiani Mondadori). Copertine ISDA franceseSarà l’onda lunga provocata dalle nuove traduzioni delle opere dell’autore, l’ultima in ordine di tempo quella de Il Signore degli Anelli, edita in tre volumi tra il 2014 e il 2016, che ha fatto applaudire la critica e diviso gli appassionati. Insomma, quel che è certo è che mai come negli ultimi anni la Francia sia stata il centro di grandi iniziative culturali dedicate a Tolkien. Insomma, tutto questo ha contribuito e ora l’annuncio della nuova traduzione de Il Silmarillion può essere l’occasione per ripercorre le storia editoriale delle opere di Tolkien in Francia.

Escono i Quaderni di Arda: via al preordine

Riviste accademiche tolkienianeEra già stato annunciato a luglio scorso ed ora è realtà. Il primo numero della nuova rivista di studi tolkieniani I Quaderni di Arda è finalmente pubblicato. E per l’occasione è aperto anche il pre-ordine per la versione in cartaceo della rivista. Si può andare sul sito web della rivista oppure al sito del preordine per avere a casa la copia cartacea che sarà pubblicata a gennaio e inviata direttamente al proprio indirizzo. Frutto di un duro lavoro di coordinamento e crescita della consapevolezza che gli studi tolkieniani in Italia hanno ormai raggiunto la maturità, la nuova rivista punto molto sulla interdisciplinarità, per andare oltre i confini propri che le opere di J.R.R. Tolkien suscitano nella comunità internazionale. Altro scopo di questa nuova iniziativa culturale è anche quello di consolidare il  percorso che dal 2005 a oggi ha portato a un radicale cambio d’approccio a un autore come Tolkien nel nostro paese. Dopo avere tradotto e pubblicato le pietre miliari della saggistica straniera (una dozzina di titoli nella collana “Tolkien e dintorni” della casa editrice Marietti 1820); dopo avere portato in Italia alcuni tra i principali studiosi internazionali facendoli partecipare a cinque convegni insieme ad accademici italiani e a svariate conferenze (Tom Shippey, Verlyn Flieger, Thomas Honegger, Christopher Garbowsky, Allan Turner, Mark Atherton, Patrick Curry, Edouard Kloczko); dopo avere sviluppato la sinergia con Bompiani, curando le edizioni del Cacciatore di draghi e di Fabbro di Wootton Major, nonché la ritraduzione delle Lettere 1914-1973 e del Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm, e promuovendo la nuova traduzione del Signore degli Anelli; avviato la ritraduzione delle opere di Tolkien (tre nuove edizioni per Bompiani); dopo avere visto Allan Turner, Tom Shippey, Roberto Arduini and Thomas Honegger - Trento 2017tradotte in inglese le raccolte di saggi degli studiosi dell’AIST (quattro libri per la Walking Tree Publishers: The Broken Scythe: Death and Immortality in the Works of J.R.R. Tolkien, Tolkien and Philosophy, Pagan Saints in Middle-earth e Tolkien and the Classics); dopo avere fondato un soggetto editoriale specializzato con già tre libri all’attivo (Eterea Edizioni); viene naturale dare continuità a questo percorso tramite una rivista.

Aubusson: in arrivo l’ottavo arazzo

Non si ferma il progetto Aubusson tisse Tolkien, nato nei grandi atelier della Cité internationale de la tapisserie, che grazie alle sapienti mani degli artigiani permette di ammirare in forma di arazzo alcuni dei più suggestivi acquarelli che Tolkien realizzò per accompagnare le sue storie. Gli arazzi sono creati seguendo la particolare tecnica di tessitura della cittadina, patrimonio culturale immateriale UNESCO sin dal 2009, secondo la quale gli arazzi vengono realizzati sul rovescio degli stessi, utilizzando un telaio orizzontale e fili tinti a mano in proprio. Lo scopo dell’iniziativa, annunciata agli inizi del 2017 con il consenso della Tolkien Estate, è quello di realizzare entro il 2021 un ciclo di tredici arazzi e un tappeto. Con l’ottava opera in dirittura d’arrivo, l’obiettivo è sempre più vicino. Ma vediamo prima gli altri arazzi ultimati quest’anno.

Come ascoltare il suono delle poesie in Tolkien

Emidio ClementiCome “suonano” le poesie del Signore degli Anelli?
Lo scopriamo grazie alla voce di Emidio Clementi, cantante dei Massimo Volume e scrittore, che ha letto alcune poesie presenti nella prima parte del romanzo, nella nuova traduzione di Ottavio Fatica. Chi ha già avuto modo di leggere questa edizione avrà anche notato il contrasto tra la fluidità e la snellezza della prosa, da un lato, e il registro alto, la musicalità e il ritmo della poesia dall’altro. Una delle funzioni delle poesie nel Signore degli Anelli è quella di creare l’effetto profondità: alcuni dei componimenti che i vari personaggi declamano evocano i miti del passato ancestrale, della Prima Era, e sono popolati da eroi celebri, come Beren e Lúthien, Eärendil, o contengono invocazioni alle divinità, come Elbereth Gilthoniel/Varda.
trovatori menestrelliPer altro, fino al 1977, quando venne dato alle stampe Il Silmarillion, le poesie del Signore degli Anelli sono state pressoché l’unica fonte per conoscere quei miti. Sono storie che, nella finzione del racconto, vengono tramandate soprattutto oralmente e dunque hanno bisogno del supporto di “bardi” e “aedi” con buona memoria e buona voce. L’indicazione è chiara, infatti: la poesia andrebbe letta a voce, come fosse un canto. E allora ecco un cantante che mette a disposizione la propria di voce, per farci sentire come “suonano” le poesie di Tolkien nella traduzione di un poeta traduttore.
Buon ascolto.

Università, Ottavio Fatica a Parma e Piacenza

Ottavio FaticaTanto tuonò che piovve. Sono state così tante le richieste di ascoltare il nuovo traduttore de Il Signore degli Anelli, il cui primo volume è stato pubblicato da Bompiani il 30 ottobre scorso, che alla fine ci saranno ben due occasioni! Giovedì 12 dicembre alle 14.30 nell’Aula Magna dell’Università di Parma e venerdì 13 dicembre alle ore 15 presso la Biblioteca Passerini-Landi di Piacenza. Sono appuntamenti da non perdere per gli appassionati lettori di J.R.R. Tolkien che potranno così togliersi tutte le curiosità sulla nuova traduzione del capolavoro dello scrittore.

TolkienLab: Tolkien e i giochi di ruolo a Modena

Tolkien LabDicembre ci porta l’ultimo TolkienLab del 2019: prima di avviarci alla pausa natalizia (a cui nella primavera 2020 seguirà un nuovo calendario di incontri), l’Istituto Filosofico di Studi Tomistici ospiterà una serata dedicata al rapporta che intercorre tra il mondo creato dal Professore e l’universo del gioco di ruolo, un fenomeno in grande espansione che oltre ad essere una delle grandi attrattive di Lucca Comics & Games è sbarcato quest’anno anche al Salone Internazionale del Libro con l’area Read’n’Play, dove si sono tenute sessioni dimostrative di numerosissimi giochi tra cui, immancabilmente, quelli ambientati nella Terra di Mezzo. A parlare di questa particolare influenza tolkieniana, con l’introduzione di Claudio Testi, sarà Marco Scicchitano, giovedì 5 dicembre, dalle ore 20:45, presso la sede dell’istituto tomistico, in Strada San Cataldo 97 a Modena.
L’ingresso alla serata è gratuito.

Ben 6 convegni in 10 anni: ecco il lavoro dell’AIST

Conferenza Shippey a ModenaSono passati quasi dieci anni dal primo convegno internazionale su Tolkien tenutosi in Italia. Avvenne in quel di Modena nel 2010 (leggi il resoconto). Per la prima volta alcuni dei massimi studiosi accademici dell’autore di Oxford furono invitati nel nostro paese come relatori: Tom Shippey dal Regno Unito; Verlyn Flieger dagli Stati Uniti; Christopher Garbowsky dalla Polonia. Il parterre degli italiani contava alcuni nomi che sarebbero ritornati spesso nelle “cronache” tolkieniane degli anni a seguire: Franco Manni, Claudio Testi, Roberto Arduini, Andrea Monda, Wu Ming 4. L’evento non ebbe ancora luogo in una sede d’ateneo, ma fu senz’altro un apripista per quelli che sarebbero venuti in seguito. Il tema del convegno era Tolkien e la Filosofia; gli atti vennero pubblicati sia in italiano (Marietti 1820: Tolkien e la Filosofia) sia in inglese (Walking Tree Publishers: Tolkien and Philosophy).

Successivamente, la nascita dell’AIST ha portato una nuova spinta verso il coinvolgimento non soltanto degli stranieri, ma anche dell’accademia italiana. Ben cinque convegni universitari hanno visto l’organizzazione e la partecipazione dell’AIST con i suoi relatori.

  1. Così nel 2014, a Palermo, si è tenuto il convegno di studi su J.R.R. Tolkien co-organizzato con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi del capoluogo siciliano, intitolato Viaggio ed eroismo nel Signore degli Anelli, i cui Atti sono stati pubblicati nella rivista accademica Classico Contemporaneo.
  2. Nel 2015 è stata la volta dell’Università di Trento di ospitare un convegno tolkieniano internazionale, intitolato “All’Ombra del Signore degli Anelli: le opere minori di Tolkien”, co-organizzato assieme al dipartimento di Lettere e Filosofia, che ha visto alternarsi relatori italiani e stranieri. In particolare Thomas Honegger dalla Germania e Mark Atherton dal Regno Unito. Gli Atti del convegno sono stati poi pubblicati dall’editore Del Miglio.
  3. Nel 2016 è stata Verona a ospitare un convegno, nel quale spiccava la presenza di Verlyn Flieger: La Generazione Perduta: miti che nascono dalla Grande Guerra. J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis e l’esperienza degli autori inglesi nel primo conflitto mondiale. Anche questo co-organizzato assieme al dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento. Anche in questo caso gli Atti sono stati pubblicati dall’editore Del Miglio.
    Il 2017 è stato l’anno di ben due convegni accademici, addirittura.
  4. Il primo a Parma: Tolkien linguista e glottopoieta, in collaborazione con l’Università degli Studi di Parma, tra i cui relatori c’era Leo Charruthers (Professore Emerito ala Sorbona di Parigi), i cui atti sono previsti per gennaio 2020 e verranno presentati durante un evento all’università.
  5. Il secondo nuovamente a Trento: Tolkien e la letteratura della Quarta Era, sempre in collaborazione con dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento. Gli ospiti internazionali in quell’occasione sono stati Tom Shippey, Allan Turner e Thomas Honegger. Di questo evento usciranno entro fine anno gli atti sul primo numero della nostra rivista I Quaderni di Arda.

Il doppio appuntamenti del 2017 ha permesso all’Associazione Italiana Studi Tolkieniani di prendersi una “pausa”, il 2018/2019, che è comunque stato costellato da partecipazioni dei singoli soci a convegni e conferenze all’estero (gli interventi di Claudio Antonio Testi a Leeds e Birmingham, qui insieme a Lorenzo Gammarelli e altri soci) e in Italia (del presidente Roberto Arduini ai due convegni internazionali di Velletri, all’università di Cagliari e a quella di Torino).

Fatica: «Tolkien come Kipling e Shakespeare»

Tolkien è un classico della letteratura del Novecento e la nuova traduzione lo dimostra. Il lavoro di Ottavio Fatica, che ha ritradotto Il Signore degli Anelli per Bompiani, di cui è appena uscito il primo volume, mette in evidenza tutta la forza della narrazione dello scrittore inglese. È il traduttore stesso a rivelarlo in un’intervista su Il Venerdì di Repubblica.